Giornale Febbraio

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SAMBONIFACESE Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663 ANNO XXVII - N.02 FEBBRAIO 2013 - stampato il 11/02/2013 VUOI CONTATTARCI? Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: [email protected] - www.laltrogiornalevr.it Domenica 24 e lunedì 25 febbraio gli italiani saranno chiamati ad esprimere il proprio voto in occa- sione delle elezioni politiche italiane 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica –. Contestualmente alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento, i cittadini di Lombardia, Molise e Lazio, saranno chiamati al voto anche per il rinnovo anticipato dei consigli regionali e l'elezione diretta del presidente della Regione. Per quanto riguarda le elezioni politiche, gli italiani aventi diritto di voto per la Camera dei Deputati saranno circa 51 milioni, tra cui 24,6 milioni di uomini e 26,4 milioni di donne. Lo scioglimento delle camere è stato decretato il 22 dicembre 2012 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napo- litano, con alcune settimane di anticipo rispetto alla fine naturale della XVI Legislatura, in seguito alle dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Monti a cui il gruppo parlamentare del Popolo della Libertà aveva ritirato il sostegno.

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Edizione Febbraio

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SAMBONIFACESEPoste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1,

DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

ANNO XXVII - N.02FEBBRAIO 2013 - stampato il 11/02/2013

VUOI CONTATTARCI? Tel. 0457152777 Fax 0456703744e-mail: [email protected] - www.laltrogiornalevr.it

Domenica 24 e lunedì 25 febbraio gli italiani saranno chiamati ad esprimere il proprio voto in occa-

sione delle elezioni politiche italiane 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano – la

Camera dei deputati e il Senato della Repubblica –. Contestualmente alle elezioni politiche per il

rinnovo del Parlamento, i cittadini di Lombardia, Molise e Lazio, saranno chiamati al voto anche

per il rinnovo anticipato dei consigli regionali e l'elezione diretta del presidente della Regione. Per

quanto riguarda le elezioni politiche, gli italiani aventi diritto di voto per la Camera dei Deputati

saranno circa 51 milioni, tra cui 24,6 milioni di uomini e 26,4 milioni di donne. Lo scioglimento

delle camere è stato decretato il 22 dicembre 2012 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napo-

litano, con alcune settimane di anticipo rispetto alla fine naturale della XVI Legislatura, in seguito

alle dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Monti a cui il gruppo parlamentare del Popolo

della Libertà aveva ritirato il sostegno.

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Anche Rita Levi Montalciniha deciso di farsi cremare. Aprima vista la scelta tra inu-mazione e cremazione apparepriva di connotazioni ideolo-giche. In realtà optare tral’una e l’altra soluzione,implica visioni della vita edella religione completamen-te opposte. A preferire la cre-mazione, nella stragrandemaggioranza dei casi, sonogli atei, gli agnostici, i razio-nalisti e gli illuministi. Chipredilige l’inumazione, sonoinvece i credenti di tutte lereligioni. Il movente è dun-que inequivocabilmente reli-gioso. Per non creare imba-razzi alla cerchia di amici eparenti, chi decide di farsicremare giustifica la sceltacon argomentazioni di carat-tere ecologico ambientale.Ovviamente la verità, chec-ché non manifestata, è altra.Per comprendere le vereragioni della cremazione,bisogna muovere da lontano.Gli atei, che forse per “pudo-re” preferiscono farsi chia-mare laici (la stessa Montal-cini si definiva tale), in realtàcredono a Dio più dei prati-canti. La prova? Gli “ateilaici” dedicano l’esistenza acombattere le religioni, le

chiese, i fedeli, le opere diDio (la vita nascente) e Diostesso. Se un ateo non cre-desse in Dio, non si curereb-be minimante delle sue“cose” e delle sue opere.Ergo: il zelante impegno con-tro le “divinità”, è l’inoppu-gnabile prova della credenzadegli atei. Come spiega lafilosofia, i cosiddetti “noncredenti” non ammettono diriconoscersi quali figli diDio. Probabilmente per ilfatto che la filosofia seria egli studi scientifici non sonoancora riusciti a dimostrareche l’uomo è nato dal caso,gli “atei credenti” si sono ras-segnati (anche se l'orgoglioimpedisce loro di ammetter-lo) a riconoscersi creati da unCreatore. Per l’uomo moder-no che ha fatto del proprio ioun Dio (vedi l’illusione diricreare in laboratorio la vitaumana), “smacco” considera-to un grave oltraggio. Asso-dato dunque che gli atei sonodei “diversamente credenti”invidiosi di non essere Dio,quale migliore chance di pra-ticare la cremazione (vale adire la distruzione di uncorpo "partorito" da Dio)quale ultimo “schiaffo” infer-to all’odiato Padre Creatore?

Gianni Toffali - VeronaL’argomento mi stuzzica. Iosono credente e praticante-non mi vergogno a dichia-rarlo – eppure ho deciso difarmi cremare e sono con-vinta di non dispiacere perquesto a Dio. Spero chealtri lettori – e magari qual-che sacerdote -voglianoesprimere la loro opinionesu questo interessante tema.

Rosanna Pancaldi

direttore

L Febbraio 2013 3

Direttore Responsabile:Rosanna Pancaldi

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Vede, Onorevole, sono piùdi quarant'anni che vado avotare e ad ogni tornataelettorale voi politici corre-te avanti indietro per tut-t'Italia per illustrarci pro-grammi che non realizzere-te mai, farci promesse chenon manterrete mai edassumervi impegni chesaranno sempre disattesi. Tutti dite di saper risolverequalunque problema, ... maallora perché siamo nella"Cambronne" fin sopra icapelli? Questa volta sceglierò perchi votare non in base aquello che promettete difare, ma in base a quelloche avete fatto. Tutti avete parlato di scelteimpopolari da fare di cuinon volevate assumervi laresponsabilità per non per-dere consensi. Sinceramente mi sembra unatteggiamento squallido evigliacco; se uno sa gover-nare e ritiene opportunoche si debbano fare certescelte, sicuramente cerche-rà di renderle il menoimpopolari possibile, mapoi le deve fare altrimentinon governa ma tira a cam-pare! Come è possibilepensare di governare facen-do solo scelte popolari?Pensate forse che l'Italia siail paese dei balocchi?Governare vuol dire cerca-re di capire oggi quello chesuccederà domani ma voipolitici avete dimostratoche non sapete capire ogginemmeno quel che è suc-

cesso ieri! E veniamo ai rimborsi elet-torali; chi più chi meno,tutti i partiti hanno grufola-to, e grufolano, in questotruogolo. Voi politici vi riempite labocca quando dite: "ilpopolo sovrano ... diamo laparola agli elettori ... fac-ciamo scegliere agli elettori... rispettiamo la volontàdegli elettori ..." al referen-dum del '93 gli elettori ave-vano scelto ed anche chia-ramente, il 90% ha detto noal finanziamento pubblicoai partiti e voi politici cosaavete fatto? Glielo avetemesso in quel posto alpopolo sovrano! E che diredel metodo che utilizzateper intascarvi i rimborsi?Se facesse lo stesso un cit-tadino qualsiasi i finanzierigli confischerebbero anchele mutande! Tutti dicevate di voler cam-biare la legge elettorale,non l'avete fatto adducendostupide scuse però qualcosasi poteva fare come: elimi-nare il cosiddetto "listinobloccato" che è palesemen-te in antitesi con la possibi-lità di scelta; vengonoinfatti elette delle personeanche se nessuno le vota;abolire la possibilità di"piazzare" i non eletti,quindi persone che gli elet-tori non vogliono, in postidi prestigio e con congruistipendi che, ovviamente,paghiamo noi ed infinepotevate anche sopprimerela possibilità, per gli eletti,

di "cambiare casacca" cherappresenta un vero tradi-mento nei confronti deglielettori; se qualcuno noncondivide più l'operato delproprio partito abbia alme-no il coraggio delle proprieidee e si dimetta. L'ultimo pensiero è per laquestione morale che tutti,a parole, dite di voleraffrontare. Già gli immora-li, offensivi ed indecentiprivilegi che vi siete con-cessi sarebbero più che suf-ficienti per cacciarvi apedate dal Parlamento, maanche il Padreterno perdo-na il peccatore che si pente.Vediamo se siete pentiti equant'è forte il vostro desi-derio di moralità conside-rando i fatti. Io ritengo chefra tutti i privilegi il piùindecente, il più immoraleed il più offensivo sia ilvitalizio dopo 5 anni dimandato. Il 21.9.10 vieneproposto alla Camera diabolire tale crimine: pre-senti 524 deputati, votanti520 hanno votato si 22deputati, hanno votato no498 ... la Camera nonapprova!Quello che ho riportato èsolo una piccolissima partedelle oscenità che commet-tete; lei Onorevole, sifarebbe governare da per-sonaggi del genere? Noncredo che le darò il voto, miavete convinto che votareper degli individui comevoi significa solo scegliereda chi farsi impiccare!.

Giovanni Saoncella

LETTERA APERTA

“Caro onorevole...”

Gentili lettori, durante tutto il periodo della campagna elettorale non pubblicheremo lettere, interventi, opinioni sui vari candidati,

lasciando così ad ogni cittadino la liberascelta. Le vostre lettere saranno pubblicate nel mese di marzo.

le vostre

CREMAZIONE

“Uno “schiaffo” a Dio?”

ettere

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Febbraio 2013 4A tutto Gusto

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Febbraio 2013 6CRONACHE

L’associazione culturale Aila-mus, che significa Aiutiamola musica, nasce a Soave nel-l’agosto 2010 da un gruppodi 20 musicisti, professionistie amatori, di paesi dell’estveronese e di età eterogenea.«Lo scopo principale dell’as-sociazione è diventare unpunto di riferimento culturalecon la musica come elementofondamentale perché la rite-niamo molto formativa eaggregante - spiega il presi-dente Renato Ferrari -. Lanostra associazione è per lamusica e per sensibilizzare lagente alla musica. Le iniziati-

ve organizzate finora sonostate ambientate in tutto l’estveronese, collaborando congruppi e cori locali. Il nostroimpegno è quello di racco-gliere fondi per iniziativebenefiche: lo scorso anno adesempio abbiamo offerto unpiano digitale alla scuolamedia di Aulla, in Liguria,dove si era verificata una ter-ribile alluvione; ad una scuo-la dell’infanzia a Fossa, dan-neggiata dal terremoto del-l’Aquila, abbiamo invecedonato uno strumentario Orffall’associazione Il paese diAlice, che riunisce ragazzidisabili in età scolare, è statoregalato un piano digitale. Lanostra prima iniziativa è stataquella di dare in dono stru-menti musicali di vario tipoper un coro di Kekeli Neva,in Togo, perché per noi aiuta-re le persone in difficoltà èmolto importante. All’internodel nostro sito abbiamo inse-rito uno spazio culturale,aperto a tutti, dove ogni 15giorni vengono pubblicatieditoriali o articoli riguardan-ti la musica. Questo spazio,che amplieremo con inter-venti di persone esperte nelcampo, sarà affiancato inoltreda una nostra pagina facebo-ok e una twitter». Il piùrecente spettacolo di Ailamusè un tributo a Bob Dylan.L’ultimo evento organizzatodall’associazione è stato loscorso 18 gennaio nella Saladelle Feste del Palazzo delCapitanio a Soave: un conve-gno intitolato “Musica e disa-bilità: si può fare! – Tecniche,metodologie, esperienze” conla presenza di esperti incampo didattico e musicaleriservato soprattutto a opera-tori nel settore, educatori einsegnanti. Per informazioni:www.ailamus.net.

M.G.M.

E' arrivato il momento permolti genitori di iscrivere ifigli a scuola. Quest'annotutto sarà telematico e si avràtempo fino al 28 febbraio perinoltrare la domanda tramiteil portale iscrizioni.istruzio-ne.it. Tutto sembra filareliscio ma a Soave c'è qualco-sa che preoccupa i genitoridegli alunni che dovrannofrequentare il primo annodella scuola primaria: lamensa. «La segreteria ciassicura che verrà proposto iltempo pieno e che sarà atti-vato al raggiungimento di unminimo di richieste - spiegauna mamma -. Io ho già unbimbo che frequenta le ele-mentari di Soave e manca lospazio da dedicare allamensa e questo ci preoccu-pa». Il Sindaco di Soave,Lino Gambaretto, confermala situazione e spiega:«Abbiamo un problema dispazi. Volevamo ampliare omeglio sistemare l'edificioalzando il sottotetto di 60 cme rifacendo anche il tetto.

Così facendo avremmo otte-nuto nuove aule e la mensa.La sovrintendenza ci ha peròbocciato il progetto perchénon è consentito l'elevamen-to dell'edificio essendo stori-co (anni 30). Inoltre non èconsentito l'innalzamentodella scala d'emergenza incemento armato nel latoest». Mani legate dunque peril Sindaco che essendo inse-gnante è molto sensibile aitemi relativi alla scuola.«Abbiamo comunque deciso

di portare l'edificio ad ungrado di sicurezza molto ele-vato per cui quest'estate pro-cederemo lo stesso con deilavori di ristrutturazione -prosegue Gambaretto -.Faremo le coperture del tettoe la predisposizione dei pan-nelli solari ma purtroppo nonci è possibile ampliare l'edi-ficio. Attualmente non cisono spazi, manca la mensama anche le aule sono troppopiccole. Purtroppo l'edificioè vincolato e non sappiamo

come muoverci». Lino Gam-baretto assicura massimalibertà di decisione al diri-gente scolastico ma spiegache sarà difficile trovareulteriori fondi da destinarealla scuola. «Ho promessoche non taglierò i contributialla scuola e questo lo man-terrò certamente però sedovessi tirare fuori ulterioririsorse, per esempio per lagestione di una mensa, auto-maticamente dovrò andare apescare dal capitolo scuola -conclude poi Gambaretto -.Credo sia un buon risultatoessere riusciti ad aumentare icontributi e impegnarsi amantenerli ma pensare diaumentali ulteriormente èdavvero difficile in questoperiodo. Non so ancora cosasuccederà perché attendiamodi vedere il numero deinuovi iscritti. Sicuramentefarò un incontro con il diri-gente scolastico per poterdiscutere sullo sviluppofuturo della scuola».

Ludovica Purgato

SOAVE. I genitori sono preoccupati. Il sindaco: «Abbiamo un problema di spazi»

Iscrizioni alla Primariama la mensa è assente

SOAVE / L’ASSOCIAZIONE

AIutiamoLA MUsica

SOAVE / IL CASO

Gli agricoltori difendono il “Parco del Castello”Un gruppo di agricoltori di Soave si dice indignato per la costruzione diun'abitazione ad uso civile all'interno del territorio denominato “Parco delCastello”. Questo parco, di forte impatto paesaggistico, è tutelato comezona agricola e caratterizzato da verdi distese di vigneti e muretti a secco.A seguire la lettera inviata alla nostra redazione, la dichiarazione del capo-firmatario, Signor Corradi, e la risposta del Sindaco di Soave, Lino Gam-baretto.

LA DICHIARAZIONE DEL SIGNOR CORRADI «Il Parco del Castello deve essere protetto. La zona in oggetto è coltivata avigneti e non può essere rovinata con la costruzione di abitazioni. La nostrapaura è che altre persone possano avanzare la richiesta di costruire edifici. Atutti noi contadini è negato il permesso a costruire, non capiamo il perché inquesto caso sia stata fatta un'eccezione alla regola. Il Parco è ben visibile edin mostra e noi non vogliamo si riempia di case e cemento».

La lettera degli agricoltori inviata al sindaco di Soave, Lino Gambaret-to, alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici della pro-vincia di Verona, al Circolo Legambiente di Verona e al Touring clubBandiere Arancioni. «Chi scrive è un gruppo di agricoltori che opera nel territorio ricadente nel-l'area del Parco del Castello. Vi scriviamo per esprimere il nostro disagio inmerito a situazioni poco piacevoli che si stanno verificando proprio nel ter-ritorio del Parco e che riteniamo possano alla lunga interferire negativamen-te con il nostro lavoro quotidiano e in generale con la qualità dell’ambientee del paesaggio che per anni abbiamo conservato e valorizzato col nostrooperato. Non esitiamo ad esprimere il nostro disappunto per l'ampliamentodella cava "San Lorenzo", attività in forte contrasto con la nostra e che sicu-ramente ci vede penalizzati a livello di immagine; segnaliamo altresì che cipreoccupa molto il fatto che all'interno del Parco sia stato recentemente rila-

sciato un permesso di costruire un'abitazione residenziale! Non è nostrocompito ricordare il grado di tutela che suddetta area possiede. L’interroga-tivo che poniamo a questo punto è questo: “Se hanno permesso la costruzio-ne di quella casa come potranno negarlo al prossimo richiedente?”. E' per noi agricoltori avvilente osservare che il territorio costruito con faticae apprezzato da molti ora sia a rischio di possibili speculazioni che sicura-mente vanno a discapito dell'agricoltura di qualità e del paesaggio intero diSoave. Chiediamo un riscontro sulla questione con l'auspicio che la vostra posizio-ne sia quella di evitare il degrado del nostro territorio che è per noi anchefonte di reddito».

Renzo Corradi in rappresentanza di 13 firmatari

LA RISPOSTA DEL SINDACO LINO GAMBARETTO«Prima di ottenere la concessione edilizia per quella casa il proprietario hafatto un percorso molto accidentato. Inizialmente ci eravamo espressi conmolte perplessità a riguardo, il progetto era stato mandato in sovrintendenzaed era stato bocciato. In seguito dopo un'attenta revisione e l'applicazione diuna serie di modifiche e integrazioni la sovrintendenza ha dato parere posi-tivo. Il caso in questione poi è molto particolare. Il proprietario possedeva giàuna casa all'interno del parco del castello che doveva essere demolita perpericolo di crollo a causa dell'ampliamento della cava S.Lorenzo. La volu-metria della casa demolita è stata quindi spostata in un altro terreno. Nellazona non ci sono altre abitazioni con queste caratteristiche, ovvero da demo-lire per motivi di sicurezza dovuti a problemi del terreno, solo in questo casosi potrebbero infatti costruire altri edifici. Abbiamo sempre operato in base aquanto prevedeva la normativa. Io sono inoltre contento di aver acconsenti-to all'ampliamento della cava perché a seguito di questo siamo riusciti adimporre una ricomposizione della cava stessa che in alcune zone è stata riem-pita di terra e coperta». L.P.

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Continua a Soave la rasse-gna invernale di teatropopolare Varda che come-die! grazie al laboratorioteatrale E mi e ti e Toni lega-to al Teatroprova di SanBonifacio. Il primo e l’ulti-mo appuntamento servonoper raccogliere fondi per la

scuola materna che que-st’anno compie 140 anni.Dopo i primo incontri digennaio e febbraio e la pre-sentazione del libro dedica-to a 140 anni della scuola, il16 febbraio ci sarà Sal &Pea della compagnia I nuovigiovani di Trevenzuolo.

Infine il 23 febbraio la com-pagnia teatrale locale Il car-rozzone, dell’associazioneLa foglia e il Vento, presen-terà Il nostro… Carlo Gol-doni.«Grazie a questa rassegnasiamo riusciti a far rivivereil teatro della scuola mater-na sistemato da poco - spie-ga Clara Sartori, organizza-trice della rassegna e registadella compagnia E mi e ti eToni -. Le compagnie chepartecipano sono tutte ama-toriali con molti anni diesperienza. Per organizzarela rassegna ci siamo avvalsidella capacità del Teatropro-va e ora stiamo vedendocome andrà per decidere seripresentarla anche il prossi-mo anno. L’ingresso per letre compagnie non soavesisarà a pagamento ma a unprezzo molto popolare».

M.G.M.

Il sindaco di Soave, LinoGambaretto, è in apprensio-ne: da quando il prefetto diVerona, Perla Stancari, halasciato il suo incarico dicommissario straordinarioall’alluvione tutto si è bloc-cato, soprattutto le liquida-zioni delle persone e i lavoriche devono essere terminatiper proteggere il territorio.«Siamo alla fine di gennaio– afferma il sindaco - e ilcomune di Soave si ritrovanella seguente situazione:abbiamo avuto cinquemilioni assegnati subito esei milioni dati in seguitosulla base della distribuzio-ne delle risorse per un totaledi undici milioni. Questisoldi dovevano servire arisarcire i danni subiti da cit-tadini e attività commercia-li. Controllate le domande

presentate, siamo andatiavanti con le liquidazionifintantoché avevamo soldiin cassa. A oggi i cittadiniche hanno presentato perultimi le fatture per chiuderela pratica non hanno ricevu-

to i soldi: siamo in attesache la Regione ci assegni lesomme richieste. I soldi ciserviranno anche per termi-nare i lavori già program-mati sul territorio. C’è inol-tre il rischio che lo Statorivoglia indietro i soldi stan-ziati – aggiunge Gambaretto-. Mi auguro che questo nonavvenga: era stato un mira-colo che il nostro governoavesse emanato un provve-dimento di assegnazione di300 milioni di euro, cosamai successa per nessun’al-tra calamità. È importanteche oggi quei soldi possanoessere utilizzati per la messain sicurezza del territorioperché potremmo tornare insituazione d’emergenza conuna nuova alluvione. Inol-tre, insieme ai comuni diMonteforte e San Bonifacio,

negli ultimi mesi abbiamofatto una raccolta firme sot-toscritta da numerosi citta-dini per la realizzazione dibacini, importanti per nonrischiare altre calamità.Bastava poco per chiuderela situazione emergenziale esaremmo riusciti a comple-tare tutte le operazioni. Ilmio auspicio – continuaGambaretto - è che regioneVeneto e Stato sottoscrivanoun accordo, promuovendoun incontro a livello Regio-nale tra i nove sindaci deipaesi più alluvionati per unpassaggio d’informazioni inmerito a tutto quello chedovrà succedere. Zaia daquando ha avuto la carica hainviato ai sindaci una circo-lare evidenziando le proble-matiche ancora aperte sul-l’alluvione. Diversamenteavremo dato un contentinoai cittadini colpiti dall’allu-vione, ma non avremmominimamente risolto i pro-blemi, anche se, per quantoconcerne Soave, alcunilavori importanti sono statieseguiti e credo che i soave-si vivano in modo più sere-no rispetto ad altre cittadinedella zona». Maria Grazia Marcazzani

Febbraio 2013 7CRONACHE

SOAVE. Gambaretto è in apprensione: «Stiamo aspettando i soldi dalla Regione»

Alluvione, rimborsie lavori in stand by

SAOVE / LA RASSEGNA TEATRALE

NOTIZIE IN BREVE(L.P.) SOAVE E SOLIDARIETÀ. A gennaio una delegazione di Soave compo-sta dal Sindaco Lino Gambaretto, dal delegato alla cultura Alice Zago, dal pre-sidente della Strada del Vino Paolo Menapace e dal presidente della Pro LocoDemetrio Viviani, si è recata a Mirabello, paese fortemente colpito dal terremo-to, assieme ad una delegazione del comune di Dolceacqua capitanata dal Sin-daco e Presidente dell'Associazione Paesi Bandiera Arancione Fulvio Gazzola. Ledue delegazioni hanno consegnato nelle mani del Sindaco di Mirabello unadonazione composta da fondi raccolti dai Paesi Bandiera Arancione. Il comunedi Soave, grazie alla collaborazione delle associazioni del paese, ha contribui-to maggiormente donando la somma più alta.DISINFESTAZIONE RATTI. La presenza di numerosi topi e ratti sta creandopreoccupazione ai cittadini di Soave. L'amministrazione comunale ha decisocosì di affidare il servizio di disinfestazione ad una ditta di professionisti. Sullabase delle segnalazioni sporte dai cittadini è stata creata una mappa per poterindividuare i punti strategici dove collocare le casette esca. E' importante, perprevenire la diffusione dei topi, eliminare accumuli prolungati di legna o mate-riale organico e pulire con regolarità le zone dove vivono animali domestici. AFFETTIVITÀ. Anche per l'anno scolastico 2012/2013 il comune di Soave hadeciso di sostenere il progetto “Affettività”. Si tratta di un percorso di rielabora-zione relativo al mondo relazionale dei bambini della scuola primaria e deiragazzi delle scuole medie e superiori. Il progetto prevede l'approfondimentodella conoscenza di sé, il riconoscimento delle differenze e del ruolo degli altri.Il percorso è realizzato in collaborazione con l'Istituto Comprensivo di Soave, ilComitato dei Genitori, la Parrocchia, il Circolo NOI e il gruppo scout locale.

STRADA DEL VINO SOAVECultura a tutto tondo

La Strada del vinoSoave punta semprepiù a far conoscere aituristi il territorio dalpunto di vista storico,artistico ed enogastro-nomico. Grazie allavoro fatto finora il2012 ha visto un leg-gero aumento delflusso turistico, cosìnel 2012 si sono regi-strati più di 15.000arrivi, 1.500 dei qualisolo a ottobre, rispettoai 10.000 del 2011.Nel 2013 è previsto “Sapori Saperi Soavi” unaserie d’iniziative per far conoscere il territorio.«Da marzo a dicembre, ogni mese del 2013 saràcadenzato da più eventi dedicati al territorio e aiprodotti tipici, ideati in collaborazione con Vero-nautoctona, associazione di San Martino BuonAlbergo, neo-socio della Strada - confermaPaolo Menapace presidente della Strada del VinoSoave -. I turisti potranno "sperimentare" il terri-torio partecipando, secondo il periodo, alla cia-spolata o al trekking in Lessinia, alle camminateestive al chiar di luna, al pic-nic tra i vigneti e allepasseggiate in campagna in tempo di vendem-mia. Infine sarà data loro la possibilità di scopri-re angoli inediti e testimonianze storico-culturalidelle valli e dei paesi e le proposte enogastrono-miche dei ristoranti del territorio con cene atema; le cantine saranno protagoniste con lo"SpizzicaSoave" e sono previsti anche corsi legatial mondo della Natura, da quello di fotografianaturalistica al corso per imparare a riconosceree usare le erbe selvatiche e aromatiche».

M.G.M.

Prosegue “Varda che comedie!”

Paolo Menapace

Lino Gambaretto

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Francesco Menegazzi è tornato a farparlare la sua arte. A un anno dallascomparsa dell'artista che a Cologno-la ha lasciato un segno profondodella sua sensibilità d'uomo e raffina-ta maestria di pittore, la galleria“L'Incontro” di Verona gli ha dedica-to la mostra “Omaggio a un Artista”,conclusasi da poco. Da ogni opera,incluso il percorso di riflessione die-tro il santuario di Pieve dove, sumassi di pietra viva, ha raffigurato iMisteri del Rosario, traspare una pro-fonda spiritualità e non è il caso chesia stato proprio Menegazzi a fonda-re la prima accademia di arte sacradel Veronese.

Ogni famiglia di Colognola ai Colli potràmettersi in contatto con gli uffici comunali oessere contattata da questi per avvisi ecomunicazioni, stando davanti al propriopc. Si tratta della novità lanciata dall'ammi-nistrazione che sta raccogliendo gli indiriz-zi e-mail dei cittadini al fine di informarli intempi brevi circa le nuove disposizioni edordinanze. «Lo scopo è rendere più efficacie veloci i rapporti tra i cittadini e il Comune– spiega il primo cittadino Alberto Martel-letto –. La proposta è rivolta naturalmente,anche a coloro che hanno compilato il cen-simento on line i cui indirizzi però, essendoandati direttamente al Ministero, dovrebbe-

ro pervenire in municipio mediante un'altraapposita mail». Per quanto concerne lecomunicazioni agli utenti, quali per esempiol'interruzione della strada dove abitano oeventi culturali o ancora l'imminente sca-denza del proprio documento d'identità,Martelletto ha detto: «Stiamo predisponen-do un programma all’ufficio anagrafe percomunicare d’ora in poi direttamente conquesti cittadini, suddividendoli per nome,via e secondo altri parametri ancora. L'in-tento – conclude – è quello, una volta termi-nata la fase di raccolta,di essere andati anco-ra un po’ più vicino ai nostri cittadini». Perinformazioni: 045.6159611.

A Colognola, per ovviare anumerosi disagi legati a untraffico eccessivo concentra-to nella zona del polo scola-stico al mattino il sindacoAlberto Martelletto ha emes-so un'ordinanza con nuoveregole in fatto di parcheggio,sosta e transito sul piazzaleantistante l'Istituto compren-sivo. L'ordinanza si è resanecessaria dato che, a partiredall'anno scolastico in corso,l'orario della scuola primaria“Dante Broglio” e di quellasecondaria di primo grado“Gino Fano” è lo stesso.Questo cambiamento ha pro-vocato più volte un imbotti-gliamento di vetture, tra le7.30 e le 8.15, arco di tempodurante il quale apre le porteanche l'attigua scuola dell'in-fanzia. Da qui l'idea del sin-daco che, ascoltato il pareredel comando di Polizia loca-le dell’Unione comuni Vero-na Est, ha stabilito le nuovedisposizioni. Si tratta deldivieto di transito a tutti iveicoli nel tratto di strada aovest del Palasport, dalle

7.30 alle 8.30 nei giorni discuola. Sono esonerate daciò le auto del personale sco-lastico e degli impiegatinella biblioteca comunale.L'ordinanza, poi, proseguecon il divieto di sostare,dalle 7.30 alle 19, nell’areaposta fuori dalla corsia dimarcia antistante l’entratapedonale e carrabile del ples-so scolastico. D'obbligo sulpiazzale della scuola è ilsenso unico di marcia condirezione ovest-est lungo ledue corsie interne del par-

cheggio e quello con direzio-ne nord-sud e sud-nord sialungo la corsia di accesso sialungo la corsia di uscita dalparcheggio. Tra le regole per chi è inuscita dal parcheggio, c'èanche l’obbligo di fermarsiper dare la precedenza primadi immettersi in viale IVNovembre. Un punto speci-fico richiama il dovere diriservare alcuni posti aimezzi di persone disabilinegli spazi segnati più vicinialla scuola.

Febbraio 2013 8CRONACHE

Il presidente dell'Unione Comuni Verona Est,Alberto Martelletto, ha comunicato alcunicambiamenti che negli ultimi tempi hannointeressato l'ente sovracomunale, compren-dente i comuni di Colognola, Caldiero, Bel-fiore, Illasi e Mezzane di Sotto. «Da circadieci anni – ha spiegato Martelletto – Colo-gnola ha scelto la strada dell'Unione: certiservizi organizzati su area più vasta possonogodere di notevoli vantaggi organizzativi edeconomici. In tal senso, abbiamo già proce-duto ad una maggior strutturazione dell'Unio-ne, per migliorare i servizi e per prepararci adassorbire la totalità delle funzioni che ci ver-ranno trasferite dai comuni sotto i 5mila abi-tanti come Belfiore e Mezzane di Sotto». Afine 2012 alle funzioni classiche svolte dal-l'Unione quali Servizi Sociali, Polizia Localee Informagiovani, si sono aggiunte ancheProtezione Civile e Commercio. «Il trasferi-mento di nuove funzioni dai Comuniall'Unione non corrisponderà allo svuota-mento dei municipi – aggiunge Martelletto -.I sindaci dell'Unione sono concordi circa unaridistribuzione delle funzioni tra le variemunicipalità, che rimarranno enti di “Prima eultima istanza” e principale punto di riferi-mento per le rispettive cittadinanze». A talproposito il sindaco ha annunciato come sistia procedendo ad una ristrutturazione delsistema informatico mediante la remotizza-zione dei server così da permettere al perso-nale di mettersi in contatto vicendevolmente

e con i cittadini in tempo reale dalle postazio-ni dei Comuni che diventeranno dei “Front -Office” specializzati per singole competenze.A convincere ancor di più della bontà dellastrada intrapresa, è il taglio dei costi in quan-to si tratta di una gestione più efficace dellerisorse umane ed economiche già esistenti.«Il maggior peso politico che assume l'Unio-ne – ha proseguito il primo cittadino – con-sentirà migliori condizioni per i processi dinegoziazione inerenti la pianificazione terri-toriale e l'allocazione delle risorse economi-che a livello provinciale e regionale, nonchél'accesso a maggiori contributi regionali estatali. Il tutto – ha concluso Martelletto –deve tradursi in un servizio migliore per lacittadinanza».

VERONA EST. Martelletto spiega i recenti sviluppi

Unione, le novità:polizia e giovani

COLOGNOLA

Parcheggi, nuove regole

Servizi diDaniela Ramafoto di Marco Testi

COLOGNOLA / LA SVOLTA

Col Comune si parla al pc

COLOGNOLA / LA MOSTRA D’ARTE

Omaggio a Menegazzi

Nella parrocchia dei Santi Fermo e Rusticodi Monte di Colognola ai Colli, guidata dadon Agostino Martinelli, è stato da poco elet-to il nuovo direttivo del circolo NOI “AndreaMilani”. Alla presidenza ora vi è RobertoZarattini, che ha per vice Rosanna StoppeleFiorio, mentre come coordinatrice generale èstata indicata Sandra Viviani Milani. Lamansione di segretaria è stata affidata a Bar-bara Salgarelli e quella informatica, com-prendente tesseramento e documentazione

burocratica, ad Adriano Milani. «Il nostrocircolo Noi – ha affermato don Agostino - èuna risorsa importantissima, che a livelloeducativo e sociale dà grandi opportunità dicrescita e di condivisione prima di tutto abambini e ragazzi ma anche a tutti i suoiiscritti, adulti e anziani inclusi». A testimo-nianza dell'impegno che il circolo Noi svol-ge soprattutto a favore dei giovani, eloquen-te è lo slogan posto sopra la porta di ingres-so del centro che recita "in pueris spes".

COLOGNOLA/CIRCOLO NOI “ANDREA MILANI”

Il direttivo è cambiato

Alberto Martelletto

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Il 26 gennaio a Mon-teforte d’Alpone èstato presentato illibro “…ci parlanoancora - ricordo diBruno Anzolin eDino Coltro, amici,studiosi, umanisti,uomini di scuola”.Il libro è dedicato aquesti due studiosifamosi della civiltàveronesi, pure amicicui Monteforte hadedicato le duescuole primarie. Alla presentazionedel volume eranopresenti il dirigentescolastico di Monte-forte GiuseppeBoninsegna, il qualeha sostenuto il pro-getto, il sindacoCarlo Tessari che hacontribuito econo-micamente alla realizza-zione del libro insieme allaRegione Veneto rappresen-tata dal consigliere regio-nale Stefano Valdegamberi,i curatori del libro SandroBrandiele e Gianni Storari,Luigina Merci, GiancarlaGugole e Giuseppe Zuc-cante, i quali hanno cono-

sciuto i due cultori e hannodeciso di lasciare un lororicordo nel libro, la mogliedi Dino Coltro e il figlioStefano che hanno portatouna loro testimonianza.Un’ospite speciale è statoil dirigente dell’ufficio sco-lastico provinciale di Vero-na Giovanni Pontara. Infi-ne Otello Perazzoli haallietato i presenti con lesue canzoni in dialettoveronese. «Per me è unmotivo d’orgoglio esseresindaco e presentare questogrande libro in ricordo didue personaggi che hannolasciato la loro improntanel nostro paese – ha affer-mato il sindaco di Monte-forte, Carlo Tessari -. Essisono stati due grandi uomi-ni che hanno segnato lanostra comunità con la lorostoria e la loro cultura esoprattutto con quello chehanno fatto. Credo che soloriappropriandoci dellanostra lettura e della nostrastoria di cui Anzolin e Col-tro sono stati veri protago-nisti, riusciremo a esseresuperiori e costruire unmondo migliore». Il testo èvenduto nella segreteriadell’istituto comprensivodi Monteforte a fronte diun’offerta che servirà perl’acquisto di lavagne mul-timediali per la scuolamedia.

Voyager e Mistero sono duefamosi programmi televisivisugli eventi inspiegabili, maormai sono diventati piùfamosi per le parodie che perloro stessi. Quella più nota èKazzenger di Maurizio Croz-za. Ora nel web imperversa laTempraroduction che con isuoi video molto professiona-li diverte il pubblico stanco diprogrammi troppo costruiti efinti. La Tempraroduction èuna casa di produzione indi-pendente nata agli inizi del2004 riunendo un gruppo diamici dell’est veronese con lacomune passione per il cine-ma, che nel tempo liberoimprovvisano piccoli sketch ecortometraggi demenziali:Michele Comerlati, sceneg-giatore e regista, AlessandroTrani, attore, sceneggiatore edirettore di produzione, Emi-

liano Verzè, Effects DesignerSpecialist, direttore dellafotografia e attore, LucaMontini, attore, Elena DalCeré, attrice e segretaria diproduzione, Lorenzo Rubino,attore, Cinzia Valante, attrice,Enrico Gastaldo, attore, Leo-nardo Trani, attore, DanieleBolzon, Makeup Specialist eattore, Valentina Brendolan,Manufact Designer e France-sca Viverli, operatrice video.Dal 2010 i ragazzi hannodeciso di creare una produzio-ne a puntate intitolata Micor-geo & Misterio una web-serieche spopola sui social net-work. «Tutto è iniziato pergioco - racconta Michele -.Durante una scampagnata allaMontagna Spaccata di Recoa-ro, avevo con me la telecame-ra e con Luca abbiamoimprovvisato un documenta-

rio seguendo le orme diRoberto Giacobbo.La cosa ci è piaciuta e abbia-mo deciso così di girare altridocumentari». Nel frattemponuovi appassionati si sonoaggiunti come conduttori ecomparse nelle puntateseguenti. Il Ponte di Veja, IlCovolo di Campo Silvano, Lapesciara di Bolca, Il CastelloScaligero di Soave, sono solo

alcune delle location checompaiono nelle puntate diMicrogeo. In Misterio, evolu-zione di Microgeo, il comunedenominatore di tutta la serieè l’ormai ex-fatidica data del21 dicembre 2012. «Per ognipuntata facciamo dei sopral-luoghi in nuove location e nestudiamo la storia per trarreanche spunti interessanti perla sceneggiatura - aggiunge

Alessandro -. 25 ore di ripre-se, 30 ore di post produzione,23 tra attori e comparse, perl'ultima puntata, ci fannocapire che alle spalle c'è unaccurato lavoro che odora diprofessionale». Per scoprirele loro pseudo demenziali teo-rie non ci resta che connetter-ci al loro blog: www.tempra-production.blogspot.it o cer-carli su youtube.

Ultimamente il comune diMontecchia di Crosara hainvestito molto sugli impian-ti ad energia solare.Sono stati appena installatidue impianti importanti: ilprimo sul tetto del municipioe il secondo sul tetto delcapannone del mercato cera-sicolo. Per entrambi i tetti èstata rifatta tutta la coperturache era in eternit. Questo èstato smaltito in specialidiscariche. Ora il nuovo iso-lante posizionato, in lamierazincata, è utile pure per nonfar uscire calore come inve-ce succedeva con l'eternit.Sopra sono stati posizionati74 pannelli in silicio polici-stallino che producono 18,5kw e si è calcolato che pro-durranno circa 17.000 kWhpari al fabbisogno di seifamiglie. L'altro impianto almercato cerasicolo è moltopiù grande. Qui sono statimessi 800 pannelli in siliciopolicristallino che avrannouna portata di 200 kWpicopari a 200.000 kWh pergarantire il consumo di 66

famiglie. È stato predispostopure un locale tecnico chesarà il cuore dell'impiantodove l'enegia eletrica saràutilizzabile da tutte le centra-line.«I due impianti sono statiinstallati in tempi moltoveloci: siamo partiti il 4novembre e prima di Nataleavevamo consegnato i lavoriquindi in circa 50 giorni, e vihanno lavorato 6 persone.L'energia elettrica ricavatasarà venduta all'Enel e ilComune percepirà 1000 europer 21 anni come guadagnodei propri impianti» spiegaMauro Aldegheri l'ingegnereche ha seguito i lavori. «Già

nel nostro programma eletto-rale avevamo sottolineatol'importanza dell'energiasolare ed ora abbiamo man-tenuto la promessa con i dueimpianti.La scelta di mettere i pannel-li sul tetto del Comune indi-ca la nostra cultura ambien-talista e porta l'esempio adaltre istituzione e privati chesi possono usare fonti dienergia pulita.Da considerare pure il fattoche il Comune di Montec-chia di Crosara, attraverso ilConsorzio Le Valli, ha cedu-to a questo tutto il territoriodella base missilistica sulmonte Calvarina, per realiz-

zare pure lì un impianto foto-voltaico già in funzione.Ora stiamo progettando difare altri due impianti simili:uno sul tetto dell'istitutocomprensivo e l'altro sempresul tetto del centro convegni.Non posso ancora dire itempi perché dipende dallepratiche burocratiche solita-mente molto lente.In questo modo diventeremouno dei primi comuni delVeneto per la grandezzadegli impianti fotovoltaicinel territorio. Infine, neipunti più sensibili al vento,creeremo persino un miniimpianto eolico» termina ilsindaco Edoardo Pallaro

Febbraio 2013 10CRONACHE

MONTEFORTE / IL LIBRO

Anzolin e Coltro

“ci parlano ancora”

STRATEGIE. Installati due impianti sui tetti del municipio e del mercato cerasicolo

Montecchia di Crosarapunta sull’energia solare

SOCIAL NETWORK E SATIRA

Micorgeo & Misterio

Servizi diMaria Grazia Marcazzani

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Il 64° Carnevalon dell’Al-pon si apre con una novità:uno dei gruppi storici delpaese, Toni Popolo e Capo-line, si presenterà per laprima volta diviso, con duedifferenti carri. Il gruppoToni Popolo nasce più di 20anni fa ed è guidato daAntonio Bertuzzi, il mecca-nico del paese. Nel 2005avviene l’ingresso vigoroso

dei giovani, chiamati Capo-line, cioè l’unione delleparole capannone, la sededel primo evento il 20 mag-gio 2005, e Gasolina, illocale più in voga delmomento. Il gruppo diven-terà sempre più numeroso,fino ad essere quasi 300soci con coreografie semprenuove. In questo modo l’ar-rivo del carro di Toni diven-

ta ogni anno un vero avve-nimento. Negli anni il grup-po Capoline non si è solooccupato di Carnevale madi organizzare eventi dedi-cati ai giovani soprattutto ditipo musicale (il più famosoè il Grapes durante la festadell’uva). «Il carro di que-st’anno sarà dedicato allestorie della Tavola Rotonda:ci saranno re Artù, Ginevrae mago Merlino e ai lati varicavalieri fra cui Lancillotto,su cavalli bianchi e neri. Iltutto circondato da uncastello con torri merlate –

afferma Antonio Bertuzzi -.Non mi dispiace il fatto checi siamo divisi dal gruppoCapoline: i ragazzi hannodeciso di diventare autono-mi con il carro e per me è unpiacere perché in questomodo la tradizione conti-nua. Avevano già lavoratoda soli nel 2011 quando ioho dovuto lasciare per pro-blemi personali e quindinon è proprio una novità perloro». «Quest’anno - affer-ma Luca Dal Ceré, delgruppo Capoline - abbiamovoluto fare un carro alterna-

tivo perché non avrà ilrimorchio, ma sarà unastruttura unica. Il tema saràgli Eschimesi, anche seabbiamo scoperto a carroiniziato che ci saranno altritre gruppi che proporrannola stessa tematica ognunoperò in modo diverso. Per

ovviare a quest’inconve-niente dal prossimo carne-vale si è deciso di fare unariunione a novembre contutte le compagnie storicheper proporre i vari soggettiche si vogliono svilupparenel carro evitando così deidoppioni».

Febbraio 2013 11CRONACHE

SAN GIOVANNI ILARIONEGino Perazzolo di San Giovanni Ilarione ha compiutoda poco un piccolo gesto d’amore. Ha deciso di adot-tare a distanza due gemellini venezuelani Leonardo eAndreina Guanipa, della missione Casa Focolare diret-ta dal missionario salesiano Don Luciano Costalungagrazie al presidente dei missionari ilarionesi nel mondoMario Fochesato. Grazie al suo piccolo contributo men-sile sono stati salvati due bambini dalla miseria e cosìora potranno avere dei pasti ogni giorno, degli abiti efrequentare la scuola oltre a sapere che c’è qualcunoche pensa sempre a loro.

MONTEFORTE. La 64a edizione della manifestazione si apre con una novità

Toni Popolo e Capolinedue carri e un Carnevalon

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La vita come risposta fortealla crisi. Con questo spiritosi è celebrata, nella giornatadi domenica 3 febbraio, la35^ Giornata Nazionale perla Vita. La giornata a SanBonifacio è stata organizza-ta e gestita dal Movimentoper la Vita e dal Centro diAiuto alla Vita, ed è stataspunto per una serie diriflessioni sulla situazione diuna società che fatica,soprattutto nei giovani, aguardare con positività alfuturo. «In questi ultimi annisi parla quasi solamente dicrisi economica – esordisceTiziano Cracco, presidenteMpv-Cav San Bonifacio -,ma la vera crisi è più profon-da. Anzi, le crisi sono più diuna. Quella economica, cer-tamente molto grave, maanche quella più profonda, eche ci deve far riflettere,che sta colpendo la speranza

e la solidarietà di questanostra società». Le difficoltàeconomiche degli ultimianni si riflettono indubbia-mente su tutte quelle coppieche faticano a pensare dicostruire una famiglia e agenerare dei figli, portando-le, in alcuni casi, anche adelle scelte drammatiche.Proprio per aiutare coppie efamiglie in difficoltà durantela Giornata Nazionale per laVita (e nel sabato preceden-te) è tornata, davanti alDuomo e all'ospedale Frac-castoro, l'iniziativa “Unfiore per la vita”, con laquale sono state raccolteofferte per sostenere l'attivi-tà del Centro Aiuto per laVita. «La disponibilità agenerare – prosegue Cracco– è un tutt'uno con la possi-bilità di crescita e sviluppodella società. Non si esce da questa fasecritica generando menofigli, ma facendo forza sullalogica della gratuità e sul

dono unico e grande del tra-smettere la vita». La Giorna-ta Nazionale per la Vita èstata anche l'occasione perfare un bilancio dell'attivitàdel 2012 del Movimento perla Vita e del Centro Aiutoalla Vita. 40 le gestantiseguite negli scorsi dodicimesi, alle quali vannoaggiunte le 125 famiglieassistite. Quasi 5.000 i kg diprodotti alimentari AGEAdistribuiti che, aggiunti allealtre donazioni arrivate daraccolte parrocchiali e dona-zioni private, hanno permes-so la distribuzione di 964borse spesa ad un totale di4.106 persone. «Numeriimportanti – conclude Tizia-no Cracco -, per i quali èdoveroso ringraziare tutti ivolontari che si impegnanoconcretamente per la diffu-sione del nostro messaggio.Perchè generare la vitasignifica scegliere la via diun futuro sostenibile perun'Italia che si rinnova».

Etica e politica analizzatedal punto di vista laico e daquello credente. Questo ilsenso del dibattito “Etica ePolitica – Se non ora quan-do?” tenutosi lo scorso 29gennaio presso il Centro Par-rocchiale San GiovanniBosco a San Bonifacio eorganizzato dalla Cooperati-va Arturo Burato. Il dottorDaniele Bernardini, vicepre-sidente IPAB Vicenza emedico in pensione, e donMatteo Pasinato, responsabi-le della pastorale socialedella Diocesi di Vicenza,hanno dato vita ad unadiscussione approfondita fradue tematiche, etica e politi-ca appunto, da sempre lega-te. «Anche il credente deveinteressarsi della cosa pub-blica e del bene pubblico –esordisce don Matteo Pasi-nato - , anche attraverso unosforzo personale. La politica

è un tema che va affrontato,anche se spesso non è più inconnubio con l'etica». Unapproccio diverso ma nonopposto quello di DanieleBernardini per il quale «l'eti-ca si muove su un piano divalori che non si pretendonoessere assoluti, mutano colmutare della società. Unadimensione più laica, ma chenon si arroga il diritto di giu-dicare chi ha un pensierodiverso dal proprio. Nonconfondiamoci però, etica ereligione possono coesistere;la sintesi tra di loro dovrebbeavvenire nella politica».Punti di vista differenti quel-li emersi durante il dibattito,ma che convergono su anali-si e giudizi molto simili; iproblemi della politica edella società infatti vengonorecepiti in egual maniera, matrovare una soluzione non èfacile. «Il credente deve

appassionarsi alla politica ealle sue regole – proseguedon Matteo Pasinato -, senzascordare le proprie vere radi-ci cristiane. Seguirla signifi-ca avere a cuore il benecomune e impegnarsi per ilbene dei propri fratelli edella società». Una conclu-sione che non diverge daquella di Daniele Bernardini: «Non bisogna cadere nelvortice della speculazione edella paura, barattando lasicurezza con i diritti. E que-sti stessi diritti non possonoessere sacrificati sull'altaredel mercato e della finanza».Al termine una riflessionecomune, condivisa dai rela-tori e dal pubblico presente.«Per crescere è necessarioinvestire su istruzione e cul-tura; le nuove generazionisono la risposta per tornare aguardare positivamente alfuturo».

Febbraio 2013 17CRONACHE

LA TESTIMONIANZA“La mia gravidanza è arrivata in un momento particolare della mia vita: stavo pas-sando un periodo di crisi con il compagno e quando gli ho comunicato che eroincinta lui mi ha detto di non voler assumersi nessuna responsabilità . Si è allonta-nato da me e non si è più fatto sentire. Ero disorientata, spaventata e ho pensatoall’aborto. Ne ho parlato con mia sorella che ha colto la mia sofferenza rispetto aquesta scelta, lei era mamma di un bambino di pochi mesi. Ero consapevole cheavrei scelto di togliere la vita al mio bambino, ma mi spaventava troppo il futuro:da sola, con un lavoro precario e una casa che condividevo con un’amica e con uncontratto che si concludeva a breve. Tutto mi sembrava troppo difficile da affronta-re. Così mia sorella mi ha fissato un appuntamento con il Centro Aiuto Vita. Misono sentita accolta nella mia sofferenza e nella mia confusione fin da subito; misono stati offerti una serie di aiuti, ma non ho preso una decisione in quel momen-to. Ero abituata a fare le mie scelte di vita da sola anche se mi rendevo conto chela scelta era molto difficile e importante: si trattava di una vita Ho comunque fis-sato l’intervento di interruzione della gravidanza, e per fissarlo ho dovuto fareun’ecografia. In quel momento ho avuto la prova visibile che si trattava di qualco-sa di vivo dentro di me, ho visto quel cuoricino pulsare e l’intervento avrebbe signi-ficato la fine di un germoglio di vita. Ho trascorso alcuni giorni completamente solacon me stessa, non ho neanche risposto alle telefonate di mia sorella e del CentroAiuto Vita. Ma poi ho avuto bisogno di comunicare nuovamente tutte le mie paureper il futuro e tutta la mia sofferenza per la scelta che stavo per fare. Mi è stato pro-posto di parlare con una ragazza in contatto con il Centro Aiuto Vita che avevaabortito da qualche mese e che stava soffrendo molto per questa sua scelta. Mi hadetto: “Finchè hai la possibilità di scegliere, scegli per la vita di questo bambino,ionon lo posso più fare non posso tornare indietro”. Anche lei aveva avuto tantidubbi e tante paure,anche lei si era trovata sola e non aveva avuto l’appoggio nep-pure della famiglia. Ma io avevo una sorella che mi incoraggiava e la mamma che,pur rispettando la mia libertà, mi aveva fatto capire che mi avrebbe sostenutaanche se non poteva aiutarmi dal punto di vista economico. Così ho preso la miadecisione. Ho scelto di disdire l’intervento e di portare avanti la mia gravidanza. E’stato fondamentale per me ,oltre alla vicinanza della famiglia, l’aiuto offerto dalCentro Aiuto Vita. Ora sono in un appartamento che il Centro Aiuto Vita mi hamesso a disposizione. La mia bambina è nata e sono felicissima di averla, di poter-la allattare, e sono fiduciosa di potercela fare, grazie anche al sostegno di moltepersone che in diverso modo mi stanno aiutando. Un grazie anche dalla mia pic-cola Giada a quanti sostengono il Centro Aiuto Vita, che mi ha accolto con amoree mi sta offrendo aiuti concreti per me indispensabili, per poter affrontare l’impe-gno di una mamma sola”.

LuciaMovimento per la Vita –Centro Aiuto Vita - San Bonifacio

SAN BONIFACIO. Giornata Nazionale per la Vita

La crisi non èsolo economica

SAN BONIFACIO / IL DIBATTITO

Etica e politica a confronto

Servizi diMatteo Dani

Page 18: Giornale Febbraio

L’Azienda Ulss 20 e la CroceRossa Italiana, Comitato Pro-vinciale di Verona, danno ini-zio alla campagna di sensibi-lizzazione inerente il sonnosicuro nei lattanti “Chi Salvaun bambino salva il mondointero” con l’obiettivo dicombattere la sindrome dellamorte improvvisa in culla,definita SIDS (Sudden InfantDeath Syndrome). Per fareprevenzione e informazione eper aiutare i neo genitori aduna corretta gestione del pic-colo, nel punto nascita pressol’Ospedale G. Fracastoro diSan Bonifacio, riconosciutodall’UNICEF “OspedaleAmico del Bambino”, verràregalato dalla Croce RossaItaliana, per ogni bimbo nato,un body con la scritta suldavanti “questo lato vasopra”, assieme ad altro mate-riale informativo inerente lasicurezza e il primo soccorsoin età pediatrica. La campa-gna, che proseguirà per i pros-simi mesi, è stata resa possibi-le grazie alla donazione da

parte dell’azienda Datch deibody personalizzati. L’inizia-tiva è in sinergia con il Pro-gramma Regionale Genitori-Più, un’importante iniziativadi promozione della salute dicui l’Ulss 20 è capofila. Ben-ché le cause della SIDS nonsiano del tutto chiare, gli studihanno evidenziato alcuni fat-tori di rischio, tra cui il caldoeccessivo, il mancato allatta-mento al seno, il fumo e l’usodi bevande alcoliche da partedella madre durante la gravi-danza e dopo la nascita, il

fumo passivo. Ma il principa-le fattore di rischio risulta laposizione che il bambinoassume durante il sonno. Per ibambini che dormono in unaposizione supina (a pancia insu) il rischio di mortalità èminore, di circa dieci volte.L’Ulss 20 diventa, quindi, laprima Azienda Sanitaria vero-nese che si fa co-partecipe delprogetto di Croce Rossa Ita-liana a tutela dei lattanti.L’iniziativa inoltre porterà idue enti a promuovere la dif-fusione delle manovre salva-

vita in caso di ostruzione dacorpo estraneo, sia nei lattantiche nei bambini, e la rianima-zione cardio-polmonare deibambini stessi. Verrà fornitadocumentazione per divulga-re le manovre di disostruzionedelle vie aeree in età pediatri-ca in quanto molte di questemorti accidentali potrebberoessere evitate se i primi soc-corritori, che spesso sonosemplici cittadini, sapesseroesattamente cosa fare, qualimanovre eseguire in manieracorretta, in quale ordine eanche cosa non fare assoluta-mente. Croce Rossa Italiana èpresente sul territorio del-l’Ulss 20 con il servizio diemergenza territoriale in con-venzione con il 118, ma portaavanti molteplici attività,come le attività sociali, il set-tore emergenze (protezionecivile), attività per i giovani,la divulgazione del dirittointernazionale umanitario e laformazione, sia in ambitopediatrico che nel primo soc-corso in generale.

Febbraio 2013 18CRONACHE

La voglia di raccontare eraccontarsi. In queste parolepotrebbe sintetizzarsi ilsenso dell'esperienza di“Dinamogio' ”, avventuraeditoriale intrapresa da ungruppo di giovani di Provadi San Bonifacio. «L'idea delDinamogio' – ci spiegano iredattori – ci è venuta nelsettembre 2010, abbiamoquindi iniziato una serie diincontri per capire chi fosseinteressato a partecipare ecome sviluppare un progettovalido. Il primo numero èuscito qualche mese dopo.Ora i ragazzi coinvolti atti-

vamente sono una decina ecerchiamo di mantenere lacontinuità di 3 – 4 numeriall'anno». Dinamogio' è ungiornale creato dai giovaniper i giovani. Uno spazio diapprofondimento dove ven-gono trattate varie temati-che, dal sociale agli eventidel territorio, musica, poesiae anche qualche riflessionepersonale. Un contenitorepiù simile ad un blog per gliargomenti che sviluppa e glispazi riservati alle esperien-ze personali in alcuni edito-riali. Per informazioni: [email protected]. M.D.

SAN BONIFACIO/IL GIORNALE

Il “Dinamogio’”

Una mostra per celebrareuno dei più grandi artisti ita-liani del Novecento. E' statainaugurata a Lonigo, pressoPalazzo Pisani, l'esposizio-ne "Renato Guttuso - omag-gio per il centenario dellanascita".Dal 27 gennaio al 10 marzoPalazzo Pisani ospita oltre30 opere uniche, tra olii egouache, del grande mae-stro siciliano. Nativo diBagheria, Guttuso è statouna delle figure più impor-tanti dell'arte italiana del-l'ultimo secolo, ma è statoanche personaggio politicodi rilievo, è stato infatti elet-to al Senato alle elezioni del1976 (e riconfermato nellesuccessive) nelle file delPartito Comunista. Guttusoin tutta la sua produzione siè fatto portavoce dellacosiddetta “arte sociale”,unendo la vocazione artisti-

ca ad un impegno morale epolitico via via sempre piùsostenuto; numerose le sueopere che si inserisconoall'interno di questo filoneproduttivo. La mostra,patrocinata dalla Regionedel Veneto e dalla Provinciadi Vicenza, è organizzatadal Comune di Lonigo incollaborazione con l'agenziaMV Eventi e si inserisce inun percorso di valorizzazio-ne dell'arte e della culturanel territorio leoniceno e nelbasso vicentino. L'esposi-zione dedicata a RenatoGuttuso è il secondo dinumerosi appuntamenti inprogramma. Un calendarioche sarà dedicato ai grandimaestri italiani e stranieri,con l'obiettivo, poi, di darespazio e voce anche allegiovani realtà artistiche ita-liane.

Matteo Dani

LONIGO. Rosita Sartori: «La mia disabilità diventa ricchezza»Una forza della natura. Un sorriso che contagia e una voglia di vivere che spezza le catene dell'ovvio. Tuttoquesto è Rosita Sartori, ragazza di trent'anni che con la sua fede e il suo coraggio ha superato il concetto didisabilità, trasmettendo a tutti il suo messaggio d'amore per la vita. Rosita Sartori abita a Lonigo, e proprioqui l'abbiamo incontrata durante una serata di presentazione del suo libro “Il limite che diventa ricchezza”,che è anche il titolo della tesi con cui si è laureata in Teologia, titolo conseguito nel 2009. «La mia vita è undono d'amore straordinario - esordisce così Rosita -. Credo davvero che il Signore mi abbia scelto per esse-re testimone del suo amore e dello splendido regalo che ci ha fatto mettendoci al mondo». Parole che stu-piscono, perchè pronunciate da una ragazza costretta su una sedia a rotelle, che però lei chiama “il miotrono”; la forza della sua voce è tale che ti rapisce e non puoi fare a meno di ascoltarla. Rosita già da qual-che anno dedica il suo tempo a testimoniare con la propria persona l'amore di Gesù per ogni uomo; trami-te incontri, testimonianze e conferenze combatte contro i pregiudizi, contro chi ritiene il deficit solamente un

impedimento e non una ricchezza. «Il pregiudizio – continua Rosita – èuno dei mali da cui è afflitta la nostra società- è una forma di cecità chenon ci fa vedere persone, ma categorie, impedendoci di apprezzare quan-to di bello c'è in ogni persona che incontriamo. Superare i pregiudizi signi-fica poter godere della realtà nella sua interezza e nella sua stupefacentebellezza”. Sotto la chioma rosso fuoco c'è un sorriso che non smette di bril-lare e che Rosita regala a chiunque incontri. Con il suo esempio si batteper far si che le difficoltà fisiche non vengano più viste come un limite. Leistessa non parla mai di disabile, ma di diversabile, cioè portatori di un'abi-lità differente. “Persone non bisognose di pietismo, ma di rispetto. Perso-ne che non necessitano di aiuto ma che vogliono essere coinvolte dallasocietà come suoi membri attivi». Concetti che Rosita Sartori esprime inogni pagina del suo libro e che, soprattutto, comunica con la sua stessaesperienza di vita, «è necessario confrontarsi con i propri limiti – conclude- , solo così possiamo sperimentare ogni giorno quale grande donod'amore sia la nostra vita». Parole che fanno capire come Rosita quel limi-te lo abbia guardato in faccia senza paura, per essere testimone vero diamore e speranza. M.D.

ULSS 20 E CROCE ROSSA. La campagna per combattere la morte imporovvisa in culla

Chi salva un bambinosalva il mondo intero

LONIGO / ARTE E POLITICA

La mostra su Guttuso

Rosita Sartori

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Valeria Favorito nasce adErice, in Sicilia, nel 1988. Lasua vita di bambina feliceviene però sconvolta dallamalattia del padre e il succes-sivo trasferimento a Verona.Infine la sua malattia, diagno-sticata a 11 anni: leucemiamieloide acuta. Per Valeria ela sua famiglia tutto cambia.Deve trovare un donatore dimidollo osseo compatibile inbreve tempo. Un’attesa inter-minabile, un incubo che finisce

quando compare il suo donato-re, Fabrizio Frizzi. Oggi Vale-ria vive a Corrubbio in Valpo-licella, è una ragazza sana,felice e soprattutto grata allavita e a tutti coloro che l’han-no aiutata. A breve convolerà anozze e il suo testimone saràproprio colui grazie al quale lasua vita ha potuto continuare,Fabrizio, al quale Valeria erariuscita a risalire solamentedopo più di tre anni da quel 21maggio del trapianto, giorno

della sua rinascita. Valeria, hai vissuto un’espe-rienza difficile e dolorosa.Quali sono i momenti chericordi con maggior intensi-tà? «I momenti che ricordo conmaggiore intensità sono diver-si ma quelli che mi hanno col-pito di più e mi hanno segnatosono principalmente tre: ilprimo è stato quello dellalunga notte cioè la prima e ulti-ma notte che mi ha fatto com-pagnia mio papà e nella qualeho davvero rischiato di andar-mene per sempre. Lì veramen-te ero “ad un passo dal cielo”.Il secondo è stato il momentodopo il trapianto: ero stanca delbrutto drago di continuare acombattere, ma grazie all'aiutodei miei genitori e di mianonna che continuava a dirmi"volere è potere", io ce l'hofatta a sconfiggerlo perchè misono detta " Valeria, ce la devifare, Valeria devi tornare ascuola". La scuola è stata lasperanza per il mio futuro. Infine ricordo molto nitida-mente quando sono rientrata ascuola (ma in un'altra, perchènel frattempo c'eravamo trasfe-riti). Ho visto l'immaturità deimiei coetanei che, nonostantedovessi riprendermi dalla

lunga malattia, mi prendevanoin giro perchè portavo lamascherina...E lì mi sonodetta: “Valeria, fregatene. Finquando non si passano certecose non si potranno mai capi-re fino in fondo”. Solo i genito-ri e chi sta soffrendo riesce acapire la gravità della situazio-ne». Qual è il tuo rapporto oggicon Fabrizio, a distanza diquasi 14 anni dal trapianto ecosa si prova guardandonegli occhi chi ti ha salvata?«Il rapporto con il mio "fratel-lone" Fabrizio è meraviglioso.Lo sento in diverse maniere,per messaggio, via e-mail, viafacebook... insomma come sifa con i propri fratelli o con ipropri migliori amici. Ognivolta che guardo negli occhi lapersona che mi ha salvato lavita provo un'emozione unicaed indescrivibile. Perchè il san-gue che scorre nelle mie vene èanche il suo». C’è un messaggio che vorre-sti lanciare alla luce della tuafortissima esperienza?«Vorrei che il mio libro venis-se letto da chi si trova nellestesse condizioni in cui misono trovata io, perchè comece l'ha fatta Valeria ce la posso-no fare tutti. Spero che “Ad un

passo dal cielo” possa dare aqueste persone una speranza divita. Vorrei che i giovani capis-sero l'importanza della dona-zione di sangue, delle cellulestaminali emopoietiche(Midollo osseo), e se non pos-sono donare entrambi parteci-pare a qualche altra forma divolontariato. Vorrei dire infineche il ricavato del libro verràdevoluto al reparto di ematolo-gia di Verona (Borgo Roma),lo stesso ospedale e reparto incui sono stata amorevolmentecurata e salvata».

“Ad un passo dal cielo” è illibro che Valeria Favorito stadonando a chi sta attraver-sando la stessa esperienzache lei ha affrontato 14 annifa. La sua pubblicazione è unintenso racconto – testimo-nianza di 125 pagine, intrisedi ricordi, descrizioni e foto-grafie. Finito di stampare adicembre 2012 da GraficheAurora, il volume non haalcuno scopo di lucro: il rica-vato dell’offerta del librosarà integralmente devolutoal reparto di oncoematologiadell’Azienda OspedalieraUniversitaria Integrata di

Verona. Il libro è dedicato “aquei piccoli angeli che hoconosciuto durante il corsodella mia malattia e che pur-troppo sono volati in cielo” –scrive Valeria, che al terminedel volume si rivolge a Fabri-zio, il suo “fratellone”: “Seadesso sono qui a scrivere èproprio grazie a te…il san-gue che per adesso sta scor-rendo dentro le mie vene èquello tuo…e ti sono infinita-mente grata per tutta lavita”.

Per ordinare “Ad un passodal cielo” on – line scrivere [email protected];per la spedizione del libro_

C/C PostaleIT17T076111700000088133590

Silvia Accordini

Febbraio 2013 19CRONACHE

LA STORIA. Valeria Fiorito racconta come è guarita dalla leucemia

«Ti ringrazio FabrizioMi hai salvato la vita»

Valeria con Fabrizio Frizzi

CISL VERONASi è svolto il 28 e 29 gennaio scorsi a Castel d’Azzano il IV Congressodella Cisl fp (funzione pubblica) di Verona. Nell’occasione il Congresso havotato ed eletto i 45 componenti del nuovo consiglio generale, oltre aidelegati che parteciperanno alcongresso dell’unione sindacaleterritoriale della Cisl Verona e alcongresso regionale della FPVeneto. Nella giornata del 29gennaio è stato invece convocatoil Consiglio provinciale che haeletto il Segretario Generale: èstato confermato per il prossimomandato Franco Antolini. La suariconferma sarà approfonditaattraverso un’intervista sulleprossime edizioni.

Franco Antolini

Page 20: Giornale Febbraio

Un primo evento dedicatoalla “Giornata della Memo-ria” 2013 si è svolto inMunicipio a Cologna la seradel 23 gennaio: l’Assessora-to alla Cultura ha aderito allamaratona di lettura promossadal Sistema BibliotecarioProvinciale, insieme ad altre26 biblioteche della Provin-cia per leggere ed ascoltare illibro “Stelle di cannella” diHelga Schneider. La serata èstata presentata dal Vice-sin-daco Laura Branco: «Parte-cipiamo al progetto delSistema Bibliotecario perincentivare sia la lettura, chela capacità di ascolto. Ioinvidio chi riesce a leggerein qualsiasi luogo, anche nelcaos, ammiro questa capaci-tà di estraniarsi dalla realtàed immergersi in un libro.Questa sera vogliamo condi-videre l’esperienza di lettu-ra-ascolto con tutti voi. Rin-grazio gli insegnanti e stu-denti della scuola media edel liceo scientifico Roveg-gio, nonché alcuni compo-nenti dell’Università Popola-re che leggeranno per noi».Helga Schneider è una scrit-trice tedesca, vivente in Ita-lia, che da bambina insiemeal fratello Peter venneabbandonata dalla madre incollegio, poiché ella decisedi arruolarsi come ausiliarianelle SS, diventando guar-diana del campo diAuschwitz. Abbiamo quindiil punto di vista di una tede-sca sulla tragedia dell’olo-causto, che a sua volta haavuto una vita durissima per

il fanatismo della madre. Illibro racconta la storia di duebambini di nove anni: David,

figlio di un giornalista ebreoe di una donna tedesca, eFritz tedesco, figlio di un

poliziotto. Nel 1932 i duebambini condividono tutto:amicizia, scuola, giochi,anche i loro gatti si frequen-tano. Nel giro di pochi mesi,con l’avvento del regimenazista e delle leggi razzialitutto cambia drammatica-mente e velocemente. In unsolo anno la vita delle duefamiglie sarà del tutto stra-volta dall’odio e dall’indiffe-renza. Un esperimento inte-ressante, condotto in con-temporanea con altri 25 luo-ghi veronesi, ma con unpunto debole da migliorare: iragazzi-lettori erano spessopoco chiari.

Graziana Tondini

Febbraio 2013 20CRONACHE

Nell’antica “Corte Moranda” di Cologna Veneta a partire dal2006 si è adottata la filosofia dei circoli “Wigwam” impron-tata alla solidarietà e sostenibilità. Questa particolare forma diassociazionismo ci è stata raccontata da Marisa Saggiotto,“anima” di Corte Moranda: «Negli anni 1996-97 mio figlioGianmatteo ha fatto un corso di operatore agrituristico. Noisiamo di San Bonifacio, ma qui a Cologna avevamo la cam-pagna e la corte agricola del nonno. Negli anni dal 1998 al2006 la corte è stata ristrutturata e destinata ad agriturismo e,dopo una serie di vicissitudini vissute in famiglia, abbiamodeciso di aderire ai clubs Wigwam. Come associazione siamopartiti in sordina, ma adesso svolgiamo varie attività. Abbia-mo cominciato a fare degli incontri dove ogni membro delcircolo portava le sue risorse e le metteva a disposizione deglialtri». È molto legata alla tradizione contadina la signoraMarisa: «Uno dei miei motti è “Dalla terra, alla tavola, allatesta”. La tavola fa bene, è ridere, scherzare, condividere, siaun’esperienza che duri un’ora o un giorno o tutto l’anno. Lamusica, la danza, il cibo aiutano molto per la salute individua-le». “Moranda mia” è un altro progetto di Marisa: «Ho preso

spunto dal toponimo “fer-marsi, sostare”, e anche dallatradizione, i morari, i gelsierano molto presenti nel ter-ritorio: mia suocera quiaveva i bachi da seta sulle“rele” in soffitta. Con questoprogetto facciamo yoga,movimento e alimentazione.L’anno scorso abbiamo crea-to l’orto sinergico in cui col-tiviamo con tecniche naturaliprodotti locali. Una voceimportante per noi è la cultu-ra, tanto che nel corso del-l’anno ospitiamo vari scritto-ri». L’instancabile Marisa hain mente un nuovo ambiziosoprogetto: «Abbiamo cono-sciuto la manifestazione“Naturalia” che si tiene nelleMarche, dedicata alle erbe efrutti spontanei; stiamo pren-dendo accordi per organiz-zarla anche da noi, creando la“Naturalia del nord”».

G.T.

COLOGNA. GIORNATA DELLA MEMORIAIl 27 gennaio a Cologna Veneta si è festeggiata lagiornata della memoria.Il luogo scelto per celebrarla è stato l’ex stazioneferroviaria di Cologna, dove anche da qui sonopassati i treni dei deportati. La giornata è inizia-ta con l’inaugurazione della mostra “Mi ricordoquel treno” dov’erano esposte foto e documentidella ferrovia abbandonata Ostiglia Treviso etestimonianze della Shoah legate a questa lineaferroviaria.È seguita la commemorazione a cui hanno presoparte Roberto Israel della Comunità ebraica Vero-nese, Diana Grappelli dell’Associazione Naziona-le Partigiani d’Italia (A.N.P.I.), il vicesindaco di Cologna Veneta Laura Branco, il presidente della provincia diVerona Giovanni Miozzi, i consiglieri della Regione Veneto Gustavo Fianchetto e Stefano Valdegamberi, ilvicepresidente del Consiglio della Provincia di Verona Clara Scapin e il consigliere della Provincia di VeronaStefano Marzotto. Vi erano anche rappresentanti del comune di Orgiano, dell’associazione ferroviaria “IQuari”, dell’associazione “ferrovie della memoria” e del comitato “Ostiglia ciclabile”. Gli studenti del liceoRoveggio di Cologna hanno animato la commemorazione con letture sul tema dell’olocausto. M.G.M.

COLOGNA. Iniziativa per leggere e ascoltare il libro Stelle di cannella dell’autrice tedesca

La tragedia dell’olocaustovista da Helga Schneider

COLOGNA/CORTE MORANDA

Ecco la filosofia

dei “Wigwarm”

Sembra ormai chiaro chea Cologna Veneta non cisiano speranze, almenoa breve, di vedere final-mente utilizzato il Palaz-zetto dello Sport. Seinfatti i pochi lavori anco-ra da completare all’in-terno della struttura sem-brano ultimanti, il guaioadesso è la parte ester-na. Non c’è certezza chesia sufficiente una coper-tura con “stabilizzato”per l’area adiacente allastruttura (parcheggi eingresso). Se dovesseservire un intervento piùstrutturato i costi lievite-rebbero e sarebbe piùdifficile per l’amministra-zione trovare un’adegua-ta copertura finanziaria.Ma il problema più serioè relativo alla viabilitàcircostante. Il Sindaco hadichiarato di aver giàchiesto un finanziamentoin Regione per poteravviare il progetto permettere in sicurezza l’en-

trata e l’uscita dall’areadel Palazzetto. Ad oggi iragazzini che dovesserousufruire della strutturasarebbero obbligati, infase di uscita, ad immet-tersi nella strada Provin-ciale 7 in direzione Pres-sana, ad alta densità ditraffico. Non si vede lafine ed è con tristezzache notiamo che, anchein questo caso, sia man-cata una programmazio-ne seria dei lavori e del-l’impatto degli investi-menti necessari sul bilan-cio comunale. Ad oggi abbiamo solouna “cattedrale neldeserto”. Inoltre unavolta aperto non è chiaroquanto potrà essere peril Comune il costo dellagestione della struttu-ra…Ma non è finita qui:tempo fa, come consi-glieri di Lega Nord,abbiamo presentatoun’interpellanza relativaalla richiesta di aumen-

tare il livello di sicurezzadell’ala nuova dellescuole elementari. Lastessa dirigenza scolasti-ca aveva due mesi fainvitato ad intervenire intal senso ma senza otte-nere riscontro. Ci chiediamo come,dopo due anni dall’inau-gurazione, si debbaancora ritornare sull’ar-gomento. Abbiamo piùvolte offerto la nostracollaborazione, anchecon la richiesta di istituireuna commissione consi-liare dedicata, ma daparte della maggioranzac’è sempre stata chiusu-ra. Dispiace che le preoc-cupazioni dell’ammini-strazione siano rivoltepiù alle questioni formalidello Statuto anziché aitanti temi ancora aperti epiù sentiti dalla popola-zione di Cologna Veneta.

Davide Febi Emanuela Trevisan

«Palasport ancora inutilizzabile»RICEVIAMO && PUBBLICHIAMO

Carro dei deportati

Page 21: Giornale Febbraio

Luisita Fattori è un’arcolesepiena di interessi: agli studiin Scienze dell’Educazioneaggiunge attività culturali,pittura, recitazione, anima-zione. Nel 2003 crea ilclown “Sprizz” con cuiporta “meraviglia e gioia” abambini, anziani, ammalati.«Mi sono laureata nel 2003,con una tesi sulla “pedago-gia della gioia”, per sapereinsegnare attraverso la gioiae il divertimento - si presen-ta Luisita -. Per me la gioiaè la capacità di valorizzarela vita per la vita, per quelloche è. Ho impiegato dueanni di ricerche per la tesi:sul dolore c’è molto mate-riale, mentre per la gioia èdifficile trovare degli studi.Mi interessa anche la“meraviglia”, per me l’“attooriginario di stare al

mondo”: apro gli occhi evedo di essere viva, la vitadeve essere sempre una sor-presa, mai deve mancare lacapacità di stupore chehanno i bambini».

Luisita tiene dei corsi sui suoistudi: «Lavoro molto con gliadulti, adesso a Soave inse-gno la “pratica della meravi-glia” in cui le persone ritrova-no parti di sé che avevanodimenticato. Sono tutte attivi-tà pratiche: movimento delcorpo, racconti di esperienze,gioco. Ma giochi con un per-corso di ricerca, una forma-zione continua sulle mieconoscenze: frequento corsidi musicoterapia, parateatro.Il parateatro insegna degliesercizi che conducono aduno stato di genuinità interio-re della persona». Ed eccol’arte del Clown Sprizz: «Ilclown gioca su questo: hauna minima maschera (ilnaso rosso) che serve perliberare la parte nascosta disé, togliere i muri che ci cre-iamo nella vita di tutti i gior-

ni. Ho lavorato come clownnegli ospedali, con bimbi,malati psichiatrici. Il clownha il potere di interagire conla parte sana della persona».

G.T.

Febbraio 2013 21CRONACHE

L’amministrazione comu-nale di Arcole riesce amantenere la promessafatta ai cittadini. Il governo, come più voltedetto anche in ConsiglioComunale, aveva sovrasti-mato le entrate IMU conaliquote base per il comu-ne di Arcole costringendol’Amministrazione a met-tere a bilancio la cifra di891.898 euro, la cifra cor-rispondente a quantotagliato da Monti nei tra-sferimenti ad Arcole. Daqui era derivato l’innalza-mento delle aliquote IMU. Questi gli importi previstidalle elaborazioni degliuffici comunali e quantoeffettivamente incassato. Terreni agricoli: previsti€ 81.846; incassati €82.711Aree fabbricabili: previ-sti €61.125; incassati €61.411D10 (strumentali): previ-sti € 10.035; incassati €17.527Abitazione principale:previsti € 225.741; incas-sati € 206.258

Altri fabbricati: previsti€ 517.032; incassati €558.786«Tali differenze – afferma-no gli amministratori -sono imputabili alla man-canza di una banca datiaggiornata e al fatto che,avendo legato l’aliquotaIMU sulla prima casa alreddito, non era possibileavere tale dato a priori. Il totale incassato dall’enteè stato quindi di 926.693euro (quindi circa 35.000euro in più di quanto si eradovuto considerare perlegge) mentre se non fos-sero state aumentate le ali-quote il Comune avrebbeincassato 773.000 euro.Non si è fatta cassa conl’IMU, ma solamenterecuperato quanto ilGoverno Monti ha tagliatoe imposto di mettere abilancio. Infine la nostra scelta dilegare l’IMU al reddito èstata lungimirante: oratutti i partiti parlano difare una scelta di impostaequa legandola al reddi-to».

La Regione del Veneto hacomunicato la concessionedi un contributo di 131.250euro per l'adeguamentodegli impianti (tra cui i ser-vizi igienici oggi mancanti),l'abbattimento delle barrierearchitettoniche e l'amplia-mento del Museo Napoleo-nico "G. A. Antonelli". «Ilmuseo – commenta il sinda-co Giovanna Negro - è unastraordinaria risorsa per ilnostro paese e per questoabbiamo sottoposto allaregione questo progetto.Arcole è conosciuta nelmondo per la storica batta-glia vinta dal giovane Napo-leone e investire nella pro-pria storia significa investiresul territorio e su noi stessi.

Il museo presenta grossecarenze strutturali che ren-dono necessario un inter-vento profondo dal punto divista impiantistico, tuttavial'ampliamento non andrà amodificare l'impostazioneche ne volle dare il fondato-re, l'architetto Antonelli, madarà maggiore spazio ad unarealtà di grande importanzastorica ma oggi sacrificatain pochi metri quadrati». LaRegione del Veneto ha stan-ziato 177.000 euro al nostroComune per l'acquisizionedi dotazioni logistiche estrutturali per il potenzia-mento ed il rafforzo delSistema Regionale Venetodi Protezione Civile. Si trat-ta di un importo rilevante

che va a gratificare l'impe-gno e gli sforzi di questofolto gruppo di volontarisempre attivi e presenti nelterritorio. «La silenziosapresenza di queste persone –aggiunge Negro - garantiscela sicurezza di bambini eragazzi delle scuole, lanostra sicurezza durante lemanifestazioni e nel caso dicalamità. Il gruppo di Arco-le si è molto sviluppatonegli ultimi anni grazieall'acquisto di attrezzatura emezzi ma anche impegnan-dosi periodicamente in corsiche ne aumentano l'efficien-za e la professionalità.Assieme a loro porteremoavanti questo progetto che,ne siamo certi, darà ulterio-

re impulso a questa preziosaattività che ha visto negliultimi anni un incrementodel numero di volontari».

ARCOLE / IL COMUNE

«Imu, mantenute

le promesse»

ARCOLE. Dalla Regione arrivano ca. 310.000 euro. Negro: «Interventi necessari»

Contributo per ampliareil Museo Napoleonico

ARCOLE / IL PERSONAGGIO

Luisita Fattori trasmette gioia

Arcole è una vera e propriafucina di artisti: sono tantii pittori nel paese napoleo-nico, come gli affermatiFerdinando Todesco, Maf-feo d’Arcole, Anna ElisaSartori e Antonella Burato.Proprio la Burato è reducedal successo della mostra aRoma delle sue ultimeopere intitolata “Mediatorecosmico”. Un primo incontro con ilpubblico le “sindoni” diAntonella Burato lo hannoavuto a Verona, in Duomo,in un’esposizione chiamata“Connessioni”. Il “Media-tore cosmico” è nientemeno che Gesù Cristo,ritratto dall’artista su sac-chi di iuta: «Ho lavorato aduna serie di volti di Cristo,ispirati al sudario dellaSindone” spiega Antonella,“Il titolo della mostra èmio, ho trovato questadefinizione di Gesù in unaedizione del 1943 del Van-

gelo di San Giovanni: ilcommentatore parlava diGesù come “mediatorecosmico”, una definizioneche per me è meravigliosae di cui mi sono volutaappropriare per la miamostra». Il volto di Cristo rappre-sentato su sacchi di iuta

provenienti da un vecchiomagazzino attivo nel 1800,comunicano in modo con-creto il messaggio chevede nell’essere umanouna somiglianza con ilPadre, presso cui Gesù èprimo mediatore, spiritualee fatto uomo. Antonella Burato è nata adArcole, dove ha tutt’ora lostudio. Ha studiato con ilritrattista Ezio Grandiello,per proseguire con il mae-stro Mario Donizetti e poiall’Accademia di Brera. Haesposto le sue opere intante personali e collettivee nel 1994 è stata selezio-nata per la Sezione Giova-ni alla Biennale di Venezia.Dopo Verona e Roma,quali impegni per Antonel-la? «Ho avuto la propostadi portare il “Mediatorecosmico” a San Pietrobur-go, un centro magnetico,vitale per la pittura. Vedre-mo». G.T.

ARCOLE / LA MOSTRA DI PITTURA

Burato “spopola” a Roma

Giovanna Negro

Luisita Fattori

Antonella Burato

Page 22: Giornale Febbraio

Febbraio 2013 22CRONACHE

Sento il bisogno, dopo tanti anni di militanza nelvolontariato AVIS (forse troppi) di scrivere duerighe di commiato a tutti i donatori, ex donatori ea quanti mi conoscono. E' un desiderio che mi sisprigiona dentro e che mi accingo a manifestarecon un po' di tristezza. Ho cominciato a servire ilvolontariato AVIS nel 1968 spinto da un' amaraprova che la vita alle volte riserva. Il mio primoobiettivo è stato quello di creare ad Arcole (perchéio sono di Arcole) una associazione di donatorivolontari del sangue, sezione fondata nel 1969 e dicui mi onoro di essere stato il primo Presidente. Intale attività ho conosciuto quella forza della natu-ra, quel fenomenale trascinatore che porta il nomedi Mino Trevisoi. Nel 1972 mi sono sposato e sono diventato sam-bonifacese lasciando la Presidenza di Arcole aFabrizio Aurelio (che non ha bisogno di presenta-zioni). Contemporaneamente Mino Trevisoi mi haben accolto nel direttivo AVIS di San Bonifacio.Nel Giugno del 1978 la tragica scomparsa diMino; viene a mancare in modo traumatico laguida, l'anima dell' Associazione AVIS di tutta lazona. Nell'ottobre dello stesso anno, l'assembleadei donatori di sangue, riunitisi al teatro Centra-le in via Marconi, (mi ricordo la massiccia pre-senza con più di 400 partecipanti) mi ha sceltocome successore di Mino e nuova guida delvolontariato del sangue dell'Est Veronese. Daallora ininterrottamente sono sempre stato ricon-fermato e quindi facendo i conti: sono 45 anni diattività AVIS e 35 anni di Presidenza. E' giunto ilmomento di voltare pagina, San Bonifacio ha lapotenzialità e un enorme patrimonio umano dacui scegliere il nuovo Presidente, per cui ho deci-so di non ricandidarmi. Quanta acqua è passatasotto i ponti. E' cambiato il mondo e con esso ècambiata anche la nostra associazione. Quandoho cominciato erano i tempi in cui si donavaancora nei flaconi sotto vuoto di vetro (250cc),non c'erano strutture, né gli spazi adibiti, il nostroriferimento era una suora che dopo la donazioneci offriva i biscotti e la 'crema marsala', e unmedico del Pronto Soccorso o del laboratorioanalisi che nei momenti di pausa veniva a visitar-ci e a fare il prelievo. Si donavano circa 2000 fla-coni l'anno (forse meno). Ora possiamo dire convanto, che abbiamo uno dei più bei centri trasfu-sionali d'Italia e che a San Bonifacio si raccolgo-no circa 12000 donazioni anno, garantendoampiamente l' auto sufficienza, così come è sem-pre stata garantita. Gli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma devo-no molto anche ai nostri donatori. In tutto questo tempo anche la struttura associa-tiva AVIS è cambiata. Sono sorte molte altre

sezioni e mi fa piacere ricordarne qualcuna allacui nascita ho dato il mio contributo: Monteforte,Belfiore, Albaredo, Prova, Lobia, Terrossa, Gaz-zolo, Bonaldo, Volpino e Santo Stefano di Zimel-la. Difficile dire quante serate e quante domenicheho riservato per presenziare riunioni e feste AVISdella zona cercando di far promozione. Ricorda-re tutte le manifestazioni e le iniziative intrapreseci sarebbe da scrivere un libro. Fra le tante mipiace ricordare i due viaggi a Roma; il primo nelSettembre 81 con la messa in S. Pietro e l'incon-tro con Papa Giovanni Paolo II subito dopo l'at-tentato (eravamo in 620 con 13 pullman) e ilsecondo durante il Giubileo del 2000 con altret-tanta partecipazione. Come potrei non menziona-re la raccolta di fondi, con la collaborazione ditutte le A VIS della zona, per la realizzazione del-l'asilo nido in Brasile, donato a Suor Nazareth,che ancora oggi ospita 400 bambini, altrimentiabbandonati sulle strade. Una targa ricordal'opera dell' AVIS. L'impresa più ec1atante è stata negli anni 80 conla nostra netta opposizione all'importazione disangue e di emoderivati dall'estero e l'introduzio-ne della plasmaferesi nel nostro centro trasfusio-nale. Si voleva perché 'costava meno' lasciare inopero-si i nostri donatori e contemporaneamente proce-dere con massicci acquisti di sangue ed emoderi-vati con le multinazionali soprattutto estere. Ave-vamo contro l'allora dirigenza sanitaria, il Pri-mario del Centro Trasfusionale di Verona eanche, purtroppo, alcuni esponenti della nostrastessa associazione. E' stata dura, abbiamo lottato con la forza deinostri principi, in modo democratico e civile par-lando nelle assemblee e nelle piazze. I donatoritutti e la gente ci hanno appoggiato e sostenutoperché avevano intuito che eravamo nel giusto eche siamo un'associazione leale, disinteressatache cercava solo il bene degli ammalati. Alla fine,si è capito che avevamo ragione ma, nel frattem-po, quanti danni. Hanno pagato poco il sangue erelativi emoderivati indispensabili per la cura dimolte malattie, ma hanno importato e quindipagato e trasmesso virus e malattie prima scono-sciute (leggi AIDS ed EPATITI VARIE). Vorreitranquillizzare tutti, oggi non è più così, il sangueè ai massimi livelli di sicurezza, frutto solo deldono volontario di tante persone generose. Adesso si che ci siamo. Mi sia consentito spende-re due parole di elogio e ringraziamento per loStaff Medico ed infermieristico del nostro CentroTrasfusionale di San Bonifacio, sono veri profes-sionisti; a cui va tutta la nostra gratitudine per

come svolgono il loro compito al servizio deidonatori e degli ammalati (è cambiato anche ilPrimario che ha sempre condiviso e appoggiatola nostra linea). Come si può capire è stato fattomolto, ma molto rimane ancora da fare. A questomondo non esiste niente di bello, di ben fatto, diimportante che non sia migliorabile. Questo èl'augurio che faccio alla nuova dirigenza AVIScon la certezza che verrà accolto. Ho sempre cer-cato di dare in modo corretto e leale, non ho maiperseguito interessi personali o di parte, né usatol'associazione per miei obiettivi o scopi particola-ri, né rincorso riconoscimenti o vetrine varie. Devo riconoscere anche che in cambio del mioimpegno sono sempre stato ripagato in modo otti-male dalla fiducia, dalla stima, dall'affetto e dallariconoscenza dei donatori tutti e di tanta genteche ha capito e apprezzato l'importanza dellanostra attività.Ho due soli desideri. Il primo: che tutto questo patrimonio di umanitàe generosità non vada disperso (sono sicuro cheinvece verrà potenziato); Il secondo: di non venire 'dimenticato'.Vorrei essere ricordato per quanto di buono ho cer-cato di fare e dimenticato per quanto di sbagliato iopossa aver, involontariamente, fatto. Ringrazio di cuore quanti, in tutto questo tempo,mi sono stati vicini. Sono molte le persone chehanno con me lavorato e collaborato. Vorreiricordarli tutti ma la lista sarebbe molto lunga enon vorrei dimenticare qualcuno (molti tra l'altronon ci sono più). A loro l'eterna mia gratitudineanche se il premio più importante per il bene fattolo riceveranno dal Cielo. Con sincero affetto.

Olivo Zampieri

LETTERA DI COMMIATO DEL PRESIDENTE AVIS

Olivo Zampieri

Page 23: Giornale Febbraio

Il “Gruppo Alpini A.N.A.”di Belfiore si è formato nel1956, rifondato nel 1972;nel 1983 con l’organizzazio-ne definitiva hanno tenuto la1° “Festa del gagliardetto”.Attualmente conta circa 90iscritti, guidati dal presiden-te Giorgio Castegnaro. Nel1996 è iniziata la costruzio-ne della “baita alpina” in viaG. Leopardi, agibile dal1999. Il Gruppo Alpini belfioresepartecipa a numerose inizia-tive locali e di più ampiorespiro: nella loro sede sisvolgono serate di presenta-zione libri, animazione pergli anziani, le riunioni e lefeste della sezione. Gli alpi-ni collaborano con il Comu-ne per la festa della mela, lagiornata ecologica, con labiblioteca per l’organizza-zione di eventi culturali econ le altre associazioni delpaese a scopi di solidarietà.Si occupano anche di racco-

gliere viveri e altri prodottinel giorno della “colletta ali-mentare” organizzata dalBanco Alimentare nei super-market di tutta Italia. Da due anni per le festenatalizie organizzano “UnNatale per chi è solo”, ospi-tando in baita per il pranzodi Natale persone che vivo-no in condizioni di solitudi-ne e disagio sociale. Graditi,nell’ambito del pranzo 2012,gli interventi del PresidenteCastegnaro, del sindacoDavide Pagangriso, del par-roco don Roberto Pasquali edell’ex parroco don LuigiMagrinelli La giornata difesta è stata allietata daltenore Diego Buratto, che siè esibito in canzoni tradizio-nali. Domenica 27 gennaio,gli alpini hanno fatto laFesta del Tesseramento2013, con deposizione della“Penna d’alloro” al monu-mento ai caduti di Piazzadella Repubblica.

Hanno festeggiato insiemeNatale, Capodanno e la lorobella età con il pranzo socia-le a loro dedicato dall’Ammi-nistrazione comunale. Dome-nica 30 dicembre, circa 120anziani di Veronella si sonoprima incontrati alla SantaMessa, poi al pranzo in com-pagnia. Alla festa erano pre-senti due signore rispettiva-mente di 93 e 90 anni, Cateri-na Marcolongo di via Stra-don e Giuseppina detta Imel-da Cicolin di via Borgo:

«Veronella è un paese dove sivive bene, in paese abbiamola sig.ra Rosina di PiazzaMarconi, ex postina dellaclasse 1910, la sig.ra Augustadi via Dossi che è del 1911 ela sig.ra Maria di via Strà del1912! E poi parlano dellaSardegna come regione con ilprimato della longevità, civorrebbe uno studio del DNAanche da noi – scherza l’as-sessore ai servizi socialiMarisa Rettore –». Ma l’as-sessore Rettore non si occupasolo di anziani. La rete deiservizi sociali è molto ampia:«Le attività del Comune siintegrano e coordinano con ilconsultorio familiare, ildistretto sanitario, le scuole,gli istituti di previdenza etutti gli Enti competenti inmateria socio-assistenziale,che sono tanti e che ricevonosempre più richieste di aiuto -continua l’assessore -. L’assi-stente sociale, quando riceveuna richiesta di servizio, rac-coglie una serie di dati perconoscere il quadro dei biso-gni della persona o dellafamiglia. Il Comune valuta epredispone interventi di assi-stenza. Negli ultimi tempisono sempre più le famigliein difficoltà, italiane o stra-niere, con problemi di perditadel lavoro. E pure in aumen-to sono le problematiche coni minori, a causa della crisidella vita di coppia, che coin-volge sempre più famiglie.L’assistente sociale valutacon molta attenzione lesegnalazioni che arrivanodalle associazioni, dallescuole, dai genitori quando sitratta di bambini o adolescen-ti a rischio».

Gino Marconcini è nato aBelfiore nel 1935, settimodi dieci figli di GiuseppinaMartini e Tullio Marronci-ni. Ha appena pubblicato“A Belfiore d’Adige”, unlibro che ripercorre la storiadella sua famiglia e delpaese dall’”agonia delfascismo agli anni ’70”. Lafamiglia Marconcini gesti-va un forno con negozio dialimentari sull’incrocioprincipale di Belfiore, unpunto di osservazione pri-vilegiato per quanto succe-deva in paese. E’ stato unappassionato militante poli-tico del PCI, di cui è statosegretario dal 1960. Permolti anni consiglierecomunale, è stato ancheattivista della CGIL. Ginoha raccontato il suo esordionella scrittura: «Negli ulti-mi anni ci sono stati cam-biamenti molto profondi inBelfiore e nella memoriacollettiva mancava la conti-nuità con il passato». Nel libro si intreccia la sto-ria recente di Belfio-re e quella sua perso-nale…«Ho voluto rendereomaggio a mio padreTullio, sindaco aBelfiore dal 1949 al51. Ho voluto mette-re in risalto la miastoria di famiglia equella del paese, tra-mandare la memoriadi certi fatti e stili divita che non esistonopiù. In questo sonostato stimolato dalprof. Vecchiato, chesta curando la docu-mentazione per la

beatificazione di don LuigiBosio». Nel libro si parlamolto di don Bosio e dellacostruzione della nuovachiesa… «È stato un sacer-dote che ha forgiato la vitadi Belfiore dal 1940 al1969. Don Luigi, arrivatoin paese nel bel mezzo della2° guerra mondiale si attivòsubito per costruire unanuova chiesa, con oratorioe sale parrocchiali. Fu ungrande oppositore verso lenovità e i nuovi costumiche pian piano stavano

arrivando anche qui». Nellibro si leggono tanti fatti dipaese, che sembrano cosìlontani… «Ho voluto scri-verlo anche per ricordare lastoria della gente comune.Una storia non legata agrandi nomi e grandi even-ti, ma al nostro territorio,all’Adige in particolare.Ecco, mi piacerebbe riavereBelfiore d’Adige comenome del Comune!».

L’Amministrazione comu-nale di Veronella lascia laLega Nord. Una notiziaforte, comunicata dal sinda-co in persona Michele Gar-zon, in una conferenzastampa lo scorso 24 gennaioa cui erano presenti assesso-ri e consiglieri comunali e ilsegretario locale del partitoGabriele Borsetto. Tuttihanno rimesso le tesserenelle mani della segreteriaprovinciale. Una lunga storia di militan-za quella di Borsetto, inizia-ta nel 1993, cui l’anno suc-cessivo è seguita quella diMarisa Rettore, attualeassessore ai servizi sociali,tessera del 1994; nel 2004 siiscrisse anche Michele Gar-zon. «Condividiamo gli idealidella Lega Nord delle “ori-gini” da molti anni. Siamostati presenti sul territorioper passione, per fare politi-ca. Abbiamo fatto gavettafino al 2009, quando con la

lista leghista monocoloreabbiamo vinto le elezioni -spiega il sindaco Garzon -.Ma da un paio d’anni sononati problemi a livello pro-vinciale, da quando abbia-mo sostenuto la candidaturadi Alessandro Montagnolicontro Paternoster, sostenu-to da Flavio Tosi. Monta-gnoli perse, però prendendoil 40% dei voti, 40% chenon si è tradotto in altrettan-ta rappresentatività, ma inun muro che ci ha opposto la

segreteria veronese». Diffi-cili le relazioni nel direttivoprovinciale: «Un tempo sitenevano a porte aperte, siparlava dei problemi del ter-ritorio, si discuteva, magarianche si litigava, ma sempresi cercava di dare spazio atutti. Adesso le riunionisono a porte chiuse. Dopogli scandali del 2012, laLega guidata da Maroni havoluto una svolta, ripartiticon la Lega 2.0 che parla dimeritocrazia, pulizia. Invece

ci sentiamo emarginati siada Verona che dall’on.leMaroni, che frequenta spes-so paesi a noi vicini ma aVeronella non è mai venuto.Noi siamo amministratorilocali, le battaglie per le pol-trone non ci riguardano.Dispiace molto che Monta-gnoli, che a Roma è statomolto attivo, sia stato messoanche lui in disparte. In settesindaci abbiamo inviato unalettera a Maroni per sostene-re la sua ricandidatura, manon siamo stati ascoltati».Anche la storica tesserataRettore è delusa: «Non miriconosco in questa Legaimpegnata a conquistareRoma e la Lombardia, macondivido gli ideali che mihanno portato in questo par-tito all’inizio, quando ci sibatteva per la giusta atten-zione per il nord produtti-vo». Con le dimissioni inblocco dei militanti veronel-lesi, la sezione leghista saràchiusa (oggi conta 82 tesse-rati) e l’Amministrazioneconcluderà il suo mandatocome “lista civica”.

Febbraio 2013 23CRONACHE

VERONELLA - PRANZO SOCIALE

VERONELLA. Cambiamenti all’interno dell’Amministrazione comunale

Una Lista Civicafuori dai Partiti

BELFIORE

Il Gruppo AlpiniIL LIBRO DI GINO MARCONCINI

“A Belfiore d’Adige”

Servizi diGraziana Tondini

Il Sindaco con il segretario e militanti con tessere Marisa Rettore con il Sindaco e due novantenni

Gino Marconcini

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L’anno scorso, il 19 ottobre, un pettirosso migrato in pianura, si è presentatonel mio cortile. Solo, molto probabilmente era in cerca di una compagna performare insieme una famigliola e costruirsi il nido. L’ho visto svolazzare dauna pianta all’altra poi, improvvisamente, ho sentito picchiettare contro i vetridella stanza dove ho il mio studio. L’uccellino si era arrampicato su uno deicordini esterni che regolano l’apertura e la chiusura delle due tendine, messea riparare dal sole, che in quel momento non erano abbassate. Il pettirosso arrivava ad intervalli regolari di due minuti, si aggrappava al cordi-no, lo scalava fin sulla sommità, vi restava appeso per qualche istante, batteva contro i vetri con il becco e poi spariva senza allontanarsi troppo.Molto probabilmente vedeva la sua immagine riflessa sui vetri a specchio e credeva che, al di là, vi fosse un altro suo simile, magari l’agognatafemmina. Per tutto il pomeriggio, fino a sera inoltrata, l’ho visto arrivare e sentito picchiettare contro i vetri, con una ostinazione inaudita ed unatenacia a dir poco commovente. Quel suo continuo andirivieni ha fatto la gioia dei miei nipotini, che non credevano ai loro occhi di fronte allospettacolo messo in atto dal vivace pennuto. I giorni seguenti, dopo aver constatato che il suo volare era stato inutile, essendo la sua immagineriflessa solo il miraggio della compagna con cui accasarsi, scoraggiato, non si è più presentato di fronte alle mie vetrate. La seconda poesia vuolerappresentare una fase della vita, quella dell’adolescenza, durante la quale sembra che il tempo vada più piano rallentando la sua corsa - alme-no, ai miei tempi, era così - sicché certe aspettative paiono rinviate nel tempo, prospettandosi abbastanza lontane. Trascorsa questa fase dellavita, il tempo innesta un’altra marcia e corre, vola senza sosta, bruciando i fogli del lunario e alternando le stagioni con un ritmo che non ha tre-gua e che ci fa dire: “Beati gli anni regalatici dall’infanzia e dall’adolescenza!”

Febbraio 2013 24RUBRICHE

Poesie

a cura di Enzo Coltro

CORE EL TEMPO

Sento ’l tempo passàre de scaponsul sentiero sfaltà de i nostri dì,

el córe cofà un mato sempre vanti:no ’l varda in facia ti e gnanca mi.

Quan’ le strade le era sol scalzagneco sassi e giara a farghe da mantèl,i giorni i me paréa assè pi longhi,

ma alora – perdonème – era un butèl.

Gavéa davanti a mi tuta ’na vitae ’l tempo, tegnéndome par man,

me compagnava pian, senza ’sta pressiae insieme a vardàvimo lontan…

E i era sogni ancora tuti in fasse,da braghe curte, sì, da butelétoche sperava de vedare ’l doman

vegnère vanti presto al so cospèto.

Ma ’l tempo el piràva (1) a farse sveltoe anca lu , butèl, el se imagava,el se perdeva ia longo la strada

e inveçe de passar a ’l se straviava.

Desso che mi vorìa che ’l nesse pian,el fila ia de corsa che ’l par mato,

me insogno la so man, come ’na olta…ma no l’è pi un butèl, l’è ’n omo fato.

(1) pirava=esitava-

EL PÍTARO (1) INAMORÀ

L’è tut’a ’l dì che ’l bate col bechétote i véri a specio drio, de la veranda,

e su ’l cordin ’l se tàca l’oselétoche de la tenda el vèrzare comanda.

L’è çerto che ’l se specia e che ’l sevede,

e lu, in çerca forsi de compagna,che la sia rento a i véri, penso, a ’l

credee la fadiga in voli no ’l sparàgna.

Ancor l’è lì e ormai riva la sera,epur el se rampéga sul cordin,

parché de far la cubia sempre el spera,ma ’l perde tempo e fià ’sto picinin.

El parte, el torna, el sbate le so aléte,mi credo che ’l sia propio inamorà,

infati la so corte no ’l desméte,pur anca s’a gh’è gnente par de qua…

S’è fato scuro e ancor sento ’l bechétoche bate contro i veri là de fora,mi credo che doman chel’oselétoel sarà chì da novo assè bonora.

Che sia come Narciso e chel so mitoche ’l s’era inamorà solo de lu?!El pítaro, me par de averlo dito,

l’amor el vol catàrlo, ma…par du.

(1)pítaro=pettirosso-

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Febbraio 2013 25

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Due iniziative per un unico,grande gesto di solidarietà.Un'asta benefica e un calen-dario, due progetti targatiSambonifacese per racco-gliere fondi da destinare alreparto di Pediatria del-l'Ospedale G. Fracastoro diSan Bonifacio.E' un finale lieto quello di“Sambo&Cossato insiemeper Pediatria” e del “Calen-dario Sambo 2013”, i dueprogetti avviati nelle ultimesettimane dello scorso annodalla dirigenza rossoblù perdare una mano concreta alreparto diretto dal dottorMauro Cinquetti. La sommaraccolta nell'ambito delledue iniziative è stata conse-gnata negli scorsi giorni.La maglia indossata daMichele Cossato, da que-st'anno parte della famigliaSambo, durante lo storicospareggio di Reggio Cala-bria nel giugno 2001 è statamessa all'asta su E-Bay egià dai primi giorni moltisono state le offerte perve-nute. Alla fine l'ha spuntatail gruppo Wish Days, azien-da veronese leader nelleattività esperienziali edemozionali per il tempo

libero; Emozione 3 è unodei marchi più conosciutidel gruppo che, alla vigiliadi Natale, ha presentato l'of-ferta che gli ha permesso difare sua la maglia originaledello spareggio. Anche ilCalendario Sambo 2013,una serie scatti divertenticon protagonisti giocatori estaff della prima squadrarossoblù, messo in venditaad un prezzo simbolico, haraccolto approvazione e unasomma significativa che hapermesso di dare un ulterio-re contributo per l'acquistodi attrezzature sanitarie.«Credo fosse davveroimportante - commenta ilpresidente della Sambonifa-

cese, Michele Lodi -,soprattutto in momenticome questi, dare un segna-le vero e concreto di solida-rietà, sostenendo il repartodi Pediatria e il dott. Cin-quetti nella missione cheogni giorno porta avantiassieme al suo staff. In ulti-ma, voglio ringraziareanche Michele Cossato cheaderendo all'idea di mettereall'asta la sua maglia hadimostrato di essere, oltreche un grande campione,anche un grande uomo».Anche fuori dal campo laSambo dimostra di sapersegnare reti di grandeimportanza.

M.D.

L’Hellas Monteforte scala levette della Prima categoria.L’obiettivo è salire fino inPromozione. «Abbiamo costruito la squa-dra per disputare un campio-nato di alto livello e, perchéno, puntare al grande salto.Ormai non possiamonasconderci» spiega il presi-dente Claudio Fattori.-Ibiancoverdi stanno domi-nando il proprio girone: al 9gennaio, i ragazzi di misterSalvatore Mantovani sonoin testa alla classifica. Lamarcia verso la promozionecontinua. «Ma tra il dire e ilfare c’è di mezzo il mare –confessa sorridendo Fattori-. Dobbiamo proseguire suquesta strada sperando diarrivare al top fino alla fine.L’importante è che tuttirestino con i piedi per terra ediano il massimo sia in alle-namento che in partita». Ilgirone di andata si è conclu-so da poco. Dietro all’HellasMonteforte ci sono inagguato Santo StefanoZimella, Aurora Cavalponi-ca e Illasi che non mollanoun centimetro: «Sarà unabella battaglia – commentail presidente bianco verde -.

Il Santo Stefano Zimella haun’ottima rosa e un bravoallenatore, l’Aurora Caval-ponica si è rinforzata parec-chio durante il mercatoinvernale. E non bisognasottovalutare l’Illasi perchéè un avversario temibile. Miaspetto un girone di ritornodifficile: conterà esserecostanti, lavorare sodo eaffrontare le gare semprecon determinazione». Unodei segreti dell’Hellas Mon-

teforte capolista è senzadubbio mister Mantovani,«un vero e proprio psicolo-go – conferma Fattori -. Ilnostro tecnico ha saputocreare un gruppo di ragazzi-ni unito e competitivo.Anche noi abbiamo sfruttatoil mercato invernale: conl’arrivo di Emilio Brunazzidal Tregnano abbiamoaumentato la nostra perico-losità offensiva. Brunazziera l’attaccante di peso che

ci mancava. Bisogna fare icomplimenti, però, pure achi di solito siede in panchi-na o a chi entra a partita incorso: tutti i giocatori sistanno dimostrando all’al-tezza della situazione. In piùl’intera società, che ringra-zio per l’ottimo lavoro chesta svolgendo, trasmettetranquillità e serenità, aspet-to fondamentale per ottene-re risultati».

Matteo Sambugaro

Febbraio 2013 26SPORT

SPORTCALCIO. I ragazzi di Mister Salvatore Mantovani in testa alla classifica

Obiettivo prima categoriaper l’Hellas Monteforte

Un stagione sempre più ricca di soddisfazioni quella del FreskoVolley, la formazione maschile che milita nel campionato diserie C. Il team di coach Claudio Ambrosi e del presidente Fran-cesco Pozzani infatti non può più nascondersi. I risultati e le pre-stazioni espresse negli ultimi mesi parlano chiaro e hanno por-tato il Fresko Volley al vertice della classifica del proprio giro-ne ed a superare i quarti di finale in Coppa Veneto. Una marciapositiva iniziata ad ottobre e che forse sta andando anche oltrecerte aspettative, anche se è presto per cullarsi sugli allori, comespiega il presidente Pozzani: «Sappiamo di avere una bellasquadra formata da ottimi atleti e ben guidata da coah Ambrosi.I risultati per il momento ci sorridono, noi sicuramente conti-nueremo a dare il massimo per portare a casa ogni incontro, siain campionato che in coppa; a fine stagione poi vedremo qualisoddisfazioni saremo riusciti a toglierci». Tra i risultati più posi-tivi di questa stagione ci sono sicuramente le vittorie ottenutecontro Olimpia Zanè e Agorà Sport Studio, due tra le formazio-ni più forti del girone, e la brillante affermazione nei quarti difinale di Coppa Veneto. Tre set a zero, quest'ultima gara, chehanno permesso alla squadra del presidente Pozzani di superareil turno e continuare a coltivare il sogno della finale. Oltre alcampionato però c'è un altro grande successo per il Fresko Vol-ley, ovvero l'organizzazione, in collaborazione con la FipavVerona, del secondo “All Star Game Veronese – MemorialRosario Felici”. Una giornata in cui il meglio del volley verone-se, maschile e femminile si è sfidato sotto i riflettori del PalaO-limpia di Verona; grandi giocate e momenti di puro spettacolosportivo quelli ammirati dal pubblico presente. Un'evento cheha visto impegnati coach Ambrosi e ben sei ragazzi in forza alFresko Volley: Fantoni Matteo, Hueller Andrea, JankovicMarko, Caliari Cristiano, Veronese Nicolò e Castagna Mirko.«L'All Star Game - conclude Francesco Pozzani - è stato unsuccesso e siamo davvero soddisfatti. L'evento, infatti, è statoun momento importante per tutto il movimento pallavolisticoveronese e ci ha permesso di raccogliere fondi da devolvere avarie iniziative benefiche». Matteo Dani

FRESKO VOLLEY

Una pioggia

di soddisfazioni

SAMBO&COSSATO E CALENDARIO 2013

“Insieme per Pediatria”

Da sinistra Michele Lodi, il dottor Cinquetti e Michele Cossato

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