Giovani oggi: valori, fiducia e percezione del futuro · • Scale nominali: risposte con categorie...

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Sociologia dell’educazione, a.a. 2015/2016 Milano, 26 marzo 2008 Milano, 26 marzo 2008 Milano, 23 marzo 2009 Milano, 04.04.2016 Giovani oggi: Giovani oggi: valori, fiducia e valori, fiducia e percezione del futuro percezione del futuro Marco Marco Vinante Vinante [email protected]

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valori, fiducia e valori, fiducia e

percezione del futuropercezione del futuro

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Indice della presentazioneIndice della presentazione

1. La ricerca empirica nelle scienze sociali1. La ricerca empirica nelle scienze sociali

2. I valori: dimensioni e definizioni2. I valori: dimensioni e definizioni

3. Le cose importanti della vita3. Le cose importanti della vita

4. Fiducia negli altri e orientamento al futuro4. Fiducia negli altri e orientamento al futuro

5. Bibliografia di riferimento5. Bibliografia di riferimento

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1. La ricerca 1. La ricerca

empirica nelle empirica nelle

scienze socialiscienze sociali

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Concetto

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La ricerca empirica nelle scienze sociali

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Esempio: Part. Politica

Part. invisibile:- Interesse- Coinvolgimento- Informazione

Part. visibile:- Elettorale- Partitica- Associativa

Dai concetti agli indicatori: un esempio

Concetto ����Punto di vista generale che indirizza la ricerca verso un ambito specifico

Dimensione ����Primo livello di scomposizione del concetto (n. dimensioni)

Indicatore ���� Traduzione/i osservabile/i o misurabile/i di una dimensione.

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• Scale nominali: risposte con categorie non ordinate

• es. risposte a scelta multipla (variabile: provincia, nazionalità, settore economico; Milano = Milano, Milano ≠ Torino)

• Scale ordinali: risposte con categorie ordinate rispetto ad una dimensione/direzione

• es. risposte a scelta multipla tra categorie ordinali (es. di variabile: titolo di studio; Laurea > Diploma sup. > Lic. media > Lic. elementare)

• Scale ad intervalli: risposte su scale numeriche che forniscono indicazioni su un continuum per ciascuna categoria in esame

• es. scale di Likert che misurano il grado di accordo/disaccordo (esiste una variabile continua sottostante: opinione su un tema)

• Scale di rapporto: risposte numeriche i cui rapporti, oltre che intervalli, hanno un significato matematico

• es. proporzioni, misure fisiche o economiche, ecc. (es. di variabile: peso in kg; altezza in cm; n. figli; reddito in €)

Le scale di misurazione nelle scienze sociali

La misurazione nelle scienze sociali

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• La scala è un insieme coerente di elementi ritenuti

indicatori di un concetto più generale

• La dimensione sottostante è concepita come una

proprietà continua

• È importante definire il n. d’opzioni di risposta/punti

di una scala (discriminazione nelle risposte vs

determinazione delle differenze)

• La scelta delle scale di misurazione vincola le tecnica

di analisi statistica da utilizzare

Vantaggi & limiti delle scale di misurazione

La misurazione: pro & contro

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• R. Likert, 1903-1981 (U.S.)

• Psicologo sociale e psico-metrico

• Studioso degli atteggiamenti

• Inventore delle scale additive (Summated Rating Scales)

Un padre della misurazione: Rensis Likert

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• È una ‘batteria’ di domande (n. elementi, ≈10/15)

• La risposta è a intensità graduata (del tutto o

completamente/molto/abbastanza/poco/per

nulla)

• C’è parziale autonomia semantica delle risposte

(ogni risposta ha significato anche in rapporto

alle scelte effettivamente disponibili per la

risposta)

Le scale di Likert

Un esempio di misurazione: le scale di Likert

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Milano, 04.04.2016La scala di Likert: un esempio

Per niente Poco Abbastanza Molto Non so

• Famiglia 1 2 3 4 5

• Lavoro 1 2 3 4 5

• Amicizia 1 2 3 4 5

• Attività politica 1 2 3 4 5

28. 28. La prego di dirmi quanto Lei considera importanti per la

Sua vita le cose di questo elenco (1 risposta per ogni riga)

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2. I valori: 2. I valori:

dimensioni e dimensioni e

definizionidefinizioni

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1. La dimensione affettiva (il desiderabile)

2. La dimensione cognitiva (il buono, il

bello, il giusto)

3. La dimensione selettiva (specifica i

criteri/orienta i comportamenti)

I valori: le tre dimensioni fondamentali (1)

(1) Vedi la lezione ‘Dimensione culturale: valori, norme e istituzioni’, 22/03/2106

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1. Valore come orientamentoorientamento da cui derivano i

fini delle azioni umane

2. Valore come tensionetensione verso qualcosa ritenuto

ideale e desiderabile ma ancora da realizzare

(valori mondani vs valori extra-mondani)

3. Valore come fatto socialefatto sociale legato alla vita di

individui/gruppi sociali

4. Valore come sceltascelta consapevole/inconsapevole

di individui/gruppi sociali (sistema di valori)

I valori: un campo semantico complesso

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‘Un valore è una concezione del desiderabile,

esplicita o implicita, distintiva di un individuo

o caratteristica di un gruppo, che influenza

l'azione con la selezione tra modi, mezzi e fini

disponibili’ [C. Kluckhohn, 1951, p. 395*]* "Values and value-orientations in the theory of action: An exploration in definition and

classification." in T. Parsons & E. Shils (Eds.) (1951) Toward a general theory of action.

Cambridge, MA: Harvard University Press

Definizione di valore (I): Klide Kluckhohn

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•La funzione del valore sociale è quella di

orientare l’azione sociale, cioè quel tipo di

azione che è specificamente riferita

all’interazione (effettiva o possibile o ipotetica)

con altri attori sociali e alle reciproche

aspettative di comportamento

•Questa concezione di ‘valore’ risulta essere

‘criterio di valutazione e termine di riferimento di

ogni atto di scelta’

Definizione di valore (II): Max Weber

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Valore è un criterio generale che

governa la scelta tra corsi di azione

alternativi.

Definizione di valore (III): Alberto Marradi

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1. Generalità

2. Sistematicità

3. Persiste nel tempo (specie nel medio-lungo

periodo)

4. Trasmesso dall’ambiente sociale

(‘socializzazione primaria’, infanzia/

adolescenza)

5. Selettività tra corsi d’azione alternativi

(permette la risoluzione di dilemmi morali)

Le caratteristiche di un valore (Alberto Marradi)

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• Nel linguaggio della vita quotidiana c’è una

netta distinzione tra valori, atteggiamenti e

opinioni

• I valori non sono collegati a specifici oggetti o

situazioni mentre l’atteggiamento è sempre un

atteggiamento verso qualcuno/qualcosa,

l’opinione è sempre un’opinione su

qualcuno/qualcosa (oggetto/attore sociale)

[Rokeach M., 1968, p. 454**]** Rokeach M. (1968) “The Nature of Attitudes” in International

Encyclopedia of the Social Sciences, vol I, London-New York: Macmillan

La distinzione tra valori, atteggiamenti e opinioni

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Quale relazione tra valori e opinioni?

•I valori di fondo determinano gli atteggiamenti e le ‘posizioni generali’ (‘general postures’) di individui, attori, gruppi sociali e organizzazioni [Hurwitz, Peffley, 1987, p. 1127]

•Gli atteggiamenti determinano le opinioni sui problemi specifici, di cui solo pochi hanno una cognizione precisa (es. nel sondaggio d’opinione l’opinione si crea come risposta a uno ‘stimolo/domanda’. L’opinione non preesiste alla domanda di ‘stimolo’)

La relazione tra valori e opinioni

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�I valori sono legati sia concettualmente sia

empiricamente alle norme sociali: le norme sociali

sono articolazioni concrete e specifiche di valori,

consentono di ‘verificare’ in che misura i valori

sociali sono incorporati nelle norme stesse e

tutelati da sanzioni specifiche

� Uno stesso valore può essere ‘terminale’ di

riferimento di molte norme sociali e/o giuridiche: il

rapporto tra valore e norma è un rapporto di ‘uno a

molte’

Valori e norme sociali (2)

(2) Vedi la lezione su ‘Dimensione culturale: valori, norme e istituzioni’, 22/03/2106

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�Il livello delle dichiarazioni implica ciò che una persona ritiene sia giusto rispondere (in un’intervista) su ciò che deve essere fatto in una situazione data (in cui si può scegliere un valore o tra valori)

�Può esserci una ‘distanza’ tra ciò che un intervistato dichiara sia giusto fare in una situazione specifica e ciò che effettivamente fa quando la situazione diventa concreta

Valori e dichiarazioni dei soggetti

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�Dichiari che è giusto fare una specifica cosa

(ciò che ‘dichiarato pubblicamente’)

�Ritieni davvero che sia giusto fare quella

cosa in una specifica situazione (ciò che è

ritenuto giusto soggettivamente’)

�Fai davvero quella cosa quando si presenta

la specifica situazione (ciò che è ‘agito

effettivamente’)

Lo ‘scarto’ tra valori e dichiarazioni

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� Deficit informativo/‘opacità’ cognitiva

� Interessi personali dell’attore sociale

� Pressione di attori sociali/contesto di

riferimento (‘controllo sociale’)

� Opportunità/costi offerti dalla situazione

concreta

Quali diaframmi tra valori, dichiarazioni e azioni?

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3. Le cose importanti 3. Le cose importanti

della vitadella vita

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Milano, 04.04.2016Giovani e valori

6

17

22

28

28

35

42

47

52

58

65

66

67

68

74

76

80

80

87

92

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Attività politica

Prestigio sociale

Religione

Fare carriera

Impegno sociale

Sport

Divertimento

Solidarietà

Sicurezza

Rispetto regole

Autorealizzazione

Democrazia

Lavoro

Istruzione

Amicizia

Amore

Libertà

Pace

Famiglia

Salute

Le cose importanti della vita

(% di 15-34 anni, che indicano “Molto importante” il valore indicato - 2004

Fonte: IV Indagine Iard, 2007)

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Milano, 04.04.2016

1983 1987 1992 1996 2000 2004

Famiglia 82 83 86 86 86 84

Amicizia 58 61 71 73 75 78

Lavoro 68 67 60 63 61 61

Tempo libero 44 44 54 54 52 55

Solidarietà - - - 59 47 42

Interessi culturali 34 32 36 40 33 39

Fare carriera - - - 46 38 34

Impegno sociale 22 18 24 22 18 25

Attività politica 4 3 4 5 4 6

Le cose importanti della vita(% di 15-24 anni, che indicano “Molto importante”, dal 1983 al 2004)

I cambiamenti nel tempo

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30

40

50

60

70

80

90

1983 1987 1992 1996 2000 2004

Lavoro Amicizia SolidarietàTempo libero Fare carriera

Il sistema dei valori giovaniliLe cose importanti della vita

(% di 15-24 anni, che indicano “Molto importante” il valore indicato per anno di rilevazione)

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Milano, 04.04.2016Valori e orientamento di genere (2004)

Maschi e FemmineLe ‘cose’ più importanti

• Sport

• Fare carriera

• Benessere economico

• Prestigio sociale

• Guadagnare molto

Impegno sociale

Istruzione

Interessi culturali

Solidarietà

Amore

Democrazia

Pace

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Milano, 04.04.2016Valori e classi d’età (2004)

L’importanza cresce con

l’avanzare dell’età

•Solidarietà

•Sicurezza e ordine pubblico

L’importanza si riduce

con l’avanzare dell’età

Lavoro

Amicizia

Fare carriera

Divertimento

Prestigio sociale

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Milano, 04.04.2016Valori e capitale culturale familiare (2004)

L’importanza cresce con

maggiore capitale culturale

familiare

• Amicizia

• Politica

• Istruzione

• Cultura

• Tempo libero

• Sport

• Libertà

• Democrazia

• Rispetto delle regole

L’importanza diminuisce con maggiore capitale culturale familiare

SolidarietàBenessere economicoPatriaPrestigio socialeGuadagnare molto

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Milano, 04.04.2016I valori: le dinamiche nel tempo

-1,5

-1,0

-0,5

0,0

0,5

1,0

1,5

-3,0 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0

Famiglia

Lavoro

Amore amici

Svago

Sport

Studio e cultura

Impegno sociale

Impegno religioso

Attività politica

Esteriorità

Interiorità

Collettività

Socialitàristretta

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4. Fiducia negli altri e 4. Fiducia negli altri e

orientamento al futuroorientamento al futuro

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• Gran parte della gente è degna di fiducia =

32,1%

• Gli altri, se si presentasse l’occasione,

approfitterebbero della mia buona fede =

53,3%

• Non so = 14,6%

I giovani e la fiducia (2004)

Fiducia e sfiducia negli altri (Iard, 2004)

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Fiducia e sfiducia negli altri (Istituto Toniolo, 2013)Gran parte delle persone è degna di fiducia. Può dirci quanto è

d’accordo con questa frase?

I giovani e la fiducia (2012)

Abbastanza35%

Molto6%

Poco45%

Per nulla14%

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40

50

60

70

80

90

1987 1992 1996 2000 2004quando penso al mio futuro lo vedo pieno di possibi lità e sorpresenella vita è importante avere degli obiettivi e del le metenella vita è sempre meglio tenersi aperte molte pos sibilità e molte stradeal giorno d'oggi per riuscire nella vita è necessar io saper rischiareanche le scelte più importanti della vita non sono mai per sempre

Gli orientamenti al futuro

% di 15-24enni, che si dichiarano d’accordo con le affermazioni riportate (per anno)

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Sociologia dell’educazione, a.a. 2015/2016

Milano, 26 marzo 2008Milano, 26 marzo 2008Milano, 23 marzo 2009

Milano, 04.04.2016

Il futuro è un rischio? (Istituto Toniolo, 2013)Quando penso al mio futuro lo vedi pieno di rischi e di

incognite. Può dirci quanto è d’accordo con questa frase?

I giovani e il futuro (2012)

Abbastanza48%

Molto23%

Poco24%

Per nulla5%

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La reversibilità delle scelte (Istituto Toniolo, 2013)Non esistono nella vita scelte che valgono per sempre, c’è sempre la

possibilità di tornare indietro. Può dirci quanto è d’accordo con questa frase?

I giovani e il futuro (2012)

Molto 16%

Abbastanza41%

Poco33%

Per nulla10%

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45

50

55

60

65

1996 2000 2004 2012

Anche le scelte più importanti della vita non sono mai per sempre

Gli orientamenti al futuro

La reversibilità delle scelte (% di 15-24enni [%18-29enni per il 2012] che si dichiarano d’accordo con l’affermazione)

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1. Fiducia nel prossimo

2. Visione positiva del futuro

3. Capacità di porsi mete e obiettivi

4. Fiducia nelle proprie capacità

5. Capacità di assumere rischi

Autodeterminazione e fatalismo

Le dimensioni dell’indice di ‘autodeterminazione/fatalismo’

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Milano, 26 marzo 2008Milano, 26 marzo 2008Milano, 23 marzo 2009

Milano, 04.04.2016

-0,6

-0,4

-0,2

0

0,2

0,4

0,6

Disoccupato Inattivo Studente Occupato

Autodeterminazione (+)/fatalismo (-) per status professionale

Orientamenti al futuro e condizione di vita (2004)

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Milano, 04.04.2016Orientamenti al futuro e livello culturale (2004)

Autodeterminazione (+)/fatalismo (-) per livello culturale della famiglia d’origine

-0,3

-0,2

-0,1

0

0,1

0,2

0,3

Basso Medio Medio-alto Alto

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Milano, 04.04.2016Orientamenti al futuro e soddisfazione per la vita (2004)

Autodeterminazione (+)/fatalismo (-) per grado di soddisfazione della vita

-1,5

-1

-0,5

0

0,5

1

1,5

Per niente Poco Abbastanza Molto

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5. Bibliografia di 5. Bibliografia di

riferimentoriferimento

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1. Franco Crespi, Metodi e funzioni della ricerca sociologica, in Le vie

della sociologia, Bologna, il Mulino. (pp. 293-305/505, in Dispensa)

2. Cinzia Meraviglia, Metodologia delle scienze sociali. Un’introduzione, Roma, Carocci, 2004 (pp. 139-152, in Dispensa)

3. Maurizio Ambrosini e Loredana Sciolla, Sociologia, Milano, Mondadori Università, 2015 (Parte III, Cap. 1, La cultura, pp.121-144)

4. Antonio de Lillo, ‘Giovani e valori’ in Rapporto Giovani. Sesta

indagine dell’Istituto Iard sulla condizione giovanile in Italia, a cura di Carlo Buzzi, Alessandro Cavalli, Antonio de Lillo, Bologna, Il Mulino, 2007 (pp. 139-160, disponibile nel Materiale Didattico)

5. Pierpaolo Triani, ‘Una fiducia da coltivare. L’atteggiamento verso la

vita, l’appartenenza e la pratica religiosa, il rapporto con le

istituzioni’ in La condizione giovanile in Italia, Rapporto Giovani

2013, a cura di Istituto Giuseppe Toniolo, Bologna, Il Mulino, 2013 (pp. 177-185, disponibile nel Materiale Didattico)

Bibliografia di riferimento

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Grazie per lGrazie per l’’attenzione attenzione

e buon e buon

proseguimento!proseguimento!