Gita scolastica a torino

13
Gita Scolastica A Torino

description

Some monuments of Turin

Transcript of Gita scolastica a torino

Page 1: Gita scolastica a torino

Gita Scolastica A Torino

Page 2: Gita scolastica a torino

Parco del Valentino• Il Parco del Valentino è stato assunto a simbolo della

città al pari della Mole Antonelliana. Le sue origini si possono far risalire fin dal Medioevo, infatti, era in uso in zona il nome "Valentino", di incerta origine, che dal '600 venne ad indicare il castello dei Savoia (Castello del Valentino, una delle Residenze Reali dei Savoia, Patrimonio Mondiale UNESCO) e l'area limitrofa.

Page 3: Gita scolastica a torino

Castello del Valentino

Page 4: Gita scolastica a torino

La Mole Antonelliana

La Struttura più interessante che abbiamo visitato, sia dal punto di vista dei materiali utilizzati sia della struttura, è la Mole Antonelliana che rappresenta il monumento simbolo di Torino.

Page 5: Gita scolastica a torino

Breve storia della Mole

La struttura prende il nome dall'architetto Alessandro Antonelli che la realizzò a partire dal 1863 come sinagoga della comunità israelitica torinese. Ceduta al Comune, fu inaugurata come sede del Museo del Risorgimento. Alla morte di Vittorio Emanuele II nel 1878, il Consiglio comunale pensò di destinarla a sede del Ricordo Nazionale dell'Indipendenza Italiana. La Mole diventava così simbolo di una Torino che coltivava, al tempo stesso, l'amor di patria e il culto positivo per la scienza e la modernità. Con l'aggiunta del genio alato sulla guglia della cupola quadrangolare l'edificio raggiunse gli attuali 167,50 metri, ma la scultura fu sostituita nel 1904 con una stella dorata. Dal 2000 ospita il Museo Nazionale del Cinema e l'ascensore panoramico.

Page 6: Gita scolastica a torino

Mole• Il progetto iniziale, condizionato dall'esigua superficie del lotto disponibile, prevedeva una struttura di

tre piani fuori terra da destinare alla scuola ebraica ea tutti i servizi necessari a alla grossa comunità israelitica torinese. Un soprastante atti co colonnato, con ampie vetrate sui quattro lati e un'imponente cupola emisferica di coronamento avrebbe poi accolto la sinagoga vera e propria della, che, in tal modo fare, sarebbe stata anche la più grande d‘Europa.

• I lavori, iniziati già nel 1863, proseguono a ritmo serrato le fino al 1869, quando Antonelli, dopo essere riuscito a farsi approvare molte modifiche progettuali, ha ormai quasi ultimato la copertura. Questa, pero, ora si presenta come un padiglione, realizzata con dovuta sotti li strutture murarie legate fra loro da catene di ferro e irrigidite da opportune nervature, in modo che, pur essendo costruita in pietra e mattoni, si comporta dal punto di vista statico come una struttura a guscio formata da tralicci metallici. A questo punto nonostante le feroci polemiche di chi, temendo che la costruzione fosse troppo ardita, ne proponeva l'abbatti mento, Antonelli riesce a provarne la stabilità. Dopo le critiche, ricominciarono così i lavori per la conclusione della copertura e l’innalzamento dell’inverosimile guglia che, secondo le suggestive parole dello stesso progetti sta, rappresenta una « scala formidabile verso l’azzurro».

• Nella sua realizzazione, ultimata dopo sei mesi dalla scomparsa di Antonelli(1889), e poi rifinita dal figlio Costanzo, le murature sono state impiegate al loro limite estremo di resistenza, scegliendo i mattoni uno a uno e progettando la legatura e il rinforzo in ferro dei singoli elementi, al fine di «recare lume pel progresso della costruzione laterizia e lapidea per le grandi coperture», dimostrando allo stesso tempo di poter impiegare a preferenza i materiali che la natura ci fornisce.

• In tal modo Antonelli, stabilisce con le sue opere un’importante ponte fra la tradizione e innovazione, pur nella consapevolezza che, anche se il ferro non può sostituire del tutto la muratura, quest’ultima deve sapersi adattare alle leggi del primo.

Page 7: Gita scolastica a torino

Mole• La forma del monumento è particolare e unica, frutto di un'azzardata e singolare tecnica

architettonica eclettica ottocentesca, tipica dello stile artistico misto e rivoluzionario, caratteristico della fantasia di Alessandro Antonelli.

• Al di sopra del basamento si eleva la grande cupola, caratterizzata dalla volta allungata con pareti convesse in muratura autoportante. È formata da una sorta di guscio, costituito da pareti perimetrali inconsuetamente sottili (appena 12 cm di spessore), separate tra loro da un'intercapedine di 2 metri.

• La cupola è sovrastata da una struttura denominata "tempietto", che ripropone il tema sottostante del colonnato. Essa è posta a metà altezza, a quota 85,24 m ed è raggiungibile mediante un elevatore senza guide fisse, che risale dal centro dell'atrio sottostante, dando ai visitatori una panoramica interna della cupola a 360 gradi. Di forma quadrata, la struttura del "tempietto" è sorretta da due ordini di 6 colonne per lato ed è disposta su due piani ma l'accesso ai turisti è consentito soltanto a quello sottostante.

• Sopra la struttura mediana di si staglia la lunga guglia, costituita da una cuspide assai sviluppata in altezza che si ispira all'architettura neogotica. Per tal motivo, fu giudicata un bizzarro tentativo di mediare tra forme neoclassiche e neogotiche, miste alle innovazioni tecnologiche del tempo. Già lo stesso Antonelli sperimentò l'impiego del ferro, sfruttato in tutte le sue potenzialità strutturali, senza però tralasciare il linguaggio architettonico tradizionale. La guglia venne successivamente rinforzata con l'impiego dell'acciaio a seguito del rovinoso nubifragio del 1953. Il resto della guglia, oggi inaccessibile ai turisti, termina poi con 3 terrazzini circolari a 8 colonne, sovrastati da altri 3 analoghi in metallo e altri 6 piccoli circolari in cemento armato, fino alla stella a 12 punte posta in cima.

Page 8: Gita scolastica a torino

Piazza Castello

Piazza Castello è il centro e il cuore della città dei monumenti, dai quali è completamente contornata. È stata progettata nel 1584 dal Vitozzi; contornata da portici è il punto di sviluppo cittadino dalla Torino dei romani alla Torino risorgimentale. Ospita al suo centro

Palazzo Madama, il castello medievale ricavato dalle vecchie porte romane e ristrutturato con l'aggiunta della imponente facciata

settecentesca dello Juvarra. Dalla Piazza si aprono le grandi direttrici di Via Roma, di Via Pietro Micca, di Via Po e la pedonale Via Garibaldi

(una delle più lunghe d'Europa). Vi si affacciano oltre ad importanti punti commerciali e amministrativi: il Palazzo Reale, il Teatro Regio, il

Palazzo della Giunta Regionale, della Prefettura, delle Segreterie, l' Armeria e la Biblioteca Reale (contenente opere di Leonardo da

Vinci) e in Piazzetta Mollino, l' Archivio di Stato.Dal 1998, in occasione dell'ostensione della S. Sindone, la piazza dal lato del Palazzo Reale e di Via Garibaldi è diventata completamente

pedonale.

Page 9: Gita scolastica a torino

Palazzo Madama

• Collocata al centro di Piazza Castello, a cui indirettamente da il nome essendo parte integrante del 'castello' costituito dalle vecchie porte romane (Porta praetoria) adiacenti ad esso. Di epoca settecentesca e di disegno Juvarriano è la grandiosa facciata che da' su Via Garibaldi, fu sede del Senato Subalpino e poi Italiano; oggi è sede del Museo di Arte Antica (1863).

Page 10: Gita scolastica a torino

Palazzo Reale

Page 11: Gita scolastica a torino

Venaria Reale

Page 12: Gita scolastica a torino

Juventus Stadium

Page 13: Gita scolastica a torino

Filippo Juvarra• Juvarra(o Iuvara), Filippo. - Architetto (Messina 1676 - Madrid 1736). Si occupò

dapprima di architettura teatrale e di scenografia. Assunto al servizio di Vittorio Amedeo II, come primo architetto civile del re, fu molto attivo a Torino: facciata di S. Cristina e castello di Rivoli (1715); quartieri militari di porta Susa (1716); vari palazzi; basilica di Superga (iniziata nel 1717) ecc. Fu in Portogallo (1719-20), dove progettò la cattedrale, il patriarcato e la canonica di Lisbona. Tornato a Torino attese alla facciata di palazzo Madama (1718-21), alla decorazione della Venaria e di Rivoli, alla costruzione del casino di caccia di Stupinigi (1730-31) ecc. Soggiornò spesso a Roma (1732, progetto per la sacrestia di S. Pietro); nel 1735 fu chiamato a Madrid per progettarvi il Palazzo Reale, la Granja, il castello di Aranjuez. Come testimoniano anche le sue incisioni e i numerosi disegni (conservati a Roma, Torino, New York, Londra), la formazione culturale e lo stile personale di J., tra i maggiori architetti italiani del 18° sec., si formarono a Roma, sugli esempi di Fontana, di F. Borromini e degli antichi. La sua architettura si caratterizza per i larghi, aerei effetti prospettici e pittorici e propone alcuni elementi di ispirazione classica, soprattutto nella nitida misura delle parti e nella decorazione