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L’inizio dei segni di Gesù 14 gennaio 2001 seconda domenica anno C Il matrimonio benedetto A una festa di matrimonio viene a mancare il vino; Gesù, invitato e presente, è al centro dell'at tenzione del racconto evangelico. Egli opera il cambiamento dell'acqua in vino, in una grande quantità, data la capienza delle giare. Con questo atto si ha la rivelazione che è terminata l'antica al leanza ed è cominciata quella nuova, nel segno dell' abbondanza del vino, simbolo del tempo messianico. L'acqua delle giare per le abluzioni rituali è il sim bolo dell' antica alleanza, il vino nuovo il simbolo dell'alleanza nuova e definitiva, la sola efficace. Così Gesù manifesta la sua gloria e i suoi discepoli credono in lui. La mediazione di Maria Manifestazione della gloria e fede sono correla tivi; da parte di Gesù la manifestazione della gloria è opera di salvezza, da parte dei credenti la fede è accoglienza della salvezza nella persona di Gesù. In tutta questa vicenda è presente e ha una parte im portante la madre, la donna, Maria. La sua presenza suggerisce il compito che ella svolge presso il Fi glio a favore degli uomini, che invita ad accogliere la parola di lui, a credere in lui, a obbedirgli. Gesù, il vero sposo Nella lettura evangelica si ha una festa di nozze, al cui centro sta Gesù: il vero sposo è Gesù, lo sposo messianico, che porta il vino della nuova al leanza. In tal modo l'antico Testamento si compie nel nuovo in modo perfetto. La voce dei Padri: Gesù inebria con la sua presenza Volete sentire, fratelli, come ha trasformato l’acqua in vino? Dopo la risurrezione è apparso ai due discepoli, che camminavano per la via e anda va con loro e, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, interpretava loro ciò che in tutte le Scritture era scritto su di lui. Volete ora sentire in che modo i due furono inebriati da questo vino? Dopo aver conosciuto chi era colui che porgeva loro la parola di vita, dicevano tra loro: Non ci sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi, mentre ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture? (Lc 24, 32). Cana: segno delle nozze di Cristo con la Chiesa Perciò, fratelli carissimi, amiamo con tutto il cuore queste nozze di Cristo e della Chiesa, che al lora erano prefigurate in una sola città e ora sono celebrate in tutto il mondo; uniamoci con indefessa intenzione di buone opere al loro gaudio celeste. Purifichiamo con la fede i capaci recipienti dei no stri cuori secondo la purificazione che danno i pre cetti celesti e riempiamoli con l’acqua della scien za che salva, attendendo con più zelo alla lettura dei sacri testi. Preghiamo il Signore che quella gra Anno IX n.11 Bari, 14 gennaio 2001 2 a domenica per annum (anno C) Il brano di Isaia che costituisce la prima lettura è ridondante di immagini nuziali per descrivere il rapporto di amore tra Dio e il suo popolo nella alleanza: Dio è lo sposo, Gerusalemme la sposa in cui egli si compiace. Il brano della lettura del Vangelo di Giovanni costituisce il racconto del primo segno operato da Gesù.

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L’inizio dei segni di Gesù 14 gennaio 2001 ­ seconda domenica ­ anno C

Il matrimonio benedetto

A una festa di matrimonio viene a mancare il vino; Gesù, invitato e presente, è al centro dell'at­ tenzione del racconto evangelico. Egli opera il cambiamento dell'acqua in vino, in una grande quantità, data la capienza delle giare. Con questo atto si ha la rivelazione che è terminata l'antica al­ leanza ed è cominciata quella nuova, nel segno dell' abbondanza del vino, simbolo del tempo messianico. L'acqua delle giare per le abluzioni rituali è il sim­ bolo dell' antica alleanza, il vino nuovo il simbolo dell'alleanza nuova e definitiva, la sola efficace. Così Gesù manifesta la sua gloria e i suoi discepoli credono in lui.

La mediazione di Maria

Manifestazione della gloria e fede sono correla­ tivi; da parte di Gesù la manifestazione della gloria è opera di salvezza, da parte dei credenti la fede è accoglienza della salvezza nella persona di Gesù. In tutta questa vicenda è presente e ha una parte im­ portante la madre, la donna, Maria. La sua presenza suggerisce il compito che ella svolge presso il Fi­ glio a favore degli uomini, che invita ad accogliere la parola di lui, a credere in lui, a obbedirgli.

Gesù, il vero sposo

Nella lettura evangelica si ha una festa di nozze, al cui centro sta Gesù: il vero sposo è Gesù, lo sposo messianico, che porta il vino della nuova al­

leanza. In tal modo l'antico Testamento si compie nel nuovo in modo perfetto.

La voce dei Padri: Gesù inebria con la sua presenza

Volete sentire, fratelli, come ha trasformato l’acqua in vino? Dopo la risurrezione è apparso ai due discepoli, che camminavano per la via e anda­ va con loro e, cominciando da Mosè e da tutti i

profeti, interpretava loro ciò che in tutte le Scritture era scritto su di lui. Volete ora sentire in che modo i due furono inebriati da questo vino? Dopo aver conosciuto chi era colui che porgeva loro la parola di vita, dicevano tra loro: Non ci sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi, mentre ci parlava per la via e ci

spiegava le Scritture? (Lc 24, 32).

Cana: segno delle nozze di Cristo con la Chiesa

Perciò, fratelli carissimi, amiamo con tutto il cuore queste nozze di Cristo e della Chiesa, che al­ lora erano prefigurate in una sola città e ora sono celebrate in tutto il mondo; uniamoci con indefessa intenzione di buone opere al loro gaudio celeste. Purifichiamo con la fede i capaci recipienti dei no­ stri cuori secondo la purificazione che danno i pre­ cetti celesti e riempiamoli con l’acqua della scien­ za che salva, attendendo con più zelo alla lettura dei sacri testi. Preghiamo il Signore che quella gra­

Anno IX

­ n.11 ­ Bari, 14 gennaio 2001 2 a domenica per annum

(anno C)

Il brano di Isaia che costituisce la prima lettura è ridondante di immagini nuziali per descrivere il rapporto di amore tra Dio e il suo popolo nella alleanza: Dio è lo sposo, Gerusalemme la sposa in cui egli si compiace. Il brano della lettura del Vangelo di Giovanni costituisce il racconto del primo segno operato da Gesù.

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zia della scienza che ci ha dato, non ci gonfi di super­ bia, e invece ci riscaldi col fervore del suo amore e ci volga a cercare e sapere solo le cose del cielo perché, ine­

briati nello spirito, possiamo cantare col profeta: Ci hai dato da bere il vino di compunzione (Sal 59, 5). Così anche a noi, se avremo bene progredito, ora in parte, per quanto ne siamo capaci, e in futuro in modo perfetto, Gesù manifesti la sua gloria, nella quale vive e regna col Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. S. Beda il Vene­ rabile

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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

Ricordo che dal 18 al 25 gennaio 2001si terrà in tutte le chiese la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani. Il tema di questo inizio Millennio è: Io sono la via, la Verità e la Vita. Tutti siamo invi­ tati alla preghiera per questa causa così importante per la Chiesa di Gesù Cristo. Il nuovo Millennio non può protrarre lo scandalo delle divisioni nella Chiesa ma ci auguriamo che quanto prima si cele­ bri la piena unità di tutti i credenti in Cristo.

UNA MISSIONE UNIVERSALE, MA CHE PARTE DA GERUSALEMME

L’attenzione data da Luca agli incontri di Gesù con i Samaritani va vista nella stessa ottica: la missione nei loro confronti costituisce l’inizio della missione fra i non­giudei e fa parte del piano di Dio. Agli occhi dei nazionalisti giudei, i Samaritani erano al livello più basso dei valori religiosi e morali. Gesù mostra, nel Vangelo di Luca, una scandalosa simpatia e apertura nei loro confronti: anche se si erano rifiutati di accoglierlo, proibisce di invocare la vendetta su di loro, come Giovanni e Giacomo chiedevano (9,51­ 56); colui che dai giudei non era neanche considerato un uomo, viene posto come esempio di solidarietà, nella parabola del “buon Samaritano” (10,25­37); dei dieci lebbrosi guariti, solo uno, “il Samaritano” ritorna a ringraziare Gesù e si sente dire “alzati, la tua fede ti ha salvato” (17,11­19). Non ci sono preclusioni: con Gesù il tempo della salvezza è arrivato per tutti, com­ presi quelli che venivano disprezzati. Va notato, però, che in Luca il superamento delle esclusioni e la pro­ spettiva universale si accompagnano ad un suo netto atteggiamento positivo verso il popolo giudeo, la sua religione e cultura. Unico non giudeo tra gli scrittori del Nuovo Testamento, Luca mette in luce, soprattutto nei racconti dell’infanzia, il significato teologico di Israele: Gesù è presentato come il Salvatore del popo­ lo dell’antica alleanza: “Ha soccorso Israele, suo servo”, canta Maria; al termine stesso degli Atti, Paolo dichiara che “è a causa della speranza di Israele” che porta le catene. Nella concezione teologica della mis­ sione di Luca ha un ruolo speciale Gerusalemme: non solo è la destinazione del pellegrinaggio di Gesù, il luogo della sua morte e delle apparizioni del risorto (nel suo Vangelo avvengono tutte a Gerusalemme), ma anche è il luogo dell’ascensione, della Pentecoste e il punto di partenza della missione verso Israele stes­ so.

Di solito si insiste sul rifiuto che molti giudei hanno apposto a Gesù e agli apostoli: è stato questo rifiuto – si dice – ad avere “provocato” la missione ai “pagani”. Per Luca non è così: mostra che, anche dopo i rifiuti, gli apostoli hanno continuato a predicare anche ai giudei; non solo, ma sottolinea le molte risposte positive, addirittura in crescendo: 3.000 con­ vertiti in At 2,41; 5.000 in At 4,4; “moltitudini sempre più numerose” in At 6,7; “migliaia di giudei” in At 21,20.

Luca sottolinea, cioè, che Israele non ha rifiu­ tato il Vangelo, ma si è diviso nei suoi confronti: una parte l’ha rifiutato e una parte l’ha accolto. Questa parte costituisce il vero Israele, purificato, “restaura­

Partecipa alla catechesi che si tiene nel Salone San Francesco ogni gio­

vedì alle ore 19.15. Si tratta di un momento di verifica della tua fede.

Porta con te la Bibbia

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to”; chi invece, ha rifiutato si è escluso da solo. La chiesa, agli occhi di Luca, è formata dalla comunità dei giudei convertiti; a questi si aggiungono i conver­ titi di origine pagana. A Pentecoste molti giudei diven­ tarono ciò che essi erano, Israele; in seguito, i “paga­ ni” sono stati incorporati nel seno d’Israele. I cristiani di origine pagana fanno parte d’Israele, non sono un “nuovo” Israele: la conversione significa essere chia­ mati a partecipare all’alleanza fatta con Abramo. Non ci sono fratture nella storia della salvezza: le promesse fatte ai padri sono state adempiute. La chiesa nasce dal seno dell’antico Israele; non è un’intrusa che si arroga le prerogative dell’Israele storico.

LA NOVITÀ DI GESÙ

Nell’episodio della sinagoga di Nazareth, un fatto colpisce: inizialmente Gesù è accolto dai suoi concittadini con simpatia e ammirazione; poi, all’im­ provviso, la situazione si capovolge, l’assemblea è furente e tenta addirittura di ucciderlo. Nella prospet­ tiva della teologia della missione di Luca è importan­ te cogliere il perché di questo mutamento. È avvenuto che Gesù aveva fatto qualcosa che aveva radicalmen­ te deluso le attese della sua gente: aveva letto la prima parte di Isaia 61,2 “per proclamare l’anno del favore del Signore”, ma aveva saltato le parole che seguivano, che fanno parte dello stesso versetto “il giorno della vendetta del nostro Dio” riferito alle nazioni pagane, tralasciando anche quanto si riferiva a Israele e a Sion. Il commento di Gesù, poi, era stato tutto su questa linea, riferendosi sia ad Elia mandato ad una vedova non d’Israele ma di Sidone, sia ad Eliseo mandato a Naaman il siro, nonostante i tanti lebbrosi in Israele. La mentalità dominante nel giu­ daismo dell’epoca era che la salvezza era riservata ai giudei, anzi ad una loro piccola parte, e l’inviato di Dio avrebbe condotto una guerra santa contro i nemi­ ci di Israele. Gesù non solo evita di menzionare il giu­ dizio contro i nemici di Israele, ma proclama che Dio è pieno di compassione anche nei loro confronti: “l’anno di accoglienza” è sia per i giudei che per i loro avversari!

Lungo tutto il Vangelo di Luca si ritrova que­ st’insistenza. Ad esempio, in Lc 7,22s si ripete il fatto, con tre citazioni di Isaia da cui Gesù toglie i riferimenti alla vendetta di Dio. Ecco la novità: la compassione di Dio per i poveri, per gli emarginati, per gli stranieri e addirittura per i nemici di Israele ha soppiantato la vendetta divina. È questo il Dio che Gesù rivela.

APPUNTAMENTI

* Incontro con i catechisti: Ricordo a tutti i cate­ chisti e le catechiste che ci incontreremo mercoledì 17 gennaio alle ore 19.30 per un momento di rifles­ sione e per programmazione.

** Parcheggio di fronte alla chiesa: Ricordo che ormai è pronta una zona parcheggio di fronte alla chiesa. prego tutti coloro che per ragioni di lavoro, di apostolato o di catechismo o quant’altro, dovranno fermarsi oltre il tempo necessario di uti­ lizzare una tale zona di fronte all’ingresso princi­ pale della Chiesa.

*** I gruppi che hanno notizie o iniziative da far conoscere per tempo sono pregati di comunicarlo tempestivamente al Parroco, perché possa essere messa a corrente tutta la comunità.

**** Riun ione Vica r ia le: Si terrà presso la Chiesa dell’Addolorata (Guanelliani) Lunedì 15 gennaio alle ore 20.00. Si parlerà del nuovo Consiglio pastorale Vicariale. Ogni Parrocchia dovrà presentare due nuovi membri.

***** Partecipa anche tu all’inaugurazione dell’anno accademico dello STIP il 22 gennaio alle ore 17.00 nel Salone San Francesco. Sarà presente i l p r of. G iu sep p e Alb er igo dell’Istituto di Scienze religiose di Bologna. Presiede il Preside P. Massimiliano

RINGRAZIANO IL SIGNORE nel 50° anniversario del loro matrimonio

domenica 14 gennaio alle ore 12.00 i coniugi

Torneo Manfredo

e

Albanese Giovanna

Felice Anniversario

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Intenzioni delle Sante Messe

Domenica 14 gennaio ore 9.30 Pro Populo ore 10.45 Pro Michele (fam. Morelli) ore 12.00 Pro Eugenio ore 18.00 Pro Anna (fam. Brandonisio)

Lunedì 15 gennaio ore 18.30 Pro Giuseppe (fam. Mazza)

Pro Mauro (fam. Ferrarese)

Martedì 16 gennaio ore 18.30 Pro Gino (fam. Scorea)

Pro Domenico e Mar ia (fam. Pezzolla)

Pro Giuseppe ­ tr igesimo (fam. Introna)

Mercoledì 17 gennaio

ore 18.30 Pro Lucia e Rosar ia (fam. Caputi)

Pro Vincenzo ed Angela (fam. Tedeschi)

Giovedì 18 gennaio ore 18.30 Pro Defunti (fam. Macarini)

Pro Francesco (fam. Risalto)

Venerdì 19 gennaio

ore 18.30 Pro Michele (fam. Carofiglio)

Pro Defunti (fam. Busso)

Sabato 20 gennaio

ore 18.00 Rosa e Donato (fam. De Felice)

Pro Nicola (fam. Meo)

Orario Sante messe:

Cripta dal lunedi al sabato ore 7.30 Chiesa dal lunedi al venerdi ore 18.30

sabato ore 18.00 domenica

ore 9.30 ­ 10.45 ­ 12.00 ­ 18.00

Santa Fara Redazione: Via G. Bellomo, 94 Telef. 080.561.82.36 ­ Bari

Responsabile P. Diego Pedone Parroco­Rettore

Redazione P. Francesco Neri

Foglio di informazione settim

anale della Parrocchia­Santuario Santa Fara (elaborato e stampato in Parrocchia ­ periodico gratuito a distribuzione interna).

GRANDE TORNEO

DI BURRACO

Partecipa al Torneo di Burraco domenica 14 gennaio alle ore 17.00.

Iscr iv i t i . Iscr iv i t i . I premi sono davvero con­

sistenti. Al termine: la grande sfida! Sorpresa

Concerto in Auditorium S. Francesco

Ricordo che riprendono i concerti del Conservatorio di Bari

nelle domeniche 14 e 21 gennaio prossimi alle ore 19.30.

Tutti sono invitati!

Concerto Guida