Giuseppe Mazzini e il suo pensiero politico
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Bandiera del movimento politico mazziniano
Dopo il Congresso di Vienna del 1814-15 l’Italia risultava frammentata in una serie di Stati quali:
• Lombardia, Veneto sotto il governo di Vienna
• Ducato di Parma, Ducato di Modena e Granducato di Toscana sovrani legati alla famiglia imperiale
• Regno di Sardegna, Stato della Chiesa e Regno delle due Sicilie sovrani assolutisti
GIUSEPPE MAZZINI
Giuseppe Mazzini è considerato il padre del Risorgimento italiano per le sue concezioni e idee innovative circa uno Stato libero e unito. Nacque a Genova nel 1805, figlio di Giacomo, medico, e di Maria Drago, che lo educò a un senso religioso della serietà della vita e dei doveri che essa impone. Già dall’adolescenza fu conquistato dalle idee democratiche e repubblicane. Animato da vivi interessi per la letteratura, maturò molto presto una dominante passione per l’azione politica.
GIUSEPPE MAZZINI: IL PENSIERO Dio assegna a ogni uomo il
compito di raggiungere la pace e la giustizia
L’esistenza dell’individuo come dovere da assolvere contribuendo alla costruzione di uno stato libero e giusto
L’Italia come guida ed esempio per gli altri Paesi nel raggiungimento della liberazione dall’oppressione e il dominio straniero
Centralità del concetto di nazione
Concezione dell’Italia come Stato unitario, repubblicano e democratico
ITALIA COME STATO UNITARIO
Tale concezione prevedeva varie implicazioni: Cancellazione delle
entità statali esistenti in passato
Abolizione del potere temporale arrogato dal papato
Rifiuto di ogni soluzione federalista, attenta cioè a una maggiore tutela delle singole regioni
ITALIA COME STATO REPUBBLICANO La sovranità apparteneva al popolo:
nessuna autorità poteva accentrare tutti i poteri che questo deteneva di diritto
ITALIA COME STATO DEMOCRATICO
Adozione del suffragio universale
Mazzini rifiutò sempre: Le ideologie socialiste
atee basate sul materialismo;
La teoria liberalista sul concetto di libertà che, riferito al singolo individuo, valore supremo, mirava a tutelarne i diritti
MAZZINI CONTRO IL SOCIALISMO E IL LIBERALISMO
Mazzini sostenne la teoria per cui: Solo la fede rende
l’individuo capace di mettere in atto una Rivoluzione
Il valore supremo è riconosciuto nella collettività, in cui tutti i cittadini contribuiscono al raggiungimento del bene comune
Nella concezione mazziniana, il principale errore dei moti rivoluzionari degli anni 1820-21 e 1831 era stato quello di aver rivolto i loro obiettivi verso aree territoriali ristrette, quelle in cui erano scoppiate le Rivoluzioni.
OBIETTIVO DI MAZZINI
Progetto di un’Italia unita politicamente, non più frammentata, e indipendente dalla dominazione straniera.
Per realizzare questo obiettivo, Mazzini mise in atto un nuovo movimento, nel luglio del 1831, che prese il nome di GIOVINE ITALIA.
La Giovine Italia si distinse nettamente dalle sette dei moti rivoluzionari precedenti e in particolare dalle ideologie di Buonarroti, sostenitore di Gracco Babeuf. Infatti:Buonarroti Mazzini
Obiettivo Società comunista attraverso l’abolizione della proprietà privata
Indipendenza dell’Italia, repubblica e democrazia con mantenimento della proprietà
Strategia Società segrete organizzate da congiurati
Rivoluzione attuata dal popolo
Tattica Totale segretezza degli obiettivi ultimi
Completa trasparenza dell’obiettivo
Interesse per il tema della
nazione
Marginale Fondamentale
IL CONCETTO DI NAZIONE SECONDO MAZZINI
Proprio per la grande considerazione che Mazzini aveva del concetto di nazione, egli era: Totalmente contrario all’idea per cui un
popolo dovesse prevale sugli altri; Sostenitore dell’idea per cui tutti i popoli
avessero piena dignità e pari diritto alla libertà e indipendenza
1834: Fondazione della GIOVINE EUROPAallo scopo di predisporre la lotta dei popoli oppressi e garantire una convivenza pacifica e rispettosa dei diritti e della libertà di tutti i popoli
«La mia repubblica non istà nell’innalzare una classe- e sia qualunque- struggendone un’altra. La mia Repubblica basa sul Popolo- per Popolo intendo l’aggregato di tutte le classi».
-G. Mazzini