GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO...

16
www.cuoreamico.org GRAZIE BENEDETTO XVI CUORE A MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013

Transcript of GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO...

Page 1: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

www.cuoreamico.org

GRAZIE BENEDETTO XVI

CUOREAMICO FONDATO DA DON MARIO PASINI

N. 3 - MARZO 2013

Page 2: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 20132

Un tempo nel quale siamo chiamati a rivedere noi stessi; in particolare sulla qualità del nostro modo di pensare agli altri e di amarli come Cristo ha amato noi, in Quaresima la liturgia ci invita al DIGIUNO: come? Da molti anni la Chiesa insegna che DIGIUNARE significa agire con criteri di non-spreco e di risparmio per destinare il “risparmiato” a chi è nel bisogno. “CUORE AMICO” raccoglie i vostri risparmi, frutto del DIGIUNO QUARESIMALE, e li invia ai missionari che aiutano coloro che sono nel bisogno. Quindi CUORE AMICO può essere scelto come “portafoglio” del digiuno Quaresimale.Tutto questo ha senso se davvero crediamo che abbiamo un DOVERE DI GIUSTIZIA verso i fratelli bisognosi. Da poco abbiamo celebrato la GIORNATA DELLA MEMORIA per ricordare il dramma dei campi di sterminio. Su questo tema c’è un grande dibattito culturale. A me è capitato di rileggere una pagina di PRIMO LEVI; ne riporto una parte perché è ancora di attualità in tante Paesi del mondo.

Se questo è un uomoVoi che vivete sicuri

nelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a sera

il cibo caldo e visi amici:considerate se questo è un uomo

che lavora nel fangoche non conosce pace

che lotta per mezzo paneche muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembocome una rana d’inverno.

• • •Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuore

• • •Così sono ancora tanti in un mondo costruito su una drammatica ingiustizia nell’uso e nella distribuzione delle risorse; quanti fratelli per cui il vivere è una terribile Quaresima di sofferenza ogni giorno! Per questo dobbiamo sentirci in debito verso di loro. Per noi, dopo la Quaresima, sarà Pasqua, che DAVID TUROLDO canta così: “Essere nuovi/ come la luce a ogni alba/ come il volo degli uccelli/ e le gocce di rugiada:/ come il volto dell’uomo/ come gli occhi dei fanciulli/ come l’acqua delle fonti:/ vedere/ la creazione emergere/ dalla notte!

Il nostro digiuno quaresimale per associare altri fratelli alla Creazione Nuova della Resurrezione!

BUONA QUARESIMA e BUONA PASQUA!

DALLA QUARESIMAALLA PASQUA: il digiuno come atto di giustizia

Cuore Amico - marzo 20132

Page 3: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 2013 3

In Mali, Paese dell’Africa occi-dentale in cui Cuore Amico è impegnato nella costruzione di un orfanotrofio e di una scuo-la – i lavori, come potete ve-dere dalle immagini a pagina 8, sono già a buon punto e stanno proseguendo con la manodopera locale – la crisi, cominciata un anno fa, è entra-ta in una fase particolarmente critica. Anche se la zona inte-ressata al progetto di Cuore Amico e del Gruppo Mali Ga-vardo si trova a sud e non è in-teressata alla guerriglia.“I disordini aprono un nuovo periodo di sofferenza per il po-polo maliano, già messo a dura prova. Dalle organizzazioni ca-ritatevoli internazionali ci augu-riamo un sostegno generoso per aiutarci a dare assistenza al numero crescente di sfolla-ti e rifugiati, curare i feriti e chi combatte al fronte”: è l’appello dell’arcivescovo di Bamako, monsignor Jean Zerbo, rac-colto dalla MISNA nel sesto giorno di raid aerei francesi e nel primo di un’offensiva di ter-ra avviata dai soldati di Parigi e di Bamako. “Il bisogno di cibo, acqua potabile, kit igienici, me-dicinali anti-malarici e beni di prima necessità andrà crescen-

do nelle prossime settimane, anche perché siamo nella sta-gione fredda e umida, il che complica non poco l’intervento umanitario. Poi siamo in guerra e non sappiamo quanto dure-rà” prosegue l’arcivescovo, che è anche presidente di Caritas Mali. Monsignor Zerbo, contat-tato nella capitale, auspica “l’a-pertura di corridoi umanitari nel più breve tempo possibile”.Ma il presule guarda oltre la fase del conflitto e la conseguente emergenza umanitaria. “Speria-mo in un esito felice che porti al respingimento fuori dal territorio maliano di forze islamiche che da un anno a questa parte han-no purtroppo alterato profon-damente l’umanesimo africano e la cultura dei maliani fatta di tolleranza, dialogo e serena con-vivenza interreligiosa” dice l’arci-vescovo di Bamako, insistendo sulla necessità di “cominciare un lavoro di educazione delle coscienze per estirpare i semi piantati dal fondamentalismo re-ligioso e da individui che hanno strumentalizzato l’Islam”.“Le cifre precise degli sfollati e dei rifugiati sono difficili da ac-certare perché la gente continua a muoversi” dice a Fides don Edmond Dembele, Segretario

Generale della Conferenza Episcopale del Mali. “Caritas Mali è mobilitata da tempo ma ha mezzi limitati. Già a partite da aprile 2012 aveva donato alcune tonnellate di cereali e di medicinali alle popolazione del nord occupato dagli islamisti, oltre ad essersi attivata per aiu-tare gli sfollati che si trovano a Bamako e in altre città del sud” afferma don Dembele. “Effetti-vamente, come sostiene mons. Zerbo, la situazione umanitaria già drammatica si è aggravata nelle ultime settimane con l’av-vio dei combattimenti. Occorro-no con urgenza aiuti internazio-nali” conclude il sacerdote. “Continuano le fughe dei civili dai villaggi del nord sia perché non si sentono ancora al sicu-ro sia perché le condizioni di vita restano difficili. Anche nelle zone liberate mancano cibo e assistenza medica. Poi vi sono gli sfollati che si trovano nel sud che necessitano di assistenza”. Monsignor Georges Fongho-ro, vescovo di Mopti, ha lancia-to un appello: “Dobbiamo agire immediatamente. Le necessità della popolazione sono enormi”. Secondo una nota giunta all’A-genzia Fides, monsignor Fon-ghoro ha inviato una lettera alla fondazione pontificia nella quale denuncia le terribili condizioni degli sfollati interni, e in partico-lare dei bambini, molti dei quali gravemente malnutriti. “Negli ultimi mesi – continua monsi-gnor Fonghoro – i maliani hanno sofferto molto, specialmente nel nord del Paese. Ora la situazione è lievemente più tranquilla, ma lo stato di emergenza è durato a lungo e in molti hanno paura a tornare nei propri villaggi”.

IL MALI, UN PAESE BISOGNOSO DI AIUTO

Page 4: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 20134

Quando pensiamo a Paesi lontani, quali il Bangladesh in Oriente, non immaginiamo che anche laggiù il freddo possa es-sere intenso e mietere vittime. Invece, come ci scrive Swapon Kumar Das, direttore dell’or-ganizzazione non governativa Dalit, in questi giorni il freddo è intenso e la popolazione sta soffrendo molto.“Gli esperti dicono che tem-perature così basse sono state registrate 57 anni fa. Ci sono giorni, ora, in cui muoiono an-che trenta persone, soprattutto bambini e anziani”.Del resto, l’area in cui ope-ra l’associazione – province di Khulna, Satkhira, Jessore e Bagerhat – è spesso col-pita da calamità naturali. Si susseguono cicloni, alluvio-ni, stagnamento di acqua che mettono a dura prova la popola-zione. Le persone, che vivono in

capanne, non hanno nulla con cui ripararsi. Si scaldano ac-cendendo fuochi e bruciando la poca legna che riescono a raccogliere. Ma non basta. Servirebbero almeno delle co-perte di lana con cui coprirsi durante la notte.

In quell’area le persone non sono attrezzate per far fronte al rigore dell’inverno perché, come ha scritto Swapon, è molto difficile che faccia fred-do. Noi abbiamo giacche a vento imbottite, stanze riscal-date, coperte e piumoni sui nostri letti. Per un abitante dei villaggii estremamente poveri del Ban-gladesh, il freddo, non neces-sariamente con una tempera-tura che scende sotto lo zero, può diventare fatale. Immagi-nate una temperatura di 4°C, un abbigliamento che consiste in un vecchio sari di cotone già un po’ logoro, una coperta, se c’è, prodotta cucendo insieme, uno sopra l’altro, vecchi stracci, come sari consunti o altri pezzi di stoffa ormai inutilizzabili. Il riscaldamento, nella capan-na di fango o bambù dal tetto

CI SONO PERSONE CHE MUOIONO DI FREDDOAIUTIAMOLE AD ACQUISTARE ALMENO LE COPERTEBANGLADESH

Page 5: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 2013 5

di paglia o lamiera, ovviamente non c’è. Il legno costa troppo e a stento, si raggranella qualcosa che bruci per far cuocere il riso. Molte persone non hanno nem-meno la capanna e vivono sotto la tettoia della casa del vicino.Ovviamente, senza nulla per co-prirsi e senza un letto sul quale sdraiarsi. Si dorme per terra. E si congela. Ecco perché anche con 4-6 gradi si può morire.Ogni piccola offerta è utile per aiutare gli amici del Ban-gladesh ad acquistare coper-te, abiti di lana e beni di prima necessità per far fronte ai bi-sogni dell’inverno.

CI SONO PERSONE CHE MUOIONO DI FREDDOAIUTIAMOLE AD ACQUISTARE ALMENO LE COPERTE

L’organizzazione non governativa Dalit, fondata nel 1998, lavora con le perso-ne maggiormente emarginate che vi-vono al di sotto della soglia di povertà. Attua uno sviluppo mirato a costruire e rafforzare le loro capacità attraverso il sostegno all’istruzione, alla sanità e l’avvio di attività che possano generare reddito. DALIT si sforza di portare cam-biamenti qualitativi nelle persone che beneficiano dei suoi progetti.Ecco i settori in cui opera l’organizza-zione: accesso all’istruzione per i bam-bini di età compresa tra i 4 e i 16 anni; sanità di base e sviluppo della medici-na tradizionale; tutela dei diritti uma-ni; emancipazione delle donne, attra-verso il loro coinvolgimento in attività di sensibilizzazione ed attività che per-mettano di produrre reddito.

COS’È DALIT

Page 6: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 20136

In Bangladesh le comunità fuori casta sono i gruppi più emar-ginati dal punto di vista socia-le, economico e politico. I fuori casta vivono in condizioni di povertà o di povertà estrema, molto spesso al di sotto degli standard di povertà del Paese. Molti di loro, pur abitando in vil-laggi rurali, non posseggono ter-reni ed hanno spesso cambiato la loro principale occupazione svolgendo impieghi giornalieri saltuari, come lucidatori di scar-pe, pescatori, artigiani, concia-tori di pelli; alcuni migrano per cercare condizioni migliori di la-voro. I villaggi in cui vivono sono poveri con pochi servizi sco-lastici, strade in cattivo stato e strutture sanitarie assenti. Molti bambini, a causa delle difficoltà economiche della famiglia, sono spinti dai genitori a cominciare a lavorare in tenera età e molte ragazze sono costrette a spo-sarsi giovanissime con matri-moni combinati per non pesare sull’economia familiare. Del re-

sto, nelle famiglie fuori casta si arriva con difficoltà ogni giorno a provvedere al sostentamento di tutti i membri, ad assicurare a tutta la famiglia un’alimenta-zione adeguata; questo è parti-colarmente grave per i bambini che hanno maggiore necessità di alimentarsi bene nell’età della crescita. Le principali malattie a cui i fuo-ri casta beneficiari del progetto vanno soggetti sono la diarrea, la tubercolosi, il tetano, malattie della pelle, soprattutto a causa delle condizioni insane dell’am-biente in cui vivono e per la mancanza di adeguate strutture sanitarie e medici che li possano curare. La zona è, infatti, sog-getta a periodi in cui si alternano alluvioni e siccità, motivo per cui molti di loro soffrono anche di malnutrizione, per l’impossibili-tà delle loro famiglie di garantire più pasti al giorno con alimenti diversi. Alcuni soffrono anche di handicap fisici, quali ad esem-pio malformazioni della testa e

degli arti, e psichici, come lesio-ni cerebrali, causate soprattutto da errori durante il parto.

La maggior parte dei fuori ca-sta non va a scuola, mentre tra coloro che la frequentano si re-gistra un forte abbandono sco-lastico.

I bambini fuori casta vivono si-tuazioni pesanti di emarginazio-ne sociale tanto quanto i loro genitori: le minoranze subisco-no una grave discriminazione in Bangladesh da parte delle clas-si più alte, dovuta a motivazioni religiose e culturali (la società hindu è, infatti, tuttora divisa in caste), che relegano le comunità fuori casta al gradino più basso della scala sociale. I fuori casta sono chiamati anche “dalit” che significa “calpestati”, per enfa-tizzare il fatto che sono sfruttati e esclusi da generazioni. In ef-fetti, le violazioni dei diritti umani che i piccoli fuori casta e le loro famiglie devono subire, vanno da infrazioni minori a situazio-ni di ingiustizia grave. L’essere costretti a vivere nelle zone più insalubri dei villaggi, ad esem-pio vicino a discariche, o nelle zone maggiormente soggette ad allagamenti, l’accesso limi-tato ai servizi di base sanitari, educativi, all’acqua potabile e a condizioni abitative dignitose è una conseguenza dello stato di emarginazione di questa fascia di popolazione.

LA DURA VITA DEI FUORI CASTA

BANGLADESH

Con 50 E al mese è possibile sostene-re l’istruzione di un bambino fuori casta.

Page 7: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 2013 7

EGITTO

Gli occhi dei bambini rischia-no di non vedere più la luce. Da qualche tempo, infatti, fa-ticano ad aprirsi, a causa del-la polvere, dell’inquinamen-to, della povertà. Per questo, suor Giacinta Niboli ci scrive una accorata lettera in cui ci chiede di spedirle alcuni me-dicinali.Nella sua missione, a Nazlet Khater in Egitto, dove lei vive da tempo, non si trova più nulla. La crisi economica in-

ternazionale e quella politica del Paese rendono difficili le condizioni di vita. Soprattutto se si è cristiani.Come scrive suor Giacinta: “Essere cristiani in un Paese musulmano non è facile, ma fortunatamente noi facciamo sempre affidamento nella Di-vina Provvidenza”.La missionaria, oltre a gestire un dispensario per le prime necessità sanitarie del suo vil-laggio, ha in mente di ampliare

una scuola materna su un ter-reno già di proprietà della Con-gregazione dei Comboniani.Anche in questo caso, però, sono notevoli le difficoltà, so-prattutto burocratiche, dovute alla natura cattolica del pro-getto. Infatti, come scrive suor Giacinta, il terreno c’è ma, ol-tre ai soldi, manca anche la li-cenza edilizia e non si sa se, e quando, verrà rilasciata.E pensare che suor Giacinta è molto amata e stimata dalla popolazione che sempre ri-corre a lei, specialmente per i bisogni sanitari. La casa delle Suore è sempre aperta a tutti, indistintamente, e anche i mu-sulmani che bussano trovano la porta aperta. Con il tempo, l’attività delle Suore Combo-niane si è estesa anche ai vil-laggi vicini da dove, non ra-ramente, giungono persone a chiedere aiuto, soprattutto per i bambini con problemi agli oc-chi. E sono proprio i medicina-li che servono per curarli i più difficili da reperire.Nazlet Khater si trova lungo la Valle del Nilo, a sette ore di treno dal Cairo, ed è un cen-tro reso famoso dalla scoperta di un’antichissima tomba nella quale è stato rinvenuto quel-lo che gli esperti giudicano il più antico ritrovamento di resti umani del Nord Africa.

AIUTIAMO I BAMBINI DELLA MISSIONE NAZLET KHATER

Possiamo dare una mano per i medici-nali?Con soli 10 E è pos-sibile acquistare un kit.

Page 8: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 20138

PRENDE FORMA IL PROGETTO IN MALIMALI

Ecco di seguito alcune immagini che raccontano il lavoro dei volontari per la costruzione della scuola materna e dell’orfanotrofio del “Villaggio Don Mario Pasini” a Ségou.

6 novembre 2012: la preghiera dei volontari prima di iniziare i lavori

alla presenza di mons. Augustin Traoré, vescovo di Ségou.

Il giorno 13 febbraio mons. Traoré ci ha scritto:“Mercoledì scorso ho fatto un giro al cantiere per vedere l’avanzamento dei lavori: posso dire che i la-vori proseguono bene. Personalmente ho molto ap-prezzato quanto è stato fatto. I volontari del Gruppo Mali-Gavardo operano bene. È un buon gruppo.Saluto tutti i volontari e i benefattori di Cuore Amico e auguro a tutti un buon tempo di Quaresima”

Mgr. Augustin Traoré

L’inizio dei lavori

mons. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako

I bambini attendono fiduciosi la loro scuola

La benedizione di mons. Augustin Traoré

Page 9: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 2013 9

PRENDE FORMA IL PROGETTO IN MALIEcco di seguito alcune immagini che raccontano il lavoro dei volontari per la costruzione della scuola materna

e dell’orfanotrofio del “Villaggio Don Mario Pasini” a Ségou.

I lavori prendono formaSi alzano i primi muri della scuola

I LAVORI PER LA COSTRUZIONE DELLA SCUO-LA MATERNA E DELL’ORFANOTROFIO SONO A BUON PUNTO. QUESTO GRAZIE AL SOSTE-GNO DEI BENEFATTORI CHE CI AUGURIAMO NON VENGA A MANCARE... ANCHE OGNI PICCOLA OFFERTA SERVIRÀ AD AIUTARE I BAMBINI CHE SARANNO OSPITATI NEL CENTRO

La copertura dei tetti della scuola materna e dell’orfanotrofio è quasi completa

mons. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako

Page 10: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 201310

Non sempre i monso-ni portano le benefiche piogge tanto attese dalla popolazione rurale in-diana. Purtroppo, come accaduto anche lo scor-so novembre, i venti sta-gionali hanno devastato un’ampia regione dell’In-dia e, in particolare, lo Stato dell’Andhra Pra-desh e la diocesi di Elu-ru. Da lì ci scrive, sotto gli auspici dell’ammini-stratore apostolico Mal-lavarapu Prakash, padre Raju, direttore dei servi-zi sociali della Diocesi, chiedendo aiuto.“Preghiamo il Signore di tenervi sotto le sue ali protettive, perché è attraverso di voi che compie miracoli per i poveri. Noi cre-diamo che Dio non venga di-rettamente in nostro aiuto nel momento del bisogno, ma lo fa attraverso mani non viste e sconosciute di cui voi siete un chiaro esempio” scrive padre Raju recentemente chiamato dal suo vescovo a dirigere l’im-portante ufficio diocesano che opera tra i più poveri di una re-gione già afflitta dalla povertà.La recente furia della natura ha reso ancora più urgente l’o-pera caritatevole della Chiesa cattolica che opera nella zona fin dal 1860.Si rivolgono a padre Raju le po-polazioni di circa duecento vil-laggi che sorgono sulla costa dove il ciclone ha danneggiato quasi tremila famiglie. Molte persone sono state costrette

a trovare un precario riparo in alcune tendopoli alle quali la Diocesi cerca di fornire cibo e medicine.Purtroppo, la situazione sani-taria è molto grave e incom-bente è il rischio di epidemie. Se ciò non bastasse, molti capifamiglia hanno perso il la-voro perché l’inondazione ha distrutto le coltivazioni.La maggior parte di loro ha vi-sto spazzati via dalla furia del-le acque anche i pochi poveri averi.Il ciclone li ha lasciati letteral-mente nudi. Hanno bisogno di tutto e devono ricominciare daccapo. Questo non sarebbe facile per nessuno, a maggior ragione per persone che vivo-no in situazioni di estrema in-digenza.Eluru, infatti, è una municipa-

lità di duecentomila abitanti situata a circa 350 chilometri dalla capitale dell’Andrah Pra-desh, Hyderabad. Le principa-li coltivazioni sono quelle del tabacco e della palma da coc-co. Per antica tradizione, nella zona vengono prodotti inoltre tappeti e incenso, soprattutto per l’esportazione.L’attuale difficile situazione ha interrotto le attività. La popo-lazione ha bisogno di ogni cosa e padre Raju si rivolge a Cuore Amico chiedendo 2.000 euro per l’acquisto di medicinali.

UN RIFUGIO PER I SENZATETTO VITTIME DEI CICLONIINDIA

Qualsiasi offerta, anche piccola, è preziosa per dare una mano ai nostri fratelli in Oriente.

Page 11: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 2013 11

UN SOSTEGNO AI BAMBINI DEI QUARTIERI DI BEIRUT

UN AIUTO A SUOR GIOVANNA

LIBANO

L’Associazione “Sì alla vita” si occupa soprat-tutto di offrire sostegno, cibo e rifugio ai bam-bini più poveri della periferia di Beirut. Molti di loro sono vittime della situazione di guerra che imperversa nella regione mediorientale. Rachid, ad esempio, è un undicenne egiziano, cristiano di rito copto, con problemi fisici e psichici. Op-pure Fatima, una ragazzina palestinese rifiutata dalla famiglia perché incinta. C’è anche Juliette,

in fuga dall’Iraq e da una situazione famigliare drammatica.Di tutti loro, e di molti altri nelle loro stesse situa-zioni, si fa carico l’Associazione animata da Pa-dre Damiano Puccini, sacerdote della diocesi di Byblos. Ed è lo stesso padre Damiano a scriverci, innanzitutto per ringraziare Cuore Amico e i be-nefattori grazie ai quali nei mesi scorsi ha potuto garantire l’accoglienza e le cure ai ragazzini; poi, per chiedere un ulteriore sforzo finalizzato all’atti-vità di doposcuola, oltre che alle più urgenti spe-se mediche resesi necessarie negli ultimi tempi.Il progetto per il doposcuola prevede l’organizza-zione di lezioni private offerte da volontari e stu-denti universitari per migliorare il livello di istruzione dei giovani delle famiglie assistite dall’Associazio-ne, soprattutto per quelli con particolari handicap dovuti all’analfabetismo dei genitori.Per offrire un adeguato supporto servono 80 euro l’anno per ogni studente.Al doposcuola parteciperanno una ventina di minori.

Serve l’automobile per aiutare i poveri. Suor Gio-vanna Bona, missionaria bresciana nella Repub-blica Centrafricana, per raggiungere i villaggi spar-si della sua missione, ha bisogno di un mezzo di trasporto.Proprio nei giorni scorsi – come ci scrive – è riu-scita a trovare una piccola Suzuki usata e un po’

“malmessa”. Ma, con piccoli accorgimenti, po-

trebbe essere ancora di grande aiuto sia a suor

Giovanna sia alle molte persone che ogni giorno

l’attendono.

In tutto, per acquistare un mezzo di trasporto utilizzabile, servono 2.000 euro.

Repubblica

Centrafri

cana

Page 12: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 201312

L’epidemia di Hiv presenta, in India, una casistica che conta più di due milioni di sieropositivi purtroppo in parte anche bam-bini nati già con il virus che ave-va infettato la madre.Nel distretto di Vellore, nel Tamil Nadu, sono presenti ottomila persone affette da Aids, tra cui circa 600 bambini. È a loro che si rivolge il progetto che ci vie-ne sottoposto da Fratel Edwin, direttore del “Don Bosco Bea-titudes”, centro di cura e riabi-litazione di bambini e ragazzi a rischio, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina e Ma-lattie infettive dell’Università cri-stiana di Medicina di Vellore.Date le difficoltà per buona par-te dei pazienti di raggiungere il Centro di cura, i Salesiani hanno pensato di avviare un program-ma di assistenza domiciliare di base per questi piccoli.

Proprio i bambini, infatti, costi-tuiscono il gruppo più margina-le per l’assenza di cure e sup-porto; molti di loro sono orfani, o hanno solo un genitore, ed

hanno già sofferto molto per la loro giovane età. Spesso, vivo-no in campagna o nei quartieri poveri delle grandi città dove manca qualunque servizio so-ciale e dilaga la piaga della di-soccupazione.In questo quadro, le condi-zioni igieniche sono pessime e costituiscono un grave pro-blema che, associato alla mal-nutrizione, è causa di ricorrenti problemi intestinali, spesso fa-tali per chi è già debilitato.Per salvare la vita di questi bambini e per garantire loro adeguata assistenza, l’Isti-tuto Don Bosco ha pensato di raggiungere i piccoli nel-le loro abitazioni. Questo, infatti, è uno dei modi per essere certi che i mala-ti aderiscano alla terapia.Il programma prevede di for-nire supporto medico, socia-

L’AIDS, UN PERICOLO DA NON DIMENTICAREINDIA

Page 13: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 2013 13

le, psicologico, nutrizionale ed educativo. L’idea dell’assisten-za domiciliare non è solo fina-lizzata a soddisfare immediati bisogni di salute e alimentazio-ne, ma anche a sviluppare nei bimbi la responsabilità di curar-si, mirata a debellare la discri-minazione dovuta alla malattia, tuttora considerata un “tabù”.

L’AIDS, UN PERICOLO DA NON DIMENTICARE

«Le donne sono agenti di giustizia sociale e di cambiamento. Senza la loro piena emancipazio-ne non può esserci pieno progresso» recitava a New York l’Ambasciatore indiano all’Onu du-rante una sessione di lavoro della “Commissio-ne per la condizione femminile”.Un “appello” pienamente comprensibile: pro-prio l’India resta un Paese di vaste “discrimi-nazioni” di cui le donne sono le prime vittime. Eppure l’India propone “testimonial” femmini-li di tutto rispetto.In posizione di vertice in politica (bastereb-bero gli esempi di Indira Gandhi, Sonia Gan-dhi e Pratibha Patil); in prima fila nella difesa dell’ambiente con grandi figure quali Medha Patkar e Vandhana Shiva; straordinari volti di riferimento nella Chiesa universale, come Ma-dre Teresa di Calcutta o Suor Alfonsa dell’Im-macolata Concezione – la prima beata indiana.Ma non basta, come non è bastata la nascita nel 2005 di un “Ministero della donna”. Anche la religione mantiene un ruolo fondamentale nel perpetuare “discriminazioni”: l’induismo, per il suo peso ancora forte in tutti i settori in cui vengono messi in discussione privilegi di “ca-sta”, di censo e autorità maschile; le fedi “mino-ritarie” per un lungo e inevitabile processo di “assimilazione” e di “subordinazione”. E anche i cattolici non sono del tutto immuni da mali

che si chiamano “castalizzazione” e “discrimi-nazione”. Questi dati sono stati recepiti dalla Chiesa indiana, che ha avviato un percorso di “integrazione” della donna a vari livelli. Non a caso “l’Assemblea plenaria” della “Conferenza episcopale indiana” ha a lungo discusso il tema del miglioramento della condizione femminile nella Chiesa e nella società.Come conferma Virginia Saldanha, indiana, segretario esecutivo dell’“Ufficio per i laici” della “Fabc” (“Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia”) ed ex segretario esecu-tivo della “Commissione per la donna” della “Conferenza episcopale indiana”: «In Asia me-ridionale la povertà ha un volto femminile. Le donne non sono soltanto “sottomesse”, ma an-che chiamate a sostenere il “predominio” ma-schile. Non a caso, il rapporto percentuale tra i due sessi (l’India ha 933 maschi per 1.000 fem-mine) e le statistiche di violenza verso le donne, sono tra le peggiori al mondo». «Non si tratta – aggiunge – di negare la differenza tra maschi e femmine, anzi è precisamente questa differen-za a rendere unica la donna. L’intera comunità umana deve essere arricchita dalla condivisione delle capacità di uomini e donne nella gestione, nelle attività “decisionali”, nella politica, nello sviluppo economico».

LA DONNA IN INDIA

L’intervento si effettuerà in tre anni.

Le spese mediche per ogni bambino sono di 25 E al mese.

Per l’alimentazione si spendono 15 E al mese per ciascuno.

Altri 10 E servono per il supporto educativo.

Per le loro madri vengono allestiti corsi di formazione del costo di 50 E l’anno per ciascuna.

Page 14: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 201314

Lo scorso aprile avevamo raccontato la storia di Nadia Carlotta. Ora vi regaliamo una sua fotografia. Carlotta è cresciuta ed è bellissima. Questo grazie al vostro aiuto.

LA BAMBINA CHE AVETE AIUTATO

Io sono Nadia Carlotta e da un mese sono stata accolta nella casa Madre Ippolita di Ndithini in Kenya.Sono stata seppellita viva fino al dorso, dal-la mia mamma. Una mucca mi ha trovato e

ha avuto pietà di me, perché i vermi aveva-no incominciato a mangiarmi e a penetrar-mi negli occhi, nella bocca, nelle orecchie e nel collo. Il dolore era immenso e piangevo, perché qualcuno mi potesse tirare fuori dalla

mia tomba. La mucca nel sentirmi è an-data a chiamare il padrone e lui, con la sua forza di uomo, mi ha rimosso dalla terra, mi ha tagliato il cordone ombe-licale e mi ha portato qui in questa casa, dove le suore mi hanno lavato, curato e accolto come un dono della Divina Provvidenza. Io ora qui crescerò sotto la cura di queste sorelle e di volontari e diventerò una donna capace di portare il mio apporto alla società del Kenya.

(da Cuore Amico, aprile 2012)

Nadia Carlotta - gennaio 2013

Nadia Carlotta - aprile 2012

Page 15: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 2013 15

PREGHIERAVergine Immacolata di Guadalupe,

Madre di Gesù e Madre nostra,vincitrice del peccato e nemica del Demonio,

Tu ti manifestasti all’umile e generoso contadino Giandiego.Sul suo mantello imprimesti la Tua dolce Immaginecome segno della Tua presenza in mezzo al popolo

e come garanzia che avresti ascoltato le sue preghieree addolcito le sue sofferenze.

Maria, Madre amabilissima, noi oggi ci offriamo a Tee consacriamo per sempre al Tuo Cuore Immacolato

tutto quanto ci resta di questa vita,il nostro corpo con le sue miserie,

la nostra anima con le sue debolezze,il nostro cuore con i suoi affanni e desideri,

le preghiere, le sofferenze, l’agonia.O Madre dolcissima, ricordati sempre dei Tuoi figli.

Se noi, vinti dallo sconforto e dalla tristezza,dal turbamento e dall’angoscia,

dovessimo qualche volta dimenticarci di Te,allora, Madre pietosa, per l’amore che porti a Gesù,

Ti chiediamo di proteggerci come figli Tuoie di non abbandonarci

fino a quando non saremo giunti al porto sicuro,per gioire con Te, con tutti i Santi,nella visione beatifica del Padre.

Amen!

Madonna di Guadalupe, prega per noi!

2013: LA SANTA MESSA IN MESSICONELLA BASILICA DELLA MADONNA DI GUADALUPE

UN GRAZIE ALLA SIGNORA PAOLA

Sono nonna Severina,avete pubblicato nell’ultimo nu-mero di “Cuore Amico” la mia fotografia e vi ringrazio anche per le parole che avete detto, anche se ritengo non meritate. Vorrei segnalarvi una mia amica di 93 anni anche lei fedele let-trice del vostro giornalino e che ogni mese invia la sua offerta per i bisogni missionari. Se rite-nete opportuno, e quando vi è possibile, vi chiederei di mette-re la sua fotografia.È una persona di grande esem-

pio alla nostra comunità e alla sua grande famiglia.Con gratitudine.

Severina

Gentilissima signora Se-verina, volentieri pubbli-chiamo la fotografia del-la signora Paola Rossi, e cogliamo l’occasione per ringraziare la signora Paola e tutti i benefattori che ogni mese attraverso “Cuore Amico” sostengo-no i missionari.

Page 16: GRAZIE BENEDETTO XVI - Cuore Amicocuoreamico.org/redazione_news_doku/03/26_pdf01.pdfGRAZIE BENEDETTO XVI A CUORE MICO FONDATO DA DON MARIO PASINI N. 3 - MARZO 2013 2 Cuore Amico -

Cuore Amico - marzo 201316

V.le Stazione, 63 - 25122 Brescia - Tel. 030.3757396 - Fax 030.42047E-mail: [email protected] - www.cuoreamico.orgSkype: cuoreamico.onlusDirettore: Gabriele FilippiniRealizzazione grafica e fotolito: Severino ColomboStampa: Fraternità Comunicazione - Chiari (BS)Aut. Tribunale di Brescia del 2.2.1982 n. 5/82

Per le vostre donazioniintestate all’Associazione “Cuore Amico - Fraternità Onlus”Viale Stazione, 63 - 25122 Brescia -Potete utilizzare: il Conto Corrente postale N. 64405897 allegato alla rivistaoppure il Conto Corrente postale N. 10855252 da compilareAssegno bancario non trasferibile / CartaSì telefonando allo 030.3757396Per destinare il 5 x 1000 indica sul modello di dichiarazione dei redditi il nostro codice fiscale: 98057340170Per effettuare il bonifico bancario inserire codice IBAN per esteso: t

Paese CD CIN ABI CAB N. CONTO CORRENTEIBAN IT 38 R 03500 11235 000000021495BIC BCABIT21

UBI-Banco di Brescia Coordinate Bancarie:

Paese CD CIN ABI CAB N. CONTO CORRENTEIBAN IT 27 K 08340 11200 000000952288BIC ICRAITMM9G0

Cassa Padana Coordinate Bancarie:

Ente Morale Dec. Min. Interni 15.10.96,

iscritta al registro dellepersone giuridiche al n° 365

Prefettura di BresciaLa informiamo che i suoi dati saranno utilizzati esclusivamente per inviarle il nostro giornalino, informazioni sulle nostre attività e ringraziamento per ogni eventuale donazione. Essi saranno custoditi presso i nostri archivi informatici. Lei ha diritto ad accedere liberamente alle informazioni che la riguardano per aggiornare e modificare rivolgendosi al responsabile presso la nostra sede (Dlgs 196 del 30.6.2003).

Cuo

re A

mic

o

www.cuoreamico.org

GRAZIE BENEDETTO XVI!

CUOREAMICO FONDATO DA DON MARIO PASINI

N. 3 - MARZO 2013

L’associazione Cuore Amico Fraternità Onlus è eretta Ente Morale dallo Stato Italiano con decreto del Ministero dell’Interno in data 15.10.1996 e pertanto può ricevere legati ed eredità. Lasciti o donazioni testamentarie aiutano i missionari a promuovere progetti in ambito sociale, sanitario e scolastico nei Paesi più poveri.

Lasciti e donazioni Queste le formule:

se si tratta di un legato

a) di beni mobili

“...lascio all’AssociazioneCuore Amico FraternitàOnlus, con sede a Brescia,a titolo di legato la sommadi e ... o titoli, ecc. per i finiistituzionali dell’Ente”

b) di beni immobili

“...lascio all’AssociazioneCuore Amico FraternitàOnlus, con sede a Brescia,l’immobile sito in... per i fini istituzionali dell’Ente”

se si tratta invece dinominare erede di ognisostanza l’AssociazioneCuore Amico

“Io sottoscritto... nato a...nel pieno possesso dellemie facoltà mentali, annulloogni mia precedente nominatestamentaria. Nominomio erede universalel’Associazione Cuore AmicoFraternità Onlus, con sede aBrescia, lasciandole quantomi appartiene a qualsiasititolo, per fini istituzionalidell’Ente”

(luogo e data)

(firma per esteso)

N.B. Il testamento deveessere scritto per intero dimano propria dal testatore.