Geografia del territorio contemporaneo IUAV - Giorgio Trivellin

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Caffè Pedrocchi - Piazzetta Pedrocchi

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E’ stato anche teatro dei moti risorgimentali studenteschi del 1848 contro il dominante austriaco, come testimoniano le targhe-ricordo sulla parete della Sala bianca, e ritrovo per scrittori ed artisti quali Nievo, Fusinato, Stendhal, D'Annunzio, Eleonora Duse e il futurista Marinetti.

I luoghi che servivano a collegare insieme gli elementi morali e materiali di un paese erano, nell’antica Grecia, l’Agorà e il teatro, nella Roma repubblicana il Foro, in quella servile dei Cesari l’Anfiteatro, nel Medioevo le Cattedrali, nel cinquecento le Regge dei principi, ai giorni nostri i caffè. !

Secondo Pietro Selvatico il caffè Pedrocchi merita “la fama che gode, vale a dire del più bello e comodo della nostra penisola”.

Vicende Storiche

Il Caffè Pedrocchi, locale storico di fama internazionale, situato in via VIII febbraio nº 15 in centro a Padova, è stato, negli anni, un prestigioso punto d'incontro frequentato da intellettuali, studenti, accademici e uomini politici. !Il 16 agosto 1826 Antonio Pedrocchi presenta alle autorità comunali la richiesta di cambiare le facciate del suo Stabilimento rivolte alle odierne via VIII Febbraio e piazzetta Pedrocchi. In questa occasione viene quindi dichiarato il progetto definitivo da Jappelli architetto di rango europeo.

!L’edificazione dello stabilimento Pedrocchi e la conseguente riqualificazione dell’area circostante producono nel nucleo storico padovano un assetto nuovo, di cui il caffè è l’elemento ordinatore.

!Il Caffè fin dai primi anni divenne noto come "il caffè senza porte" sia perché fino al 1916 era aperto giorno e notte, che per l'accoglienza dettata proprio dalla sua struttura: il porticato aperto e, allora, senza vetrate, era una sorta di "passaggio" collegato alla città. !Il piano terreno fu ultimato nel 1831, mentre nel 1839 venne realizzato il corpo aggiunto in stile neogotico denominato "Pedrocchino", destinato ad accogliere l'offelleria (pasticceria).

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A: Stazione ferroviaria B: Caffè Pedrocchi C: Prato della valle

!L’amministrazione comunale nel 1994 decide di realizzare un progetto generale di recupero del caffè dato che la struttura aveva ricevuto solamente interventi sporadici nel corso degli anni ’70. All’architetto Umberto Riva viene commissionato il progetto. L’intervento è stato completato nel 1998 con il restauro del piano terreno.

Il 15 gennaio 2014 il Comune di Padova affida a F&deGroup la gestione del caffè.

“Riapre lo storico Caffè Pedrocchi da domenica 16 marzo. Anche se sarà una riapertura «a orari provvisori», per un periodo di sperimentazione e nuove

Foto tratta dall’inaugurazione dell’8/05/2014

nuove proposte, in vista dell’apertura ufficiale di giovedì 8 maggio 2014, quando il locale tornerà a funzionare a pieno regime. Tante le novità riservate alla clientela: da sabato 22 marzo le golose proposte della nuova pasticceria che nascerà all’interno della sala Ottagona e che sarà curata dal maestro pasticcere Gianni Zaghetto (Pasticceria Racca). Intanto proseguono senza sosta i lavori e gli interventi strutturali, definiti dal nuovo gestore del Caffè Pedrocchi F&deGroup in accordo con il Comune di Padova, per garantire la migliore accoglienza e qualità di servizio ai suoi ospiti. Dalla ristrutturazione dei bagni al rifacimento dell’impianto elettrico, dal recupero di stucchi e affreschi alla rimessa a nuovo di divani e sedie, fino alle cantine, ai magazzini e all’impianto di condizionamento.” (Corriere del veneto, 12/03/2014)

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Localizzazione

musei civici agli Eremitani giardini dell’arena

B via Altinate

C caffè Pedrocchi

DUniversità degli studi di

Padova

E piazza delle erbe

F piazza dei frutti

G piazza dei signori

H Duomo

I corso Milano

L via Dante

M via Cavour

N via Roma

F

CBD) E

L’area contrassegnata in arancione corrisponde alla parte interna del caffè. Per tradizione, i clienti possono sedere e ascoltare musica suonata al piano e violino (sala rossa). Questa parte del Pedrocchi è frequentata da moltissimo giovani turisti che vogliono provare il famoso caffè seduti in un contesto davvero suggestivo e da clienti con un’età generalmente superiore ai 30 anni. I giovani non sono clienti abituali probabilmente per i prezzi superiori alla media e all’atmosfera molto elegante. La nuova gestione, però, sta lavorando proprio in questo senso: sta infatti cercando di ampliare la clientela del locale e data l’affluenza dell’inaugurazione e dei giorni successivi all’apertura sembra ci sia riuscita.

piazzetta

Clienti del caffè tra il 1831 e il 1915

4%17%

26%26%

26%

studenti letteratiartisti patriotti altre categorie di persone

Clienti dal 1998 ad oggi

25%

29% 13%

21%

13%

studenti persone tra i 40 e i 50 anni artisti turistipensionati

Ogni venerdì, infatti, esattamente di fronte al caffè, in via VIII Febbraio è presente per tutta la giornata un’assemblea, un punto di ritrovo dove molte persone, tra loro sconosciute, si possono confrontare attraverso il dibattito. !L’idea è del sessantenne Ferdinando Pozzati Piva che ormai vent’anni fa in piazza Maggiore a Bologna diede inizio alla prima assemblea. Decise poi di esportare tale esperimento anche a Padova. !Le regole per parteciparvi sono semplici: disposizione a cerchio e parla a turno chi sale su di uno sgabellino in plastica bianco (può dire ciò che vuole). Non c’è l’obbligo di condividere le stesse idee o le stesse inclinazioni politiche anche perché F. Pozzati Piva ci tiene a sottolineare che prima di tutto si cerca di fare cittadinanza, educazione civica non chiusi a casa ma in piazza.

Attraverso queste assemblee, condivisibili o meno, riaffiora forse il più autentico e antico valore della piazza, della strada: lo stare insieme scambiandosi idee. I caffè nel corso dell ‘800 e ‘900 erano diventati il punto di riferimento della vita culturale della città; oggi un ritaglio di “ vita culturale della città” si può trovare sia nei luoghi dov’è consuetudine come teatri, biblioteche, scuole, università, cinema ecc. sia in questa pratica che sembra ereditare lo stesso scopo mutando il contesto. Insomma almeno per quattro volte al mese il dibattito si sposta dall’interno del caffè Pedrocchi all’esterno. Nel corso di una giornata tra le varie persone che prendono parte del dibattito c’è chi partecipa attivamente, chi si nasconde dietro agli altri per paura di essere interpellato, chi passa e si ferma 10 minuti dopo lezione, chi resta tutto il giorno, chi cambia idea e chi porta avanti la sua convinzione fino alla fine.

Le discussioni che spesso si aprono fra ascoltatori vicini vengono troncate e redarguite: “per favore allontanatevi, c’è un’assemblea”. Ferdinando non vuole connotazioni politiche, però chiede spesso a chi parla se milita in qualche partito. Contrasta vivacemente le impostazioni dei ragazzi dell’autonomia, dei centri sociali, di formazione marxista; non vuole comizi. Molte voci, molte voci. Il cerchio delle persone che ascoltano e intervengono deve essere ampio, deve avere un diametro di almeno una decina di metri, altrimenti è un “pour-parler".

“Il ruolo principale della piazza è quello di permettere ai cittadini di trovarsi insieme e di parlare” dice Ferdinando.

Egli vigila sulla discussione, interviene se prende una direzione sbagliata, se gli interventi sono molti prende nota su un foglio l’ordine di chi ha alzato prima la mano, se la discussione langue è sempre Ferdinando che raccoglie i sospiri e le mezze parole, prende lo sgabellino, te lo mette davanti: “dica.....dica! si esprima!”.

Lo sgabellino è tollerato, il rapporto con le istituzioni è neutro, il rapporto con i singoli poliziotti è eccellente, mano sulla spalla e ciliegie a volontà. I temi più trattati riguardano la politica, naturalmente, come è ovvio e tradizione, ma non mancano interventi di alto livello e spessore sulla religione, sulla filosofia, sulla storia. Tuttavia non mancano scontri verbali con chi non è d'accordo con questa pratica.

distruzione dovute all’uomo mi hanno convinto ad assumere un ruolo pubblico che portasse a un nuovo risveglio civico. A trasformare dei sudditi in cittadini».!

Che accuse le sono state mosse?

«Occupazione di suolo pubblico, vilipendio nei confronti del Presidente della Repubblica, perseguimento di disegno criminoso. Considera che alla mia prima esperienza a Reggio Emilia, dopo quindici minuti che parlavo mi portarono

Quando ha iniziato con le assemblee in piazza? !«Alla fine degli anni Ottanta, quando c’è stato il caso d e l l e m u c i l l a g i n i nell ’Adriat ico. In quel litorale ho lavorato per anni. Quelle condizioni di

Intervistea Ferdinando Pozzati Pozzati Piva

Come spunto di discussione ha sempre libri e giornali (uno lo tiene sempre sotto il braccio sinistro).

Prima della catastrofe ha già deciso quando appenderà lo sgabello al chiodo?

«Difficile dirlo. Dovrei conoscere le mie condizioni future. Probabilmente quando sarò sotto terra. Prima no, anche sulla sedia a rotelle io verrei in piazza a parlare».

Critiche per tutti. Lei è un pessimista?

«Non sono un pessimista ma un vero catastrofista».Niente di positivo che eviterà la catastrofe? «Razionalmente non ci credo. Mi affido all’ottimismo della volontà che fa a pugni con il pessimismo della ragione».

in caserma. Dopo che finisci in carcere torni in piazza con una credibilità diversa».

Caffè Pe-­drocchi

Corso Garibaldi stazione ferroviaria

Punto nel quale si svolge l’assemblea ogni venerdì

Corso Milano

Percorso pedonale ( via Roma )proveniente da Prato della Valle

Zona di libero transito anche per autoveicoli

Zona traffico limitato (solo residen-­ti-­tram-­servizio pubblico)

Aree pedonali

Età

22%

16%

16%22%

22%2%

under 15 15-20 20-30 30-40 40-50over 50 Opinione dei passanti

23%

31%

46%

favorevoli contrari indifferenti

Argomenti discussi

24%

21%6% 14%

35%

politica etica scienza cittadinanza diritti

Bibliografia !P. POSSAMAI, Caffè Pedrocchi, edizioni Skira, Milano 2000

Sitografia !padovanet.it !www.caffepedrocchi.it/ !it.wikipedia.org/wiki/Caffè_Pedrocchi