GLI INSACCATI Come definire un insaccato ?: In origine indicava un alimento a base di carne, ridotta...
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GLI INSACCATI
Come definire un insaccato ?:
In origine indicava un alimento a base di carne, ridotta in pezzi più o meno piccoli, e
addizionata di sale e spezie.
Il materiale, posto in un adatto sacco naturale di origine animale (ad es. vari tratti dell’intestino,
la vescica, il retto, la pelle, etc.) veniva fatto stagionare finche diveniva adatto al consumo.Oggi col nome di insaccato si indica, in maniera più generica, qualunque derivato di carni o altri organi animali (spesso le tipiche frattaglie come fegato, cuore, etc ma anche pesce, da soli o in miscuglio), opportunamente addizionato di sale e spezie, contenuto in un sacco o budello oggi di solito artificiale.Il budello naturale è infatti riservato ai salumi più pregiati a causa del suo costoL’insaccato può essere sottoposto a stagionatura altrimenti a semplice cottura.
Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
PERCHE’ NASCONO GLI INSACCATI ?
• per necessità alimentari primarie:
• per necessità alimentari secondarie:
- impossibilità in passato di conservare le carni fresche, almeno nei climi caldo-umidi,
anche per breve tempi brevi, neppure dopo cottura
- possibilità di conservare l’alimento per i periodi di magra
- possibilità di scambiare il prodotto conservato con altri beni, di consumo o meno
Come per qualsiasi alimento destinato, direttamente o indirettamente, all’alimentazione
umana, per due principali motivi:
Ne deriva che ciascun popolo, in relazione alla disponibilità di un particolare cibo, ha imparato
e tramandato i metodi caratteristici di conservazione più adatti, modificando anche il proprio
gusto e le proprie abitudini alimentariCdl in Scienze dell’ enogastronomia mediterranea e
Salute
UNA PROBABILE DOCUMENTAZIONE DI INQUINAMENTO ALIMENTARE DA GERMI
Il “Bue squartato” di Rembrandt
Si ritiene che il colore rosso riportato su alcune
parti della carcassa raffigurata nel noto quadro
rispecchi una situazione piuttosto comune in
un’epoca in cui l’igiene era praticamente
sconosciuta.
La colorazione caratteristica sembra dovuta alla
produzione di un pigmento, la prodigiosina, da
parte del batterio asporigeno Serratia marcescens.
Si tratta di un germe ubiquitario, ai tempi del
pittore olandese (1606-1669) ovviamente ignoto,
ma oggi noto come un comune inquinante delle
carni su cui si sviluppa in condizioni di temperatura
relativamente elevata.
classificazione dei salumi
cotti
carne trita
pezzi interispalla
prosciutto cotto
mortadella
wurstel
crudi
carne trita
fermentatisalami
non ferm.cotechini
salsicce stagionate
salsicce fresche
GLI INSACCATI
pezzi interiprosciutti crudi
speck, bresaola
salumi
non
sottoposti
a
processo
fermentativo
fermentati
Cdl in Scienze dell’ Enogastronomia mediterranea e Salute
Indipendentemente dalla natura delle carni impiegate, i salumi vengono classificati in base alla
pezzatura ed alla cottura
FERMENTAZIONE LATTICAchemismo del processo
ac. fosfoenolpiruvico
CH2
COOH
CO - P
ac. enolpiruvico
CH2
COOH
COH+ ADP
+ ATP
ac. piruvico
CO
CH3
COOH
CH3
COH
acetaldeide etanolo
CH3
CH2-OH
+ NAD.2H
CH - OH
CH3
COOH
HO - CH
CH3
COOH
HC - OH
CH3
COOH
ac. lattico
ac. D-lattico ac. L- lattico
+ NAD
fermentazione alcoolica
La fermentazione lattica porta sempre alla produzione di una miscela racemica (ossia otticamente
inattiva) dei due acidi lattici noti, ossia l’ac. D-lattico e l’ac. L-lattico
Inizialmente la via fermentativa è uguale a quella che porta alla produzione di etanolo
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+ H2O
CO2
Benché i lattobacilli teoricamente non producano gas, di fatto vi è una certa produzione di CO2 che porta alla produzione di schiuma durante le prime fasi di fermentazione.
PRICIPALI TRASFORMAZIONI DEI GLICIDI
ac. piruvico
CO
CH3
COOH
ac. -acetolattico acetoina
glicole 2,3 butilenico
vie dell’ ac. piruvico
condensazione
etanolodecarbossilazione
acetaldeide
riduzione (NAD.2H) ac. lattico
riduzione (NAD.2H)
CH3
COH
CH3
CH2-OH
CH - OH
CH3
COOH
CO
CH3
C OH
CH3
HOOC
CO
CH3
CH OH
CH3
CH3
CH3
CH OH
CH OHdecarbossilazione riduzione (NAD.2H)
decarbossilazione
(2 molecole)
Corso di laurea in scienze dell’ enogastronomia mediterranea e salute
L’ac. piruvico è una sorta di snodo da cui prendono origine diverse sostanze in funzione degli enzimi
specifici
COMPOSIZIONE DI ALCUNI SALUMI A CARNE TRITA
33
MILANO
FELINO NAPOLI
triturazione (mm)
bovino %
grasso %
sale %
pepe: g/100 kg
75
3
33
33 33
7 - 8 5 - 6
25 33 33
7 - 83
suino %
triturazione (mm)
16
2,4 3,5 4,0
100 50 300
vino: ml/100 kg
250 250250
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ricette di salami italiani tipici
la alofilia dei batteri nelle carni
IGIENE DEGLI INSACCATI
• non alofili: < 2 %
• debolmente alofili: < 5 %• moderatamente alofili: < 20 %• estremamente alofili: 20 - 30 %
batteri che interessano la corretta maturazione dei
salumi
Rispetto alla capacità di sviluppo in presenza di quantità crescenti di sale, i germi si possono
suddividere in:
Da quanto prima riportato si comprende l’ importanza di non eccedere le quantità di sale sopra
indicate per ottenere una buona fermentazione dei salumi evitando la selezione di specie
alofile patogene
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batteri alotolleranti che interessano le carni
MICROCOCCHI:
BATTERI LATTICI:
BATTERI SPORIGENI:
ALTRI:
Micrococcus varians
Staphylococcus carnosusStaphylococcus aureusPediococcus
Lactobacillus
Streptococcus
Chlostridium botulinumChlostridium perfrigens
Listeria monocytogenesSerratia marcescens
IGIENE DEGLI INSACCATI
MICETI: Pencillium
chrysogenum
Aspergillus candidus (az. cellulosolitica sui budelli in fibra)
Pencillium camemberti
i germi alotolleranti che possono crescere nelle carni appartengono a molte specie, alcune delle quali sono note
per la loro patogenicità (in rosso)
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la stagionatura: evoluzione dei parametri microbiologici
• diminuzione dei germi saprofiti • scomparsa degli eventuali patogeni
Il processo di maturazione di un salume consiste in una fermentazione lattica ad opera di
diverse specie di lattobacilli con produzione di ac. lattico ed alcuni antibiotici (ad es. nisina),
cosa che comporta
• durante la maturazione:
• liberazione di enzimi proteolitici e lipolitici sia dalla carne che e dai germi
implicati, con produzione dell’ aroma tipico
• sviluppo di lieviti sulla superficie del budello; questi utilizzano come fonte di C l’ac. lattico
prodotto dai lattobacilli (con innalzamento del pH) e come fonte di N gli aminoacidi e le
proteine liberate dalla lisi dei corpi batterici
entrambe dovute all’• aumento degli acido-produttori
• a maturazione conclusa:
• scomparsa pressoché totale dei germi saprofiti
IGIENE DEGLI INSACCATI
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pH
sale
umidità
• da un valore lievemente acido del prodotto fresco il pH scende a 5,3 – 5,5
in seguito alla produzione di ac. lattico; successivamente sale a ca 6,0
in seguito al suo utilizzo da parte dei lieviti superficiali
• perdita di acqua per migrazione verso l’esterno e successiva evaporazione
facilitata anche dallo sviluppo di lieviti sulla superficie
• aumento della concentrazione relativa, rispetto all’ iniziale, sino a ca. il
6 %
La stagionatura: evoluzione dei parametri chimico-fisici
QUALITA’ DEGLI INSACCATI
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ventilazione
umidità
temperatura
: quella naturale viene preferita per i prodotti di qualità; di norma si ricorre alla stagionatura con ventilazione controllata in celle climatiche allo scopo di evitare una disidratazione troppo rapida del budello: vanno mantenute condizioni di umidità relativa pressochè costanti e tali da evitare che il budello si essicchi e si fessuri
: non deve scendere (nelle fermentazioni non in ambiente controllato) al di sotto dei 12 °C per evitare il blocco dell’attività dei lattobacilli, ne superare i 20-25°C per prevenire fermentazioni anomale
zuccheri
: vengono addizionati dallo 0,2 all’ 1% di zuccheri semplici o lattosio (come siero di latte) o latte in polvere (0,5 – 2%) o anche polisaccaridi a lento utilizzo (destrine) per favorire la produzione di ac. lattico essendo le fonti di C naturali (glicogeno, glucosio ed ac. lattico) complessivamente intorno all’ 1,2 %
starters : l’ inoculo con starters da un lato assicura la corretta fermentazione e dall’ altra la costanza dei parametri organolettici dopo tempi definiti. I germi comunemente utilizzati (ca 106 cellule/g) sono i seguenti: Lactobacillus plantarum, Pediococus acidilactici, Pediococcus pentosaceus
condizioni per una corretta stagionatura - 1
QUALITA’ DEGLI INSACCATI
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sale effetti tecnologici : favorisce la precipitazione delle proteine; contribuisce a mantenere la struttura e la consistenza del prodotto effetti microbiologici: ha un’azione selettiva contro i germi putrefattivi a
favore dei lattici (un eccesso può selezionare lo St. aureus tossinogeno) effetti conservanti: effetto disidratante; azione battericida degli ioni Cl-; riduzione della pO2; inibizione delle attività enzimatiche
nitrati - in quantità di 80 – 160 mg/kg, tali sostanze, convertite in nitriti soprattutto ad opera degli anaerobi, esibiscono diversi effetti: - inibiscono lo sviluppo dei germi in generale- prevengono il proliferare di germi putrefattivi- mostrano scarsa efficacia contro i batteri lattici- stabilizzano il colore- migliorano, assieme al sale, il gusto del prodotto finito- si comportano da antiossidanti
tempo
spezie
- una stagionatura eccessivamente prolungata disidrata il prodotto rendendolo non facilmente affettabile, eccessivamente duro e scarsamente aromatico
- contribuiscono alla formazione dell’ aroma caratteristico del prodotto- alcune, come il pepe nero, forniscono microelementi essenziali per lo sviluppo dei lattobacilli
condizioni per la corretta stagionatura - 2
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parametri tipici del prodotto maturo
consistenza
aspetto
peso
aroma
budello
: traslucido, fragile, facilmente distaccabile, di colore biancastro
quando il prodotto è perfettamente stagionato
: da assenza iniziale alla percezione dell’ aroma tipico
: perdita di peso sino al 30 % rispetto a quello iniziale
: non friabile, tenera, affettabile, nessun rilascio di liquidi: traslucido, di colore scuro, compatto al taglio
colore
: perdita del colore rosso vivo e sviluppo di quello caratteristico
QUALITA’ DEGLI INSACCATI
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rischi nelle filiere di produzione dei salumi
Salumi non fermentati:
Salumi fermentati
stagionatura eccessivamente breve
a carne trita:
cariche finali elevate di germi sopravvissuti al trattamento
termico (wurstel, mortadella)
sviluppo di germi putrefattivi per scarsa salatura
a pezzo intero:
IGIENE DEGLI INSACCATI
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la tossina di Chlostridium botulinum
IGIENE DEGLI INSACCATI
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Clostridium botulinum e gli altri clostridi produttori di tossina botulinica sono anaerobi obbligati, Gram-positivi, molto diffusi nel suolo, loro habitat naturale, soprattutto nella forma sporale.
I prodotti alimentari conservati, di origine artigianale o casalinga sono il più probabile veicolo di C. botulinum.
L’assorbimento attraverso la parete intestinale della tossina botulinica da luogo, entro 12-36 ore, alla sindrome neuroparalitica, nota come botulismo, caratterizzata da oftalmoplegia e da paralisi dei muscoli della faringe e della laringe; data l’elevata tossicità della tossina, sono sufficienti 10-9 mg/Kg di peso corporeo per provocare la morte per insufficienza respiratoria entro 2-5 giorni.
La tossina viene sintetizzata, fortunatamente da non tutti i ceppi, a pH superiore al
valore di 4,5 ed in anaerobiosi, condizioni che si realizzano facilmente negli insaccati.
Per tale ragione, la legge impone l’addizione di antisettici agli insaccati, mentre lascia
la libertà della scelta del glicide da addizionare per favorire la produzione di ac. lattico
la tossina di Chlostridium perfrigens
IGIENE DEGLI INSACCATI
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Anaerobio sporigeno, Gram-positivo, Cl. perfrigens è un microorganismo
ubiquitario produttore in particolari condizioni di una tossina tra le più
pericolose in senso assoluto.
La tossinfezione alimentare che si manifesta clinicamente con l’insorgenza di nausea, vomito, dolori addominali e diarrea, ha un periodo di incubazione di circa 12 ore ed una durata media di 21 ore.
Spesso è causata dall’ingestione di alimenti a base di carne e pollame, contaminati da concentrazioni elevate di C. perfrigens tipo A non
sottoposti a idonei trattamenti termici.
IL BUDELLO
Composizione del budello sintetico: - fibre animali derivate da pelli - fibre vegetali food grade (ad es. cellulosa plastificata con glicerina)
Il budello naturale, a livello industriale viene riservato alle produzioni di elevata qualità.
In alternativa a questo, per i prodotti meno pregiati, si utilizza il budello artificiale
Caratteristiche del budello: resistenza, permeabilità, digeribilità, assenza di tossicitàComposizione del budello naturale: tratti vari dell’intestino o la vescica di maiale, di
cavallo o altri animali
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