GIOCANDO CON… LE LETTERE PROF. MARIA RITA DONGHIA PROF. TERESA MARTELLINI.

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GIOCANDO CON… LE LETTERE PROF. MARIA RITA D’ONGHIA PROF. TERESA MARTELLINI

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GIOCANDO CON… LE LETTERE

PROF. MARIA RITA D’ONGHIAPROF. TERESA MARTELLINI

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ENIGMISTICA…QUESTA INCOGNITA

Testo a cura di ARES

con la indispensabile collaborazione di

GUIDO e BARDO

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IN PRINCIPIO…

Ebbene sì, diciamolo pure! Nella sede di Viale Campania si è organizzato anche questo!

Infatti sabato 17 marzo 2007 abbiamo avuto il piacere e il privilegio di ospitare Guido e Bardo, enigmisti di provata abilità ed esperienza, che hanno intrattenuto la 1 A e la 1 C con il loro pane quotidiano, l’enigmistica classica –quindi anagrammi, indovinelli, rebus, frasi palindrome e molto altro– spiegando innanzitutto che l’enigmista è colui che sfrutta la lingua per giochi di tal genere contando sul fatto che molte parole hanno più di un significato.

Dopo aver precisato che la lingua italiana, grazie alla ricchezza e alla polisemia lessicale, è l’unica al mondo che si presta a questo tipo di giochi, e che quindi l’enigmistica è molto utile per approfondire la propria conoscenza dell’italiano – non ve l’ha mai detto nessuno che giocando si impara meglio? – i nostri graditi ospiti si sono lanciati in una serie incredibile di fuochi d’artificio cominciando con un enunciato apparentemente semplice: MEZZO MINUTO DI RACCOGLIMENTO. Dopo aver chiesto in quale contesto si può leggere una frase del genere ed essersi sentiti rispondere la morte, il pensiero e l’Olocausto, Bardo ha spiegato che essa si trova anche in un catalogo di oggetti da cucina, riferita a un cucchiaino! Ovviamente si tratta di una frase bisenso: a seconda di come la si guarda cambia di significato.

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Questo era solo l’antipasto, in quanto subito dopo siamo stati intrattenuti con gli indovinelli. A questo proposito Guido ha precisato che l’enigmistica contemporanea dimostra minor interesse per i sensi nascosti ma maggior intresse per i doppi sensi. Di conseguenza oggi gli indovinelli hanno un senso apparente, mentre in realtà i piani di lettura sono due. Questo gioco ha quindi necessariamente un titolo, che propone il significato apparente, seguito da un testo. L’esempio proposto è stato molto chiaro:

MARCELLO LIPPIDopo un’evoluzione che –in teoria–

è apparsa piuttosto discutibile,col suo arrivo “mondiale” ha migliorato

nel tempo i precedenti suoi primati.

La soluzione è “l’uomo”, ravvisabile nel fatto che si parla di evoluzione e di teoria, termini che rimandano a Darwin, sostenitore di una teoria discutibile e spesso contestata. Inoltre mondiale rimanda alla diffusione dell’uomo nel mondo e i primati – non certo quelli del calcio – indicano l’uomo. È stato dunque indispensabile usare il termine al plurale perché al singolare si sarebbe perso il bisenso.

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Siamo poi passati agli anagrammi, ovvero rimescolare le lettere di una o più parole per ottenerne altre di senso compiuto. Partendo dal primo esempio di CANE –dal quale si possono ottenere CENA, ACNE, CAEN– i nostri ospiti hanno dato prova della loro abilità cimentandosi con i nomi delle due insegnanti presenti in aula. TERESA MARTELLINI è diventato LA MARTIRE SILENTE, in questo caso un antigramma in quanto ha un senso contrario, infatti l’interessata non è né martire né, tanto meno, silente! Una seconda interpretazione, molto più realistica, è SE TIEN L’ARMA? IL TRE!

SILVIA MANGIAROTTI è diventato GRAN VOTI ALTI, SÌ? MAI! Agli studenti giudicare quanto questi anagrammi rispecchino le caratteristiche delle loro prof! Non poteva certo mancare una citazione colta: la famosa lirica A Silvia di Giacomo Leopardi contiene un anagramma, infatti l’ultima parola della prima strofa, salivi, è l’anagramma della prima parola del carme, Silvia.

Un piccolo suggerimento tecnico di Bardo: se volete cimentarvi con questo gioco affascinante, prima di cominciare separate le vocali dalle consonanti! È molto meglio!

A questo punto dovrebbe essere chiaro a tutti che la LUDOLINGUISTICA è un’applicazione molto interessante del giocare con la lingua, come è evidente anche dai PALINDROMI, ovvero parole e frasi che possono essere lette dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio mantenendo lo stesso significato. Ottimi esempi sono ANNA, RADAR, OTTO, ETNA GIGANTE, AI LATI D’ITALIA, I TOPI NON AVEVANO NIPOTI e, come omaggio alla prof. Uccellini, mitica insegnante d’inglese, MADAM, I’M ADAM, ovvero Adamo si presenta a Eva nel paradiso terrestre.

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Da ultimo ci siamo dilettati con gli acrostici e i rebus. I primi sono giochi in cui le singole lettere che compongono un vocabolo diventano le iniziali di altre parole che possono essere esplicative di quella iniziale. Gli studenti hanno suggerito la loro interpretazione di SCUOLA, ovvero Società Che Uccide Ogni Libero Alunno, e di CAOS: Cosa Abbiamo Ottenuto Studiando? Non male, vero?

I rebus invece sono giochi il cui nome deriva dal termine latino Ablativo plurale di res, rei, ovvero risolvere una vignetta “con le cose” in essa raffigurate. Questo gioco ha una lunga storia, in quanto possono essere assimilate a rebus le pitture rupestri della preistoria nonché i geroglifici egiziani. Anche Leonardo da Vinci, nel suo Codice Atlantico, ha largamente usato i rebus. Questo gioco si presenta come un disegno, di solito chiuso in un riquadro, che contiene dei grafemi o lettere: si deve interpretare ciò che è indicato dai grafemi, che, a loro volta, nella soluzione possono precedere o seguire la parola che contraddistinguono. Ovviamente si possono usare anche azioni, come per esempio i verbi, e bisogna prestare molta attenzione alla posizione dei grafemi sugli oggetti. Da ultimo, ogni rebus è contrassegnato da un diagramma numerico che rende subito chiaro di quante parole consti la soluzione e quante lettere siano presenti in ogni parola.

Questa lezione sicuramente fuori dell’ordinario ha avuto un gran successo ed è stata molto apprezzata da tutti. Gli studenti, in particolare, hanno seguito con curiosità i giochi di parole loro proposti cimentandosi, alla fine, nella creazione di un rebus e di un indovinello.Un grazie di cuore a Guido e Bardo per averci fatto assaporare le infinite possibilità offerte dalla nostra lingua e per averci piacevolmente intrattenuti!

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MONOGRAMMATICHE: C D

CRIMINALI, CHE CARINI

a cura di ARES

DELITTI DATATI – DOODY

a cura di MA RIDO

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Che caso! Camere chiuse celeberrime Carr con Christie concepisce: collocano cadaveri –cui coroner competenti certificati concedono– costruendo caparbiamente coerenti complessi complotti. Creano con costanza creazioni caleidoscopiche che, credibilissime, colpiscono, coinvolgendoli, critici cultori: coltissimi, costoro curiosano continuamente con cupidigia controllando con cura cruente crudeltà. Crucciansi cronopatologicamente che cronotopi corrispondano. Cavolo! Come conta cronologia con causalità; casualità, contrariamente, cassiamo: confonde cervello! Crollano cento certezze considerato che claustrofobici criminali –causati cinicamente casini colossali– carcere credono coventrizzabile. Corte coscienziosamente condanna cricche che, costernate, cauzioni cospicue cavano costringendo clienti compiacenti. Cosa cerchiamo? Certamente criptiche combinazioni. Complimenti, cari campioni cervelloni! Che capacità! Criminologi, cooptate convinti compagni: convertiteli! Capite che crimine chiama? Contrastiamolo con comportamenti corretti!

CRIMINALI, CHE CARINI!

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DELITTI DATATI – DOODY Diabolico dotto dipana delitti, denuncia delinquenti, dirime

diatribe: dando decisivi diretti debella decrepita dirigenza. Deriso dai detrattori, dotato della devozione dei diletti

discepoli, dapprima difende diritti, dipoi, divenuto deciso detective, decima delinquenti.

Deambulando dovunque, discepolo daccanto, difende donne dubbiamente dabbene da dandy debosciati, deboli donzelle da dirigenti dappoco, defraudati delfini da depravati dottori; discolpando disbarcati disciplina disavveduti discenti, discettando dogmi discerne dipartiti dubbi. Decantato demorde, dileggiato dimostra, determinato dalla dura dottrina discorre, discute disdegna, dolcemente disinganna, duramente dispregia, deciso decifra.

Dunque dottoreggia! Dubbio doloroso! Debbasi dunque dedurre detto dotto decotto, demitizzare demone, denegare dottrina?

Deh, discoli, defalchiamo dubbi destabilizzanti! Debbasi desumere davvero degno docente, detrattore dei delinquenti, difforme dai dottori disonesti. Doppiamente domina, dribblando, da dotto democratico diventa disinibito detective.

Doody, docente decente, diligentemente dettando disgrazie e disinganni, dipinge delfiche deità e desolanti dappocaggini, descrive dorate dimore, dignitosi deschi.

Dicendo di diruti dirupi, di dolci declivi, di dorici dedali decanta dottrine dimolto datate. Diletta.

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ACRONIMI

A cura di ARES

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MUSICA, MAESTRO!MUSICISTAOTTIMO:ZAMPILLIARMONIOSIRALLEGRANOTUTTI

HAASSOLUTOESTRONELDESCRIVEREEVENTILIETI

BRILLANTIARIECOMPOSTOHA

RIGOROSO, OTTIENESUONISCINTILLANTIINTRECCIANDONOTEIMPERDIBILI

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CLIO DOCETSPEDITOCONTROIL PUNICOINVITTO, OTTIENE NOTEVOLEESITO

ANTAGONISTANOTEVOLENEGAITINERARIOBENEVOLOALLE LEGIONIESPERTE

NONESSENDORAGIONEVOLE,ORGANIZZANEFANDEECCENTRICITÀ

COMPIEANZITUTTOTANTIILLECITI:LOINCHIODANOTEVOLEAVVERSARIO

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OH VANA GLORIA DE L’UMANE POSSE!

DIVERTENTE,IRONICA,VUOLEINCASELLARENUMEROSEANIME

CANTANDOOVUNQUEMOLTIMORTI,ESAMINADESTINIINCONTROVERTIBILI:ABILISSIMA!

CUPOACHERONTERIATTRAVERSANDOOSTICONOCCHIEROTRASPORTAESTINTI

CAROINGORDOAMICO,CREDIMI:CERBEROOSSESSIONA

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DIECIEUFORICICITTADINIAFFRONTANOMORBOESIZIALERACCONTANDOSIOTTIME NOVELLE

CONSIDEREVOLEHUMOURIMPIEGANDO,CURRADOHAIINGANNATO:BRAVO!INTELLIGENZAOCCORSE!

FRODATORE!RELIQUIEARTEFATTETRANQUILLOESIBISCI

CHEIGNOBILEPERSONA!OVUNQUELUCRANDOLABILIABBINDOLI

IN QUEL DI FIRENZE…