Giuseppe Parini

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ED UN POETA COME IL PARINI, LE CUI CENERI AVREBBERO DOVUTO ESSERE ACCOLTE FRA LE MURA STESSE DI MILANO, GIACE PRIVO DI TOMBA IN UNA FOSSA COMUNE. INVANO SULLE OSSA DEL PARINI, LA MUSA VIGILA PIETOSA PER CUSTODIRLE, INVANO PREGA CHE LA NOTTE SIA LARGA DI RUGIADA ALLE RELIQUIE DEL POETA. SOLTANTO IL PIANTO E LA LODE DEGLI UOMINI POSSONO FAR SORGERE SULLE TOMBE IL CONFORTO DEI FIORI “ U. Foscolo I Sepolcri

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“ ED UN POETA COME IL PARINI, LE CUI CENERI AVREBBERO DOVUTO ESSERE ACCOLTE FRA LE MURA STESSE DI MILANO, GIACE PRIVO DI TOMBA IN UNA FOSSA COMUNE. INVANO SULLE OSSA DEL PARINI, LA MUSA VIGILA PIETOSA PER CUSTODIRLE, INVANO PREGA CHE LA NOTTE SIA LARGA DI RUGIADA ALLE RELIQUIE DEL POETA. SOLTANTO IL PIANTO E LA LODE DEGLI UOMINI POSSONO FAR SORGERE SULLE TOMBE IL CONFORTO DEI FIORI “

U. Foscolo I Sepolcri

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Il ‘700: un secolo, tre rivoluzioni!

Una Culturale: l’Illuminismo

Una politica: quella francese

Una economica: quella industriale

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Cenni biografici……

una prozia milanese gli lascia una piccola rendita a condizione che diventi sacerdote, così, pur senza la vocazione ecclesiastica, diventa sacerdote.

le sue prime poesie lo fanno conoscere negli ambienti letterari e lo fanno entrare nell’Accademia dei Trasformati, uno dei centri più importanti della cultura milanese, in cui si raccoglieva la nobiltà illuministica moderata, alla ricerca di una conciliazione fra la cultura moderna e la tradizione classica.

1754: entra al servizio del Duca Serbelloni come precettore dei figli: il mondo dell’aristocrazia milanese visto dall’interno gli procura fastidio e risentimento per la sua superbia. Abbandonerà questo servizio in seguito ad un litigio con la duchessa per aver preso le difese della figlia, maltrattata ingiustamente.

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Primi consensi e rapporti con la politica……. Pubblica due poemetti satirici: Il mattino (1763) e Il

Mezzogiorno (1765) che gli guadagnano la simpatia del governo austriaco di Milano sotto Maria Teresa, favorevole a ribaltare gli antichi privilegi feudali.

Ottiene così parecchi incarichi di prestigio: la direzione della “Gazzetta di Milano” e poi la cattedra di Lettere nella Scuola Pubblica, la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti per la scenografia di testi teatrali, la partecipazione a commissioni per le riforme scolastiche, fino ad essere nominato sovrintendente delle scuole di Brera.

Deluso però dalle riforme autoritarie di Giuseppe II, successore di Maria Teresa d’Austria, si ritira a vita privata.

Considera con favore la Rivoluzione Francese e partecipa ad una commissione per l’istruzione pubblica, ma se ne allontana quando capisce la vera natura autoritaria del Terrore francese.

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IL PENSIERO: pro e contro l'Illuminismo 

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Ragione…Nobiltà…Ruolo del letterato Crede nel progresso portato dalla Ragione, quindi si impegna

costantemente in una battaglia civile contro aberrazioni e ingiustizie e cerca di diffondere idee nuove che migliorino la vita sociale e portino alla “pubblica felicità”

Critica la nobiltà passiva e parassita, oziosa e viziosa. Dice del giovin signore: “colui che da tutti servito a nullo serve”. Sottolinea la differenza fra la nobiltà di un tempo, che difendeva la patria e amministrava il bene comune, migliorava le colture e si dedicava agli studi. Oggi ha abbandonato le utili attività di un tempo e necessita quindi di una rieducazione per riprendere il ruolo sociale che le compete. Non è ostile alla nobiltà in sé e non ne vuole l’eliminazione: crede nella forza dell’educazione che deve formare un uomo nuovo, ispirare una nuova mentalità e nuovi comportamenti.

Considera il letterato non come un cortigiano adulatore asservito ai potenti per sfruttarne i favori, ma depositario dei valori civili e morali più alti, maestro e guida dei suoi concittadini.

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DIO C’E’….

Crede nella forza della religione, sia come freno alle passioni umane, sia come base per un’ordinata convivenza civile. E’ vicino al deismo illuminista, ma non alle sue teorie libertarie

Crede nell’uguaglianza originaria di tutti gli uomini, che dà a tutti la stessa dignità

Crede nella solidarietà  e nell’impegno per alleviare le sofferenze altrui come dovere fondamentale per ciascuno, con un atteggiamento filantropico e paternalistico.

Non condivide il cosmopolitismo[2] illuminista

Non condivide l’apertura alle novità linguistiche, ma resta fedele alla lingua classica dei modelli antichi

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Si al progresso della medicina e del diritto….. Approva gli esperimenti medici sul

vaccino contro il vaiolo ed esalta in genere la scienza moderna, contro ogni forma di pregiudizio e di oscurantismo.

Condivide con Cesare Beccaria[4] il pensiero contro la pena di morte dato che la maggior parte dei delitti sono causati dalla miseria e dal bisogno, quindi si deve lottare contro la povertà per prevenire il male, piuttosto che limitarsi a punire i colpevoli.

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In conclusione…..Parini è un moderato riformatore: si propone di rinnovare gradatamente senza distruggere, sia in campo sociale che letterario.