GRUPPO DI FALCO SRL...Le norme del decreto si applicano “alle attività che comportano la...
Transcript of GRUPPO DI FALCO SRL...Le norme del decreto si applicano “alle attività che comportano la...
1/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
GRUPPO DI FALCO SRL
Revisione 3.4 del 11 FEBBRAIO 2016
Il Datore di Lavoro
Rappr. dei Lavoratori per la sicurezza
Resp. servizio protezione prevenzione
Medico Competente
Documento di cui all’art. 17 c. 1 lettera “a” D.Lgs. 81/2008 Redatto a conclusione della valutazione di tutti i rischi presenti in azienda
per la sicurezza e la salute ai sensi dell’art. 28 D.Lgs. 81/2008
VIA LAMBRO 5 20090 Opera (Mi)
DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI DVR ATTIVITA’ DI COSTRUZIONI EDILI
VALUTAZIONE RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
2/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
INDICE
INDICE ..................................................................................................................................................................................... 2 PREMESSA ................................................................................................................................................................................ 3
Oggetto e scopo ................................................................................................................................................................ 3 Obiettivi ............................................................................................................................................................................ 4 Revisione ........................................................................................................................................................................... 4 Definizioni ricorrenti. ........................................................................................................................................................ 4
IDENTIFICATIVO DITTA .......................................................................................................................................................... 6 COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE................................................................................................................................................ 7 INQUADRAMENTO E DESCRIZIONE GENERALE DELL’AZIENDA ................................................................................................................ 8 VALUTAZIONE DEI RISCHI.............................................................................................................................................................. 8 SCHEMA GENERALE DI FLUSSO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONNESSO A MOVIMENTAZIONE ............................. 11 METODO DI CALCOLO ................................................................................................................................................................ 12 MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI ........................................................................................................ 22 LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEI LAVORATORI ADDETTI DI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI........................................................ 23 MISURE COMPORTAMENTALI DI PREVENZIONE ............................................................................................................................... 23 MOVIMENTI RIPETUTI ......................................................................................................................................................... 30 POSTURE INCONGRUE ............................................................................................................................................................... 32 MISURE GENERALI DI PREVENZIONE .............................................................................................................................................. 33
3/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
PREMESSA
I l presente a l legato è da considerars i parte integr ante del Documento di Valutazione dei
r ischi Az iendale parte pr incipale .
OGGETTO E SCOPO
Il D. Lgs. 81/08 e s.m.i al Titolo VI ( art. 167, 168, 169) e all’Allegato XXXIII disciplina la tutela dei lavoratori
nello svolgimento di attività che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso – lombari.
Le norme del decreto si applicano “alle attività che comportano la movimentazione manuale dei carichi (MMC) e rischio di movimenti ripetitivi con i rischi, tra l’altro, di lesioni dorso lombari per i lavoratori durante il lavoro.”. Per Movimentazione Manuale dei Carichi s’intendono le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad
opera di uno o più lavoratori , comprese le azioni di sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano
rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico. Gli effetti dannosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti ad un’impropria movimentazione manuale dei
carichi sono:
Traumi e malattie osteoscheletriche in particolare del rachide lombare;
Traumi e malattie muscolotendinee;
Traumi e malattie nervovascolari;
Schiacciamenti degli arti, mani e piedi, infortuni in genere;
Affezioni cardiache, vascolari e nervose.
Il D. Lgs. 81/08 non definisce un valore limite del peso sollevabile dal singolo lavoratore.
Oltre al peso del carico, per valutare l’insorgere di un rischio per la salute dei lavoratori è necessario prendere in
considerazione anche i seguenti elementi:
Carico eccessivo
Le dimensioni, la forma e le caratteristiche del carico con eventuale difficoltà di presa o prese
particolari;
Stato di equilibrio o con contenuto non solidale con l’involucro esterno;
È collocato in una posizione tale per cui deve essere tento o maneggiato ad una certa istanza dal
tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;
Può, a motivo della struttura esterna o/e consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in
particolare in caso d’urto;
Il tipo di mansione svolta dal lavoratore ( se è temporanea, oppure ripetitiva con pause più o
meno previste, oppure se è un lavoro normale e continuo).
Al fine di eliminare i rischi connessi alla movimentazione manuale dei carichi, il datore di lavoro dovrà in primo
luogo adottare le misure necessarie ad evitarla. Nel caso in cui ciò non sia possibile, egli dovrà adottare le
misure necessarie per ridurre il più possibile i rischi, procedendo nel modo seguente:
a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;
4/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al
lavoro in questione tenendo conto dell' ALLEGATO XXXIII;
c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell'ambiente di lavoro
e delle esigenze che tale attività comporta, in base all' ALLEGATO XXXIII;
d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’ ALLEGATO XXXIII.
La sorveglianza sanitaria è svolta dal medico competente e consta principalmente di due fasi:
a) accertamenti preventivi per valutare l’idoneità del lavoratore alla specifica mansione;
b) accertamenti periodici per controllare lo stato di salute del lavoratore
OBIETTIVI
Scopo del presente documento è valutare i rischi derivanti dalla Movimentazione Manuale dei carichi ai sensi del
Titolo VI D. Lgs. 81/08. Dall’esito della valutazione saranno adottate ed attivate specifiche misure di prevenzione e protezione, in
particolare sarà valutata la possibilità di eliminare i rischi alla fonte, ove sia possibile. Infine per i lavoratori esposti si dovrà garantire adeguata formazione e sorveglianza sanitaria.
REVISIONE
La presente valutazione sarà, comunque, aggiornata nel caso in cui gli elementi in oggetto subiscano variazioni
e/o nel caso in cui emergono ulteriori elementi significativi ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori e anche in relazione ai risultati della sorveglianza sanitaria.
Sarà pertanto necessario rielaborare una valutazione dei rischi, ogni qualvolta s’introduca un cambiamento tale da modificare la percezione dei rischi sul luogo di lavoro, ad esempio, quando si effettua una variazione
dell’organizzazione del lavoro da cui possano risultare nuove situazioni lavorative in ambienti diversi. L’azienda pienamente consapevole di quanto sopra, si propone di adeguarsi alla filosofia del D.Lgs. 81/08
ponendosi anche come obiettivo un approccio culturale d’apprendimento cognitivo che permetta di unire quelle
che sono le finalità aziendali con l’attenzione al fattore umano e professionale, attenzione rivolta ad ogni persona che opera in azienda.
DEFINIZIONI RICORRENTI.
Si adottano, nel presente documento le definizioni seguenti:
Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità ( es. materiali o attrezzature di
lavoro, metodi e pratiche di lavoro) avente la potenzialità di causare danni;
Danno: lesione fisica e/o danno alla salute o ai beni;
Rischio: probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di
esposizione, di un determinato fattore;
Rischio residuo: rischio che permane dopo che sono state adottate le appropriate misure per ridurlo;
Valutazione rischi: procedimento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori,
della possibile entità del danno, quale conseguenza del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’espletamento delle loro mansioni, derivante dalla circostanze del verificarsi di un pericolo sul luogo
di lavoro; Progettazione: percorso di ideazione e pianificazione delle attività;
5/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
Processo: attività lavorativa connessa e successiva alla progettazione, avente lo scopo di applicare
quanto ideato e pianificato durante la fase di progettazione. Un processo può indifferentemente
identificarsi in una reazione o serie di reazioni chimiche, nella manipolazione di agenti biologici, nel funzionamento di macchine, ecc..;
Lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro, esclusi dli
addetti ai servizi domestici e familiari, con rapporto di lavoro subordinato anche speciale. Sono equiparati i soci lavoratori di cooperative o di società, anche di fatto, che prestino la loro attività per
conto delle società e degli stessi, e gli utenti dei servizi di orientamento o di formazione scolastica,
universitaria e professionale avviati presso datori per agevolare o per perfezionare le loro scelte professionali. Sono altresì equiparati gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari e i partecipanti ai
corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici. I soggetti di cui al precedente periodo
non vengono computati ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente
decreto fa discendere particolari obblighi; Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto
che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità dell’impresa stessa ovvero
dell’unità produttiva, in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D. Leg. 3 febbraio 1993, n° 29, per datore di lavoro si intende il dirigente
quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in
cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale; Servizio di prevenzione e protezione dei rischi (SPP): insieme delle persone, sistemi e mezzi
esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali
nell’azienda, ovvero unità produttiva. Medico competente: medico in possesso di uno dei seguenti titoli:
o Specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o
in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del lavoro o in clinica del lavoro ed altre specializzazioni individuate, ove necessario, con decreto del Ministero della
Sanità di concerto con il Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica;
o Docenza o libera docenza, in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del
lavoro; o Autorizzazione di cui all’art. 55 del D. Lgs. 15 agosto 1991 n° 277 e s.m.i.;
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP): persona designata dal datore di
lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate; Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS): persona, ovvero persone eletta o
designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il lavoro;
Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell’attività
lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno.
Agente: l’agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la
salute. Unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi, dotata di
autonomia finanziaria e tecnico funzionale;
6/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
IDENTIFICATIVO DITTA
INQUADRAMENTO TERRITORIALE La ditta GRUPPO DI FALCO SRL , ha sede legale in VIA LAMBRO 5 – OPERA (MI) .
L’aera produtt iva, t rat tandosi d i cant ier i temporanei , ha del le t ipologie dist inte, per cui s i r imanda al s ingolo POS la descr iz ione del luogo.
DENOMINAZIONE GRUPPO DI FALCO SRL
FORMA GIURIDICA SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA
SEDE LEGALE VIA LAMBRO 5 – OPERA (MI)
UNITA’ LOCALE VIA LAMBRO 5 – OPERA (MI)
CODICE FISCALE/ PARTITA IVA 11888800155
ATTIVITÀ SVOLTE LAVORI EDILI IN GENERE
7/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE
Un’efficace gestione e sviluppo del sistema sicurezza richiede il sostegno e l’impegno dei dipendenti e le loro conoscenze ed esperienze.
L’azienda definirà modalità adeguate per realizzare il coinvolgimento dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in particolare per attuare:
la consultazione preventiva in merito all’individuazione e valutazione dei rischi ed alla definizione
delle misure preventive; riunioni periodiche da effettuarsi con frequenza e modalità che tengano conto delle richieste
minime imposte dalla legislazione vigente.
Può essere opportuno, in relazione alle esigenze ed alla struttura aziendale, realizzare forme di coinvolgimento utilizzando prioritariamente le riunioni previste per la gestione aziendale e secondariamente attraverso gruppi o
comitati di analisi e discussioni su temi inerenti il sistema sicurezza.
Ulteriore mezzo di coinvolgimento può essere la raccolta di osservazioni e commenti sulle misure preventive
adottate, sulla organizzazione della sicurezza, sulle procedure ed i metodi di lavoro.
Comunicazione, flusso informativo e cooperazione
La circolazione delle informazioni all’interno dell’azienda è un elemento fondamentale per garantire livelli adeguati di consapevolezza ed impegno riguardo alla politica adottata in tema di sicurezza sul lavoro (SSL).
Il principio che dovrebbe ispirare la realizzazione del flusso informativo è quello della cooperazione tra tutti i soggetti interessati, interni e/o esterni all’impresa.
La cooperazione si dovrebbe realizzare in una cultura aziendale che dia risonanza al flusso informativo tramite la
partecipazione attiva di tutto il personale aziendale ed in particolare di tutti i lavoratori.
Maggiore è la condivisione delle informazioni e la partecipazione attiva alla gestione del sistema, maggiore sarà
la probabilità di prevenire gli infortuni e le malattie correlate al lavoro.
Il processo di comunicazione ed informazione è essenziale per far partecipare il personale e coinvolgerlo nel
sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) e nel raggiungimento degli obiettivi fissati per dare attuazione alla politica aziendale di SSL.
La direzione dovrebbe definire ed attuare efficaci modalità di comunicazione su politiche, obiettivi, programmi e
risultati, dovrebbe incoraggiare il ritorno di informazione in materia di SSL e la comunicazione interpersonale per migliorare gli aspetti relazionali.
Pertanto il personale dovrebbe essere: consultato, anche attraverso i suoi rappresentanti, sulle questioni inerenti la SSL e soprattutto
quando sono previsti cambiamenti che influenzano la SSL, oltre che nella successiva fase di
attuazione; informato sul nominativo e sull’incarico delle persone che detengono responsabilità sulla SSL e chi
sono i soggetti che hanno incarichi specifici inerenti la SSL in azienda.A questo scopo si dovrebbe
realizzare:
1) una adeguata comunicazione interna per sviluppare la cooperazione fra tutti i livelli aziendali, finalizzata alla raccolta e diffusione delle informazioni, (dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto), attraverso
l’utilizzo di strumenti adeguati in funzione delle specifiche esigenze e dimensioni dell’impresa; 2) un’opportuna comunicazione esterna rivolta:
al personale esterno (committenti, fornitori, collaboratori);
al pubblico (clienti, visitatori, soggetti interessati);
alle autorità;
3) la diffusione della politica della salute e sicurezza aziendale.
8/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
INQUADRAMENTO E DESCRIZIONE GENERALE DELL’AZIENDA
La Ditta GRUPPO DI FALCO S.R.L ,esplica la propria attività nel settore delle lavorazioni edili settore della
manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici esistenti, ed in maniera prevalente del montaggio di opere
trasformazione, uso e smontaggio di impalcature e ponteggi in genere. Tali operazioni si possono riassumere principalmente in:
montaggio, trasformazione, uso e smontaggio di impalcatura e ponteggi; Opere murarie: demolizione e ricostruzione intonaci; Tinteggiatura facciate; Consolidamento e ricostruzione facciate in cemento decorativo; Rifacimento facciate in klinker; Sverniciatura graffiato; Pavimentazioni balconi e terrazzi; Verniciatura opere in ferro; Verniciatura opere in legno; Posa guaine per coperture provvisorie; Ristrutturazione in genere.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il D. Lgs. 81/2008 al Titolo VI ( art. 167, 168, 169, e all’Allegato XXXIII disciplina la tutela dei lavoratori nello
svolgimento di attività che comportano l’uso della forza manuale per spostare dei carichi. Le norme del decreto si applicano “alle attività che comportano la movimentazione manuale dei carichi (MMC) con i rischi, tra l’altro, di lesioni dorso lombari per i lavoratori durante il lavoro.”. Per Movimentazione Manuale dei Carichi s’intendono azioni o operazioni comprendenti, non solo quelle più
tipiche di sollevamento, ma anche quelle, rilevanti, di spinta, traino e trasporto di carichi.
Gli effetti dannosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti ad un’impropria movimentazione manuale dei carichi sono:
Traumi e malattie muscolo scheletriche in particolare del rachide lombare;
Schiacciamenti degli arti, mani e piedi, infortuni in genere;
Affezioni cardiache, vascolari e nervose.
Il D.Lgs. 81/2008 non definisce un valore limite del peso sollevabile dal singolo lavoratore, ma indica
unicamente il valore che, se superato, crea le condizioni di rischio, tale valore è di 25 Kg. Oltre al peso del carico, per valutare l’insorgere di un rischio per la salute dei lavoratori è necessario prendere in
considerazione anche i seguenti elementi:
Le dimensioni, la forma e le caratteristiche del carico;
L’altezza di sollevamento, la distanza da percorrere, la possibilità o meno di riportare il carico;
Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro (quanto spazio si a disposizione, dove spostare i carichi,
il percorso da fare);
Il tipo di mansione svolta dal lavoratore (se è temporanea, oppure ripetitiva con pause più o meno
previste, oppure se è un lavoro normale e continuo).
Al fine di eliminare i rischi connessi alla movimentazione manuale dei Carichi, il datore di lavoro dovrà in primo
luogo adottare le misure necessarie ad evitarla. Nel caso in cui ciò non sia possibile, egli dovrà adottare le
misure necessarie per ridurre il più possibile i rischi, procedendo nel modo seguente:
9/33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
Valutare le condizioni di sicurezza e di salute al lavoro connesse al lavoro in questione, tenendo
particolarmente conto delle caratteristiche del carico ( peso, forma, dimensioni) e fornendo ai
lavoratori informazioni al riguardo,
Fornire ai lavoratori adeguata formazione (relativa alle corrette modalità di movimentazione
Manuale) mezzi ausiliari appropriati e dispositivi di protezione individuali (DPI) adeguati.
Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria secondo l’art. 41 del D. Lgs. 81/2008.
ALLEGATO XXXIII D. LGS. 81/08. ELEMENTI DI RIFERIMENTO.
Esso fornisce un’ampia lista dei diversi elementi lavorativi ed individuali che, se presenti da soli o in modo reciprocamente interrelato, comportano un rischio più o meno elevato per il rachide dorso-lombare.
Di tali elementi, fra loro integrati, va tenuto in debito conto tanto in fase di valutazione preliminare del rischio
quanto in fase di verifica dell’adeguatezza dei provvedimenti adottati per il contenimento del rischio medesimo. L’allegato è il frutto dell’accorpamento dei due allegati originari alla direttiva CEE 269/90 dedicati
rispettivamente ai fattori lavorativi e ai fattori individuali di rischio.
1. Caratteristiche del carico. La movimentazione manuale di carico può costituire un rischio tra l’altro dorso- lombare nei casi seguenti:
Il carico è troppo pesante
È ingombrante o difficile di presa;
Non permette la visuale;
È in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;
È collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza
dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; È con spigoli acuti o taglienti;
È troppo caldo o troppo freddo;
Contiene sostanze o materiali pericolosi;
Il peso è sconosciuto o frequentemente variabile;
Può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in
particolare in caso di urto.
2. Sforzo fisico richiesto. Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra altro dorso – lombare nei seguenti casi:
È eccessivo;
Può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco;
Può comportare un movimento brusco del carico;
È compiuto con il corpo in posizione instabile.
3. Caratteristiche dell’ambiente di lavoro. Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro possono aumentare la possibilità di rischio tra l’altro dorso – lombare nei casi:
Lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell’attività
richiesta; Il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o di scivolamento per le scarpe
calzate dal lavoratore;
Il posto o l’ambiente di lavoro non consentono la movimentazione manuale di carichi a
un’altezza di sicurezza o in buona posizione;
Il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a
livelli diversi; Il pavimento o il punto di appoggio sono instabili;
La temperatura, l’umidità o la circolazione dell’aria sono inadeguate.
4. Esigenze connesse all’attività.
10 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
L’attività può comportare un rischio tra l’altro dorso – lombare se comporta una o più delle seguenti esigenze:
Sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo
prolungati;
Periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente;
Distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;
Un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
5. Fattori individuali di rischio. Il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi:
Inidoneità fisica a svolgere il compito in questione;
Indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;
Insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione.
PROCEDURE, MODELLI E CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONNESSO ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE
La valutazione del rischio connesso all’attività di movimentazione manuale di carichi va necessariamente
proceduta da una analisi del lavoro ( verosimilmente operata nel contesto della più generale valutazione dei
rischi di cui all’art. 17 comma 1 let. a) del D. Lgs. 81/08) con cui in particolare si possa evidenziare se, tra i compiti lavorativi previsti per uno o più lavoratori sono compresi quelli di movimentazione manuale di carichi
nonché, nel caso, le caratteristiche tipologiche, di durata e di frequenza degli stessi. Individuati tali compiti si dovrebbe, nello spirito di quanto previsto al titolo VI, operare secondo lo schema di
flusso generale qui indicato di seguito.
Per quanto attiene più specificatamente le tecniche di valutazione verranno qui proposti dei metodi di facile utilizzo derivati dalla letteratura e da linee guida internazionali che tengono conto dei diversi riferimenti fin qui a
lettura ed interpretazione del testo del D. Lgs 81/08. Si tratta di due percorsi diversi a seconda che si tratti di valutare da un lato azioni di sollevamento ( o
abbassamento ) di carichi e dall’altro azioni di trasporto con cammino o di tirare o di spingere.
È del tutto evidente che i metodi suggeriti non rappresentano l’unico percorso possibile per la valutazione del rischio e che pertanto sono parimenti accettabili anche altri approcci che tuttavia dovranno al contempo derivati
da esperienze validate dalla letteratura e tenere adeguato conto dell’interrelazione tra i diversi elementi di rischio riportati nell’allegato VI.
Sotto questo profilo si vuole tuttavia sottolineare che il metodo del NIOSH proposto per l’esame delle azioni di sollevamento offre il duplice vantaggio di essere stato sperimentato da molti anni negli USA e di rappresentare
la base per standard europei in corso di avanzata elaborazione.
11 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
SCHEMA GENERALE DI FLUSSO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONNESSO A
MOVIMENTAZIONE
IL LAVORO COMPORTA ATTIVITÀ NO
DI MOVIMENTAZIONE MANUALE
SI
VI È UN POSSIBILE RISCHIO DI LESIONI
DORSO LOMBARI, OVVERO RICORRE UNO NO
O PIÙ DEGLI ELEMENTI DELL’ALLEGATO VI
SI/FORSE
È POSSIBILE AUTOMATIZZARE,
MECCANIZZARE O AUSILIARE SI
LA/LE OPERAZIONI
VI È UN POSSIBILE
RISCHIO RESIDUO NO
NO
ATTIVARE LE PROCEDURE DI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO SI/FORSE
IL RISCHIO È INSIGNIFICANTE SI
NO
DETERMINARE LE MISURE DI
PREVENZIONE E CONTENIMENTO
DEL RISCHIO
ATTUARE LE MISURE
IL RISCHIO È SUFFICIENTEMENTE
CONTENUTO SI
NO
TERMINE DELLA
VALUTAZIONE
12 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
METODO DI CALCOLO
Il metodo proposto dal NIOSH ( National Istitute of Occupational Safety and Health) determina per ogni azione
di sollevamento, il cosiddetto “ limite di peso raccomodato “ attraverso un’equazione che, a partire da un peso
massimo sollevabile in condizioni ideali, considera una serie di elementi sfavorevoli e tratta questi iltimi con appositi fattori di demoltiplicazione ( compresi tra 0 ed 1).
Quando l’elemento di rischio potenziale corrisponde ad una condizione ottimale, il relativo fattore assume il valore di 1 e pertanto non porta ad alcun decremento del peso ideale iniziale.
Quando l’elemento di rischio potenziale corrisponde ad una condizione ottimale, il relativo fattore assume il
valore di 1 e risulta tanto più piccolo quanto maggiore è l’allontanamento dalla condizione ottimale, in questo caso il peso iniziale ideale diminuisce.
Infine, quando l’elemento di rischio è considerato estremo perché si è in una condizione di assoluta inadeguatezza, il relativo fattore viene posto uguale a 0.
Applicando la procedura, si determina il peso limite raccomandato, la cui formula è riportata di seguito:
PLR = CP x HM x VM x DM x AM x CM x FM Legenda CP Peso Massimo raccomandato in condizioni ideali HM Fattore distanza Orizzontale VM Fattore distanza Verticale DM Fattore Altezza AM Fattore Asimmetria
FM Fattore Frequenza CM Fattore Presa PLR Peso Limite Raccomandato Il passo successivo consiste nel calcolare il rapporto tra peso effettivamente sollevato ( numeratore) e peso
limite raccomandato ( denominatore) per ottenere un indicatore sintetico del rischio, denominato Indice di Sollevamento Semplice (ISS)
Peso sollevato
ISS = --------------------
PLR
Tale indice di rischio è minimo per valori inferiori a 1 ed inizia a diventare non trascurabile per valori superiori
ad 1, quindi, tanto più alto è il valore dell’indice tanto maggiore è il rischio.
La procedura di calcolo è applicabile, quando sussistono le seguenti condizioni: Sollevamento di carichi svolto in posizione in piedi ( non seduta o inginocchiata) in spazi non ristretti;
Sollevamento di carichi eseguito con due mani;
Altre attività di movimentazione manuale ( trasporto, spingere o tirare ) minimali;
Adeguata frizione tra i piedi (suola) e pavimento ( coefficiente di frizione statica > 0.4);
Gesti di sollevamento eseguiti in modo non brusco;
Carico non estremamente freddo, caldo, contaminato o con il contenuto instabile;
Condizioni microclimatiche favorevoli.
Quando il lavoro viene svolto da un gruppo di addetti, con più compiti diversificati di sollevamento, per valutare
il rischio si dovranno seguire procedure di analisi più articolate. In particolare per ciascuno dei compiti potranno essere aggiunti altri fattori a cui corrisponde un ulteriore fattore di demoltiplicazione.
Questi elementi sono ancora oggetto di studio e di dibattito in letteratura; ma risulta utile applicarli nella pratica comune per migliorare la capacità di analisi in alcuni contesti quali:
Sollevamenti eseguiti con un solo arto ( applicare un fattore pari a 0,6);
Sollevamenti eseguiti da 2 persone ( applicare un fattore pari a 0,85 e considerare il peso
effettivamente sollevato diviso 2).
13 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
Per sollevamenti svolti in posizione assisa e sul banco di lavoro non superare il valore di 5 Kg per frequenze di 1
movimento ogni 5 minuti ( diminuire il peso per frequenze superiori).
LIVELLI DI RISCHIO
A seguito della valutazione e del calcolo dell’ISS, si stabiliscono i livelli di rischio e le conseguenti misure di
tutela da adottare, come riportato di seguito:
VALORE INDICE SOLLEVAMENTO
PROVVEDIMENTI
Inferiore a 0,75 Nessun provvedimento.
Compreso tra 0,75 e 1 Non è necessario uno specifico intervento, si consiglia l’informazione e la formazione del
personale.
Superiore a 1 Sorveglianza sanitaria (annuale).
Informazione e formazione del personale.
Laddove è possibile, si dovrà ridurre ulteriormente il rischio con interventi strutturali. Il rischio è tanto più elevato quanto maggiore è l’indice.
Vi è necessità di un intervento immediato per situazioni con indice maggiore di 3, in quanto la situazione può comportare un rischio notevole.
VALUTAZIONE DELLE AZIONI DI SOLLEVAMENTO
La classificazione dei gruppi omogenei è stata effettuata in funzione della mansione svolta, del sesso e dell’età e
ad ognuna di queste caratteristiche corrisponde il peso limite raccomandato (vedi tabella).
ETÀ MASCHI FEMMINE
> 18 anni 25 20
15 - 18 anni 20 15
> 45 anni 20 15
14 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
I gruppi omogenei dell’azienda, con l’indicazione se soggetti o meno al rischio MMC, sono elencati nella
seguente tabella:
GRUPPO OMOGENEO
MANSIONE
RISCHIO MMC e
CALCOLO NIOSH
1 IMPIEGATA/O NO
2 OPERAIO CARPENTIERE PONTATORE SI
3 OPERAIO EDILE /MURATORE SI
4 IMBIANCHINO E MAGAZZINIERE SI
In linea generale si può suggerire che, se si esclude il rischio d’infortunio, la movimentazione manuale di carichi di peso modesto (inferiore ai 5 Kg) oppure di carichi di peso anche superiore ma svolta occasionalmente, può
essere, in genere, considerata a rischio scarsamente significativo e non meritare, quindi, un preciso processo di
valutazione per rischio di lesioni dorso-lombari (secondo le indicazioni dell’ISPESL).
Considerato che per movimentazione occasionale si può intendere, ad esempio, un'attività che:
è svolta saltuariamente o non quotidianamente;
che viene svolta con frequenze di sollevamento inferiori a 12 movimenti per ora nella giornata lavorativa tipo;
che è svolta con frequenza bassa per periodi brevi (es. inferiore ad una o due ore), che permettono sufficienti tempi di recupero.
Si ritengono la mansione impiegatizia e quella di addetta alla rivendita del pane esposte a rischio scarsamente
significativo.
15 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
Le altre mansioni nel dettaglio:
OPERAIO CARPENTIERE PONTATORE
GRUPPO OMOGENEO 2 A = Maschio, costante di peso pari a 20 Kg, cioè quella dei lavoratori con età
superiore ai 45 anni o inferiore a 18 anni. GRUPPO OMOGENEO 2 B = Maschio, costante di peso pari a 25 Kg, cioè quella dei lavoratori con età
compresa fra 18 ei 45 anni di età.
OPERAIO EDILE/MURATORE
GRUPPO OMOGENEO 3 A = Maschio, costante di peso pari a 20 Kg, cioè quella dei lavoratori con età superiore ai 45 anni o inferiore a 18 anni.
GRUPPO OMOGENEO 3 B = Maschio, costante di peso pari a 25 Kg, cioè quella dei lavoratori con età
compresa fra 18 ei 45 anni di età.
IMBIANCHINO E MAGAZZINIERE
GRUPPO OMOGENEO 4 A = Maschio, costante di peso pari a 20 Kg, cioè quella dei lavoratori con età
superiore ai 45 anni o inferiore a 18 anni.
GRUPPO OMOGENEO 4 B = Maschio, costante di peso pari a 25 Kg, cioè quella dei lavoratori con età compresa fra 18 ei 45 anni di età.
16 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
OPERAIO CARPENTIERE PONTATORE– GRUPPO OMOGENEO 2A
COSTANTE DI PESO CP
(kg.) 18-45 ANNI
<18 e >45 ANNI
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
X
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO X
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
X
F
FREQUENZA
<0,1
<0,2 to <=0,1
0,2
0,5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
>15
NO SI
G SOLLEVA CON UN SOLO ARTO 1,00 0,60 1NO SI
H SOLLEVANO IN DUE OPERATORI 1,00 0,85 1
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
1,373267966 PESO SOLLEVATO
INDICE DIPESO RACCOMANDATO SOLLEVAMENTO
0,00
0,00
0,00
DURATA DEL LAVORO (CONTINUO)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,27
0,22
0,75
0,18
0,00
0,65
0,55
0,45
0,35
0,00
0,00
0,00
0,00
0,30
0,26
0,00
0,00
0,60
0,50
0,42
0,35
0,00
2 ORE
(MEDIA)
1,00
0,95
0,92
0,88
0,84
0,79
0,72
0,37
0,00
0,00
0,00
0,60
0,52
0,45
0,41
1 ORA
(BREVE)
1,00
1,00
0,88
0,94
0,91
1,00
1
MOLTIPLICATORI PER AREE INF A 75 CM
Uomini Donne
25 20
20 15
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO (O ALLA FINE) DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
DM
HM
AM
CM
AZIONI/MIN. 8 ORE
(LUNGA)
0,97
1,00
0,85
0,81
0,85 0,95
20
1
0,9
14,5638
0,70
DISTANZA DEL PESO DEL CORPO (DISTANZA MAX DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
FREQUENZA DEI GESTI (numero atti al minuto) IN RELAZIONE A DURATA
1,4
20
0,93
0,87
1
0,84
0,80
0,75
VM
FM
17 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
OPERAIO CARPENTIERE PONTATORE – GRUPPO OMOGENEO 2B
COSTANTE DI PESO CP
(kg.) 18-45 ANNI
<18 e >45 ANNI
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
X
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO X
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
X
F
FREQUENZA
<0,1
<0,2 to <=0,1
0,2
0,5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
>15
NO SI
G SOLLEVA CON UN SOLO ARTO 1,00 0,60 1NO SI
H SOLLEVANO IN DUE OPERATORI 1,00 0,85 1
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
1,098614373 PESO SOLLEVATO
INDICE DIPESO RACCOMANDATO SOLLEVAMENTO
0,00
0,00
0,00
DURATA DEL LAVORO (CONTINUO)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,27
0,22
0,75
0,18
0,00
0,65
0,55
0,45
0,35
0,00
0,00
0,00
0,00
0,30
0,26
0,00
0,00
0,60
0,50
0,42
0,35
0,00
2 ORE
(MEDIA)
1,00
0,95
0,92
0,88
0,84
0,79
0,72
0,37
0,00
0,00
0,00
0,60
0,52
0,45
0,41
1 ORA
(BREVE)
1,00
1,00
0,88
0,94
0,91
1,00
1
MOLTIPLICATORI PER AREE INF A 75 CM
Uomini Donne
25 20
20 15
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO (O ALLA FINE) DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
DM
HM
AM
CM
AZIONI/MIN. 8 ORE
(LUNGA)
0,97
1,00
0,85
0,81
0,85 0,95
20
1
0,9
18,20475
0,70
DISTANZA DEL PESO DEL CORPO (DISTANZA MAX DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
FREQUENZA DEI GESTI (numero atti al minuto) IN RELAZIONE A DURATA
1,1
25
0,93
0,87
1
0,84
0,80
0,75
VM
FM
18 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
OPERAIO EDILE\MURATORE– GRUPPO OMOGENEO 3A –
COSTANTE DI PESO CP
(kg.) 18-45 ANNI
<18 e >45 ANNI
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
X
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO X
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
X
F
FREQUENZA
<0,1
<0,2 to <=0,1
0,2
0,5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
>15
NO SI
G SOLLEVA CON UN SOLO ARTO 1,00 0,60 1
NO SI
H SOLLEVANO IN DUE OPERATORI 1,00 0,85 1
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
1,373267966 PESO SOLLEVATO
INDICE DIPESO RACCOMANDATO SOLLEVAMENTO
0,00
0,00
0,00
DURATA DEL LAVORO (CONTINUO)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,27
0,22
0,75
0,18
0,00
0,65
0,55
0,45
0,35
0,00
0,00
0,00
0,00
0,30
0,26
0,00
0,00
0,60
0,50
0,42
0,35
0,00
2 ORE
(MEDIA)
1,00
0,95
0,92
0,88
0,84
0,79
0,72
0,37
0,00
0,00
0,00
0,60
0,52
0,45
0,41
1 ORA
(BREVE)
1,00
1,00
0,88
0,94
0,91
1,00
1
MOLTIPLICATORI PER AREE INF A 75 CM
Uomini Donne
25 20
20 15
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO (O ALLA FINE) DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
DM
HM
AM
CM
AZIONI/MIN. 8 ORE
(LUNGA)
0,97
1,00
0,85
0,81
0,85 0,95
20
1
0,9
14,5638
0,70
DISTANZA DEL PESO DEL CORPO (DISTANZA MAX DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
FREQUENZA DEI GESTI (numero atti al minuto) IN RELAZIONE A DURATA
1,4
20
0,93
0,87
1
0,84
0,80
0,75
VM
FM
19 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
OPERAIO EDILE\MURATORE – GRUPPO OMOGENEO 3B –
COSTANTE DI PESO CP
(kg.) 18-45 ANNI
<18 e >45 ANNI
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
X
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO X
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
X
F
FREQUENZA
<0,1
<0,2 to <=0,1
0,2
0,5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
>15
NO SI
G SOLLEVA CON UN SOLO ARTO 1,00 0,60 1NO SI
H SOLLEVANO IN DUE OPERATORI 1,00 0,85 1
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
1,098614373 PESO SOLLEVATO
INDICE DIPESO RACCOMANDATO SOLLEVAMENTO
0,00
0,00
0,00
DURATA DEL LAVORO (CONTINUO)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,27
0,22
0,75
0,18
0,00
0,65
0,55
0,45
0,35
0,00
0,00
0,00
0,00
0,30
0,26
0,00
0,00
0,60
0,50
0,42
0,35
0,00
2 ORE
(MEDIA)
1,00
0,95
0,92
0,88
0,84
0,79
0,72
0,37
0,00
0,00
0,00
0,60
0,52
0,45
0,41
1 ORA
(BREVE)
1,00
1,00
0,88
0,94
0,91
1,00
1
MOLTIPLICATORI PER AREE INF A 75 CM
Uomini Donne
25 20
20 15
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO (O ALLA FINE) DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
DM
HM
AM
CM
AZIONI/MIN. 8 ORE
(LUNGA)
0,97
1,00
0,85
0,81
0,85 0,95
20
1
0,9
18,20475
0,70
DISTANZA DEL PESO DEL CORPO (DISTANZA MAX DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
FREQUENZA DEI GESTI (numero atti al minuto) IN RELAZIONE A DURATA
1,1
25
0,93
0,87
1
0,84
0,80
0,75
VM
FM
20 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
IMBIANCHINO E MAGAZZINIERE – GRUPPO OMOGENEO 4A
COSTANTE DI PESO CP
(kg.) 18-45 ANNI
<18 e >45 ANNI
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
X
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO X
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
X
F
FREQUENZA
<0,1
<0,2 to <=0,1
0,2
0,5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
>15
NO SI
G SOLLEVA CON UN SOLO ARTO 1,00 0,60 1
NO SI
H SOLLEVANO IN DUE OPERATORI 1,00 0,85 1
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
1,373267966 PESO SOLLEVATO
INDICE DIPESO RACCOMANDATO SOLLEVAMENTO
0,00
0,00
0,00
DURATA DEL LAVORO (CONTINUO)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,27
0,22
0,75
0,18
0,00
0,65
0,55
0,45
0,35
0,00
0,00
0,00
0,00
0,30
0,26
0,00
0,00
0,60
0,50
0,42
0,35
0,00
2 ORE
(MEDIA)
1,00
0,95
0,92
0,88
0,84
0,79
0,72
0,37
0,00
0,00
0,00
0,60
0,52
0,45
0,41
1 ORA
(BREVE)
1,00
1,00
0,88
0,94
0,91
1,00
1
MOLTIPLICATORI PER AREE INF A 75 CM
Uomini Donne
25 20
20 15
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO (O ALLA FINE) DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
DM
HM
AM
CM
AZIONI/MIN. 8 ORE
(LUNGA)
0,97
1,00
0,85
0,81
0,85 0,95
20
1
0,9
14,5638
0,70
DISTANZA DEL PESO DEL CORPO (DISTANZA MAX DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
FREQUENZA DEI GESTI (numero atti al minuto) IN RELAZIONE A DURATA
1,4
20
0,93
0,87
1
0,84
0,80
0,75
VM
FM
21 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
IMBIANCHINO E MAGAZZINIERE – GRUPPO OMOGENEO 4B
COSTANTE DI PESO CP
(kg.) 18-45 ANNI
<18 e >45 ANNI
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
X
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO X
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
X
F
FREQUENZA
<0,1
<0,2 to <=0,1
0,2
0,5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
>15
NO SI
G SOLLEVA CON UN SOLO ARTO 1,00 0,60 1NO SI
H SOLLEVANO IN DUE OPERATORI 1,00 0,85 1
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
1,098614373 PESO SOLLEVATO
INDICE DIPESO RACCOMANDATO SOLLEVAMENTO
0,00
0,00
0,00
DURATA DEL LAVORO (CONTINUO)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,27
0,22
0,75
0,18
0,00
0,65
0,55
0,45
0,35
0,00
0,00
0,00
0,00
0,30
0,26
0,00
0,00
0,60
0,50
0,42
0,35
0,00
2 ORE
(MEDIA)
1,00
0,95
0,92
0,88
0,84
0,79
0,72
0,37
0,00
0,00
0,00
0,60
0,52
0,45
0,41
1 ORA
(BREVE)
1,00
1,00
0,88
0,94
0,91
1,00
1
MOLTIPLICATORI PER AREE INF A 75 CM
Uomini Donne
25 20
20 15
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO (O ALLA FINE) DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
DM
HM
AM
CM
AZIONI/MIN. 8 ORE
(LUNGA)
0,97
1,00
0,85
0,81
0,85 0,95
20
1
0,9
18,20475
0,70
DISTANZA DEL PESO DEL CORPO (DISTANZA MAX DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
FREQUENZA DEI GESTI (numero atti al minuto) IN RELAZIONE A DURATA
1,1
25
0,93
0,87
1
0,84
0,80
0,75
VM
FM
22 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
VALUTAZIONE DELL’INDICE DI SOLLEVAMENTO
VALORE INDICE
SOLLEVAMENTO SITUAZIONE PROVVEDIMENTI
Inferiore a 0,75 ACCETTABILE Nessun provvedimento.
Compreso tra 0,75 e 1 LIVELLO DI
ATTENZIONE Non è necessario uno specifico intervento, si consiglia
l’informazione e la formazione del personale.
Superiore a 1 RISCHIO Sorveglianza sanitaria (annuale).
Informazione e formazione del personale.
TABELLA CONCLUSIVA:
GRUPPO
OMOGENEO MANSIONE
COSTANTE
DI PESO
VALORE INDICE
DI SOLLEVAMENTO
1 IMPIEGATA/O - < 0,75
2 A OPERAIO CARPENTIERE PONTATORE 20 Kg 1,4
2 B OPERAIO CARPENTIERE PONTATORE 25 Kg 1,1
3 A OPERAIO EDILE /MURATORE 20 Kg 1,4
3 B OPERAIO EDILE /MURATORE 25 Kg 1,1
4 A IMBIANCHINO E MAGAZZINIERE 20 Kg 1,4
4 B IMBIANCHINO E MAGAZZINIERE 25 Kg 1,1
MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Viene effettuata la sorveglianza sanitaria specifica a tutti i lavoratori soggetti al rischio e l’aggiornamento della
formazione e informazione.
23 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEI LAVORATORI ADDETTI DI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI
CARICHI
L’art. 168, comma 2, punto d) del D. Lgs. 81/08 prevede che il datore di lavoro sottoponga a sorveglianza sanitaria gli addetti ad attività di movimentazione manuale di carichi.
La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente e comprende: Accertamenti preventivi per valutare l’eventuale presenza di controindicazioni al lavoro specifico,
Accertamenti periodici per controllare lo stato di salute del lavoratore,
Tali accertamenti comportano l’espressione di giudizi di idoneità e comprendono esami clinici, biologici ed
indagini diagnostiche mirate allo specifico rischio, ossia, lesioni del rachide dorso-lombare.
Le finalità generali della sorveglianza sanitaria sono di tipo preventivo e destinare a verificare, prima dell’avvio al lavoro e poi nel tempo l’adeguatezza del rapporto tra specifica condizione di salute e specifica di lavoro dei
lavoratori. Si possono individuare obiettivi più specifici della sorveglianza, quali:
Identificare eventuali condizioni negative di salute ad uno stadio precoce al fine di prevenirne l’ulteriore
decorso
Identificare soggetti portatori di condizioni di ipersuscettibilità per quali vanno previste misure protettive
più cautelative di quelle adottate per il resto dei lavoratori Contribuire all’accuratezza della valutazione del rischio collettivo ed individuale
Verificare nel tempo l’adeguatezza delle misure di protezione e prevenzione adottate
Raccogliere dati clinici per operare confronti tra gruppi di lavoratori nel tempo e in contesti lavorativi
differenti.
In fase di assunzione si tratta di sottoporre a screening quelle patologie del rachide anche di natura non lavorativa la cui presenza potrebbe rilevarsi la cui presenza potrebbe rilevarsi incompatibile con la specifica
condizione di lavoro anche per i livelli di esposizione relativamente sicuri per la grande maggioranza della popolazione .
La sorveglianza sanitaria periodica, ha invece, finalità diverse e più ampie di quella preventiva. Essa va attivata
per tutti i soggetti esposti a condizioni di movimentazione manuale di carichi in cui l’indice di movimentazione sia risultato, alla valutazione del rischio, superiore a 1.
La cadenza dei controlli andrà stabilita dal medico competente scelga di adottare periodicità differenziate per i singoli soggetti. In linea di massima si stabilisce una periodicità triennale per monitorare soggetti esposti a
condizioni di movimentazione con relativo indice compreso tra 1 e 3, e età compresa tra 18 e 45 anni. Qualora
l’indice fosse superiore, per il periodo necessario a ridurre il rischio lavorativo, sarà bene aumentare la frequenza dei controlli sanitari mirati (annuale e/o biennale). Per i soggetti più giovani e per
ultraquarantacinquenni la periodicità dei controlli dovrebbe di norma essere biennale.
MISURE COMPORTAMENTALI DI PREVENZIONE
Nella introduzione si è fatto un breve cenno alla specificità della forma e delle funzioni statiche e dinamiche del rachide. Tali proprietà sono uniche nel regno animale e si sono consolidate nel corso della evoluzione
caratterizzando e perfezionando la stazione eretta. E’ interessante osservare, come risulta dagli studi di antropologia e paleontologia, che negli ominidi risalenti a più di 3 milioni di anni fa la stazione eretta è la
caratteristica che contraddistingue la specie umana ben prima dello sviluppo della scatola cranica, del
linguaggio, della capacità di fabbricare utensili, etc. Tale postura, per essere mantenuta, comporta lo svolgimento da parte del rachide di lavoro muscolare complesso, continuo e con un consumo di energia. La
posizione fissa (statica) è ottenuta tramite un gioco di tiranti e di leve della muscolatura posteriore del rachide che genera equilibrio tra forza di gravità e tensione/trazione dei muscoli. Si comprende dunque come le
curvature fisiologiche della colonna vertebrale nella stazione eretta assumono un valore e una configurazione differente rispetto ai quadrupedi o anche a quei primati che non hanno seguito la nostra evoluzione, nei quali gli
impulsi della forza di gravità vengono scaricati sui quattro piloni degli arti. Ecco dunque perché avvertiamo
facilmente disagio o fastidio alla schiena, quando non vero e proprio dolore, dopo una prolungata stazione eretta o seduta o dopo un utilizzo scorretto o eccessivo delle notevoli proprietà del nostro rachide. Il settore
lombare è quello predominante e conferisce le maggiori libertà di movimento del tronco rispetto agli altri
24 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
distretti della colonna. E’ utile sapere che il dolore lombare acuto, (lombalgia o low back pain) - il comune mal
di schiena - è assai diffuso nella popolazione generale di tutti i paesi e non è certo una malattia “professionale”.
Si tratta anzi, di una malattia multifattoriale che può essere correlata alla adozione di posture scorrette anche,
ma non solo, durante il lavoro. Esso può dipendere da molte cause, inclusi difetti congeniti, fattori genetici o legati alle dimensioni corporee, disfunzioni neurologiche, stress emozionali e socio-economici, disturbi
psicosomatici ed altro ancora. Ci sono quindi molti motivi per decidersi ad adottare, anche nella vita extralavorativa, misure di comportamento e di igiene della postura che ci aiutino a proteggere questa delicata e
importante parte del nostro corpo. Per imparare ad assumere un corretto atteggiamento in generale si raccomanda di apprendere e praticare costantemente esercizi per preservare e rinforzare la schiena. Un
esempio di tali esercizi viene suggerito nel prossimo capitolo. Esiste anche la possibilità di frequentare appositi
corsi di ergonomia e igiene della postura che trattano in generale i seguenti argomenti:
definizioni di centro di gravità e base di appoggio;
conoscenza e pratica delle condizioni di maggior stabilità in diverse posture;
educazione gestuale e posturale;
apprendimento del “gesto ergonomico”, cioè di quel movimento che più si adatta a seconda del
compito lavorativo da eseguire;
rilassamento e stretching (stiramento).
Per assumere un atteggiamento corretto ogni volta che si deve effettuare la
movimentazione manuale di un carico occorre tenere bene in mente alcune raccomandazioni, che costituiscono i principi e i contenuti da applicare anche in campo
formativo e nell’addestramento nella maggior parte delle attività, a cura dei datori di lavoro. Avere bene in mente e sapere adottare al bisogno ogni raccomandazione,
costituisce un valido presidio di prevenzione di qualsiasi alterazione del rachide, sia che la movimentazione di carichi avvenga nella quotidiana attività lavorativa sia che la si
effettui nella vita extralavorativa. Per eseguire in maniera corretta la movimentazione
manuale dei carichi, occorre:
non superare mai i limiti di peso del carico sopra richiamati;
evitare la flessione del rachide, puntando sempre al massimo equilibrio
evitare di sottoporre la colonna vertebrale ed il resto del corpo a tensioni
meccaniche nocive, attenendosi alle regole di seguito illustrate.
Chiedere informazioni ai dirigenti e ai preposti sul peso e sul centro di gravità del carico, ove non
riportato chiaramente sui contenitori dei pesi da movimentare.
Infatti un carico può essere più pesante di quanto sembri oppure disposto male all’interno di un contenitore ed
indurre un soggetto non pronto a fare uno sforzo muscolare troppo grande, che può provocare sbilanciamento
del corpo.
25 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
Se il carico è pesante (sempre comunque inferiore ai limiti di peso indicati) è necessario attenersi alla seguente
sequenza di azioni:
prendere posizione vicino al carico, di fronte alla direzione di spostamento, con
i piedi su una base stabile e leggermente divaricati a circondare parzialmente
il carico;
Così facendo si allontanano i rischi di squilibrio, si ottiene un maggior controllo dello
sforzo e si avvicina il centro di gravità corporeo a quello del carico da sollevare.
flettere le anche e le ginocchia e non la colonna;
La pressione sui dischi e i corpi vertebrali, imposta
dall’inclinazione del tronco e dal carico supplementare, sarà
contenuta e molto più sopportabile;
tendere i muscoli della schiena prima di spostare il
carico ed afferrare il carico con una presa sicura;
Tendendo i muscoli della schiena si favorisce il sostegno della colonna
durante lo sforzo e ogni situazione imprevista sarà meglio gestita. Una
presa sicura, poi, è estremamente importante. Infatti, cedimenti o
scivolamenti delle mani possono portare a movimenti a scatto o incontrollati che possono
creare problemi o causare infortuni.
26 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
portare a movimenti a scatto o incontrollati che possono creare problemi o causare infortuni.
Riducendosi le distanze tra i centri di gravità ogni movimento diventa più
semplice ed equilibrato e si ottiene un controllo migliore dello sforzo;
eseguire il movimento con gradualità e senza strappi;
Il movimento graduale evita eventuali tensioni muscolari che
potrebbero causare strappi o eccessiva pressione sui dischi
vertebrali.
Esaminando nel suo complesso questa tecnica di sollevamento a ginocchia flesse è opportuno osservare quanto
segue:
deve esserci una effettiva riduzione della distanza tronco-carico e il peso deve
trovarsi tra le ginocchia;
se per ipotesi, a causa del volume eccessivo, il carico venisse sollevato davanti alle ginocchia, si
avrebbe l’effetto contrario di un aumento della forza applicata sulle vertebre lombari;
il carico non deve essere troppo pesante, poiché la forza dei muscoli delle gambe è inferiore a quella
che può essere sviluppata dai muscoli erettori della schiena;
quando si solleva un carico troppo pesante, chinati e con le ginocchia flesse, si tende d’istinto a
sporgersi in avanti con il tronco per utilizzare la forza dei muscoli della schiena. In tal caso, si
cadrebbe nell’errore di operare il sollevamento a schiena flessa.
27 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
Se il carico è molto pesante (sempre comunque inferiore ai limiti di peso indicati) e non è
possibile ricorrere ad un ausilio meccanico o di altre persone, occorre :
tentare di far scivolare il carico, appoggiandolo su tappeti, rulli, ecc., senza inarcare mai la schiena in avanti o
indietro, spingendolo anziché tirarlo;
preferibilmente aiutarsi mettendo sotto il carico da spostare un
carrello
i carrelli a quattro ruote, se non
hanno timone o apposite barre di
tiro, devono essere spinti (e non
tirati) e devono essere caricati in
modo che l’operatore possa
vedere dove si sta dirigendo
Tenere le mani in modo da evitare di essere stretti pericolosa-
mente tra carrello ed ingombri fissi (pareti, colonne, ecc.);
28 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
Non trasportare carichi dove il pavimento non è uniforme
(buche, sporgenze, salti o gradini) senza che siano state
prese le necessarie precauzioni.
Anche se il carico è leggero, purché superiore a Kg. 3, (solo al di
sotto di questo peso, infatti, il rischio di lesioni è generalmente ritenuto
trascurabile)
occorre seguire alcune regole:
è meglio effettuare più volte il tragitto con un carico minore che fare
meno tragitto con carichi più pesanti;
se l’oggetto è munito di manico, si può
portare lungo il corpo (ovviamente se non è
troppo pesante) con l’accortezza di
cambiare frequentemente il lato;
29 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
se devono essere trasportati vari carichi con manico, è opportuno prenderne uno per ogni lato
facendo in modo di dividere equamente il peso
se si devono spostare degli oggetti non si deve ruotare
solo il tronco ma tutto il corpo;
se si deve porre un oggetto in alto è necessario evitare
di inarcare la schiena utilizzando invece uno sgabello
o una scaletta.
30 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
MOVIMENTI RIPETUTI
Le patologie muscolo-scheletriche, definite come alterazioni delle unità muscolo tendinee, dei nervi periferici e del sistema vascolare, sono in continuo aumento a causa delle modalità di lavoro odierne che comportano nuovi
fattori di rischio, quali ripetitività dei movimenti, applicazione di sforzi ripetuti, assunzione e/o mantenimento di
posture fisse e scorrette, ritmo di lavoro imposto, mancanza di tempi di recupero fisiologico, uso di strumenti vibranti, esposizione a freddo, uso di guanti, disergonomia degli strumenti di lavoro ecc.
Il NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) aveva evidenziato già nel 1997 che esisteva una correlazione che tali fattori di rischio avevano con lo sviluppo di affezioni occupazionali.
Le patologie muscolo-scheletriche degli arti superiori sono indicate con l’acronimo UL WMSDs “Upper Limbs
Work-related Musculoskeletal Disorders”. Anche se in Italia le patologie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori non sono inserite nell’elenco
delle malattie professionali "tabellate", per il D.M. 27 Aprile 2004 è diventato obbligatorio denunciarle. Tale decreto introduce un elenco di malattie, suddiviso in tre liste, in funzione della probabilità che la loro
insorgenza sia correlata all’attività lavorativa (lista I: elevatà probabilità; lista II: limitata probabilità, lista III: possibile probabilità).
Una delle Misure generali di tutela, così come indicato dall’art. 15 comma 1 lettera d), d.lgs. 81/08, è “il rispetto
dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, al fine di ridurre gli effetti sulla salute del
lavoro monotono e di quello ripetitivo”. A fronte di questo principio, il datore di lavoro dunque valuta il rischio secondo l’art. 28 comma 1, applicando i
metodi che la normativa mette a disposizione.
Dato che la normativa italiana non ha adottato nessun metodo per la valutazione del rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori, il metodo utilizzato per tale valutazione è il metodo OCRA, un metodo validato a
livello internazionale che si basa sul calcolo di un indice che permette di prevedere il numero di casi patologici attesi secondo la fase di rischio.
I segnalatori di una possibile esposizione a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori (sono ritenuti
problematici i lavori in cui sono presenti uno o più segnalatori) possono essere:
1 – RIPETITIVITÀ
Lavori con compiti ciclici che comportino l’esecuzione dello stesso movimento (o breve insieme di movimenti) degli arti superiori ogni pochi secondi oppure la ripetizione di un ciclo di movimenti per più di 2 volte al minuto
per almeno 2 ore complessive nel turno lavorativo.
2 – USO DI FORZA
Lavori con uso ripetuto (almeno 1 volta ogni 5 minuti) della forza delle mani per almeno 2 ore complessive nel turno lavorativo.
Sono parametri indicativi al proposito: – afferrare, con presa di forza della mano (grip), un oggetto non supportato che pesa più di 2,7 kg. o usare un’equivalente forza di GRIP; – afferrare, con presa di precisione della mano (per lo più tra pollice e indice = pinch), oggetti non supportati che pesano più di 900 grammi o usare un’equivalente forza di PINCH; – sviluppare su attrezzi, leve, pulsanti, ecc., forze manuali pressoché massimali (stringere bulloni con chiavi, stringere viti con cacciavite manuale, ecc.).
3 – POSTURE INCONGRUE Lavori che comportino il raggiungimento o il mantenimento di posizioni estreme della spalla o del polso per
periodi di 1 ora continuativa o di 2 ore complessive nel turno di lavoro. Sono parametri indicativi al proposito: – posizioni delle mani sopra la testa e/o posizioni del braccio sollevato ad altezza delle spalle – posizioni in evidente deviazione del polso
4 – IMPATTI RIPETUTI Lavori che comportano l’uso della mano come un attrezzo (ad es.: usare la mano come un martello) per più di
10 volte all’ora per almeno 2 ore complessive sul turno di lavoro.
31 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
I gruppi omogenei dell’azienda, con l’indicazione se soggetti o meno al rischio derivante dall’effettuazione di
movimenti ripetuti, sono elencati nella seguente tabella:
GRUPPO OMOGENEO
MANSIONE
RISCHIO
MOVIMENTI RIPETUTI
1 IMPIEGATA/O NO
2 OPERAIO CARPENTIERE PONTATORE SI
3 OPERAIO EDILE /MURATORE SI
4 IMBIANCHINO E MAGAZZINIERE SI
INTERVENTI DI PREVENZIONE
Lo studio dell’esposizione al rischio da traumi da sforzi ripetuti di alcune mansioni in edilizia
presenta difficoltà di standardizzazione poiché lo svolgimento di compiti ripetitivi non è
continuo nell’arco delle lavorazioni e poiché il ciclo lavorativo in cantiere presenta gradi di
variabilità.
Il nostro personale opera presso cantieri Edili e ciascun cantiere è un unicum, è la sintesi di un
insieme specifico di elementi e di condizioni che si correlano tra loro in maniera singolare.
La specificità del contesto in cui si inserisce l’opera edile, la diversa natura dell’opera da
realizzare, la tecnologia utilizzata e la natura stessa del cantiere, considerato come una
situazione in continuo divenire, determinano una difficoltà nella standardizzazione delle
procedure lavorative e quindi delle singole mansioni.
Tutte le variabili sopraelencati determinano una serie infinita di combinazioni di lavorazioni
esistenti, e pertanto tentare di ottenere una valutazione attendibile mediante i metodi
riconosciuti (es. Indice Ocra) non è facilmente gestibile.
Pertanto è stato utilizzato il progetto di ricerca:
”trauma da sforzi ripetuti in edilizia” realizzato in collaborazione INAIL, CGIL, CISL, UIL con il
contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi del DM del 31.12.1997 e
del DM 16.12.1999;
da tale valutazione si è potuto estrapolare i dati finali e successivamente attuare un piano di
miglioramento specifico e mirato alla natura della nostra attività aziendale riducendo al
minimo l’esposizione. Ovvero: Gli addetti soggetti al rischio movimenti ripetuti svolgono compiti che non possono essere modificati. Il rischio è già ridotto al minimo grazie alla dotazione impiantistica (come ad es. argano) Inoltre, nei limiti del possibile, gli addetti effettuano anche operazioni accessorie diversificando pertanto le attività e sollecitando in maniera inferiore gli arti superiori. Non è possibile effettuare altri interventi di prevenzione. Data la bassa esposizione (limitata nel tempo e legata), la massa nei carichi movimentati ed il tipo di movimento, si ritiene il rischio da movimenti ripetitivi degli arti superiori per le mansioni sopraccitate “BASSO”.
32 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
POSTURE INCONGRUE
Nel Decreto Legislativo 81/08 non esiste un titolo specifico per il rischio posturale.
Tuttavia, una lettura attenta del Decreto Legislativo 81/08 ci permette di individuare nell’art. 15 c.1 lettera d) il
concetto: “rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro,..., nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, …”.
Questo è uno dei principi tra le misure generali di tutela che devono essere adottate per la salute e la sicurezza. Ne consegue che l’eventuale mancato rispetto dei principi ergonomici costituisce un fattore di rischio per la
sicurezza e salute dei lavoratori.
La postura di lavoro non è di per sé un fattore di rischio: lo diviene quando si realizza, secondo meccanismi diversificati, una condizione di sovraccarico meccanico per un qualsivoglia distretto corporeo, in tal caso si parla
di postura incongrua.
Il sovraccarico meccanico si realizza, per lo più, in queste condizioni:
forte impegno e sforzo eccessivo di strutture articolari, tendinee e muscolari quale quello determinato
dallo spostamento, sollevamento e trasporto manuale di oggetti; impegno, magari modesto ma continuativo, delle medesime strutture corporee quale quello che deriva
dal mantenimento di posture fisse prolungate, specie se vi è un atteggiamento in posizione non fisiologica di un qualche segmento del corpo o del tronco;
presenza di movimenti ripetitivi e continuativi di un particolare segmento corporeo le cui strutture sono
sollecitate in modo eccessivo secondo un'unica modalità. Casi di questo genere si realizzano spesso nelle operazioni di digitazione, nell'uso di utensili manuali (forbici, cacciaviti, coltelli) o ancora nelle
operazioni di confezionamento.
In azienda il lavoro è molto vario e dinamico. Osservando le considerazioni fatte sopra, non ci sono le condizioni che potrebbero portare ad avere posture incongrue da parte degli addetti delle varie mansioni presenti in
azienda.
33 /33
G r u p p o S e r v i z i M A N D Y s r l S e d e L e g a l e : V i a B u f f o l i , 9 / B - 2 5 0 3 2 C h i a r i ( B S )
c o n s o c i o u n i c o S e d e A m m i n i s t r a t i v a : V i a G . U n g a r e t t i , 9 - 2 5 0 3 3 C o l o g n e (B S )
t e l 0 3 0 . 7 0 5 0 5 5 1 - 7 0 5 0 3 9 6 r . a . - f a x 0 3 0 . 7 1 5 6 6 1 1
w w w . m a n d y . i t - i n f o @ m a n d y . i t
Co
llo
ca
zio
ne
FIL
E:
z:\
gru
pp
o d
i fa
lco
srl
[i8
30
5]\
ed
iliz
ia\2
01
6\d
vr\
06
gru
pp
o d
i fa
lco
- d
vr
pe
r m
mc..
.do
c
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE
In determinati ambiti lavorativi, non è possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi per cui occorre adottare sistemi ed accorgimenti nel corso delle operazioni di trasporto e di sollevamento.
Dovendo sollevare un carico, maggiore è l’inclinazione del tronco e maggiore risulta il carico dei muscoli dorsali
e dei dischi intervertebrali, per cui anche pesi leggeri possono risultare pericolosi se sollevati con il tronco inclinato in avanti.
In generale si dovranno tenere in considerazione le seguenti indicazioni: Essere in posizione stabile
Afferrare il carico con sicurezza e possibilmente sempre con entrambe le mani;
Tenere il carico il più vicino possibile al corpo
Non depositare o prelevare materiali al di sopra dell’altezza delle spalle o direttamente sul pavimento
Evitare la torsione del busto girando tutto il corpo e muovendo i piedi
Tenere la schiena ben eretta e distesa, mai piegare la schiena; in caso di sollevamento di oggetti posti
in basso è necessario piegare le ginocchia;
Sia in piedi che seduti la schiena non deve mai essere curva;
Il piano di lavoro deve essere ad una altezza tale da poter tenere i gomiti ad angolo retto;
Per lavorare seduti il tavolo deve lasciare sufficiente spazio alle gambe, i piedi devono essere appoggiati
sul pavimento o su di un poggiapiedi. E sempre bene cambiare con una certa frequenza la posizione del corpo;
Sarà necessario gestire l’organizzazione del lavoro ad esempio, prima di iniziare a spostare un oggetto è
indispensabile valutare:
Il percorso da compiere ( la lunghezza del tragitto, la presenza di spazi ristretti, di scale, di pavimenti
sconnessi o scivolosi, la temperatura ambiente ecc..;) La necessità di altri operatori ( meglio trasportare il carico in due) o di ausili meccanici
Le caratteristiche del contenitore (forma, dimensioni, baricentro, afferrabilità e stabilità) e del contenuto
( sostanze infiammabili, corrosive ecc.)
Evitare che i periodi in cui si sollevano i carichi siano concentrati nella giornata, alternarli con altri lavori
meno gravosi Evitare di spostare oggetti troppo ingombranti tali da impedire la visibilità
Suddividere i carichi eccessivi in più carichi in peso minore. La regolare di suddividere il carico vale
anche in caso di peso minore. Se non si può dividere il carico è bene utilizzare un mezzo di trasporto.
La regola di suddividere il carico vale anche in pesi leggeri e di pesi leggeri e di percorso lungo, infatti,
se il tragitto da percorrere è lungo anche il trasporto di un peso leggero può diventare faticoso Anche le modalità di immagazzinamento sono importanti:
Le scaffalature e gli armadi devono essere solidamente ancorati per evitarne il ribaltamento
I ripiani non devono essere caricati oltre misura
È vietato arrampicarsi sugli scaffali o armadi per prelevare o deporre materiali, è obbligatorio
servirsi di scale a norma Non lanciare gli oggetti da riporre in alto
Il materiale deve essere disposto in modo da non presentare sporgenze pericolose e da non
intralciare il passaggio e le uscite
Evitare lo stoccaggio di materiali pesanti al di spora dell’altezza delle spalle o sul pavimento;
mettere i materiali più pesanti a 60-80 cm da terra Evitare di formare cataste o pile su scaffali alti.