Giornale Gennaio

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L’EDITORIALE di Diego Cordioli GENNAIO 2013 Registrazione al Tribunale di Verona n. 1838 NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE DEL COMPRENSORIO VILLAFRANCHESE Villafranca: diamole fiducia Senza anticiparci o farsi attende- re, puntuale è scoccato il 2013. Le lancette dell’informazione si sono sincronizzate con l’ anno nuovo e anche quelle della politica stanno facendo lo stesso. Un ticchettio di propositi e intenzioni che confi- diamo trovino presto attuazione. Anche noi come giornale abbiamo tanti progetti per questo 2013 e come ciascuno di voi, ci stiamo im- pegnando per migliorare ogni mese di più. A questo proposito vi pre- sentiamo due novità che crediamo possano catturare l’attenzione di molti. La prima riguarda una pagina in divisa: quella attraverso la qua- le la Compagnia dei Carabinieri di Villafranca ci terrà aggiornati sulla situazione della criminalità nel no- stro territorio, riferendoci le sue ultime operazioni. La seconda coin- volge una dimensione che ha meno a che vedere con l’azione ed è più spirituale: nel raccoglimento di una pagina che si trasformerà in un ide- ale convento di carta e inchiostro, osserveremo la vita dei nostri frati Cappuccini che si racconteranno a voi lettori. Lasciamo al 2012 appena trascorso recriminazioni, rimpianti e accuse: il 2013 ci chiama ad affron- tare coscientemente ogni problema della nostra cittadina, spronandoci a cercare una soluzione condivisa. E l’interesse a trovare ancora idee e strategie per fare della nostra Villa- franca un paese sempre più acco- gliente, non manca né da parte dei cittadini né da quella delle istituzio- ni. Se l’anno nuovo solitamente ini- zia con una lista di “vorrei” e “farò” personali, cerchiamo di estendere questo elenco a tutta Villafranca: › segue pag. 2 I bandi di concorso dell’Aeronautica L’ARMA AZZURRA articolo a pag. 8 I Cappuccini, da quasi V secoli a Villafranca articolo a pag. 14 FRATI CAPPUCCINI Il WWF accorre in soccorso del Tione articolo a pag. 19 AMBIENTE La sanità in mano ad aziende private PRIMO PIANO articolo a pag. 3 Chiude l’ufficio postale di Rosegaferro articolo a pag. 6 ATTUALITA’ Centro giovanile: un progetto controverso PRIMO PIANO articolo a pag. 5 Criminalità: i Carabinieri rispondono Da questo mese il nostro giornale ospita una rubrica dedicata all’Arma del Carabinieri, informando la cittadinanza sulle molteplici attività della Compagnia dei Carabinieri di Villafranca sul territorio veronese.

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Sfogliabile Gennaio

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L’ E D I TO R I A L E d i Diego Cordiol i

GENNAIO 2013Reg is t raz ione a l Tr ibuna le d i Verona n . 1838

N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E

Villafranca: diamole fiducia

Senza anticiparci o farsi attende-re, puntuale è scoccato il 2013. Le lancette dell’informazione si sono sincronizzate con l’ anno nuovo e anche quelle della politica stanno facendo lo stesso. Un ticchettio di propositi e intenzioni che confi-diamo trovino presto attuazione. Anche noi come giornale abbiamo tanti progetti per questo 2013 e come ciascuno di voi, ci stiamo im-pegnando per migliorare ogni mese di più. A questo proposito vi pre-sentiamo due novità che crediamo possano catturare l’attenzione di molti. La prima riguarda una pagina in divisa: quella attraverso la qua-le la Compagnia dei Carabinieri di Villafranca ci terrà aggiornati sulla situazione della criminalità nel no-stro territorio, riferendoci le sue ultime operazioni. La seconda coin-volge una dimensione che ha meno a che vedere con l’azione ed è più spirituale: nel raccoglimento di una pagina che si trasformerà in un ide-ale convento di carta e inchiostro, osserveremo la vita dei nostri frati Cappuccini che si racconteranno a voi lettori. Lasciamo al 2012 appena trascorso recriminazioni, rimpianti e accuse: il 2013 ci chiama ad affron-tare coscientemente ogni problema della nostra cittadina, spronandoci a cercare una soluzione condivisa. E l’interesse a trovare ancora idee e strategie per fare della nostra Villa-franca un paese sempre più acco-gliente, non manca né da parte dei cittadini né da quella delle istituzio-ni. Se l’anno nuovo solitamente ini-zia con una lista di “vorrei” e “farò” personali, cerchiamo di estendere questo elenco a tutta Villafranca:

› segue pag. 2

I bandi di concorsodell’Aeronautica

L’ARMA AZZURRA

articolo a pag. 8

I Cappuccini, da quasiV secoli a Villafranca

articolo a pag. 14

FRATI CAPPUCCINI

Il WWF accorre insoccorso del Tione

articolo a pag. 19

AMBIENTE

La sanità in manoad aziende private

PRIMO PIANO

articolo a pag. 3

Chiude l’ufficiopostale di Rosegaferro

articolo a pag. 6

ATTUALITA’

Centro giovanile: unprogetto controverso

PRIMO PIANO

articolo a pag. 5

Criminalità: i Carabinieri rispondonoDa questo mese il nostro giornale ospita una rubrica dedicata all’Arma del Carabinieri, informando la cittadinanza sulle molteplici attività della Compagnia dei Carabinieri di Villafranca sul territorio veronese.

2 01 13Primo Piano

A cura dI Diego Cordioli

Cosa impedisce a Villafranca di spiccare il volo?

Quote rosa: il via alla doppia preferenza

Alcuni di voi ricorderanno che l’editoriale di novembre del nostro giornale si apriva con questo invito e speranza: vo-lare alto. Se Villafranca sembra restare spesso ancorata a terra, il problema è anzitutto politico.

Ed ora, a elezioni vicine, siamo tutti chiamati ad interrogarci sul ruolo e sul significato della politica. Quello che ci proponia-mo, come giornale, è di essere al centro del dibattito in merito alle prossime elezioni, di infor-mare la cittadinanza e di dialo-gare con ciascuno di voi lettori, per capire insieme cosa fare per-ché la Villafranca di domani sia più vivibile, più a misura d’uomo, più democratica e amministrata meglio. I giochi politici spesso sono complicati e sfuggono agli elettori; ma confidiamo che a tenere le redini della Villafranca che verrà, siano politici villafran-chesi che non debbano rendere conto ad altri del proprio ope-rato politico se non ai cittadini di Villafranca. Bisogna avere il coraggio di procedere da soli, senza ordini dall’alto. Perché troppo spesso accade che i po-litici locali, guardando troppo in

alto, possano incorrere nel ri-schio di far cadere il nostro pae-se in basso, facendo gli interessi altrui e non dei villafranchesi. Le ambizioni devono essere alte, ma lo sguardo deve essere rivolto ai cittadini, non ad inte-ressi politici che li scavalchino e non tengano conto dei loro bi-sogni. Volare alto, quindi, ma con lo sguardo fermo su Villafranca. Ci auguriamo che i nostri futuri amministratori possano godere di un ampio consenso dei vil-lafranchesi, che si rivolgano ad essi e non ad altri come loro principali interlocutori e che finalmente Villafranca, che rap-presenta il primo comune della provincia dopo Verona, inizi dav-vero a contare politicamente. Ma per far questo occorre se-rietà, onestà e anche una buona dose di coraggio. Il coraggio di mettere davanti ai diktat di Par-tito, i nostri concittadini, le loro

esigenze, le loro priorità. Negli anni passati Villafranca ha avuto anni floridi e sindaci capaci; an-che se non sarà semplice torna-re alla situazione politica di un tempo, la Villafranca di domani merita di essere gestita da una classe politica con lo stesso ca-risma politico di quel periodo storico. Errori, certo, ne sono stati fatti, ma a quel tempo fare politica era una missione e un impegno, non uno strumento per assecondare volontà supe-riori. La sfiducia che investe la classe politica da parte dei citta-dini è forte; ma resta chi conser-va una visione alta della politica, non inficiata da bassi interessi di parte. Giovani e meno giovani, di ogni professione ed estrazio-ne sociale, che hanno compreso che la politica è aver cura del bene comune. E aver cura impli-ca avere a cuore la situazione di ciascun concittadino, farsi carico

dei loro bisogni e curare una Villafranca che, come la nostra nazione, è in una situazione di semi-paralisi dovuta ad una si-tuazione politica ed economica quanto mai ingessata. Sarà com-pito della futura classe dirigente farla uscire dall’attuale stallo. Vil-lafranca ha grosse potenzialità di sviluppo, ma spesso il suo volo è stato impedito. Il lavoro che è stato fatto congiuntamente dalle amministrazioni e dai cit-tadini però non può essere tut-to gettato al vento: c’è tanto da aggiustare, tanto da migliorare. E quando il velivolo politico sarà pronto per spiccare il volo, tutta Villafranca potrà finalmente be-neficiare di un nuovo panorama, di una prospettiva dall’alto. Ma per farlo, serve l’entusiasmo e la collaborazione di ciascuno di voi, insieme passeggeri e piloti della Villafranca che sarà.

“E’ un’ottima notizia quella dell’ap-provazione definitiva alla Camera della legge che introduce la doppia prefe-renza di genere per le elezioni nei Co-muni. Una notizia attesa e una vittoria di tante donne che hanno sconfitto le notevoli resistenze che si opponevano all’introduzione di uno strumento utile a sostenere le candidate”, ha dichia-rato Roberta Agostini, portavoce del-la conferenza delle donne del PD. “E’ evidente, infatti, che la preferenza unica abbia penalizzato fortemente l’elezione delle donne (le amministratrici sono solo il 18% sul totale) poiché fa lievi-tare i costi della campagna elettorale e favorisce una competizione individuale spesso esasperata, tutti fattori questi che non aiutano la partecipazione fem-minile. Una democrazia in cui una parte rilevante della popolazione è esclusa o marginalizzata, è una democrazia incom-piuta. Il voto di oggi serve a valorizzare il prezioso contributo delle donne nella vita pubblica, a includere competenze e punti di vista, specie in momento come questo in cui può risultare determinate per uscire dalla grave crisi politica ed economica. Ora ci auguriamo che tut-te le forze politiche facciano proprio il principio della democrazia paritaria, es-senziale per rafforzare la vita delle isti-

tuzioni e per renderla più rispondente ai bisogni e alla vita concreta del Paese. Ci aspettiamo che la legge sia applicata e che sempre più donne possano, gra-zie a questo strumento, partecipare ed essere elette”. “L’approvazione definiti-va della legge sulla pari rappresentanza di genere nei consigli degli enti locali e regionali, che prevede anche l’espres-sione della doppia preferenza di genere, è un fatto davvero molto positivo che porterà aria nuova già nelle prossime elezioni amministrative e regionali”, ha commentato la senatrice del PD Ma-ria Fortuna Incostante, vicepresidente della Commissione Affari costituziona-li. “Ora auspichiamo che questo passo avanti in favore delle donne possa in-fluenzare positivamente il dibattito sulla legge elettorale. Ricordiamo infatti che purtroppo finora la commissione Affa-ri costituzionali ha approvato, contro il nostro volere, nell’ambito del testo Malan, la tripla preferenza, che di fatto vanifica il riequilibrio della rappresen-tanza”. “L’approvazione all’unanimità da parte della Commissione europea di una proposta di direttiva per introdur-re le quote rosa nei Cda delle aziende pubbliche e private è davvero un fatto storico e bene ha fatto la commissaria Viviane Reding a non demordere. L’alibi

di chi sostiene che non ci sono abba-stanza possibili consigliere qualificate per gli incarichi di comando non regge più: in ogni Paese ci sono elenchi di ma-nager donne con tutte le carte in re-gola per assumere il comando, ma che vengono ancora discriminate. Eppure cambiare si può, come ha dimostrato di recente anche l’Italia che per una volta, con l’approvazione della specifica normativa in materia di quote rosa nei Cda, si è rivelata all’avanguardia”. Lo ha detto la senatrice del PD Vittoria Fran-co. “La grande decisione che ha assunto oggi la Commissione europea - conti-nua ancora Vittoria Franco - già fa di-scutere. Ma la ripresa dell’Europa dalla crisi passa per una maggiore presenza delle donne nei posti di potere, sia nel mondo politico che economico. I Pae-si europei non possono più rinunciare ai talenti femminili, ne va del futuro del continente”. L’eurodeputata del PD Silvia Costa, membro della commissio-ne Donne del Parlamento europeo ha commentato con plauso anche l’appro-vazione da parte della Commissione europea della proposta di direttiva di Viviane Reding sulle quote di genere nei Cda delle imprese pubbliche e pri-vate. “E’ un’ottima notizia per le donne europee, e insieme una vittoria del Par-

lamento, come la stessa commissaria ha riconosciuto. Come relatrice ombra per il Gruppo S&D in commissione Donne, sottolineo l’importanza di ave-re recepito che per le nomine, a parità di qualificazione, sarà privilegiato il ge-nere meno rappresentato. Al netto di qualche annacquamento, va comunque sottolineato che è questa la via giusta. Lo dimostrano del resto anche i risul-tati dell’Italia, citata tra i buoni esempi dalla commissaria Reding, che in pochi mesi dall’approvazione della legge sulle quote ha aumentato del 3% il numero delle donne nei board. Purtroppo - ha aggiunto Costa - la contrarietà manife-stata immediatamente dal governo te-desco, insieme ai dubbi già noti di molti paesi del nord Europa, fa temere che la battaglia non sia affatto terminata, ma che anzi cominci ora. Starà ora al Parla-mento europeo, e alla sua commissione Donne, di andare avanti in questa dire-zione confermando la grande unità po-litica registrata fin qui sulla questione. Le opinioni pubbliche europee devono sostenerci nelle prossime tappe di que-sta lunga marcia per più donne nei po-teri decisionali”.

Qualche riflessione sulle responsabilità della politica ed un augurio per la futura classe dirigente: che

Villafranca riesca a volare sempre più in alto, indipendentemente dai giochi di partito e da vincoli superiori.

Con l’approvazione della legge alla Camera, è stato valorizzato il ruolo delle donne, grazie alla doppia preferenza di genere che

riguarda le elezioni nei Comuni italiani. Riportiamo in merito alcune considerazioni delle esponenti del PD.

di Diego Cordioli

diamoci e diamole fiducia per impegnarci insieme a creare la Villafranca che vorremmo. Un compito importante, in questo, lo assume la politica ma in vista delle elezioni, che sappiamo essere così vi-cine, tutta la cittadinanza è chiamata non solo ad esprimere, attraverso il voto, il suo sostegno ad un determinato program-ma politico ma a farsi essa stessa parte attiva. La ras-segnazione, prima di an-dare alle urne, coinvolge molti ed è di solito con-dita dal canonico: “cosa cambia?”. La situazione invece cambierebbe se ciascuno tenesse davvero in considerazione quella Villafranca che è prima di tutto nostra e a cui, ap-partenendoci, anche noi apparteniamo. Allora il di-sinteresse, lo scontento e l’indifferenza che trascura come vanno e come an-dranno le cose, lasciamoli al 2012 e inauguriamo il 2013 con quel motto che era così caro a Don Milani: “I care”. Perché a noi Villafranca sta davve-ro a cuore e ne avremo cura.

Diego Cordioli

...continua da pag. 1

L’ E D I TO R I A L E

A cura di Diego Cordioli

Primo Piano 3

La Sanità in mano ad aziende privatePer contenere le spese e risparmiare, gli ospedali fanno ricorso al privato. E’ quanto conferma una gara per affidare ad esterni gli esami di laboratorio non effettuati direttamente dalle ULSS di Bussolengo e Legnago.

Nel bando si legge che è indet-ta una gara, in unione d’acqui-sto, per aggiudicare il servizio di esecuzione di esami di labora-torio, per un importo di quasi 160 mila euro. Alla ditta privata che potrà garantire quanto so-pra al prezzo più basso, sarà affi-dato il servizio. Viene specificata l’applicazione, alla gara di affida-mento, di quelle clausole facenti parte del Protocollo di legalità, sottoscritto in Regione Veneto il 9 gennaio 2012, per preve-nire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Chi si aggiudicherà la gara, avrà l’obbligo di fornire contenitori rispondenti ai requisiti di legge per il trasporto dei campioni biologici; di ritirare con cadenza giornaliera, sotto la propria re-sponsabilità e a proprio carico, i campioni raccolti presso le sedi di Bussolengo e Legnago; di ga-rantire il trasporto refrigerato/congelato di quei campioni che richiedono questa modalità di conservazione. Inoltre dovrà eseguire gli esami con metodo analitico, come da contratto; provvedere all’invio, presso una struttura convenzionata, di quei campioni per i quali sono ri-

di Diego Cordioli

ULSS 22 : Aspettando le schede regionali di Stefano Tabarelli

Ci siamo: le schede regionali che definiranno per i prossimi anni quali e quanti nosocomi resteranno per acuti e quali ver-ranno riconvertiti, sono in procinto di essere svelate. Attraverso tali schede, il piano socio sanitario regionale avrà la sua piena applicazione e soprattutto definirà quali servizi saranno destinati ai vari ospedali. Come tutti sanno l’ospedale di Villafranca dovrebbe essere ospedale per acuti e di conseguenza l’ospedale di Isola della Scala dovrebbe essere riconvertito o avere altra destinazione. Villafranca, come ospedale per acuti, dovrà avere un’area chirurgica collegata con pronto soccorso ed un’unità operativa di diagnosi, oltre ai servizi già esistenti, per garantire il trattamento in caso di emergenza. Tutto ciò potrà essere realizzato tra due anni circa perché solo quando i lavori saranno terminati potremo vedere se quanto abbiamo detto sarà confermato nei fatti e nelle schede ospedaliere. Intanto l’ospedale di Isola della Scala ha cominciato un declino lento e certa-mente con un futuro incerto: infatti ora sono garantiti i servizi, ma la speranza di una riconversione è attaccata ad un filo. Noi, come UGL sanità ci chiediamo: se l’ospedale di Villafranca dovrà aspettare per avere lo status per acuti (causa lavori) ed Isola della Scala sarà riconvertito o dismesso, come si intende affrontare su un così vasto territorio l’emergenza? E’ una domanda che molti cittadini si sono posti e la risposta dovrà essere concreta, soprattutto in questo momento socio economico in cui i tagli effettuati hanno messo a dura prova il sistema sanità. Inoltre non dobbiamo dimenticare che in questo momento c’è chi sta lavorando in questi due nosocomi, perché, anche con tante difficoltà, essi, con la loro professionalità stanno garantendo servizi e cure. Ora la parola passa ai cittadini ed insieme a loro esortiamo tutti i politici a non tradire le loro promesse.

chiesti esami non eseguiti diret-tamente e sarà suo compito ga-rantire la trasmissione informa-tizzata del referto, in modo si-curo e rispettando la normativa sulla privacy. Dovrà quindi farsi carico di consentire l’accesso informatico in modalità riserva-ta ai referti di propria pertinen-za, inviare, con cadenza almeno mensile, il referto cartaceo per il completamento della referta-

zione nel caso non venga utiliz-zata la firma digitale dei referti e trasmettere via e mail ogni variazione di metodologia o possibili ritardi avvenuti. Trime-stralmente avrà anche da invia-re per via informatica l’elenco delle prestazioni erogate e sarà suo obbligo quello di espleta-re il servizio con continuità. In caso di sciopero di personale o di altre cause di forza maggiore,

dovrà darne comunicazione e se si verificheranno casi di ma-lattia o infortunio degli addetti, dovrà essere comunque assicu-rata la continuità e l’efficienza del servizio. L’azienda ULSS in qualsiasi momento potrà pre-disporre controlli qualitativi e gli accertamenti che riterrà opportuni. Se questo è grosso-modo il contenuto del bando, restano numerose le perplessi-

tà sulla decisione di affidare a privati questo servizio. Questa strategia di risparmio a tutti i costi, può davvero dare benefi-ci ai pazienti degli ospedali o è l’ennesimo indizio del degrado che investe il nostro Paese? Le questioni restano quindi aper-te: quali sono le reali motiva-zioni della sanità pubblica che la inducono a ricorrere, sem-pre più spesso, a ditte private? Sono esse davvero in grado di garantire la stessa qualità del servizio precedentemente erogato? A voi lettori e fru-itori dei servizi delle nostre ULSS, la risposta.

L’inaugurazione si è tenuta il 16 Dicembre scorso nel cuore del capoluogo, presso i locali del Fondaco, un ex magazzino di mobili antichi che, grazie al lavoro di molte persone che condividono questo percorso, utilizzando materiali riciclati, è stato trasformato in un vero e proprio luogo di aggregazione e partecipazione, aperto ora a tutta la cittadinanza.Di fronte ad una nutrita folla

di cittadini è stata inaugurata questa nuova proposta che lo stesso Martari ha tenuto a bat-tesimo: “In un momento sto-rico segnato da una profonda crisi economica e da una non meno grave crisi della politica, in cui i cittadini sono sempre più sfiduciati nelle istituzioni – ha spiegato - crediamo che sia necessario ripartire dal basso, favorendo la partecipazione delle persone alla gestione del loro prossimo futuro, mettendo al centro donne e uomini con i loro sogni e le loro potenziali-tà”. E’ stata messa in evidenza la volontà di dare vita ad un vero “Cantiere”, cioè ad un luogo in cui grazie al lavoro quotidiano di molte persone, con storie e competenze diverse, si pos-sa organizzare una nuova idea di città e costruire insieme un programma condiviso.All’idea lanciata da Martari

verso la fine di ottobre ha ade-rito oltre un centinaio di per-sone, che si è riunito con co-stanza, confrontandosi sulle te-matiche amministrative più ur-

genti. Sono nati quattro tavoli di discussione: economia e lavoro; giovani, cultura e cittadinanza; sanità, scuola e sociale; ambien-te e territorio. Dall’analisi fatta sulle problematiche principali sono emerse molte nuove idee e proposte che, entro la metà di febbraio, troveranno posto in un programma che farà sintesi del percorso fatto. La testimonian-za dei portavoce di ogni tavolo ha anticipato l’atteso annuncio di Martari, che ha formalizzato la sua candidatura a sindaco per le prossime elezioni ammini-strative, sottolineando che “Ci proponiamo un obiettivo am-bizioso: costruire una proposta politica forte ed innovativa che riporti Villafranca ad un ruolo di protagonista del territorio, in grado di migliorare le relazioni con gli altri comuni limitrofi e non accontentarsi di diventare la periferia di Verona”. Ma que-sto traguardo, secondo Martari, potrà essere raggiunto “inve-stendo in un percorso di forma-zione della nuova classe politica locale attraverso un metodo di lavoro basato sulla partecipa-zione, sull’ascolto, sull’apertura e sulla trasparenza”. Sono que-sti i principi che Martari vuole portare all’interno del Muni-cipio e porre a fondamento di una nuova stagione amministra-tiva, all’insegna di una maggiore fiducia tra il Comune ed i cit-tadini villafranchesi. Tuttavia il neo candidato ha puntualizzato che l’agenda delle sue priorità ha dei punti molto chiari: “Non

stiamo facendo della filosofia - ha detto Martari - sappiamo bene che i problemi di chi andrà ad amministrare sono numerosi ed impellenti, senza dimenticare che anche in tempi così difficili è necessario migliorare la qua-lità della vita e tutelare i citta-

dini più deboli. Tuttavia molti dei principali problemi che ri-guardano il nostro comune – si pensi all’ospedale, alla Grezza-nella, alla programmazione ter-ritoriale con il PAT, l’aeroporto ed il suo futuro, la metropoli-tana di superficie, ecc. – sono argomenti che possono trova-re soluzione solo aumentando la consapevolezza della forza di questo territorio. L’attuale amministrazione ha preferito

seguire la via della cosiddetta filiera politica, rivolgendosi ai propri referenti: una strada che non ha dato risultati apprezza-bili. Noi proponiamo una via diversa: Villafranca deve farsi ca-rico di aumentare la consapevo-lezza che è l’intera area del vil-

lafranchese a dover identificare le priorità, facendo valere nelle sedi istituzionali opportune non più l’appartenenza partitica o il problema del singolo paese, ma l’interesse comune ad una valorizzazione territoriale che Villafranca dovrà guidare e co-ordinare, non imporre”.Non è mancata una battuta

finale, ironizzando sulla posizio-ne di svantaggio da cui parte il centrosinistra nella corsa am-

ministrativa. “Un grande allena-tore del passato come Nereo Rocco, quando era alla guida del piccolo Padova e doveva affron-tare la Juve, venne avvicinato da un giornalista che, al termine dell’intervista, si azzardò a dire: “Allora, Paròn Rocco, che vin-

ca il più forte!” E lui, per tutta risposta, in dialetto triestino, rispose: “Ciò, speremo de no!”. Intanto il Cantiere, che è aper-to ogni lunedì sera a chiunque volesse partecipare, ha già pro-grammato per i prossimi mesi un fitto calendario di iniziative culturali, politiche e sociali, con-sultabili sul suo sito web (www.ideeincantiere.it) e sulla pagina facebook “Idee in cantiere”.

4 01 13Primo Piano

A Villafranca nasce un nuovo progetto culturale e una nuova proposta politica per amministrare“Costruiamo insieme il domani”. E’ questo lo slogan del progetto “Idee in Cantiere”, un percorso politico, sociale e culturale fortemente voluto da Paolo Martari, attuale consigliere comunale di opposizione, per offrire una valida e credibile alternativa amministrativa di Villafranca.

In foto: il candidato sindaco Paolo Martari, promotore del progetto “Idee in Cantiere”A lato: il logo che rappresenterà tutte le attività proposte nel corso della campagna elettorale

Primo Piano 5

L’amministrazione comunale vorrebbe riqualificare la via, completando l’abbattimento dei pini marittimi cominciato due anni fa.

Via Nino Bixio: un’occasione persaDopo le proteste di alcuni

cittadini e la richiesta fatta in consiglio comunale da parte dell’opposizione di verificare se la sovrintendenza per i beni culturali avesse preventivamen-te autorizzato l’intervento, l’al-bericidio era stato interrotto e, fortunatamente, mai più ri-preso. Così, come per anni si è attesa la realizzazione della rotondina all’incrocio con l’in-gresso di Via Napoleone III, più volte annunciata dalla giunta. Nel frattempo, dopo le depre-cabili contravvenzioni estive elevate da vigili troppo zelanti ai danni di minori che proce-devano sui marciapiedi ed a ci-clisti in cerca di maggiore sicu-rezza rispetto a quella offerta dai vialoni del centro; dopo le successive sollevazioni e rac-colte di firme da parte di molti concittadini, ora questa ammi-nistrazione si accorge tardiva-mente di non avere mai preso in considerazione la realizza-

zione di un serio e complessivo piano di piste ciclabili e si butta a capofitto, in “zona Cesarini”, a progettarne ovunque. Meglio tardi che mai, si dovrebbe dire! Ed, in effetti, di piste ciclabili ce n’è assai bisogno, non solo per garantire la sicurezza dei cicli-sti, che è obiettivo principale, fondamentale e condivisibi-le, ma anche per promuovere un sistema di vita diverso ed in grado di offrire più qualità. Oggi è necessario favorire l’u-tilizzo della bicicletta e rendere Villafranca finalmente una città di rango europeo, al passo con standard di livello elevato. L’at-tenzione al pedone ed al ciclista non può essere una scelta “di rimessa”, indotta per rispon-dere alle giuste rimostranze fatte da parecchi cittadini. E’ una questione culturale, che va di pari passo con la necessità di identificare nuovi parame-tri per rendere la nostra con-vivenza più civile, moderna ed

educata. Ed è un indirizzo che questa amministrazione non ha mai assunto, essendo carente di programmazione e di visio-ne in quest’ambito. Lo dimostra ancora una volta la modalità di proporre (anzi di imporre) la necessaria riqualificazione di un’arteria importante come Via Nino Bixio. Infatti, anche in questo caso, non c’è stato alcun coinvolgimento da parte degli abitanti della via, nessuna presentazione di una bozza di progetto, men che meno un’as-semblea per valutare even-tuali osservazioni migliorative o correttive. Intanto, per non “perder tempo”, si sono tagliati gli alberi: questo è stato l’inizio, e la promessa è che si prose-guirà nella medesima direzione. Io ritengo che sia un metodo sbagliato, che non incontra la sensibilità dei cittadini e, so-prattutto, che non impegna la politica ad un confronto sereno e serio su decisioni importanti

Evidentemente anche i nostri amministratori hanno finalmen-te preso coscienza che creare una struttura a servizio delle principali esigenze di adolescen-ti e giovani è una priorità oggi a Villafranca. Ma quello ipotizza-to ed apparso sulle colonne de L’Arena è un tentativo tardivo e maldestro di gettare un po’ di fumo in vista della prossima sca-denza elettorale. Mentre espo-nenti di primo piano del PdL hanno da sempre urlato contro la costruzione di un centro per i giovani nell’area del vecchio mercato delle pesche, ad un costo irrisorio per il comune (ricordiamo che era previsto come contropartita del PIRUEA Publigas ed era nato da un per-corso di condivisione fatto con molti ragazzi del territorio), af-fermando che si sarebbe trat-tato del nuovo “Leoncavallo” in salsa villafranchese, ora si presu-me che quest’opera possa vede-re la luce grazie ad un Project

Financing. Forse non è chiaro il momento storico che stiamo attraversando. Oppure sfugge la logica economica che sostiene la finanza di progetto. L’impren-ditore privato è disposto ad in-vestire, acquisendo la gestione temporanea di un’opera pubbli-ca, se e solo se riesce a ripagarsi l’investimento in tempi ragione-voli, possibilmente guadagnan-doci un pochino. E’ vero che possono esserci anche Project Financing in cui l’ente pubblico contribuisce economicamente, sostenendo l’investimento del privato, per favorirne l’equili-brio economico. Ma, anche ad una prima analisi, non sembra che un centro giovanile, seppure fornito di una sala per conferen-ze e convegni, possa costituire un’opzione appetibile. Questo va detto, sia chiaro, non perché non si voglia il centro, ma per-ché, così impostato, costituisce un’ ipotesi non realizzabile. Col rischio ulteriore che, non por-

Il piano presentato dall’amministrazione per trasformare il Tiro a segno in un centro di aggregazione di giovani non sta in piedi. E’ da apprezzare il tentativo di recuperare un’idea che troppo frettolosamente la maggioranza ha abbandonato, immolandola sull’altare del progetto Chievo.

Centro giovanile: un progetto controverso

tandolo a termine nei termini prospettati, il Comune potrebbe addirittura perdere la disponibi-lità dell’immobile. Mentre, nel frattempo, la disponibilità eco-

nomica che il Comune avrebbe ottenuto nel PIRUEA Publigas è stata dirottata altrove per i pre-detti infondati timori. Questa è un’iniziativa che va ricondotta al

solo scopo che si prefigge: pro-vare a recuperare negli ultimi scampoli di amministrazione le carenze dei precedenti cinque anni. Ma ha le gambe corte.

per la collettività. Sarebbe ne-cessario che la giunta – prima di formulare roboanti dichiara-zioni, che hanno un chiaro sa-pore elettorale – promuovesse incontri con gli abitanti della zona interessata ed ascoltasse le loro esigenze. Che si mettes-se sullo stesso piano, per condi-videre maggiormente decisioni che hanno una portata storica. Certo, si tratta di un’imposta-zione amministrativa molto

diversa, ma c’è ancora tempo perché la maggioranza accolga questa proposta, per evitare di proseguire nello scempio ini-ziato con colpevole veemenza un paio di anni fa, perdendo al contempo l’occasione di acco-gliere le proposte degli abitanti di Via Bixio e delle zone ad essa limitrofe. Ne guadagnerebbero l’ambiente, la democrazia e la qualità della vita di Villafranca e dei villafranchesi.

A cura del Gruppo Consiliare di Opposizione

Su precisa richiesta degli abi-tanti della frazione si è svolta un’ assemblea pubblica, durante la quale i cittadini hanno lamen-tato l’assenza e le responsabilità del Comune, del sindaco e dei consiglieri comunali di Rosega-ferro. Nel corso dell’assemblea pubblica vi sono state anche ac-cuse tra consiglieri e il sindaco su chi poteva e doveva fare di più. Ognuno di loro ha dato le sue giustificazioni e ha spiegato la propria posizione. Nonostan-te ciò, gli abitanti di Rosegaferro hanno espresso la loro grande delusione per la chiusura dell’uf-ficio postale e hanno chiesto al Comune di fare di più. A segui-to della serata alcuni consiglieri della maggioranza hanno richie-sto una convocazione straordi-naria del consiglio comunale per discutere del problema e trova-re soluzioni utili.

Convocato il consiglio co-munaleLa sera del 27 dicembre si è

riunito il consiglio comunale. La prima cosa che si è notata è che l’incertezza da parte di qua-si tutti i consiglieri regnava so-vrana. Tutti gli interventi che si sono succeduti, da parte sia dei consiglieri di maggioranza che dell’opposizione, hanno confer-mato che ci si trovava davanti a un problema di difficilissima so-luzione. Nei giorni precedenti il consiglio, le accuse e le repliche da parte dei diversi schieramenti si sono sprecate. Il consiglio co-munale si è svolto con una forte presenza di cittadini interessati a come si sarebbe affrontata la si-tuazione. Le dichiarazioni di tut-ti i consiglieri rappresentanti i vari gruppi erano improntate ad un unico obbiettivo: “Siamo qui

e faremo tutto il possibile per riaprire l’ufficio postale, però vi-sto che non dipende da noi, ma molto dalle poste e dagli uffici comunali, che cosa si può fare?”. Vari consiglieri hanno espresso l’importanza dell’ufficio posta-le di Rosegaferro e la sua utili-tà, ma oltre a ciò non venivano fatte vere proposte risolutive. In particolare i consiglieri Nico Cordioli, Renzo Piazzi, Lucia-no Zanolli, Nicola Terilli hanno espresso dubbi sulla decisione delle Poste e fatto richieste di chiarimenti al Sindaco del per-ché il Comune non era stato in grado di risolvere il problema.

La risposta del sindacoLa richiesta al sindaco di delu-

cidare cosa era stato fatto non

ha portato nient’altro che a una risposta che diceva: “Si è pre-sentato dalll’ufficio commerciale delle Poste, che sono diventate un’azienda privata e non più pub-blica, ci ha informato che l’ufficio postale di Rosegaferro era sta-to chiuso perché improduttivo. Punto. Anzi, per dire di più, han-no prospettato che se altri uffici tipo Pizzoletta e Alpo rimarran-no improduttivi potrebbero in futuro, secondo le loro stime, essere a rischio chiusura ma-gari anche a breve termine .” Il sindaco ha anche detto che non riteneva giusto, sentiti gli uffici comunali, trattare con le Poste sull’ affidamento di vari servizi per ottenere in cambio il man-

tenimento dell’ufficio a Rosega-ferro. Si è andati avanti così per circa un’ ora con vari interventi e proposte, ma nulla di concreto che potesse portare a una pro-posta comune per risolvere il problema. Dopo vari interventi ci pare utile citare quanto detto dall’ ex sindaco Maurizio Facin-cani, anche a nome del gruppo consiliare di cui fanno parte Ste-fano Predomo, Franco Frustoli e Luca Zamperini.

L’intervento di FacincaniRiportiamo quindi alcune frasi

del consigliere Facincani perché a nostro giudizio ci sembrano considerazioni utili a trovare una soluzione che permetta di man-tenere aperti nel presente e nel prossimo futuro gli uffici posta-

li delle frazioni, che sono una grande risorsa per la comunità e sono fondamentali per i cittadini delle frazioni stesse. Facincani ha ricordato che: “Poste Italiane è sì una azienda “privata”, ma con funzioni a indirizzo e di interesse pubblico; risulta tra l’altro che il Ministero dell’Economia o me-glio dello Sviluppo Economico abbia ancora funzioni di vigilanza o controllo e anche di partecipa-zione su questa azienda. Quindi, a mio avviso, si potrebbero avere dei risultati chiedendo ai parla-mentari del territorio di ogni gruppo politico di fare il proprio dovere, motivo per cui sono sta-ti eletti. Quali rappresentanti del popolo e del territorio hanno il

dovere di attivarsi con le Poste per chiedere il rispetto delle re-gole che vigono in materia, ovve-ro prima di chiudere degli uffici postali si deve verificare quanto il servizio sia non solo utile ma anche economico sull’intero territorio comunale. In questo modo, visti i buoni risultati com-plessivi di tutti gli uffici postali presenti sul territorio comunale, diventa un obbligo per le Poste mantenere aperti anche gli uffi-ci delle frazioni di: Rosegaferro, Dossobuono, Alpo, Pizzoletta e Quaderni. Gli onorevoli hanno il dovere di difendere i giusti interessi dei cittadini e quindi si devono attivare non per farci una cortesia ma perché i nume-ri dimostrano che sarebbe cosa sbagliata e assurda chiudere gli

uffici postali delle frazioni. Come Comune dobbiamo poi chiede-re sostegno e aiuto anche alle associazioni di categoria (com-mercianti, agricoltori, industriali, professionisti etc.) e alle orga-nizzazioni sindacali, perché solo se si è uniti si ottengono risulta-ti. In questo modo, ai miei tempi, come sindaco, con l’aiuto anche dei comuni del comprensorio oltre che delle associazioni e dei sindacati, ho portato a Villafran-ca l’Agenzia delle Entrate (con tutti i suoi servizi ai cittadini), l’INPS tuttora aperta, e la Ca-mera di Commercio. Villafranca è, e deve rimanere, riferimento di comprensorio per vocazione, per viabilità, per servizi offerti.

Gli uffici che ai miei tempi fu-rono aperti e che hanno portato sicuramente a migliaia e migliaia di villafranchesi (imprese, fami-glie, lavoratori, anziani) grossi benefici e non solo a loro ma anche ai cittadini confinanti che non dovevano andare a Verona per le loro necessità, devono restare aperti. Anche con gli uffici postali dobbiamo tenere lo stesso comportamento per mantenerli in funzione gli uffi-ci postali sono fondamentali per tanti motivi, come la pensione per i nostri anziani o per per-sone socialmente deboli, come la corrispondenza da ricevere o inviare... Chiedo quindi ai consi-glieri comunali di approvare un documento tutti insieme per il bene dei nostri cittadini”.

La conclusione del consi-glio comunale Dopo questa dichiarazione

dell’ex sindaco Fancincani, sono intervenuti ancora il Sindaco Faccioli, vari consiglieri, tra cui Renzo Piazzi, Luciano Zanolli, Massimo D’Alto e alle fine con il contributo dei capigruppo consiliari si è arrivati ad appro-vare all’unanimità una mozione che vede la costituzione di un gruppo di lavoro con sindaco e capigruppo consiliari per coin-volgere i politici del territorio e le associazioni di categoria e sin-dacali, per chiedere alle Poste di mantenere aperti gli uffici delle frazioni per rispettare gli indica-tori nazionali.

01 13Attualità6

A cura di Giorgio Negrini

È stato chiuso nei primi giorni di dicembre l’ufficio postale di Rosegaferro. La gente amareggiata per tale decisione, si è fatta sentire e ha chiesto all’amministrazione comunale la riapertura dell’ufficio postale.

Chiude l’ufficio postale di Rosegaferro

di Giorgio Negrini

A cura di Giorgio Negrini

7Attualità

Gli interventi degli Alpini di VillafrancaLa storia della baita degli alpini a Villafranca, in via della Speran-za, inizia nel maggio del 1976, in concomitanza con il terre-moto del Friuli. Gli alpini di Vil-lafranca corsero subito a Buja e Sammardenchia di Udine a fianco degli alpini delle sezioni di Verona, Trento e Bolzano per dare il loro contributo. Grazie alla loro generosa opera, furono compiuti veri e propri miracoli di solidarietà nella ricostruzio-ne di numerosi edifici. Erano gli anni 1976-1977 e in Friuli na-sceva per la prima volta il vo-lontariato organizzato, che negli anni a seguire avrebbe risposto con prontezza e disinteresse a numerose calamità sul suolo na-zionale, come il terremoto in Ir-pinia nel 1980 o gli interventi in Abruzzo e Molise dopo il terre-moto del 1984. Da allora le mis-sioni di pronto intervento nelle catastrofi si sono moltiplicate; fare un inventario di quante vol-te i nostri alpini di Villafranca sono intervenuti, sarebbe solo un lungo resoconto della loro risposta alle tragedie avvenute. Dalla frana in Valtellina del 1987, al tremendo terremoto in Ar-menia del 1988, durante il quale gli alpini di Villafranca ebbero occasione di conoscere Madre

Teresa di Calcutta, fino alla co-struzione in Albania di un ponte di ferro sul fiume Kiri lungo 30 metri, quando l’allora Consiglie-re Sezionale del Gruppo Alpini di Villafranca, Giulio Bresaola, mise a disposizione un’ingente somma di denaro e un intero capannone della sua azienda: sono solo alcuni esempi della solidarietà e della disponibilità che i nostri alpini hanno sempre dimostrato. Non sono persone sempre “facili” i nostri alpini: può succedere che il giorno pri-ma li troviate per strada e che rispondano si e no al vostro saluto; ma state certi che se la vostra casa dovesse cadere, li trovereste il giorno dopo a dar-vi una mano per ricostruirla!

La baita degli AlpiniLa baita è nata così: dopo che la ricostruzione nel Friuli fu ul-timata, i fabbricati di legno, che erano stati allestiti per ospitare gli abitanti, vennero abbando-nati, dato che la gente era ri-entrata nelle case ricostruite. Il comune di Udine concesse, per la cifra di 2.750.000 lire, due prefabbricati agli alpini di Villa-franca, di cui uno fu pagato in-teramente dall’allora geometra Carlo Garonzi. Era il 1984 e in 2 anni gli alpini con il loro tem-po e le loro forze inaugurarono, nel settembre del 1988, la loro baita. Nel frattempo nacque, nel luglio del 1987, la Prima Squa-dra di Protezione Civile che, tanto per ricordare un esem-

pio del loro lavoro, sistemò, nel 1994 ad Anfossi, vicino ad Asti, l’asilo travolto da un’alluvione tremenda. Lo ridipinsero con 5 quintali di colore donati da tutti i villafranchesi. Da allora si sono susseguiti tanti e tanti altri in-terventi di altruismo sia in Italia che nel resto del mondo.

Gli Alpini e l’ospedaleTra i tanti attestati che orna-no le loro pareti ce n’è uno che campeggia in bella mostra. Riporta queste parole: “Per lo straordinario impegno e lo spi-rito di servizio dimostrato du-rante l’incendio dell’ospedale Magalini”, del 2003. L’allora sin-daco Maurizio Facincani rico-nosceva con una targa ricordo, quanto gli alpini si impegnarono in quel triste episodio. Io sono convinto che se si desse loro la possibilità di mettersi all’opera sulle mura del nuovo ospeda-le che sta nascendo, sarebbero sempre là giorno e notte, con il caldo e con il freddo; portereb-bero bevande o vin brulè a chi sta mettendo mattoni, malte, ponteggi; sarebbero lì ad inci-tarsi l’uno con l’altro e anche a dare man forte a tutti quelli che stanno lavorando per ricostru-ire il nostro ospedale. In qual-che anno si vedrebbero sicu-ramente i risultati. Gli alpini di Villafranca vanno molto fieri di quella targa perché quel piccolo pezzo di carta dimostra quello che sono.

Scrivere degli alpini è, allo stesso tempo, molto facile ed estremamente difficile: chi non ha fatto l’alpino potrebbe pensare

che gli alpini possano essere persone scorbutiche e qualche volta anche “’nbriagoni”, ma una frase che ho sentito una sera di

gennaio nella loro baita rende loro giustizia: “La gente deve ricordare che è stato versato molto più sangue che vino per terra”.

Le Penne Nere di Villafranca

di Giorgio Negrini

Intoppi burocraticiMa la legge, dal 2007, impedisce loro di fare qualcosa per l’ospe-dale per motivazioni fiscali. Fino ad allora c’erano molte conve-zioni con l’amministrazione co-munale: dallo stralcio dell’erba comunale, all’isola ecologica in affidamento per la raccolta differenziata, dal montaggio e smontaggio dei gazebo duran-te le manifestazioni, alle opere di manutenzione del territorio soprattutto in campo paesaggi-stico. Tutto questo è finito per motivi di sicurezza sul lavoro, con le nuove norme per i can-tieri e soprattutto perché, es-sendo quella degli alpini un’as-sociazione di volontariato, il re-gime fiscale non lo permetteva più. Ma questo non ha fermato gli alpini: oggi sono impegnati in tutti gli ambiti di assistenza del volontariato: dalla festa di S. Pietro e Paolo, alla raccolta della Giornata Alimentare, da Telethon alle manifestazioni del 25 Aprile, dall’invio dei pacchi di solidarietà ai terremotati dell’E-milia, al gemellaggio delle fami-glie con portatori di handicap: loro sono sempre in prima linea per quanto riguarda le manife-stazioni anche sportive che si svolgono a Villafranca.

Due sogni nel cassettoSono solo due sogni che si han-

no nel cassetto: il primo riguar-da il rifacimento del tetto della baita ormai obsoleto. Già nel 2007 gli alpini villafranchesi ave-vano avuto dall’allora sindaco Zanolli la conferma che il tet-to sarebbe stato sistemato ma le note vicende amministrative non lo permisero. Ad oggi, pur avendo rifatto la stessa richiesta all’attuale amministrazione, non si è ancora provveduto. Loro sperano sempre, con il loro buonumore condito da canti e da qualche goto, che il Dio del cielo e Signore delle cime pri-ma o poi li aiuti. E di questo ne sono sicuri. Il secondo sogno nel cassetto ha a che vedere con il posizionamento definiti-vo del loro nuovo “Monumento agli Alpini” che è dedicato agli uomini che si sono sacrificati in tempo di guerra per ottene-re libertà e pace e in tempi di pace per ottenere solidarietà e comprensione tra gli uomini. Ora è sistemato in condizioni precarie e si spera che quando i giardini pubblici saranno siste-mati questo maestoso e signi-ficativo monumento, degno di una città come Villafranca, possa testimoniare a chi passerà e si soffermerà davanti, il significato delle parole incise: “Ieri per le tragedie della guerra, oggi per le tragedie della vita”.

01 138

A cura del Col. Marco Maistrello

L’arma Azzurra

Il Colonnello Marco Maistrello ci fornisce una panoramica generale sugli ambiti concorsi periodici dell’Arma

Azzurra: Accademia, Marescialli, Volontari di Truppa e Scuola Militare. Opportunità che potrebbero interessare

i giovani, soprattutto a loro infatti è rivolto l’invito di pensare ad un futuro nel prestigioso corpo dell’Aeronautica.

I concorsi dell’Aeronautica Militare

Nell’ambito del “Job & Orien-ta”, recentemente ospitato dalla Fiera di Verona, ho avuto modo di constatare e apprez-zare l’interesse che i ragazzi (e le ragazze) hanno mostra-to per la Forza Armata; alcuni non hanno nascosto la loro già ben radicata passione e i neofiti sono rimasti particolarmente colpiti dalle molteplici e pecu-liari possibilità professionali il-lustrate. Ciò mi ha fatto venire l’idea di parlarvi dei “concorsi dell’Aeronautica Militare”. Per il reclutamento degli accademi-sti ogni anno viene bandito un concorso pubblico, per titoli ed esami; è richiesto il Diploma di Scuola Media Superiore (o la frequenza del 5° anno) e un età tra i 17 e i 22 anni. L’Accademia, situata sulla collina della baia di Pozzuoli (Napoli), è l’univer-sità militare che provvede alla formazione dei futuri Ufficiali dell’Aeronautica Militare ap-partenenti ad uno dei seguenti Ruoli e Corpi:-Ruolo Naviganti, Specialità Pi-

loti o Navigatori: l’allievo segue un corso di tre anni accademici

e consegue la Laurea in Scien-ze Aeronautiche, frequentando successivi moduli può conse-guire la Laurea Magistrale. Inol-tre, fin dal primo anno, l’Allievo Ufficiale Pilota svolge attività di volo presso il 70° Stormo di Latina su velivoli SF-260, dove consegue il Brevetto di Pilota d’Aeroplano.In seguito, completa l’adde-

stramento presso la Scuola di Volo di Lecce su velivoli MB 339 – ossia quelli della Pattuglia Acrobatica Nazionale - o negli Stati Uniti presso la scuola Volo NATO di Sheppard in Texas, conseguendo il Brevetto di Pi-lota Militare. Il Navigatore, ge-stendo le apparecchiature elet-troniche di bordo dei velivoli biposto Tornado, dopo Lecce effettua attività addestrativa sui simulatori di volo del 6° Stor-mo di Ghedi (Brescia) e presso la Base US Navy di Pensacola, in Florida.- Ruolo delle Armi: corso di

tre anni accademici con cui ci si laurea in Scienze Aeronauti-che, con possibilità di prosegui-re fino al conseguimento della Laurea Magistrale.Successivamente, presso i Re-

parti si svolgerà la propria at-

tività nei diversi settori: difesa aerea, controllo traffico aereo, telecomunicazioni, informatica e logistica, solo per citare i più conosciuti.- Corpo del Genio Aeronau-

tico, Specialità Ingegneri: l’allie-vo segue un corso di tre anni accademici e un biennio per il conseguimento della Laurea Magistrale in Ingegneria Aero-spaziale, Civile o Elettronica, in funzione delle esigenze contin-genti di Forza Armata.Gli Ufficiali Ingegneri vengono

assegnati ai Reparti di Volo o di manutenzione dove svolgeran-no attività con funzioni diret-tive; poi dirigenziali presso gli Enti preposti all’efficienza dei velivoli dei mezzi e delle infra-strutture aeronautiche.- Corpo di Commissariato

Aeronautico; l’allievo segue un corso di tre anni accademici e consegue la Laurea in Scienze Giuridiche e, frequentando il successivo biennio, consegue la Laurea Specialistica in Giu-risprudenza. Al termine degli studi l’Ufficiale viene inviato presso i cosiddetti Enti periferi-ci (proprio come il 3° Stormo) dell’Aeronautica Militare, dove svolge attività con funzioni di-rettive presso i Servizi Ammini-strativi. In seguito proseguirà la carriera presso gli Enti centrali (leggasi Roma) con funzioni di gestione e controllo ammini-strativo e finanziario o consu-lenza giuridica. - Corpo Sanitario Aeronau-

tico; l’allievo frequenta il ciclo completo di studi per la Laurea Specialistica in Medicina e Chi-rurgia. Al termine degli studi, di norma, l’Ufficiale Medico viene inviato presso gli Enti periferici dell’Aeronautica Militare, dove svolge attività con funzioni di-

rettive presso le Infermerie di Corpo per poi proseguire la carriera presso gli Enti Centrali di Forza Armata. Al Concorso per Allievi Marescialli possono partecipare coloro che abbiano 17 anni e non abbiano compiu-to i 26, siano in possesso del diploma di Scuola Media Supe-riore o siano in grado di con-seguirlo entro l’anno di pubbli-cazione del bando. I vincitori saranno ammessi al corso bien-nale di formazione e specializ-zazione, che si svolge presso la Scuola Marescialli di Viterbo. Al termine di tale periodo, gli allie-vi saranno promossi Marescialli di 3^ Classe e, proseguendo l’i-ter scolastico per un ulteriore anno, conseguiranno la Laurea di 1° livello in Infermieristica o in Scienze Organizzative e Ge-stionali, rispettivamente presso la sede distaccata dell’Universi-tà degli Studi “La Sapienza” di Roma e della “Tuscia”, entram-be situate a Viterbo. Al bando di arruolamento interforze annua-le pubblicato dal Ministero del-la Difesa per Volontari in Ferma Prefissata di un anno (meglio noti come V.F.P.1) possono par-tecipare coloro che hanno un età tra i 18 e 25 anni e sono in possesso del Diploma di Istru-zione Secondaria di primo gra-do o titolo equipollente. L’iter addestrativo, della durata di un mese e mezzo circa, viene svol-to presso la Scuola Volontari di Truppa di Taranto; dopodiché i Graduati vengono assegnati agli Enti di Forza Armata. Du-rante la ferma prefissata si può concorrere per il reclutamen-to come V.F.P.4 (Volontario in Ferma Prefissata Quadrienna-le). Terminato il servizio come V.F.P.1 o durante la ferma come V.F.P.4 è prevista la possibilità

di transitare nei Ruoli dei Vo-lontari in Servizio Permanente dell’Aeronautica, oppure nelle Forze di Polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato) e nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, partecipan-do a un apposito concorso per titoli riservato proprio ai Vo-lontari in Ferma.Infine, tramite bando pubblico

per esami, si può concorrere per l’ammissione ai Licei Classi-ci e Scientifici annessi alla Scuo-la Militare Aeronautica “Giulio Douhet” di Firenze, equivalente alle altre Scuole Militari italiane: “Nunziatella” e “Teuliè” dell’E-sercito e “Morosini” della Ma-rina. Per chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni sulla materia, potrà consultare i siti www.aeronautica.difesa.it e www.persomil.difesa.it, o rivol-gersi direttamente all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dello Stato Maggiore Aeronautica di Roma all’indirizzo [email protected]. Pienamente consapevole, poi,

che il “mondo esterno” guar-di ancora le donne che indos-sano l’uniforme con una “sana curiosità, sorpresa e senso d’ammirazione”, ho chiesto alla nostra decana Capitano Clau-dia Macchi – Capo Servizio Amministrativo e Capo Ufficio Consulenza Affari Giuridici del 3° Stormo – di parlarci della sua esperienza in Forza Arma-ta. Di solito i giovani all’inizio di ogni anno si ripromettono di raggiungere un obiettivo ben definito o realizzare “un sogno nel cassetto”: chissà che per al-cuni non sia proprio legato al-l’“Arma Azzurra”!

del Col. Marco Maistrello

9L’arma Azzurra

A cura del Col. Marco Maistrello

I miei primi dieci anni con l’Arma Azzurra

Marzo 2001, Gazzetta Ufficiale, bando di concorso per l’arruo-lamento di 10 Tenenti a nomina diretta per il Corpo di Com-missariato Aeronautico, aperto anche alle donne. E’ allettante! Per me che sono da poco av-vocato, la prospettiva di aver a che fare con gli aspetti giuridi-ci e amministrativo-contabili dell’Aeronautica Militare è una sfida che posso e che voglio ac-cettare. Decido di partecipare al concorso. Le prove sono varie: test atti-

tudinali, prove fisiche, visite me-diche, elaborati di diritto civile e amministrativo e, al superamen-to di tutto, l’esame orale.Roma. Palazzo Aeronautica.

Ottobre 2001. Ce l’ho fatta! Parto per Firenze dove dovrò ancora sostenere tutte le prove e gli esami della fase di indottri-namento militare. Marciamo, im-pariamo a maneggiare le armi ed eccomi, con la mia uniforme az-

zurra. La mia prima destinazione è l’aeroporto militare di Ghedi (Bs) sede del 6° Stormo: vengo accolta dallo stupore e dalla cu-riosità di tutto il personale che per la prima volta vede varcare la soglia del tempio dei “Diavoli Rossi” da una donna. Sono im-barazzata? No. Piuttosto inve-stita dal rumore, dalla luce, dalle scie di “fuoco” dei Tornado che decollano all’imbrunire. Sono ri-masta 10 anni con loro, di cui i primi due da sola, unica donna in mezzo a più di mille uomi-ni. All’inizio mi guardavano e si rapportavano a me come fossi un’aliena, il che all’epoca era più che comprensibile dal momen-to che ero entrata a far parte di una “società” fino a quel mo-mento esclusivamente maschile. Un giorno, ad una cerimonia, sono arrivata e un collega mi si è avvicinato dicendomi: “Ora sei davvero una di noi!” Io l’ho guardato con curiosità e allora mi ha spiegato: “Oggi nessuno si è girato per guardarti, sei dei nostri”. E uno dei nostri “top gun” poi l’ho anche sposato

– il primo matrimonio tra due Ufficiali dell’Arma Azzurra - e abbiamo una bella bambina di 7 anni di nome Camilla. E da allora tanta strada è stata fatta e tanti traguardi sono stati rag-

giunti sulla via dell’integrazione e della comprensione. Da pochi mesi sono stata trasferita qui al 3° Stormo, storico e prestigioso Reparto dell’Aeronautica, dove ho l’onore di essere a capo del

Servizio Amministrativo. Sono stata accolta dal Comandante e dai colleghi con calore e già da subito ho percepito che un im-portante percorso personale e professionale è già iniziato.

del Cap. Claudia Macchi

Dall’inizio degli anni Settanta, gli eserciti occidentali hanno cominciato ad ammettere le donne al servizio attivo. Solo alcuni di loro permettono alle donne di ricoprire ruoli di combattimento attivo, tra cui: Australia, Nuova Zelanda, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Germania, Norvegia, Israele, Serbia, Svezia e Svizzera. In Italia il servizio militare femminile effettivo è su base volontaria ed è stato introdotto con la legge 20 ottobre 1999 n. 380, che stabilì la possibilità di arruolamento delle donne. All’articolo 1 infatti leggiamo: “Le cittadine italiane partecipano, su base volontaria, secondo le disposizioni di cui alla presente legge, ai concorsi per il reclutamento di ufficiali e sottufficiali in servizio permanente e di militari di truppa in servizio volontario, e categorie equiparate, nei ruoli delle Forze armate e del Corpo della Guardia di finanza. Il Governo è delegato ad emanare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro della difesa, di concerto con i Ministri per le pari opportunità, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, delle finanze, dei trasporti e della navigazione e per la funzione pubblica, sentita la Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna, di cui alla legge 22 giugno 1990, n. 164, uno o più decreti legislativi per disciplinare il reclutamento, lo stato giuridico e l’avanzamento del personale militare femminile, sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) assicurare la realizzazione del principio delle pari opportunità uomo donna, nel reclutamento del personale militare, nell’accesso ai diversi gradi, qualifiche, specializ-

zazioni ed incarichi del personale delle Forze armate e del Corpo della Guardia di finanza; b) applicare al personale militare femminile e maschile la normativa vigente per il personale

dipendente delle pubbliche amministrazioni in materia di maternità e paternità e di pari oppor-tunità uomo-donna, tenendo conto dello status del personale militare.” L’Italia è stato l’ultimo Paese membro della Nato a consentire l’ingresso delle donne nelle Forze armate. Al giorno d’oggi le donne sono presenti all’interno di tutte le forze armate italiane e nella Guardia di Finanza e impiegate anche nelle missioni militari italiane all’estero. Prima di quella data il loro impiego in guerra era previsto solo nel Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, corpo ausiliario delle forze armate. In passato, durante la breve vita della Repubblica Sociale Italiana vi era stato il Corpo Femminile Volontario per i Servizi Ausiliari delle Forze Armate Repubblicane, meglio noto come Servizio Ausiliario Femminile (le cui appartenenti erano genericamente chia-mate “ausiliarie”). Nel decreto ministeriale d’istituzione, si metteva in chiaro che l’esistenza dello stesso era limitata unicamente al tempo di guerra. L’equivalente, nel Regno del Sud cobelligerante con gli Alleati, era il CAF, Corpo di Assistenza Femminile, anche questo sciolto alla fine delle osti-lità. Le appartenenti al corpo erano equiparate al grado di sottotenente ed indossavano uniformi militari di produzione inglese.

Le donne nelle Forze Armate di Diego Cordioli

La carriera nell’Aeronautica Militare di un avvocato donna: dall’iniziale stupore dei colleghi alla piena

integrazione in un ambiente fino ad allora riservato ai maschi. L’ennesima significativa dimostrazione

di come le donne possano conciliare perfettamente vita familiare, affettiva ed aspirazioni professionali.

10 Salute & Sanità 01 13

A cura di Diego Cordioli

MEDICINA GERIATRICA a cura del Dott. Garzotti Dirigente Medico I° livello presso 1^ Geriatria O.C.M. Borgo Trento

Responsabile di Struttura Semplice di Malattie Reumatiche dell’Anziano Specialista in Medicina Interna

Cari lettori, vista la stagione invernale ed il conseguente riproporsi di alcuni quesiti relativi al riacutizzarsi di patolo-gie legate al freddo, ritengo utile dedica-re questo spazio a semplici considera-zioni e utili consigli su come affrontare l’inverno.E’ noto che l’arrivo del freddo rappre-senta un pericolo per le fasce più deboli della popolazione quali: anziani, bambini, persone affette da patologie croniche, poveri e senza tetto. E’ importante ri-cordare che per alcuni aspetti, gli estre-mi della vita, si assomigliano molto. Sia il neonato che l’anziano hanno un siste-ma di termoregolazione inefficace ed entrambi, spesso, non sono in grado di manifestare il disagio dovuto al freddo. Per gli ammalati cronici con patologie cardiovascolari, polmonari, metaboliche (es. diabete mellito) e neurologiche (es. demenza) il freddo può aggravare e far precipitare un quadro clinico già preca-rio. Cosa fare per prevenire e protegge-re i nostri anziani? 1) Mantenere contatti frequenti diretti o tramite l’aiuto di amici e vicini nel caso vivano da soli.2) Limitare il più possibile le uscite di casa per evitare non solo il freddo ma anche il rischio di cadute dovute al ghiaccio. Per questo motivo è oppor-tuno, ad esempio, provvedere a scorte alimentari e di medicinali. 3) Se si è costretti ad uscire, assicurarsi di essere ben coperti, anche nelle estre-mità (testa, mani e piedi) con cappello, guanti e sciarpa. Evitare le prime ore del

mattino e la sera.4) A domicilio è indicato regolare la temperatura tra i 19-22°C con una umi-dità relativa tra i 40-50% (soprattutto per le persone affette da patologie re-spiratorie).5) Preoccuparsi di isolare porte ed in-fissi, ma ricordarsi di aerare gli ambienti. 6) Prevenire il rischio di incidenti dome-stici controllando il corretto funziona-mento dell’impianto di riscaldamento (stufe, caldaie, camini) ed elettrico. Assi-curarsi che i nostri anziani non abbiano materiali infiammabili vicino a fonti di calore (es. tende). 7) Consigliare una alimentazione ed idratazione adeguata ed equilibrata. Bere almeno due litri di liquidi al giorno, preferibilmente bevande calde. Ricor-darsi che la termoregolazione richiede un maggior dispendio calorico perciò è necessario un adeguato apporto alimen-tare. Assumere vitamine e sali minerali dalla frutta, energia dalla pasta e dal riso, fibre dalla verdura e proteine dalla carne e dal pesce.8) Evitare gli alcolici in quanto favorisco-no la dispersione del calore.

Consigli per gli ammalati croniciCome è noto il freddo favorisce il peg-gioramento di molte patologie croniche ed è molto importante evitare le com-plicazioni legate all’influenza con una tempestiva vaccinazione. 1) Pazienti affetti da patologie respi-ratorie croniche ed asmatiche:Oltre alle norme segnalate in preceden-

za, evitare di respirare aria troppo fred-da che può scatenare asma e bronco-spasmo coprendo bene la bocca quando si è all’aperto, per impedire che l’aria troppo fredda giunga nei polmoni. 2) Pazienti cardiopatici ed ipertesi:Naturalmente anche per questi valgono le norme generali. Queste persone de-vono ricordare che il freddo tende ad aumentare la pressione arteriosa per la vasocostrizione periferica (restringi-mento dei vasi arteriosi più piccoli) do-vuta al freddo. Assolutamente da evitare l’esposizione al freddo soprattutto dopo un pasto abbondante con alcol, magari accompagnato da uno sforzo fisico (tipi-ca passeggiata “digestiva” all’aperto). 3) Pazienti con deficit cognitivo: Tipicamente rappresentati dai pazienti affetti da demenza o da gravi patologie psichiatriche. Sono persone particolar-mente fragili, con capacità termoregola-tive insufficienti, difficoltà di esprimere il proprio disagio e di proteggersi dal fred-do in modo autonomo. Questa situazio-ne è aggravata, spesso, dall’appartenere ad una fascia economica povera, con una condizione ambientale e sociale debole. 4) Pazienti con patologie osteoarti-colari e muscolari: Purtroppo è noto a tutti che il freddo accentua i dolori legati alle malattie reu-matiche e degenerative dell’osso. Que-ste persone dovrebbero vivere in am-bienti adeguatamente riscaldati evitando il più possibile l’esposizione al freddo. Nello stesso tempo, a domicilio, si deve stimolare una sufficiente attività moto-

ria. I pazienti segnalati come a rischio, in genere assumono molti farmaci che talvolta possono interferire con i mec-canismi di adattamento al freddo. Tra questi segnaliamo i farmaci utilizzati nel trattamento della ipertensione arterio-sa ed angina pectoris (effetto vasodila-tante). La posologia dei farmaci per le malattie della tiroide dovrebbe essere rivalutata nei mesi invernali. Nei pazienti affetti da epilessia o con deficit cognitivi e psichici l’utilizzo di antiepilettici, seda-tivi e antipsicotici può ridurre la capa-cità di difendersi dal freddo o alterare i meccanismi centrali della termoregola-zione. Per concludere, ritengo utile indi-care i sintomi dell’ipotermia. Quando la temperatura corporea interna (rettale) scende sotto i 35°C compaiono dei sin-tomi progressivi che è importante rico-noscere sin dal loro esordio. Il paziente parla e deambula con difficoltà, è rigido, tende a cadere, irritabile, in confusione mentale, è stanco e scoordinato nei mo-vimenti, presenta brividi, è tachicardico (frequenza cardiaca elevata) ed inizial-mente la pressione arteriosa è elevata. Nelle forme più gravi (temperature cor-porea inferiore a 32°C) segue la bradi-cardia (frequenza cardiaca molto bassa) con ipotensione arteriosa. A temperature interne inferiori ai 30°C compaiono gravi aritmie, fino all’arresto cardiaco con temperatura corporea in-feriore ai 24°C.

Il nemico “Generale Inverno”

Per porre i vostri quesiti, potete scrivete direttamente al Dott. Garzotti alla mail [email protected] o alla redazione del giornale a [email protected]

UROLOGIA a cura del Dott. Pecoraro Primario di Urologia presso l’Ospedale di Isola della Scala Specialista in Urologia

Per porre i vostri quesiti, potete scrivere direttamente al Dott. Pecoraro alla mail [email protected] o alla redazione del giornale a [email protected]

Egregio dr. Pecoraro,Ho letto sui giornali che presso il suo reparto è stata adottata una nuova tecnica con la quale è possibile risolvere l’incontinenza urinaria maschile. Le scrivo perché tre anni fa sono stato operato alla prostata per via laparoscopica per un tumore e da allora ho perdite di urina. Sono costretto a portare il pannolino, ne consumo da 1 a 2 al giorno. Le confesso che questo disturbo mi impedisce di vivere una vita normale. Ho fatto più volte la ginnastica ma senza risultati. Le chiedo se con questo nuovo metodo potrei risolvere questo mio problema. Grazie, Z.F. - Verona

Una nuova soluzione per l’incontinenza: Sling Trans Otturatoria Advance

Caro sig. Z.F.,Il nome della tecnica chirurgica di cui lei parla è la sling trans otturatoria con sistema Advance. Abbiamo avuto il piacere di ospitare presso il reparto di Isola della Scala l’urologo invento-re della tecnica e di essere stati tra i primi in Italia ad adottarla. Il metodo consente di risolvere con un approc-cio mininvasivo le incontinenze urina-rie maschili, conseguenti ad interventi

chirurgici sulla prostata o sulla vesci-ca quando viene rimossa o sostituita. Conseguentemente a questo tipo di interventi lo sfintere uretrale residuo può risultare incapace di consentire la completa continenza. L’asportazione radicale della prostata, sia che venga eseguita per via laparoscopica o ro-botica o chirurgica classica (nessuna delle tre ha un vantaggio sulle altre su questo problema), è l’intervento

chirurgico che più di frequente de-termina questo disturbo che possia-mo considerare invalidante. In effetti i pazienti che ne sono affetti subiscono delle ripercussioni sia sui rapporti in-terpersonali che sulla loro attività so-ciale, si chiudono in se stessi e talvolta vanno incontro a crisi depressive. E’ vero che dopo tale intervento è pos-sibile recuperare la continenza anche con l’aiuto della cosiddetta “ginnasti-

ca”, ma se ciò non avviene entro 6-12 mesi l’incontinenza è da considerarsi definitiva, come purtroppo rappre-senta il suo caso. Fortunatamente con questo nuovo approccio è possibile risolvere i casi come il suo e fare in modo quindi che lei, come avvenuto per i pazienti che già abbiamo operato, possa riprendere una vita normale.

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Attività della Compagnia Carabinieri di Villafranca

Notizie dall’Arma

Criminalità: i Carabinieri rispondono

Furto in Abitazione a Castel d’Azzano

Castel D’Azzano: il 14 dicembre i Carabinieri hanno sorpreso una banda intenta a rubare in abitazione. Arrestato un albanese dopo colluttazione. Sono stati scoperti a rubare in un’abitazione in centro a Castel D’Azzano ed in seguito sono stati intercettati dai Carabinieri durante la fuga. Solo dopo un’ora di serrate e continue ricerche per le vie del paese, grazie anche alla collaborazione dei numerosi cittadini corsi in aiuto dei miliari, è stato individuato e bloccato un pregiudicato albanese, arrestato con l’accusa di furto in abitazione, rapina, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

I fatti di Dicembre 2012Spaccio di droga a Dossobuono

A Dossobuono, il 20 dicembre, è scattato un arresto e due minori sono stati segnalati per spaccio di droga. Le denunce e l’arresto sono avvenuti a seguito dell’intensificazione, disposta dalla compagnia di Villafranca, dei controlli alle aree pubbliche della frazione di Dossobuono, presso i parchi pubblici di Viale Europa, la zona della stazione e dei vicini sottopassaggi ferroviari. L’attività di controllo ha seguito di un paio di settimane le segnalazioni, da parte di diversi genitori, relative al continuo “via vai” o assembramenti a gruppetti di gente, circostanze che tra loro avevano due comuni denominatori: la presenza di giovanissimi e il consumo di droga. E’ stato dunque in questo contesto che, nel tardo pomeriggio di martedì 18 dicembre, in viale Europa a Dossobuono, all’altezza della chiesa, il servizio perlustrativo del comando stazione di Villafranca ha notato un gruppetto di tre persone che, alla vista dei militari, ha tentato di dividersi, allontanandosi a piedi in direzioni opposte. I tre, un maggiorenne e due minorenni, fermati, sono stati subito sottoposti a controllo e trovati in possesso di alcune dosi di Marijuana. Condotti subito in caserma a Villafranca per approfondimenti, hanno giustificato il possesso di droga per ragioni d consumo personale e, sentiti separatamente, hanno fornito versioni diverse sul loro fornitore. Si è subito aggravata la posizione del maggiorenne, M.M., classe ’78, già noto ai Carabinieri della stazione di Villafranca, in quanto da loro arrestato alcuni mesi prima per una serie di furti di biciclette. Per lui, a parte il possesso di alcuni grammi di Marijuana, sono scattate le manette in virtù di un provvedimento di arresto per cumulo di pene pregresse ed è stato trasferito nel carcere di Verona-Montorio. Uno dei due minorenni, classe 1996, ha finito con ammettere il possesso della Marijuana per consumo personale; è scaturita l’immediata segnalazione alla prefettura, ex art.75 D.P.R. 309/90. Più delicata, invece, la posizione dell’altro minorenne, classe 1997, già segnalato in passato per furto e rapina. In suo possesso veniva infatti trovata, oltre a due dosi di Marjuana, una scatola con numerosi piccoli involucri dello stesso tipo di quelli utilizzati per la preparazione delle altre dosi. Con sé aveva anche un bilancino di precisione (giustificato da lui affermando che gli serviva per pesare le proprie dosi per consumo personale, “per non farsi fregare” dallo spacciatore), ma soprattutto, un oggetto denominato “Grinder”, una sorta di affettatore, arrotatore, utilizzato negli ambienti della droga per lavorare e tritare la sostanza stupefacente. Per il giovane è quindi scattata la denuncia alla Procura della Repubblica per i minorenni di Venezia, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

Militari della Stazione di Isola della Scala e del Nucleo Radiomobile di Villafranca

Da questo mese il nostro giornale ospita una rubrica dedicata all’Arma del Carabinieri, informando la

cittadinanza sulle molteplici attività della Compagnia dei Carabinieri di Villafranca sul territorio veronese.

Rapina a Isola della Scala

In seguito a furti in abitazione a Isola della Scala, i Carabinieri hanno inter-

cettato, il 22 dicembre, i ladri. Un moldavo arrestato e un rumeno mino-renne denunciato.Come nel caso di Castel D’Azzano, per la positiva riuscita dell’operazione dei Carabinieri, è stata determinante la collaborazione dei cittadini. E’sta-to infatti un residente a notare, dalla finestra della propria casa, in via Sabbionara, due uomini che scavalcavano la recinzione perimetrale di una vicina abitazione. L’immediata segnalazione al 112 ricevuta dalla centrale operativa della compagnia di Villafranca ha consentito di far convergere sul posto due pattuglie del comando stazione Carabinieri di Isola della Scala che hanno intercettato i due malviventi, nonostante il loro tentativo di fuga a piedi. Durante la corsa, uno di loro ha tentato di disfarsi di un televisore portatile da 8 pollici, recuperato poi dai militari. Sebbene dalle abitazioni di via Sabbionara non risultasse mancare nulla, proprio questo oggetto consentiva ai carabinieri di addebitare alla coppia di ladri un ulteriore furto commesso poco prima in via Lariotto, ai danni di un altro residente, dal cui camper era stato rubato il televisore portatile. Con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso (per i fatti di via Sabbionara) e di furto aggra-vato (per via Lariotto), per i due, portati in caserma, è scattato un arresto ed una denuncia. Così Igor Negara, moldavo, classe 1992, disoccupato sen-za fissa dimora, è stato dichiarato in stato di arresto in flagranza di reato e R.M.C., rumeno, minorenne, classe 1996, domiciliato a Isola della Scala, è stato denunciato a piede libero al Tribunale per i minorenni di Venezia.

Fermata la Banda della Peugeot

Il 9 gennaio a Nogarole Rocca, una banda di ladri d’appartamento è stata intercettata dai Carabinieri. Arrestato un albanese. I ladri in questione erano sospettati di essere gli autori di una serie di furti in abitazione per-petrati nelle ultime settimane a Vigasio e nei comuni circostanti e veniva-no denominati “Banda dalla Peugeot”, per la loro autovettura, sempre la stessa, segnalata da più testimoni. Per la loro sfrontatezza nel “visitare” le stesse aree residenziali, alle stesse ore e con la stessa autovettura, i Cara-binieri del comando stazione di Vigasio, nel stringere il cerchio intorno al gruppo criminale, avevano intensificato i servizi perlustrativi in coincidenza delle fasce pomeridiane ed in corrispondenza delle principali arterie di co-municazione. Proprio all’altezza del casello autostradale della A22 di No-garole Rocca, la Peugeot è stata intercettata e successivamente, dopo un breve inseguimento ed uno speronamento al veicolo militare, fermata. Dei quattro malviventi a bordo, tre sono fuggiti a piedi, mentre uno, albanese, è stato bloccato ed arrestato. A bordo della Peugeot, numerosi attrezzi atti allo scasso e persino una ricetrasmittente.

I fatti di Gennaio 2013

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Attività della Compagnia Carabinieri di Villafranca

Notizie dall’Arma

Furti a Villafranca

Arresti e risse a Dossobuono, Castel D’Azzano e Nogara

I Carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Villafranca sono intervenuti la mattina del 17 gennaio presso il supermercato “Iperfamila” di Dossobuono dove poco prima era stato bloccato un giovane, sorpreso a rubare cosmetici dagli scaffali. E’stato così identificato Drunea Traian, ru-meno, classe 1985, pregiudicato. La refurtiva, del valore di 115 euro, è stata recuperata. Sospettando che il giovane avesse commesso altri furti, i militari hanno proceduto anche alla perquisizione della sua abitazione, in Via Noga-re di Villafranca. All’interno della casa è stata rinvenuta altra refurtiva, trafu-gata dallo stesso supermercato durante una precedente “visita” del ragazzo rumeno che è stato così dichiarato in stato di arresto per furto aggravato e continuato. Si trattava sempre di cosmetici, per un valore di 160 euro.

A Castel D’Azzano, verso le 23 della stessa sera del 17 gennaio, i Carabinieri del locale comando stazione sono intervenuti presso il bar “Peikko” di Via Monte Ortigara, dove, all’interno, era stato segnalato un individuo, in stato di alterazione da assunzione di alcolici. I Carabinieri hanno appurato che il soggetto, identificato successivamente in B.Y., marocchino ventiquattrenne, domiciliato a Villafranca, dalle parole era passato ai fatti: era intento ad ag-gredire gli altri avventori con calci e pugni. Alla vista della pattuglia il magre-bino si è scagliato contro i militari, ferendone uno con un pugno alla testa. Definitivamente bloccato, è stato dichiarato in stato di arresto con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Poche ore dopo, all’1 di notte, a Nogara, i Carabinieri della locale stazione sono stati inviati dalla centrale operativa della Compagnia di Villafranca presso l’Hotel “Alla Nogara” di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, dove un altro soggetto alterato dall’abuso di alcolici era intento a devastare i locali dell’albergo e a percuotere gli avventori che gli si paravano davanti. Sul posto, i Carabinieri fermavano ed identificavano G.M., venticinquenne italiano, muratore, giunto dalla provin-cia di Frosinone a Nogara per effettuare alcuni lavori in zona. Il ragazzo è stato dichiarato in arresto per danneggiamento aggravato. Tra gli avventori feriti dalle percosse dell’uomo: un rumeno, un marocchino e lo stesso padre del venticinquenne, anche lui muratore, che aveva cercato di placare il figlio prima dell’arrivo dei Carabinieri. La direzione dell’albergo, alla fine, ha se-gnalato una prima stima di circa 2000 euro di danni, tra numerosi bicchieri infranti, un bancone ribaltato e altri tavoli e suppellettili distrutti.

In seguito ad alcuni furti a Villafranca, è stata arrestata una rumena e sono stati denunciati tre connazionali. Nel primo pomeriggio del 16 gennaio, i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Villa-franca sono intervenuti presso il supermercato “Aliper” di Via Postumia dove, poco prima, gli addetti alla sicurezza avevano sorpreso una donna a rubare tra gli scaffali. Giunti sul posto, i militari hanno identificato la donna: Murgu Liliana, rumena, classe 1978 e hanno recuperato la refurtiva, una serie di prodotti cosmetici per un valore di circa 150 euro. Considerati i precedenti penali specifici della donna, si è proceduto alla perquisizione della sua abitazione, in Via San Giovanni della Paglia. All’interno dell’appartamento sono stati trovati ed identificati tre suoi connazionali: T.C.R., di 52 anni, M.C.V. di 40 anni, M.A.A., di 21 anni. E ’stato inoltre rinvenuto e sequestrato ulteriore materiale che verosimil-mente proveniva da altri furti: articoli alimentari e cosmetici, per un valore di quasi 500 euro (rubati sempre all’ “Aliper” giorni prima) ed in più nume-rosi attrezzi edili tra cui trapani e seghe elettriche. Sono stati trovati anche due manufatti in rame e quattro biciclette. Al termine delle operazioni, per la donna è scattato l’arresto in flagranza di reato per furto aggravato, mentre i tre connazionali sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di ricettazione in concorso. Per quanto riguarda gli attrezzi edili, i manufatti in rame e le quattro biciclette, i cittadini che volessero riconoscere questi oggetti sequestrati come refurtiva a loro sottratta, potranno rivolgersi, negli orari d’ufficio, al nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri di Villafranca di via Zanini, 21.

Parte della refurtiva recuperata durante l’operazione

14 L’angolo dei Frati Cappuccini 01 13

A cura della comunità dei Frati Cappuccini di Villafranca di Verona

L’Ordine dei Frati Minori Cappuccini (OFM Cap), popolarmente chiamati Frati Cappuccini, appare in seconda battuta e subito dopo il Castello, nella guida di “Villa Franca e il suo territorio” presentata presso il “Museo Nicolis” il 15 dicembre scorso. Un ordine che ha una lunga storia…

Da 473 anni i Frati Cappuccini sono presenti a Villafranca, cioè da quando i villafranchesi hanno vissuto la brutta esperienza della peste -verso la fine del 15° secolo - e hanno avvertito il biso-gno di doversi premunire, per far fronte alle epidemie della peste, con strutture che gravitavano attorno alla chiesetta di San Rocco e con del personale che si po-tesse dedicare con generosità e spirito di altruismo. I Cappuccini in quell’epoca erano una novità per la società e per la Chiesa. In poco tempo si erano fatti co-noscere come “Frati della peste” perché si dedicavano a soccorrere gli appestati, gestendo lazzaretti e ospedali con com-petenza. Da allora ad oggi molta acqua è passata sotto i ponti del fiume Tione, ma lo spirito che in questi cinque secoli di storia ha animato i Cappuccini, nonostan-te le soppressioni e gli alti-e-bassi, non è cambiato. Le motivazioni che li spingono a tener viva la loro presenza in questo

paese del basso veronese, non sono ve-nute meno. Il secolo scorso, ad esempio, ha visto ergersi in questo luogo un semi-nario per la formazione di frati, ha visto partire da Villafranca gruppi di missionari per il Brasile e per l’Africa. Fra’ Lazzaro, appartenente ad uno di questi, fu ucciso in Angola nel 1961; è aperta la causa per riconoscerlo martire da tutta la Chiesa. Egli in una lettera ad un amico scriveva: «Non ho salutato tutti, ma solo alcuni… Avrei dovuto salire sulla torre del Ca-stello e dire addio a tutti, perché tutta Villafranca circonda di tanto affetto tutti i frati che passano per il suo conventino!» (Lettera a Tonino del 17 aprile 1959). Questo spirito genuino e semplice dei Frati Cappuccini negli anni ha conquista-to l’affetto e la stima della popolazione e si è radicato nel cuore della gente. Quan-do, intorno agli anni 1525-1528, nelle Marche, i Cappuccini hanno dato vita ad una Riforma francescana, sono stati chia-mati dai bambini “scapuzzini” per burla, vista l’originalità del loro vestito e per quello strano cappuccio che serviva per proteggersi dalla pioggia e dal freddo. Poi,

li hanno chiamati “frati della peste” per-ché in quelle occasioni erano i primi che si prestavano per l’assistenza. In seguito e ovunque sono stati definiti “frati del po-polo”. Come si vede, i frati non hanno cercato di darsi un’identità, ma questa è arrivata dalla gente, sulla base dell’imma-gine che davano di se stessi. La loro prima preoccupazione era di condividere con tutti la fatica del vivere. Oggi, a Villafran-ca basta solo dire “i frati” e tutti sanno dove sono, ma forse, non tutti sanno in dettaglio cosa fanno. Qualcuno, forse, lo intuisce o lo immagina: hanno una chiesa, confessano, hanno anche una mensa per i poveri, sono disposti a dare qualche be-nedizione, o a pregare per chi ha bisogno, a Natale fanno il presepio, e poi…Nello spazio offerto da questo giornale, l’attua-le comunità di Cappuccini di Villafranca vuole presentarsi con semplicità e veri-tà. È vero, come è vero per ogni famiglia, che questa famigliola di frati ha un suo spazio riservato, ma è anche vero che oltre a questo spazio riservato – che è poi tanto ridotto – questo gruppo di frati vuole dare un’immagine di sé il più possi-

I Cappuccini: da quasi V secoli a Villafranca

di Frate Mariano Steffan bile conforme alla ricchezza storica che li ha contraddistinti in passato. Quindi, desiderano essere, per quanto riescono, significativi anche oggi ed essere accan-to a chi cerca risposte per la propria vita e i propri problemi, e per chi apre loro i segreti del proprio cuore. Dai primi di settembre del 2011 questo convento dei Cappuccini ha visto il rinnovo quasi totale delle sue presenze: i frati erano ridotti a quattro e sono stati sostituiti, eccetto uno, da altri sei venuti da altri conventi. Tra questi, frate Mariano svol-ge per tutto il gruppo un servizio di co-ordinamento e di responsabilità con il compito di “Guardiano”. È laureato in Teologia Pastorale applicata alla sanità, ha un curriculum che l’ha visto impegna-to, all’inizio, con i giovani e nelle scuole medie e superiori, poi per alcuni anni in Africa per la formazione dei giovani frati, per un lungo periodo negli ospedali ac-canto a degenti ed al personale curante. Poi, ha ricoperto per 10 anni il compi-to di segretario nazionale nella Confe-renza dei Cappuccini e nel Movimento Francescano Italiano. Terminati questi ultimi mandati è arrivato a Villafranca e tuttora collabora con l’Ufficio per la Pastorale della Sanità dei Vescovi italia-ni e con la Congregazione dei Religiosi del Vaticano. Qui a Villafranca, conduce l’iniziativa di un gruppo di approfondi-mento cristiano chiamato “Gruppo di Ascolto”, coordina il servizio “mensa dei poveri” e la distribuzione dei viveri con il gruppo di volontari “Amici di san Francesco”. Segue anche l’animazione li-turgica del canto. Gli altri membri della comunità hanno tutti dei ruoli specifici: la coordinazione dello svolgimento delle cerimonie e dei ‘fogli’ di aggiornamento su tematiche specifiche (frate Renzo); l’assistenza ai francescani secolari (frate Antonio); l’impegno a tenere dei corsi di spiritualità biblica, alia dicta “esercizi spirituali” in tutta Italia (frate Costanti-no); la conduzione delle cause per il ri-conoscimento della santità di cappuccini che si sono particolarmente distinti per aver dato prova di spiritualità impegnata ed eroica (frate Rodolfo). Tutti, poi (fra-te Gabriele compreso), sono impegnati nelle celebrazioni delle sante messe e nelle confessioni. Queste ultime, infat-ti, vengono garantite alla popolazione da tutti questi frati che ogni mattina a turno, sono presenti nella chiesa dalle 8.30 alle 12, eccetto il lunedì che rimane riservato alla comunità. Un sincero gra-zie al giornale per questa iniziativa che ci permette di entrare nelle case e di dire, non più dalla torre del Castello, ma da quella della carta stampata: Buon giorno a tutti.

Sociale di Villafranca

A cura di Diego Cordioli

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E’ fresco di stampa il volume, curato dalla Polisportiva San Giorgio di Villafranca, “Villa Franca e il suo territorio”, 212

pag.: una panoramica sulle bellezze artistiche del villafranchese e sui personaggi che hanno dato lustro al nostro paese...

Nel libro vengono ripercorse le tappe più importanti del-la storia di Villafranca e viene suggerito un ideale itinerario attraverso i suoi tesori: il Ca-stello Scaligero e il Serraglio, il Convento dei Frati Cappuccini, l’Oratorio della Disciplina, il Duomo, L’Oratorio di San Roc-co, San Giovanni della Paglia, la Madonna del Popolo, la Casa del Trattato, Il Museo del Risor-gimento, Il Caffè Fantoni, Il Mu-seo Nicolis… Vengono spiegate

anche le trasformazioni che Villafranca ha subito nel tempo, vengono annotate le manifesta-zioni ricorrenti,come: i merca-ti settimanali, gli eventi estivi all’interno del Castello Scali-gero, il Concerto del Risorgi-mento, i Carri di Carnevale, la Fiera dei Santi Pietro e Paolo, protettori della città, il Merca-tino natalizio dei prodotti tipi-ci…sono passate in rassegna anche alcune importanti realtà culturali e ricreative villafran-chesi, come la Compagnia Au-rora, la stessa Polisportiva San Giorgio ed è riportato anche l’Inno a Villafranca del 1911 del

Maestro Gaetano Marchiori. Di ciascuna delle frazioni di Villa-franca: Quaderni, Rosegaferro, Pizzoletta, Caluri, Dossobuono, Alpo e Rizza, viene brevemente riassunta la storia, si riporta-no notizie e immagini delle ri-spettive chiese e vengono alla luce alcune realtà folkloristiche, come la banda con le majo-rettes di Quaderni, il gruppo corale Folk “I campagnoli” di Rosegaferro o la banda “Dino Fantoni” di Dossobuono. L’ul-tima parte del volume, ripor-ta brevemente le biografie dei cittadini più illustri: dal francese fondatore della Comunità di

Emmaus, Pierre Abbè, cittadino onorario, all’archeologo e do-cente universitario Carlo Anti, dal nostro amico e collaborato-re, il fotografo Renato Begnoni, a Rinaldo Cavalchini, letterato del Trecento, dal ciclista Angelo De Martini, alla cantante lirica Alida Ferrarini. Sono ricorda-ti inoltre: lo storiografo Mario Franzoni, il celebre ciclista San-te Gaiardoni, il giurista Ettore Gallo, Don Giuseppe Girelli, la prima ballerina Gloria Grigola-to, il giornalista Cesare Marchi, il farmacista Giovanni Martinel-li, l’economista Angelo Messe-daglia, il fondatore del Museo

dell’Auto Luciano Nicolis, la pittrice Alice Pavanato, il pitto-re Giovanni Maria Pomedello, il pittore Germano Prendaglio, il patriota garibaldino Luigi Prina, il filosofo e giurista Giuseppe Rensi, lo scultore Gian Battista Troiani, il pittore Jacopo Tumi-celli, il pittore Luigi Zago, l’ar-civescovo mons. Mario Zenari, il pittore Giovanni Zoccatelli, il letterato dell’Ottocento Giu-seppe Zuliani, il pittore Giovan-ni Zuliani. Un libro che racchiu-de le memorie e i ricordi di una Villafranca che non passerà.

Inno a Villafranca

Viva viva, Villafranca!Dei paesi la ReginaTutti quanti se ghè inchinaPer la storia che la gà.

L’è famosa per tratatoFra Bepeto e BonaparteQua re Umberto col QuadratoEl sa fato grande onor!

Per bélessa no sen parlaGhe n’è pochi dei paesiCosì tanto ben distesi:La par proprio una cità!

Pel comercìo quasi quasiLa de par sicuramenteQua ben vive tanta genteCon le fiere e coi mercà.

E po’anca la ghe imitaPel moderno con la cesa,Bel disegno e ben distesa;Per l’antico col Castel.

Viva dunque VillafrancaDei paesi la Regina. Tutti quanti se ghè inchinaLa par proprio una cità!

(Maestro Gaetano Marchiori, 1911)

Presentato il libro: Villa Franca e il suo territorio

di Elisa Zanola

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Il MaterassaioUn’azienda tesa verso la sua missione: permettere a tutti un buon sonno.

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1946, il Signor Aldo Corghi apprende, giorno dopo giorno, l’arte del “matera-sar” così com’era conosciuto tra i clienti e gli amici; fa propria l’arte dei primi pa-gliericci, giacigli di paglia, poi i materassi di crine; un uomo di carattere forte, il Sig. Aldo, una persona di polso che ha sempre lavorato.Come si è evoluta l’azienda?Molti anni dopo, nel 92 il figlio di Aldo,

Enrico, come una naturale evoluzione delle cose, eredita l’azienda di papà nella quale è cresciuto. Enrico recupera, rein-terpreta nome e logo dell’azienda rega-landole nuova verve.Quali novità sono state introdotte?Enrico - oggi titolare dell’azienda - de-

cide di aggiungere, ai tradizionali mate-rassi in lana, la produzione artigianale dei materassi a molle; riutilizzando su richie-sta del cliente la sua lana.La tradizione si accorda con il moder-

no: si passa dalla lana al memory, dal latti-ce allo schiumato, sino alle combinazioni di materiali efficaci e all’avanguardia.Quali sono i prodotti offerti?All’interno del laboratorio del Mate-

rassaio, si potrà scegliere tra reti, cuscini, copri rete, copri materasso, cerate, col-larini, cuscini da viaggio e l’ultima tra le novità: le lenzuola anche su misura!Qual’è la filosofia dell’azienda?“Il Materassaio” è in grado di proporre

e realizzare qualunque tipo di materasso, istruendo e indirizzando il cliente verso la scelta del prodotto più idoneo, il ma-terasso ideale “su misura” per conce-dergli la possibilità di dormire in modo corretto e così assicurare confort “per-sonalizzati”.Le consegne sono rapide, l’offerta pre-

cisa ed accurata, i prezzi concorrenziali!Sono trascorsi anni, ma il proposito di

“Il Materassaio” è rimasto integro: fare bene il lavoro, sempre. Potrete trovare tante altre informazioni utili sul sito web: www.ilmaterassaio.com.

La redazione del Giornale di Villafran-ca crede fortemente nella promozione e nella collaborazione con le aziende del territorio villafranchese, per questo ha affidato all’agenzia CarloStancanelli Comunicazione d’Impresa, la gestio-ne sul web della testata giornalistica locale. CarloStancanelli è un’agenzia specializzata nella comunicazione d’im-presa e nella creazione di servizi web personalizzati ed innovativi. “Con la nostra agenzia” dice Carlo Stancanelli titolare dell’azienda, “si passa dalla pre-senza sul web al pieno sfruttamento delle sue enormi potenzialità”. Il team dell’agenzia è composto da professio-nisti cresciuti con la cultura del web e della soddisfazione del cliente, votati al raggiungimento dell’obiettivo. “Faccia-mo tutto quello che occorre per offri-re ai nostri clienti un posto privilegia-to nell’universo a volte dispersivo del web” afferma Stancanelli, “tutto quello che aiuta le aziende ad emergere, pro-muovere la propria immagine, il proprio brand, avere visibilità, reperire contatti”. Il continuo aggiornamento in ambito tecnologico permette all’agenzia Carlo-Stancanelli di offrire grandi prestazioni, con qualcosa in più che i “grandi” offro-no sempre meno: un orientamento al

servizio, completo nella qualità, rapido nell’esecuzione e competitivo nei costi, per partecipare concretamente alla co-struzione del business, che è poi la mi-gliore impresa possibile per tutti. “L’of-ferta dei servizi della nostra agenzia è molto ampia e sempre flessibile a tempi e budget in continua espansione: de-sign, marketing, strategy, development, mobile, hosting e social media fanno da corredo al nostro ampio, ma dettaglia-to pacchetto servizi” dice Stancanelli. “La nostra consolidata esperienza nel settore web e nella comunicazione, ci permette di gestire il portale: www.il-portaledivillafranca.com dedicato alle aziende locali, che intendono sfruttare al meglio la propria immagine, incre-mentando il proprio business”. L’agenzia CarloStancanelli offre alle

aziende la possibilità di colpire il pro-prio target di riferimento... affascinarlo al punto che non desideri più abbando-nare il sito che sta visitando. “Il nostro piacere è accompagnare sempre i no-stri clienti nelle loro scelte, fargli intra-prendere la strada più risoluta e sicura, fatta di occasioni studiate insieme e già collaudate; un cammino che conduca dritto all’obiettivo. Non vi resta che contattarci, per farvi accompagnare”.

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Il WWF accorre in soccorso del TioneIl WWF Sud-Ovest Veronese nei giorni scorsi ha inviato alla Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Verona ed al Presidente della Giunta Regionale un esposto per la tutela del fiume Tione.

A cura di Luigi Facincani

19Ambiente

di Luigi Facincani

Quella del WWF è la risposta ad una delibera della Giunta Comunale di Villafranca di Vero-na (n. 167 del 26 ottobre 2012) con la quale la Giunta Comuna-le di Villafranca ha stabilito “di ritenere non rilevante ai fini paesaggistici il tratto del fiume Tione che scorre in corrispon-denza del centro abitato del capoluogo del Comune di Villa-franca di Verona” e “di propor-re agli Enti ed alla Soprinten-denza competenti l’esclusione dello stesso (per il tratto indi-cato) dai corsi d’acqua soggetti a tutela paesaggistica ai sensi dell’articolo 142, comma 1, let-tera c, del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 142”. La Giunta Comunale per giungere a tale decisione constata “che questo tratto del corso d’acqua non presenta connotati fisici, paesaggi agrari tipici, valenze naturalistiche che conferiscano significativo valore ambientale ai luoghi, in quanto collocato in un contesto fortemente an-tropizzato e caratterizzato da edilizia di tipo residenziale e produttiva” e per questo mo-tivo ne determina l’irrilevanza ai fini paesaggistici. Attualmente il fiume Tione risulta sogget-to a tutela paesaggistica lungo tutto il suo corso ed a nostro avviso la Giunta Comunale nel-la sua delibera non ha preso nella dovuta considerazione la presenza lungo il Tione, anche nel tratto urbano indicato, di significativi “requisiti di natura storica, morfologica ed ambien-tale”, stabiliti dalla Regione del Veneto. Infatti il corso del fiume Tione, anche nel tratto urbano, è interessato dalla presenza di tracce e reperti che si riferi-scono all’importante manufatto del Serraglio, ovvero dell’opera di fortificazione lunga circa 13 km edificata dagli Scaligeri tra il 1345 ed il 1355, allo scopo di proteggere il territorio verone-se dalle incursioni dei milanesi e dei mantovani. Questa grande muraglia iniziava a Borghetto sul Mincio, raggiungeva la locali-tà La Gherla in direzione di Vil-lafranca e poi, seguendo il corso del fiume Tione, raggiungeva ap-punto Villafranca e la superava

in direzione di Nogarole Rocca. Lungo il fiume Tione, nelle im-mediate vicinanze del centro abitato, tra via della Speranza ed il corso d’acqua, è tuttora presente un paesaggio agrario tipico formato da alberi, siepi e canalette di irrigazione in terra battuta, risalenti ad un periodo tra l’800 ed il 900, che meritano di essere ancor più valorizzate e non considerate irrilevanti ai fini culturali e paesaggistici. Inoltre l’asta del fiume Tione rappresenta una ideale via di collegamento e corridoio eco-logico tra il centro abitato di Villafranca e la campagna circo-stante, sia verso ovest, in dire-zione delle colline moreniche del Garda, che verso est, in di-rezione della fascia delle risor-give di Povegliano Veronese (I Fontanili di Povegliano). Il Tione quindi presenta, anche nel trat-to urbano, i requisiti di natura morfologica ed ambientale sta-biliti dalla stessa Regione del Veneto. Misteriose apparivano inizialmente le motivazioni di tale delibera che in concreto svaluta una parte del territorio comunale e si tratta di una delle zone più frequentate dai citta-dini proprio per le caratteristi-che ambientali e paesaggistiche presenti. Circa un mese dopo, e precisamente il 13 novem-bre 2012, è stato sottoscritto, in una conferenza di servizi te-nutasi presso la Regione Vene-to, un “Accordo di Programma per l’attuazione del progetto Parco del Tione - Città dello Sport del Comune di Villafranca di Verona”, tra Comune di Villa-franca, Regione Veneto, società sportiva Calcio Chievo ed al-cuni privati, che prevede nell’a-rea tra via della Speranza ed il fiume Tione la realizzazione di un progetto comprendente tre distinti ambiti: una zona a parco urbano, una zona residenzia-le ed una zona sportiva. L’area interessata dal progetto, di cir-ca 155.000 mq, è indicata nel vigente PRG come “Z.T.O. F – Zone a destinazione speciale di pubblico interesse” ed il sopra-citato ambito sportivo si collo-ca a ridosso del corso d’acqua. Tale ambito prevede la realizza-zione di 4 campi da calcio e di una palazzina servizi affidati ad uso esclusivo del Calcio Chie-vo. L’art. 146 del Decreto Le-

gislativo 42/2004 (Codice dei Beni culturali e del paesaggio) prevede che, in occasione di modifiche nelle aree soggette a vincolo paesaggistico, i sogget-ti proponenti hanno l’obbligo di presentare alle amministra-zioni competenti il progetto degli interventi che intendano intraprendere, corredato della prescritta documentazione, ed astenersi dall’avviare i lavori fino a quando non ne abbiano ottenuta l’autorizzazione. Nella documentazione allegata all’Ac-cordo di Programma per l’at-tuazione del progetto Parco del Tione - Città dello Sport sopra citato, e disponibile sul sito del Comune di Villafranca, non vi è traccia di alcuna Autorizzazione Paesaggistica rilasciata né indi-

cazione che la richiesta di Auto-rizzazione sia stata sottoposta alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. La coincidenza temporale e se-quenziale tra la delibera comu-nale (del 26 ottobre 2012 con la quale si dichiara l’irrilevanza ai fini paesaggistici di un tratto del fiume Tione e si propone alla Soprintendenza ed agli altri enti competenti la sua esclusio-ne dal vincolo paesaggistico) e la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per l’attuazio-ne del progetto Parco del Tio-ne - Città dello Sport (del 13 novembre 2012) collega tra di loro questi due atti in maniera strumentale e connota, a no-stro avviso, la delibera comuna-le come un tentativo di evitare

la richiesta dell’Autorizzazione Paesaggistica. Pertanto l’asso-ciazione WWF Sudovest Vero-nese ha chiesto alla Soprinten-denza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Verona ed al Presidente della Giunta Regio-nale del Veneto di non avalla-re la decisione del Comune di Villafranca di Verona, finalizzata all’esclusione del tratto urba-no del fiume Tione dal vincolo paesaggistico e di ricordare al Comune di Villafranca di Verona la necessità che, ai sensi dell’art. 146 del già citato DLgs 42/2004 ed in relazione all’Accordo di Programma per l’attuazione del progetto Parco del Tione - Cit-tà dello Sport, venga richiesta preventivamente l’Autorizza-zione Paesaggistica.

20 01 13

A cura di Diego Cordioli

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Sport

A cura di Francesco BommartiniA cura di Diego CordioliA cura di Giorgio Negrini

In una serata conviviale, svoltasi al Ristorante Parolin di Rizza, si sono riunite due realtà calcistiche che oggi lavorano

con grande successo nella nostra frazione: il Deportivo e la Dorial. Nell’occasione, tra un brindisi e qualche

chiacchiera, abbiamo intervistato il Presidente del Deportivo, insieme al Presidente e al Direttore tecnico della Dorial.

Deportivo e Dorial: il calcio vive a Rizza

Presidente del Deportivo, Sterzi Massimo: “Il Deportivo nasce nel 2002, dapprima come punto di incontro tra amatori e due anni dopo è stata fondata anche la terza Categoria, senza ambizioni particolari di vittorie, ma per far giocare prima di tutto i ragazzi di Rizza. Con l’aiuto di altri ragazzi dei paesi vicini ab-biamo addirittura fatto tre finali, per poter salire in seconda Categoria, senza mai, purtroppo, riuscirci. L’anno scorso siamo ripartiti con tutta la squadra, reintegrandola sempre con nuovi giovani e sembra che i risultati inizino ad arrivare, rimanendo sempre con i piedi per terra. Non investiamo in soldi ma in un gruppo di gio-vani perché stiano bene assieme e se i risultati non verranno, non siamo sicuramente una di quelle società che caccia via l’allenatore, perché da noi si gioca il calcio soprattutto per amicizia. Il nostro futuro sta nel progetto Dorial (Dossobuono, Rizza, Alpo) che è una realtà giovanile splendida, da dove è ancora presto per attingere ma sicuramente, un domani, sarà la nostra radice dalla quale poter trarre forze fresche. Per ora ci accontentiamo di proseguire sulla nostra strada senza farci tante illusioni e anche se facessimo il salto di categoria, guarderemmo sempre, come prima cosa, al gruppo di amici che si è creato.”

Presidente della Dorial, Guadagnini Gabriele: “La forza di questo progetto è stata quella di aggregare tre fra-zioni sotto un unico profilo, non presentando esse da sole i numeri per avere delle squadre che, anche se non compe-titive, non avrebbero comunque potuto partecipare come numero di organico. Già nei primi anni che il Deportivo di Rizza cercava di formare un settore giovanile, si trovava sempre con carenza di numeri; questo progetto ha permesso di completare tutti i tasselli mancanti per poter portare, per esempio, all’Olimpica Dossobuono dei giovani con tutti i numeri per poter esprimersi, sia come calciatori che come atleti nati dal nostro “vivaio”. Mi fa piacere sottolineare che gli allenatori che il Chievo calcio ci mette a disposizione, sono dei veri educatori, educando alle regole che il calcio richiede; i nostri allenatori si avvalgono della professionalità che gli allenatori del Chievo hanno e anche questo contribuisce alla crescita di tutti noi. Ci stiamo concentrando sul nostro punto di arrivo che è l’Olimpica Dossobuo-no e il sogno nel cassetto è quello di portare le nostre squadre a fare i Campionati Regionali. Per questo ci stiamo impegnando anche nell’ultimo anno delle scuole materne, a fare educazione motoria. Quest’anno abbiamo iniziato nelle scuole elementari di Rizza e Alpo con l’approccio allo sport del calcio. L’entusiasmo che abbiamo riscontrato soprattutto nelle maestre e nella Direzione Didattica ci ha ampiamente ripagati degli sforzi fatti; l’importante per noi è che il bambino cresca in modo sano nell’ambito dello sport.”

Direttore Tecnico Dorial, Cappelletto Claudio: “La Dorial nasce da un’idea del Deportivo che decide di provare l’esperienza del settore giova-nile, sapendo bene che il paese di Rizza non poteva esprimere i numeri che potevano consentire di avere un settore giovanile completo. Quindi nacque l’idea di aggregare altre frazioni limitrofe per cercare di costruire un progetto importante, puntando molto sulla qualità degli animatori e del processo edu-cativo. Dopo una serie di contatti, si consolida una forte alleanza che tuttora si chiama Dorial, formata dalla Rizza Deportivo, dall’Alpo Club 98 e dall’O-limpica Dossobuono. Un altro passaggio importante è stato quello di partire con il Calcio Chievo Verona; inizialmente il connubio è stato quello tipico della società affiliata, ma da tre anni il Chievo sta portando avanti sul territo-rio il Centro Formazione e il progetto Dorial-Chievo Verona è gestito tutto dal Chievo, il quale sceglie gli allenatori, i programmi e i metodi di lavoro in-teramente a proprio carico. E’ un progetto importante, dove noi mettiamo a disposizione gli spazi, per dare ai ragazzini tutti gli elementi per poter fare un percorso non da professionisti ma sicuramente professionale in tutti i suoi aspetti. In questo modo abbiamo completato un bel “mix tra professionisti e non”, che, partito nel 2006, ha portato all’iscrizione della Dorial calcio alla Federazione Gioco Calcio nel settore giovanile. Annoveriamo attualmente 120-130 ragazzini che compongono la nostra Scuola Calcio e che speriamo, nel futuro, siano i nostri campioni sia nello sport che nella vita.”

Sport

A cura di Francesco BommartiniA cura di Diego Cordioli

21

A cura di Diego Cordioli

Saranno circa duecento i ra-gazzini, che dal lunedì al venerdì per ben tre settimane, dalle 11 alle 13, nella palestra della scuo-la media, proveranno l’emozio-ne di colpire la pallina e magari imbucarla. Lo scopo è quello di far avvicinare i ragazzi al golf, gioco che nel mondo è prati-cato da 70 milioni di persone, in Europa da 7 milioni e mez-zo mentre in Italia sono cento-mila gli iscritti alla federazione. “Porteremo in palestra strisce di erba sintetica, ferri e palline di gomma adatte agli ambienti chiusi”, spiega Alberto Azzali, responsabile del Club dei gio-vani nel circolo villafranchese. “Ogni mattina due nostri soci con diversi anni di esperienza intratterranno gli alunni con delle brevi spiegazioni riguardo allo sport, poi impartiranno le nozioni fondamentali per per-mettere ai ragazzi di cimentarsi

con ferri e palline”. Sicuramen-te è una proposta interessan-te e quantomeno insolita. “E’ già successo, soprattutto nelle scuole superiori, che i ragazzi si siano recati in un campo da golf per seguire delle lezioni, questa volta invece è il golf che entra a scuola”, prosegue Azzali. “ Vogliamo sfatare l’idea che sia uno sport per persone non più giovani e che soprattutto costi molto praticarlo. Che non sia per vecchi lo dimostra il fatto che i giocatori più bravi sono tutti giovanissimi, a cominciare dal veronese Matteo Manasse-ro che ha solo 19 anni ed è già fra i primi cinquanta giocatori al mondo. Non è più costoso di altri sport, basti pensare che nel nostro circolo gli under 13 giocano gratis e fino ai 18 anni l’iscrizione costa 350 euro. Per quanto riguarda l’ attrezzatura, una sacca con tutti i ferri non costa più di una buona racchet-ta da tennis”. Lo scopo è quindi quello di avvicinare i ragazzini a questo affascinante sport. “Vo-

gliamo proporre una pratica che non sia il solito calcio o basket o tennis. Il nostro è uno sport completo che si pratica all’aria aperta, a contatto della natura in luoghi sempre molto belli. Inoltre è uno sport estrema-mente educativo. Infatti nel golf il giocatore è anche arbitro di se stesso quindi alla base deve esserci una grande correttezza e onestà. C’è un’etichetta da seguire, il giocatore deve rispet-tare delle regole che si basa-no sul rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente”. E alla fine di queste lezioni a scuola? “Per chi sarà interessato”, conclude Az-zali “proporremo un’ ulteriore lezione, questa volta al nostro circolo, con istruttori della fede-razione. A marzo infine partirà al nostro circolo il Club dei gio-vani, una ventina di lezioni a co-sto molto contenuto, con il ma-estro federale Eugenio Ridolfi. Alle lezioni potranno iscriversi tutti i giovani dai quattro ai se-dici anni”. Anche i tre insegnanti di educazione fisica della scuola

Il Circolo Golf Club Villafranca, dedicato al suo fondato-re Corrado Bertolini, si trova in località Pigno, 34. Il circo-lo è nato nei primi anni ‘90 sul terreno dolcemente colli-nare e piacevolmente movimentato ai piedi della collina di Custoza, epico teatro di battaglie risorgimentali. In questo ambiente immerso nel verde, lontano da poli produttivi importanti e dal traffico automobilistico, si trova questo campo da golf che conta circa 300 soci, attratti dall’aria assolutamente familiare che si respira nella club house. Il percorso, progettato dal suo fondatore, scomparso nel 2011, conta 18 buche e un parco di quasi 6 mila metri. Nonostante l’assoluta tranquillità, il Golf Club Villafranca è facilmente raggiungibile dal casello autostradale di Som-macampagna da cui dista 3 chilometri. Il clima, mitigato dal vicino lago di Garda, permette l’accesso al campo tutti i mesi dell’anno. Il ristorante e le camere garantiscono la possibilità di godere con sobrietà e cordialità momenti di relax in un’atmosfera piacevole. Nel novembre scorso è stato rinnovato il Consiglio direttivo e nominato pre-sidente del circolo, il dottor Carlo Mazza. Per rendere il golf uno sport il più possibile accessibile a tutti, il nuovo Consiglio direttivo ha stabilito delle quote associative per il 2013 particolarmente contenute e diversificate per soddisfare ogni esigenza.

Altre informazioni sul sito www.golfclubvillafranca.it

Questa l’iniziativa che il Golf club di Villafranca, intitolato al suo fondatore “Corrado Bertolini”, propone dal 14 gennaio

al 1 febbraio all’ Istituto Comprensivo. Saranno impegnati in questa originale proposta gli alunni di prima media.

Golf a scuola per l’istituto Cavalchini-Moro

di Fiorenza Gallina

media, si dichiarano molto entu-siasti dell’ iniziativa. “La nostra è una scuola che per tradizione è aperta ad accogliere idee nuove e didatticamente interessanti”, spiega Marco Boscaini. “Abbia-mo ritenuto molto importante far conoscere ai nostri alunni lo sport individuale più praticato al mondo”. “Il circolo villafranche-se ci ha presentato questa idea e

ci siamo attivati per realizzarla”, aggiunge Luciano Turrina “per-chè quando l’abbiamo proposta ai nostri alunni, si sono mostra-ti entusiasti”. “Come insegnanti siamo inoltre convinti”, conclu-de Lidia Lanza “che più oppor-tunità siamo in grado di dare ai nostri ragazzi più potranno scegliere in base alle loro reali abilità e attitudini”.

Il Circolo Golf Club Villafranca

“Corrado Bertolini”

Fatti & Misfatti 01 1322

Chiniamo il capo davanti a chi si pro-fessa maestro dell’immagine e dell’in-formazione. Non potremmo di certo pareggiare la sobria eleganza delle loro prime pagine, così essenziali e zen e i loro titoli di prima pagina, si-curamente avanguardistici e originali, dove peraltro il riferimento dei te-sti all’immagine resta così ermetico e casuale (si parla di voto e anno nuovo e l’immagine sullo sfondo non rappresenta né il Capodanno né le elezioni) che neanche un improvvisa-tore di professione tirando a dadi ed estraendo da un cappello caratteri e immagini a random avrebbe potuto fare di meglio.

Ci chiediamo come mai le pagine del Target non siano esposte in musei ogallerie d’arte data la levatura artisti-ca delle loro produzioni. Ah già, per-ché nelle gallerie d’arte espongono artisti veri. Come Begnoni, tanto per dire. Quel Begnoni che gentilmente presta le sue foto per le nostre co-pertine, e, a quanto pare, ha sbagliato lavoro. Ora bisognerà informare il

comitato che si occupa della Bien-nale di Venezia. Faranno certamente anche loro un mea-culpa.

Ma basta guardare, del resto non servono molti commenti. Quel ca-polavoro filatelico e futuristico, che è la scelta di immagini-francobollo che propone Target non è di certo degno di confronti, né con noi, né tanto-meno con una testata quale l’Arena. D’altronde certe “finezze artistiche”, come i glutei da lap-dance che cam-peggiano nella pagina che riguarda tempo libero e turismo (che sia-no all’altezza degli scatti di Helmut Newton e Robert Mapplethorpe e sia l’ennesima nostra mancanza non rendercene conto?) se le possono permettere solo loro. Per non parlare delle preziose corni-cette colorate attorno alle foto dei presepi, ricordo lontano dei tempi andati delle elementari. E allora si. Per noi le immagini sono un riempitivo grafico. Sono scelte sti-listiche, anche di eleganza, talvolta. La bellezza a corredo dell’informazione.

Immagini evocative ed emozionali, di supporto ad un contenuto importan-te e che non hanno bisogno di parole per essere descritte o spiegate. Come appunto, la nostra immagine di coper-tina. Seppoi, per far Natale, servono per forza alberi addobbati, ci adegue-remo per il futuro.

Noi dei bassifondi editoriali abbiamo bisogno di cose semplici. Provate a dare spiegazioni logiche alle vignet-te di Fabiani (che presentano un ta-glio di teste così netto che avrebbe fatto invidia persino a Robespierre), coprendo con la mano la didascalia a lato. Sarà il nuovo gioco per l’estate, un nuovo test per settare il vostro quoziente intellettivo! Tornando in tema di immagini natalizie, gli esimi guru della fotografia che hanno alzato la voce contro la nostra, nello stesso numero, a pagina 8, ne ripropongono una molto simile, con la sola, lievissi-ma differenza, che la nostra è a firma di quel Renato Begnoni, di cui sopra, mentre la loro è lo scatto del signor nessuno.

Da tempo Target ci ha abituati a ve-dere il loro dito puntato contro tutti: probabilmente si sentono degni abi-tanti dell’Olimpo dell’infallibilità. Li ammiriamo. Abbiamo molta stima per chi setaccia minuziosamente tut-ti i giornali del Veronese (tranne il loro, Ça va sans dire): deve essere un lavoro duro e di grande responsabili-tà e siamo grati di avere un Vate al di sopra delle nostre mortali e plebee teste che ci controlla e ci dedica così tanta attenzione. Le Redazioni attendono con ansia il momento del loro Giudizio Semi-Universale mensile, sospirando di sollievo quando l’unica critica è ri-volta alla foto di copertina. Stremati e felici ci complimentiamo a vicenda per essere sopravvissuti an-che questo mese.

La Redazione de “Il Giornale di Villafranca”

Questioni di stileQuesta riflessione nasce in risposta ad alcune righe apparse sul numero “Target notizie” di gennaio 2013, a pagina 30 e che riportiamo integralmente. Prima

dell’estratto da noi citato, una simile obiezione era stata mossa alle scelte fotografiche de L’Arena. Non siamo soliti criticare le decisioni grafiche, fotografiche

e stilistiche altrui, in precedenza non ci siamo mai permessi di farlo e la nostra è ben lontana da essere una polemica: si tratta di un confronto, di una semplice

replica ad un’affermazione sulla quale non ci troviamo d’accordo. Affidiamo all’ironia e al sarcasmo la nostra risposta a quanto segue: “Sul Giornale di Villafranca,

poi, sotto il titolo Buone Feste c’era una foto notturna qualsiasi senza alcun riferimento al periodo natalizio. Mah. Le foto dovrebbero arricchire la pagina di testo

o costituire una notizia visiva. Ma spesso per qualcuno sono ancora solamente un riempitivo grafico”.

stampato in 23.000 copie con distribuzione gratuita nel comune di Villafranca di Verona

Società editrice: Pirite S.r.l.

Editore: Diego Cordioli

Direttore responsabile: Elisa Zanola Redazione: via L. Prina, 71 - Villafranca di Verona

Tel. 045.7903235 - Cell. [email protected]

Grafica e impaginazione: Sibilla Tenero - [email protected]: Centro Stampa Editoriale S.r.l. Grisignano di Zocco (VI)

Si ringraziano per il contributo gratuito: Giorgio Negrini, Renato Begnoni, Dott. Giuseppe Pecoraro,

Dott. Paolo Garzotti, Luigi Facincani, Rico Bresaola, Col. Marco Maistrello, Cap. Claudia Macchi, Frate Mariano Steffan, Prof.ssa Fiorenza Gallina

Gruppo Consigliare di Opposizione, Compagnia dei Carabinieri di Villafranca.

Registrazione al Tribunale di Verona n. 1838

Numero chiuso in redazione il 18/01/2013

PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALEIl Giornale è disponibile presso le edicole di VILLAFRANCA e nei seguenti punti di distribuzione:

Redazione de “Il GIORNALE DI VILLAFRANCA” via L. Prina, 71 MBE - Mail Boxes Etc. via Napoleone III, 6

Municipio di Villafranca corso Garibaldi 24 Liceo E. Medi Via Magenta, 9Ospedale “Magalini” - Via Ospedale, 2 Distretto A.S.L.22 - Via Ospedale, 5Casa di Riposo “Morelli-Bugna” - Via Rinaldo da Villafranca, 16 Centro Sociale CIRICUPE - Via Rinaldo da Villafranca, 9Supermercati Martinelli - Via Don Fumano, 3 / Viale del Lavoro, 1 Uffici INPS - Via Marconi, 18Staz. di servizio AGIP di Bernabeni - Via Mantova Piscine Comunali - Via Olimpia, 1

E inoltre presso le edicole di DOSSOBUONO, QUADERNI, PIZZOLETTA, ROSEGAFERRO, ALPO.

“El Gigi, zugador de fubal e frutarol de contrà Mantoana”

Cari amici, care amiche, benvenuti nel 2013 e buon proseguimento. Avevo promesso di raccontarvi la storia dei giocatori di calcio che sono diventati professionisti. Inco-mincio forse con il meno noto, sarà Luigi Rizzini “el Gigi, zugador de fubal e frutarol de contrà Mantoana” a riportarci nella “Villafranca de na’ ‘olta”. A Gigi mi lega un affetto ed una stima particolare: questo per il fatto che ha abitato ed ha avuto il pri-mo negozio nel mio stesso caseggiato. Da bambino sua mamma Lina io la chiamavo “nonna Lina” ed era per me quella figura che io non avevo conosciuto perché le mie nonne erano entrambe morte prime che io nascessi. Inoltre Gigi ha fatto a me ed a suo nipote Ezio, da fratello maggiore. Ricordo ancora quando ci raccontava delle storie o ci accompagnava alle giostre. Ed è in nome di questo affetto che lui, schivo e modesto, ha accettato di raccontarmi e ha permesso di raccontarvi, la sua storia. Trascrivo il suo racconto. “Ci chiamavano “I Carrozza” perché mio padre Romano aveva una bottega dove costruiva “carrozze e birocci” e riparava ruote e carri. La mia famiglia, nonostante la crisi, nel dopoguerra non stava poi così male, poi però le cose cambiarono, anzi mutarono radicalmente. Con la diffusione delle automobili “el carossar”, un mestiere che si tramandava da generazioni di padre in figlio, nel giro di qualche anno scomparve, come pure mio padre che morì quando io avevo appena

sedici anni e fu anche per quello che il calcio ebbe una parte importante nella mia vita. Da ragazzo giocavo con gli amici dove capi-tava: nella via, al castello o nella piazza della stazione. Il primo campionato lo feci con il Castelnuovo dove rimasi due anni prima di essere ingaggiato dal Cadidavid. E giocavo lì da più di un anno quando una domenica, mentre stavo davanti a casa (in via Messedaglia, vicino all’angolo con via Stazione) ho incontrato l’amico Annone Mengali che: “el ma dito, vao a Verona che ghè le selesioni, vegni anca ti che te se bon, tanto proar nol costa gnente”. Mi lasciai convincere, presi le scarpe ed i pantaloni corti e mi aggregai. Allo stadio c’erano più di un centinaio di ragazzi a cui venivano fatti fare corse, scatti, dribbling e tiri in porta. Finite le prove me ne stavo quasi andando quando all’altoparlante chiamarono quelli che dovevano rimanere: “Rizzini Luigi”. Pensavo che si fossero sbagliati ed invece chiamavano proprio me! Fu così che incominciò con Annone, anche lui selezionato, la mia carriera calcistica, una proposta di contratto con il CRAL Saline di Santa Margherita di Savoia. Figuratevi la gioia ma anche la perplessità: avrei dovuto trasferirmi al Sud e tuttavia era l’occasione di realizzare un sogno, giocare a pallone e guadagnare qualcosa. Dopo un rapido consulto con la mamma ed i fratelli Ignazio (Pippo) e Giovanni (Gianni) firmai il contratto ritrovandomi a Santa Margherita. Feci un bel campionato tanto che l’anno successivo fui acquistato dal Foggia (el Gigi è quello al centro nella foto delle promesse del Foggia). Rimasi lì un solo anno perché non riuscii proprio ad integrarmi nell’ambiente. Tra i tanti problemi vi era anche una pesante forma di “nonnismo”. Vi erano diversi giocatori ormai a fine carriera che avevano giocato in serie A e che per farti “entrare”, pretendevano il tuo premio partita. Gli stipendi allora non erano certo come adesso: ti mantenevi appena, guadagnavi qualcosa con i premi partita e se lo dovevi dare a loro non ti rimaneva niente. Avevo nel frattempo ricevuto una buona offerta dall’Altamura che era anche disposta a pagare il car-tellino, così a fine stagione mi presentai dal presidente del Foggia dicendogli che mia madre stava male e che avevo deciso di tornare al Nord. Per il cartellino gli chiesi di riscattarlo e concordai, tirando sul prezzo, con la scusa che avevo solo i soldi messi faticosa-mente insieme da mia madre e dai miei fratelli, l’importante cifra (per allora) di seicentomila lire. Ricordo ancora che i dirigenti dell’Altamura, non fidandosi completamente, mi consegnarono i soldi solo davanti alla sede del Foggia e mi aspettarono all’uscita per prendere in consegna il documento dello “svincolo”. Imparai la lezione e da quella volta firmai sempre anno per anno, perdendo per questo anche qualche buona occasione come quella con il Taranto che voleva firmassi per cinque anni. Non mi importava la categoria, volevo essere sicuro di giocare. Dopo un paio di stagioni passai al Cerignola e di quel periodo ricordo bene l’incontro con Padre Pio. Eravamo in ritiro a San Giovanni Rotondo quando tutta la squadra fu invitata all’inaugurazione del locale ospedale “Sollievo della Sofferenza”. Il sindaco ci accompagnò da Padre Pio che ci ricevette subito, era già famoso e poiché eravamo alla vigilia dell’ultima partita di campionato, un vero e proprio spareggio promozione, chiedemmo un benedizione particolare. Il frate “santo” ci disse di andare sicuri che avremmo vinto e così fu. Di fatto ho concluso la mia carriera in Sicilia, giocando un anno nell’Augusta”.Nel 1960 Gigi torna nella sua Villafranca dove si sposa con Norma. Il loro matrimonio è allietato dalla nascita di Luciano. Per qualche stagione poi dà il suo contributo di classe ed esperienza alla locale squadra di calcio “La Garibaldina”, ma questa è un’altra storia. In via Messedaglia, con il prezioso aiuto della moglie, apre una bottega di frutta e verdura. Racconta che i primi anni furono par-ticolarmente difficili: tutte le mattine in sella al “Moschito” ( una bicicletta con un piccolo motore a scoppio che tramite un rullo appoggiato alla ruota posteriore “assistiva” la pedalata) con “ ‘na caseta de drio e via, su par el pontaron de Custoza” a rifornirsi direttamente dai produttori delle primizie di stagione: zucchine, “tegoline” o broccoletti e poi in bottega per venderle. E c’è chi ancora si ricorda della grande gabbia di legno appesa fuori della bottega col merlo che fischiava “fratelli d’Italia”. Era la Villafranca de ‘na ‘olta” quando alla bisogna “se se fasea su le maneghe, na valigia e via” e poi non c’era la frenesia della vita di adesso, nelle vie ci si fermava volentieri, “gh’era pien de boteghe e no mancava el tempo de far do ciacole”.Alla prossima. Rico Bresaola

Villafranca di Verona (VR)fraz. Dossobuono

Piazzale Don Girellitel. e fax 045.51.31.23

[email protected]

www.zoccatellidossobuono.fismvr.it (presto rinnovato)

Sono aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2013-2014.Frequentare la nostra scuola significa promuovere la formazione integrale del bambino attraverso la progressiva conquista dell’identità dell’autonomia e delle competenze.La Scuola si presenta come un’occasione di sostegno all’educazione della famiglia e offre opportunità di apprendimento e di crescita uniche ed irripetibili, in un ambiente sereno giocoso e ricco di esperienze sociali. Di seguito illustriamo le nostre iniziative e proposte didattiche più importanti che si svolgono durante l’anno scolastico: •progettididatticiabreveealungo

termine•progettocontinuitàconl’asilonido

e la scuola primaria•psicomotricitàconinsegnanti

specialiste per tutte le fasce d’età•incontridiavvicinamentoalla

lingua inglese in orario extra-scolastico per i bambini grandi

•corsodinuotoinorarioscolastico•uscitedidatticheinerentiai

progetti svolti (museo africano, fattoria, ecc.)

•passeggiate•giteinpullmanorganizzatedalla

scuola per le famiglie•festericorrenti•grestestivonelmesediluglio•teatro•lotteriadiPasqua,venditatorte,

calendari

La nostra scuola dispone di ampi spazi interni molto illuminati e di un giardino esterno per i giochi all’area aperta.La nostra cucina è ben curata, attenta sempre al rispetto delle linee guida riguardanti l’alimentazione dei bambini e predisposta per confezionare diete particolari. Abbiamo a disposizione attrezzature e materiale didattico innovativo per offrire qualità pedagogica elevata. Attualmente sono presenti 6 sezioni miste per età e ci avvaliamo di personale specializzato in numero superiore agli standard previsti dalla vigente legislazione.Il numero elevato di insegnanti (n.10) garantisce ai bambini maggiore attenzione, cura e un’ottima qualità dei programmi. È per noi fondamentale offrire al bambino il benessere di cui ha bisogno per una crescita sana e armoniosa.Perraggiungerequestiobiettivi la nostra Scuola chiede la partecipazione e collaborazione attiva dei genitori per operare in una prospettiva di crescita e di educazione permanente.Le iscrizioni sono aperte il mattino dalle 8.30 alle 12.30 presso la segreteria della scuola.

La coordinatrice e le insegnanti

Grest estivo La nostra Scuola in collaborazione con alcuni giovani animatori con esperienza nella gestione responsabile del tempo libero sta organizzando una formula di grest nuova e innovativa aperta ai nostri bambini e anche a bambini non frequentanti.Il grest si svolgerà durante il mese di luglio al termine dell’anno scolastico.Siamo convinti che il centro estivo programmato, pensato e organizzato dalle stesse maestre della scuola, che danno la loro disponibilità adeffettuare il servizio nel mese di luglio, sarà apprezzato per i suoi contenuti,per le nuove proposte e per le molteplici attività.Il centro estivo diverrà uno dei tanti “punti di forza” della Scuola Materna.La rinnovata e ripensata forma del “grest estivo” va nella direzione di rispondere alle famiglie che hanno la necessità di usufruire di servizi educativi e ricreativi qualificati nel periodo di interruzione delle attività scolastiche.Nel mese di aprile presenteremo ai genitori la nostra proposta di grest.

Le maestre

gra

ficam

arco

mor

and

ini•marcomorandini.arch@

gmail.com

La nostra scuola ha indetto per il mattino del

16 febbraio 2013 la

“GIORNATADI SCUOLA

APERTA” (10.00 - 12.00).

Le insegnanti riceveranno i bambini e le famiglie per

presentare l’offerta formativa e mostrare i locali.

Seguirà a fine mattinata un piacevole rinfresco.

Previoappuntamentosiamosempre a disposizione, anche per singole famiglie, per farvi conoscere da vicino la Scuola,

i programmi e le attività.Per i bambini provenienti da Villafranca la Scuola organizzerà il servizio

scuolabus se il numero di iscrizioni è di almeno 10.In attesa di conoscervi e

iniziare insieme il percorso del vostro bambino vi porgiamo i

nostri più cari saluti.

Associazione Scuola Materna - Dossobuono

16 febbraio 2013 “GIORNATA DI SCUOLA APERTA”