Giovannina Mazzone

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LA FONDATRICE La fondatrice dell’Opera Istituto Nostra Signora di Lourdes, Giovannina Mazzone, nasce a Casale Monferrato il 28 luglio 1861. La madre, Giovanna Teglia, muore nel dare alla luce la piccola nonostante le cure immediate del marito, dottor Paolino Mazzone, primario medico dell’ospedale Santo Spirito. L’infanzia della piccola Giovannina trascorre nella casa degli zii e con la presenza costante del padre, nella cui dimora la piccola tornerà a otto anni. A sedici anni, Giovannina Mazzone affronta una prova ancora difficile, la morte del padre. Inizia a maturare la voglia di fare, come leggiamo nelle sue confidenze: “Avevo desideri più grandi di me, un bisogno di donazione a Dio e al prossimo”. Sfogliando una rivista missionaria, improvvisamente, intuisce la sua vera vocazione: “Andrò anch’io in missione”. Ma la sua visione di missione si rivela anche a livello locale con la nascita di un collegio e convitto aperto alle donne lavoratici, con l’apertura e lo sviluppo di un oratorio femminile e del primo circolo femminile di Azione Cattolica. La Casa Mazzone è aperta a centinaia di giovani donne, lavoratrici della terra e delle prime industrie, ma anche a quelle donne che vogliono studiare. La struttura casalese inizia ad attrarre giovani che desiderano condividere la visione missionaria della fondatrice, riassunta nel suo motto “Ogni forma di bene mi attrae”. Nasce la Congregazione Figlie di Nostra Signora di Lourdes, che la fondatrice vuole così chiamare per una particolare devozione. Negli anni bui della seconda guerra mondiale, Giovannina Mazzone dedica la sua attenzione alla protezione dei perseguitati ebrei della zona, nascondendone nella massima segretezza alcuni ed ospitando anche le prime riunioni clandestine dei Comitati di Liberazione. Giovannina Mazzone muore il 9 gennaio 1954. L’opera Mazzone crescerà di importanza e nella struttura, fino a diventare una realtà operante con più case in Italia, ma già con un occhio al paese di missione.... l’Africa. * * * * * LE “FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA DI LOURDES” La famiglia religiosa, fondata da Giovannina Mazzone all’inizio del secolo scorso con il preciso scopo di formare “piccole operaie del buon Dio che tendono a coprire quei vuoti che i grandi Istituti sorpassano”, come leggiamo nei suoi scritti, è la famiglia delle “Figlie di Nostra Signora di Lourdes”. Dopo l’approvazione, ottenute nel 1938, la comunità è andata via via crescendo sia come numero di religiose che come presenze operative missionarie, fino a raggiungere la struttura che oggi conta ben otto sedi, di cui cinque in terra d’Africa. “Lo spirito della nostra comunità è l’apostolato, la missionarietà”, scriveva la Fondatrice; e questo messaggio non è certamente andato perduto nella visione di chi ha seguito le sue orme nella guida della famiglia religiosa e delle comunità.

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Biografia e opera della "Tota Mansòn"

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LA FONDATRICE

La fondatrice dell’Opera Istituto Nostra Signora di Lourdes, Giovannina Mazzone, nasce a Casale Monferrato il 28 luglio 1861. La madre, Giovanna Teglia, muore nel dare alla luce la piccola nonostante le cure

immediate del marito, dottor Paolino Mazzone, primario medico dell’ospedale Santo Spirito. L’infanzia della piccola Giovannina trascorre nella casa degli zii e con la presenza

costante del padre, nella cui dimora la piccola tornerà a otto anni. A sedici anni, Giovannina Mazzone affronta una prova ancora difficile, la morte

del padre. Inizia a maturare la voglia di fare, come leggiamo nelle sue confidenze: “Avevo desideri più grandi di me, un bisogno di donazione a Dio e al prossimo”. Sfogliando una rivista missionaria, improvvisamente, intuisce la sua vera

vocazione: “Andrò anch’io in missione”. Ma la sua visione di missione si rivela anche a livello locale con la nascita di un collegio e convitto aperto alle donne lavoratici, con l’apertura e lo sviluppo di un oratorio femminile e del primo circolo femminile di Azione Cattolica. La Casa Mazzone è aperta a centinaia di giovani donne, lavoratrici della terra e delle prime industrie, ma anche a quelle

donne che vogliono studiare. La struttura casalese inizia ad attrarre giovani che desiderano condividere la visione missionaria della fondatrice, riassunta

nel suo motto “Ogni forma di bene mi attrae”. Nasce la Congregazione Figlie di Nostra Signora di Lourdes, che la fondatrice vuole così chiamare per una particolare devozione. Negli anni bui della seconda guerra mondiale, Giovannina Mazzone dedica la sua attenzione alla protezione dei

perseguitati ebrei della zona, nascondendone nella massima segretezza alcuni ed ospitando anche le prime riunioni clandestine dei Comitati di Liberazione. Giovannina Mazzone muore il 9 gennaio 1954. L’opera Mazzone crescerà di importanza e nella struttura, fino a diventare una realtà operante con più case in Italia, ma

già con un occhio al paese di missione.... l’Africa.

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LE “FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA DI LOURDES” La famiglia religiosa, fondata da Giovannina Mazzone all’inizio del secolo scorso con il preciso scopo di formare “piccole operaie del buon Dio che tendono a coprire quei vuoti che i grandi Istituti sorpassano”, come leggiamo nei suoi scritti, è la famiglia delle “Figlie di Nostra Signora di Lourdes”. Dopo l’approvazione, ottenute nel 1938, la comunità è andata via via crescendo sia come numero di religiose che come presenze operative missionarie, fino a raggiungere la struttura che oggi conta ben otto sedi, di cui cinque in terra d’Africa. “Lo spirito della nostra comunità è l’apostolato, la missionarietà”, scriveva la Fondatrice; e questo messaggio non è certamente andato perduto nella visione di chi ha seguito le sue orme nella guida della famiglia religiosa e delle comunità.

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Dalle parole di Monsignor Felice Moscone possiamo trarre una attenta descrizione dell’opera Mazzone: “Sono religiose chiamate ad un lavoro apostolico minuto, talvolta episodico e frammentario come quello delle spigolatrici; ma sempre teso a testimoniare Cristo con benignità e semplicità in ogni forma di bene e particolarmente in spirito missionario nei vari ambienti della chiesa locale e universale.” L’”Istituto di Nostra Signora di Lourdes” è stato riconosciuto nel 1944 e, dalla prima struttura di Casale Monferrato, ancora oggi sede della famiglia e Casa Madre della struttura, ha aggiunto, nel corso degli anni e nello spirito di missionarierà della Fondatrice, molte altre sedi operative con specifiche mansioni e caratteristiche. La struttura, a tutt’oggi, vede tre presenze in Italia, e precisamente a Casale Monferrato, in via Trevigi, dove si trova la sede della casa madre dell’Opera e la Direzione dell’Istituto, a Genova ed a Premia. La sede di Casale Monferrato ospita il noviziato e continua le opere di accoglienza per le giovani lavoratrici o studentesse che desiderano vivere vicine ai loro posti di lavoro o studio. Sono offerte anche una struttura di casa famiglia mensa ed un doposcuola per ragazzi e ragazze, oltre naturalmente un servizio di catechesi. A Genova è presente la struttura “Istituto Gavotti”, residence universitario per studentesse in splendida posizione panoramica sulle alture di Carignano, nei pressi dell’ospedale Galliera. Questa struttura ospita giovani ragazze che stanno completando il loro corso di studi. In Val Formazza, a Premia, a poca distanza dalla cascata del Toce, troviamo la casa di vacanza per le religiose e altri ospiti. Ma la più corposa presenza dell’Istituto Mazzone è in Africa, e precisamente nella repubblica del Benin, nel cuore dell’Africa occidentale. A Sokpontà troviamo la prima opera della famiglia. Nella struttura viene ospitato un orfanotrofio e offerto un dispensario medico. La struttura è dotata di una scuola primaria con convitto e, naturalmente, di una stazione missionaria. Dassà–Zoumè, invece, ospita la casa di accoglienza e l’apirandato, dove vengono accolte le aspiranti alla vita religiosa con una apposita comunità di studio. Viene inoltre fornita assistenza ed aiuto al vicino Santuario Mariale Notre Dame de la Paix. Abomey vede la presenza della Casa della Provvidenza Divina, dove vengono svolte opere di assistenza parrocchiale e pastorale. Le ragazze che frequentano l’università possono contare sulla struttura di Cotonou, dove è stata realizzata una casa di accoglienza anche per non aspiranti alla vita religiosa; il Foyer Sancte Therese de l’Enfant Jesus. Nella struttura viene anche svolta una vivace attività di pastorale parrocchiale. A Canà, invece, le aspiranti che hanno iniziato il percorso di noviziato trovano la loro casa di formazione. La comunità pubblica un bollettino trimestrale intitolato “Casa Mazzone” che viene inviato gratuitamente a chi ne fa richiesta. Festa solenne della comunità è l’11 febbraio. Dal primo cortile del 1938 alla grande famiglia e struttura del 2008, nonchè nelle

“case” africane, il motto dell’opera, “Ogni forma di bene mi attrae”, non è mai stato

ignorato.