Gennaio Giornale 2012 abcd - Parrocchia Bianco

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Anno XX n. n. n. n.150 150 150 150 Gennaio 2012 CORONCINA ALLA SACRA FAMIGLIA “La santa Famiglia è certamente singolare e irripetibile, ma al tempo stesso è “modello di vita” per ogni famiglia, perché Gesù,vero uomo, ha voluto nascere in una famiglia umana, e così facendo l’ha benedetta e consacrata”. Benedetto XVI Rivista Parrocchial Rivista Parrocchial Rivista Parrocchial Rivista Parrocchial e e e e

Transcript of Gennaio Giornale 2012 abcd - Parrocchia Bianco

Anno XX n.n.n.n.150150150150 Gennaio 2012

CORONCINA ALLA SACRA FAMIGLIA

“La santa Famiglia è certamente singolare e irripetibile, ma al tempo stesso è “modello di vita” per ogni famiglia, perché

Gesù,vero uomo, ha voluto nascere in una famiglia umana, e così facendo l’ha benedetta e consacrata”.

Benedetto XVI

Rivista Parrocchial

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Formazione ed Informazione

della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco

Anno XX, N. 150, Gennaio 2012

Direttore Responsabile Padre Aldo Bolis

Impaginazione Grafica Arch. Bruno Brancatisano

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Chi desidera veder pubblicato un articolo deve farlo pervenire al Comitato di Redazione inviandolo nei seguenti modi:

-- consegna di floppy o cd in Parrocchia ai Padri Monfortani;

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Il Comitato di Redazione, letto il materiale consegnato per essere pubblicato, valutatone il contenuto dal punto di vista degli argomenti trattati, si riserva : a) di pubblicarlo così come pervenuto, ossia senza apportare correzioni grammaticali, ortografiche e sintattiche alle bozze originali. b) qualora l’articolo superi le due pagine di modificarlo (accorciandone il contenuto) e ciò al fine di consentire a tutti coloro che inviano un articolo di poterlo “vedere ed avere” pubblicato sul giornalino parrocchiale.

SOMMARIO

ARTICOLI & RUBRICHE * L’Editoriale di p. Aldo pag.3 *Messaggio di Natale del Vescovo di Locri

pag. 4-5 * La Bibbia (SIRACIDE)

(Tommaso Scordino) pag.6-7-8 *La consacrazione a Gesù per le mani di Maria

(Rita Bongiorno) pag.9 * Capanne di Natale pag.10-11 *Aspettando il Natale

(Rita Bongiorno) pag.12 *Il Natale degli Anziani

(Gruppo Caritas) pag.13 *Il metodo preventivo di Don Bosco (Antonio Bartolo & Antonio Morabito) pag.14 *La bellezza della Devozione

(Valentina Bivera) pag. 15 *Tutti i Santi.. (Lisetta Muscatello) pag.16 * Raccontando si impara :

(Modestino Alessi) pag. 17 *Notizie dal mondo cattolico

(Vincenzo Muscolo) pag.18 * Anagrafe, bilancio,calendari pag. 19 *Notizie Flash pag. 20

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NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE :

p. Aldo 0964 911558 – Cell. 340 86.14.384 p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291

Scordino Tommaso 0964 913250 Reverende Suore 0964 911416

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Se avete cibo nel frigorifero, vestiti

addosso, un tetto sopra la testa e un posto per

dormire, siete più ricchi del 75% degli abitanti

del mondo

Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglio e

degli spiccioli da qualche parte in una ciotola, siete fra l'8% delle persone più

benestanti al mondo

“Obbligati” a cambiare… a cura di p.Aldo

Scrivo queste righe quando mancano poche ore alla conclusione del 2011. In questo momento è doveroso dare uno sguardo all’anno trascorso per fare una prima valutazione del cammino fatto; nello stesso tempo nasce spontaneo pensare

al futuro per dare volto alle speranze e attese che ci auguriamo si realizzino nell’anno nuovo che sta iniziando.

Non c’è dubbio che la nota principale che ci lascia questo anno che sta per chiudersi è caratterizzata da tante incertezze sociali e molte ristrettezze economiche, purtroppo preannuncio di altri sacrifici da programmare nel futuro. Ma sarebbe molto riduttiva una valutazione che si limitasse a questo sguardo, soprattutto per una comunità che vuole lasciarsi guidare dalla fede e che celebra proprio in questi giorni un evento che si è realizzato non nel consumismo, bensì nella povertà e umiltà: Dio che viene a nascere in un contesto di estrema essenzialità, addirittura di miseria, come memoria perenne che tale contesto non è solo sinonimo di disagio, ma vuole essere la condizione che favorisce la condivisione (si pensi ai pastori che portano i loro doni), una scelta di semplicità (Maria e Giuseppe pongono Gesù bambino in una mangiatoia) e una testimonianza di totale affidamento alla provvidenza di Dio (che accompagna e non protegge il neonato dalla violenza dei potenti).

Ebbene è proprio il contesto sociale attuale che ci obbliga ad una vera e propria revisione di quegli stili di vita caratterizzati dal consumismo incontenibile, dalla egoismo che dimentica chi manca dell’essenziale, dalla materialità che oscura ogni spiritualità. Stili di vita che purtroppo con negli ultimi decenni abbiamo assimilato, e di cui ora ci dobbiamo “disintossicare”,

acquisendo una indole più “natalizia”, cioè più improntata all’essenzialità e alla condivisione. Si apre insomma un anno che potenzialmente, ci auguriamo, ci prende per mano e ci “obbliga” salutarmente a cambiare quelle storture acquisite nel passato!

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MESSAGGIO di NATALE

Carissimi fratelli,

Dio ci dona la grazia e la gioia di trascorrere un altro

Natale. E’ il quarto che vivo in questa Diocesi di Locri-Gerace.

Ed è la quarta volta, perciò, che mi rivolgo a tutti voi, carissimi fedeli, per darvi gli

auguri più belli.

A Natale, più che in ogni altra festa, ci auguriamo la pace, la serenità, la

felicità. Sappiamo come sia difficile oggi questo augurio, stretti come siamo dalla

contingenza economica, che, in alcuni momenti, sembra sommergerci e negarci

ogni barlume di speranza. Ma dobbiamo reagire con fede.

Come possiamo dimenticare che il senso religioso del Natale è la

consapevolezza che Dio si è fatto uomo per dirci che non ci abbandona e che

quando tutto sembra buio fitto lui sa accendere per noi una luce di speranza? La

notte di Natale ascolteremo dalla Bibbia: Il popolo che camminava nelle tenebre vide

una grande luce, perché un bambino ci è stato donato.

Ma c’è un’altra speranza a nostra portata, la cui esistenza dipende tutta da

noi: l’unione familiare.

Chi di noi non lega la gioia del Natale all’intimità della famiglia, pensando,

soprattutto noi adulti, agli indimenticabili momenti dell’infanzia, carichi di tanta

dolcezza, quando la famiglia, riunita attorno al tavolo imbandito con i cibi

caratteristici della nostra tradizione, sentivamo la gioia di stare assieme?

Miei cari amici, nel ricordo di questa nostra bella tradizione vi invito a

riconsiderare la famiglia come il dono grande che Dio ci fatto. Siamo noi che

dobbiamo garantire ai giovani questa esperienza dolcissima che ci portiamo nel

cuore.

Amiamo, perciò, la famiglia.

Proteggiamo la famiglia dagli assalti ai quali oggi è sottoposta.

Difendiamo i valori che la famiglia cristiana porta con sé.

Preghiamo per la famiglia, preghiamo in famiglia.

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Sia la famiglia la grande scuola nella quale i figli imparano i grandi valori

della vita, soprattutto l’amore vero: quello che diventa dono per la persona amata;

sia scuola di unità di servizio, di laboriosità, di onestà, di religiosità, di legalità.

Fratelli miei, in questa circostanza rinsaldate tra voi i vincoli di amore, di

comunione, di unità. Non lasciatevi tentare dalla voce ammaliante della

separazione e dell’infedeltà: se l’ascoltate, farete precipitare la famiglia nell’abisso.

Superate, invece, ogni discordia ed ogni tentazione per amore dei figli, che vi

guardano, e con l’aiuto della preghiera, dialogando molto tra voi e con i figli. E

sappiate perdonarvi scambievolmente e riconciliarvi: fratelli con fratelli, genitori

tra loro e con figli, tra parenti tutti e amici di un tempo. La dolce poesia del Natale

ha il potere di indurci alla riconciliazione.

Prego per tutti voi e invoco la benedizione del Signore, soprattutto su

quelle famiglie che sono state provate dal dolore per lutti, per gravi malattie, per la

perdita del lavoro e per ristrettezze economiche.

Gesù splenda su tutti come sole di speranza.

+ p. Giuseppe Fiorini Morosini

Vescovo di Locri-Gerace

Banda & Coro : Fare Musica Insieme Si PuòBanda & Coro : Fare Musica Insieme Si PuòBanda & Coro : Fare Musica Insieme Si PuòBanda & Coro : Fare Musica Insieme Si Può

Giorno 26 dicembre, il coro parrocchiale

e la banda cittadina, hanno offerto a tutta la comunità bianchese uno splendido concerto

natalizio, molto apprezzato e partecipato dal pubblico

presente che, assieme ai musicisti ed ai coristi, ha cantato le melodie natalizie.

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LLLLa a a a

BBBBibbia ibbia ibbia ibbia (Siracide, XXVIII libro) a cura di Tommaso Scordino

Il “Siracide” che, prima del Concilio Ecumenico Vaticano II, si chiamava “Ecclesiaste” per l’uso che la Chiesa ne faceva nelle sue assemblee è, tra i libri sapienziali, quello che alcuni studiosi dicono si potrebbe definire “l’eco di tutte le Scritture”. L’autore, che chiama se stesso “..….Gesù, figlio di Sira, figlio di Eleàzaro, di Gerusalemme..….” (50,27b), è un pio israelita, di condizioni economiche agiate, che si dà allo studio della Bibbia, meditando sugli aspetti più pratici atti a guidare l’uomo e a dare un senso alla sua vita. Egli si addentra sempre più nell’approfondimento della Scrittura, per far crescere le sue “pianticelle”: “Innaffierò il mio giardino e irrigherò la mia aiuola” (24,31a), piano piano “….il mio canale è diventato un fiume e il mio fiume è diventato un mare” (24,31b). Considerato lo sviluppo del suo studio: “Una dottrina d’intelligenza e di scienza ha condensato in questo libro……..che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore” (50,27), decide di mettere a disposizione di tutti quanto aveva appreso: “Badate che non ho faticato solo per me, ma per tutti quelli che ricercano l’istruzione. Ascoltatemi, o grandi del popolo, e voi che dirigete le assemblee, fate attenzione” (33, 18-19). Così, da un benemerito israelita, Gesù, figlio di Sira, viene fuori questo magnifico libro di 51 capitoli, pieno d’insegnamenti pratici per condurre una vita secondo la Legge del Signore: “Tutto questo è il libro dell’alleanza del Dio altissimo, la legge che Mosè ci ha prescritto, eredità per le assemblee di Giacobbe” (24,23). Il libro, deuterocanonico, che tratta di tutto e di tutti senza seguire un ordine rigoroso, in origine scritto in ebraico intorno al 190/180 a.C., viene tradotto in greco da un nipote dell’autore verso il 132 a.C., che corrisponde all’anno “trentottesimo del re Evèrgete” (prologo 27) (“benefattore”), cioè Tolomeo VII Fiscone.

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In esso troviamo un vasto orizzonte di temi e problemi utili e positivi per la vita dell’uomo e della donna, soprattutto per noi che ci proclamiamo cristiani forse per qualche superficiale pratica religiosa ma che poi, nella sostanza, la fede, che a parole professiamo, non trova nessun riscontro con una vera testimonianza nei nostri comportamenti quotidiani verso Dio e verso il prossimo. Scopriamo, infatti, il tema della pazienza e della fiducia nelle prove: “Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova” (2,2); quello del rispetto e l’amore verso i genitori: “Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera” (3,5); quello riguardante la pratica dell’umiltà: “Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore” (3,18); il tema dell’orgoglio: “un cuore ostinato alla fine cadrà nel male” (3,26); quello dell’aiuto ai poveri: “Figlio, non rifiutare al povero il necessario per la vita, non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi” (4,1); sul pudore e rispetto umano: “C’è una vergogna che porta al peccato e c’è una vergogna che porta gloria e grazia” (4,21); sulla prudenza nel parlare: “Non procurarti la fama di maldicente e non tendere insidie con la lingua” (5,14); sulla vera e la falsa amicizia: “Una bocca amabile moltiplica gli amici, una lingua affabile le buone relazioni……..C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo, ma non resiste nel giorno della tua sventura” 6,5.10); sulla ricerca della sapienza: “Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l‘istruzione e fino alla vecchiaia troverai la sapienza” 6,18); sulla vita morale e sociale: “Non fare il male, perché il male non ti prenda. Stai lontano dall’iniquità ed essa si allontanerà da te” (7,1-2). Ancora, sul comportamento verso i sacerdoti: “Con tutta l’anima temi il Signore e abbi riverenza per i suoi sacerdoti” (7,29); sui comportamenti sconsigliati: “Non rimproverare un uomo che si converte dal peccato: ricordati che tutti abbiamo delle colpe” (8,5); sul rispetto verso gli anziani: “Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché…….da loro imparerai il discernimento” (8,9); sul principio di avere prudenza: “Non garantire oltre le tue possibilità e se hai garantito, preoccupati di soddisfare. Non muovere causa a un giudice, perché lo giudicheranno tenendo conto del suo prestigio” (8,13-14); sul modo di comportarsi con le donne: “Per la bellezza di una donna molti si sono rovinati” (9,8b); sull’arte di governare: “Un governatore saggio educa il suo popolo, il governo dell’uomo di senno è ordinato” (10,1); contro la superbia: “Principio della superbia infatti è il peccato; chi ne è posseduto diffonde cose orribili” (10,13); sul dominio di sé: “Non seguire le passioni, poni un freno ai tuoi desideri” (18,30); sul pregio del silenzio:

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“Chi esagera nel parlare si renderà riprovevole, chi vuole imporsi a tutti i costi sarà detestato” (20,8); sulla necessità di fuggire il peccato: “Come davanti a un serpente, fuggi il peccato: se ti avvicini, ti morderà” (21,2); sul come comportarsi con gli amici: “Se hai aperto la bocca contro un amico, non temere: può esserci riconciliazione” (22,22); sulla donna virtuosa: “Fortunato il marito di una brava moglie, il numero dei suoi giorni sarà doppio…….E’ un dono del Signore una donna silenziosa, non c’è prezzo per una donna educata” (26,1.14); sull’importanza di saper mantenere i segreti: “Chi svela i segreti perde l’altrui fiducia e non trova più un amico per il suo cuore.” (27,16); sulla grande importanza di saper perdonare al nostro prossimo: “Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore?” (28,3); sulla moderazione quando ci si siede a tavola: “Sei seduto davanti a una tavola sontuosa? Non spalancare verso di essa la tua bocca” (31,12). Come si nota, è chiaro che i temi toccano ogni aspetto dell’antropologia (studio e descrizione dei tratti essenziali che definiscono la vita e il comportamento umano), particolarmente interessante è la riflessione sulla libertà: “Da principio Dio creò l’uomo e lo lasciò in balia del suo proprio volere. Se tu vuoi, puoi osservare i comandamenti; l’essere fedele dipende dalla tua buona volontà. Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà” (15,14-17). C’è, infine, l’”elogio degli antenati” dove troviamo una galleria di medaglioni in cui appaiono molti personaggi della storia santa d’Israele sui quali, sotto il profilo sapienziale, sono espressi giudizi di lode per coloro che vissero praticando la sapienza ricevuta da Dio e di condanna per coloro che, invece, nella loro vita praticarono una condotta immorale: Enoc, Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Aronne, Fineès, Giosuè, Calab, I Giudici, Samuele, Natan, Davide, Salomone, Roboamo, Geroboamo, Elia, Eliseo, Ezechia, Isaia, Giosia, Geremia, Ezechiele, Zorobabele, Giosuè, figlio di Iosedèk, Neemia, Giuseppe, Sem, Set, Adamo e Simone, il sommo sacerdote, figlio di Onia. Il libro si chiude con un invito alla sua lettura e meditazione: “Beato chi medita queste cose e colui che, fissandole nel suo cuore, diventa saggio” (50,28) e con l’inno di ringraziamento e la ricerca della sapienza: “Ti loderò, Signore, re, e ti canterò, Dio, mio salvatore,…….L’anima vostra si diletti della misericordia di lui, non vergognatevi di lodarlo. Compite la vostra opera per tempo ed egli a suo tempo vi ricompenserà.” (51,1.29-30).

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La CONSACRAZIONE a GESÙ per le mani di MARIA

di Rita Bongiorno

Che cosa vuol dire? Si chiedono in tanti. Vuol dire che dopo un adeguato cammino di fede la persona sente che non le basta più avere solo fede in Dio, ma si accorge di avere un

bisogno incondizionato di donare - donarsi a DIO, che LUI per primo si è donato a noi in modo gratuito, ci ha amato

così tanto che ha mandato il suo FIGLIO incarnato per opera dello SPIRITO SANTO nel seno della VERGINE MARIA per la salvezza di tutta l'umanità. Poteva farlo con qualsiasi

altro mezzo, ma ha scelto MARIA per arrivare a noi e allora quale via migliore per noi che desideriamo consacrarci a

GESU' se non consegnarci nelle mani di MARIA? Seguiamo lo stesso cammino: MARIA è il TRAMITE scelto da Dio per arrivare a noi, e noi accettiamo con piena consapevolezza il suo dono e ci affidiamo completamente a MARIA per

arrivare a GESU'. Fare la consacrazione significa cercare e voler instaurare una relazione con GESU'. E' un desiderio ardente di guardare e sentire il nostro

SIGNORE GESU' CRISTO con piena fiducia e grande responsabilità. La fiducia ci da' la forza di inoltrarci nella battaglia della vita e la responsabilità ci fa' affrontare tutto con coscienza e impegno. Secondo me fiducia e responsabilità devono andare di pari passo, sono una l'una il complemento dell'altra. Se la fiducia è forte deve di

conseguenza essere forte la responsabilità. E noi, Anna, Antonio, Caterina, Rita, Rosetta, Tota, Vincenzo, che l'otto dicembre durante la celebrazione della

solennità dell'IMMACOLATA CONCEZIONE, abbiamo fatto la consacrazione a GESU' per le mani di MARIA ci siamo sentiti veramente uniti in un bisogno

protettivo nelle mani di MARIA e con un anelito sempre crescente di tenere GESU' CRISTO nei nostri cuori. Mettendoci nelle mani di MARIA intendiamo condurre

uno stile di vita il più similmente possibile a MARIA e solo così possiamo mostrare una piena accettazione dell'amore di DIO per ognuno di noi. E' un

percorso che va' vissuto nella concretezza della quotidianità mantenendo vivi gli impegni del Battesimo. Ogni azione sarà per mezzo di Maria con il suo stesso

spirito di attenzione e umiltà. Per capire bene che cosa MARIA è per ognuno di noi, mi piace ricordare queste parole del beato Giovanni Paolo II: “MARIA plasma

in voi un cuore di discepoli capaci di mettersi in ascolto del Figlio, che rivela il volto autentico del Padre e la vera dignità dell'uomo”.

Auspichiamo che molte altre persone possano provare la nostra grande gioia nel consacrarsi a GESU' per le mani di MARIA.

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Alcune immagini del Alcune immagini del Alcune immagini del Alcune immagini del

NATALE a BiancoNATALE a BiancoNATALE a BiancoNATALE a Bianco

Capanna di BOMBILE Capanna in P.za Marconi

bar Canturi

Capanna

dell’ORATORIO

i PRESEPI parrocchiali

Sono stati allestiti Presepi nelle seguenti Chiese:

- in Duomo - nella sala Caritas - a S. Marina - al Santuario - all’Oratorio

Un GRAZIE

a tutti coloro che

hanno collaborato

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���� Capanna in via Vittoria presso Assoc. “Il Faro”

Capanna del

Centro Riabilitativo Ionico

(presso il “118”) ����

���� Capanna dei “PENSIONATI”

in via Vittoria

Capanna al

SANTUARIO ����

Rappresentazione Sacra del

PRESEPIO VIVENTE martedì 27 dicembre

alle ore 20.30 dal Duomo al Santuario

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ASPETTANDO ASPETTANDO ASPETTANDO ASPETTANDO IIIIllll NATALE...NATALE...NATALE...NATALE... di Rita Bongiorno

Domenica 18 dicembre con la recita dei ragazzi dell'oratorio "Il Presepe lo

facciamo NOI", è passato il messaggio molto trasparente di come, ancora oggi, la semplicità può vincere. Non ci siamo fatti mancare nulla, c'erano gli angioletti, c'era la stella cometa, c'era anche la narratrice, e che dire delle pecorelle... beee

beee.... fantastiche nel loro cha ckha ckha, che ha coinvolto tutti, pubblico compreso. E c'erano ancora i pastori, il bue e l'asinello, Maria, Giuseppe e pure il

Bambinello. E' stata una recita preparata da Beatrice Bevilacqua, alla quale mi sono subito aggregata come supporto nell'organizzazione e nelle prove. Ci ha aiutate molto Ninetta con la sua disponibilità nel preparare i costumi. Formidabili,come sempre,i giovani dell'oratorio, pronti a dare non una, ma due mani. E' stato un momento sincero: i bambini sono stati bravissimi,e nell'aria si respirava già il

Natale e anche i genitori, i nonni e tutto il pubblico lasciavano trasparire emozione e grande gioia. La recita si è conclusa con una poesia dialettale. La serata è poi

continuata con godurie mangerecce e tanta musica. Ringraziamo tutti!!.... Riportiamo di seguito la poesia:

Oh!! Bambinegliu

cunvinci i mei

i mi cattununa bella bicicletta,

cu nu cappottegliu novu pe sti festi di Natali!

Ca chistu a quadri ti giuru mu stancai!

Mentisi nta testa ca ieu non sugnu sdebbulutu,

ca non ndannu i mi fannu i mangiu ogni minutu.

Ora nattra cosa ti pregu non ti stancari,aiutami Bambinu,

ca sulu tu mi poi aiutari:

Non ndaiu voglia i diventu scienziatu perciò trova nu modu

adeguatu i cunvinci a maestra mia mi faci operi boni inveci i mi

parinchi a testa i spiegazioni: fammillu stu favuri non mi dassari

nte peni ed eu fina cchi ccampu ti vogliu sempri beni. 12

IL NATALE DEGLI ANZIANIIL NATALE DEGLI ANZIANIIL NATALE DEGLI ANZIANIIL NATALE DEGLI ANZIANI

a cura del gruppo Caritas

Anche quest’anno, come tutti gli altri anni, la Caritas parrocchiale di Bianco, ha organizzato la festa natalizia per gli anziani del luogo.

L’incontro ha avuto inizio alle ore 15,30 del giorno 17,00 dicembre, nei locali dell’Oratorio.

L’ambiente per accogliere i nostri cari ospiti, in numero 35

circa, era stato preparato a festa dagli animatori – volontari con

luci, festoni colorati, tavoli imbanditi di tutto e di meglio e

musica varia, tutto questo rendeva più romantica la serata.

I componenti della Caritas ed altri collaboratori hanno fatto di tutto perché gli ospiti potessero godere momenti di serenità e di

svago. Inoltre la cosa più bella e più sorprendente da dire è che oltre gli animatori si sono improvvisati come

cantanti e ballerini gli stessi ospiti, che a suon di fisarmonica hanno reso più bella e più coinvolgente la serata.

Non è mancata la tombolata arricchita da simpatici regalini. Si sono vissuti momenti molto emozionanti nel vedere gli ospiti, i cui occhi brillavano di gioia indicibile. Allora, si può dire: basta poco per rendere felici gli altri. La serata è stata allietata per circa quattro ore, tra dolciumi, bibite, regalini preparati dai ragazzi dell’oratorio e dalla stessa Caritas. Alla fine del trattenimento festoso, gli ospiti hanno salutato e ringraziato dicendo:

“INVITATECI ANCORA – CI AVETE RESI FELICI.” In tutto questo, protagonista e animatore primo è stato p. Aldo,

il quale promuove e approva le iniziative. 13

Gli animatori alla scuola di don Bosco

Il metodo preventivo di don Bosco

di Antonio Bartolo e Antonio Morabito Quest’anno si è scelto come percorso formativo per gli animatori il “metodo preventivo di Don bosco”. Questo metodo non ha una “teoria” ma è basato sulla pratica, infatti don bosco non ha scritto mai un libro formativo sul suo metodo; ma lo ha illustrato attraverso degli esempi pratici. Basti pensare alla storia del sacrestano che prima veniva allontanato dal suo sacrestano malamente, perché non sapeva come si servisse la messa;però successivamente riaccolto da Don Bosco; infatti diventerà poi uno dei tanti giovani di Don Bosco. Altro episodio molto significativo e l’incontro col ministro Rattazzi, il cui chiedeva a don bosco il metodo utilizzato per educare la gioventù lui prontamente rispose : qui si procura di infondere nel cuore dei giovani il santo timor di Dio […] Si incoraggiano con parole di benevolenza ” . Inoltre don bosco invitava gli educatori a non richiamare il bambino davanti agli altri , ma di aspettare che si trovassero da soli ; infatti il bambino poteva prendersi di vergogna e non ascoltare il consiglio , continuando a commettere lo stesso male che stava commettendo. Altro punto forte di questo metodo è quello di far si che il bambino non se ne vada mai scontento o arrabbiato con il proprio educatore .Infine per don bosco non si poteva avere una riabilitazione completa dei giovani in carcere se non attraverso l’efficacia della religione, punto forte di questo metodo. Appunto questo metodo venne usato anche con i giovani del riformatorio di Torino di quell’epoca, che don bosco riuscì a portali tutti (300) a farsi una passeggiata e alla fine a ritornare nel riformatorio fino all’ultimo, senza neanche una soldato a fargli la guardia.

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La bellezza della DEVOZIONE

di Valentina Bivera

San Francesco di Sales, continuando a parlarci della devozione, ci lascia ancora ulteriori

insegnamenti per svelarci la sua bellezza e la sua utilità! Egli ci fa capire come a volte noi

persone umane ci lasciamo coinvolgere dal nostro pensiero che ci porta a vedere una

persona devota imbronciata, immusonita, triste, e quindi si è portati a pensare che la

devozione porta all'infelicità, poichè in essa vengono praticate azioni che per natura sono

rigorose come ad esempio il digiuno, il controllare la collera, il dominare le passioni,

servire gli infermi ecc., e non si riesce a vedere la devozione interiore che cambia queste

azioni in piacevoli, dolci e facili.

San Francesco di Sales ci porta l'esempio di

un'ape sul timo che ricava solo un succo molto

amaro, ma succhiando lo trasforma in miele e,

allo stesso modo, accade alle persone devote che

incontrano molta amarezza nelle loro

mortificazioni, ma praticandole le rendono dolci e

soavi.

Ci porta ancora un'altro esempio, quello dello

zucchero che rende dolci i frutti un pò acerbi ed

elimina ciò che c'è di nocivo in quelli troppo

maturi, e così è anche la devozione che toglie

amarezza alle mortificazioni ed elimina ciò che

può danneggiare alle consolazioni. Essa toglie l'ansia ai ricchi, la tristezza a chi è solo, la

distrazione a chi è in compagnia, trova utile sia l'onore che il disprezzo, accetta il piacere e

il dolore in modo quasi sempre uguale, e così via.

Le persone devote è come se si trovassero sulla scala di Giacobbe, ci dice San Francesco

di Sales, poichè essa è l'immagine della vita devota : i 2 pali dove sono fissati gli scalini,

rappresentano l'orazione cioè l'amore di Dio e i sacramenti; gli scalini sono i diversi livelli

della carità. Dunque, le persone devote si trovano su questa scala e i loro volti sono belli e

radiosi poichè ricevono tutto con dolcezza. I loro affetti, i loro pensieri e le loro azioni

hanno il solo obiettivo di piacere a Dio, e inoltre, usano le cose di questo mondo in modo

pulito e limpido, prendendo solo il necessario. Ecco da dove nasce una fede autentica, una

vita cristiana autentica, cioè, dal forte desiderio di una vita devota. I santi e i martiri ne

sono stati un esempio, ma anche molti cristiani del nostro tempo (che spesso vivono

accanto a noi) hanno lasciato un esempio di vera devozione, soprattutto anche attraverso

il modo di vivere la sofferenza, offrendola a Dio con coraggio, con fortezza, con amore e

con il sorriso rivolto ai propri cari. La fragilità umana con le sue paure, purtroppo a volte,

porta a vedere tutto ciò sotto un'altro aspetto che impedisce di ricevere questa grazia, ma

bisogna pregare Dio affinchè questo non avvenga e avere il dono del desiderio di una vita

devota, e così anche la nostra vita sarà migliore e tutte le difficoltà e croci che incontriamo

non saranno più così pesanti.

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Parrocchia Tutti i Santi … a scuola di Santi -22

di Lisetta Muscatello

S. CATERINA d’ALESSANDRIA

(vergine e martire)

Nacque intorno all’anno 292 ad Alessandria d’Egitto. Qui, nel 305, arrivò l’Imperatore romano Massimino Daio in onore

del quale furono organizzati dei festeggiamenti che includevano l’offerta del sacrificio agli dei pagani. Caterina non solo si

rifiutò di sacrificare a queste divinità, ma invitò l’Imperatore a convertirsi. Questi convocò alcuni intellettuali affinchè la

convincessero a offrire sacrifici agli dei, ma Caterina riuscì a conquistarli con la sua sapienza tanto che essi si convertirono e

perciò furono condannati ad essere arsi vivi, mentre lei venne imprigionata. L’Imperatrice e il capo delle guardie imperiali, sentendo raccontare la sua storia, si recarono in carcere a trovarla e, dopo averla a lungo ascoltata, anche loro si convertirono assieme a 200 soldati. Pur di convincere la giovane a venerare gli dei pagani, Massimino le propose matrimoni illustri e ricchezze ma, dopo i suoi ripetuti rifiuti, la condannò ad essere straziata da una ruota dentata (chiamata, in seguito, ruota di S. Caterina). Appena la Santa la toccò, la ruota si frantumò in tante schegge che andarono a colpire alcuni del soldati presenti. Massimino, visto fallire questo tentativo, la condannò alla decapitazione: era il 25 novembre dell’anno 310. Gli angeli trasportarono il suo corpo sul monte Sinai dove venne costruito un monastero a lei dedicato. La Chiesa ne fa memoria il 25 novembre, giorno della sua morte. Nell’iconografia la Santa è raffigurata con in mano un ramo di palma, simbolo del martirio e, con accanto, una ruota dentata. Nella nostra Parrocchia si venera una statua marmorea di S. Caterina rilevata dalla omonima Chiesa che sorgeva nella frazione Zoparto di Bianco Vecchio, distrutto dal terremoto del 1783. La statua risale all’anno 1530 e, si presume, sia fattura di scuola gaginesca.

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Raccontando si impara

Il capolavoroIl capolavoroIl capolavoroIl capolavoro di Modesto Alessi

E’ arrivato il Natale e le feste che lo seguono, tutti ci siamo affrettati a comprare doni per i nostri cari. Regali che a volte sono anche inutili e che non fanno altro che incrementare il consumismo. I doni più belli però sono quelli che esprimono i nostri sentimenti come un abbraccio o un “ti voglio bene”: sono i regali che fanno più bene al cuore e ci rendono davvero felici, perché sapere che qualcuno ci ama è la cosa più bella. Dio ha donato a noi in ogni modo il suo amore e con amore ha

creato le cose più belle. Si è affrettato affinché tutto fosse perfetto e per completare il tutto ha concentrato il suo amore creando un essere stupendo, qualcuno che possa nel mondo somigliare al suo amore e si è servito di questa creatura per

affidare suo figlio “Gesù” perché sapeva che sarebbe stata capace di amarlo in modo infinito come avrebbe fatto Lui. Cosa c’è nel mondo di più meraviglioso e

perfetto del capolavoro che lui stesso ha chiamato “mamma”.

Ormai tutto il mondo era creato. “Mi è venuto proprio bene”, diceva tra sé

il buon Dio. “Però, però, mi manca il capolavoro!”. E così il Creatore si ritirò

nel grande laboratorio e si mise all’opera. Si arrabattava giorno e notte

ma non gli riusciva. Un mattino gli comparve un angelo e gli disse: “Ma che

ancora vuoi fare, dopo tutto?!” “Voglio creare la mamma. È una

creazione seria!”. “Possibile?”, gli replicò l’angelo.

“Eh, sì! Hai pensato a quanti requisiti deve avere una mamma? Deve avere sei occhi, deve avere quattro gambe, deve avere una

mente che pensi a tutti, un cuore che batta per tutti!” “Già, è proprio il massimo”, confermò l’angelo.

“Eppure mi deve riuscire. - insistette il buon Dio - Mi deve riuscire, a costo di togliere qualcosa a tutto ciò che ho creato. Oh, proprio

questa era l’idea buona!” Allora il Signore prese dal panda la tenerezza, dall’elefante la

forza, dai fiori la bellezza, dalle stelle la luce... e dosò ben bene il tutto.

“Eccola! Eccola la mamma! Ammiratela, amatela, rispettatela: tutti! È il mio più bel successo, È il mio capolavoro !”.

Il RACCONTO

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di Vincenzo Muscolo

CARITAS ITALIANA - Tempo di crisi, tempo di Natale. È il tempo dell’attesa, “come succede in una casa che aspetta la nascita di un figlio: c’è da fare spazio, un letto da preparare, del tempo da dedicare alla nuova vita: non a caso il mistero dell’incarnazione ci viene raccontato dalla culla di Betlemme.” Con questa immagine Mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, apre il suo messaggio natalizio “Il Natale in tempo di crisi: come una comunità può recuperare il senso della festa”. Il tempo dell’attesa non è un tempo vuoto d’azione, – spiega Nozza - c’è da fare moltissimo ma occorre innanzitutto che qualcuno ci afferri la vita: “Nessuno cambia se non viene incontrato da una presenza che lo emoziona, gli scada il cuore, gli dà speranza, vince la morte”.

NIGERIA, ATTENTATI IN CHIESA: MORTI E FERITI Una bomba è esplosa nella chiesa di Santa Teresa ad Abuja, capitale della Nigeria, durante la messa di Natale provocando almeno 27 morti e decine di feriti. Un'altra potente esplosione è avvenuta nella città di Jos, nella parte centrale del Paese: morto un poliziotto. Una terza deflagrazione a Damaturu. Gil attacchi rivendicati dalla setta islamista Boko Haram, già responsabile di una serie di attacchi nel nord est. In totale è di 39 vittime il bilancio totale delle vittime degli attentati contro i cristiani in Nigeria. Queste le parole del Papa all’Angelus del 26 dicembre: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia degli attentati che, anche quest’anno nel Giorno della Nascita di Gesù, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese della Nigeria. Desidero manifestare la mia sincera e affettuosa vicinanza alla comunità cristiana e a tutti coloro che sono stati colpiti da questo assurdo gesto e invito a pregare il Signore per le numerose vittime” Stanziato dalla Presidenza della CEI EMERGENZA FILIPPINE, UN MILIONE DALL'8XMILLE . In risposta all’accorato appello del Santo Padre a favore della popolazione delle Filippine, colpita da un grave tifone che ha procurato ingenti vittime e gravi calamità, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana invita a pregare e a sostenere le iniziative di solidarietà promosse da Caritas Italiana. La Presidenza della CEI, per far fronte alle necessarie emergenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dal recente disastro, ultimo di un lunga serie avvicendatasi nel Paese durante tutto il 2011, il 20 dicembre ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. L’apposito Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo provvederà all’erogazione della somma accordata, sostenendo progetti di enti ecclesiali locali, che operano in collegamento con le istituzioni caritative della Conferenza Episcopale Filippina o delle Diocesi del Paese

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DEFUNTI � il 3 dicembre è morto Maviglia

FRANCESCO di anni 61 � il 14 dicembre è morta Lascala

ANNUNZIATA ved. De Lorenzo di anni 86

� il 21 dicembre è morta Stramacchia MERINA in Gattellaro di anni 71

� il 26 dicembre è morta Carpentieri CHIARA ved. Salerno di anni 92

� il 28 dicembre è morto Carbonaro BENITO di anni 76

� il 28 dicembre è morto Rubino GIUSEPPE (nipote di suor Consiglia) di anni 47

BATTESIMI • il 10 dicembre sono stati battezzati

Cristiano BRUNO e GIACOMO A. • il 18 dicembre è stata battezzata La

Neve ANNA MARIA • il 27 dicembre è stato battezzato

Macrì PASQUALE • il 29 dicembre è stata battezzata

Scarfone MARIELE • il 31 dicembre è stata battezzata

Callipari SARA

MATRIMONIO • il 22 dicembre si sono sposati

Panetta MATTEO e Pizzata GIUSEPPINA

Auguri per il 65° di matrimonio

Gli auguri vanno ad Arcuri Gaetano e Pizzata Marietta che il 22 dicembre scorso hanno festeggiato la speciale ricorrenza del loro matrimonio.

CALENDARIO PARROCCHIALE Incontri di GENNAIO 2012

• 4 m.: inc. dioces. per Laici (Locri 18.30) • 6 v.: Epifania – tombolata orat. (15.30) • 9 l.: incontro catechiste (16.00- orat.) • 11 m.: incontro animatori (18.00- orat.) • 11 m.: fiaccolata (da S.Marina – 20.30) • 13: inc. gr. liturg. (17.45 – sant.) • 13 v.: genitori C.Em. (3° el.) • 14 s.: cena extra comunitari (oratorio) • 15 d.: genitori C.Em. (2-4-5° el. 1°med.) • 16-21: Settimana BIBLICA • 20 v.: genitori C.Em. (1° el.) • 23 l.: incontro del CPP (20.00) • 27 v.: incontro d. caritas (18.00- duomo) • 28 s.: inc. grup. mariano (18.00 – sant.) • 30 l.: inc. dei portatori (20.00 – duomo)

Turni di PULIZIA del DUOMO - 5 gennaio: Caritas - 12 gennaio: A.Cattol.+gr. liturg.

- 19 gennaio: Coro - 26 gennaio: Volontari - 2 febbraio: Caritas

Turni di ANIMAZIONE messa domenicale (ore 10,00) � 15 gen.: 3° element. � 22 gen.: 2° element. � 29 gen.: 5° element.

adorazione eucaristica (ore 17) � 12 gen.: gr. Catechiste � 19 gen.: gr. Coro � 26 gen.: gr. liturgico � 2 feb.: gr. Oratorio

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Fiaccolata mariana

Si svolgerà regolarmente il giorno 11 la fiaccolata mariana di gennaio, partendo dalla chiesa di S.Marina e percorrendo alcuni tratti di vie interne che generalmente non vengono raggiunte dalle processioni (v.Cavour, v.Bandiera, L.go Maisano, v.Salvadori). Come sempre affidiamo alla Vergine Immacolata le nostre famiglie, accendendo le fiaccole con le intenzioni di preghiera.

Iniziative di Natale

Anche se all’insegna dell’austerità, il nostro Natale parrocchiale è stato “ricco” di iniziative e di segni che hanno visibilizzato la nascita di Gesù a Betlemme: la 2° edizione del presepio vivente, le 7 capanne natalizie, i vari presepi nelle chiese e luoghi parrocchiali. Tutto questo grazie alla collaborazione e alla disponibilità di molte persone che vi hanno dedicato tanto del loro tempo.

Corso per fidanzati

Sono già state fissate le date per il prossimo corso dei fidanzati, che si Bianco dal 6 al 25 marzo prossimo.

Settimana Biblica parrocchiale

Come già annunciato si svolgerà dal 16 al 21 gennaio la settimana biblica parrocchiale. Don Giuseppe, parroco di Africo, ci guiderà nella conoscenza del Vangelo di Marco.

.Messaggio da Medjugorje

(25 dicembre 2011) "Cari figli, anche oggi vi porto tra le mie braccia il mio figlio Gesù affinché Lui vi dia la Sua pace. Pregate figlioli e testimoniate perché in ogni cuore prevalga non la pace umana ma la pace divina che nessuno può distruggere. Questa è quella pace del cuore che Dio da a coloro che ama. Attraverso il battesimo tutti voi siete chiamati e amati in modo particolare, perciò testimoniate e pregate per essere le mie mani tese in questo mondo che anela a Dio e alla pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

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Il silenzio è umiltà, quando accogli nel segreto il dono di Dio,

quando non opponi resistenza all'arroganza, quando lasci agli altri la gloria e il merito.