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GRANDE DISTRIBUZIONE GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA ED ECONOMIA ORGANIZZATA ED ECONOMIA LOCALE LOCALE prof. Maurizio Fanni prof. Maurizio Fanni Ordinario di Finanza Ordinario di Finanza Aziendale Aziendale

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GRANDE GRANDE DISTRIBUZIONE DISTRIBUZIONE

ORGANIZZATA ED ORGANIZZATA ED ECONOMIA LOCALEECONOMIA LOCALE

prof. Maurizio Fanniprof. Maurizio Fanni

Ordinario di Finanza Ordinario di Finanza AziendaleAziendale

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Premessa Premessa

►(*) (*) Viene condotta un’analisi sul sistema Viene condotta un’analisi sul sistema commerciale della provincia di Trieste con l’obiettivo commerciale della provincia di Trieste con l’obiettivo di stimare la possibile convivenza tra GDO/centri di stimare la possibile convivenza tra GDO/centri commerciali da una parte, e piccoli esercizi/centri commerciali da una parte, e piccoli esercizi/centri urbani dall’altra. L’intervento prende le mosse dallo urbani dall’altra. L’intervento prende le mosse dallo Studio condotto dal Gruppo di Ricerca dell’Università Studio condotto dal Gruppo di Ricerca dell’Università di Trieste – Facoltà di Economia costituito dai prof.ri di Trieste – Facoltà di Economia costituito dai prof.ri Giovanni Panjek, Maurizio Fanni e Pio Nodali (quale Giovanni Panjek, Maurizio Fanni e Pio Nodali (quale Comitato Scientifico curatore) e dai ricercatori Comitato Scientifico curatore) e dai ricercatori dottori Giuseppe Borruso, Andrea Porceddu, Giulia dottori Giuseppe Borruso, Andrea Porceddu, Giulia Nogherotto e Silvana Palmiero (quale staff Nogherotto e Silvana Palmiero (quale staff operativooperativo).).

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► Le ipotesi di espansione della grande distribuzione si Le ipotesi di espansione della grande distribuzione si giocano sulla ridotta superficie della provincia di giocano sulla ridotta superficie della provincia di Trieste, per il cui sviluppo queste trovano a Trieste, per il cui sviluppo queste trovano a competere per l’uso del suolo con le funzioni portuali, competere per l’uso del suolo con le funzioni portuali, quelle industriali e terziarie già presenti sul territorio quelle industriali e terziarie già presenti sul territorio

► Il contributo cerca quindi di inserire i mutamenti del Il contributo cerca quindi di inserire i mutamenti del comparto commerciale nell’ambito delle iniziative comparto commerciale nell’ambito delle iniziative avviate o previste sul territorio triestino, analizzando avviate o previste sul territorio triestino, analizzando gli elementi di criticità e alcune possibilità di sviluppo gli elementi di criticità e alcune possibilità di sviluppo e di convivenza sia delle diverse forme di commercio, e di convivenza sia delle diverse forme di commercio, sia delle diverse attività produttivesia delle diverse attività produttive

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IntroduzioneIntroduzioneLo sviluppo di un moderno sistema distributivo, idoneo ad Lo sviluppo di un moderno sistema distributivo, idoneo ad

equilibrare le esigenze della Grande Distribuzione Organizzata equilibrare le esigenze della Grande Distribuzione Organizzata e del commercio tradizionale costituisce una delle occasioni e del commercio tradizionale costituisce una delle occasioni

mancate dell’Italiamancate dell’Italia

Il Il Friuli Venezia GiuliaFriuli Venezia Giulia appare come un territorio affollato di appare come un territorio affollato di strutture per la GDO, con una capacità di vendita, specialmente strutture per la GDO, con una capacità di vendita, specialmente

nell’area udinese (la quale ospita oltre il nell’area udinese (la quale ospita oltre il 30%30% di tutti gli di tutti gli insediamenti di GDO della regione) superiore alla media del insediamenti di GDO della regione) superiore alla media del

Nord Italia Nord Italia

Il Il Piano Regionale del CommercioPiano Regionale del Commercio fotografa al fotografa al 20052005 superfici superfici di vendita riferite alla GDO nel compardi vendita riferite alla GDO nel comparto alimentareto alimentare intorno al intorno al

40%40% e nel comparto e nel comparto non alimentare non alimentare intorno al intorno al 60%60% (con (con riferimento alla Provincia di Trieste nel comparto riferimento alla Provincia di Trieste nel comparto alimentarealimentare

circa 62circa 62%% e nel comparto e nel comparto non alimentare non alimentare circa 38 circa 38%% ) )

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► La strategia della Regione Friuli Venezia Giulia ha La strategia della Regione Friuli Venezia Giulia ha fissato intorno al fissato intorno al 65%65% (segmento alimentare) e (segmento alimentare) e 60%60% (segmento non alimentare) il massimo di quote di (segmento non alimentare) il massimo di quote di mercato raggiungibile dalla GDOmercato raggiungibile dalla GDO

► Ma se in passato si sono avute punte di clientela Ma se in passato si sono avute punte di clientela corrispondenti ad una popolazione assai più numerosa corrispondenti ad una popolazione assai più numerosa di quella residente (circa 1,2 milioni di abitanti) per di quella residente (circa 1,2 milioni di abitanti) per effetto dell’afflusso di clientela austriaca e poi anche effetto dell’afflusso di clientela austriaca e poi anche slovena e croata, oggi il quadro che emerge è diverso slovena e croata, oggi il quadro che emerge è diverso

necessità di interventi di necessità di interventi di programmazione strategica programmazione strategica

regionaleregionale particolarmente rigorosi particolarmente rigorosi capaci di tener conto degli interessi di capaci di tener conto degli interessi di

tutti gli attori coinvolti nelle attività tutti gli attori coinvolti nelle attività commerciali commerciali

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Si fa strada la convinzione che se le Regioni e gli altri enti locali Si fa strada la convinzione che se le Regioni e gli altri enti locali non dovessero intervenire con norme che controllassero non dovessero intervenire con norme che controllassero

l’espansione della GDO si rischierebbe, in molte aree regionali l’espansione della GDO si rischierebbe, in molte aree regionali

da un lato il da un lato il decadimento dei centri urbanidecadimento dei centri urbani e dall’altro la e dall’altro la congestione degli assi di comunicazione extra urbanicongestione degli assi di comunicazione extra urbani

È L’URBANISTICA CHE DOVREBBE È L’URBANISTICA CHE DOVREBBE DETTARE I PRINCÌPI DELLA DETTARE I PRINCÌPI DELLA

PROGRAMMAZIONE COMMERCIALEPROGRAMMAZIONE COMMERCIALE

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Appare poi indispensabile che nei nuovi Appare poi indispensabile che nei nuovi piani regionali si cerchi di tenere conto piani regionali si cerchi di tenere conto

delle esigenze delle delle esigenze delle strutture strutture commerciali mediecommerciali medie (250/1500 mq) e (250/1500 mq) e

piccolepiccole (fino a 250 mq) (fino a 250 mq)

Tali constatazioni suppongono, Tali constatazioni suppongono, peraltro, un peraltro, un ruolo forte dei Comuniruolo forte dei Comuni

e la condivisione delle e la condivisione delle responsabilitàresponsabilità con le con le imprese imprese

commerciali stessecommerciali stesse

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Argomenti dello studioArgomenti dello studio► GDO – caratteristiche e tendenze evolutiveGDO – caratteristiche e tendenze evolutive► Trieste – città del commercio (Porto) – situazione geoeconomicaTrieste – città del commercio (Porto) – situazione geoeconomicaConvivenza di commercio cittadino Convivenza di commercio cittadino di qualitàdi qualità e commercio e commercio low costlow cost

Utenza Jugoslava (’70 – ’90)Utenza Jugoslava (’70 – ’90) Attività economiche cinesi (fine ’90 – ½ 2000)Attività economiche cinesi (fine ’90 – ½ 2000) Commercio ‘centrale’ in declinoCommercio ‘centrale’ in declino

GDO inizia tardi (2 strutture esistenti):GDO inizia tardi (2 strutture esistenti): Urbana (Il Giulia)Urbana (Il Giulia) 1a corona; frangia urbana (Le Torri d’Europa)1a corona; frangia urbana (Le Torri d’Europa)

► Sviluppo grandi strutture e concorrenza:Sviluppo grandi strutture e concorrenza: FriuliFriuli Slovenia Slovenia Croazia (Istria)Croazia (Istria)

► GDO e prospettive di sviluppo con particolare focus sull’Area ex GDO e prospettive di sviluppo con particolare focus sull’Area ex Aquila:Aquila: Centri commerciali fuori cittàCentri commerciali fuori città - Out of town shopping mall - Out of town shopping mall

► Polo di MuggiaPolo di Muggia Ritorno in città (Ritorno in città (Back to DowntownBack to Downtown))

► Nuove realizzazioni GDO urbanaNuove realizzazioni GDO urbana

► Fattori di criticità nel rapporto GDO/negozi del centro cittadinoFattori di criticità nel rapporto GDO/negozi del centro cittadino► Ipotesi di lavoro per lo sviluppo futuroIpotesi di lavoro per lo sviluppo futuro

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LA GDO TRIESTINALA GDO TRIESTINA

► Elevata densità di popolazione, ma molti anziani Elevata densità di popolazione, ma molti anziani (bassa propensione allo spostamento)(bassa propensione allo spostamento)

► Offerta di centri commerciali sovradimensionata Offerta di centri commerciali sovradimensionata => Assenza di sviluppo armonico della attività => Assenza di sviluppo armonico della attività commercialicommerciali

► Valutazione del bacino potenziale da ridiscutereValutazione del bacino potenziale da ridiscutere

► Forte concorrenza regionale e da oltreconfine => Forte concorrenza regionale e da oltreconfine => si comincia ad andare in Sloveniasi comincia ad andare in Slovenia

► Prevalente traffico di attraversamento; rischio di Prevalente traffico di attraversamento; rischio di congestione in alcune aree cittadinecongestione in alcune aree cittadine

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CENTRI E COMPLESSI COMMERCIALI IN REGIONE

Fonte:indagine General Planning 2005

ELEVATA CONCORRENZA REGIONALEELEVATA CONCORRENZA REGIONALE

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GDO: centri commerciali esistenti e GDO: centri commerciali esistenti e pianificatipianificati

in provincia di Trieste in provincia di Trieste (oltre 10.000 mq superficie di (oltre 10.000 mq superficie di vendita)vendita)

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Centrocommerciale

SuperficieTot mq

Superficie di vendita(alimentare e non)

mqComune Negozi Note

Il Giulia* 41.102^ 10.310^ Trieste 47 (49)

^ Totale Giulia e Torri d'Europa

Torri d'Europa* 19.300 Trieste 118 (101) Cinema multisala

Silos (1) 45.000 Trieste -

Free Time Montedoro (2) 16.800 Muggia - Cinema multisala; Fitness; altri servizi tempo libero

Arcobaleno: 5.800 Muggia 3 Ampliamento 5.000 mq superficie di vendita (2)

Unieuro 2.500 1

Domenico Aliprandi 1 1.600 1

Domenico Aliprandi 2 1.700 1

Ex Aquila (1) 80.000 48.000 Muggia - 80.000 mq HC- fino a 220.000/250.000mq

MCC (2) 4.774 Muggia -

3 Est (2) 4.990 Muggia -

(1) Costruzione prevista; (2) Autorizzato; in costruzione; * elaborazioni da ‘Retecivica’; ‘Nomisma’ Nostra elaborazione da: Piano di settore del Commercio; Comune di Muggia (2005); Piano Regionale della Grande Distribuzione; Retecivica; Nomisma; Osservatorio sul Commercio

GDO: centri commerciali esistenti e pianificati GDO: centri commerciali esistenti e pianificati in provincia di Trieste - in provincia di Trieste - CaratteristicheCaratteristiche

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STRUTTURE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE PER UNITÀ, SUPERFICI DI VENDITA E ADDETTI

(DATI 2007)

Grandi Magazzini Supermercati Ipermercati Totali

unità

superfici di vendita addetti unità

superfici di vendita addetti unità

sup. di vendita addetti unità

superfici di vendita addetti

PROVINCIA DI TRIESTE

9 16.469 272 51 39.328 714 2 7.600 n.d. 62 63.397 n.d.

Sito Internet Infocommercio.it – Banca dati Servizio Monitor (valore soglia per la definizione di Grande Magazzino, Supermercato, Ipermercato pari a 400 mq.) (numero di addetti al momento della realizzazione della struttura di vendita; valore superfici in mq.)

Centri commerciali al dettaglio

unità superfici di vendita addetti

PROVINCIA DI TRIESTE

3 48.716 n.d.

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► Le caratteristiche del sistema imprenditorialeLe caratteristiche del sistema imprenditoriale => presenza di due poli: => presenza di due poli:1.1. Attività di servizio alla comunità locale (commercio ed edilizia)Attività di servizio alla comunità locale (commercio ed edilizia)2.2. Grandi attori economici senza significativi legami con il territorio (settore Grandi attori economici senza significativi legami con il territorio (settore

assicurativo, compagnie di navigazione ed ex imprese a partecipazione assicurativo, compagnie di navigazione ed ex imprese a partecipazione statale)statale)

=> => Assenza di dimensioni imprenditoriali intermedie e di un tessuto di Assenza di dimensioni imprenditoriali intermedie e di un tessuto di piccola impresa manifatturierapiccola impresa manifatturiera..

► La crisi delle attività commercialiLa crisi delle attività commerciali. . Il commercio triestino è caratterizzato Il commercio triestino è caratterizzato da una crisi strutturale e dal relativo sovradimensionamento rispetto alle da una crisi strutturale e dal relativo sovradimensionamento rispetto alle esigenze dell’area => caduta dei blocchi => perdita della posizione di esigenze dell’area => caduta dei blocchi => perdita della posizione di terminale italiano per il commercio transfrontaliero; terminale italiano per il commercio transfrontaliero; CESSAZIONE DI CESSAZIONE DI ATTIVITA’ ”STORICHE”ATTIVITA’ ”STORICHE”

► Un terziario privo di domanda localeUn terziario privo di domanda locale. . La Provincia di Trieste, che La Provincia di Trieste, che dispone di una cospicua offerta di servizi avanzati, non possiede in loco dispone di una cospicua offerta di servizi avanzati, non possiede in loco altrettanta e adeguata domanda. altrettanta e adeguata domanda.

► La marginalità dell’areaLa marginalità dell’area. “L’Italia finisce a Venezia”. Un concetto che . “L’Italia finisce a Venezia”. Un concetto che sintetizza ed esprime non solo la condizione di marginalità, reale e sintetizza ed esprime non solo la condizione di marginalità, reale e percepita, di Trieste rispetto al resto del paese, ma anche il senso di percepita, di Trieste rispetto al resto del paese, ma anche il senso di malessere e di frustrazione diffusi per una situazione di collegamenti malessere e di frustrazione diffusi per una situazione di collegamenti infrastrutturali largamente deficitaria.infrastrutturali largamente deficitaria.

CRITICITA’ DEL COMMERCIO URBANOCRITICITA’ DEL COMMERCIO URBANO

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LE CONSEGUENZE SULLA CITTÀ DI LE CONSEGUENZE SULLA CITTÀ DI TRIESTETRIESTE

Da dati provenienti da Confcommercio emerge Da dati provenienti da Confcommercio emerge che a Trieste nei primi sei mesi del 2007 il che a Trieste nei primi sei mesi del 2007 il saldo fra aperture e chiusure dei negozi è saldo fra aperture e chiusure dei negozi è

risultato pesantemente risultato pesantemente negativonegativo: meno 385 : meno 385 esercizi, fra commercio, servizi e ristorazione. esercizi, fra commercio, servizi e ristorazione.

A fronte di A fronte di 168 nuovi esercizi168 nuovi esercizi, , 553 hanno chiuso553 hanno chiuso. . L’unico saldo positivo riguarda i servizi L’unico saldo positivo riguarda i servizi

finanziari: sono otto in più, sempre nel primo finanziari: sono otto in più, sempre nel primo semestre 2007. E la crisi dei negozi potrebbe semestre 2007. E la crisi dei negozi potrebbe non arrestarsi anche a causa dell’apertura di non arrestarsi anche a causa dell’apertura di

nuovi centri commerciali.nuovi centri commerciali.

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Sono ormai troppi i piccoli commercianti e gli Sono ormai troppi i piccoli commercianti e gli artigiani costretti a chiudere l’attività a causa artigiani costretti a chiudere l’attività a causa

della della imposizione elevataimposizione elevata (cui si deve (cui si deve aggiungere l’incoerente peso dei c.d. studi di aggiungere l’incoerente peso dei c.d. studi di

settore), della settore), della difficoltà di ricorrere difficoltà di ricorrere all’autofinanziamentoall’autofinanziamento, dell’endemica , dell’endemica sottocapitalizzazionesottocapitalizzazione tipica di tutte le tipica di tutte le

imprese minori, delle imprese minori, delle leggileggi, delle consuetudini , delle consuetudini e dei comportamenti che privilegiano le grandi e dei comportamenti che privilegiano le grandi

aziende, della aziende, della crisi economicacrisi economica in corso e in corso e soprattutto dell’ulteriore soprattutto dell’ulteriore lievitazione del lievitazione del

numero di centri della GDOnumero di centri della GDO, con il rischio di , con il rischio di snaturare il centro storicosnaturare il centro storico

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E con riferimento ai centri di GDO in atto e programmati E con riferimento ai centri di GDO in atto e programmati occorrerà svolgere un attento controllo nel territorio al occorrerà svolgere un attento controllo nel territorio al fine di evitare un autogol dovuto al fine di evitare un autogol dovuto al sovraffollamentosovraffollamento. . In futuro per rendere attivi i centri commerciali dell’area In futuro per rendere attivi i centri commerciali dell’area triestina dovrà soccorrere una politica tesa a richiamare triestina dovrà soccorrere una politica tesa a richiamare

nuova clientelanuova clientela dai Paesi limitrofi. dai Paesi limitrofi.

A Trieste per ora non si è fatto molto. Vi è l’impegno sulla A Trieste per ora non si è fatto molto. Vi è l’impegno sulla ricerca, le attività portuali, il turismo, l’attività di ricerca, le attività portuali, il turismo, l’attività di

crociera, e c’è un impegno della Confcommercio per crociera, e c’è un impegno della Confcommercio per catturare il flusso che potrebbe derivarne, un impegno catturare il flusso che potrebbe derivarne, un impegno

verso la cultura teatrale, lo sviluppo dell’attività verso la cultura teatrale, lo sviluppo dell’attività congressuale ed alcune manifestazioni uniche come la congressuale ed alcune manifestazioni uniche come la

Barcolana e la Bavisela, ma tutto ciò non basta a tenere Barcolana e la Bavisela, ma tutto ciò non basta a tenere in vita il settore commerciale.in vita il settore commerciale.

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La crescita dei nuovi centri La crescita dei nuovi centri commerciali lede inesorabilmente la commerciali lede inesorabilmente la rete dei negozi di vicinato ed inoltre rete dei negozi di vicinato ed inoltre per ogni dipendente assunto dalla per ogni dipendente assunto dalla

grande distribuzione se ne perdono grande distribuzione se ne perdono assai di più nel piccolo dettaglioassai di più nel piccolo dettaglio

Si aggiunga che i centri della GDO non Si aggiunga che i centri della GDO non creano vera occupazione per i giovani. creano vera occupazione per i giovani.

Il turnover del personale è altissimoIl turnover del personale è altissimo

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FATTORI DI CRITICITÀ NEL RAPPORTO FATTORI DI CRITICITÀ NEL RAPPORTO GDO/NEGOZI DEL CENTRO CITTADINOGDO/NEGOZI DEL CENTRO CITTADINO

Un rilevante Un rilevante fattore di criticitàfattore di criticità inerente il rapporto tra inerente il rapporto tra GDO/territorio e centro cittadino è da ascrivere ai GDO/territorio e centro cittadino è da ascrivere ai

caratteri strategici ed operativi della Grande caratteri strategici ed operativi della Grande Distribuzione comunque organizzata (grandi Distribuzione comunque organizzata (grandi magazzini, supermercati, ipermercati, centri magazzini, supermercati, ipermercati, centri

commerciali, ecc)commerciali, ecc)I gruppi societari collegati alle strutture d GDO operano I gruppi societari collegati alle strutture d GDO operano

nella logica del mercato ed anche nei casi in cui i loro nella logica del mercato ed anche nei casi in cui i loro vertici siano disponibili ad una collaborazione con gli vertici siano disponibili ad una collaborazione con gli

enti locali e con l’ambiente dei consumatori ed enti locali e con l’ambiente dei consumatori ed effettivamente vogliano dar vita a modelli di sviluppo effettivamente vogliano dar vita a modelli di sviluppo sostenibile di lungo periodo e di responsabilità sociale sostenibile di lungo periodo e di responsabilità sociale sul territorio che li ospita, manifestano dei sul territorio che li ospita, manifestano dei vincoli di vincoli di strutturastruttura esclusivamente dipendenti dalla esclusivamente dipendenti dalla ricerca del ricerca del

vantaggio competitivovantaggio competitivo

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►Presenza imponente del Presenza imponente del franchisingfranchising nelle strutte della GDOnelle strutte della GDO 49% dei marchi all’interno del Centro 49% dei marchi all’interno del Centro

Commerciale Torri d’Europa sono in Commerciale Torri d’Europa sono in franchising franchising

maggior valore percepito da parte del maggior valore percepito da parte del cliente nel momento in cui effettua cliente nel momento in cui effettua l’acquisto l’acquisto

ricchezza che escericchezza che esce dal territorio (gli dal territorio (gli incassi di gran parte dei negozi vanno a incassi di gran parte dei negozi vanno a finire nelle sedi delle rispettive catene sotto finire nelle sedi delle rispettive catene sotto forma di canoni di affitto del marchio, forma di canoni di affitto del marchio, pagamento di royalties e/o di tasse pagamento di royalties e/o di tasse d'ingresso “entry fee”) d'ingresso “entry fee”)

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dietro i marchi del franchising ci sono dietro i marchi del franchising ci sono grandi gruppigrandi gruppi; i negozi non si ; i negozi non si riforniscono dalle aziende di produzione riforniscono dalle aziende di produzione locali ma ricevono le merci dai rispettivi locali ma ricevono le merci dai rispettivi centri di approvvigionamento; si centri di approvvigionamento; si attenua attenua il legame all’interno della filierail legame all’interno della filiera tra tra imprese del settore commercio e imprese imprese del settore commercio e imprese del settore industriale con sede legale in del settore industriale con sede legale in provincia o regione; impoverimento del provincia o regione; impoverimento del potere di spesa sul territoriopotere di spesa sul territorio

perdita di specificità del prodotto perdita di specificità del prodotto

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► Rischio di degrado urbanoRischio di degrado urbano Pericolo di spopolamento di negozi dal Pericolo di spopolamento di negozi dal

centro cittadino ecentro cittadino e di proliferazione di banche, bar e uffici, di proliferazione di banche, bar e uffici,

con conseguenze che lasciano intendere con conseguenze che lasciano intendere un depauperamento del paesaggio urbanoun depauperamento del paesaggio urbano

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►DeturpazioneDeturpazione del paesaggio del paesaggio perifericoperiferico Qualora l’architettura del centro Qualora l’architettura del centro

commerciale dovesse risultare commerciale dovesse risultare incompatibile con l’ambiente naturale incompatibile con l’ambiente naturale circostante circostante

► Inferiore qualità dei contratti di lavoroInferiore qualità dei contratti di lavoro

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► Questione fiscaleQuestione fiscale

casi in cui le società della GDO non hanno la sede casi in cui le società della GDO non hanno la sede legale nel territorio della Regione Friuli Venezia legale nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia Giulia

mancato introito delle imposte che le società della mancato introito delle imposte che le società della GDO usano dichiarare nei luoghi ove hanno la GDO usano dichiarare nei luoghi ove hanno la sede legale sede legale

sono devolute alla Regione Friuli Venezia Giulia, se sono devolute alla Regione Friuli Venezia Giulia, se il il versamentoversamento ha luogo nel territorio della Regione ha luogo nel territorio della Regione stessa, le seguenti quote fisse dei proventi che stessa, le seguenti quote fisse dei proventi che vanno allo Stato:vanno allo Stato:• • 6/10 del gettito dell’Irpef;6/10 del gettito dell’Irpef;• • 4,5 /10 del gettito dell’Irpeg (ora Ires) ;4,5 /10 del gettito dell’Irpeg (ora Ires) ;• • 8/10 (destinato a divenire 9,1/10 con la legge 8/10 (destinato a divenire 9,1/10 con la legge finanziaria 2008) del gettito dell’Iva, esclusa quella finanziaria 2008) del gettito dell’Iva, esclusa quella relativa all’importazione, al netto dei rimborsi relativa all’importazione, al netto dei rimborsi effettuati ai sensi dell’articolo 38 bis del decreto effettuati ai sensi dell’articolo 38 bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni.n. 633, e successive modificazioni.

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La perdita di gettito per la comunità La perdita di gettito per la comunità regionale è ingente regionale è ingente

Già oggi la Regione si trova così nella Già oggi la Regione si trova così nella necessità di distinguere le imprese c.d. necessità di distinguere le imprese c.d.

mono impianto (che versano nel territorio mono impianto (che versano nel territorio regionale) da quelle multi impianto che regionale) da quelle multi impianto che

versano altroveversano altrove

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Cosa fare?Cosa fare?

► Per le nuove localizzazioni di GDOPer le nuove localizzazioni di GDO

L’intensificarsi delle attività e dei studi legati L’intensificarsi delle attività e dei studi legati alla GDO hanno evidenziato che i alla GDO hanno evidenziato che i comportamenti e le pratiche nelle fasi di comportamenti e le pratiche nelle fasi di localizzazione, progettazione e gestione localizzazione, progettazione e gestione delle nuove strutture distributive se da un delle nuove strutture distributive se da un lato si basano sul rispetto di specifici lato si basano sul rispetto di specifici parametri quantitativi (es. potenziali parametri quantitativi (es. potenziali consumi futuri) da un altro lato non sempre consumi futuri) da un altro lato non sempre sono i più sostenibili e idonei per un territoriosono i più sostenibili e idonei per un territorio

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L’approvazione degli incrementi a L’approvazione degli incrementi a livello di superfici commerciali per la livello di superfici commerciali per la grande distribuzione dovrebbe essere grande distribuzione dovrebbe essere prevista per legge solo nel caso in cui prevista per legge solo nel caso in cui

ad esempio siano rispettate delle ad esempio siano rispettate delle condizioni di contesto (condizioni di contesto (fattori di fattori di

criticitàcriticità) )

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Criteri da considerare nella pianificazione Criteri da considerare nella pianificazione regionaleregionale

Esempi di condizioni di contesto Criterio valutativo

Localizzazione in un’area in cui la STRUTTURA DELL’OFFERTA RISULTA ANCORA DEFICITARIA rispetto alla domanda della

popolazione residente con riferimento al fatturato complessivo di tutti i punti vendita in rapporto alla capacità di spesa della

popolazione nel bacino di gravitazione

Quantitativo (capacità dispesa/popolazione

bacino)

Localizzazione all’interno di comuni il cui PESO INSEDIATIVO, dato dalla somma di residenti e addetti occupati in unità locali ubicate nel comune, sia

equivalente o superiore alla superficie di vendita richiesta al fine di EVITARE L’ALLOCAZIONE DI GRANDI INSEDIAMENTI COMMERCIALI IN

CENTRI URBANI DI PICCOLE DIMENSIONI

Quantitativo(peso insediativo/SdV

richiesta)

Presenza, nell’intorno territoriale considerato, di un SALDO POSITIVO NELL’EVOLUZIONE DEGLI ESERCIZI DI VICINATO rispetto all’andamento

medio provinciale lungo un dato periodo di tempo

Quantitativo (consistenzaesercizi di vicinato)

Gli insediamenti si qualifichino per la particolare attenzione agli aspetti ambientali e paesaggistici del territorio e quindi che NON PRESENTANO

SIGNIFICATIVE CRITICITÀ D’IMPATTO in particolare per la generazione di volumi di traffico tali da necessitare opere di mitigazione di rilevanza

sovracomunale

Quanti-qualitativo(criticità di

impatto/generazionetraffico)

Gli insediamenti siano finalizzati alla RIQUALIFICAZIONE E AL RECUPERO DI AREE URBANE ED EXTRAURBANE DISMESSE O ABBANDONATE e quindi alla limitazione del consumo di suolo, con attenzione alle aree individuate

da strumenti di programmazione territoriale regionale o provinciale

Qualitativo(localizzativo)

Gli insediamenti si qualifichino per l’ELEVATO PROFILO QUALITATIVO NELLA CONFIGURAZIONE ARCHITETTONICA E DELLO STESSO INSERIMENTO

TERRITORIALE

Qualitativo(progetto architettonico

eurbanistico)

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Fin dal momento della Fin dal momento della scelta localizzativascelta localizzativa è è possibile agire ‘responsabilmente’, possibile agire ‘responsabilmente’,

perseguendo soluzioni che non abbiano perseguendo soluzioni che non abbiano impatto negativo sulla qualità urbana, ma che impatto negativo sulla qualità urbana, ma che servano anzi a riqualificare aree degradate e servano anzi a riqualificare aree degradate e siano coerenti dal punto di vista dei trasporti siano coerenti dal punto di vista dei trasporti

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l ruolo della grande distribuzione può l ruolo della grande distribuzione può risultare inoltre particolarmente importante risultare inoltre particolarmente importante

nelle operazioni di nelle operazioni di riqualificazione riqualificazione urbanaurbana e nella trasformazione di aree nelle e nella trasformazione di aree nelle

quali le funzioni di occupazione del suolo quali le funzioni di occupazione del suolo sono divenute obsolete. In tal senso, per sono divenute obsolete. In tal senso, per

creare benefici per il territorio in cui è creare benefici per il territorio in cui è insediato, una soluzione può essere insediato, una soluzione può essere

l’implementazione, da parte del commercio l’implementazione, da parte del commercio extra-urbano, di misure per uno sviluppo extra-urbano, di misure per uno sviluppo

sostenibile del territoriosostenibile del territorio

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EsempiEsempi

►soluzioni urbanistico-localizzative, soluzioni urbanistico-localizzative, progettuali e gestionali in campo progettuali e gestionali in campo energeticoenergetico

►soluzioni logistiche per la mobilitàsoluzioni logistiche per la mobilità►soluzioni per la gestione dei rifiutisoluzioni per la gestione dei rifiuti►politiche dei “tempi”, di pari opportunità e politiche dei “tempi”, di pari opportunità e

di prodottodi prodotto►sistemi di gestione ambientale e socialesistemi di gestione ambientale e sociale►strategie di comunicazione strategie di comunicazione

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Le strade “regolative e incentivanti”, che Le strade “regolative e incentivanti”, che impongono o rendono più conveniente il impongono o rendono più conveniente il rispetto di requisiti e criteri progettuali e rispetto di requisiti e criteri progettuali e

gestionali di questo tipo, sono le prime da gestionali di questo tipo, sono le prime da percorrere per arrivare a soluzioni come quelle percorrere per arrivare a soluzioni come quelle

appena esposte. Uno strumento molto appena esposte. Uno strumento molto rilevante è dato proprio dalle rilevante è dato proprio dalle normative normative

regionaliregionali per la programmazione e per la programmazione e localizzazione di queste strutture, o i localizzazione di queste strutture, o i piani piani

del commercio a livello comunaledel commercio a livello comunale; in modo ; in modo analogo possono muoversi altri enti come i analogo possono muoversi altri enti come i

ministeri, le Province e le agenzie locali ministeri, le Province e le agenzie locali

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Un pilotaggio più efficace delle dinamiche in Un pilotaggio più efficace delle dinamiche in atto dovrebbe quindi fondarsi sull’uso atto dovrebbe quindi fondarsi sull’uso integrato di strumenti d’azione integrato di strumenti d’azione complementari, quali:complementari, quali:

► la formulazione di linee-guida sulle diverse la formulazione di linee-guida sulle diverse tematiche settoriali da parte dell’istituzione tematiche settoriali da parte dell’istituzione regionale, sul modello delle Planning Policy regionale, sul modello delle Planning Policy Guidances pubblicate con cadenza periodica Guidances pubblicate con cadenza periodica dal Department of Environment, Transports dal Department of Environment, Transports and The Regions del governo britannico and The Regions del governo britannico (l’emergente quadro federalista nell’assetto (l’emergente quadro federalista nell’assetto dello Stato e la riforma già avviata con il dello Stato e la riforma già avviata con il decreto Bersani autorizza ad individuare nelle decreto Bersani autorizza ad individuare nelle Regioni il soggetto cui attribuire questa Regioni il soggetto cui attribuire questa competenza);competenza);

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Planning Policy GuidancesPlanning Policy Guidances

Strumenti di regolazione “a monte” Strumenti di regolazione “a monte” dell’intervento con cui le dell’intervento con cui le

amministrazioni orientano la amministrazioni orientano la progettazioneprogettazione

Sostituiscono modelli normativi di Sostituiscono modelli normativi di carattere prescrittivo carattere prescrittivo

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►un nuovo protagonismo delle istituzioni un nuovo protagonismo delle istituzioni intermedie nel promuovere processi intermedie nel promuovere processi negoziali tra attori locali in competizione negoziali tra attori locali in competizione (dalle Province, la cui azione deve (dalle Province, la cui azione deve “forzare” il quadro delle competenze in “forzare” il quadro delle competenze in materia pianificatoria con uno scatto di materia pianificatoria con uno scatto di “creatività” politica, alle autonomie “creatività” politica, alle autonomie funzionali, che possono ridurre il peso funzionali, che possono ridurre il peso dell’individualismo degli operatori dell’individualismo degli operatori settoriali);settoriali);

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► l’individuazione, da parte delle istituzioni intermedie l’individuazione, da parte delle istituzioni intermedie e dei Comuni, di interventi trasformativi strategici in e dei Comuni, di interventi trasformativi strategici in grado di ridurre gli impatti negativi sull’intero grado di ridurre gli impatti negativi sull’intero sistema economico e territoriale, con il fine di sistema economico e territoriale, con il fine di valorizzarne le interazioni progettuali in termini di valorizzarne le interazioni progettuali in termini di riassetto complessivo;riassetto complessivo;

► la definizione di azioni volte ad assicurare il recupero la definizione di azioni volte ad assicurare il recupero e la valorizzazione del patrimonio insediativo e e la valorizzazione del patrimonio insediativo e culturale esistente, nel tentativo di controbilanciare culturale esistente, nel tentativo di controbilanciare l’effetto attrattore dei grandi centri commerciali l’effetto attrattore dei grandi centri commerciali suburbani ed extraurbani con un suburbani ed extraurbani con un rafforzamento del rafforzamento del commercio di vicinatocommercio di vicinato (progetti di qualificazione (progetti di qualificazione urbana, centri commerciali naturali, integrati con i urbana, centri commerciali naturali, integrati con i programmi “complessi” (Priu, Prusst e così via).programmi “complessi” (Priu, Prusst e così via).

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► Per il commercio urbano. Alcune soluzioni.Per il commercio urbano. Alcune soluzioni.

La cooperazione tra grande distribuzione ed enti La cooperazione tra grande distribuzione ed enti locali può dare una mano alla riqualificazione locali può dare una mano alla riqualificazione

della vita e del commercio cittadinidella vita e del commercio cittadini

Un Un segnalesegnale forte deve venire anche (e forte deve venire anche (e soprattutto) dal fronte del soprattutto) dal fronte del commercio commercio

urbanourbano

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Molti paesi europei ed extraeuropei sono riusciti a Molti paesi europei ed extraeuropei sono riusciti a trovare delle soluzioni vincenti in risposta trovare delle soluzioni vincenti in risposta

all’insediamento di grosse catene commerciali nelle all’insediamento di grosse catene commerciali nelle zone extraurbane, intervenendo per riequilibrare i flussi zone extraurbane, intervenendo per riequilibrare i flussi di traffico e di attrazione del consumatore, per evitare il di traffico e di attrazione del consumatore, per evitare il degrado e l’abbandono dei centri storici, per evitare il degrado e l’abbandono dei centri storici, per evitare il peggioramento della qualità della vita per le famiglie e peggioramento della qualità della vita per le famiglie e

gli anziani residenti nella zona urbana, oltre che la gli anziani residenti nella zona urbana, oltre che la chiusura delle attività commerciali chiusura delle attività commerciali

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Business Improvement Districts (B.I.D.)Business Improvement Districts (B.I.D.)

Il BID è un nuovo soggetto operante per rivitalizzare Il BID è un nuovo soggetto operante per rivitalizzare gli spazi pubblici urbani e fissare standards più gli spazi pubblici urbani e fissare standards più elevati per le zone commerciali. Il sistema si basa elevati per le zone commerciali. Il sistema si basa sull’attivazione, all’interno un’area sull’attivazione, all’interno un’area geograficamente definita del centro urbano, di uno geograficamente definita del centro urbano, di uno strumento di “autogestione” con il quale i privati strumento di “autogestione” con il quale i privati (residenti, proprietari immobiliari, commercianti, (residenti, proprietari immobiliari, commercianti, etc.), attraverso la costituzione di una partnership, etc.), attraverso la costituzione di una partnership, cooperano con l’amministrazione locale per cooperano con l’amministrazione locale per contribuire anche economicamente a implementare contribuire anche economicamente a implementare l’offerta dei servizi “aggiuntivi” a quelli esistenti, l’offerta dei servizi “aggiuntivi” a quelli esistenti, giudicati non sufficienti per sostenere il processo di giudicati non sufficienti per sostenere il processo di qualificazione urbana. Si tratta, in sostanza di un qualificazione urbana. Si tratta, in sostanza di un contributo del privato al miglioramento dei servizi contributo del privato al miglioramento dei servizi pubblicipubblici

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Il BID nasce dall’iniziativa di una Il BID nasce dall’iniziativa di una comunità comunità commerciale localecommerciale locale, che identifica se , che identifica se

sussistono i requisiti per un progetto di sussistono i requisiti per un progetto di investimento o per dei servizi che avranno un investimento o per dei servizi che avranno un impatto positivo nell’ambito del commercio. impatto positivo nell’ambito del commercio. Stabilita l’utilità, e dopo aver definito l’area Stabilita l’utilità, e dopo aver definito l’area dell’intervento, si passa allo dell’intervento, si passa allo sviluppo di un sviluppo di un

piano commercialepiano commerciale per l’implementazione dei per l’implementazione dei programmi/servizi previsti; infine si programmi/servizi previsti; infine si

definiscono le modalità di raccolta dei fondi e definiscono le modalità di raccolta dei fondi e la loro destinazione, oltre che il soggetto la loro destinazione, oltre che il soggetto preposto alla gestione del progetto e alle preposto alla gestione del progetto e alle

procedure di implementazione.procedure di implementazione.

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Le associazioni di zonaLe associazioni di zona

Molti svantaggi competitivi associati alla piccola Molti svantaggi competitivi associati alla piccola dimensione aziendale possono essere eliminati o dimensione aziendale possono essere eliminati o attenuati grazie al trasferimento delle funzioni attenuati grazie al trasferimento delle funzioni imprenditoriali dal punto vendita ad una imprenditoriali dal punto vendita ad una struttura centralestruttura centrale, che sia capace di svolgere , che sia capace di svolgere le funzioni di le funzioni di marketingmarketing altrimenti inaccessibili altrimenti inaccessibili per i singoli dettaglianti. Lo sforzo richiesto al per i singoli dettaglianti. Lo sforzo richiesto al piccolo dettaglio tradizionale è quello di piccolo dettaglio tradizionale è quello di rinunciare ad una parte della propria rinunciare ad una parte della propria autonomia decisionaleautonomia decisionale, dando vita a forme di , dando vita a forme di associazionismo tra dettaglianti, al fine di poter associazionismo tra dettaglianti, al fine di poter sopravvivere in un mercato dove è presente sopravvivere in un mercato dove è presente anche la grande distribuzione.anche la grande distribuzione.

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Una forma di associazionismo alla quale i Una forma di associazionismo alla quale i dettaglianti possono ricorrere è la dettaglianti possono ricorrere è la

partecipazione ad una associazione di partecipazione ad una associazione di zona. Questa formula prevede che il zona. Questa formula prevede che il dettagliante deleghi ad una struttura dettagliante deleghi ad una struttura esterna all’impresa alcuni compiti e esterna all’impresa alcuni compiti e funzioni altrimenti troppo costose da funzioni altrimenti troppo costose da

svolgere singolarmente. svolgere singolarmente.

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L’associazione di zona potrebbe quindi L’associazione di zona potrebbe quindi attuare delle strategie di marketing mix per attuare delle strategie di marketing mix per il centro città, come ad esempio l’utilizzo di il centro città, come ad esempio l’utilizzo di un proprio logo per tutti i punti vendita del un proprio logo per tutti i punti vendita del centro, una mappa con la localizzazione dei centro, una mappa con la localizzazione dei

negozi, politiche pubblicitarie comuni, negozi, politiche pubblicitarie comuni, riqualificazione delle strutture commerciali, riqualificazione delle strutture commerciali, programmazione e promozione di eventi e programmazione e promozione di eventi e

manifestazioni, e così viamanifestazioni, e così via

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Centri commerciali naturaliCentri commerciali naturali

Un altro strumento operativo per la Un altro strumento operativo per la valorizzazione del centro storico è valorizzazione del centro storico è certamente il certamente il “centro commerciale “centro commerciale naturale”naturale”: questa forma, che si sta : questa forma, che si sta rapidamente diffondendo in Italia, sembra rapidamente diffondendo in Italia, sembra essere la più adeguata a risolvere gli storici essere la più adeguata a risolvere gli storici problemi del commercio cittadino, dato che problemi del commercio cittadino, dato che si basa su un’offerta commerciale dove ogni si basa su un’offerta commerciale dove ogni esercizio lavora nella più completa esercizio lavora nella più completa autonomia (rispettati gli interessi privati), autonomia (rispettati gli interessi privati), ma con l’ausilio di una figura che si occupa ma con l’ausilio di una figura che si occupa di studiare le soluzioni che valorizzano le di studiare le soluzioni che valorizzano le singole attività (coordinamento unico). singole attività (coordinamento unico).

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Per competere con il sistema dei centri Per competere con il sistema dei centri commerciali integrati i centri commerciali commerciali integrati i centri commerciali naturali hanno bisogno di una naturali hanno bisogno di una maggiore maggiore

strutturazione ed organizzazionestrutturazione ed organizzazione (attraverso consorzi, associazioni e/o (attraverso consorzi, associazioni e/o

cooperative), da creare con progetti, società cooperative), da creare con progetti, società di gestione e regole definite tra le imprese di gestione e regole definite tra le imprese

che vi partecipano, e devono puntare che vi partecipano, e devono puntare soprattutto ad una gestione coordinata dei soprattutto ad una gestione coordinata dei centri urbani tra tutti gli attori pubblici e centri urbani tra tutti gli attori pubblici e

privati che in essi hanno un ruolo.privati che in essi hanno un ruolo.

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A ciò si sommano considerazioni circa la A ciò si sommano considerazioni circa la necessità del commercio urbano di necessità del commercio urbano di

INNOVARE LA TIPOLOGIA DI OFFERTAINNOVARE LA TIPOLOGIA DI OFFERTA

Necessità di MAGGIORE ADERENZA al mutare Necessità di MAGGIORE ADERENZA al mutare della domanda e necessità di porsi in della domanda e necessità di porsi in

termini concorrenziali alla grande termini concorrenziali alla grande distribuzione extraurbana sfruttando il distribuzione extraurbana sfruttando il valore aggiuntovalore aggiunto che l’ambiente urbano che l’ambiente urbano

rappresentarappresenta

Nascita dei cosiddetti “FORMATI IBRIDI” del Nascita dei cosiddetti “FORMATI IBRIDI” del commercio urbanocommercio urbano

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EsempiEsempi

► Internet CafèInternet Cafè►Caffè letterarioCaffè letterario►Strutture polifunzionali (generiche e Strutture polifunzionali (generiche e

specializzate)specializzate)►Circoli culturaliCircoli culturali►Spazi polifunzionali annessi a Spazi polifunzionali annessi a

cinema/teatricinema/teatri