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n Questo numero di «Incontro» esce soltanto in formato digi- tale. Le attuali restrizioni circa gli spostamenti, dovute alle misure di contenimento del contagio da Covid-19, renderebbero impossi- bile la distribuzione del giornale cartaceo nelle famiglie. Ci scusiamo per il disagio che questo potrà arrecare ai lettori. Preghiamo chi ha maggiore dimestichezza con i mezzi informatici di provare a visualizzare il giornale ai più anziani con cui vive. In ogni caso, alcuni articoli e contenuti di questa edizione saranno ripetuti sul prossimo numero cartaceo del giornale. Ci sembra un bel segno di vicinanza, nonostante questi limiti, uscire ugualmente con questa edizione “speciale”. Grazie per la vostra comprensione! Quaresima o Quarantena? Periodico delle comunità parrocchiali - Anno 6 - N. 1 MARZO 2020 INCONTRO CAMBIANO SANTENA VILLASTELLONE Buona Pasqua la redazione augura a tutti gli inserzionisti e ai lettori Buona Pasqua n La Quaresima è un tempo favorevole per accogliere la grazia di Dio, per lasciarci riconciliare con Lui e con i fratelli, così come ci ha esortato San Paolo nella let- tura del mercoledì delle Ceneri. Alla Quaresima di quest’anno si è sovrapposta anche la “quarantena” che ci induce ancor più a riflettere ed a farci delle domande. Siamo andati sulla Luna e già stiamo pensando a come arrivare su Marte, numerose sono state le conquiste della scienza, della tec- nica e della medicina, grazie a internet siamo messi a conoscenza di ogni fatto che capita quasi in presa diretta, scoprendo al con- tempo quanto piccolo sia il mondo e quanto fragile sia l’uo- mo. Un’epidemia, la minaccia di una guerra, una crisi finanziaria che scoppia dall’altra parte del mondo ci fa capire quanto siamo legati gli uni agli altri. Un virus che si vede solo al microscopio elettronico e che mette in ginocchio gran parte dell’umanità ci fa capire quanto siamo piccoli e fragili. Così come la delimitazione dello spazio e del tempo ci costringe a imparare nuove regole di convivenza che comportano rinunce, sacrifici, cura e servizio dell’altro, soprat- tutto se più fragile e debole. In un momento storico in cui certe ideologie ci sembrava stes- sero riportandoci a un passato che vorremmo cancellare, abbia- mo scoperto di essere noi i discri- minati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. In una società fonda- ta sulla produttività e sul consu- mo, in cui si corre da mattino a sera senza fermarsi mai, senza sabati e domeniche, è arrivato il momento di fermarsi. Il virus che ci toglie la vicinanza vera, non quella virtuale dei social network, ci fa capire quanto siano invece importanti un abbraccio, un bacio, una stretta di mano, il contatto fisico. Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti e il loro significato nella nostra vita? I figli, che sono costretti a stare a casa da scuola e la cui crescita è spesso delegata ad altri, ritornano insieme a mamma e papà e i geni- tori sono chiamati a riscoprire il loro ruolo educativo e protettivo. L’individualismo e l’indifferen- za, che caratterizzano la nostra società, sono messi in crisi ora da un virus che ci fa capire che l’unico modo per salvarsi in questo mondo è invece il senso di appartenenza, la comunità, il sentire di essere parte di qualcosa più grande, di cui pren- dersi cura e che a sua volta si pren- de cura di noi. La responsabilità condivisa è sapere che dalle tue azioni dipendono le sorti di tutti quelli che ti circondano. Il Salmo 8 della Bibbia ci ricor- da che l’uomo è stato fatto poco meno degli angeli. Dov’è allora la grandezza dell’uomo, di fronte alla precarietà della vita? Sta nel fatto che siamo creature di Dio, figli suoi, e che la nostra vita è comun- que nelle sue mani. Lui è la nostra vera Speranza. Per questo non dobbiamo farci prendere dalla paura e dall’irrazionalità, ma saper sfruttare l’ora di crisi che viviamo per vivere meglio il nostro domani. Da quanto sta accadendo dob- biamo quindi domandarci: che cosa posso imparare da tutto que- sto? Lasciamo che la Quaresima ci aiuti, anche attraverso la “quaran- tena”, a dare senso e valore alla nostra vita, riscoprendo ciò che è veramente essenziale e importane. don Beppe Zorzan, parroco e Priore Un «Incontro»… solo digitale

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n Questo numero di «Incontro» esce soltanto in formato digi-tale. Le attuali restrizioni circa gli spostamenti, dovute alle misuredi contenimento del contagio da Covid-19, renderebbero impossi-bile la distribuzione del giornale cartaceo nelle famiglie.

Ci scusiamo per il disagio che questo potrà arrecare ai lettori.Preghiamo chi ha maggiore dimestichezza con i mezzi informaticidi provare a visualizzare il giornale ai più anziani con cui vive. Inogni caso, alcuni articoli e contenuti di questa edizione sarannoripetuti sul prossimo numero cartaceo del giornale.

Ci sembra un bel segno di vicinanza, nonostante questi limiti,uscire ugualmente con questa edizione “speciale”.

Grazie per la vostra comprensione!

Quaresima o Quarantena?

Periodico delle comunità parrocchiali - Anno 6 - N. 1 MARZO 2020

INCONTROCAMBIANO • SANTENA • VILLASTELLONE

Buona Pasqua

la redazione augura

a tutti gli inserzionisti e ai lettori

Buona Pasqua

n La Quaresima è un tempofavorevole per accogliere la graziadi Dio, per lasciarci riconciliarecon Lui e con i fratelli, così comeci ha esortato San Paolo nella let-tura del mercoledì delle Ceneri.Alla Quaresima di quest’anno si èsovrapposta anche la “quarantena”che ci induce ancor più a riflettereed a farci delle domande.

Siamo andati sulla Luna e giàstiamo pensando a come arrivaresu Marte, numerose sono state leconquiste della scienza, della tec-nica e della medicina, grazie ainternet siamo messi a conoscenzadi ogni fatto che capita quasi inpresa diretta, scoprendo al con-tempo quanto piccolo sia ilmondo e quanto fragile sia l’uo-mo. Un’epidemia, la minaccia diuna guerra, una crisi finanziariache scoppia dall’altra parte delmondo ci fa capire quanto siamolegati gli uni agli altri.

Un virus che si vede solo almicroscopio elettronico e chemette in ginocchio gran partedell’umanità ci fa capire quantosiamo piccoli e fragili. Così comela delimitazione dello spazio e del

tempo ci costringe a impararenuove regole di convivenza checomportano rinunce, sacrifici,cura e servizio dell’altro, soprat-tutto se più fragile e debole.

In un momento storico in cuicerte ideologie ci sembrava stes-

sero riportandoci a un passatoche vorremmo cancellare, abbia-mo scoperto di essere noi i discri-minati, i segregati, quelli bloccati

alla frontiera, quelli che portanole malattie. In una società fonda-ta sulla produttività e sul consu-mo, in cui si corre da mattino asera senza fermarsi mai, senzasabati e domeniche, è arrivato ilmomento di fermarsi.

Il virus che ci toglie la vicinanzavera, non quella virtuale dei socialnetwork, ci fa capire quanto sianoinvece importanti un abbraccio,un bacio, una stretta di mano, ilcontatto fisico. Quanto abbiamodato per scontato questi gesti e illoro significato nella nostra vita? Ifigli, che sono costretti a stare acasa da scuola e la cui crescita èspesso delegata ad altri, ritornano

insieme a mamma e papà e i geni-tori sono chiamati a riscoprire illoro ruolo educativo e protettivo.

L’individualismo e l’indifferen-za, che caratterizzano la nostrasocietà, sono messi in crisi ora daun virus che ci fa capire che l’unicomodo per salvarsi in questo mondoè invece il senso di appartenenza, lacomunità, il sentire di essere partedi qualcosa più grande, di cui pren-dersi cura e che a sua volta si pren-de cura di noi. La responsabilitàcondivisa è sapere che dalle tueazioni dipendono le sorti di tuttiquelli che ti circondano.

Il Salmo 8 della Bibbia ci ricor-da che l’uomo è stato fatto pocomeno degli angeli. Dov’è allora lagrandezza dell’uomo, di fronte allaprecarietà della vita? Sta nel fattoche siamo creature di Dio, figlisuoi, e che la nostra vita è comun-que nelle sue mani. Lui è la nostravera Speranza. Per questo nondobbiamo farci prendere dallapaura e dall’irrazionalità, ma sapersfruttare l’ora di crisi che viviamoper vivere meglio il nostro domani.

Da quanto sta accadendo dob-biamo quindi domandarci: checosa posso imparare da tutto que-sto? Lasciamo che la Quaresima ciaiuti, anche attraverso la “quaran-tena”, a dare senso e valore allanostra vita, riscoprendo ciò che èveramente essenziale e importane.

don Beppe Zorzan, parroco e Priore

Un «Incontro»… solo digitale

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q PAGINA 2 Incontro q N° 1 • MARZO 2020

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n La fede non viene meno, anche se non si possono tempo-raneamente celebrare insieme i sacramenti. Sull’argomento si èespresso con lucidità il vescovo di Bergamo, mons. FrancescoBeschi. Il 16 marzo, in un’intervista a InBlu Radio, il networkdelle radio cattoliche della Cei, ha detto: «È emersa la generositàdei sacerdoti con la sofferenza iniziale di non poter più celebrare laMessa con i fedeli. Sta crescendo molto la relazione attraverso mediae social, adesso è l’unico modo che ci permette di essere vicino a tutti».

La situazione di Bergamo è critica, ma le riflessioni del vescovolocale possono valere per tutti: «Bisogna fare attenzione, perché i tempisaranno ancora lunghi. Siamo passati da una certa indifferenza a una con-sapevolezza e comprensione reciproca maggiore. Adesso bisogna che questacondivisione si mantenga nelle prossime settimane».

E di fronte all’impossibilità di ricevere i sacramenti, mons.Beschi raccomanda: «Io desidero il perdono del Signore ma non sononella condizione di poterlo ricevere in questo momento, nemmeno ifedeli che stanno bene, perché non possiamo più frequentarci, quindi,io mi metto davanti a Dio con un vero pentimento, con un atto difiducia e di amore verso di Lui, confesso a Lui il mio peccato e chiedoil perdono con le preghiere che ci sono più familiari e più conosciute.La Chiesa dice che avendo il proposito, poi, di confessarsi sacramen-talmente appena possibile, io ricevo il perdono di Dio. Ecco, io vole-vo ricordare questa possibilità ai fedeli, perché possono percorrerequesta strada».

Ma c’è di più, in una situazione di emergenza: «Perché un bat-tezzato non può compiere un segno cristiano su coloro che sono mala-ti? Cominciando da quelli che sono in famiglia e quindi i figli, i nipotibenedicono i propri nonni, i propri genitori. Compiono così un segno difede per loro. La stessa cosa l’abbiamo suggerita, chiesta e proposta aglioperatori sanitari che operano sia nelle case di riposo, dove pure lasituazione è molto molto delicata, sia nelle corsie degli ospedali».

n La malattia interpella il mistero della nostra vita: la sua origine e il suodestino, che non dipendono ultimamente da noi, ma sono nelle mani di unAltro. Di fronte al dolore, non si può sfuggire dalla grande domanda che noistessi siamo: nessuna urgenza o emergenza può metterla tra parentesi, quan-do davanti ai nostri occhi ci spaventano la malattia, la sofferenza e la morte.

La “fede nella scienza” arriva ad oscurare la dimensione trascendentedella vita quando ci fermiamo alle briciole del sapere sulla salute e sullamalattia, quando restiamo alla superficie della vita. Dischiude invece la“scienza della fede”, la prospettiva di Dio, se ci addentriamo in una cono-scenza più profonda della realtà della vita, che non esclude, ma postula laPresenza provvidente, quella del Mistero buono che tutto ha creato, tuttosostiene e tutto, ultimamente, conduce al bene.

Quando passiamo ad affrontare le questioni pratiche della salute edella malattia, la tentazione di rompere il filo della ragione che unisce lascienza e la fede si fa più incalzante. Ed è qui che occorre riscoprire laforza della scienza e annunciare la forza della fede. Queste due forzehanno il loro centro di gravità in Dio. Per questo, non si escludono e nonsi oppongono: si “pongono insieme” al servizio dell’uomo e della società,della vita ecclesiale e di quella politica.

La frattura tra scienza e fede, invece, porta ad isolare la scienza dallafede o la fede dalla scienza. Nel primo caso, anche il credente arriva ariporre la fiducia e la speranza di una via d’uscita esclusivamente nellecapacità scientifiche, cliniche, tecnologiche e organizzative messe incampo dall’uomo per fronteggiarla: non si nega l’esistenza di Dio, ma ècome se non ci fosse e tutto dipendesse da noi; basta seguire le indicazionifornite dalle autorità competenti e la coscienza s’acquieta.

Nell’altro caso, ci si rifugia esclusivamente nella preghiera e si invocala Provvidenza, incuranti della necessità di offrire noi ad essa le opportu-nità di manifestarsi nella nostra vita: ci dimentichiamo di mettere nellemani di Dio la nostra libertà impegnata, le nostre responsabilità civili, ilnostro ingegno e la creatività di cui siamo capaci; non si nega la realtà delcontagio virale, ma è come se tutto dipendesse solo da un Altro, che fatutto da solo e non ci chiama a collaborare con Lui per contrastare effi-cacemente questo male.

Di fronte alla malattia, la Chiesa, fedele all’azione e alle parole diGesù, ha sempre tenuto unita la cura della salute con la domanda di sal-vezza. Domandando a Dio che allontani la malattia da noi e da tutto ilpopolo mentre, al contempo, ci diamo da fare per evitare il nostro conta-gio e quello degli altri, offriamo al Signore l’occasione di fare un miracolo,secondo il suo beneplacito: al di là delle nostre forze e di quella dellascienza, ma non senza metterle a sua disposizione, perché è Lui che ci hadonato questi talenti perché li facciamo fruttificare.

(da Roberto Colombo, docente alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore di Milano e membro della Pontificia Accademia per la Vita)

Parla il vescovo di Bergamo:non sempre, ma ora si può fare

La forza della scienza e la forza della fede

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Incontro q N° 1 • MARZO 2020 q PAGINA 3

Cresimandi e genitori all’Arsenale della PaceUna mamma: «Io non ci volevo andare. Ma poi…»

Il sogno di un venditore di accendini, ed. Città Nuova (2017)n Questa è la storia del giovane senegalese Youssou, che lascia il suo

Paese, la moglie e i figli piccoli per cercare fortuna in Europa. Prima vain Belgio, poi in Francia e infine come immigrato clandestino arriva inItalia, dove inizia a vendere accendini. Un uomo che sopravvive comevenditore ambulante iniziando a lavorare ogni giorno prima del sorgeredel sole, un uomo con una grande forza d’animo e un cuore apertoall’incontro. Attraverso questo romanzo, che trae spunto da una storiavera, la conduttrice radiotelevisiva Francesca Fialdini porta a galla

domande e riflessioni su un grandetema attuale: l’immigrazione.

Un racconto concreto chescorre con la voce narrante delprotagonista che rievoca con rea-lismo notti per strada e viaggi intreno, incontri nelle città italianee ricordi di gioventù in Senegal eal centro c’è sempre la relazionecon l’altro. Non manca il lietofine perché Youssou riuscirà aricongiungersi con la famiglia (acui ha sempre pensato con amoree responsabilità) e il progetto diintegrazione si evolverà con i figliperché, come dice lui, “se inveceporto pazienza, come il padre dimio padre mi ha insegnato, accade

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n Una domenica speciale per i cresimandidelle parrocchie di Cambiano e di Santena, chehanno trascorso insieme ai loro catechisti e alleloro famiglie una giornata all’Arsenale dellaPace di Torino. Il 16 febbraio, di buon matti-no, i ragazzi prossimi alla Cresima si sono reca-ti al Sermig per scoprire e mettere in pratica lacarità evangelica.

Come prima cosa, accompagnati da alcunivolontari, hanno visitato gli ambientidell’Arsenale. La sua storia parte dal sognodi Ernesto Olivero, che nel 1964 fonda ilServizio Missionario Giovani insieme allamoglie e ad alcuni giovani che, come lui,desiderano vivere la solidarietà verso i piùpoveri secondo lo spirito evangelico. Nel1983, il Comune di Torino affida a questogruppo di volontari, sempre più numeroso,l’ex Arsenale Militare di Piazza Borgo Dora.Il Sermig converte quel luogo, matrice diarmi utilizzate nelle due guerre mondiali, inun “laboratorio” di convivenza, di dialogo, diformazione dei giovani, di accoglienza deipiù disagiati, aperto 24 ore su 24.

Lì, ogni uomo di ogni nazionalità e con-dizione sociale può trovare conforto e aiutospirituale e materiale, come in una famigliapronta ad accogliere e aiutare chi con since-rità vuole uscire da qualsiasi situazione didegrado. Tutto è sostenuto e alimentatodalle opere dei numerosi volontari, laici ereligiosi, che ogni giorno svolgono un servi-zio attento e misericordioso verso gli ultimi.

Nel pomeriggio, dopo aver conosciuto eapprezzato la storia dell’Arsenale, il gruppodelle due parrocchie si è diviso. Mentre i geni-tori dei ragazzi si sono trovati a tu per tu con ilfondatore del Sermig, Ernesto Olivero, per unmomento di confronto e conoscenza, i piùgiovani hanno messo in pratica la carità evan-gelica, assistiti dai volontari, che li hanno gui-dati in alcune opere di solidarietà attive in quel

luogo: chi, trascinando carrelli della spesa, haportato su e giù i numerosi pacchi di benidonati al centro e chi ha controllato e ripostocon cura gli abiti che ogni giorno vengonoaffidati al Sermig.

A fine giornata, grandi e piccoli si sonoritrovati arricchiti da questa esperienza.Alcuni genitori, commossi da tanto bene edall’incontro con una persona così piena di

bontà, si sono informati su come conti-nuare personalmente l’opera di carità. Iragazzi, dal canto loro, sono tornati a casadesiderosi di condividere con i propri coe-tanei la carità sperimentata.

L’incontro di catechismo, in cui siimpara a vivere la fede, è fondamentale manon sufficiente; è necessario fare ancheesperienza di opere buone. San Giacomoscrive infatti: «Che giova, fratelli miei, seuno dice di avere la fede ma non ha le opere?»(Gc 2,14). Esperienze come quelle vissuteall’Arsenale della Pace giovano agli adultie ai ragazzi, perché arricchiscono la fede:tutti hanno visto come a spingere i volon-tari non sia semplice filantropia, ma loSpirito Santo, che smuove in ciascuno l’a-more per i più bisognosi. È importanteche i fanciulli, soprattutto nel tempo dellaconferma della fede, imparino che esserecristiani significa anche prendersi curadegli ultimi. La visita al Sermig glielo hadi certo insegnato.

Veronica Pellegrin

sempre qualcosa di importante”. In appendice al libro si trova un interessante saggio di monsignor

Gian Carlo Perego, già direttore della fondazione Migrantes e docentedi teologia dogmatica e patrologia al seminario di Cremona, sull’inte-grazione nelle nostre città vista sia come opportunità di creare nuoverelazioni e vivere la comunità in senso più ampio, sia come fenomenosociale che interpella il mondo del volontariato, le famiglie e i singoliper un reale processo di accoglienza e condivisione quotidiana.

Sara Bauducco

n «Figlia, che per settimane mi hai rotto le sca-tole perché volevi partecipare a una gita alla qualenon avevo intenzione di mandarti.

Che mi hai stressata finché non ho inviato unmessaggio alla catechista per chiedere se ci fosseancora posto (e pregando che non ci fosse).

Che mi hai costretta a svegliarmi alle sei e mezzaanche di domenica, dato che il posto, alla fine, c’era.

Che mi hai obbligata ad alzarmi nonostanteavessi la schiena a pezzi.

Figlia, per tutto questo, voglio dirti grazie, per-ché mi hai permesso di trascorrere una giornata adalto impatto emotivo».

Elena Genero SantoroVuoi continuare a

leggere la testimonianzadi questa mamma?Inquadra con il tuosmartphone il QR codequi accanto e si apriràimmediatamente il linkal suo articolo!

Consiglio di lettura

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q N° 1 • MARZO 2020q PAGINA 4 Incontro - Tempo di Natale

Presepe vivente: una tradizione che unisce la comunità n Villastellone - Un timido

sole invernale e un forte ventohanno accompagnato la18esima edizione del presepevivente organizzato dall’oratorioMaria Ausiliatrice domenica 22dicembre, a cui ha partecipatouna cinquantina di figuranti.

La manifestazione è iniziatacon la sfilata dalla stazione finoal cortile della casa di riposoSanta Croce dove erano stateallestite le capanne degli anti-chi mestieri.

Lungo il percorso, il coro par-rocchiale San Giovanni Battistaguidato da Giorgio Tallone allachitarra ha intonato canti natali-zi e i figuranti hanno messo inscena l’annuncio del censimentoche ha portato Giuseppe eMaria (Elena Valsania e MauroRubatto, sposi anche nellarealtà) a Betlemme. Giuntiattorno alla capanna della SacraFamiglia, i bambini vestiti daangioletti hanno letto l’annunciodella nascita di Gesù.

Quindi, i Re Magi hanno

La gioia del presepe in strada a Cambianon Cambiano - Sera della

vigilia, ore 17: una melodiarisuona tra le vie di Cambiano: èla zampognaro che annuncia l’a-pertura del Presepe vivente e lavenuta di Gesù. Il percorso iniziacon il censitore che apre il cam-mino verso la grotta; poi l’ac-campamento dei soldati conErode che controlla dall’alto ipassanti, il falegname, il fabbro,difronte il nostro Rabbino cheinsegna le antiche scritture ai bambini.

Nelle stanze sotto la chiesa, aperte per l’occa-sione, troviamo un meraviglioso negozio di stoffee le filatrici. Poco più avanti si sentono risuonarele allegre voci della locanda, dove i passanti pos-sono dissetarsi con un buon bicchiere di vino.

Sulla gradinata che conduce alla chiesa, troviamogli Scriba intenti a trascrivere la legge. L’aria è inva-sa dai profumi provenienti dal negozio delle speziee poco più avanti troviamo i nostri formaggiai cheoffrono ai visitatori un buonissimo formaggio.

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Il nostro cammino prosegue nel giardinettodavanti all’asilo Gribaudi, qui troviamo i pastoricon il loro animali, le lavandaie e le donne chefanno il pane.

Finalmente arriviamo alla grotta dove trovia-mo Maria (Cecilia Lombardi), Giuseppe(Marco Piovano) e Gesù Bambino (la piccolaElena) rallegrati dalle risate dei nostri piccoliangioletti.

Verso le 19 si conclude con l’arrivo dei ReMagi alla grotta e ogni perso-naggio uno alla volta offre aGesù bambino i prodotti delproprio lavoro.

E’ stato un meraviglioso viag-gio nel passato, per rivivere ilmomento della nascita di Gesùtra la gioia e l’allegria di unacomunità, che grazie all’impegnodi circa 70 persone ha vissutouna vigilia di Natale emozionan-te e ricca di significato.

Barbara Mallone

letto brani sui loro personaggi esul significato del Natale.

Gli antichi mestieri hannopreso vita nelle altre casette dilegno: il falegname e il ciabattino,la panettiera e i mercanti di ver-dure, le filatrici e le lavandaie vici-no al pozzo, il mugnaio e il mae-stro di scope, il fabbro e i pastoriaccanto al recinto con le capre.

Purtroppo, a inizio pomerig-gio, il vento ha abbattuto la reg-gia di Erode costruita in com-pensato, ma il re davanti al suotrono e attorniato da giovani

maghe e sei soldati (tutti ragazzidell’oratorio) ha accolto i visita-tori, mentre gli scribi hanno

chiesto a ognuno di porre unafirma su un grande quaderno dipergamena come segno del pro-prio passaggio.

Intanto, i volontari hannodistribuito dolci, polenta conciae bevande calde e il coro, alter-nato a uno zampognaro e allasuonatrice di organetto villastel-lonese Silvia Mattiauda hannoallietato l’atmosfera.

Così, il presepe vivente restauna lieta occasione per lacomunità per scambiarsi gliauguri di Natale e avvicinarsialla festa con gioia.

Sara Bauducco

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q N° 1 • MARZO 2020 q PAGINA 5Incontro - Tempo di Conforto

per autoconservazione, mai. Alcune mamme dicono: «Sono morta conil mio bambino».La maternità-paternità è un dono meraviglioso del Creatore.

Mai nessuna mamma si è lamentata di essere stata aiutata ad accoglie-re un suo figlio, ma sempre espresso solo riconoscenza. «Ama Dio contutto il tuo essere e ama il prossimo tuo come te stesso»: chi è più prossi-mo del bambino in grembo? Per amore di Dio (e nostro) salviamo iconcepiti! Sono 225 i bambini aiutati a nascere dal Centro di Aiutoalla Vita e tante famiglie e mamme salvate, grazie a Dio, con le pre-ghiere e il contributo di molte persone. Sia benedetto il Dio della vita.

il C.A.V.

n Santena - I bambini sono la vera ricchezza, perché racchiudonola speranza del futuro. Se li sopprimiamo, uccidiamo il futuro, ucci-diamo noi stessi. «Rimarranno solo quei popoli che non hanno ammessol’aborto per legge» (Madre Teresa). Nel nostro circondario, i morti sonopiù del doppio dei nati. I nati nel 2019 sono la metà di quelli chenascevano nel 2002. O torniamo a fidarci di Dio o cadremo nel bara-tro dell’estinzione. La realtà e la ragione richiedono l’abolizione della194 senza indugi, per necessità.

La nostra generazione è vissuta nella prosperità grazie ai moltibambini dati alla luce con generosità dai nostri nonni. Calando lapopolazione, calano, in misura maggiore, i posti di lavoro. Nelmondo, a fine anno 2019, la povertà estrema per la prima volta è scesasotto il 10%. Siamo un miliardo in più rispetto al decennio scorso,eppure molti meno abitanti del nostro pianeta muoiono di fame. Larealtà sconfessa l’ideologia antinatalista e conferma la bontà indi-scutibile dell’ordine impartito dal Creatore, che ha posto nel Creatole risorse necessarie che vengono scoperte man mano che servono.L’aborto è rifiutare di dare figli a Dio, è contro Gesù che dice:

«Lasciate che i bambini vengano a Me». È l’omicidio più grave, perchécompiuto su un bambino in grembo (che la natura vuole il luogo piùprotetto) ed è il più diffuso. Sono circa 3.800 i concepiti soppressi ognigiorno in Italia con l’aborto. È il peccato più grave che apre la porta aogni attentato contro la vita: bambini in provetta, selezione eugenetica,commercio degli ovuli, utero in affitto, perversione gender, cambia-mento chirurgico di sesso e pedofilia, eutanasia e suicidio assistito.

Quando una donna scopre di essere incinta, con il bambino appe-na fecondato si instaura subito un intenso dialogo psico-fisico. Ilbimbo invia segnali per rivelare la sua presenza e i suoi bisogni, muo-vendo la madre con tutto il suo essere a protendersi verso di lui.L’aborto è contro natura: Dio perdona chi si pente, ma la natura,

Ogni bambino è un dono prezioso

Il pellegrinaggio parrocchiale a Lourdesn Nel Vangelo della 3° domenica di

Quaresima abbiamo letto l’episodio della donnasamaritana. Gesù le dice “Credimi, donna, vienel'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme ado-rerete il Padre... i veri adoratori adoreranno il Padrein spirito e verità”! Perché allora un pellegrinaggiose possiamo adorare Dio e pregare ovunque? Maè lo stesso Vangelo che ci parla del pellegrinaggioannuale di Gesù a Gerusalemme. Il pellegrinag-gio, icona della nostra vita in cammino verso lameta finale, prima di diventare un’esperienza spi-rituale, soddisfa il bisogno umano di sperimentarela dimensione corporale e simbolica.

Lourdes da sempre esercita un fascino parti-colare sia su chi ci va per la prima volta, sia su chivi ritorna. Qui, attraverso la presenza dellaMaria, Dio incontra i suoi figli, annualmente 5milioni, moltissimi dei quali italiani.

Ancora una volta una trentina diparrocchiani e una decina di pelle-grini di altre parrocchie hanno ade-rito alla proposta del pellegrinaggiodal 10 al 13 febbraio scorso.Promosso e guidato dal Parrocodon Beppe Zorzan, è stato magni-ficamente organizzato da RobertaMichellone. Ci siamo ritrovati allagrotta per intessere un dialogo inti-

mo e intenso con Maria. A lei abbiamo parlatodi noi, le abbiamo detto il nostro grazie e cisiamo fatti interpreti delle richieste di parenti econoscenti che spesso soffrono, lottano e sonotentati di voltare le spalle alla vita.

La Santa Messa internazionale del giorno11 è stato il momento più alto. L’arcivescovoRino Fisichella, Presidente del PontificioConsiglio per la Nuova Evangelizzazione, hapresieduto la solenne Eucaristia concelebratacon una decina di vescovi, un migliaio di sacer-doti insieme a 20.000 pellegrini. La Madonna aMedjugorje ha detto: “Figli miei, se dovete sce-gliere tra l’apparizione e la Santa Messa sceglietesempre la Santa Messa, perché durante la SantaMessa mio Figlio è con voi! La liturgia, i canti,l’organo”ci hanno catapultato per due ore “al

largo”. La solennità del rito, la cura e l’attenzio-ne ai dettagli hanno trasformato questomomento in un inno altissimo di lode a Dio,Bellezza infinita e abbiamo pregustato qualcosadella liturgia celeste.

A Lourdes tutto è grandioso: le celebrazioni,l’adorazione, la processione ‘aux flambeaux’, lavia Crucis, il regalo dell’acqua, la preghiera delrosario davanti alla grotta. Su tutto poi aleggiala presenza di Maria Immacolata che qui sentia-mo particolarmente come madre e sorella.

L’addio alla grotta, che tutti si augurano siasolo un arrivederci, suscita nostalgia. Ritornarealla quotidianità è però parte integrante del pel-legrinaggio. Tocca a noi ora prendere coscienzache il dono comporta anche il dovere della testi-monianza. Una forma semplice è la condivisione

dell’esperienza con familiari e cono-scenti. Un’altra è la ri-valorizzazio-ne di quel santuario che è tra lenostre case, la nostra chiesa parroc-chiale. L’Eucaristia domenicale,fonte e culmine di tutta l'esistenzacristiana, con la Parola, il Pane divita e l’incontro con il SignoreRisorto, sia la meta fissa del nostropellegrinaggio settimanale.

Davide Delbarba, FSF

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q N° 1 • MARZO 2020q PAGINA 6 Incontro - Notizie

n “Voi chi dite che io sia?”: questa domanda che Gesù pone ai suoidiscepoli, tratta dal Vangelo di Matteo, è stata al centro del corso diteologia di base che le parrocchie di Santena, Cambiano eVillastellone hanno organizzato nel mese di gennaio per tutti i fede-li. Per tre lunedì sera, nella sala blu dell’oratorio santenese SanLuigi, le riflessioni sono state guidate da don Alberto Piola, diret-tore della biblioteca del Seminario Arcivescovile di Torino e docen-te di Teologia sistematica alla Facoltà Teologicadi Torino.

Il percorso è iniziato dall’analisi della figura diGesù Cristo Salvatore per cui la morte di Cristoha valore salvifico: Dio vuole liberare l’uomo dalpeccato e per amore Gesù obbedisce al Padre.Don Alberto ha sottolineato come Cristo salvato-re dia una risposta ai nostri bisogni e se l’uomocerca un senso e necessita di un significato eccoche Cristo è il significato che si è fatto carne perlui. “Dobbiamo tornare a parlare di cosa Dio fa pernoi” ha concluso il relatore, dopo aver messo afuoco che Cristo ci offre bellezza “diventiamo belliperché diciamo di sì all’amore di Cristo” e felicità.

Nel secondo incontro don Piola ha parlato delCristo da annunziare, partendo dalla constatazio-ne che siamo dentro un crescente pluralismo reli-gioso dovuto (anche, ma non solo) da un aumento

dell’immigrazione; per questo, da un lato, l’essere cristiano viene “risco-perto” maggiormente come fattore identitario. A questo punto ladomanda è: come possiamo dire il nostro modello missionario inambito cristocentrico? Senza spirito di crociata, bisogna testimoniare ilVangelo come pienezza di vita e sentire la responsabilità della condi-visione della fede ricevuta. Don Piola ha ricordato un pensiero di papaBenedetto XVI: “la Chiesa non cresce per proselitismo ma per attrazione”.

Ultima tappa del corso per parlare del Cristodegli altri, come lo vedono ad esempio i musul-mani, i sostenitori della New Age e i Testimonidi Geova: don Piola ha accompagnato l’esposi-zione con numerose citazioni tratte dalle Suredel Corano, ha poi sintetizzato la corrente dipensiero moderna che punta a un sincretismoreligioso non cristiano (metodo per vivere inarmonia e arrivare all’autorealizzazione) e limitaCristo a uomo straordinario manifestazione deldivino e infine descritto dai Testimoni di Geovacome Gesù venga spesso identificato con l’ar-cangelo Michele.

Al termine del corso c’è la consapevolezza dicrescere insieme nella fede e che ogni domandamantiene il cammino agile, ben sapendo cheCristo è il Salvatore.

Sara Bauducco

n Santena - Sabato 18 gen-naio, durante la festa di sanFrancesco di Sales, patrono delSeminario Maggiore, con duenostri compagni, Francesco eGiacomo, abbiamo fatto il rito diAmmissione agli Ordini sacri.Dopo la prima tappa presso laComunità Propedeutica e i primidue anni dedicati principalmenteal discernimento sulla scelta delsacerdozio, siamo arrivati al terzoanno in cui ci è stato proposto ilrito di Ammissione.

Ma di che cosa si tratta? Ilrito di Ammissione è il primopassaggio ufficiale verso l’ordi-nazione, prima quella diaconalee successivamente quella presbi-terale. Si tratta di una propostae di una risposta. Una propostaperché è la Chiesa, in questocaso attraverso il Vescovo, chechiama e sceglie alcuni tra i bat-

Rito di Ammissione per Luca e Stefano:da Santena, un altro passo verso il sacerdozio

Dobbiamo tornare a parlare di cosa Dio fa per noi

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tezzati perché la possano servirecome preti. Una risposta perchéliberamente abbiamo deciso dicontinuare il nostro camminoverso il sacerdozio; un camminoin cui si procede serenamente,

ma che a volte vede anche affac-ciarsi qualche ostacolo e qual-che tratto più ripido. In tuttoquesto però non siamo soli, per-ché al nostro fianco per primocammina Gesù, nostro compa-

gno e amico; poi ci sono lenostre famiglie, i nostri amici, iformatori, gli altri seminaristi ele nostre comunità di origine edi servizio.

Durante il rito, di fronte alVescovo, abbiamo confermato divolerci impegnare a portare atermine la nostra preparazione“per essere pronti ad assumere nellaChiesa il ministero” che ci verràconferito per mezzo del sacra-mento dell’Ordine e a continua-re ad approfondire la nostra for-mazione spirituale.

Esteriormente quindi noncambia nulla, la vita inSeminario procede con i suoiritmi: la preghiera, lo studio, lavita fraterna, il sevizio nellecomunità; quello che forsecambia maggiormente è l’at-teggiamento dentro di noi, chesi fa più serio, più disponibilead accogliere l’invito che ci èstato fatto.

Noi siamo contenti di esserearrivati fin qui e desideriamoprocedere su questa strada, fidu-ciosi nella vostra preghiera.Anche noi preghiamo per voi einvitiamo i giovani a chiedersi ea chiedere a Gesù su quale stradadesiderano camminare per esseredavvero felici.

Luca Cauli e Stefano Bertero

Luca e Stefano con i loro familiari

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q N° 1 • MARZO 2020 q PAGINA 7Incontro - Tempo di Svago

“Uno scout è fratello di ogni altro scout”recita la nostra legge

Pentecoste sullago Maggiore

Week end sulla neve?“Ciamusira viva d’inverno”

n Santena - Gennaio 2019 (12 e 13): primo “weekend sulla neve”, organizzato alla Ciamusira, con circa60 partecipanti, ma senza neve. Gennaio 2020 (11 e12) secondo “week end sulla neve”, organizzato allaCiamusira, con circa 70 partecipanti, ma ancora senzaneve. Poiché in questa occasione non si è riusciti asoddisfare tutte le richieste di partecipazione, ci siamoriproposti di organizzare un terzo week end … trala-sciando magari “sulla neve”. Ritenta! sarai più fortuna-to. Consiglio amichevole che ci sentiamo rivolgere dachi vuole incitarci a non mollare. E così il 15 e 16 feb-braio si è concretizzato il terzo “week end sulla neve”,organizzato presso la casa alpina Ciamusira. Ad atten-derci abbiamo trovato anche la neve, fresca e soffice,scesa copiosa il giovedì precedente.

Iniziativa dedicata prevalentemente alle famigliecon bambini, sempre desiderosi di giocare con laneve, tra i presenti, questa volta, un numeroso grup-po di ragazzi provenienti dall’oratorio diVillastellone accompagnati dai loro animatori, oltread alcune famiglie con ragazzi disabili.

Occasione per creare amicizia, comunità, relazio-

n Santena - Nel nostro calen-dario esiste una giornata dedicataproprio a pensare alla nostragrande fraternità: La Giornatadel Pensiero, che coincide con ilcompleanno di BP (BadenPowell, fondatore del movimen-to scout), il 22 febbraio.

Storicamente, con il ThinkingDay, si era soliti raccogliere “un

n Villastellone - LaParrocchia di Villastellone orga-nizza una gita a Santa Caterinadel Sasso e Angera, sulla spondavaresotta del Lago Maggiore.

L’appuntamento è per dome-nica 31 maggio: sarà l’occasioneper vivere insieme una giornata disvago in un clima di amicizia econdivisione.

Il ritrovo è previsto alle ore 7 inpiazza Libertà, presso il peso,con partenza in pullman alle 7,15alla volta di Stresa. Da qui ci sisposterà in traghetto: ammirandoil suggestivo scenario del lago, siraggiungerà l’eremo di SantaCaterina del Sasso, abbarbicatosu uno strapiombo di roccia apicco sull’acqua. Nell’atmosferaraccolta della piccola chiesa del-l’eremo verrà celebrata la SantaMessa. Al termine della celebra-zione ci si sposterà in pullmanper raggiungere la località diAngera per il pranzo libero.

Questo splendido borgo, conl’affascinante lungolago, offreattrattive per tutti i gusti: colli-ne, boschi, riserve naturali el’imponente Rocca Borromea, ilcastello medievale che troneggiasull’abitato.

Nel pomeriggio ci sarà la possi-bilità, per chi lo desidera, di visita-re la Rocca di Angera con le suesale storiche, la torretta e il museodelle bambole e del giocattolo. Ilrientro a Villastellone è previsto inserata. L’iscrizione va effettuata inufficio parrocchiale entro venerdì22 maggio. Il costo della gita conincluso il biglietto di ingresso allaRocca è di 27€ per gli adulti, 24€per i ragazzi dai 6 ai 15 anni e 18€per i bimbi da 0 a 5 anni. Per chiinvece preferisce trascorrere ilpomeriggio nel suggestivo borgodi Angera, senza visitare la Rocca,il costo della gita è di 20€.

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penny” per aiutare i gruppi scoutnascenti o in difficoltà.

Quest’anno abbiamo riporta-to in atto questa tradizione.Dall’inizio dell’anno, purtroppo,alcuni gruppi siciliani sonoentrati nelle cronache perché leloro sedi sono state vandalizzatee distrutte e con loro molti deiloro materiali. Sicuramente

nulla di piacevole. Durante l’attività di sabato

15 febbraio infatti abbiamoraccolto simbolicamente qual-che euro a testa, mettendocinei loro panni, in modo dapoter donare qualche soldo econ un piccolo gesto contribui-re e poter permettere ai nostriamici scout siciliani di conti-nuare ad avere una sede per leloro attività scout!

Attraverso un gioco abbia-mo inoltre cercato di ricreareuna cosa bella: un arazzo colo-rato pieno di fili di lana, cheabbiamo cercato di salvare daifili neri dei vandali, seguendo iconsigli del Nazionale Agesciche ha lanciato l’hastag #più-bellediprima.

Tutti insieme siamo in gradodi fare cose grandi!!

Alessia e Serena

ni nuove: bambini, ragazzi, adulti, sorridono tuttiallo stesso modo; espressioni di gioia sul volto di tuttidi fronte ad una cioccolata calda, ad un apprezza-mento, all’ascolto dell’altro. In tutti riaffiora il desi-derio di collaborare e aiutare: in certe occasionidiventa quasi naturale.

Durante i saluti finali prima della partenza per ilrientro una lieta conferma: aver raggiunto l’obiettivodi stare insieme in semplicità. Come sempre undoveroso ringraziamento ai volontari che si adopera-no per la fase organizzativa e la preparazione pasti(tra i quali anche qualcuno di “nuovo”), al parrocodon Beppe sempre presente e a tutti coloro chesostengono l’iniziativa in vario modo.

Tommaso Mosso

“Se ripartiranno le attività”

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q N° 1 • MARZO 2020q PAGINA 8 Incontro - Notizie

Santa Cecilia e la musica che uniscen Villastellone - La Chiesa celebra la memoria di Santa Cecilia,

patrona di musicisti e cantanti, il 22 novembre. Ovunque si organizzanoconcerti, tradizione portata avanti anche dalla parrocchia di Santena.

Ma nel corrente anno pastorale una novità ha rilanciato la memoriadella Santa. Sabato 23 novembre, nel duomo di Santena, si è svolto ilprimo concerto di Santa Cecilia a cori unificati: Cambiano, Santena eVillastellone, insieme ai giovanissimi del Piccolo Coro San Luigi.

Non si è trattato della prima occasione di incontro per i nostri can-tori. A maggio Villastellone ha ospitato “Cori in festa”, evento musi-cale e di preghiera: una festa dell’unità tutta nostra. Ma già dal 2018

n Santena - Il “Centro Anziani e Pensionati”di Santena, associazione nata nel 1985, daquell’anno organizza per i suoi numerosiiscritti gite, feste e molti altri momenti diincontro e condivisione. Nel 1990 un gruppodi soci cultori del canto e della musica, con laguida di Gino Lisa, formarono un coro persoddisfare la loro passione e animare le festedel Centro Anziani. Fu subito evidente chequanto per loro era un semplice divertimentorisultava gradito e apprezzato daquanti erano presenti alle loro esi-bizioni. Alla Casa di Riposo san-tenese “G. Forchino” le volontariedell’AVO avevano iniziato afesteggiare ogni mese gli ospitiche in quel mese compivano glianni, e la presenza della Coraledel Centro completava questefeste.

Ai cantori si erano uniti duefisarmonicisti, Matteo Migliore(Nino) e Franco Boschi, che conla musica arricchivano e rendeva-

no piacevoli le esibizioni. Il repertorio com-prendeva canzoni popolari del tempo passato,e dato che molti ricordi sono legati a una can-zone, l’ascolto di esse sicuramente faceva riaf-fiorare nella memoria degli anziani qualcheparticolare momento della loro vita. Visto ilconsenso raccolto, il Coro del Centro si pre-sentava anche a feste nelle Case di Riposo diPoirino, Carmagnola, Chieri, Trofarello,Villastellone, Moncalieri e Torino.

Questo complesso, oggi coordinato dal sig.Nazareno Gallo, dopo trent’anni è sempreattivo e si riunisce ogni lunedì sera per leprove e per ampliare il proprio repertorio.Mantiene l’impegno, ormai tradizionale, diessere costantemente presente alle feste men-sili dei compleanni presso le Case di Riposo“G. Forchino” e “Anni Azzurri” di Santena,“Trisoglio” di Trofarello. A richiesta partecipaanche alle feste organizzate dalle Case di

Riposo di Cambiano, Poirino,Villastellone. Attualmente ilgruppo è composto da quindicicantori e dal musicista Nino, ulti-mo rimasto del gruppo iniziale.

I componenti del Coro invitanocantori e musicisti a farne parte,affinché esso possa continuare aoffrire agli anziani ospiti delleCase di Riposo un giorno diversodagli altri, regalando loro quellasensazione di festa che solo lamusica e il canto riescono a dare.

Carlo Smeriglio e Marco Osella

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i diversi gruppi collaborano alla novena alla Beata VergineAddolorata, per la quale è nata l’usanza di affidare l’animazione litur-gica a un coro diverso per ogni serata.

Per tutti questi momenti sembra allora di poter parlare di una vera“pastorale della collaborazione”, a cui la musica offre un prezioso inse-gnamento: essere un coro non vuol dire solo cantare la stessa cosanello stesso momento, ma misurare la propria voce sulle altre, evitaredi farla emergere troppo o andare per conto proprio. Il posto di cia-scuno è tarato sui bisogni dell’insieme.

Silvia Tallone

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q N° 1 • MARZO 2020 q PAGINA 9Incontro - Essere Sociale

Verifica dell’Unione Europea a Caritas SantenaLa gestione è impeccabile e merita un premio

n Santena - È tempo di bilanci per la Caritas parrocchiale, che neiprimi mesi dell’anno guarda a quanto svolto nel 2019. I fronti d’azio-ne sono stati molti: generi alimentari, mobilio per arredo, abbiglia-mento e vari. Per i generi alimentari di prima necessità sono state aiu-tate ogni mese circa 70 famiglie residenti in Santena: sono stati distri-buiti 4.358,5 chili di pasta riso e zucchero, 1.251 litri di latte e olio,5.145 confezioni di pelati e legumi, 2.316 confezioni di biscotti, 8.851confezioni di prodotti vari.

Questi prodotti provengono sia dal Banco Alimentare Piemonte,sia dalle raccolte effettuate a Santena. Nel 2019 le raccolte parroc-chiali sono state due, una a Pasqua e una a Natale, attraverso la “Cestadella solidarietà”. Esse hanno fruttato complessivamente 642 chili dipasta riso e zucchero, 131 litri di latte e olio, 627 confezioni di pelatie legumi, 290 confezioni di biscotti, 882 confezioni di prodotti vari,al pari con la raccolta fatta nel 2018. A queste raccolte, si aggiungequella promossa dal Banco Alimentare in tutta Italia l’ultimo sabatodi novembre, coinvolgendo tutti i supermercati. A Santena questaraccolta ha portato 1.963 chili di prodotti, circa l’1,9% in meno rispet-to al 2018. Ai supermercati e ai volontari va la gratitudine per ladisponibilità data in occasione della raccolta di novembre; ai cittadini,per la generosità nel donare i prodotti nelle tre raccolte effettuatenell’arco dell’anno.

Accanto alla distribuzione dei viveri, ci sono quella dei mobili equella di indumenti in ottimo stato di conservazione, offerti gratuita-mente alle famiglie che per vari motivi si trovano in momenti di gravidifficoltà. Le richieste che vengono accolte sono quelle presentate dachi risiede in Santena e fornisce i documenti per le necessarie verifiche(stato di famiglia, carta d’identità, codice fiscale, certificazione Isee).Il lavoro in rete con il Comune e i Servizi Sociali, con i quali la Caritasha incontri periodici, consente lo scambio di informazioni senza lequali sarebbe più difficile individuare le persone che hanno veramentebisogno di aiuto.

n Santena - Verso fine novembre 2019 rice-vemmo una telefonata dal Banco AlimentarePiemonte, con la quale ci veniva comunicato chesul territorio italiano era in corso un’ispezionedello Stato e dalla Comunità Europea sullamodalità di gestione e distribuzione dei generialimentari forniti dall’AGEA (l’ente Europeoche gestisce e distribuisce i prodotti alimentari atutti i paesi comunitari). Il controllo avrebberiguardato gli anni 2017, 2018 e 2019.

Dei 52 enti sorteggiati in Italia per il control-lo, in Piemonte due erano stati scelti: il BancoAlimentare Piemonte e la Caritas di Santena(fra gli oltre 500 enti che in Piemonte ricevonogeneri dal Banco Alimentare). Due giornidopo, un’altra telefonata ci segnalò che sarebbe-ro stati verificati anche gli anni 2015 e 2016.

Altri due giorni e arrivò un’ulteriore telefo-nata, con la quale ci veniva detto di preparareanche i documenti relativi al 2014: registri,bolle, distinta assistiti, magazzino, fascicolo diogni famiglia completo, ISEE, ecc.

Il 19 dicembre 2019 alle ore 9,30 gli ispet-tori sono arrivati a Santena per la verifica, laquale è subito iniziata e si è conclusa alle14,30. Mai visto un controllo più capillare erigoroso: in cinque ore, tanto è durata la veri-fica, hanno voltato e rivoltato la Caritas allaricerca di errori e di sbagli nella gestione.

Su sei anni totali di controllo di documenti edi come la Caritas opera sul territorio, risultava-no due anomalie: su un registro del 2016 nonera trascritta la data di una bolla di consegnamerce e nel 2018 l’ISEE di una famiglia era

superiore di cento euro e non c’era la dichiara-zione del Comune o dell’Assistente Sociale.

Il giorno successivo al controllo è arrivatoa Santena un dirigente del Banco Alimentareper la firma del verbale: si è complimentatocon noi per le iniziative e per come operiamosul territorio, regalandoci cinquecento chili dialimenti per le famiglie bisognose, come rin-graziamento per la collaborazione.

La Caritas si ritiene orgogliosa per aver fattofare bella figura alla Parrocchia e in primis al par-roco don Beppe Zorzan, come pure alla città diSantena, in campo nazionale e internazionale.

Questo non significa adagiarsi, ma ci spro-na a cercare nuove iniziative per aiutare lepersone in difficoltà. Grazie a tutti!

Severino Fogliato

La Caritas di Santena informaChi desidera donare indumenti è pregato di contattare queste volontarie:

Rosanna 339 3719597Luciana 320 0290917 Antonella 339 5784662

Si avvisa che non si ritirano più, per esigenze di spazio e difficoltà di desti-nazione, i seguenti articoli: indumenti di persone anziane, cappotticlassici di lana e tailleur da donna, abiti classici da uomo e valigie.Si prega di non depositare indumenti fuori della chiesa di case nuove.Ricordiamo inoltre che gli indumenti devono essere puliti e inbuono stato in modo da poter essere riutilizzati.

Bilancio Caritas parrocchiale di Santena 2019

Fra le molte richieste che arrivano, ci sono anche quelle di chi cercacasa con costi inferiori, oppure di chi ha bisogno di aiuto per pagarebollette scadute. Purtroppo la Caritas non è in grado di erogare aiutidi questo tipo, salvo casi estremamente gravi, a causa delle risorselimitate e dal numero elevato di richieste. Ogni mese, infatti, assiemeal pacco di generi alimentari viene dato un buono spesa nominativo,da spendere in un supermercato del territorio, al fine da integrare iprodotti offerti dal Banco Alimentare. La cifra complessiva dei buonisi aggira sui 900/1.000 euro mensili. Per aiutare a coprire queste speseè stato organizzato dal Comune di Santena, in collaborazione con laParrocchia, il concerto di Natale che si è tenuto il 14 dicembre 2019in chiesa parrocchiale. Grazie all’impegno dell’amministrazione, delparroco don Beppe Zorzan, del coro “Joy Gospel Choir” di GassinoTorinese, è stato possibile raccogliere 765 euro di offerte tra i presentialla serata: a tutti va il nostro ringraziamento.

Ancora il Comune, così come la Banca San Paolo, vanno ringra-ziati per il contributo annuale versato in favore della Caritas parroc-chiale. Altre risorse, infine, sono giunte dalle offerte dei fedeli, oltreche da due famiglie che nell’arco dell’anno donano cospicue somme,e da una ditta di prodotti alimentari sita sul nostro territorio, che ognimese dona diverse confezioni dei suoi prodotti per le famiglie biso-gnose. A tutti giunga la gratitudine per la generosità dimostrata.

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q N° 1 • MARZO 2020q PAGINA 10 Incontro - Essere Sociale

Le Caritas delle nostre parrocchie hanno avviato un percorso comune

Lezioni di italiano per l’integrazione

n Le Caritas parrocchiali di Cambiano eSantena, insieme ad alcune persone diVillastellone che si occupano del settore carita-tivo e di assistenza a diversi tipi di povertà,dallo scorso anno, hanno avviato un percorsocomune di formazione. Con fratel LuigiLovato, dei fratelli della Sacra Famiglia, prima econ suo fratello Mariano, in questo nuovoanno, si sono organizzati alcuni incontri.

Sono stati approfonditi stimoli di PapaFrancesco e alcuni temi che interpellano chi sioccupa di carità: il servizio, le opere di carità, lapovertà. Ci hanno guidato le pagine dei mes-saggi inviate da Papa Francesco per leGiornate del Povero: “Questo povero grida e Diolo ascolta” nel 2018 e “La speranza del poveronon sarà mai delusa” nel 2019.

Incontro dopo incontro abbiamo rimesso al

n Cambiano - Carmen, Irina, Larysa, Maria, Marina, Shirley...Sono alcune delle signore che dall’anno scorso, ogni mercoledì pome-riggio, si ritrovano nella saletta della Parrocchia che si affaccia su via S.Francesco, non solo per imparare l’Italiano, ma anche per uscire dall'i-solamento in cui troppo spesso sono costretti a vivere molti migrantigiunti in Italia.

“Avete avuto una bella idea e vi ringraziamo per il tempo che ci dedicatee per quello che fate per noi”, ci hanno detto sia le signore che frequentanoil corso sia i loro congiunti, che ogni tanto incontriamo all'inizio o allafine delle lezioni.

Si tratta di iniziare dall’alfabeto e di portare avanti, passo dopo passo,un discorso che non è soltanto relativo alla scuola, ma coinvolge anche lavita di ogni giorno, sconvolta da problemi immensi vissuti nei Paesi di ori-gine e spesso aggravata dalla mancanza di ogni sicurezza nel nostro Paese.

Ecco perché non bastano le lezioni di Italiano: conoscere la lingua delPaese in cui si vive è il primo, indispensabile passo per affrontare ogniproblema; ma è anche importante risolvere, giorno dopo giorno, le pra-tiche burocratiche che ogni migrante incontra e che da solo non sa risol-vere. Ecco perché, come Caritas, abbiamo pensato a questo corso che è

in realtà un momento di incontroe scambio di notizie, di aiuto reci-proco attraverso l’amicizia chenasce spontanea dalla conoscenza.

Fin qui siamo andati avantibene; l’unico neo è l’impossibilitàper alcune signore di frequentaretutte le lezioni, o per gli orari dilavoro (per fortuna alcune hannotrovato un posto) o per difficoltàdi organizzare casa e figli.

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centro motivazioni, stile, obiettivi comuni. Purarrivando da cammini ed esperienze diverse cisiamo confrontati e insieme ci siamo interro-gati su molti punti. Quanto il nostro modo diessere Caritas è aderente alla Parola di Dio?Rivela il volto di Dio che è Amore? Il nostroservizio è stile di vita? Riesce a far percepireall’altro che incontriamo: “Mi vuole bene.”?

Abbiamo visto la figura del povero nellaBibbia e nella storia della Chiesa per giungerea chiederci: visto che il povero grida e Dio loascolta, perché noi non sentiamo un grido chearriva fino al cielo? Perché non gli diamorisposta? Il povero ci insegna a vivere dell’es-senziale, ci mette in discussione. Perché nonascoltiamo quel che la sua presenza dice? E lenostre opere caritative sono segno di fraternità,sono luogo di amore?

Ciò che è chiesto agli operatori Caritas nonè di risolvere i problemi, ma essere una presen-za che accoglie e nell’accogliere educa la comu-nità tutta a fare altrettanto.

C’è priorità dell’Amore sull’opera caritativa.C’è dunque da investire in collaborazione, coin-volgimento e corresponsabilità. C’è da metterecuore per condurre altri ad amare. Oppure, perdirlo con le parole di don Orione, si deve “pas-sare dalle opere di carità alla carità delle opere”.

Certo il cammino è ancora lungo, peròdurante gli incontri è maturato il desiderio diconoscersi meglio, capire come ci si organizzanel paese vicino, per imparare ed aiutarsi.

Noi continuiamo il percorso. Se vuoi cam-minare con noi fai riferimento al Parroco o aglioperatori Caritas delle varie parrocchie.

Laura Pollone

a molte più persone, anche perché per il prossimo anno si prospetta lapossibilità di aderire (ovviamente conoscendo almeno un po’ la linguaitaliana) ad un progetto finanziato dall’Unione Europea, dal Ministerodell'Interno e dalla Regione Piemonte. Si tratta del progetto Petrarca 6organizzato a livello nazionale per la formazione civico-linguistica deicittadini di Paesi Terzi.

Noi, come Caritas, siamo disponibili a seguire l'organizzazione di que-sto percorso, per aiutare le persone interessate a parteciparvi dal prossimoanno scolastico: è un modo ufficiale per ottenere dallo Stato Italiano ilcertificato della propria formazione civico-linguistica e poi il diploma diterza media, anche in prospettiva di una futura occupazione lavorativa.Vogliamo ricordare che, senza il diploma di terza media conseguito inItalia, non è possibile essere assunti regolarmente in diverse attività.

Speriamo, quindi, che anche attraverso questo giornale si diffonda lanotizia delle opportunità offerte dalla Caritas, perché chi desidera otte-nere un diploma si faccia avanti e approfitti di queste iniziative. 

Attilia Segrado

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q N° 1 • MARZO 2020 q PAGINA 11Incontro - Notizie

Grazie: Vincenzo Natolin Santena - Quante

volte, da bambini,abbiamo sentito storieche narravano gestaeroiche di uominisovrumani. Di quellestorie avevamo bisognoperché imparavamo aviaggiare con la menteprima ancora che con legambe, attraversandooceani alla velocità di unfulmine e migliaia dianni in un istante.

Ma cosa c’entranoqueste storie con una piccola comunità di provin-cia, la polisportiva di un oratorio, e il calcio? Aprimo acchito nulla, ma la funzione di questa sto-ria è la stessa: mantenere vivo un esempio dianimo buono nell’epoca dell’inaridimento.

C’è infatti in questa comunità una storia roman-tica che deve essere raccontata, per donarle la con-siderazione che quell’amore si è conquistato. C’è ungruppo di persone che da anni, per spirito di volon-tariato, dona il proprio tempo per far sì che tutti ibambini, a prescindere da ogni discriminante, viva-no questo meraviglioso sport chiamato calcio.Ragazzi appena maggiorenni che allenano e sidivertono con gruppi di bambini, volontari che allavoro nei campi non disdegnano un salto a curareil campo da gioco e altri che dopo le fatiche dellavoro provano ad organizzare queste attività.

Loro sono il grande disegno del San Luigi. Mail quadro, per quanto bello, non sarebbe rimastoappeso per anni a vista di tutti se non fosse esistita

una robusta cornice.Quella cornice era unacornice silenziosa, unpo’ schiva, affaticatadall’età che faceva sen-tire il suo peso. Nonera una cornice diottone, ma in carne edossa. Una persona chedal 1982, generazionisu generazioni hannoconosciuto; una pre-senza silenziosa, chenell’essenzialità diquello che diceva met-

teva sempre il buon umore. Al campo era assiduamente presente con quella

tutta bianca con scaglie gialloviola, il giubbotto bluscuro, e l’indissolubile cappellino da basket anascondere quegli occhi azzurri che hanno l’hannovisto vivere in terre straniere, per poi fermarsi aSantena a vivere la sua terza età tra il volontariato eun campo da pallone.

Ci ha insegnato tanto senza parlare molto, ci hainsegnato cosa significasse l’appartenenza senzadoverlo sbandierare, silenziosamente loquace einconsapevolmente educativo.

Si dice che il modo per andare avanti è lasciarsiqualcosa alle spalle, credo che ci riusciremo nellaconsapevolezza che tutti quelli che lasciano questacomunità vivranno per sempre dentro coloro che lavivono. Questo è quello che tu ci hai lasciato.

Ciao Vincenzo, si vive nella speranza di essereun ricordo e tu sarai un ricordo bellissimo.

Alessandro Stassano

Due annunci per le Comunitàdelle nostre tre parrocchie alla

Casa Alpina di Brusson“La Ciamusira”

n Il Circolo “San Luigi”, di Santena che gestisce le strutture dell’ora-torio, e il Circolo “Villa Tana”, che gestisce per conto della parrocchia ilbar dell’oratorio, hanno avviato la campagna di tesseramento per il 2020.La quota associativa è di 8 euro per gli adulti, ridotta a 5 euro per iragazzi fino a 15 anni, e comprende il tesseramento a entrambi i circoli.La richiesta di associazione può essere presentata al bar dell’oratorio.

I due circoli hanno bisogno dei soci per poter esistere e per potercontinuare a svolgere il servizio di gestione delle strutture dell’oratorio.Per questo, un oratorio come quello di Santena, che è uno spazioaperto a tutta la città e un punto di aggregazione, oltre che il luogoprivilegiato dell’offerta formativa parrocchiale, si avvale dei due circo-li per poter essere ciò che è.

“Fare la tessera” significa dare la possibilità all’oratorio di restareaperto in favore di coloro che lo frequentano, perché costoro si fannocarico in prima persona di sostenerne l’esistenza.

Per tesserarsi al Circolo San Luigi e al Circolo Villa Tana occorre rivol-gersi direttamente al bar, da Matteo De Martino.

il direttivo

Tesseramento 2020 alCircolo San Luigi Santena

Le celebrazioni del 2019:i numeri delle tre parrocchie

Battesimi 28 (38) 41(46) 15 (17) 84 (101)

Comunioni 55 (46) 72 (98) 32 (-) 159 (144)

Cresime 47 (100) 62 (81) 36 (32) 145 (213)

Matrimoni 5 (14) 8 (14) 7 (5) 20 (33)

Defunti 66 (78) 100 (133) 55 (56) 221 (267)

Villastellone TotaleSantenaCambiano

n Concluso il 2019, è stato possibile fare un bilancio delle celebra-zioni complessive nei dodici mesi trascorsi. La tabella pubblicata quisotto consente un riepilogo visibile con un solo colpo d’occhio.Nota bene: i numeri in parentesi risultano dell’anno 2018.

MIGLIOREIMMOBIL IARE

Brevi

Lunedì 13 aprile Pasquettavedere volantino per iscrizioni

e partecipazione nei uffici parrocchiale.

I posti sono limitati

1-2-3 maggioRitiro di Comunità

vedere volantino per iscrizionie partecipazione nei uffici

parrocchiale.

Se ripartiranno le attività

Telefono Parrocchia011 945 67 89

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q N° 1 • MARZO 2020q PAGINA 12

Offerte per il Battesimo, Matrimoni e Funerali: (totale € 1.875,00)

Offerte per la Chiesa, Intenzioni varie e Giornale:(totale € 3.051,00)

Per la Chiesa:fam. Valzan Silvano; Leva 1940; fam. Guarato Giuseppe; fam. Gambavic-chio; N.N.; Piovano Cogno Anna Maria; fam. Bronzo Rita; fam. PiovanoGiovanni Battista; leva 1954; Pozzo Felicina; Borgarello Angelo; fam. Mi-chellone Giancarlo; Garrino Rosa; Zoccarato Maria; fam. Segrado-Vanzo;Gruppo di Preghiera Padre Pio; fam. Chinaglia-Rasetti; Crisi Rino; CantùLucia; Gaspardo Teresina; Gruosso Carmela; Rotondo Rosina; Di Gio-vanni Giuseppe; fam. Mariani; Gianoglio Giuseppe; fam. Torretta Bernar-do; fam. Pogliano Eugenio; Navone Candida; fam. Ferrero; Piovano Carlo;fam. Sacco Ilario; DiGiovanni Giuseppe; fam. Abele; fam.. Franceschini;Berruto Piera e Carmen; fam. Bosio-Abele; fam. Mantovan; N.N.. Per Intenzioni varie:gli Agricoltori per la Giornata del Ringraziamento; Scout per oratorio;C.R. e N.N. in onore M. Grazie; Comune Cambiano per benedizioneLapide Caduti; fam. Pareschi, Sola Luciana, fam. Bernardi Alfeo e N.N.per il riscaldamento; in suffragio Amatea Francesco; fam. Cavallo in suf-fragio di Cavallo Gisella; N.N. per benedizione casa; visite ai malati.Per il giornale:Taioli Elda; De Andreis Teresina; fam. Bronzo Rita; fam. PiovanoGiovanni Battista; N.N.; fam. Michellone Giancarlo; Sacco Gianni;Martini Maria; N.N.; fam. Sola Luciana; Cantù Lucia; fam. BiancoPiercarlo; Navone Maria Teresa; N.N.; Mantovani Giacomo; fam.Burzio; N.N.; Garrone Battista; fam. Cavallo Gisella; fam. Dal Prà Lui-gi; Cirasella Michelina; foto defunti.

C

Incontro - Parrocchia di Santena, di Villastellone e di Cambiano

Nuovi figli di Dio con il Battesimo:26. Ezzis Greta; 27.Violino Giorgio; 28. Derbini Vera. 1. Piovano Elena Adelia Emanuela.

Uniti con il Sacramento del Matrimonio: 5.Vigliani Alberto-Frau Debora.

Ritornati alla casa del Padre: 59.Cappa Giuseppina ved. Ponzone (a.82); 60.Arato TeresaGiovanna ved. Bosco (a.91); 61.Migliore Giacomo (a.89); 62.CiacciaPasqualina (a.54); 63.Ronco Giacomo (a.91); 64.Reinaudo Giovanni(a.87); 65.Neirotti Maria ved. Vergnano (a.82); 66.ErmacoraGiacomina in Rova (a.80).1.Terzano Adriana (a.99); 2.Sbarzagli Leonello (a.78); 3.CavagliàRiccardo (a.66); 4.Priori Ines ved. Simonetti (a.94); 5.CarenaGiuseppina (a.92); 6.Sorice Dora ved. Sorice (a.83); 7.TraversaMercede in Piccinini (a.86); 8.Paparcuri Michele (a.89); 9.BartalucciNello (a.91); 10.Lodise Giuseppe (a.66); 11.Garbin Mauro (a.62).

COMUNITA’ di CAMBIANO

COMUNITA’ di VILLASTELLONE

O F F E R T E

O F F E R T E

sito: https://www.parrocchiasantena.it

Ritornati alla casa del Padre:49. Soria Vincenza in Vitolo (anni 75); 50. Alloatti Antonio (anni 70); 51.Agostini Luciana ved. Pozzo (anni 77); 52. Donatiello Gerarda ved. Frasca(anni 73); 53. Villa Giovanni (anni80); 54. Adami Grazia ved. Barletta (anni76); 55. Russo Filippo (anni 64).1. Aimar Maurizio (anni 93); 2. Solavagione Carmelina ved. Capella (anni92); 3. Becchio Teresa ved. Capello (anni 89); 4. Cesana Agnese ved.Manero (anni 83); 5. Cavaglià Maria ved. Crivello (anni 90); 6. ChiccoRenato (anni 74); 7. Ortu Marinella ved. Argiolas (anni 81); 8. SilvelloGiovanni (anni 77); 9. Barbero Florio (anni 88); 10. Dumarte Elena inValentini (anni 89); 11. Taricco Maria ved. Lerda (anni 84); 12. SpinelloPietro (anni 90); 13. Quaglia Rina ved. Campanile (anni 82); 14. CaulaGiuseppina ved. Castellino (anni 87); 15. Brossa Domenico (anni 86); 16.Caon Alessandro (anni 81).

Le offerte per la parrocchia di Villastellone, nel periodo dal 19novembre 2019 al 2 marzo 2020, sono di 3.699 euro per messe in suf-fragio e funerali; e di 5.245 euro per i lavori di consolidamento effet-tuati all’oratorio Maria Ausiliatrice.

COMUNITA’ di SANTENA

Nuovi figli di Dio con il Battesimo:41, Romano Adele. - 1, Magnoli Matthias.

Uniti con il Sacramento del Matrimonio:1, Alessandria Natale e Bonina Francesca; 2, Magnoli Gabriele eStagno Caroline.

Ritornati alla casa del Padre:95, Biorci Francesco anni 95; 96, Cavaglià Giovanni Leonardo anni86; 97, Crivello Secondino anni 63; 98, Penna Rosa in Mollo; 99,Elia Domenica in Molino anni 88; 100, Di Masi Nicola anni 86; 101,Natoli Vincenzo anni 84; 102, Biondo Rita ved. Lo Presti anni 80;103, Piovano Maria in Perinetto anni 78. 1, Marocco Gian Piero anni 56; 2, Rimedio Francesco anni 86; 3,Geraci Umberto anni 88, 4, Chiesa Angela ved. Tosco anni 88; 5,Lamberti Teresa in Zurzolo anni 80; 6, Dosini Caterina ved. Dagoanni 85; 7, Tosco Giseppina ved. Romano anni 93; 8, Gentile Angeloanni 87; 9, Oddenino Giovanna anni 69; 10, Aimar Giuseppe anni89; 11, Negro Lorenzo anni 88; 12, Esposito Rosa ved. Asteggianoanni 86; 13, Tarcisio Ottaviano anni 65; 14, Migliore Antonia anni99; 15, Domenino Domenico anni 83; 16,Visconti Antonietta inFaccin anni 78; 17, Cirotto Teresa anni 79; 18, Cavaglià Francescaved. Borgarello anni 91; 19, Boraso Arduino anni 89; 20, Tosco Fran-cesca ved. Domenino anni 97; 21, Tesio Tommaso anni 97; 22, Ca-vagnero Italia Domenica in Bertucci anni 91; 23, Serra Gina ved.Pinna anni 89; 24, Tierno Mario anni 77; 25, Perrone Teresina ved.Torretta anni 95; 26, Migliore Roberto anni 93; 27, Amato Micheleanni 56; 28, Gervasi Franco anni 56; 29, Cavaglià Carlo anni 76; 30,Rigo Luciana ved. Corazza anni 92.

O F F E R T E

Offerte in suffragio di: (totale € 4.190,00) Campione Antonio; Cavaglià Giovanni Leonardo; Crivello Secondino;Parrini Adriana; Natoli Vincenzo; fam. Allemandi; Elia Domenica in Mo-lino; Penna Rosa; Marocco Gian Piero; Biondo Rita; Rimedio Francesco;Dosini Caterina; Oddenino Giovanna; Gentile Angelo; Aimar Giuseppe;Migliore Antonia; Visconti Antonietta; Negro Lorenzo; Sammaruca Vin-cenzo; Domenino Domenico; Espsito Rosa; Tarcisio Ottaviano; ToscoGiuseppina ved. Romano; Chiesa Angiolina; defunti fam. Cavaglià; Cava-gnero Italia Domenica in Bertucci; Tosco Francesca ved. Domenino; Per-rone Teresa ved. Torretta; Serra Luigia ved. Pinna; Cirotto Teresa dalle col-leghe; Migliore Renato; Amato Michele.

Offerte per Battesimi, Matrimoni e anniversari di Matrimoni:(totale € 410,00)

Offerte per opere parrocchiali: (totale € 1.400,00)7 persone hanno chiesto l’anominato; Migliore Carla; Sezione Avis di San-tena; da Tetti Giro per festa Immacolata; per festa ringraziamento suffr. Col-tivatoti vivi e morti; per benedizione casa; in suffr. Natoli Vincenzo.

Offerte per il giornale: (totale € 415,00)2 persone hanno chiesto l’anominato; per foto anniversari.

Offerte per la Caritas: (totale € 100,00)1 persona ha chiesto l’anominato.

Dal registro parrocchiale, escluse le collette e le offerte delle celebrazioni

Incontro - anno 6 - n. 1 marzo 2020 Periodico delle comunità cristiane diCambiano, di Santena e di Villastellone. Supplemento de “lo specchio”.Aut. Trib. Torino n. 4302 del 04-02-1991.Direttore responsabile: don Nino Olivero.Redazione: don Beppe, don Mauro, donAlberto, Aldo Viarengo, Mirto Bersani,Marco Osella, Martino Pollone, SaraBauducco, fratel Davide Delbarba.Hanno collaborato: Elio Migliore, LauraPollone, Gruppo missonario, Anna RitaLupotti, la Caritas, Attilia Segrado,Tommaso Mosso.Foto: Archivio redazione e Aldo Viarengo.Articoli e foto entro il 10 maggio 2020

per e-mail: [email protected],oppure, [email protected] la pubblicità telefonare: Santena 333 755 97 95Cambiano 345 18 13 120Villastellone 335 660 58 87Tariffa pubblicità a modulo 46x48 mm(circa) è di € 24,59 più iva.Impaginazione e Elaborazione grafica inproprio: [email protected] gradite le offerte di sostegno e la collaborazione al giornale.Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasiarticolo, inserzione o fotografia.Il giornale è stato chiuso il 20 marzo 2020

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Parrocchia di Santena e di Cambiano

DEFUNTI1° ANNIVERSARIO

Tosco Maria

Oddenino GiovannaDomenino Domenico

2° ANNIVERSARIO

Pollone Teresa ved. Elia

Frega Maria Maddalenain Bergagio

Pisciuneri Serafina Teresaved. Morabito

Monticone Angela Mariaved. Appendino

Maulucci Sebastiano

Macrì Cosimo

Arduino Antonio

4° ANNIVERSARIO

Fabaro Bartolomeo

5° ANNIVERSARIO

Cavaglià Anna

Gaude Andrea

Del Mastro Loredana

Ierinò Antonietta

Piovano MariaCrivello SecondinoMarocco Gian Pietro

Cavaglià GiovanniLeonardo

Bezuit Giorgio

Migliore Antonietta

Guariento Natalinaved. Giacobbe

Tosco Giuseppinaved. Romano

Elia Domenicain Molino

Racca Pina in Villata

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ONORANZE FUNEBRI

Via Cavour, 66 - SANTENATel. 011 949.18.89 - 011 949.27.69Cell. 335 825.40.29

I Gemellidi Paolo Balocco

CAMBIANO3° ANNIVERSARIO

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