Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

29
indice http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/indice.html 1 di 1 24/07/2006 14.34 Indice Introduzione L'uso dell'Amanita nel Kamchatka In una yurta siberiana Riconoscimento della specie I principi attivi Esperienze con Amanita muscaria L'Amanita muscaria in Italia Il nostro agarico sperimentato.. Psiconauti amanitinici Bibliografia minima

description

Very good stuff about this mushroom

Transcript of Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Page 1: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

indice http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/indice.html

1 di 1 24/07/2006 14.34

Indice

Introduzione

L'uso dell'Amanita nel Kamchatka

In una yurta siberiana

Riconoscimento della specie

I principi attivi

Esperienze con Amanita muscaria

L'Amanita muscaria in Italia

Il nostro agarico sperimentato..

Psiconauti amanitinici

Bibliografia minima

Page 2: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Psicoanuti - Amanita Muscaria http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_01.html

1 di 4 24/07/2006 14.35

L'USO DELL'AMANITA MUSCARIA FRA LE POPOLAZIONI DELLA KAMCHATKAG.H. Langsdorf (1809)

Il regno vegetale ha un enorme influenza e utilità per l'umanità, in quanto cifornisce la maggior parte dei vestiti, del cibo, delle bevande e dei ripari. Lascienza medica dei popoli primitivi è basata interamente sulla loroconoscenza di piante più o meno efficaci e l'esperienza di ogni giornoconferma il fatto che anche un certo numero di piante native delle nostreregioni sono note in molte nazioni non acculturate più di quanto lo siano anoi medesimi.

A riprova di ciò, descrivo di seguito la natura e gli effetti dell' agaricomuscario, che noi consideriamo estremamente velenoso ma che viene usatoda diversi abitanti dell'Asia nord-orientale come inebriante alla pari del vino,dei brandy, dell'arrack, dell'oppio, del kava e delle altre bevande usate nellealtre nazioni.

Durante la mia permanenza in Kamchatka ho avuto l'opportunità diraccogliere informazioni dettagliate sugli effetti di questo fungo, che cercheròdi descrivere ora brevemente.L'agarico muscario cresce quasi dappertutto in Kamchatka, nelle foreste dibetulla e nelle pianure secche. La sua presenza è abbondante Soprattuttonella parte centrale della penisola, specialmente attorno a Vishna Kamchatka e Milkova Derevna. In alcune annate se ne osservano un gran numero, ma inaltre la sua presenza è estremamente scarsa.

I Kamchadi li raccolgono solitamente durante i mesi più caldi, quelli di luglioe agosto; essi affermano che quelli che si seccano da soli nel terreno, sulgambo, e che sono un poco pelosi e vellutati al tatto nella parte inferiore delcappello, possiedono un effetto narcotico maggiore di quelli raccolti freschi eappesi a una corda per seccarli all'aria.

La dimensione è variabile, con diametri che possono raggiungere i 5-6 pollici.I funghi più piccoli, che sono di colore rosso vivo e ricoperti di numeroseprotuberanze verrucose bianche, sono considerati di gran lunga più "forti"negli effetti narcotici di quelli di grandi dimensioni, che hanno un colore rossopallido e poche macchie bianche.

Da quando si sono stabiliti contatti più vicini con i Russi, i Kamchadi si sonodedicati particolarmente al costume di bere vodka e hanno abbandonato ilconsumo dell'agarico muscario e lo usano con notevole profitto come mercedi scambio per acquistare le renne.

Il modo usuale di consumare l'agarico muscario consiste nel seccarlo enell'inghiottirlo in un solo colpo, arrotolato in forma di palla, senzamasticarlo; masticare l'agarico muscario è considerato pericoloso, poiché sidice che provoca disturbi digestivi.

A volte questi funghi sono cotti freschi e mangiati in zuppe o salse, poiché intal modo essi acquistano un sapore simile a quello dei funghi eduli ed hannoun effetto più debole e quando i funghi sono preparati in questo modo, nepuò essere mangiata una maggiore quantità senza risultati pericolosi.

Occasionalmente, i funghi vengono inzuppati nel succo di bacche, che unopuò in seguito bere a suo piacere come un vino genuino inebriante. Il succospremuto di mirtillo (Vaccinium uliginosum) è considerato molto adatto perquesto scopo, perché aumenta gli effetti inebrianti e in tal modo ci si puòaspettare di ottenere un risultato più potente con una quantità minore.

La predisposizione dei corpo o la suscettibilità agli effetti inebriantidell'agarico muscario non appaiono sempre le medesime, poiché il medesimoindividuo può a volte essere fortemente inebriato da un singolo fungo e inaltri momenti rimanere completamente sobrio dopo avere mangiato unadecina o una ventina di campioni. Ordinariamente, tuttavia, un fungo diagarico muscario grande o due piccoli sono sufficienti per offrire un giornoindimenticabile.

Page 3: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Psicoanuti - Amanita Muscaria http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_01.html

2 di 4 24/07/2006 14.35

Si dice anche che l'effetto narcotico aumenta bevendo in seguito larghequantità di acqua fredda.

Gli effetti narcotici iniziano a manifestarsi circa una mezzora dopol'ingestione, con tiramenti e scosse dei muscoli o con il cosiddetto "salto deltendine" (nonostante a volte questi effetti appaiano solo dopo una o dueore); ciò è gradualmente seguito da una percezione di cose che nuotanodavanti agli occhi, vertigini e sonno. Durante questo tempo, coloro chehanno mangiato una grande quantità di funghi spesso soffrono di un attaccodi vomito. I funghi arrotolati ingeriti in precedenza interi vengono quindivomitati fuori in una grossa forma gelatinosa, ma anche quando nellostomaco non rimane nemmeno un fungo, l'ebbrezza e lo stupore continuanoe tutti i sintomi dell'agarico muscario mangiato sono, in effetti, intensificati.Molti altri individui non vomitano mai, anche dopo aver mangiato numerosifunghi.

La natura dell'estasi dell'ebbrezza causata dall'agarico muscario assomigliaagli effetti del vino e della vodka, nel senso che essa rende inconscia lapersona inebriata e fa insorgere in chi lo consuma sensazioni che sono per lopiù gioiose, meno di frequente deprimenti. Il viso diventa rosso, gonfio epieno di sangue e l'inebriato si mette a fare e dire molte coseinvolontariamente.

Nelle fasi più lievi, come ho detto, si presentano stiramenti di tendine, manelle fasi più avanzate si presentano movimenti di stiramento dei limbi equindi l'inebriato spesso sembra danzare e fare i movimenti delle piùstrampalate pantomime con le mani. Similmente, i muscoli della testa e delcollo sono anch'essi in uno stato convulsivo costante; se qualcuno mangiafunghi in eccesso, viene preso da convulsioni genuine.

In base alle proprie affermazioni, le persone che sono lievemente inebriatesentono una luce straordinaria sui loro piedi e sono quindi abili nelmovimento corporeo e nell'esercizio fisico.

I nervi sono altamente stimolati e in questo stato il più lieve sforzo produrràeffetti molto potenti. Di conseguenza, se uno desidera camminare sopra unpiccolo bastone o della paglia, egli cammina e saltella come se gli ostacolifossero tronchi di albero. Se uno è solitamente predisposto al parlare, i suoinervi del parlare sono ora in attività costante ed egli rivela involontariamentesegreti, perfettamente consapevole delle sue azioni e consapevole del suosegreto, ma incapace di tenere a freno i suoi nervi. In questa condizione undanzatore danza e un musicista canta incessantemente. Altri corrono ocamminano piuttosto involontariamente, senza alcuna intenzione di muoversiverso luoghi in cui non desiderano affatto recarsi.

I muscoli sono controllati da un'attività incoordinata degli stessi nervi, noninfluenzati e non associati al potere di volontà superiore del cervello, e così èoccasionalmente accaduto che persone in questa fase dell'intossicazione sisono trovate guidate irresistibilmente verso canali, ruscelli, stagni, vedendo ilpericolo incombente di fronte ai loro occhi ma incapaci di evitare la mortecerta, evitata per l'assistenza di amici che sono giunti in soccorso. In questostato intenso e stimolato del sistema nervoso, queste persone compionosforzi muscolari di cui sarebbero completamente incapaci in altri momenti;per esempio, trasportano grossi pesi con la più grande facilità e testimonioculari mi hanno confermato il fatto che un individuo in uno stato di estasi daagarico muscario trasportò un sacco di farina pesante 120 libbre per unadistanza di 10 miglia, sebbene in qualunque altro momento egli sarebbestato in grado a malapena di sollevare un simile peso.

Ma la caratteristica più notevole e strana dell'agarico muscario risiede nelsuo effetto nell'urina. I Koriaki sanno da tempo immemorabile che l'urina diuna persona che ha consumato l'agarico muscario possiede un poterenarcotico e inebriante più forte dei medesimo fungo e che questi effettipersistono per molto tempo dopo l'assunzione. Per esempio, un uomo puòessere moderatamente inebriato per l'agarico muscario oggi e domani questaebbrezza moderata può essere completamente svanita ed essere ritornatototalmente sobrio; ma se egli ora beve una tazza della sua urina, diventeràmolto più inebriato di quanto non lo sia stato il giorno precedente. Non è pernulla raro, quindi, che persone che hanno mangiato l'agarico muscarioconservino la loro urina come se fosse un liquore prezioso, per berla non

Page 4: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Psicoanuti - Amanita Muscaria http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_01.html

3 di 4 24/07/2006 14.35

appena se ne presenterà l'occasione.

L'effetto inebriante dell'urina non si trova solo fra le persone che hannomangiato l'agarico muscario, ma anche in chiunque beva quest'urina. Fra iKoriaki è piuttosto comune per un uomo sobrio nascondersi in attesa di unuomo inebriato dal fungo e, quando questi urina, mettere segretamentel'urina in un contenitore, ottenendo in tal modo una bevanda stimolanteanche se non possiede funghi.

Per via di questo effetto particolare, i Koriaki hanno il vantaggio di poterprolungare la loro estasi per numerosi giorni con un piccolo numero difunghi. Supponiamo, per esempio, che sono necessari due funghi perun'ebbrezza ordinaria; quindi la sola urina è sufficiente per mantenerel'ebbrezza il giorno seguente. Al terzo giorno l'urina possiede ancora effettinarcotici, e quindi sene può bere un poco, mangiando congiuntamente unpoco di fungo, anche solo mezzo agarico; ciò rende possibile mantenerel'ebbrezza e garantire un forte "liquore" per il quarto giorno. Continuandocon questo metodo è possibile, come si può facilmente vedere, mantenerel'ebbrezza per una settimana o più, avendo a disposizione solo 5-6 funghi.

Ugualmente notevole e strano è la sostanza narcotica estremamente sottileed elusiva contenuta nell'agarico muscario, che mantiene sempre la suaefficacia e può essere trasmessa ad altre persone: l'effetto dell'urina da unmangiatore di un solo e medesimo fungo può essere trasmesso a unaseconda persona, l'urina di questa seconda persona produce effetti in unterzo e similmente, rimanendo immutato con il passaggio dei principi attiviattraverso gli organi digestivi, l'effetto appare in un quarto e in un quintoindividuo.

Per quest'altra notevole osservazione riguardante la natura dell'agaricomuscario sono in debito a Steller, il quale, nella sua descrizione della regionedella Kamchatka [p. 240] afferma quanto segue: "Mi è stato raccontato dagente credibile, sia presso i Russi che presso i Koriaki, che la renna difrequente mangia questo fungo (come altre specie, di cui vanno ghiotte),dopo di che esse cadono a terra e si agitano per un certo periodo di tempocome se fossero ubriache e quindi cadono in un lungo sonno. Quando iKoriaki trovano una renna selvatica, quindi, essi le legano le zampe sino ache gli effetti del fungo non sono svaniti e solo in seguito la uccidono; perchése uccidessero l'animale quando sta dormendo o è ancora delirante, coloroche ne mangiassero la carne subirebbero anch'essi gli effetti del fungo".

Nonostante abbia fatto numerosi sforzi per trovare qualcosa sopra i pericoli oi possibili effetti mortali dell'agarico muscario, non ho potuto ottenerenessuna informazione soddisfacente a riguardo.

I Koriaki preferiscono l'agarico muscario alla vodka dei Russi e affermano chedopo aver mangiato questo fungo un uomo non soffre più di mal di testa e dialtri effetti.

È vero che in casi estremamente rari (di cui nessuno ricorda un esempiospecifico) individui che hanno consumato una quantità estremamentestraordinaria di funghi sono morti in convulsioni, privi dei sensi e di parola,dopo sei od otto giorni. Tuttavia, non è riportato che il consumo moderatoabbia mai portato alcun pericoloso effetto postumo.

Se, contrariamente alle aspettative, il consumo immoderato di agaricomuscario dovesse essere seguito da pressione allo stomaco o da qualchealtro disturbo, due o tre cucchiai di grasso, burro od olio sono considerati unrimedio infallibile che può alleviare qualunque effetto spiacevole.

V'è chi, nella penisola della Kamchatka, beve un bicchiere di succo di mirtillo(Vaccinium uliginosum) in cui è stato mescolato agarico muscario ogniqualvolta ha mal di stomaco, una colica o altri disturbi e considera questomedicinale come un rimedio universale.

Non sono stato in grado di ottenere alcuna risposta soddisfacente alladomanda se il sapore o l'odore dell'urina cambiano con l'assunzione diagarico muscario. Forse questo fungo, alla pari della turpentina, l'asparago ealtre sostanze, impartiscono un sapore o un odore speciali, generalmentepiacevoli, all'urina.

Page 5: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Psicoanuti - Amanita Muscaria http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_01.html

4 di 4 24/07/2006 14.35

La natura dell'agarico muscario, quindi, offre agli scienziati, ai medici, ainaturalisti un oggetto di studio: la nostra materia medica potrebbe forseessere arricchita con uno dei rimedi più efficaci e i medici giudiziosipotrebbero trovare nell'agarico muscario il più potente rimedio da applicareal corpo nei casi di paralisi o di altri disturbi alle estremità.

[da Georg Heinrich von Langsdorf, 1809, Einige Bemerkungen die Eigenschaften des Kamtschadalischen Fliegenschwammes betreffend, Ann.Wetter. Gesellgesam. Naturk., vol. 1(2), pp. 249-256; versione inglese inWasson, 1968:246-251.]

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 6: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - In una Yurta Siberiana http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_02.html

1 di 2 24/07/2006 14.35

IN UNA YURTA SIBERIANAJ. Enderli (1903)

Il seguente brano è tratto da un racconto di un viaggiatore tedesco che, agliinizi di questo secolo, passò diversi mesi presso alcune famiglie di Koriaki,potendo quindi osservarne i costumi. La yurta è la tipica capanna dellepopolazioni nomadi siberiane. [Tratto da: J. Enderli, 1903, Zwei Jahre den Tschuktschen und Korjaken,Petermanns Geographische Mitteilung, Gotha, pp. 183-184; versione inglesein Wasson, 1968:261-264.]

Dietro ordine dell'uomo, la donna cercò in un vecchio sacco di cuoio, nelquale erano ammucchiati l'uno sull'altro gli oggetti più disparati, ed estrasseun piccolo pacco avvolto in una pelle sudicia, dal quale prelevò alcunicampioni di agarico muscario vecchi e secchi. Essa si sedette per terra vicinoai due uomini e si mise a masticare accuratamente i funghi. Dopo averlomasticato, estrasse dalla bocca il fungo e lo arrotolò fra le sue mani nellaforma di un piccolo salsicciotto. La ragione di ciò risiede nel fatto che il fungoha un sapore molto spiacevole e nauseante, per cui un uomo che intendemangiarlo lo passa sempre prima a qualcun altro per farlo masticare e perdeglutire in seguito l'intero salsicciotto, come una pillola. Quando ilsalsicciotto di fungo fu pronto, uno degli uomini lo inghiottì immediatamentecon ingordigia, spingendolo nella gola con le sue dita incredibilmente sudicie,dato che i Koriaki non si lavano mai le mani in tutta la loro vita.

Gli effetti del veleno si manifestarono dopo che gli uomini avevano ingoiato ilquarto fungo. I loro occhi assunsero un aspetto selvaggio (non uno sguardoglaciale come si osserva negli ubriachi), con un bagliore positivamenteaccecante, e le loro mani si misero a tremare nervosamente. I loromovimenti divennero goffi e improvvisi, come se gli uomini avessero perso ilcontrollo dei loro arti. Entrambi erano ancora pienamente consapevoli.

Dopo alcuni minuti essi furono sopraffatti da una profonda letargia e simisero quietamente a cantare canzoni monotone improvvisate, il cuicontenuto era approssimativamente questo: "Il mio nome è Kuvar, e sonoubriaco, sono allegro, mangerò sempre i funghi", e così via.

Il canto divenne sempre più brioso e alto, interrotto di tanto in tanto daparole gridate velocemente; l'aspetto selvaggio e animalesco dei loro occhidivenne ancora più evidente, il tremore degli arti più intenso e la partesuperiore dei loro corpi si muoveva ancora più violentemente. Questacondizione durò per una decina di minuti. Entrambi gli uomini furono invasida un attacco di esaltazione. Essi scattarono improvvisamente dalle lorosedie e si misero a chiedere ad alta voce e selvaggiamente i tamburi. (Ognifamiglia possiede dei tamburi in forma di disco di pelle di renna, che vengonousati per scopi religiosi). Le donne portarono immediatamente i tamburi e limisero nelle mani degli uomini. E ora essi si misero a danzare e a cantare inmaniera indescrivibile, un tambureggiamento assordante e una corsaselvaggia dentro la yurta; essi gettavano via ogni cosa senza cura, sino a chenon furono completamente esausti. Improvvisamente collassarono comemorti e caddero in un profondo sonno; mentre dormivano, la salivafuoriusciva dalle loro bocche e le loro pulsazioni divennero notevolmentelente.

È questo sonno che provoca loro la più grande gioia; essi fanno dei bellissimisogni fantasiosi. Questi sogni sono notevolmente sensuali e i dormientivedono ciò che desiderano.

Dopo una mezz'ora i due uomini si risvegliarono più o meno nel medesimomomento. Gli effetti del veleno erano diminuiti ed entrambi erano inpossesso dei loro sensi, ma il loro passo era incerto e convulso. Presto,tuttavia, gli effetti dei veleno apparvero nuovamente; gli uomini furonoassaliti da un nuovo attacco di esaltazione. Quindi caddero nuovamenteaddormentati; si risvegliarono per un breve tempo in piena coscienza, sino ache non furono assaliti da un ulteriore attacco di esaltazione. Gli attacchicontinuarono seguendo questo ciclo ancora per alcune volte, ogni volta menoviolenti. Si sarebbero probabilmente fermati del tutto dopo alcune ore, seessi non avessero usato un altro metodo che avrebbe rinnovato l'intensitàdell'intossicazione.

Page 7: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - In una Yurta Siberiana http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_02.html

2 di 2 24/07/2006 14.35

Sembra che il veleno dell'agarico muscario venga espulso nell'urina e questa,quando un uomo la beve, produce i medesimi effetti dell'agarico muscario.Poiché questi funghi sono relativamente rari in queste regioni, essi hanno unprezzo alto fra i Koriaki e questi lo considerano quindi troppo prezioso persciupare la loro urina, i cui effetti sono identici a quelli del fungo.

Osservai a questo punto che una donna portò all'uomo risvegliatosi unpiccolo contenitore di latta, nel quale egli versò la sua orina di fronte a tutti.Il contenitore è usato esclusivamente per questo scopo e i Koriaki lo portanosempre con sé, anche durante i viaggi. L'uomo appoggiò il contenitore perterra dietro di lui; l'urina era ancora calda e il suo vapore saliva densamentenella fredda yurta, quando il secondo mangiatore di funghi, che si era appenasvegliato, vide il contenitore dell'urina vicino a lui, lo afferrò senza proferireparola, e bevve alcuni ampi sorsi. Poco dopo il primo uomo, l'attuale"proprietario dell'urina", lo seguì nell'esempio. Dopo poco tempo l'urina cheavevano bevuto iniziò a dare i suoi effetti e i sintomi dell'intossicazionesalirono violenti, come lo erano stati in precedenza.

Il sonno si alternava ad attacchi di frenesia e a momenti di completa calma.l'intossicazione veniva intensificata ad ogni bevuta di urina. Le danzefrenetiche e le gare di bevute continuarono così per tutta la notte, ed eraquasi il pomeriggio del giorno seguente quando i Koriaki si ripresero dal lorostato stuporoso. L'urina restante venne attentamente conservata, per essereusata in un'occasione successiva. Anche quando viaggia e lascia il suoinsediamento in una condizione di semi-ubriachezza, il koriako non disperdemai la sua orina; egli continua a raccoglierla nel contenitore che porta con séper questo scopo.

Questa è la gioia più grande, il trattenimento più allegro ch un koriakoconosce, ed egli lo attende con impazienza per tutto l'anno.

I Koriaki credono che l'agarico moscario, a differenza del l'alcool, ha il poteredi rivelare il futuro all'uomo che lo consuma; se, prima di mangiare il fungo,l'uomo recita sopra di esso certe formule, pronunciando il suo desiderio divedere il futuro il desiderio si realizzerà in sogno.

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 8: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Riconoscimento della Specie http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_03.html

1 di 4 24/07/2006 14.35

RICONOSCIMENTO DELLE SPECIE

Amanita muscaria L. ex Fr.

CAPPELLO: di colore variabile dal giallo dorato all'arancione al rossoscarlatto, con verruche bianche o giallastre più o meno numerose; dapprimaemisferico, poi convesso e infine appianato o leggermente concavo, deldiametro di 8-20 cm. Bordo striato negli esemplari adulti. Cuticolaleggermente viscosa con resti lanuginosi di velo o sole verruche. Carnebianca, immutabile, soffusa di giallo sotto la cuticola, consistenza media;trattata con acido solforico si colora di bruno chiaro.

LAMELLE: bianche o sfumate leggermente di color crema, fitte, libere,larghe, con filo finemente denticolato.

GAMBO: cilindrico, ingrossato alla base, lungo 15-28 cm, di colore bianco,striato al di sopra dell'anello, che è ampio, molle, membranoso. La volva ècostituita di molti cercini concentrici di verruche aderenti.

SPORE: bianche in massa, ialine (trasparenti) al microscopio, lisce, ovoidali.Trattate con iodio si colorano in blu-nero (dimensioni medie 10,3 x 8 nm).

HABITAT: Cresce in gruppi, qualche volta in cerchi, specialmente sottobetulle e conifere e più raramente sotto altre latifoglie.

EPOCA DI COMPARSA: Da agosto a novembre in Europa, da giugno aottobre nell'America del Nord.

DISTRIBUZIONE: Europa, America boreale, Africa australe e settentrionale,Asia settentrionale, Giappone. In Italia è presente in quasi tutta la penisola,così come in Sardegna e in Corsica, ma non in Sicilia.

NOTE: Questa specie è pressoché inconfondibile allo stato adulto, per via delcappello colore scarlatto cosparso di macchie verrucose biancastre. Tuttavia,sarà il caso di sottolineare il fatto che queste verruche biancastre possononon essere presenti, asportate da cause accidentali quali gli agentiatmosferici. È stata per questo a volte confusa con l'A.caesarea (l'ovulobuono) o meglio, i raccoglitori di questo prelibato fungo edule l'hanno a volteconfuso con l'A. muscaria. In quest'ultima il colore del gambo e delle lamelleè bianco o bianco-crema, mentre in A. caesarea è un giallo netto.

L'unico concreto rischio del raccoglitore di agarico muscario di confonderlocon un fungo velenoso si presenta quando esso viene raccolto nel suo stadiodi sviluppo iniziale, ancora in for-ma di ovulo. Le Amanite, compresa latemibile A. phalloides, nascono da un ovulo, e nonostante le forme iniziali diA. phalloides e A. muscaria siano facilmente distinguibili fra loro, ilraccoglitore di agarico muscario deve fare attenzione a non sopravvalutare lesue abilità di tassonomista. Una buona regola consiste nell'evitare i campionidi agarico muscario quando: sono privi delle verruche bianche sul cappello; ilcolore di questo non è rosso scarlatto bensì scolorito; non si ha certezzaassoluta dell'identificazione di campioni raccolti nel loro stadio iniziale.

Page 9: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Riconoscimento della Specie http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_03.html

2 di 4 24/07/2006 14.35

Amanita pantherina DC. ex Fr.

CAPPELLO: bruno grigio di varia tonalità, più scuro al centro, spesso consfumature olivastre negli esemplari giovani, cosparso di verruche bianche ocolor crema; dapprima emisferico e poi appianato; diametro tra i 5 e i 10cm; margine inizialmente involuto, striato in modo caratteristico; cuticolaprima viscosa e poi asciutta, talvolta con brandelli penduli di velo verrucoso,specialmente al centro; carne bianca che diventa bruno scuro pertrattamento con idrossido di potassio.

LAMELLE: bianche, libere, curve, smussate verso il bordo,attenuato-arrotondate verso il gambo, fitte.

GAMBO: un poco assottigliato verso l'alto e con la base bulbosa, alto 6-10cm, del diametro di 1-2 cm, bianco, liscio, con un anello pure bianco postopiuttosto in basso; la base bulbosa conserva i resti della volva sotto forma dianelli concentrici; carne bianca, consistente.

SPORE: bianche in massa, ovoidali, lisce, ellittiche, con una piccolaprotuberanza ad una estremità (dimensioni medie 11 x 9,5 mm).

HABITAT: Presente nei boschi di latifoglie, specie sotto le betulle, dipreferenza su terreno calcareo o argilloso, e nei boschi di conifere nelle zonemontane, nelle radure e nelle brughiere boschive, a substrato più o menosiliceo.

EPOCA DI COMPARSA: da luglio a ottobre.

DISTRIBUZIONE: Asia, Giappone, America del Nord, Africa del Nord,Europa. In Italia è presente in quasi tutta la penisola, esclusa forse laSardegna.

Page 10: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Riconoscimento della Specie http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_03.html

3 di 4 24/07/2006 14.35

NOTE: È grossolanamente confondibile con alcune altre Amanitecaratterizzate dalla presenza delle verruche sul cappello, in particolare con laspecie commestibile A. rubescens, la cui carne tuttavia si tinge di un colorrosato quando tagliata.

ATTENZIONE!!!!!

Page 11: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Riconoscimento della Specie http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_03.html

4 di 4 24/07/2006 14.35

L'Amanita Falloide è Mortale!

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 12: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Principi Attivi http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_04.html

1 di 1 24/07/2006 14.35

I PRINCIPI ATTIVI

Amanita muscaria e A pantherina producono numerose sostanze, fra cuidiversi alcaioidi. I principali responsabili degli effetti psicoattivi del fungosono considerati l'acido ibotenico il muscimolo, due alcaloidi isossazolici. Ilmuscimolo è ritenuto 5-10 volte più attivo dell'acido ibotenico.

In una recentissima indagine biochimica svolta su campioni di Amanitamuscaria raccolti in diverse località del Piemonte, è risultato che laconcentrazione dei due composti è sempre più elevata nei cappelli che neigambi, con valori medi nel fun fresco di 0,38 g/kg di muscimolo nel cappellocontro lo 0,08 kg nel gambo e di 0,99 g/kg di acido ibotenico nel cappelicontro lo 0,23g/kg nel gambo (Gennaro et al., 1997). Durante il processo diessiccazione del fungo, l'acido ibotenico subisce una decarbossilazione e sitrasforma in muscimolo, il principio più attivo. La quantità di muscimolonecessaria per consegui effetti psichici è di 7-15 mg. Gli effetti compaionocirca un'ora dopo l'assunzione e il loro culmine si presenta circa tre ore dopol'assunzione. Tuttavia, l'azione del solo muscimolo, o congiuntamentedell'acido ibotenico, non sembra indurre la totalità degli effetti percepiticonsumando il fungo secco ed è quindi possibile che altri composti presentinel fungo concorrano nell'indurre gli effetti visionari.

Altri studi avrebbero evidenziato una concentrazione dei principi attivimaggiore nei carpofori estivi che in quelli autunnali e maggiori nei carpoforigiovani che in quelli adulti. Ancora, gli alcaloidi isossazolici sembrano esserepiù concentrati nello stato di carne del cappello che si trova appena sotto lacuticola oltre che in questa medesima.

I cappelli di agarico muscario, specie se grandi, non si essicano facilmente etendono a marcire e a fare i vermi. L'asportazione delle lamelle dai cappellifacilita il processo di disidratazione senza ridurre eccessivamente il contenutodi principi attivi.

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 13: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Esperienza con Amanita Muscaria http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_05.html

1 di 3 24/07/2006 14.35

ESPERIENZE CON AMANITA MUSCARIA

Antonio Bianchi

Parlare dell'esperienza con Amanita è piuttosto difficile, poiché gli effettidipendono dal fungo, dalla persona che sta facendo l'esperienza edall'ambiente in cui l'esperienza ha luogo. Abbiamo fatto un piccolo numerodi esperienze (sei volte) con un gruppo di cinque persone. All'inizio eravamoin sei, ma un persona si fermò alla prima esperienza, essendole risultataspiacevole.

Abbiamo trovato, in accordo con i dati riportati nella lette ratura, che lavariabile più importante è il periodo stagionale i cui il fungo viene raccolto. Ifunghi più potenti erano stati raccolti attorno alla metà di agosto, quando lastagione fruttifera fungina era agli inizi. Nei funghi raccolti in settembre glieffetti narcotici e fisici erano predominanti, mentre in quelli raccolti in agostoerano più pronunciati gli effetti "visionari" psichedelici. La quantità di drogavariava da 1-2 funghi raccolti in agosto a 4-5 funghi raccolti verso la metà disettembre.

Ovviamente, la personalità dei singoli individui, le loro motivazioni, attitudini,umori e l'esperienza passata sono fattori importanti in tutte le esperienzepsichedeliche. Infatti, gli interessati alle esperienze "meditative" eintrospettive hanno trovato gli effetti dell'Amanita muscaria più vicini aquesta sensazione mentre persone interessate solamente al "viaggio" l'hannotrovata troppo spiacevole". L'interazione di gruppo è apparsa insignificante,perché l'effetto della droga è molto individuale e ciascun individuo desiderarestare solo con se stesso. Forse ciò è determinato dall'assenza di una guida,una persona con una certa familiarità con la droga. Non abbiamo analizzatol'importanza delle aspettative e delle credenze ma è importante notare chel'esperienza più vicina all'introspezione di carattere religioso o transpersonaleè stata provata da persone che avevano una forte aspettativa di una "visionereligiosa" e con una qualche conoscenza delle "credenze sciamaniche". Unaltro aspetto importante di questo fungo è la dieta (il digiuno prima diassumerlo): cibo leggero per i due o tre giorni precedenti e un giorno didigiuno aiutano a ridurre la nausea nella fase iniziale degli effetti e apermettere uno svolgimento "rilassato" dell'esperienza.

L'esperienza con Amanita muscaria può essere distinta in tre fasi: in unaprima fase predominano i sintomi fisici di nausea e di vomito (il vomito èraro mentre si presenta quasi sempre una forte sensazione di nausea); nellaseconda fase predomina l'effetto narcotico, mentre nella terza possonopresentarsi visioni e allucinazioni.

La caratteristica più particolare dell'esperienza con Amanita risiede nellaseconda fase. In questa, si possono avere differenti livelli di effetto narcotico,incluso il sonno con sogni normali o "particolari". In questi ultimi si hannovisioni brillanti, piene di colori, caratterizzate da una particolare sensazionedi "lucidità". Ciò non viene sempre provato, ma si è verificato in cinque casinel corso di due esperienze (in agosto). In questi sogni il sognatore èconsapevole del fatto che sta sognando e prova una sensazione di "realtà" diciò che sta vivendo. Tre persone, durante questa fase, riportarono di sentirsicontemporaneamente addormentate e consapevoli dell'ambiente circostante, di aver udito ogni suono e di aver ricordato ogni cosa che era accaduta nella stanza durante l'esperienza. È in questa fase che si può provare l'esperienzadi conversare con "qualcuno" dentro se stessi. Nella terza fase abbiamoprovato una modifica dello stato di coscienza più tipica, con cambiamentinella prospettiva del corpo, con la sensazione di essere divisi in due, con unaparte di se stessi che rimaneva nel lato sinistro di questo corpo. Nella terzafase si sono presentati anche stordimento e disorientamento, con qualchedifficoltà nella coordinazione motoria. In tutti i casi questa esperienza si èpresentata come uno stato simile al sogno: uno stato in cui una personaesperienza la realtà come un mondo interiore, con una forte introspezione. Avolte si è presentata una sensazione di cambiamento negli oggetti, condistorsioni percettive e sensoriali, un senso di espansione corporea versol'ambiente circostante o una straordinaria modifica sensoriale. Tutti eranoconsapevoli di essere in uno stato insolito di coscienza, ma il senso dell'egosi manteneva attraverso tutta l'esperienza.La fantasia aumentava con l'aumento degli effetti (interfaccia fra la prima ela seconda fase), con una aumentata finezza e vivacità: le persone

Page 14: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Esperienza con Amanita Muscaria http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_05.html

2 di 3 24/07/2006 14.35

provavano un particolare tipo di immaginazione, dove i pensieri sonoimmediatamente tradotti in immagini. Ciò è accaduto a sei persone.

Durante l'esperienza con Amanita, gli individui accusavano mancanza diattenzione, fortemente coinvolti nelle immagini e nelle sensazioni interne edifficoltà nel dirigere la concentrazione.

Non è stato riportato alcun effetto sulla memoria, che non risultavamenomata nel corso delle esperienze. Nessuno ha riportato sensazioni diirritazione, collera, vergogna, colpevolezza o altre sensazioni negative.Le sensazioni di carattere sessuale e di amore, di gioia e di beatitudine eranoassenti. Qualcuno ha riferito di una marcata sensazione di distacco e di noncoinvolgimento emotivo. Il controllo dell'esperienza, del pensiero edell'immagine era piuttosto ridotto a causa della riduzione del fattorevolitivo: la persona accettava questa situazione con distacco e assenza dialcuna critica.

Penso che la qualità più potente dell'Amanita muscaria consiste nellasensazione di silenzioso parlare con se stessi, cioè il tipo di dialogo interno,dove si ha la sensazione di ottenere importanti rivelazioni sulla propria vita,una sensazione che si conserva per lungo tempo dopo l'esperienza.

È necessario fare maggiore ricerca, in particolare con gruppi selezionati diindividui.

Credo che questo fungo potrebbe avere molte cose da insegnarci.

[Estratto da: Psychedelic Monography & Essays, 1991:228-232.]

UN'ESPERIENZA CON AMANITA PANTHERINA

Jonathan Ott

Nella primavera del 1975 raccolsi alcuni campioni di Amanita pantherinavicino a Tenino, nello stato di Washington. Ridussi a fette i funghi e li rosolai e li divisi in sei porzioni, ciascuna dellequali era costituita da circa una mezza tazza di materiale. Le sei porzioni furono ingerite da me e da altri cinque amici, uno dei quali

Page 15: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Esperienza con Amanita Muscaria http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_05.html

3 di 3 24/07/2006 14.35

ingerì solo una mezza dose e la rimanente metà la ingerì, assieme allaporzione piena, un altro dei miei amici. Tutti quanti apprezzammo il saporedel fungo.

Trascorsa un'ora, conclusi che il dosaggio era troppo basso e mi ritirai nellamia casa per fare un fuoco e per studiare. Dopo circa 90 minutidall'ingestione, tuttavia, mentre iperventilavo nella stufa a legna neltentativo di accendere il fuoco, notai che stavo provando cambiamenti nellapercezione visiva. Questi effetti divennero più forti nell'ora successiva ederano caratterizzati dalla percezione di una "qualità viva ' negli oggettiinanimati, movimenti ondulatori nel campo visivo come un quadro di VanGogh (tuttavia, nessuna percezione di colore era associato a questomovimento, come è comune provare in seguito a ingestione di LSD,psilocibina o mescalina) e lieve distorsione della percezione della grandezza,della distanza e della profondità. Erano prominenti anche allucinazioni uditive- specialmente l'effetto, chiamato nello yoga "suoni anahata"- di udire suonifini acuti come campane o corde di violino. Provavo solamente una leggeramenomazione della coordinazione motoria e dell'equilibrio, come potrebbeessere prodotto da una piccola quantità di etanolo, equivalente a due o trelattine di birra. Al contrario dell'effetto dell'etanolo, tuttavia, non era difettonel linguaggio o obnubilamento della coscienza. Mentre sentivo come se la mia coscienza fosse in qualche modo rimossa edistante dall'ambiente circostante, provai una sensazione di grandechiarezza, come spesso ho provato in seguito all'ingestione di funghipsilocibinici. Mi sembrava che l'effetto psichico emanasse dal "chakra ajna", ilcosiddetto "terzo occhio" - collocato sopra e in mezzo ai due occhi. Nonprovai spasmi muscolari, crampi, vomito, o nausea di alcun tipo. L'esperienzafu totalmente piacevole e durò circa sette ore.Ero incantato dalla qualità unica dell'effetto; mentre trovo che gli effettipsichici dell'LSD, dei funghi psilocibinici e del peyote sono in un certo qualmodo simili, sentivo che A. pantherina era piuttosto differente.

Fra i cinque amici, due provarono una lieve nausea e solo uno si sentìsonnolento. Questa persona dormì per circa un'ora e si svegliò con lasensazione di sentirsi rinfrescato. Altri due amici affermarono che non avevano mai provato nulla di più forte come allucinogeno. Uno di questi amici- la persona che aveva ingerito mezza dose in più degli altri - provò unareazione dissociativa completa e non fu in grado di comunicare con gli altridel gruppo per circa cinque ore.Mentre era in questo stato, cercava periodicamente di articolare i suoipensieri, ma era totalmente incapace di comunicare. Durante questa fasedella sua intossicazione, stavamo parlando della storia dell'A. muscaria edell'ingestione di urina in Siberia. Il soggetto che era nello stato dissociatoriportò di aver provato sogni vividi che erano associati, attraverso unafantasia bizzarra, ai temi delle conversazioni che avevamo fatto attorno a lui.Dopo circa cinque ore di esperienza dissociativa, il soggetto iniziò a ristabilireil contatto con le altre persone e nel giro di 90 minuti era completamenterazionale, sebbene agitato e impaurito. Nessuno di noi provò effetti postumi.

[Estratto da j. Ott, 1976, Psycho-mycologicA Studies ofAmanitT From AncientSacrament to Modern Phobia, J.Psyched.Drugs, 8:27-35.]

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 16: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - L'amanita Muscaria in Italia http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_06.html

1 di 3 24/07/2006 14.35

L'AMANITA MUSCARIA IN ITALIAPierluigi Cornacchia

L'Amanita muscaria è molto diffusa in Italia, specie al nord, ma malgrado ciòe malgrado le popolazioni contadine conoscano il fungo da secoli, pochissimietnologi e antropologi si sono dati la pena di raccogliere informazioni alproposito. Solo alcuni etnoiatri (studiosi di medicina popolare) hannoraccolto, come si vedrà, scarse notizie attorno agli avvelenamenti accidentalie ai rimedi popolari contro tale calamità. Assolutamente nulla, invece, si trova sugli altri funghi allucinogeni che, comeriferisce proprio questo libro, crescono anche in Italia.

Di fronte all'impossibilità di conoscere le abitudini popolari sull'usodell'Amanita (specialmente su un eventuale uso voluttuario) si sono fatedelle ricerche "sul campo", interrogando i vecchi e, talvolta, alcuni micologidilettanti in diverse aree geografiche in cui fosse segnalata una qualchefamiliarità popolare con l'Amanita. Malgrado ciò e malgrado, come si vedrà,in varie regioni d'Italia l'Amanita fosse mangiata, gli italiani sembrano essereun popolo di quelli che Wasson indica come profondamente micofobi.

Nota con i nomi di:- ovolo malefico, uovolacio, agarico moscarico, tignosa dorata (in italiano)- cocch velenus, cocch bastard (nel dialetto milanese)- bolè brut, bolè fauss (nel dialetto piemontese)- ovol matt (nel dialetto bolognese)- coco mato (nel dialetto veneto)

È testimoniato che nell'Ottocento, in Francia, l'Amanita muscaria eradiffusamente consumata come alimento previa accurata preparazione che letoglieva le proprietà allucinogene. Secondo quanto confermano i micologinostrani del XIX secolo, essa veniva analogamente usata anche nellapenisola. Antonio Venturini, in due studi del 1842 e del 1856, conferma chel'Amanita era ben conosciuta dai nostri avi.Nel lavoro del 1842 scriveva infatti: "Tutti i villici della riviera benacese esegnatamente quelli di Toscolano, di Maderno, di Gaino e di altre terrevicine, conoscono quanto quel fungo possa nuocere, se mangiato senzapreparazione: ma non per questo essi lo temono, ché anzi lo vanno cercandoe come fungo di conserva lo preferiscono a tutti gli altri".

A queste altre località, sulla base di ulteriori e precedenti studi si aggiunsero:- provincia di Bergamo (Cima, 1826)- Gabbiano (MN) e al Bosco Fontana (Bianchi, 1907)- le Groane a Limbiate; nei corriletti in Lomellina, nel bosco Rotone di Pavia eanche nel bergamasco, ma assai di rado (Spadolini, 1890)- ai Campi Flegrei presso Napoli, dove un contadino, secondo latestimonianza oculare di F. Cavara, ne raccoglieva per cibarsi regolarmente- nei boschi e nelle conifere della Liguria, del Piemonte, della Lombardia, delCanton Ticino, del Veneto, della Venezia Tridentina, delle Marche, dellaToscana, del Lazio, della Campania e della Sicilia dove cresce copiosissimo(Bresadola, 1932).

F. Cavara (1897) confermava che in Vallombrosa (Firenze) l'Amanítamuscaria veniva comunemente consumata e affermava: "Posso assicurare,per relazione di molti, che in alcuni paesi di Toscana, per esempio sopraPontassieve, nel tardo autunno questo agarico viene raccolto in quantità emesso a purgare in mastelli o bacinelle la cui acqua è rimutata ogni giorno, eciò per 10 o 12 giorni, dopo di che viene ammannito alla stessa guisa deglialtri funghi, mangiato e trovato eccellente. Occorre per ciò fare che lastagione sia fredda".

Tali informazioni sono state verificate direttamente sul campo. Nei paesi diReggello, Saltino, Pian di Melosa e Vallombrosa sono state raccolte alcunetestimonianze di anziani abitanti di quei luoghi. L'ovolo malefico, così lochiamano correttamente da quelle parti, era abitualmente consumato dopodebite preparazioni (bollitura con aceto, conservazione sotto sale, spurgo conacqua corrente). Secondo le testimonianze, l'uso di cibarsi di questo fungo,durato fino all'inizio della 2'guerra mondiale, era dovuto unicamente aproblemi di ordine economico.

Page 17: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - L'amanita Muscaria in Italia http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_06.html

2 di 3 24/07/2006 14.35

Mentre venivano venduti sulla piazza di Firenze i funghi migliori e più buoni (iporcini per esempio), in proprio si consumava l'Amanita muscaria, perchénon c'era altro.

Ma l'uso di questi funghi non ha mai dato problemi di ordine patologico, nétanto meno ha mai causato decessi. Un'anziana signora diceva di non avermai sentito dire che l'uso del fungo avesse causato vomito, "torpore",ebbrezza o eccitazione mentale.

L'Amanita muscaría veniva raccolta in maggio e ottobre. Era conservata in"bigonce" (recipienti di legno di castagno) e messe a spurgare per 30-40-50giorni. A.Venturi, nel suo lavoro del 1842, riferiva invece a proposito dell'usoche se ne faceva sul lago di Garda: "Nella nostra riviera si costuma far bollirel'agarico moscarico in un'abbondante quantità di acqua, e di metterlo doponella salamoja. Lo stesso si pratica in Russia e in Lapponia". Da tutto ciòsembra chiaro che l'Amanita muscaria, in Italia, è stata studiata solo sottol'aspetto medico-farmacologico e botanico, mentre mancano studi dicarattere sociologico e antropologico.

Sembra che in Liguria, nella zona delle Cinque Terre (località che per moltotempo è stata culturalmente e geograficamente isolata) i contadini usasserocibarsi dell'Amanita muscaria avendo la precauzione di togliere la pellicolarossa che ricopre il cappello. Anche nel bresciano sembra che si consumasseil fungo dopo averne "squamato" il cappello. E lo stesso sembra avvenissenelle vallate bergamasche. Sull'uso alimentare e non voluttuariodell'Amanita, Paolo Mantegazza nel 1871 precisava: "Tra noi non si è maistudiata l'Amanita come sostanza inebriante, ma come veleno o comealimento; e le contraddizioni che si trovano nei diversi scrittori dimostrano lanecessità che si ristudi più profondamente questa questione".

Malgrado tante e concordi testimonianze non è detto che l'Amanita muscaria,alla stessa stregua di altre droghe potenziali (belladonna, mandragora,stramonio, cicuta, ecc.) non possa essere stata usata in tempi a noi lontanianche a fini edonistíci.

I procedimenti empirici inventati dai nostri progenitori che permettevano unuso alimentare scevro da pericoli di avvelenamenti deve essere statopreceduto da un contatto con il fungo anche in una dimensione più ampia diquella semplicemente alimentare. Forse la mancanza di una salda "memoriacollettiva" ha fatto sottovalutare e poi cancellato esperienze "irrazionali" diricerca dell'estasi e oggi si possono solo fare delle supposizioni. In ogni caso,ritrovare le tracce di eventuali tentativi è un'impresa veramente ardua, senon impossibile.

Sulle esperienze contemporanee riferite nella letteratura micologica basti ciòche scrivono Arietti e Tomasi "della diretta quanto involontaria esperienza delprofessor Valerio Giacomini, proprio al termine dei suo internamento in uncampo di prigionia in Germania durante l'ultimo conflitto. Approfittando diuna certa libertà concessa dalle sopraggiunte truppe alleate, alcuni suoisoldati pensarono di integrare le ancor scarse razioni alimentari con un piattodi funghi raccolti nel vicino bosco, e come gli altri la sera ne mangiò anche ilGiacomoni. Appena coricato, e senza alcun disturbo gastrico malgrado lostato di denutrizione, accusò non sgradevoli sensazioni di ebbrezza e diesilarismo: gli fu subito palese che i funghi ingeriti appartenevanoall'Amanita muscaria, ma da buon conoscitore dei suoi effetti nelle regionidel nord, non se ne preoccupò, e attese semplicemente di potersi liberare deiprincipi attivi attraverso la diuresi.

"Questa nostra tesi trova poi ulteriore conforto in uno scritto del dottorTeyro, apparso su La Domenica del Corriere, e richiamato dal noto micologoG. Ferri (1934) che lo commenta brevemente, riportando come segue leesperienze dell'articolista: "la scoperta non è mia; appartiene al dottor GianBatista Grassi di Rovellasca, che, molti anni or sono, ha fatto degliesperimenti con questo fungo. La cosa mi ha tentato e, tempo fa, in unagiornataccia di malumore, ho scacciato, con 20 grammi di agarico moscariofresco, ogni malinconia dalla mia mente, conquistandomi il più assolutobenessere, la più calma sensazione di voluttà, una grande limpidezza dipensiero e un'intensa volontà di lavorare, ciarlare, occupare mente e corpo.Una seconda volta ho aumentato la dose, una terza e una quarta ancora. Allaquarta volta, nello spazio di otto ore, ho preso circa 100 grammi (dico cento)

Page 18: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - L'amanita Muscaria in Italia http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_06.html

3 di 3 24/07/2006 14.35

di muscario fresco, e questa fiata l'effetto fu maggiore. Ho cantato, ballato,schiamazzato, riso; ho goduto di un'allegria pazza, sono stato felice.Ne ho somministrato a parecchi amici e l'allegria di quelle ore in comune èsuperiore a qualsiasi descrizione. Il dottor Grassi racconta poi di aver guaritocon una cura di agarico muscario, un individuo che si era dato a profondamalinconia con inclinazione al suicidio!".

"Dal,canto suo, il Ferri fa cenno nei termini seguenti di un caso cui si erainteressato personalmente alcuni anni prima: "Si tratta di un falegnameabitante a Milano, nei pressi di via Pietro Borsieri il quale nel pasto delmezzogiorno cu la consueta partita alle carte, assieme ad alcuni suoicompagni. A un tratto egli protestò perché qualcuna delle carte da giuoco gliera presentata completamente bianca (allucinazione muscarinica). Alleobbiezioni dei compagni egli diede subitamente in ismanie (deliriomuscarinico), e distribuì qualche pugno ai suoi vicini; per cui venne da essigiudicato dapprima ubbriaco, poi impazzito. Ma chiamato d'urgenza unmedico, mentre si discuteva sul da farsi, l'energumeno a poco a poco sitranquillizzò. Era cessata l'azione eccitante della muscarina sopra il suocervello" (Arietti e Tomasi, 1969).

BIBLIOGRAFIA CITATA

Arietti N. & R. Tomasi, 1969, I funghi velenosi, Brescia, Museo Civico.Bianchi G., 1907, Micologia della provincia di Mantova, cit.in Ferri G., 1934.Bresadola G., 1932, Funghi mangerecci e velenosi, Trento, Museo Storia Naturale.Cavara E, 1897, Funghi mangerecci e funghi velenosi, Milano, Hoepli.Cima ES., 1826, Relazione e tavola sinottica dei funghi commestibili piùcomuni, cit. in Ferri, 1934.Ferri G., 1934, Funghi velenosi sconosciuti o poco conosciuti, Pavia, Natura.Mantegazza P, 1871, Quadri della natura umana, 2 voll., Milano.Venturi A., 1842, Studi micologici, cit. in Ferri, 1934.Venturi A., 1856, Avvelenamenti occorsi nell'autunno del 1855 in diversi paesi dell'Italia superiore per commestione di funghi. Pregiudizi che lioccasionarono e modi di prevenirli, cit.in Ferri, 1934.

[Tratto da: Pierluigi Cornacchia, 1980, Notizie storiche e contemporanee sull'uso dei funghi psichedelici in Italia, in: P Cornacchia, I funghi magici, Milano, Editiemme, pp. 103-117.]

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 19: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Il nostro agarico muscario sperimentato come alim... http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_07.html

1 di 6 24/07/2006 14.36

IL NOSTRO AGARICO MOSC1RIO SPERIMENTATO COME

ALIMENTO NERVOSOBatista Grassi (1880)

Durante gli anni '80 del secolo scorso il prezzo del vino era salitonotevolmente, a causa di una moria dei vigneti in tutta Europa, attaccati daun insetto parassita, la fillossera. Attorno al 1880, un medico della provinciadi Como, Batista Grassi, propose di sostituire il vino con l'agarico muscario,facilmente reperibile a bassi costi. Egli saggiò su di sé e su un gruppo divolontari differenti dosaggi di fungo secco e ne dedusse ch'esso è un innocuoe valido sostituto del vino, esortò i colleghi a insegnare alla popolazione ilvalore di questo inebriante e fece sì che il fungo fosse reperibile presso lafarmacia del suo paese, Rovellasca. Nel saggio scritto da Grassi, che quiriproponiamo in forma integrale, parrebbe anche essere testimoniato un caso(il primo descritto dall'Autore) di utilizzo di Amanita muscaria per scopi"ludici" verificatosi nel 1880 nella provincia di Milano, apparentementeindotto dalla credenza popolare che questo fungo "fa cantare". L'articolo diGrassi fu originalmente pubblicato nella Gazzetta degli Ospitali di Milano, vol.1, pp. 961-972, 1880.

Non v'ha goffo campagnuolo che non conosca l'Agarico Moscario; il quale èun bellissimo fungo, simile all'Uovolo (Cocch dei Lombardi), ma volgarmentese ne differenzia per ciò che il suo cappello è tempestato di molti puntibianchi, come i granelli di zucchero che sono sparsi sulle paste dolci checomunemente diciamo Veneziane. A questo fungo nel vocabolario botanicospetta pure la denominazione di Amanita Muscaria, in lingua italiana quella diTignosa Dorata, di Uovolo Malefico Minore e di Rosso e Bianco Rigato. InLombardia si dice Cocch Velenous, Cocch Bastard, Cocch Matt, Cucù Rosso,Pollin Ross, ecc. 1 Francesi lo dicono Fausse Orange, i TedeschiFliegenschwamm e gli Inglesi Mushroom.

È fungo terrestre e solitario, che cresce tanto nelle selve ombrose e umide diquercie e all'uggia dei pini e dei bidolli, quanto a solio, in luoghi aprichi, dimezzo agli scoperti. Vegeta dal finir dell'estate fino al tardo autunno.

Secondo il Vittadini (Descrizione deifunghi mangerecci più comuni dell'Italiaecc., Milano, 1835, pag. 36) "è sommamente scarso presso di noi, mariscontraci sparso qua e là negli aridi boschi della Grovana in vicinanza diLimbiate nell'alto Milanese, nelle selve ombrose del Rotone presso Pavia, oveoccupa uno spazio limitatissimo, non che in quelle di Carbonara nell'Umelina;trovasi anche nei dintorni di Bergamo e, se si presta fede ai quadri pubblicatidal Governo Austriaco, anche nel resto delle provincie lombarde".

Io ho verificato ch'esso è affatto comune nelle boscaglie dei monti adiacential Lago di Como ed al Lago Maggiore, nei dintorni di Fino Mornasco, diCodorago e di Appiano nella provincia di Como e, per ultimo, quasi ovunquein Grovana.

Un'estensione geografica maggiore di quella che è stata determinata dalVittadini risulta per fortuna anco dai casi di veneficio per funghi, raccoltidall'egregio prof. Corradi, in uno studio critico di cui faremo cenno più avanti.

Il Mantegazza (Quadri della Natura Umana, pag. 590, vol. 2', Milano, 1871)scriveva: "Presso di noi l'agarico moscato è un veleno o per caso o dietroparticolari manipolazioni gastronomiche un cibo innocente; mentre in Siberiae nel Kamtschatha forma la delizia narcotico dei Tongusi, degli Jakuti, degliJukagigi e degli Ostiachi, sotto il nome di Muchomor. Fra ghiacci e nevieterne (continua enfaticamente l'igienista) questo fungo dà ai poveri abitantidi quei paesi delizie paradisiache, che sotto i caldi cieli del tropico l'uomotrova nella coca, nell'oppio o nell'haschish (Si dice che gli antichi Scandinavilo mangiassero per darsi forza e coraggio)".

"Tra di noi (egli aggiunge più oltre) non si è studiata l'amanita comesostanza inebbriante, ma come veleno o come alimento, e le contraddizioniche si trovano nei diversi autori dimostrano la necessità che si ristudi piùprofondamente questa quistione".

Nel fatto, alcuni insegnano che in Russia l'amanita è velenosa in certe

Page 20: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Il nostro agarico muscario sperimentato come alim... http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_07.html

2 di 6 24/07/2006 14.36

provincie, innocente al contrario in altre; parecchi scrittori vorrebbero che inalcuni luoghi della Francia non fosse velenosa. Il Krombholz (cit. dal Corradi,Ann. Univ. 1978, pag. 87) è d'avviso che l'agarico moscario del Kamtschatkasia specie affatto diversa dal nostrano e per la fama e per gli effetti; ciò cheattendendo ad altro autore del pari citato dal Corradi (il Murray) nonpotrebbesi facilmente concedere.

Nulla sappiamo (scrive il Boeck, Avvelenamenti da príncipi vegetali, 1877,nella Patologia e Terapia Medica dello Ziemssen) intorno alla quantitànecessaria per un avvelenamento: certo è però che piccoli frusti possonogenerare sintomi violenti.

Quasi tutto ciò che è stato scritto intorno alla velenosità dell'agaricomoscario venne diligentemente esaminato in un commentano dell'eruditissimo Corradi (cit.). Esso c'insegna che è uno dei funghi piùpericolosi che si conoscano; che però il Vittadini (cit.) aveva notato che ad uncane quattro oncie di fungo fresco e fatto in minuti pezzi non produssero ilmenomo indizio di patimento; e che ne ripetè la dose il dì vegnente e consua somma meraviglia ebbe lo stesso risultamento. Le altre osservazionifatte nell'Europa meridionale sono per lo più avvelenamenti di cui se nelamentarono molti, gravi od anche mortali (di proposito io qui tralascio diparlare della moscarina che è una delle sostanze velenose proprie deifunghi); di solito l'azione si dirige specialmente sul sistema nervoso; nonmancano però i sintomi irritativi (gastro-enterici); e l'azione nervosa è diforma narcotico-acre con predominio della narcotico, la quale può sovrastaretanto da annullare quasi ogni altra apparenza.

Resta dunque ancora di studiare pur da noi l'agarico moscario come alimentonervoso (addotto la nomenclatura proposta dal nostro Mantegazza). E talestudio sembraci singolarmente importante or che il principe degli alimentinervosi minaccia di rincarare enormemente, essendo le vigne minate dallaPeronospora e dalla Fillossera. Io penso che aprano la via le osservazioni chequi sotto riferisco; le quali, perché fatte in campagna, fuori dei centriscientifici e con spese private, sono incomplete sotto parecchi rapporti, maperò, s'io non m'inganno, son già molto significative e promettenti.

OSSERVAZIONE N. 1 - A.M. di Misinto (prov. di Milano) contadino, d'anni40, molto robusto; a mezzodì d'un giorno di questo ottobre, dopo la minestramangia circa 200 grammi di agarico moscario recente fritto con burro. Dopomezz'ora egli prova lieve senso di vertigine che presto l'obbliga a mettersi agiacere. Se ne sta forse per un paio d'ore sdraiato al suolo; le immagini piùsvariate si succedono davanti ai suoi occhi, ma sono sempre vaghe edallegre; a 3 ore vede un carro forse a cento passi di distanza e sembrandogligià che gli venga addosso, si alza e grida al carrettiere di fermarsi; poco piùtardi canta, grida e schiamazza e fa movimenti muscolari disordinati eviolenti. Come in tutte le osservazioni che seguono, anche in questo caso, ilpaziente, quando fortemente vuole, può tenere in sesto il suo cervello perqualche istante e la coscienza è sempre vigile. Verso le 5 ore il suo gridìo èdiventato veramente assordante; l'ubbriaco dice di star bene, ma i parentitimorosi gli propinano un emetico; il paziente vomita, ma sempre pieno digioia, framettendo risa e schiamazzi; verso le 9 s'addormenta e dormesaporitamente fino al mattino seguente; nel quale esso mi racconta questastoria gesticolando e parlando con enfasi e conchiude assicurandomi di avergoduto il giorno antecedente quello che non aveva mai goduto in vita sua;ogni pensiero triste gli era passato ed era veramente felice.Egli m'insegnò inoltre che i contadini sanno che questo fungo fa cantare ech'egli ha osservato fenomeni eguali ai propri in un'altra famiglia del comunedi Ceriano Laghetto (prov. di Milano).Io posso soggiungere che anche nel Comune di Rovellasca (prov. di Como)corre voce che i funghi in discorso facciano cantare; anzi molti raccontanouna vecchia storia di due sposi che cantarono una notte intiera.Ugual fenomeno presentò una famiglia di Cadorago (prov. di Como) come miassicura l'amico Dott. L. Clerici.

OSSERVAZIONE N. 2 - G.B. medico, d'anni 26, di costituzione poco robusta, il giorno 23 del corrente ottobre, alle 8 ant. mangia due grammid'agarico moscario fresco (masticando molto) alle 9 due altri, tre altri alle 10; all'1 pom. tre ancora; per tutta la giornata sente a non dubitarne un sensodi benessere insolito; l'umore è diventato gaio; limpido il pensiero, eccitato,esilarato; le sensazioni molto lucide e voluttuosamente calme; lavora

Page 21: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Il nostro agarico muscario sperimentato come alim... http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_07.html

3 di 6 24/07/2006 14.36

energeticamente; parla molto e molto volentieri.

OSSERVAZIONE N. 3 - Il giorno 25 lo stesso individuo alle ore 8 antim., colpolso che batteva 70 volte al minuto primo mangia, senza masticazione, ungrammo d'agarico moscario secco; ugualmente un altro alle 9 ed un terzoalle 10. Alle 8 e 1/2 fa un abbondante colazione carnea. Alle 11 cominciano ifenomeni del giorno 23 che durano fino alle 5 e 1/2 pom. Alle 3 ingoia ancora3 grammi d'agarico moscario secco ed alle 4 pranza con appetito. Alle 5 e1/2 comincia a ridere, cantare e schiamazzare; gli sembra che i muscoli glisiano diventati d'acciaio e tale che si prova ad estirpare grosse piante; persradicare un melgaccio s'atteggia quasi dovesse fare uno sforzo erculco. Alle 6 e 1/2 visita un ammalato e per mezz'ora si mantiene molto serio; alle7 riprende a ridere e a vociare. Alle 8 il polso batteva 80 volte al minutoprimo; la temperatura era normale; la pupilla piuttosto dilatata; il respironormale; provava senso di calore al viso che non era straordinariamenterosso. Alle 9 quasi d'un tratto ogni sintomo taceva.Il giorno seguente gli restava ancora un po' d'allegria che manifestavaproprio fuor di tempo.In questo stesso giorno esaminando le proprie feccie lo colpiva la presenza difrustoli rossi come sangue, che erano d'agarico passato inalterato.

OSSERVAZIONE N. 4 - C.C., signorina di Milano, d'anni 24 di gentilecomplessione; che ha sofferto disturbi isterici; e che è solita ber vino; ilgiorno 29 ottobre, nonostante fosse mestruante, alle 8 ant. volle prenderecoll'abituale caffè nero due grammi di agarico moscario secco (in pillole);un'ora più tardi fece la solita colazione di caffè e latte e pane; alle 9 e 1/2cominciarono i fenomeni che qui accenniamo nel loro ordine cronologico.Comincia a provare senso di balordaggine; poi tremori per tutto il corpo;stanchezza; vertigine; impossibilità di fermare le mani; voglia di piangere;un po' di nausea. Alle 10 nel venire dalla sua casa alla mia, che è moltovicina, cade a terra.Nel tempo medesimo di tutti questi fenomeni, qualunque oggetto leapparisce molto rimpicciolito; così, a cagion d'esempio, un grosso pomidorole pare poco più di una noce; e le sembra che non potrebbe capire in ungiardino di circa trenta metri quadrati di superficie.Essa dice che tempo fa in una sol volta prese dieci centigr. di morfina edebbe sintomi perfettamente uguali.Alle 11 tutto è passato; essa ha senso di benessere. Alle 3 pom. mangia conappetito; alle 5 il buono stato è molto cresciuto, e fa allegrezza.In questo e ne' giorni seguenti, le funzioni del ventriloco e degli intestini sicomprimono a perfezione, nè ebbimo a lamentare la menoma doglia di capo.Ciò verificammo anche negli altri casi.

OSSERVAZIONE N. 5 - C.G., signorina di Milano, d'abito gracile, ma sana, d'anni 28, colle medesime condizioni del N. 4 prende la stessa dose d'agarico secco; dopo un'ora fa essa pure colazione con pane e caffè e latte. Poco piùtardi presenta questi fenomeni: lievi capogiri, diplopia; voglia di correre; sten-to a parlare; rossore del volto; perdita della sua abituale vergogna; dice e ripete ch'essa si trova brilla come quando ha bevuto un po' troppo e che la sua ubbriachezza è tutta negli occhi. Così fino alle 11 e 1/4 ant. A quest'oraprende altri due grammi del fungo secco accompagnandolo con acqua; pochi minuti dopo comincia a gridare ed a saltare con gesti veramente ridevoli e del tutto a lei insoliti. Le viene fatto osservare che si tiene troppo scollacciataed essa che, a mente sana si sarebbe affrettata a coprirsi, or per contrario si scopre di più; anzi deplora che noi facciamo caso sovra simili inezie. Alchiacchierare frammette sonore risate. Gira in piazza e grida a squarciagola;va in luoghi pericolosi senza accorgersene; vede una casseruola appesa in cucina e vuole inerpicarvici come i clowns sulle corde. Ha la facciad'un'ubbriaca; pezzata di rosso cogli occhi piccoli e mobilissimi. Sgridatarisponde a tono e sta quieta per qualche istante; poi mi fa osservare ripetutamente ch'essa è ubbriaca; ma d'un'ubbriachezza buona. All'1 e 1/4quasi d'un tratto si acquieta e in pochi minuti s'addormenta; ma già primadelle 2 si ridesta con un senso di debolezza; mi dice che ha il nervoso; torna a schiamazzare ed a saltare e si lascia sfuggire dalla bocca le più strampalatebessaggini; con libertà si siede vicino a me; poi di lì a poco s'alza in piedi,adagio adagio mi vien dietro alle spalle, mi salta addosso per trascinarmi a terra e poi cade senza alcun riguardo; mi prega di chiamare mio papà perchègli vuol fare un bacio; alle 2 e 3/4 torna a sonnecchiare; alle 3 ripiglia il vocìoe mi ripete le dimostrazioni di simpatia; alle 3 e 1/2 pranza frugalmente ma con appetito, benchè sonnolenta; però di tanto in tanto manda qualche strillo

Page 22: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Il nostro agarico muscario sperimentato come alim... http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_07.html

4 di 6 24/07/2006 14.36

più o meno acuto; alle 4 la rossezza è sparita quasi interamente, come ognialtro sintomo; non così però l'allegria e la parlantina che durano ancora alle7. Tutto insieme è contenta della sua giornata; dice di aver goduto molto edè propensa a ripetere il giuoco. Al mattino seguente però è vergognata deisuoi peccati d'ieri.

OSSERVAZIONE N. 6 - R.M., signorina di Rovellasca, d'anni 20, robusta dicostituzione; nel periodo menstruale, collo stomaco ancor digerente unacolazione leggiera; alle 12 e 1/2 antim. mangia tre grammi d'agarico seccofinamente triturato e misto a tre cucchiai di zabaglione debolissimo; alle 11 e1/4 ha lieve nausea e tendenza alle lagrime; alle 2 ha senso di calore al viso;non può trovar posa; dice di essere allegra; seria seria passeggia su e giùper il cortile o per il giardino; qualche volta balla. Mi ripete spesso: sonocontenta, però sento qualche cosa ai ginocchi. Alle 2 prova senso smodato difame e di sete e mangia molto. Alle 2 e 1/2 è ancora pallida in volto; la suaespressione però è animata e sta seria ancora; d'un tratto ridendo mi faosservare che le balla la faccia. Vuol star sola; corre a nascondersi. Con lemani in tasca e con un certo tono imperativo guarda qua e là; dichiara chesta bene come un pesce nell'acqua. E poco dopo esclama: che Tramway! cheTramway! vado a Milano a piedi io! E poco più tardi: io ho nei denti ilnervoso! Alle 2 e 3/4 le pulsazioni sono 96 al minuto primo. Continua agirare; con molta cura ricompone le trecce de' suoi capegli, e diventaveramente nobile d'atteggiamento. Parla delle sue condizioni finanziarie conparticolari in cui non ha in costume d'entrare e s'inoltra senza pudenza nellavia delle confessioni.

Alle 3 e 1/4 sonnecchia per un momento, poi si desta; e nota ai ginocchisenso di dolore, di formicolìo e stanchezza; torna a passeggiare; poi si siedee dice di aver la schiena calda e aggiunge seriamente: non sono vicina a unafornace! schiamazza e ride; corre a dondolarsi sull'altalena; poi con una scalaa piuoli va in un fienile e di là getta nel cortile grossi fasci di legna. Miassicura che sente nei muscoli una forza insolita ma che non è molto allegra.Digrigna i denti in maniera che abbrividisce; vuol delle noci; ne stritola igusci con una smania grandissima; coi denti vorrebbe fare in pezzi un soldo.Di tanto in tanto si siede, poi di nuovo s'alza e passeggia ancora con unportamento altero. Non sa fare somme semplicissime. Manifesta in parecchimodi una delicatezza d'amor proprio ombrosissima. Vede uno spillo e vuolmangiarlo perchè lo ritiene un confetto. Guardando un vaso d'orina dice: socos'è ma mi viene la tentazione di berla! Sbadiglia frequentemente. Vorrebbestritolare i sassi coi denti; rode le ossa come un cane. Alle 4 sonnecchia;poco dopo si ridesta con qualche capogiro. Passa una serata allegra; miringrazia del manicaretto che le ho apprestato e si augura che io vogliaripeterglielo.Alle 9 del mattino seguente le pulsazioni sono 90 per minuto primo; come leamiche serba ricordanza di tutto ciò che ha fatto e detto. L'allegria duraancora fino a tutto il secondo giorno dopo l'ubbriachezza.

Page 23: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Il nostro agarico muscario sperimentato come alim... http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_07.html

5 di 6 24/07/2006 14.36

OSSERVAZIONE N. 7 - V.C., signorina di Milano, d'anni 26, nelle stessecondizioni dei N. 4 e 5, alle 8 mangia essa pure senza masticazione duegrammi del fungo secco; osserva come le sue amiche ch'esso ha un saporemolto gradevole e molto delicato; alle 9 nota lievi vertigini ed un po' di caldoal viso, quasi avesse bevuto un bicchier di Marsala; alle 10 e 3/4 mangia duealtri grammi di agarico secco e non ha che un senso di benessere in tutte lesue funzioni fino all'l. Allora prende un altro grammo del fungo secco ma nonmanifesta alcun sintomo nuovo fino alle 3; alla qual'ora le prende lievecapogiro ed un eccitainento insolito. Alle 3 e 1/2 pomer. pranza con appetito;intanto però le sembra che le piante passino via dal balcone adagio adagiocome un Tramway; non ha nè voglia di schiamazzare nè di ridere; ma prestaper un'ora sdraiata sovra una poltrona, com'essa dice, quasi magnetizzata;poi mi avverte che ha passato un'ora d'estasi; era in una dolce melanconia;non saprebbe dire se, le doleva la testa o no.Quest'ebbrezza è una varietà frequente anche in chi beve vino; c'è in fondouna compiacenza ch'esclude la tristezza vera; è una giovialità vestita abruno, come direbbe De Amicis.

OSSERVAZIONE N. 8 - M.C., contadina, d'anni 60, molto robusta; amezzodì mesce alla minestra molto calda 3 grammi d'agarico e la mangia.Poco prima del tocco le prende lieve vertigine; appresso non manifesta alcunfenomeno notevole, però dice di sentirsi meglio degli altri giorni.

OSSERVAZIONE N. 9 - I.G., signorina, di Rovellasca, d'anni 16, moltorobusta e sana, il polso battendo 80 volte al minuto primo, prende la stessadose di fungo secco alla stessa maniera delle signorine N. 4 e 5. Alle 9 faparimenti colazione; alle 9 e 1/4 ha senso di caldo alla faccia e vertigini;questi fenomeni rimangono immutati o quasi fino alle 11 e 1/4; alla qual'oraessa prende due altri grammi di agarico secco. Pochi istanti dopo guarda iditi delle mani e le paiono gonfi; poco più tardi comincia a saltare eschiamazzare e cantare. Una signorina le viene appena vicino ed essa credeche le urti e la faccia cadere. All'1 e 1/4 la rossezza ed il senso di calore lesono cresciuti; è sempre in preda a vertigini; ripetutamente vuol fare unacarezza ad un'amica ed invece riesce a darle uno schiaffo; non può fermarsiun istante; chiacchera senza requie di mille cose diverse; ridesmodatamente; ha molto appetito e mangia due uova e molto pane alle 2;alle 2 e 1/4 le impallidiscono le fiamme al viso; ma la voglia di gridare, diballare, di cantare, di chiacchierare e di ridere non diminuiscono punto; nonsi stanca di ripetere le stesse note cento volte; parla molto spesso francese;alle 2 e mezza le viene incontro un fanciulletto suo amico e vuole, con nostrameraviglia, ch'esso la baci in volto; il polso batte forte e 100 volte al minutoprimo; la pupilla è lievemente miotica. Mi osserva che le vengono in mentecose di tutti i colori, ma che può dirle o no a suo piacere, e che le cose brutteoggi le son diventate indifferenti. Le domando se sta bene e mi risponde d'unfiato: sono felice, beata, malinconica, tranquilla, allegra. Parla sempre; amaripetere ad alta voce queste parole: uno, due, tre, la mamma è savia. Alle 4quasi d'un tratto la sua lingua resta ferma; ogni fenomeno cessa e torna inistato normale con umore allegro. Durante l'ebbrezza dell'I.G., come in tuttele altre signorine la percezione dei colori resta affatto fisiologica.Il giorno seguente vorrebbe ripetere la dilettevole esperienza.

CONCLUSIONE

lº. Il nostro agarico moscario produce un'ebbrezza eguale a quella delmouchumur nei paesi nordici; si può presumere che anche le dosi nondebbano essere diverse; si dice infatti che colà un fungo di ordinariadimensione (o due piccoli) bastino per un'ubbriachezza piacevole; acondizione però che vengano trangugiati senza far loro subire lamasticazione.Or bene, secondo i miei calcoli, un fungo di ordinaria dimensione pesa 150grammi, ed i grammo di funghi secchi equivale a circa 22 grammi di funghifreschi: si può dunque ammettere che le dosi da me amministrate in tutte leesperienze variavano da 10 a 130 grammi di fungo fresco in un giorno; nelcaso del contadino (che ne mangiò indipendentemente da me) erano 200grammi.2º. Noi facciamo voti acciochè gli igienisti insegnino al popolo il grandevalore di questo alimento nervoso;3º. Converrà che i medici sperimentino l'azione del fungo in discorso perparecchie forme morbose e soprattutto nelle psicopatie d'indole depressiva;4º. Quando i fenomeni d'avvelenamento per agarico muscario si limitano a

Page 24: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Il nostro agarico muscario sperimentato come alim... http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_07.html

6 di 6 24/07/2006 14.36

quelli per noi descritti, il medico razionale di solito preferirà attenersi a unacura negativa: in ogni caso dovrà procedere molto cautamente nellaamministrazione tanto degli alcoolici che degli oppiati.

Rovellasca (Prov. di Como) 30 ottobre 1880.

APPENDICE

OSSERVAZIONE N. 10 - C.G., di Rovellasca, d'anni 38, muratore; dicostituzione robusta; da sei mesi per gravi disgrazie famigliari s'è dato inpreda a profonda malinconia ed ha non di rado inclinazione al suicidio.Il 2 novembre, all'1 pom. ingoiò un boccone d'un grammo d'agarico moscariosecco; e tre ore più tardi, un altro, ed un terzo eguale alle 9 antim. delgiorno seguente; già due ore dopo la prima presa comincia a provare unbenessere insolito; diventa di buon umore; torna con affetto alle antiche curefamigliari e mi assicura che le cattive idee gli sono passate. Alla sera del 3novembre il miglioramento è aumentato; il paziente stesso mi dichiara diessere diventato un altro uomo, o meglio l'uomo di una volta. Il polso battefortificato.Alle 10 ant. del 4 prende un mezzo grammo dei fungo; un altro grammoall'istess'ora del 6 ed un altro infine sempre all'istess'ora dell'8. Il buon statocontinua senza interruzione e tale è ancora oggi (12 novembre).

OSSERVAZIONE N. 11 - G.M. d'anni 22 di Rovellasca straordinariamenterobusto, audace domatore di cavalli, indifferente ad ogni disagio, il 3novembre nello spazio di 8 ore (in 5 prese) ingolla sette grammi del fungosecco e con mia meraviglia, non ne risente affetto alcuno. Il 5 in una voltasola ne prende cinque grammi; 3 ore più tardi (poco dopo il pranzo) senzapreavvisi vomita, ma non manifesta alcun altro fenomeno. Anche il vomitomanca il giorno 7, in cui l'uomo ripete la prova pur con cinque grammi in unavolta. Il 9 ritenta con sette grammi, ancora in una volta, e non ha che ilvomito.

OSSERVAZIONE N. 12 - G.G. di Rovellasca, d'anni 22, giovinastro, ferreo dicostituzione, che si vanta di non aver mai pianto; il 5 novembre nello spaziodi 4 ore, mangia sette grammi del fungo secco; anche in questo caso noncompaiono sintomi di sorta, all'infuori d'un abbondante lacrimazione.

OSSERVAZIONE N. 13 - Un cane delle nostre razze, di media grossezza,mangia dieci grammi del fungo; dopo 5 ore comincia a far movimentistraordinari, abbaia senza requie, e gli viene anche un po' di schiuma allabocca. Un contadino impaurito l'uccise.N.B. - I funghi che servirono alle mie esperienze, vennero raccolti nellaGrovana, durante la seconda metà d'ottobre e la prima di novembre.Presso la Farmacia Silva di Rovellasca (Linea Milano-Como) si può comperareAgarico Moscato secco d'ugual provenienza.

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 25: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Psiconauti Amanitici http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_08.html

1 di 3 24/07/2006 14.36

PSICONAUTI AMANITINICISilvio Pagani

L'Amanita muscaria non è un fungo così velenoso e mortale come si è volutofar credere per secoli e come ancora lo si vorrebbe spacciare. È sufficienteconoscere la storia millenaria del rapporto dell'uomo con questo fungo perintuire che quel famigerato teschio con cui si è soliti ancora oggi marchiarel'agarico muscario nei manuali per i raccoglitori di funghi è frutto di unasecolare campagna di criminalizzazione nei confronti di un induttore di stativisionari, di una "droga", il cui uso era radicato fra la popolazione, che se netramandava la conoscenza da tempo immemorabile.

Non v'è maniera più semplice, per sradicare l'uso di un fungo psicoattivo, diquella di confonderlo fra i funghi mortali: nelle intossicazioni fatali che via viasi verificano, per causa dell'A. pballoides o di altri funghi realmente velenosi,è sufficiente per alcuni decenni far registrare il nome dell'agarico muscarioaccanto alle specie responsabili delle intossicazioni, e il gioco è fatto.

Ciò potrebbe apparire fantasioso, se non fosse che ci è ben noto che algiorno d'oggi strutture finalizzate alla repressione dell'uso delle "droghe"hanno progettato a tavolino e realizzato ben di peggio. Valutando poi che visono tutti i buoni motivi per ritenere che dietro all'opera di criminalizzazionedell'agarico muscario vi sia stato lo zampone della Chiesa, l'ipotesi diun'intenzionale operazione culturale di "mortalizzazione" di questo fungo -durante il '700 o l'800 o molto prima - è plausibile. un fatto storicamenteaccertato che, nei momenti della messa al bando delle diverse "droghe" (tè,caffè, cacao, tabacco, cannabis) i governi e i suoi luminari lacchè non hannobadato a spese nel tacciare di "mortale" la droga frutto delle loro lucrosepoltrone.

Fa sorridere il pensiero che vi siano stati primi ministri o ministri della sanitàa gridare al pericolo per il dilagarsi nella società del cacao o del caffè,"droghe così mortali da ammalarsi al solo pronunciarne il nome", eppure ciòsi è verificato davvero.

Tuttavia, il raccoglitore di buone esperienze, lo psiconauta, tiene conto delfatto che l'agarico muscario non è così innocuo come il caffè, il cacao o lacannabis e del fatto che il frutto più amaro della criminalizzazione dell'uso di

Page 26: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Psiconauti Amanitici http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_08.html

2 di 3 24/07/2006 14.36

una "droga" consiste nel processo di deculturalizzazione su cui questacriminalizzazione si basa. È sempre stato questo il motto e il fine deiproibizionismi di tutti i tempi: deculturalizzare i comportamenti che sono dareprimere. Decenni, se non secoli di deculturalizzazione di una "droga" fannoperdere la conoscenza, oltre che eventualmente della "droga", dei modi piùadatti per usarla e per non farsi del male. Il proibizionismo spazzaletteralmente via tecniche di preparazione e di approccio la cui conoscenza èstata accumulata e tramandata per secoli e spesso - come nel casodell'agarico muscario - per millenni: conoscenze acquisite nell'Età dellaPietra!

Nella rivalutazione dell'agarico muscario e della sua congenere agaricopanterino come "allucinogeni" o "enteogeni" probabilmente di prima qualità,v'è francamente il serio pericolo che, fra quanti si avvicinano a questaesperienza, vi sia chi vi si "tuffi" senza badare a precauzioni di alcun genere,né tanto meno a dosi o a subdosi.

Eppure, queste amanite sono meno innocue dei funghetti (Psilocybe spp.).Non si tratta di tirare qui in causa i rarissimi casi fatali per ingestione di A.muscaria verificatisi in Siberia a seguito di assunzione di enormi quantità diquesto fungo, probabilmente più potente e, forse, più "muscarinico" in quelleregioni, che non in Europa. Un problema più concreto è costituito dal fattoche questo fungo, specie se assunto in maniera inadeguata, può provocarespiacevoli effetti fisici quali nausea, crampi allo stomaco, vomito, tremoreagli arti, ovvero una vera e propria intossicazione, generalmente e forsesempre di lieve entità. E più la paura che si prende che il concreto pericoloche si corre. Ma il raccoglitore di buone esperienze non è in cerca di questo.Una volta "calibrato" il metodo di preparazione e di assunzione di questofungo, attraverso il buon senso e semplici metodiche di autosperimentazione,egli sarà in grado di utilizzarlo positivamente con il medesimo grado disicurezza con cui è solito avvicinarsi ad altre piante e sostanze psicoattive.

Lo psiconauta tiene adeguatamente e costantemente conto: dell'importanzadella corretta identificazione del fungo, specie se si tratta di agaricopanterino o se sta osservando forme iniziali di sviluppo del carpoforo, ancoraallo stadio di ovulo; della significativa riduzione di rischi facendo essiccarebene i cappelli dei funghi, prima di esperenziarli, anziché ascoltarli allo statofresco; del fatto che l'agarico panterino è sino a tre volte più efficacedell'agarico muscario, ma è anche triplicato il rischio di effetti collateralispiacevoli e dei rarissimi casi fatali.

Di fronte alla grande variabilità nel contenuto di principi attivi e, forse, dimuscarina, dell'agarico muscario e dell'agarico panterinico, e quindi allaimprevedibilità dei loro effetti, è buona cosa osservare campioni di funghi delmedesimo luogo e del medesimo momento, cioè di funghi provenienti dallamedesima fruttificazione. Ciò rende possibile calibrare i dosaggi su materialedal contenuto più omogeneo in principi attivi.

Prima di cimentarsi nelle dosi medie o in quelle "superiori", v'è chi calibrasempre una nuova raccolta saggiando una o più sub-dosi e una o più dosibasse di agarico muscario e, a maggior ragione, di agarico panterino,prestando attenzione nel far passare alcuni giorni da un'esperienza a quellasuccessiva. Assumere di colpo tre cappelli di questi funghi, senza previa"calibrazione", è rischioso: è impossibile morire, ma subire effetti fisicispiacevoli è un fatto già più probabile.

La popolazione attuale non è più "abituato" all'esperienza con questo fungoe, dato che le convinzioni influiscono sugli effetti, è possibile che chi, pur inmaniera recondita, lo ritiene velenoso, ne ricavi per questo un'intossicazione.Si tratta, forse, di ravvicinare gradualmente, per "riabituarli", i corpi e lementi degli uomini d'oggigiorno a questo antico vegetale psicoattivo, ditrasformare gli effetti fisici ritenuti spiacevoli, che possono dominarel'esperienza, in effetti secondari controllabili, di lieve entità e comunque nonpiù protagonisti principali dell'esperienza. Nell'Amazzonia, l'ayahuasca puòcausare il vomito fra i suoi consumatori, ma ciò è vissuto come parte dell'esperienza ed essendo culturalmente accettato non è vissuto come unproblema. Diversi fra gli europei che si sono avvicinati all'ayahuasca hannoinizialmente vissuto il sintomo del vomito come un problema e un pericolo,con notevole interferenza di ciò sulla qualità dell' esperienza; tuttavia, colprogredire del rapporto con l'ayahuasca, hanno gradualmente appreso ad

Page 27: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Psiconauti Amanitici http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_08.html

3 di 3 24/07/2006 14.36

accettarlo, sino al punto magari di riuscire ad evitarlo, comprendendol'adatta dieta e il miglior approccio psico-fisico all'esperienza.

Ricerca di informazione, precauzione dinamica e ostinazione sono strumentiindispensabili per ripercorrere autostrade neurochimiche annebbiatedall'oblio collettivo; percorsi mentali battuti e ribattuti dall'uomo sin dall'etàdella pietra.

| Indice | Precedente | Successiva |

Page 28: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Bibliografia minima http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_09.html

1 di 2 24/07/2006 14.36

BIBLIOGRAFIA MINIMA

ARIETTI N. & R. TOMASI, 1975, I funghi velenosi, Bologna, Edagricole.

BAUER W et al., 199 1, Der Fliegenpilze, Köln, Wienand.

CALVETTI A., 1986, Fungo Agarico muscario e cappuccio rosso, Lares, 52:555-565.

CORNACCHIA P., 1980, I funghi magici, Milano, Editiemme.

FERICGLA J.M., 1994, El Hongo y la génesís de las cuituras, Barcellona, Los Libros de la Liebre de Marzo.

FESTI F., 1985, Funghi allucinogeni. Aspetti psícofisiologici e storici, Calliano (TN), Manfrini.

FESTI F. & ANTONIO BIANCHI, 1991, Amanita muscaria:Mycopharmacological Outline and Personal Experiences, Psycbed. Monogr.Essays, 5:209-250.

FRIGHI L. & L. Covi, 1956, Disturbi psichici da avvelenamento da funghi, Riv. Sper. Fren., 80:679-85.

GENNARO M.C. et al., 1997, Hallucinogenic Species [sic] in Amanita muscaria. Determination of Muscimol and Ibotenie Acid by lon-InteractionHPLC, J. Liq. Cbrom. e- Rel. Technol., 20:413-424.

MORGAN A., 1995, Toads and Toadstools, Berkeley, CA, Celestial Arts.

NAVET E., 1988, Les Ojibway et l'Amanite tue-mouche (Amanita muscaria).Pour une éthnomycologie des Indiens d'Amérique du Nord, J.Soc.Améric.,74:163-180.

OTTJ., 1976, Psycho-mycological Studics of Amanita: From Ancient Sacrament Io Modern Phobia, J. Psyched. Drugs, 8:27-35.

OTT J., 1998, La storia della pianta del "soma" dopo R.G. Wasson, Eleusis, n.s., 1:9-37.

PAOLINI M., 1842, De casu quodam veneficii a fungo quam Agaricum pantherinum vocant inducti, Novi Comment. Acad. Scient. Instit. Bonon.,vol. 97.

RAMELLO B., 1844, Intorno all'avvelenamento di sei persone per uso dell'Agarico panterino, Giorn. Accad. Med. Chir. Toino, vol. 20, p. 20.

SAMORINI G., 1993, Funghi allucinogeni italiani, Ann. Mus. Civ. Rovereto,Suppl. vol. 8, pp. 125-149.

SAMORINI G., 1996, Un singolare documento storico inerente l'agarico muscario, Eleusis, 4:3-16.

WASSON V.P. & R.G. WASSON, 1957, Mushrooms, Russia and History, 2 voll., New York, Pantheon.

WASSON R. G., 1968, Soma. Divine Mushroom of immortality, New York, Harcourt.

ILLUSTRAZIONI

Page 29: Giorgio Samorini - Amanita Muscaria

Amanita Muscaria - Bibliografia minima http://www.psicoattivo.it/media/libri/amanita/am_09.html

2 di 2 24/07/2006 14.36

Pagina indice: Disegno di un indiano Ojibway (Nord America) che rappresenta la pratica sciamanica di ingestione di Amanita muscaria perraggiungere uno stato di coscienza modificato.

Pagina 19: Disegno di un Chukchee della Siberia in cui sono rappresentati degli "uomini-spiriti dell'Amanita muscaria" nell'aldilà.

Pagine 48-49: In un autogrill dell'autostradaTorino-Savona (1993).

Pagina 55: J.J.Grandville: Promenade dans le ciel (il suo ultimo disegno).

| Indice | Precedente |