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A Correggio L’assemblea del Bilancio Sociale 2007 A Savona “Passione in movimento” per lanciare “Le Officine” CLF Completata l’Alta Velocità sulla linea Milano-Bologna Unieco on line ora c’è il nuovo sito internet 3 2008 PIANETA UNIECO - Novembre 2008 - n.3 - Rivista Trimestrale - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento Postale - 70% - DCB - Reggio Emilia

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A CorreggioL’assemblea delBilancio Sociale 2007A Savona“Passione in movimento”per lanciare “Le Officine”CLFCompletata l’Alta Velocità sulla linea Milano-BolognaUnieco on lineora c’è il nuovo sito internet

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Passion runs on the tracks

The power of experienceMore than half a century of history of C.L.F. S.p.a. (Costruzioni Linee Ferroviarie) “is running on Italian tracks” and today CLF opens to Europe. Currently it is the biggest Italian company specialized in the railway and underground construction industry. CLF has performed more than one third of Italian high-speed lines (TAV) and has just completed all the works of the superstructure of the Milan–Bologna section. Through continuous investments and constant attention to the training of its technicians, CLF today makes it a partner in projects of construction and renewal of tracks with a great operational force: 5 rail replacers of renewal and one rail-laying machine.

CLF has recently invested over 30 million Euros in machinery of latest generation (turnouts and rail tamping machines 09-4S Dynamic, rail tamping machine 09-3X Stopexpress, ballast cleaning machine RM 860) and under the leadership of Mr Giuseppe Nicolini, CLF boast about its “International Team “dedicated to international projects.

Providing a high level Know-how, CLF can afford a dialogue with the major general contractors in Italy and abroad. A ranking which is fruit of acquisitions (Arfer and SIFEL) carried out in recent years that have allowed to set a “global service” vision, both in new achievements and in restructuring new lines: superstructure, electrified railway line and signalling systems.

CLF is a subsidiary of Unieco of Reggio Emilia and owned by Dutch group Strukton. CLF has a turnover for more than 100 million Euros with over 500 technicians and a great “Passion in Motion”.

Bologna - Italy [email protected]

www.clfspa.it

CostruzioniLinee

FerroviarieS.p.A.

A COMPANY

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Sommario

House Organ di Unieco

Bagnolo in Piano cresce con Coop & UniecoUn nuovo polo direzionale residenziale e commercialeOpen day in cantiere:bella idea!Galassia: un Iper da recordUnieco ha realizzato il nuovo centro commerciale di Legnago in 18 mesiEx Metalmetron addio, ecco “Le Officine”Il progetto di riqualificazione urbana a SavonaUnieco entra nel Progetto MarinellaNascerà un grande polo turistico vicino a Bocca di MagraSiena AmbienteIl termovalorizzatore futuribileMissione compiutaCLF ha realizzato più di un terzo della linea Alta Velocità italianaFidenza: il nuovo polo commercialePrime aperture

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Ecco Piazza ConciapelliIl piano di riqualificazione di alto profilo a CorreggioMontefiore ConcaRecuperata la Sentinella di Pietra delle terre malatestiane

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Lavori in corso

News

Unieco al SAIE 2008Nuove idee “firmate Unieco”Unieco a Ecomondo 2008…la fiera dei Record

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Fiere

Unieco: 8 progetti al mapicIn vetrina investimenti per 500 milioni in centri commerciali, direzionali-residenziali e poli logisticiClassificheLe classifiche di “Costruire” e “Edilizia e Territorio Sole 24 ore”Rinnovato il vertice del CCPLMauro Casoli è il nuovo presidenteUn rinnovo ai vertici della cooperazioneCarlo Zini è il nuovo presidente nazionale

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Scenari

ANCPL Legacoop:presentato il libro “Il lavoro in una impresa di valore”Università di Bologna:il “Sigillum Magnum” a Ivano BarberiniFesta di fine anno:Panariello “Del mio meglio Live”

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Eventi

Editore:Mauro Casoli

Direttore responsabile:Stefano Catellani

Redazione:Unieco Servizio Comunicazione

Adriano MilelliValeria Montanari

Monia ScaltritiCristina CampaniDonatella Galloni

Via Meuccio Ruini, 10Reggio Emilia

Tel. [email protected]

Progettazione e editing:Artoni Grafica

Montecchio Emilia

Fotografie:Giuliano Ferrari

Massimo Manini

Stampa:Bertani&C

Via C.A. Dalla Chiesa, 442025 Cavriago (RE)

Autorizzazionedel Tribunale di RE

n° 1047 del 16/08/2001

In allegato:

LA VETRINA IMMOBILIAREDI UNIECO N. 3 - 2008

Progetto AstrolabioUnieco fa rotta verso l’innovazioneCattini & SicomoriLa Finanza “al sesto piano”Fornace di Fosdondo: un mattone in cirillicoIl nuovo sito web che parla le lingue del mercato che cambiaNuovo sito internet UniecoEcco il nuovo look on line

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Strategie

La gravità della crisi finanziaria mondiale, e i suoi inevitabili riflessi negativi sull’economia reale, richiedono uno sforzo congiunto e una responsabilità condivisa di istituzioni, banche ed imprese; è necessario che il Governo adotti rapidamente misure per rilanciare l’economia e per affrontare i gravi problemi sociali che stanno interessando il nostro Paese.

L’appello è partito dalla Direzione Nazionale di Legacoop, che quarda con grande preoccupazione lo scenario che si va delineando. Si prospetta, infatti, una situazione con una domanda in ca-duta verticale, consumi in calo sia in volume che in valore, rarefazione del credito per imprese e famiglie, tassi più bassi di occupazione, maggiori tensioni sociali con uno stato sociale che arranca, problemi di tenuta dei conti pubblici. Il tutto, reso

ancora più complicato dal fatto che i problemi strutturali del Paese riducono gli spazi di manovra per politiche fiscali espansive.Per questo motivo, la Direzione di Legacoop solle-cita politiche coordinate di bilancio mirate a soste-nere la domanda, stimolare le attività economiche ed accrescere la competitività delle imprese e del sistema Paese. Altro fronte su cui intervenire, è quello di evitare la spirale viziosa tra congiuntura economica negativa e restringimento del credito, con un forte impegno delle autorità politiche e monetarie per favorire il ritorno a un normale funzionamento del mercato interbancario. Queste valutazioni sono condivise da Unieco che, operando in mercati diversi, può osservare i ca-ratteri della crisi in tutta la loro complessità. E’ per questo che il Consiglio di Amministrazione, la Presidenza e la Direzione stanno lavorando a ritmi serrati alla definizione del piano poliennale 2009 2012.Lavorare sul futuro! E’ la risposta di Unieco che qualificherà il Piano con scelte innovative, mirate a ridurre gli effetti di una congiuntura negativa che molti analisti prevedono di durata non breve. “Il piano poliennale 2009-2012- ha ricordato il Presi-

dente Mauro Casoli all’assemblea che a Correggio ha esaminato il Bilancio Sociale 2007 - costituisce l’occasione per pensare al futuro in modo diverso. Occorre affrontare le difficoltà in una logica di attacco, di innovazione, di sviluppo, focalizzando gli sforzi e mettendo in campo energie nuove per dare a Unieco nuovi orizzonti . Accanto a ciò, la centralità delle persone, l’importanza attribuita agli asset intangibili, il ricambio generazionale, i nostri valori, saranno gli aspetti costanti che continueranno a caratterizare il nostro operare.”Dalla Direzione di Legacoop è venuto anche un invito, alle strutture territoriali e alle imprese co-operative, a monitorare con attenzione gli sviluppi della crisi e gli effetti sulle attività aziendali. Con-temporaneamente, ad accelerare la realizzazio-ne di quelle iniziative che, per la fiducia che la cooperazione riscuote nella società, per il loro contenuto solidale, possono contenere gli impatti della crisi.Unieco è già al lavoro.

Il consiglio di amministrazione Unieco

Economia reale e crisi finanziaria

“Ora servonoi fatti concreti”

Ecco l’Unieco che verràPresentata al Teatro Asioli di Correggio la nona edizione del Bilancio SocialeIl coraggio di cambiareLe conclusioni del presidente Mauro Casoli

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FocusSommario

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sUNIECO: BILANCIO SOCIALE

PRESENTATA AL TEATRO ASIOLI DI CORREGGIOLA NONA EDIZIONE DEL BILANCIO SOCIALE

Il valore aggiunto distribuito ai dipendenti, ai soci, alla comunità e a tutti gli interlocutori sociali ha raggiunto i 95 milioni di euro

Asset Intangibili. In due parole entrano va-lori e patrimoni che non si possono “tradur-re in Euro” nel bilancio ma sono, e saranno sempre di più, alla base dello sviluppo e della competitività delle imprese.

Di asset intangibili ha parlato Mario Viviani, amministra-tore delegato di DTN Consulenza di Bologna (autore del volume “Dire dare fare avere”): “E’ tempo di dare maggiore visibilità al patrimonio umano, relazionale e organizzativo che, combinati, danno alla luce – ha com-mentato dopo l’assemblea - a loro volta ad altri asset in-tangibili come innovazione, reputazione, organizzazione, comunicazione che creano vantaggio competitivo. E’ un valore che la cooperazione e Unieco possono proporre al mercato. Gli asset intangibili sono diventati sempre più cruciali per lo sviluppo e la crescita del business e in futuro saranno un vero fattore capace di differenziare le imprese anche se non figurano nei bilanci contabili dove spiccano redditività e fatturato”.

Anche Antonella Carù, Professore straordinario di Eco-

Eccol’Uniecoche verrà

Il report fotografa forti legami con i territori dove la cooperativa opera in settori

diversi: dai lavori ferroviari ai laterizi,

dalle costruzioni all’ambiente e apre la strada verso il

futuro

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UNIECO: BILANCIO SOCIALE

nomia e gestione delle imprese dell’Università Bocconi di Milano (dal 2003 Responsabile del Corso di Laurea Specialistica in Marketing Management) ha avviato una collaborazione con Unieco e all’assemblea ha portato il suo contributo (una clip video) dicendo: “Sicuramente l’importanza degli assets intangibili delle imprese non è in discussione. La loro rilevanza sta all’origine del fatto che, sostanzialmente, sono alla base di vantaggi competitivi importanti per le imprese da acquisire in un mercato caratterizzato da una vera ‘ipercompetizione’. Le imprese (tutte) hanno molti modi per esplicitare que-sti assets intangibili nei confronti del mercato. La prima modalità, sicuramente, è legata ai loro prodotti che sono espressione delle competenze, del sapere e delle abi-lità dell’impresa. Ma a volte il prodotto non è sufficiente per raccontare in pieno queste competenze. Allora ci vuole la Comunicazione. Comunicare serve per rendere evidente al mercato quali sono le proprie competenze, qual è l’insieme di risorse immateriali di conoscenza che caratterizzano la propria impresa.

La comunicazione quindi assume una valenza strate-gica tanto quanto altre attività dell’impresa…come? In diversi modi…ci sono alcune evidenze su quanto sia importante la comunicazione di queste competenze e di questi assets intangibili. Sicuramente la diffusione all’interno dell’azienda è importante per il consolida-mento dell’identità, per la costruzione di basi solide, per la condivisione dell’identità dell’impresa. E’ importante anche, però, comunicarlo all’esterno. E’ una attività che deve rientrare a pieno titolo tra gli impegni di tutti: dal presidente a ognuno di Voi”.

Questo e molto altro ancora si traduce nel bilancio so-ciale. E quello sul 2007 è il nono per Unieco. Il Bilancio Sociale è uno strumento straordinario, rappresenta infatti la certificazione di un profilo etico, l’elemento che legittima il ruolo di un soggetto, non solo in termini strutturali ma soprattutto morali, agli occhi della comunità di riferimento.

Di questo hanno parlato gli soci della Unieco di Reggio Emilia a fine settembre al Teatro Asioli di Correggio.

“Voi vedete le cose come sono e vi

chiedete perché, io sogno cose che non

ci sono mai state e mi chiedo perché no”

George Bernard Shaw(Drammaturgo)

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“Dal bilancio sociale emerge l’anima della cooperativa – ha detto il Presidente di Unieco Mauro Casoli – ovvero l’insieme delle caratteristiche che ne fanno un soggetto originale per radicamento sociale, partecipazione e intergenerazionalità del patrimonio. I soci di Unieco lavorano da 104 anni per “lasciare un bel segno” nei territori dove operano; proposito che si può “toccare con mano” nei numeri raccolti nel nostro nono bilancio sociale: in pochi anni Unieco ha più che raddoppiato il Valore Aggiunto prodotto e distribuito. Nel 2003 era di 51,8 milioni di euro, che sono saliti a quota 94,778 nel 2007”.

Il Valore Aggiunto Distribuito analizza, in modo sintetico, l’aumento di ricchezza diffusa creato dall’impresa. Il 31,9% del totale è stato distribuito ai dipendenti come remunerazione; Unieco ha inoltre destinato ai propri soci, in aggiunta a quanto percepito per la prestazione lavorativa, una quota pari al 5,5% del valore aggiunto prodotto nel 2007 attraverso tre strumenti: la remune-razione del capitale sociale, la rivalutazione gratuita

del capitale sociale ed il ristorno.

Alle generazioni future, in termini di patrimonio indivi-sibile, è andato il 44,8% del totale; la solidità e certa-mente un valore guida per Unieco: il patrimonio netto, che era di 86,7 milioni nel 2003, è salito nel 2007 a 223,7 milioni.

Negli ultimi anni Unieco ha più che raddoppiato il “corporate giving”, le risorse destinate alla cultura, alle sponsorizzazioni, al sostegno del volontariato, promuo-vendo progetti di ampio respiro, come la costruzione di una scuola per l’infanzia a Belo Horizonte in Brasile.

“I cantieri si concluderanno nel 2008 e nel 2009 è previ-sta l’inaugurazione – ha annunciato Mauro Casoli – sarà una grande festa per i soci di Unieco che andranno in Brasile per il taglio del nastro, per la comunità di Belo Horizonte e per le cooperative come Coopselios di Reggio Emilia e Boorea, che hanno collaborato attivamente per questo grande progetto di coopera-zione senza frontiere”, promosso dai soci di Unieco in

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occasione del centenario della fondazione della co-operativa.

Dal 1999 Unieco ha scel-to di dare concretezza ai valori che identificano la Responsabilità Sociale dell’Impresa (RSI), abbi-nando al Bilancio Con-tabile il Bilancio Sociale e il Bilancio Ambientale; infatti, anche la sostenibilità ambientale per Unieco è un impegno quotidiano.

Nel 2007, grazie ai continui investimenti in Ricerca & Sviluppo della Divisione Ambiente e della Divisione Laterizi, sono stati centrati obiettivi importanti come il contenimento dell’impatto energetico nei due nuovi stabilimenti che saranno pienamente operativi nel 2008: la fornace Gral (Gruppo Ravennate Laterizi) di Alfonsine e lo stabilimento AirBeton di Bibbiena che

Unieco ha realizzato investendo complessivamente 35 milioni di euro con due partner importanti.

Come è tradizione al capitale umano Unieco dedica risorse consistenti: nel 2007 le ore di formazione sono state 11.818 (erano 9000 nel 2005) e hanno interes-sato il 69% dell’organico, trasversalmente rispetto alla qualifica: dai dirigenti agli operai. Il 20% della formazione verte sulla sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro.

“Meno passione circola nelle

nostre aziende e nelle nostre

vite e meno energia saremo

capaci di esprimere

proprio quando abbiamo

bisogno di reindirizzare il nostro futuro”

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CHIAVI DI LETTURA SUL FUTURO

Progettazionetra complessità ed esecutivitàIntervista a

Graziano TrippaArchitetto, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara

Per un’azienda come Unie-co, che prova ad allargare lo sguardo verso la grande opportunità che l’Europa, i cantieri aperti in Europa, può dare , “progettazione” cosa deve significare?

Progettazione deve signifi-care, a mio modo di vede-re, due cose: prima di tutto non pensare che il progetto sia qualcosa di semplice e minimizzabile, il progetto è complesso, dipende da saperi complessi. Implica capacità progettuali, pro-

fessionali nella gestione del progetto stesso. Inol-tre, il progetto deve tendere ad una esecutività: se noi andiamo in Europa questo concetto è già passato da tempo. E’ diventato natu-rale.

Un progetto non si può ridurre a degli elementi sintetici di massima ma, invece, deve contenere tut-ti gli elementi necessari per poter essere costruito.

C’è una fase di conce-zione, che deve essere esaustiva e quando si va

in esecuzione nulla più deve essere cambiato o lasciato al caso. Io penso che nel settore delle co-struzioni, di innovazione ne abbiamo fatta veramente poca e laddove abbiamo utilizzato nuove tecnologie o materiali nuovi ci arrivano da esperienze maturate in altri Paesi.

Oggi noi abbiamo la neces-sità di lavorare sulla ricerca per poter fare innovazione: ragionare solo sull’acqui-sizione delle aree e nulla altro è una scelta assolu-

tamente perdente in pro-spettiva. Oggi c’è necessità di investire nella ricerca, sia nel campo tipologico che tecnologico, cercando, come costume, di puntare sulle cose che contano, sulle cose essenziali. I costi si abbassano anche così e non bisogna puntare troppo su aspetti minori, di contorno se non addirittu-ra caduchi. Ad esempio, in Francia o in Germania c’è una sobrietà nel costruire che noi non abbiamo. Che noi abbiamo perso.

La presentazione ai soci del Bilancio Sociale 2007 è stata anche l’occasione per lanciare le nuove sfide. Sfide complesse che attendono Unieco non solo nei settori dove le analisi le annunciavano da tempo (come le costruzioni) ma anche in quelle di altri comparti che rischiano di essere travolti, come tutta l’economia reale, dallo tsunami finanziario partito dall’America e che ora è parte della vita quotidiana di tutti.Sono le sfide che serviranno per scrivere le pagine dei secondi cent’anni di storia di Unieco, partendo dalle linee guida del piano poliennale 2009-2012, che sarà al centro del lavoro dei soci nel corso dei prossimi mesi per disegnare l’Unieco che verrà, l’Unieco del futuro.

Ecco allora tre contributi, tre chiavi di lettura sul futuro in settori strategici per Unieco come le hanno portate all’assemblea di budget tre docenti universitari che collaborano con Unieco.

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Come dovrà cambiare Unieco... partendo dal “cantiere”?

C’è una propensione evi-dente e marcata verso la costruzione “a secco”, la costruzione fatta di pezzi da montare. Ci sarà evi-dentemente ancora una parte cosiddetta “umida” ma il muratore con la caz-zuola che mette un matto-ne sopra l’altro si è perso. Questo significa che ser-virà una sempre maggiore qualificazione della mano d’opera, una capacità dei progettisti di realizzare

progetti di vero dettaglio, una grande capacità dei direttori di cantiere. In Italia abbiamo avuto dei direttori straordinari, ne abbiamo ancora ma c’è necessità di una forte formazione per le nuove leve. Altro aspet-to essenziale è quello del risparmio energetico.

Ogni impresa delle di-mensioni di Unieco dovrà dotarsi di capacità inse-rendo personale tecnico specializzato sulle più recenti tecnologie (e non parlo solo dei pannelli solari o fotovoltaici) parlo proprio delle costruzioni,

del modo di costruire e dei materiali legati all’ efficien-za energetica ed anche in questo caso ci vuole una stretta collaborazione con i progettisti. E anche questi ultimi sono da formare.

Questo è un periodo in cui, se vogliamo migliorare la qualità e l’efficienza dei nostri edifici c’è da lavora-re moltissimo in termini di formazione professionale a tutti i livelli.

C’è anche il tema dell’af-fitto sociale… qualcuno lo vede come un’opportunità

per le imprese. E’ davvero un’opportunità?

L’affitto sociale è una op-portunità (di questi tempi è del tutto evidente che di soluzioni innovative ci sarà bisogno) perché è legato ad un tema di fondo, che è quello del basso costo. E’ una opportunità se per affitto sociale si intende anche l’occasione per dare spazio a nuovi mo-delli abitativi e questo è un tutto un tema da esplorare che Unieco ha le carte in regola per affrontare con successo.

Futuroin cantiere

Intervista a

Luisella GelsominoArchitetto, Professore Associato di Composizione Architettonica della Facoltà di Ingegneria di Bologna e Direttore di OIKOS Centro Studi

CHIAVI DI LETTURA SUL FUTURO

“Cambiare significa sempre mettere in discussione lo status quo e il sistema di

potere che lo sostiene e gode dei maggiori benefici. Per questo occorre coraggio. Per fare le domande scomode che nessuno fa,

per criticare laddove c’è solo consenso, per non avere paura della solitudine che deriva

dall’essere, almeno all’inizio, minoranza”

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CHIAVI DI LETTURA SUL FUTURO

“Insieme a Uniecosiamo cresciuti”

Intervista a

Luciano PantaleoniArchitetto, Direttore della Cooperativa di abitanti Andria di Correggio

Dal 1975 la cooperativa An-dria offre risposte all’abita-re secondo criteri sempre più innovativi… Il dialogo con Unieco ha portato spes-so a collaborazioni, can-tieri, realizzazioni. Cos’è cambiato in questi anni nel rapporto con Unieco e cosa deve cambiare?

Andria ha effettuato molte trasformazioni dal 1975 e

soprattutto dal 1990, quan-do ha deciso di cambiare la propria missione e di di-ventare da cooperativa di abitazione cooperativa di abitanti. Quindi, al centro dell’attenzione non solo le case ma anche le esigenze ed anche un po’ i sogni dei soci degli abitanti. E’ stato un cambiamento radica-le, che ci ha fatto attivare dei processi di partecipa-

zione, nonché sviluppare un’attività di ascolto; ciò ha significato ascoltare con maggiore attenzione i nostri clienti ed i nostri soci. In questo processo di riqualificazione Unieco è stato un partner importan-tissimo. Insieme a Unieco siamo cresciuti, abbiamo sviluppato delle attività di qualificazione e con loro abbiamo qualificato il no-

stro modo di lavorare, di

operare. Questo è stato

possibile perché Unieco

è un’ impresa strutturata,

certificata, con i capi can-

tieri, con una sua etica e

con dei valori che sono in-

dispensabili per il lavorare

moderno.

Questi sono valori da non

trascurare quando si pen-

sa al futuro.

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Asset Intangibili: chi sono costoro?

Il concetto di “Capitale Intellettuale” ha subito nel tempo diverse interpretazioni, sovente, gli asset intangibili vengono definiti come la semplice somma del Capitale Umano: conoscenze e competenze possedute dalle persone e delle Proprietà Intellettuali: marchi registrati, brevetti di una società, tralasciando, ad esempio, quegli elementi che, per quanto legati al capitale umano posseduto, caratterizzano qualità proprie dell’organizzazione: la cultura aziendale, i processi gestionali ecc. Nel tentativo di definire la composizione del Capitale Intellettuale, è bene ricordare che il termine asset intangibili non descrive l’insieme di beni immateriali di un’azienda ma, piuttosto, una serie di risorse non facilmente traducibili in termini finanziari, a causa della mancanza di criteri

standardizzati per una loro valutazione monetaria.

Si possono, per semplificare, dividere in tre grandi “patrimoni”, un po’ come avviene nel bilancio contabile con gli immobili, gli impianti e altro ancora:

Capitali umani: la qualità e la competenza - oltre al numero - delle persone che

costituiscono l’organizzazione.

Capitali strutturali:

l’organizzazione, il coordinamento, i brevetti, le competenze codificate, il sistema di controllo, eccetera eccetera,

Capitali relazionali: tutti i rapporti principali che ci collegano all’ambiente in cui operiamo e che servono a fare in modo che gli altri abbiano fiducia in noi (e a noi a corrispondere alla loro fiducia).

“Mete ambiziose e sfidanti sono da sempre uno dei

cardini necessari per sostenere e motivare al

meglio lo sforzo necessario per cambiare”

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IN CAMMINO VERSO IL PIANO POLIENNALE 2009-2012

Il coraggiodi cambiare

“CAMBIAMENTO”Cortellazzo e Zolli, nel loro dizionario etimologico edito da Zanichelli, lo definiscono “forza morale che mette in grado di intraprendere grandi cose e di affrontare difficoltà e pericoli con piena responsabilità”. Si tratta di una definizione ricca e complessa

che offre per questo spunti di riflessione interessanti.

Le conclusioni

del presidenteMauro Casoli

Cambiamento è una parola che in Unieco è ‘pane quotidiano’ ma proprio per questo, anche in vista del lavoro corale che si sta avviando per definire il nuovo piano poliennale 2009 – 2012 è una priorità che il presidente Mauro Casoli ha messo al centro delle riflessioni conclusive all’assemblea che ha esaminato il Bilancio Sociale 2007.

“...Le parole chiave, gli obiettivi del piano poliennale che si conclude quest’anno (2005 -2008) – ha detto Caso l i conc ludendo l’assemblea – erano la divisionalizzazione che assegnava maggior i r e s p o n s a b i l i t à a l l e

direzioni, la formazione per dare nuovo impulso a tutta Unieco, la redditività vista

come strumento di crescita (e Unieco è tra le grandi imprese di costruzioni

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italiane con la redditività più

alta), l’analisi di nuove aree

di business per costruire

le basi di una crescita che

deve continuare. Il nuovo

piano poliennale (2009-

2012), fin dalle prime

fasi di elaborazione che

stiamo avviando si basa

su altre parole: Sinergie

per valorizzare la logica

multibusiness di Unieco.

Partecipazione con un

maggior ruolo anche

per i ruoli intermedi e

non solo per i direttori.

Internazionalizzazione che

significa analizzare opzioni

di sviluppo all’estero con

tutte le divisioni. Ricambio

generazionale offrendo

quindi, a molti, nuove

opportunità.

E’ una Unieco più forte

quella che si presenta

all ’appuntamento con

il piano poliennale ma

avrà di fronte molte

incognite, partendo da

quelle indotte dalla crisi

finanziaria che è entranta

anche nell’economia reale.

Le opzioni strategiche

che Unieco ha davanti

sono diverse: attacco/

sviluppo – attesa – difesa

dell’esistente.

La transizione selettiva che

accompagnerà la crisi che

stiamo vivendo nel mondo

ci induce a propendere

per l’opzione 1: attacco/

svi luppo. Servirà un

grande sforzo e serviranno

investimenti: materiali e

intellettuali.

Serviranno Coraggio,

Capacità di Rischiare e

Rigore. Quindi tutta Unieco,

partendo dai vertici, dovrà

impegnarsi per essere

un Esempio valido, per

esprimere Coerenza e per

“aprire le porte” ai giovani,

per accompagnarli nel

processo di crescita.

Con il piano poliennale

2 0 0 9 - 2 0 1 2 n o n

“rincorreremo la crescita

di fatturato ” ma punteremo

alla solidità patrimoniale

che deve servire per

creare lavoro e non per

“fare finanza”. Una visione

dinamica che dovrà portare

a valutazioni attente di

ogni area di attività, di

ogni business e forse

qualcosa sarà anche da

dismettere.

Il nuovo piano poliennale

non sarà un “documento

statico” ma un percorso di

partecipazione e crescita

culturale per tutta Unieco.

La parola d’ordine quindi

non può che essere

CAMBIAMENTO.

Scommettiamo su Unieco!

“Vale la pena di puntare

su un nuovo sogno.

Io punto su quello europeo”

Jeremy Rifkin(economista) a

Cooperambiente 2008

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UNIECO: BILANCIO SOCIALE

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Progetto Astrolabio è un percorso d’inserimento di sei giovani laureati, realizzato con innovativi progetti di ri-cerca applicata, sostenuti da un comitato scientifico composto dalla Direzione Strategica di Unieco e da al-cuni docenti di tre atenei : la SDA Bocconi di Milano, la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e la Fa-coltà di Architettura dell’Università di Ferrara.

E’ un’iniziativa del tutto originale che segna un punto avanzato nel rapporto tra impresa, ricerca e mondo uni-versitario che prevede un’alternanza di momenti forma-tivi (gestiti da personale interno ad Unieco, docenti uni-versitari e da esperti delle tematiche oggetto di ricerca) ed esperienze di lavoro all’interno delle unità aziendali dove saranno concretizzati i singoli progetti.

Valeria Montanari, Giorgio Sbreviglieri, Michele Bergon-zini, Marco Bulgarini, Francesca Pisi e Ornella Conte. Questi i nomi dei giovani laureati che partecipano al progetto. Costituiscono un gruppo composto da pro-fessionalità eterogenee (un ingegnere civile, uno edi-le, uno ambientale, un architetto, un laureato in econo-mia, un avvocato).

Hanno iniziato dallo scorso ottobre questa nuova espe-rienza, ciascuno inserito all’interno di una delle Divisio-ni/Direzioni di Unieco, in affiancamento con un tutor in-dividuale. Ogni Divisione ha definito uno o più temi di innovazione, legati alla propria tipologia di attività, su cui nei prossimi mesi, una volta terminata la fase di for-mazione, saranno impegnati.

Si tratta di tematiche diverse che vanno dal risparmio energetico alla produzione di energia e alla gestione di impianti, dalla ecosostenibilità nelle costruzioni, all’uti-lizzo di materiali alternativi nella edificazione di case a

basso costo; dai “prodotti innovativi” come residenze per studenti, case per affitto, centri per anziani e per l’infanzia, alle analisi di mercato e alle attività di marke-ting avanzato”.

Per loro natura, i temi individuati hanno una forte inter-disciplinarità, per cui sarà necessario un intenso lavo-ro di gruppo al fine di massimizzare le diverse compe-tenze.

Gli obiettivi del Progetto Astrolabio consistono non solo nella realizzazione di un percorso formativo finalizzato all’inserimento lavorativo a tempo indeterminato dei gio-vani ricercatori, ma anche nell’acquisizione di elementi in base ai quali impegnare l’organizzazione aziendale nella costruzione di proposte imprenditoriali innovative nel medio periodo, nonché, come obiettivo direttamen-te correlato, la diffusione “a cascata” di una maggiore apertura culturale di tutta l’organizzazione alle temati-che della ricerca e dell’innovazione.

L’attività formativa iniziale sui temi specifici, infatti, è aperta alla partecipazione delle aree aziendali interes-sate e l’attività di ricerca sarà supportata dalle strutture operative delle Divisioni.

“Di ricerca e innovazione, di rapporto tra Università e imprese

si parla molto e noi,con la nostra storia

iniziata nel 1904, pensiamo di poter

scrivere una pagina nuova”

Mauro CasoliPresidente Unieco

di Valeria Montanari

UNIECO: INVESTIRE IN RICERCA E INNOVAZIONE

Alla vigilia della definizione del Piano Poliennale 2009-2012 Unieco ha deciso di investire nell’Alta Formazione e nella ricerca nei campi delle energie alternative, nell’edilizia eco sostenibile, in nuove tipologie abitative e nelle analisi sul mercato che cambia.

Progetto Astrolabio: Unieco fa rotta verso l’innovazione

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PROGETTO ASTROLABIO

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I protagonisti di questo ambizioso progetto pare abbia-no ben inteso gli obiettivi e lo spirito con il quale Unieco ha promosso l’iniziativa : ”Il fatto che Unieco, in coerenza con i valori che la contraddistinguono, scommetta sull’ innovazione, sui valori e sui giovani costituisce per noi una grande opportunità ma anche una grande respon-sabilità. La affrontiamo consapevoli delle difficoltà che comporta, con coraggio, passione e rigore. UNIECO sta partecipando ad una nuova fase di sviluppo economico, caratterizzata dalla centralità degli assets intangibili e dal know how delle persone; la scelta di UNIECO, nel-lo scenario di un mercato complesso, è una strategia di azione, di attacco e di sviluppo.Astrolabio si inserisce nella sfida verso lo sviluppo di nuove competenze, per accedere a nuovi bacini di conoscenze e per integra-re idee, favorendo il collegamento tra Divisioni, azien-da e mondo esterno”.

I “sei di Astrolabio” hanno cercato di “strutturarsi” an-che al di fuori dei momenti formativi, organizzando in-contri periodici durante i quali condividere le esperien-ze, le opinioni, le idee, gli obiettivi e le strategie. Per formalizzare tali occasioni hanno deciso di redigere,

per ogni incontro, un “ordine del giorno” ed un report che riassumano i punti principali della discussione. In questo modo, il gruppo potrà mantenere una sorta di agenda contenente la storia del progetto, utile per ave-re sotto controllo le tappe percorse e per monitorarne lo sviluppo.

Dopo la prima fase del percorso formativo, centrata sul-la presentazione di Unieco, effettuata da docenti interni all’impresa, la seconda fase ha visto la collaborazione della SDA Bocconi di Milano. I docenti, coordinati dalla prof. Antonella Carù, hanno affrontato tematiche quali la valutazione economico – reddituale e finanziaria delle decisioni, il ruolo dei fondi di investimento immobiliari l’evoluzione delle relazioni con il mercato (dai prodotti alle esperienze ed alle soluzioni), il marketing ed i pro-cessi di innovazione.

Il terzo modulo formativo, coordinato dalla Prof. Luisella Gelsomino della Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna, ha approfondito temi che vanno dall’innovazione dell’offerta abitativa, con analisi critica delle più avanzate esperienze europee (dal punto di vista sia urbano, sia architettonico), case a basso costo, affitto sociale, residenze per anziani e per studenti.

Il mese di dicembre vedrà la conclusione del quarto modulo formativo, coordinato dal Prof. Graziano Trippa, dell’Università di Ferrara, Facoltà di Architettura, con te-matiche come la classificazione energetica degli edifici, ecosostenibilità (in particolare il sistema - edificio - im-pianti), materiali e tecniche costruttive, involucri ad ele-vata efficienza energetica e risanamento energetico.

A gennaio, infine, si concluderà il percorso formativo con la realizzazione dell’ultimo modulo relativo ai temi della produzione e gestione di energia ed alle energie alternative. Dopo di che, si avvieranno le attività di ri-cerca vere e proprie, condotte da gruppi di lavoro che assembleranno diverse competenze, e coordinate dal Comitato Scientifico di Astrolabio.

AntonellaCarù

SDA Bocconi di Milano

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PROGETTO ASTROLABIO

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“Un nuovo spazio che inizia a vivere. Uno spazio ritrovato che consentirà ai correggesi di muoversi agevolmente tra il centro storico e la zona di sviluppo intorno all’Ospedale. E’ il frutto della collaborazione tra Unieco e l’Amministrazione Comunale per un piano di riqualificazione di alto profilo”. Così si è espresso Marzio Iotti, sindaco di Correggio, ha detto prima del taglio del nastro della nuova Corte Conciapelli: residenze, uffici, negozi, servizi, parcheggio pubblico e altro ancora… che nascono da un piano di riqualificazione urbana.Un piano che ha impegnato la Divisione Costruzioni Emilia di Unieco, il Direttore della quale il correggese Massimo Pinotti, ha affermato: “ questa inaugurazione è una occasione importante perché Unieco a Correggio ha radici profonde”.

Musica e danza per inaugurare un innovativo polo residenziale, direzionale e commerciale che arricchisce Correggio

IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE DI ALTO PROFILO A CORREGGIO

Ecco

Piazza Conciapelli

ECCO “PIAZZA CONCIAPELLI”La

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ECCO “PIAZZA CONCIAPELLI”

Poi spazio alla musica della Banda Osiris e alle proiezioni di “Passione in Movimento“, frutto della collaborazione tra Unieco e il gruppo Let’s Dance di Reggio Emilia; musica, danza e immagini che hanno illuminato e animato le facciate della nuova Corte Conciapelli. Una festa finita poi con un brindisi. All’inaugurazione erano presenti anche le persone di Unieco che piu da vicino hanno seguito e realizzato questo progetto: per l’Area Immobiliare, Danilo Pisi,

responsabile di commessa e Donatella Galloni, responsabile dellle vendite, mentre per la produzione Luigi Guidetti, P.M. e Daniele Borciani, responsabile di commessa.La nuova “Corte Conciapelli”, progettata dell’architetto correggese Franco Malavolta, è un grande spazio urbano ritrovato che offre nove unità commerciali, sei uffici e ventuno appartamenti. Il progetto prevede al terzo ed ultimo piano la realizzazione di tre importanti attici due dei quali con giardino pensile. Tutto il complesso, si distingue per l’utilizzo di materiali e tecnologie di alta qualità nel rispetto delle normative antisismiche, dell’isolamento termico-acustico (isolamenti orizzontali e vetrate fono isolanti) e del risparmio energetico (facciate e copertura ventilate, impianti di riscaldamento a pavimento e vetrate a basso emissive).Grande attenzione è stata posta al tema dei parcheggi auto (252 posti con spazi per disabili e per il carico/scarico). Sono stati realizzati percorsi pedonali e ciclabili sicuri ed accessibili a tutti che realizzano nuovi collegamenti fra le principali strutture pubbliche.La realizzazione di “Corte Conciapelli” ha comportato per Unieco un investimento complessivo di dieci milioni di euro mentre l’amministrazione Comunale di Correggio, per le opere di riqualificazione che comprendono anche l’illuminazione e l’arredo verde, ha messo a disposizione ottocentomila euro.

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MONTEFIORE CONCA NEL NOVERO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA.

Recuperata la Sentinelladi Pietradelle terremalatestiane

Un bellissimo “balcone” sulla Romagna.

E’ questa l’immagine che lascia la Rocca di Montefiore Conca ora che è tornata all’antico splendore grazie al lavoro di restauro che Unieco ha ultimato a fine luglio

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UN BELLISSIMO “BALCONE” SULLA ROMAGNA. La

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L’impronta medievale è rimasta quasi intatta e Montefiore Conca, nell’entroterra riminese, ha con-quistato la bandiera arancione del Touring e l’ingresso nel novero dei borghi piu’ belli d’Italia.

Perno del centro storico è la rocca, riaperta a fine luglio dopo un accu-rato restauro che ha fatto brillare aspetti nascosti per anni. Gli sca-vi archeologici hanno permesso di riscoprire non solo i resti piu’ anti-chi del castello risalenti al ‘200, ma anche di recuperare il pozzo ve-neziano e 500 pezzi di ceramica, terracotta e vetro. Il restauro inter-no inoltre ha consentito la riapertu-ra della stanza dell’imperatore, che avevano visto solo pochi studio-si. Saldo bastione difensivo posto a guardia della Valconca, la rocca e’ stata anche residenza e luogo di rappresentanza. Per questo e’ sta-ta abbellita con opere d’arte tra cui dipinti del pittore bolognese Jaco-

po Avanzi, che ha decorato la stan-za dell’imperatore con personaggi, scene di guerra e cavalleresche. Nelle giornate limpide, dall’alto del castello, dove e’ stato riportato alla luce il tetto originario in coppi e le-gno, la vista spazia dall’Appennino romagnolo alla riviera, da Cattolica a Ravenna.

I lavori di restauro e va-lorizzazione della Rocca, commissionati dal Comune di Montefiore Conca, sono stati eseguiti dall’area re-stauri della Divisione costru-zioni Emilia per un valore com-plessivo di circa 2.400.000 €.

I tecnici e le maestranze di Unieco che hanno seguito il la-voro, rapportandosi con la Di-rezione dei lavori della Soprin-tendenza per i beni architettonici e paesagistici di Ravenna: il Re-sponsabile di area Paolo Barbieri, il Direttore tecnico Alessandro Guar-

nieri e il tecnico capo cantiere Joi Zanchetta, sono riusciti a comple-tare l’intervento nei tre anni previ-sti da contratto nonostante le diver-se complessità incontrate a partire dall’accantieramento.

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UN BELLISSIMO “BALCONE” SULLA ROMAGNA.

La Rocca impressiona per la sua forma imponente e molto sparta-na, che rispecchia d’altronde la sua antica missione di sentinella di confine, con le sue mura alte e spo-glie, prive di merlature e con poche finestre rivolte all’esterno. Questa sua geometria, unitamente alla po-sizione arroccata alla sommità del paese, ne faceva un punto di di-fesa quasi irraggiungibile per i ne-mici che arrivavano dalla valle del Conca.

Purtroppo anche a chi ha esegui-to i lavori, pur arrivando da Reggio Emilia, è capitata quasi la stessa sorte dei nemici di allora, essendo-si presentate notevoli difficoltà logi-stiche per l’approvigionamento e la movimentazione dei materiali.

I lavori sono partiti dal consolida-mento fondale in quanto la roccia di fondazione su cui è stato edifica-to il castello ha rivelato la presenza di una faglia che ha causato un dis-sesto sulle murature.

Dopo aver realizzato i micropali sul lato esterno, si è passati alla demo-lizione dei solai interni, rifatti nei pri-mi anni del ‘900, sostituiti con solai lignei a cassettoni molto più conso-ni agli ambienti.

Durante il rifacimento della terrazza di copertura è stata rinvenuta una parte della copertura a falde origi-naria con tanto di passerelle per i camminamenti di ronda che per la singolarità del ritrovamento si è de-ciso di mantenerla a vista median-te il montaggio di una copertura vetrata proprio al di sopra della vol-ta della Sala dell’Imperatore dove campeggia un affresco con scene di battaglia appena restaurato.

La Soprintendenza per i Beni Cul-turali, nelle vesti di Direzione Lavo-ri, ha deciso di lasciare a vista an-che gli scavi archeolgici facendo progettare e montare passerelle in

acciaio e legno per creare un per-corso per i visitatori per poter am-mirare i numerosi monili, ceramiche e bicchieri in vetro soffiato ritrova-ti quasi completamente integri du-rante le fasi di scavo.

Dopo il consolidamento dei muri perimetrali, particolarmente impe-gnativo si è rilevato quello del Muro a Vela (una parete in pietra larga un metro, alta dodici metri e lun-ga dieci) che ha visto l’inserimen-to di trefoli per ancorare il muro ad un solaio sottostante ed evitarne il ribaltamento in caso di sisma, si è eseguita la stuccatura di tutte le superfici esterne.

Gli ultimi passi sono stati ovviamen-te quelli relativi alle finiture: intonaci a calce, pavimenti in tavelle di cot-to e serramenti con vetri piombati.

“Inizialmente i lavori di adeguam-nento dell’impianto elettrico e il ri-scaldamento a pavimento non era-no previsti - spiega Paolo Barbieri di Unieco - ma con una perizia in corso d’opera si sono utilizzate le somme recuperate dal ribasso contrattuale d’asta per riuscire a rendere la struttura completaman-te agibile”.

Al taglio del nastro erano presen-ti, oltre al Sindaco di Montefiore nonché Presidente della Commis-sione Giustizia al Senato on. Filip-po Berselli, che ha manifestato la sua gratitudine a Unieco per la professionalità e serietà dimostra-ta, i Direttori dei Lavori Valter Piaz-za e Cetty Muscolino della Soprin-tendenza B.A.P. di Ravenna, Maria Grazia Maioli della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna e il Ministro per i beni e le attivita culturali Sandro Bondi.

La Rocca fu costruita intorno alla metà del 1300 e tenuta dai Malatesta per più di cento anni consecutivi. Qui nacque, nel 1377, Galeotto Novello Malatesta, detto per il luogo di nascita Belfiore. A partire dal 1432 Sigismondo Pandolfo, il più celebre personaggio della dinastia malatestiana, esaltò l’importanza del castello e il paese vide il nascere di numerose istituzioni civili e religiose, come monasteri, ospedali e il Monte di Pietà.

Con la disfatta dei Malatesta cominciò per Montefiore, come per tanti altri paesi di queste terre, l’alternarsi di diversi domini. Governarono il paese i Guidi di Bagno, i Borgia, la Repubblica Veneziana e l’ambiguo personaggio di Costantino Commeno, principe di Macedonia che morì a Montefiore nel 1530. Dopo il passaggio sotto lo Stato Pontificio e il breve governo della Repubblica Cisalpina, il paese seguì le sorti che portarono alla nascita dello Stato Italiano.

Della Rocca colpiscono subito le solide geometrie e la mole complessiva dell’edificio.Superando le diverse porte di accesso alla fortezza, l’ultima delle quali ha murato un pregiato stemma Malatestiano, si accede al primo giro di mura e poi al cortile dove si trova un pozzo decorato del ‘300. Al piano superiore si ammira una bella sala con volta a crociera dove sono esposti alcuni affreschi di Jacopo.

Avanzi, rari esempi di pittura laica del XIV secolo. Un’altra sala ancora da restaurare, comunemente detta “dell’imperatore”, mantiene le pareti con affreschi con scene di battaglia. Salendo all’ultimo piano si giunge al terrazzo sulla sommità della fortezza dal quale si ammira un panorama davvero emozionante. per una visita www.comune.montefiore-conca.

La Rocca di Montefiore Conca

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UNA SINERGIA DURATURA

Bagnolo in Piano cresce conCoop & UniecoUn nuovo polo direzionale e commerciale con molti servizi: banca, albergo, supermercato per un investimento da 10 milioni di euro

Unieco & Coop Consumatori Nordest. Una sinergia che si è concretata in molte realizzazioni da quando, quarantacinque anni fa, nel 1963, fu inaugurato “Coop 1”, il primo grande supermercato di tutto il sistema Coop.Una sinergia che continua e che continuerà, come ha confermato il presidente di Coop Consumatori Nordest Marco Pedroni che, all’inizio di novembre, insieme a Unieco, ha inaugurato il nuovo supermercato a Bagnolo in Piano ( l’88°della serie).

E’ la conferma che la strada intrapresa nel 1963 è quella giusta:

innovare per dare più servizi. Il nuovo supermercato Coop sorge in via Olimpia, all’interno di un centro commerciale-direzionale costruito da Unieco e facilmente raggiungibile dalla tangenziale che da Reggio, passando sui ponti di Calatrava, porta a Novellara.

Il nuovo supermercato Coop, molto atteso dagli oltre 4 mila soci bagnolesi di Coop Consumatori Nordest, è servito da ampi parcheggi e dispone di un’area di vendita di 1.360 mq, quasi tripla rispetto al vecchio negozio che verrà chiuso. “Il salto di qualità – ha detto Pedroni - è notevole in quanto viene offerta ai soci e consumatori la possibilità di una spesa alimentare completa”.

Massimo Pinotti, direttore della Divisione Costruzioni Emilia di Unieco, esecutrice dell’intervento, ha ribadito il valore di questa lunga collaborazione: “da molti anni operiamo insieme per costruire spazi urbani dove vivere, lavorare e fare la spesa in modo confortevole, rispettando le diverse specificità urbane nelle quali andiamo a localizzare i progetti di sviluppo che spesso si sono incrociati con quelli di Coop Consumatori Nordest”.

I l nuovo polo direzionale e commerciale di Bagnolo in Piano, oltre al supermercato Coop, comprende 10 negozi (Bar, edicola, giocattoli, abbigliamento bimbi, parrucchiere, ottico, agenzia viaggi,

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BAGNOLO IN PIANO CRESCE CON COOP & UNIECO

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articoli da sposa e pavimentazioni) e una filiale della banca di Credito Cooperativo Banca Reggiana. Sono presenti inoltre 15 uffici, collocati in una palazzina a 4 piani. Completa la nuova struttura, progettata dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, un albergo-residence con 36 stanze (dotate anche di angolo cottura), che sarà inaugurato nella primavera del 2009. I lavori sono iniziati nell’aprile del 2007 e l’investimento complessivo (compresi i parcheggi che, in parte, diventeranno pubblici) si aggira intorno ai 10 milioni di euro.

Al taglio del nastro erano presenti, accanto al presidente Marco Pedroni

e a Massimo Pinotti, il Sindaco di Bagnolo Giovanni Rossini, il presidente del distretto sociale di Bagnolo Antenore Bocedi e Don Giovanni Rossi.

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BAGNOLO IN PIANO CRESCE CON COOP & UNIECO

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UNA SINERGIA DURATURA

Open day in cantiere:

bella idea!A fine settembre a Carpi per presentare “Fondo Rosaio” e per scoprire una opportunità residenziale vicina al centro

La divisione costruzioni Emilia di Unie-co lavora a nuove forme di comunica-zione-promozione e l’Open Day, or-ganizzato da Donatella Galloni, alle Residenze del Fondo Rosaio è certa-mente un test positivo. Il nuovo intervento residenziale che Unieco sta realizzando a Carpi si è così presentato “pronto da toccare” ai carpigiani. E’ un nuovo insediamento residenziale che occupa un’area di ol-tre42mila metri quadrati e in poco più di un anno (la costruzione è iniziata nel giugno 2007) è nata una nuova oppor-tunità per abitare a Carpi. E’ un insieme armonico di palazzine e case a schiera progettate secondo standard costrutti-vi di alta qualità e con un basso indi-ce di edificazione nell’area disponibile per lasciare posto ad ampi spazi verdi, percorsi pedonali e ciclabili. L’occasio-ne offerta dall’Open Day, programmato a fine settembre, si è rivelata proficua anche per promuovere la presenza di Unieco in terra modenese.Tanti carpigiani hanno accolto l’in-vito di Unieco e hanno visto da vici-no case dove si può riscoprire il pia-cere di abitare grazie alla accuratezza delle rifiniture, alla scelta dei materia-li che garantiscono anche il valore fu-turo dell’immobile, alla disponibilità dei servizi accessori come le ampie au-torimesse. Unieco ha dato “valore ag-giunto” alle residenze “Fondo Rosaio” anche con scelte innovative: le unità abitative sono dotate di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua, di im-

pianto satellitare per la ricezione dei segnali televisivi e ascensori di nuo-va generazione che consentono di ri-sparmiare sui costi di gestione visto che generano energia. Una cura par-ticolare è stata dedicata all’isolamento termoacustico per garantire minori co-sti di riscaldamento e condizionamen-to ma anche per rendere “silenziosa” la casa. Inoltre negli interventi immo-biliari di Unieco sono previste tutte le garanzie previste dal nuovo Decreto Legislativo n° 122/2005 a tutela delle persone fisiche acquirenti di immobili in corso di costruzione, è quindi previ-sto il rilascio della fidejussione banca-ria a garanzia delle somme versate e la polizza assicurativa con durata de-cennale a garanzia degli eventuali vizi di costruzione. Si stanno inoltre stu-diando convenzioni con istituti banca-

ri per agevolazioni nei tassi di interes-se di eventuali mutui con la possibilità di un contributo da parte del costrut-tore. Ma c’è di più. Tra le novità scelte per l’Open Day c’era anche una chia-vetta USB per dare ai potenziali ac-quirenti la possibilità di visionare con tutta tranquillità sul computer di casa propria le immagini, le planimetrie, i capitolati e tutte le caratteristiche del-le soluzioni abitative proposte da Unie-co a Carpi. Nel corso delle visite guida-te è stato possibile ottenere dai tecnici Unieco ogni tipo di dettaglio costrutti-vo e relativo all’investimento immobi-liare. Il “Fondo Rosaio” è composto da quattro palazzine da 12 alloggi e da 6 villette a schiera monofamiliari. Alcuni appartamenti sono dotati di giardino privati, altri hanno spazi mansardati.

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“OPEN DAY” IN CANTIERE

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MAPIC 2008

Unieco:8 progettial Mapic

www.mapic.com

Alla quattordicesima edizione del MAPIC, l’evento principale

per il business che ruota intorno ai grandi insediamenti

commerciali, che si è concluso a fine novembre a Cannes,

erano “in vetrina” otto progetti lanciati da Unieco.

E’ un record per Unieco che, grazie alla logica multi business,

unisce le costruzioni ai lavori ferroviari, la produzione di

laterizi alle attività industriali legate all’ambiente. “Unieco

quest’anno ha portato all’attenzione dei visitatori del MAPIC

(oltre 10mila da 71 paesi) – spiega Attilio Grazioli, Direttore

Area Immobiliare per Unieco su molti grandi interventi - la

ex Metalmetron di Savona (riqualificazione di una grande

area industriale dismessa), i Silos Asburgici di Trieste, lo

Shopping Center “Morena” di Goito nel mantovano, il centro

commerciale Le Piazze a Castelmaggiore nel bolognese, il

Fidenza Shopping Park, l’outlet di Città S.Angelo in provincia

di Pescara, una grande area logistica da Rovigo (un polo

logistico da 800mila metri quadrati che sarà completato

entro il 2015) e le Torri di S.Benigno, che il Comune di

Genova presenta insieme a altri progetti di riqualificazione“.

Mapic è il punto d’incontro di tutta l’industria internazionale

(costruzioni, finanza, catene commerciali) e Unieco ha

partecipato attraverso le società di progettazione, le società

di commercializzazione e le società create per realizzare i

singoli progetti. Progetti gestiti dalla divisione Costruzioni

Italia di Unieco diretta da Stefano Imovilli, in sinergia con

la divisione Costruzioni Emilia, che complessivamente,

muoveranno un giro d’affari di circa 500 milioni di euro

nell’arco di pochi anni (2009-2012). Progetti che si basano

su scelte progettuali ideate da studi di architettura di

altissimo livello e che portano Unieco all’attenzione del

grande circuito della finanza legata al real estate.

Il Mapic (The international market for retail real estate)

attrae ogni anno, dal 1994, investitori, commercianti (2340),

gestori di shopping centre e amministratori di città e regioni

(134) che lanciano o valutano progetti creando in un solo

luogo e in pochi giorni al palazzo del Festival di Cannes

una vetrina di standing mondiale.

In vetrina investimenti per 500 milioni in centri commerciali, direzionali-residenziali e poli logistici

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8 PROGETTI AL MAPIC

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GALASSIA: UN IPER “DA RECORD”

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Unieco ha realizzato il nuovo centro commerciale di Legnago in 18 mesi

Realizzare grandi centri commerciali in tempi record. Succede se la “firma” è quella di Unieco. A Legnago nel veronese a fine settembre è stato inaugurato il nuovo Centro Commerciale Galassia. Un cantiere da record: aperto e chiuso in 18 mesi realizzando il progetto del-lo studio Gabbiani & Associati di Vicenza. E’ un investi-mento complessivo da 30 milioni di euro. Oltre all’Iper della catena Galassia e al Brico Center nella galle-ria del centro commerciale trovano spazio anche una trentina di negozi. La realizzazione è stata commissio-nata dalla Commerciale Brendolan di Verona che ol-

tre a Famila ha punti vendita con insegne Iper Fami-la, A&O e C+C maxigross. Su un’area complessiva di 110mila metri quadrati è stata realizzata una struttu-ra di 25mila metri quadrati con 70mila metri quadrati di parcheggio. E’ una realizzazione all’insegna del basso impatto ambientale: per le pareti e i pavimenti esterni sono state utilizzate vernici foto catalitiche. Per i riem-pimenti sono stati riutilizzati i materiali delle demolizio-ni e tutta la nuova costruzione è all’insegna del rispar-mio energetico. Grande attenzione è stata posta alla rete di percorsi pedonali e ciclabili ma anche alle con-nessioni con la grande viabilità di accesso e uscita dal centro commerciale. Una galleria, due piazze coper-te e tanti servizi. Legnago ha visto recuperata, grazie

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soUNIECO: COSTRUIRE A TEMPI RECORD

Galassia:un Iperda record

il team di Unieco che ha lavorato al progetto

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GALASSIA: UN IPER “DA RECORD”

25agli sforzi dell’Amministrazione Comunale e del Grup-po Commerciale Brendolan, una parte importante del suo territorio, l’area dell’ex Zuccherificio, abbandona-ta da decenni.

“Il Gruppo Famila ha manifestato qui la propria voglia di continuare la collaborazione con Unieco dopo al-trettante importanti opere realizzate nel mantovano-ha affermato Stefano Imovilli, Direttore della Divisione Co-struzioni Italia, presente al taglio del nastro – abbiamo collaborato con il Gruppo, con i loro studi di progetta-zione e la loro struttura interna alfine di definire la co-struzione e l’ingegneria di questa opera di cui ne sia-mo orgogliosi”.

Oltre alla divisione Costruzioni Italia, con il capo pro-getto Enrico Vezzani, alla realizzazione del nuovo Cen-tro Commerciale Galassia di Legnago, una commes-sa da 14 milioni per Unieco, hanno lavorato in sinergia la divisione Ambiente per la bonifica dell’area e la di-

visione Costruzioni Emilia per la stabilizzazione delle terre con trattamento a calce.

Il Centro Commerciale Galassia è stato realizzato in stretta collaborazione con l’amministrazione comuna-le e con la catena Galassia che gestisce 6 grandi iper-mercati del Nord Italia. Il primo punto vendita è stato aperto a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona nel Dicembre 1996. A questo sono seguite le apertu-re di Casei Gerola, Alessandria, Pavia e Acqui Terme e ora Legnago con una galleria, due piazze che arric-chiscono Legnago di un nuovo polo di servizi avanzati inserito una più vasta operazione di riqualificazione ur-banistica. Dell’ex zuccherificio rimangono solo la cimi-niera e l’essicatoio che ospiterà i servizi. Al taglio del nastro erano presenti, inoltre, il sindaco di Legnago Li-vio Gandini, il presidente della provincia di Verona Elio Mosele, Renato e Dario Brendolan che guidano l’omo-nimo gruppo, i progettisti e il team Unieco.

Oltre all’Iper della catena Galassia e al Brico Center nella galleria del

centro commerciale trovano spazio

anche una trentina di negozi.

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RIQUALIFICAZIONE URBANA A SAVONA

Ex Metalmetron addio, ecco“Le Officine”

EX METALMETRON ADDIO, ECCO “LE OFFICINE”

Lanciato con un nuovo appuntamento di “Passione in Movimento” il progetto di riqualificazione urbana che in meno di 30 mesi consegnerà a Savona una innovativa cittadella artigianale e commerciale

Il prossimo appuntamen-to da fissare in agenda è per la fine del 2010 quando la cittadella ar-tigianale - commerciale “Le Officine” sarà inau-gurata ma già a fine luglio la ex Metalmetron di Savona è diventata davvero “Ex”. Ora c’è il progetto che è stato proiettato alla Fortezza Priamar in una grande immagine tridimensiona-le che inserisce “Le Offi-cine”, così come saranno a lavori ultimati, nel con-testo urbano di Savona.

La presentazione è stata accompagnata da “Passio-ne in Movimento” la perfor-mance di Musica, danza e immagini che accompa-gna diverse iniziative di Unieco.

E’ un salto nel futuro pros-simo che ha impegnato e impegnerà l’ammini-strazione comunale, e le imprese: Unieco di Reggio Emilia e Alfa Costruzioni Edili (gruppo Barbano di Savona) che hanno pro-mosso il progetto di ri-qualificazione urbana.Alla presentazione del nuovo

polo commerciale hanno partecipato il presidente di Unieco Mauro Casoli, Fabrizio Barbano per Alfa

Costruzioni di Savona, l’ar-chitetto Alfonso Femia (5+1 Agenzia di Architettura di Genova) e tanti invitati.

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Nel corso della presentazio-ne tra le specificità espres-se dal progetto il sindaco Federico Berruti e l’asses-sore ai lavori pubblici Livio di Tullio hanno posto l’ac-

cento sull’occupazione: “Le Officine“ darà lavoro a circa 300 addetti (240 nel commercio e turismo, 60 nell’artigianato).E’ stato sottoscritto un accordo

che coinvolge i costruttori, i sindacati del commercio e l’amministrazione comu-nale di Savona. Un accordo che prevede percorsi di for-mazione e regole per le assunzioni con grande at-tenzione al tema dell’inse-rimento di lavoratori espulsi da aziende in crisi dell’area savonese.”Le Officine” pro-durranno lavoro stabile, nel rispetto dei contratti: anche in tema di appalti sono pre-viste regole precise a ga-ranzia della trasparenza, della sicurezza e della qualità.

E’ un investimento complessivo che supera in valore i 90 milioni di euro per consegnare nell’arco di trenta mesi a Savona un nuovo “pezzo di città”, l’area di 48mila metri quadrati che tutti conoscono come Ex Metalmetron. Nel grande spazio ritrovato sarà realizzato un innovativo centro polifunzionale, una vera “Cittadella del commercio e dell’artigianato”. Ci saranno attività commerciali, artigianato di servizio, un albergo, spazi per la ristorazione, parcheggi , uffici , servizi e aree verdi.Nel progetto “Le Officine” troveranno spazio un supermercato Conad (il Nordiconad di Modena), Castrorama (materiali per il fai da te), Scarpe & Scarpe, Euronics (elettrodomestici) e un punto vendita Sport Specialist. Grandi marchi, presenti in tutta Italia che arricchiscono l’offerta delle tante aziende artigiane che si insedieranno nei nuovi spazi: circa 9mila metri quadrati per le attività commerciali e altrettanti per l’artigianato di servizio (un totale di 17.500 mq).L’albergo sarà della catena Holiday Inn Express e avrà 102 camere.Il progetto di riqualificazione dell’area, di cui è titolare la “Newco Savona srl“, la società controllata dalla Unieco di Reggio Emilia e partecipata al 15% dalla Alfa Costruzioni Edili è stato curato dall’arch Gianluca Peluffo (5+1 Agenzia di Architettura di Genova).Come affermato da Stefano Imovilli, direttore della Divisione Costruzioni Italia di Unieco “si tratta della riqualificazione di una grande area che muoverà un volano virtuoso dal punto di vista delle infrastrutture e dell’assetto complessivo di una parte importante di Savona”.

Passione in MovimentoIl lancio del programma di lavoro per realizzare “Le Officine” è stato accompagnato da una performance di danza – videoproiezione titolata “Stato Nascente “ realizzata dal gruppo Let’s Dance di Reggio Emilia con LTD Project, Laura Matano, Flowrence and Jerard. “Unieco ha scelto – spiega Stefano Imovilli direttore della divisione Costruzioni Italia di Unieco- di abbinare ai grandi cantieri

un evento che rientra nel programma “Passione in Movimento”. E’ la passione che spinge Unieco a “lasciare un bel segno nei territori dove opera”. A Savona abbiamo iniziato con la sponsorizzazione, insieme a Coop Liguria, Tirreno Power, Mondo marine, GF Group e Costa Crociere della stagione di spettacoli “Savona Estate” e con questa presentazione –performance di danza contemporanea che abbiamo già proposto come format a Genova per inaugurare lo Stadio del Nuoto di Albaro e a Mantova per l’avvio del restauro su Palazzo Aldegatti confermiamo la nostra attenzione all’area ligure che continuerà anche nei prossimi anni”.Nelle sale della Fortezza Priamar dove erano allestite mostre dedicate ai grandi interventi di Unieco a Genova, Palmanova e in altre città italiane, al progetto di recupero della ex Metalmetron e alle attività di solidarietà internazionale di Unieco (un intervento in Etiopia e la realizzazione di una nuova scuola per l’infanzia a Belo Horizonte in Brasile voluta dai soci in occasione del 100° di fondazione nel 2004) si sono alternati amministratori, imprenditori e progettisti.

Il progetto “Le Officine”

EX METALMETRON ADDIO, ECCO “LE OFFICINE”

Federico BerrutiSindaco di Savona

“Passione in Movimento” Il lancio del programma di lavoro per realizzare “Le

Officine” è stato accompagnato da una performance di danza e

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“PROGETTO MARINELLA”

Unieco entra da protagonista in un in-novativo business plan di valorizzazio-ne turistica di una grande area sulla riviera Ligure. E’ tra i soci di “Marinella Spa” che realizzerà un progetto di svi-luppo territoriale integrato. Ci saranno interventi di natura immobiliare, turisti-ca, nautica e agricola nelle grandissi-me aree che sono nella disponibilità di Marinella spa nei comuni di Ameglia e Sarzana, Bocca di Magra, Fiumaretta e Marinella. Banca Monte dei Paschi ha ceduto a una cordata composta dal Consorzio Cooperative Costruzio-ni (CCC di Bologna), Unieco di Reggio Emilia e alla Società Italiana Condot-te d’Acqua e Condotte Immobiliare di Roma una quota pari al 75% del capi-tale sociale di Marinella spa.

Il progetto è già stato condiviso con gli enti competenti con i quali nell’aprile 2007 Marinella spa ha sottoscritto il Documento conclusivo della Confe-renza preliminare del Progetto Mari-nella, delineando la successiva proce-dura urbanistica per l’attuazione dello

stesso. Le attività di Marinella spa sono state complessivamente valutate 85 milioni di euro, dei quali 31,5 milioni legati alla definitiva approvazione del-la procedura di attuazione del nuovo polo. L’operazione prevede l’acquisto della partecipazione del 75% di Mari-nella spa da parte di una società veico-lo appositamente costituita dai membri della cordata. Gli accordi prevedono inoltre un’adeguata rappresentatività del Monte dei Paschi di Siena nella governance di Marinella spa. Il closing dell’operazione è naturalmente con-dizionato all’autorizzazione da parte dell’autorità Antitrust.

Marinella spa è nota come “Fattoria di Marinella”, si trova nell’estremo lembo orientale della Liguria al confine con la Toscana, nei comuni di Ameglia e Sarzana, in provincia di La Spezia. Comprende 430 ettari di territorio, di cui 380 utilizzati dall’azienda agrico-la e 50 distribuiti tra spiagge e retro spiagge. Il progetto di valorizzazio-ne territoriale prevede un importante sviluppo delle attività di fruizione turi-stica, dell’ampliamento del ventaglio delle offerte e della loro destagiona-lizzazione. L’obiettivo è dar vita, pri-mo caso in Italia, a un innovativo mo-dello di tutela territoriale affiancato e integrato da un modello di gestione e promozione.

Nascerà un grande polo turistico vicino a Bocca di Magra

Unieco entra nel

Progetto Marinella

Bocca di Magra è un piccolo centro in provincia di La Spezia, nato come villag-gio di pescatori, adagiato sulla riva destra dell’omonimo fiume, di fronte a Fiumaret-ta. Nel Borgo sono conservati tutt’oggi, re-sti architettonici di una villa considerata come un importante testimonianza storico artistica. Bocca di Magra, nota per esse-re stata luogo di ritrovo di scrittori e intel-lettuali, quali Eugenio Montale, Giulio Ei-naudi, Cesare Pavese ed altri ancora, è stata inserita nei percorsi del Parco cultu-rale della Val di Magra e della Terra di Luni. Le risorse economiche di Bocca di Magra, sono rappresentate dalle attività tradizio-nali della pesca (sul molo, è possibile ac-quistare direttamente dai pescatori, che sostano nei pressi dei loro pescherecci, il pescato di giornata), dal turismo, nonché dalla presenza di diversi porticcioli per la nautica da diporto e servizi di motobarche comode per raggiungere le piccole inse-nature e spiaggette nascoste, situate nel-le vicinanze (Punta Bianca con i suoi sco-gli bianchi e Punta Corvo) o nelle limitrofe località quali Lerici, Portovenere e le Cin-que Terre. Una spettacolare litoranea, che conduce a Lerici, attraversa come primo paese Montemarcello, che dall’alto, a po-chi chilometri da Bocca di Magra, domina sia il Golfo di La Spezia che la Val di Ma-gra, e consente di ammirare un panorama veramente bello della costa ligure, per poi presentare una ripida scalinata, che con-sente di raggiungere la famosa spiaggia di Punta Corvo.

Bocca di Magra: spiagge, scrittori & tradizione

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CLASSIFICHE

Costruire

1 1 Impregilo2 2 Astaldi3 3 Gruppo Toto4 5 Trevi5 7 Pizzarotti6 4 Condotte d’acqua7 11 Salini Costruttori8 6 CMC9 10 Serenissima Holding10 12 Gruppo Ghella11 9 16 13 CMB Carpi18 19 Conatti19 14 Coopsette20 20 Cesi

2007 2006

Edilizia e Territorio Sole 24 ore2007 2006

I cinquanta gruppi che sono stati analizzati da Costuire non hanno dato, nel 2007, segnali evidenti di flessione e gran parte delle aziende sono rimaste nello stesso Range. Unieco è all’Undicesimo posto e tra le prime 10 in rappresentanza del mondo cooperativo c’è solo CMC Ravenna. Unieco è subito dietro e precede CMB di Carpi, Coopsette di Castelnovo Sotto, Cesi di Imola, Coop di Costruzioni, Cpl, Orion e Coop Muratori Reggiolo (al 48° posto). Nella graduatoria di Costruire stilata sulla base dei bilanci civilistici Unieco è al 12esimo posto assoluto.

Nella graduatoria delle IMPRESE GENERALI Unieco rimane nella top ten al nono posto stabile sul 2006 ma è l’unica tra le prime 10 a non avere una quota di fatturato realizzata all’estero.

Le classifiche delle costruzioni

1 1 Impregilo

2 2 Astaldi

3 4 Pizzarotti

4 3 Condotte

5 10 Salini Costruttori

6 5 CMC Ravenna

7 12 Ghella

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9 7 Baldassini Tognozzi Pontelo

10 14 Rizzani De Eccher

11 11 Cmb Carpi

14 6 Coopsette

17 18 Bonatti

19 19 Cesi

Le analisi di Edilizia e Territorio confermano il ruolo di Unieco tra le prime 10 imprese di costruzioni italiane. Stessa posizione del 2006 e pochi movimenti in classifica veramente significativi. Unieco, anche per gli analisti del Sole 24 ore, è al secondo posto tra le imprese cooperative. Nota di merito per la solidità manageriale: una “forza” di 32 dirigenti e 6 direttori tecnici iscritti SOA.

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Cattini & Sicomori

La Finanza“al sesto piano”Dal primo gennaio 2009 Andrea Cattini, da 10 anni in Unieco, sarà il nuovo Direttore Amministrazione Finanza e Controllo . Rimarrà nel mondo Unieco anche Lorenzo Sicomori che dopo 30 anni passa il testimone . E’ una ‘staffetta in corsa’ al sesto piano della sede Unieco perchè Lorenzo Sicomori e Andrea Cattini lavorano insieme già da dieci anni . Entrambi prima di entrare in Unieco hanno lavorato per società private: Cattini in Uniaudit – Società di certificazione e Sicomori al Credem (che si chiamava Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia ). Ora portano la ‘stessa maglia’: quella di Unieco.

Come è cambiata... “l’amministrazione” di Unieco?_Sono passati trent’anni da quando sono entrato all’ufficio contabilità di Unieco (che si chiamava Unicoop e fatturava 10 miliardi di Lire). Eravamo in 6 impiegati. Oggi al ‘sesto piano’ siamo trenta e calcolando anche le risorse dedicate nelle divisioni lo staff amministrativo di Unieco è ben oltre le 60 persone. Dieci volte tanto. Un bel salto anche da 10 miliardi di Lire a 500 milioni di Euro e gli ultimi anni sono stati davvero di grande crescita (Sicomori è direttore amministra-tore finanza e controllo di Unieco dal 1994 Ndr.). Sono stati anni di grandi cambiamenti. Eravamo 600: 540 muratori e 40 impiegati oggi siamo in proporzioni ribaltate e il contesto finanziario è comple-tamente cambiato. E’ cambiata anche Unieco che al fianco della società cooperativa controlla o partecipa a 120 società tra Spa, Srl e Consorzi.

Quando sono entrato in Unicoop l’area amministrazione era già

molto ben strutturata. C’era già la separazione tra amministrazio-ne, finanza e controllo di gestione .Eravamo all’avanguardia perchè di aziende così strutturate nel settore non ne esistevano molte. Quindi c’è una base davvero solida che è stata notevolmente ampliata e perfezionata. Poi le cose sono cambiate velocemente e in modo evidente con l’ingresso massiccio dell’informatica e con l’aumentare delle società partecipate (nel 1978 non c’era nemmeno una Spa oggi sono circa 120 Ndr.). La finanza che era solo utilizzo di conti cor-renti e sconto di salvo buon fine è diventata un vero strumento di so-stegno allo sviluppo del business. E’ diventata un elemento strategi-co nello sviluppo di Unieco

Quali sono le nuove sfide che attendono la dire-zione amministrazione finanza e controllo?_Attraverso la pianificazione strategica deve trasformare la visione dell’imprenditore in un piano organico e strutturato, aiutando il management nella

definizione di un percorso di cre-scita aziendale, contribuendo alla migliore allocazione delle risorse finanziarie disponibili. Deve inoltre orientare le scelte aziendali, contribuendo a dare una vision unitaria, verso le strutture finanziarie più ade-guate/sostenibili, in conside-razione dei rischi impliciti nel piano di crescita e del contesto competitivo.

Il tema della trasparenza rimarrà alla base del nuovo rapporto banca – impresa post “crisi mutui”?

_Con il sistema bancario Unieco ha avviato un dialogo che dopo l’introduzione dei principi di Basilea 2 è diventato sempre più sistematico. Il rapporto banca-impresa si è strutturato. La Banca dovrebbe diventare e in parte lo è diventata un partner nello svilup-po dell’impresa visto che l’utilizzo della leva finanziaria negli ultimi anni è diventata strategica per lo sviluppo del giro d’affari. La banca

per avere questo ruolo chiede più informazioni, vuole dei piani in-dustriali strutturati, vuole sapere come vengono destinate le risorse finanziarie che mette a disposizio-ne dell’impresa e servono busi-ness plan oltre ai bilanci e questo è un rapporto corretto. Quando però ci sono crisi come quella che stiamo vivendo la banca può diventare elemento di rallenta-mento allo sviluppo. Il tema della trasparenza è basilare.

_Proprio in questo periodo storico caratterizzato dalla crisi del mercato finanziario, il rapporto banca-impresa deve essere improntato sulla logica di trasparenza, ovviamente reciproca; quindi non solo una corretta rappresentazione delle politiche aziendali nei confron-ti degli istituti di credito, ma anche una corretta e chiara rappresentazione degli obiet-tivi che le banche si pongono nei confronti delle aziende. Il mercato del credito, in questo momento, si muove in modo non coerente. I gruppi bancari ragio-nano con schemi e metodi che

NOME Lorenzo AndreaCOGNOME Sicomori CattiniANNI 58 37NATO A Correggio (RE) Reggio EmiliaIN UNIEACO DAL 1978 1997RUOLO DI INGRESSO Contabilità Generale Unicoop Amministrazione Ufficio Clienti RUOLO 2009 Consulente Direttore amministrazione finanza e controllo

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LA FINANZA “AL SESTO PIANO”

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UNIECO: COSTRUZIONI ITALIA

cambiano. Un rapporto meno lineare e meno basato sulla co-noscenza diretta dell’azienda.

Il reporting puntale che fotografa gli andamenti che valenza assume nei nuovi scenari competi-tivi?_Oggi siamo nell’era dei piani poliennali, dei budget, dei bilanci infrannuali e in ogni momento si può aggiornare l’analisi patrimo-niale e finanziaria aziendale. Riu-sciamo a controllare la dinamica del capitale investito mensilmen-te. L’andamento dell’indebitamen-to è sotto controllo praticamente ogni giorno. il reporting è quindi uno strumento indispensabile allo sviluppo di tutta la strategia aziendale.

_Ormai lo possiamo definire uno strumento “organizzativo” dal quale non possiamo più pre-scindere. Consente un corretto ed efficace controllo dell’an-damento aziendale, mettendo l’imprenditore nelle migliori condizioni per scelte aziendali ponderate. Non è solo un modo ‘per trovare i numeri’ è una base di lavoro per le Divisioni di Unieco.

In tempi di “finanza crea-tiva” quale linea maestra deve seguire un buon direttore finanziario?_La linea maestra per un di-

rettore finanziario deve puntare sempre all’innovazione per assi-stere l’azienda con supporti ana-litici adeguati allo sviluppo degli affari. Questo è l’indirizzo che abbiamo sempre seguito.

_L’obiettivo prioritario delle imprese deve essere quello di fare profitti nel lungo termine con la vendita dei propri beni/servizi e non attraverso la specu-lazione finanziaria o operazioni di finanza creativa. La Direzio-ne finanziaria deve orientare e supportare il business, senza diventare un centro di profitto. La mia linea sarà di continuità, sono cresciuto in Unieco.

Il gioco di squadra in cooperazione è nel DNA.. la direzione finanza che ruolo può e deve giocare?_Abbiamo teorizzato e pratica-to nel miglior modo possibile il “gioco di squadra” e credo sia stata una scelta giusta e vincen-te. Quando si deve affrontare un nuovo business, una commessa importante, sono talmente tante le variabili in gioco che devono essere affrontate sotto angolature diverse da un gruppo di specialisti: commerciale, finanziario, legale societario per dare la risposta migliore a Unieco. Pur essendo divisionalizzati questo lavoro in team è indispensabile.

_La Direzione deve supportare le scelte delle Divisioni, affian-

candole nella gestione d’impre-sa, per favorire la sviluppo di una visione unitaria d’azienda, nella logica della compatibilità complessiva.

La “complessità” è la caratteristica di questi anni: come si supera in ambito amministrativo- finanziario?_Organizzazione efficiente, for-mazione del personale e lavoro in team. Poi quando si fissano i limiti di rischio è tutto chiaro in partenza

_Sviluppando competenze e professionalità all’interno dell’azienda, per offrire al ma-nagement un supporto stret-tamente correlato al business sviluppato, nella logica dei pro-fessionisti d’impresa, anche in relazione alla complessità dei business che Unieco sta affron-tando ed al crescente numero di partner che condividono i progetti con Unieco.

Quale ricordo di Unieco porta nel cuore Lorenzo Sicomori?_Sicuramente è la partecipazio-ne dei soci alla vita aziendale. Una caratteristica che può ap-prezzare meglio chi ha lavorato in una impresa privata. E’ una differenza sostanziale che si coglie subito. Forse le imprese

cooperative non dovrebbero assumere chi non ha lavorato prima in una impresa privata. Non si renderà conto di questa differenza. Io porto nel cuore la consapevolezza di lavorare per qualcosa che mi appartiene, che condivido con altri e che si tra-manda. Come hanno tanti altri che in passato hanno costruito le sedi delle cooperative lavoran-do il sabato e la domenica, dopo l’orario normale. E’ un valore unico che trova la sua eviden-za più visibile alle assemblee dei soci dove c’è tutta la gente Unieco.

Quale aspettativa c’è nel cuore di Andrea Cattini?_Condivido pienamente il pen-siero di Lorenzo; non dobbiamo mai dimenticare i valori coo-perativi che ci hanno aiutato a crescere.

Spero di poter essere, a mia volta, testimone, nel rispetto dei valori e dei principi che ci sono propri, di un periodo di cre-scita e di sviluppo aziendale, così come lo sono stati questi anni.

*interviste raccolteda Stefano Catellani

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LA FINANZA “AL SESTO PIANO”

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RINNOVATO IL VERTICE

Mauro Casoli èil nuovo presidente del CCPLIl Gruppo industriale cooperativo di Reggio Emilia in settembre ha adottato un nuovo assetto di governance.

CCPL, con il sostegno di un rinnovato e più ampio impegno della proprietà, ha avviato un’ulteriore percorso di sviluppo imprenditoriale in vista di un ulteriore percorso di innovazione e sviluppo imprenditoriale, che fonda le proprie radici nel processo di riposizionamento strategico realizzato nell’ultimo decennio.

A partire dal 1997 da Consorzio di acquisizione lavori per le cooperative socie, CCPL si è progressivamente affermato quale Gruppo Industriale Cooperativo di carattere europeo, con una presenza in più settori di business, ampiamente diversificati.

Una scelta strategica che, a distanza di dieci anni, può dirsi compiuta, come attestano i principali indicatori di crescita tra il 1997 ed il 2007: il valore della produzione è passato dai 270 milioni a 713 milioni di Euro, nel 2007 il reddito operativo complessivo ha superato i 10 milioni, portando l’utile netto di esercizio ad oltre i 4,5 milioni, gli investimenti tecnici finanziari e in ricerca superano i 28 milioni ed il cash flow i 25 milioni. Il patrimonio netto della capogruppo è di fatto raddoppiato dai 75 milioni agli oltre 150 milioni, grazie agli utili accumulati nel corso del decennio, con un volume complessivo di investimenti pari ad oltre 300 milioni di Euro.

Oggi il Gruppo CCPL (attivo in Italia e all’estero) è tra i principali produttori europei di packaging per alimenti freschi (Coopbox Europe), uno degli operatori nazionali emergenti nel campo della distribuzione di prodotti petroliferi (Energy Group), un consolidato produttore emiliano nella fornitura di materiali inerti per le costruzioni (CCPL Inerti) . L’Assemblea dei Soci di CCPL ha introdotto molti elementi di novità, tra cui: la rotazione biennale nelle cariche sociali di rappresentanza della proprietà, con la possibilità di un ulteriore rinnovo del mandato e l’introduzione della figura del Past President, nuovo organo statutario volto a dare continuità all’esperienza compiuta nonché istituzionalmente responsabile dell’Internal Audit.

Il nuovo Consiglio d’Amministrazione di CCPL Sc, nominato

dall’Assemblea, è composto da 11 membri: Mauro Bernardi (Pres. Buozzi), Mauro Casoli (Pres. Unieco), Fabrizio Davoli (Pres. Coopsette), Pierluigi Filippi (già Pres. CEAP), Cosimo Guida (Pres. Polidrica), Paolo Lusenti (Pres. Tecton), Alberto Rebuzzi (Pres. Cooperativa Muratori di Reggiolo), Rossano Rimelli (Direttore ANCPL), Demos Salardi (Pres. Cormo), Ivan Soncini (AD CCPL), Oddo Torelli (Pres. Orion).

Demos Salardi diviene Past President e Mauro Bernardi Vice Presidente.

In CCPL Spa, il nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione, (composto da 4 membri), diviene Alberto Rebuzzi. Ivan Soncini è confermato Amministratore Delegato della Capogruppo CCPL Sc e della controllata CCPL Spa.

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coMAURO CASOLI È IL NUOVO PRESIDENTE DEL CCPL

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FORNACE DI FOSDONDO

Un mattonein cirillicoкирпич

Mattone in russo si scrive кирпич.

E’ una delle lingue che Unieco sta imparando per fare business senza frontiere: il nuovo sito internet della divisione laterizi www.fornace.unie-co.it parla già perfettamente rus-so e inglese. Un grande sforzo per il team di Fosdondo guidato dal diret-tore Umberto Magnani ma anche la “scelta consapevole che per andare all’estero servono strumenti di base adeguati”.

Il nuovo sito tematico della divisione laterizi è accessibile anche in Italiano e anche in questa versione contiene molte novità. Come “Unieco Engine-ering” che tradotto & navigato on line significa: Investimenti, ricerca, dialo-go con università , progettisti e utiliz-zatori per mettere a punto nuove so-luzioni per “costruire .. con passione”.

Ecco come è nato il sistema termoi-solante con laterizio faccia vista. Poi spazio alle novità:

Sistema termoisolante

Frangisole

Sistema

Futuro ma anche una forte identità. Come si vede navigando nelle sezio-ni del nuovo web della divisione la-terizi. Una “passione “ che dura dal 1895 e da un “quadrel” (il mattone in dialetto reggiano) impastato con le argille di Fosdondo.

Il nuovo web della divisione laterizi parla le lingue del mercato che cambia

www.fornace.unieco.it

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UN MATTONE IN CIRILLICO

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Una passione che oggi, a più di cinquant’anni dalla rico-struzione post bellica di una antica fornace con un forno Hoffman di 14 camere, continua a produrre buoni matto-ni per costruire e tante soluzioni innovative.Soluzioni che nascono da un piano investimenti per 6 milioni di euro che ha completamente trasformato e potenziato la “Fornace di Fosdondo”, il cuore della divisione laterizi di Unieco.

Il risultato già ottenuto è un aumento della produzione del 25% (fino a 200mila tonnellate annue) ma migliorando la qualità dei prodotti, l’ambiente di lavoro e risparmiando energia. Una passione che anno dopo anno si coniuga con la ricerca e con il dialogo continuo con il mondo uni-versitario ma anche con i progettisti e gli utilizzatori. Co-lori, tipologie, forme, materiali sempre coniugati con una grande attenzione al rispetto dell’ambiente ed al rispar-mio energetico.

Ma come sta andando il settore laterizi in Italia?

“Non bene – spiega Umberto Magnani, direttore della di-visione laterizi di Unieco – ecco con quale scenario dob-biamo fare i conti:

• Calo della domanda di nuove costruzioni;

• leggeroaumentodiquelladellemanutenzioni;

• sovrapproduzione;

• aumentodelleprincipalivocidicosto;

• piazzalisaturidimaterialichevengonoconsegnatiari-lento.

Dopo un 2007 che ha segnato una brusca interruzione del trend di crescita che aveva caratterizzato l’ultimo de-cennio, il 2008 appare ben più difficile e lascia intravede-re un futuro più incerto che mai.

I laterizi sono il settore della Divisione che soffre mag-giormente. I prezzi di vendita, in costante flessione no-nostante gli sforzi indirizzati al loro sostegno, non com-pensano nemmeno i costi di produzione. Gli altri settori stanno accusando forti ritardi nell’esecuzione delle com-messe acquisite e, elemento di ancor maggiore preoccu-pazione, nei tempi degli incassi. Un anno, il 2008, di scar-sa soddisfazione sotto il profilo economico, ma che ha visto il completamento degli investimenti tecnologici rela-tivi ai progetti GRAL, AIR BETON, RIVESTO e l’entrata a regime dopo la ristrutturazione degli impianti dello stabili-mento di Fosdondo.

Nell’ottica di una espansione commerciale in nuove aree sono stati valutati con grande attenzione alcuni mercati esteri, dai quali cominciano ad arrivare riscontri positivi, attualmente soprattutto dalle strutture in legno di ARCA LAND.

Oggi la Divisione è in grado di esprimere grandi potenzia-lità in diversi settori industriali di elementi da costruzione, purtroppo in un mercato ancora troppo schiacciato dalla crisi finanziaria.

Il 2009 sarà un anno ancora dipinto con tinte fosche.

La Divisione si presenterà a questo difficile appuntamen-to attiva in tutte le sue articolazioni di business.

Se da un lato questo può destare qualche preoccupazio-ne in più, affrontare diversi segmenti di mercato, potendo contare su tecnologie produttive adeguate e all’avanguar-dia, rappresenta una concreta opportunità per affrontare le difficoltà con maggiore possibilità di successo”.

Il lavoro di sviluppo continua . La fornace è uscita da ‘bat-taglie’ altrettanto complesse .

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eUN MATTONE IN CIRILLICO

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Era questa la proposta unificante che ha attirato molti ‘addetti ai la-vori’ nello stand Unieco al Saie 2008 che si è svolto in ottobre a Bolo-gna Fiere. Idee al servizio della tecnologia e dell’innovazione. La di-visione laterizi di UNIECO ha sviluppato nuove soluzioni progettare e costruire. Al Saie ha presentato prodotti ma anche sistemi costrut-tivi innovativi.

Particolarmente apprezzati ANEMOS, la facciata ventilata facciavi-sta, la risposta di UNIECO all’esigenza di coniugare tradizione e in-novazione e PARASYSTEM, il sistema di rivestimento termoisolan-te con laterizio facciavista dalle eccellenti prestazioni acustiche e di isolamento termico (sviluppato in partnership tra UNIECO e grup-po IVAS). Occhi puntati anche su EKLISSE, il frangisole facciavista, sempre più apprezzato dai progettisti che al Saie 2008 è stato pre-sentato nella nuova colorazione “testa di moro”.

La nuova linea è caratterizzata da economicità e facilità di montag-gio. Non poteva mancare la vasta gamma di mattoni estrusi e pasta molle con in evidenza alcune novità sia di colorazione che di tessitu-ra, che hanno riscosso enorme successo. Ancora uno spazio impor-tante è riservato “Al Quadrel”, il mattone indispensabile per riscoprire ed esaltare il fascino dell’antico e ritrovare le sfumature della terra-cotta naturale grazie alla costante attenzione e ricerca sulle varietà di colore. UNIECO ha presentato al Saie UNIECO Class per soddi-sfare i requisiti imposti dalle nuove leggi sull’edilizia (dd.lgs. 192/05 - 311/06 - 115/08) offrendo una scelta conveniente ma di qualità. Unieco Class è la soluzione costruttiva per ottimizzare i costi di co-struzione garantendo un ottimo benessere abitativo. I risultati ottenuti nel corso della kermesse bolognese dalla divisione laterizi di Unieco, ancora una volta, sono stati molto positivi e di grande soddisfazione. Il professionisti che hanno visitato lo stand hanno dimostrato infatti grande interesse per i nuovi sistemi costruttivi proposti e per i nuovi prodotti presentati.

FORNACE DI FOSDONDO

Uniecoal SAIE2008Nuove idee “firmate Unieco” per dare forma a un diverso modo di concepire le abitazioni combinando l’elevato contenuto estetico dei laterizi tradizionali all’efficienza di sistemi in grado di soddisfare i requisiti della Direttiva Europea 2002/91/CE identificando nuovi livelli di efficienza e di potenziale risparmio energetico.

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A Bologna Fiere l’appuntamento con la rassegna delle novità per il mondo dell’edilizia

Il Saie 2008 “in numeri”

Un aumento del 10% dei visitatori, lo stesso numero di operatori professionali del 2007 (anche se con un giorno in meno) e una ma-nifestazione dedicata alla filiera del cemen-to armato, ‘SaieConcrete’, in arrivo il pros-simo anno. Così si è chiuso il Saie 2008, il salone internazionale dell’edilizia che si è svolto nella fiera di Bologna a metà ottobre. Positivo il bilancio del SaieEnergia, il nuo-vo salone dedicato alle energie rinnovabili e alle tecnologie a basso consumo per il co-struire sostenibile. Fra le novità annuncia-te per l’edizione 2009, oltre al ‘SaieConcre-te’, le iniziative programmate dopo l’accordo di BolognaFiere per la realizzazione di Saie-cet nel 2010, il salone dedicato alle chiusu-re tecniche.

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UNIECO AL SAIE 2008

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www.unieco.it

NUOVO SITO INTERNET UNIECO

Si inserisce nel progetto di comunicazione integrata che supporta le attività di Unieco

Oggi, sono passati sei anni, c’è un nuovo portale internet : www. Unieco.it, c’è una nuova intranet per dare servizi a chi lavora nel “mondo Unieco”.

C’è la nuova brochure, che sarà ulteriormente potenziata, c’è Eco Notizie, c’è Pianeta Unieco e ci sono nuovi strumenti di comunicazione, interna e esterna, che saranno ulteriormente sviluppati con il piano poliennale 2009-2012.

E’ questa l’agenda di lavoro lanciata con l’obiettivo di consolidare in Italia e all’estero l’immagine e la corporate identity di Unieco. E’ un progetto “in progress” che si basa sulla volontà di garantire a tutti gli stekeholder, in tutti i settori e in tutti i territori dove Unieco opera la massima trasparenza e una relazione virtuosa. Unieco, questo il messaggio che anche il nuovo portale www.unieco.it ribadisce, “VUOLE LASCIARE UN BEL SEGNO”.

Centocinque anni di storia, tanti saranno nel 2009, impongono un profilo alto di comunicazione e in questa ottica si muoverà tutto lo staff dell’Ufficio Comunicazione che viene potenziato e può contare su una rete di collaborazioni esterne. Il piano di comunicazione è sempre un “cantiere aperto” per dare risposte e servizi alle divisioni operative e a chi si avvicina, per le ragioni più diverse

a Unieco. Nell’era dell’informazione in tempo reale, qualche ‘futurologo’ si spinge a suggerire addirittura che “l’impresa è ciò che comunica”. E’ più che ovvio che l’azienda rimane sempre e comunque ciò che produce, beni o prodotti, servizi o componenti. Però, è indubitabile che subito dopo la qualità del prodotto (o servizio), il secondo fattore caratterizzante di un’impresa sia proprio la sua comunicazione.

La diffusione di Internet ha aperto scenari fino a 10 anni fa non immaginabili e oggi, per tutte le aziende, la comunicazione integrata (web, canali tradizionali verso l’interno e verso l’azienda) è fondamentale. Trasparenza è la parola d’ordine e “aggiornamento in continuo” è il criterio guida che muove Uneico on line e in tutta la comunicazione.

Ecco il nuovo look

on line

2008www.unieco.it

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UNIECO:PROGETTI DI COMUNICAZIONE

Correva l’anno 2002 e Unieco lanciava il suo primo sito

internet.. allora era una “novità” e non

tutti credevano(o immaginavano)

che sarebbe diventato il

principale e più usato “biglietto da

visita” delle aziende in tutto il mondo.

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Filmati che “fanno vedere e sentire” Unieco in tutte le sue attività nella mediateca, tutta la comunicazione verso i media (giornali radio tv) , la versione scar icabi le del l ’ house organ Pianeta Unieco, le notizie sulle attività di Unieco sempre aggiornate

Poi grande spazio alle divisioni, alcune avranno presto anche siti internet dedicati a prodotti o specifiche aree di business e per la vetrina immobiliare con le opportunità di investimento.Nella parte alta della home page c’è il vero TIMONE per navigare: noi di Unieco raccoglie le sezioni su storia valori governance e società controllate e partecipate (il ‘gioco di squadra’), le attività sono unite in un unico riferimento e si possono rintracciare facilmente tutte le certificazioni (nell’area qualità). Subito visibili i bilanci: sociale, contabile e ambientale, l’annual report e la Libreria con le pubblicazioni di Unieco. L’area news e media sono quelle dove è più evidente lo

sforzo di aggiornamento continuo per dare il segnale della Passione in Movimento che muove Unieco. Lavora con noi (le opportunità di impiego) e contatti e sedi sono le ultime due funzioni senza dimenticare il CERCA, una vera ancora di salvezza quando in poco tempo si vuole trovare una informazione precisa su Unieco.Un portale completo di molti servizi da scoprire. Lo stesso rinnovamento è arrivato anche nella Intranet aziendale di Unieco che diventerà, sempre di più, un punto di riferimento e un ‘fornitore di servizi per tutto il mondo Unieco (1.200 addetti).Il punto di partenza è ben segnalato:…“È impossibile non comunicare per quanti sforzi facciamo per non farlo. L’attività o l’inattività, il parlare o lo stare in silenzio, il cercare o l’evitare, hanno tutti il valore di messaggi che tendono a influenzare qualcuno, che, a sua volta, non può non rispondere con altri messaggi. Se gli interlocutori sono consci di questa legge fondamentale avranno fatto un grande passo verso l’eliminazione di qualche forma patologica che ostacolava la comunicazione …”

Eugenio CarusoLa Comunicazione all’interno dell’impresa

(Tecniche Nuove)

Il nuovo sito internet Unieco

Adriano Milelli è il nuovo responsabile dell’Ufficio Relazioni Esterne di Unieco. “In vista dell’avvio del nuovo piano poliennale 2009-2012 – spiega il presidente di Unieco Mauro Casoli – il consiglio di amministrazione ha deciso di dare un ulteriore impulso alla comunicazione interna verso i soci e esterna verso tutti gli stakeholder”. Per questo si è dato avvio al nuovo sito internet www.unieco.it (già on line) e alla una nuova intranet aziendale (il Portale Uni&co) che contiene servizi per il mondo Unieco (1.200 addetti). Milelli, che risponderà direttamente alla direzione Personale e Organizzazione di Unieco,

guidata da Stefano Elisetti, coordinerà le iniziative di comunicazione che Unieco metterà in campo anche attraverso le società controllate e partecipate che operano nei settori delle costruzioni, dei lavori ferroviari, dei laterizi e dell’ambiente sia in Italia, sia all’estero.

Rocco Adriano Milelli39 anni, è nato a Parabita (Le) il 15/08/69.E’ entrato in Unieco nel 1992 come Tecnico di Cantiere. Attualmente, oltre a guidare l’Ufficio Relazioni Esterne, mantiene il ruolo di Responsabile dello Sviluppo del le Pol i t iche Social i Unieco.

Adriano Milelliè il nuovo responsabile delle Relazioni Esterne Unieco

Il nuovo portale www.unieco.it e la Intranet di Unieco sono state realizzate dalla Netribe di Reggio Emilia. E’ nata nel 1994 all’interno del progetto universitario Reggio Città degli Studi Spa e ha sviluppato in pochi anni soluzioni originali attorno all’esigenza del cliente di creare valore d’impresa anche attraverso Internet, ottimizzando tempi di processo, rafforzando le relazioni con i partner e governando la conoscenza del mercato e del prodotto.

Anni di lavoro e di ricerca che hanno portato a NETRIBE Portal onCUBE, la suite di strumenti per gestione della comunicazione integrata e gateway multicanale che usa anche Unieco. Attraverso la suite Portal on.Cube l’azienda può gestire diversi aspetti della comunicazione, sia verso interlocutori esterni (prospect) sia partner o portatori d’interesse nel processo di business (stakeholders), sia verso partner del processo di gestione o di proprietà (shareholders). Intranet/Virtual Workspace: è lo strumento attraverso cui i dipenti dell’azienda possono, ciascuno secondo il proprio livello di autorizzazione, condividere dati, accedere a processi, sentirsi parte di una comunità dinamica. Portal on.Cube, un CMS (content management system) sviluppato interamente dall’azienda reggiana e oggi operativo su oltre 200 iniziative web distribuite sull’intero territorio nazionale, consente a ciascuna divisione del gruppo un alto livello di autonomia nella redazione dei propri contenuti (testi, immagini, video) in maniera semplice e intuitiva, dall’altro aggrega le informazioni e le restituisce automaticamente nella homepage del sito “corporate”, generando dinamicamente una mediagallery ricca di contenuti multimediali, archivi documentali e notizie in primo piano. E’ un sistema avanzato che consentirà ad Unieco di implementare nel tempo soluzioni aggiornate e adeguate allo sviluppo del suo business. Nei prossimi mesi saranno rilasciate le versioni in lingua inglese e, per la divisione laterizi, in lingua russa. Al progetto del nuovo portale hanno lavorato cinque persone coordinate da Davide Zanichelli e Simonetta Campi, project manager Netribe, oltre a due sistemisti di Xanten srl, l’azienda del Gruppo Netribe che gestisce la server farm presso cui si trova il portale Unieco.

UNIECO:PROGETTI DI COMUNICAZIONE

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Netribe: “la fabbrica” del web

www.unieco.it: Progetto grafico: Artoni Grafica Montecchio Emilia (RE) - Progettazione e sviluppo tecnologico: Netribe Reggio Emilia

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SIENA AMBIENTE

Il termovalorizzatore

futuribileA Poggibonsi tecnologie di ultima generazione per il nuovo impianto, attivo da fine settembre, di Siena Ambiente, partecipata da Unieco tramite STA, che completa il piano provinciale di gestione integrata dei rifiuti della provincia di Siena

E’ un impianto che produrrà energia pari al consumo domestico di 43mila abitanti. Un impianto capace di smal-tire 70 mila tonnellate di rifiuti selezio-nati all’anno grazie ad una dotazione tecnologica di ultima generazione conforme alle più recenti Direttive Europee.

E’ previsto l’impiego di 26 tecnici. E’

questo il biglietto da visita del termo-valorizzatore di Fosci, nel territorio del comune di Poggibonsi.

L’impianto toscano ora gira a pieno rit-mo grazie al completamento del po-

tenziamento e ammodernamento tec-nologico del termovalorizzatore che in funzione dalla fine degli anni ’70.

La vera novità è la terza linea di pro-prietà di Siena Ambiente SpA che

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IL TERMOVALORIZZATORE “DEL FUTURO”

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rappresenta il completamento del Pia-no Provinciale rifiuti della provincia di Siena, realtà territoriale all’avanguar-dia in Italia per la raccolta differenzia-ta e per la gestione autosufficiente dei rifiuti. Dando seguito ad impegni as-sunti già nel 1999, il territorio senese si trova oggi pronto - con il soggetto gestore Siena Ambiente – per centra-re gli obiettivi e vincere le sfide che scaturiscono dalle normative nazio-nali e dalla programmazione Regio-nale con la creazione di nuovi macro ambiti interprovinciali.

Siena Ambiente spa è una società partecipata da Unieco tramite STA spa, la società holding che Unisce tutte le partecipazioni di Unieco di Reggio Emilia in area Toscana.

STA, insieme al Monte dei Paschi di Siena (attraverso MPS Merchant), controlla il 40% del capitale sociale di Siena Ambiente e come socio pri-vato (il resto delle azioni è in mano a Comuni e Provincia ) esprime l’am-ministratore delegato che è Marco Buzzichelli.

Il cantiere. I lavori avviati nel marzo 2006 sono stati condotti da un’asso-ciazione temporanea di impresa co-stituita da Atzwanger che ha sedi a Bolzano, Monaco e Salisburgo con il Gruppo Public Consult di Milano , con Area Impianti di Padova e con Cime di Milano. Era una commessa da 24.4 milioni di euro, che aggiun-ta agli oneri accessori porta a 30 mi-lioni/euro l’investimento complessivo. L’intervento consente oggi di stimare per l’impianto un periodo di vita non inferiore ai quindici anni.

I rifiuti. Pur se la raccolta differen-ziata (ormai proiettata verso il 65% del totale dei rifiuti entro il 2012) ed il riciclo rappresentano il perno cen-trale del sistema integrato senese di trattamento dei rifiuti solidi urbani, il termovalorizzatore di Poggibonsi as-solverà ad un ruolo essenziale ed in-sostituibile. Tratterà infatti la frazione combustibile dei rifiuti indifferenziati, precedentemente selezionati presso l’impianto de Le Cortine di Asciano, lasciando così alle discariche quel

ruolo residuale previsto dalle norma-tive di settore.

L’energia. Ai Fosci si produrrà ener-gia dai rifiuti: 43mila MWh all’anno che, venduti alla rete elettrica, an-dranno ad abbattimento della tariffa di igiene ambientale; permetteranno anche di evitare emissioni di CO2 per 35 mila tonnellate l’anno che de-riverebbero dal ricorso ad altre fon-ti non rinnovabili. Ciò si aggiunge ai 100mila kWh annui di energia frut-to dell’annesso impianto fotovoltai-co già realizzato da Sienambiente. L’energia elettrica prodotta dall’im-pianto di Poggibonsi coprirà il 17% del fabbisogno domestico della pro-vincia di Siena.

La sicurezza. Sono garantiti i più ele-vati standard di sicurezza. Un siste-ma di riduzione degli ossidi di azoto di tipo catalitico, una griglia raffreddata ad acqua per la corretta combustio-ne di materie ad alto potere calorifi-co, analizzatori in continuo di ammo-niaca e mercurio e campionatori in continuo di diossine: tutto questo a garanzia di un percorso produttivo le cui emissioni saranno ben al di sotto dei limiti di legge.

Educazione ambientale. Oltre all’inaugurazione Sienambiente SpA e le Istituzioni Locali hanno organizza-to una serie articolata di eventi mirati ad evidenziare gli altri elementi stra-tegici che caratterizzano la gestione integrata dei rifiuti, prima fra tutte la raccolta differenziata.

Il Comune di Poggibonsi ha ospitato una iniziativa per illustrare i progetti di implementazione della modalità “por-ta a porta” per la raccolta differenzia-ta, considerata strategico per conse-guire nuove significative performance in provincia di Siena. Il tema della ge-stione dei rifiuti è stato anche lo spun-to per due iniziative culturali. Nella pri-ma l’associazione Nausika ha messo in scena “Non tutto è da buttare”, pie-ce teatrale co-prodotta con Sienam-biente. Nella seconda il Comune di Poggibonsi ha ospitato la “Raccolta d’arte differenziata”, una mostra per-sonale del pittore senese Giuseppe Ciani già allestita a Siena, in occa-sione della ricorrenza dei venti anni di vita di Sienambiente.

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IL TERMOVALORIZZATORE “DEL FUTURO”

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ECOMONDO 2008

Unieco a Ecomondo 2008…

RECORDla fiera dei

E’ proprio la visione a 360° il tratto più significativo, quello che unisce la visione strategica della divisione ambiente di Unieco e quella di Rimini Fiere.

Da quasi trent’anni Unieco si muove nel campo ambientale a tutto spettro realizzando impianti e macchine per il trattamento dell’aria, dell’acqua e dei rifiuti, discariche, e interventi di risanamento e controllo ambientale attraverso soluzioni innovative brevettate. Importanti investimenti in ricerca hanno portato a sviluppare tecnologie messe a punto con il sistema Refri per il trattamento di elettrodomestici e altri beni durevoli, quali televisori e computer. L’obiettivo è valorizzare i rifiuti trasformandoli in vere e proprie risorse, da utilizzare sia come prodotti o materia seconda, sia come fonte di energia alternativa, come sta avvenendo in Toscana e in Puglia.

La Divisione Ambiente è attiva in tutta

Italia attraverso società specializzate e con impianti che sono diventati “case history” di successo, come Barricalla, Manduria, Nuova Geovis, Tred Carpi. Dagli anni ottanta la

UCM, produce anche spazzatrici stradali e macchine per l’igiene urbana, che sono all’avanguardia nel settore, anche grazie alla scelta dell’alimentazione elettrica.

Lo stand Unieco a Ecomondo 2008? “Visitatissimo!”. E’ in questa parola il bilancio della partecipazione , ormai storica, della divisione ambiente di Unieco alla Fiera di Rimini dedicata all’ambiente e alla sostenibilità a 360°.

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UNIECO A ECOMONDO 2008…

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Una visione di successoIn quattro giorni (all’inizio di novem-bre) Rimini Fiera ha ospitato il 12° ECOMONDO, salone internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile.In contemporanea a ECOMONDO si sono svolti il 3° SA.L.VE, Salo-ne triennale del veicolo per l’ecolo-gia; il 3° RI3 sul recupero dei rifiuti informatici (www.ri3.it) e la seconda KEY ENERGY sull’energia sosteni-

bile (www.keyenergy.eu). In totale, la kermesse ambientale di Rimini Fiera ha richiamato 64.858 visitatori (+12% sul 2007). Grandi numeri anche per i media: 429 i giornalisti accreditati in sala stampa (381 nel 2007).Rivolta sia agli addetti ai lavori, sia al pubblico, il grande appuntamento con l’ambiente di Rimini Fiera ha ospita-to oltre 1.000 aziende su 85.000 me-tri quadrati, articolati in 16 padiglioni: infatti, per la prima volta, la kermesse si è svolta a tutto quartiere.

COOPERAMBIENTE, una delle novità più importanti di Ecomondo 2008, era uno spazio dedicato all’offerta cooperativa di energia e ser-vizi per l’ambiente, in colla-borazione con Legacoop e che ha ospitato il prestigioso intervento dell’economista “all’idrogeno” Jeremy Rifkin.

“La terza rivoluzione indu-striale inizia da oggi e in Ita-

lia vedrà uno dei suoi motori principali in Legacoop e nelle sue cooperative, che potranno assicurare una produzione ed una distribuzione decentrate di energia” ha detto Rif-kin. “Invito Legacoop ad entrare a far parte del gruppo del-le 70 imprese che, a livello mondiale, si stanno impegnan-do per la diffusione dell’utilizzo delle energie rinnovabili e per il piano d’azione per la terza rivoluzione industriale. “Le cooperative per la loro diffusione sul territorio, per la

loro caratteristica di reti di persone accomunate da inte-ressi e valori, e in quanto già dotate di una rete infrastrut-turale diffusa sono una delle forme più adatte per realiz-zare attività di produzione di energia da fonti rinnovabili e della sua distribuzione attraverso la futura creazione di una ‘rete intelligente’ che, in Italia, potrà partire dalla posi-tiva esperienza dei contatori elettronici installati da Enel”.

All’invito di Rifkin ha risposto positivamente Giuliano Po-letti, Presidente di Legacoop, che ha ribadito come le coo-perative intendano dare un forte contributo alla diffusione dell’utilizzo delle energie da fonti rinnovabili.

“Le cooperative” - ha detto Poletti - “sono agevolate, in questo impegno, dalla loro identità di imprese partecipate dai cittadini utenti e lavoratori, animati da una responsa-bilità condivisa verso le future generazioni e, quindi, na-turalmente attenti al rispetto verso l’ambiente e l’efficien-za energetica”.

Enel.si e Legacoop Nazionale hanno raggiunto un accor-do per promuovere la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili presso tutti gli associati della lega delle coo-perative.

In particolare, Coopsole, questo il nome del progetto con-giunto, prevede la creazione di una o più società, in for-ma cooperativa, per la progettazione, realizzazione e ge-stione di impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica dal sole.

A Ecomondo 2008 Unieco con la Divisione Ambiente era presente con un proprio spazio espositivo anche al padiglione dove si è svolta la prima edizione di COOPERAMBIENTE, l’evento espositivo e congressuale realizzato da Rimini Fiera in collaborazione con Legacoop,dedicato all’offerta cooperativa di energia e servizi per l’ambiente.

www.cooperambiente.it

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UNIECO A ECOMONDO 2008…

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ALTA VELOCITA’

MISSIONE COMPIUTACLF ha realizzato più di un terzo della linea Alta Velocità italiana Da Piazza Duomo a Milano a Piazza Maggiore a Bologna in un’ora. Il 14 dicembre nelle storia delle ferrovie italiane rimarrà una data storica: è stata inaugurata la linea veloce Milano-Bologna che segna l’ingresso dell’Italia nell’era dell’alta velocità ferroviaria.

E’ entrata in funzione la nuova tratta. Scadenza rispettata: un anno fa Romano Prodi aveva avviato il conto alla rovescia

L’amministratore delegato di fer-rovie, Mauro Moretti ha ribadito che l’alta velocità «fa diventa-re il nostro paese moderno come tutti gli altri». E per tutte le im-prese che hanno lavorato all’ope-ra nella tratta Milano Bologna è un motivo d’orgoglio.

Unieco con CLF ha realizzato: ”più di un terzo della linea Alta Velocità italia-na – dice il presidente di CLF Giuseppe Neri -con una fortissima presenza sulla linea Milano Bologna e nelle opere col-laterali che hanno accompagnato la re-alizzazione ma l’Alta Velcità è un gioco di squadra che ha impegnato Pizzarot-ti di Parma, CMC Ravenna, Coopsette di Reggio Emilia, Cesi di Imola e tan-te aziende, grandi e piccole, che hanno

dato concretezza con il lavoro di miglia-ia di persone a un progetto ambizioso. Ora salendo sul Frecciarossa (l’ETR 500 di Ferrovie) si potrà andare (in al-cune fasce orarie) da Roma a Milano in 3 ore e 30 senza nessuna fermata intermedia. E’ un’offerta che, come ha detto Moretti, “farà concorrenza all’ae-reo” e costituirà “una sorta di metropo-litana d’Italia”.

Come ripete spesso il presidente del-

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le Fs Innocenzo Cipolletta «Le Fer-rovie dello Stato sono una grandis-sima azienda italiana di servizio e manifatturiera. Sono 95mila le perso-ne che vi operano con 16mila chilo-metri di rete in Italia, tra le più sicu-re nel mondo. Abbiamo anche messo un sistema di controllo telematico per cui i treni viaggiano con sicurezza. Le Fs sono una grande impresa italiana, certo ci sono tante cose che non van-no bene e lo vediamo con il ranco-re che hanno alcuni cittadini verso l’azienda, ma ricordiamo anche che va aiutata». L’87% della nuova linea corre “in rilevato”, cioè una partico-lare massicciata costruita su piloni, l’11% su viadotti e il 2% attraverso gallerie artificiali. Sono 210 i chilo-metri complessivi di armamento (tra-versine e binari), sistema di alimen-tazione elettrica e tecnologie. Otto le interconnessioni con la linea esisten-te lunghe complessivamente 28 chi-lometri: una a Melegnano, due a Pia-cenza (ovest ed est), una a Fidenza, una a Parma, due a Modena (ovest ed est), una a Lavino. Saranno fun-zionali al passaggio dei treni dalla li-

nea veloce a quella esistente e vi-ceversa (per i collegamenti con le stazioni intermedie) e svolgeranno un ruolo strategico nel potenziamen-to del trasporto merci. Entro il 2011 e il 2014 saranno consegnate rispet-tivamente alle città di Bologna e di Firenze le attivazioni dei nodi sot-terranei metropolitani e di quelli di sottoattraversamento per l’Alta velo-cità. Al viaggio inaugurale ha parte-cipato il presidente di Unieco Mauro Casoli: “Abbiamo investito e investia-mo nel potenziamento di CLF per-ché siamo consapevoli del ruolo che il trasporto ferroviario avrà in Euro-pa. CLF che ha come partner il grup-po olandese Strukton sta lavorando in Italia ma anche all’estero su im-portanti progetti di infrastrutturazione ferroviaria che potranno contare su macchine innovative e su personale altamente qualificato che è entrato in CLF anche grazie alle acquisizioni di società specializzate”.

Il primo tratto di linea AV-AC realizzato da TAV S.p.A. da Roma a Gricignano di Aversa è stato inaugurato il 19 dicembre 2005. Al completamento dell’intera linea Roma-Na-poli manca la parte più critica, ossia il trat-to Gricignano di Aversa-Afragola e quelli di penetrazione nel nodo di Napoli. Fino a poco tempo fa ne era previsto il completa-mento nel giugno 2008; ora è stato riman-dato all’inizio del 2009, quando sarà com-pletata anche la nuova linea Afragola-Bari.

Il secondo tratto ultimato da TAV S.p.A. da Torino a Novara è stato inaugurato il 10 feb-braio 2006. Al completamento dell’intera li-nea Torino-Milano manca ancora la parte da Novara a Milano (la cui apertura è pre-vista entro dicembre 2009), ritenuta a suo tempo “non prioritaria” per poter così riusci-re completare i lavori sul primo tratto in tem-po per l’apertura delle Olimpiadi di Torino.

Per i restanti tratti, dopo l’inaugurazione della Milano-Bologna ci sarà quella della Bologna-Firenze nel mese di novembre del 2009.

Sono inoltre in fase di progettazione il tratto Treviglio-Padova e il “terzo valico dei Giovi” che connetterà Genova alla rete della Pia-nura Padana.

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i costi La struttura della stazione sarà costituita da 13 portali geo-metricamente differenti che si succedono fino alla lunghez-za complessiva di 483 metri. Buona parte del lavoro verrà compiuto nelle acciaierie che prepareranno i grandi elemen-ti prefabbricati. La convivenza del cantiere con il passag-gio dei treni sulla tratta Milano-Bologna è prevista in fase di montaggio. La stazione Mediopadana di Reggio Emilia è stata appaltata per complessivi 79,09 milioni di euro. La nuova stazione ferroviaria Mediopadana sarà l’unica ferma-ta in linea dell’Alta Velocità nel tratto Milano – Bologna: sor-gerà circa 4 chilometri a nord del centro di Reggio Emilia e a meno di un chilometro dal nuovo casello autostradale.

I biglietti sono

acquistabili nelle biglietterie

e su internet.

La Milano-Bologna in prima classe costerà 59 euro, 39 euro in seconda. Viaggiare in Eurostar fra Bologna e Milano costa, attual-mente, 40, 50 euro in prima classe e 28, 50 in seconda. Questi sono i prezzi massi-mi dei biglietti, che godranno di uno scon-to promozionale del 10% nel primo mese e poi avranno un costo flessibile in base ai giorni e agli orari. Fra il capoluogo lombar-do e quello emiliano ci saranno 28 treni al giorno, 14 in ogni direzione.

Reggio Emilia avrà la stazione Mediopada-na

All’inizio di novembre, a Roma, sono stati assegnati i lavori per la realizzazione del-la stazione Mediopadana dell’Alta Velocità di Reggio Emilia. Sarà l’impresa Cimolai di Pordenone a eseguire l’opera. I tempi di re-alizzazione consentiranno alla stazione di Santiago Calatrava di entrare in funzione entro il 2011, non più tardi delle altre nuove stazioni in linea del Paese.

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“INTERNATIONAL TEAM” DEDICATO AI PROGETTI SU SCALA MONDIALE

CLF: diventa International

Come dimostra la pagina “in English” dietro la copertina c’è oltre mezzo secolo di storia della CLF Spa (Co-struzione Linee Ferroviarie) che “cor-re sui binari” Italiani e oggi CLF si apre all’Europa. Si presenta con la forza di una azienda cresciuta fino a diventare un punto di riferimento per la qualità delle tecnologie applicate e per la qualità dei tecnici che impiega nei cantieri. Una doppia garanzia .

CLF è nata a Bologna nel 1945. Oggi è la più grande azienda italiana spe-cializzata nel settore dell’armamento ferroviario e delle linee metropolita-ne. CLF ha realizzato più di un terzo della linea Alta Velocità italiana (Tav) . Ha appena completato tutte le ope-re di armamento ferroviario della trat-ta Milano - Bologna. Grazie a continui investimenti e alla costante attenzio-

ne alla formazione dei tecnici CLF oggi si propone come partner per i progetti di costruzione e rinnovamen-to dei binari con una grande forza operativa: 5 treni di rinnovamento e uno di posa.

CLF ha investito oltre 30 milioni di euro in macchinari di ultima genera-zione (Rincalzatrice binario e devia-toi 09-4S Dynamic, Rincalzatrice bi-nario 09-3X Stopexpress, Vagliatrice RM 860) e sotto la guida operativa di Giuseppe Nicolini ha creato un “In-ternational Team” dedicato ai proget-ti su scala mondiale. CLF garantisce un Know-how di alto livello che con-sente di dialogare con i grandi gene-ral contractor in Italia e all’estero. Un posizionamento frutto anche di ac-quisizioni portate a termine in questi (Arfer, Monacelli, Sifel) anni che han-

no consentito di impostare una visio-ne “global service”, sia nelle nuove realizzazioni sia nelle ristrutturazio-ni delle linee. CLF può contare su un’iscrizione illimitata all’Albo della Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per la “trazione elettrica”. CLF, controllata da Unieco e partecipata dal gruppo olandese Strukton. Fattura oltre 100 milioni di euro con 500 tecnici e una grande “Power of experience”.

Le trattative sono avviate in molte direzioni e in molti paesi ma quel che conta è che il “treno” CLF International è partito.

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EDILIZIA:CRESME, meno occupati,2007 salvato dall’emersione del lavoro neroUn primo semestre 2008 in chiaro scuro per gli occupati nell’edilizia che scontano un calo dello 0,2% a fronte di un 2007 che ha segnato un incremento del 2,7% grazie anche all’emersione del sommerso. Questa la fotografia scattata dal IV rapporto Cresme - Obiettivo Lavoro sul mercato del lavoro nel settore delle costruzioni. In particolare, secondo l’indagine, l’edilizia contribuisce in misura sempre minore al saldo occupazionale complessivo.Dal 2005, anno in cui il contributo del settore all’occupa-zione è stato massimo (28,5% dei nuovi occupati previsti) si è, infatti, progressivamente ridotto fino a dimezzarsi nel 2008, anno in cui il contributo dovrebbe attestarsi al 14,7%. Per quanto riguarda, invece, le previsioni per tutto il 2008 l’incremento occupazionale per l’edilizia previsto dal Si-stema Informativo Excelsior, è di 16.130 addetti, pari a un incremento del +1,5% dell’occupazione rispetto al 2007. Secondo il rapporto, inoltre, l’incidenza della manodopera straniera è sempre maggiore: attualmente incide per 31% sulla forza lavoro iscritta, nel 2000 era pari al 9,4%.

INFRASTRUTTURE:vola il mercato delProject FinancingE’ in crescita , secondo i dati rilevati in settembre, il mer-cato potenziale del partenariato pubblico-privato, con 132 iniziative per un volume d’affari di 809 milioni. L’incremento si è registrato sia per numero che in valore, rispetto ad un anno fa. Lo segnala l’Osservatorio nazionale sul project financing promosso dall’Unità Tecnica Finanza di Proget-to del Cipe - Presidenza del Consiglio, ministero dell’Eco-nomia, Unioncamere e Camera di Commercio di Roma, e realizzato da Aet. In un mese si è registrato un incremento di 4 iniziative (+3,1%) e un maggiore importo di 234 mi-lioni (+41%). Rispetto ad un anno fa il numero risulta ac-cresciuto del 47% (42 iniziative in più) e l’importo quasi quintuplicato (644 milioni in più con un +391%).

Il trend di crescita generalizzata è stato determinato in larga misura dall’ espansione delle selezioni di proposte che, dopo la brusca frenata estiva dovuta all’incertez-za normativa sul futuro della procedura, hanno visto una netta ripresa di iniziative per effetto della ridefinizione del nuovo quadro legislativo di riferimento. Un altro contribu-to alla crescita, in particolare a quella degli investimen-ti, arriva dalle grandi opere di importo superiore a 50 mi-lioni di euro.

Il secondo ‘motore’ è rappresentato dalle concessioni di costruzione e gestione su proposta della stazione appal-tante con un numero incrementato del 73% rispetto allo stesso periodo del 2007 (11 gare in più) e un investimento quasi quadruplicato (205 milioni in più). Complessivamen-te, nei primi nove mesi del 2008 sono state avviate 1.194 iniziative per un volume d’affari di 8,6 miliardi.

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Un po’ di Uniecoall’ICA EXPO di Lisbona

A fine ottobre a Lisbona ha debuttato “IcaExpo”, la prima Fiera mondiale ufficiale per la promozione del business cooperativo, organizzata dall’Alleanza Cooperativa Inter-nazionale (l’ACI guidata dal modenese Ivano Barberini). Legacoop Parma ha partecipato a Ica Expo con il Con-sorzio Zenit e LSC (Logistic Service Company).

Si è trattato di un’occasione importante per accrescere la visibilità e il mercato delle cooperative partecipanti che proporranno i loro prodotti e servizi. LSC, consorzio costituito nel marzo 2008 dalle tre cooperative parmigia-ne Primo Taddei, La Giovane e Il Colle, opera nel settore della logistica e della movimentazione merci. Dalla fine produzione alla gestione, dall’organizzazione operativa alla movimentazione, LSC offre un ventaglio completo di servizi integrati.

Il Consorzio Zenit, fondato 2000, as-socia dodici coo-perative: Pro.ges, Ge.s.in, Multiservi-ce, Buozzi, Camst, Unieco, Eko-Polis, Città del sole, Coop Casa, Il Mo-saico, Nuova Arti Unite, CSA (Consorzio Servizi Amministrativi). Opera nei settori: socio-sanitario, ristorazione collettiva, costruzioni e manutenzioni, servizi amministrativi e generali .

ANDIL OSSERVATORIO LATERIZI 2007:tenuta della produzionee piazzali saturi

Come annunciato dai primi segnali di fine 2006, la crisi del settore LATERIZI è maturata nel 2007. Nonostante la produzione si sia attestata, ancora, su valori elevati (circa 20,5 milioni di tonnellate: -0,5% rispetto al 2006), la satura-zione dei piazzali delle aziende produttrici –secondo il pre-sidente dell’ANDIL (i produttori di laterizi di Confindustria) Catervo Cangiotti -è una inequivocabile evidenza delle difficoltà del mercato”. Il 2007 si è rivelato, per l’industria dei laterizi, un anno difficile, ma non proprio negativo, soprattutto se si considerano le previsioni, fortemente pessimistiche, a suo tempo formulate: la produzione non ha subito forti contrazioni rispetto al 2006, ma solo grazie all’effetto “polmone” dei piazzali che hanno, comunque, consentito di sfruttare l’accresciuta capacità produttiva.

Certo – commentano dall’Andil - è che, proseguendo la crisi, la contrazione della domanda edilizia e le attuali sovrapproduzioni, a cui vanno aggiunte le significative quantità di materiale in giacenza, potrebbero avere riper-cussioni dirompenti sul mercato in termini di riduzione dei flussi di vendita e di contrazioni dei prezzi.

Dal confronto con la distribuzione territoriale della produ-zione 2006, emergono le seguenti variazioni significative (superiori al 20% in positivo o in negativo): • in forte crescita: la produzione di coperture (+25%) in Piemonte/Liguria; di solai (+26%) e di pavimenti (+275%) in Emilia Romagna; di forati (+41%) in Abruzzo/Molise; di muro normale (+27%), alleggerito (+82%) e coperture (+862%) in Calabria; • in netto calo: la produzione di muro normale (-41%) e coperture (-24%) in Emilia Romagna; di solai (-34%) nelle Marche; di muro normale (-33%) in Abruzzo/Molise; di pavimenti (-70%) in Calabria.

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EDILIZIA:ANCE, dopo 9 anni stop a crescita: nel 2009 -1,5%Dopo 9 anni consecutivi di crescita il settore delle costruzioni segna il passo, “si sta aprendo una fase che senza giri di parole, possiamo definire di recessione” ha detto a fine ottobre il presidente dell’Ance (i costruttori di Confindustria), Paolo Buzzetti, riferendosi allo scenario economico complessivo.Per la prima volta dopo molti anni le previsioni sono al ribasso: i livelli produttivi scenderanno dell’1,1% nel 2008 e dell’1,5% nel 2009 in termini reali. Le difficoltà, sottolinea Buzzetti nel presentare i dati dell’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, “sono iniziate nel secondo semestre 2008 e tenderanno a peggiorare nel corso del 2009”. Per le opere pubbliche si conferma inoltre anche nel 2008 il trend negativo in atto dal 2005: la stima degli investimenti prevede infatti un calo del 3,7% quest’anno rispetto all’anno precedente.Le infrastrutture arrivano da un triennio di decrementi: -2,9% nel 2007, -3% nel 2006, -2,9% nel 2005. Dal 2003 al 2007, dice Buzzetti, l’importo dei lavori pubblici messi in gara è diminuito del 26,4% in termini reali. Segnali preoccupanti arrivano dai livelli occupazionali che, dopo un decennio di crescita superiore a quella di tutti gli altri settori dell’economia, registrano in questi mesi un numero crescente di licenziati.

EDILIZIA:Ance, Boom per imprese all’estero, +127% in 5 anniIl sistema delle costruzioni italiane é sempre più propenso ad investire all’estero, con imprese pronte a raccogliere le sfide dei mercati internazionali e a vincerle confrontandosi con una concorrenza a livello globale: in soli cinque anni la componente estera è più che raddoppiata (+127%), con un tasso di crescita media annua pari al 23%.

E’ questa la fotografia scattata dal rapporto Ance 2007 sulla presenza delle imprese di costruzioni italiane nel mondo. Lo studio, effettuato su un campione di 44 imprese, rileva che le aziende italiane sono presenti in 79 paesi nei cinque continenti e hanno acquistato lavori nel 2007 in 9 nuovi stati: attualmente i cantieri attivi all’estero sono complessivamente 502, per un totale di oltre 34 miliardi di euro, mentre le nuove commesse ottenute nel 2007 sono state 185 per un importo globale che supera gli 11 miliardi di euro.

Complessivamente, tra il 2003 e il 2007, evidenzia lo studio, le aziende che hanno operato sui mercati internazionali hanno più che raddoppiato il proprio fatturato estero (+127%). Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il Sud America si conferma, con il 29% dei contratti, la regione in cui le imprese italiane detengono la maggior quota di lavori. Le altre regioni di interesse per le imprese sono l’Africa (26%), l’Unione europea e paesi extra Ue (23%) e il Medio Oriente (14%). Per quanto riguarda le nuove commesse, il Medio Oriente rappresenta il 18% dei nuovi contratti (le maggiori commesse 2007 sono state fatte negli Emirati Arabi Uniti, in Qatar e nel Kuwait).

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Più spazio alle donnenegli organi di gestione

Legacoop vuole rafforzare la presenza femminile negli organi di gestione delle cooperative. La direzione nazionale di Legacoop ha approvato le linee guida per la governance delle cooperative aderenti accogliendo le indicazioni della neo-costituita Commissione Pari Opportunità per un rafforzamento della presenza femminile negli organi di gestione delle cooperative. La quota minima di rappresentanza femminile sarà d’ora in poi del 25%. Si è mutuata, quindi, la stessa indicazione introdotta nello statuto dell’organizzazione in relazione alla composizione della Direzione Nazionale.

Tutte le cooperative, anche quelle con una scarsa presenza femminile tra i propri soci, dovranno rendere nota la quota minima di rappresentanza per genere nel proprio CdA, ma soprattutto dovranno indicare le azioni da intraprendere per elevarla. Per Dora Iacobelli, presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop, è un esempio concreto di buone pratiche sul piano delle politiche di pari opportunità, che apre la strada ad una crescita del ruolo delle donne nelle imprese cooperative.

komodo: Notte bianca del benessere a Rubiera

E’ già una tradizione la ”Notte bianca dello sport e del benessere” che ha debutatto a Rubiera a metà settembre. Era la seconda edizione dell’evento dedicato al fitness e al benessere al centro Komòdo, gestito da Unica Spa (92% Unieco - 8% Sportiva srl). Due giornate interamente dedicate allo sport al benessere e alla socializzazione in tutte le sue sfaccettature, con eventi fra aperture straordinarie ed eventi musicali. Appuntamenti concentrati in 24 ore, dalle 19,00 di sabato 13 alle 18,00. Per 24 ore consecutive si poteva pro-vare l’emozione di sentirsi al centro di un sistema integrato di servizi alla persona, il più avanzato nella provincia di Reggio Emilia, tanto da essere stato scelto dai campioni dalla na-zionale italiana di nuoto per una settimana di preparazione prima delle olimpiadi di Pechino, che hanno visto Federica Pellegrini vincere la medaglia d’oro e stabilire il nuovo primato del mondo nei 200 stile libero. Erano aperte le tre piscine coperte, gli idromassaggi, il parco con la possibilità di giocare a beach-volley, le tre palestre di fitness, il centro benessere, il beauty center, i solarium, la parrucchiera, gli esercizio commerciali ed il bar. Molto interesse ha suscitato il nuovo centro “Fisiomedical” dedicato alle visite sportive ed alla fisioterapia, diretto dal Dr. Franco Taglia. Inaugurato nel 2005, Komòdo vanta numeri di tutto rispetto: 3500 mq. di superfici coperte, 10.000 mq. dedicati al parco con piscina estiva, inoltre nel 2007, si sono contate oltre 200.000 pre-senze. E’ un punto di riferimento non solo per i rubieresi ma anche per coloro che risiedono o lavorano nei comuni limitrofi essendo l’unico impianto integrato che offre una gamma di servizi così ampia e variegata.

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Sono cooperatori “saldi sulle gambe dei propri valori” an-che se lavorano in grandi so-cietà cooperative capaci di po-sizionarsi tra i più importanti general contractor nelle co-struzioni o di primeggiare nei settori industriali avanzati: se-dute per dentisti, presse per la ceramica, vassoi per imballag-gi e molto altro ancora. Esco-no dalla pagine del volume “Il lavoro in un’impresa di valo-re. Le cooperative di produ-zione” presentato a fine no-vembre a Bologna. Il volume, oltre al saggio di Daniele Ma-rini, dell’Università di Padova, Direttore Scientifco della Fon-dazione Nord Est, contiene i contributi di Aris Accornero, dell’Università di Roma “La Sapienza”, Giorgio Brunetti, dell’Università Bocconi di Mila-no, Ilvo Diamanti, dell’Univer-sità di Urbino, e dei dirigenti ANCPL Legacoop.

La pubblicazione presenta il rapporto definitivo della ricer-ca affidata da ANCPL Legaco-op alla Fondazione Nord-Est. L’indagine sociologi-ca ha coinvol-to 1.200

lavoratori, soci e dirigenti inter-vistati sui temi della coopera-zione (attualità e valori), della capacità d’impresa, della par-tecipazione, della governance e della qualità del lavoro nelle cooperative associate ad AN-CPL Legacoop. L’iniziativa ha permesso di approfondire gli orientamenti, i comportamenti e i valori espressi dai protago-nisti di un’esperienza di indub-bia rilevanza dal punto di vista economico e produttivo, non-ché dal punto di vista sociale, per le originali caratteristiche cooperative ed autogestiona-li, ove lavoro e proprietà coin-cidono. È così possibile me-glio comprendere all’interno, e rappresentare all’esterno, un modello che sta producendo risultati economici positivi e concreti, fondato su valori so-lidi, per valutarne punti di for-za, esigenze di attualizzazione e miglioramento, prospettive. La ricerca evidenzia una re-altà che si è molto sviluppata negli anni, modificando prio-rità valoriali e atteggiamenti. Assodata definitivamente la attenzione primaria alle ca-

pacità imprenditoriali e di competività nel mercato,

non sono per questo smarriti i valori co-

operativi. Al con-trario la forma

cooperat i -va anche

per le i m -

prese medio grandi) è ritenuta una opportunità vantaggiosa per lo sviluppo dell’impresa, oltrechè decisamente preferi-ta come scelta occupaziona-le e di impegno partecipati-vo. “Una singolare normalità” come impresa, sottolinea Ma-rini, che vede però protago-nisti cooperatori “saldi sulle gambe dei propri valori”. L’ in-dagine traccia un’idea di coo-perativa legata alle sue pecu-liarità di attore economico a “controllo diffuso”: il 69,6% de-gli intervistati la definisce una “particolare forma d’impresa governata dai soci lavoratori”. Una cooperativa, inoltre, che viene valutata come capace di garantire la sicurezza del po-sto di lavoro ai propri addetti (82,7%), d’essere competitiva sul mercato (77,1%) e di ga-rantire la continuità dell’impre-sa tra le generazioni (72,4%). Gli intervistati reputano giusto che la cooperativa medesima sia “una forma di società in cui il potere è ripartito in parti uguali tra tutti i soci” (40%).

Non per questo, sfugge loro che un simile carattere distin-tivo, pur condivisibile, possa essere “poco efficiente nella realtà dei fatti” (39,1%). Gli in-tervistati che ritengono l’ugua-le ripartizione del potere “solo un modo di dire” si attestano al 20,9%. Cooperativa, altresì, non equivale a “piccola impre-sa”: l’81,6% ne applicherebbe le modalità anche alla gran-de impresa.

La consapevolezza dell’idea di cooperativa implica un’altret-

tanto consapevole scelta d’esserne soci: il 40,8%

degli intervistati so-stiene che soci deb-bano essere solo per-

sone motivate, capaci, ed in seguito ad apposita richiesta in tal senso; il 32,7% di loro considera sufficiente la richie-sta in assenza di una previa valutazione, e solo il 26,5% reputa il percorso per dive-nire soci una prassi da esten-dere senza limitazioni. Per un maggiore coinvolgimento dei soci, inoltre, gli intervistati ri-chiedono più informazione e, contestualmente, più forma-zione: “l’aumento del nume-ro di informazioni sulle gestio-ne della cooperativa” (35,8%), seguito dall’introduzione dei corsi di formazione per i soci (28,6%) e dalla convocazione delle assemblee rivolte a tutti i soci (27,3%).

Gli intervistati concordano sul fatto che oggi sia più arduo far comprendere ai giovani i valori della cooperazione (77,4%) e sul fatto che gli ideali della co-operazione abbiano una mino-re presa sulle nuove genera-zioni (67,8%); si dicono molto meno d’accordo sul presunto minor desiderio dei giovani di lavorare nelle aziende coope-rative (55,6%).

I fattori più cercati nel proprio lavoro sono “i buoni rappor-ti con i colleghi e con i supe-riori” (29,4%) e l’indipenden-za e l’autonomia decisionale (17,8%); quelli più ritrovati, i buoni rapporti con i colleghi e con i superiori (32,7%) e la sta-bilità occupazionale (24,5%). A fronte di ciò, il 79,3% degli intervistati afferma che il lavo-ro assegnato non è pesante, o lo è molto poco; e ciò, in vir-tù dello stesso contenuto ide-ale che lo distingue: il 75,2% dichiara d’immedesimarsi nei valori della cooperativa.

COINVOLTI 1200 LAVORATORI SUI TEMI DELLA COOPERAZIONE

ANCPL:Il lavoroin unaimpresadi valore

Lavoro, partecipazione e valori nelle cooperative di produzione e

lavoro ANCPL Legacoop:presentato il libro “Il lavoro

in una impresa di valore” che contiene il rapporto finale alla

ricerca condotta dalla Fondazione Nord Est, con interviste a 1.200

lavoratori, soci e dirigenti, e i contributi di Daniele Marini, Aris Accornero, Giorgio Brunetti, Ilvo

Diamanti.

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Carlo Zini, modenese, è il nuovo presidente di ANCPL/Legacoop. Ad eleggerlo è stata la Direzione nazionale riunita a Bologna dando così avvio alle novità statutarie che assegnano direttamente a imprenditori cooperativi i ruoli di vertice dell’Associazione.

Zini ha raccolto il testimone dal roma-gnolo Franco Buzzi, da diciotto anni alla presidenza dell’ ANCPL/Legaco-op che rappresenta e tutela gli inte-ressi di 863 cooperative e 6 consor-zi, con 37.000 occupati (di cui 24.400 soci lavoratori) e un volume d’affa-ri di 12.600 milioni di euro – precon-suntivo 2008 (in aumento rispetto a 11.500 milioni del 2007): il 56,5% re-alizzato nel settore Costruzioni; il 42,5% nel settore industriale e mani-fatturiero e l’1% nel settore Ingegne-ria, Progettazione e Consulting. Carlo Zini, 53 anni dal 1989 è in CMB prima come Consigliere Delegato e Diretto-re Tecnico poi, dal 1994, come Pre-sidente. Carica che manterrà anche dopo la nomina al vertice di ANCPL. Carlo Zini è inoltre componente dei Consigli di Amministrazione di Hol-mo, Finsoe, Sofinco e Unipol Banca; Vice Presidente del Consiglio di Sor-veglianza del Consorzio Cooperative Costruzioni, membro della Presiden-za di Legacoop Modena e della Dire-zione Nazionale di Legacoop.

Nel corso della convention bologne-se è stato consegnato a Franco Buzzi

un ‘premio alla carriera’. C’erano tut-ti i presidenti delle principali coope-rative di produzione e lavoro (in gran parte hanno sede in Emilia Romagna. CMC, Cefla, Sacmi, CCPL, Coopset-te, Unieco, Orion CMB e tante altre ancora..).

I DATI L’ANDAMENTO DEI SETTORI La stima 2009 del giro d’affari con-solidato delle aziende che fanno ri-ferimento a ANCPL segan una so-stanziale stabilità rispetto al 2008 e anche sul fronte occupazionale non sono previste variazioni significative. “La crisi è sotto gli occhi di tutti e per quanto le cooperative stiano reagen-do bene c’é una certa apprensione per quello che potrà succedere, so-prattutto nel settore delle costruzio-ni – ha spiegato Carlo Zini alla prima uscita pubblica da presidente dell’as-sociazione - Attendiamo il varo del-le misure del Governo per capire se c’é un sostegno vero, con investimen-ti veri nelle grandi opere pubbliche, perché se da un lato è stato positivo mettere un freno alla deriva del siste-ma delle banche per tutelare i rispar-mi dei cittadini, dall’altro credo sia al-trettanto importante tutelare il tessuto industriale visto che queste imprese hanno certamente meno responsabi-lità di altre rispetto a una crisi che na-sce dalla finanza”.

Il settore costruzioni chiuderà il 2008 con volume d’affari che si aggira in-torno ai 6 miliardi di euro, con una crescita (5%) inferiore rispetto alle

stime. Il portafogli lavori è di 11 miliar-di di euro, tre volte il fatturato annuo, e garantisce una copertura della pro-duzione per il 2008 pari all’88,5%. A soffrire di più sono le piccole coope-rative che devono fare i conti con la stretta creditizia. Il settore industriale e manifatturiero, 515 cooperative con un volume d’affari consolidato di poco meno di sei miliardi di euro, risente, soprattutto per le esportazioni, del cli-ma di incertezza dovuto alla crisi fi-nanziaria e alla stagnazione della do-manda ma chiude l’anno in corso con un +2,2% rispetto al 2007 grazie so-prattutto alla solidità patrimoniale del-le cooperative di maggiori dimensioni. Uno scenario che rischia di cambia-re nel 2009 con la previsione del calo dei valori della produzione accompa-gnato da una diminuzione delle quote di export, soprattutto nell’area extra-Euro: “Come sistemi economici non possiamo fare a meno del sostegno del Governo - sottolinea Zini - Dalla crisi si uscirà in modo migliore o peg-giore a seconda di dove e come si in-terviene ma questo è un problema dei Paese e non solo delle imprese. Speriamo in provvedimenti adeguati, poi è chiaro che siamo orientati a in-vestire per evitare di disperdere pa-trimoni accumulati negli anni, anche in termini di risorse umane”. Per le 152 cooperative dell’Emilia Romagna si prevede un 2008 con il valore del-la produzione stabile, così come l’oc-cupazione mentre si riducono gli uti-li (234 milioni di euro) la previsione 2008.

RINNOVO AI VERTICI DELLA COOPERAZIONE

ANCPL Legacoop:Carlo Zini èil nuovopresidente nazionale

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Nell’aula magna di Santa Lucia oltre al Magnifico Rettore Pier Ugo Calzo-lari c’erano il prof. Johnston Birchall dell’Università di Stirling e i profes-sori Roberto Grandi e Guido Masetti dell’Università di Bologna rispettiva-mente prorettore alle relazioni inter-nazionali dell’Ateneo e presidente del Centro di Formazione e Iniziativa sulla Cooperazione e l’Etica d’Impresa co-stituito tra Università di Bologna, Le-gacoop Bologna e Fondazione Alma Mater. Era presente e ha portato il suo saluto anche la Senatrice e Premio Nobel Rita Levi Montalcini. Hanno fatto pervenire i loro messaggi di augurio anche il presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano e il presi-dente della Camera Gianfranco Fini.Ivano Barberini ha così commentato il riconoscimento: “Sono molto grato al Rettore e all’Università di Bologna per il conferimento del Sigillum Magnum. Considero questo riconoscimen-to rivolto ai tanti cooperatori che con impegno, intelligenza e passio-ne hanno saputo costruire una realtà cooperativa particolarmente vitale in

Emilia Romagna, Italia e in molti altri Paesi del Mondo. La cerimonia ha rap-presentato un’occasione importan-te di incontro e di rafforzamento della collaborazione tra il mondo cooperati-vo e quello universitario. Mai come ora la cooperazione ha bisogno del con-tributo del mondo della cultura, in un rapporto di reciprocità. E’ importante che i giovani studenti siano messi in grado di capire che cosa è l’impresa cooperativa e su cosa si regge, co-noscano il sistema cooperativo nella sua consistenza, a livello naziona-le ed internazionale, i pregi e i limiti della sua azione, si dia loro l’oppor-tunità di unire il sapere al fare; poichè sono i giovani talenti che rappresen-tano una preziosa risorsa per la co-operazione e il naturale ricambio dei gruppi dirigenti.”Il Rettore Pier Ugo Calzolari nelle mo-tivazioni per il riconoscimento ha sot-tolineato: “Ivano Barberini è alla guida di una delle istituzioni internaziona-li con il maggior numero di aderen-ti e con un grande prestigio che oggi onoriamo con il Sigillum Magnum che per noi rappresenta il simbolo di un percorso ormai millenario di libertà ed autonomia della nostra Università”.In passato questo onore è toccato a personaggi del calibro di Shimon Peres (Premio Nobel per la pace), Jacques Delors (Presidente della Commissione Europea), Rudolf Emil Kalman (uno degli scienziati che resero possibile il successo dell’allu-naggio dell’Apollo 11), il Santo Padre Giovanni Paolo II.Ivano Barberini, nato a Modena nel 1939, è dal 2001 Presidente dell’Al-leanza Cooperativa Internazionale, costituita nel 1895, che unisce, rap-presenta e serve il movimento coo-perativo a livello globale. Dal 2003 è

Presidente dell’Istituto di Ricerche In-ternazionali Archivio Disarmo, centro di ricerca fondato nel 1982, che studia i problemi del disarmo, della pace e della sicurezza, a livello nazionale e internazionale. Ha maturato un’espe-rienza quarantennale nel movimen-to cooperativo, italiano ed europeo, svolgendo vari ruoli, nel campo della ricerca economica e sociale e della gestione d’impresa. È stato, tra l’altro, dirigente della Cooperazione mode-nese (Federcoop e Coop Modena), Presidente di Coop Italia, sede di Bologna, e Presidente della Coop Emilia Veneto (oggi Coop Adriatica). Dal 1978 al 1996 è stato presiden-te della Coop/Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori, dal 1990 al 1996 Presidente di Eurocoop e, dal 1996 al 2002, Presidente della Lega Nazionale Cooperative e Mutue.

L’Alleanza Cooperativa Internazio-nale è l’Associazione Internazionale non governativa ed indipendente che unisce, rappresenta ed assiste le co-operative di tutto il mondo. L’A.C.I. fu fondata a Londra nel 1895. Vi aderi-scono 219 organizzazioni coopera-tive nazionali ed internazionali che rappresentano più di 800 milioni di persone nel mondo, ed operan-ti in tutti i settori di attività (agricoltu-ra, pesca, sanità, industria, turismo, abitazione, consumo, settore banca-rio ed assicurativo). Nel 1946, l’A.C.I. è stata una delle prime organizzazio-ni non governative a ricevere lo status consultivo presso le Nazioni Unite. Oggi ha il più alto livello di status con-sultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. E’ at-tualmente l’unica organizzazione in-ternazionale dei suo rango ad essere guidata da un italiano.

UN’ONORIFICENZA A IVANO BARBERINI DALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Il “Sigillum Magnum” a Ivano Barberini

il “Sigillum Magnum”dell’Università di Bologna

Ivano Barberini, presidente

dell’Alleanza Cooperativa

Internazionale (ACI) ha ricevuto a Bologna

una importante onorificenza

dall’Università di Bologna:

il “Sigillum Magnum”.

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Il Fidenza Shopping Park è una ini-ziativa di Unieco che lo ha realizzato nelle vicinanze dell’uscita dell’A1 Fi-denza-Salsomaggiore Terme, a fianco dell’outlet Fidenza Village (costruito nel 2004 per la catena internaziona-le Value Retail e appena completato nell’ultima fase di ampliamento).

“Era importante partire e siamo par-titi – spiega Massimo Pinotti, diretto-re della Divisione Costruzioni Emilia di Unieco che ha realizzato il Fiden-za Shopping Park .- nel breve perio-do sarà integrato con nuove strutture e servizi, completando e arricchendo l’offerta specializzata di tutto il polo commerciale”.

Il progetto è stato curato dallo Studio tecnico di progettazione Malavolta di Correggio.

Nel nuovo Fidenza Shopping Park lavoreranno circa 100 addetti. E’ sti-mata una presenza di 6 milioni di po-tenziali visitatori all’anno, che avran-

no a disposizione 1.900 posti auto (3.600 a completamento dei lavori). A completamento del piano di sviluppo commerciale sono previsti, nei pros-simi anni, la seconda fase del parco commerciale, un ipermercato e un Villaggio del Gusto.

Tra le insegne più note – con super-fici di vendita tra i 300 e i 5 mila mq – figurano Comet (elettronica, elettro-domestici, illuminazione), Obi (brico-lage, edilizia e giardinaggio), Pitta-rello (calzature), Dondi Salotti, Casa (accessori casa), Bon Prix (abbiglia-mento), Atmosphere (mobili, arre-damenti, complementi e oggettistica d’arredo) e Sibani (bar e ristorazione self service).

L’intero fronte dei vari blocchi è col-legato da una pensilina, che agevola la passeggiata commerciale anche in caso di maltempo, così come la piaz-za centrale dedicata alle attività com-merciali di dimensioni più piccole,

anch’essa coperta da una vetrata. Il mix merceologico delle insegne pre-senti nel Fidenza Shopping Park ri-specchia le nuove tendenze del mer-cato, dove l’abbigliamento e i beni per la casa, i beni personali e i servizi come la ristorazione fanno registrare gli indici d’aumento maggiori. Segno della continua evoluzione del com-portamento di acquisto dei consuma-tori, alla quale il commercio al detta-glio ha il dovere di adeguarsi.

FIDENZA: IL NUOVO POLO COMMERCIALE

FidenzaShopping Park

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Alla presentazione del progetto hanno par-tecipato anche il sindaco di Fidenza Giu-seppe Cerri, il vice sindaco Paolo Antonini e l’assessore all’urbanistica Paolo Antonini. Alla presentazione c’era l’architetto Franco Malavolta che ha lavorato al progetto insie-me a Espansione Commerciale di Modena (per la commercializzazione).

A fine novembre i primi punti vendita

di Fidenza Shopping Park hanno aperto

i battenti. Una inaugurazione “in

progress” che apre la porta a

fasi successive di sviluppo.

Ma il piano di sviluppo è solo avviato.

Sarà un grande parco commerciale

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UNIECO: ASSEMBLEA DI BILANCIO

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PANARIELLO:“DEL MIO MEGLIO LIVE”

FESTA DI FINE ANNO

La comicità pura e

perspicace di Giorgio Panariello arriverà a

Reggio Emilia per Unieco

e per gli ospiti che

parteciperanno alla festa di fine

anno.

Panariello arriva ora nel Mondo Unieco.. “Il mio intento è quello di donare a tutti voi un sorriso e se per qualcuno o per molti non è così, almeno spero che possiate cercarlo

altrove perchè il sorriso è uno dei motori della vita”. Per Unieco, il 19 dicembre alle 21 al Palasport di via Guasco, Giorgio Panariello porterà in scena il meglio si sé.

Con il trionfale spettacolo “DEL MIO MEGLIO LIVE”, Giorgio Panariello è stato mattatore dell’estate 2008 facendo registrare oltre 80.000 spettatori in dodici serate-evento nelle più belle location italiane, tutte sold-out.

Con il suo spettacolo Giorgio Panariello ha fatto tappa in prestigiosi luoghi architettonici e teatrali partendo dall’Arena di Verona passando per il Teatro Antico di Taormina, l’ Anfiteatro Romano di Cagliari, lo Sferisterio di Macerata, Piazza Grande a Modena, un doppio spettacolo a Piazza Santa Croce di Firenze, fino alle date conclusive di settembre al Palalottomatica di Roma e al Datchforum di Milano.

Buon 2009 a tutti!

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Panariello“Del mio meglio Live”

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Ormai è diventata una tradizione. Luciano Ligabue chiude l’anno a Reggio e/o Correggio con concerti che legano la musica alla solidarietà.

Un appuntamento che anche quest’anno dopo lo straordinario successo dei concerti estivi all’Arena di Verona vede impegnata anche Unieco . Sostenere progetti di cooperazione senza frontiere è un impegno di Ligabue e Unieco segue questa linea da più di cent’anni. Facile trovarsi e collaborare. Luciano e le chitarre per due serate che hanno strappato applausi a scena aperta.

E’ accaduto a metà novembre

al Valli e all’Asioli, i teatri di Reggioe Correggio, con due serate dedicate all’Associazione Libera Terra. Anche don Luigi Ciotti, fondatore di Libera (oltre che del Gruppo Abele), da tempo impegnato in prima persona sul fronte della legalità è arrivato nel reggiano per questo appuntamento che organizzato dai Comuni di Reggio e Correggio, da Boorea e dalal Fondazione I Teatri..

Il lavoro a favore di “Libera” a Correggio prosegue ormai da diversi mesi e ha avuto il suo simbolico apice lo scorso Primo Maggio con l’organizzazione di un convegno e la consegna alla Coop. Pio La Torre e a don Ciotti dei

trattori frutto della sottoscrizione popolare “Un trattore per una terra Libera dalla mafia”. Ma l’impegno ha “contagiato” molte realtà correggesi: il Centro Sociale “25 Aprile”, ha deciso di “acquistare” più di 50 piante di ulivo, per un costo di 350 euro, da devolvere alla campagna “Una collina di vigne e ulivi per una terra Libera dalla mafia”. Una delegazione della cooperativa “Pio La Torre”, guidata dal presidente Salvatore Gibiino, è arrivata a Correggio per assistere al concerto del “Liga”.

Ancora una vola da Reggio. Un grande “Grazie Luciano”.

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Nato a Firenze ma versiliese di

adozione, Giorgio Panariello è

ormai una presenza costante nel

mondo dello spettacolo italiano,

con un indice di gradimento ed

una riconoscibilità così alta che ne

fanno uno dei beniamini del grande

pubblico.

Grazie alla sua grandissima carica

espressiva l’artista riesce a passare

con grande disinvoltura attraverso

tutti i mezzi di comunicazione dello spettacolo, il teatro, la televisione ed il cinema, riuscendo a manifestare in ogni contesto il suo talento a presa rapida, in virtù di quel trasformismo del quale è maestro impareggiabile. Ha appena scritto un libro Non ti lascerò mai solo. E’ la storia di un amore fra un uomo e un cane. Un amore inaspettato e quindi ancora più coinvolgente. Giorgio Panariello ha scelto la formula del romanzo per

raccontare la sua grande passione per i cani e per gli animali in genere. Giorgio Panariello è per questo stato recentemente eletto presidente onorario dell’Associazione “La Squadra per gli Animali” la prima risposta concreta al problema del soccorso degli animali in difficoltà. Anche a lui, come al protagonista di questo romanzo, Crusca e Zeus, i suoi cani, hanno cambiato la vita. In meglio, ovviamente.

Buon 2009 a tutti!

Ligabue canta a Reggio

e Correggio per “Libera”

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“Passionein Movimento”Abbinare i grandi cantieri e i progetti “firmati Unieco” all’arte. A diverse forme d’arte. È questo il punto di partenza di “Passione in Movimento”. Le performance di danza contemporanea hanno unito l’avvio del restauro di Palazzo Aldegatti nel cuore di Mantova nel settembre 2006, l’inaugurazione dello Stadio del Nuoto di Albaro a Genova, nel luglio di quest’anno al lancio del progetto ex Metalmetron a Savona e nel mese di settembre del 2009 è arriva a Correggio per l’inaugurazione di Corte Conciapelli.“Passione in Movimento” è un modo per comunicare ai territori dove Unieco opera con tutte le sue divisioni (Costruzioni Italia, Costruzioni Emilia, Ferroviario, Laterizi e Ambiente) l’impegno per stringere legami duraturi, con la voglia di lasciare UN BEL SEGNO!