Gita A Luceram & Nizza

2
Don, Mel, Zar, Nice, Moules, Coings, Crèches, Lucéram: UN SABATO DA RICORDARE La Zarina Aleksandra Fëdorovna, moglie di Nicola II, mi raccomandò di portare il necessario per immortalare l’inaugurazione dell’Eglise Russe che lei tanto aveva voluto per i suoi connazionali ricchi e nobili, che vivevano o villeggiavano a Nizza e sulle cui spiagge si rinfrancavano dai freddi patiti in Russia. In quanti pregarono su quelle panche per la guarigione dell’erede Aleksej da quella malattia, incurabile dai medici di allora, e che sembrava potesse essere trattata solo dalle “stregonerie” del contadino Rasputin! L’interno della chiesa era superbamente adornata da ricchi dipinti e ulteriormente impreziosita da oltre trecento icone. Per la mia qualità di osservatore e illustratore virtuale attraverso il tempo, mi fecero osservare, dei miei compagni di viaggio, che l’interno di questo tempio era decisamene più ricco e decorato di quello del suo omonimo sanremese. Lungo il viaggio pensai bene di fermarmi per una visita alla Chiesa di Terrasanta a Bordighera raccomandatami da Patrizia Meleeva, nostra carissima e simpatica compagna e guida, conoscitrice e appassionata della lingua e arte russa. Effettivamente aveva ragione, meritava proprio una sosta. Ci fece anche osservare che venne realizzata dall’architetto francese Charles Garnier, lo stesso che progettò e diede alla luce, tra l’altro: l’Opera di Parigi, il Grand Hotel di Montecarlo e insieme a Eiffel (sì, proprio quello della Torre) progettò l’Osservatorio Astronomico di Nizza che abbiamo intravisto dal torpedone. A proposito di grandi opere mi interessò molto l’accenno ai fratelli Hanbury, nobili inglesi che tanto agirono sulla nostra costa, creando, tra l’altro, i famosi giardini di Ventimiglia e l’omonima Villa di Alassio. Pure mi intrigò la storia di quel famosissimo Maître d’Hotel nato a Bucarest che, dopo aver lavorato nei maggiori Palazzi d’Europa, volle e fece edificare nel 1912, quel magnifico Albergo che porta il suo nome: Negresco e che vide suoi ospiti, sessantadue anni dopo, quale inizio della loro Luna di Miele, gli immodesti sposini Elio e Teresa. Viaggiando in compagnia di gente speciale e conoscitrice del territorio, si ha la fortuna di osservare ed apprezzare, con fresca cognizione, tutto ciò che scorre davanti ai nostri occhi. In questa circostanza, nell’avanzare verso la mèta, da ogni parte si udivano segnalazioni, indicazioni curiose ed interessanti spiegazioni che integravano e complementavano la saggia, fluente e professionale quanto bonaria e simpatica descrizione della nostra Patriuska che ha dovuto dividersi tra due “carovane”. La strada ora si faceva “aspra e forte” ma, grazie ai nostri capaci e sorridenti conduttori, questa volta, “le discese ardite e le risalite” (ricordate l’ascesa e discesa della Madonna della Guardia?), non si son sentite! Giunti, nello splendore di un cielo ed un sole spettacolare, alla ridente Lucéram, il primo “dolce” impatto l’abbiamo avuto col venditore di Cotognata (ricordo d’infanzia...) e Torrone di Fichi e di Miele, che ha visto decollare le sue entrate grazie alla golaccia di alcuni di noi che hanno iniziato ad assaggiare e poi acquistare quelle leccornie e a far da apripista al resto dei “pellegrini” . Quel venditore credo sia diventato, nell’occasione, ammiratore fiscale di Dépardieu.

description

Racconto di una magnifa giornata

Transcript of Gita A Luceram & Nizza

Page 1: Gita A Luceram & Nizza

Don, Mel, Zar, Nice, Moules, Coings, Crèches, Lucéram: UN SABATO DA RICORDARE

La Zarina Aleksandra Fëdorovna, moglie di Nicola II, mi raccomandò di portare

il necessario per immortalare l’inaugurazione dell’Eglise Russe che lei tanto

aveva voluto per i suoi connazionali ricchi e nobili, che vivevano o villeggiavano

a Nizza e sulle cui spiagge si rinfrancavano dai freddi patiti in Russia. In quanti

pregarono su quelle panche per la guarigione dell’erede Aleksej da quella

malattia, incurabile dai medici di allora, e che sembrava potesse essere trattata

solo dalle “stregonerie” del contadino Rasputin! L’interno della chiesa era

superbamente adornata da ricchi dipinti e ulteriormente impreziosita da oltre

trecento icone. Per la mia qualità di osservatore e illustratore virtuale attraverso il tempo, mi fecero

osservare, dei miei compagni di viaggio, che l’interno di questo tempio era decisamene più ricco e

decorato di quello del suo omonimo sanremese.

Lungo il viaggio pensai bene di fermarmi per una visita alla Chiesa di

Terrasanta a Bordighera raccomandatami da Patrizia Meleeva, nostra

carissima e simpatica compagna e guida, conoscitrice e appassionata della

lingua e arte russa. Effettivamente aveva ragione, meritava proprio una

sosta. Ci fece anche osservare che venne realizzata dall’architetto francese

Charles Garnier, lo stesso che progettò e diede alla luce, tra l’altro: l’Opera di

Parigi, il Grand Hotel di Montecarlo e insieme a Eiffel (sì, proprio quello

della Torre) progettò l’Osservatorio Astronomico di Nizza che abbiamo intravisto dal torpedone.

A proposito di grandi opere mi interessò molto l’accenno ai fratelli Hanbury,

nobili inglesi che tanto agirono sulla nostra costa, creando, tra l’altro, i famosi

giardini di Ventimiglia e l’omonima Villa di Alassio. Pure mi intrigò la storia di

quel famosissimo Maître d’Hotel nato a Bucarest che, dopo aver lavorato nei

maggiori Palazzi d’Europa, volle e fece edificare nel 1912, quel magnifico

Albergo che porta il suo nome: Negresco e che vide suoi ospiti, sessantadue anni

dopo, quale inizio della loro Luna di Miele, gli immodesti sposini Elio e Teresa.

Viaggiando in compagnia di gente speciale e conoscitrice del territorio, si ha la fortuna di osservare

ed apprezzare, con fresca cognizione, tutto ciò che scorre davanti ai nostri occhi. In questa

circostanza, nell’avanzare verso la mèta, da ogni parte si udivano segnalazioni, indicazioni curiose

ed interessanti spiegazioni che integravano e complementavano la saggia, fluente e professionale

quanto bonaria e simpatica descrizione della nostra Patriuska che ha dovuto dividersi tra due

“carovane”.

La strada ora si faceva “aspra e forte”

ma, grazie ai nostri capaci e sorridenti

conduttori, questa volta, “le discese

ardite e le risalite” (ricordate l’ascesa e

discesa della Madonna della

Guardia?), non si son sentite!

Giunti, nello splendore di un cielo ed

un sole spettacolare, alla ridente

Lucéram, il primo “dolce” impatto

l’abbiamo avuto col venditore di

Cotognata (ricordo d’infanzia...) e

Torrone di Fichi e di Miele, che ha

visto decollare le sue entrate grazie alla

golaccia di alcuni di noi che hanno

iniziato ad assaggiare e poi acquistare quelle leccornie e a far da apripista al resto dei “pellegrini” .

Quel venditore credo sia diventato, nell’occasione, ammiratore fiscale di Dépardieu.

Page 2: Gita A Luceram & Nizza

Molto simpatico comunque, ci ha spiegato che il dolce era a

base di mele cotogne (en français: coings) e che ne esistevano

14 qualità autoctone e un’altra cinese. A proposito avrete

imparato senz’altro ad apprezzare il peso specifico del

torrone: a fare due etti ce ne vuole davvero poco ...! Iniziamo

quindi la visita a questo graziosissimo e “curioso” borgo i cui

abitanti hanno avuto, anni fa, la splendida idea di realizzare il

più famoso “Circuito dei Presepi” della Provenza.

A tal proposito, ci si chiede, se non sia il caso, talvolta, di

imitare certe ammirevoli ed intelligenti, oltre che furbe e

redditizie intuizioni ed iniziative che scopriamo altrove e di

farle nostre per la valorizzazione di certe nostre località che

altrimenti restano nell’anonimato e nell’oblio istituzionale?

Oltre che Comuni Commissariati avremo anche Comuni

intraprendenti?

Ma questo è un altro discorso e certo non interessa alla Zarina

che ha già tanti pensieri e dispiaceri né a suo marito che non le è stato certo di grande appoggio

almeno morale.

Ho quasi terminato di raccogliere il materiale da portare a Corte, mancano soltanto alcune

illustrazioni delle ultime ore trascorse nell’antica Nikaïa, (dal greco Nike, dea della Vittoria, sì,

come la marca delle scarpette da tennis ma pronunciato come si scrive e non “naik” all’americana)

fondata dai Marsigliesi 2500 anni fa, in onore della loro vittoria sui Liguri (sventura!) .

Oltre cento sanpiodecimini sparpagliati tra la “vieille ville” e la “sparkling town” e due che si

sono abbuff.. oh pardon! che hanno gustato due porzioni polifemanesche di Moules à la Poulette e à

l’ail (cozze straordinarie!).

Porterò gli omaggi dei miei compagni di

viaggio ai Romanov che inviterò senz’altro

alla nostra prossima avventura nel tempo,

il prossimo Carnevale, alla Festa dei

Limoni di Mentone oppure al Carnevale di

Viareggio o al Porto Antico e Aquarium di

Genova, alle Cinque Terre, a mangiare la

Focaccia di Recco, a Boccadasse, a

Portofino e San Fruttuoso oppure a Verzi

quando sarà terminata la realizzazione del

“Circuito dei Mestieri Viventi”.

Ai nostri Don che ci hanno accompagnato

con la preghiera e che hanno reso possibile questo sabato indimenticabile, alla cara Patrizia Mel

(che mi perdonerà l’ingerenza) e a tutti i miei compagni di gita : merci beaucoup o, Спасибо

большое!

Elio