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GRAZ1ACASA | APRILE2014 1121 Segno d'autore. id Q. s Q. | La mostra Piero Manzoni 1933-63è al Palazzo Reale di Milano dal 26 marzo al 2 giugno (catalogo Skira). In questa immagine, l'autore firma una model ! a trasformandola in una scultura vivente, durante le riprese per il filmgiornale S.E.D.I.: Milano 1961.

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| La mostraPiero Manzoni 1933-63 èal Palazzo Reale di Milanodal 26 marzo al 2 giugno

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S.E.D.I.: Milano 1961.

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SEGNO D'AUTORE... 122 I GRAZIACASA I APRILE2014

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| Calendario (Projet de serigraphie),1959, fogli di calendario su carta

(sopra); le opere esposte sono oltre100, in una mostra prodotta da Palazzo

Reale insieme allo Stadel Museum diFrancoforte. | Alfabeto, 1958,

inchiostro e caolino su tela (in alto, adestra). | Achrome 1960 circa, ovatta

a quadri, collezione Fioravanti MeoniLensini (a lato).

.^L. ieriiero Manzoni è uno di quegli artisti che, insieme a PinoPascali e Blinky Palermo, sono entrati nella mitologia dell'arte con-temporanea e che è difficile capire se, vissuti più a lungo, avrebberomantenuto lo stesso livello di genialità o si sarebbero spenti. Lo scorsoanno ricorrevano sia gli ottant'anni dalla nascita, era del 1933, sia ilcinquantesimo anniversario della precocissima morte, avvenuta nel1963 a Milano, nel suo studio di via Fiori Chiari. Oggi il comune diMilano gli dedica una mostra ma forse sono ancora più interessantidue libri, usciti da poco. Uno è di Flaminio Gualdoni, che è ancheil curatore della mostra, si intitola Piero Manzoni. Vita d'artista ed èpubblicato da Johan & Levi. L'altro, che è molto particolare e forseancora più interessante, è II ribelle gentile ài Dario Biagi, pubblicato da

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Stampa alternativa. Mentre Gualdoni celebra il genio manzoniano,quello di Biagi racconta una vita meno mitizzata. Gli eredi di Manzoni

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| Achrome, 1960 circa, con base inlegno, gancio in ottone e caolino (asin.). Milano. Gian Marco Capuani.Foto Attilio Maranzano.| L'opera più nota Una delleceleberrime Merda d'artista, conl'etichetta che riporta, in varie lingue:"contenuto netto gr 30 / conservata alnaturale / prodotta ed inscatolata / nelmaggio 1961" (in basso).

non hanno apprezzato troppo questa versione, più umana e menocelebrativa, del loro parente, e hanno chiesto il sequestro del libro diBiagi che, peraltro, non dice nulla di particolarmente scandaloso oinfangante. Anzi, racconta un Manzoni molto umano, molto incer-to, insicuro, borghese, sregolato e geniale, ma forse anche un artistadestinato a concludere la sua parabola creativa e rivoluzionaria presto,a prescindere dal destino e dalla sua morte improvvisa. Le rivoluzionicambiano ma non durano. D'altronde, le mostre su Manzoni sonoeccezionali ma anche molto polverose, nel senso che appartengonoa un momento della storia molto particolare. Sono Time Capsule,scatole del tempo, e il loro valore sta nel raccontare una storia e fareparte della storia, ma restano però incastrate dentro il loro momentostorico. Le opere di Manzoni, e in particolare la sua più clamorosa efamosa, [a.Merda d'artista, non riescono a smaltire la patina del tempo,e la sua arte, a differenza di quella di uno come Rauschenberg, che èrimasta nella maggior parte dei casi molto fresca, appartiene a quelloche definirei il "contemporaneato", ovvero il modernariato della con-temporaneità. C'è molta melanconia nei panini bianchi, nei batuffolidi cotone e anche in certi caolini nelle cui pieghe inevitabilmente sinasconde la polvere traditrice. Tutto questo non toglie nulla alla per-sonalità eccezionale e al ruolo fondamentale che Manzoni ha giocatonella storia dell'arte. La mostra milanese avverrà in contemporanea aquella di Bruno Munari e Bernardino Luini, a sottolineare la milanesitàdi Manzoni e, come per gli altri due, la dimensione molto di nicchiadi quest'artista celebrato nel mondo. Assolutamente non è un artistaprovinciale, ma è il frutto di un luogo molto preciso, la Milano dellafine degli anni '50, un laboratorio d'idee dove arte e design si univanoin modo incestuoso. L'arte di Manzoni è figlia di questo incesto moltomilanese dove però il design diventa contenitore, o piedistallo, dellasua arte, come nello Sode du monde o nei bidoni che contengono lesue linee. La "confezione" delle opere, per Manzoni, è importante,essendo spesso la sua arte effimera e alla ricerca di un contenitore chealmeno la possa descrivere. Celebrando Manzoni, celebriamo quindianche un momento molto bello, ma complicato, della cultura visivae artistica italiana. Un momento che, per qualche bizzarro motivo,diventerà poi un modo di essere dal quale l'Italia, e l'arte italiana,ancora oggi hanno difficoltà a liberarsi. • •