Guida Alzheimer Per Le Famiglie

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  • 8/12/2019 Guida Alzheimer Per Le Famiglie

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    Regione

    LA MALATTIA DI ALZHEIMERUna guida per le famiglie

    in collaborazione con:

    PAESE

    COOPERATIVASOCIALE

    SRL - ONLUS

    ASL Bergamo

    Lombardia

    associazione

    divolontariato

    senza

    scopo

    dilucro

    ASSOCIAZIONEALZHEIMER

    BERGAMOAssistenza e cura del malato di Alzheimer

    A S S O C I A Z I O N E

    primoascoltoalzheimer UNA COMUNITA' CHE CRESCE

    Fondazione I.P.S.Cardinal Gusmini

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    Cari familiari,lidea di creare questa guida per le famiglie che assistonoal domicilio un parente con malattia di Alzheimer o conaltre forme di demenza, nasce dal frutto di un anno diattivit del Tavolo Provinciale di Sensibilizzazione

    Demenze, in collaborazione con lASL di Bergamo, cheraccoglie attorno a s associazioni di Volontariato,Cooperative, Enti e Istituti della provincia di Bergamo.

    La guida stata scritta pensando ai bisogni dei familiari diavere indicazioni semplici e pratiche per la curaquotidiana del malato di Alzheimer: come comportarsi,cosa fare, dove andare, quando e a chi rivolgersi, i diritti.

    Lesperienza indica infatti che tra la manifestazione deiprimi sintomi di demenza e la diagnosi passanomediamente 2 anni e questa lunga fase di malattia gravacompletamente sulla famiglia.Ma anche dopo la diagnosi la maggior parte dellimpegnodi cura e assistenza ricade sulla famiglia che pu contaresullaffiancamento del medico di famiglia, i servizi di curedomiciliari, i centri diurni integrati per anziani o leresidenze sanitario assistenziali per anziani.

    Siamo certi che questa guida sapr esservi utile sia per illavoro di cura che svolgete in casa sia per orientarviverso il miglior utilizzo dei servizi disponibili.

    Rivolgiamo un sentito grazie a volontari, familiari,operatori, sostenitori e a quanti hanno reso possibile laproduzione e la divulgazione di questo piccolo maimportante strumento per il sostegno alle famiglie che siprendono cura dei malati di Alzheimer.

    per il Tavolo Provinciale Sensibilizzazione DemenzeLa Presidente di Primo Ascolto Alzheimer

    Il Direttore Sociale dellASL di Bergamo

    Il Direttore Generale dellASL di Bergamo

    Gabriella Gamba

    Massimo Giupponi

    Roberto Testa

    Introduzione

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    I

    La demenza una sindrome clinica (insieme di sintomi) dovuta ad una malattia che colpisceil cervello, cronica e progressiva che comporta la degenerazione di:

    facolt mentaliquali la memoria, la capacit di ragionamento, il linguaggio e la capacitdi riconoscere oggetti e persone;affettivited emotivit quali depressione, ansia ed angoscia;

    comportamento e personalit quali agitazione, aggressivit, reazioni paranoiche edapatia.Tali sintomi pregiudicano le normali attivit sociali e lavorative del malato, condeterioramento della qualit di vita e perdita di autonomia.Contrariamente al pensiero comune, la demenza non una conseguenza inesorabiledellinvecchiamento, molte persone raggiungono i novanta o addirittura i cento anniconservando pienamente le funzioni cerebrali, testimoniando cos che possibileraggiungere unet avanzata in salute.In anni passati, quando una persona anziana perdeva la memoria o aveva atteggiamentiinconsueti, si riteneva che fosse colpa dellarteriosclerosioppure, come negli anni settanta,si parlava di demenza senile.Negli ultimi anni la scienza medica ha potuto stabilire che i disturbi attribuiti allarteriosclerosidipendono dalla DEMENZA, la quale pu essere demenza da Alzheimero di altro tipo,mentre parlare di demenza senile alquanto generico e non indica alcuna malattia.Esistono diverse forme di demenza, la pi frequente la malattia di Alzheimer, cheriguarda il 50% dei casi. Si tratta di una malattia progressiva che prende il nome da AloisAlzheimer, il neuropsichiatra tedesco che nel 1906 descrisse per primo la malattia.La seconda in ordine di frequenza la demenza vascolare, dovuta allarteriosclerosicerebrale ed in particolare a lesioni cerebrali multiple provocate dallinterruzione del flusso disangue (lesioni ischemiche). importante sottolineare che questa forma di demenza puessere prevenuta attraverso un corretto controllo dei fattori di rischio, in particolareipertensione arteriosa e diabete.Quando si presentano deficit di memoria, anche lievi, importante una tempestivavalutazione da parte di uno specialista.In Italia attualmente sono oltre 800.000 i pazienti con Malattia di Alzheimer e si stima che cisiano 80.000 nuovi casi ogni anno. Nella sola Lombardia sono stati stimati 70-80.000 casi.

    Le cause della malattia sono fino ad oggi sconosciute; probabilmente lorigine plurifattoriale, legata cio a fattori genetici, ambientali o anche allo stile di vita.Il fattore di rischio pi importante per lo sviluppo di malattia let, soprattutto fra i 75 e gli 85anni; tuttavia fra i centenari la malattia di Alzheimer sembra essere rara, al contrario possonoesserne colpiti soggetti al di sotto di 75 anni.

    di fondamentale importanza rivolgersi al medico quando si manifestano le primeavvisaglie di un deterioramento cognitivo; per avvistare i primi segni della malattialAmerican Alzheimer Association nel 2005 ha pubblicato i 10 campanelli di allarme per lamalattia di Alzheimer:

    Le cause

    La diagnosi

    1.Che cos' la demenza

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    II

    10.

    Chi si rende conto che sono suonati, per s o per un parente, almeno quattro campanellidallarme, bene che ne parli con il medico di famiglia. Questi, rilevato il peso dei sintomi edelle paure, potr indirizzare ad un centro specialistico (Unit di Valutazione Alzheimer -UVA).Il percorso diagnostico dellUVA si basa su:

    colloquio con il presunto malato e con un familiare (anamnesi);visita medica;esami del sangue;esami strumentali (TAC, Risonanza Magnetica-RM, Tomografia con emissione dipositroni-PET);Test neuropsicologici.

    Pu succedere che al termine di questo iter il medico non sia ancora in grado di formulareuna diagnosi precisa, ma che proponga di tornare dopo alcuni mesi per una rivalutazione.Ci non deve creare ansie ed incomprensioni; pu infatti succedere che la diagnosi dimalattia si possa formulare solo paragonando i risultati a distanza di tempo.La malattia si presenta in modo differente nel corso degli anni e levoluzione pu esserediversa da caso a caso; dura mediamente 7-12 anni, con ampia variabilit individuale (dai 2ai 20 anni).

    molto frequente trovare nel malato una serie di manifestazioni del comportamento checreano molta preoccupazione e fatica in chi gli sta accanto. I disturbi comportamentali pifrequenti riguardano le autonomie personali, la gestione della vita quotidiana e le relazioni. importante ricordare che il comportamento adottato dalla persona malata l'unico inquesto momento che gli permetta di far fronte alle richieste che il mondo che lo circonda lepone.Qualora tali manifestazioni diventino particolarmente forti e difficili da gestire, il consiglioprimario quello di consultare il medico specialista.Di seguito sono elencati alcuni dei comportamenti che possono creare particolare disagio achi assiste una persona affetta da demenza:

    la persona affetta da demenza pu dimenticare ci che hadetto o fatto gi dopo pochi istanti compiendo azioni e facendo domande in modo ripetitivo.In molti casi opportuno rassicurarlo invitandolo a fare semplici azioni cercando dimantenere un atteggiamento calmo e affettuoso. Ricordarsi che, a volte, lazione ripetuta fa

    Descrizione sommaria di alcune manifestazioni comuni nella persona affetta dademenza

    Attivit di tipo ripetitivo:

    la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;non riesce pi a fare le cose di tutti i giorni;fatica a trovare le parole giuste;d limpressione di aver perso il senso dellorientamento;indossa un abito sopra laltro come se non sapesse vestirsi;ha grossi problemi con i soldi e con i calcoli;ripone gli oggetti nei posti pi strani;

    ha improvvisi ed immotivati sbalzi di umore;non ha pi il carattere di un tempo;ha sempre meno interessi e spirito di iniziativa.

    1.2.3.4.5.6.7.

    8.9.

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    III

    riferimento alle vecchie abitudini di lavoro che il malato aveva prima della comparsa dellademenza.

    il malato di Alzheimer pu dipendere in modo estremo dalla persona chelo assiste e perci non volere che questa lo lasci, nemmeno per un breve periodo. Talecomportamento pu derivare dal timore del malato che la persona in questione possaabbandonarlo e quindi essere causato da un sentimento pi generale di insicurezza.

    Ricordarsi che lambiente in generale pu rappresentare motivo di angoscia perch non piriconosciuto come famigliare, quindi il rapporto stretto con un parente rappresenta un fattorealtamente rassicurante.

    il malato di Alzheimer dimentica spesso doveripone gli oggetti e di conseguenza pu accusare altri individui di averglieli sottratti. In talicircostanze opportuno rispondere alle accuse della persona gentilmente, cercando dievitare conflitti, e aiutarlo a ritrovare l'oggetto perduto, tenendo presente che il suocomportamento dipende dalla malattia e non dalla sua volont. inoltre consigliabile avereun duplicato di oggetti importanti, quali chiavi e documenti, ed assicurarsi che non possaprocurarsi oggetti di valore o preziosi.

    le persone malate a volte e a secondo della fase della malattiapossono essere soggette a deliri e allucinazioni. Il delirio o le allucinazioni assumono formedi un pensiero vero e possono essere considerati, dalla persona affetta da demenza, comeassolutamente reali creando uno stato di paura che pu sfociare in comportamenti auto-difensivi. Per abbassarne lo stato d'ansia si deve assecondarlo e non cercare di riportarlobruscamente alla realt, dandogli la possibilit di farlo parlare di ci che lui crede stiaaccadendo.

    sebbene accada raramente, il comportamento del malato inpubblico pu essere particolarmente inappropriato e disinibito; parla costantemente ad altavoce, saluta tutti, da manifestazioni di affetto anche a persone non conosciute, ecc Ilmiglior modo per dissuaderlo provare a distrarlo con dolcezza.

    il disorientamento pu rappresentare uno dei problemi pidifficili da gestire. La persona affetta da demenza pu vagare e perdersi addirittura nei pressidella propria abitazione. Garantire la sua incolumit di primaria importanza. Garantire almalato passeggiate frequenti in compagnia pu comunque ridurre l'ansia legata alla vogliadi uscire di casa autonomamente.

    in particolari circostanze il malato di Alzheimer pu diventareirascibile, aggressivo e addirittura violento; ci pu accadere per svariati motivi come laperdita di autocontrollo in pubblico, il degenero delle capacit critiche, l'incapacit diesprimere con sicurezza emozioni e sentimenti sgradevoli e la difficolt a relazionarsi conaltri individui. Laggressivit pu anche essere una reazione a: sensazioni e condizionisgradevoli (es. rumore, confusione, posti troppo affollati.), a fattori fisici ( fame, freddo,caldo, sonno), e fisiologici (infezioni alle vie urinarie, stitichezza, mal di denti)manifestazioni che il malato non riesce ad identificare o ad esternare correttamente.Laggressivit una delle principali difficolt a cui la persona che assiste deve far fronte.Lunica strategia efficace, bench certamente sia anche la pi difficile, mantenere il

    Attaccamento:

    Perdite di oggetti e accuse di furto:

    Deliri e allucinazioni:

    Comportamenti disinibiti:

    Perdita dellorientamento:

    Violenza e aggressivit:

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    controllo e la calma, non insistere, rispettare i suoi tempi, osservare ed imparare a prevenirei fattori scatenanti.

    la persona malata pu sentirsi depressa e triste, tendereallisolamento, parlare, agire e pensare con particolare lentezza e difficolt. Da ci puderivare un'ulteriore alterazione del ritmo di vita quotidiano e delle abitudini come adesempio una diminuzione dell'appetito. Bisogna cercare di indurre il malato a sentirsi amato,

    non chiedendogli mai pi di quanto possa dare, gratificandolo, facendogli sentire l'affettodella famiglia ed evitando di rimproverarlo duramente davanti agli insuccessi.

    A tutto oggi la malattia di Alzheimer inguaribile ma resta comunque curabile, in quanto possibile prendersi cura del paziente affetto da demenza accompagnandolo nel suopercorso in modo da salvaguardarne il pi possibile la qualit della vita. Ci pu essere fattoattraverso interventi sia farmacologici che non farmacologici.

    Nonostante i progressi in campo farmacologico al momento non esistono farmaci in grado dibloccare il progredire della malattia di Alzheimer. Attualmente sono disponibili farmaci dettisintomatici, cio hanno dei benefici sui sintomi della malattia. Lo scopo di questi farmaci,insieme ai supporti non farmacologici quello di ridare una vita dignitosa al malato e serenitallambiente familiare.

    Per trattamento non farmacologico si intendono quegli accorgimenti relativi alla relazionecon la persona malata e allorganizzazione dellambiente che lo circonda; ci permette diaccogliere al meglio i nuovi bisogni e le necessit del malato. I disturbi comportamentali(agitazione, irrequietezza, nervosismo crescente soprattutto nelle ore serali, angoscia,pianto, tendenza a scappare da casa e resistenza ai cambiamenti) sono di difficile gestione,creano molte difficolt al malato e al suo benessere generale e, di conseguenza, anche allapersona che lo assiste e se ne prende cura. Alcuni atteggiamenti risentono dellansia, dellastanchezza o delle difficolt manifestate da chi cura, creando un circuito in cui pi il malato difficile, pi chi assiste perde la pazienza.La relazione con un malato dAlzheimer, laccompagnarlo nelle varie fasi della malattiarichiedono soprattutto pazienza e saper stare nei momenti di bisogno. Le capacit picompromesse dalla malattia come il linguaggio, la memoria, le autonomie personali e di vitaquotidiana richiedono un atteggiamento particolare di chi cura il malato.Bisogna collocare le varie espressioni della malattia allinterno di un quadro pi complesso:la persona colpita dalla demenza perde le capacit ma non perde la sua identit, rimane lapersona che era prima di ammalarsi, con la sua storia di vita. Il presente comporta nuovielementi: sintomi, difficolt prima non affrontate, il tutto in un progetto di vita da ri-creare infamiglia che costantemente deve tenere insieme la nuova situazione del parente malato.Alcune tecniche di tipo relazionale (ad esempio il conversazionalismo e la conversazionepossibile) aiutano a trovare nuovi canali comunicativi rispettosi della persona e dellamalattia, offrendo alla persona che cura nuovi modi di parlare, ascoltare e accogliere i nuoviatteggiamenti e comportamenti del parente malato.

    Depressione e ansia:

    Trattamento farmacologico

    Trattamento non farmacologico

    2.Terapie

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    Estremamente importanti sono la creazione ed il mantenimento di ambienti (la casa, lastanza, larredamento) che possano favorire l'orientamento spaziale della persona malata eche la aiutino a proteggersi da rischi eventuali. indispensabile la messa in sicurezza diambienti che possano essere pericolosi per il malato (es. cucina).

    Nellassistenza ad una persona affetta da demenza ci sono alcune indicazioni relative alcome comportarsi nei vari momenti della giornata per affrontare le diverse difficolt che sipresentano in ogni attivit (alimentazione, vestizione e igiene, sonno, uscite, ecc)cercando di mantenere un clima sereno e di accoglienza delle varie manifestazionicomportamentali. molto importante ricordarsi di alcune cose fondamentali:

    Non forzare mai la persona: di solito se il malato si rifiuta di fare qualcosa ci sono deimotivi, oppure non arrivato ancora il momento, a volte basta aspettare cinque minuti,riproporre lattivit e la persona acconsente volentieri.Cercare sempre di coinvolgerlo nelle attivit con consegne chiare e semplici, attraversoesempi come: Riordiniamo il tavolo?, Aiutami a mettere le posate in questo cassetto(aprendo il cassetto e mettendo per primi gli oggetti).Anche se sembra capire e ascoltare tutto ci che si dice, la persona affetta da demenza

    trattiene in memoria molto poco del contenuto di un discorso fatto perci utile formularefrasi corte con pochi passaggi.

    La malattia si manifesta in modi diversi; spesso succede che, il malato, nello stessogiorno, alterni momenti di lucidit a momenti di confusione. La percezione quella checi stia prendendo in giroNel limite del possibile mantenere un ordine e una cadenza del ritmo quotidiano.Lasciare fare al malato le cose che ancora in grado di svolgere Mantenere unacerta autonomia offre un buon stimolo e un buon segnale che aiuta molto la ormai fragilesicurezza in s stesso. Inoltre, in questo modo, si posticipa la comparsa di alcuni bisognidi dipendenza nel compiere gli atti di vita quotidiana.

    Di seguito si elencano alcune situazioni di vita quotidiana in cui si presentano pifrequentemente difficolt di gestione ed alcuni possibili consigli su come fare:

    La persona malata pu dimenticare di lavarsi, non rendersi conto di questa necessit oaddirittura avere dimenticato le azioni da compiere. In questa situazione importanterispettare la dignit della persona,senza forzarla e senza pretendere dal malato ci che nonpu pi fare. importante mantenere le precedenti abitudini e permettere al malato disvolgere in autonomia le attivit che in grado di compiere. Qualora la doccia crei disagio ilcontatto con lacqua a volte provoca molta paura si consiglia in alternativa di fare il bagno, odi aiutarlo a lavarsi per pezzi.Per labbigliamento si consiglia di utilizzare qualcosa di semplice con tessuti morbidi edelastici come pantaloni con elastico in vita senza bottoni; inoltre pu essere comodo evitarescarpe con stringhe e preferire quelle con velcro. utile organizzare larmadio per stagioni, in modo che la persona possa vestirsi inautonomia potendo scegliere tra capi di abbigliamento in accordo con la stagione dellanno.

    .

    Igiene personale e abbigliamento

    3.Cosa fare

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    sempre importante ricordarsi le abitudini precedenti la malattia, in quanto, gliatteggiamenti di rifiuto possono richiamare un particolare modo di vestirsi o di scelta dei capidi abbigliamento.

    La persona malata pu perdere la capacit di riconoscere gli stimoli fisiologici, dimenticaredove siano i servizi igienici o come ci si debba comportare in questa situazione. A volte pu

    essere daiuto linvitare il malato a recarsi in bagno prima di andare da qualche parteaccompagnandolo di persona.Lincontinenza un sintomo che si presenta nella maggior parte dei casi con levolversi dellamalattia. Con laiuto del personale medico si pu capire se serva lutilizzo dei pannoloni oaltro.

    In molti casi le persone malate di Alzheimer perdono la capacit di cucinare e di provvederealla propria alimentazione autonomamente, dimenticandosi di mangiare o di essersi gialimentato e ci pu creare gravi problemi in particolare se vivono da soli. moltoimportante mettere in sicurezza lambiente cucina eliminando i possibili fattori di rischio(fornelli, forno, coltelli, forbici, alimenti freschi con scadenza ravvicinata che se consumatioltre la data possono provocare malattie, ecc).Servire una porzione di cibo alla volta pu favorire l'autonomia del malato durante i pasti, ilquale altrimenti potrebbe sentirsi confuso o manifestare ansia e agitazione. Cercare dirispettare i tempi e i nuovi modi di mangiare (anche con le mani) del malato fondamentale.Se non vi sono controindicazioni, quali diabete o ipertensione, consigliabile di lasciarconsumare al malato anche piccole merende tra un pasto e l'altro, qualora lui lo gradisca. Incasi particolarmente complessi necessario rivolgersi allo specialista.

    Il malato pu agitarsi durante la notte. frequente che il ritmo sonno-veglia soffra qualchemodifica con la malattia. La persona malata non essendo pi in grado di riconoscere alcunesequenze logiche pu non collegare la notte con il riposo e scegliere di camminare, faredegli spostamenti di oggetti, richiedendo unattenzione particolare. Si dovrebbe conpazienza capire la richiesta che il malato fa e se possibile accontentarlo. Inoltre, consigliabile favorire le attivit durante il giorno ed aiutarlo a rilassarsi prima di andare a lettoattraverso un ambiente tranquillo: una tazza di latte tiepido e musica rilassante (se gradita)possono essere daiuto. Bisogna anche assicurarsi che prima di coricarsi il malato non abbiabisogno di andare al bagno, mangiare o bere e che non senta caldo o freddo, poich spesso idisturbi comportamentali vengono scatenati da bisogni fisiologici.

    La demenza una malattia che non soltanto affligge il malato, ma si ripercuoteemotivamente in maniera pesante anche su coloro che lassistono: il coniuge, i figli, ifamiliari. L'assistenza, come segnalato nei punti precedenti, pu essere talvolta un compitoestremamente difficile e gravoso. necessario pianificare limpegno che i familiari devonoinvestire nellassistenza del malato, che pu anche durare per molti anni. importante fare iconti con le proprie forze e con le proprie energie. Non pensare di essere da soli

    Servizi igienici e incontinenza

    Cucina e Alimentazione

    Sonno e veglia

    4.Il peso della cura

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    nellaffrontare le cure richieste ma accettare di aver bisogno di aiuto. Non sempresemplice, come non lo accettare la malattia del proprio caro, ma chiedere un aiuto nonsignifica non essere in grado di assistere la persona, ma riconoscere e rispettare i proprilimiti e progettare un tipo dassistenza che veda coinvolti pi soggetti.Il carico emotivo personale enorme, e chi assiste il paziente ha bisogno di sviluppare uninsieme di strategie per far fronte all'evoluzione della malattia. Capire le proprie emozionipu essere di aiuto nella gestione del malato, cos come pu essere utile per se stessi.

    Alcune delle emozioni che si possono sperimentare in questi casi sono elencate di seguito:emozioni legate alla perdita, naturale confrontare come era

    la persona cara prima e dopo l'insorgenza della malattia e avere la sensazione di aver persoun compagno, un amico o un familiare a causa della patologia. Particolarmente angosciantepu essere soprattutto il momento in cui il malato non riconosce pi le persone care. Moltepersone che assistono questo tipo di malati hanno trovato grande supporto nei gruppi diauto-aiuto e negli Alzheimer Caf.

    comune e naturale sentirsi in colpa per il fatto di provare imbarazzo per ilcomportamento del malato di Alzheimer, a volte addirittura rabbia nei suoi confronti. Il sensodi colpa emerge anche quando, a causa della sensazione di non poter sostenere a lungo ilgravoso compito dell'assistenza, si comincia a riflettere riguardo alle probabili nuovesoluzioni quali un ricovero del caro in una struttura assistenziale.

    chi assiste prova rabbia nei confronti del paziente, di s stesso, del medico, deiservizi o della situazione in generale. Importante cercare di distinguere tra la rabbia neiconfronti della persona e irritazione verso il suo comportamento determinato dalla malattia.Pu essere utile cercare pareri e consigli da familiari, amici e gruppi di supporto. Ilsentimento di rabbia pu essere talvolta cos intenso, da perdere il controllo nei confrontidella persona che si assiste: in questo caso necessario chiedere aiuto ad uno specialista.

    il familiare si pu sentire a disagio quando la persona ammalata si comportain pubblico in maniera inadeguata; questa sensazione pu tuttavia scomparire parlandonecon altri, amici o familiari, che condividono esperienze analoghe. Occorre spiegare aparenti, amici, vicini e conoscenti che gli atteggiamenti del malato dipendono dalla malattia,cos da accrescere la loro tolleranza nei suoi confronti.

    molte persone che assistono tendono ad isolarsi insieme al malato e arimanere confinati in casa; il rischio quindi di perdere i propri contatti sociali e le relazioniinterpersonali, per accudire il malato. Questo isolamento, a sua volta, peggiora la situazionee rende ancora pi gravosa l'assistenza della persona ammalata. Occorre, pertanto,cercare di mantenere una vita sociale e delle amicizie, cercando di condividere il caricodell'assistenza con parenti ed amici. Il malato non deve comunque essere abbandonato.Ci si pu trovare nella condizione di dover assumere gran parte delle responsabilit cheerano prima del malato, come la gestione della casa, cucinare, pagare le bollette,determinando un aumento del livello di stress della persona che assiste. In questo caso puessere utile discutere di questi problemi con altri parenti e con gli operatori sanitari.

    importante accettare il supporto che pu venire da altri membri del nucleofamiliare, affinch il carico non pesi solo su di una persona. Se, al contrario, ci si sente

    Depressione e angoscia:

    Senso di colpa:

    Rabbia:

    Imbarazzo:

    Solitudine:

    Famiglia:

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    stressati perch non si riceve aiuto e comprensione, pu essere utile convocare unariunione familiare per discutere l'assistenza da fornire al malato.

    E' necessario fare partecipi delle proprie esperienze edei propri stati d'animo le persone a voi vicine. Se cercate di nascondere tutti i problemi puessere veramente difficile, quasi impossibile, assistere un'altra persona. Il confronto con altriche vivono gli stessi problemi aiuta a riconoscere come normali e naturali le proprie reazioni.

    La maggior parte delle persone capisce quali sono i propri limiti solo quando il caricodell'assistenza sta per sopraffarli. Se la situazione prossima a diventare critica d'obbligoaccettare e richiedere aiuti esterni, rivolgendosi ai servizi sociali del proprio comune o alleorganizzazioni di volontariato, cos da evitare situazioni di crisi.

    utile cercare dei suggerimenti relativamente al proprioruolo che cambia, e ai mutamenti che intervengono nella persona ammalata. Talvolta difficile accettare aiuto, soprattutto se non si abituati. Tuttavia, anche se familiari, amici ovicini hanno la volont di aiutare, possono non sapere che cosa utile o ben accetto. Dateglidelle indicazioni, una parola, un suggerimento, consentendogli di essere e sentirsi efficaci.In questo modo condividerete il carico fisico ed emotivo dell'assistenza anche con altri, chepotranno comprendere maggiormente l'impegno che comporta la cura di una personaaffetta da morbo di Alzheimer.Un gruppo di auto-aiuto pu essere di supporto e rappresentare un'occasione dicondivisione di problemi e soluzioni. E' fondamentale conoscere le sedi presenti nelterritorio in cui si risiede dove possibile ottenere aiuto dal punto di vista medico,organizzativo, personale o finanziario. Il proprio medico, infermiere o assistente sociale puindirizzarvi verso le risorse necessarie.

    Come abbiamo visto fino ad ora la demenza di Alzheimer causa in chi ne affetto lacompromissione delle modalit di pensiero, di percezione e di comportamento, prendersicura di una persona affetta da demenza richiede notevoli capacit di adattamento epazienza. I pazienti possono iniziare a presentare comportamenti del tutto insoliti, comel'aggressivit, il sospetto o diventare estremamente dipendente sebbene questiatteggiamenti non siano mai stati parte della loro personalit prima della malattia.Nonostante le persone affette da Demenza non possano controllare o prevenire molti deiloro comportamenti questi non mancano di generare frustrazione e stress nei caregiver.Il cervello l'origine di pensieri, emozioni, personalit e comportamento e dato che laDemenza una malattia del cervello, automaticamente risulteranno compromesse alcunefunzioni cognitive, quali il senso di identit, la percezione dell'ambiente e il modo di agire. Lamalattia colpisce diverse parti del cervello in modo ingravescente rendendo difficile capirequale sar l'evoluzione dei sintomi. Disturbi comportamentali come l'aggressione, latendenza al sospetto o a girovagare sono causati da danni cerebrali e difficilmente, se nonproducendo elevati livelli di stress nei caregiver, non possono essere messi sotto controllo,semmai gestiti. E' importante ricordarsi di questo quando la persona che curiamo dice o facose che possono essere interpretate come offensive. La chiave per gestire questicomportamenti provocatori nel miglior modo accettare la relazione cervello-comportamento in modo da filtrarli attraverso una lente compassionevole e unatteggiamento non giudicante. Proviamo a vedere ora quali sono i 10 principi da tenerepresente per una buona cura della persona affetta da demenza:

    Condividere i propri problemi:

    Chiedere e accettare consigli:

    I dieci principi della buona cura

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    ogni cosa che noi sperimentiamo nella vita, ognidecisione o azione che noi compiamo pu essere ricondotta al nostro cervello.

    sebbene sempre pi persone ne sianoconsapevoli, molti credono ancora che questa sia una malattia mentale, una debolezzapsicologica o semplicemente una condizione dell'invecchiamento. Questi punti di vista sonofuorvianti perch suggeriscono che l'Alzheimer sia qualcosa che le persone "si tirano

    addosso" o lasciano passivamente che accada.non va sottovalutata la variet

    di sintomi che possono essere ricondotti a un processo di deterioramento cognitivo.

    sebbene l'Alzheimersia una malattia organica spesso non modifica l'aspetto esteriore di una persona, almenofino agli stadi pi gravi. Ci pu indurre in confusione nonostante un aspetto di "facciata". Ilpaziente evidenzia chiari segni che indicano che qualcosa non va. Si pu essere affetti daDemenza senza sembrare malati nel vero e proprio senso della parola.

    l'Alzheimer affligge diverse parti del cervello contempi e ritmi differenti. Mai avuto una lampadina che di punto in bianco funziona solo a tratti?E' quello che accade nel cervello delle persone colpite da Demenza che attraverser alcunistadi prestabiliti anche se non sono chiaramente definiti e spesso si sovrappongono.

    compiti che a noi sembranosemplici possono apparire difficili alle persone di cui ci prendiamo cura. Per esempio, lavarei denti pu sembrare una singola azione, ma in realt pu essere scomposta in diverse fasi:prendere il tubetto del dentifricio, togliere il tappo, porre il contenuto sulle setole dellospazzolino, aprire il rubinetto ecc... Se la Demenza ha colpito il cervello in modo tale da nonricordare tutti queste fasi o l'ordine in cui devono essere svolte, risulter impossibile portarea termine la sequenza a meno che il compito non venga suddiviso in tante piccole azioni.

    questa probabilmente la cosa piimportante da ricordare e si fonda sui primi sei punti di questa lista: i disturbicomportamentali sono causati da danni al cervello e non sono qualcosa che si pucontrollare o prevenire, semmai gestire minimizzando i costi in termini di stress. Se unpaziente accusa il coniuge di avere una relazione amorosa difficile non prenderla sulpersonale. Ma quella accusa causata da un danno cerebrale, non da un ragionamentologico.

    E' estremamente difficile, se non impossibile, per ogni malato diAlzheimer imparare, capire, ragionare o ricordare. Dato che possibile discutere solo conpersone in grado di ragionare e usare la logica, cercare di convincere un dementesull'adeguatezza di azioni o idee pressoch inutile. E' pi produttivo fornire conforto otentare di instaurare attivit piacevoli, come una passeggiata, guardare un film o ricordare ivecchi tempi con qualche oggetto o fotografia del passato.

    le persone affette da demenza presentano unasoglia di stress progressivamente pi bassa e a ci si associa una ridotta abilit linguistica a

    Riconosci le funzioni del cervello:

    La demenza un disturbo cerebrale:

    La demenza colpisce tutto ci che il cervello controlla:

    Non si deve sembrare malati per soffrire di una malattia fisica:

    L'imprevedibile dietro l'angolo:

    Ogni obiettivo va diviso in piccoli obiettivi pi semplici:

    Ricorda la causa dei comportamenti problematici:

    Discutere inutile:

    Comprendere segnali d'angoscia:

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    X

    spiegare i motivi di disagio. L'andatura, per esempio, pu indicare la necessit di urinare,continui dondolii avanti e indietro possono essere segno di fame o sete oppure gingillarsipu essere correlato a noia. Capire cosa scatena reazioni di stress serve per evitare che ildisagio aumenti.

    la chiave di svolta per fornire unabuona assistenza non solo capire la relazione cervello-comportamento ma anche

    accettarla. Ci consente di prendersi cura del paziente con compassione e senza giudizio inmerito all'adeguatezza di qualsiasi comportamento.

    Per orientarsi allinterno dellofferta dei servizi sanitari e socio-assistenziali del territorio necessario individuare le competenze specifiche dei vari Enti.Per accedere ed attivare i servizi necessario rivolgersi a:

    1.il medico di medicina generale per i servizi sanitari e sociosanitari;2.lassistente sociale del comune di residenza per i servizi socio-assistenziali, la qualeaiuta la famiglia nella scelta dellassistenza pi idonea alle sue esigenze;3.il Centro per lAssistenza Domicilare (Ce.A.D.) presso il Distretto sociosanitario.

    ADI: Assistenza Domiciliare IntegrataLAssistenza Domiciliare un servizio gratuito erogato dallASL rivolto a persone conpatologie croniche in fase avanzata e con elevati livelli di dipendenza .Questo interventoconsiste nellerogazione di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali al domicilio del paziente. Per attivare il servizio bisogna rivolgersi al propriomedico di medicina generale.

    ADI: Voucher DemenzeIl Voucher demenza una nuova tipologia di voucher introdotta dallASL in via sperimentale. rivolto ai pazienti con diagnosi di demenza certificata da uno specialista in fase iniziale(quando si presentano principalmente problemi cognitivi e di comportamento e non ancorasintomi clinici) e alle loro famiglie. Pu richiedere questo servizio la famiglia che si trova indifficolt a gestire la situazione e che ha bisogno di aiuto per affrontarla. Pertanto devonoessere pazienti che non ricevano gi altri aiuti e che non siano ancora seguiti da altri servizisul territorio. Lobiettivo del voucher quello di aiutare la famiglia a muoversiadeguatamente ed a insegnare anche praticamente cosa si deve fare nelle diversesituazioni. Ricever queste informazioni dallOperatore socio-sanitario e, in caso di bisogno,anche il sostegno dello psicologo. Lattivazione del voucher fatta sempre dal medico difamiglia e serve anche una relazione dellassistente sociale del proprio comune. La richiestadella famiglia pu essere presentata, oltre che al medico di medicina generale eallassistente sociale del comune, anche direttamente al proprio distretto ASL (Centro perlAssistenza Domiciliare).

    SAD: Servizio Assistenza DomiciliareIl servizio, riservato ad anziani con pi di 65 anni (o disabili anche di et inferiore), costituito

    Accettare la relazione cervello-comportamento:

    Servizi Sanitari:

    Servizi Sociali:

    5.La rete dei servizi

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    dallinsieme di prestazioni esclusivamente di natura socio-assistenziale (non sanitaria)prestate al domicilio, al fine di consentire la permanenza nel normale ambiente di vita e diridurre il ricorso al ricovero in strutture residenziali.Le principali prestazioni erogate dal Servizio di Assistenza Domiciliare sono:

    1.aiuto per la cura della persona (igiene personale)2.aiuto per il governo della casa (pulizie, commissioni e spese)3.sostegno per lo svolgimento delle attivit quotidiane

    4.aiuto per il mantenimento dei rapporti amicali e di vicinato.Il servizio gratuito per i nuclei familiari al di sotto di una certa soglia di reddito ISEE, mentre prevista la compartecipazione alla spesa delle famiglie che eccedono dai parametristabiliti dalle Amministrazioni comunali.

    Buoni socialiSono contributi economici erogati per sostenere le famiglie che hanno a carico personedisabili o anziane e che svolgono lavoro di cura e assistenza. Vengono concessi sulla basedi un tetto limite dellindicatore ISEE.

    Pasti a domicilio

    Se presenti nel comune di residenza, il servizio consiste nella consegna a domicilio di pastiprecotti ed rivolto a persone che si trovano in situazione di solitudine e/o fragilit e sonoimpossibilitate a provvedere autonomamente alla preparazione del cibo.

    Sportello Occupazione e Servizi alla PersonaLo sportello offre un sostegno concreto alle famiglie che si trovano nella necessit diricorrere ad un aiuto esterno per l'assistenza di familiari, offrendo servizi gratuiti di ricerca epre-selezione di personale, adeguatamente selezionato e formato, di consulenza e disupporto per la regolarizzazione del rapporto di lavoro (adempimenti di assunzione,trasformazione, proroga e cessazione).c/o Centro per lImpiego di BergamoVia Pizzo della Presolana, 19 - angolo via Monte Gleno, 2 Bergamo - Tel. 035.387741

    Ricoveri temporaneiAl fine di offrire un supporto alle famiglie che assistono una persona malata, vengono attivatidagli Ambiti Territoriali dei ricoveri di sollievo che prevedono periodi di permanenza, variabilitra i 15 e i 30 giorni, presso strutture residenziali (RSA). Tale prestazione non sovrapponibile a quelli gi esistenti, ma permette ai familiari che assistonocontinuativamente il malato di concedersi un tempo di sollievo in cui poter riprendere leenergie necessarie per continuare a garantire ladeguata assistenza al proprio caro. Iricoveri temporanei sono attivati, previo domanda al servizio sociale del comune diresidenza, che valuter il bisogno e, in accordo con i familiari e la RSA, organizzer il periododi permanenza dellinteressato.

    RSA : Residenze Sanitarie AssistenzialiLe RSA, ex Case di Riposo, rappresentano la collocazione residenziale, temporanea odefinitiva, degli anziani non autosufficienti o con limitato grado di autonomia che nonpossono pi essere assistiti a domicilio. Alcune RSA (nella nostra provincia sono due, per untotale di 70 posti letto) hanno Nuclei Alzheimer accreditati dalla Regione, ma anche altre

    I servizi residenziali e semiresidenziali:

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    RSA hanno organizzato al proprio interno reparti ad hoc, dotandosi di personale preparatoper la cura e lassistenza specifica, e sono quindi in grado di accogliere malati affetti dademenza e malati di Alzheimer.Nella RSA sono garantite lassistenza medica e infermieristica, la riabilitazione, laiuto nellosvolgimento delle attivit quotidiane, attivit di animazione e socializzazione, oltre ai servizicosiddetti alberghieri.Le RSA fanno parte della rete di servizi territoriali di primo livello e per accedervi,

    linteressato o i suoi familiari, devono presentare la domanda direttamente alla strutturaindividuata tra quelle accreditate dalla Regione, o presso il CUP (Centro Unico diPrenotazione) attivato dallAmbito Territoriale, che gestisce per pi RSA gli accessi (adesempio in Valle Seriana).Le rette sono stabilite autonomamente dagli Enti che le gestiscono. Una parte della spesa a carico del SSN, tale contributo erogato dalla Regione, a copertura delle spese sanitariesostenute dalle RSA nei posti letto accreditati, varia a seconda delle condizioni disalute/autonomia dellospite, che sono monitorate dal medico della RSA e classificatesecondo i criteri regionali (che definiscono in 8 classi -SOSIA- la fragilit dellanziano). Laparte restante a carico del paziente e della sua famiglia. Le Amministrazioni comunalipossono stabilire un eventuale contributo alla spesa per le famiglie al di sotto di unadeterminata soglia di ISEE.

    CDI: Centri Diurni IntegratiAnche i Centri Diurni Integrati sono servizi rivolti a persone anziane non autosufficienti o conlimitata autonomia che operano, per, in regime diurno. Rappresentano un supporto asituazioni familiari precarie in alternativa al ricovero a tempo pieno. In questi Centri sonoofferti una serie di interventi sia di natura socio-assistenziale (assistenza diretta nelle attivitquotidiane, di sostegno psicologico, di animazione e di socializzazione), che interventisanitari (infermieristici, medico-geriatrici, riabilitativi). Per usufruire del servizio, le famiglie ole persone interessate possono rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune di residenza, alDistretto ASL di appartenenza, o direttamente alle strutture, nellambito di quelle accreditatepresso la Regione, dove potranno avere tutte le informazioni necessarie per conoscere leprestazioni offerte e la loro organizzazione, anche ricevendo la Carta dei Servizi di cui ogniCDI (cos come ogni RSA) dotato.

    Il sistema assistenziale del nostro Paese prevede forme di tutela economica, lindennit diaccompagnamento, e di natura assistenziale per tutti i cittadini riconosciuti invalidi, inragione di minorazioni congenite o dovute a gravi patologie. Oltre alla richiesta di invalidit possibile e consigliabile richiedere il riconoscimento ai sensi della Legge 104/92 che ddiritto a particolari agevolazioni fiscali e, se riconosciuta linvalidit alla possibilit diusufruire dei permessi e dei congedi lavorativi ai familiari delle persone riconosciuteinvalide.Le visite per il riconoscimento di invalidit vengono effettuate da apposite Commissionimediche nei Distretti ASL di appartenenza entro 90 giorni dalla domanda. Se la persona chedeve sottoporsi allaccertamento impossibilitata a recarsi presso il Distretto, sar la stessa

    Riconoscimento di invalidit e delle agevolazioni ai sensi della legge 104/92 (leggequadro per lassistenza, lintegrazione sociale e i diritti delle persone handicappate)

    6.Diritti e tutela delle persone affette da demenza e dei loro familiari

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    Commissione ad effettuare la visita a domicilio o presso la struttura in cui la persona si trova.Per ottenere il riconoscimento di invalidit necessario inoltrare domanda su appositomodulo all'INPS e non pi all'ASL di appartenenza.Per maggiori informazioni si rimanda al sito www.alzheimer-onlus.org/guida-famiglie

    La legge n. 6/04 affianca gli istituti dellinterdizione e dellinabilitazione, creando unapossibilit in pi per garantirne la tutela, senza limitare del tutto la capacit di agire dellepersone che necessitano di sostegno.Le persone, che per motivi legati ad uninfermit o disabilita fisica o psichica o in situazione diparticolare disagio, si trovano nellimpossibilit, anche parziale o temporanea, di provvedereai propri interessi, possono essere assistite da un amministratore di sostegno nominato dalgiudice tutelare del luogo di residenza.Lamministratore di sostegno rappresenta il proprio assistito solo in alcuni atti della vita chevengono decisi dal giudice tutelare con apposito decreto. Il giudice, quindi, pu realizzare unprovvedimento individualizzato che sia il pi possibile adeguato alla situazione dellapersona che ne beneficer, sia per quanto riguarda gli atti relativi al patrimonio che per quellirelativi alla vita personale. Nel provvedimento vengono specificati: gli atti che il beneficiariopu compiere da solo o con lassistenza dellamministratore, quelli che pu compieresoltanto lamministratore, la durata dellincarico e la periodicit con cui lamministratore deveriferire al giudice.La domanda per la nomina dellamministratore di sostegno va fatta in carta libera, anchesenza assistenza tecnica (avvocato) e viene depositata nella cancelleria del giudice tutelareche valuter la situazione e convocher gli interessati.

    Allinterno della rete dei servizi per le persone affette da demenza, svolgono un ruolofondamentale le Unit di Valutazione Alzheimer. Le UVA sono strutture ambulatoriali,ospedaliere o territoriali, specializzate nella diagnosi e nella cura della Malattia di Alzheimer.Alle UVA spetta anzitutto il compito di effettuare la diagnosi (o di confermare una diagnosiprecedente) e di prescrivere una terapia farmacologica appropriata. Dopo avere effettuatola diagnosi, le UVA seguono nel tempo il paziente, in collaborazione con il medico diassistenza primaria e con i servizi territoriali, per aiutare il malato ed i suoi familiari adaffrontare i problemi posti dalla malattia.Allambulatorio UVA si accede tramite una richiesta effettuata dal medico di famiglia delpaziente.

    Lamministratore di sostegno

    7.Unit di Valutazione Alzheimer (UVA)

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    Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di BergamoReparto di NeurologiaLargo Barozzi, 1Tel. 035.269414

    Casa di cura San Francesco

    Via Quattro Novembre, 7Tel. 035.2811111

    Fondazione Casa di ricovero Santa Maria Ausiliatrice OnlusVia Monte Gleno, 49/51Tel. 035.237170

    Humanitas GavazzeniVia Mauro Gavazzeni, 21Tel. 035.4204111

    Centro di eccellenza per la diagnosi e la cura della malattia di AlzheimerOspedale BrioliniVia Manzoni, 128Tel. 035.3065206

    Policlinico San PietroVia Forlanini, 15Tel. 035.604111

    Casa di Cura QuarenghiVia San Carlo, 70Tel. 0345.25111

    Azienda Ospedaliera Ospedale Treviglio CaravaggioPiazzale Ospedale, 1Tel. 0363.4241

    Fondazione I.P.S. Card. G. Gusmini OnlusVia San Carlo, 30Tel. 035.737611

    Policlinico San MarcoCorso Europa, 7Tel 035.886111

    Bergamo

    Gazzaniga

    Ponte San Pietro

    San Pellegrino Terme

    Treviglio

    Vertova

    Zingonia

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    Questa guida stata realizzata da:

    Si ringrazia per il contributo:

    Fondazione I.P.S.Cardinal Gusmini

    UNA COMUNITA' CHE CRESCE

    PAESE

    COOPERATIVA SOCIALE

    SRL - ONLUS

    primoascoltoalzheimer

    Assistenza e cura del malato di Alzheimer

    A S S O C I A Z I O N E

    associazioned

    ivolontariato

    senza

    scopo

    dilucro

    ASSOCIAZIONE

    ALZHEIMER

    BERGAMO

    Regione

    ASL Bergamo

    Lombardia

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    Associazione Alzheimer Bergamo

    CHI SIAMO

    COSA OFFRIAMO

    LAssociazione Alzheimer Bergamo unassociazione divolontariato senza fine di lucro, nata nel 1992 con lafinalit di sostenere le persone affette da patologia

    Alzheimer ed in modo particolare le loro famiglie. Ilnucleo familiare sostiene un pesante carico emotivo edassistenziale nella gestione dei deficit cognitivi e deidisturbi comportamentali; esso ha la necessit disviluppare un insieme di strategie per fare fronteallevolversi della malattia.

    Per rispondere ai bisogni delle famiglie lAssociazionepu offrire gratuitamente alcune tipologie di percorsi:

    1.La consulenza telefonica e colloqui individualioffrono ascolto, informazioni ed orientamento ai servizispecializzati del territorio che si occupano di demenza.Quando: il gioved dalle ore 14 alle ore 17.Tel. 035/270000Dove: presso la Fondazione Casa di Ricovero SantaMaria Ausiliatrice ONLUS in via Monte Gleno, 49 - 24125BERGAMO.Si consiglia per i colloqui di fissare un appuntamento.Per altri giorni e orari telefonare al 339 2524393

    2.Un notiziario periodico di 2/3 edizioni annualiinforma gli iscritti dellAssociazione sulle atti vit, sul leiniziative e sugli argomenti attinenti alle Demenze.

    3.Incontri di informazione sulla malattia svolti daspecialisti quali: neurologo, geriatra, p s i c o l o g o ,infermiere professionale, assistente sociale; tali incontrisi rivolgono ai familiari dei malati, soprattutto coloro cheassistono il malato a domicilio.

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    associazion

    e

    divolontariato

    senzas

    copo

    dilucro

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    Quando: il primo marted del mese dalle ore 17 alle ore 18.Dove: presso la Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice ONLUS in via MonteGleno, 49 - 24125 BERGAMO.Si consiglia la conferma di partecipazione.

    4.Incontri di auto-mutuo-aiuto: gruppi di ascolto coordinati da uno psicologo e da unfamiliare esperto che accompagnano i caregivers nella gestione emotiva e nei vari processi

    decisionali.Si realizzano in funzione del numero delle richieste

    5.Percorsi di Riequilibrio Funzionale per lo stress: gruppi antistress curati da specialistidellIstituto di Psicologia Funzionale di Brescia, rivolti a familiari caregivers che voglianointervenire sui propri segnali di stress accentuati dalla lunga assistenza al malato.Si realizzano in funzione del numero delle richieste

    6.Collaborazione alla gestione dello Sportello Alzheimer ValCavallina con la CooperativaSociale P.A.E.S.E. a Endine Gaiano per accrescere la vicinanza alle famiglie.

    Potete iscrivervi come soci e/o offrire il proprio tempo diventando volontariOffrire donazioni con bonifico bancario intestato a:Associazione Alzheimer BergamoINTESA SANPAOLO - Filiale di GorleIBAN: IT18 S030 6953 1001 0000 0001 547

    PRESSO SEDE LEGALEAperto al pubblico il gioved dalle ore 14 alle 17telefono e fax: 035/270 000

    PRESSO SPORTELLOALZHEIMER VALCAVALLINAmercoled ore 16 - 18 e venerd ore 9,30 - 11,30telefono 035/ 827505

    Per altri giorni e orari telefonare al cellulare 339 2524393.

    ASSOCIAZIONE ALZHEIMER BERGAMOc/o Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice ONLUSvia Monte Gleno, 49 - 24125 BERGAMOtelefono 035/270000 - cellulare. 339/ 2524393Web: www.alzheimerbergamo.itE-mail: [email protected]

    COME AIUTARE L'ASSOCIAZIONE

    CONTATTI

    SEDE LEGALE

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    Associazione Il Giardino della Memoria

    I NOSTRI SCOPI

    I NOSTRI SERVIZI

    Attraverso il coinvolgimento dei famigliari, le consulenze di professionisti che operano nelsettore e la preziosa collaborazione di volontari, il Giardino della memoria cerca di fornirestrumenti informativi e formativi che siano utili al malato ed a chi lo assiste.Formare e sostenere i caregivers informali infatti il primo bisogno per chi si trova aconvivere con i sintomi cognitivi (perdita di memoria, afasia, disorientamento, etc.) ecomportamentali (vagabondaggio, confabulazioni ideative, aggressivit, etc.) del malato.Posso far uscire mio padre da solo? Cosa devo fare quando mi chiede di un parentedefunto? Cosa dire quando mi chiede di andare a casa?, queste e mille altre domande sonosolo esempi che evidenziano come, nonostante i miglioramenti in campo diagnostico e lamaggiore sensibilizzazione verso la malattia di questi ultimi anni, la diagnosi colga ancoraimpreparati i malati ed i loro congiunti. Il bisogno di avere informazioni ed un confronto circala malattia il primo che raccogliamo al nostro sportello e spesso il nostro lavoro si allargaanche a coloro che per motivi lavorativi si trovano a confrontarsi con queste patologie(badanti, ASA, etc.)

    Sotto questa necessit di sapere tutto sulla malattia, si nasconde lo smarrimento emotivo dichi assiste al declino cognitivo di una persona amata. Il percorso di accettazione edelaborazione della diagnosi lungo e doloroso ma necessario per un buon lavoro di cura.Senza un giusto equilibrio emotivo, c il rischio che si passi da un malato (il pazientedemente) ad una famiglia di malati (il burn out di chi assiste). Per questo accanto al lavoropuramente formativo, cerchiamo di supportare emotivamente i caregivers, creando spazisingoli o di gruppi che accolgano la loro fatica ed il loro smarrimento.

    C poi la necessit di rappresentare in modo incisivo e concreto le famiglie presso leistituzioni locali, per dare voce alla solitudine ed alle numerose problematiche che si trovano

    ad affrontare nellassistenza quotidiana di un malato cronico al fine di ottenere una rete diservizi di sollievo pi efficace. La sensibilizzazione del territorio circa le tematiche cheriguardano in generale lassistenza e la cura dei malati di demenza, non solo necessariama indispensabile per il miglioramento della qualit di vita dei malati e dei loro famigliari.

    Lattivit che lassociazione propone, si centra sulla risposta dei bisogni espressi daicaregivers e famigliari che ci contattano. Per questo, accanto ad attivit fisse, annualmentecerchiamo di offrire ai nostri iscritti servizi diversificati a seconda delle loro necessit.Lattivit formativa viene svolta annualmente attraverso lorganizzazione di corsi tenuti da

    Il Giardino della memoria unassociazione di volontariato senzafini di lucro rivolta a tutti coloro che, per necessit o per scelta,vengono a contatto con la sofferenza ed i bisogni che impongono lemalattie degenerative del sistema nervoso centrale, quali adesempio lAlzheimer. Famigliari, malati, volontari lavorano insieme a

    personale qualificato per cercare di alleggerire il faticoso e costantelavoro di cura che la malattia impone. Lobiettivo di trovare insiemesoluzioni alternative che permettano da un lato una miglioregestione della malattia, e dallaltro accompagnino i famigliariallelaborazione ed accettazione della perdita che ne consegue.

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    Assistenza e cura del malato di Alzheimer

    A S S O C I A Z I O N E

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    personale sanitario, per famigliari e caregivers informali.Ci sono poi corsi per coloro che svolgono attivit divolontariato con anziani e pazienti dementi e che siconcentrano sia su tematiche legate alla patologia, siasul potenziamento dellinvecchiamento sano.I momenti di supporto emotivo, invece, prevedonoincontri a piccoli gruppi in cui poter scambiare opinioni ed

    informazioni (gruppi AMA) e colloqui individuali disupporto per chi ne manifesta il bisogno (colloquipsicologici individuali o famigliari) e che spesso cercanodi concentrarsi sullelaborazione di scelte faticose a cui lamalattia costringe (ad esempio, linserimento in strutturaresidenziale del malato).Accanto a questi momenti pi formali, ci piacecondividere con i caregivers ed i loro malati un momentodi svago e di tranquillit, dove poter conoscerci meglio edavere lopportunit di stare insieme in un contesto liberoda pregiudizi e condizionamenti. LAlzheimer caf cercadi coniugare il bisogno di normalit (poter prendersi uncaff) adeguandosi ai ritmi e bisogni di chi ormai fuoridal nostro spazio e tempo.Per chi ne ha bisogno, inoltre offriamo aiuto e chiarimentiin merito ai servizi previdenziali (indennit diaccompagnamento,amministratore di sollievo, inabilit,etc.) promosso da un avvocato.

    E possibile contattarci telefonicamente chiamando alcellulare dellassociazione o incontrare di persona i nostrivolontari, per avere informazioni sulle nostre attivit osemplicimente per conoscerci.Per motivi organizzativi, chiediamo di segnalelintenzione a partecipare.

    Sportello: via B. Rozzone, TreviglioTutti i marted (festivi esclusi) dalle 9,30 alle 11,30Secondo e quarto mercoled del mesedalle 15,00 alle 16:00

    E-mail: [email protected]: 345.1319398

    COME CONTATTARCI

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    Organizzazione di volontariatoPrimo Ascolto Alzheimer

    Primo Ascolto Alzheimer una organizzazione divolontariato che svolge attivit di solidariet sociale,promuove la formazione e laggiornamento dei volontarie realizza iniziative di assistenza a favore di personeaffette da Malattia di Alzheimer e dei loro familiari.Nel 2007 abbiamo aperto a Dalmine il primo Alzheimercaf della provincia di Bergamo. Da allora ricerchiamonuove soluzioni per offrire spazi di benessere al malato diAlzheimer e alla sua famiglia.

    Offriamo gratuitamente alle famiglie la possibilit dicondividere i problemi vissuti quotidianamente.Puoi trovare un servizio di segretariato sociale al Puntodascolto di Mariano di Dalmine dove i nostri volontariaccompagnano e sostengono le famiglie nellaccessoalla rete dei servizi disponibili:

    Gioved dalle 15 alle 17

    Per altri giorni e orari telefonare al 348 2259861

    Per superare l'isolamento che la malattia causa, puoipartecipare ai nostri pomeridiani:

    - Luned dalle 15 alle 17

    - Marted dalle 15 alle 17

    - Mercoled dalle 14,30 alle 16,30 e Gioveddalle 15 alle 17

    - Venerd dalle 15 alle 17

    I NOSTRI SERVIZI

    Alzheimer caf

    Brembate Sotto

    Dalmine

    Bergamo

    Trescore Balneario

    XX

    primo

    ascoltoalzheimer

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    L di Primo Ascolto Alzheimer un luogo di incontro per malati di Alzheimer eper i loro familiari: un ambiente piacevole dove i partecipanti possono confrontarsi, interagirefra loro e soprattutto incontrare sorrisi davanti a una tazza di caff e una fetta di torta.Ci proponiamo di aiutare le persone affette da Alzheimer a ritrovare momenti di relazionesociale e di sostenere le famiglie, fornendo loro un aiuto per affrontare il caricodell'assistenza.

    Oggi il nostro Alzheimer caf si basa su un'attenta lettura dei bisogni delle famiglie e lo studiodi alcune tecniche relative all'approccio della malattia e di accompagnamento al caregiver(come il Conversazionalismo di Gian Paolo Lai e il Gentlecare di Moira Jones) chefavoriscono la relazione, gli incontri sociali, creando ambienti adeguati al malato e spazi disocializzazione per i parenti.Ma soprattutto, alla base del nostro operare, abbiamo messo la disponibilit e lacompetenza dei nostri volontari e operatori, perch crediamo che le metodologie restanoinefficaci senza una Equipe che sappia accogliere e accompagnare il malato di Alzheimer ela sua famiglia.

    Organizzazione di volontariatoVia Bergamo, 19 - 24044 Mariano di Dalmine (BG)Tel./Fax 035 500511 Cell. 348 2259861Web: www.alzheimer-onlus.orgE-mail: [email protected]

    Alzheimer Caf

    IL NOSTRO METODO

    CONTATTI

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    Cooperativa Sociale Generazioni

    Ci piace pensare che la cooperazione sociale territoriale di dimensioni compatibili (cio nontroppo grande, ma nemmeno troppo piccola) possa alimentare buoni rapporti sociali econtribuire allo sviluppo di servizi di cura e prossimit. La gestione dei servizi - allinternodegli accordi del Piano di Zona assunti dalle 18 Amministrazioni Comunali, dalla ComunitMontana Valle Seriana e dallASL - lo strumento con cui vogliamo contribuire alla mutualitcomunitaria in unottica di collaborazione interistituzionale ed intercooperativa. Ogni giornocerchiamo di rispondere ai bisogni delle famiglie conciliando le loro legittime esigenze con lepossibilit organizzative dei nostri servizi di cura. Desideriamo creare reciproco ascolto edialogo con le famiglie, in una prospettiva di mutualit che tenga conto anche dellasostenibilit personale, familiare ed economica degli interventi.

    Gestiamo interventi socio-assistenziali e sanitari rivolti - in prevalenza - alle famiglie conanziani che abitano nei 18 Comuni della Media e Bassa Valle Seriana. Per accedere allamaggior parte dei servizi del territorio necessario rivolgersi allAssistente Socialecomunale o, per lA.D.I., al Medico di Assistenza Primaria:

    SU INCARICOdei Comuni il S.A.D. (Servizio di Assistenza Domiciliare) che assicura, in base alle

    necessit della singola persona, la cura delligiene personale, il sostegno alla vita direlazione, la preparazione del pasto o un aiuto per il governo della casa.

    della Fondazione S. Antonio di Ranica il C.D.I. (Centro Diurno Integrato) che accoglie inorario diurno persone anziane parzialmente non-autosufficienti garantendo assistenza nelleattivit quotidiane, assistenza medica, infermieristica e fisioterapica, animazione esostegno psicologico anche attraverso un gruppo di auto-mutuo aiuto per familiari.

    del Comune di Albino Servizio di Consegna Pasti agli anziani.delle Suore Orsoline il Servizio Socio Sanitario nella Casa Famiglia di Gandino.

    ACCREDITATIdallASL di Bergamo il Servizio A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) che assicura

    prestazioni assistenziali, infermieristiche, fisioterapiche, sostegno psicologico oltre aiprelievi ematici domiciliari.

    dalla Societ Servizi Socio Sanitari Valle Seriana i Voucher di Sollievo rivolti alle famiglieper usufruire di pacchetti assistenziali semestrali di 60-70 ore da ricevere al domicilio (delladurata da 2 a 6 ore) anche in giorni prefestivi o festivi in base alle necessit.

    I SERVIZI CHE OFFRIAMO

    Dallagosto 2010 su accreditamento dellasl di Bergamo siamo impegnati in interventidi assistenza domiciliare integrata rivolti a famiglie con malati di Alzheimer (nuovovoucher demenza).

    LA NOSTRA IDEA DI COOPERATIVADal 2002 nella Valle Seriana si pu contare sugenerAzioni, cooperativa sociale territorialeimpegnata nel sostegno alla domiciliarit afianco delle famiglie con anziani.

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    Servizi di sostegno alla domiciliarit in Valle Seriana

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    A PAGAMENTO*Assistenza Domiciliare Diretta assistenziale, infermieristica, fisioterapica, sostegno psicologico.Prelievi ematici e Medicazioni a domicilio.Accompagnamenti Assistiti per visite mediche e per svolgimento di commissioni con utilizzo dei

    nostri automezzi.* Chi fruisce degli interventi sanitari e socio-assistenziali di cura della persona realizzatidirettamente dalla cooperativa riceve regolare fatturazione delle spese sostenute e pu beneficiare

    della detraibilit nella dichiarazione dei redditi.

    Nellaprile del 2009 la nostra cooperativa ha intrapreso la costruzione di un questionario pervalutare il grado di soddisfacimento delle famiglie che fruiscono dei servizi domiciliari e diurni daessa gestiti. A tal fine stata utilizzata la tecnica del Focus Group (discussione di gruppo) che hacomportato il coinvolgimento attivo di un gruppo di familiari care-givers. Dai partecipanti agli incontri emerso il bisogno delle famiglie con anziani di avere maggiore sostegno di naturarelazionale/psicologica da parte dei servizi ed anche quello di poter vivere momenti di incontro econfronto con altre famiglie per creare esperienze di mutuo aiuto. inoltre emersa curiosit rispettoalle potenzialit che pu rivestire la formula cooperativa quale contesto di riferimento e scambiomutualistico per le famiglie. Per queste ragioni in accordo con lAmbito Territoriale dal settembre2009 con il sostegno allASL di Bergamo (fondi LR 23/99 LR 01/08) si dato avvio a nuovi percorsidi prossimit con le famiglie: gruppi di Auto Mutuo Aiuto, gruppi di incontro con i familiari per areatematica, stesura di una Newsletter periodica per incrementare la comunicazione con le famiglie,studio di una Carta Famiglia per offrire servizi privati e sviluppare mutualit. Lidea guida ilcoinvolgimento attivo delle famiglie nella logica dellintegrazione tra saperi tecnici ed esperienziali,nella progettazione e gestione dei servizi, allo scopo di sviluppare una migliore capacit di lettura edi risposta alle esigenze nel territorio della Valle Seriana.

    Per sostenere la domiciliarit a fianco delle famiglie con anziani c sempre pi bisogno dellaiutoda parte dei cittadini e delle realt imprenditoriali che possono dare fiducia a generAzioni con unproprio dono finalizzato. Potete donarci il vostro tempo (con attivit di volontariato nei servizi chegestiamo), mettere a disposizione strumenti e beni immobili, ed anche offrire risorse economiche.

    DONAZIONI DEDUCIBILI - con bonifico bancario intestato alla cooperativa, BCC Valle Seriana- Filiale di Comenduno di Albino - IBAN IT 28 T 08745 52480 000000011823

    5 x MILLE - firmando nella dichiarazione dei redditi ed indicando il codice fiscale dellacooperativa 02941060168

    LASCITI TESTAMENTARI facendo testamento a favore della cooperativa cos da lasciare ilproprio segno e dare continuit allimpegno sociale verso le famiglie con anziani.

    Generazioni Societ Cooperativa Sociale ONLUSPiazza Carnevali, 6 - 24021 Albino (Bg)da luned a venerd 8-13 e 14-16tel. 035-753441 - fax 035-755703mail [email protected] www.cooperativagenerazioni.org

    FAMIGLIE COOPERANTI

    IL PROGETTO FAMIGLIE COOPERANTI sostenuto dallasl di Bergamo CON I FONDI L.R. 23/99 L.R. 01/08

    COME SOSTENERE LA COOPERATIVA

    PER INFORMAZIONI

    ASL Bergamo

    Regione

    Lombardia

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    Cooperativa Sociale P.A.E.S.E. O.N.L.U.S.

    SPORTELLO ALZHEIMER VAL CAVALLINA

    informazioni consigli

    orientamento

    COSA : uno spazio di ascolto e di consulenza gratuito per le famiglie con parenti affetti da Alzheimer ealtre forme di demenza. una linea telefonica alla quale possono rivolgersi tutti i cittadini della Valle Cavallina e non solo. gestito da professionisti esperti in materia, in collaborazione con lAssociazione AlzheimerBergamo.FINALIT:Ha lo scopo di dare un sostegno concreto alla famiglia per consentirle di affrontare tutto ildecorso della malattia in modo pi sereno con le conoscenze adeguate. Spesso, infatti, chiassiste al proprio domicilio un familiare con demenza vive in una condizione di solitudine acausa della scarsa presenza di punti di riferimento a sostenerlo, informarlo e guidarlo.DOVE SI TROVAPresso il Centro Diurno Integrato San Vincenzo, a Endine Gaiano, Piazza Vittorio Veneto, 3.Ingresso pedonale dal portone in via Filipponi, 3COSA OFFRE un servizio gratuito che offre: essenziali sulle demenze, pratici perlassistenza al malato e per fronteggiare i disturbi del comportamento provocati dallamalattia e ai servizi e agli enti specializzati del territorio che si occupano didemenze:

    per la diagnosi: le Unit di Valutazione Alzheimerper listituzionalizzazione: i Nuclei Alzheimer e le Residenze Sanitarie Assistenzialiper i ricoveri di sollievo e il sostegno nella cura domiciliare: i Centri Diurni Integrati elAssistenza Domiciliareper ottenere sussidi economici: lassegno di accompagnamento e i voucher

    Colloquio a domicilioper consigli su come adattare lambiente domestico o per i familiariche non possono allontanarsi dallammalato.Ascolto, sostegno psicologicoin caso di necessit, in modo individuale per mezzo diincontri con uno specialista; altrimenti in un gruppo di ascolto condividendo le esperienzecon altri familiari.Incontrisu tematiche specifiche.QUANDO APERTOmercoled ore 16 18 | venerd ore 9,30 - 11,30telefono e fax: 035/82 75 05 e-mail: [email protected]

    PAESE

    COOPERATIVA SOCIALE

    SRL - ONLUS

    La Cooperativa Sociale P.A.E.S.E. O.N.L.U.S. opera nelcampo sociale dal 1993. Gestisce numerosi servizi socio-sanitari ed educativi per minori, persone disabili ed anzianicon lo scopo di perseguire linteresse generale allapromozione umana e allintegrazione sociale dei cittadini.

    Tra i servizi erogati dalla cooperativa, quelli rivolti aglianziani sono: Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD),Centro Diurno Integrato San Vincenzo, SportelloAlzheimer Val Cavallina, ambulatori infermieristici, prelievia domicilio, animazione centri sociali anziani.

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    CENTRO DIURNO INTEGRATO SAN VINCENZO DI ENDINE GAIANO

    Il Centro Diurno Integrato un servizio diurno intermedio tra lassistenza domiciliare e lestrutture residenziali. gestito in maniera diretta dalla Cooperativa Sociale PAESE che nedetiene laccreditamento.A CHI RIVOLTOSi rivolge a persone anziane che sono parzialmente autosufficienti e non richiedono ancora

    un ricovero nella struttura residenziale.FINALITEvitare il pi a lungo possibile il ricovero in una struttura residenziale garantendo servizi eprestazioni non attuabili a domicilio.Aiutare la famiglia nella gestione dei bisogni assicurando un reale sostegno ed i necessarimomenti di sollievo.SERVIZI OFFERTI

    Accompagnamento al Centro Diurno Integrato e ritorno a casa con veicolo attrezzato.Prestazioni di assistenza alla persona: bagno assistito settimanale, igiene personale,

    lavaggio dei capelli, etc. effettuate da personale qualificato.Somministrazione dei pasti: colazione, pranzo e merenda.Sedute di fisioterapia.Servizio infermieristico: rilevazione parametri vitali e somministrazione farmaci.Monitoraggio medico-geriatrico.Attivit di animazione ludiche e socializzanti rivolte agli utenti ed alla popolazione diEndine Gaiano: tombole, tornei di carte, gite, uscite sul territorio, etc.Attivit educative individuali e di gruppo per il mantenimento delle funzioni cognitive edelle abilit residue.Per i familiari, possibilit di usufruire della consulenza dello Sportello Alzheimer Val

    Cavallina.Per garantire una relazione pi attenta ed una concreta qualit delle prestazioni allutenza ilmonte ore del personale qualificato nettamente superiore allo standard richiesto dallASL.In particolare, il CDI ha scelto di potenziare le figure dellOSS, dellASA e quelladellEducatore Professionale al fine di valorizzare pienamente il livello relazionale,cognitivo ed emotivo delle persone inserite.TEMPI DI APERTURA E COSTIIl CDI aperto da luned a venerd per tutto larco dellanno ( esclusa la settimana diFerragosto) con apertura dalle ore 8.00 alle ore 18.00. Le persone possono frequentareanche per un numero inferiore di ore e/o giorni, in relazione alle necessit terapeuticheriabilitative e socio-assistenziali stabilite nel piano di intervento. La retta giornalieracomprensiva di tutti i servizi di euro 27,00.RICHIESTA DI INSERIMENTO necessario fissare un appuntamento con la responsabile per la consegna dellappositadocumentazione da compilare e un primo scambio di informazioni. Segue una visita medico-geriatrica e lincontro con le figure professionali di riferimento per la valutazione diinserimento al servizio diurno.DOVE SI TROVAPiazza Vittorio Veneto 3, 24060 Endine Gaiano (BG). Ingresso dal portone in via Filipponi.CONTATTITelefono: 035/8232140 - Fax: 035/827505 - e-mail: [email protected]

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    Cooperativa Sociale Servire

    CHI SIAMO

    SERVIZI OFFERTI DALLA COOPERATIVA

    IL CENTRO DIURNO INTEGRATO ALZHEIMER

    Al centro del nostro lavoro la persona anziana, la sua famiglia, il suo ambiente di vita, i suoidesideri, le sue potenzialit.Interno, la rete dei nostri servizi, gestiti da operatori qualificati e continuamente aggiornati, incollaborazione con le famiglie, lente pubblico e i privati con i quali scegliamo come risponderealle esigenze della persona anziana: una comunit che stimoliamo e supportiamo affinchpossa esprimere soluzioni adeguate.

    Servizio di assistenza domiciliareSostegno psicologico agli anziani e alle loro famigliePrestazioni specialistiche: assistenziali, infermieristiche, fisioterapicheCentri diurni integratiServizio di assistenza domiciliare integrataInterventi personalizzati al domicilioAnimazione socialeRicerca formazione e informazioneAttivit assistite con animali

    Il C.D.I.A. collocato in una struttura ispirata agli studi pi attuali degli ambienti e terapie nonfarmacologiche per lAlzheimer risultando quindi idoneo allaccoglienza di pazienti affetti dademenza; strutturato in modo tale da affrontare in tutta sicurezza problematiche di tipocomportamentale pur continuando a fornire stimoli, creare relazioni e garantire una buonaqualit della vita allinterno del centro; fornisce supporto e informazioni ai familiari su comeaffrontare le fasi della malattia.

    La struttura composta da:cucina terapeutica con zona pranzosoggiorno centralestanza per attivitlocale beauty / parrucchierastanza relax / riposostanza multisensorialebagno assistitogiardino con orto e zona animali per svolgere le attivit assistite con asini e cani. Le attivitcon detti animali sono svolte da personale qualificato (onoterapista e allievo istruttorecinofilo)

    UNA COMUNITA' CHE CRESCE

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    LA STANZA MULTISENSORIALE (SNOEZELEN-ROOM)*

    *SNOEZELEN

    Originariamente sviluppatosi in Olanda negli anni 70,lapproccio snoezelen si ormai diffuso in tutto il mondo, inparticolar modo in Germania. In Italia si sta diffondendo dapochissimi anni.La combinazione dei diversi materiali e strumenti presenti

    nella stanza favorisce la stimolazione di tutti 5 sensi. Inostri operatori sono in grado di progettare interventimirati e personalizzati sulla base delle singole biografiedegli ospiti.Nelle persone con disabilit cognitive la stimolazionemultisensoriale stata una delle strategie maggiormentepremianti, specialmente da quando ne sono stati rilevati glievidenti vantaggi sia sul piano educativo, che su quelloterapeutico e si sviluppato un grande impiego per ilmiglioramento della qualit della vita.

    utilizzato come mezzo di comunicazionenon-verbale, per migliorare il rilassamento e per fornirestimoli alle persone che sarebbe impossibile raggiungerealtrimenti.Il carattere innovativo di questa stanza ci colloca tra i pochicentri Alzheimer ad averne realizzata una e ad essere in

    grado di utilizzarla nel migliore dei modi: gli operatori delnostro centro sono stati opportunamente formati dapersonale qualificato.

    Recapito Cooperativa Servire:Tel. 035.6221200 e-mail [email protected] Centro Alzheimer:Tel. 348.0114148 e-mail [email protected] internret: www.servirecoop.it

    CONTATTI

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    Fondazione I.P.S. Cardinal Gusmini

    CHI SIAMO

    COSA OFFRIAMO

    A.D.I.

    VOUCHER DEMENZE

    U.V.A.

    CAFE ALZHEIMER

    C.D.I.

    La Fondazione I.P.S. Card. Gusmini non ha scopo dilucro e opera esclusivamente per fini di utilit sociale.Svolge la propria attivit nei settorid e l l a s s i s t e n z a s o c i a l e esociosanitaria, con particolareriferimento al soddisfacimento deibisogni dei soggetti svantaggiatidella provincia di Bergamo.In particolare ospita e offre serviziprevalentemente a favore di persone anziane o disabili incondizione di non autosufficienza ed a favore di altrisoggetti, ancorch non anziani, ma con problemi didisagio sociale, emarginazione o fragilit.

    La struttura si inserisce nella rete dei servizi rivolti allepersone malate e alla loro famiglia offrendo tra glia ltriservizi:

    , Assistenza Domiciliare Integrata per il territoriodella Media Valle Seriana e Val Gandino. Dall'agosto2010 su accreditamento dell'ASL di Bergamo attivo il

    , interventi di assistenzadomiciliare rivolti alle famiglie che assistono malati di

    demenza., Ambulatorio di Valutazione Alzheimer avente

    il fine di fare la diagnosi, eventualmente iniziare ilt ra t tamento fa rmaco log ico e mon i to ra relevoluzione della malattia.

    , Luogo di ritrovo per le famiglie eper i malati del territorio, servizio di nuova apertura.Per informazioni chiamare il n tel. 035/737611

    , Centro Diurno Integrato, il servizio si rivolge apersone con compromissione parziale dellautonomia

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    e/a persone anziane. Accoglie 23 utenti, dal luned alvenerd dalle ore 08:00 alle ore 17:00 e il sabato dalle ore 8.00 alleore 14.00, con la possibilit di scegliere i giorni di frequenza. Per iComuni limitrofi a disposizione, a pagamento, il servizio ditrasporto.

    , sono previsti posti,presso il Nucleo Alzheimer, con degenza temporanea al fine di

    offrire un supporto alle famiglie che si trovano in difficolt. La duratadella degenza variabile a seconda della tipologia di ricovero., per 30 posti. I reparto

    specializzato per lassistenza al paziente affetto da Demenza infase intermedia. La specificit data dalla cura/gestione deidisturbi del comportamento tramite le terapie non farmacologiche.La struttura si propone:di applicare modelli di gestione globale del paziente con lobiettivodi fornire un livello di cura ed assistenza adeguato alle specifichenecessit;di impostare programmi terapeutici, farmacologici, riabilitativicognitivi e motori;di fornire un adeguato supporto ai familiari dei pazienti e alleistituzioni del territorio, sia per linformazione, che per gli aspettisocio-assistenziali, etici e legali;di attuare programmi di formazione specifica del personale addettoalla cura e allassistenza.

    La Fondazione si dotata del Codice Etico, approvato dal Consiglio diAmministrazione e disponibile presso gli Uffici Amministrativi.

    A.D.I., Assistenza Domiciliare Integrata, attivabile dal Medico di famiglia.Per informazioni chiamare il n tel. 035/737609/652U.V.A., Ambulatorio di Valutazione Alzheimer, si accede tramite indicazione del Medicodi famiglia. Per appuntamento chiamare il n tel. 035/737611CAFE ALZHEIMER, Per informazioni chiamare il n tel. 035/737611C.D.I. Centro Diurno Integrato, per informazioni chiamare per il C.D.I. il n 035/737608RICOVERI TEMPORANEI e RICOVERI DEFINITIVI si accede redigendo apposi tadomanda a disposizione presso gli uffici della Fondazione, sul sito web www.piacasa.it epresso i Servizi Sociali dei Comuni. Per i ricoveri n 035/737611.

    Fondazione I.P.S. Cardinal Gusmini Onlusvia S. Carlo, 30 - 24029 Vertova (Bg)Tel. 035.737611 - Fax 035.720470e-mail: [email protected]

    RICOVERI ALZHEIMER TEMPORANEI

    RICOVERI ALZHEIMER DEFINITIVI

    COME ACCEDERE

    CONTATTI

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    LA MALATTIA DI ALZHEIMERUna guida per le famiglie