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    RIPASSIAMO L'ITALIANO - GUIDA PRATICA ALLA GRAMMATICA ITALIANA

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    01. Tutte le lettere dell'alfabeto 10. I verbi e le coniugazioni

    02. Il troncamento e l'elisione 11. Tipologie ed uso dell'avverbio

    03. I segni di punteggiatura 12. Preposizione e congiunzione

    04. La proposizione e suoi elementi 13. Uso corretto delle preposizioni

    05. I complementi diretto e indiretti 14. Il periodo e la sua costruzione

    06. Articolo e preposizioni articolate 15. Proposizioni principali

    07. I nomi e le declinazioni 16. L'analisi logica del periodo

    08. Aggettivo e sue particolarit 17. La correlazione dei tempi

    09. Le tipologie del pronome 18. Le figure grammaticali

    - Verbi irregolari, difettivi, ausiliari - Vocabolari e risorse gratis on line

    - Errori grammaticali pi comuni - Analisi morfosintattica della frase

    - Guida all'uso della punteggiatura - Esercizi di punteggiatura online

    indice analitico L' ALFABETO vai all'inizio

    L'alfabeto italiano si compone di 21 lettere: 5 sono vocali e 16 consonanti.Esse sono disposte in un ordine convenzionale fisso, che viene seguito in ogni elenco alfabetico. Esso il seguente:

    Maiuscolo Minuscolo Pronuncia

    A a a

    B b bi

    C c ci

    D d di

    E e e

    F f effe

    G g gi

    H h acca

    I i i

    (J) (j) (i lunga)

    (K) (k) (cappa)

    L l elle

    M m emme

    Maiuscolo Minuscolo Pronuncia

    N n enne

    O o o

    P p pi

    Q q qu

    R r erre

    S s esse

    T t ti

    U u u

    V v vu

    (W) (w) (doppia vu)

    (X) (x) (ics)

    (Y) (y) (ipsilon)

    Z z zeta

    I nomi di tutte le lettere dell'alfabeto italiano sono di genere femminile poich si sottintende che dinanzi ad esse venga posto il termine lettera.Nell'elenco sono state incluse tra parentesi 5 lettere non appartenenti al nostro alfabeto, che tuttavia vengono usate nello scrivere nomi e vocaboli stranieri.

    L'ordine alfabetico seguito spesso per disporre le parole secondo le loro lettere iniziali, specialmente negli elenchi dei nomi propri e nei vocabolari.Quando, nell'ordinare alfabeticamente pi parole, alcune di esse hanno la stessa iniziale, si tiene conto della seconda lettera; per quelle che abbiano uguali lalettera iniziale e la seconda, si tiene conto della terza, e cos di seguito.Le lettere si scrivono in carattere minuscolo e maiuscolo; nell'insieme delle lettere, per, il carattere prevalente o normale il minuscolo.

    La maiuscola si adopera come lettera iniziale nei casi seguenti.

    All'inizio di ogni periodo, dopo il punto fermo (?). Si usa di solito anche dopo il punto interrogativo ed il punto esclamativo, quando questi chiudono unperiodo; si pu usare invece la lettera minuscola, dopo l'interrogativo e l'esclamativo, quando il periodo continua: ad esempio, Dio mio! chi l'avrebbedetto? chi l'avrebbe immaginato?.

    Grammatica italiana - L' alfabeto http://grammatica-italiana.dossier.net/grammatica-italiana-01.htm

    1 di 8 18/05/2013 07:35

    willyRectangle

    willyRectangle

  • All'inizio di un discorso diretto, dopo i due punti e le virgolette: ad esempio, Il mio amico aveva detto: "Ascoltami, moglie." (Pascoli).

    Nei nomi propri, nei cognomi, soprannomi che indicano persona, animali, cose personificate: ad esempio, Marco, Giovanni, Maria; Alighieri,Garibaldi, Marconi; Giovanni Evangelista, Lorenzo il Magnifico, il Nibbio, lo Sfregiato; Fido, Bob; la Giustizia.

    Nei nomi geografici di nazioni, regioni ed isole: ad esempio, l'Italia, la Francia, la Russia; l'Abruzzo, la Liguria, il Lazio; Capri, Malta, Lampedusa.

    Con i nomi propri di citt, mari, monti, fiumi, laghi: ad esempio, Roma, Parigi, Londra; il Tirreno, l'Adriatico, il Mediterraneo; il Gran Sasso, il Cervino,le Dolomiti; il Po, il Tevere, l'Arno; il lago di Garda, il lago Maggiore, il lago di Como.

    Con i nomi di solennit civili e religiose: ad esempio, il Natale, la Pasqua, il Risorgimento, la Resistenza.

    Con i nomi di stelle, pianeti, costellazioni: ad esempio, Sirio, Venere, Orsa Maggiore, Via Lattea. Riguardo a Sole, Terra, Luna, essi vanno scritti conla maiuscola quando preminente il riferimento astronomico; con la minuscola in tutti gli altri casi: ad esempio, la Terra gira intorno al Sole e intornoal proprio asse; eclissi di Luna; ma: una festa al chiaro di luna; stare al sole; sentirsi mancare la terra sotto ai piedi.

    Con i nomi di enti, istituzioni, associazioni: ad esempio, il Senato, la Camera dei deputati, lo Stato, la Chiesa, la Croce Rossa, la Banca d'Italia.

    Nei titoli di libri e giornali, di opere delle arti figurative e della musica: ad esempio, la Divina Commedia, i Canti; la Repubblica, il Corriere della Sera;la Gioconda di Leonardo, il Gallo morente, la Primavera del Botticelli; l'Aida di Verdi, la Lucia di Donizetti, la Tosca di Puccini.

    Con i nomi di vie e di piazze (scrivendo per con la minuscola via, piazza): ad esempio, via Mazzini, via Pascoli, piazza Roma, piazza Cavour.

    Con i nomi dei segni zodiacali: ad esempio, Ariete, Bilancia, Vergine, ecc.

    Con i nomi attinenti alla sfera religiosa: ad esempio, Dio, il Signore, il Creatore, la Vergine, l'Assunta, l'Addolorata.

    Con i nomi di imprese, di societ e di marchi commerciali: ad esempio, la casa editrice Mondadori, la Fanta, la pasta Barilla, l'anisetta Meletti.

    Nelle sigle: ad esempio, O.N.U., F.I.A.T., M.E.C., che si possono pure scrivere ONU, FIAT, MEC ed anche - pi modernamente - Onu, Fiat, Mec.

    Con i nomi di parchi, ville: ad esempio, Villa Borghese, il Pincio, Villa d'Este, il giardino di Boboli.

    L'uso delle maiuscole va oggi scomparendo nei seguenti casi.

    Con i nomi di nazionalit e di popoli: ad esempio, gli italiani, i francesi; i napoletani, i siciliani (meno comune gli Italiani, i Francesi; i Napoletani, iSiciliani; mentre si conserva con i nomi dei popoli antichi: i Babilonesi, i Greci, i Galli, gli Etruschi, ecc.).

    Con i nomi reverenziali di titoli, di cariche, ecc.: papa, vescovo, re, imperatore, ministro, deputato, senatore, presidente, dottore, ragioniere, ecc.

    Con i pronomi (?) e gli aggettivi (?) che si riferiscono a Dio, alla Madonna ed a personalit: ad esempio, Dio col suo aiuto ci salva da ogni pericolo.Le chiedo gentilmente di voler esaminare la mia domanda, per avere un Suo parere favorevole.

    Con i nomi delle stagioni, dei mesi e dei giorni della settimana, che un tempo si scrivevano con la maiuscola: ad esempio, estate, primavera;gennaio, marzo, aprile; luned, sabato, domenica.

    indice analitico LE VOCALI vai all'inizio

    Sono cinque: a, e, i, o, u e corrispondono ai suoni formati con la pi semplice emissione della voce.Di queste, la vocale a ha sempre suono largo o aperto; i e u hanno sempre suono stretto o chiuso.Le altre due vocali, e ed o hanno un duplice suono: largo e stretto. In alcuni vocabolari il suono stretto viene segnato con l'accento acuto e quello largo conl'accento grave: ad esempio, strumnto, pste; dolre, crso.

    Bench non si possa dare una regola sicura, indichiamo alcuni casi in cui la e e la o hanno suono largo o stretto.La e e la o hanno sempre suono stretto quando su di esse non cade l'accento.

    Solitamente la e ha suono largo:

    al termine di un nome proprio o comune di origine straniera: ad esempio, Mos, caff, canap;

    nei diminutivi (?) in -ello. -ella: ad esempio, donzlla, monllo;

    nei participi e negli aggettivi in -ente: ad esempio, presnte, fulgnte, valnte;

    nei vocaboli che terminano in -endo, -enda: orrndo, vicnda, faccnda;

    nei vocaboli che terminano in -ense: castnse, fornse;

    nei nomi che terminano in -enza: partnza, assnza, sapinza;

    b144 www.b144.co.il

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    2 di 8 18/05/2013 07:35

    willyRectangle

  • nei vocaboli terminanti in -estra, -estre: finstra, ginstra, terrstre, campstre;

    nei numerali: si, stte, dici, trzo, ssto, ventsimo, bimstre, binnio; fanno eccezione i numerali tr, trdici, sdici, vnti, trnta, nei quali la e hasuono stretto;

    quasi sempre nel dittongo ie: chisa, barbire, pasticcire, salumire, pide.

    La e ha suono stretto:

    al termine dei nomi comuni tronchi di una sola sillaba: ad esempio, f, r, m, t, s; ma si deve dire t intesa come la nota bevanda (la forma thviene definita errata nel vocabolario del Palazzi), perch nome di origine straniera;

    nei diminutivi in -tto, -tta: omtto, castta, fanciulltto, fanciulltta;

    nei vocaboli terminanti in -nto: ornamnto, tormnto;

    nei nomi che terminano in -fice: orfice, pontfice, carnfice;

    nei nomi e negli aggettivi che terminano in -se: marchse, pase, maggse, cortse;

    nei vocaboli in ssa: ostssa, mssa;

    nei nomi terminanti in -to, -ta, -zza: fruttto, monta, pinta, carzza, bellzza;

    negli avverbi (?) in -mnte: altamnte, socialmnte, teneramnte;

    negli aggettivi in -vole: scorrvole, caritatvole, piacvole;

    negli infiniti dei verbi in -re appartenenti alla seconda coniugazione: tenre, temre;

    nelle voci composte con che: perch, poich, sicch, affinch, giacch, ecc.

    La o ha suono largo:

    nei nomi propri o comuni tronchi d'origine italiana: ad esempio, Bernab, Angi, rococ, fal;

    nei vocaboli ter