ogni libro Harmony è...

... un grande amore da vivere insieme alle nostre eroine. Un amore spesso contrastato, a volte gioioso, a volte esaltante, drammatico o commovente. Ma sempre vittorioso. Un amore che ti farà scoprire le passioni del cuore umano, oppure rivivere le emozioni sopite in te.

Quando la grande avventura Harmony è cominciata nel lontano 1981, queste, in sintesi, erano le parole con cui ogni collana della casa editrice dava il benvenuto alle proprie lettrici.Era ciò che promettevano anche I Grandi Romanzi Storici Special, nati nel novembre del 1994 come supplemento speciale all’unica collana storica dell’epoca. È stato un esordio folgorante, con due autrici d’eccezione che sono ancora oggi sulla cresta dell’onda: Catherine Coulter e Patricia Potter. Il successo è stato tale che nell’arco di un paio d’anni quella che era nata come una proposta occasionale si è trasformata in una collana vera e propria che nell’arco di questi 17 anni ha continuato a crescere costantemente: dai 4 romanzi proposti nel 1998, si è passati rapidamente a 8, giungendo progressivamente ai 16 che ci accompagnano dal 2007. Fin dall’inizio, una delle colonne portanti dei Grandi Romanzi Storici Special è stata Candace Camp: Scandaloso, numero 4 della collana pubblicato nell’ottobre del 1996, porta infatti la sua firma, e da allora l’indiscussa regina dei romance storici non ha più mancato di

appassionare le lettrici con le sue appassionanti e romanticissime storie, caratterizzate da trame avvincenti, appassionanti intrighi di famiglia, succulenti scandali e protagonisti indimenticabili.

Pubblicare autrici di altissimo livello, del resto, è da sempre la chiave del successo di questa collana. Nell’arco degli anni si sono alternati nomi che parlano da soli: Susan Wiggs con la fortunata serie dei Calhoun, Nora Roberts con l’indimenticabile L’erica fiorirà ancora, Kat Martin con quella che le lettrici hanno subito battezzato “la trilogia della collana” e più di recente con la serie dedicata agli affascinanti fratelli Dewar, Brenda Joyce con la fantastica saga dedicata ai de Warenne; e ancora Rosemary Rogers, Deanna Raybourn – come non farsi conquistare dai Mistery di Lady Julia Grey? – Shannon Drake, Nicole Jordan, Anne Stuart, fino ad arrivare alle stelle più recenti del firmamento storico come Courtney Milan e Judith James.Senza dubbio l’ambientazione storica curata nei minimi dettagli ha contribuito a rafforzare e consolidare negli anni il successo di questa collana: dal Medioevo ai primi del Novecento, non c’è epoca che le nostre lettrici non abbiano potuto esplorare, anche se la preferita è in assoluto l’Ottocento, iniziando dalla sfavillante Reggenza Inglese per finire con luci e ombre dell’età Vittoriana.

Che dunque il sogno d’amore continui e che altre generazioni di lettrici possano sempre rivivere con I Grandi Romanzi Storici Special atmosfere antiche che raccontano “passioni senza tempo”.

Grazie a tutte e buona lettura

Paola Ronchi Direttore Generale Harlequin Mondadori

BRENDA JOYCE

La promessa

Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Promise HQN Books

© 2010 Brenda Joyce Dreams Unlimited, Inc. Traduzione di Rossana Lanfredi

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto

di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

© 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici Special

luglio 2011

Questo volume è stato impresso nel giugno 2011 presso la Mondadori Printing S.p.A.

stabilimento Nuova Stampa Mondadori - Cles (Tn)

I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL ISSN 1124 - 5379

Periodico mensile n. 146 del 20/07/2011 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi

Registrazione Tribunale di Milano n. 368 del 25/06/1994 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale

Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione

Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti

contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171

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Prologo

Contea di Adare, Irlanda, estate 1824 Il suono di un'animata conversazione tra adulti giungeva dal-la sala da pranzo formale della magione, dove si svolgeva la cena voluta dal Conte di Adare per festeggiare il compleanno della moglie. I bambini invece erano stati riuniti in un salon-cino più piccolo, situato sul lato opposto del grande atrio con il soffitto a volta, ed Elysse O'Neal sedeva sul sofà rivestito in broccato dorato con indosso il suo vestitino più elegante, rimpiangendo che non le fosse stato permesso di unirsi agli a-dulti. La sua migliore amica, Ariella de Warenne, anche lei vestita per la festa, le sedeva accanto, immersa nella lettura di un libro. Elysse non riusciva davvero a capirla: lei odiava i libri e si sarebbe annoiata a morte se non fosse stato per i ragazzi. Raggruppati in un angolo del salone, bisbigliavano tra di loro, tutti eccitati. Elysse li guardò, cercando di ascoltare ciò che si dicevano ben sapendo che stavano progettando qualche marachella. Gli occhi della bambina erano fissi soprattutto su Alexi de Warenne, il fratello di Ariella, di solito il capo della combriccola. Lo aveva conosciuto quattro anni prima, quando, con suo padre e sua sorella, era arrivato dalla Giamaica, dove era cre-sciuto. Sulle prime lo aveva guardato con un certo sprezzo, ma la pelle bronzea e quella sua aria un po' spavalda l'aveva-

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no subito affascinata. Dopo tutto era pur sempre un bastardo – anche se sua madre era una nobildonna russa – e lei un'ari-stocratica, perciò aveva deciso di ignorarlo. Lui però non si era lasciato turbare da quel rifiuto e aveva cominciato a rac-contarle storie della sua vita. Elysse si era aspettata che fosse arretrato e un po' goffo, ma Alexi non era nessuna delle due cose e, ben presto, si era resa conto di non avere mai incon-trato un ragazzo che avesse vissuto ciò che lui aveva vissuto. Alexi aveva navigato per il mondo con suo padre, solcando mari flagellati da tempeste e monsoni, evitando blocchi nava-li e pirati per trasportare i carichi più preziosi! Aveva nuotato con i delfini, scalato le montagne, attraversato la giungla bra-siliana. Aveva persino risalito un fiume con una zattera in Ci-na senza suo padre! In effetti si era vantato di poter navigare ovunque e su qua-lunque cosa, e lei gli aveva creduto. Nel giro di un'ora Elysse aveva deciso che Alexi de Warenne era il ragazzo più interes-sante che avesse conosciuto... anche se naturalmente non glielo avrebbe mai lasciato capire! Adesso ormai lo conosceva bene. Alexi amava l'avventura, come suo padre, e non sapeva stare troppo tempo sulla terra ferma o senza far nulla. Ma ora che cosa stavano tramando i ragazzi? Elysse li vide attraversare in fretta la stanza e diri-gersi verso le porte finestre che davano sulla terrazza. Evi-dentemente avevano intenzione di uscire. Sistemandosi i riccioli dietro le orecchie e lisciandosi il ve-stitino di raso azzurro, Elysse si alzò. «Aspettate!» gridò, cor-rendo verso di loro. «Dove andate?» «Al castello di Errol» rispose Alexi con un sogghigno. Il cuore di Elysse perse un battito. Tutti sapevano che le rovine del castello erano infestate dai fantasmi! «Siete pazzi?» Negli occhi blu di Alexi danzò una luce divertita. «Non vuoi venire con noi, Elysse? Non vuoi vedere il vecchio fan-

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tasma che vaga per la torre nord illuminato dalla luna piena?» Il ragazzo le si avvicinò di più. «Dicono che si strugga per la donna che ama, e io so che tu adori le storie d'amore! Vedi, lei lo lasciò per un altro proprio in una notte di luna piena, e allora lui si uccise, ma è stato condannato a vagare sulla torre per l'eternità, ogni volta che c'è la luna piena.» «Certo che conosco questa storia.» Il cuore di Elysse batte-va forte per la paura. Lei non era coraggiosa come Alexi o il suo fratello minore, Jack, o ancora come Ned, l'erede del conte. Lei non aveva nessun desiderio di correre nella notte per andare a vedere il fantasma. «Codarda» disse piano Alexi, poi le toccò il mento. «Io ti proteggerei, sai.» Elysse fece un balzo indietro. «E come faresti? Tu sei solo un ragazzo... e anche pazzo per giunta!» Il sorriso scomparve dalle labbra di Alexi. «Se dico che ti proteggerò, lo farò.» Elysse gli credeva. Credeva che lui l'avrebbe protetta... persino da un fantasma, e tuttavia esitò. Non desiderava an-dare con loro. «Le signore non devono essere coraggiose, Alexi. Loro de-vono essere aggraziate, decorose, gentili, e molto belle.» «Certo che devono essere coraggiose invece! La mia ma-trigna ha navigato per i mari di tutto il mondo con mio padre e ha anche lottato contro i pirati al suo fianco. Lei è coraggio-sa e molto bella.» Gli occhi di Alexi brillavano. A quel punto Ned fece un passo avanti. «Lasciala stare, Alexi. Non vuole venire con noi.» Il fratello minore di Elysse, Jack, ridacchiò. «Io invece vengo» dichiarò all'improvviso Ariella che, po-sato il suo libro, si era avvicinata al gruppetto.» Spalancando i grandi e luminosi occhi azzurri aggiunse: «Mi piacerebbe tanto vedere il fantasma!». Alexi lanciò a Elysse uno sguardo di sfida.

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«E va bene!» si arrese a quel punto lei, furibonda. «Ma co-me ci arriveremo?» «Oh, se prendiamo i cavalli non impiegheremo più di venti minuti» dichiarò Ned. «Voi due potete montare dietro di noi, e Jack cavalcherà da solo.» Era un'idea orribile, Elysse lo sapeva bene, ma tutti sem-bravano eccitatissimi, e così, nel giro di pochi momenti, si ri-trovò a seguire Ariella e i ragazzi fino a un recinto da dove presero tre cavalli. I ragazzi montavano spesso senza sella, ma quella sera Elysse si ritrovò a rimpiangere che fossero ca-vallerizzi tanto abili. La notte era così scura e silenziosa! Mentre li seguiva attraverso i giardini di Adare, Elysse solle-vò lo sguardo verso la luna scintillante. Era luminosa e piena, e lei pregò che il fantasma non si facesse vivo. Poco dopo tutti erano in sella e si allontanavano rapida-mente dalla casa. Sempre più arrabbiata con lui, Elysse si teneva forte ad Alexi. Il ragazzo era un eccellente cavallerizzo, ma lei no e temeva di cadere. «Mi stai spezzando le costole» dichiarò a un certo punto lui, il riso nella voce. «Ti odio» replicò lei. «Non è vero.» Cavalcarono in silenzio per il resto del percorso. Più avan-ti, illuminato dalla luce giallastra della luna, si stagliava lo scuro profilo del castello di Errol. A Elysse parve enorme. Tutto intorno era un silenzio assoluto, spezzato solo dal ru-more regolare degli zoccoli dei cavalli sul sentiero e dal batti-to furibondo del suo cuore. Sotto le mani Elysse sentiva il re-spiro di Alexi e le pareva che anche il cuore del ragazzo pul-sasse più veloce di quanto avrebbe dovuto. Quando passaro-no attraverso le sinistre colonne di pietre bianche che un tem-po erano state le mura esterne del barbacane, Elysse provò

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l'irresistibile desiderio di voltarsi e tornare a casa. Poi, all'im-provviso, un lupo ululò. Alexi s'irrigidì, e lei gli sussurrò, nervosa: «Non ci sono mai lupi tanto vicino ad Adare». «Non siamo vicini.» Intanto si erano fermati accanto al varco che in passato era stato il portone principale. Tra le ombre create dai muri in pietra all'interno, Elysse riusciva a scorgere la torre solitaria all'estremità opposta del rudere. Deglutì, ma si sentiva la gola secca e il cuore le batteva forte nel petto. «Dicono che lui porti una torcia» le sussurrò Alexi. «La stessa torcia che portava per il suo amore perduto.» Le prese una mano e aggiunse: «Scendi». Elysse obbedì, e anche gli altri scesero a terra. «Non ab-biamo portato le candele» bisbigliò Ariella. «Sì, invece» replicò Alexi con orgoglio, e tirando fuori una candela dalla tasca dei pantaloni, la accese con la silice. «Andiamo» ordinò, e oltrepassò il varco, con l'evidente inten-zione di fare da guida al gruppetto. Gli altri lo seguirono, ma Elysse si fermò. Aveva lo stoma-co sottosopra per la paura. Il resto del gruppo intanto era scomparso nell'oscurità, all'interno del castello in rovina. Mordendosi le labbra, il respiro che le usciva affrettato dalla bocca, Elysse si rese conto di essere tutta sola nella notte buia, all'esterno del rudere. Qualcosa si mosse alle sue spalle, e lei sobbalzò con un grido di terrore, per accorgersi un istante dopo che era stato solo uno dei cavalli a urtarla. Un gufo bubolò, e quel suono echeggiò minaccioso nel buio. Oh, lei odiava le avventure! Ricevimenti e graziosi gingilli... quello le piaceva! Tuttavia restare là fuori, da sola era peggio che seguire gli altri all'in-terno, così si affrettò a entrare nel rudere. Dentro era ancora più buio, e non si vedeva niente. Elysse udì però gli altri sussurrare, un po' più avanti, così cominciò a

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correre, nel tentativo di raggiungerli. L'interno delle rovine tuttavia era un vero labirinto di pietra, e lei andò a sbattere contro un muro. Terrorizzata si girò, vide un angolo e lo svoltò, ma inciampò e cadde. Fece per chiamare Alexi, per gridargli di aspettarla, quan-do vide un lampo di luce interrompere l'oscurità dall'altra parte del castello, là dove sorgeva la torre. Allora s'immobi-lizzò, rannicchiandosi contro il muro, troppo spaventata per urlare. Aveva forse visto la torcia del fantasma? Temendo che quella spaventosa creatura potesse trovarla, Elysse s'immobilizzò, e fu allora che si accorse che non senti-va più le voci dei suoi amici. Dov'erano? Ormai in preda al panico, vide un'altra volta la luce, così si staccò dalla parete contro la quale si era schiacciata, decisa a fuggire dal castello e dal fantasma. Si ritrovò invece a girare angolo dopo angolo, inciampando e cadendo più volte mentre correva. Si sbucciò le ginocchia, si graffiò le mani. Ma dov'e-ra l'entrata del castello? Perché non l'aveva ancora raggiunta? A un certo punto, Elysse si rese conto di essere in una strada senza uscita: quello che infatti sembrava l'enorme muro di un camino le bloccava la strada. Cadde allora contro la ruvida pietra, il respiro ansimante, e fu in quel momento che udì il rumore di diversi cavalli al galoppo. La stavano abbandonando? Soffocando un gemito di terrorizzata incredulità, Elysse si girò, dando le spalle al muro, e vide il fantasma con la torcia venire verso di lei. Il panico la paralizzò. «Elysse!» gridò Alexi, correndole incontro. Travolta da un indescrivibile sollievo, Elysse si sentì tre-mare le ginocchia. Era Alexi con la candela, non il fantasma con la torcia. «Alexi! Credevo che mi avessi abbandonata. Credevo che non avrei mai trovato l'uscita e sarei rimasta per sempre qui!» gli gridò, piangendo. Lui posò la candela a terra, poi la prese fra le braccia. «Va

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tutto bene. Non ti sei persa, e poi io non ti abbandonerei mai. Non ho forse detto che ti avrei sempre protetta?» Elysse gli si aggrappò con tutte le sue forze. «Pensavo che non mi avresti trovato... e poi ho sentito i cavalli che se ne andavano!» «Non piangere. Sono qui, ora. Quelli che hai sentito erano mio padre, il conte e tuo padre che venivano a cercarci. Sono fuori... e sono furiosi.» Alexi la guardò negli occhi. «Come hai potuto pensare che non ti avrei trovata?» «Non lo so» sussurrò lei, con voce tremante, il volto rigato di lacrime. «Ogni volta che ti perderai io ti troverò. Ogni volta che sa-rai in pericolo io ti proteggerò» le disse Alexi, in tono serio. «È quello che fa un gentiluomo, Elysse.» Lei inspirò. «Promesso?» Un lento sorriso curvò le labbra del ragazzo. «Promesso» ripeté, asciugandole una lacrima dal viso. Allora, finalmente, Elysse sorrise. «Mi dispiace di non es-sere coraggiosa.» «Tu sei molto coraggiosa, Elysse. È solo che non lo sai» dichiarò convinto Alexi.

Il bacio dello Scorpione

ANNE STUART Inghilterra, 1830 - Bandita dalla buona società, Miranda Rohan si è

ritirata a vivere in campagna. La sua tranquilla esistenza prende però una piega pericolosa quando si ritrova in balia del cupo Lucien de Malheur, detto lo Scorpione, deciso a sposarla per vendetta. Ma l'o-dio, inaspettatamente, innesca tra loro una passione folgorante.

Un affascinante gentiluomo CANDACE CAMP

Inghilterra, 1824 - Quando l'affascinante Fitzhugh Talbot inizia a far-le una corte serrata, Eve Hawthorne, chaperon delle esuberanti sorelle Bascombe, si preoccupa per la propria reputazione e cerca di dimo-strarsi una donna posata e affidabile. Ma la passione che esplode ogni volta che si ritrova da sola con lui glielo rende oltremodo difficile...

La promessa BRENDA JOYCE

Irlanda - Inghilterra, 1833 - 1839 - Per colpa di una promessa fatta da ragazzino, Alexi de Warenne si ritrova costretto a sposare Elyssa O'Neill. Ma subito dopo le nozze l'abbandona, lasciandola a costruirsi una vita in cui tutto è finzione. E a sperare che il destino le offra l'op-portunità di farsi perdonare. Ma finalmente, sei anni dopo...

Desiderio e seduzione COURTNEY MILAN

Londra, 1841 - Dopo soli tre mesi di matrimonio, Ned Carhart comu-nica alla moglie Kate l'intenzione di partire per un viaggio di lavoro, e sparisce per tre lunghi anni. Quando torna, lei non è disposta a per-mettergli di sconvolgere una tranquillità guadagnata a caro prezzo. Ma Ned è deciso a riconquistare il cuore della moglie. A tutti i costi.

Irresistibile seduzione

NICOLE JORDAN Inghilterra, 1817 - Due anni dopo aver perduto il fidanzato di cui era molto innamorata, Tess Blanchard si sente finalmente in grado di a-prire il proprio cuore all'amore. Mai e poi mai avrebbe pensato che la minaccia di uno scandalo l'avrebbe costretta a sposare Ian Sutherland, l'uomo che più disprezza e l'ultima persona al mondo di cui vorrebbe innamorarsi. E quando, malgrado l'attrazione irresistibile che l'affa-scinante marito esercita su di lei, scopre segreti che lo rendono ancor più odioso ai suoi occhi lascia Londra e si rifugia nel castello che lui possiede in Cornovaglia. Deciso a conquistarla una volta per tutte, Ian la segue, e in quel castello popolato di presenze misteriose e di cupi misteri inizia la sua lenta, difficile opera di seduzione. Sono notti di bruciante passione, ma il desiderio che consuma i loro cuori in guerra saprà trasformarsi in un sentimento destinato a durare per sempre?

Scandalosa proposta DELILAH MARVELLE

Inghilterra, 1829 - Justine Palmer ha bisogno di un'ingente somma per pagare la libertà del padre, un noto naturalista finito in carcere per aver pubblicato un saggio che ha destato un grande scalpore. E per procurarsela è disposta persino a rinunciare alla propria immacolata reputazione offrendosi al famigerato Radcliff Morton, Duca di Bra-dford. Tutto si aspetta, tranne che lui le proponga un'unione legittima a patto lei accetti di non incontrarlo di persona prima delle nozze. Per Justine, che da sempre nutre una sconfinata ammirazione per il duca, è come un sogno che si avvera, e solo quando lui si rifiuta di consu-mare il matrimonio inizia a temere di aver donato il proprio cuore all'uomo sbagliato. Ma quando scopre il vero motivo della bizzarra richiesta di Radcliff, si rende conto che la vera scommessa non è ac-cendere nel marito la passione, bensì la fiamma del vero amore.

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