GENNAIO 2020 L’Ospitalità al Vs. servizio ! Volume 12 ... · L’Ospitalità al Vs. servizio !...

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L’Ospitalità al Vs. servizio ! Volume 12, Numero 01 GENNAIO 2020 FEDERALBERGHI del VERBANO CUSIO OSSOLA L’ospitalità al Vs. servizio !!

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L’Ospitalità al Vs. servizio ! Volume 12, Numero 01 GENNAIO 2020

FEDERALBERGHI del VERBANO CUSIO OSSOLA

L’ospitalità al Vs. servizio !!

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

SOMMARIO

OVERVIEW

SOCIAL :

OVERVIEW PAG. 2

CURIOSITA’ ed

ATTUALITA’

PAG. 3 , 4 e 5

SERVIZI APPALTATI

IN ESTERNO

PAG. 7

AZIENDE

PARTNERS

PAG 6

PAG. 13

PAG. 15

DA PAG 17 e PAG 19

PAG 21

DA PAG 24 a PAG 28

PAG 30 e PAG 31

PAG 34

CARTELLE DA

ROTTAMARE

PAG. 8 e 11

SERVIZI

AGGIUNTIVI PER

GLI ASSOCIATI

PAG. 12

PAG. 22

TRIBUNA APERTA PAG. 16

CERTIFICATI

ANAGRAFICI

PAG. 20

GARANZIA GIOVANI

REGIONE PIEMONTE

PAG. 23

LA SVOLTA DI

FACEBOOK

PAG. 29

13 MODI PER INCO-

RAGGIARE GLI

OSPITI A LASCIARE

RECENSIONI

PAG. 32 e PAG 33

APP & DINTORNI PAG. 35

@FederalbergVCO

Federalberghi VCO

Federalberghi VCO

Malpensa: nell’estate 2020 tornerà Gulf Air con un giornaliero

Gulf Air torna a investire sull’Europa e rilancia anche il collegamento su Milano

Malpensa con un volo giornaliero che debutterà nel mese di luglio del 2020. Il Bahrain torna quindi nel network internazionale italiano e la novità per il prossimo anno andrà ad aggiungersi a quelle di Monaco di Baviera e di Mykonos. Il vettore aveva volato sull’Italia fino al 2003 per poi riprendere i collegamenti con 4 frequenze alla settimana nel corso del 2011. Poi un nuovo lungo stop fino al recente annuncio arrivato nel corso del World Travel Market . L’arrivo di Gulf Air rappresenta un altro colpo per l’hub del Nord Ovest, che il prossimo anno sul lungo raggio potrà vantare anche l’ingresso di Eva Air e sul medio raggio la novità della rotta su Izmir di SunExpress.

Milano stringe i rapporti con la Cina: apre a Malpensa “milano_In_shanghai”

Si chiama “milano_In_shanghai” il lato italiano dell’iniziativa che coinvolge gli aeroporti di Milano e lo scalo di Pudong in Cina per celebrare il 40° anniversario del gemellaggio Milano/Shanghai.

“milano_In_shanghai” è una mostra fotografica che ha lo scopo di presentare le due città reciprocamente nei rispettivi aeroporti: Malpensa e Pudong, di fatto le porte d’in-gresso di Milano e di Shanghai. La mostra, inaugurata oggi, è l’occasione per ricordare che Shanghai è la prima destinazione tra quelle asiatiche per numero di passeggeri da Milano (circa 230.000 pax all’anno) e la terza in assoluto, fra quelle di lungo raggio, d a l c a p o l u o g o l o m b a r d o . La domanda verso la Cina è enorme: sono, infatti, più di 700.000 le persone che partono per il Paese asiatico da Milano (il 72% delle quali con voli indiretti, cioè con scalo inter-medio di connessione). Milano Malpensa serve Pechino e Shanghai, con voli diretti ope-rati da Air China, e Nanchino, con Neos, unico vettore italiano che opera sul mercato cinese da Malpensa, sviluppando rotte a grande vocazione turistica che solo l’area di Milano può sostenere. I turisti cinesi scelgono sempre più la Lombardia come porta d’ingresso per l’Italia, che si afferma così la regione italiana con il maggior numero di visitatori del Dragone, con un trend in crescita del +4% annuo. L’iniziativa “milano_In_shanghai” fa parte di una serie di attività di destination marketing che Sea ha sviluppato in sinergia col Comune di Milano, Regione Lombardia, Assolom-barda, Federturismo, Enit.

Fonte TTG Italia

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

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CURIOSITA’

Cosa vogliono i cinesi: i consigli per conquistarli

Venezia, Roma, Londra e Parigi. Sono ancora questi i sogni nel cassetto dei visitatori cinesi, ma qualcosa sta cambiando, soprattutto per quanto riguarda la tipologia di viaggio. Mentre, infatti, in passato preferivano spostarsi in gruppo, ora il 56% di loro sceglie i cosid-detti ‘FIT’, acronimo di ‘Free Independent Traveler’.

È quanto ha spiegato durante il China Tourism Forum del Wtm di Londra Adam Wu, ceo di Cbn Travel. “A questo tipo di visitatori - ha spiegato - piace prenotare direttamente con i fornitori di servizi: 1,2 miliardi di loro usano WeChat e moltissimi contattano diretta-mente i fornitori”. Occorre un sito in cinese Per essere al passo con le loro esigenze, dunque, è indispensabile avere un sito web in cinese e migliorare le proprie competenze linguistiche per andare a intercettare anche i viaggiatori più indipendenti. Ma cosa cercano i cinesi? Innanzitutto testimonianze culturali ed esperienze autentiche, come afferma oltre il 20% di loro, poi eccellenze gastronomiche (15%) e shopping (6,5%). “È fondamentale fornire guide in grado di comunicare con loro - ha aggiunto Adam Wu - e facilitare al massimi i pagamenti, molti dei quali avvengono tramite WeChat”. Corteggiare gli individuali non significa, comunque, trascurare il segmento dei viaggi di gruppo, come ha precisato Tom Jenkins, ceo dell’European Tour Operators Association: “Chi arriva in Europa la prima volta - ha detto - vuole la sicurezza di far parte di un gruppo grande”; una necessità per quanti - e sono ancora molti - non padroneggiano l’inglese e per coloro che, magari in un unico tour, vogliono avere un assaggio delle principali città eu-ropee e, quindi, devono per forza ottimizzare al massimo i tempi affidandosi a un viaggio organizzato.

Fonte TTG Italia

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Garantito Servizio Assistenza Legale, Fiscale, Contabile, sul CCNL Turismo, Consulenza gratuita su Energia ed efficientamento, Assicurazioni, pratiche Inps, e tanto altro ancora….

Presso i ns. uffici troverete servizi sopra descritti non solo riservati alle aziende iscritte FEDERALBERGHI e ai loro dipendenti. I Consulenti saranno a disposizione presso la sede Federalberghi a Verbania Intra, dalle ore 09.30 alle 12.30, su appuntamento. Potrete inoltrare le Vostre richieste inerenti problematiche che ritenete utili, o quesiti che riguardano la Vostra attività, al n. 0323/40.33.00 - int 201 o via mail a [email protected]

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

Lavoro, il turismo spinge la crescita dei contratti

Turismo e digitale si confermano ancora una volta motori dell’impiego nell’economia italiana. La conferma arriva dall’ultimo bollettino del Sistema informativo Excelsior, che segnala oltre 21mila contratti di lavoro programmati in più a ottobre rispetto al 2018 (+5,7) e 100mila in più (+10,6%) nel trimestre 2019 rispetto all’anno precedente. Nello specifico, nel mese di ottobre 2019 sono stati 391mila i contratti programmati. Un numero che alla fine del trimestre ottobre-dicembre ha superato il milione di unità. Il turismo, insieme alla meccatronica, catalizza la fetta più importante di nuove assunzioni. La filiera dei viaggi, conferma il report, ha trainato la domanda di lavoro nei servizi con 170.560 contratti nel trimestre ottobre-dicembre 2019 e con una crescita tendenziale del 19,8%. Fonte TTG Italia

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

Google e gli hotel: ecco gli strumenti per generare traffico e battere le OTA

Il massimo per un hotel? Smarcarsi dalle Ota e usare Google a proprio vantaggio per guidare l'utente verso il proprio sito, convincendolo che quello è il posto giusto per prenotare con il massimo vantaggio.

Possibile? Sì, grazie a due strumenti che proprio il motore di ricerca mette a disposizione degli albergatori, anche quelli indipendenti: Google Ads e Google Hotel Ads. Blastness: negli ultimi anni, spiega Andrea Delfini, ceo di Blastness, società certificata Google Strategic Partner che offre servizi e tecnologie per lo sviluppo del business di strutture ricettive indipendenti, "Google si sta concentrando molto sugli hotel: basti pensare che è l'unico settore merceologico per cui ha creato uno strumento diverso e aggiuntivo al motore di ricerca". Il metamotore: se Google Ads serve a portare traffico diretto sul sito proprietario dell'hotel, togliendolo quindi a quello delle Ota, Google Hotel Ads è "un metamotore che rende visibili le tariffe degli hotel nei risultati della rete di ricerca, nelle mappe e su Google T r a v e l H o t e l " . In altre parole, Google sta prestando sempre più attenzione al canale diretto di vendita: ecco perché gli albergatori devono cambiare prospettiva, iniziando "a pensare a Google come a un vero e proprio canale di vendita, che oltretutto consente di misurare il ritorno delle campagne perché traccia le conversioni in modo preciso". O. D.

Fonte TTG Italia

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

Servizi appaltati in esterno: obblighi in materia di sicurezza

Attenzione agli strumenti d’incasso proposti dai portali di prenotazione

Sempre più spesso si osserva il ricorso a ditte esterne per svolgere servizi all’interno degli alberghi, come ad esempio il servizio di pulizie. Questo fatto interessa anche aspetti relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Il Testo Unico impone, infatti, al committente (in questo caso, l’albergatore) di fornire all’appaltatore informa-zioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui è destinato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Si impone, inoltre, al committente di promuovere la coo-perazione all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro, che incidono sull’attivi-tà lavorativa oggetto dell’appalto e sul coordinamento degli stessi, elaborando un Documento unico di valu-tazione dei rischi (Duvri) che indichi le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi da interferen-ze. Tale documento ha lo scopo di indicare i rischi, le prevenzioni ed eventuali Dpi (dispositivi di prevenzione in-dividuale) inerenti le interferenze con le attività svolte in struttura da parte di aziende esterne alle quali sia stato appaltato uno o più servizi mediante regolare contratto, al quale andrà allegato il Duvri. Per l’elabora-zione di questo documento è necessario provvedere ad un’analisi dei luoghi di lavoro e delle situazioni in cui i lavoratori delle aziende esterne vengono a trovarsi nello svolgimento delle attività appaltate. Questa analisi è finalizzata all’indicazione delle misure di prevenzione e protezione da mettere in atto. L’obbligo normativo imposto al datore è limitato all’attuazione di quelle misure rivolte ad eliminare i pericoli che, per effetto dell’e-secuzione dei servizi appaltati, vanno ad incidere sia sui dipendenti dell’appaltante sia su quelli dell’appaltato-re. Mentre ognuno dei datori di lavoro delle imprese coinvolte dovrà provvedere autonomamente alla tutela dei propri prestatori d’opera subordinati, assumendone la relativa responsabilità. Le tipologie dei rischi da interferenze da considerare possono essere: • rischi derivanti dalla sovrapposizione delle attività svolte; • rischi indotti o immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni eseguite dall’azienda appaltan-te;

• rischi già esistenti nel luogo di lavoro del committente, ulteriori rispetto all’attività propria dell’appaltatore; • rischi derivanti da modalità esecutive particolari richieste esplicitamente dal committente che comportano dei rischi ulteriori rispetto all’attività appaltata.

Infine, ricordiamo che il Testo Unico prevede che il datore di lavoro in caso di affidamento di lavori, servizi e

forniture all’impresa appaltatrice all’interno della propria azienda è tenuto alla verifica dell’idoneità tecnica

professionale delle imprese in relazione ai lavori richiesti, e alla comunicazione agli stessi delle informazioni

sui rischi specifici esistenti nell’ambiente di lavoro e sulle misure di prevenzione e di emergenze attuate. Se

prendiamo l’esempio dell’appalto delle pulizie, sarà fondamentale chiarire gli spazi di servizio, i prodotti utiliz-

zati, il luogo dello stoccaggio dei prodotti utilizzati e le schede di sicurezza degli stessi, le procedure di emer-

genza da mettere in atto in caso di incendi o sver-

samenti, attenzioni e cartelli da esporre nelle zone

di accesso al pubblico. Ogni lavoratore dovrà es-

sere munito di tesserino di riconoscimento, fun-

zionale a garantire il pronto accertamento circa

l’imputazione del rapporto di lavoro in caso di

accesso ispettivo, obbligo che ricade sull’appalta-

tore. Fonte Asat

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

CARTELLE DA “ROTTAMARE”

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

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L’ Ospitalità al Vs. servizio!

Fonte LA LEGGE PER TUTTI SRL

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L’Ospitalità al Vs. servizio !

Gentili Associati, Come ben sapete il mercato energetico è in continua evoluzione. Siamo pertanto ad informarvi su quanto segue: Dal primo gennaio 2016 le bollette hanno cambiato veste e tutti gli operatori si sono adeguati progressivamente alle nuove normative della Bolletta 2.0, che rendono purtroppo ancora più complesso il controllo dei costi da parte degli utenti. Infatti le bollette riportano solo più costi medi forfettari e non dettagliati. Prima conseguenza è infatti il proliferare di fornitori ed offerte non equiparabili perché fondate su differenti parametri che, se non conosciuti, creano confusione e false aspettative; pertanto la sbandierata semplificazione si riduce ad una mera illusione di risparmio. Dalla fine del 2018 sparirà il Mercato di Tutela (domestico) anche per tutte le utenze residenziali, che dovranno obbligatoriamente passare nel mercato libero e saranno tempestate di proposte (già adesso lo sono) che non avranno le basi conoscitive per selezionare e scegliere. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, l’Associazione si rende fin d'ora disponibile nel mettervi a conoscenza per tempo dei cambiamenti e valutare con voi le "mirabolanti" offerte che pervengono a voi ed ai vostri dipendenti (vedi ad esempio offerte di sconto Canone RAI ed altre), per non riceve-re sgradevoli soprese e sostenere costi smisurati in tema di energia! Certa della vostra attenzione, Vi invito a mettervi in contatto con la ns. sede oppure direttamen-te con la Sig.ra Maria Paola Mathieu, che come sempre si è resa disponibile ad incontrarvi in azienda anche per esaminare le bollette relative alle Vs. utenze private oppure anche presso la ns. sede di Verbania, previo appuntamento, nell’orario di apertura al pubblico dei ns. uffici, dalle ore 09.00 alle ore 13.00 dal lunedì al venerdì. Contatti diretti della Sig.ra Mathieu: Cell +39 335 5970784 / Mail: [email protected] oppure [email protected] Ribadiamo che la proposta è estendibile anche ai Vs. cari e ai Vs. dipendenti, qualora interessati ad una consulenza gratuita sul tema. Grazie per l’attenzione e in attesa di un Vs. contatto, siamo a porgere i ns. migliori saluti.

Direzione Federalberghi Provincia V.C.O.

Tel. 0323/403300 – int 201 (dalle ore 09.00 alle 13.00)

Cell. 349/4514268

Mail: [email protected]

COMUNICAZIONE AGLI ASSOCIATI

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L’ Ospitalità al Vs. servizio!

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IL TURISMO SI TRASFORMA: IL 2020 VISTO DA BOOKING.COM

Ci sarà ovviamente la tecnologia, ma non solo. Anche la scoperta avrà un ruolo fondamentale, così come l’enoga-stronomia. E soprattutto la riscoperta della lentezza.

Sono questi alcuni dei principali trend che guideranno le scelte dei clienti il prossimo anno secondo le previsioni di Booking.com. Il portale di prenotazione ha stilato infatti l’elenco delle tendenze principali dei prossimi mesi: una bussola per comprendere e anticipare le richieste che arriveranno dai clienti per i viaggi nel 2020. 1 - Mete sconosciute

Secondo la Ota, il 2020 sarà all’insegna della ricerca di mete ancora da scoprire. Una sorta di reazione al sovraffolla-mento delle mete iconiche, affette da overtourism. Ma dove trovarle? Sul web, ovviamente. 2 - La tecnologia

Collegato al punto precedente, l’importanza di internet nella scelta dei viaggi e delle esperienze con cui corredare l’itinerario o il soggiorno. 3 - Turismo lento

Secondo Booking, il 2020 sarà l’anno dell’addio alla ‘paura di perdersi qualcosa’, ovvero quella Fomo (Fear of mis-sing out) che negli anni scorsi ha guidato le scelte dei consumatori. Non senza qualche controindicazione, come lo stress di massimizzare il tempo per non perdersi nulla. Il prossimo anno, avverte la Ota, sarò all’insegna del turismo lento, anche dal punto di vista dei trasporti. 4 – Attività

Sembra in contrasto con il punto precedente, ma in realtà non lo è. Il viaggiatore del 2020 vorrà svolgere quante più attività possibili durante il viaggio. E questo vuol dire anche scegliere mete che mettano a disposizione la mag-gior parte di attrazioni. 5 - In viaggio con gli animali

Le strutture alberghiere per friendly avranno un vantaggio sui competitor: i viaggiatori, infatti, vorranno sempre di più spostarsi in compagnia del proprio animale domestico. Una richiesta che sarà necessario soddisfare. 6 - I nonni

Non solo genitori e figli, ma anche nonni e nipoti. È questo il nuovo volto del turismo ‘family’, che prenderà sempre più piede nel 2020. Attenzione dunque alle proposte in grado di soddisfare sia i viaggiatori senior che quelli junior. 7 - Assalto ai ristoranti

Corsa alla prenotazione per i ristoranti più blasonati: nel 2020, secondo Booking, trovare un posto a sedere nei loca-li celebri potrebbe non essere semplice. Anche considerando che molti posti hanno liste d’attesa anche di mesi. E la disponibilità di concedersi un’esperienza gastronomica sarà determinante per la scelta del viaggio. 8 – Anticipo

Giusto il tempo di dire addio al mondo del lavoro e poi via, alla ricerca del viaggio più avventuroso che si possa

pensare. Secondo Booking molti di coloro che stanno per andare in pensione stanno già programmando e pensan-

do ai luoghi che visiteranno una volta usciti dal mondo del lavoro. Un viaggio che non avrà limiti di tempo e dun-

que sarà probabilmente il più dispendioso della loro vita. La Ota avverte: aumentano le persone che programmano

(e risparmiano) il primo viaggio dopo la pensione anche con anni di anticipo. Un target interessante da seguire.

Fonte TTG Italia

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TRIBUNA APERTA: QUESITI FREQUENTI e CURIOSITA’

1. Quesito: Se l’abbattitore viene utilizzato per congelare alcuni prodotti per meglio gestire i tempi della cucina, sul menù va sempre indicato che il prodotto non è fresco? Risposta: Per evitare di incorrere nel reato di tentativo di frode in commercio, occorre specificare nel menù se il prodotto non è «fresco». La Corte di Cassazione, con giurisprudenza consolidata, infatti, ritiene che la detenzione di alimenti congelati o surgelati in un esercizio commerciale e l’omessa indicazione nella lista delle vivande di tale condizione dell’alimento integra il reato di tentativo di frode in commercio. E questo senza che sia necessario che si instauri un rapporto concreto con la clientela, dato che la presenza della lista delle vivande equivale ad una proposta contrattuale nei confronti dei potenziali avventori, ed essendo tale comportamento univocamente rilevatore della volontà dell’esercente di consegnare ai clienti una cosa diversa da quella pattuita

***************

2. Quesito: Volevo chiedere se esiste gia, a livello di associazione, una sorta di regolamentazione della “social

media policy interna” per le aziende turistiche applicabile al nostro contratto. Mi spiego meglio: un nostro dipen-

dente ci e stato segnalato da un utente FB per i contenuti violenti e razzisti condivisi nel suo pro!ilo. L’utente ha

potuto farci questa segnalazione in quanto era indicato il luogo di lavoro e la mansione sul pro!ilo incriminato.

Ovviamente il fatto che fosse esplicitato come luogo di lavoro la ns. azienda non ci fa piacere per la volgarita e

crudezza dei contenuti, benche generici, quindi, fatta salva la liberta di pensiero, vorremmo sottoporre ai nostri

dipendenti una Social media policy interna che li renda consci che se vogliono essere liberi di condividere qualsivo-

glia contenuto, foto, tweet sui social media, questi contenuti devono corrispondere alla nostra policy (no razzismo,

no bullismo, no violenza etc.), diversamente non potranno indicare in nessun modo una nostra connessione con

loro (quindi non dovranno indicare il luogo o datore di lavoro). Anche un articolo gia contenuto nel nostro contrat-

to relativo al buon nome e alla reputazione del datore di lavoro, o a comportamenti lesivi da parte del dipendente,

potrebbe esserci suf!iciente per inserire una nota nel contratto da !irmare all’atto dell’assunzione. Qualche indica-

zione legislativa in merito? Risposta: Sul tema non si rinviene un pronunciamento speci!ico della giurisprudenza. Su casi simili, aventi ad oggetto l’utiliz-

zo in maniera diffamatoria dei social media, la giurisprudenza si e cosı pronunciata:

- Cass. civ. Sez. lavoro, 27-04-2018, n. 10280: “La pubblicazione, da parte del lavoratore, sulla propria bacheca vir-

tuale di un social network, di un messaggio contenente affermazionidivolgareoffensivitàneiconfrontideldatoredilavoro, integrando gli estremi della diffamazione, attesa la lesivita della reputazione nonche la potenzia-

le capacita di raggiungere un numero indeterminato di persone, giusti!ica l'irrogazione del licenziamento per giusta

causa quale condotta idonea a recidere irrimediabilmente il vincolo !iduciario insito nel rapporto lavorativo.”

- T.A.R. Lombardia Milano Sez. III Ord., 03-03-2016, n. 246: “Il danno all'immagine e alla reputazione del datore di

lavoro attraverso l'uso dei social network giusti!ica l'irrogazione della sanzione disciplinare della sospensione dal

lavoro, integrando gli estremi della violazione dell'obbligo di fedelta e dei principi di correttezza e buona fede nella

regolamentazione del rapporto di lavoro (Nella specie, il Tar ha negato la sospensiva contro una sanzione discipli-

nare irrogata a dipendente della polizia penitenziaria che aveva cliccato "mi piace" [Like] ad un articolo postato in

Facebook che riportava notizia critiche su un suicidio di detenuto del penitenziario ove questi svolgeva servizio).”

Come si puo notare, si gratta di danni arrecati all’azienda in virtu di affermazioni offensive e lesive che avevano co-

me destinatario diretta l’azienda in questione.

Nel vostro caso, pur ritenendo, a ns parere, che la pubblicazione effettuata dal dipendente sul proprio pro!ilo social

nel quale e anche indicato il nome dell’albergo, sia lesiva dell’immagine dell’azienda (avente, peraltro, buona parte

della clientela straniera), occorre agire con cautela.

Non c’e dubbio che vi sia un danno (anche dimostrato dalla “segnalazione” del post) e che l’azienda non voglia acco-

stare la propria immagine a qualsivoglia pro!ilo facebook, ben che meno, su pro!ili i cui utenti pubblicano frasi raz-

ziste. A questo punto, se non si vuole procedere con misure piu gravi, ben puo l’azienda chiedere la rimozione dal

suddetto pro!ilo dell’indicazione dell’azienda stessa (nome, link o eventuale geolocalizzazione). Per il futuro,

l‘azienda potra far sottoscrivere (all’atto della stipula del contratto, o anche successivamente, per i dipendenti in

forza) un impegno a non ledere, anche via social network, il buon nome e la reputazione aziendale.

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L’ Ospitalità al Vs. servizio!

Certificati anagrafici per email gratuiti

Se ti sei recato, almeno una volta, presso uno sportello dell’Anagrafe comunale per ottenere un estratto di residenza, per sapere dove abita una persona o per ottenere qualsiasi altro certificato, ti sarà stato richiesto, alla consegna del documento, di fornire una marca da bollo. Il rilascio di documenti cartacei da parte della pubblica amministrazione è infatti soggetto all’imposta di bollo in forza di una vecchia legge del 1972 tutt’ora vigente [1].

Da quando però è stato avviato il processo di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni e l’obbli-go per queste di dotarsi di una Pec, sempre più spesso capita che le domande per estratti e certificati vengano inviate, all’ufficio, tramite email (ordinaria o certificata). Ci sono però alcuni Comuni che, anche in questo caso, richiedono l’invio di una marca da bollo, da anticipare a mezzo posta elettronica (chiaramente si tratterà di una scannerizzazione). Sembra però un paradosso che lo scambio di informa-zioni per via telematica (che altro non è che un “copia e incolla” di quanto appare sul video del terminale del Comune all’interno della mail) possa essere soggetto a imposta. Non fosse altro perché l’impiego di risorse della pubblica amministrazione è pressoché inesistente. Ed allora, proprio per questo, l’Agenzia delle Entrate, con una recente risposta a un interpello [2], ha chiarito che sui duplicati informatici di do-cumenti amministrativi informatici non si paga l’imposta di bollo.

In ogni caso, proprio con riferimento ai certificati di residenza, la stessa Agenzia delle Entrate, con una risoluzione del 2016 [3], aveva chiarito che gli stessi sono gratuiti quando la richiesta è finalizzata a uso notifica atti giudiziari. Richiesta che pertanto dovrà presentare l’avvocato difensore. Leggi Certificati ana-grafici per uso notifica senza bollo.

Con il chiarimento odierno, invece, la richiesta inoltrata tramite Pec è sempre gratuita, a prescindere dal-lo scopo perseguito.

La questione era stata posta alle Entrate con riferimento ad alcuni atti rilasciati dalla Regione ma il me-desimo ragionamento può essere fatto con qualsiasi amministrazione e, in particolare, con il Comune, ente al quale ci si rivolge spesso per ottenere certificati.

Il dubbio dell’istante era relativo al fatto che tutti i duplicati o meglio le copie conformi cartacee di docu-menti cartacei a prescindere dal regime applicabile all’originale sono sempre e comunque soggette all’imposta di bollo. Le rigide regole sull’imposta di bollo sono state però create nell’epoca del documen-to cartaceo e mal si conciliano con le nuove norme di gestione dei documenti informatici. Così l’agenzia delle Entrate, ripercorrendo le disposizioni contenute nel codice dell’amministrazione digitale, ritiene che, in relazione al duplicato di un documento informatico di un originale informatico, l’imposta di bollo non si applica, in quanto il duplicato informatico costituisce, a tutti gli effetti un originale e, in quanto tale non necessita di alcuna attestazione di conformità da parte di un pubblico ufficiale. Il duplicato, infatti, è creato in modalità informatiche e trasferito al richiedente soltanto per via telematica. Proprio per questo per il rilascio di questi documenti non si realizza il presupposto impositivo previsto dalla legge.

Da oggi in poi, dunque, tutte le volte in cui chiederai per email o per pec a una pubblica amministrazione il rilascio di una copia di certificazione – che tuttavia, essendo priva di firma del dirigente non avrà valore ufficiale – non dovrai pagare nulla, neanche il bollo.

Fonte LA LEGGE PER TUTTI SRL

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Federalberghi Provincia V.C.O. ha il piacere di presentare, a completamento dei servizi offerti all’interno dei propri uffici, i nuovi servizi di CONSULENZA GRATUITA messi a disposizione delle aziende iscritte, in materia di:

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Dopo la sperimentazione su Instagram, ora il conteggio di pollici in su e reazioni potrebbe sparire anche sul social network più grande del mondo. Ecco perché.

L’impero di Facebook è nato con i Like, il simbolo del pollice in alto, che ha travalicato l’ambito digitale ed è entrato nell’immaginario comune. Ma presto il social network potrebbe iniziare a nascondere il con-tatore dei Like sui post per proteggere gli utenti dall'invidia e dissuaderli dall'autocensura. Instagram sta già testando questa impostazione in 7 Paesi tra cui Canada e Brasile, mostrando al pubblico di un post solo alcuni nomi di amici comuni ai quali è piaciuto invece del numero totale. L'idea è di impedire agli utenti di confrontarsi in modo distruttivo con gli altri e, potenzialmente, di sentirsi inadeguati se i loro messaggi non ottengono il maggior numero di Like. Potrebbe anche impedire agli utenti di cancellare quei post che ritengono non abbiano avuto abbastanza reazioni positive, e quindi incrementare il conte-nuto online su Facebook.

La ricercatrice Jane Manchun Wong, analizzando il codice dell’app di Facebook per Android, ha indivi-duato un prototipo dove il conteggio dei Like è nascosto. TechCrunch ha chiesto informazioni al social network, che ha confermato i test sulla rimozione del numero di Like. Al momento, però, i test non sa-rebbero ancora attivi sugli utenti. Facebook non ha reso noti gli esiti del programma pilota su Instagram, nè le ragioni esatte per cui è stato avviato, e neppure confermato se dopo la fase di test, l’oscuramento dei Like possa diventare la norma.

Tuttavia la fase di sperimentazione sembrerebbe aver portato risultati positivi: dopo il Canada, in luglio Instagram ha infatti aggiunto al test Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Italia, Irlanda e Giappone; in questi Paesi il conteggio è nascosto a tutti, fuorché al creatore del post. L'elenco delle persone che hanno mes-so Like o altre reazioni è ancora accessibile, ma il numero è nascosto. Queste impostazioni, secondo Fa-cebook, potrebbero rendere migliore l’umore di chi frequenta il social network, allontanando l’ansia da prestazione e la ricerca ossessiva dell’approvazione altrui.

Col tempo, Facebook è diventato il luogo dove condividere eventi importanti come il matrimonio, la nuova casa o il nuovo lavoro, mentre Instagram e Snapchat (soprattutto negli Stati Uniti) sono usati di solito per condividere momenti di vita quotidiana. Ora il social network vuole evitare confronti e valuta-zioni sulla base dei Like, e ancor di più impedire l’autocensura, spingendo chiunque a condividere conte-nuti indipendentemente dal fatto che si aspetti molti o pochi Like. Così gli utenti, più liberi da condizio-namenti, potrebbero moltiplicare i post, con un beneficio per Facebook in termini di quantità di conte-nuti. E chissà che oltre allo stato d’animo di chi frequenta il social network, la mossa non possa aiutare anche a ridurre la condivisione di fake news e hate speech. Condividere un post razzista o sessista sarà solo una scelta personale, sulla quale non conterà il fatto che prima di noi lo abbiano fatto dieci persone o diecimila.

La svolta di Facebook: eliminare i Like per spingere gli utenti a condividere di più

Fonte LA STAMPA

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13 modi per incoraggiare gli ospiti a lasciare recensioni

Le recensioni dei clienti sono di vitale importanza per il business, indipendentemente dalla vostra attività. Non tutti sanno, ad esempio, che le imprese locali ricevano benefici dalle opinioni degli utenti dal punto di vista del posizionamento sui motori di ricerca. Inoltre, più recensioni si hanno sui portali più popolari, maggiori saranno le ricerche effettuate con il vostro brand.

C’è poi un aspetto ancora più importante: i giudizi sono importanti per i potenziali clienti, dal momen-to che è uno dei primi fattori ad essere tenuti in considerazione nella scelta di una struttura ricettiva rispetto ad un’altra. Di seguito trovate i 14 consigli più efficaci per incoraggiare gli ospiti a lasciare recensioni.

1. Chiedere le recensioni

Anche se può sembrare in apparenza strano, uno dei modi più efficaci per spingere i clienti a scrivere una recensione sul loro soggiorno è semplicemente chiederlo. Quest’ultimi saranno contenti di rac-contare la loro esperienza.

2. Creare un processo per chiedere le recensioni

Una soluzione efficace è la creazione di un processo attraverso cui chiedere la recensione. Ad esempio, se intendete rendere più moderna la sala colazione, al termine dei lavori potete inviare un’email ai clienti che avete già ospitato in passato e chiedere loro di lasciare una recensione. La maggior parte degli utenti sarà felice di rispondere in maniera positiva alla vostra richiesta. In questo modo, andrete inoltre a creare una grande relazione.

3. Automatizzare la richiesta

Alcuni addetti ai lavori sconsigliano di affidarsi alle richieste di recensioni manuali, poiché alla lunga si finirebbe con l’essere inconsistenti. Per questo motivo, la soluzione ideale è l’utilizzo di una serie di strumenti in grado di creare e automatizzare un processo di richiesta delle recensioni. Così facendo, sarà più semplice per voi raggiungere l’intera clientela ottenendo la necessaria continuità.

4. Chiedere una recensione ai clienti soddisfatti

Uno dei segreti non è concentrarsi tanto sull’acquisire le opinioni, quanto invece ottenere recensioni positive. Per riuscirci, è fondamentale incoraggiare a lasciare un giudizio soltanto quegli ospiti che hanno espresso in precedenza una soddisfazione del loro soggiorno. Per capire quali sono i clienti a cui chiedere una recensione, è sufficiente inviare agli utenti che hanno soggiornato in albergo un ra-pido test. In base alle risposte, seguirà o meno la richiesta di scrivere un giudizio sull’albergo.

5. Personalizzare la richiesta

Se da una parte si consiglia di automatizzare il processo, dall’altra parte esiste la teoria opposta, se-condo cui si ottengono grandi risultati facendo l’opposto, vale a dire personalizzando ciascuna richiesta. Uno dei modi più usati è la realizzazione di un video.

6. Spiegare perché le recensioni sono importanti

È un po’ come tornare al punto numero uno, secondo cui uno dei metodi migliori è semplicemente chiedere di scrivere una recensione. In questo caso, c’è anche l’aspetto educativo. Per aumentare i giudizi sul vostro albergo, spiegate perché questi sono così importanti, in modo che gli utenti vi supportino lasciando una review positiva.

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7. Rendere la scrittura di una recensione semplice e intuitiva

Spesso è un aspetto che viene trascurato da diversi portali web: fare il possibile per consentire agli utenti di accedere al processo di scrittura della recensione in maniera semplice. In questo senso, riveste un ruolo di primaria importanza l’esperienza utente, componente fondamentale nel web 2.0. Una delle soluzioni migliori da adottare è l’inserimento di un link tramite cui gli ospiti possono raggiungere il form della recensione in maniera immediata.

8. Spiegare quanto sia semplice lasciare una recensione

Oltre a migliorare la user-experience, un altro modo per incoraggiare gli ospiti a lasciare una recen-sione è spiegare a quest’ultimi quanto sia semplice. Ad esempio, potete lasciare un appunto dove ricordate ai vostri clienti che è possibile anche soltanto cliccare sulle 5 stelle (voto massimo) per completare il processo.

9. Interagire con le recensioni esistenti

Un aspetto molto importante è l’interazione con le recensioni scritte dagli utenti. Diversi studi hanno dimostrato che i clienti scoraggiati nel lasciare un giudizio cambiano idea se vedono le risposte e i feedback delle attività. Il consiglio è di rispondere alle opinioni negative, al fine di risolvere l’eventuale problema senza mostrarsi indifferenti alle rimostranze degli ospiti.

10. Condividere le recensioni sui social media

L’utilizzo dei social media non è indispensabile soltanto per far conoscere il brand dell’albergo, ma an-che per aumentarne la reputazione. A tal riguardo, un valido suggerimento è di condividere le recensioni sugli account Facebook o Instagram, così da motivare altri utenti a lasciare un giudizio (nella maggior parte dei casi positivo) sul loro soggiorno nella struttura ricettiva.

11. Offrire un incentivo

Uno dei modi più semplici per ottenere più recensioni è offrire agli utenti un incentivo. In base alle attività, esistono innumerevoli forme di incentivo. Voi albergatori potete ad esempio regalare uno sconto del 5-10% sul prezzo della prossima prenotazione o aggiungere un servizio speciale qualora i clienti decidano di confermare la loro scelta anche nei mesi successivi.

12. Inviare tramite email una richiesta di recensione al momento giusto

Esiste un tempo per ogni cosa, anche per inviare una richiesta di recensione. Nello specifico, il consiglio è di chiedere di lasciare un’opinione sul pernottamento uno o due giorni dopo il check-out, quando ancora i clienti hanno ben impresso il ricordo del loro soggiorno.

13. Chiedere più di una volta

Se è vero che è fondamentale invitare i clienti a lasciare una recensione, è altrettanto vero che è utile chiedere più di una volta. Ci sono diversi studi che hanno dimostrato come la ripetizione della richiesta garantisca una risposta migliore da parte degli ospiti dell’hotel nello scrivere un giudizio.

Fonte www.hotelnerds.it

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Via G. Canna n. 9

28921 Verbania Intra

(VB)

C.F.: 93032870037

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Portale web

www.federhotels.it

“ Le acque di torrenti diversi nel lago diventano una cosa sola.”

Si è costituita il 27 aprile 2011, dalla scissione dell’Associazione

Interprovinciale, la neo Federalberghi Provinciale del

Verbano Cusio Ossola, l'organizzazione rappresentativa delle

imprese turistico-ricettive che operano sul territorio

provinciale .Possono assumere la qualità di “Associato” le imprese

alberghiere, qualunque sia il livello e la categoria a cui appartengono,

nonché le imprese ricettive extralberghiere che, per attrezzature o

strutture, agiscano in un’ottica di problematiche strettamente affini

a quelle delle aziende alberghiere e contribuiscano a tutti gli effetti alla

composizione dell’offerta turistico-ricettiva nella Provincia del V.C.O.

L'Associazione aderisce a Federalberghi e all'Unione Regionale delle

Associazioni Piemontesi Albergatori (Federalberghi Piemonte).

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