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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 6 ottobre 2015 anno 119 - numero 236 euro 1,50 9 771120 506000 51 0 0 6> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano GIALANELLA, GHISALBERTI, SCOGNAMIGLIO DA PAG. 2 A PAG. 6 ECCO IL GIRO 2 Da sinistra Alejandro Valverde, l’iridato Peter Sagan, Ivan Basso, Alberto Contador, e Vincenzo Nibali CON LE DOLOMITI PROTAGONISTE PIACE DAVVERO A TUTTI Dall’Olanda a Torino con tappone a Corvara e crono nel Chianti E Basso dice stop L'ARTICOLO A PAGINA 2 2 QUEL FILO ROSA SENZA FINE Il Giro d’Italia 2016 decide di dare il suo primo colpo di pedale all’Auditorium dell’Expo di Milano, un balcone sul futuro del pianeta. Scelta non casuale. La corsa rosa è romanzo popolare e poesia visionaria. Rimane la nostra manifestazione sportiva più amata e longeva, l’unica che ti porta i campioni sotto casa senza chiederti un euro. Ma ha smesso da un pezzo di essere un racconto solo italiano: il suo orizzonte è il mondo. L’EDITORIALE di Andrea Monti SU EXTRATIME IL BELGIO LA NAZIONALE PIÙ CARA D’EUROPA Inserto di otto pagine all’interno del giornale IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w Dopo aver visto domenica il Milan, Mr Bee precisa: «Io più di 480 euro non metto» ORIANI PAGINA 30 30 Festa Nba al Forum Milano sfida i nuovi Celtics STASERA STORIE DA NON PERDERE 1 Altro che catenaccio Quest’anno la Serie A ha cancellato gli 0-0 ANGIONI A PAGINA 20 Paura Castrogiovanni trovato un tumore Ma al 99% è benigno BUONGIOVANNI A PAGINA 34 Lo skipper di Luna Rossa passa a New Zealand Sirena: «Voglio la coppa» PASINI A PAGINA 35 2 3 CENITI, FROSIO, G. MONTI, SARDELLI, VERNAZZA ALLE PAGINE 10-11 E 24, COMMENTO DI CALAMAI A PAGINA 25 La Fiorentina ha triplicato le reti e conquistato la vetta, l’azzurro ha smesso di «pensare» all’Empoli. E Insigne bissa la perla rosa 10 Paulo Sousa, 45 anni in testa alla classifica con 18 punti, Maurizio Sarri, 56 anni, sesto con 12 punti IL MEGLIO È QUI: VIOLA E NAPOLI DIVENTATE GRANDI CON SOUSA E SARRI DELLA VALLE A PAGINA 15 15 JUVENTUS SORPRESA DYBALA NUMERI ALLA TEVEZ E ORA L’ARGENTINA Debutti simili: per la punta 10 gare e 4 gol come l’Apache ora insieme in nazionale 14 INTER ALLARME JOVETIC LA SCHIENA FA MALE A RISCHIO LA JUVE Pareri discordanti fra i medici, per giocare col Montenegro ha fatto un’infiltrazione CRISI MILAN NOVANTA MILIONI PER NULLA? Mercato ricco, ma gioco povero e i conti in classifica non tornano Adesso il tecnico è un osservato speciale BIANCHIN, PASOTTO ALLE PAGINE 8-9 L’ANALISI di Umberto Zapelloni L'ARTICOLO A PAGINA 25 25 ANCHE MIHAJLOVIC HA LE SUE COLPE C’era una volta il Milan. Una squadra dove tutti volevano andare perché garantiva gloria e denari. Ora che non vince più ci si chiede di chi sia la colpa. PARLA IL C.T. E CONTE RIMANDA BALOTELLI «NON L’AVREI CHIAMATO LO STESSO» ELEFANTE, GRAZIANO A PAGINA 22 DALLA VITE, TAIDELLI PAG. 14

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DIARIOS FUTBOL ITALIA

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 6 ottobre 2015 anno 119 - numero 236 euro 1,509

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GIALANELLA, GHISALBERTI, SCOGNAMIGLIO DA PAG. 2 A PAG. 6

ECCO IL GIRO2

Da sinistra Alejandro Valverde, l’iridato Peter Sagan, Ivan Basso, Alberto Contador, e Vincenzo Nibali

CON LE DOLOMITIPROTAGONISTEPIACEDAVVEROA TUTTIDall’Olanda a Torinocon tappone a Corvarae crono nel ChiantiE Basso dice stop

L'ARTICOLO A PAGINA 2

2

QUEL FILO ROSA SENZA FINEIl Giro d’Italia 2016 decide di dare il suo primo colpo di pedale all’Auditorium dell’Expo di Milano, un balcone sul futuro del pianeta. Scelta non casuale. La corsa rosa è romanzo popolare e poesia visionaria. Rimane la nostra manifestazione sportiva più amata e longeva, l’unica che ti porta i campioni sotto casa senza chiederti un euro. Ma ha smesso da un pezzo di essere un racconto solo italiano: il suo orizzonte è il mondo.

L’EDITORIALE di Andrea Monti

SU EXTRATIMEIL BELGIO LA NAZIONALEPIÙ CARA D’EUROPA

Inserto di otto pagine all’interno del giornale

IL ROMPIPALLONEdi Gene Gnocchi

w

Dopo aver visto domenica il Milan,

Mr Bee precisa:«Io più di 480 euro

non metto»ORIANI PAGINA 30

30

Festa Nba al Forum

Milano sfidai nuovi Celtics

STASERASTORIE DANON PERDERE

1 Altro che catenaccioQuest’anno la Serie Aha cancellato gli 0-0ANGIONI A PAGINA 20

Paura Castrogiovannitrovato un tumoreMa al 99% è benignoBUONGIOVANNI A PAGINA 34

Lo skipper di Luna Rossapassa a New ZealandSirena: «Voglio la coppa»PASINI A PAGINA 35

2

3

CENITI, FROSIO, G. MONTI, SARDELLI, VERNAZZA ALLE PAGINE 10-11 E 24, COMMENTO DI CALAMAI A PAGINA 25

La Fiorentina ha triplicato le reti e conquistato la vetta, l’azzurro ha smesso di «pensare» all’Empoli. E Insigne bissa la perla rosa

10

Paulo Sousa, 45 anni in testa alla classifica con 18 punti, Maurizio Sarri, 56 anni, sesto con 12 punti

IL MEGLIO È QUI:VIOLA E NAPOLI DIVENTATE GRANDICON SOUSA E SARRI

DELLA VALLE A PAGINA 15

15

JUVENTUSSORPRESA DYBALANUMERI ALLA TEVEZE ORA L’ARGENTINADebutti simili: per la punta 10 gare e 4 gol come l’Apache ora insieme in nazionale

14

INTERALLARME JOVETICLA SCHIENA FA MALEA RISCHIO LA JUVEPareri discordanti fra i medici, per giocare col Montenegro ha fatto un’infiltrazione

CRISI MILAN

NOVANTAMILIONI

PER NULLA?Mercato ricco, ma gioco

povero e i contiin classifica non tornano

Adesso il tecnicoè un osservato speciale

BIANCHIN, PASOTTOALLE PAGINE 8-9

L’ANALISIdi Umberto Zapelloni

L'ARTICOLO A PAGINA 25

25

ANCHE MIHAJLOVICHA LE SUE COLPE

C’era una volta il Milan. Una squadra dove tutti volevano andare perché garantiva gloria e denari. Ora che non vince più ci sichiede di chi sia la colpa.

PARLA IL C.T.

E CONTE RIMANDA BALOTELLI«NON L’AVREI CHIAMATO LO STESSO»

ELEFANTE, GRAZIANO A PAGINA 22DALLA VITE, TAIDELLI PAG. 14

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L'EDITORIALEdi ANDREAMONTI

QUEL FILO SENZA FINE DALL’EXPO AL FUTURO

Il Giro d’Italia 2016 decide di dare il suoprimo colpo di pedale

all’Auditorium dell’Expo di Milano, un balcone sul futuro del pianeta. Scelta non casuale. La corsa rosa è romanzo popolare e poesia visionaria. Rimane la nostra manifestazione sportiva più amata e longeva, l’unica che ti porta i campioni sotto casa senza chiederti un euro. Ma ha smesso da un pezzo di essere un racconto solo italiano: il suo orizzonte è il mondo. E nel mondo — grazie alle telecamere dellaRai, a internet, ai social network — è diventata la più efficace cartolina delle bellezze e delle eccellenze di un Paese che ha un disperato bisogno di metafore. Perché vorrebbe risalire in bicicletta, tornare a correre, vedere un traguardo. E magari persino vincere.

L’essenza del ciclismo è un gomitolo di allegorie: storie, emozioni, fatiche, delusioni e gioie che ci appartengono. E il Giro è il filo rosa che da oltre cent’anni cuce insieme i mille campanili e le molte speranze di cui è fatta l’Italia. La sua narrazione non è solo passione sportiva. Abbraccia la storia e le ragioni stesse del nostro stare insieme come popolo. La folla che assiepa l’Auditorium o che sciama dai padiglioni dell’Expo sotto il sole ottobrino a caccia di un selfie col campione, tutto questo lo riconosce d’istinto. E trasforma la presentazione della corsa in un rito entusiasta.

Giro d’Italia 2016, edizione numero 99, 107 anni di storia interrotta soltanto dalle guerre e quasi 400 mila chilometri di strade sotto il tubolare. Pensateci: è la distanza tra la terra e la luna. L’anno prossimo, dal 6 al 29 maggio, se ne aggiungeranno altri 3.383. Partenza in Olanda, dalle pianure del Gelderland, terra di cavalli e di biciclette, in omaggio a una vocazione sempre più internazionale. Dopo tre giorni di gara, sbarco in Italia a Catanzaro, poi su per la dorsale della Penisola fino alle Dolomiti e alle alpi piemontesi con gran finale a Torino.

Un giro equilibrato, severo come dev’essere, ricco di insidie e malizie, ma con pochi trasferimenti, quindi rispettoso dei corridori e delle loro esigenze di riposo: Mauro Vegni e gli amici di Rcs Sport hanno disegnato un piccolo capolavoro di linearità. La regola aurea pare essere quella del sette. Sette tappe per attaccanti e cronomen, sette arrivi per scalatori, sette per velocisti. Tre crono di cui una ubriacante di 40 chilometri, da Radda a Greve in Chianti, che minaccia di diventare mitica. E poi le frazioni di montagna tra cui quella campale di Corvara che, con sei salite mozzagambe e oltre 5.300 metri di dislivello, si riprenderà il record mondiale di durezza vanamente minacciato dalla scalata pirenaica di Andorra alla Vuelta di quest’anno.

Ora il Giro 2016 attende impaziente i suoi veri protagonisti: sono i 12 milioni di appassionati che lo seguono sulle strade e i campioni che ne onorano la passione. Ieri in sala, a festeggiare la corsa della Gazzetta, ce n’erano parecchi: glorie di ieri, di oggi e di domani. Da Francesco Moser e Vittorio Adorni al neo campione mondiale Peter Sagan, al fuoriclasse contemporaneo Alberto Contador.

In prima fila anche due italiani che hanno una certa dimestichezza con il trofeo senza fine: Vincenzo Nibali e Ivan Basso. Il primo — reduce dalla monumentale vittoria al Lombardia, un trionfo di classe, lucidità e coraggio — ha il sorriso furbo di chi prepara nuovi squilli. Il secondo, due volte vincitore in rosa, annuncia con un sorriso serio il suo addio alle corse. Consoliamoci: con quel bagaglio di intelligenza e di esperienza, lo rivedremo presto su un’ammiraglia. Ma il loro abbraccio sul palco è un altro piccolo pezzo di storia dello sport da incorniciare. Non c’è retorica in quella lunga stretta. C’è solo un filo rosa, sottile e resistentissimo, che continua...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il direttore della Gazzetta, Andrea Monti, con Carlo Tamburi, Country Manager Italia di Enel, e Paolo Bellino, dg di Rcs Sport BETTINI

Sì, questo Giro piace a tuttiE le Dolomiti ritornanoprotagoniste 1A Expo, crocevia del mondo, svelata la corsa Gazzetta 2016: crono del Chianti, tappone a Corvara, il gran finale a Torino

Luca GialanellaRHO (MILANO)

C’era una bella aria, sì. Atmosfera in-ternazionale tra i padiglioni di Expo.Il Giro d’Italia faceva proprio unabella figura tra l’evento che ha porta-to a Milano 20 milioni di visitatori.

Questa è la corsa rosa che ci piace. Centrale, impor-tante, che appassiona. Non scivola via monotona.Strapieno l’Auditorium. «Questo luogo è diventatoil simbolo dell’Italia», dice Giuseppe Sala, l’uomoche ha reso possibile il successo di Expo. E Raimon-do Zanaboni, a.d. di Rcs Sport, aggiunge: «Il Giro èun vero spot per il Paese, più di 200 nazioni collega-te, ci chiedono di farlo partire da tutto il mondo. Equesta internazionalità diventa per noi sempre piùrilevante, stasera (ieri, ndr) partiamo per Abu Dha-bi, da giovedì c’è la nostra nuova corsa».Il meglio del ciclismo mondiale è venuto qui, a co-minciare da Peter Sagan, alla prima uscita da irida-to. Maglietta trendy, giacca di pelle, capelli allaBrad Pitt («Ma i suoi sono più bianchi...»). Sembra-va uscito da una passerella della moda milanese. Il

valore aggiunto che la sua maglia arcobaleno porte-rà al movimento.

PERCORSO Giro d’Italia 2016, 99a edizione. Dal-l’Olanda a Torino, sei anni dopo l’ultimo via da Am-sterdam con Wiggins prima maglia rosa. E il capo-luogo piemontese, Grande Partenza nel 2011, cele-brerà la rosa finale. Alla quale strizzano l’occhioVincenzo Nibali (non l’ha più corso dopo quello vin-to nel 2013) e Alejandro Valverde, lo spagnolo per ilquarto anno consecutivo vincitore della classificaUci: debuttante a 36 anni. Ma anche Mikel Landa(nel 2016 a Sky). In sala Tom Dumoulin e MarcelKittel: l’olandese è attirato dalla breve crono diApeldoorn (forse scatterà dall’interno del velodro-mo) e dalla prima parte, fino alla crono del Chianti,senza grandi difficoltà; il tedesco, neoacquisto del-la Etixx-Quick Step, per farsi perdonare il ritiro diBari 2014. Terza partenza dall’Olanda (dopo Groningen 2002e Amsterdam 2010), la 12a dall’estero. Niente cro-nosquadre, oltre alla crono di apertura ci sono i 40km vallonati del Chianti e la cronoscalata dell’Alpedi Siusi. In tutto, la stessa distanza proposta que-st’anno a Valdobbiadene. Attenzione alla prima parte, con le strade calabresi non facili, ma il Girovero comincerà nel Chianti e vivrà due momentiforti: la tre giorni da Palmanova all’Alpe di Siusi, ledue tappe piemontesi prima dell’apoteosi di Torino.

CLOU Da Palmanova, città fortezza, il Giro si incen-dierà nelle Valli del Natisone e del Torre: strade sco-nosciute al grande ciclismo, ma giornata da quattrostelle. Le Dolomiti ritornano centrali e da Alpago aCorvara rivivrà la Maratona delle Dolomiti, la piùprestigiosa Granfondo. Pordoi, Sella, Gardena,Campolongo, Giau e Valparola, più il Muro del Gat-to al 18%, per 5300 metri di dislivello. Quindi leAlpi piemontesi: Colle dell’Agnello, Cima Coppi a2744 metri (incrociamo le dita per il maltempo), earrivo a Risoul, dove passò Nibali in giallo al Tour2014. E poi Sant’Anna di Vinadio dopo il Col de laBonette (altri 2715 m), la ferita che si rimarginadopo la cancellazione nel 2001 (blitz di Sanremo).«Difficile, ma equilibrato. Lo devi correre con inten-sità dalle prime tappe e non puoi perdere mai laconcentrazione. Ho ripresentato le Dolomiti per-ché, senza, è un Giro zoppo. E ne sono molto con-tento», spiega Mauro Vegni, che ha appena battez-zato la nuova creatura.E’ sicuramente un Giro che si vincerà in salita (cre-diamo che la cronometro non inciderà troppo). Enon peserà sul sonno dei corridori, visto il minimostorico dei chilometri di trasferimento: 800. Intan-to sulla maglia rosa debutta un nuovo sponsor: alposto di Balocco ecco Enel, che ha firmato un accor-do triennale e lo unirà a progetti di mobilità sosteni-bile e valorizzazione del territorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATAv

MISS GIROCristina Chiabotto, 29 anni, ha presentato il Giro 2016 BOZZANI

Innamoratidella rosa

Primo PianoR99° Giro d’Italia

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3MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tappa

APELDOORN (OLA)APELDOORN (OLA)km 9,8

venerdì 6 maggio

CRONO INDIVIDUALE

CUNEO

TORINO

km 150

domenica 29 maggioGUILLESTRE (FRA)

SANT’ANNA DI VINADIO

km 134

sabato 28 maggio

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km 161

venerdì 27 m

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sabato 14

maggio

CLASSICO STAGE

CHIANTIkm 40,4domenica 15 m

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CRONO INDIVID

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SESTOLACAMPI BISENZIOkm 216martedì 17 maggio

ASOLO

MODENA

km 212

mercoledì 18 maggio

BIBIONE

NOALE

km 168

giovedì 19 maggio

CIVIDALE DEL FRIULI

PALMANOVA

km 161

venerdì 20 maggio

CORVARAALPAGO

km

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CATANZARO

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maggio

NIJMEGEN (OLA)

ARNHEM(OLA)

km 189

domenica 8 maggio

ARNHEM (OLA)

NIJMEGEN (OLA)km 190sabato 7 maggio

DA APELDOORNA TORINO:21 TAPPE3383 KM

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CRONOMETRO

ARRIVI IN SALITA

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Ponte-Roccaraso (Aremogna)

Campi Bisenzio-Sestola

Alpago (Farra)-Corvara (Alta Badia)

Bressanone-Andalo

Pinerolo-Risoul

Guillestre-Sant’Anna di Vinadio

61 kma cronometro

2744 mColle dell’Agnello Cima Coppi

6Arrivi in salita

21,3 km

6,8%

15%

1452 m

Lunghezza:

Pendenza media:

Pendenza massima:

Dislivello:

(cronoscalata)

15ª

9,8 km

40,4 km

10,8 km

Tappa

10ª

14ª

16ª

19ª

20ª

Tappa

1 Alejandro Valverde, Vincenzo Nibali, Ivan Basso, AlbertoContador e Peter Sagan col Trofeo senza Fine BOZZANI

2 Nibali col direttore del Giro, Mauro Vegni BETTINI

3 Raimondo Zanaboni, a.d. di Rcs Sport, e Giuseppe Sala, numero 1 di Expo LAPRESSE 4 Brian Cookson, presidente dell’Uci AFP 5 La contessa Alberta Bonacossa con Enzo Ghigo, presidente della Lega ciclismo BOZZANI

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2 3

MARCEL KITTELNEOACQUISTO ETIXX, 27 ANNI

«QUANTE OCCASIONI PER VELOCISTI. NEL 2014

SI PARTÌ DALL’ESTEROE VINSI SUBITO

DUE TAPPE IN IRLANDA»

BRIAN COOKSONPRESIDENTE UCI

«IL GIRO D’ITALIA È UN’ISPIRAZIONE PER I

TIFOSI DI TUTTO IL MONDO, NON VEDO

L’ORA CHE COMINCI»

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4 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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5MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fLA STORIA

Contador-ItaliaQuell’amorenato a Bergamo:tredici anni fa

Ciro ScognamiglioRHO (MILANO)

Il colpo di fulmine conl’Italia — perché di col-po di fulmine si è tratta-

to — è scoccato a Bergamo edintorni. Calde giornate diinizio agosto, anno di grazia2002 e un giovane ciclistaspagnolo di tanto talento epochi anni (nemmeno 20)arriva per la prima volta nelBel Paese vestito di rosso egiallo. La bandiera spagno-la. Ci sono i campionati eu-ropei Under 23.

RAPPORTO Alberto Conta-dor non lascia tracce di rilie-vo negli ordini d’arrivo, maè lì che si innamora del no-stro Paese. Pur seguendolo econoscendolo da tanti anni,non lo sapevamo. Ce l’haspiegato ieri, a margine del-la presentazione del Girod’Italia 2016. «Un gran tifo,poi mi hanno spiegato che èuna delle zone d’Italia conpiù passione ciclistica. Ri-cordo anche il traffico!Quante macchine, una locu-ra (pazzia, ndr)». Tutto il re-sto, Giri d’Italia vinti (3 su 3,quello del 2011 tolto a tavo-lino), è venuto dopo. E ieri,all’Auditorium di Expo, ilmigliore specialista contem-poraneo per i grandi girinon si è voluto perdere l’an-teprima del prossimo per-corso rosa. Elegantissimo eacclamato anche quando èandato via, per una visita alpadiglione della Russia. Lohanno riconosciuto tutti etanti gli hanno chiesto foto eautografi. Nessuno è rima-sto deluso. E anche il salutocon Elvio Chiatellino, l’im-prenditore piemontese chetre anni fa lo premiò con ilQuadrifoglio d’Oro, è statocaloroso.

PERCORSO «Italiani e spa-gnoli sono cugini, forsequalche cosa di più. Le lin-gue presentano diversi pun-ti di contatto. Il modo di vi-vere si assomiglia, soprat-tutto la voglia di passare piùtempo fuori casa che dentro.

La passione. Il buon cibo. Il pa-trimonio artistico. E potrei con-tinuare...». Alberto natural-mente non si è sottratto al com-mento di un percorso, sostienelui, «su misura per un corridorecome Vincenzo Nibali». «Già alprimo arrivo in salita bisogneràarrivare molto preparati, ioquest’anno addirittura ho in-dossato la rosa, anche se nonera previsto. Un tracciato equi-librato e avvincente». Ma poi ildiscorso vira ancora sull’Italia,su un legame che va oltre le ba-nali dichiarazioni di cortesiadell’ospite straniero.

VACANZE «Ho già visitato alcu-ne città da turista. Milano, Ve-nezia. E Roma, dov’ero andatoin viaggio di nozze. Mi ha vera-mente impressionante. Il mo-numento di Roma meno im-portante potrebbe essere il piùimportante se fosse in un’altracittà! Invece non conosco beneFirenze. Cioè, c’ero stato per ilMondiale due anni, ma fu unatoccata e fuga. Non vidi niente.Ma tra poco rimedio, ci andròin vacanza per qualche giorno.Sono curioso di assaggiarequalche buon vino toscano. Neconosco, certo, come il Sassica-ia. Ma quello è un vino impor-tante, non da tutti i giorni...». Eallora «salute», Alberto. Dallasua amata Italia, che sempre abraccia aperte lo accoglie.

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Contador, 32, con Sagan, 25 BETTINI

Un momento della presentazione del 99° Giro d’Italia: il primo arrivo in salita è previsto alla sesta tappa, da Ponte a Roccaraso BOZZANI

Nibali, che voglia«Duro e intensoNon me lo perdo»1Il re del Lombardia sorride: «Sì, è proprio un bel Giro, mi si adatta bene e mi stuzzica tanto»

Claudio GhisalbertiRHO (MILANO)

«Èun Giro d’Italia moltointeressante, che mi siadatta davvero bene e

mi stuzzica tanto tanto. Dopodue anni di assenza al Giro mipiacerebbe proprio esserci».Vincenzo Nibali, star tra le stardella presentazione del Gironumero 99, sorride. Già da tem-po, anche se non lo ha mai am-messo chiaramente, la magliarosa sarà il primo grande obiet-tivo del 2016. Nel frattempo sigode ancora il trionfo di dome-nica al Lombardia. «È stataun’emozione molto particolare,concentrata. Mi è rimasta den-tro un’adrenalina incredibile.Anche a casa, prima di andare aletto, sentivo ancora i brividi. Èstata una cosa molto particola-re».

Nibali, qual è la tappa che prefe-risce?«Ci sono molte tappe importan-

ti. Le crono, per esempio, po-trebbero essere l’ago della bi-lancia. Non so se sarà per il fattoche sono strade che sento un po’mie per essermi allenato davve-ro tante volte, ma quella di Cor-vara la vedo come una giornataspeciale e molto dura. Comun-que è un Giro equilibrato, moltointenso, impegnativo, con l’ulti-ma settimana che si riveleràdavvero faticosa. Insomma, èuna corsa che presenta grandidifficoltà e che mi stuzzica».

Le piacciono le partenze dal-l’estero?«Nì... sì... insomma. Per un Giroforse sì, a me va bene perché ne-gli ultimi anni ho sofferto un po’di allergia da polline, quindipartire da un posto più fresco,dove la primavera è un po’ in ri-tardo, mi può essere utile. Poil’Olanda è una terra di ciclismo,sarà una bella partenza. Ancheripartire dal Sud dell’Italia, dal-la Calabria è una bella idea. Soche da anni si aspettavanoun’occasione così. Vedrete che

sulle strade ci sarà un entusia-smo incredibile».

Un avvio di corsa comunqueeasy, non pensa?«Mah, sembra facile. Le tappedi pianura sembrano facili, masono anche insidiose. Ci vorràgrande attenzione fin dal via.Poi tanto le tappe dure nonmancheranno».

Le ultime due «vere» prima dellapasserella finale di Torino, scon-fineranno in Francia. Che effettole fanno?«Quando si va in Francia si re-spira aria di grande ciclismo,

quindi mi fa piacere questosconfinamento. La Bonnette potrebbe essere il momento de-cisivo. La Lombarda invece nonlo conosco, ma c’è tempo».

GLI STRANIERI Con orecchie eocchi ben aperti c’era AlejandroValverde. Lo spagnolo non hamai partecipato alla corsa rosa,ma l’anno prossimo potrebbeessere l’occasione giusta. «Ve-dremo — dice il numero 1 delranking Uci — però mi piace ilpercorso di questo Giro. È benequilibrato, ci sono possibilitàper fare bene: la cronoscalata,le tappe 19 e 20, per esempio.Mi stuzzica l’idea che possa es-sere la mia prima volta». In pla-tea anche Tom Dumoulin, gran-de sorpresa dell’ultima Vuelta.«È un’edizione del Giro moltointeressante — afferma l’olan-dese —: il giusto mix tra tappedi montagna e frazioni per velo-cisti. Mi intriga il fatto che lapartenza sia nelle mia Olanda.Nella crono di Apeldoorn potreipuntare alla maglia rosa. Perònon ho ancora deciso se parteci-però o meno, durante l’invernofarò il punto della situazione estabilirò con la squadra i pro-grammi della nuova stagione».Seduto al suo fianco il tedescoMarcel Kittel: «Il Giro dell’annoprossimo? Calma, prima pen-siamo alla nuova squadra! (iltedesco ha firmato un biennalecon la Etixx-Quick Step, ndr).Non voglio promettere nullaper ora, però mi ricordo dellapartenza in Irlanda del 2014,dove vinsi due tappe. È statauna bella esperienza e di sicuroil Giro è una corsa che terrò ingrande considerazione. Adessovolo ad Abu Dhabi e poi serviràun taglio netto: riparto daccapoguardando al futuro».

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ALEJANDRO VALVERDE NUMERO 1 DEL RANKING UCI

«IL PERCORSO MI PIACE: PER ME POTREBBE

ANCHE ESSERE L’OCCASIONE

DEL DEBUTTO»

Primo pianoR99° Giro d’Italia: le reazioni

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6 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL RACCONTOCONTENUTO

PREMIUM

L’ALBUM

1999: L’ESORDIO A 21 ANNIIl 15 maggio ‘99 Ivan Basso, a 21 anni e mezzo, debutta da neopro’ al Giro; qui è col «nonno» di quell’edizione, Massimo Podenzana, 37 PENAZZO

2006: IL PRIMO TRIONFOMilano, 28 maggio 2006: al quarto assalto, Ivan conquista il suo primo Giro d’Italia, in maglia Csc, con 9’18” su Gutierrez e 11’59” su Simoni OMEGA

2010: LA RINASCITA DOPO LO STOPVerona, 30 maggio 2010: archiviata la squalifica per l’Operacion Puerto, ecco il bis griffato Liquigas per la gioia dei figli Domitilla e Santiago ANSA

2015: L’ULTIMO ATTO COLORATO DI ROSAMilano, 31 maggio 2015: per Ivan è l’ultima recita rosa, da gregario e compagno di camera del re del Giro, Alberto Contador BETTINI

«Il Giro, la mia vita»BASSO SI RITIRA

«IO, DA MOSERA CONTADOR

E SONO FELICE»

IN 21 TAPPE IVAN RACCONTA 31 ANNI DI GIRO:IL SALUTO DI MOSER DALLA FINESTRA, LA NEVE DEL GAVIA. BARTALI, LA PRIMA FUGA, LA ROSA

LUCA GIALANELLA

«La maglia rosa è qualcosa di magico. IlGiro è stato la mia vita. Ho comincia-to a 6 anni, e mi sento fortunato per-ché potrò continuare la mia avventu-ra nel mondo che amo». Ivan Basso è

emozionato, gli occhi luccicano non per le lacrime maper la felicità di sentirsi ancora ciclista. «Mi ritiro. Re-sterò nella Tinkoff-Saxo come direttore di collegamen-to tra l’area tecnica e i corridori». E allora riannodiamoil film. Basso racconta le 21 tappe della sua vita in Giro.Da Moser 1984 all’abbraccio con Contador.

1A TAPPA VERONA, 10 GIUGNO 1984«I miei genitori mi portano sul percorso della crono fi-nale, fuori dall’Arena. Poi andiamo sotto l’albergo diMoser, Francesco ci saluta tutti dalla finestra. Moser èsempre stato il mio idolo. I campioni sono unici, e ce nesono alcuni che trasmettono qualcosa non per quantovincono, ma per quanto danno. Moser era uno di questi.Portava il cappellino con la visiera tagliata, e io facevole prove per imitarlo. Moser sporco di fango alla Rou-baix, e pure io entravo nelle pozzanghere».

2A TAPPA BORMIO, 5 GIUGNO 1988«Sono a Bormio il giorno della neve sul Gavia. E vedoGuido Bontempi arrivare giù a Bormio vestito con unatuta azzurra da motociclista».

3A TAPPA SONDRIO, 6 GIUGNO 1989 «Le tappe valtellinesi le ho viste quasi tutte, mia mam-ma era di Bianzone. A Sondrio, io ragazzino del Gs SanPietro, incontro Gino Bartali».

4A TAPPA GALLARATE, 4 GIUGNO 1990«Bugno in maglia rosa, a casa mia. Era uno spettacolovederlo, un talento assoluto. E sono stato contento diaver fatto una corsa con lui, il Giro del Piemonte 1998:ero stagista».

5A TAPPA GENOVA, 24 MAGGIO 1992«Sono gli anni di Claudio Chiappucci. Gli devo molto.Mi ha sempre coccolato, incitato».

6A TAPPA BORGO VAL DI TARO, 8 GIUGNO 1993«Vedo Indurain scendere dal palco. Maestoso, immen-so. Sembrava il papa vestito di rosa. Un uomo impres-sionante, un gigante. Mi piaceva da morire».

7A TAPPA MILANO, 6 MAGGIO 1999«Annuncio che debutterò da pro’ al Giro. Il sogno dabambino. Foro subito nella prima tappa ad Agrigento.Inseguo 30 km e incontro Endrio Leoni, staccato, chemi dice “benvenuto tra noi”».

8A TAPPA LANCIANO, 21 MAGGIO 1999

«È il Giro di Pantani. Il rapporto con Marco è stato unrimpianto. Per l’età, non sono mai riuscito ad avere unrapporto personale con lui. È solo quando smetti checapisci quanto sei stato importante per la gente. Ed è lacosa più bella che il ciclismo ti lascia, la tua vittoria piùbella, che dura per sempre. Marco è stato questo».

9A TAPPA BORMIO, 28 MAGGIO 2000«Nella tappa dello Stelvio vado per la prima volta infuga al Giro. Salita del Gavia, da Ponte di Legno. Sonodal mattino nella fuga bidone, mi prendono dentro allagalleria in cima. Mi affianca il d.s. Quintarelli, gli dico“mi scoppiano le gambe”. “Stringi forte il manubrio cheti passa il mal di gambe”».

10A TAPPA MILANO, 4 GIUGNO 2000«Arrivo alla fine del mio primo Giro. L’obiettivo che ave-vo sin da ragazzo».

11A TAPPA ZOLDO ALTO, 19 MAGGIO 2005«Torno al Giro, e prima maglia rosa, a Zoldo Alto. Lamaglia rosa vive di tre momenti: quando la prendi perla prima volta, quando la porti, quando la riprendi. Laprima la porti dentro per sempre. Vale molto di piùprenderla che vincere una tappa. Sei l’ambasciatoredell’Italia nel mondo».

12A TAPPA STELVIO, 22 MAGGIO 2005«La crisi più nera. Avevo cercato di camuffarmi il giornoprima a Ortisei. Sullo Stelvio non vorrei ritirarmi. Avròvomitato dieci volte, non potevo alzarmi di sella perchéavevo la dissenteria, bevevo e vomitavo. Ma, dentro, ungrande orgoglio».

13A TAPPA TORINO, 27 MAGGIO 2005 «La tenacia di resistere mi premia con le due tappe aLimone Piemonte e Torino. Torno a casa con la certez-za: sì, un grande Giro lo vincerò».

14A TAPPA PASSO LANCIANO, 14 MAGGIO 2006 «Alla Maielletta vinco, prendo la rosa e non la lasciopiù. Quando sei al top, ti distacchi dalla parte emotiva,perché la voglia di vincere diventa più forte di tutto.Ritrovi la rosa, ma non è solo qualcosa di bello: lo stressè troppo forte».

15A TAPPA GEMONA, 25 MAGGIO 2006«Mio figlio Santiago è appena nato. In corsa mi si avvi-cina il fotografo Roberto Bettini, mio grande amico, emi porta la sua foto. La prendo, la piego in quattro e mela metto in tasca. Ce l’ho a casa in un quadretto. E al-

l’Aprica vinco per Santiago. Per mio figlio».

16A TAPPA ROMA, 31 MAGGIO 2009 «Uno dei miei Giri più belli, se non il più bello. Rientrodopo la squalifica, lo interpreto in modo spregiudicato,all’attacco. So di giocarmi tanto, soprattutto il rappor-to con i tifosi. Non avevo più certezze, ritrovo la fidu-cia. Ritornano le emozioni. Sul Vesuvio, quando mi al-zo sui pedali e stacco i rivali, mi sento di nuovo io».

17A TAPPA CUNEO, 12 MAGGIO 2010«La cronosquadre perfetta. L’immagine degli anni dellaLiquigas è il nostro treno che vola a vincere sotto i nuvo-loni, e Nibali in maglia rosa».

18A TAPPA ZONCOLAN, 23 MAGGIO 2010«Feeling perfetto con i tifosi, vinco e riabbraccio tutti. Epoi sull’Aprica riprendo la rosa. A Verona, in rosa per laseconda volta, si chiude quel cerchio iniziato nel 1984.L’abbraccio dei miei figli sul podio è la foto che sento inassoluto di più. La più bella della carriera».

19A TAPPA STELVIO, 26 MAGGIO 2012«Ero convintissimo di vincerlo quel Giro, sullo Stelvio.Ero terzo in classifica. Ma sul Gavia comincio ad averpaura di staccarmi. Capisco che è iniziata una fase pur-troppo nuova, calante».

20A TAPPA TRIESTE, 1 GIUGNO 2014«Sento che il fuoco, che avevo dentro per anni, lasciaposto alla paura. Nella mia testa non mi era mai passa-to questo concetto “Ivan, non ti devi staccare”. Impen-sabile, per me, non restare con i primi».

21A TAPPA MILANO, 31 MAGGIO 2015«Non sono più competitivo, e allora arriva un altro so-gno: fare il rifinitore per un grande leader, Alberto.Con Contador c’è un rapporto da adulti. Più da uomo auomo, che tra corridori. Vincere il Giro con lui è statospeciale. L’abbraccio in Corso Sempione è stato moltogratificante per me. Ma non essere più all’altezza dellasituazione era inaccettabile. Per questo smetto».

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IVAN BASSO 37 anni,

annuncia l’addio alla presentazione del Giro. In carriera il varesino, pro’ dal ‘99, ha vinto 31 corse: la prima il 9 agosto 2000 (tappa al Regio Tour), l’ultima il 21 ottobre 2012 (Japan Cup). Nel suo palmares anche una tappa al Tour 2004 ANSA

BILANCIO ROSAI 9 GIRI D’ITALIADI IVAN BASSOGIRI VINTI: 2006 E 2010TAPPE VINTE: 7GIORNI IN ROSA: 19TAPPE DISPUTATE: 174

1999 ritirato alla 7a tappa(79° nella 3a tappa)2000 52° in classifica(9° nella 7a tappa)2005 28° in classifica (2 vittorie ditappa: 17a a Limone Piemonte, 18a crono di Torino; 2 giorni in rosa)2006 1° in classifica (4 vittorie di tappa: 8a a Passo Lanciano, 11a crono di Pontedera dopo la squalifica di Ullrich, 16a a Monte Bondone, 20a ad Aprica; 14 giorni in rosa)2009 5° in classifica (poi 3° dopo squalifiche a Di Luca e Pellizotti; 3° nella 5a e 16a tappa) 2010 1° in classifica (1 tappa: 15a sullo Zoncolan; 3 giorni in rosa)2012 5° in classifica(2° nella 17a tappa) 2014 15° in classifica(7° nella 18a tappa) 2015 51° in classifica(27° nella 19a tappa)

La prima rosa: 19 maggio 2005

Primo PianoR99° Giro d’Italia

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7MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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8

IL CONFRONTO: C’È CHI HA FATTO PEGGIO...V N P

2006-2007

Gol fa i

All. Ancelo i

Gol subiti

12Punti

2007-2008 All. Ancelo i

10Punti

2008-2009 All. Ancelo i13

Punti

2009-2010 All. Leonardo

9Punti

2010-2011 All. Allegri14

Punti

4 in classi ca (-8 penalizzazione Calciopoli)

3 3 1 2 4 1 4 1 2 2 3 2 4 2 1

6

4

13

7

11

6

4

7

11

5

15° 4°Posizione

ne anno*Posizione alla

7ª giornata 8° 5°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata 5° 3°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata 10° 3°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata 2° 1°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata

Milan, dove sono Un mercato ricco

e un povero DiavoloI conti non tornano

1Un punto finora è costato 10 milioni. Il Milan tira meno di Carpi e Frosinone. Mai con Berlusconi -5 di differenza reti

SE SPENDERE NON VUOL DIRE VINCERE...CARLOS BACCA

COSTO IN MILIONI

COSTO IN MILIONI COSTO IN MILIONI

JURAJ KUCKALUIZ ADRIANO

30

8 3

PRESENZE 7

GOL 3

MEDIA VOTO 5,67

PRESENZE 6

GOL 0

MEDIA VOTO 6,1

PRESENZE 7

GOL 1

MEDIA VOTO 5,5

IL RAPPORTO MILIONI/PUNTI

Dati calcolati su 7 partite(8 per City e Bayern)

Fiorentina 17,6/180,97

Lazio 14/150,93

Roma 79,5/145,67

Napoli 35,4/122,95

Milan 86,4/99,6

Manchester City (Ing) 203,3/1811,29

Bayern Monaco (Ger) 86/243,58

Juventus 123,5 milioni/8 punti15,43

Inter 100,2/166,26

Real Madrid (Spa) 89,5/155,96

I TIRI IN PORTA

I GOL SUBITI

Luca Bianchin@lucabianchin7

«Mihajlovic avevapromesso che nonavrebbe mai alle-

nato il Milan. È stato di paro-la». La battutina, sferzantequanto basta, ieri girava tra i

cellulari napoletani, juven-tini, ovviamente interisti e

atterrava puntuale suiprofili whatsapp rosso-neri. Bip, leggi questa.Come tutte le caricatu-re, come molte prese ingiro, è eccessiva, cru-dele, ingenerosa, peròcoglie un aspetto dellarealtà. Il Milan dome-nica è uscito dal campocon la testa bassa e nelsecondo tempo aveva

uno sguardo appena piùfiero. Per un attimo, ha

senso salire sulla macchi-na del tempo: flashback di

una cinquantina di giorni.Agosto, Berlusconi parla del-la stagione e sceglie un ag-gettivo decisamente retrò:

«gagliardo». La generazionewhatsapp lo usa poco o nulla,però dice molto. Mihajlovic èstato selezionato perché le suesquadre corrono, lottano, ma-gari non girano a 50 passaggial secondo però hanno un’ani-ma da trincea. Vagamente re-torico, ma rende l’idea. QuestoMilan invece nelle prime settepartite di A non ha mai recupe-rato uno svantaggio: quando èandato sotto, ha perso. In più,ha vinto meno contrasti e recu-perato meno palloni del primoMilan di Inzaghi. Inatteso,quasi più dei 5 punti in menorispetto a ottobre 2014.

IL PESO DEI PUNTI Il punto èche l’estate, oltre a separarel’ultimo Pippo dal primo Sini-

sa, ha cambiato faccia allasquadra. Il Milan ha speso 86,45 milioni, incassandonesolo 25. Bacca è costato 30 mi-lioni, Romagnoli 25, Bertolacci20, Luiz Adriano 8, Kucka 3.Rodrigo Ely è tornato dal pre-stito all’Avellino e Balotelli èarrivato in prestito gratuito dalLiverpool: il Milan paga soloparte dell’ingaggio. Aggiunge-re i 450mila euro per il riscattodi Verdi e tutto quadra. Il pro-blema è che non quadra la clas-sifica. I 9 punticini del Milandicono che il cambio in via Al-do Rossi non è conveniente: alMilan ogni punto è costatoquasi 9,6 milioni. La Juve fapeggio - oltre 15 milioni - ma ilresto d’Italia ha un tasso dicambio molto migliore. La Fio-rentina e la Lazio pagano menodi 1 milione a punto, il Napoliresta sotto i 3, la Roma se la ca-va con 5,67 e l’Inter con 6,26.

GLI ACQUISTI Obiezione dacommercialista con conoscen-ze calcistiche: non conta laspesa estiva, conta il valoredella rosa, semmai il bilanciodel mercato. Vero, ma solo laJuve ha chiuso l’estate con unpassivo superiore al Milan el’impatto dei nuovi è necessa-riamente insufficiente. Baccaha deciso Milan-Palermo e Mi-lan-Empoli ma contro le grandiha fatto una grande fatica. Pro-porzionato. Nel complesso, il70 rossonero viaggia intorno al5,5 di media voto, come LuizAdriano, che ha cambiato ta-glio ma non rendimento: ungol ad agosto, poi letargo. Ro-magnoli ha preso quattro in-sufficienze, zero voti sopra il 6e un rosso: espulso contro ilGenoa. Ha fatto male quandoha giocato e male quando è ri-masto fuori: senza di lui, Zapa-ta ed Ely sono stati meno chenegativi. Più che una brutta

coppia, una brutta copia dei ti-tolari.

LE CIFRE Romagnoli ora torne-rà e Mexes potrebbe rivedersiin zona Diego Lopez, ma è ametà campo dove il Milan, aocchio, cambierà. Bertolacciha vissuto malissimo il cambiodi città: 4 partite, 5 di media euna inquietante dichiarazionedi Mihajlovic. «Bertolacci tre-quartista? Abbiamo provato,ma il ragazzo non se la sentiva.Ha giocato poche volte in quel-la posizione». Questa non è fra-se con personalità da Milan(per Bertolacci, il tempo dirà).I numeri invece dicono tuttosubito. Il Milan è undicesimo inclassifica ma in alcune voci faanche peggio: 14o per tiri - peg-gio di Carpi e Frosinone -, 17o

per tiri in porta, 14o per cross,

13o per chilometri corsi, datoche conta zero (sono le accele-razioni a fare la differenza) pe-rò impressiona. Il campionatoè giovane, dice bugie ad ago-sto, mezze verità a novembre ecomincia a essere sincero a in-verno inoltrato, però questi nu-meri per il Milan sono una no-vità. Nell’era Berlusconi, avevapreso 13 gol nelle prime settegiornate solo una volta - dueanni fa, Allegri sentiva già unoscricchiolio in zona panchina -e non era mai stato a -5 di diffe-renza reti. I nostalgici ragiona-no e dicono: «Ah, il Milan diCapello». Stagione 1993-94, ri-sultati delle prime sette: 1-0,1-0, 0-0, 2-0, 2-0, 2-0, 0-0. Ottogol segnati, zero subiti. Un al-tro mondo, la macchina deltempo può tornare in garage.

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Primo pianoRLa crisi rossonera

SQUADRA TIRI NELLO SPECCHIO

1. ROMA 50

2. FIORENTINA 38

3. LAZIO 37

4. NAPOLI 37

5. JUVENTUS 36

6. TORINO 33

7. SAMPDORIA 33

8. INTER 32

9. SASSUOLO 31

10. FROSINONE 29

11. CARPI 28

12. ATALANTA 27

13. CHIEVO 27

14. PALERMO 26

15. EMPOLI 25

16. UDINESE 25

17. MILAN 23

18. GENOA 22

19. VERONA 20

20. BOLOGNA 15

SQUADRA RETI INCASSATE

1. FIORENTINA 4

2. CHIEVO 5

3. INTER 6

4. SASSUOLO 7

5. NAPOLI 7

6. GENOA 7

7. TORINO 8

8. ATALANTA 8

9. JUVENTUS 8

10. ROMA 9

11. UDINESE 10

12. SAMPDORIA 10

13. VERONA 10

14. FROSINONE 10

15. EMPOLI 11

16. LAZIO 11

17. PALERMO 12

18. BOLOGNA 12

19. MILAN 13

20. CARPI 16

Sinisa Mihajlovic, 46,al Milan dall’estate ANSA

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9MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2011-2012 All. Allegri

2012-2013 All. Allegri

7Punti

2013-2014 All. Allegri

(dalla 20ªSeedorf)

8Punti

2014-2015 All. Inzaghi14

Punti

2015-2016 All. Mihajlovic

9Punti

3 2 2 2 1 4 2 2 3 4 2 1 3 4

10

8

7

7

13

13 1016

8

13

5° 2°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata 12° 3°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata 12° 8°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata 4° 10°Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata 11° ?Posizione

ne annoPosizione alla

7ª giornata

11Punti

GDS

gli 86 milioni? COSTO IN MILIONI COSTO IN MILIONI

COSTO IN MILIONI COSTO IN MILIONI

ALESSIO ROMAGNOLI

MARIO BALOTELLI

ANDREA BERTOLACCI

RODRIGO ELY

0 0

25 20

PRESENZE 6

GOL 0

MEDIA VOTO 5,42

PRESENZE 4

GOL 0

MEDIA VOTO 5

PRESENZE 4

GOL 1

MEDIA VOTO 6,75

PRESENZE 3

GOL 0

MEDIA VOTO 4,67

GDS

PAROLE IN LIBERTÀ

Honda: «Milan, o investi come Psg e City o ti resetti»1Il giapponese esce allo scoperto:«Non si può ripartire a meno che non si spenda tanto. I tifosi lo capiscano»

Keisuke Honda, 29 anni REUTERS

MILANO

Stavolta è stato molto piùsamurai che zen. Il Milanin caduta libera ha man-

dato in tilt anche Keisuke Hon-da, uno che fa dell’aplomb unrigoroso stile di vita. Certo, il fatto di aver trascorso in pan-

china le ultime due partite nonagevola il suo buon umore(«Non capisco perché sto fuo-ri», dice), ma fa sempre un cer-to effetto sentir dire certe cose aun personaggio così pacato e ri-flessivo. Parole piuttosto dureaffidate nel dopogara di dome-nica ai cronisti giapponesi, conla preghiera di divulgarle ai col-

leghi italiani. Concetti che evi-dentemente Keisuke teneva adiffondere il più possibile. «Iproblemi del Milan sono moltochiari, anche perché sono sem-pre gli stessi. Se non impariamonulla da questa sconfitta, vuoledire che siamo molto lontanidalla ricostruzione del club».

SERVONO SOLDI Honda iniziadalla partita per affrontare unragionamento di respiro moltopiù vasto. «A giudicare dagli ul-timi anni penso sia chiaro chenon si possa far ripartire questo

club se non investendo tantodenaro come fanno al Psg o alCity. O fai così, oppure occorreriesaminare la struttura dellasocietà. Dirigenza, allenatore etifosi devono rendersi contodella situazione». Quindi, criti-che respinte al mittente:«Mihajlovic dice che il proble-ma è l’approccio mentale deigiocatori? Non capisco, non hasenso dare la colpa ai giocatori.Negli ultimi anni il Milan hamandato in campo tanti uominie quest’anno ha speso cento mi-lioni, ci sono tanti nazionali,

eppure come mai non riesconoa rendere quando arrivano alMilan? Per cambiare questoclub occorre cambiare total-mente i criteri di valutazione daparte di tutti: dirigenza, tecni-co, tifosi e media. In caso con-trario ci vorrebbero almeno 5-10 anni. So che riceverò criticheper queste parole, ma sono im-portanti per il futuro del club».Parole che, assicurano, sonostate dette a fin di bene. Chissàcome le prenderà il Milan.

m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

fTECNICO SOTTO ESAME

Mihajlovic adesso è osservato speciale«Colpa mia e di tutti»

1Nessuna difesa d’ufficio del tecnico. Solo silenzio. E Sinisa «Vediamo se il club prende decisioni...»

Valerio Staffelli, inviato di «Striscia lanotizia», consegna il TAPIRO D’ORO a Sinisa Mihajlovic, che sorride

Marco PasottoMILANO

Il giorno dopo, come sem-pre avviene in questi casi, èquello delle riflessioni.

Ognuno ragiona per quanto glicompete. Mihajlovic lo sta fa-cendo per trovare una viad’uscita a uno sprofondo senzafine, la società per capire comemai nemmeno lui è riuscito adare la svolta che tutti si atten-devano. Ma sarà complicato ve-nirne a capo, perché Sinisa è ilquarto allenatore rossonero innemmeno due anni, e tutti han-no fallito la missione. Ci sonoevidentemente errori di pro-gettazione a monte. Il giornodopo, peraltro, è anche quellodel silenzio. Quello che si usadefinire assordante. Dai verticisocietari stavolta sono filtratipochissimi concetti: il primo è

appunto la strada del silenzio,il secondo è che non dipendedall’attesa di una decisione,bensì è dettato dall’intenzionedi non fare commenti di alcungenere. In altre parole:Mihajlovic non rischia il posto –almeno, non ancora –, ma è ov-viamente diventato un osserva-to speciale. Tacere equivale asospendere il giudizio, è evi-dente. Non significa recapitar-gli la sfiducia, e allo stesso tem-po viene a mancare una difesapubblica.

TESORETTO Ecco un punto im-portante. La società non ha pre-so la parola né pubblicamentedomenica dopo la partita, néufficiosamente lungo la giorna-ta di ieri. Non sfuggirà la diffe-renza di trattamento rispettoalla sconfitta con l’Inter: k.o.mitigato da una buona presta-zione, ma pur sempre in un der-by. Il giorno dopo però Berlu-sconi raccontò che aveva chia-mato l’allenatore per fargli icomplimenti. Adesso, eviden-temente, il tempo degli interro-gativi è subentrato a quello del-le felici constatazioni. Comequella della notte di Milan-Pe-rugia, terzo turno di Coppa Ita-lia che la dirigenza rossonera

aveva salutato come l’alba diuna nuova era: «Mihajlovic èl’acquisto più importante». Iltesoretto di Sinisa, però, si èeroso in nemmeno due mesi. Ilsuo è un Milan sempre sul filodei nervi: va a sussulti. Sconfit-te sconcertanti e vittorie scon-sigliate ai cardiopatici. Conditeda errori nei cambi a gara incorso e da un’organizzazionetattica sbagliata come col Na-poli. Condite, anche, da un ap-proccio mentale in cui del ca-rattere di Mihajlovic non c’ètraccia. Sinisa non sta riuscen-do a trasmettere il furore delsuo animo, quella cattiveriache per ora c’è solo a parole. Ri-sultato: nessuno tira in porta ela fase difensiva ha la consi-stenza del burro.

ATTAPIRATO Di certo alcuniconcetti dell’allenatore hannosuonato tetri ad Arcore: «Il Na-poli è più forte», è stata la disa-mina a caldo. Come dire che ilmercato non è bastato per col-mare il divario con le migliori.Ieri nessuna convocazione aVilla San Martino, comunque.Berlusconi, che ha trascorso ilfine settimana ad Arcore conBarbara, è ovviamente deluso earrabbiato (più in generale in-quieto sulla piega che sta pren-dendo l’universo Milan), manon ha ritenuto il caso di incon-trare l’allenatore. Sinisa inveceaveva ricevuto la visita di Stri-scia con relativo Tapiro: «Già,sto facendo peggio di Inzaghi...La colpa è di tutti. Mia per pri-mo, poi di tutti gli altri. Ora nonso cosa succederà, vediamo sela società dovrà prendere delledecisioni, vediamo cosa succe-derà le prossime partite. Co-munque la squadra mi segue»,è stato il commento del tecnico.Che si mette quindi nelle manidel club, pronto a qualsiasi sce-nario. La colpa è di tutti, rifletteSinisa. Ecco un’altra verità: ne-gli ultimi due anni società e tut-ti i giocatori passati da Milanel-lo non ne sono di certo immuni.

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10

fDOPO LA SOSTA LO SCONTRO DIRETTO AL SAN PAOLO

I GRANDI EX GIGLIATI

Le glorie viola: «Il gruppo è forte: giusto crederci» 1Superchi, Merlo e Chiarugi: «Quanteanalogie con la squadra del ‘69...»

LUCIANO CHIARUGIEX ALA DELLA FIORENTINA

SOUSA UN MAGO:LA SQUADRA VINCE

GIOCANDO BENEE SE BORJA VALERO

CONTINUA COSÌ...

Nikola Kalinic, 27 anni LAPRESSE

Giovanni SardelliFIRENZE

Perché no? I protagonistidel secondo (e ultimo)scudetto viola sanno cosa

significa guardare tutti, classifi-ca alla mano, dall’alto in basso.I «ragazzi» del 68-69 sono statiadottati da una città, Firenze,che chiede molto. Ma quandoc’è da dare non risparmia unagoccia di sentimento. Succede-va allora, accade oggi. «Pensoche il primato attuale possa du-rare: la Fiorentina è la squadrache gioca il calcio più bello inItalia - sentenzia Franco Super-chi, portierone di quella Viola -La qualità migliore mi sembra

lo spirito di gruppo, lo si perce-pisce anche da fuori». L’entusia-smo fa bene, l’euforia può dan-neggiare. Ancora Superchi:«Tocca al tecnico in questi casimantenere il giusto clima nellospogliatoio». Al capitano, Gian-carlo Picchio De Sisti, il compitodi provare a tenere i piedi perterra. «Giusto sognare, tifosi esquadra si stanno trascinando avicenda. Ma è bene rimanereumili e volare basso».

PRESSIONI NO, SOGNI SÌ Tuttid’accordo nel riconoscerel’enorme lavoro di Paulo Sousadietro la partenza sprint della Fiorentina. Che mai, giusto ri-cordarlo, nella propria storia havinto 6 delle prime 7 gare di

campionato. «Sousa sa che unasquadra si costruisce attraversoil lavoro. È molto preparato e lafortuna ce l’hai se te la cerchi. Iviola sono lassù perché se lomeritano». Con 7 reti, segnatequasi tutte nel girone di ritorno,anche Luciano Chiarugi fu pro-tagonista di quella stagione fi-no ad ora irripetibile. «La squa-dra vince giocando bene e Sou-sa ha dimostrato di essere unottimo allenatore convincendoanche gli scettici che lo hannocriticato dopo la sconfitta di To-rino. Si vede - prosegue Chiaru-gi - che i giocatori lo ascoltano,anche quando giocano in posi-zioni diverse da quelle consue-te. Peccato per la sosta, può es-sere un ostacolo. Con giocatori

come Borja Valero però, ci sonoi presupposti per sognare».

GALVANIZZATI Si prende unpo’ di tempo invece ClaudioMerlo. Quanto? Due partite.«Le sfide contro Napoli e Romadiranno se questa Fiorentinapuò restare lassù - spiega l’excentrocampista- Rispetto allagestione precedente, la squadraprende molti meno gol. Il giocoè buono e vincere galvanizza icalciatori, aumentandone laforza e rendendo la squadra mi-gliore. Sono passate appena 7partite, ma dopo i due prossimitest si potrà capire se la Fioren-tina può vincere quella cosa chenon nomino».

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Fiorentina e Napoli da urloCosì sono diventate grandi 1Sousa ha triplicato i gol alzando il pressing e verticalizzandodi più. Sarri ha svoltato quando ha rinunciato a trapiantare l’Empoli

Più avanzate le lineedi fuorigioco e recupero palla, per difendersi lontano dalla porta

Rispetto a un anno fa triplicata la percentuale di realizzazione: dal 6 al 18 per cento

QUI FIORENTINA

MI AUGURO CHE LA FIORENTINA

CONTINUI COSÌ:ORGANIZZAZIONE

E LAVORO PAGANO

Sebastiano Vernazza@GazzaVernazza

Trova le differenze, comenel classico gioco dellaSettimana Enigmistica.

Un anno fa, dopo sette giorna-te, la Fiorentina era nona e og-gi è prima, il Napoli occupavala settima posizione e oggi lasesta. Non un grande progres-so di classifica, quello degli az-zurri, ma la percezione tra l’ul-timo Napoli di Benitez e il pri-mo di Sarri è molto diversa persolidità difensiva ed efficaciadi gioco d’attacco. Certi nume-ri aiutano a capire le disugua-glianze, però bisogna ricono-scere ai vecchi allenatori quelche a loro appartiene. Nelle ul-time stagioni in Toscana e inCampania, Montella e Beniteznon hanno ottenuto eccellentirisultati, ma non hanno lascia-to macerie ai successori. Sousae Sarri hanno raccolto squadre

già addestrate a un certo tipodi lavoro. Le hanno rifinite, ag-giustate, migliorate.

ALTI E VERTICALI Paulo Sousaha reso più aggressivo il giro-palla «montelliano», elegantee bello a vedersi, ma fine a sestesso, con quel pallone che dirado entrava in porta. Un annofa, alla settima, i gol erano 5,oggi sono 14, quasi il triplo.Sousa ha alzato la fase difensi-va, come dimostrano l’atteg-

giamento medio del fuorigioco- salito di sei metri, da 22.7 a28.7 - e il recupero palla, pas-sato da una linea media di 35metri a una di 38.43. Fiorenti-na più «alta», capace di man-dare gli avversari in offside per3.57 volte di media a partita,contro l’1.86 di un anno fa. Seci si sa difendere bene lontanodalla porta, diminuiscono lepossibilità di prendere gol - ap-pena 4 le reti subite - e gli inter-venti riparatori in area. Il pos-sesso palla è migliorato perquantità: 502 passaggi di me-dia nelle prime sette gare delcampionato 2014-15 e 617.14nelle prime sette dell’attualetorneo. Ma che cosa te ne fai diun tiqui-taca orizzontale? Pau-lo Sousa, seppure di poco, hafatto progredire i viola anchequi: 175.29 verticalizzazioni oggi, 172.43 ieri.

PIU’ SPIETATI Sousa ha dato lascossa alla fase offensiva. Un

anno fa, di questi tempi, il can-noniere era Babacar, con duegol, gli stessi di oggi. Mario Go-mez, il presunto goleador, ave-va giocato poco e segnato zero.Oggi Kalinic di gol ne conta giàquattro. Ok, tre li ha realizzatiin una volta sola, contro l’Inter,però il dato di squadra sullapercentuale di realizzazionerispetto ai tiri è impressionan-te: 6% un anno fa, 18% oggi. Iltriplo. Conclusioni: la Fiorenti-na di Montella era bella, quelladi Sousa è bella e spietata.

LA SVOLTA Il Napoli ha svolta-to verso le cinque della sera didomenica 13 settembre a Em-poli, quando a metà del secon-do tempo Sarri si è reso contoche non poteva trapiantare ilsuo vecchio Empoli a Napoli edè passato al 4-3-3, dopo averpassato l’estate a cercare laquadra con Valdifiori registanel 4-3-1-2. Da quel momentoin poi il cammino si è messo indiscesa. Via Valdifiori e dentroJorginho, play tignoso e propo-sitivo, bravo sul corto e sul lun-go. Insigne, Callejon e Mertensrestituiti alle fasce. Stop allerecriminazioni per Saponara oSoriano: ad agosto sembravache non ci fosse domani, senzauno dei due. Napoli liberato,abbattute Lazio, Juventus eMilan. Rimpianti per le primegiornate, sacrificate sull’altaredella tentata e per fortunaabortita «empolizzazione».

DIFESA E OFFESA Benitez siera disintegrato nel buco nerodella fase difensiva, 54 i gol su-biti nello scorso campionato,un’enormità. Nonostante il far-

ANTONIO CONTEC.T. DELLA NAZIONALE

14I gol della

Fiorentinaoggi dopo 7

giornate. Unanno fa, dopo7 turni, erano

5, quasi unterzo in meno

7Le reti

incassate dalNapoli in 7

giornate: seigol sono stati

subiti nei primitre turni,

quando lasquadra non

ingranava

Le nuove regineRL’analisi

La meglioSerie A I GRANDI GIOCATORI NON BASTANO, CI VUOLE ANCHE IL GIOCO: E’ QUESTA LA LEZIONE La Fiorentina capolista, il Napoli in forte ascesa: alla ripresa del campionato, dopo la sosta per la Nazionale, le due grandi sorprese del momento si affronteranno al San Paolo, in uno scontro diretto che promette spettacolo, bel gioco, qualità tecnica e succose dosi di tattica. La classifica con la sua oggettiva contabilità è fondamentale, ma oltre i numeri c’è di più.Il messaggio di Fiorentina e Napoli è chiaro: non basta impilare grandi giocatori uno sopra l’altro, ci vuole anche un gioco forte e riconoscibile. E’ questa la lezione di Sousa e Sarri

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11MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fI PROTAGONISTI IN PANCHINA

I GRANDI EX AZZURRI

Bianchi si specchia: «Squadra perfetta, sognare si può»1Il tecnico dello scudetto, Ferlaino e Bruscolotti fiduciosi: «Un grande gruppo»

Sousa più Sarri:scalata e rivincitadei gemelli diversi1Due tecnici divisi da stile e fisico, ma uniti dai trionfi E lo scetticismo di Firenze e Napoli è già dimenticato

Paulo Sousa, 45 anni, allena la Fiorentina dalla scorsa estate dopo il divorzio del club con Vincenzo Montella. A destra Maurizio Sarri, 56, tecnico del Napoli: è arrivato dopo l’addio di Rafa Benitez LAPRESSE

Francesco Ceniti

Correva l’anno 1995: laJuventus si ritrova acelebrare il suo 23° tri-

colore, Paulo Sousa è lì con isuoi capelli lunghi e un sorri-so da pubblicità per dentifri-cio; più o meno negli stessigiorni a Cavriglia (provinciadi Arezzo) c’è un’altra festa,lontana non solo per chilo-metri. Maurizio Sarri è porta-to in trionfo con i suoi occhia-li, la sigaretta tra le dita e labarba incolta: ha guidato lasquadra alla vittoria del cam-pionato di Prima categoria.Sono passati più di 20 anni equei mondi distanti come ilgiorno e la notte si sono ritro-vati a fare la rivoluzione dellaSerie A. Paulo Sousa e Mauri-zio Sarri: accolti con scettici-smo, contestati e presi in giro.Firenze e Napoli, già pronte asbranarli al primo errore, orasi godono i loro condottieri(così diversi e prossimi allaprima sfida incrociata) e que-sta vendemmia d’ottobre conun vino pregiato, dal profu-mo di scudetto e Champions.

COSI’ DIVERSI Certo, Sousae Sarri sembrano provenireda pianeti diversi. Il primopotrebbe reggere l’impatto diuna copertina per Vogue uo-mo: elegante, coi bicipiti aguizzare dalla maglietta du-rante le conferenze stampa,con il grigio sui capelli (corti)stile Richard Gere e la possi-bilità di scegliere la rispostatra 4 lingue (portoghese, in-glese, italiano e spagnolo). Ilsecondo non potrebbe ispira-re le copertine di riviste pati-nate, al massimo sarebbe per-fetto come testimonial per legrande catene di negozi spor-tivi vista la sua predilezione aindossare la tuta, ma la sua ri-salita verso l’Olimpo del cal-cio italiano è una favola dallieto fine, fatta di sudore, unlavoro sicuro (in banca) la-sciato per inseguire una pas-

sione (il calcio), tanta scaraman-zia (è nato a Napoli) e un elo-quio forbito e tagliente tipico deitoscani (è cresciuto a Figline Val-darno). Sousa è stato un centro-campista di successo, Sarri al massimo giocava con gli amici.Eppure da allenatori hanno do-vuto affrontare le stesse diffi-denze, superate a botte di suc-cessi.

IL FILO ROSSO Sousa e Sarri ciprovano ancora e la vittoria del-l’uno non preclude quella dell’al-tro: lo scudetto è una parola qua-si proibita e proprio per questonon costa nulla provarci. In fon-do Firenze a giugno si era ritro-vata orfana, dopo il divorzio do-loroso con l’amato VincenzoMontella capace di tenere i violain alto, ma senza andare oltre ilquarto posto. E Napoli si era illu-sa di poter ritrovare con Benitezun trionfo in Europa, sbattendoil muso in Ucraina e dovendo«accontentarsi» di una Super-

coppa, seguito della Coppa Ita-lia, ma finendo in campionatodietro la Fiorentina. Sousa e Sar-ri in panchina non sono poi cosìdiversi. Anzi, finiscono per asso-migliarsi molto. Entrambi sonomaniacali, due veri martelli. DiSousa si dice che al Basilea pre-tendesse dai giocatori un pas-saggio in sede anche nel giornolibero, una specie di obbligo difirma. Sarri è capace di far ripe-tere all’infinito gli schemi, met-tendo in conto di far notte sulcampo se i giocatori non li hannoassimilati. Entrambi custodisco-no un libricino con tutte le solu-zioni da adottare su palla inatti-va, magari Sarri lo tiene sul co-modino vicino a un racconto diBukowski (suo scrittore preferi-to). Nel frattempo Firenze e Na-poli si sono svegliate in un lune-dì d’autunno con un primo postoin solitaria e un 4-0 rifilato a do-micilio al Milan. Chi l’avrebbemai detto nel 1995?

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IL CONFRONTO UN ANNO DOPO

Punti

Posizione

Gol fa i

Gol subiti

Media passaggia partita

A eggiamentomedio fuorigioco

Interventi positiviin area (media-gara)

Verticalizzazioni(media)

Giocate utili in areaavversaria (media)

Tiri da dentro l’area(Media)

Percentualedi realizzazione

NAPOLI

2014-2015

NAPOLI

2015-2016

FIORENTINA

2014-2015

FIORENTINA

2015-2016

18

9

5 10

1614

12

11

5 9

74

502

22,7 m

48,14

38,43

172,43

16,71

7,86

6,43

9,43

8,57

15,57

20,29

17

175,29

174,57

221,43

41,14

39

26,2 m

28,7 m 27,1 m

517,43

617,14 615

6%

18%

11%

18%

9ª 1ª 7° 6°

GDS

Gonzalo Higuain, 27 anni REUTERS

Gianluca MontiNAPOLI

Uno, due e forse tre. A Na-poli tutti da domenica se-ra sognano il tricolore (la

parola scudetto nessuno la pro-nuncia per scaramanzia). Sa-rebbe il terzo della storia azzur-ra dopo quelli conquistati nel1987 e nel 1990. Da Maradonaa Higuain o, se preferite, da Ot-tavio Bianchi a Maurizio Sarri:«Prima la Juve era di un altropianeta - spiega Bianchi - que-sto è un campionato diverso incui sembra si giochi a “ciapano”. La Roma se non vince hafallito, l’Inter ha potenzialitàma ha cambiato tanto e invece il

Napoli è stato bravo a fare pochiinnesti senza stravolgere unaossatura già buona. In questomomento, quella azzurra è lasquadra più in forma. Speriamoarrivi in fondo».

NO ALCHIMIE Bianchi non è ti-po da complimenti facili, ma ilNapoli di San Siro ha strappatoapplausi anche a lui: «Ho vistouna squadra perfetta in cui cia-scuno svolgeva il compito chegli era stato assegnato. Sarri hamesso gli uomini giusti al postogiusto. Nessuna alchimia, le alifanno le ali e Jorginho è tornatoa fare il regista. La parola chia-ve è semplicità». Bianchi a Na-poli gestì Maradona, Sarri hainstaurato un grande feeling

con Higuain. «Deve essere statoconvincente con il Pipita - conti-nua Bianchi - si vede che ora sidiverte pure a correre senzapalla. L’argentino è un centra-vanti moderno con la qualitàdei campioni. I due assist a Insi-gne contro Juve e Milan sono lìa dimostrarlo».

LA MANO DI SARRI A proposi-to di Insigne, un napoletanoprotagonista a San Siro ha fattogonfiare il petto a tutta la città.«È pronto per vestire la dieci diMaradona», ha detto ieri Ferlai-no a una emittente locale. Di re-cente, Lorenzo ha indossato an-che la fascia che nell’anno delprimo scudetto Beppe Brusco-lotti decise di cedere a Marado-

na: «Questi ragazzi hanno rega-lato una grande gioia a tutti i ti-fosi - dice con emozione lo stori-co capitano azzurro - È ungrande Napoli che non si deveporre limiti». In genere gli scu-detti vanno alle squadre cheprendono meno gol, Bruscolot-ti lo sa bene: «Per questo sonofiducioso. La mano di Sarri sivede chiaramente nell’organiz-zazione difensiva del Napoli enella crescita di alcuni elementicome, ad esempio, Koulibaly.Peccato soltanto che adesso ar-rivi la sosta». Dopo ci sarà Na-poli-Fiorentina, la partita cheha regalato agli azzurri il primoscudetto e che adesso potrebbeaiutarli a inseguire un sogno.

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OTTAVIO BIANCHITECNICO DEL PRIMO SCUDETTO

SARRI BRAVOA GESTIRE HIGUAIN:

ADESSO IL PIPITACORRE E GIOCA

CON I COMPAGNI

Nonostante le difficoltà delle prime tre giornate, in difesa va già meglio: presi due gol in meno

Un anno fa Higuain dopo 7 giornate era a secco, oggi è già a quota 5 reti, come l’Insigne «liberato»

QUI NAPOLI

dello delle prime tre giornate,in cui ha incassato sei reti, Sar-ri ha già fatto meglio: menodue gol presi rispetto alla foto-grafia di un anno fa dopo 7 in-contri. Anche qui sono cresciu-ti l’atteggiamento medio delfuorigioco (27.1 metri a 26.2) edel recupero palla (38.1 a34.9). Hysaj terzino destro hatranquillizzato Albiol, un annofa preoccupato dalle fughe inavanti di Maggio. Il potenteKoulibaly ha smesso di esseresvampito. Il Napoli concede dimeno e ha ridotto l’attività di-fensiva nella propria area. L’at-tacco è esploso. Un anno fa Hi-guain era depresso per la finalepersa al Mondiale in Brasile eper la mancata qualificazionealla Champions: zero gol insette giornate. Oggi alla setti-ma le reti del Pipita sono giàcinque. Un anno fa Insigne do-veva spendersi e spremersiavanti e indietro sulla fascia.Oggi ha le spalle coperte dai tre in mezzo, può dare fondoalla sua vena creativa e contagli stessi gol di Higuain, cin-que. Sì, qualcosa è cambiato.Anzi, migliorato.

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12 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

QUI NAPOLI

Tanta corsae gli assist da applausiOra Higuainnon è solo gol1Pipita è tornato più forte di primae con Insigne s’intende a meravigliaCon due così gli azzurri sognano

Mimmo MalfitanoNAPOLI

Il gol era lì, a pochi centi-metri, ma la deviazione diRodrigo Ely gliel’ha nega-

to in una notte di grandi emo-zioni e, perché no?, anche digrande calcio. Quello espres-so dal Napoli, ovviamente. Gliè mancata soltanto la prodez-za personale, quella rete chel’avrebbe imposto in testa allaclassifica dei cannonieri, in-sieme col doriamo, Eder. Sen-za gol d’accordo, ma San Siro

ha potuto ammirare l’enor-me talento di GonzaloHiguain, lo spessore diun campione che, insie-me ai compagni, ha ri-dimensionato il pro-getto milanista, costa-to 90 milioni di euro.Talento e classe, dun-que, quanto basta perelevare il Pipita nel-l’olimpo dei migliori at-

taccanti del mondo: Na-poli si gode il proprio

idolo.

NON SOLO GOL Domeni-ca sera l’ha cercato ilgol: quel colpo di taccodeviato in angolo da Elysarebbe stato la perladella domenica. Ma lagiocata l’ha trovata lostesso, sulla rete del

2-0, la prima di LorenzoInsigne. L’assist sulla corsadell’altro talento napoleta-no è stato millimetrico: Lo-renzo ha dovuto soltantoaprire il piattone per aggira-re il tentativo d’uscita diDiego Lopez. Numeri sensa-

zionali, comunque, che evi-denziano la crescita di questo

Napoli, che ha nel Pipita eInsigne i veri punti diriferimento.

ATTACCO SUPER E non sonocifre di poco conto quelle cheil collettivo di Maurizio Sarripuò vantare dopo San Siro. Inevidenza ci sono i gol fatti,una montagna, soltanto nelleultime sei gare ufficiali ne so-no stati realizzati 18, alla me-dia di 3 reti a partita. Un ren-dimento che insieme ai risul-tati, impone il Napoli nelgruppetto delle pretendentiallo scudetto. Soprattutto,adesso, che anche il repartodifensivo ha trovato il giustoequilibrio con Albiol e Kouli-baly, coppia centrale, e Hysaje Ghoulam sugli esterni. Nellestesse partite, oltre i 18 gol se-gnati, c’è da evidenziare an-che l’unica rete incassata daPepe Reina.

SERENITA’ RITROVATA E’ unragazzo tranquillo, GonzaloHiguain. Dal rientro a Napoli,nello scorso mese di agosto,la sua forma fisica sta miglio-rando di settimana in setti-mana. Paradossalmente, lamancata convocazione nellanazionale argentina, potreb-be avergli fatto bene, il Pipitas’è potuto concentrare soltan-to sugli allenamenti di Sarri,evitando così viaggi di miglia-ia di chilometri. Sul Piano tat-tico, poi, qualcosa è cambia-to. Le motivazioni del nuovoallenatore lo hanno convintoa partecipare di più alla ma-novra, di arretrare fino a cen-trocampo, aprendo spazi pergli inserimenti dei centro-campisti. I tre gol realizzatida Allan, in questo inizio distagione, ne sono la dimo-strazione. Sulla rete segnataal Milan, Zapata e Ely si sonopreoccupati di evitare che ilpallone finisse al Pipita la-sciando aperto lo spazio ne-cessario per l’inserimentovincente del mediano brasi-liano. Oggi Higuain è sereno,ha cancellato dalla mente i ri-gori sbagliati contro Lazio eCile, quello che non ha fattoqualificare il Napoli per laChampions League e quelloha fatto perdere la finale dicoppa America all’Argentina.Tutto dimenticato. Adesso neisuoi pensieri, c’è soltanto il sogno del tricolore.

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20La somma di gol (cinque),

assist (2) e occasioni create (13) da Gonzalo Higuain in queste prime sette partite di campionato. Il fuoriclasse argentino ha anche una precisione al tiro del 55 per cento.

VICERE’ DEL GOLGonzalo

Higuain, 27, è già aquota 5 gol, dietro

a Eder (6)

QUI FIORENTINA

Borja Valerotutto cervelloe dieta ferreaÈ lui l’uomointoccabile1In questa Viola dalle mille versioniSousa non fa mai a meno dello spagnoloI compagni e i tifosi sono ai suoi piedi

Giovanni SardelliFIRENZE

Spagnolo di Firenze con ilcalcio nelle vene e il violanel cuore. Che squadra

sarebbe senza Borja Valero?Chi lo sa, meglio non chieder-selo. Nella Fiorentina degli in-tercambiabili, con il collettivoche domina sul singolo, lo stra-potere cognitivo dello spagno-lo brilla in mezzo al campo co-me una stella polare. E i com-pagni si orientano.

INIZIO BOOM Due dati su tutti.Anche se i numeri indirizzano,ma poco spiegano. Sette voltetitolare su 7 gare di campiona-to, un record con Sousa: con il92% di passaggi riusciti. Peruno che il pallone lo ha semprefra i piedi (68 passaggi in me-dia a gara), elemento quasi ir-reale. Il tutto con il low profiletipico del personaggio. Se vole-te farlo arrabbiare potete dirglidue cose. Che lo scorso annoha giocato male: e che quandoparla sembra triste, quasi de-presso. Sulla prima parteognuno ha la propria idea. Sul-la seconda, influisce il caratte-re riservato dell’uomo Borja.Inseritosi perfettamente, inve-ce, nel tessuto cittadino.

AMORE TOTALE Fin dal suo ar-rivo infatti, il centrocampista èdiventato insieme alla propriafamiglia parte integrante dellacittà. A far conoscere il Borja privato ci ha pensato la moglie,Rocìo Rodriguez. Giornalista eappassionata di sport, mammapremurosa e maestra dei socialnetwork. Mai usati per espri-mere, anche se potrebbe, pare-ri calcistici. Quanto per aprireil loro mondo agli altri. Foto evideo hanno quindi aiutato cit-tà e tifosi ad entrare in questa

famiglia così speciale perchénormale. L’ultima, quella di ie-ri, ha ritratto il nuovo tatuag-gio sul braccio di Rocio raffigu-rante il marito stilizzato con lamaglia viola e il giglio sul pet-to. Il primogenito, Alvaro (5anni), vive per la Fiorentina:ne conosce a memoria l’inno eveste più viola che può. Gioca acalcio nella Settignanese, unpo’ centravanti un po’ centro-campista. L’importante è diver-tirsi. Lucia, un anno e mezzo,illumina la famiglia.

DIETA E RETROSCENA Una co-sa è certa. Le prestazioni diBorja Valero in questo inizio distagione sono di livello altissi-mo. Difficile dare una sola mo-tivazione. Convinzione menta-le ed aspetti tecnici vanno dipari passo. Oltre a una condi-zione fisica scintillante. Proba-bile che dietro questa brillan-tezza ci sia anche il nuovo me-todo di alimentazione decisoda questa estate. Abolito total-mente lo zucchero, aumentatoa dismisura il pesce, diminuitoil consumo della pasta: e co-munque a base di kamut. Piz-za? Mai. A Firenze dal 2012,vincolato contrattualmente fi-no al 2019. E dire che in moltihanno provato a strapparlo al-la Fiorentina. Un paio di annifa l’Arsenal offriva 20 milioniper il cartellino. Niente. Inestate anche Valencia e Romaci hanno fatto un pensiero tro-vando la chiusura del calciato-re. Solo una chiamata del RealMadrid avrebbe fatto vacillarele certezze di Borja. Mai arriva-ta, per fortuna dei tifosi viola.Salvo sorprese, Firenze sarà lasua casa anche al termine dellacarriera agonistica.

GIOCO OVUNQUE Nella gestio-ne Montella, il numero 20 hapraticamente sempre fatto l’in-terno in un centrocampo a tre.Con Sousa tutto è cambiato.Un po’ mediano, con licenza dicreare. Un po’ trequartista. Co-munque il motore della squa-dra. «Va bene tutto, è la pan-china che non mi piace» scher-za sempre lui. Poco male, ilproblema non si pone. Dietro ilprimato in classifica, c’è moltodel «Borja Style».

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92 La percentuale di passaggi

riusciti di Borja Valero in questo campionato. Il centrocampista spagnolo ha una media di 68 passaggi in totale a partita. E’ sempre stato titolare nelle 7 partite di campionato e ha segnato una rete.

SEMPRE TITOLAREBorja Valero, 30

anni, ha giocato 7gare su 7 incampionato

Le nuove regineRI protagonisti

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13MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La perfezione dei dettagli.

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14 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Luca Taidelli@LucaTaidelli

A rriva la sosta, che a Man-cini fa più paura della Ju-ve. Dopo il derby infatti,

alla ripresa questa volta ci saràun altro big match, con relativeincognite sullo stato dei nazio-nali. In questa tornata l’Interperderà ben 15 giocatori, tutti -tranne Gnoukouri - impegnati inmatch ufficiali con in palio laqualificazione al Mondiale 2018

(Nagatomo e i sudamericani)o all’Europeo 2016.

CROCE SCHIENA Mancioinsomma non può staretranquillo. Soprattuttoper la situazione di StevanJovetic, l’uomo senza ilquale i nerazzurri hanno

smesso di vincere. Attornoall’ex City rischia di montareun caso diplomatico e medi-co. JoJo si è fermato nel ri-scaldamento pre Fiorentinaper un fastidio al bicipite fe-morale della coscia sinistra.«Elongazione da verificarenei prossimi giorni» è stato ilgenerico responso emessomartedì scorso, dopo la riso-nanza alla gamba, dallostaff medico. All’internodel quale però ci sono visio-ni differenti. Una parte è ingenerale più prudente epropensa ad affidarsi agliesami strumentali. L’altra,per rendere l’idea, credenella vecchia scuola che«parla» con i muscoli. Que-

st’ultima ha diagnosticato unproblema posturale che parten-do dalla schiena va a condizio-nare le gambe. La prima, vedicomunicato, si è concentrata suimuscoli. Ed è in questo limboche Jovetic si è fissato per con-sultare il professor Müller-Wohl-fahrt, che lo aveva operato al gi-nocchio anni fa.

PRIMA PERICOLOSA Una scel-ta presa da solo - JoJo si sarebbeaddirittura comprato il bigliettoaereo - e che non sarebbe statagradita in società. Tanto chemercoledì Mancini avrebbe avu-to un faccia a faccia piuttostoduro col giocatore. Alla fine ilviaggio in Baviera è risultatoconcordato (tanto che era pre-sente pure il medico interista inseconda Alessandro Corsini),ma resta il fatto che l’infiltrazio-ne alla schiena fatta da Müller-Wohlfahrt ha delle controindi-cazioni. Non va davvero alla ra-dice del problema, ma toglie ildolore nell’immediato. Fattoreche potrebbe consentire a Jove-tic di giocare già nel primo deidue match che attendono ilMontenegro, venerdì a Podgori-ca contro l’Austria. Con conse-guenti rischi di ricaduta chemanderebbero su tutte le furieMancini - che aveva lanciato l’al-larme sabato scorso - e la diri-genza nerazzurra. Rischi che al-meno diminuirebbero se l’ex Ci-ty - con qualche allenamento inpiù nelle gambe, ieri ha lavoratoa parte - scendesse in campo sol-tanto martedì prossimo, in casadella Russia.

A RISCHIO SEMPRE L’Inter hatentato invano l’impresa di farcapire a Jovetic e alla federcal-cio del Montenegro che per ilgiocatore sarebbe stato megliorestare alla Pinetina a curarequello che paradossalmente ri-mane un infortunio di lieve en-tità. Il vero problema è che, seanche andasse tutto bene e fos-se in campo il 18 sera contro laJuve, JoJo resterebbe da moni-torare per tutta la stagione. Co-me da quadro clinico stilato a fi-ne luglio, quando fece le visite,

Stevan ha appunto uno squili-brio posturale. Premesso chenessuno di noi è perfettamentecentrato, figurarsi un atletaprofessionista, la schiena diJoJo non è in asse e il polpacciosinistro è un po’ più «piccolo»del destro. A questo si aggiungeil fatto che lui preferisce nonutilizzare dei plantari, che pureaiuterebbero. L’unica quindi ècalibrare i carichi e fare tanta fi-sioterapia, abbinata ad esercizispecifici.

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La schiena di JoJofa male all’Inter

Se gioca in nazionalela Juve è a rischio

1Pareri discordanti tra i medici, così Jovetic per dire sì al Montenegro ha fatto un’infiltrazione in Germania

MISTERO DA 35 MILIONI

Kondo, il gigante intrappolato nella terra di mezzo1Da interno attacca e difendepoco. E Mancini presto lo penserà nei due del 4-2-3-1, come quando era al Monaco

Matteo Dalla Vite

Pagato tanto, e va bene. Ma tutti, dentro al-l’Inter, giurano che non sia questo il frenomentale che ne intorpidisce le prestazioni.

Perché all’Inter sono convinti che anzi lui sia increscendo. Una lievitazione lenta ma evidente eprogressiva. Lui è Geoffrey Kondogbia, giovanegiovanissimo, planato in un campionato diversoe per questo bisognoso dell’ambientamento cheserve a tutti. Ma anche un ragazzo che, certa-mente, necessita di ulteriori esercitazioni per ilruolo che occupa o addirittura di uno sposta-mento: dieci metri più indietro. Come quandosolcava il campo in maglia-Monaco.

LA PAGELLA La media-voto di Joffré (così si pro-nuncia il suo nome) in queste prime sette gare dicampionato è sotto la sufficienza. Cinque virgola42, frutto di prestazioni ancora altalenanti, di ciòche in molti pagano quando cambiano campio-nato, soprattutto entrando in un giardino (quelloitaliano) molto più tattico di altri. I voti: 6 control’Atalanta; 5,5 contro il Carpi; 5,5 contro il Milan,

6,5 a Verona contro il Chievo; 5 contro il Veronaa San Siro; 4,5 nel naufragio contro la Fiorentinae 5 nella trasferta di Genova contro la Samp. In-somma: se fosse a scuola e nell’ultimo trimestresarebbe rimandato. Ma siccome il campionato ènemmeno - a gare giocate - al primo trimestre,ecco che a Geoffrey vengono date mille atte-nuanti, anche legittime.

DOMANDE Qualcuno, extra club, sussurra pro-prio che la valutazione di 35 milioni gli stia pe-sando e che questo sia realmente il macigno chelo fa sentire meno sciolto di come sarebbe in real-tà. Mancini zoomò più sull’attesa altrui («Su dilui ci sono aspettative enormi considerando che èstato pagato tanto, ma deve avere il tempo di cre-scere anche attraverso errori»), ma resta il fattoche il Kondogbia vero non è ancora decollato ve-ramente. E ci si chiede: è davvero la situazionetattica a ingolfarlo? E’ che in fondo ha solo 22anni? E’ che non è mai stato abituato a difende-re? E’ un po’ tutto, ma soprattutto il ruolo nuovoche Mancini ha disegnato per lui.

POCO DAVANTI E POCO DIETRO Perché il nuovoruolo - rispetto a quello del Monaco - porta ilfrancese dieci metri più avanti del solito. Vero èche a volte nella Ligue 1 ha fatto l’interno (di quae di là) e pure coperto la zona dietro la punta inun 4-2-3-1: cose sporadiche però. Il vero ruolo diKondo è quello nel centrocampo a due e davantialla difesa: nel Principato affiancava Jeremy Tou-lalan e stando in quella posizione aveva menospazio in mezzo al campo da dover coprire allespalle, quello che invece deve tappare adesso. Dainterno mancino, Kondo avrebbe due compiti:affacciarsi di più verso l’area avversaria (e controla Samp ha «staccato» due tiri dal limite dell’areae con un inserimento centrale ha appoggiato unquasi-assist) mantenendo poi l’elasticità difensi-va per preoccuparsi delle ripartenze altrui. MaKondo non ha addosso l’etichetta di difendente,cosa che - abbinata all’altra scarsa vena difensivadi Guarin - mette in difficoltà Melo. Quelli dellaSamp, infatti, s’infilavano come missili.

MEGLIO IN COPPIA E allora, ferme restando leesercitazioni da interno, ecco che Mancini sta va-lutando seriamente l’ipotesi di avviare il 4-2-3-1che tanto andava bene a Kondo e che ha saputocambiare il match contro la Samp. In quel ruoloche il francese (non convocato una tantum daDeschamps) conosce perfettamente, tutto po-trebbe essere incasellato: Kondo con Melo (o Me-del) davanti alla difesa e poi gli altri 3+1. In atte-sa che (a destra nei tre) Ljajic mostri meno bron-cio e più umiltà per recuperare posizioni.

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Serie ARIl caso

Stevan Jovetic, 25, infortunato per l’Inter ma non per il Montenegro, che giocherà per Euro 2016 contro Austria (venerdì) e Russia (martedì 13) CANONIERO

Roberto Mancini, 50 anni, e StevanJovetic, 25 anni, a colloquio: ci sarà contro la Juve? PLPRESS

Geoffrey Kondogbia, 22 anni, centrocampista francese arrivato la scorsa estate dal Monaco LAPRESSE

5,42La media-voto Gazzetta per Geoffrey

Kondogbia nelle prime sette giornate dicampionato giocate con la maglia dell’Inter

Javier Zanetti, 42 anni ANSA

IL VICEPRESIDENTE

Zanetti certo:«Non firmo per il 3° postoTutto aperto»

MILANO

«Non firmo per ilterzo posto, maper tornare pro-

tagonisti e lottare sino allafine. Vedendo un campiona-to così equilibrato, può suc-cedere di tutto». «A RadioAnch’io sport», il vicepresi-dente dell’Inter Javier Za-netti rilancia la candidaturanerazzurra.E dà una letturapositiva al pareggio in casa-Samp: «Dopo la sconfittacon la Fiorentina, servivauna risposta che è arrivatasu un campo difficilissimo.Perisic ha fatto una grandepartita. Jovetic? Penso cheanche la nazionale non lovorrà rischiare se sta male.La Juve? Partita sentita eimportante. Mancini? Stafacendo un ottimo lavoro,non è facile mettere insiemetanti nuovi. Ci sono grandimargini di miglioramento».

STADIO Oggi intanto, e ameno di slittamenti, l’Inter(nelle persone dell’ad Mi-chael Bolingbroke e del cor-porate director MichaelWilliamson) incontrerà ilComune per parlare di que-stioni tecniche su San Siro emolto probabilmente ancheil Milan per cominciare achiedere quali saranno levolontà del club rossonerodopo il no legato al Portello.L’Inter ha serie intenzioni suSan Siro, ma vuole conosce-re le intenzioni dei cugini.

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15MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Buffon, 37, con la difesa storica: Bonucci, 28, Chiellini 31 e Barzagli, 34 AFP

Dalla Juve all’ArgentinaDybala sulle orme di Tevez1Debutti a confronto: la punta ha fatto gli stessi gol dell’Apache (4)in 10 gare ma giocando meno minuti. Da ieri sono insieme in nazionale

Fabiana Della ValleMILANO

Quando hai vent’anni lastanchezza non la senti,soprattutto se hai l’adre-nalina alle stelle e vuoi

che domani arrivi il prima pos-sibile. Paulo Dybala la notte tradomenica e lunedì ha dormitopoco e niente, perché all’albaera già all’aeroporto di Caselle.Destinazione Argentina, colcompagno Max Pereyra, co-stretto a soddisfare mille curio-sità. Paulo l’ha riempito di do-mande sulla nazionale duranteil lungo volo, perché per lui è ilprimo viaggio verso la magliaalbiceleste. Dybala in Argentinatroverà Carlos Tevez, il conna-zionale di cui ha raccolto il te-stimone nella Juve, anche secon le dovute proporzioni, e dicui sta cercando di seguire le or-me. Passo dopo passo, anche sePaulo è poco più di un ragazzo,arrivato a Torino con la valigiapiena di sogni più che di espe-rienze, mentre l’Apache si è le-gato alla Signora quando era

già un attaccante navigato, conuna Champions in bacheca eparecchi anni di Premier sullespalle. Dybala non è Tevez, giu-sto ribadirlo, però le statisticheraccontano un percorso similenegli inizi bianconeri. Carlitos segnò quattro reti nelle primedieci gare, una in Supercoppa etre in campionato, Paulo ha fat-to altrettanto nello stesso nu-mero di partite. Non male peruno che ha dovuto sempre gua-dagnarsi la pagnotta.

MEDIA DA CAMPIONE Tevezera il campione che la Juveaspettava per rimandare incampo la dieci di Del Piero, nonha mai dovuto fare i conti con laconcorrenza. Paulo è un talentoin pectore, un progetto di fuori-classe che deve lottare e sgomi-tare per dimostrare di essere daJuve, dove sulla carta davanti alui ci sono Morata e Mandzukic.Tevez nel 2013-14 fu titolare 9volte su 10 e giocò 807 minuti,Dybala ha iniziato solo la metàdelle partite e una volta (col Ge-noa) è rimasto fino alla fine se-duto in panchina, mettendo in-

sieme in totale 542 minuti. Ilprimo Carlitos bianconero face-va un gol ogni 201 minuti, pra-ticamente uno ogni due partite,Paulo al momento ha un rendi-mento migliore: un centro ogni135 minuti. Segno che il ragaz-zo cresce bene e non ha patito ilsalto nella grande squadra.

RIGORE CHE DÀ FIDUCIA Perun attaccante la cosa più impor-tante è sentire la fiducia. Teveznon ha avuto bisogno di conqui-starla, per lui parlava il curri-culum, Dybala invece ha capitosubito che il prezzo del suo car-tellino (40 milioni) non sarebbestato sufficiente per garantirgliil posto fisso. Ha assaggiato lapanchina subito, in Supercop-pa, ma quando è entrato ha se-

gnato il primo gol juventino allaLazio, esattamente come eraaccaduto all’Apache due anniprima. In campionato ha fatto centro in tre delle quattro parti-te in cui è stato titolare. Allegricontro il Bologna sull’1-1 ha tol-to il rigore dai piedi di Morata ePogba per affidarlo a lui: questasì che è una dimostrazione di fi-ducia. E’ il secondo che calcia eche segna. Anche Tevez era unodei tiratori scelti, insieme a Vi-dal e Pirlo. Torino è lontana chi-lometri e chilometri dall’Argen-tina, ma c’è da scommetterciche anche in Sudamerica si par-lerà di Juventus. Nessuno me-glio di Tevez può raccontare aDybala come si fa a diventareprotagonista nella Juve. Carli-tos grazie ai gol bianconeri hariconquistato la nazionale dopotanti anni, a Paulo la nuovasquadra è già stata utile per en-trare nelle grazie di Tata Marti-no. Se poi arriverà anche il de-butto contro Ecuador (venerdì)o Paraguay (mercoledì 14), ma-gari con Tevez in campo, allorasì che tutto sarà perfetto.

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OGGI LA RIPRESA

Troppi gol presiAllegri al lavoroper sistemare la fase difensiva

LA NORMA CONTESTATA

Tommasi: «Inefficace il tetto alle rose»1Il presidente dell’Aic«Effetto opposto, nostri giovani penalizzati» Parte civile nei processisul calcioscommesse?

Marco Iaria

A ll’Assocalciatori il tettoalle rose non è mai anda-to giù, tanto da impu-

gnare la delibera federale e ten-tare la via legale. Invano, per-ché il ricorso si è arenato difronte al Collegio di garanzia

del Coni. Ora che si sono dispu-tate sette giornate di campiona-to e un primo bilancio si puòtrarre, ecco che il sindacato ri-parte alla carica, con la forza dei numeri: tra i 427 calciatoriscesi in campo finora, 246 sonostranieri (comunitari o extra),per un minutaggio del 60,65%,in aumento rispetto al 57,08%di un anno fa; appena 41 gli un-der 21 schierati, di cui 24 stra-nieri per un minutaggio del62,10%. La conclusione di Da-miano Tommasi è la seguente:«Si è avuto un effetto contrarioa quello che si voleva, è un pas-so indiestro della Figc, mancauna spinta verso il cambiamen-

to. C’è meno posto per i nostrigiovani, si vanno a pescare gliUnder 21 all’estero. Le rose a 25non sono una soluzione, dispia-ce aver ragione. E dispiace ve-dere gli italiani non curati comepotrebbe essere, perché anchela Nazionale avrebbe di conse-guenza una maggiore scelta».

A EXPO Di questo si è discussonel consiglio direttivo di ieri,tenutosi a Expo. I margini dimanovra sono nulli, salvo lapossibilità di questo o quel cal-ciatore fuori dalle liste di tenta-re un contenzioso. Politicamen-te l’Aic continuerà a spingeresulle seconde squadre, legan-

dole alla riforma dei campiona-ti in discussione: l’associazionenon è pregiudizialmente con-traria alla cura dimagrante del-l’area professionistica, ma pun-ta alla possibilità di integraregli organici di Lega Pro con i te-am B delle società di Serie Ache lo richiederanno. In consi-glio si è discusso sull’ipotesi chel’Aic si costituisca parte civilenei procedimenti sul calcio-scommesse a Cremona e nonsolo. E alla fine riunione traTommasi e le capitane dei clubfemminili, che minacciano losciopero: oggi a Roma si tienel’esecutivo.

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MILANO

«P aura, orgoglio, re-azione e maturitànella gestione.

Siamo un cantiere che lavoraper essere meno vulnerabile,ma sono soddisfatto!». Mas-similiano Allegri ha sintetiz-zato così la vittoria della Ju-ve sul Bologna. Il risultato famorale, ma guai a sedersi:c’è tanto da lavorare, soprat-tutto in difesa. Ieri i giocatorihanno avuto un giorno di ri-poso, oggi chi non è in nazio-nale (e sono in tanti: 15 intutto) dovrà ripresentarsi aVinovo. L’obiettivo dell’alle-natore è sfruttare questigiorni senza partite per olia-re alcuni meccanismi. So-prattutto in difesa, anche sein realtà quasi tutti gli inter-preti (Buffon, Chiellini, Bar-zagli, Bonucci, Rugani, Evra,Caceres più Lichtsteiner in-disponibile) mancano. I golsubiti continuano a essereun cruccio per il tecnico, an-che perché spesso (finora èsuccesso 4 volte) arrivano alprimo tiro in porta.

TROPPE DISTRAZIONI LaJuve l’anno scorso aveva pre-so 3 reti dopo le prime 7 gare

di campionato, ora la casella«gol subiti» recita 8, ovvero unamedia di 1,14 a incontro (solo incasa del Genoa la squadra hachiuso senza gol al passivo).

SERVE EQUILIBRIO C’è qualco-sa da registrare, questo è certo,anche se in realtà la difesa è ilreparto che ha subito menocambiamenti nella nuova sta-gione. Col Bologna la linea a treera composta da Barzagli, Bo-nucci e Chiellini, un must bian-conero, ma Allegri ha ribaditopiù volte che con tanti innestianche il 3-5-2, modulo che laJuve ha utilizzato per tre stagio-ni con Conte e in parte anchel’anno scorso, è comunque unsistema di gioco nuovo che vaassimilato con calma. Ancheperché con Cuadrado esternodestro la squadra ha un atteg-giamento molto più offensivo.La Juve si trova in una situazio-ne a cui non era più abituata:solo nel 2010-11 (anno del set-timo posto con Delneri) la squa-dra aveva subito di più nei primisette turni (9 gol). Discorso aparte meriterebbe Rugani,l’unico a non aver ancora avutola sua chance: i nuovi hannogiocato tutti, persino Neto haavuto a disposizione una parti-ta intera, per lui solo 3 minutinel finale di Juve-Siviglia. Il di-fensore arrivato dall’Empoli èapprezzatissimo da Allegri mafatica a trovare spazio, avendodavanti i tre pilastri della nazio-nale. Il tecnico non vuole corre-re il rischio di bruciarlo: quan-do tutto funzionerà meglio allo-ra potrà buttarlo nella mischia.

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Serie ARIl nuovo acquisto bianconero

1I bianconeri hanno incassato 8 reti in 7 gare contro le 3 dello scorso anno

GENOALamanna ok al 2019Col Chievo c’è Perin

Il Genoa ha annunciato di aver prolungato il contratto del portiere Eugenio Lamanna fino al 30 giugno 2019. Con il Chievo, dopo la sosta, dovrebbe però tornare tra i pali Mattia Perin, fermo da maggio.

TORINOAvelar si allenaPronto per il Milan

(f.t.) Giampiero Ventura recupera il primo tassello in vista del Milan: Danilo Avelar ieri si è allenato con i

compagni. Il terzino brasiliano si era infortunato al ginocchio il 13 settembre a Verona; il giorno successivo era stato operato al menisco e adesso è pronto al rientro. Si ferma invece Jansson, per problemi al ginocchio già operato: un paio di mesi di stop.

DONNEStriscione polemicoIl Giudice ci ripensa

Dietrofront del Giudice Sportivo, che ha annullato l’ammonizione con diffida inflitta alle 22 giocatrici di Verona e Brescia per aver esposto prima della Supercoppa del 26 settembre uno striscione polemico con Figc e Lnd.

TACCUINO

RE’ partito con Pereyra e sognal’esordio venerdì con l’Albiceleste accanto a Carlitos

LA SFIDAPAULO DYBALACARLOS TEVEZ

PARTITE

10 10MINUTI GIOCATI

542 807GOL

4 4GOL IN CAMPIONATO

3 3GOL IN SUPERCOPPA

1 1GARE DA TITOLARE

5 9Paulo Dybala, 21 anni, alla prima stagione alla Juve FORTE Carlos Tevez, 31 anni, tornato al Boca in estate FORTE

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L'ANALISIdi MASSIMOCECCHINI

CON PIOLI E GARCIALA CITTÀ ETERNADIVENTA PIÙ EUROPEA

C ronache ed essenza della Capitale, avolte, sono così sopra le righe da trasformare la quotidianità in eccesso,

rendendo così apparentemente difficile la pratica della normalità. Roma, in fondo, pare sempre stretta nella tenaglia che va dalle malinconie stomachevoli di Mafia Capitale agli stordimenti estetici della Grande Bellezza. Anche il calcio cittadino, perciò, sembra rifuggire dal banale, tant’è che trovare la più importante citta d’Italia precedere in classifica Milano e Torino – storiche padrone del pallone nazionale – dà quasi l’impressione di assistere a una rivoluzione.

Il campionato racconta come la squadra biancoceleste (terza) e quella giallorossa (quarta) raccolgano insieme 29 punti; più di Milano (25) e Torino (21). Ma è davvero una sorpresa così grande? Eppure solo a maggio la classifica sanciva come Roma e Lazio fossero seconda e terza forza della Serie A. E allora, a dispetto delle scarse simpatie che di questi tempi la Politica attira sulla Città Eterna e dello stesso scetticismo dei tifosi, forse siamo in presenza di un cambio di tendenza che potrebbe durare nel tempo. D’altronde, con l’eccezione della Germania – che ha in Berlino un incrocio di vicende storiche troppo più grandi del calcio – quasi tutti i Paesi europei hanno nelle rispettive capitali la capacità di esprimere una o più squadre di vertice. Londra, Madrid, Lisbona, Amsterdam, Atene, Vienna, Parigi e via sgranando il rosario della geografia, ognuna racconta storie di protagonismo, mentre Roma assomma in tandem appena 5 scudetti. Troppo poco per rendere giustizia persino all’economia, se è vero che il prodotto interno lordo della Capitale, nel 2014, è al 95° posto tra i Comuni d’Italia, cioè sì dietro Milano (15°), ma molto più avanti di Torino (340°).

Certo, il calcio ormai, ha fatto uscire le potenzialità finanziarie dai confini delle municipalità, ma le differenze presidenziali – Claudio Lotito è romano, James Pallotta è di Boston – nascondono assonanze in almeno due aspetti cardine: l’attenzione al bilancio e la fiducia data ai rispettivi allenatori, a prescindere dalla contingenza dei risultati. Stefano Pioli e Rudi Garcia, pur alla guida di rose non perfette, hanno cominciato la stagione tra le critiche, non tutte infondate ma a volte immemori di quanto nel passato recente entrambi hanno saputo costruire anche in termini di bel gioco. Pur tra qualche mugugno dirigenziale, però, i tecnici di Lazio e Roma hanno resistito alla bufera e ritrovato la rotta. Certo, l’approdo finale sulla carta dovrebbe essere diverso, visto che il monte ingaggi biancoceleste non supera i 55 milioni, contro i 113 milioni dei giallorossi, ma per fortuna il calcio non è fatto solo di numeri, bensì anche di ambizioni. La centralità ritrovata della Città Eterna in tema di calcio, perciò, a pensarci bene è un aspetto della materializzazione di un sogno millenario. Roma «caput mundi», in fondo, comincia proprio da lì.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pioli, inferno e ritorno E la Lazio è prontaa sorprendere ancora1Un’estate tutta da dimenticare fino ai tonfi con Chievo e NapoliPoi la svolta grazie alle mosse del tecnico. E col rientro di De Vrij...

Stefano CieriROMA

F orse è solo una questionedi stagioni. Non calcisti-che, astronomiche. Sì,

perché Stefano Pioli sembraavere poco feeling con quellapiù amata da tutti, l’estate.Mentre poi, con l’arrivo del-l’autunno, comincia a fare lecose per bene. Come già l’annoscorso, infatti, la sua Lazio si èaccesa solo nell’ultima decadedi settembre, quando appuntol’estate lascia posto all’autun-no. Un anno fa (c’era solo ilcampionato) arrivarono tresconfitte nelle prime quattrogiornate. Poi la svolta ci fu il 29settembre con il 4-0 di Paler-mo. Quest’anno, causa Super-coppa e playoff di Champions,l’estate agonistica dei bianco-celesti è stata più ampia. E so-no arrivate delusioni a ripeti-zione, comprese le due batostenelle prime due trasferte dicampionato (Chievo e Napoli).Ma poi, col ritorno dell’autun-no, ecco puntuale la svolta.Quattro vittorie consecutivetra campionato e coppa e climache è tornato a volgere al sere-no.

LA SVOLTA E così ora la Lazio siritrova sola al terzo posto in Se-rie A e in testa al girone di Eu-ropa League. Una situazioneche nessuno avrebbe pronosti-cato dopo il tonfo di Napoli del20 settembre. Ma proprio lì èrinata la Lazio. Pioli, in accor-do con la società, non ha esita-to a prendere il toro per le cor-na. Ritiro immediato, già nellanotte stessa della partita. Tutti

in clausura a Formello per unasettimana, anche dopo il suc-cesso scacciacrisi ottenuto colGenoa il mercoledì successivo.Tutti in ritiro, per guardarsi ne-gli occhi, capire cosa non anda-va e cosa doveva cambiare e ri-partire. Facile a dirsi, moltomeno a farsi. Ma Pioli è riuscitonell’impresa, confermando diessere un bravissimo psicologooltre che un ottimo tecnico.Come era stato capace, all’ini-zio della scorsa stagione, di ri-sollevare un ambiente depres-so, così in queste ultime setti-mane è stato bravo a ricompat-tare e rimotivare un gruppoche si stava sfaldando. Il restolo ha compiuto sul campo, fa-cendo lavorare la squadra co-me (non solo per colpe sue)non aveva fatto durante il pre-campionato. E soprattutto hafatto scelte chiare di modulo(spazio al 4-2-3-1 o al 4-3-3,come l’anno scorso) e di uomi-ni (puntando sui giovani, an-che a costo di bocciare senatoricome Radu e Mauri).

LE PROSPETTIVE E così la Lazioè tornata a volare. Anche se, e ilprimo a saperlo è proprio Pioli,la sua non è ancora la squadraintensa e brillante che è stataper lunghi tratti nella scorsastagione. «Ogni annata fa sto-ria a sé, dobbiamo smetterla diparagonare questa Lazio aquella di un anno fa», protestail tecnico. In comune, per ades-so, c’è soprattutto la posizionein classifica. I biancocelesti oc-cupano quel terzo posto che fuil sorprendente piazzamentofinale dell’ultimo campionato.Può questa Lazio ripetere o ad-dirittura migliorare quell’im-presa? Il tecnico evita procla-mi, ma neppure vuole porsi li-miti. «L’anno scorso soltantoio, la società e i giocatori crede-vamo fosse possibile quello chepoi abbiamo realizzato». So-gnare si può, dunque, specie inun campionato anomalo comequello in corso. E Pioli è già allavoro per migliorare ulterior-mente la sua creatura. Al nettodelle assenze dei nazionali (12i laziali convocati dalle rappre-sentative dei rispettivi Paesi)iltecnico sfrutterà la sosta percementare ancor di più il grup-po e migliorarne la condizioneatletica. Alla ripresa dovrebbepoter disporre anche degli ulti-mi due infortunati da recupe-rare: Klose e De Vrij. Fonda-mentale soprattutto il ritornodi quest’ultimo. Perché la tenu-ta della difesa resta il talloned'achille della sua formazione.Se risolve pure questo proble-ma allora sì che, nonostante lafalsa partenza, questa può di-ventare per Pioli un’annata an-cora più bella di quella passata.

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6le vittorie ottenute in questa

stagione dalla Lazio su sei gare giocate all’Olimpico tra coppe e campionato. In trasferta un solo successo in cinque partite

19 i gol incassati dalla Lazio nelle

prime 12 partite ufficiali della stagione: 11 in campionato, 6 tra playoff Champions ed Europa League, 2 in Supercoppa

7le presenze in questa

stagione in Serie A dell’attaccante Keita Balde, a segno contro il Frosinone (primo gol stagionale in A)

RL’allenatore bravo a ricompattare ungruppo che era in crisi e a puntaresui giovani

RLa tenuta difensivaresta la nota dolente. Ma dopola sosta torna l’olandese

Serie ARLa Capitale

Stefano Pioli, 49, da due stagioni alla Lazio FOTOPRESS

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17MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Le perle giallorosse in avvio di stagione

LA PRECISIONEPunizione divinaPjanic disegna su

calcio di punizione unaparabola imprendibile

per Buffon il 30agosto scorso ANSA

LA POTENZAStacco imperioso

Dzeko svetta suChiellini e sigla il gol

del decisivo 2-1 controla Juve: all’Olimpicotifosi in visibilio ANSA

LA GENIALITÀGol da cineteca

Florenzi sorprende ilportiere del Barça TerStegen fuori dai pali e

firma l’incredibile 1-1all’Olimpico LIVERANI

L’ESTETICASinistro perfettoL’attaccante Salah

firma il 2-2 contro ilSassuolo con un

sinistro potente epreciso LIVERANI

LA VELOCITÀGol alla Higuain

Gervinho segna il 3-0a Palermo con un tiro

molto simile a quellodi Higuain a segno

contro il Legia GETTY

Roma, tutte le strade portano al gol1Dalle folate di Gervinho alla precisione di Pjanic e all’estetica di Salah: Garcia ha in mano tante armi

Andrea PuglieseROMA

«S appiamo far gol in tutti i modi». Dettacosì sembra quasi una frase sulla sciadell’entusiasmo, frutto dell’ennesima

partita della Roma con marcatu-re multiple. Ed invece quella fra-se lì di Florenzi nella pancia delBarbera ha più di una ragione.Forse mille. I tanti modi in cui igiallorossi sanno andare a segno.E non è un caso, infatti, che nelle7 partite di campionato la Romaabbia sempre timbrato il cartelli-no (replicando anche nelle duegare di Champions), mettendo incassaforte ben 17 reti. In Serie Anon ci è riuscito nessuno, ci si av-vicina solo il Napoli dopo il 4-0rifilato al Milan a S. Siro.

LA POTENZA Il bello, in tutto ciò,è che la Roma sta volando senza igol di Edin Dzeko, l’uomo che piùdi tutto doveva armare l’artiglie-ria giallorossa. Dzeko fin qui èandato a segno una volta sola,anche se con una rete pesante,che conta, che ha regalato la vit-toria contro la Juventus. In quelgol lì c’è tutto quello che può dareDzeko all’attacco romanista: po-tenza, precisione, istinto. Quelcolpo di testa, con la presa di po-sizione su Chiellini, ha confermato a Garcia la cer-tezza di avere finalmente una soluzione in più,quella del centravanti classico.

L’ESTETICA Se Dzeko resta nell’immaginario di tut-ti l’uomo dei gol giallorossi, Salah è quello che piùdi tutti può sfruttare le caratteristiche del bosniaco.Girandogli intorno, sfruttando gli spazi che va acreare, andando in verticale o dialogando nellostretto. Così, in questo inizio di stagione il Messi egiziano è già andato a segno tre volte, contro Sas-

suolo, Sampdoria e Carpi. Tre reti frutto dell’esteti-ca, anche se quella segnata al Sassuolo sembra diun altro pianeta, con quel sinistro al volo da 20 me-tri pronto ad adagiarsi lentamente dall’altra parte,alla destra di Consigli.

LA PRECISIONE Poi ci sono i colpi da biliardo, quelliche regala Pjanic sia come assist,sia in fase realizzativa. Lo «scavet-to» con cui ha aperto le marcaturea Palermo, domenica scorsa, ne èun esempio lampante. Anche se inquesto inizio di campionato, tra letante cose in cui si è distinto il bo-sniaco ci sono anche i calci di pu-nizione. Oramai sono una sua spe-cialità, si mette lì sulla mattonellae insacca. È successo contro la Ju-ventus e poi anche con il Carpi. Daquando è in Italia ne ha già segna-ti 9, nello stesso periodo solo Pirloha fatto meglio (12).

LA VELOCITÀ Anche se il modomigliore per la Roma di Garcia èancora quello di distendersi, an-dare quando ha campo. E puòsfruttare la velocità di chi ha unamarcia in più. Non Iturbe, che stagirando a vuoto, di certo di Ger-vinho, che sembra invece tornatoal formato deluxe del primo an-no. In 9 giorni ha realizzato 4 re-ti, sfruttando la verticalità ma an-che l’ampiezza, saltando l’uomouno contro uno sempre perché

più veloce. Nei primi passi, ma anche sull’allungo.

LA GENIALITÀ E poi c’è il coniglio che esce dal ci-lindro, la genialità di quei colpi che magari non tiaspetti. L’emblema è senza ombra di dubbio la retedi Florenzi al Barcellona, quella palombella da 55metri che ha sorpreso non solo ter Stegen, ma un po’tutti. Il «tappabuchi» di lusso ha già segnato tre retie sembra avere pennellate d’estro e fantasia senzafine. Proprio come le vide del gol giallorosso.

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fINFERMERIA, CHI VA E CHI VIENE

Edin Dzeko, 29 anni, è reduce da una lesione al collaterale del ginocchio IPP

Davide StoppiniROMA

A Trigoria Edin ha fattouna promessa grandecosì: «Vado. Ma non

preoccupatevi, state tran-quilli: farò attenzione al gi-nocchio destro». La fine deitranquilli non è mai stata

certa. E poi mettici che la Bo-snia è all’ultima chiamata perl’Europeo, mettici che la Romacon muscoli e ginocchia in que-sto periodo non è esattamentefortunata. Dzeko serve, questoè il punto. Serve a tutti. Servealla Roma, perché non inganni-no tutti quei gol senza il bosnia-co, il suo peso specifico all’in-terno della squadra è infinito.

Ma di Dzeko ha bisogno pureMehmed Badzarevic, il c.t. del-la nazionale. Ieri mattina, appe-na si è presentato in conferenzastampa, è stato inondato di do-mande sul centravanti convoca-to e (per ora) assente al ritiro:«Edin l’ho sentito – ha risposto–, sta lavorando a Roma, credoche sabato sarà in grado di aiu-tarci». Aiutati che Dio t’aiuta.Risultato: Dzeko, reduce da unalesione al collaterale riportatacon il Carpi, si è allenato sulcampo ieri a Trigoria. Lo stessofarà oggi, poi domani decolleràper la Bosnia, con vista sulla sfi-da di sabato con il Galles e puresul viaggio a Cipro tra 7 giorni.

TORNA MANOLAS Uno che va,uno che torna. La schiena tornaa pizzicare Manolas: ieri il gre-co è stato visitato nel ritiro dellanazionale alla presenza di unmedico della Roma, la bottapresa con il Bate si fa sentire. Ildifensore lascerà il ritiro e faràrientro a Trigoria. Buon per Ru-di Garcia: mentre Digne ritrovala Francia, il resto del repartocade a pezzi. De Rossi è sano masotto diffida, Castan è un puntointerrogativo, sul rientro diRüdiger non c’è certezza: fa ma-le il menisco del ginocchio sini-stro (non quello operato in Ger-mania due volte), esclusi al mo-mento interventi, ma sulla datadi rientro in campo si naviga avista. E con cautela, la stessausata per Keita: nuovi esamistrumentali per il maliano, ri-torno a pieno regime non primadi fine ottobre. La buona nuova,in fondo, arriva da Totti: la co-scia destra migliora, il capitanopunta il rientro tra Leverkusene Firenze. Benedetta sosta...

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La Bosnia chiama:Dzeko presenteE Totti sta meglio1Edin partirà domani: il c.t. lo vuole in campo, allerta sul ginocchio. Keita out fino a fine ottobre

17I gol segnati dalla Roma nei 7 turni di campionato. I giallorossi sono il miglior attacco della A, con un gol più del Napoli

Il tecnico Rudi Garcia, 51 anni LAPRESSE

IL PRIMATO

Il concorso si svolgerà dal 2 al 15 ottobre 2015. L’estrazione dei premi in palio avverrà entro il 30 novembre 2015. Il montepremi complessivo stimato ammonta a euro 1.550,00 + IVA ove prevista. Regolamento completo su www.gazzetta.it

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18 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Miniera Muriel: oroper la Samp1Il colombiano rilanciato da Zenga«Bello giocare con Eder e Correa»

Filippo GrimaldiGENOVA

O ra che l’accostamento cal-cistico non suona più cosìblasfemo, nella coppia

Muriel-Eder si possono intrave-dere e cogliere molte analogiecon i gemelli della Sampd’orotricolore, targata Boskov, annodi grazia 1990-91 (e successivi).Molti numeri riportano (non dadomenica scorsa, certo) in quel-la direzione, anche se la migliorepoca blucerchiata, cinque lustrifa, portò fra l’altro in dote unoscudetto e una finale di coppa dei Campioni. A testimoniarlo,per ora, ci sono le cifre, ma nonsolo quelle. Perché se il parago-ne Eder-Vialli e Muriel-Mancinipuò reggere è proprio nell’acco-stamento fra il colombiano e l’exBobby-gol, laddove emergonoforti analogie.

OSARE Il Muriel di oggi potreb-be segnare ancora di più, mapossiede quel gene tutto specia-le che lo porta alla perenne ri-

cerca della giocata da antologia.Non un egoista, semmai un este-ta. Non un presuntuoso, semmaiun perfezionista. Fra lo Zengache si gode i complimenti di unadomenica da applausi, ma sirammarica per i tre punti man-cati, c’è proprio Muriel, che nonchiude il sinistro in diagonale espreca il raddoppio («se avessi-mo segnato lì, la gara sarebbe fi-nita», parola di mister). Anchese, aggiungiamo noi, proprioquel tiro rappresenta la provadella volontà da parte del co-lombiano di non accontentarsimai. Ecco perché — e qui tornia-mo a un concetto che è ben notonegli spogliatoi del «Mugnaini»— gli stessi Ferrero, Osti e Zengasi interrogano — curiosi e nien-

t’affatto preoccupati — sulle po-tenzialità reali di questa coppiae, di riflesso, di tutta la Samp.«Per me è un privilegio potergiocare con due campioni comeCorrea ed Eder», ha twittato ieriMuriel.

SCOMMESSA Proprio le giocatedei due ragazzi terribili possonoaiutare l’ex Uomo Ragno a tro-vare una sua piena dimensione eaffermazione in una Samp dovetalvolta regna ancora intorno alui un sottile e fastidioso scettici-smo. Ieri, parlando a RadioUno,ha ricordato di essere stato de-scritto in tempi recenti come«uno abituato ai 40 gradi di Du-bai, e che fa allenamenti soft. Ma sono tornato in Italia per sfi-dare me stesso e cercare di capi-re cosa sono ancora in grado difare». Zenga s’è messo in gioco,con tutti i rischi del caso. E, perdirla tutta, osando molto di piùdi quello che aveva dovuto farequasi due anni fa Mihajlovic,quando raccolse un gruppo sul-l’orlo del baratro. Lì c’era unaSamp da rianimare, qui unasquadra da confermare dopo unanno e mezzo da primadonna.Un’impresa ben più ardua, vistoche l’eco del settimo posto delloscorso campionato è ancora ne-gli occhi di tutti. Ecco perché unMuriel così fa bene a tutti: a lui,alla Samp, alla classifica e pureal morale.

CRESCITA Il cammino per arri-vare quassù non è stato breve, nèagevole. A gennaio Sinisa lo hadovuto riplasmare prima sul pia-no fisico, poi su quello mentale.Quattro gol in tutto il girone diritorno, già tre quest’anno in set-te presenze. C’erano molte occa-sioni perse nel recente passato diMuriel: serviva l’ambiente giu-sto che facesse scoccare la scin-tilla, e alla fine questo è accadu-to. Aspettiamo le prossime pun-tate, ma pure qui la trama è mol-to simile a quel che accadde aBogliasco e dintorni oltre ven-t’anni fa. Stavolta, per essere fe-lici, Zenga e Ferrero non avreb-bero simili pretese.

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7aGIORNATA

Luis Muriel, 24 anni, colombiano AFP

119,5 PUNTI (+6 DI MODIFICATORE)TATARUSANU(Fiorentina)

7

PISANO (Verona)

10 GONZALEZ(Palermo)

8,5 KOULIBALY(Napoli)

7,5MORAS

(Verona)

8

INSIGNE(Napoli)

15,5

FLORENZI(Roma)

11,5PJANIC(Roma)

10,5KHEDIRA

(Juventus)

10

GERVINHO(Roma)

14MORATA

(Juventus)

11

GDS

ROSANERO IN CRISI

Zamparini: «Iachiniresta, ma siamo i peggiori della A»1Il presidente del Palermo: «Col cambio di allenatore peggioreremmo solo le cose.Da lunedì tutti in ritiro, come un anno fa»

Fabrizio VitalePALERMO

N el buio qualche spira-glio di luce. La quartasconfitta consecutiva

ha aperto una crisi profondanel Palermo che, però, tienein sella Beppe Iachini. Nelladomenica delle quattro sber-le per mano della Roma al-meno è emerso Alberto Gi-lardino con un gol dei suoi,da centravanti puro, quelloche fino a ora è mancato airosanero orfani di Dybala eBelotti. Segnali di rinascitache aprono all’ottimismo inun momento buio. Il presi-dente Zamparini ha preso at-to delle due facce della me-daglia e ha ribadito fiduciaal tecnico, ma da lunedìprossimo porterà la squadrain ritiro in Friuli per prepara-re la delicata sfida di Bolo-gna. Per vedere dal vivo igiocatori e stare a strettocontatto con Iachini. Un po’perché la situazione lo impo-ne, un po’ per ripetere lostesso rito dello scorso cam-pionato, quando, dopo uninizio stentato, il ritiro diGradisca d’Isonzo ha segna-to la rinascita dei rosanero.

I PEGGIORI Il momento diblack-out preoccupa, manon allarma il numero 1 ro-sanero, che però una tiratinad’orecchie ai suoi la dà co-

munque. «In questo momentosiamo la peggior squadra delcampionato, l’ho detto all’alle-natore che condivide il miopensiero, ma ci va anche tuttostorto – ha detto Zamparini a GrParlamento - Andremo in ritirocome l’anno scorso e vedremose riusciremo a trovare l’inver-sione di tendenza. Con Iachinici salveremo e faremo un buoncampionato. Il Palermo non èscarso e non avrebbe sensocambiare tecnico perché lui co-nosce l’ambiente. E’ un periodoche gira tutto nel modo sbaglia-to: dopo il vantaggio gialloros-so, Vazquez ha fallito a portaspalancata. E il secondo gol del-la Roma nasce da un tiro che sitrasforma in un assist perfetto.La Roma ci è superiore, ma lo0-2 dopo 12 minuti non ci stava.Il Palermo non è una squadrascarsa, me l’ha detto anche Sa-batini (d.s. della Roma, ndr)».

VEDRETE CHE GILA Il gol concui Gilardino si è schiodato dal-lo zero nella classifica marcato-ri lascia ben sperare Zamparini.Che confida nell’accoppiata conVazquez per uscire dalla serienegativa. «Dopo la pausa potre-mo contare su un Gilardino inpiena forma: sarà pronto e saràimportante per noi. Vazquez? E’un giocatore straordinario alquale serve assistenza perchéora ha tutte le responsabilitàsulle sue spalle. Quanto vale?Almeno 25 milioni».

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CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

FIORENTINA 18 7 6 0 1 14 4

INTER 16 7 5 1 1 8 6

LAZIO 15 7 5 0 2 10 11

ROMA 14 7 4 2 1 17 9

TORINO 13 7 4 1 2 12 8

NAPOLI 12 7 3 3 1 16 7

CHIEVO 12 7 3 3 1 11 5

SASSUOLO 12 7 3 3 1 9 7

SAMPDORIA 11 7 3 2 2 13 10

ATALANTA 11 7 3 2 2 8 8

MILAN 9 7 3 0 4 8 13

JUVENTUS 8 7 2 2 3 9 8

PALERMO 7 7 2 1 4 9 12

UDINESE 7 7 2 1 4 7 10

GENOA 7 7 2 1 4 4 7

EMPOLI 7 7 2 1 4 7 11

CARPI 5 7 1 2 4 8 16

VERONA 4 7 0 4 3 6 10

FROSINONE 4 7 1 1 5 4 10

BOLOGNA 3 7 1 0 6 4 12

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 17 OTTOBREROMA-EMPOLI ore 18TORINO-MILAN ore 20.45DOMENICA 18 OTTOBRE ore 15BOLOGNA-PALERMO ore 12.30ATALANTA-CARPIFROSINONE-SAMPDORIAGENOA-CHIEVOVERONA-UDINESENAPOLI-FIORENTINASASSUOLO-LAZIOINTER-JUVENTUS ore 20.45

8ª GIORNATA

6 RETI Eder (2, Sampdoria).5 RETI Higuain e Insigne (Napoli).4 RETI Kalinic (Fiorentina); Quagliarella (Torino).3 RETI Mounier (Bologna); Paloschi (Chievo); Saponara (Empoli); Ilicic (3, Fiorentina); Jovetic (1, Inter); Dybala (2, Juventus); Bacca (Milan); Allan (Napoli); Hiljemark (Palermo); Gervinho, Pjanic e Salah (Roma); Muriel (Sampdoria); Floro Flores (Sassuolo); Baselli (Torino); Zapata (Udinese).2 RETI Pinilla (Atalanta); Borriello e Matos (Carpi); Birsa, Castro e Meggiorini (Chievo); Maccarone (Empoli); Babacar e Marcos Alonso (Fiorentina); Dionisi (Frosinone); Icardi (Inter); Biglia (1), Djordjevic e Matri (Lazio); Bonaventura (Milan); Gonzalez (Palermo); Florenzi (Roma); Soriano (Sampdoria); Defrel (Sassuolo); Badu (Udinese); Pisano (Verona).

MARCATORI

PROSSIMO TURNO

Tatarusanu chiude la portae guida la Top 11 di giornata

Quando la Fiorentina gioca in casa, schierate Tatarusanu in porta alla Magic. Il romeno non ha mai preso gol in casa e guida la Top 11 di questo 7o turno di Serie A, grazie al 7 in pagella contro l’Atalanta. A sorpresa in difesa spicca il Verona, che piazza ben due uomini nella fanta-formazione della settimana: Moras e Pisano, che hanno confezionato il gol al Chievo nel derby del Bentegodi. Chiudono il reparto Gonzalez

(Palermo) e Koulibaly (Napoli). A centrocampo è la Roma a far da padrona con Pjanic e Florenzi (entrambi a segno), cui si affianca Khedira (Juve), all’esordio in Serie A e subito in Top 11. Due i trequartisti nel 4-3-2-1: Gervinho (Roma) e Insigne (Napoli, top assoluto di giornata con 15,5 Magic punti). È Morata (Juve) col suo 11 di fanta-pagella a farci chiudere a 119,5 punti, grazie al +6 di modificatore della difesa.

Da sinistra Beppe Iachini, 51 anni, e Maurizio Zamparini, 74 GETTY

GENOVA (fi.gri.) E’ stato ufficializzato ieri il rinnovo della convenzione fra la Sampdoria e il Comune di Bogliasco, che permetterà ai blucerchiati di far crescere il loro quartier generale al Mugnaini. Grazie all’acquisizione di un terzo terreno di gioco esterno alla struttura della prima squadra potrà fare base lì anche la Primavera per disputare le gare casalinghe. «Sarà un centro sportivo invidiato da tutti, dove cresceranno i campioni del futuro», il commento del presidente Massimo Ferrero, che ha presenziato all’annuncio dell’accordo con l’amministrazione locale. Dopo il rifacimento del campo superiore,verrà sistemato ora quello inferiore, con l’allestimento di un’area riservata agli spettatori, visto che la vecchia gradinata è inagibile da anni. Possibile anche il trasloco di una parte degli uffici della sede attuale al Poggio.

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IL CENTRO SPORTIVO

C’è l’accordo, la Samp rinnovaal Mugnaini

Magic +3 CampionatoRIl personaggio

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19MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ATTACCANTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-

GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM

801 ACQUAFRESCA (BOL) 0 5,5 8 1 0 0 5,5 0 0/0

802 AGUIRRE (UDI) 0 5,5 4 2 0 0 5,5 0 0/0

803 AMAURI (TOR) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

804 BABACAR (FIO) 0 8,17 18 3 0 2 6,17 0 0/0

805 BACCA (MIL) 4,5 6,93 27 7 4,5 3 5,67 0 0/0

926 BAEZ (FIO) 0 0 7 0 0 0 0 0 0/0

925 BALOTELLI (MIL) 0 7,38 22 4 0 1 6,75 0 0/1

806 BELOTTI (TOR) 5,5 5,62 16 4 5,5 0 5,38 1 0/0

813 BONAZZOLI (SAM) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

930 BORRIELLO (CAR) 8 8 19 5 7 2 6,6 1 0/0

815 CALLEJON (NAP) 5,5 5,58 17 6 6 0 5,75 0 0/2

920 CASSANO (SAM) 5,5 5,75 16 4 5,5 0 5,75 0 0/0

817 CASSINI (PAL) 0 0 7 0 0 0 0 0 0/0

929 CASTILLO (FRO) 0 5,5 12 1 0 0 5,5 0 0/0

819 CIOFANI (FRO) 6 5,92 12 6 6 0 5,92 0 0/0

916 DEFREL (SAS) 5 6,86 20 7 5 2 6 0 0/0

821 DENIS (ATA) 6 6,38 16 4 6 1 5,62 0 0/0

822 DESTRO (BOL) 4,5 4,86 13 7 5 0 5,14 0 0/4

823 DI NATALE (UDI) 10 6,5 26 7 7 1 5,93 1 0/0

824 DIONISI (FRO) 6 6,67 16 6 6,5 2 5,92 0 0/3

825 DJORDJEVIC (LAZ) 10,5 7,62 19 4 6,5 2 5,88 1 0/0

924 DJURDJEVIC (PAL) 0 7,25 7 2 0 1 5,75 0 0/0

827 DYBALA (JUV) 9,5 7,75 27 6 6,5 3 6,08 1 0/0

918 DZEKO (ROM) 0 6,42 24 6 0 1 6 0 0/1

828 EDER (SAM) 6,5 9,14 29 7 6,5 6 6,64 0 0/1

829 FALCINELLI (SAS) 6 5,88 9 4 6 0 6 0 0/0

830 FARES (VER) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

831 FLOCCARI (SAS) 0 8 12 2 0 1 6,5 0 0/0

832 FLORO FLORES (SAS) 5,5 8,08 18 6 5,5 3 6,42 1 0/0

833 GABBIADINI (NAP) 0 6,88 23 4 0 1 5,62 2 0/0

927 GILARDINO (PAL) 9,5 6,3 21 5 7 1 5,6 1 0/1

936 GOMES (GEN) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

841 HIGUAIN (NAP) 9 9,14 38 7 8 5 6,71 2 0/0

844 ICARDI (INT) 6,5 7,2 32 5 5,5 2 5,8 1 0/0

846 INGLESE (CHI) 0 5,5 5 1 0 0 5,5 0 0/0

923 KALINIC (FIO) 7,5 8,5 27 7 6,5 4 6,71 1 0/1

850 KLOSE (LAZ) 0 0 15 0 0 0 0 0 0/0

851 LA GUMINA (PAL) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

852 LASAGNA (CAR) 6 5,9 10 5 6 0 5,9 0 0/0

931 LIVAJA (EMP) 5 5,38 13 4 5 0 5,62 0 0/2

917 LONGO (FRO) 0 5,5 11 3 0 0 5,67 0 0/1

856 LOPEZ (TOR) 9,5 6,58 18 6 6,5 1 6 1 0/1

858 LUIZ ADRIANO (MIL) 4,5 6,08 20 6 4,5 1 5,5 1 0/1

860 MACCARONE (EMP) 10 6,93 21 7 7 2 6,07 1 0/2

921 MANAJ (INT) 6 6 2 1 6 0 6 0 0/1

861 MANCOSU (BOL) 0 6,5 10 4 0 1 5,75 0 0/0

862 MANDZUKIC (JUV) 0 5,62 21 4 0 0 5,62 0 0/0

864 MARTINEZ (TOR) 5,5 5,5 11 4 5,5 0 5,5 0 0/0

866 MATRI (LAZ) 0 9 15 2 0 2 6 0 0/0

867 MBAKOGU (CAR) 0 5,83 13 3 0 0 5,83 0 0/0

868 MCHEDLIDZE (EMP) 0 5 8 2 0 0 5 0 0/0

869 MEGGIORINI (CHI) 5 7,57 18 7 5,5 2 6,64 2 0/3

935 MENDEZ (ROM) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

871 MONACHELLO (ATA) 0 5,5 4 2 0 0 5,75 0 0/1

872 MORATA (JUV) 11 6,4 24 5 7 1 5,7 1 0/1

875 MURIEL (SAM) 10 7,79 22 7 7 3 6,36 1 0/0

876 NIANG (MIL) 0 0 10 0 0 0 0 0 0/0

922 ONETO (SAM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

878 PALACIO (INT) 6 5,58 17 6 6 0 5,67 0 0/1

880 PALOSCHI (CHI) 6 7,64 22 7 6 3 6,36 0 0/0

881 PANDEV (GEN) 0 4,9 12 5 0 0 5,1 0 1/0

882 PANICO (GEN) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

883 PAVOLETTI (GEN) 6,5 7,67 17 3 6,5 1 6,83 0 0/1

884 PAZZINI (VER) 0 5,67 13 3 0 0 5,83 0 0/1

885 PELLISSIER (CHI) 0 5,5 10 1 0 0 5,5 0 0/0

887 PERICA (UDI) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

888 PINILLA (ATA) 0 6,2 17 5 0 2 6,1 0 1/3

889 PIU (EMP) 0 5,5 2 1 0 0 5,5 0 0/0

933 PONCE E. (ROM) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

890 PUCCIARELLI (EMP) 6 6,07 13 7 6 1 5,64 0 0/0

892 QUAGLIARELLA (TOR) 5,5 8,14 27 7 5,5 4 6,43 0 0/0

893 REBIC (FIO) 0 5,75 6 2 0 0 6 0 0/1

934 RODRIGUEZ (SAM) 0 0 9 0 0 0 0 0 0/0

894 ROSSI (FIO) 0 5,83 18 3 0 0 5,83 0 0/0

901 THEREAU (UDI) 5 6,33 18 6 5 1 5,67 1 0/0

902 TONI (VER) 0 6,38 25 4 0 1 5,75 0 0/1

904 TOTTI (ROM) 0 6,5 18 3 0 1 5,67 0 0/1

909 WILCZEK (CAR) 0 5,25 9 2 0 0 5,25 0 0/0

912 ZAPATA (UDI) 0 7,92 22 6 0 3 6,5 0 0/1

913 ZAZA (JUV) 5,5 6,33 14 3 0 1 5,5 0 0/2

7a

GIORNATA

PORTIERI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM101 ABBIATI(MIL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0168 ALASTRA(PAL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0103 BASSI(ATA) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0167 BELEC(CAR) 5,5 5,5 2 1 6,5 1 6,5 0 0/0104 BENUSSI(CAR) 0 4,67 4 3 0 3 5,67 0 0/0105 BERISHA(LAZ) 6,5 4,5 4 3 6,5 5 6,17 0 0/0106 BERNI(INT) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0107 BIZZARRI(CHI) 5 5,71 16 7 6 5 6,5 0 0/1162 BRESSAN(CHI) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0108 BRIGNOLI(SAM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0109 BRKIC(CAR) 0 2,12 5 4 0 12 5,12 0 0/0110 BUFFON(JUV) 4,5 4,92 17 6 5,5 7 6,1 0 0/0111 CARRIZO(INT) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0112 CASTELLAZZI(TOR) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0113 COLOMBI(PAL) 0 5 1 1 0 1 6 0 0/0114 CONSIGLI(SAS) 5 5,5 14 7 6 7 6,07 1 0/0115 COPPOLA(VER) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0116 DA COSTA(BOL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0117 DE SANCTIS(ROM) 0 5,33 5 3 0 5 6 1 0/0118 DONNARUMMA(GEN) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0119 DONNARUMMA(MIL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0120 GABRIEL(NAP) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0121 GOLLINI(VER) 0 4,5 1 1 0 1 6 0 0/1122 GOMIS(FRO) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0123 GUERRIERI(LAZ) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0124 HANDANOVIC(INT) 5,5 4,93 15 7 6,5 6 5,93 0 0/2125 ICHAZO(TOR) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0126 KARNEZIS(UDI) 6 4,86 14 7 7 10 6,29 0 0/0127 LAMANNA(GEN) 6 4,79 6 7 7 7 6,07 0 0/0128 LEALI(FRO) 4,5 5,43 13 7 6,5 10 6,5 1 0/1129 LEZZERINI(FIO) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0166 LIOTTI (CAR) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0130 LOBONT(ROM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0131 LOPEZ(MIL) 1,5 4,21 12 7 5,5 13 6,07 0 0/0132 MARCHETTI(LAZ) 6 5,2 15 5 6 6 6,4 0 0/0133 MERET(UDI) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0134 MIRANTE(BOL) 2,5 4,36 11 7 5,5 12 6,07 0 0/0136 NETO(JUV) 0 4,5 1 1 0 1 5,5 0 0/0137 PADELLI(TOR) 2 4,5 12 7 6 8 6 0 0/1138 PEGOLO(SAS) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0139 PELAGOTTI(EMP) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0140 PERIN(GEN) 0 0 10 0 0 0 0 0 0/0165 PERISAN (UDI) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0142 POMINI(SAS) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0144 PUGGIONI(SAM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0145 PUGLIESI(EMP) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0146 RADUNOVIC(ATA) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0164 RAFAEL(NAP) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0147 RAFAEL(VER) 6 4,58 12 6 7 9 6,08 0 0/0148 REINA(NAP) 6,5 5,29 16 7 6,5 7 6,29 0 0/0169 ROMO(UDI) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0149 RUBINHO(JUV) 0 0 1 0 0 0 0 0 1/0150 SARR(BOL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0152 SECULIN(CHI) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0153 SEPE(FIO) 0 0 7 0 0 0 0 0 0/0154 SKORUPSKI(EMP) 6 4,36 11 7 6 11 5,93 0 0/0155 SORRENTINO(PAL) 2 4,42 11 6 6 11 6,33 0 0/1156 SPORTIELLO(ATA) 3 5,57 15 7 6 8 6,29 1 0/0170 STOJANOVIC (BOL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0163 SZCZESNY(ROM) 4 5,62 15 4 6 4 6,62 0 0/0158 TATARUSANU(FIO) 7 5,79 11 7 7 4 6,43 0 0/1159 UJKANI(GEN) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0160 VIVIANO(SAM) 5 5,29 16 7 6 10 6,29 1 0/0161 ZAPPINO(FRO) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

DIFENSORI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-

GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM

201 ABATE (MIL) 0 5,75 6 2 0 0 6 0 0/1

202 ACERBI (SAS) 0 6,3 10 5 0 0 6,4 0 0/1

203 ADNAN (UDI) 5 5,71 6 7 5 0 5,93 0 0/3

204 ALBERTAZZI (VER) 0 5 2 1 0 0 5,5 0 0/1

205 ALBIOL (NAP) 6,5 6 9 7 6,5 0 6 0 0/0

206 ALEX (MIL) 0 5 5 1 0 0 5 0 0/0

413 ALEX SANDRO (JUV) 0 6 11 2 0 0 6,25 0 0/1

207 ALONSO (FIO) 7 7,36 11 7 7 2 6,43 2 0/3

209 ANDELKOVIC (PAL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

421 ANSALDI (GEN) 0 0 6 0 0 0 0 0 0/0

211 ANTEI (SAS) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

212 ANTONELLI (MIL) 5 5,17 9 3 5,5 0 5,33 0 0/1

213 ARIAUDO (SAS) 0 6,5 4 1 0 0 6,5 0 0/0

403 ASTORI (FIO) 6,5 6,5 9 5 6,5 0 6,5 0 0/0

214 AVELAR (TOR) 0 7,25 8 2 0 0 6,75 1 0/1

215 BAGADUR (FIO) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

216 BARBA (EMP) 0 5,62 6 4 0 0 5,62 0 0/0

217 BARZAGLI (JUV) 6 5,9 10 5 6 0 5,9 0 0/0

219 BASTA (LAZ) 6 5,71 11 7 6 0 5,71 0 0/0

220 BELLINI (ATA) 0 5,75 5 4 0 0 6 0 0/2

222 BERTONCINI (FRO) 5 5 2 1 5 0 5 0 0/0

223 BIANCHETTI (VER) 0 5,67 4 3 0 0 5,67 0 0/0

225 BITTANTE (EMP) 0 6 4 1 0 0 6 0 0/0

226 BLANCHARD (FRO) 6 5,92 7 6 6 1 5,58 0 0/2

228 BONUCCI (JUV) 6 5,75 12 6 6 0 5,92 0 0/2

229 BORGHINI (EMP) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

230 BOVO (TOR) 5,5 5,6 5 5 5,5 0 5,8 0 0/2

231 BRAAFHEID (LAZ) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

232 BRIVIO (ATA) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

233 BUBNJIC (CAR) 5 5,67 4 6 5 0 5,67 0 0/0

234 BURDISSO (GEN) 5 5,64 7 7 5 0 5,71 0 0/1

235 CACCIATORE (CHI) 6 5,88 5 4 6 0 5,88 0 0/0

236 CACERES (JUV) 0 5,5 4 2 0 0 5,5 0 0/0

237 CALABRIA (MIL) 0 5,83 1 3 0 0 6,17 0 0/2

238 CAMPORESE (EMP) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

241 CANNAVARO (SAS) 6 5,93 7 7 6 0 6,07 0 0/2

242 CAPRADOSSI (ROM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

243 CASSANI (SAM) 0 6,33 6 3 0 0 6 1 0/0

244 CASTAN (ROM) 0 4,5 5 1 0 0 5 0 0/1

404 CECCARELLI (BOL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

245 CESAR (CHI) 5,5 6,14 7 7 6 0 6,29 0 0/2

246 CHERUBIN (ATA) 6 5,62 4 4 6 0 5,75 0 0/1

247 CHIELLINI (JUV) 6 5,67 11 6 6 0 5,75 0 0/1

402 CHIRICHES (NAP) 0 5 5 2 0 0 5,25 0 0/1

248 CIOFANI (FRO) 0 5,5 3 2 0 0 5,75 0 0/1

249 CISSOKHO (GEN) 5,5 5,75 5 6 5,5 0 5,92 0 1/0

250 CODA (SAM) 0 5,25 2 2 0 0 5,5 0 0/1

251 COLE (ROM) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

252 CONTI (ATA) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

423 COSIC (EMP) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

253 COSTA (EMP) 6,5 5,67 5 3 6,5 0 5,67 0 0/0

254 CRIVELLO (FRO) 0 5,17 4 3 0 0 5,33 0 0/1

255 D'AMBROSIO (INT) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

256 DAINELLI (CHI) 0 6 6 3 0 0 6 0 0/0

257 DANILO (UDI) 5,5 5,67 10 6 6 0 5,75 0 0/1

258 DAPRELA' (PAL) 0 5,5 3 1 0 0 5,5 0 0/0

260 DE MAIO (GEN) 5 5,5 7 7 5 0 5,57 0 0/1

261 DE SCIGLIO (MIL) 4 5,29 5 7 4 0 5,29 0 0/0

262 DE SILVESTRI (SAM) 0 0 6 0 0 0 0 0 0/0

263 DE VRIJ (LAZ) 0 5,25 9 2 0 0 5,25 0 0/0

265 DERMAKU (EMP) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

266 DIAKITE' (FRO) 0 6 7 6 0 0 6,17 0 0/2

414 DIGNE (ROM) 6,5 6,8 10 5 6,5 1 6,3 0 0/1

267 DIMARCO (INT) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

268 DODO' (INT) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

269 DOMIZZI (UDI) 0 5 4 1 0 0 5 0 0/0

270 DRAME' (ATA) 5,5 5,92 6 6 5,5 0 5,92 0 0/0

271 EDENILSON (UDI) 4,5 5,57 6 7 5 0 5,64 0 0/1

401 EL KAOUTARI (PAL) 4,5 6 7 7 4,5 1 5,71 0 0/2

272 ELY (MIL) 1,5 3,5 1 2 4 0 4,67 0 1/1

273 EMERSON (ROM) 5 5 4 1 5,5 0 5,5 0 0/1

274 EVRA (JUV) 6 5,2 8 5 6 0 5,6 0 1/2

424 FELIPE (UDI) 7,5 7,5 5 1 6,5 0 6,5 1 0/0

276 FERRARI (BOL) 5 5,5 3 7 5 0 5,64 0 0/2

277 FIGUEIRAS (GEN) 0 5,67 6 3 0 0 5,83 0 0/1

278 FONTANESI (SAS) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

279 FREY (CHI) 6 6 7 6 6 0 6 0 0/0

280 GABRIEL SILVA (CAR) 6,5 5,86 7 7 6,5 0 5,71 2 0/2

281 GAGLIOLO (CAR) 6,5 5,5 6 5 6,5 0 5,6 0 0/1

282 GAMBERINI (CHI) 6 6,42 7 6 6 0 6,42 0 0/0

283 GASTALDELLO (BOL) 5 5 5 1 5,5 0 5,5 0 0/1

284 GASTON SILVA (TOR) 5,5 5,75 3 2 6 0 6 0 0/1

285 GAZZOLA (SAS) 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0

286 GENTILETTI (LAZ) 5,5 5,5 7 5 6 0 5,7 0 0/2

287 GHOULAM (NAP) 7 6 7 5 7 0 6,1 0 0/1

398 GILBERTO (FIO) 0 5,5 5 4 0 0 5,5 0 0/0

288 GLIK (TOR) 5 6 14 7 5 0 6 0 0/0

289 GOBBI (CHI) 7 6 7 7 6,5 0 6 1 0/2

290 GOLDANIGA (PAL) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0

291 GONZALEZ (PAL) 8,5 6,29 10 7 5,5 2 5,86 0 0/2

411 GYOMBER (ROM) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

399 HELANDER (VER) 6 6,67 6 3 6 1 5,83 0 0/1

293 HENRIQUE (NAP) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

294 HEURTAUX (UDI) 0 5,5 7 3 0 0 5,67 0 0/1

295 HOEDT (LAZ) 5 5,17 4 3 5 0 5,17 0 0/0

296 HYSAJ (NAP) 6,5 5,64 6 7 6,5 0 5,71 0 0/1

416 INSUA (UDI) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

298 IZZO (GEN) 6 5,4 6 5 6,5 0 5,8 0 1/2

299 JANSSON (TOR) 0 5,5 3 1 0 0 5,5 0 0/0

300 JUAN JESUS (INT) 0 5,83 6 3 0 0 6 0 0/1

301 KONKO (LAZ) 6 6 3 1 6 0 6 0 0/0

302 KOULIBALY (NAP) 7,5 6,3 9 5 7,5 0 6,5 0 0/2

408 KRAFTH (BOL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

303 KRESIC (ATA) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

304 LAURINI (EMP) 6,5 5,5 4 4 6,5 0 5,83 0 0/2

305 LAZAAR (PAL) 5,5 5,5 8 7 5,5 0 5,43 1 0/1

306 LETIZIA (CAR) 6 5,43 5 7 6 0 5,57 0 0/2

307 LICHTSTEINER (JUV) 0 5,38 12 4 0 0 5,38 0 0/0

308 LONGHI (SAS) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

309 LUPERTO (NAP) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

310 MAGGIO (NAP) 0 5,17 4 3 0 0 5,17 0 0/0

311 MAICON (ROM) 0 5,5 8 2 0 0 5,5 1 0/2

312 MAIETTA (BOL) 0 5,25 3 2 0 0 5,5 0 0/1

313 MAKSIMOVIC (TOR) 0 5,75 6 2 0 0 6 0 0/1

314 MANOLAS (ROM) 5 6 12 7 5,5 1 5,93 0 0/1

315 MARCHESE (GEN) 0 5,62 8 4 0 0 5,88 0 0/2

316 MARIO RUI (EMP) 7 5,64 7 7 7 0 5,64 0 0/0

317 MARQUEZ (VER) 0 5,88 6 4 0 0 6 0 0/1

319 MASIELLO (ATA) 4,5 5,6 5 5 5 0 5,7 0 0/1

320 MASINA (BOL) 6,5 5,71 5 7 6 0 5,79 1 0/3

321 MATTIELLO (CHI) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

322 MAURICIO (LAZ) 0 4,75 3 4 0 0 5,25 0 1/2

323 MBAYE (BOL) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0

324 MESBAH (SAM) 6 5,17 3 3 6 0 5,5 0 0/2

325 MEXES (MIL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

326 MIRANDA (INT) 0 5,38 10 4 0 0 5,75 0 1/1

327 MOISANDER (SAM) 6,5 5,3 6 5 6,5 0 5,7 0 0/0

328 MOLINARO (TOR) 0 5,88 6 4 0 0 6,12 0 1/0

329 MONTOYA (INT) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

330 MORAS (VER) 8 6,14 9 7 7 0 6,07 1 0/1

331 MORETTI (TOR) 5,5 6,33 11 6 5,5 1 5,83 0 0/0

422 MORGANELLA (PAL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

332 MORLEO (BOL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

333 MUNOZ (GEN) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

334 MURILLO (INT) 6,5 6,2 9 5 6,5 0 6,2 0 0/0

335 NAGATOMO (INT) 0 5 4 1 0 0 5 0 0/0

336 OIKONOMOU (BOL) 5 6,2 6 5 5 0 6 1 0/0

337 PALETTA (ATA) 4 5,6 6 5 5 0 6 0 1/2

338 PARENTE (GEN) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

339 PASQUAL (FIO) 0 5,75 8 2 0 0 6 0 0/1

340 PASQUALE (UDI) 0 5,5 3 2 0 0 6 0 0/1

341 PATRIC (LAZ) 0 5,5 2 1 0 0 5,5 0 0/0

342 PAVLOVIC (FRO) 6,5 5,75 5 4 6,5 0 6 0 0/2

343 PELUSO (SAS) 5 5,08 5 6 5,5 0 5,42 0 0/4

419 PEREIRA (SAM) 7 6 3 5 6 0 5,8 1 0/0

344 PERES (TOR) 0 6,3 12 5 0 0 6,1 2 0/2

345 PIRIS (UDI) 6 5,43 5 7 6 0 5,57 0 0/2

346 PIRRELLO (PAL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

347 PISANO (VER) 10 6,79 9 7 7 2 6 0 0/1

418 POPA (INT) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

349 PRCE (LAZ) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

351 RADU (LAZ) 0 4,75 6 4 0 0 4,88 0 0/1

352 RAIMONDI (ATA) 0 5,5 4 2 0 0 5,75 0 0/1

353 RANOCCHIA (INT) 0 5,75 7 2 0 0 5,75 0 0/0

354 REGINI (SAM) 0 5 3 4 0 0 5,25 0 0/2

355 RISPOLI (PAL) 0 5,5 6 5 0 0 5,6 0 0/1

356 RODRIGUEZ (FIO) 7 6 14 6 7 0 6,08 0 0/1

357 ROMAGNOLI A. (MIL) 0 5,17 8 6 0 0 5,42 0 1/1

358 ROMAGNOLI S. (CAR) 0 5,67 4 3 0 0 5,83 0 0/1

359 RONCAGLIA (FIO) 0 5,9 5 5 0 0 6 0 0/1

360 ROSI (FRO) 6,5 6,33 8 6 6,5 0 6,42 0 0/2

361 ROSSETTINI (BOL) 5,5 5,21 5 7 5,5 0 5,29 0 0/1

409 RUDIGER (ROM) 0 5 6 2 0 0 5 0 0/0

362 RUGANI (JUV) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

363 RUSSO (FRO) 0 6 3 1 0 0 6 0 0/0

365 SANTON (INT) 6 5,79 7 7 6 0 5,86 0 0/1

366 SARDO (CHI) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

368 SILVESTRE (SAM) 0 5,7 8 5 0 0 5,8 0 0/1

369 SOUPRAYEN (VER) 5 5,36 5 7 5 0 5,5 0 0/2

400 SPOLLI (CAR) 0 5,5 5 1 0 0 5,5 0 0/0

371 STENDARDO (ATA) 0 7 8 3 0 1 6 0 0/0

372 STRINIC (NAP) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

373 STRUNA (PAL) 4 4,6 3 5 4,5 0 5 0 1/2

374 SUAGHER (ATA) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

375 TAMBE' (GEN) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

420 TELLES (INT) 5,5 6 10 5 5,5 0 5,8 1 0/0

376 TERRANOVA (SAS) 5,5 6 5 2 6 0 6,25 0 0/1

415 TOLOI (ATA) 4,5 6,83 8 3 5 1 6 0 0/2

378 TOMOVIC (FIO) 6 5,83 7 6 6 0 5,92 0 0/1

379 TONELLI (EMP) 6,5 5,58 11 6 7 0 5,83 0 0/3

380 TOROSIDIS (ROM) 6 5,33 5 3 6 0 5,33 0 0/0

383 VIDIC (INT) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

384 VITIELLO (PAL) 0 4,25 3 2 0 0 5,75 0 0/2

385 VRSALJKO (SAS) 4,5 5,33 8 6 5 0 5,67 0 1/2

386 WAGUE (UDI) 6,5 5,88 6 4 6,5 0 6 0 0/1

387 WALLACE (CAR) 0 5,83 4 3 0 0 6 0 0/0

388 WIDMER (UDI) 6 6 9 2 6 0 6 0 0/0

389 WINCK (VER) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

391 ZACCARDO (CAR) 6 5,6 4 5 6 0 5,7 0 0/1

406 ZAMBELLI (EMP) 6 5,8 7 5 6 0 5,8 0 0/0

394 ZAPATA (MIL) 4 5,64 6 7 4 1 5,29 0 0/1

395 ZAPPACOSTA (TOR) 5 5,5 10 3 5 0 5,5 0 0/0

396 ZUKANOVIC (SAM) 6 5,62 8 4 6 0 5,88 0 0/2

397 ZUNIGA (NAP) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-

GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM

501 ACQUAH (TOR) 6 6,57 9 7 6 1 6,42 0 0/2

502 ALLAN (NAP) 10 8,08 17 6 7,5 3 6,42 2 0/2

504 ASAMOAH (JUV) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

505 BADELJ (FIO) 6,5 6 7 5 6,5 0 6,2 0 1/0

506 BADU (UDI) 5 7,08 11 6 5 2 6,08 0 0/0

507 BAKIC (FIO) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

508 BARRETO (SAM) 6 6,07 12 7 6,5 0 6,07 1 0/2

509 BASELLI (TOR) 0 7,92 14 6 0 3 6,5 0 0/1

511 BENASSI (TOR) 6 7,38 10 4 6 1 6,62 0 0/0

512 BERTOLACCI (MIL) 4,5 4,88 11 4 4,5 0 5 0 0/1

513 BIANCO (CAR) 6 5,5 3 3 6 0 5,67 0 0/1

514 BIGLIA (LAZ) 6 8,5 15 3 6,5 2 6,67 0 0/1

515 BIONDINI (SAS) 0 6 5 2 0 0 6,25 0 0/1

517 BOLZONI (PAL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

519 BRIGHI (BOL) 6 5 5 2 6 0 5,25 0 0/1

521 BROH (SAS) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

522 BROZOVIC (INT) 0 5,67 7 3 0 0 5,75 0 0/0

523 BRUGMAN (PAL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

717 BUCHEL (EMP) 6 6 5 1 6 0 6 0 0/0

703 CARBONERO (SAM) 0 6 7 1 0 0 6 0 0/0

527 CARMONA (ATA) 0 4,25 4 1 0 0 4,75 0 1/0

528 CASTRO (CHI) 10 7,36 16 7 7 2 6,64 0 0/2

529 CATALDI (LAZ) 6 5,4 7 5 6 0 5,6 0 0/2

719 CHALOBAH (NAP) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

711 CHECCHIN (VER) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

530 CHIBSAH (FRO) 7 6,2 7 5 7 0 6,2 0 0/0

531 CHOCHEV (PAL) 4 5 5 4 4,5 0 5,12 0 0/1

532 CHRISTIANSEN (CHI) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

718 CHRISTODOULOPOULOS (SAM) 0 5 6 1 0 0 5,5 0 0/1

533 CIGARINI (ATA) 0 5,75 8 2 0 0 6 0 0/0

713 COFIE (CAR) 6 5,25 6 4 6 0 5,62 0 0/3

535 COSTA (GEN) 0 6,17 8 3 0 0 6,33 0 0/1

699 CRIMI (BOL) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0

537 CRISETIG (BOL) 0 5,17 4 3 0 0 5,33 0 0/1

538 CROCE (EMP) 0 6,33 10 6 0 0 6,25 1 0/1

541 DE JONG (MIL) 0 5,38 7 4 0 0 5,38 0 0/0

542 DE ROON (ATA) 5 5,71 6 7 5 0 5,86 0 0/2

543 DE ROSSI (ROM) 5 5,5 10 7 5 0 5,79 0 0/4

546 DEZI (NAP) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

548 DIAKHATE (FIO) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

549 DIAWARA (BOL) 6 5,5 2 6 6 0 5,75 0 0/3

550 DIOUSSE' (EMP) 6,5 6,07 5 7 6,5 0 6,14 0 0/1

701 DONSAH (BOL) 0 6,75 9 2 0 0 6,75 0 0/0

551 DUNCAN (SAS) 6 5,93 8 7 6 0 6 0 0/1

720 DZEMAILI (GEN) 5,5 6,2 13 5 5,5 1 5,8 0 0/2

552 EL KADDOURI (NAP) 0 5,5 7 2 0 0 5,5 0 0/0

553 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

555 FARNERUD (TOR) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

686 FEDELE (CAR) 6,5 5,75 5 6 6,5 0 5,83 0 0/1

558 FERNANDEZ (FIO) 0 5,5 10 2 0 0 5,75 0 0/1

559 FERNANDO (SAM) 5 6,07 9 7 5,5 1 6 0 0/5

560 FLORENZI (ROM) 11,5 7,67 17 6 7,5 2 6,5 1 0/0

561 FRARA (FRO) 0 6 4 1 0 0 6 0 0/0

563 GAZZI (TOR) 5,5 5,75 4 2 5,5 0 5,75 0 0/0

724 GINO (CAR) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

565 GNOUKOURI (INT) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0

567 GORI (FRO) 0 5,62 4 4 0 0 5,75 0 0/1

568 GRASSI (ATA) 5 5,7 3 5 5 0 5,8 0 0/1

569 GRECO (VER) 5,5 5,57 6 7 5,5 0 5,71 0 0/2

570 GUARIN (INT) 4,5 5,83 12 6 5 1 5,67 0 0/4

571 GUCHER (FRO) 6 5,62 6 4 6 0 5,62 0 0/0

572 GUILHERME (UDI) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

574 HALLFREDSSON (VER) 6 6,5 11 4 6 0 6,38 1 0/1

575 HAMSIK (NAP) 7 6,71 19 7 7 1 6,29 0 0/0

577 HETEMAJ (CHI) 6,5 6,64 10 7 6,5 1 6,29 0 0/1

578 HILJEMARK (PAL) 5,5 7,14 10 7 6 3 6 0 0/1

695 INIGUEZ (CAR) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

581 IONITA (VER) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

582 ITURRA (UDI) 0 5 3 6 0 0 5,33 0 0/4

584 IZCO (CHI) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

585 JAJALO (PAL) 4,5 5,42 4 6 4,5 0 5,5 0 0/1

588 JORGINHO (NAP) 6,5 6,08 8 6 7 0 6,25 0 0/2

589 KEITA (ROM) 0 6 10 5 0 0 6 0 0/0

590 KHEDIRA (JUV) 10 10 10 1 7 1 7 0 0/0

592 KONDOGBIA (INT) 5 5,43 12 7 5 0 5,43 1 0/2

595 KRSTICIC (SAM) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

597 KUCKA (MIL) 5,5 6,2 9 5 5,5 0 6,1 1 0/1

598 KURTIC (ATA) 0 6 7 6 0 0 6 0 0/0

600 LARIBI (SAS) 6,5 6,5 5 2 6,5 0 6,5 0 0/0

603 LAZZARI (CAR) 0 6 8 4 0 1 6 0 0/1

723 LEMINA (JUV) 5,5 6,62 10 4 6 1 6,12 0 0/2

728 LODI (UDI) 5 5,5 7 2 5 0 5,75 0 0/1

604 LOLLO (CAR) 0 5,88 5 4 0 0 6,12 0 0/2

605 LOPEZ (NAP) 6,5 6 8 5 6,5 0 6 0 0/0

607 LULIC S. (LAZ) 6,5 5,5 10 7 6,5 0 5,5 1 0/2

608 MAGNANELLI (SAS) 5 6,36 9 7 5 1 6,14 0 0/3

691 MAIELLO (EMP) 6,5 6,25 5 2 6,5 0 6,25 0 0/0

610 MARCHISIO (JUV) 0 5 11 1 0 0 5 0 0/0

611 MARESCA (PAL) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0

694 MARQUINHO (UDI) 5,5 5,5 8 4 5,5 0 5,67 0 0/2

612 MARRONE (CAR) 0 5,75 5 2 0 0 6 0 0/1

685 MARTINHO (CAR) 5,5 5,5 6 1 6 0 6 0 0/1

727 MATUZALEM (VER) 0 5,5 6 1 0 0 0 0 0/0

614 MAURI J. (MIL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

616 MEDEL (INT) 6 6 8 7 6,5 0 6,21 0 0/3

715 MELO (INT) 5 6,4 12 5 5,5 1 6,1 0 0/3

617 MERKEL (UDI) 0 4,5 4 1 0 0 5 0 0/1

619 MIGLIACCIO (ATA) 0 5,75 4 4 0 0 5,88 0 0/1

688 MILINKOVIC-SAVIC (LAZ) 0 5,62 5 4 0 0 5,88 0 0/2

620 MISSIROLI (SAS) 5,5 6 11 7 5,5 0 6,14 0 0/2

621 MONTOLIVO (MIL) 4,5 5,8 7 5 4,5 0 5,7 1 0/1

623 MORRISON (LAZ) 0 5 5 1 0 0 5 0 0/0

624 NAINGGOLAN (ROM) 6 5,86 14 7 6,5 0 5,93 0 0/1

625 NOCERINO (MIL) 0 5 4 2 0 0 5 0 0/0

687 NTCHAM (GEN) 0 6,17 5 6 0 0 6,25 0 0/1

626 OBI (TOR) 0 4,5 2 2 0 0 5 0 1/0

627 OIKONOMIDIS (LAZ) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0

628 ONAZI (LAZ) 0 4,5 4 1 0 0 4,5 0 0/0

629 PADOIN (JUV) 0 4,83 3 3 0 0 5,17 0 0/2

631 PALOMBO (SAM) 5,5 5,75 5 2 5,5 0 5,75 0 0/0

632 PAREDES (EMP) 0 6,88 7 4 0 1 6,12 0 0/0

633 PAROLO (LAZ) 6 6,07 17 7 6 1 5,71 0 0/1

634 PASCIUTI (CAR) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

636 PELLEGRINI (SAS) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

690 PEPE (CHI) 6 6,5 8 5 6 1 6,12 0 0/1

640 PINZI (CHI) 0 5,75 5 2 0 0 6 0 0/1

641 PJANIC (ROM) 10,5 8,5 22 6 7,5 3 6,83 2 0/2

642 POGBA (JUV) 6 5,93 20 7 6 1 5,64 0 0/2

643 POLI (MIL) 0 5,83 5 3 0 0 6 0 0/0

716 PRCIC (TOR) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

689 PULGAR (BOL) 5 5,79 7 7 5,5 0 5,86 0 0/1

647 QUAISON (PAL) 7 6,14 9 7 6 0 5,93 2 0/1

648 RADOVANOVIC (CHI) 0 5,5 5 1 0 0 5,5 0 0/0

649 RIGONI L. (PAL) 5,5 6,38 14 4 5,5 1 5,88 0 1/0

650 RIGONI N. (CHI) 6 5,93 5 7 6 0 6,17 0 0/2

651 RINCON (GEN) 6,5 6,33 9 6 6,5 0 6,33 1 0/2

652 RIZZO (BOL) 6 5,5 6 4 6 0 5,5 1 1/0

725 ROCCA (SAM) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0

653 ROMULO (VER) 0 5,5 6 1 0 0 0 0 0/0

654 RONALDO (EMP) 0 5,5 5 3 0 0 5,67 0 0/1

657 SALA (VER) 6 5,5 8 7 6 0 5,71 0 0/3

658 SAMMARCO (FRO) 0 6 5 3 0 0 6,17 0 0/1

710 SERINELLI (SAM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

708 SILVESTRO (BOL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

663 SORIANO (SAM) 6,5 7,14 16 7 6,5 2 6,29 0 0/0

665 STROOTMAN (ROM) 0 0 8 0 0 0 0 0 0/0

666 STURARO (JUV) 0 5,25 5 4 0 0 5,25 0 0/0

667 SUAREZ (FIO) 0 5,75 8 4 0 0 5,88 0 0/1

669 TACHTSIDIS (GEN) 0 6,17 6 3 0 0 6,17 0 0/0

721 TAIDER (BOL) 0 5,5 8 4 0 0 5,62 0 0/1

670 UCAN (ROM) 6 6 3 1 6 0 6 0 0/0

707 VAINQUEUR (ROM) 0 6,5 6 1 0 0 6,5 0 0/0

672 VALDIFIORI (NAP) 0 4,5 9 4 0 0 4,88 0 0/3

673 VALERO (FIO) 10 7,43 18 7 7 1 6,86 1 0/0

675 VECINO (FIO) 6 6,5 8 4 6 0 6,38 1 0/1

709 VITALE (JUV) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

678 VIVES (TOR) 6 6,08 7 6 6 0 6,25 0 0/2

679 VIVIANI (VER) 5,5 6,5 9 6 5,5 0 6,17 2 0/0

680 WSZOLEK (VER) 0 6 3 1 0 0 6 0 0/0

681 ZACCAGNI (VER) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0

683 ZUCULINI (BOL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0

TREQUARTISTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-

GIOCATORE S. R. PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM

503 ANDERSON (LAZ) C 5 6,43 23 7 5,5 1 5,93 1 0/1

516 BIRSA (CHI) C 6,5 7,57 12 7 6,5 2 6,5 2 0/1

712 BLASZCZYKOWSKI (FIO) C 6,5 7,25 15 4 6,5 1 6,83 0 0/0

518 BONAVENTURA (MIL) C 5,5 7,21 19 7 6 2 6,14 3 0/3

684 BRIENZA (BOL) C 5 6,29 15 7 5 0 6,14 1 0/0

524 CANDREVA (LAZ) C 0 6,17 19 3 0 0 6,17 0 0/0

693 CAPEL (GEN) C 5 5,58 9 6 5 0 5,67 0 0/1

526 CARLINI (FRO) C 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0

534 CORREA (SAM) C 5,5 5,7 8 5 5,5 0 5,8 0 0/1

700 CUADRADO (JUV) C 6,5 6,58 19 6 6,5 0 6,5 1 0/1

539 D'ALESSANDRO (ATA) C 5,5 5,5 4 2 5,5 0 5,5 0 0/0

540 DE GUZMAN (NAP) C 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0

547 DI GAUDIO (CAR) C 0 6,75 11 4 0 1 6 0 0/0

554 EVANGELISTA (UDI) C 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0

696 FALCO (BOL) C 5,5 5,25 5 4 0 0 5,25 0 0/1

557 FERNANDES (UDI) C 0 5,8 8 5 0 0 6,2 0 1/2

714 GIACCHERINI (BOL) C 0 6 13 2 0 0 6 0 0/0

566 GOMEZ A. (ATA) C 5 7,21 16 7 5 1 6,5 2 0/0

576 HERNANES (JUV) C 6 5,2 13 5 6 0 5,17 0 0/1

579 HONDA (MIL) C 0 5 7 4 0 0 5,12 0 0/1

583 IVAN (SAM) C 0 5,75 1 3 0 0 6 0 1/0

586 JANKOVIC (VER) C 5,5 6,08 8 6 5,5 1 5,83 0 1/1

591 KISHNA (LAZ) C 6 6,3 8 5 6 1 5,7 0 0/0

593 KONE (UDI) C 0 5,75 8 4 0 0 5,75 1 1/0

722 KRIVICIC (BOL) C 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

596 KRUNIC (EMP) C 5,5 5,5 3 1 6 0 6 0 0/1

601 LAXALT (GEN) C 5,5 6,07 6 7 5,5 0 6,07 0 0/0

602 LAZOVIC (GEN) C 0 5,5 7 3 0 0 5,5 0 0/0

697 MAURI S. (LAZ) C 0 5,17 12 3 0 0 5,17 0 0/0

618 MERTENS (NAP) C 7 5,8 16 5 7 0 5,9 0 0/1

622 MORALEZ (ATA) C 5 6,43 15 7 5 1 6,29 2 0/2

705 MOUNIER (BOL) C 9,5 8 18 5 7 3 6,4 0 0/2

630 PAGANINI (FRO) C 6 5,7 6 5 6 0 5,7 1 0/2

637 PEREYRA (JUV) C 0 6,17 13 6 0 0 6 1 0/0

704 PERISIC (INT) C 9 6,2 19 5 6,5 1 5,7 0 0/1

638 PEROTTI (GEN) C 10 6,7 18 5 7 1 6,1 0 0/0

644 POLITANO (SAS) C 5 6,5 8 6 5 1 6,08 0 0/1

659 SAPONARA (EMP) C 0 8,08 23 6 0 3 6,58 2 1/2

662 SODDIMO (FRO) C 6,5 6,64 11 7 6,5 1 6,29 1 0/3

668 SUSO (MIL) C 0 4,5 5 1 0 0 4,5 0 0/0

702 TONEV (FRO) C 5,5 6 8 6 5,5 0 6 0 0/0

706 VERDU (FIO) C 9,5 7,75 13 2 6,5 1 6,25 0 0/0

682 ZIELINSKI (EMP) C 6 6 7 6 6 0 5,92 2 1/1

808 BERARDI (SAS) A 0 6,25 24 4 0 0 6,5 1 0/2

809 BERNARDESCHI (FIO) A 8 6,2 12 5 7 0 6,1 1 0/1

810 BIABIANY (INT) A 5,5 5,5 7 3 5,5 0 5,67 0 0/1

818 CERCI (MIL) A 5 5,25 9 2 5 0 5 0 0/0

834 GAKPE' (GEN) A 6,5 8,25 10 2 6,5 1 6,75 0 0/0

836 GERVINHO (ROM) A 14 8,2 19 5 8 3 6,4 0 0/0

837 GHIGLIONE (GEN) A 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0

839 GOMEZ J. (VER) A 5,5 6,36 14 7 5,5 1 6 0 0/1

842 IAGO (ROM) A 6 6,58 19 6 6 1 6 1 0/1

845 ILICIC (FIO) A 10 8,7 22 5 7 3 7,12 1 0/1

847 INSIGNE (NAP) A 15,5 9,14 26 7 8,5 5 6,57 3 0/0

848 ITURBE (ROM) A 0 6,25 13 4 0 1 5,5 0 0/0

914 JOVETIC (INT) A 0 8,2 25 5 0 3 6,4 0 0/0

849 KEITA (LAZ) A 9,5 6,5 15 7 7 1 6,25 0 0/1

853 LJAJIC (INT) A 0 5,5 10 1 0 0 5,5 0 0/0

865 MATOS (CAR) A 10 6,71 11 7 7 2 6,14 1 0/0

870 MENEZ (MIL) A 0 0 12 0 0 0 0 0 0/0

874 MPOKU (CHI) A 0 5 12 2 0 0 5,25 0 0/1

915 SALAH (ROM) A 6 7,5 26 7 6 3 6,21 0 0/0

896 SANSONE (SAS) A 6 5,64 13 7 6 1 5,92 0 0/3

898 SILIGARDI (VER) A 0 6 10 3 0 0 6 0 0/0

905 TRAJKOVSKI (PAL) A 4,5 5,86 8 7 4,5 0 5,86 0 0/0

907 VAZQUEZ (PAL) A 6,5 6,21 21 7 6,5 0 6 2 0/1

908 VERDE (FRO) A 0 5,5 9 2 0 0 0 0 0/0

CLASSIFICA ELITE

POS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI

1 COSTANTINO GIUSEPPE RC RECOSTA 2189 428,52 PETRONI FILIPPO FI TORRETTA 408,53 PICCIOLO GIACOMO ME FANTAMARK 45 4084 PICCIOLO GIACOMO ME REP.DOMINICANA 3 406,55 CUTRONE ANGELO MICHELE BA NAOLAPOLI 404,56 COSTANTINO GIUSEPPE RC RECOSTA 1920 403,57 COSTANTINO GIUSEPPE RC RECOSTA 2188 403,58 FIORI FILIPPO VA FLOWERS 2015 4039 FARONI MATTEO RO QUESTO E: IL NOSTRO ANNO!!!! 40310 VERBARO DEMETRIO RC LA FARFALLA CON LE ALI DI CRISTALLO 47 403

CLASSIFICA GENERALE

POS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI

1 FERRANDO GIO BATTA GE D G 445,52 SAMBUCHI ALESSANDRO SP NIAGARA19 4413 FERRANDO GIO BATTA GE JANAND 440,54 LA ROSA ANTONIO RA WHREXAM 4395 BO QUASI AMICI 8 4386 CACCIOLA GIUSEPPE ME THE LONG WALK 155 4387 CACCIOLA GIUSEPPE ME THE LONG WALK 156 4388 SAMBUCHI ALESSANDRO SP VERMONT1 437,59 FERRANDO GIO BATTA GE ANDRE TOP 437,510 CHIRICO FABIO MB EDOGEN32 436,5

CLASSIFICA DI GIORNATA

POS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI

1 FERRANDO GIO BATTA GE D G 1092 FERRANDO GIO BATTA GE DRE FER 1053 FERRANDO GIO BATTA GE JANAND 1044 LA ROSA ANTONIO RA WHREXAM 1025 CACCIOLA GIUSEPPE ME STAMU AVVULANNU!!!!!! 137 1016 CACCIOLA GIUSEPPE ME STAMU AVVULANNU!!!!!! 146 1017 BO QUASI AMICI 8 1018 FERRANDO GIO BATTA GE ANDRE TOP 1019 SAMBUCHI ALESSANDRO SP VERMONT1 100,510 CHIRICO FABIO MB EDOGEN32 100,5

Magic +3 CampionatoRIl listone

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20 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA TENDENZACONTENUTO

PREMIUM

IL BILANCIO DEL CAMPIONATO

2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014-15 2015-16

IL CONFRONTO I RECORDL’ANDAMENTO DAL 2004

dopo 7 giornate

dopo 9 giornate

dopo 8 giornate

dopo 8 giornate

10

5

6

4 4

7

4

3

5 5

1

10 10

12

8 8

11 LIGA

PREMIER

BUNDESLIGA

LIGUE 1

0-0 del Chievo

nelle prime 7 giornate

del campionato

2004-05

4 0-0 del Cagliari

nelle prime 7 giornate

del campionato

2010-11

5 0-0 alla 7ª giornata

del campionato

2011-12

GDS

La A senza occhialiNON CI SONO PIÙ GLI 0-0 DI UNA VOLTA

IN 7 GIORNATE SOLAMENTE CARPI-NAPOLI SI È CHIUSAA SECCO DI GOL: NON CAPITAVA DAL 1949. E ALL’ESTERO SONO PIÙ CATENACCIARI DI NOI...

L’ANALISIdi CARLO ANGIONI

Altro che catenaccio e«primo non pren-derle». La Serie A ri-voluzionata, con laFiorentina seduta

lassù da sola dopo 16 anni e Mi-lan e Juve (almeno per adesso)nella parte destra della classifi-ca, è una Serie A nella quale an-che gli 0-0 non vanno più gran-ché di moda. Dal 1949/1950,quella che è stata la stagionecon più gol in assoluto (1.265),finita con lo scudetto numero 8della Juventus, non se ne vede-vano così pochi, ovvero appenauno dopo le prime sette giorna-te. Annibale Frossi, l’ala con gliocchiali da miope che trascinòl’Italia all’oro olimpico di Berli-no e poi divenne paladino deldifensivismo, diceva che lo «0-0è il risultato perfetto, perchéespressione dell’equilibrio tota-le tra l’attacco e la difesa dellesquadre in campo». Ecco, la Se-rie A 2015-2016, almeno perqueste prime sette uscite, sem-bra andare contro la presuntaperfezione calcistica esaltatadal «dottor Sottile» Frossi. In 70partite stagionali, l’unico «risul-tato a occhiali» è quello del Bra-glia di Modena, nell’infrasetti-manale tra Carpi e Napoli, la se-ra del 23 settembre, alla 5a gior-nata. Uno 0-0 solitario e percerti versi insolito, visto che èarrivato tra quella che oggi è di-ventata la difesa più battuta delcampionato (Carpi, 16 gol sulgroppone) e il secondo attaccopiù forte (Napoli, 16 gol fatti,uno in meno della leader Ro-ma). Gli emiliani portarono acasa il primo punticino casalin-go, mentre il Napoli si inceppòdopo due 5-0 di fila (tra cam-pionato ed Europa League), pe-

scando il primo 0-0 dopo addi-rittura 45 partite.

CONFERMA La tendenza allascomparsa delle partite «a retiinviolate», comunque, non èuna novità italiana di quest’an-no. Da quando il torneo si giocaa 20 squadre (stagione 2004-05), nelle prime 7 giornate sia-mo arrivati alla doppia cifra inquattro occasioni: il top (120-0) è datato 2011/2012, con ilsettimo turno che regalò addi-rittura 5 partite da 0-0 tutte in-sieme (Atalanta-Udinese, Ca-gliari-Siena, Cesena-Fiorenti-na, Chievo-Juventus, Genoa-Lecce), mentre in altre treoccasioni ci si è fermati a quota10. Il precedente più basso, in-vece, erano i 4 pareggi senzagol dell’annata 2008/2009 edel 2013/2014. Ma stavolta cisiamo superati: adesso, insom-ma, al di là delle frasi fatte dellevigilie di allenatori e giocatori,tipo «giocheremo a viso aperto»o «faremo la nostra gara», sonoproprio i numeri a certificare che qualcosa nell’approccio allepartite è cambiato. Una casuali-tà? Forse. Oppure il merito è ditecnici più spregiudicati. «Ilgioco – spiega Arrigo Sacchi – èstato creato perché sia offensi-vo e di squadra, per noi italianiinvece è sempre stato difensivoe dei singoli. Il calcio interna-zionale, però, ha permesso amolti nostri allenatori di diven-

tare “ottimisti” e di capire chel’elemento principale per averesuccesso è fare il proprio gioco,non soltanto interromperequello degli altri. Paulo Sousa,Mancini e anche il Montella de-gli anni scorsi lo dimostrano».Più gioco, insomma,che in que-sti mesi si è tradotto anche inuna migliore distribuzione deigol tra i campi: le reti nei primi7 turni sono infatti 184 (2,6 a

partita), e nonostante ci sia ununico pareggio a zero si è co-munque segnato di meno ri-spetto altri due campionati a 20squadre (208 gol nel 2013-14 e186 nel 2005-06). I meno 0-0non vanno a braccetto nemme-no con le occasioni create: inmedia, infatti, ci sono 8,5 tirinello specchio a partita (il nu-mero più basso dal 2010/2011),con la Roma che guarda tuttidall’alto dei 50 tiri in porta fino-ra (che sono valsi 17 gol).

MEGLIO NOI Ma c’è di più: ilcampionato del Paese (ex) cate-nacciaro per eccellenza è anchediventato il più virtuoso d’Euro-pa. Negli altri tornei top, infatti,gli 0-0 sono molto più diffusi ri-spetto alla Serie A. In Spagna,dopo 7 giornate (e 70 partitecome in Italia), sono arrivati indoppia cifra: ben 11 i pari senzagol, con il top nel turno d’esor-dio, cioè 4 partite finite 0-0(Malaga-Siviglia, Deportivo-Real Sociedad, Rayo Vallecano-Valencia e Sporting Gijon-RealMadrid). La pareggite per zeroa zero si fa sentire di più anchein Francia, dove dopo 9 giorna-te siamo a quota 8. Numeri piùcontenuti, invece, in Inghilterrae Germania: nelle prime 80partite di Premier League si so-no visti 7 0-0, mentre in Bunde-sliga (72 partite) si scende a 3.Altro che catenaccio italiano...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI

184i gol segnati nelle prime 70

partite della A 2015/2016: il miglior attacco è della Roma, con 17 reti. Il capocannoniere è Eder (Sampdoria) con 6 gol

50i tiri nello specchio della

Roma nelle prime 7 giornate: i giallorossi sono primi, davanti a Fiorentina (38), Lazio e Napoli (37). Ultimo il Bologna: 15 tiri

Dries Mertens contrastato da Igor Bubnjic in Carpi-Napoli:è l’unica partita della Serie A 2015/2016 finita 0-0, alla 5a giornata, il 23 settembre IPP

Serie AR

G.M

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-Tel.030

-9918255/081-W

ebSite:www.Pun

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ici.com

-pun

todod

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Page 21: g Ds 06102015

21MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SQUADRA PER SQUADRA: TUTTI I CONVOCABILI DELLA SETTIMA GIORNATA DI SERIE Agli azzurrabili schierati i minuti giocati

BOLOGNA

LAZIO ROMA VERONA

CHIEVO EMPOLI GENOA

PALERMO TORINO

FROSINONEFIORENTINA

MILAN

JUVENTUS

UDINESE

INTERATALANTA

SAMPDORIA

CARPI

SASSUOLONAPOLI

TOTALE: 126 azzurrabili, 8.753 minuti TOTALE 6° giornata: 126 azzurrabili, 8.866 minuti

97 11 9 9 8 3 5 1 5

114 8 3 5 3 5 9 3 8

307 547 173 319 203 318 739 672 263 545

494 740 555 584 540 180 705 405 90 374

GDS

Continua l’iniziativa Gazzetta, che nell’anno dell’Europeo viviseziona il nostro campionato in cerca di nuovi talenti per l’Italia. Ogni weekend di Serie A teniamo il conteggio dei giocatorie del minutaggio di possibili candidati a una maglia azzurra. Il dato di questo 7o turno appena mandato agli archivi è il terzo stagionale. La giornata record sinora è la 3a (oltre 9mila minuti per 128 giocatori). In questo turno 126 giocatori convocabili per la Nazionale di Conte, per 8.753 minuti totali.

Non è un campionato per azzurrabili1Il team manager Oriali lancia l’allarme: «Pochi italiani in A». E le quattro di testa sono quelle che ne hanno meno

Marco Guidi

P ochi italiani in camponelle gare di Serie A? Le-le Oriali ha forse ragione

nella sostanza, anche se poiesagera coi numeri. «Questoweekend abbiamo visto 6 par-tite e abbiamo contato 10 gio-catori italiani, anche in EuropaLeague abbiamo constatato co-me ci sono pochi italiani impie-gati», l’allarme lanciato dal te-am manager della Nazionaleazzurra ospite di «Radio An-ch’io sport» su Radio1. In real-tà, solo in Milan-Napoli, cheOriali ha visto con il c.t. Anto-nio Conte in tribuna a San Siro,gli azzurrabili erano 11 (8 nelMilan e 3 nel Napoli). In totalenel 7o turno di campionato so-no scesi in campo 126 giocatoriconvocabili da Conte, per un

totale di 8.753 minuti. Circa 1.100 minuti in meno della gior-nata precedente.

BILANCIO A far specie, più cheil numero globale degli azzur-rabili in campionato, è il datodelle prime quattro in classifi-ca. Fiorentina, Inter, Lazio eRoma sono costantemente trale squadre di A che utilizzanomeno italiani. Tra i nerazzurrisolo Santon ha il gettone assi-curato (e in questa giornata èl’unico azzurrabile mandatosul prato di Marassi da Manci-ni), mentre nella Fiorentina ol-tre ad Astori e Bernardeschi vacontato l’oriundo Vecino, ori-gini molisane e mai impiegatodall’Uruguay. Alla Roma, vici-no ai soliti Florenzi e De Rossiha fatto l’esordio in campiona-to il giovane Emerson Palmie-ri, brasiliano con mamma di fa-

miglia italiana. Anche alla La-zio hanno il loro oriundo, Gen-tiletti. In totale il poker in testaal campionato arriva a 11 az-zurrabili schierati. Tanto quan-to i soli Sassuolo e Bologna. In-somma, la percezione di Orialipuò nascere dal fatto che quan-do si sale in classifica, il nume-ro degli italiani impiegati dimi-nuisce. Difatti tra le prime 6 incampionato, solo il Torinoschiera costantemente una squadra formata da almeno il50% di italiani. A Modena conil Carpi erano addirittura 9.

GOL Sono pochi anche i gol tri-colori. Dei 126 azzurrabili, in-fatti, solamente 7 sono andatia segno. Il napoletano Insigneha concesso anche il bis. Ma su29 reti sono ben 19 quelle rea-lizzate da calciatori stranieri,mentre due sono autogol, cu-

riosamente entrambi di gioca-tori azzurrabili, Padelli in Car-pi-Torino e Rodrigo Ely in Mi-lan-Napoli.

CONVOCAZIONI Ci sono anchealtri dati che meritano una ri-flessione. Dei 27 convocati ori-ginari dal c.t. azzurro Conteper le sfide contro Azerbaigiane Norvegia, ben 10 non sonoscesi in campo nell’ultima gior-nata di Serie A. Sette perchégiocano all’estero, altri tre per-ché indisponibili (Berardi), re-duci da infortuni (Candreva) oper semplice scelta tecnica(Ranocchia). Insomma, il no-stro campionato è sempre me-no azzurro, ma anche la Nazio-nale è sempre meno legata allaSerie A. Se le cose avranno ri-svolti positivi o negativi lo sco-priremo solo sul campo.

© RIPRODUZIONE RISERVATAMatias Vecino, 24, uruguaiano di nascita, centrocampista Fiorentina FORTE

L’iniziativa GazzettaRA caccia di nazionali

Page 22: g Ds 06102015

22 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cantiere Conte chiuso:due Italie per l’Europeo1Il c.t. ha terminato gli esperimenti: «Giochiamo con il 4-3-3e il 4-4-2. E alla faccia del ranking, occhio all’Azerbaigian»

Andrea ElefanteINVIATO A FIRENZE

L a messa di esperimenti, ve-rifiche, aggiustamenti è fi-nita: ora andiamo in pace,

ovviamente all’Europeo. Anchese «ovviamente» è una parolagrossa, dice Antonio Conte: «Ilpass dipende da due match balle se ne hai due, non devi aspet-tare di usare il secondo per vin-cere. Però, alla faccia delranking, l’Azerbaigian è unatrappola per noi: su questo mar-tellerò la squadra». Altri martel-lamenti non sono previsti e delproblema «pochi italiani incampo», ribadito ieri dal teammanager Lele Oriali, non gli in-teressa più parlare: è in pacecon il suo ruolo e il momentodel nostro calcio. E se non lo è,si è imposto di esserlo: «Il ritor-nello è vecchio e la situazione èsotto gli occhi di tutti. Spero inregole future che facciano cre-scere il numero di italiani nellesquadre, nel frattempo zero ali-bi: mi interessa solo lavorare sui40 giocatori che abbiamo indi-viduato, per ottimizzare il pro-dotto».

LE DUE SOLUZIONI Dice propriocosì, come il più consumato deimanager, sapendo che forsequel prodotto non è ancora pro-priamente ottimo, ma cominciaa essere finalmente abbondan-te. In particolare nel settore se-conde punte e esterni offensivi:proprio quelli che al suo arrivosulla panchina azzurra il c.t.rimpiangeva di non avere, pen-sando al calcio che avrebbe vo-luto fare. Oggi Conte ha occhipiù convinti quando dice «stocercando di plasmare la squa-dra in modo da esaltare certecaratteristiche dei giocatori chesono emersi». E più speranzosiquando sottolinea che «questogruppo sta crescendo a livello di conoscenze calcistiche persviluppare due tipi di gioco».Mai come stavolta il c.t. ha fattocapire che il cantiere dove fareverifiche tattiche è chiuso e cheè arrivato il momento delle so-

luzioni definite e dei paletti de-finitivi: due tipi di gioco signifi-ca «4-3-3 e 4-4-2, perché si puòfare benissimo anche quello».Molto difficilmente da qui inavanti vedremo la Nazionalemettere un altro vestito.

GLI INTERPRETI Magari cam-bieranno gli indossatori, perchéadesso può scegliere gli uni e lealtre: gli esterni e le secondepunte. E molto dipende, in sen-so positivo, da una scelta che al-meno per il momento è già fat-ta, quella della prima punta:Pellè può giocare bene da solo,ma anche in coppia con un com-pagno più vicino. Conte ora hachi può stare largo al suo fian-co: Candreva, El Shaarawy, Be-rardi («Peccato l’infortunio,l’avrei voluto qui già l’altra vol-ta»), Gabbiadini («Ha giocatocosì contro Malta») e ovviamen-te lo splendido Insigne che ilcampionato gli ha consegnato,

per il quale si concede un rigur-gito di autocompiacimento:«Ricorderete che un mese fadissi che per me non è un tre-quartista. Ma ora sarebbe sba-gliato parlare di Nazionale fon-data su di lui: non è fondato sudi lui neanche il Napoli». Ma ilc.t. ha anche chi con Pellè puòdividere gli spazi in area: Eder,Giovinco, Quagliarella, lo stes-so Zaza. Tutti attaccanti con iquali disegnare un 4-4-2, già ac-cennato (con De Rossi espulsoera un 4-4-1) da poco, a Paler-mo contro la Bulgaria, tenendolargo sulla fascia Florenzi («Haintelligenza e duttilità tatticapreziose»). Il paradosso, orache le alternative offensive nonmancano, sarebbe continuare asegnare con il contagocce:«Servirà più cattiveria vicino al-la porta», dice Conte. E quello sìche è un prodotto da ottimizza-re.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Conte, 46 anni, sta piazzando le sue pedine GETTY

LA GUIDA

Il programma degli azzurri radunati da domenica sera a Coverciano.OGGI Doppio allenamento (ore 10 e 16.30)DOMANI Doppio allenamento (ore 10 e 16.30)GIOVEDI’ 8 OTTOBRE Allenamento alle 10 e dopo pranzo trasferimento all’aeroporto di Pisa. Alle 16 il volo charter per Baku (Azerbaigian) VENERDI’ 9 Doppio allenamento (ore 11.30 e 20.30, orario di Baku, le 8.30 e le 17.30 italiane)SABATO 10AZERBAIGIAN-ITALIA (ore 18 italiane). Dopo la gara partenza volo charter per Roma.DOMENICA 11 Allenamento all’Olimpico (ore 17.30 a porte chiuse)LUNEDI’ 12 Allenamento all’Olimpico (ore 17.30)MARTEDI’ 13ITALIA-NORVEGIA (ore 20.45, stadio Olimpico di Roma)

Sabato il matchin AzerbaigianIl 13 la Norvegia

LE OPZIONI

BUFFON

DE SCIGLIO BONUCCI CHIELLINI

FLORENZI PIRLO VERRATTI(PAROLO)

CANDREVA PELLÉ INSIGNE(EDER)

DARMIAN

4-3-3

BUFFON

DE SCIGLIO BONUCCI CHIELLINI DARMIAN

CANDREVA PIRLO(VERRATTI)

PAROLO

PELLÉ EDER

EL SHAARAWY

4-4-2

GDS

LE ASSENZE

Berardi via, Santon quasiGià chiamato Antonelli

INVIATO A FIRENZE

B erardi torna a casa. EConte non ci sarebbe ri-masto benissimo. «Ha

accusato un problema musco-lare nel riscaldamento dome-nica — dice il c.t. —. La riso-nanza non ha evidenziato nul-la di particolare, ma il ragazzoha detto di sentire ancora unforte dolore. Viene da un altroguaio muscolare e l’ho trovatoun po’ spaventato. Torna a casacon grande dispiacere da partenostra, ma lo posso capire...».

Fino a un certo punto, pare.Conte avrebbe gradito un altrotipo di reazione, magari più«affettuosa» nei confronti dellamaglia azzurra. Detto questo, su Berardi lo staff punta davve-ro forte e il «matrimonio» è so-lo rimandato. Resta invece aCoverciano almeno fino ad og-gi l’interista Santon, ieri a par-te per un affaticamento dopola Samp: è già stato chiamato ilmilanista Antonelli. Oggi pri-me prove tattiche in vista dellagara con l’Azerbaigian. Tra il 4-4-2 e il 4-3-3 è possibile che ilc.t. si orienti verso la seconda

soluzione con Florenzi internodi centrocampo, a protezionedi Pirlo e Verratti; in avanti bal-lottaggio Insigne-Eder per unposto accanto a Candreva ePellè. In difesa cuore juventinocon Buffon, Bonucci e Chiellinia guidare De Sciglio e Dar-mian. Una Juve che però inquesto inizio di stagione subi-sce gol quasi ogni partita. «Pre-occupato? No – dice Conte –.Spesso evidenziate la scarsacapacità della Nazionale di fa-re gol, ma non fate notare lanostra solidità difensiva: di retine subiamo pochissime ». Frec-ciatina ad Allegri? Non arriva-no conferme.

DONAZIONI E per la gara diBaku l’Italia sosterrà la campa-gna solidale «Cibo per tutti»,promossa da ActionAid a chiu-sura di EXPO 2015 e in vistadella Giornata Mondiale del-l’Alimentazione. Da ieri è pos-sibile donare 2 euro tramitesms solidale al numero 45599.

m.gra© RIPRODUZIONE RISERVATADomenico Berardi nell’Under 21 GETTY

Primo doppio allenamento per l’Italia Under 21, che oggi partirà per la Slovenia, dove giovedì giocherà la seconda partita del girone di qualificazione all’Europeo 2017. Il c.t. Di Biagio oggi continuerà le prove per la formazione degli azzurrini, che potrebbe essere molto simile a quella vista a Reggio Emilia a settembre contro la stessa Slovenia. Attesa per Davide Calabria, possibile novità da terzino destro. Ieri Giancarlo Antognoni, capo delegazione, ha presentato a Vicenza la partita contro l’Irlanda del 13 ottobre: «Abbiamo organizzato un incontro con gli studenti, i nostri ragazzi devono essere un esempio. La Fiorentina? Le cose stanno andando ben oltre le previsioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi l’Under 21va in SloveniaGiovedì si gioca

NazionaleRQualificazioni europee

CONTE SUL NAPOLETANO

UN MESE FA DISSI CHE INSIGNE NON E’ UN

TREQUARTISTA. MA NON DITE CHE LA NAZIONALE

SI BASA SU DI LUI

CONTE SUGLI ASSENTI

PECCATO PER L’INFORTUNIO DI

BERARDI, L’AVREI VOLUTO QUI ANCHE

L’ALTRA VOLTA

1Noie muscolari per la punta del Sassuolo Il c.t. respinge le accuse alla difesa della Juventus: «Qui si prendono pochi gol»

ALLARME ATTACCO

«Niente Balotellianche se stava bene Non basta un tiro»1Ma Conte non lo perde di vista: «Mario sta lavorando bene». Anche perché oltre a Pellè...

Mario Balotelli, 25 anni, aspetta il ritorno in azzurro ANSA

Mirko GrazianoINVIATO A FIRENZE

D agli Anni 60 in poi,giusto per non andaretroppo indietro con il

tempo, l’Italia è sempre stataterra di grandissimi centra-vanti: Sandro Mazzola e Pra-ti, quindi Riva, Anastasi, Chi-naglia, Pulici, Boninsegna,Bettega, Graziani, Rossi, Al-tobelli, e ancora Vialli, Schil-laci, Serena, Bobo Vieri, Pip-po Inzaghi e Luca Toni. Negliultimi anni, è invece mancatoun ricambio massiccio. Colpaanche della sfortuna che hacolpito Pepito Rossi, magnifi-co talento sfregiato dalla ma-lasorte. Ci siamo allora dovu-ti accontentare degli sprazzidi Balotelli (all’altezza solo aEuro 2012) e di qualche lam-po di Osvaldo, con Gilardinoaffidabile carta di scorta.

AGGRAPPATI A PELLÈ Masenza centravanti non si vada nessuna parte, almenonella tradizione italiana: nona caso, dopo il Mondiale del2006 sono arrivati i fallimen-ti in Sudafrica (2010) e inBrasile (2014). Conte per pri-mo capisce che nella tonnaradelle aree avversarie non puòbastare il solo Pellè, «ragazzoserio, applicato — dice il c.t.—, che gioca per la squadra,anzi fa giocare meglio lasquadra». A Pellè non sfuggi-rà una maglia per Francia2016. Dietro di lui, però, il ca-

sting è apertissimo. Uno o almassimo due i posti a disposizio-ne come punta centrale.

BALO: BASTONE E CAROTA Og-gi, a Coverciano, ci sono Zaza eQuagliarella. Devono invece ri-montare Destro e Gabbiadini(«fuori per scelta tecnica», spie-ga Conte), mentre i vecchiettiToni e Gilardino aspetteranno l’«ultimo chilometro» per giocar-si le carte migliori. Certo, nonsarebbe male che riemergessepure Osvaldo (al Porto), meglioancora Giuseppe Rossi («lo se-guiamo, eccome»), ma Contespera in cuor suo in un rilancioreale di Balotelli, lui sì poten-zialmente in grado di spostaregli equilibri . «Non avrei convo-cato Mario nemmeno se fossestato bene . Non bastano due ga-re e un calcio di punizione vin-cente, bisogna seguire un per-corso per arrivare in Nazionale.Voglio certezze, e la cosa valeper lui come per tutti gli altri».Fin qui il bastone, ma poi Contein realtà una mano la tende alragazzo. «So che sta lavorandobene, ne ho parlato con Mihajlo-vic...”. Appunto: Mario è ancoranei pensieri del c.t., che peròora pretende «la giusta conti-nuità e la dimostrazione di me-ritare la Nazionale attraversoatteggiamenti, voglia e determi-nazione giusti, degni della ma-glia azzurra». Percorso per nul-la breve, «perché di fatto ha ap-pena ricominciato a giocare».Ma la porta non è sbarrata. E non è poco.

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23MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

VERSO LA FASE FINALECONTENUTO

PREMIUM

I 9 GRUPPI E LE PERCENTUALI GAZZETTA GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C

GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F

GRUPPO G GRUPPO H GRUPPO I

10 o obre

Islanda-Le oniaKazakistan-OlandaRep.Ceca-Turchia13 o obre

Le onia-KazakistanOlanda-Rep.CecaTurchia-Islanda

10 o obre

Andorra-BelgioBosnia-GallesIsraele-Cipro13 o obre

Belgio-IsraeleCipro-BosniaGalles-Andorra

9 o obre

Macedonia-UcrainaSlovacchia-BielorussiaSpagna-Lussemburgo12 o obre

Bielorussia-MacedoniaLussemburgo-SlovacchiaUcraina-Spagna

8 o obre

Georgia-GibilterraIrlanda-GermaniaScozia-Polonia11 o obre

Germania-GeorgiaGibilterra-ScoziaPolonia-Irlanda

9 o obre

Inghilterra-EstoniaSlovenia-LituaniaSvizzera-San Marino12 o obre

Estonia-SvizzeraLituania-InghilterraSan Marino-Slovenia

8 o obre

Ungheria-Far OerIrlanda del Nord-GreciaRomania-Finlandia11 o obre

Far Oer-RomaniaFinlandia-Irlanda del NordGrecia-Ungheria

9 o obre

Liechtenstein-SveziaMoldova-RussiaMontenegro-Austria12 o obre

Austria-LiechtensteinRussia-MontenegroSvezia-Moldova

10 o obre

Azerbaigian-ITALIA

Norvegia-MaltaCroazia-Bulgaria13 o obre

ITALIA-NorvegiaMalta-CroaziaBulgaria-Azerbaigian

8 o obre

Albania-SerbiaPortogallo-Danimarca11 o obre

Armenia-AlbaniaSerbia-Portogallo

ISLANDAREPUBBLICA CECATURCHIAOLANDALETTONIAKAZAKISTAN

19

19

12

10

4

2

Pt. GALLESBELGIOISRAELEBOSNIACIPROANDORRA

18

17

13

11

9

0

Pt. SPAGNASLOVACCHIAUCRAINABIELORUSSIALUSSEMBURGOMACEDONIA

21

19

16

7

4

3

Pt.

GERMANIAPOLONIAIRLANDASCOZIAGEORGIAGIBILTERRA

19

17

15

11

6

0

Pt. INGHILTERRASVIZZERASLOVENIAESTONIALITUANIASAN MARINO

24

15

12

10

9

1

Pt. IRLANDA DEL NORDROMANIAUNGHERIAFINLANDIAFAROERGRECIA

17

16

13

10

6

3

Pt.

AUSTRIARUSSIASVEZIAMONTENEGROLIECHTENSTEINMOLDOVA

22

14

12

11

5

2

Pt. ITALIANORVEGIACROAZIA*BULGARIAAZERBAIGIANMALTA

18

16

14

8

6

2

Pt. PORTOGALLODANIMARCAALBANIAARMENIASERBIA*

15

12

11

2

1

Pt.

*Penalizzata -1 per sentenza Uefa *Penalizzata -3 per sentenza Uefa

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Islanda 100%

Rep. Ceca 100%

Turchia 60%

Olanda 40%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Galles 99%

Belgio 95%

Israele 6%

Israele 60%

Bosnia 40%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Spagna 99%

Slovacchia 90%

Ucraina 11%

Ucraina 90%

Slovacchia 10%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Germania 99%

Polonia 65%

Irlanda 36%

Irlanda 60%

Scozia 30%

Polonia 10%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Inghilterra 100%

Svizzera 90%

Slovenia 8%

Estonia 1%

Slovenia 94%

Estonia 3%

Lituania 2%

Svizzera 1%

Lituania 1%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Irlanda del Nord 90%

Romania 80%

Ungheria 29%

Finlandia 1%

Ungheria 70%

Finlandia 20%

Romania 6%

Irlanda del Nord 4%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Austria 100%

Russia 60%

Svezia 39%

Montenegro 1%

Svezia 60%

Russia 39%

Montenegro 1%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

ITALIA 80%

Croazia 75%

Norvegia 45%

Norvegia 60%

Croazia 25%

ITALIA 15%

QUALIFICAZIONE DIRETTA

PLAY OFF

Portogallo 75%

Danimarca 65%

Albania 60%

Albania 40%

Danimarca 35%

Portogallo 25%

GDS

Incrociazzurri

VINCERE A BAKUCI QUALIFICA

MA RISCHIAMOLA 2a FASCIA

IN CASO DI PARI CON L’AZERBAIGIAN DIVENTA DECISIVA LA NORVEGIA. POI ESSERE TESTE

DI SERIE AL SORTEGGIO DIPENDE ANCHEDA BELGIO, PORTOGALLO, OLANDA. E DAI GOL

L’ANALISI di FABIO LICARI

V incendo 1-0 in Azerbaigian l’Italia si quali-ficherebbe direttamente all’Europeo. Pe-rò un doppio successo — a Baku e poi con-

tro la Norvegia — potrebbe non bastare per en-trare in prima fascia al sorteggio della fase fina-le. Dipende da Belgio, Portogallo, Olanda e... daigol. Tutto è ancora in ballo nelle qualificazioni aFrancia 2016, le più «larghe» della storia: versouna fase finale a 24 che sembra un piccolo Mon-diale. Oltre alla Francia sono già in viaggio In-ghilterra, Repubblica Ceca e le sorprendentiIslanda e Austria. A portata di Euro sono Galles,Slovacchia, Svizzera, Irlanda del Nord e Roma-nia. In altri tempi non ci sarebbero stati dubbineanche per l’Italia: ma l’Azerbaigian, come lestagioni, non è più quello di una volta, soprattut-to da quando il c.t. è Prosinecki. Il nostro gruppoe quello del Portogallo sono i più indecifrabili epotrebbero tenere in ballo 6 nazionali per 4 postifino all’ultimo. Ecco quello che può succederenegli ultimi due turni, nei playoff e al sorteggio.

ITALIA DA 3 PUNTI L’aritmetica non inganna: unsuccesso a Baku ed è fatta. Nel 2015 però gli aze-ri non hanno mai perso in casa, e hanno ancheaggiustato la difesa. Un pari (al k.o. neanche vo-gliamo pensare), mentre Norvegia e Croazia so-no attese in casa da Malta e Bulgaria ormai out,potrebbe portare a questa classifica prima del-l’ultimo turno: Italia e Norvegia 19; Croazia 17. Equindi? Attenzione: i croati hanno l’ultima aMalta e «vedono» quota 20. A noi, per gli scontridiretti, basterebbe un pari a Roma contro gliscandinavi: ma sai che pressione. Il terzo postoobbliga al rischio playoff. Bisogna schiacciare per il set in Azerbaigian.

ITALIA, QUALE SORTEGGIO Set, non match. Per-ché la strada verso Euro 2016 è un po’ più com-plicata. Solo dopo i playoff avremo il quadro del-le 24 finaliste. E il 12 dicembre a Parigi si svolge-rà il sorteggio dei 6 gruppi da 4 della fase finale(che prevede ripescaggi per comporre gli ottavi,come a Usa 1994). Chi sarà testa di serie? Di sicu-ro Francia (ospitante), Spagna (campione), Ger-mania e Inghilterra. Ne mancano due: decide ilranking Uefa per nazionali (non quello delle coppe). Possono ancora entrare in prima fasciaPortogallo, Belgio, Italia e Olanda. Il sistema nonè semplicissimo: oltre al risultato, contano anchegol fatti e subiti.

COME ESSERE TESTA DI SERIE L’Italia parte difatto al 6° posto di questo ranking (precedutadalla Francia, testa di serie per diritto di ospitali-tà). Un po’ di approssimazione è necessaria, mail quadro è questo: 1) Al Portogallo, oggi messomeglio, bastano due 1-0 con Danimarca e Serbiaper essere sicuro della prima fascia. Non facilissi-mo, ma CR7 è padrone del suo destino: se pareg-

gia anche solo una partita rischia di andare inseconda. 2) Testa a testa Belgio-Italia. E i belgihanno Andorra che ti cambia la vita, perché lagoleada con loro è facile (hanno preso 30 gol in 8partite, quasi 4 ogni 90’). In breve: se noi e il Bel-gio vinciamo entrambe le partite, la nostra diffe-renza reti deve essere di +3 rispetto alla loro(noi per esempio 3-0 e 2-0, loro un doppio 1-0).Da +2 in giù, il Belgio ci supererà in classifica. 3)

L’Olanda sembra out, ma se conquista i playoff epoi li vince qualificandosi per la fase finale fa ungran salto e ci sorpassa. Insomma, niente è sicu-ro. E negli ultimi tempi (Mondiale 2014, qualifi-cazioni Mondiale 2018) abbiamo perso la primafascia.

GLI ALTRI GRUPPI Si qualificano direttamenteprime e seconde di ogni gruppo: nel grafico lepercentuali Gazzetta. Stesso destino per la «mi-glior terza» che uscirà dai gruppi C (Ucraina), F(Ungheria), H (Norvegia) oppure I (Danimarca/Albania). Le restanti 8 terze si affrontano neiplayoff a novembre: i 4 incroci saranno definitidal ranking di ottobre. Ipotizziamo la fase finalea 24: Francia (1 ospitante); Islanda, RepubblicaCeca, Galles, Belgio, Spagna, Slovacchia, Ger-mania, Polonia, Inghilterra, Svizzera, Irlanda delNord, Romania, Austria, Russia, Italia, Croazia,Portogallo, Danimarca (14 qualificate); Ucraina(1 miglior terza); più le 4 vincenti dai playoff,difficilissime da immaginare oggi (ma certo Sve-zia, Irlanda, Olanda se passa, Albania potrebbe-ro essere le più forti). E poi sarà sorteggio.

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Graziano Pellè, 30 anni, 6 presenze in azzurro GETTY

NazionaleRQualificazioni europee

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24 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

R O S A

LA PERLA

SECONDA VITTORIA DI TAPPA CON LA PUNIZIONE AL MILAN: BATTUTI MORATA E GERVINHO, ORA IL FANTASISTA DI SARRI È PRIMO DA SOLO

IL PREMIO GAZZETTACONTENUTO

PREMIUM

In fugaBIS DI INSIGNELORENZINO ARRICCHISCE LA COLLEZIONE

2 3

1

CLASSIFICALORENZO INSIGNE (NAPOLI) 14

STEVAN JOVETIC (INTER)

RICCARDO MEGGIORINI (CHIEVO)

MARIO BALOTELLI (MILAN) 8

MAURICIO PINILLA (ATALANTA)

FELIPE ANDERSON (LAZIO)

MARCO BENASSI (TORINO) 6

CARLOS BACCA (MILAN)

MARCOS ALONSO (FIORENTINA)

GIGI BUFFON (JUVENTUS)

PAULO DYBALA (JUVENTUS)

ALVARO MORATA (JUVENTUS) 4

DANIELE BASELLI (TORINO)

WOJCIECH SZCZESNY (ROMA)

GONZALO HIGUAIN (NAPOLI)

GERVINHO (ROMA) 2OGNI SETTIMANA LA GAZZETTA SCEGLIE I TRE GESTI TECNICI MIGLIORI: 6 PUNTI AL PRIMO,4 AL SECONDO, 2 AL TERZO.A FINE MESE E A FINE ANNO SARA’ PREMIATO IL COLPO MIGLIORE

L’ANALISI di ALEX FROSIOTwitter @alexfrosio

A veva già una perla incassaforte, domenicasera ne ha aggiunta

un’altra. Lorenzo Insigne pos-siede la collezione più ricca diquesto inizio campionato: è ilprimo a conquistare per la se-conda volta il titolo di perladella settimana e prende così illargo nella classifica generale,visto che ai due successi di tap-pa può aggiungere anche unterzo posto. Quattordici puntiin totale, più sei sul terzettoche si è lasciato alle spalle. In-dicazione chiara: in questomomento, Lorenzino il Magni-fico è il giocatore più «bello»della Serie A.

PRODEZZA PERSONALE La pri-ma volta era entrato in classifi-ca con il gol all’Empoli, un de-stro di prima intenzione dafuori area finito sotto la traver-sa. La prima perla se l’era inve-ce guadagnata con l’assist perAllan nella cinquina alla Lazio:se non lo ricordate, andate a ri-vederlo e a confrontarlo con ilpallone infilato alle spalle del-la difesa del Milan e sempreper la mezzala brasiliana. Pra-ticamente lo stesso tipo di azio-ne, secondo un meccanismo al-lenato e rodato: e se il talento simette a disposizione della tat-tica, il risultato è il meraviglio-so Napoli che ha sbancato SanSiro. Non è con quell’assist pe-

rò che Lorenzino prende la se-conda perla, e nemmeno con ilgol del 2-0 rifilato a Diego Lo-pez dopo l’uno-due a Higuain,altra situazione già «nota», vi-sto che con un dai-e-vai identi-co nei protagonisti ma diffe-rente per movimento dell’auto-re del gol contro la Juventus, ilPipita aveva agganciato il terzoposto una settimana fa. No,stavolta Insigne ci ha messo delsuo, e almeno in questa occa-sione il lavoro di Maurizio Sar-ri non c’entra. La perla dellasettimana è infatti la punizionecon cui il numero 24 ha segna-to la rete del 3-0: posizione leg-germente defilata verso il ver-tice sinistro dell’area, destro agiro che passa sopra la testa delsecondo uomo in barriera, pal-lone che muore vicino all’in-crocio dei pali.

STATUINA A Napoli è subitospuntata la statuina del prese-pe con le fattezze di Lorenzo:un simbolo del magic moment,quasi scontato dopo i 5 gol incampionato (già eguagliato ilrecord personale, e in sole set-te giornate) e che cancella lecontestazioni di un annetto fa.Già, nell’estate 2014 c’era chicontestava lo scugnizzo di ca-sa, e non era nemmeno la pri-ma volta. D’altra parte a fineagosto molti erano già pronti ascaricare Sarri, che invece haallestito questo Napoli da spet-tacolo. Squadra che gioca allagrande, un piccoletto che giocameglio di tutti: è una formulache a Barcellona ha funzionatodiscretamente.

NEW ENTRY La settima giorna-ta registra anche due new en-try in classifica. Al secondo po-sto sale Alvaro Morata: noncon il gol di testa al Bologna enemmeno con il rigore guada-gnato. Lo spirito che anima laperla è la giocata che illumina,e lo juventino lo incarna nel-l’assist a Khedira: destro tele-comandato che scavalca Masi-na e arriva puntualissimo sullatesta del tedesco con la dolcez-za del primo appuntamento. Ilpodio viene completato dalloslalom ad alta velocità di Ger-vinho a Palermo: salta Gonza-lez, salta pure Jajalo e conclu-de facendo passare il pallonesotto il traguardo dell’incrociodei pali.

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MARCO BORRIELLOCarpi-Torino, 27’ s.t.

Centravanti di forza ma stavolta di tocco: morbidissimo lo scavettocon cui assiste Matos-gol

EUGENIO LAMANNAUdinese-Genoa 48’ s.t.

Paratona salvarisultato: prodigioso allungamento sul mancino rasoterra di Marquinho

JOAN VERDÙFiorentina-Atalanta 45’ s.t.

Primo gol italiano con un destro al volo che sembra una carezza: semplice e difficilissimo

EMIL HALLFREDSSONChievo-Verona, 11’ s.t.

L’islandese scavalca la difesa del Chievo con un pallonetto per Gomez, che spreca tutto

MARIO RUIEmpoli-Sassuolo, 20’ p.t.

Corsa sulla fascia sinistra, tacco col mancino a rientrare e difensore tagliato fuori

FEDERICO DIONISILazio-Frosinone, 1’ s.t.

Palla da una parte, lui dall’altra e Hoedt è aggirato, poi Berisha intercetta il diagonale

LUIS MURIEL Sampdoria-Inter, 6’ s.t.

Riflesso da cobra e gol: stop e tiro in 20 centimetri, deve aver imparato da Eto’o

LE ALTRE NOMINATION1 La punizione gol di Lorenzo Insigne al Milan FORTE

2 Alvaro Morata, autore dell’assist a Khedira LAPRESSE

3 Lo slalom di Gervinho contro il Palermo LAPRESSE

Serie AR

E NEL PRESEPEPORTA 4 BABA’Dopo l’exploit di San Siro non poteva mancare tra i presepai di S. Gregorio Armeno il «pastore» Insigne, che porta 4 babà...

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25MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

C’era una volta unasquadra chetrasformava in orotutte (o quasi) lepartite che giocava.

Era una squadra dove campioni e aspiranti tali volevano andare non soltanto perché profumatamente pagati e perché Milan l’è un gran Milan, ma perché sapevano che indossando la maglia a strisce rosse e nere avrebbero certamente vinto qualcosa di importante. Quella squadra adesso non c’è più, anche se resta uno dei club più titolati al mondo. L’ultimo scudetto è del 2011, l’ultima Champions del 2007. Non sono anni luce, ma sono tanti in un mondo senza memoria come quello del calcio.

Sembrava che le colpe fossero tutte di chi sedeva in panchina. Così prima fu esonerato Allegri, poi venne cacciato Seedorf e quindi è stato messo alla porta Pippo Inzaghi. Due bandiere e il tecnico dell’ultimo scudetto. Riaperte le casse per il mercato (spesi quasi 90 milioni) e ingaggiato Mihajlovic che bandiera (almeno del Milan) non lo è, si pensava di poter risalire la china in fretta. Invece, dopo 7 giornate, i sogni sono già evaporati come la nebbia quando arriva il vento. Un anno fa il Milan di Inzaghi alla vigilia di Natale battè il Napoli a San Siro e balzò ad un punto dal terzo posto. L’altro giorno contro il Napoli a San Siro il Milan è stato piallato come Wile Coyote nei cartoons. Ed ora è più vicino alla zona retrocessione che alla zona Champions. Dal Napoli al Napoli non è cambiato solo l’allenatore. Sono spariti anche i sogni con Mihajlovic che dice «Noi siamo questi».

Il Milan di oggi è come la stanza buia di un museo. Qualche capolavoro appeso alle pareti c’è, ma manca chi accende la luce e chi tiene lontani i ladri. Fuori dalla metafora mancano la difesa solida e

il centrocampista illuminato. In più ci viene da aggiungere manca anche la mano dell’allenatore perché il Milan di Genova e dell’altra sera non era neppure un lontano parente delle squadre tutte grinta e cuore che di solito Sinisa mandava in campo. Eppure in settimana l’allenatore era salito a Milanello con Galliani per strigliare la squadra. Beh, abbiamo assistito all’effetto contrario. Dopo 10 minuti il Milan si è dissolto come un cubetto di ghiaccio in un bicchiere di the caldo. Il «Noi siamo questi», pronunciato da Mihajlovic dopo la batosta, è peggio di un campanello d’allarme perché assomiglia a una bandiera bianca sventolata sul cuoredei tifosi. Se tu pensi a Mihajlovic l’ultima cosa che ti viene in mente è l’impotenza. Sinisa è la grinta fatta persona. E va capito perché non sia riuscito a trasmetterla ai suoi giocatori. Oggi il Milan non fa più paura. E’ più facile che abbia paura. Succedeva con Inzaghi, capita ancora con Mihajlovic. E’ come un bambino che si spaventa al buio, ma che ha ancora più paura del fuoco quando si accende una candela per far sparire le tenebre.

Detto che Mihajlovic ha le sue colpe perché dopo 7 giornate non si vede ancora la sua impronta, per individuare i colpevoli bisogna fare qualche passo indietro nel tempo. Non è un mistero che il Milan abbia esaminato Sarri per poi bocciarlo; che abbia inseguito Ancelotti, ma poi ingaggiato Mihajlovic; che abbia fatto la corte a Ibra, ma si sia accontentato di Balotelli; che abbia accarezzato Jackson Martinez e ripiegato su Bacca; che abbia accarezzato Kondogbia, ma sia ritrovato tradito (non tutto è andato male...). Una volta che c’erano i soldi, il mercato non ha brillato perché non è servito a tappare tutte le falle. E la barca ha ricominciato ad affondare. E’ inutile continuare a far credere che il Milan oggi abbia lequalità per recitare un ruolo da protagonista. Così si creano solo illusioni. Ci vuole tempo. Ci vorranno altri milioni. E altri giocatori. Se poi anche Sinisa desse una scossa delle sue magari si potrebbero evitare certe figuracce.

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I l giorno della presentazionerispose con un sorriso e unabattuta a chi gli chiedeva un

commento per la scritta offensiva apparsa sul muro davanti allo stadio Franchi. «Con la Juve ho vinto ma alla Juve ho anche tolto una Champions». Paulo Sousa non ha sbagliato un colpo da quando è sbarcato a Firenze. E’ chiaro che era arrivato preparato. L’amico Manuel Rui Costa gli aveva raccontato dove stavano i trabocchetti e come dribblarli. Ma lui ci ha messo del suo. Cercando di capire i dubbi dei tifosi e il malessere di una città che fatica ad accettare un ruolo di secondo piano. Su tutti i fronti, calcio compreso naturalmente. La prima vittoria è stata quella di allargare la sua panchina a tutto il pianeta viola. «Giochiamo insieme questa sfida» ha chiesto fin dal

ritiro di Moena mentre firmava un autografo o si prestava al rito del selfie. E pazienza se Salah se n’era andato, se Milinkovic-Savic aveva scelto la Lazio, se Savic l’incedibile era finito all’Atletico Madrid e se era stato necessario condurre un mercato a costo zero. Lui si è fidato dei Della Valle. E Firenze si è fidata di Sousa. E così dal nulla sono spuntati ventimila abbonamenti. Il primo segnale positivo.

La seconda mossa geniale è stata quella di non cancellare i tre anni di Montella. L’aeroplanino gli aveva lasciato in dote tre-quarti posti in tre anni e un messaggio, consegnato al calcio italiano e cioè che la Fiorentina non aveva la voglia o la forza di continuare a crescere. Un’eredità pesante. Sarebbe stato facile dichiarare chiuso un ciclo ricordando che i tanti elogi per uno stile di gioco non avevano prodotto neppure una Coppetta. Invece Paulo Sousa ha scelto di lavorare su un doppio binario: portare avanti l’idea di un calcio nel segno della qualità

aggiungendoci le sue idee. Cioè, più pressing, più cattiveria, più lavoro nella fase difensiva. Borja Valero, uno dei pretoriani di Montella e oggi il simbolo della Fiorentina di Sousa, ha ammesso che la squadra viola su questo fronte doveva applicarsi di più. Oggi la Fiorentina ha una delle difese meno battute d’Europa. La terza vittoria di Sousa è stata quella di non porsi limiti. Lui, un vincente da calciatore e da tecnico, ha subito parlato di sogni che aiutano a crescere. Senza vendere illusioni ma anche senza considerare una bestemmia la parola scudetto. Il portoghese è un uomo ambizioso, un Mourinho in miniatura e ha trasmesso a tutto il pianeta viola la voglia di alzare l’asticella, di provare ad andare oltre i propri limiti. Una lezione che ha fatto breccia dentro lo spogliatoio e anche in città. Bisogna anche imparare a vincere. Tre mosse, tre indizi, una morale: Paulo Sousa ha convinto tutti. Guardando alla storia di Firenze questo è un vero scudetto.

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La crisi del Milan

ANCHE MIHAJLOVICHA LE SUE COLPE

FERNANDO ALONSO Pilota di F.1

Questo fine settimana speciale GP per me: 250 gare in F1. Non me lo sarei mai immaginato@alo_oficial

www.gazzetta.it

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RAFA NADALTennista

C’è sempre molta gente...da queste parti! :) @RafaelNadal

La vignettadi Stefano Frosini

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Grazie di cuore CAE! Vi ricordate sempre di me - anche a Leicester - e io non mi scorderò mai di voi @castrito81

FABIO FOGNINITennista

Party per i giocatoriin occasione del @ChinaOpen @flavia_pennetta @fabiofogna

Il tecnico rivelazione

SOUSA, TRE MOSSE GENIALI PER FIRENZE

Si è parlato tanto dell’analogia Sacchi-Sarri, ma il primo ha trovato un Milan più forte di questo Napoli e ha goduto della fiducia della società. Allora perché non rinnovare subito il contratto a Sarri?

Pasquale Di Mattia, Roma

D opo il 4-0 di San Siro, chediventa la vittoria più larga disempre del Napoli contro il

Milan, torna d’attualità il paragone tra Sarri e Sacchi, che non hanno soltanto iniziali e origini provinciali comuni. A prescindere dal rinnovo del contratto di Sarri, che non sempre è un’automatica dimostrazione di fiducia, è vero che “quel” Milan era molto più forte di “questo” Napoli, ma il livello del nostro campionato è sceso per cui la squadra di Higuain

non si deve confrontare con quella di Van Basten. Caso mai si possono paragonare le identiche partenze di Sacchi e Sarri nelle prime 7 giornate: 3 successi, 3 pareggi e 1 sconfitta a testa, per cui i 9 punti del Milan, quando la vittoria ne valeva 2, equivarrebbero ai 12 di oggi del Napoli, con uno 0-0 in comune contro una neopromossa in trasferta, allora il Cesena, stavolta il Carpi. Quel Milan di Sacchi era quinto, a -4 dal Napoli campione d’Italia di Ottavio Bianchi (che oggi compie 72 anni) in testa con 6 vittorie su 7 come la Fiorentina di Sousa. Nessuno sa se la storia si ripeterà per il Napoli di Sarri, ma guarda caso quel Milan volò verso lo scudetto proprio dopo aver battuto (3-2) il Napoli in trasferta, anche se allora mancavano soltanto due giornate alla fine. Tra tante similitudini, c’è però una differenza tra gli esordi di Sacchi e Sarri al Milan e al Napoli. Il primo aveva ricevuto come rinforzi Ancelotti, Van Basten e Gullit, più Bianchi, Mussi e Bortolazzi con lui a Parma, trovando la grandissima difesa lasciata da

Liedholm, la meno battuta del campionato precedente con 21 reti come Napoli e Samp. Sarri, invece, ha ereditato il peggior reparto arretrato tra le prime 10 dell’anno scorso, che aveva incassato 54 gol, grazie alla cocciutaggine di Benitez. Eppure con gli stessi Albiol, Koulibaly e Ghoulam, cui si sono aggiunti Hysaj e il ritorno di Reina, la difesa adesso ha trovato un nuovo equilibrio, grazie alle lezioni tattiche di Sarri che ha avuto il merito di rilanciare Jorginho e Hamsik al fianco dell’unico acquisto Allan, con la ciliegina dell’esplosione di Insigne sulla fascia. Fermo restando lo straordinario potenziale offensivo del Napoli, capace di andare in gol soltanto due volte meno della Juve l’anno scorso, la chiave per aprire la porta dello scudetto è il nuovo equilibrio difensivo. E la conferma arriva proprio da quel grande Milan di Sacchi, che aveva segnato 12 gol meno di Maradona e compagni (43 a 55), ma ne aveva subiti praticamente la metà: 14 a 27! Altri tempi, stesso segreto.

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Lettere alla Gazzetta

SARRI COME SACCHI, STESSA PARTENZA

L’ANALISIdi UMBERTO ZAPELLONIemail: [email protected]: @uzapelloni

ELLONI

IL COMMENTOdi LUCACALAMAI

TEMPISUPPLEMENTARIdi ALBERTO CERRUTIemail: [email protected]

IRUTI

MARIA SHARAPOVA Tennista

Eccomi nel post show insieme a @StellaMcCartney e @LewisHamilton @MariaSharapova

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DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

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VICEDIRETTORE VICARIOGianni Valenti

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VICEDIRETTORIPier Bergonzi

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Maurizio Costa

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Laura Cioli,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Stefano Simontacchi

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

Page 26: g Ds 06102015

26 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 Gazzetta News8 Gazzetta News 9 Le leggende del calcio - Raul9.30 The Speedgang - La banda dei motori10.30 Le leggende del calcio11 Le leggende del calcio - Gabriel Batistuta11.30 Calciatori a confronto12 Perfection - Momenti di gloria

12.30 Serie A Top 513 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO 14 Tuttocalcio14.30 Offside15 Le leggende del calcio - Prima TvLa carriera del brasiliano Ronaldo,

nominato tre volte giocatore dell’anno. 15.30 The Speedgang - La banda dei motori16.15 Tuttocalcio16.40 Offside17.35 Le leggende del calcio - George Best 18.05 Serie A - Top 518.30 Calciatori a confronto19.00 Gazzetta News19.30 Gazzetta News

SERA20 Gazzetta News20.30 Offside21 Le leggende del calcio - Ronaldinho21.30 Le leggende del calcio - Ronaldo22 Bomber - Pippo Inzaghi23 Gazzetta News - Prima Pagina. Ospite Evaristo Beccalossi24 Gazzetta News - Prima Pagina

Su GazzettaTv siete tutti in Prima Pagina1Competenza e fantasia: anche voi potete proporre il titolo. Appuntamento alle 23, Beccalossi tra gli ospiti

Franco Piantanida

C hi passerà una sosta piùserena: Allegri o Garcia?Chi ha deluso di più in

casa Inter in queste prime settegiornate di campionato: Kon-dogbia o Perisic? Fiorentinaprima solitaria, la sorpresa:Kalinic o Ilicic? Milan quattrosconfitte in nove giornate,Mihajlovic imputato: colpa deltecnico o dei giocatori? Chi sisalva: Carpi o Frosinone? Met-tiamo subito in chiaro le cose.«Prima Pagina», l’appunta-mento dalle 23 alle 24 su Gaz-zettaTv, non va in vacanza.Quindi non soffrirete astinen-za da «Questo o Quello», la ru-brica cult della notte targatacanale 59.

SOUSA Mentre il tecnico por-toghese Paulo Sousa si gode lavista dal suo attico in cima algrattacielo della Serie A su cuispira il vento del centro-sudcon Lazio e Roma alle costoledell’Inter e con il Napoli di Sar-ri che fa stropicciare gli occhi amezza Italia, il pallone rotolaverso Coverciano per il doppioimpegno dell’Italia di AntonioConte. Anzi, correggiamo il ti-

ro. La rotta è su Baku. In Azer-baigian gli azzurri voglionochiudere il discorso qualifica-zione evitando di usare il se-condo match-point, quello dimartedì 13 all’Olimpico di Ro-ma con la Norvegia. Le tramedi campionato, coppe, qualifi-cazioni europee tessono le ma-glie della squadra di «PrimaPagina» di questa settimana.Pronti a scendere in campo:Evaristo Beccalossi (216 pre-senze e 37 gol con l’Inter tra il’78 e il ’84), Giuseppe Galderisi

(il mitico «Nanu» ex-centra-vanti di Milan, Juventus, Vero-na e Padova), Fulvio Collovati(uno degli eroi del Mundial’82), Enzo Gambaro (ex-difen-sore di Milan, Napoli e Parma)e Roberto Perrone firma stori-ca de Il Corriere della Sera. Sa-ranno loro i destinatari degliassist dei giornalisti della«Gazzetta dello Sport» che sialterneranno ogni sera. Nonsolo calcio, però. «Prima Pagi-na» rispecchia il volto sportivodella giornata nelle sue infini-

«Prima Pagina» tra campionato e agenda della Nazionale. Nella foto il tecnico Paulo Sousa,45 anni ANSA

te sfumature. Notizie, appro-fondimenti, interviste, curiosi-tà e le sponde dal mondo deisocial-network incornicianol’appuntamento che sazia lavostra fame di sport.

TITOLISTI CERCASI O meglio,la raddoppia quando la primapagina della «Gazzetta delloSport» sveste l’alone di misteroe viene presentata in diretta ein esclusiva nazionale. Micamale. Quasi a sentire il profu-mo dell’inchiostro ancora cal-do di stampa. E se volete im-medesimarvi nei panni di untitolista, potete giocarvi la vo-stra occasione. 1) tramitel’hashtag #GazzaNight siete iprotagonisti assoluti di ognipuntata: i vostri titoli sulle no-stre pagine ufficiali Facebook eTwitter (@gazzettatv59) ver-ranno letti in diretta e sarannoparte integrante del braccio diferro tra i due ospiti. Forza,metteteli alle corde. 2) I mi-gliori titolisti della settimanaavranno l’opportunità di vive-re un’esperienza indimentica-bile negli studi di Gazzetta Tv.Per adesso non possiamo ag-giungere altro. Chi titolerà, ve-drà.

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Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

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27MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cosmi, la solita storiaIl Perugia è imbattibile1Il tecnico del Trapani per la quarta volta non riesce a vincereBisoli ha smarrito il gol, ma quello annullato a Della Rocca c’era

Franco CammarasanaTRAPANI

F inisce senza vincitori lapartita di Serse Cosmi,tecnico del Trapani, che

per la quarta volta nella storianon riesce a battere il Perugia,la sua squadra del cuore. Siagita a lungo in panchina per-ché il gioco della sua squadrastavolta non è fluido come vor-rebbe: troppa tensione, troppierrori banali. E così si toglie lagiacca e si matte le mani in te-

sta quando all’inizio dei duetempi il Trapani si divora le oc-casioni migliori. A complicarele cose ci pensa Bisoli. Ha l’in-fermeria affollata e alla vigiliagli viene a mancare anche Co-motto. Al suo posto piazzaAlhassan, all’esordio dall’ini-zio, che gli assicura anche velo-cità sulla fascia sinistra. Allespalle di Ardemagni confermaLanzafame, e ai lati si affida adue giovani frecce, Drolè e Za-pata. Il piano tattico è chiaro,aspettare il Trapani per riparti-re veloce, ma nemmeno da

questa parte il gol arriva: per ilPerugia sono 360’ a secco, do-po la rete di Di Carmine (inuti-le) nel recupero a Pescara allapenultima giornata.

PRIMO TEMPO Pronti-via e Co-ronado mette una palla in areaper la testa di Ciaramitaro maCitro da due passi spedisce alato. Il Perugia, così, chiudeogni spazio e spegne le idee alcentrocampo trapanese sebbe-ne Cosmi arretra Coronado perdare manforte a Scozzarella.Alla mezz’ora c’è un black- out,si spegne anche una torre-faro:squadre a rapporto dei due al-lenatori e si riprende dopo 6minuti. Scognamiglio di testasegna il gol dell’ex che peròGhersini annulla giustamenteper un blocco irregolare. Primadel riposo, al 39’, un lampo diCoronado dalla distanza che sistampa sull’incrocio dei pali.

SECONDO TEMPO Si riparte edè Ciaramitaro, su un lancio diBarillà, a graziare il Perugiaspedendo a lato da due passi.Bisoli tenta di vincere con Spi-nazzola e Di Carmine, sarebbela prima in trasferta. Nicolas sisalva con due difficili interven-ti. Ma è soprattutto una rete annullata al Perugia che fa in-furiare Bisoli: Della Rocca cal-cia due volte e infila, ma Gher-sini vede una spinta (inesisten-te) a Barillà e annulla. A temposcaduto Rizzato e Citro scalda-no le mani a Rosati. Poi Ghersi-ni manda tutti negli spogliatoi.Il Perugia deve accontentarsidi un punto (3 nelle ultime 5partite e un solo gol segnato),il Trapani si consola col sestorisultato utile consecutivo, re-sta senza sconfitte e fa salire a16 partite la sua imbattibilitàinterna.

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TRAPANI 0

PERUGIA 0TRAPANI (4-3-1-2) Nicolas 6,5; Perticone 7, Fazio 5,5, Scognamiglio 6,5, Rizzato 6; Scozzarella 5,5 (dal 19’ s.t. Eramo 5,5), Ciaramitaro 6, Barillà 6 (dal 37’ s.t. Basso s.v.); Coronado 6; Torregrossa 5,5 (dal 31’ s.t. Sparacello s.v.), Citro 5,5 . PANCHINA Fulignati, Pagliarulo, Pastore, Raffaello,Cavagna, Montalto. ALLENATORE Cosmi 6.PERUGIA (4-2-3-1) Rosati 6; Del Prete 6,5, Belmonte 6, Volta 6,5, Alhassan 6; Rizzo 6, Della Rocca 6; Drolé 6,5, Lanzafame 5,5 (dal 23’ s.t. Spinazzola 6), Zapata 5,5; Ardemagni 5,5 (dal 16’ s.t. Di Carmine 6). PANCHINA Zima, Pettinelli, Filipe, Rossi, Zebli, Boscolo Zemelo, Alunni. ALLENATORE Bisoli 6.

ARBITRO Ghersini di Genova 5.GUARDALINEE Di Francesco 6-Santoro 6.AMMONITI Volta (P), Ardemagni (P), Alhassan (P), Torregrossa (T), Eramo (T), Belmonte (P) e Rizzo (P)per gioco scorretto; Ciaramitaro (T) e Lanzafame (P) per c.n.r..NOTE paganti 3.321, incasso di 37.173,70 euro; abbonati 2.659, quota di 21.380,55 euro. Tiri in porta 3-3. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 2-1. Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 6’. Serse Cosmi, 57 anni, si dispera: era il grande ex di Trapani-Perugia IPP

IL MIGLIORE

PERTICONEDIFENSORE DEL TRAPANI

7

SABATO 10 OTTOBREVICENZA-CROTONE (ore 15)PRO VERCELLI-NOVARA (ore 20.30)DOMENICA 11 OTTOBRECAGLIARI-CESENA (ore 12.30)BARI-LANCIANO (ore 15)COMO-BRESCIA (ore 15)LIVORNO-AVELLINO (ore 15)MODENA-LATINA (ore 15)PERUGIA-ENTELLA (ore 15)SALERNITANA-TRAPANI (ore 15)SPEZIA-TERNANA (ore 15)ASCOLI-PESCARA (ore 20.30)

7ª GIORNATA

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

CAGLIARI 13 6 4 1 1 13 6CROTONE 13 6 4 1 1 12 6CESENA 13 6 4 1 1 9 3LIVORNO 12 6 4 0 2 13 7SPEZIA 11 6 3 2 1 9 6BARI 11 6 3 2 1 9 9TRAPANI 10 6 2 4 0 9 4VICENZA 10 6 2 4 0 10 6PESCARA 9 6 2 3 1 6 8SALERNITANA 8 6 2 2 2 8 11ASCOLI 7 6 2 1 3 6 6MODENA 7 6 2 1 3 4 7LANCIANO 6 6 1 3 2 4 4PERUGIA 6 6 1 3 2 3 3LATINA 6 6 1 3 2 7 8BRESCIA 6 6 1 3 2 7 9ENTELLA 6 6 2 0 4 6 10PRO VERCELLI 5 6 1 2 3 4 8COMO 5 6 1 2 3 6 11TERNANA 4 6 1 1 4 6 10AVELLINO 4 6 1 1 4 6 11NOVARA (-2) 3 6 1 2 3 3 7

CHIAVARI (Ge) (i.v.) Su quel campo, il Comunale di Chiavari, ha giocato dal 1959 al 1973, per la maggior parte delle volte da capitano del’Entella. E sullo stesso campo oggi alle 10 Ermes Nadalin, scomparso domenica a 77 anni, sarà salutato con una semplice benedizione. Lo ha chiesto la famiglia e l’Entella ha acconsentito. «Per me Nadalin capitano dell’Entella è un ricordo dell’infanzia» dice il presidente Antonio Gozzi. A conferma di quel legame tra Nadalin e il Comunale c’è un ricordo del 2006: l’ex capitano (friulano d’origine) si presentò durante i lavori di posa dell’erba sintetica e chiese ed ottenne, come ricordo, di portare a casa una zolla di quella naturale.

L’Entella ricordastorico capitanooggi allo stadio

DOPO IL PRIMO K.O.

Infortunatie nazionali:il Cagliari in emergenza

Mario FrongiaCAGLIARI

I l primo faccia a faccia alvertice con i cerotti. IlCagliari di Rastelli

aspetta il Cesena, domenicaalle 12.30, e fa i conti con leassenze dello squalificatoDi Gennaro, degli infortu-nati Giannetti e Munari edei nazionali Cragno, Mur-ru, Barreca, Cerri, Barella eKrajnc. In più, Farias e Bal-zano sono usciti malconcidalla sconfitta di Pescara. Inbreve, la corazzata della B,in vetta con Crotone e Cese-na a quota 13, deve stringe-re i denti per il secondo esa-me di maturità in otto gior-ni. E il tecnico dovrà chiede-re aiuto alla Primavera diCanzi, prima in classifica,reduce dalla vittoria conl’Inter. Ceppitelli, intanto,potrebbe essere tra i convo-cati dopo l’intervento perernia inguinale.

IL CONTRACCOLPO In dieciper un’ora e con il Pescarache non fa sconti. Rastellinon cerca alibi: «L’espulsio-ne di Di Gennaro ha condi-zionato la gara. Ma siamopartiti male e non abbiamofatto nulla di quel che ab-biamo preparato in settima-na». Umiltà, corsa e deter-minazione cercasi. «Il rossoa Davide? Il fallo non c’era,ma l’arbitro aveva fischiatoe estratto il giallo: la deci-sione andava accettata. Unagrossa ingenuità, servirà dilezione a lui e a tutti noi«. Laquestione degli assenti perle nazionali è stata rimarca-ta dal presidente Giulini:«Promuoviamo i giovani ita-liani ma siamo svantaggiaticon gli altri. La chiamata diMurru e Barreca, ad esem-pio, ci priva dei due esternidi sinistra».

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Lega ProRLa squadra protagonista

Cellini-Finotto, gol da urloE la Spal è andata in fugaNicolò Schira

A ttenti a quei due. LaSpal guarda tutti dall’al-to in basso grazie alle

prodezze del tandem Cellini-Finotto, 5 reti il primo e 4 il se-condo. In Lega Pro nessuno co-me loro. Un attacco d’alto livel-lo costruito dal presidenteMattioli e dal d.s. Vagnati chel’ultimo giorno di mercato han-no respinto una proposta dellaPistoiese per Cellini. I biancaz-zurri, con cinque vittorie con-secutive, sono imbattuti da 19giornate (con le ultime 14 dellastagione scorsa) e già in fuga(+6) nel girone B. Lo stessoche nella scorsa stagione cele-brò le imprese di altri due at-taccanti come Donnarumma eLapadula, autori di 43 reti indue nel Teramo salito in B.

GEMELLI DIVERSI Due puntemolto efficaci e con una alter-nativa che si chiama Gianmar-co Zigoni che la stagione scor-sa, con 11 reti in 19 partite, èstato capocannoniere della

Spal. Marco Cellini punta iltraguardo dei 150 gol fra i pro-fessionisti (ne mancano 15):«In carriera non mi era mai ca-pitato di partire così bene. Fradi noi c’è una sana competizio-ne. Siamo affiatati e ci aiutia-mo a vicenda». Gli fa eco Mat-tia Finotto: «Il bomber è lui, io

sono arrivato solo una volta indoppia cifra (10 con il Monzanel 2012-13, ndr). Metterei lafirma per fare come Donna-rumma e Lapadula». Una cop-pia molto affiatata: «Abitiamovicini e ci piace stare insieme.Usciamo a cena o ci ritroviamoa casa di qualcuno a guardarele partite di Champions Lea-gue, gufando la Juventus di Zi-goni e facendo casino».

IL PREMIO «Se dovessi segnarepiù di Marco – racconta Finotto– mi farò pagare una cena a ba-se di pesce. Fra l’altro quest’an-no siamo “rivali” anche con lenostre squadre del cuore: lui ètifosissimo della Fiorentina, iodell’Inter. Oltre alla classificamarcatori ci giochiamo lo scu-detto». In comune la passioneper il cinema. Cellini preferiscei film di spionaggio: «Pizza,birra e un bel film d’azione lamia serata ideale». Finottopunta sugli horror, purchè in compagnia: «Di solito mi fannopaura, ma con Bellemo, Zigo-ni, Mora, De Vitis e Cellini fini-scono in risata». Il capocan-nonniere ha la passione per lalettura: «In particolare per leautobiografie dei grandi cam-pioni dello sport. L’ultima cheho letto è Open di Andrè Agas-si. Un grande insegnamento divita e di sport».

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9Le reti segnate dalla coppia

Cellini (5)-Finotto (4) dopo le prime cinque giornate: nessuna squadra di Lega Pro ha due attaccanti così prolifici

Marco Cellini, 34 anni LAPRESSE Mattia Finotto, 22 anni LAPRESSE

LE NOTIZIE

ROMA La Procura Figc, su segnalazione Covisoc, ha deferito Ischia (quattro contestazioni: contributi, incentivi all’esodo e stipendi di maggio e giugno, più dichiarazioni non veridiche) e Savona (due: contributi e incentivi all’esodo maggio e giugno). Le due società rischiano un punto in meno per ogni contestazione.

PRO PATRIA, SOLUZIONE INTERNA (g.c.) La Pro Patria, dopo l’esonero di Oliva, è ancora senza allenatore. Il primo allenamento della settimana è stato diretto dal vice Angelo Mastropasqua: sarà lui l’allenatore fino a sabato contro il Lumezzane e, probabilmente, lo sarà anche per quella successiva di mercoledì 14 nel recupero con il Cittadella.

MERCATO Due operazioni per giocatori svincolati. Il Messina tessera Zanini (ex Cosenza), mentre all’Ischia va l’attaccante Orlando (ex Messina).

RECUPERI Domani si giocano gli ultimi tre recuperi del girone C (ore 15): ecco il programma e gli arbitri. Akragas-Monopoli: Mei di Pesaro; Catania-Cosenza: Marinelli di Tivoli; Messina-Ischia: Prontera di Bologna.

Ischia e Savona deferiti: in arrivole penalizzazioni

Serie BRIl posticipo della 6ª giornata

LA SITUAZIONEGIRONE A Bassano p. 13; Feralpi Salò 10; Pordenone, Reggiana, Pavia e Südtirol 9; Cittadella*, Padova e Giana 8; Alessandria 7; Cremonese, Lumezzane e Pro Piacenza 6; Mantova 5; Renate e AlbinoLeffe 3; Pro Patria* e Cuneo 0. (*una gara in meno). Sabato, ore 14: Lumezzane-Pro Patria; ore 15: Cuneo-Mantova e Südtirol-Feralpi Salò; ore 17.30: AlbinoLeffe-Pavia, Giana-Bassano, Pordenone-Cremonese e Pro Piacenza-Alessandria; ore 20.30: Cittadella-Padova e Reggiana-Renate.

GIRONE B Spal p. 15, Ancona 9; ; Pisa* e Carrarese* 8; Maceratese*, Siena e Rimini 7; Arezzo*, L’Aquila (-1), Lucchese, Prato, Tuttocuoio, Pistoiese e Pontedera 5; Santarcangelo* 4; Lupa R. 1; Teramo** (-6) -3; Savona*** (-6) -5. (***tre gare in meno; **due gare in meno, *una gara in meno). Domenica, ore 15: L’Aquila-Savona, Pistoiese-Lucchese e Santarcangelo-Siena; ore 17.30: Pisa-Tuttocuoio e Teramo-Lupa Roma; ore 20.30: Ancona-Maceratese, Arezzo-Carrarese, Pontedera-Rimini e Prato-Spal.GIRONE C Casertana p. 11; Fidelis Andria e Paganese 9; Benevento 8; Akragas*, Monopoli* e Melfi 7; Messina*, Ischia* e Lecce 6; Foggia e Cosenza* 5; Juve Stabia 4; Matera (-2) 3; Catanzaro, Lupa Castelli e Martina 2; Catania* (-9) 1. (*una gara in meno). Sabato, ore 14: Lupa Castelli-Paganese. Domenica, ore 14: Ischia-Melfi; ore 15: Akragas-Fidelis Andria, Catania-Catanzaro, Foggia-Lecce e Messina-Matera; ore 17.30: Benevento-Monopoli, Cosenza-Casertana e Martina-Juve Stabia.

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Domenica si corre il GP del Giappone, 15a tappa del Motomondiale sulla pista di Motegi (4.800 km), prima tappa del trittico che nei due weekend successivi comprenderà Australia (Phillip Island) e Malesia (Sepang). Questi gli orari in tv (il fuso orario con il Giappone è - 7 ore)

con diretta su Sky Sport MotoGP HD: VENERDI’ Prove libere dalle 2 di notte italiane con la Moto 3. Le due sessioni della MotoGP sono alle 2.55 e alle 7.05.SABATO Si comincia alle 2 di notte italiane con la terza sessione di libere della Moto 3; alle 2.55 la MotoGP. Le

qualifiche della Moto 3 sono alle 5.35. Alle 6.30 quarta sessione di libere MotoGP. Dalle 7.10 qualifiche MotoGP, alle 8.05 qualifiche Moto 2DOMENICA Gare: alle 4 la Moto 3 (20 giri - 96 km), alle 5.20 la Moto 2 (23 - 110,4), alle 7 la MotoGP (24 - 115,2).

CLASSIFICA MOTO GP 1. Rossi 263; 2. Lorenzo (Spa) 249; 3. Marquez (Spa) 184; 4. Iannone 172; 5. Smith (GB) 143; 6. Dovizioso 139; 7. Pedrosa (Spa) 129; 8. Petrucci 93; 9. Crutchlow (GB) 88): 10. P. Espargaro (Spa) 88; 11. A. Espargaro (Spa) 76; 12. Vinales (Spa) 74.

MOTO2 1. Zarco (Fra) 284; 2. Rabat (Spa) 206; 3. Rins (Spa) 184.MOTO 3 1. Kent (GB) 234; 2. Bastianini 179; 3. Oliveira (Por) 159; 4. Fenati 155; 5. Antonelli 136.PROSSIME GARE: 18/10 Phillip Island (Aus); 25/10 Sepang (Mal); 8/11 Valencia

MOTO

LA GUIDA

Domenica si corre la seconda edizione del GP di Russia sulla pista di Sochi (5.853 m), località sulle rive del Mar Nero, 15° e quint’ultimo appuntamento del Mondiale di F.1. Questi gli orari tv (il fuso orario con la Russia è - 1 ora):

VENERDI’ Prove libere 1 (ore 9-10.30) e prove libere 2 (13-14.30) diretta su Sky Sport F1/HD. Differita su Rai Sport2 alle 13.30 e alle 21SABATO Prove libere 3 (ore 11-12) e Qualifiche (14) diretta su Sky Sport F1/HD. Differita su Rai Sport 2 alle

15.30 (prove libere 3) e su Rai 2/HD alle 19.30 (qualifiche)DOMENICA Diretta gara ore 13 su Sky Sport F1/HD. Differita su Rai 2/HD alle 19.30CLASSIFICA PILOTI1. Hamilton (GB) 277 punti; 2. Rosberg

(Ger) 229; 3. Vettel (Ger) 218; 4. Räikkönen (Fin) 119; 5. Bottas (Fin) 111; 6. Massa (Bra) 97; 7. Ricciardo (Aus) 73; 8. Kvjat (Rus) 66; 9. Grosjean (Fra) 44; 10. Pérez (Mes) 39; 11. Hülkenberg (Ger) 38; 12. Verstappen (Ola) 32; 13. Nasr (Bra) 17; 14. Maldonado (Ven) 16;

15. Sainz (Spa) 12; 16. Alonso (Spa) 11; 17. Ericsson (Sve) 9; 18. Button (GB) 6.COSTRUTTORI1. Mercedes 506 punti; 2: Ferrari 337; 3: Williams 208; 4. Red Bull 139; 5. Force India 77; 6. Lotus 60; 7. Toro Rosso 44; 8. Sauber 26; 9. McLaren 17.

FORMULA 1

LA GUIDA

«Vale attento, la spalla è ok» 1Lorenzo rassicura i tifosi e vola a Motegi, dove ha una media punti strepitosa

La rossa con Vettel sfidaanche i tabù: mai vintoin 3 delle ultime 5 piste!1La Ferrari cerca il colpaccio in Russia e conta su Abu Dhabima dei GP che restano ha trionfato solo in Messico e Brasile

RALLY RAID Loeb, inizio in salita

Inizio sfortunato in Marocco per il 9 volte iridato rally Sebastien Loeb, nella nuova avventura dei rally raid, in vista del debutto a gennaio alla Dakar. La sua Peugeot 2008 DKR ha infatti accusato nel corso della prima tappa un problema meccanico: è arrivato al bivacco trainato con 3 ore di ritardo. In testa alla corsa ci sono le Toyota di Yazeed Al-Rajhi e Vladimir Vasilyev. Terzo Nasser Al Attiyah (Mini X-raid), quarto Sainz (Peugeot). Nel gara moto comanda Joan Barreda (Honda) seguito da Toby Price (KTM) e Helder Rodriguez (Yamaha).

MONDIALE ENDURO Remes e TM iridati

(d.a.) Il finlandese Eero Remes ha conquistato domenica nel GP di Francia il titolo mondiale enduro della classe E1. Remes ha così riportato alla vittoria la casa pesarese TM, che aveva conquistato l’ultimo iride nel 1998 con Roman Michalik. Salvini (Honda) vince in E2.

TACCUINO

Sebastian Vettel, 28 anni, fa festa sul podio di Singapore con Modesto Menabue, dopo la terza vittoria 2015EPA

Giovanni Cortinovis

L a Ferrari alla Campagna di Russia: il 25 set-tembre è stato inaugurato il secondo con-cessionario moscovita del Cavallino, con

una sfilata di supercar vicino alCremlino. Questo fine settima-na, invece, le rosse di Seba-stian Vettel e Kimi Raikkonencercheranno di cogliere il pri-mo successo Ferrari in Russiain Formula 1.

A UN MINUTO Un’impresa nonfacile, considerando che nel-l’unica edizione disputata sul circuito di Sochi, un anno fa, le Ferrari faticaro-no non poco: 8° e 9° tempo in qualifica, sesta enona posizione in gara, con Fernando Alonso di-stanziato di un minuto da Lewis Hamilton. Almomento, quindi, il GP Russia è uno dei 9 in cuila Ferrari non ha mai vinto: gli fanno compagniagare perse nella notte dei tempi, come il GP Pe-

scara 1957 e il GP Marocco 1958, inseriti unatantum nel Mondiale. Nel primo, disputato suun tracciato di 25,7 km, l’unica Ferrari presente(Luigi Musso al volante) fu costretta allo stopper una perdita d’olio. In Nord Africa, invece, ilCavallino ottenne la pole con Mike Hawthorn

che poi giunse 2°, precedendoil compagno Phil Hill.

YAS SEBASTIAN La Ferrari èrimasta a secco anche nei 3 GPdi India (2011-2013), nei 2 GPdel Pacifico corsi ad Aida(Giappone, 1994 e ‘95) e nei 2GP di Lussemburgo (1997-’98)al Nürburgring (Germania).Ma soprattutto non è ancora

riuscita a imporsi ad Abu Dhabi, dove in 6 edi-zioni ha raccolto solo 2 podi: gli amari secondiposti di Alonso del 2011 e 2012. L’inversione dirotta è attesa con Vettel, che a Yas Marina è sem-pre andato fortissimo: 3 vittorie (2009, ‘10 e‘13), 2 pole e 4 prime file, più le rimonte del2012 dall’ultimo posto in griglia al 3° all’arrivo e

dell’anno scorso dal 18° all’8°. Nessuna possibi-lità di riscatto ai GP Las Vegas (1981-1982) e alla500 Miglia di Indianapolis, a cui la Ferrari parte-cipò con le 375S negli Anni 50.

TEXAS Sono invece 7 i successi Ferrari al GPUsa, ma ancora nessuno da quando ha luogo adAustin: nelle 3 edizioni disputate le Rosse han-no patito fin dalle qualifiche, non riuscendo maia qualificarsi nelle prime due file. In gara, poi,l’unico squillo è stato il 3° posto di Alonso del2012. Ad Austin la Formula 1 sbarcherà dopo laRussia e precederà il GP Messico sul rinnovatocircuito intitolato ai fratelli Rodriguez (Pedro eRicardo, entrambi morti in pista), dove la rossavinse nel 1970 (Jacky Ickx) e 1990 (Alain Prost).In definitiva, quindi, 3 dei 5 circuiti che ospite-ranno le gare restanti della stagione non hannomai celebrato un successo Ferrari. Fa eccezioneInterlagos, dove però l’ultima vittoria è datata2008, e pure quella gioia fu monca, perché conun sorpasso alle ultime curve su Timo Glock,Lewis Hamilton tolse il titolo a Felipe Massa.

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RL’ultimo successo a Interlagosè stato nel 2008quando Massa perse il titolo

Karel Abraham non ce la fa e salterà il GP del Giappone per le conseguenze dell’infortunio nelle prove libere di Barcellona, che già lo aveva tenuto fuori in Olanda, Germania e Usa. Dopo il ritorno a Brno, il ceco non ha però risolto i suoi problemi fisici e non si sa neppure se rientrerà la prossima settimana in Australia. Sulla sua Honda correrà così il giapponese Kousuke Akiyoshi, che aveva già sostituito in passato Hiroshi Aoyama, finendo 12° a Motegi nel 2011. In pista altre due wild card locali: Takumi Takahashi (Honda) e Katsuyuki Nakasuga (Yamaha.)

Abraham k.o.al suo postocorre Akiyoshi

Karel Abraham, 25 anni EPA

JORGE LORENZO IL MESSAGGIO SU TWITTER

«LA SPALLA È OK, IN GIAPPONE

CORRERÒ SENZA GROSSI PROBLEMI»

Jorge Lorenzo, 28 anni e Valentino Rossi, 36,si sorridono: a 4 GP dal termine Vale ha 14 punti di vantaggio ITALPRESS

Mario Salvini

L ungo la via del Giappone,Jorge Lorenzo manda unmessaggio: anche con

una pinna dolorante lo squaloè pericoloso come sempre, oforse anche più, come si addicea tutti i predatori feriti. Fuor dimetafora, perché ovviamentelo spagnolo ha usato altre e piùmisurate parole: la rassicura-zione ai suoi tifosi, e l’avverti-mento a quelli di Valentino,l’ha spedita via Twitter durantelo scalo, sulla rotta da Barcello-na a Tokyo. «Siamo già a Dubaie ci stiamo imbarcando per Na-rita. Per tutti quelli che chiedo-no: la spalla è ok, a Motegi cor-rerò senza grossi problemi», hacinguettato Lorenzo in inglese.

TESTA E TESTA Come a dire dinon esser troppo spaventati, odi farsi illusioni, a seconda dichi ascolta. Anche se poi finoalle prove di venerdì sarannosolo ipotesi e illazioni. Sarà lìche si vedrà se la caduta di sa-bato con la mini bike e la con-tusione alla spalla, all’articola-zione acromion-clavicolare,avranno davvero ripercussionisul suo rendimento. Se cioè ildolore sarà tale da condiziona-re la gara di Lorenzo. O se inve-ce, come probabile, sarà l’ini-zio dello scontro finale, con quei 14 punti che lo spagnolodeve recuperare al pesarese.Un duello in tre atti in altret-

tanti fine settimana consecuti-vi, tra Giappone, Australia eMalesia, prima della conclu-sione dell’8 novembre a Valen-cia. Magari anche per unoscontro vero, come auspicatoda tanti, a cominciare dal Ma-go-G, Silvano Galbusera, capo-tecnico di Valentino. «Spero cisia un corpo a corpo, finora èmancato. E in quel caso vedia-

mo cosa succede», aveva dettovagamente minaccioso all’in-domani di Aragon». Esatto,perché fin qui Lorenzo quandoha vinto lo ha fatto andandovia imperioso e solitario. Sa-rebbe invece bello veder sinte-tizzato sul filo delle carenequel che dicono la classifica e ipiazzamenti dell’uno e dell’al-tro pilota Yamaha.

CHE MEDIA JORGE Cioè, sa-rebbe straordinario rivederequel che accadde proprio a Mo-tegi 5 anni fa, forse il più avvin-cente scontro tra Valentino eJorge, che ai tempi si amavanomolto meno di adesso. In ballonon c’era nemmeno il primoposto, ma il terzo (davanti Sto-ner e Dovizioso). Tra i due unnumero imprecisato di sorpas-si e controsorpassi, diversi con-tatti, e alla fine anche le prote-ste di Lorenzo, battuto, giù dalpodio, ma non più triste di tan-to, visto che la settimana suc-cessiva in Malesia si sarebbepreso il primo titolo in Moto-GP, mentre Vale l’anno doposarebbe passato in Ducati. E fuquella anche l’ultima volta cheValentino è arrivato davanti aLorenzo a Motegi. Non per nul-la indicato, anche da Lin Jar-vis, managing directorYamaha, come circuito favore-vole allo spagnolo. La mediapunti di Jorge sul tracciatogiapponese del resto parlachiaro: 20,1 punti in 7 presen-ze, con 3 successi, 2 gli ultimidue anni. Roba forte. Valenti-no ha un molto più prosaico12,6 di media, visto che in 11presenze deve mettere in contodue ritiri (2005 e 2011 e il 13°posto del 2007). Poi verrannoPhillip Island e Sepang, favore-voli a lui, ma domenica, quan-to più la spalla di Lorenzo saràa posto, tanto più per Vale ci sa-rà da soffrire.

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MotoriRDue Mondiali allo sprint

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30 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TANTI GIOVANIC’È JEREBKO, EX BIELLA

1. Isaiah Thomas, guardia, 26 anni, 2. Avery Bradley, guardia, 24. 3. Jared Sullinger, ala, 23. 4. Marcus Smart, guardia, 21. 5. Amir Johnson, centro, 28. 6. Kelly Olynyk, ala, 24. 7. Jae Crowder, ala, 25. 8. Jonas Jerebko, ala, 28. 9. Evan Turner, guardia, 26. 10. Tyler Zeller, centro, 25. Il roster è completato da David Lee, ala, 32, James Young, guardia, 20, Perry Jones, ala, 24, e dalle tre matricole Terry Rozier (guardia, 21), RJ Hunter (guardia, 21), Jordan Mickey (ala, 21). In gruppo per il viaggio in Europa anche Coty Clarke, Levi Randolph e Corey Walden

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LA NOVITÀ

Lee, la chioccia biancoverde sfida l’amico Jenkins1Campione con i Warriors, il veterano ha assunto il ruolo di leader: «Charles era con me a Golden State, è un ragazzo d’oro»

Milano tienea battesimoi nuovi Celtics del genio Stevens

ORE 20.30 AL FORUMEA7 Milano-Boston Celtics si gioca alle 20.30 al Forum di Assago (diretta Sky Sport 1). L’Olimpia è 0-5 contro squadre Nba, mai sconfitte da una italiana. Precedenti Questi i 5 precedenti di Milano contro i pro’: 5/9/84 Olimpia-New Jersey Nets 80-127; 7/9/84 Olimpia-Phoenix Suns 93-118; 23/10/87 Milwaukee Bucks-Olimpia 123-111; 3/8/10 0limpia-New York Knicks 113-125; 7/10/12 Olimpia-Boston Celtics 75-105. Da ricordare che lo scorso anno Jamel McLean, lungo di Milano, segnò il canestro dell’incredibile vittoria dell’Alba Berlino sui San Antonio Spurs. I Celtics chiuderanno la tournée europea a Madrid giovedì contro il Real. Milano partirà invece mercoledì per Trento, dove giovedì sera farà il suo debutto in campionato nel posticipo della 1a giornata.

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BasketRNba Global Games

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Massimo OrianiMILANO

S ta diventando una piacevole abitudine.L’Italia e i Boston Celtics. La prima punta-ta a Roma, nell’ottobre 2007, quella che

divenne la testata d’angolo dei Big Three, PaulPierce, Kevin Garnett e Ray Allen, che nove me-si più tardi avrebbero alzato al cielo il LarryO’Brien Trophy. Allora sfidarono i TorontoRaptors di un acerbo Andrea Bargnani. Il bis,che stasera diventerà tris – stessa spiaggia,stesso mare – nel 2012, al Forum contro l’Olim-pia. Ma quelli che sfideranno la povera EA7, ediciamo povera perché è all’ultima tappa di uno sfiancante viaggio che l’ha portata da Chi-cago a New York, prima di atterrare ieri matti-na a Malpensa, non sono più quei Celtics.

VOLTO Allora, coach Brad Stevens, che squadravedranno questa sera i tifosi italiani che riem-piranno il Forum? «Siamo insieme da dieci giorni – risponde con un sorriso il tecnico vice-campione Ncaa con la piccola Butler nel 2011 –quindi è più facile che me lo possano spiegareloro dopo averci visto all’opera... Diciamo chesiamo un gruppo che sta bene insieme, a cuipiace lottare su ogni pallone, ma che deve cre-

scere in molte cose. Non siamo neppure lonta-namente vicini a dove vorremmo essere per po-ter giocare a un buon livello in stagione regola-re». Senza le stelle del passato, la rifondazionebiancoverde passa dalle mani del play MarcusSmart, al 2° anno da pro’, da quelle del talen-tuoso Isaiah Thomas, la guardia realizzatriceche mancava a Boston arrivata da Phoenix astagione in corso, e da quelle di Jared Sullin-ger, ex compagno di squadra di Amedeo DellaValle a Ohio State, capace di grandi cose se rie-sce a star lontano dal carrello dei dolci.

PIANO I Celtics sono al terzo anno di unpiano di sei, iniziato quando ingaggiaronoStevens nell’estate 2013 per sostituire DocRivers, «fuggito» ai Clippers. Iplayoff dello scorso aprile sono statiuna piacevole sorpresa. Ora l’obiet-tivo non può che spostarsi versol’alto. «Non faccio discorsi di classi-fica, capisco che sia naturale guar-dare alle vittorie e alle sconfitte –prosegue Stevens – dopotutto la Nbaè un business che si basa su quello.Ma a me interessa crescere sia a li-vello individuale che come squa-dra, migliorare partita dopo parti-ta. Quel che conta non sono i ri-

sultato ma la preparazione per arrivarci». Ste-vens è uno scienziato dei canestri, davanti haun futuro che lo potrebbe portare a raccoglierei frutti di quel lavoro la cui etica è la base dellasua filosofia. E la gente a Boston lo ha capito.Non ha fretta, ha sposato senza riserve il pro-getto biancoverde.

ALE Stevens è curioso di vedere come andrà ildebutto stagionale contro Milano: «Mi sonofatto un’idea abbastanza precisa delle cose su

cui dobbiamo lavorare. Davanti abbiamo unasquadra che è più avanti di noi nella prepara-zione, con veterani, che gioca molto bene.Sono un fan del loro coaching staff». Inevita-bile la domanda su Ale Gentile, che un doma-

ni potrebbe trovarsi come avversario alGarden. «E’ un grande giocatore –chiude il 38enne tecnico di Indianapo-lis – L’ho visto in azione anche all’Eu-ropeo, ha un grande feeling per il gio-co, la sua stazza e l’abilità di tiraredal palleggio, di creare separazione

dall’avversario, di portare in post up ri-vali meno grossi di lui, sono tutte coseche gli permettono di ricoprire più ruo-li». Stasera assaggerà la Nba. Contro lanobiltà della lega.

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1Senza le stelle del passato, Boston si affida a un gruppo di talento ma conpoca esperienza. Il tecnico: «Gentile? Mi piace molto, un gran giocatore»

Marcus Smart,21 anni, guardia

uscita daOklahoma State,

7.8 punti e 3.1assist di media

nel suo anno darookie AFP

David Lee, ala di 32 anni, primo anno ai Celtics, si allena al Forum AFP

MILANO

G li farà da chioccia. In ungruppo fatto di tantissi-mi giovani, proiettato al

futuro, David Lee, 32 anni, è ilveterano. Ma non è solo unaquestione di età, la cosa chepiù lo contraddistingue è laleadership, rafforzata dall’es-sere l’unico in una squadra chedi titoli ne ha vinti 17, più dichiunque altro, ad indossare

un anello di campione Nba,quello conquistato a giugnocon i Golden State Warriors.«Col passare degli anni ho as-sunto maggiormente un ruolodi leader – spiega l’ex newyor-chese – L’importante è capirecome approcciarsi a ciascunogiocatore. Ci sono quelli a cuipuoi urlare in faccia in allena-mento e quelli invece che deviprendere da parte individual-mente. E poi non basta parlare,devi essere d’esempio con la

tua etica del lavoro quotidia-no». Parla da vecchio saggio, a32 anni in fondo lo è in unosport sempre più votato all’at-letismo.

STREGATO Anche lui, cometutti quelli che indossano la ca-sacca biancoverde, è rimastostregato da coach Stevens: «E’un ottimo allenatore – dice Lee– Mi ricorda molto Steve Kerr(suo tecnico ai Warriors, ndr.)ha un grande feeling con lapartita, sa come si deve giocarenel modo giusto in entrambi ilati del campo, ed è un maestrodi pallacanestro, non si limitaad allenare, insegna il giocodel basket. E per una squadragiovane come questa è perfet-

to». Il debutto di David con Bo-ston avverrà stasera contro Mi-lano. «Conosco bene RobbieHummel, per averci giocatocontro in Nba – racconta l’alapivot – ma soprattutto CharlesJenkins che è stato mio compa-gno a Golden State, un ragazzod’oro. Poi non voglio avventu-rarmi nella pronuncia dei gio-catori italiani, sono certo chestorpierei qualche nome. Maabbiamo studiato il piano par-tita e so che ci sono, oltre ai na-zionali italiani, grossi nomi delbasket europeo. Sicuramentenon li sottovaluteremo».

COMO Come tutti gli americaniche si rispettino, i Celtics han-no passato la giornata di do-

menica sul Lago di Como: «Eranella mia “bucket list” (la listadelle cose da fare prima di mo-rire, ndr.), è stato favoloso –chiude Lee – Poi siamo stati aSan Siro. Non è andata propriocome speravano i tifosi del Mi-lan... Ma a me è piaciuto unsacco, l’atmosfera era davverounica, la passione dei tifosi im-pareggiabile. Stasera il primopasso dell’avventura coi Celti-cs. Che potrebbe anche durarepiù di un anno (ovvero quantol’attuale contratto). Ma Bostonè ancora un «work in pro-gress», del futur non v’è certez-za. A parte quella di avere fattoun bel colpo ad ingaggiare Lee.

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31MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ItalReggio in carrozzacon Aradorida applausi1Torino si consola solo con la festa Menetti: «Ottimi i primi due quarti»

ROMA È stato presentato nella sede della Fip il nuovo tecnico dell’Italdonne Andrea Capobianco che ha preso il posto di Roberto Ricchini. «Sono emozionato e orgoglioso di poter ricoprire questo nuovo incarico - ha dichiarato alla presenza del c.t. maschile Simone Pianigiani - sono stato accolto con grande entusiasmo da tutto l’ambiente. Ringrazio Petrucci e Pianigiani per avermi messo a disposizione uno staff di livello: ho al mio fianco persone che come me vogliono far bene; con Giovanni Lucchesi e Antonio Bocchino abbiamo già stilato un programma di lavoro. Sono stato a Napoli per l’Opening Day del campionato femminile, ho parlato con tante giocatrici, a partire dal capitano della Nazionale Raffaella Masciadri: tutte hanno mostrato grande entusiasmo. Quella della Nazionale è la maglia più bella del mondo». E sulla Nazionale ha trovato terreno fertile il numero uno della Fip Gianni Petrucci. «Chi ama il basket deve aspirare a vivere l’emozione più bella, quella di vestire la maglia azzurra. Chi non ambisce alla Nazionale, non giochi a pallacanestro», le sue parole dirette a quelle azzurre (poche, in verità) che vedono la convocazione quasi cone un fastidio.

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DONNE

Capobianco guida l’Italia«Che bello»

Reggio Emilia sarà protagonista anche oggi a Milano alla mostra «Immaginia canestro» sugli ultimi 25 anni della Nba, organizzata dalla Gazzetta dello Sport (curatore Massimiliano Finazzer Flori). Dalle 14.15 per circa un’ora saranno ospiti al District Samsung di viale della Liberazione 9 Amedeo Della Valle e Ojars Silins che porteranno con loro la SuperCoppa vinta a Torino. Un’occasione per tutti gliappassionati per farsi firmare autografi, scattare foto e salutare i giocatori. La mostra ha ingresso gratuito ed è aperta dalle 14 alle 21.

LA MOSTRA DIGITALE

Della Vallee Silins in visita con la Coppa

BRAVI&CATTIVI di MARIO CANFORA

RICCARDO CERVIAVELLINORiccardone Cervi ha solo 24 anni.Con i suoi 214 cm potrebbe diventare il centro titolare dell’Italia per svariati anni. Pianigiani gli ha preferito Cusin, lui nell’esordio con Avellino ha raccolto applausi,dimostrando di essere un vero... lupo. Con tanti saluti a Milano.

7

PUNTI 13RIMBALZI 10MINUTI 27

BRADY HESLIPCANTÙ La Vitasnella lo ha preso per farecanestro. Ma domenica forse pensava ad altro, perché tutto è sembrato meno che un tiratore. In D-League segnava 24,5 punti, in Bosnia 23,7. In Italiaha cominciato con 0/1 da due, 1/6 da tre, 3 punti totali. Hey, Heslip, svegliati!

4

TIRI 7DA TRE 1/6MINUTI 34

ALEX KIRKPISTOIAAltro lungagnone della A: è alto 2.13 ed ha una stazza notevole. Quanto basta permettere paura agli avversari. Ma non crediate che si fermi nei pressi dell’anello. L’omone dalla barba rossiccia esce fuori e tira da tre che è un piacere: 4/5, 20 punti e Brindisiè... arrossita.

7,5

PUNTI 20RIMBALZI 10STOPPATE 5

VARESEPer Paolo Moretti «panico da esordio», giusto per usare le sue parole. 51 (sì, 51...) i punti segnati dalla sua squadra che è andata k.o. contro Caserta.Il risultato? Clima già bello caldo con fischi (Thompson 0/7 da tre) a valanga,americani in discussionee voci di tagli.

4,5

PUNTI 51TIRI DA 2 17/45TIRI DA 3 2/21

CASERTASandro Dell’Agnello è stato onesto: «In questo momento non siamo in grado di fare più di questi punti». Ossia 58, comunque utili per passare a Varese. Ma lui può sorridere: lo scorso, Caserta vinse la prima gara l’11 gennaio, contro Pesaro allenata proprio da Dell’Agnello...

6

PUNTI 58RIMBALZI 53VALUTAZ. 46

BRINDISIA Pistoia Brindisi aveva sempre vinto, invece stavolta è arrivato lo stop. Piero Bucchiha detto che è «mancata freddezza e personalità». Sta a lui e alla sua esperienza, ora, far cambiare subito marciaa una squadrache restaal momento indecifrabile.

5

PALLE PERSE 19RECUPERATE 6VALUTAZ. 67

JOE ALEXANDERALA SASSARI 28 ANNI

Il jolly di Sassari

PUNTI 21 VALUTAZIONE 27RIMBALZI 10

7,5

È l’ottava scelta assoluta del Draft 2008: ma nei suoi due anni a Milwaukee fu solo ricordato dai media americani come uno dei più grandi fiaschi della storia dei Draft. Ha finora fatto il globetrotter, complice un infortunio grave alla tibia nel 2011. Un anno fa, al Maccabi Tel Aviv, è rinato. Deludente in Supercoppa, domenica è stato l’mvp di Sassari grazie alla sua produttività offensiva e difensiva, da vero jolly.

LA GUIDALa prima giornata della Serie A si chiuderà giovedì sera con il posticipo delle ore 20. 45 tra la Dolomiti Energia Trento e l’EA7 Milano. Classifica: Reggio Emilia, Caserta, Capo d’Orlando, Pistoia, Sassari, Bologna, Avellino 2; Milano*, Trento*, Pesaro, Venezia, Cremona, Brindisi, Cantù, Varese, Torino 0 (*una gara in meno).Così la 2a giornata (domenica, ore 18.15): Brindisi-Bologna (ore 12); Pesaro-Pistoia; Cremona-Trento; Reggio Emilia-Avellino; Venezia-Capo d’Orlando; Milano-Varese (20.45); Cantù-Sassari (lunedì 13/10, ore 20.45).

GALLOWAY (m.ro.) A Varese il nome più a rischio è quello di Galloway. In queste ore si cerca una combo-guard. In mattinata è in programma un summit per decidere ilda farsi. Tra i nomi nel mirino quello del 34enne americano Julius Jenkins, veterano del campionato tedesco, e di Sundiata Gaines, ex Avellino, che il g.m. Arrigoni conosce bene per i trascorsi canturini.

TORINO 5

ROBINSON 5,5 A strappi, come sempre. E la difesa continua a non essere il suo forte. Dà segnalinel secondo tempo, seppur con qualche forzatura da 3 (1/4)DAWKINS 4,5 Deve ancora capire dov’è finito. In D-League tirava col 40% da tre: finisce la serata con un solo tiro tentato. E su Aradori è un pianto.MILLER 5,5 Spesso sparacchia (1/6 da tre), ma almeno ci prova. Va in tilt quando Reggio alza la qualità.MANCINELLI 7 (IL MIGLIORE) Sigla 6 punti filati che tengono a galla Torino nel 2° quarto. Uno dei pochi che riesce ad attaccare il ferro. In difesa come in attacco ha dimostra che in Serie A ci può ancora stare alla grande.EBI 6 Energia da vendere, ma due falli troppo presto. Nella ripresa alza il livello. Fa e disfa: 5 recuperi e 5 perse.IVANOV 5,5 Una tripla e gioco da quattro atipico, ma alla Manital servirebbe anche un po’ di sugo sotto canestro. Mette punti a giochi fatti.GIACHETTI 5 Duro il ritorno in A. È nel quintetto che affonda.ROSSELLI 5 Prova a fare lo stopper su Aradori. Non ci riesce. ALL. BECHI 5,5 Contro chi ha del caviale c’è poco da fare. Ma qualcosa di più creativo in difesa poteva proporre.

MANCINELLI UNICOA NON MOLLAREPER DELLA VALLETRIPLE D’AUTORE

REGGIO E. 7,5

GENTILE 5,5 In attacco non si esprime, dietro sì (3 recuperi), così Menetti decide di non spremerlo. KAUKENAS 7 I 5 anni in più non si sentono: si mangia Robinson e infila canestri di alta classe.ARADORI 8 (IL MIGLIORE) Lezione di tecnica di tiro che manda in tilt sia Miller e Rosselli. Quelli che lo dovrebbero fermare.POLONARA 7 Vivace in attacco e il solito lavoro a rimbalzo. Soffre Mancinelli.LAVRINOVIC 7 Avvio soft, soffre la fisicità di Ebi, poi quando il nigeriano va a sedere Darjus fa esplodere tutta la sua classe, contribuendo al +19.DELLA VALLE 7 Veste i panni del sesto uomo con grande naturalezza, incidendo quando serve, ovvero nel +10 che dà il primo strappo. Nella ripresa triple da attaccante di razza.DE NICOLAO 6,5 Soldatino ordinato, è nei cinque con cui Reggio scappa via.PECHACEK 6 Solo 4 minuti in cui non fa scendere l’intensità della squadra. VEREMEENKO 6,5 Sempre più sicuro nel ruolo di vice Lavrinovic.SILINS 5 Sparacchia da tre (0/3). Fiacco. Così finisce al margine delle rotazioni.ALL. MENETTI 7 Bilancia i minutaggi tenendo tutti sulla corda. Da chef consumato non sbaglia un ingrediente.

LE PAGELLEdi V.D.S.

Pietro Aradori, 26 anni, è stato il miglior realizzatore con 20 punti CIAM-CAST

Vincenzo Di SchiaviINVIATO A TORINO

P resto l’allievo supererà ilmaestro. L’ItalReggioEmilia regala a Menetti la

vittoria numero 80 in Serie A,tante quante il suo mentore Da-do Lombardi, il più vincente nel-la storia del club emiliano. Sto-ria che verrà riscritta a breve vi-sto l’andazzo della banda-Max,che del Dadone fu vice agli albo-ri della carriera, la squadra piùin forma del campionato, capa-ce di eseguire con naturalezzaun basket ragionato nonostantei quattro nuovi innesti. Va comeun treno la Grissin Bon sgreto-lando tutto e tutti: «Sono orgo-glioso – dice Menetti – di averraggiunto Lombardi a cui sonoemotivamente legato perché èstato il mio primo maestro. Sod-disfazione doppia poi perchéanch’io vengo dalla cantera diReggio». A Torino rimane, perora, l’incanto di aver ritrovato la

Serie A dopo 22 anni, un lunedìdi ottobre in un PalaRuffini lacui curva evoca, con lungo stri-scione, uno dei propri profeti,Dido Guerrieri, il cui ricordo simescola ai volti dei vip (il sinda-co Piero Fassino, Cristina Chia-botto, Ciro Ferrara e Fabio Gros-so) e di tanti giovani tifosi cheindossano maglie con la scrittaAuxilium, riecheggiando così ilsimbolo che fu. Sensazioni unpo’ vintage, certo, ma che ti fan-no sentire quanto possa esseregratificante appartenere allapiccola grande tribù del basket.Serata che trasuda emozioni,per farla breve. Ed è per questoche l’aver ritrovato una piazzacome Torino è immensamentepiù importante di quanto abbiadetto per ora il campo, sottoline-ando l’abnorme lavoro che at-tende Luca Bechi, il cui contrat-to è stato esteso fino al 2017.

QUALITÀ La Manital è una crea-tura che gattona ancora e nonriesce a reggersi sulle propriegambe. Troppo leggera sotto ca-nestro con Ebi e Fantoni, ai qualinon fa difetto solo la volontà.Ivanov è appena arrivato ma do-vrebbe sporcarsi di più le maniperché la mattanza iniziale arimbalzo (8-3) concede a Reg-gio tanti secondi tiri che, primao poi, entrano. Ed è il primostrappo (+10 al 15-25) chespinge gli emiliani ad accelerareed ecco il secondo grande pro-blema dell’Auxilium: quando illivello si alza, solo Mancinelliregge l’urto, mentre Menettipuò mischiare i quintetti a pia-cere senza mai scendere di qua-lità. Bechi non ha un accoppia-mento efficace contro uno stre-

pitoso Aradori, Della Valle e Po-lonara ormai sono certezze e,quando si sveglia pure Lavrino-vic dopo un avvio zoppicante, laGrissin Bon stampa un +19 al 19’ che chiude troppo presto iconti. «Bene la festa – dice Bechi–, ma ora ci mettiamo sotto per-ché Reggio ci ha spiegato cosasia la Serie A. Mi pare doverosonon salvare niente. Serve un’at-titudine diversa, molto più ope-raia. Ripeto: la festa è finita.Adesso se vogliamo salvarcidobbiamo sputare sangue». Me-netti ovviamente gongola: «Ot-timi i primi due quarti, medio-cre l’approccio difensivo nel ter-zo, ma tutto sommato una buo-na partita. L’aspetto piùimportante rimane però l’averrecuperato una piazza come To-rino. Complimenti alla societàper il grande clima respirato».Vero. Non ci sarà sempre Reggiosulla strada della Manital. E co-me recita la sciarpa celebrativa:«Auxisback».

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104La valutazione di Reggio

Emilia che ha avuto uno straordinario 50% da tre punti (14/28), oltre a 21/32 da due punti, ossia il 65,6%

TORINO 72

REGGIO E. 96

(15-20, 28-44; 54-69)

MANITAL TORINO: Robinson 10 (2/5, 1/4), Miller 9 (2/3, 1/6), Dawkins 2 (2/3, 0/1), Mancinelli 16 (5/9, 2/2), Ebi 18 (8/10, 0/1); Ivanov 10 (2/4, 1/1), Giachetti 5 (2/2), Fantoni (0/1) Rosselli 2 (0/1). N.e.: Mascolo. All.: Bechi.GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Gentile 2 (0/1 da tre), Kaukenas 15 (2/3, 3/4), Aradori 20 (5/8, 3/4), Polonara 19 (5/5, 3/5), Lavrinovic 11 (4/6, 1/3); Della Valle 17 (1/2, 4/6), De Nicolao (0/1, 0/2), Pechacek 4 (1/1), Veremeenko 8 (3/5), Silins (0/1, 0/3). All.: Menetti.

ARBITRI: Sahin, Bettini, Attard.NOTE - T.l. Tor 13/20, RE 12/14. Rimb.: Tor 22 (Robinson, Ebi 5), RE 23 (Polonara 6). Ass.: Tor 10 (Mancinelli, Rosselli, Dawkins 2), RE 14 (Aradori, Polonara 3). Antisp.: Aradori 26’25” (43-58). Usc. 5f.: . Progr.: 5’ 7-9, 15’ 22-32, 25’ 41-53, 35’ 61-81. Max vantaggio: 2 (2-0), 24 (72-96).

BasketRSerie A: il posticipo della 1a giornata

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32 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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33MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Valerio PiccioniROMA

N iente sconto per AlexSchwazer. Che perònon ne fa un dramma:

«Non mi aspettavo nulla. La si-tuazione resta quella di pri-ma: Fidal permettendo, si de-ciderà tutto in Coppa del Mon-do». Cioè a Cheboksary, inRussia, il 7 maggio, appena ot-to giorni dopo la fine dellasqualifica, quando l’olimpio-nico di Pechino 2008 affronte-rà la 50 chilometri in una sor-ta di Trials della marcia italia-na con in palio l’Olimpiade diRio. Il Tribunale NazionaleAntidoping si è fermato sul ca-rattere vincolante del consen-so della Iaaf e della Wada allariduzione. In pratica, mentrela federazione internazionaleha detto no, l’agenzia mondia-le antidoping non si è pronun-ciata. E questa combinazioneha portato la seconda sezionedel Tribunale Nazionale Anti-doping presieduta da LuigiFumagalli a non entrare nelmerito. «Anche se ci sono statiapprezzamenti sul progetto incui è coinvolto Schwazer per ilritorno alle gare», ha precisatol’avvocato Gerhard Brandsta-etter, che pareva molto più de-luso del suo assistito.

IAAF DECISIVA In effetti lenorme sportive antidopingsembrano contraddirsi nellostesso codice. Da una parte,all’articolo 4.6.1,2, si parla inmaniera chiara: la riduzionepuò avvenire «soltanto con ilconsenso della Wada e dellafederazione internazionale

competente». Cioè: o sonod’accordo loro o non se ne fanulla. Nell’articolo 11.2, inve-ce, si fa riferimento comunquealla «trattazione e alla decisio-ne» da parte del Tribunale,sembrerebbe quindi a una suapossibilità di avere l’ultimaparola. La sostanza delle coseperò è che a spostare la partitain modo decisivo è stata laIaaf.

RUOLO FISCHETTO E a questoSchwazer dedica l’unica notapolemica della sua reazione,facendo riferimento al ruolo del medico Giuseppe Fischet-

to. «Non mi aspettavo nienteda una federazione che non vacontro il suo responsabile an-tidoping». Fischetto, insiemecon l’altro medico federale deitempi del doping all’epo del marciatore, Pierluigi Fiorella,era stato tirato in ballo daSchwazer nel suo ultimo in-terrogatorio nell’ambito del-l’inchiesta penale. La Procuraantidoping del Coni aveva pe-rò archiviato le sue accuse, ne-gando quindi lo sconto, ma di-chiarando anche che non si sa-rebbe opposta a un’eventualerichiesta di riduzione di tremesi chiesta da Wada e Iaaf.

Richiesta che non c’è stata.

LA GAMBA C’È’ «A questo pun-to, sceglieremo il piano A», di-ce ancora Schwazer. Nienterientro soft, con una 20 chilo-metri in aprile: tutto e subito,nel senso di un ritorno alle ga-re in cui il marciatore si gio-cherà Rio in un colpo solo, al-meno per quanto riguarda la50 chilometri. Nel caso di falli-mento, serve un piazzamentofra i primi otto e naturalmentearrivare fra i primi tre italiani,un possibile paracadute siaprirebbe solo per la 20 chilo-metri, nella gara internazio-nale del 27 maggio a La Coru-na. Un’eventualità che Schwa-

zer per la verità non sembracalcolare troppo. «Sono sere-no, la gamba c’è», ripetel’olimpionico altoatesino. E ri-tiene possibile, anzi probabileche a questo punto, visto ilrientro ancora lontano deltempo, possano esserci altritest sul modello di quelli di Ta-gliacozzo e di domenica nelquartiere Sacco Pastore, nellaRoma in cui vive. Ma che perun breve periodo non lo vedràin giro per le sue strade: il tec-nico Sandro Donati gli ha con-cesso qualche giorno di ripo-so.

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Il NO AL MARCIATORE La seconda sessione del Tribunale Nazionale Antidoping ha respinto la richiesta di «sconto» del marciatore Alex Schwazer dopo la sua positività in occasione dei Giochi di Londra 2012. Lo stop per il marciatore resta valido fino al 29 aprile 2016. Dal 30 aprile l’altoatesino potrà tornare a gareggiare.

Decisiva a riguardo la mancanza del parere favorevole da parte della Wada, che non si è espressa, e della Iaaf che ha dato invece parere contrario come la procura antidoping. Le speranze di poter partecipare ai Giochi di Rio 2016 potrebbero ridursi alla tappa di Coppa del Mondo in programma il 7-8 maggio in Russia a Cheboksary.

IL SI’ ALLA PATTINATRICE Il Tas di Losanna ha ufficializzato il «consentagreement», cioè l’accordo tra Coni, Wada e legali della Kostner consentito solo di fronte all ammissione di colpa dell’atleta. «Le parti hanno concordato di aumentare la sanzione imposta in primo grado dal Tribunale nazionale antidoping, che era

di 16 mesi, di ulteriori 5 mesi. La decorrenza del periodo di ineleggibilitàdi 21 mesi è però retrodatata al 1° aprile 2014, in considerazione di lungaggini procedurali non attribuibili alla Kostner. La Kostner potrà tornare in gara dal 1° gennaio 2016». Da regolamento però allenamenti consentiti dal 1° novembre.

LE SENTENZE

CAROLINA RIENTRA PRIMA

Schwazer, niente sconto: «Lo sapevo»1Il tribunale nazionale antidoping senza il sì della Iaaf non riduce la squalifica ad Alex: «Ma non cambia nulla»

L'ANALISIdi FAUSTONARDUCCI

HA VINTO LA LOGICA:LE DUE PENEORA COERENTI

Separati nella vita,uniti nell’attesa della sentenza più

importante. Nello stesso giorno una buona notizia per Carolina, una brutta per Alex ma in realtà non ci sono né vincitori né vinti. A vincere è solo il senso logico, quello che per mesi aveva portato la gente comune a ripetere la stessa domanda: ma com’è possibile che il «ladro» (Schwazer) possa tornare in «libertà» prima del «palo» (la Kostner)? Argomenti che forse non stonavano con il tribunale penale dove un collaboratore di giustizia può ottenere un consistente sconto di pena ma col senso logico sì.

Ora finalmente tutto torna al suo posto: Carolina potrà rientrare il 1° gennaio 2016, Alex circa quattro mesi dopo. Ormai allo sconto non credeva neanche lo stesso marciatore e in realtà poco gli importava: comunque vada dovrà aspettare la coppa del Mondo di maggio per guadagnarsi la maglia olimpica . E lui stesso ha accolto con soddisfazione l’«anticipo» concesso all’ex compagna che è frutto di una larga convergenza di interessi: Coni e Wada hanno ottenuto formalmente l’ammissione di colpa (dolorosa per l’atleta) e l’allungamento dei termini della squalifica (di valore burocratico, visto che la stagione del ghiaccio è limitata all’inverno); l’avvocato Gallavotti ha rispettato il mandato di portare a casa uno sconto sostanziale (che può valere i Mondiali). In caso contrario Carolina era pronta a chiudere la carriera, mentre oggi potrebbe anche annunciare il proseguimento della carriera.

In considerazione delle lacerazioni e delle complesse trattative che hanno comportato il suo caso sarebbe bello che lo chiudesse con un lieto fine, proprio alla vigilia di Opera on Ice: la regina del ghiaccio ha ritrovato la voglia di gareggiare anche per le medaglie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alex Schwazer, 30 ammi, campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008, positivo prima di Londra

4le medaglie importanti di Alex

Schwzer nella marcia: oro olimpico 2008, 2 bronzi mondialie un oro europeo prima della squalifica per doping

(l.s.) Oscar Pistorius resta in cella. Un altro duro colpo per il campione paralimpico (condannato a 5 anni per la morte nel 2013 della fidanzata Reeva Steenkamp) che sarebbe dovuto uscire dal carcere di Pretoria il 21 agosto. Prima il ministro della Giustizia locale, poi la commissione che avrebbe dovuto concedere i domiciliari, hanno deciso di posticipare il rilascio del sudafricano che ora rischia di rimanere in cella fino al 3 novembre, data d’inizio del processo d’appello. Il mistero s’infittisce: Pistorius ha già trascorso 10 mesi in carcere e il codice penale sudafricano prevede che per le condanne ad un massimo di 5 anni, come la sua, in caso di buona condotta, dopo aver scontato un sesto della pena dovrebbero scattare i domiciliari.

Pistorius: in carcere fino al 3 novembre?

IL RETROSCENA

Pena più lunga ma retrodatataCosì può tornare la Kostner 1Al Tas Carolina ammette la colpa:i mesi diventano 21, ma ne «guadagna» 4Obiettivo Mondiali

Alessandro CatapanoROMA

Cosa c’è dentro l’accordoKostner-Coni-Wada ratifi-cato dal Tas di Losanna?

Semplicemente (e italianamen-te), un do ut des: squalifica piùlunga, ma retrodatata, così Pro-cura del Coni e Wada salvano laforma, Carolina la sostanza. Tut-ti e tre si erano appellati al Tas,tutti ne escono soddisfatti, altri-menti che «consent agreement»sarebbe stato?

COSA OTTIENE Sono stati mesicomplicati. A luglio un accordodel genere solo pensarlo era dif-ficile. La trattativa è stata este-nuante. Ora nessuno si scanda-lizzi. Era l’unica strada percorri-bile. Carolina, assistita dal lega-

le Mario Gallavotti, storicocollaboratore della Figc e mentedell’accordo, è dovuta scenderea compromessi per ottenere, difatto, uno sconto di pena. Nonvogliamo definirlo in questi ter-mini? Ok, comunque la Kostnerha ottenuto un robusto anticiposui tempi di rientro. Perché è ve-ro che la squalifica si è allungatadi cinque mesi (da 16 a 21), mala sua partenza è stata retroda-

tata dal 16 gennaio 2015 al 1°aprile 2014 (data non casuale, aquel punto dell’anno la stagionedel ghiaccio è finita). Nove mesie mezzo indietro, dunque. Colrisultato che, alla resa dei conti,la squalifica si è accorciata di quattro mesi e mezzo, dal 16gennaio 2016 al 31 dicembre2015.

COSA CONCEDE In cambio, per-

ché il do ut des fosse completo, lapattinatrice ha dovuto mandargiù un boccone amaro, ammet-tere che sì, in effetti quel 30 lu-glio 2012, all’ispettore antido-ping che le chiese se Schwazerfosse in casa, «riferii falsamentedi no, commettendo un grave er-rore di giudizio» e, deve ricono-scere, «violando le norme anti-doping italiane». Quest’ammis-sione di colpa, che ha comporta-to i cinque mesi in più disqualifica, è alla base dell’accor-do con Wada e Coni (il primo diquesto genere) e in qualche mo-do tiene a battesimo il neonatoNado Italia, l’ufficio antidopingappena affidato al generale deiCarabinieri Gallitelli, che hamesso la sua firma sul lavorosvolto nei mesi precedenti dalConi Nado.

COSA SPERA Oggi Carolina sve-lerà al mondo cosa vorrà fare dagrande, se davvero medita diaprire una seconda carriera. Dicerto, se la squalifica fosse rima-sta fino al 16 maggio, avrebbechiuso. Così, ci sono i marginiper tornare in pista con qualcosadi importante in palio. Forsesperava di rincorrere gli Europeidi Bratislava (dal 27 gennaio),ma non c’è il tempo per ottenerei minimi (almeno 21 giorni pri-ma). L’obiettivo, a questo punto,potrebbero essere i Mondiali diBoston (dal 30 marzo). Intanto,in bocca al lupo.

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Carolina Kostner, 28 anni, bronzo olimpico ed ex campionessa mondiale

Primo pianoRAtletica e ghiaccio

Oscar Pistorius, 28, sudafricano

ALEX SCHWAZER SQUALIFICATO FINO AL 29 APRILE

«FIDAL PERMETTENDO, LA MIA OLIMPIADE SI

DECIDERA’ IN COPPA DEL MONDO, IL 7

MAGGIO IN RUSSIA»

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34 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTRugbyRMondiale Inghilterra 2015

Castro scaccia la grande paura1Si ferma per la schiena, una risonanza «vede» un tumore. Poi il sollievo: «Al 99% benigno»

DOMENICA LA ROMANIAGarcia e Rizzo stopArrivano Lovottie Alberto De MarchiPiove su Cobham, sede del raduno azzurro. E piove sulla Nazionale di Jacques Brunel: il «giorno dopo» della sfida all’Irlanda si deve far la conta degli infortunati. L’Italia – ieri confermata al 14° posto del ranking, con l’Inghilterra dal 3° al 6° – deve dire addio anche a Gonzalo Garcia e Michele Rizzo, usciti domenica. Il primo ha accusato uno stiramento alla coscia destra, il secondo una distorsione al ginocchio sinistro. Anche se le condizioni di Ghiraldini migliorano e tra un paio di giorni si saprà se potrà essere recuperato, pensando al match di domenica a Exeter con la Romania che varrà il terzo posto nel girone e la promozione a Giappone 2019, è quasi emergenza. Oggi raggiungeranno il gruppo i piloni Alberto De Marchi (Treviso, 28 caps) e Andrea Lovotti (Zebre, esordiente), mentre Garcia non sarà rimpiazzato. Il match con i romeni potrà essere «condizionato» dal risultatodella di oggi (17.45), a Leicester, tra la stessa Nazionale dell’Europa dell’est e il Canada. Sempre oggi (ore 21), a Milton Keynes, Figi-Uruguay (gir. A).HOOPER CITATO Il flanker dell’Australia Michael Hooper, tra i migliori sabato con l’Inghilterra, è stato citato per un placcaggio pericoloso su Mike Brown. Rischia di saltare la sfida al Galles di sabato.

TACCUINOAndrea BuongiovanniINVIATO A LONDRA

I capelli raccolti in un codi-no, la barba arruffata, icalzoncini corti. Martin

Castrogiovanni si aggira nellahall dell’aristocratico hotel diCobham che ospita la delega-zione, all’estrema periferia suddella città ed apparentementeè il solito guascone. L’ambienteè sereno. Gli azzurri, domeni-ca, sono stati raggiunti da mo-gli e compagne: c’è anche qual-che bimbo. Ma che non tuttovada alla perfezione si intuiscepresto. Castro, alle prese consituazioni organizzative, al ri-cevimento ripete un paio divolte: «Domattina parto». Sì: ilMondiale del pilone azzurro,uomo-simbolo della Naziona-le, già costretto in tribuna con-tro l’Irlanda, è finito. E anchese ora il peggio è passato, lamotivazione è più seria di quel-la che si poteva immaginare.

LE TAPPE Spetta al manager Gi-no Troiani, 51enne ex estremocon 47 caps azzurri, chiarire lavicenda. «Martin — dice l’aqui-lano — da tempo soffriva didolori lombo sacrali, nella zo-na del nervo sciatico, dolori che si sono riacutizzati dopo ilmatch col Canada. Così marte-dì, a Londra, è stato sottopostoa una risonanza magnetica.Mercoledì è arrivato il refertoe, inutile negarlo, ci siamo spa-ventati. La diagnosi parlava dischwannoma, possibile versio-ne maligna di una forma tumo-rale. Per un po’ ne siamo stati alcorrente io, i due medici e i tretecnici. È toccato a me comuni-carglielo, dopo che davanti allasquadra gli avevo riferito diuna possibili cisti. Si è subitopreoccupato circa i tempi di re-cupero...». La reazione, giusta-

complimentandosi coi colleghiinglesi per come avessero valu-tato le immagini ottenute dauna risonanza senza contrasto,ha per fortuna minimizzato.Castro soffre di un neurinoma,forma tumorale che schiaccia ilnervo sciatico, infiammando-lo, benigna nel 99% dei casi.Sarà un esame istologico a con-fermarlo, ma la situazione èmeno grave di quanto apparsa.Venerdì, rientrati a Londra, inriunione, abbiamo informatola squadra».

L’INTERVENTO Ieracitano spe-cifica: «Il problema è in corri-spondenza della quinta verte-bra sacrale e occorrerà un trat-tamento chirurgico per risol-

Fornari e l’Humanitas. «Castroera deluso perché costretto ainterrompere il Mondiale epreoccupato perché teme pro-blemi contrattuali col club —aggiunge Troiani — ma la suasalute è prioritaria. Fornari s’èdetto disponibile a operarlo su-bito ed è realistico pensare allafine di questa settimana o al-l’inizio della prossima». Ora sispiegano le opache prestazionicontro Francia e Canada: «Nonriusciva a placcare, dal mal dischiena» rivela Troiani. «Hauna siepe da saltare — diceMauro Bergamasco a nome ditutti i compagni — ne ha salta-te tante, salterà anche questa».Alé.

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Martin Castrogiovanni contro il Canada; alle sue spalle il treqaurti centro Gonzalo Garcia REUTERS

L'IDENTIKITMARTINCASTROGIOVANNIPILONE DESTRONATO A PARANÀ (ARG)IL 21/10/1981115 PRESENZE IN AZZURRO

Cresciuto in Argentina, esordì nelcampionato italiano in L’Aquila-Calvisano 19-15 del 20/10/2001. John Kirwan lo fece esordire in azzurro in Nuova Zelanda-Italia 64-10 dell’8/6/2002, lo stesso giorno del primo cap di Parisse. Oltre a 115 caps, record azzurro, vanta anche 12 mete. Ha giocato anche a Leicester (2006-13) e Tolone (2013-15). È appena passato al Racing Parigi.

Pilone destro tecnico e smaliziato in mischia chiusa e molto presente nel gioco aperto, vanta il record di presenze in azzurro (115) davanti a Parisse (113). Tre volte è stato anche capitano: in Canada-Italia 16-25 del 15/6/12, in Usa-Italia 10-30 del 23/6/12e in Italia-Galles 9-26 del 23/2/13.

verlo. Più che l’origine, apreoccupare può essere la posi-zione: altri approfondimentichiariranno quali nervi sonocoinvolti. Ma non c’è motivo dipensare che, una volta rimossoil neurinoma, la carriera diMartin non possa continuare».Castro, 34 anni tra 15 giorni erecordman di presenze in Na-zionale con 115, oggi si trasfe-rirà a Parigi, sede del suo nuo-vo club, il Racing-Metro. Troia-ni, in questi giorni, è stato instretto contatto sia col mana-ger, sia col responsabile medi-co, a loro volta in possesso del-la documentazione. Il giocato-re, sentiti anche loro, decideràdove farsi operare. È probabileche la scelta ricada proprio su

mente tenuta nascosta, è stataimmediata: «Il dottor Ieracita-no, nostro responsabile sanita-rio e io — prosegue Troiani —giovedì abbiamo accompagna-to Castro a Milano. Il professorFornari, consulente Fir (era in-tervenuto anche nel caso-Min-to), all’Humanitas di Rozzano,ha visionato il dischetto con gliesiti degli accertamenti e, pur

PallavoloRIl campionato inizia venerdì con l’Estonia

Torino, l’Italia e l’EuropeoBlengini fa il pieno di emozioni1Il c.t. azzurro alla prima ufficiale nella sua città: «Non posso essere indifferente ma mi devo concentrare. Rivoglio la squadra della coppa del Mondo»

Valeria Benedetti

Emozioni da tenere a badae un obiettivo ben chiaroin mente: mostrare che

l’Italia è veramente quella del-la Coppa del Mondo anche inprospettiva Rio. Chicco Blengi-ni, c.t. dell’Italia dal 31 luglio,si appresta a vivere la sua se-conda grande competizione,stavolta in casa, nel senso lette-rale del termine: a Torino ve-nerdì alle 21 l’Italia inizia l’Eu-ropeo contro l’Estonia. A Tori-no dove Blengini, fede granatacome il suo predecessore, è na-to, cresciuto, giocato e diventa-to allenatore.

Il primo ricordo pallavolistico?«La mia prima partita ufficialein Under 16. Avevo preso unbrutto voto a scuola e i miei miavevano vietato di andarci. Ciandai lo stesso senza sapere co-

me avrei “pagato”. Per fortunapoi furono buoni»

L’Europeo che inizia a Torino quante emozioni porta?«Molte, ovviamente non possoessere indifferente verso que-sta città che amo moltissimo.Ma devo mettere tutto questoda parte per concentrarmi sul-l’evento sportivo».

L’Europeo arriva dopo una qua-lificazione olimpica in Coppa delMondo che ha riportato sereni-tà nell’ambiente azzurro.«È stata una grande soddisfa-zione soprattutto per come lasquadra ha saputo concentrar-si e convogliare le forze anchedopo la sconfitta con gli Usa. E’questa Italia capace di viveregiorno per giorno senza calcoliche dobbiamo mantenere».

Dalla crisi di Rio in World Lea-gue alla Coppa del Mondo che

cosa ha portato Blengini allasquadra. «Non sta a me dirlo. Dal primogiorno ci siamo detti di pensareal presente e al futuro. E sonostati bravi i ragazzi a non dimi-nuire mai l’intensità e a sfrutta-re le virtù che c’erano già».

Un Europeo senza posti olimpiciin palio, giocato solo per séstesso, non si rischia di abbas-sare la guardia?«La squadra sa che il rischioesiste e che non ce lo possiamopermettere. E’ una competizio-ne con tante squadre di alto li-vello: Serbia, Bulgaria, la Fran-cia che ha vinto la World Lea-gue (e che è nel girone dell’Ita-lia, ndr), la Russia. Dobbiamolavorare come abbiamo fatto inCoppa ma dimenticando il ri-sultato del Giappone. Confer-marsi è sempre difficile».

A cosa punta l’Italia?«A continuare a crescere anchein funzione di Rio. Poi il risul-tato che arriverà dipenderà an-che dal livello a cui saranno gliavversari».

La nomina da c.t., per le que-stioni legate al doppio incarico,era arrivata a tempo, fino al-l’Europeo. Ci sarà un dopo?«Lo vedremo poi. Il presidentefederale Magri parlerà con laLube. In realtà il mio contrattocome vice arrivava comunquefino a Rio e la società lo sapeva.Ci sarà tempo comunque dopol’Europeo.

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CHICCO BLENGINIC.T. ITALIA

IL DOPPIO INCARICO NON RIGUARDA SOLO

ME. È UN ARGOMENTO IMPORTANTE CHE VA

APPROFONDITO

CHICCO BLENGINIC.T. ITALIA

IL MIO INCARICO DURA FINO ALL’EUROPEO MA

DA VICE AVEVO UN CONTRATTO FINO A RIO.

NE PARLEREMO DOPO

Gianlorenzo Blengini, 43 anni, ha un contratto con la Lube Civitanova TARANTINI

LA GUIDA

Ieri si è radunata a Torino l’Italia. I 14 convocati dal c.t. sono gli stessi del Giappone: Antonov, Colaci, Giannelli e Lanza, Piano, Rossini e Vettori, Sottile, Zaytsev, Massari, Juantorena, Sabbi, Buti e Anzani. Si comincia venerdì con l’Estonia, poi la Croazia e la Francia. le prime del girone ai quarti, secondo e terze agli ottavi. Dai quarti alle finali si gioca a Sofia (Bulgaria).AMICHEVOLI (an.me. - an.gal.) Dopo il vittorioso test contro Latina, la Sir Safety Conad Perugia gioca oggi alle 16.30 in amichevole al PalaEvangelisti contro la Globo Banca Frusinate Sora (A-2). Castellana ha vinto il “IV Memorial De Giorgio” di Alberobello battendo 3-2 (25-22, 17-25, 25-16, 23-25, 15-12) l’Aurispa Alessano.SUDAMERICANI (m.can.) Il Brasilevince i Sudamericani maschile e femminile. Bruninho, miglior palleggiatore del torneo, e compagni battono l’Argentina (senza i giocatori principali e senza Velasco in panchina) per 3-0 (25-16, 25-19, 25-16). Il Brasile conquista il titolo per la 30ª volta su 31. Le donne vincono 3-0 (25-17, 25-21, 25-13) sul Perù a Cartagena, Colombia: 19º sudamericano del Brasile, 11º consecutivo. RANKING CEV (a.a.) Ecco il nuovo ranking femminile dopo l’Europeo: 1. Russia 336 punti; 2. Italia 322; 3. Serbia 320; 4. Turchia 318; 5. Germania 308; 6. Olanda 288; 7. Belgio 284; 8. Polonia 280; 9. Croazia 264. Con la Serbia già qualificata, le altre 8 vanno al pre olimpico di Ankara a gennaio.

Girone degli azzurri Croazia e Franciale altre avversarie

RSarà operato.Ieracitano, medicoazzurro: «Rimossoil neurinoma potràtornare a giocare»

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35MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON...CONTENUTO

PREMIUM

L’EX SKIPPER DI LUNA ROSSA APPRODA NELLA SQUADRA PIÙ FAMOSA DEL MONDO «PER PORTARE VIA LA COPPA AGLI AMERICANI»

L’INTERVISTA di GIAN LUCA PASINI

«N on sono invidioso, sono molto arrabbia-to. Perché quello che stanno facendo al-la Coppa America è incredibile... Non lo

posso accettare». Lo spirito è rimasto quello batta-gliero di sempre quando parla di Oracle, i detentoridel trofeo velico più antico del mondo. Oggi MaxSirena firmerà un contratto con Team New Zealandcome manager, con competenze sportive e tecniche.«Il ruolo è già deciso, sono mesi che ne parliamo. Maper come sono fatto preferisco non parlarne tantoprima e dimostrare sul campo quello che posso fare.E soprattutto farmi apprezzare dall’equipaggio. An-che se mi dicono che sono tutti molto contenti».

dei momenti più duri della mia vita professionale.Avevo anche pensato di mollare tutto e di fare al-tro. Nessuna regata. Poi questa estate ho fatto unalunga vacanza in mare con la mia famiglia. GrantDalton (il gran capo di Team New Zealand, ndr)mi ha chiamato qualche mese fa: ma io gli avevodetto “adesso non riesco a decidere”. In questo pe-riodo in mare con mia moglie e i miei figli ho pen-sato molto. Tutti i giorni aggiungevo una riflessio-ne. Onestamente pensavo che non mi avrebberoaspettato».

Invece?«Invece mi è arrivata un’altra chiamata da New Ze-aland: ho pensato che sono ancora troppo giovaneper dire di no a un’occasione come questa e cheavevo ancora voglia di lottare. E so che lo farò contutte le mie forze».

Prego?«Voglio fare tutto quello che è nelle mia possibili-tà per fare vincere la Coppa a Team New Zealande...».

E?«Portarla via agli americani».

Curioso se la Coppa adesso è di Larry Ellison un po’del merito è anche suo: nel 2010 lei era il responsa-bile dell’ala rigida, la novità che fece vincere il con-sorzio capeggiato da Russell Coutts (all’epoca suogrande amico...). Era anche a bordo prima che lei stesso si sbarcasse.«Mi sembrava la cosa più giusta per quella sfida. Ciho pensato in questi giorni: quella Coppa l’ho giàalzata. Ma non lo voglio dire tanto in giro perchécome sapete i velisti sono tutta gente molto super-stiziosa».

Torniamo al suo ingaggio.«Andrò anche in barca, ma non è quello l’obiettivoe non penso proprio durante le regate della VuittonCup. Cercherò di portare la mia esperienza (è inCoppa America dal 1997, ndr) e naturalmente l’esperienza tecnico-sportiva che abbiamo matura-to in questi anni con Luna Rossa».

E’ ancora convinto che la barca italiana fosse moltoavanti quando vi siete ritirati?«Lo sono sempre di più. Non lo dico solo io. Me lohanno confermato indirettamente anche velisti dialtri team: avevamo fatto un gran lavoro. L’ho dettoe lo ripeto resterà un grande rimpianto sportivo».

Si trasferirà in Nuova Zelanda ancora una volta...«Sarà la terza o quarta esperienza di vita là. Ma mipiace. Anche se questa sarà completamente diversadalle altre. Sarà la prima “non da straniero”».

Con la famiglia?«Naturalmente. Sono già venuti in passato: pensoche anche questa sia una cosa positiva. Anche per imiei figli, viaggiare tanto li fa crescere con la mentepiù aperta».

Da grande appassionato di moto (e di Valentino Ros-si), come molti romagnoli, l’aspettano altri raid mo-toristici con il suo amico Dalton.«L’ho fatto mettere nel contratto. Non si discu-te...».

Ha parlato con Patrizio Bertelli, naturalmente.«Umanamente glielo dovevo. Era giusto. E’ moltocontento per me».

Magari fra due anni... tornerà con Luna Rossa.«Quella è l’idea e la mia speranza. Ma non dicia-molo troppo forte. I velisti sono superstiziosi...».

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L'IDENTIKITMAXSIRENANATO IL 4 DICEMBRE 1971A RIMINIRUOLO VELISTA

Comincia la carriera in Adriatico. Nel 1997 entra nel team di Luna Rossa che nel 2000 vince la Vuitton Cup, perdendo poi la Coppa America con New Zealand. Ci riprova nel 2003 e nel 2007. Poi passa a Oracle e fa parte della squadra che nel 2010 vince il trofeo. Nel 2011 torna come skipper su Luna Rossa con cui partecipa all’edizione 2013.

MAX SIRENAVELISTA

«HO PARLATO CON BERTELLI, È

CONTENTO PER ME. MA SONO PRONTO

A TORNARE»

«PENSO SEMPRE ALLA RINUNCIA DI

LUNA ROSSA. SONO CERTO, ABBIAMO

FATTO BENE»

L’ANNUNCIO È ATTESO PER OGGI Oggi Luna Rossa e Team New Zealand annunciano l’ingaggio di Max Sirena nel management del team kiwi, iscritto alla 35a

Coppa America nel 2017 alle Bermuda

Ecco l’Ac45 volante di Team New Zealand che viene usato nelle World Series,la prossimaalle Bermuda sede della CoppaAmericanel 2017

Max Sirena ha mai ripensato in questimesi alla rinuncia di Luna Rossa?«Quasi tutti i giorni. Anzi tutti. Ma alloracome oggi sono assolutamente certo cheabbiamo fatto bene a prendere quella deci-sione. La Coppa America è stata trasformata inuna regata come ce ne sono decine. Si è perso perstrada il suo fascino e la sua storia. L’hanno rovina-ta. E vi assicuro che guardare le cose da dentro èanche peggio di quello che possa sembrare».

Adesso la grande occasione: un’offerta daTeam New Zealand, la squadra velica piùfamosa al mondo, un po’ come se un rug-bista italiano fosse chiamato dagli AllBlacks... Emozione?«Incredibile. Ma non è stata una scel-ta facile. Avrei potuto accettare connessun altro team al mondo se nonloro».

In che senso?«Dopo che con Patrizio (Bertelli, ndr)si è presa la decisione di ritirare LunaRossa dalla 35a Coppa ho passato uno

«NEW ZEALAND, LA NUOVA SFIDA»

Max Sirena

VelaRIl personaggio

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36 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1PRIMO BERDYCH Primo successo dell’anno a Shenzen (Cina, 541.000 e, cemento) per Tomas Berdych, 11° trionfo in carriera su 25 finali disputate: il match è stato interrotto e poi ripreso a causa della pioggia. Finale: Berdych (Cec) b. Garcia Lopez (Spa) 6-3 7-6 (7).TUTTENOTIZIE

DA OGGI A DOHA

Scattano i Mondiali con 5 azzurriValentino e Mangiacapre per i Giochi

ATLETICA

MULLINGS ACCUSA«HO COPERTO POWELL»(si.g.) «L’ennesima bomba-doping rimbalza dalla Giamaica, dove il 32enne Steve Mullings, oro iridato 2009 e argento 2007 con la 4x100, 9”80 e 19”99 di pb nei 100 e 200, rilancia accuse pesanti verso la propria federazione, rea secondo lui di aver scambiato le provette del controllo antidoping l’11 agosto 2011 a Kingston dopo i campionati nazionali. In quella occasione Mullings, recidivo (era stato fermato 2 anni nel 2004 per testosterone), venne squalificato a vita per la seconda infrazione (Furosemide). Da allora ha iniziato ad accumulare sospetti: secondo lui hanno scambiato le sue provette con quelle di Asafa Powell.

BEACH VOLLEY

WORLD TOUR (c.f.) Archiviate le finali di Fort Lauderdale (Usa), il World Tour riparte da Puerta Vallarta (Mex) con un Open i cui valgono già per la stagione 2016. Oggi le qualifiche per gli uomini, senza coppie italiane. Domani quelle femminili, con Giombini-Zuccarelli, ed il tabellone finale con Ranghieri-Carambula. Da giovedì anche Menegatti-Orsi Toth. Assenti molti big, per gli azzurri ci sono buone chance di podio.

BOXE

IN ITALIA (r.g.) A Torino, superwelter: Segura (R. Dom. 5-1) b. Vrenozi (Alb. 4-1) ko 3; piuma: Ricupido (2) b. Camossi (0-3) 4 t. A Firenze, supermedi: Lepej (Rom. 5-0-2) b. Paeu (Rom. 4-16-2) ko 4; superpiuma: Scalia (5-1) b. Tovato (1-1) p.4.

GHIACCIO

FIGURA Buoni risultati azzurri nella figura: nel weekend 8° posto di Roberta Rodeghiero al 23° Nepela Trophy di Bratislava (Slk), 3a tappa del Challenge Isu e 5° di Matteo Rizzo nella 6a del Grand Prix junior di Logrono (Spa). A Bratislava - Uomini: 1. (2.1.) Brown (Usa) 239.37. Donne: 1. (1.2.) Medvedeva (Rus) 183.94; 8. (8.8.) Rodeghiero 156.64; 18. (17.18.) Falotico

105.89. Coppie: 1. (2.2.) Stolbova-Klimov (Rus) 190.28. Danza: 1. (3.1.) Gilles-Poirier (Can) 159.14; 7. (7.7.) Manni-Giacomelli 103.78. A Logrono - Uomini: 1. (1.2.) Chen (Usa) 236.37; 5. (6.5.) Rizzo 174.24. Donne: 1. (3.1.) Shiraiwa (Giap) 186.80; 16. (14.16.) Casella 117.21. Danza: 1. (1.1.) Laurialt-Le Gac (Fra) 152.72; 11. (11.10.) Righi-Papetti 100.30.

ESIBIZIONI SI I pattinatori su ghiaccio devono essere liberi di partecipare alle esibizioni, finora vietate dal regolamento dell’Isu, la Federazione internazionale, che altrimenti prevede l’esclusione a vita da Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Lo ha stabilito l’Ue, che ha deciso di aprire un’indagine formale sulle norme dell’Isu in odore di violazione delle regole europee sulla concorrenza. Il casoè stato sollevato dagli olandesi Tuitert e Kerstholt, che hanno dovuto rinunciare a Icederby a Dubai, evento non riconosciuto con un premio di 2 milioni di dollari.

IPPICA

GOLDEN HORN ALLA BREEDERS? Il campione inglese Golden Horn, reduce dal successo nell’Arc di domenica in coppia con Lanfranco Dettori, prima del ritiro (andrà in razza al Darley Stud) potrebbe fare ancora una corsa a inizio novembre negli Usa. Così il suo proprietario Anthony Oppenheimer: «Ho parlato con gli organizzatori della Breeders’ Cup e ho detto loro che stiamo valutando questa opzione. Il via libera definitivo ce lo darà lo stesso Golden Horn: se non sarà troppo stanco, ci saremo».

IERI 14-1-13-3-5 A Follonica (m 1600): 1 Ramirez Bond (E. Bellei) 1.13.2; 2 Saimon Barboi; 3 Mastro Lollo; 4 Reims dei Greppi; 5 Pepe Tav; Tot.: 2,65; 1,70, 4,62, 2,08 (87,34). Quinté: n.v. Quarté: 4.313,23. Tris: 501,69.

OGGI QUINTÉ A MILANO Alla Maura (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Pacha dei Greppi (11), Pushkar Cam (7), Runa Horse (12), Iper Roc (10) e Powder Fi (4).

SI CORRE ANCHE Trotto: Trieste (15.20). Galoppo: Roma (14.45).

PALLANUOTO

EURO CUP I sorteggi del 2° turno (16-18 ottobre, avanzano le le prime due di ogni girone): Acquachiara a Napoli con Ferencvaros (Ung), Kirishi e Kazan (Rus); Canottieri a Spalato con Jadran, Mornar (Cro) e Szeged (Ung).

PESI

AGLI EUROPEI JUNIORESTERZO ORO PER SCARANTINOAgli Europei juniores e under 23 di Klaipeda (Lit), Mirco Scarantino si conferma oro juniores dei 56 kg per il terzo anno consecutivo sollevando 249 kg (113 strappo e 136 slancio). Giorgia Russo è argento nei 53 kg under 23 con 179 kg.

SPORT INVERNALI

FONDISTI (g.v.) Acuti delle due punte del fondo azzurro a Feltre (Bl) nel classico Gp Sportful di skiroll, al rientro dal raduno in quota in Val Senales. Sabato nella sprint successi di Federico Pellegrino su Cappelletti e, ieri, nella distance (9 km, salita) al Passo Croce d’Aune, di Francesco Defabiani su Bonaldi. Gare donne a Gaia Vuerich su Debertolis (sabato) e a Ilaria Debertolis su De Martin.

TRIATHLON

FABIAN E MAZZETTI (al.f.) Alessandro Fabian conquista il 4° titolo italiano su distanza sprint a Riccione; sul podio Facchinetti e Stateff. Nella gara femminile, successo per Annamaria Mazzetti che per il secondo anno consecutivo mette a segno la doppietta tricolore sprint-olimpico; completano il podio Betto e Olmo.

VARIE

GIOCHI MILITARI (g.l.g.) Prime medaglie italiane ai Mondiali Militari in Corea. Un argento e un bronzo sono arrivati dalla scherma con Valentina Cipriani e Alessia Foconi nel fioretto. Infine quinto posto di Alessia Regis nel judo, categoria 63 kg.

VELA

WINDSURF, IN CDM COMANDA IACHINO(a.fr.) Vincendo la tappa in Germania, Matteo Iachino conduce la classifica di Coppa del Mondo di windsurf con un punto su Antoine Albeau. Ultima tappa dal 24 al 29 novembre in Nuova Caledonia. Il podio è comunque assicurato.

Riccardo CrivelliLuca Marianantoni

L a Cina e i suoi tesori. Co-me novelle esploratrici,le tre italiane ancora in

tabellone al China Open di Pe-chino cercano nella terra degliantichi Khan i punti che servi-ranno al viaggio più impor-tante, quello di fine ottobre aSingapore, alle Wta Finals, va-le a dire il Masters femminile.Pennetta, soprattutto, ma an-che Vinci ed Errani, conun’esibizione muscolare inEstremo Oriente, potrebberotrovare la parola magica peraprire la stanza dei preziosi.Intanto Roby, esentata dal pri-mo turno in quanto semifina-lista a Wuhan, nel debutto deltorneo batte la belga VanUytvanck, numero 52 delmondo e negli ottavi avrà una

tra la Arruabarrena e la Mat-tek-Sands, con la possibilità dicogliere un’altra vittoria eproseguire nel sogno Finals,raggiunte soltanto come dop-pista.

IN CORSA L’ultimo rankingdella Race pubblicato ieri dal-la Wta dà il segno di un gran-dissimo equilibrio per le ulti-me posizioni utili. Data perconfermata la rinuncia di Se-rena Williams e al netto di al-tre possibili rinunce (la Shara-pova è sicuramente in forse),si qualificheranno per il Ma-sters le otto classificate dalnumero 2 al numero 9: oltread Halep e alla russa, sono vi-cinissime alla meta la cecaKvitova e la spagnola Mugu-ruza. Ad oggi l’ultima qualifi-cata è Flavia Pennetta che ha3034 punti, appena 24 in piùdella spagnola Carla Suarez

Navarro. In lizza ci sono an-che Roberta Vinci, 15a con2565 punti e Sara Errani, 18a

con 2410 punti. I giochi si de-cideranno quasi certamentequesta settimana, perché a Pe-chino ci sono in palio 1000punti per la vincitrice, 650 perla finalista, 390 per le semifi-naliste, 215 per le sconfitte aiquarti, 120 per chi perde agliottavi e 65 per chi perde al se-condo turno. Non è l’ultimotorneo dell’anno, ma i restanti

cinque, concentrati in sole2 settimane (Tianjin, HongKong e Linz inizieranno lu-nedì prossimo, Mosca eLussemburgo lunedì 19)hanno una dotazione dipunti decisamente bassa.La race aggiornata dopo imatch di ieri vede FlaviaPennetta ottava con 3098punti (che diventano 3153se oggi batte Teliana Perei-ra al secondo turno),Agnieszka Radwanska no-na e ultima qualificata con3075 punti (che diventano3170 se domani batterà laKeys negli ottavi), RobertaVinci 14a con 2655 punti(che diventano 2750 sepasserà gli ottavi) e SaraErrani 19a con 2375 punti(che diventano 2430 se og-gi batte Caroline Garcia alsecondo turno). Da tenered’occhio anche la Bencic, laWozniacki e la Kerber. AFlavia potrebbe bastareuna semifinale a Pechinoper stare tranquilla, Rober-ta e Sara invece dovrannopuntare a fare il pieno perottenere un posto senza do-versi spremere nelle ultimedue settimane della stagio-ne.

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Uomini (2.400.000 e), primo turno: Haider-Maurer (Aut) b. Tsonga (Fra) 7-6 (4) 6-2; Goffin (Bel) b. SEPPI 6-2 6-3; Fognini b. Klizan (Slk) 6-2 6-1; Troicki (Ser) b.Raonic (Can) 6-4 6-4. Donne (5.065.000 e), primo turno: Bencic (Svi) b. Brengle (Usa) 6-7 (4) 6-4 6-3; Petkovic (Ger) b. Bouchard (Can) 6-2 1-1 rit.; secondo turno: VINCI b. Van Uytvanck (Bel) 6-2 6-2; Suarez Navarro (Spa) b. Puig (P.Ric.) 7-6 (1) 6-2; A. Radwanska (Pol) b. Barthel (Ger) 4-6 6-1 6-4.

Roberta Vinci, 33 anni, è salita questa settimana al numero 16 GETTY

Iniziano oggi a Doha, in Qatar, i Mondiali assoluti dilettanti, manifestazione che assegna i pass per i Giochi di Rio 2016. Per la prima volta il torneo è a numero chiuso e Open, perché è consentita la partecipazione di atleti presenti alle World Series e ai tornei Apb professionisti, dove l’Aiba ha già distribuito 37 ticket olimpici, mentre ai Mondiali la quota è di soli 23 pass, suddivisi così nelle 10 categorie: tre nei 56 kg, 60, 64, 69 e 75; due nei 49, 52 e 81; uno nei 91 e +91. Al via 243 pugili in rappresentanza di 73 nazioni, un taglio netto in rapporto ai 570 iscritti nel 2011 a Baku (Aze), si disputeranno fino a 6 match in dieci giorni. Cinque gli azzurri che hanno ottenuto il visto, guidati dal responsabile tecnico Raffaele Bergamasco: nei 52 kg Picardi, nei 56 Maietta, nei 60 Valentino, nei 64 Mangiacapre e nei 75 Cavallaro. Il presidente Alberto Brasca è fiducioso: «Non sarà facile, perché la concorrenza è di altissima qualità, Cuba è presente in tutte le categorie, come la Russia, pur con 5

atleti già a Rio. Noi abbiamo Russo e Manfredonia promossi, ma contiamo di tornare a casa con qualche altro pass». Più prudente Bergamasco: «Missione impossibile, più difficile dei Giochi. Anche se sono preparati al meglio e motivati, debbono scalare una montagna. Il sorteggio non è stato favorevole, ma questo fa parte del gioco. Conterà molto l’esperienza. Purtroppo i dilettanti sono penalizzati in rapporto ai settori che hanno già assegnato tanti pass, con meno fatica». Oggi debuttano due azzurri: «Maietta (19 anni, ndr) ha un duro ostacolo nell’uzbeko Akhmadaliev, forte ed esperto. Il medio Cavallaro se la gioca con Campbell, campione Usa, e si trova nella parte del cubano ai quarti. Peccato manchi il supermassimo Vianello, maltrattato dai giudici agli Europei in Bulgaria, avrebbe detto la sua da protagonista». L’Italia è sempre stata presente alla rassegna nata nel 1974 e con 6 ori (doppietta di Cammarelle e Clemente Russo e vittorie di Tommaso Russo e Valentino, più 3 argenti e 14 bronzi) è al settimo posto nella classifica dominata da Cuba (67-30-24), Russia (36-30-36), Usa (16-9-17) e Kazakistan (10-8-14). Le eliminatorie terminano venerdì, sabato i quarti, le semifinali domenica e lunedì prossimo. Martedì 13 riposo e le finali in due giornate, il 14 e 15 ottobre. Nell’occasione in alcune categorie verranno disputati confronti per il bronzo, appunto per assegnare i pass olimpici.

Rocky Giuliano© RIPRODUZIONE RISERVATA

BASEBALL / MLB

Via ai playoffI NY Yankees arischio Houston

Un super Cole Hamles (solo 3 valide concesse) regala aui Texas Rangers la sesta vittoria della Ovest Division dell’American League: 9-2 ed eliminati i Los Angeles Angels. Toronto (per l’azzurro Chris Colabello 15° fuoricampo contro Tampa) vince la East e trova proprio i Rangers, Houston spareggerà con i NY Yankees per la wild card. Nella National lo spareggio sarà tra Chicago Cubs di Anthony Rizzo (31 fuoricampo per il 1a base azzurro del World Classic) e Pittsburgh, con la vincente che troverà St.Louis; la prima sfida divisionale sarà tra i LA Dodgers (domenica per Kershaw 300° strikeout, primo lanciatore a riuscirci da 15 anni) e i NY Mets, che tornano nei playoff dal 006. Post season. American: oggi spareggio wild card NY Yankees-Houston; Division Series (su 5): v. wild card c. Kansas C.; Toronto-Texas. National: domani spar. wild card Chicago C.-Pittsburgh; Division Series (su 5): v. wild card c. St.Louis, Los Angeles-NY Mets. Finali di Lega su 7 dal16; World Series su 7 dal 27.

RCon 1000 punti per la vincitrice, iltorneo asiatico può incidere moltosulla qualificazione

CLASSIFICHEUomini: 1. Djokovic (Ser) 15.645; 2 Federer (Svi) 9.420; 3 Murray (Gb) 8.640; 4 Wawrinka (Svi) 6.005; 5 Berdych (Cec) 4900; 6 Nishikori (Giap) 4540; 7. (8) Ferrer (Spa) 3945; 8. (7) Nadal (Spa) 3770; 9. Raonic (Can) 2740; 10 Simon (Fra) 2530. Italiani: 25. Seppi 1440; 28. Fognini 1300; 59. (62) Bolelli 790; 82. (89) Cecchinato 610; 83. (86) Lorenzi 608; 132. (129) Vanni 425; 159. (161) Arnaboldi. Donne: 1. S. Williams (Usa) 11.285; 2. Halep (Rom) 6.670; 3. Sharapova (Rus) 4692; 4. Kvitova (Cec) 3851; 5. (8) Muguruza (Spa) 3691; 6. (5) Safarova (Cec) 3406; 7. (6) PENNETTA 3253; 8. (7) A. Radwanska (Pol) 3225; 9. (12) Pliskova (Cec) 3220; , 10. (13) Kerber (Ger) 3220. Altre italiane: 16. (18) Vinci 2565; 20. (22) Errani 2410; 31. (33) Giorgi 1565; 47. (46) Knapp 1141; 115. (111) Schiavone 529.

Vinci tutto facileMa che battagliaper il Masters1Roberta agli ottavi, però come la Errani deve vincere il torneo. Pennetta, basta la semifinale?

A PECHINO

Chris Colabello, 15° fuoricampo

Vincenzo Mangiacapre BOZZANI

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37MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

La ristrutturazione di Air Fran-ce è finita a botte, con il capodelle risorse umane Xavier Bro-seta inseguito, strattonato, ri-dotto a dorso nudo e infine insalvo, prima per la faticosa pro-tezione del servizio d’ordine epoi per l’agilità con cui ha sca-valcato una paratia (o forse eraun cancello). Comunicati, indi-gnazione, stupore e gli altri sen-timenti non possono natural-mente diminuire la realtà che sta dietro agli incidenti, e cioè ilfatto che la compagnia di ban-diera francese vuole mandarvia 2.900 persone e in questomodo tentare di risanare contipiuttosto disastrati.

1Ma qualche anno fa nonvolevano comprarsi Alita-lia?

Nel 2007 era la prima compa-gnia al mondo per ricavi, ma ilpanorama è cambiato. I contipresentati alla fine del primo

semestre sono inquietanti: per-dita netta in aumento del 3 percento a 638 milioni, perditaoperativa cresciuta del 12,1 percento a 232 milioni. Stiamo par-lando del doppio marchio AirFrance-Klm, cioè l’erede delvecchio marchio francese Aéro-postale - la Air France propria-mente detta - e la compagnia ae-rea olandese. Non c’è più il vec-chio Jean-Cyril Spinetta che altempo di Romano Prodi trattavaper comprarsi la nostra Alitaliaancora pubblica. Adesso il nu-mero uno si chiama Alexandrede Juniac e già in estate avevaannunciato tagli per 300 milio-ni. Gli si chiese: non è che fareteentrare anche voi Etihad nel ca-pitale? Risposta: illazioni, vociinfondate... Etihad, in quel mo-mento - la compagnia di bandie-ra degli Emirati - s’era appenacomprata il 49% di Alitalia.

2 Com’è andata questa scenadel quasi pestaggio al capodelle risorse umane, quello

che un tempo si chiamava capodel personale?

Venerdì scorso la compagniaaveva annunciato questi 2.900tagli, all’interno di un piano disviluppo chiamato “Perform”:300 piloti, 900 assistenti di voloe 1.700 del personale di terra damandar via. Cancellati anchegli ordini relativi a nuovi aereiBoeing, cioè diciannove 787-9 esei 787-10. Ieri c’è stato l’assaltoalla sede: i manifestanti hannoforzato i cancelli, sono entrati,hanno invaso l’aula dove erariunito il comitato centrale e hanno cercato l’uomo-simbolodella ristrutturazione, cioè il ca-po del personale Xavier Brose-ta. Broseta e un altro manager sisono messi in salvo a stento, co-me abbiamo detto all’inizio.Nello stesso tempo è stato pro-clamato uno sciopero, ma inmodo parecchio confuso. Non sisa per quante ore, non è nean-che chiaro chi sciopera (piloti epersonale di terra, pare). Lacompagnia non ha cancellatonessun volo e ha solo avvertitoche potrebbero esserci ritardi. Ilpremier Manuel Valls s’è dettoscandalizzato delle violenze, il

portavoce del governo, Ste-phan Le Foll, ha rilasciato que-sta dichiarazione: «Faccio ap-pello a tutti, in particolare i pi-loti, perché facciano uno sfor-zo, ovviamente bisogna che ildialogo sia possibile, bisognamettersi intorno a un tavolo».

3 C’è la possibilità che gliesuberi siano di meno?Quelli di Air France, e gli

altri manager delle grandicompagnie in crisi, mettonosotto accusa parecchi fattori euno di questi sarebbero lecompagnie asiatiche e parti-colarmente arabe che, a lorodire, possono permettersi dispendere e spandere senzaproblemi perché possedutedagli stati, che ricavano le lororisorse altrove. A dire il vero, avedere i piani e le logiche at-tuate per esempio da Etihad inAlitalia - dove l’amministrato-re delegato Silvano Cassano èstato mandato via dopo appe-na un anno per risultati giudi-cati insoddisfacenti - gli arabinon applicano per niente le lo-giche stataliste come noi le co-nosciamo. E poi è curiosa l’ac-cusa: anche Air France è pos-seduta per il 18 per cento dallostato francese, e l’appello diStephan Le Foll nasconde pro-babilmente l’intenzione delgoverno di non perdere altriconsensi attraverso questastoria. Anche se la Ue vieta gliaiuti pubblici.

4 La crisi di compagnie co-me Air France non è do-vuta anche al successo

delle low cost?Sicuro, e infatti i conti dellelow cost, cioè le compagnie abasso costo che sono capaci diportarti da Bergamo a Parigianche per un euro, risultanoassai brillanti. EasyJet ai pri-mi di settembre ha annuncia-to un utile pre-tasse tra i 675 ei 700 milioni di sterline (581milioni nel 2014) dato che tut-ti gli indici che favoriscono iricavi sono aumentati. IdemRyanair, con un traffico pas-seggeri aumentato del 15 percento in agosto (sul 2014), ola piccola Wizzair, specializ-zata nei collegamenti conl’Europa dell’Est. I titoli diqueste aziende schizzano ver-so l’alto e gli analisti continua-no a marcarle col consiglio«buy« («compra»). La redditi-vità o meno delle compagnie èquestione, come sempre, diimmaginazione e coraggio,ma anche di contenimento deicosti.

5Air France ha sempreuna quota di Alitalia?Poco più dell’1%. Alita-

lia, lo scorso maggio, ha ancheannullato tutti i rapporti dipartnership con Air France.Alla scadenza (gennaio 2017)non saranno rinnovati.

IL FATTO

DEL GIORNO

CHE BOTTEA PARIGI

Il capo delle risorse umane di Air France Xavier Broseta a torso nudo dopo essere stato spintonato dai manifestanti

Air France licenzia:picchiati i managerMa anni fa non dovevacomprarsi l’Alitalia?1Dura protesta dei dipendenti, la compagnia un tempo leader è in crisi mentre le low cost e le linee arabe vanno alla grande

TENSIONE NEI CIELI

La Nato a Putin: «Basta raid sui civili in Siria»1L’Alleanza alza la voce contro Mosca Intanto, un caccia russo viola lo spazio aereo turco. Ankara: «Pronti a reagire»

T ensione altissima nel con-flitto siriano, dopo la vio-lazione dello spazio ae-

reo turco di un jet russo nellaprovincia di Hatay, vicino alconfine siriano. Il governo diAnkara ha annunciato «reazio-ni in caso tali incidenti doves-sero ripetersi». Ma la Russia siè difesa: a causare lo sconfina-mento è stato il «maltempo»,secondo una nota della Difesadi Mosca, che ha respinto ogniteoria «cospirazionista». An-che la Nato ha alzato la voce e

ha chiesto a Mosca «l’immedia-ta cessazione degli attacchicontro l’opposizione siriana edi civili» ed ha espresso «forteprotesta» e «condanna» per laviolazione dello spazio aereoturco e dell’Alleanza. Gli Usahanno espresso «preoccupa-zione» per lo sconfinamento,che secondo il segretario diStato John Kerry sarebbe potu-to finire in tragedia con l’ab-battimento dell’aereo russo daparte dei turchi. Il Consiglio Atlantico si è detto «molto pre-

occupato» anche per i raid ae-rei russi in particolare su Ha-ma, Homs e Idlib, «che hannoprovocato vittime civili e nonsono indirizzati contro lo StatoIslamico». La Russia, intanto,continua ad andare avanti perla sua strada. Ieri l’aviazioneha effettuato 15 raid su 10obiettivi dell’Isis nella provin-cia di Homs. E secondo i mediarussi più di tremila militantidello Stato Islamico e dei grup-pi jihadisti Jabhat al-Nusra eJaish al-Yarmouk hanno lascia-to la Siria per fuggire in Gior-dania, temendo l’imminenteoffensiva dell’esercito siriano.L’Isis, però, prosegue con le de-vastazioni: avrebbe distruttol’arco di trionfo a Palmira.

LA POLEMICA La Siria è statamotivo di polemica anche perl’Italia. Secondo l’ammissionedi uno dei leader dei gruppi ar-mati coinvolti nel sequestro diGreta Marzullo e Vanessa Ra-melli, sarebbero stati pagatidal governo 11 milioni di euro.La Farnesina ha smentito, masi è intanto scatenata in Parla-mento una polemica tra espo-nenti di partiti che mettono indubbio la legittimità della fon-te siriana e altri (Lega e Movi-mento 5 Stelle) che chiedonole dimissioni del ministro degliEsteri Paolo Gentiloni. Quan-do le due italiane erano stateliberate nel gennaio scorso, Gentiloni aveva smentito in au-la il pagamento di un riscatto.I raid russi colpiscono Idlib EPA

NOTIZIE TASCABILI

Ha confessato l’assassino di Amalia Ruccella, la 75enne uccisa sabato nella sua casa di Calatabiano (Catania). L’assassino, Paolo Cartelli, 36 anni, è stato denunciato domenica dalla madre, quindi durante l’interrogatorio con il magistrato, ha anche spiegato di averla colpita dopo il rifiuto da parte dell’anziana signora di saldare un debito di 10 euro.

LA CONFESSIONE

Catania, il killer: «Mi doveva 10 euroEd io l’ho uccisa»

Una componente della famigliaCasamonica ha fatto smantellare una casa a Roma che era stata confiscata dal Tribunale. La polizia ha notato operai intenti a smontare porte e infissi, telai e controtelai, mentre tramezzi e muri erano stati abbattuti. La donna è stata denunciata per occupazione abusiva, furto aggravato e danneggiamento aggravato di beni dello Stato.

DENUNCIATA UNA DONNA

Roma: “smontata”la casa confiscataai Casamonica

«Camminare insieme con spirito di collegialità e sinodalità». E anco-ra «coraggio apostolico, umiltà evangelica e orazione fiduciosa». Questochiede il Papa ai 270 padri sinodali, riuniti da ieri fino al 25 ottobre a cercare soluzioni per la famiglia. Francesco ha aperto i lavori della XVI assemblea del sinodo dei vescovi e ha orientato finalità e stile: «Bisogna parlare con franchezza e mettere davanti il bene della Chiesa, delle famiglie e la salute delle anime. Il sinodo non è né un parlamento o un parlatorio, non cerca compromesso o negoziati». Tante le questioni sul tappeto, diverse le sensibilità, forse per questo la relazione del cardina-le Peter Erdo è stata una frenata sui temi più scivolosi: «L’indissolubilità delle nozze non è giogo, le unioni gay non sono matrimonio».

VIA AL DIBATTITO NELL’ASSEMBLEA DEI VESCOVI

Il papa e i vescovi ieri mattina durante la XVI assemblea del Sinodo AP

Francesco apre il sinodo:«Qui niente compromessi»

È stato siglato ieri ad Atlanta il più grande accordo di libero scambio della storia recente. Lo storico Trans-Pacific Partnership (Ttp) è stato sottoscritto dopo nove giorni di intense trattative dai negoziatori statunitensi e quelli di altri 11 Paesi del Pacifico (Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Messico, Perù, Cile, Vietnam, Singapore, Brunei e Malesia) e di fatto abbatte le barriere commerciali per creare

standard comuni. Dell’accordo beneficerebbe ben il 40% dell’economia mondiale. Di certo verranno rimodellati industria e prezzi di ogni bene. L’intesa, che dovrà essere approvata dal Congresso Usa e dai vari governi, «taglierà 18 mila tasse sulle merci», ha detto Obama.

L’INTESA DEL PACIFICO

Libero scambio, accordo tra Usae altri 11 Paesi

Soddisfatto il presidente Obama

AltriMondiR

Sono stati scarcerati dopo tre mesi di galera Sergio Sergio e la moglie Assunta,i genitori di Maria Giulia «Fatima», la presunta jihadi-sta italiana che si troverebbe in Siria a combattere per il Califfato. Lo ha deciso il gip diMilano che ieri ha concesso loro i domiciliari accogliendo l’istanza del l’avvocato difensore: erano stati arrestati lo scorso primo luglio a Inzago (Mi) con l’accusa di essere in procinto anche loro di partire per mettersi al servizio dell’Isis. La sorella della «foreign fighter», Marianna, invece, è ancora detenuta.

LA JIHADISTA ITALIANA

Fatima: genitoriscarcerati dopo tre mesi

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38 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Alluvione in FranciaSalgono le vittimeC’è pure un italiano1Ritrovati gli ultimi dispersi, ma i morti diventano 21Task force per ripulire la Costa Azzurra dal fango

Elisabetta Esposito

C’ è anche un italiano trale 21 vittime dell’allu-vione che due giorni fa

ha colpito la Costa Azzurra. Unbilancio pesantissimo che com-prende, oltre Giovanni Saboti-

no, ristoratore che risiedeva inFrancia, anche un cittadino bri-tannico e un portoghese. Se gliultimi due dispersi sono statifortunatamente trovati vivi, adappesantire il conto delle vitti-me è stato il ritrovamento aCannes del corpo di una donnaucraina di 22anni travolta dal-

l’acqua mentre si trovava in unparcheggio sulla Croisette,quello di un uomo annegatonella sua cantina, sempre aCannes, e quello di un senzatet-to tunisino, a Nizza. Gli ultimidue non erano nella lista dei di-spersi.

UN FIUME DI AUTO La giornatadi ieri è stata tutta dedicata allapulizia, primo passo per il ritor-no della normalità. Tra le stradedisastrate di Cannes, Nizza eAntibes sono emerse decine diauto, tra cui un numero assolu-tamente sproporzionato di Por-sche e Ferrari. Il governo fran-cese ha organizzato una vera epropria task force di volontari evigili del fuoco che ha ininter-rottamente spalato via il fangoe i detriti dalle cittadine più col-pite. A Mandelieu-la-Napoule èstato regitrato il maggior nume-ro di vittime, otto: stavano tuttecercando di togliere le proprieauto dal garage. E mentre sicontano ancora 7200 famigliesenza elettricità, in Francia im-pazzano le polemiche per l’al-lerta di livello arancione, equindi non il peggiore, diffusoprima della tempesta. SecondoEric Ciotti, presidente del di-partimento delle Alpi maritti-ma, si contano almeno 500 mi-lioni di euro di danni.

BLOCCATI IN TRENO È termina-to invece il viaggio da incubodei 2.500 passeggeri, tra cuimoltissimi malati, dei cinquetreni dell’Unitalsi partiti daLourdes per l’Italia e rimastibloccati anche 26 ore per il nu-bifragio. I treni sono tutti arri-vati a destinazione e l’emergen-za a bordo è stata fronteggiataanche grazie alla mobilitazionedelle Ferrovie dello Stato chehanno messo a disposizione ol-tre 3.500 kit alimentari di pri-mo soccorso.

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Vigili del fuoco e soccorritori al lavoro tra le auto distrutte a Mandelieu-la-Napoule, dove ci sono state otto vittime AFP

TERAPIE DECISIVE

Nobel Medicina, premiati in treper le cure ai mali della povertà1Sono un irlandese un giapponese e una cinese: hannostudiato la malaria e alcuni parassiti

Filippo Conticello@filippocont

D a queste parti il nomeè appena un ricordo,sbiadito e triste, ma

un terzo del pianeta muoreancora per quel male ferocechiamato malaria. Una ver-gogna riconosciuta anchedal Comitato Nobel, che ieriha assegnato il premio per laMedicina a tre pionieri dellalotta contro le malattie dellapovertà. Sono quelle, provo-cate dai parassiti, che fiac-cano il Sud del mondo: pri-ma fra tutte, proprio la ma-laria. Continuano a somma-re morti in Africa sub-s a h a r i a n a , A s i ameridionale, America cen-trale e meridionale. Così, ilparassitologo irlandese Wil-liam C. Campbell, il micro-biologo giapponese SatoshiOmura e la farmacologa ci-nese Youyou Tu sono stati premiati: grazie alle loro ri-cerche, «la medicina ha po-tuto compiere un balzo inavanti rivoluzionario».«L’impatto globale delle sco-perte e dei benefici che han-no portato all’umanità è in-commensurabile», ha ag-giunto il Comitato.

APPREZZAMENTO Più neldettaglio, a Campbell eOmura, 85 e 80 anni, il me-rito di avere scoperto unapreziosa sostanza, l’aver-mectina, capace di opporsi adiverse infezioni. Di com-

battere malattie spigolose co-me l’elefantiasi (filariasi linfa-tica) e la cecità fluviale (onco-cercosi), che secondo l’Orga-nizzazione Mondiale dellaSanità ha reso cieche più di tremilioni di persone nel mondo.Omura, ieri, nel definirsi «for-tunato» per la grande scoperta,ha pure ricordato un aneddotocurioso sull’origine degli studiche l’hanno portato al premio:tutto avvenne in «un campo dagolf sul mare, fra erba, sabbia elegno». Lì il ricercatore scovò ilmicrorganismo. L’85enne Tu,invece, è la dodicesima donnaa ricevere il Nobel per la Medi-cina dall’istituzione del pre-mio, nel lontano 1901: non undato secondario visto che,scorrendo tutte le discipline,sono state appena 46 le donnepremiate. Proprio a lei, al verti-ce dell’Accademia della Medi-cina Tradizionale Cinese, è sta-to riconosciuto un apporto noncomune nella scoperta dell’ar-temisina contro la malaria,un’infezione che ogni anno nelmondo colpisce 200 milioni dipersone. In ogni caso, il fattoche il premio rivolga lo sguar-do a malattie spesso dimenti-cate è stato interpretato comeun segno di speranza per i tantiangoli del pianeta che ancorasoffrono: lo ha ribadito in corola comunità scientifica, lo haconfermato la valanga di cin-guettii di apprezzamento.

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CISGIORDANIA,UCCISI 2 GIOVANIPALESTINESI

Giornata apparentemente calma a Gerusalemme, ma in Cisgiordania la tensione è altissima. Ieri, nei violenti scontri con l’esercito israeliano, sono morti due palestinesi di 18 e 12 anni. Per alcuni analisti, questa nuova escalation potrebbe preludere a una terza Intifada (Reuters)

LA LITE SUL DDL BOSCHI

Gestacci alle cinquestelle: 5 giorni di stop a 2 senatori1 D’Anna e Barani “puniti”, i verdinianinon ci stanno: «Condannati in contumacia»

Q uel gesto a indicare leproprie parti basse equelle espressioni defi-nite con pudicizia «poco

urbane» sono costate una puni-zione tutto sommato sostenibi-le ai senatori verdiniani LucioBarani e Vincenzo D’Anna. Solocinque giorni di sospensionedai lavori dell’aula (a partire daieri) che però sembrano ancoratroppi ai componenti del grup-po parlamentare Ala (i verdi-niani, appunto) che hanno dif-fuso un comunicato ricco di di-sappunto. «Siamo di fronte auna condanna per insufficienzadi prove, che comunque accet-tiamo per senso di responsabili-

tà e per rispetto dell’Istituzionedi cui facciamo parte, ma che cipermettiamo di contestare» silegge. Secondo i verdiniani nonvi sarebbe prova delle volgaritàdenunciate venerdì scorso dal-le senatrici del M5S, BarbaraLezzi e Paola Taverna, durantele fasi concitate del voto sull’ar-

ticolo 2 della Riforma del Sena-to. Ma a parere del Consiglio diPresidenza che per tre ore hariesaminato i filmati della se-duta non vi sarebbero dubbi eper questo, in base al regola-mento interno, i due sono statipuniti, seppure con una deci-sione che è apparsa all’acqua dirose, «troppo timida» secondola capogruppo dei Conservato-ri e riformisti Cinzia Bonfrisco.

NO ALL’EMENDAMENTO Così,mentre il cammino della ddlBoschi è proseguito con la boc-ciatura di un decisivo emenda-mento all’art. 6 presentato dalleghista Calderoli (162 no su269 votanti) e senza troppi sus-sulti, lo scontro è continuato trai verdiniani e il presidente delSenato Pietro Grasso. Quest’ul-timo, annunciando le sanzioni ,ha parlato di atti che «minanola credibilità delle istituzioni».E D’Anna ha risposto dai micro-foni de La Zanzara su Radio24:«Condannati in contumacia,senza prova. Il presidente delSenato è solo chiacchiere e di-stintivo, è incapace. Può fare ilmagistrato non la politica. Con-sente da due anni che i cinque-stelle offendano le istituzioni».

m.a.© RIPRODUZIONE RISERVATA

RI video visionati non lasciano dubbi. La Riformava avanti: si vota l’articolo 6

500Il presidente del dipartimento

delle Alpi marittime, Eric Ciotti, ha dichiarato che, dopo una prima stima, i danni sarebbero di almeno 500 milioni di euro

La farmacologa cinese Youyou Tu

Il gesto del senatore Vincenzo D’Anna in un fermo immagine dal Tg La7

O gni tanto il web cilascia a bocca aperta, come

bambini a cui stanno raccontando una favola bella. Ho visto il filmato di un poliziotto americano che si avvicina ad un uomo in procinto di buttarsi da un ponte, lo dissuade dalla sua intenzione suicida e poi lo stringe a sé a lungo. Impossibile non emozionarsi e non condividere il calore di quell’abbraccio liberatorio. Ho visto anche quello della moglie che filma il marito mentre riceve il suo regalo di compleanno, il test di gravidanza positivo chiuso nell’astuccio di un orologio. Le lacrime di

QUEL CANECHE SI PENTE FA SCORDAREOGNI TORTO

DIVERSAMENTEAFFABILEdi FIAMMA SATTA

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aff-abile.gazzetta.it

gioia e sorpresa di quell’omone tatuato sono contagiose. Il mio Oscar però lo assegno al video con Ettore, il labrador che chiede scusa al padrone per aver cercato di fare una buca nel divano. La dolcezzadel pentimento di quel cagnone mi ha fatto venir voglia di perdonare tutti, anche i peggiori abilioni.

Non quello incontrato sabato sera, però. L’ho colto in flagrante a parcheggiare sulla mia concessione e invece di chiedere scusa mi ha mandato al diavolo, ha chiuso la sua auto e si è allontanato velocemente a piedi. Incredibile, eh? Vi assicuro che chiamare il carroattrezzi non ha lenito la tristezza che quel mascalzone mi ha «regalato».

AltriMondiR

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39MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LA SERIE DEVIOUS MAIDS

DOMESTICHEDISPERATEA BEVERLY HILLSDomestiche disperate: quelle latine al servizio di ricchee potenti famiglie di Beverly Hills, quelle protagonistedi «Devious Maids»: da oggi, alle 22 su Comedy Central, in onda in esclusiva la terza stagione della serie ideata daEva Longoria e Marc Cherry, già creatore di «Desperate Housewives». I nuovi episo-di, come sempre, entreranno nel cuore dei segreti delle diaboliche protagoniste: spirito comico e colpidi scena sono garantiti.STASERA ALLE 22 SU COMEDY CENTRAL

Intuito al top: il lavoro se ne giova, individuare i (potenziali) fetenti è facile. E ogni varo e colloquio riescono. Don’t lament, però. Moscerie suine.

21/3 - 20/4ARIETE

7,5

Gli ostacoli offuscano probabilmente lavoro e rapporti con gli altri. Fate patti chiari, senza tirar fuori artigli e zanne da matti. Sudombelico opera.

23/9 - 22/10BILANCIA

6-

Luna anemica: vigore, motivazione e giovialità latitano. E dovete pure farvi il sedere cubico per la fatica. L’ormone reagisce prontamente. Troppo, forse.

21/4 - 20/5TORO

6-

C’è forse qualche rogna di troppo da sbrigare, anche di tipo burocratica. Il lavoro affligge un cicinìn, ma nel complesso premia. Fornicazione esotica.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6,5

Il lavoro premia, grazie anche all’aiuto di amici e colleghi. E sia lo charme sia la forma fisica recuperano. L’amor v’impana, il sudombelico frigge.

21/5 - 21/6GEMELLI

7+

La vostra creatività cresce, la determinazione vi fa dire no dove serve e tirare acqua al vostro mulino. Quanto successo! Fortune amorososuine.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

8

Gli obblighi vi vessano, la gente pretende. Così, il Godzilla nervoso inside of you vorrebbe emergere. Frenatelo. Magari fornicando: aiuta.

22/6 - 22/7CANCRO

6-

Giornata faticosa: isolarvi o insediarvi in un buen retiro (per lavorare, riflettere, creare) vi aiuterà però a rimettervi in bolla. Sudombelico stranito.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6-

Luna splendente e sponsor di viaggi, studi, sport, relazioni con persone e strutture lontane. L’umore è buono, il sudombelico fa (la) festa senza requie.

23/7 - 23/8LEONE

7,5

Lavoro, viaggi e p.r.fruttano tanto. E pure nel vostro mondo privato i fatti si incastrano armoniosamente. Oltre che fornicatamente. Siete i soliti suini.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7

Il vostro umore è sfigopendulo, l’ironia altrui vi fa fumar gli zebedei, il denaro dà ansia. State su: lavoro e amore premiano. La fornicazione meno.

24/8 - 22/9VERGINE

6-

Ogni piano odierno riesce bene, voi fate colpo per sicurezza e senso pratico. Ma certe promesse (pure suine) altrui vi illudono e poi vi irritano. Occhio.

20/2 - 20/3PESCI

7

LO SPORT IN TVCONSIGLI

Daniele Vaira@danvairaMILANO

«Èautunno. Cadono lefoglie e in questo pro-gramma caleranno

anche gli slip». Vladimir Luxu-ria presenta così il format L’iso-la di Adamo ed Eva— alle originidell’amore, che da domani sbar-ca su Deejay Tv (canale 9 alle21.15). Ironica, mordace, laconduttrice riflette con intelli-genza su un programma, chedopo nove Paesi, porterà il tabùdella nudità anche in Italia.«Per me è stato come un esperi-mento sociale — ha detto Luxu-ria —. È stato divertente vederecome certi stereotipi sui ruolidel maschio e della femminavengano annullati». In ognipuntata un Adamo o un Evacercheranno l’anima gemella inun paradiso incontaminato(l’isola di Mijet in Croazia) sen-za vestiti, orpelli e «sovrastrut-ture». L’apparenza, se messa al-le strette, può regalare dellesorprese. E così giovani donnedal piglio e dal tono aggressivosi mostreranno mansuete e a di-

sagio nei momenti della scelta,mentre uomini nerboruti po-trebbero perdere le staffe comeadolescenti infatuati. I «concor-renti» non soffriranno la fame ola sete e non saranno martoriatidai moscerini. Non ci sarannoprove né punizioni e nemmenoprivazioni in stile «Isola dei fa-mosi». Sarà semplicemente unappuntamento con tutti i con-

fort che durerà una puntata (re-gistrata in tre giorni). Sarannorichieste doti di seduzione e piùdella morbosità regnerà l’iro-nia, anche nell’edizione «XXX»,quella meno censurata, che an-drà in onda al termine di ognipuntata (in totale dieci) alle23.05. Come ogni paradiso chesi rispetti, non mancheranno letentazioni. Sul più bello Adamoed Eva saranno messi alla provada un nuovo pretendente. E an-che la conduttrice, oltre checonsigliera farà anche la partedel «serpente» ammaliatore.

OSARE Da novella «antropolo-ga» Luxuria mette a fuoco i det-tagli della sua esperienza sullanuova isola. «Sono rimasta sor-presa. C’erano ragazze non par-ticolarmente belle, ma che cre-devano di esserlo ed effettiva-mente lo diventavano agli occhidegli uomini. Ne segue che imaschi non vanno sedotti, masemplicemente ingannati». Eche l’ironia sia una costante lodimostra anche l’appello scher-zoso fatto dall’ex politica. «Vo-glio esprimere tutta la mia soli-darietà agli operatori, che perdue mesi hanno ripreso ragazzebellissime e nude ed erano sen-za le loro fidanzate o le loro mo-gli accanto». Intanto si guardagià al futuro. Nella prossimaedizione potrebbero arrivareanche puntate di Adamo ed Evacon protagonisti dello stessosesso. Osare e stupire: è lo slo-gan con cui Deejay Tv, canaleDiscovery, vuole cambiare looke presentarsi ai telespettatori,riformulando i modelli. L’isoladi Adamo ed Eva è la prima dicinque nuove produzioni origi-nali in arrivo in autunno. Sispazia dai reportage di Boats (anovembre con Pif) al quiz diTrash or Treasure con Costanti-no della Gherardesca, che ri-proporrà un nuovo Ok il prezzoè giusto).

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I protagonisti dell’«Isola di Adamo ed Eva» alla ricerca dell’anima gemella

Nudi e senza paureL’amore si trovasull’isola di Luxuria1Da domani prima produzione della “nuova” Deejay TvLa conduttrice: «Ai single non basterà saper sedurre»

VLADIMIR LUXURIACONDUTTRICE

SENZA VESTITI È PIÙ DIFFICILE FINGERE

PER ME È STATOUN ESPERIMENTO

SOCIOLOGICO

Vladimir Luxuria non sarà l’unica a fare da Cupido in tv. Questa sera su FoxLife (Sky 114, ore 21) arriva «Il contadino cerca moglie», con Simona Ventura intenta a trovare l’anima gemella a prestanti uomini di campagna. In azione cinque contadini diversi per età, provenienza geografica

e temperamento, chiamati a scegliere quale bella ragazza di città dovrà per amore cambiare vita. A disposizione di ogni contadino sei «aspiranti mogli» disposte a lasciare le comodità della metropoli e trasferirsi in fattoria. Già al termine della prima puntata in programma stasera i contadini

ne taglieranno ben tre e le tre pretendenti rimaste si trasferiranno a casa dell’oggetto dei loro desideri per testare la convivenza. Il format, una via di mezzo tra il reality e il dating show, è nato in Inghilterra nel 2001 ed è andato in onda in circa 30 paesi del mondo: dopo gli incontri in fattoria sono stati celebrati 72 matrimoni e sono nati la bellezza di 135 i figli.

PARTE OGGI SU FOX LIFE «IL CONTADINO CERCA MOGLIE», ALTRO DATING SHOW CHE HA GIÀ FATTO NASCERE 135 FIGLI

Anche la Ventura farà da Cupidotra coltivatori e ragazze di città

Simona Ventura e i «suoi» contadini

A 67 ANNI PER CANCRO

Addio a Mankell,una vita di impegnotra gialli e diritti1È morto lo scrittore e attivista svedese:con il commissarioWallander ha venduto40 milioni di copie

Pagine dense di inquie-tudine, lassù dovenon te l’aspetti, nel

cuore della Scandinavia ge-lida e perfetta solo all’appa-renza. E poi certe lunghelotte, sempre a viso aperto:le tante per i diritti umani,al fianco dei deboli, e l’ulti-ma, estrema, contro la ma-lattia che l’ha consumato.Henning Mankell era moltecose insieme e, forse, perquesto era adorato da tanti:l’autore svedese di romanzipolizieschi è morto ierimattina, stroncato dal can-cro che aveva sfidato pub-blicamente. Nel 2014 la sco-perta e la scelta di tenere undiario sul quotidiano svede-se Göteborgs-Posten: «Loracconterò da una prospet-tiva di vita, non di morte»,aveva scritto. Nato a Stoc-colma, una vita divisa tra ilNord Europa e l’Africa, si èspento a 67 anni dopo qua-ranta milioni di copie ven-dute: merito, soprattutto,del commissario Kurt Wal-lander, il mitico protagoni-sta dei suoi gialli. Un tiporuvido come carta vetrata,

tormentato nella sua disperataricerca di giustizia.

CI MANCHERÀ Mankell nonha nascosto neanche certe spi-golature del pensiero. Storicoattivista di sinistra, nel ’68 pro-testava contro il Vietnam. Nel2010, invece, da militante pro-Palestina, era sulla FreedomFlotilla quando fu abbordatadalla Marina militare israelia-na: illeso negli scontri che fe-cero 9 morti, al ritorno chiesesanzioni internazionali perIsraele. Lascia la moglie EvaBergman, figlia del grande re-gista svedese Ingmar, mentre anoi ha lasciato un testamento:Marsilio pubblicherà Sabbiemobili, libro nato durante lamalattia. Riflessioni, speranzee il solito sguardo profondo dichi una volta disse: «Anch’ioscrivo per cercare, in un modoo nell’altro, di rendere il mon-do più comprensibile».

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Il film con Pierfrancesco Favino sarà nelle sale italiane il 14 ottobre, ma già a maggio 2016 è previsto il primo ciak della serie in onda nel 2017 su Netflix: il gigante della piattaforma digitale ha scelto l’adattamento di «Suburra» per la prima produzione originale italiana, realizzata da Cattleya. Gli episodi saranno diretti da Stefano Sollima, lo stesso regista del film in uscita, e dopo il debutto su Netflix, saranno trasmessi anche dalla Rai. Mafia, corruzione i temi della saga che va sull’onda del successo di «Gomorra» e «Romanzo criminale» (realizzati per la tv dallo stesso team). Intanto il film, in contemporanea con l’uscita nei cinema italiani, sarà anche su Netflix negli Stati Uniti e in America Latina.

DEVE ANCORA USCIRE MA HA UN FUTURO TELEVISIVO

Il film Suburra sarà pure una serie Primo prodotto italiano su Netflix

AltriMondiR

Henning Mankell si è spento ieri

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