Gifra dolce sentire gennaio

4
Q uest’anno il Giorno della Memoria, 27 gennaio, assumerà ancora più valore, a causa del clima di gene- ralizzata diffidenza razziale e culturale che sta dividendo l’Europa ed il mondo. Quando vogliamo appropriarci di Dio, mettendo al centro l’Io, quando a parlare, con uguale forza, è il fondamentalismo, sia esso religioso o laicista, piuttosto che la cultura della tolleranza e della pace, faremmo meglio a pensare alle tragedie provocate in passato da atteggiamenti simili, che di religioso avevano ben poco. Piuttosto che identificarci acriticamente, senza ragionare, con “Charlie” o i suoi oppositori, faremmo meglio a riscoprici in- nanzitutto persone umane, create da Dio per amare sopra ogni cosa Lui ed i nostri fratelli al di là di ogni distinzione di religione, razza, sesso. Perché l’altro è noi e noi siamo l’altro, nella comunio- ne in Dio che ci unifica e ci riappacifica con tutto il Creato. Perciò, quest’anno vogliamo ricordare la Shoah pensando a dei fratelli ebrei vicinissi- mi a noi, forse nostri parenti, forse gente da cui discendiamo senza neanche saperlo. Vogliamo, cioè, ricordare l’ormai estinta comunità ebraica atripaldese. Atripalda, infatti, quale centro commerciale che univa Napoli alla Puglia lungo la Via Appia fu, a partire dall’epo- ca tardoantica, sede di una comunità ebraica, attestata da fonti archeologiche e storico-archivistiche. Proponiamo, di seguito, un breve stralcio, tratto dalla rivista Italia Judaica, relativo all’ormai estinta comunità ebraica di Atripalda. (cf. Colafemmina, C., Gli ebrei in Irpinia, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia, vol. VI, a cura di Barra, F., Avelli- no 1996). “Un frammento di lucerna con il disco decorato da una menorah, databile al IV-V secolo dell’era volgare attesterebbe una presenza ebraica nell’ Abellinum tardo- DON’T FORGET ! 6 gennaio: Epifania del Signore 17 gennaio: 26 a Giornata per l’approfondi- mento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. - Al Convento: ore 17,30 Messa e Adorazione 18 gennaio: 101 a Giornata del migrante e del rifugiato. 18-25 gennaio: settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. 25 gennaio: Giornata dei malati di lebbra 1 febbraio: 37 a Giornata per la vita 11 febbraio: 23 a Giornata del malato romano. Il frammento è stato rinvenuto in località Civita, in un’area ricca di resti romani e medievali (Moss, L.W., «A Menorah Lamp from Atripalda», in Jsrael Exploration Journal 25.1975). Ad Atripalda gli ebrei sono per ora docu- mentati con certezza solo a partire dall’età aragonese (XV sec. ndr). Nel 1494 la Camera della Sommaria ordinò al locale capitano di prestare fede ai libri di conto di Rafael de Manuele, abitante in quella terra, come era pre- scritto dai privilegi che il re aveva concesso ai giu- dei (ASNa, Museo, 99 A36, f. 15r, 6 settembre 1494). Il prestatore è probabilmente da identificar- si con il Rafael al quale la Sommaria ingiunse nel 1497 di restituire all’arciprete di Prata, don Valenti- no, una cintura d’argento che aveva avuto in pegno per un prestito di 7 ducati. All’arrivo di Carlo VIII di Francia (1495), Rafael aveva restituito il pegno all’ec- clesiastico, ma al ritorno degli Aragonesi il capitano glie- lo aveva fatto rendere di nuovo. L’arciprete ri- corse allora alla Sommaria, che gli diede ragio- ne, ricordando al capitano che nel parlamento tenuto dal re era stato deciso di rigettare le ri- chieste di ebrei e neofiti di riavere beni e pegni che erano venuti in qualsiasi modo in possesso dei cittadini al tempo dell’invasione dei francesi (C. Colafemmina, op. cit., p. 99.). La presenza ebraica appare più numerosa in questa località sotto gli spagnoli, nuovi signori del Regno dal 1503. Nel 1536 la Camera della Sommaria accolse il ri- corso prestato da Iosef da Norcia con il fratello e in nome degli altri ebrei che abitavano nella cittadina contro l’impo- sizione di una gabella voluta dall’Università per raccogliere il denaro necessario per il pagamento delle tasse. Essi era- no esentati dalla gabella perché in quanto ebrei pagavano già un contributo annuo alla “Cesarea Maestà”. Nel 1539 lo stesso Iosef, anche in nome dei fratelli Lazzaro e Abramo e degli altri ebrei, attestò con giuramento all’uso ebraico che la comunità doveva versare in perpetuo nella festa della Natività di Maria alla chiesa di Santa Maria de Mortuis di A. un censo annuo di 5 grana per un piccolo pezzo di terra sito nel luogo detto le mura de Larci, nei pressi del fiumi- cello Salsola, affluente del Sabato. Il terreno era stato ac- quistato dal defunto Salia come cimitero della comunità e di qualsiasi ebreo che fosse deceduto ad Atripalda (Colafemmina, C., Gli ebrei in Irpinia cit., p. 102.) Cosa accadde dopo il ‘500 è più difficile a dirsi. Alcuni ebrei si convertirono al cristianesimo a causa delle leggi imposte dall’imperatore Carlo V, altri tornarono grazie al Vicerè Don Pedro di Toledo, altri vennero confinati nelle aree interne dell’Alta Irpinia. Da allora nei secoli che ci separano forse alcune tracce ebraiche rimangono in molti nostri cognomi all’apparenza latinissimi, in qualche tratto somatico orientaleggiante, nel ricordo sfocato di qualche famiglia. Eppure sono lì, a ricordarci il valore dello Sha- lom, della pace vera. A ricordarci che, in fondo, siamo tutti fratelli. Maria Consiglia Alvino – GIOVANI ADULTI Museo di Gerusalemme, lampada ebraica proveniente da Atripalda (AV)

description

 

Transcript of Gifra dolce sentire gennaio

Page 1: Gifra dolce sentire gennaio

Q uest’anno il Giorno della Memoria, 27 gennaio, assumerà ancora più valore, a causa del clima di gene-

ralizzata diffidenza razziale e culturale che sta dividendo l’Europa ed il mondo. Quando vogliamo appropriarci di Dio, mettendo al centro l’Io, quando a parlare, con uguale forza, è il fondamentalismo, sia esso religioso o laicista, piuttosto che la cultura della tolleranza e della pace, faremmo meglio a pensare alle tragedie provocate in passato da atteggiamenti simili, che di religioso avevano ben poco. Piuttosto che identificarci acriticamente, senza ragionare, con “Charlie” o i suoi oppositori, faremmo meglio a riscoprici in-nanzitutto persone umane, create da Dio per amare sopra ogni cosa Lui ed i nostri fratelli al di là di ogni distinzione di religione, razza, sesso. Perché l’altro è noi e noi siamo l’altro, nella comunio-ne in Dio che ci unifica e ci riappacifica con tutto il Creato. Perciò, quest’anno vogliamo ricordare la Shoah pensando a dei fratelli ebrei vicinissi-mi a noi, forse nostri parenti, forse gente da cui discendiamo senza neanche saperlo. Vogliamo, cioè, ricordare l’ormai estinta comunità ebraica atripaldese. Atripalda, infatti, quale centro commerciale che univa Napoli alla Puglia lungo la Via Appia fu, a partire dall’epo-ca tardoantica, sede di una comunità ebraica, attestata da fonti archeologiche e storico-archivistiche. Proponiamo, di seguito, un breve stralcio, tratto dalla rivista Italia Judaica, relativo all’ormai estinta comunità ebraica di Atripalda. (cf. Colafemmina, C., Gli ebrei in Irpinia, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia, vol. VI, a cura di Barra, F., Avelli-no 1996). “Un frammento di lucerna con il disco decorato da una menorah, databile al IV-V secolo dell’era volgare attesterebbe una presenza ebraica nell’ Abellinum tardo-

DON’T FORGET !

6 gennaio: Epifania del Signore 17 gennaio: 26a Giornata per l’approfondi- mento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. - Al Convento: ore 17,30 Messa e Adorazione 18 gennaio: 101a Giornata del migrante e del rifugiato. 18-25 gennaio: settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. 25 gennaio: Giornata dei malati di lebbra 1 febbraio: 37a Giornata per la vita

11 febbraio: 23a Giornata del malato

romano. Il frammento è stato rinvenuto in località Civita, in un’area ricca di resti romani e medievali (Moss, L.W., «A Menorah Lamp from Atripalda», in Jsrael Exploration Journal 25.1975). Ad Atripalda gli ebrei sono per ora docu-mentati con certezza solo a partire dall’età aragonese (XV sec. ndr). Nel 1494 la Camera della Sommaria ordinò al

locale capitano di prestare fede ai libri di conto di Rafael de Manuele, abitante in quella terra, come era pre-

scritto dai privilegi che il re aveva concesso ai giu-dei (ASNa, Museo, 99 A36, f. 15r, 6 settembre 1494). Il prestatore è probabilmente da identificar-si con il Rafael al quale la Sommaria ingiunse nel

1497 di restituire all’arciprete di Prata, don Valenti-no, una cintura d’argento che aveva avuto in pegno

per un prestito di 7 ducati. All’arrivo di Carlo VIII di Francia (1495), Rafael aveva restituito il pegno all’ec-

clesiastico, ma al ritorno degli Aragonesi il capitano glie-lo aveva fatto rendere di nuovo. L’arciprete ri-corse allora alla Sommaria, che gli diede ragio-ne, ricordando al capitano che nel parlamento tenuto dal re era stato deciso di rigettare le ri-

chieste di ebrei e neofiti di riavere beni e pegni che erano venuti in qualsiasi modo in possesso dei cittadini al tempo dell’invasione dei francesi (C. Colafemmina, op. cit., p. 99.). La presenza ebraica appare più numerosa in questa località sotto gli spagnoli, nuovi signori del Regno dal 1503. Nel 1536 la Camera della Sommaria accolse il ri-corso prestato da Iosef da Norcia con il fratello e in nome degli altri ebrei che abitavano nella cittadina contro l’impo-sizione di una gabella voluta dall’Università per raccogliere il denaro necessario per il pagamento delle tasse. Essi era-no esentati dalla gabella perché in quanto ebrei pagavano già un contributo annuo alla “Cesarea Maestà”. Nel 1539 lo stesso Iosef, anche in nome dei fratelli Lazzaro e Abramo e degli altri ebrei, attestò con giuramento all’uso ebraico che la comunità doveva versare in perpetuo nella festa della Natività di Maria alla chiesa di Santa Maria de Mortuis di A. un censo annuo di 5 grana per un piccolo pezzo di terra sito nel luogo detto le mura de Larci, nei pressi del fiumi-cello Salsola, affluente del Sabato. Il terreno era stato ac-quistato dal defunto Salia come cimitero della comunità e di qualsiasi ebreo che fosse deceduto ad Atripalda (Colafemmina, C., Gli ebrei in Irpinia cit., p. 102.) Cosa accadde dopo il ‘500 è più difficile a dirsi. Alcuni ebrei si convertirono al cristianesimo a causa delle leggi imposte dall’imperatore Carlo V, altri tornarono grazie al Vicerè Don Pedro di Toledo, altri vennero confinati nelle aree interne dell’Alta Irpinia. Da allora nei secoli che ci separano forse alcune tracce ebraiche rimangono in molti nostri cognomi all’apparenza latinissimi, in qualche tratto somatico orientaleggiante, nel ricordo sfocato di qualche famiglia. Eppure sono lì, a ricordarci il valore dello Sha-lom, della pace vera. A ricordarci che, in fondo, siamo tutti fratelli.

Maria Consiglia Alvino – GIOVANI ADULTI

Museo di Gerusalemme, lampada ebraica proveniente da

Atripalda (AV)

Page 2: Gifra dolce sentire gennaio

GENNAIO 2015 Dolce Sentire 2

C hi emette la Professione nell’OFS dice: «poiché il Signo-

re mi ha dato questa grazia, rinnovo le mie promesse battesimali e mi consacro al servizio del suo Regno» (Formula della Professione). Lo scorso 21 dicembre, in occasione del Capitolo elettivo della nostra fraternità di Atripalda, non facevo che ripetere dentro di me queste paro-le pronunciate insieme a miei fratelli durante la celebrazione della Pro-fessione OFS. Perché in effetti nel giorno dell’elezione di coloro che saranno l’anima e guida della Fraternità per i prossimi tre anni, il Servi-zio è il sostantivo che raccoglie pienamente e senza dubbio alcuno la loro ragion d’essere. Il Consiglio uscente, al quale va innanzitutto un enorme “GRAZIE” per l’impegno profuso durante il loro mandato, ha previsto una serie di incontri preliminari atti a preparare ciascun compo-nente della fraternità all’importante momento vissuto insieme. Un mo-mento che rappresenta la piena presa di coscienza che l’elezione del nuovo Consiglio non è frutto della mano degli uomini, ma espressione dello Spirito Santo del quale ogni fratello è un semplice strumento. Frate Tommaso da Celano, che tra il 1228-1229 scrisse la prima biografia di san Francesco, la Vita Prima, ci racconta che i discepoli del Santo, “ogni volta che in qualche luogo e per strada, come poteva accadere, si incontravano, era una vera esplosione del loro affetto spirituale. […].Erano felici quando potevano riunirsi, più felici quando stavano insieme; ma era per tutti pesante il vivere separati, amaro il distacco, doloroso il momento dell’addio.” (cap. XV, nn. 38-39). Nella Lettera scritta da san Francesco a tutti i frati del capitolo generale della Pentecoste del 1222 o 1223 il santo Fondatore ricordò come le sorgenti di una vita spirituale autentica sono l’Eucaristia, il rispetto della Parola di Dio, la conversione, la liturgia dell’Ufficio divino recitato con devozione davanti a Dio e l’osservanza inviolabile della Regola. Dopo una breve riunione, alla presenza del padre assistente locale P. Roberto Luongo, del padre assistente regionale

P. Filippo Lucarelli e del consigliere regionale Anna Pelliccia Carrino tutti i professi presenti hanno votato per eleggere il nuovo consiglio che risulta così composto: Sonia Carrino (Ministra), Tony Limongiello (viceministro), Cosimo Corbello, Cinzia Carpentiero, Rosa Struzziero (consiglieri).

Cosimo Corbello – OFS

D urante i giorni 28, 29 e 30 dicembre, le Fraternità di Campania e Basilicata si sono incontrate a Piedimonte

Matese per il Convegno regionale intitolato “Essenzialmente Tu”, volto a sensibilizzare i gifrini alla semplicità, all’amore fraterno e alla vita ecclesiastica, da sempre fondamenti dell’ esperienza di San Francesco. Il primo giorno i gifrini so-no giunti presso le strutture di Piedimonte Matese, nei quali hanno fatto esperienze di preghiera e di collettività. Dopo pranzo, si è tenuta una Celebrazione Eucaristica alla chiesa di Santa Maria Maggiore con momenti di riflessione e, dopo cena, i ragazzi hanno fatto un giro per le strade cittadine per poi andare a letto in un istituto locale dormendo in sac-chi a pelo. L’indomani, dopo la prima colazione, i gifrini sono stati partecipi di un momento formativo molto intenso e pie-no di riflessioni. Dopo pranzo, i giovani sono stati coinvolti in laboratori dinamici che trattavano della situazione di vita di un lebbroso e, a seguito della cena e di un momento di condivisione, sono andati a dormire. L’ultimo giorno, il più

toccante, ha visto i ragazzi impegnati in un’esperienza di silenzio e preghiera e, poco prima dei saluti, si è tenuta all’interno della palestra dell’istituto una Celebrazione Eucaristica di chiusura del Convegno. Questa esperienza è stata un momento di formazione e divertimento per tutti i gifrini ed anche per i collaboratori.

Americo Lombardi e Francesco Leoncavallo - ADOLESCENTI

Page 3: Gifra dolce sentire gennaio

H ey you reader, don’t worry about your English! Try to read me and you’ll see that, as my American teacher would say, “It’s a piece of cake!” (“È un gioco da ragazzi!”). Well, now you’re probably wondering why I’m writing in English. Here you have the answer: I’m going to talk about an international event, so…

Why don’t use an international language?! Let’s get to the point! At the beginning of this New Year, we celebrated the World Day of Peace. Our Pope Francis, in his message, invites us to consider all men and women “no longer slaves, but brothers and sisters”. In order to promote this message, he promotes the words that Jesus himself said to his disciples: “No longer do I call you servants, for the servant does not know what his master is doing; but I have called you friends, for all that I have heard from my Father I have made known to you” (Gv 15,15). Reminding us of the many faces of slavery yesterday and today, the Pope urgently appeals to every-

one not to turn away from the sufferings of our brothers and sisters who are deprived of their freedom and dignity. So… You, reader, try to globalize fraternity, not slavery or indifference!

Fiorella Natalino – GIOVANI

Dolce Sentire 3 GENNAIO 2015

D urante la sua vita terrena più volte San Francesco ha avuto modo di incon-trare animali di varie specie che in diverse maniere gli hanno manifestato l’a-

more di Dio e per Dio. Dopo aver predicato per la prima volta agli uccelli, il santo si accorse che questi lo ascoltavano molto volentieri e da quel giorno cominciò ad

invitare tutti gli animali ed anche le creature inanimate a lodare il Creatore.

La sua fede era così forte che gli animali gli obbedivano nel nome del Signore. Nella Leggenda perugina si narra che più volte Francesco abbia detto:”

Se avrò occasione di parlare con l’impe-ratore, lo supplicherò che per amore di Dio e per istanza mia emani un editto, al fine che nessuno catturi le sorelle

allodole o faccia loro del danno.” (FF 1669)

L’amore di san Francesco per gli ani-

mali gli veniva dall’amore per Dio e proprio in funzione di questo amore egli provava amore per tutte le creatu-

re. Anna Moschella - OFS

Nella Chiesa “san Francesco d’Assisi” in Borgo Ferrovia (AV), il

giorno 28 dicembre 2014 alle ore 11,00 Davide Ciampa e Emanuela Fiore

si sono uniti in matrimonio.

A loro, che sono stati parte integrante della nostra fraternità e il 12 otto-

bre scorso hanno emesso la Professione alla Regola dell’Ofs, va tutto il

nostro affetto con l’augurio di prosperità e felicità!

Page 4: Gifra dolce sentire gennaio

GENNAIO 2015 Dolce Sentire 4

L a fraternità della gioventù francescana di Atri-palda è pressappoco al completo, accompagnata dall’amorevole compagnia di qualche fratello maggiore OFS e dallo sguardo paterno del nostro assistente Padre Rosario Lombardi, quando, nella sera della domenica dello scorso 7 Dicembre, sono ormai tutti pronti al Convento San Giovanni Battista per un nuovo capitolo elettivo. Alcuni volti tradi-scono segni di una leggera tensione, inevitabile in circostanze così importanti, tuttavia tutti siamo ben consapevoli che quello che accadrà non sarà nient’al-tro che la Sua volontà. Ed è proprio questo che ricor-da Padre Antonio Tremigliozzi, assistente regionale della gioventù francescana di Campania e Basilicata, ad apertura del capitolo, rammentando anche che il

capitolo è non solo assemblea elettiva del nuovo con-siglio, ma soprattutto serio momento di preghiera. Ed è dunque sull’onda di questo spirito di affidamento che è iniziata la celebrazione, la quale è poi proseguita con la lettura della relazione di fine mandato da parte della presidente uscente Maria Consiglia Alvino. Successivamente si è passati alla parte tecnica della votazione diretta da Grazia Scauro, consigliera fraterna della nostra fraternità, avvalendosi della prezio-sa collaborazione della consigliera regio-nale Martina Mastronardi e dei gifrini

Americo Lombardi, Francesco Leoncavallo e Riccardo Bubani nel ruolo di scrutatori i primi due e di segretario l’ultimo. L’esito delle votazioni ha delineato un consiglio così formato: Maria Consiglia Alvino riconfermata nel ruolo di presidente, Annabella Troncone riconfermata nel ruolo di vicepresidente, Fiorella Natalino, Jenny Martignetti, Luigi Ammirati e la nuova en-trata Michela Limone nel ruolo di consiglieri. Tutti coloro che sono stati chiamati a servizio del-la fraternità hanno prontamente accettato l’incari-co, nella certezza che nulla potrà separarli dall’amore di Dio e credendo fermamente nella Sua Provvidenza con vera fede, virtù utile in tutte le esperienze e sfide della vita.

Riccardo Bubani - GIOVANI

Gioventù Francescana di atripalda I NOSTRI INCONTRI:

ADOLESCENTI, GIOVANI, GIOVANI/ADULTI ARALDINI (dai 14 ai 30 anni) (scuole elementari E medie)

=> VENERDì dalle 20,00 alle 21,30 => SABATO dalle 17,00 alle 18,30

Presso il Convento “san Giovanni Battista” detto di san Pasquale