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Giugno 2003 Ricerca e sviluppo economico: verso un distretto dell’innovazione in Trentino Idee, concetti e proposte elaborate insieme a Matteo Bonifacio (Università di Trento e IRST)

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Giugno 2003

Ricerca e sviluppo economico: verso un distretto

dell’innovazione in Trentino

Idee, concetti e proposte elaborate insieme aMatteo Bonifacio (Università di Trento e IRST)

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Outline

1) Una definizione di innovazione

2) Una situazione diffusa (stereotipata,…. ma non troppo)

3) La natura dell’innovazione

4) Il distretto dell’innovazione

5) Idee per un distretto dell’innovazione

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Una definizione di innovazione

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Innovazione: una definizione

L’innovazione è una discontinuità nel sapere, e nel saper fare, che genera un sensibile aumento di produttività: a parità di risorse si fanno più cose (sviluppo), o si fanno le stesse con meno risorse (sostenibilità)

Sviluppo e sostenibilità legate al lavoro (produrre di più o produrre meglio), alla qualità della vita (più reddito o più tempo libero), all’ambiente (usare più risorse o usarle meglio).

TempoTempo

ProduttivitàProduttività

Mainframe

Reti di computer

Personal Computer

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Innovazione sistemica: una definizione

L’innovazione sistemica è innovazione dove l’aumento di produttività genera sviluppo e sostenibilità in senso lato: in modo esteso (per tutti) e persistente (nel tempo)

Genera per il territorio un vantaggio competitivo (esiste una conoscenza, un know-how che ha un valore anche per gli altri territori). Questo può essere esportato: può dare quindi un valore competitivo alle aziende che sono in grado di esportare questo know-how

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Gli attori dell’innovazione

La ricerca L’impresa Il trasferimento tecnologico Mercato Il pubblico Il finanziatore privato

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Una situazione diffusa (stereotipata,… ma non troppo)

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Una situazione diffusa: la ricerca (1)

Gli enti di ricerca non valutano i loro risultati in termini di impatto sistemico sullo sviluppo: benessere, qualità della vita, lavoro…

Gli enti di ricerca, poiché fatti da ricercatori, vedono nelle loro comunità di riferimento il cliente finale: la carriera è legata alle “pubblicazioni” accettate dalla comunità

Le comunità sono composte dagli stessi ricercatori: il valore del prodotto (la ricerca) viene in ultima analisi valutato dallo stesso produttore (la comunità). Autoreferenzialità

Ricercatore validatore (Cliente)

Ricercatore contributore (produttore)

AutoreferenzialitàAutoreferenzialità

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Una situazione diffusa: la ricerca (2)

Siccome ciascun ricercatore appartiene ad una comunità, le risorse acquisite vengono spese per accrescere la propria visibilità nella comunità

Questo vuol dire che, tendenzialmente, un finanziamento che coinvolge n competenze si frammenta in n clienti diversi

ProgettoFinanziatore

FrammentazioneFrammentazione

Cliente: comunità di riferimento

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Una situazione diffusa: la ricerca (3)

Inoltre i ricercatori non sono premiati “materialmente” per l’impatto materiale della loro ricerca: si crea talvolta il mito del ricercatore povero ma libero, del “vil” denaro e del “fastidio” per la concretezza

Spesso diviene un abito così sedimentato che il ricercatore “fugge” dalle applicazioni pratiche della sua ricerca e diffida del luogo della pratica (l’impresa).

Ricerca

Valore Materiale Valore Immateriale

Non viene riconosciuto valore personale

Viene riconosciuto valore personale

Ciclo di rinforzo

Cultura dell’immaterialità

Cultura dell’immaterialità

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Una situazione diffusa: l’impresa (1)

Le imprese vedono il ricercatore come “fumoso”: è disinteressato dall’impatto pratico e i suoi prodotti sono utili a pubblicare, ma inutilizzabili quando messi in un contesto reale

L’interazione con la ricerca viene vissuta come una perdita di tempo e le teorie come cose inutili

Per questo, quando l’impresa accede a progetti di ricerca o firma accordi quadro, fa quello che fanno i ricercatori: li usano per il loro mercato e non per il cliente del finanziamento (l’ente finanziatore)

Spesso (quasi sempre) le imprese non hanno la massa critica per innovare: i finanziamenti rischiano di essere quindi sprecati o al meglio di finanziare l’ordinaria amministrazione (e non l’innovazione)

SospettoAzienda Ricerca

Vil denaro

Manca massa per l’innovazione

Consolidamento

Innovazione

Ricerca “fumosa

” Progetto

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Una situazione diffusa: l’impresa (2)

Quando si rivolgono alla ricerca, lo fanno in una logica di commessa e outsourcing: si richiedono cose poco innovative ma altamente ingegnerizzate

Poiché questo non aggiunge valore all’opera del ricercatore, questi vive tali commesse come “seccature”

La conseguente qualità del delivery è poco robusta: belle idee, ma ovviamente non dei prodotti. La distanza aumenta.

Azienda Ricerca

Consolidamento

Innovazione

Commessa

“seccatura”

Delivery

“Non è solido”

DistanzaDistanza

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Una situazione diffusa: l’ente finanziatore (1)

Il finanziatore pubblico, non essendo l’utente del risultato del proprio finanziamento, può valutare l’impatto sistemico della ricerca solo sulla carta od in modo indiretto (tramite chi lo usa), ma non in senso materiale.

Le review dei progetti e le assegnazioni di fondi sono fatte dagli stessi ricercatori: i referee. Questi, per quanto in buona fede, non hanno altro parametro se non l’impatto sulla comunità

I finanziamenti sono quindi erogati su una base autoreferenziale (i giudici sono parte della comunità dei giudicati) e/o formale

Valutazione formale

Valutazione formale

Valutazione autoreferenziale

Valutazione autoreferenziale

Valutazione materiale

Valutazione materiale

Ricercatori

Burocrazie

Imprese?

Valutazione progetto

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Una situazione diffusa: l’ente finanziatore (2)

C’è l’idea diffusa che “pompando risorse” nel sistema, creando più poli di competenze, nasca l’innovazione

In realtà la ridondanza da sola non crea l’occasione della collaborazione (tra ricercatori/imprese) e quindi innovazione, ma solo più spazio per l’autonomia e il consolidamento di ciascuno.

Ente

Azienda

Azienda

Azienda

Ente

Ente

Ente

AziendaEnte

Azienda

Azienda

Azienda

Ente

Ente

Ente

Azienda

+risorse=Ente

Ente

Azienda

AziendaAzienda

Non c’è sistema

Non c’è sistema

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Una situazione diffusa (in Italia): il finanziatore privato

Gli operatori del mercato dei capitali privati (VC, business angels, incubatori) non hanno le competenze per valutare il merito di una innovazione in fase pre-competitiva (quando ancora non è un prodotto)

La strategia naturale è quella statistica: se ogni 10-15 investimenti 3 hanno successo ripago il capitale

Purtroppo la statistica si avvicina sempre più alla realtà quanto più ci sono grandi numeri: su piccoli campioni è inapplicabile

Il mercato dell’innovazione italiana è particolarmente asfittico: la statistica è inapplicabile

Dopo una serie di clamorosi insuccessi, gli operatori (sopravvissuti) hanno scelto la strategia alternativa: finanziare chi già produce ricavi (private equity)

L’innovazione pre competitiva in Italia rimane ancorata al solo pubblico

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Una situazione diffusa: il modello organizzativo

La sintesi tra ricerca e impresa, tra teoria e pratica, viene immaginata in due modi (sequenzialità tra ricerca e prodotto):

– Il “trasferimento tecnologico” (Ricerca Prodotto):l’idea è che la ricerca produce innovazione, l’azienda la compra dallo “scaffale”

– La “commessa” (Prodotto Ricerca): l’idea è che l’azienda esprime un bisogno di innovazione, la ricerca lo soddisfa

In mezzo c’è l’intermediario: l’ente, l’ufficio, che mette in comunicazione domanda e offerta di innovazione

L’assunzione è che l’innovazione sia questione di “incontrarsi” e non di “capirsi” D’altra parte la ricerca parla il linguaggio delle “soluzioni” (tecnologie), le aziende

quello dei “problemi” (esigenze del mercato). In mezzo c’è una voragine. In mezzo è difficile ipotizzare la presenza di una competenza capace di colmarla:

ci vogliono persone che capiscono il “senso profondo” delle tecnologie da una parte e dei problemi di business dall’altra.

Spesso le iniziative di Trasferimento Tecnologico rischiano di essere scatole vuote, altre volte sviluppano un cuore tecnologico autonomo (divengono parte in causa), altre ancora veicoli di promozione territoriale.

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In sintesi

La ricerca: autoreferenziale, frammentata, lontana dalla pratica L’impresa: diffidente, poca massa critica, troppo pratica Il pubblico: valutazione formale, non è l’utente dei risultati del suo finanziamento,

fallimento o successo sostanziale non ha conseguenze sostanziali Il finanziatore privato: non finanzia l’idea, solo le soluzioni Il modello organizzativo: una mediazione impossibile

Che fare?

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La natura dell’innovazione

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Competenzadei business

La natura dell’innovazione (1)

Il processo di innovazione nasce dallo scontro/ incontro dialettico delle diversità Diversi punti di vista, modi di vedere le cose, di leggere i problemi, di dare

importanza a ciò che succede cercando di trovare una mediazione, generano delle soluzioni discontinue

Tale incontro non è un processo spontaneo: affrontare ciò che è diverso è un processo “doloroso”

CompetenzaScientifica

Azienda

Azienda

Azienda

Competenza…

CompetenzaScientifica

Competenzadei business Innovazione

(forse sistemica)

Innovazione (forse sistemica)

Ente di ricerca

Ente di ricerca

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La piramide dell’innovazione (2)

Per questo l’incontro tra le “diversità” tende ad avvenire:– Quanto più si è capaci di sfruttare il “vantaggio” offerto dalle specificità locali– Quante più diversità ci sono ai nostri confini– Per necessità e non per opportunità

L’innovazione è quindi un processo legato:– Alla vocazione/visione: esiste la capacità di sfruttare il vantaggio offerto dalla specificità

delle risorse locali letto in funzione di una visione distintiva sugli scenari futuri– Alla massa critica: esiste un bacino eterogeneo di risorse, competenze, relazioni,

professionalità– Alla necessità: il dialogo tra i “confini” è un requisito per “sopravvivere”

Massa Critica

Vocazione locale/Visione

Necessità

Vantaggio competitivo iniziale

Ridondanza di competenze

Scontro tra competenze

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Da innovazione a innovazione sistemica

Bisogna generare sviluppo e sostenibilità in modo esteso (per tutti) e persistente (nel tempo)

Gli attori di riferimento (ricerca e impresa) devono porsi sopra allo stato dell’arte esistente

Ricerca (spazio delle soluzioni):– Cosa possiamo fare ora che non si poteva fare prima? – In che senso noi avanziamo lo stato dell’arte? – … Quale è l’idea nuova?

Impresa (spazio dei problemi):– Perché il mercato dovrebbe comprare quello che noi abbiamo costruito? Cosa ci

guadagna?– Perché un’azienda dovrebbe produrre/vendere quello che noi abbiamo costruito?Cosa ci

guadagna?– ... Quale è il valore?

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Il distretto dell’innovazione

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Il distretto: il circolo virtuoso dell’innovazione (1)

Necessità di sopravvivere

Vocazione/Visione

Massa critica di risorse materiali scienitifiche e manageriali

Scontro tra prospettive

Innovazione Discontinuità nella produttività

Sistemica?

Delta redditività

Ingresso aziende

Ingresso finanziatori privati

Ingresso intermediari

Pubblico

Locale

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Il distretto: il circolo virtuoso dell’innovazione (2)

Necessità di sopravvivere

Vocazione/Visione

Massa critica di risorse materiali scienitifiche e manageriali

Scontro tra prospettive

Innovazione Discontinuità nella produttività

Sistemica?

Delta redditività

Ingresso aziende

Ingresso finanziatori privati

Ingresso intermediari

Pubblico

Modo di essere

Locale

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Il distretto dell’innovazione (2)

Il distretto dell’innovazione è un territorio dove il circolo virtuoso dell’innovazione è strutturale, è un modo di essere del territorio

Il territorio ha al suo interno la capacità di innovarsi cogliendo le tendenze e sapendo massimizzare il vantaggio competitivo della propria massa critica e vocazione.

Tecnologie (informatica, telecomunicazioni, biotecnologie, …) sono attualmente la maggiore sorgente di innovazione (in altri momenti: astronomia, fisica,…)

Il distretto dell’innovazione non è il distretto industriale “classico” Il distretto dell’innovazione per eccellenza: la California

Ed il Trentino?

1950 1960 1970 1980 1990 2000

PCReti

Internet

Sicurezza

Componentistica

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Idee per un distretto dell’innovazione

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La piramide dell’innovazione

Massa Critica

Vocazione locale/Visione

Necessità

Vantaggio competitivo iniziale

Ridondanza di competenze

Scontro tra competenze

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Il distretto: la vocazione/visione

Si sta sviluppando una vocazione di sistema che sia in grado di valorizzare le risorse specifiche del territorio in chiave di vantaggio competitivo

La vocazione locale, però, non indica l’obiettivo verso cui andare ma la materia prima da cui cominciare

La vocazione non può essere una gabbia, deve invece essere vista in funzione di una visione più ampia rispetto agli scenari di sviluppo internazionali

Necessità di sopravvivere

Vocazione/Visione

Massa critica di risorse materiali scientifiche e manageriali

Scontro tra prospettive

Innovazione

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Il distretto: la massa critica di risorse materiali e scientifiche

La concentrazione di risorse materiali e il suo impiego al fine di sviluppare la ricerca ha generato un bacino di competenze scientifiche dotato di massa critica:

– Capacità formativa interna– Disponibilità di competenze eterogenee– Capacità di attirare competenze eccellenti esterne

Necessità di sopravvivere

Vocazione/Visione

Massa critica di risorse materiali scientifiche e manageriali

Scontro tra prospettive

Innovazione

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Il distretto: la massa critica di risorse manageriali

E’ necessaria una classe manageriale composta da persone con le seguenti caratteristiche:

– Capacità di bilanciare il focus sui “risultati” (delivery) con quello sul “processo” dell’innovazione. Passione per il business concreto e per la ricerca astratta.

– Capacità di mediazione, negoziazione: deve far parlare tra loro punti di vista sul mondo estremamente distanti

– Capacità di network: possiede una rete di relazioni estesa che viene attivata sia per favorire il confronto critico, sia per costruire la squadra

– Capacità di motivazione/visione: deve essere in grado di unire le persone in un percorso rischioso dove non è possibile guardarsi troppo indietro

Questo ruolo è stato spesso giocato dal settore militare che ha sviluppato personale manageriale altamente “networkizzato”.

Ancora il pubblico può sviluppare tale competenza attirando da fuori e formando internamente “Manager della ricerca e dell’innovazione”.

Necessità di sopravvivere

Vocazione/Visione

Massa critica di risorse materiali scienitifiche e manageriali

Scontro tra prospettive

Innovazione

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Il distretto: la necessità di sopravvivere

Per innescare l’innovazione di sistema è necessario un “cliente” con i seguenti requisiti:

– È innovatore: richiede soluzioni non ordinarie a problemi reali– E’ “duro”: chiede un delivery solido e nei tempi previsti pena l’esclusione

Esempi di sorgenti di necessità:– California: militare (pubblico), mercato– Israele: militare (pubblico), mercato– Taiwan: California, mercato

Solo il pubblico può, temporaneamente, può sopperire questa latitanza. Deve rendere il fatto d’innovare una questione di sopravvivenza degli attori del sistema. … E-society? …

Necessità di sopravvivere

Vocazione/Visione

Massa critica di risorse materiali scienitifiche e manageriali

Scontro tra prospettive

Innovazione

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Gli attori: la ricerca orientata all’innovazione

E’necessario un modo di lavorare diverso, orientato per progetti– Principio gerarchico consensuale: il progetto fissa una gerarchia negoziata tra le parti e,

come conseguenza, un principio di comando univoco (ad ogni azione corrisponde un responsabile)

– Oneri (responsabilità): il progetto deve avere ruoli e responsabilità chiari. Abbattimento degli “orti”: le risorse di progetto appartengono al progetto, non ai membri o ai referenti istituzionali dei membri che partecipano

– Onori (proprietà): le responsabilità devono essere dotate di leve sufficienti al loro svolgimento, tra queste i premi: abbattere il mito del ricercatore povero

– L’azienda deve essere coinvolta nelle fasi iniziali del progetto, forse alla nascita, come parte e non controparte. La leva non deve essere il finanziamento, se non a costo, ma la “success fee”.

– Misurabilità: il progetto deve avere obiettivi materiali semplici ma misurabili: nascita di aziende, ingresso in networks of excellence, attrazione risorse esterne

Esempio: progetto Edamok

Ricerca ImpresaProgetto

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Gli attori: l’impresa

Le imprese devono partecipare nella ricerca con una logica nuova ma in realtà coerente al concetto d’impresa: il rischio

– Lavorare con la ricerca in una logica di progetto unitario, non di incontro bilaterale– Investire parte delle proprie risorse umane (e finanziarie) nella definizione dei business

case di progetto– Chiedere in compenso una compartecipazione all “utile” (success fee, opzioni sull’IP)– Il finanziatore pubblico può rendere il mercato dell’innovazione più “liquido”

impegnandosi a ricomprare dall’impresa quelle opzioni qualora non volesse mantenerle ma sulla base di parametri condivisi

Esempio: progetto Edamok

Ricerca ImpresaProgetto

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Gli attori: da trasferimento tecnologico a integrazione tecnologica

Il TT cambia in modo drastico al punto di non essere più appropriato al termine usato: da Trasferimento Tecnologico a Integrazione Tecnologica

– Mettere in contatto ricerca e impresa non basta. Serve una parziale immersione dell’una nell’altra. Il ricercatore deve capire cosa significa mettersi nei panni dell’imprenditore e viceversa. Il che non significa scambiarsi i ruoli.

– Gli intermediari istituzionali devono garantire il processo di supporto: procedure condivise di gestione IP, infrastrutture, formazione e recruiting manageriale, incubatore.

Ricerca ImpresaProgetto

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Gli attori: il pubblico

Vocazione/visione: deve valorizzare la vocazione locale e negoziare con le controparti una vocazione di sistema

Massa critica: deve attirare e formare una classe di manager della ricerca, già finanzia la ridondanza di ricerca e risorse materiali

Necessità di sopravvivenza: deve fare da cliente esigente e innovatore (in attesa che maturi il mercato).

NOTA: Può essere strategico investire in aree in cui il mercato da solo non giustifica l’investimento (creazione del mercato). Aumenta il rischio, aumenta il possibile vantaggio competitivo (rendimento). Si può creare il boostrap del distretto o comunque il gradino dell’innovazione (sistemica).

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Il sistema dell’innovazione

Pubblico–Committenza

–Massa critica

–Vocazione

Ricerca

–Formazione

–Mercato ricerca

Impresa

–Consolidamento

–Visione del mercato

Progetto

Enti del TT

–Infrastruttura

–Innovazione

–Infrastruttura–Infrastruttura

Start up

–Prototipazione

–BPlanCessione

Partecipazione/acquisizione

Royalty

Erogazione

Valutazione

cessio

ne

Mercato

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Conclusioni

Si sta definendo la vision/vocazione

Esiste massa critica sulla ricerca e alta formazione Necessitiamo di manager della ricerca e dell’innovazione

Bisogna concentrarsi su progetti, fatti insieme da ricerca e imprese in una ottica di innovazione

Poche ma importanti iniziative di infrastruttura ancora da fare: incubatore …

Il pubblico non solo come finanziatore ma anche come cliente (severo!). Bisogna ricercare un sempre maggiore collegamento fra capacità di innovazione e finanziamento della ricerca di base