FUORI DAL COMUNE

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dal COMUNE Immagini, Tracce, Racconti dei nostri Comuni Comune di Lapedona 17 ALLEGATO - N.09/2012 Fuori envenuti a Lapedona, benvenuti nello splendido scenario della campagna fermana. Situata in collina, a soli 5 km dal mare e non distante dalla montagna, a 264 m s.l.m., Lapedona grazie alla sua conformazione territoriale (esclusivamente collinosa) e climatica (clima fresco, stabile e asciutto) è un antico centro agricolo ricco e peculiare. Poco si sa dell’origine del paese, tuttavia certo è che faceva parte della cen- turiazione romana dell’agro fermano, dove venivano coltivati i decantati prodotti agricoli piceni, che ancor oggi la caratterizzano: particolarmente curate sono le colture tipiche a grano, viti, ulivi ed ortaggi, mentre in for- te espansione è la frutticoltura specialmente nella valle dell’Aso. Una produzione di notevole interesse economi- co è quella delle taccole, un baccello primaverile assai raro e ricercato specialmente sui mercati esteri. Non mancano poi le realtà produttive, tra cui quelle legate soprattutto alla calzatura, e commerciali che tra le altre hanno saputo tenere viva l’economia di questo comune. Degne di nota particolare sono altresì quelle attività artigianali legate agli antichi mestieri che, otte- nendo riconoscimenti istituzionali, hanno portato presti- gio non solo a Lapedona ma a tutto il territorio fermano. Dopo tutto si capisce perché i lapedonesi vengono appellati da sempre come “bravi uomini con mani cal- lose”. Sempre al lavoro i lapedonesi dimostrano anche con le nuove generazioni un attaccamento alla propria terra costruttivo ed aperto: molti sono gli edifici antichi o in disuso che sono stati ristrutturati per allestirvi atti- vità ricettizie, incentivando così un settore economico in espansione, quello turistico ed enogastronomico. A tal proposito tra i piatti della tradizione culinaria locale spicca la bevanda più succulenta che si ottiene da “lo fa’ cantina”: il “vino cotto”, che diventa ogni settembre protagonista nella sagra ad esso dedicata da oltre vent’anni. Il centro storico di Lapedona diventa location speciale poi anche per un’altra manifestazione esclusi- va, “Musica in collina”. Durante l’anno numerose sono le attività sportive, ricreative e ludiche che possono essere frequentate da tutti e che sono organizzate dalle varie associazioni lapedonesi. Arte, cultura, storia, natura, buona cucina, riposo, ma anche divertimento e la scoperta di vecchie tradizioni, tut- to questo è possibile vivere a Lapedona non solo in esta- te, ma in tutte le stagioni. A presto, allora, a Lapedona. Le chiavi della città Saluto del primo cittadino di Lapedona Mauro Pieroni B LAPEDONA - Piazza della Concordia Tel. 0734.936623 - 389.4903079 Apertura serale dal martedì alla domenica Gradita prenotazione

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Comune di Lapedona

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Comune di Lapedona

17ALLEGATO - N.09/2012

Fuori

envenuti a Lapedona, benvenuti nello splendido scenario della campagna fermana. Situata in collina, a soli 5 km dal mare e non distante dalla

montagna, a 264 m s.l.m., Lapedona grazie alla sua conformazione territoriale (esclusivamente collinosa) e climatica (clima fresco, stabile e asciutto) è un antico centro agricolo ricco e peculiare. Poco si sa dell’origine del paese, tuttavia certo è che faceva parte della cen-turiazione romana dell’agro fermano, dove venivano coltivati i decantati prodotti agricoli piceni, che ancor oggi la caratterizzano: particolarmente curate sono le colture tipiche a grano, viti, ulivi ed ortaggi, mentre in for-te espansione è la frutticoltura specialmente nella valle dell’Aso. Una produzione di notevole interesse economi-co è quella delle taccole, un baccello primaverile assai raro e ricercato specialmente sui mercati esteri. Non mancano poi le realtà produttive, tra cui quelle legate soprattutto alla calzatura, e commerciali che tra le altre hanno saputo tenere viva l’economia di questo comune. Degne di nota particolare sono altresì quelle attività artigianali legate agli antichi mestieri che, otte-nendo riconoscimenti istituzionali, hanno portato presti-gio non solo a Lapedona ma a tutto il territorio fermano. Dopo tutto si capisce perché i lapedonesi vengono appellati da sempre come “bravi uomini con mani cal-lose”. Sempre al lavoro i lapedonesi dimostrano anche con le nuove generazioni un attaccamento alla propria terra costruttivo ed aperto: molti sono gli edifici antichi o in disuso che sono stati ristrutturati per allestirvi atti-vità ricettizie, incentivando così un settore economico in espansione, quello turistico ed enogastronomico. A tal proposito tra i piatti della tradizione culinaria locale spicca la bevanda più succulenta che si ottiene da “lo fa’ cantina”: il “vino cotto”, che diventa ogni settembre protagonista nella sagra ad esso dedicata da oltre vent’anni. Il centro storico di Lapedona diventa location speciale poi anche per un’altra manifestazione esclusi-va, “Musica in collina”. Durante l’anno numerose sono le attività sportive, ricreative e ludiche che possono essere frequentate da tutti e che sono organizzate dalle varie associazioni lapedonesi. Arte, cultura, storia, natura, buona cucina, riposo, ma anche divertimento e la scoperta di vecchie tradizioni, tut-to questo è possibile vivere a Lapedona non solo in esta-te, ma in tutte le stagioni. A presto, allora, a Lapedona.

Le chiavi della cittàSaluto del primo cittadino di LapedonaMauro Pieroni

B

LAPEDONA - Piazza della ConcordiaTel. 0734.936623 - 389.4903079

Apertura serale dal martedì alla domenicaGradita prenotazione

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2Lapedona

Di Lapedona non si hanno documenti che ne attestino l’esistenza prima del Medioevo, tuttavia reperti di età picena e romana testimoniano una intensa colonizzazione del suo territorio fin dalla antichità. Ugualmente sconosciuta è l’origine del nome che si vorrebbe appartenere all’area lin-guistica preindoeuropea delle formazioni in -ona (Cremona, Verona, Ortona, ecc.).Il centro urbano probabilmente si costituì o rico-stituì intorno al Mille quando i benedettini di Farfa e di Fonte Avellana edificarono chiese e piccoli monasteri nei luoghi circostanti boscosi iniziando la bonifica di quelle terre. Con la ripresa dell’a-gricoltura il borgo si popolò di enfiteusi, livellari, piccoli proprietari, contadini e artigiani. Fu forti-ficato con mura e porte ma forse non godé mai di autonomia risultando già dai più antichi docu-menti castello di Fermo. Aveva comunque una sua amministrazione interna a cui era delegato il “Consiglio di Credenza” costituito da “priori” o “massari” rappresentanti del “consiglio generale”. Le vicende storiche di Lapedona si confondono quindi, fino all’Unità d’Italia, con quelle di Fermo.Benché Lapedona fosse un paese con molte risorse, essendo la sua economia agricola e i grandi proprietari (laici ed ecclesiastici) fermani, si dotò nel corso degli anni di infrastrutture socia-li di notevole interesse come il Monte frumenta-rio, l’Ospedale, numerose confraternite, un bel palazzo municipale e, in epoca più recente, una cassa rurale e operaia. Il centro storico conserva la sua struttura origi-naria del castello medievale, cinto da mura e con due porte d’accesso: Porta Marina, unica ad essere carrabile, con arco gotico ed elegante merlatura ghibellina (a coda di rondine) e Porta da Sole, che immette direttamente sotto il log-giato comunale. Sul lato Sud sono conservati lunghi tratti di mura medievali, mentre verso Est un solitario bastione che scruta il mare è stato trasformato nel Sette-cento in campanile barocco. Il centro urbano è organizzato su due vie, una prin-cipale e l’altra secondaria, che partendo da piazza S. Lorenzo all’ingresso del paese, corrono parallele

verso ovest per confluire nella piazza principale da cui ripartono per annodarsi a Largo IV Novembre. Su entrambi i lati delle vie si affacciano le abitazioni di modesta altezza, semplici, in cotto antico, e, di tanto in tanto, un vicolo collega le due parallele armonizzando la struttura e creando angoli caratte-ristici. Centro del paese e della vita di Lapedona è la sua piazza che, essendo più bassa rispetto all’asse viario, sembra attiri a sé tutto il paese. Piazza Gia-como Leopardi, di forma rettangolare, è un salotto naturale, sul quale si affaccia a sud il Palazzo del Comune con loggiato ultimato nel 1589 e a nord la facciata con timpano rialzato e portale lavorato in pietra della Chiesa di San Nicolò; al centro della piazza vi è una bella fontana costruita nel 1900, all’inaugurazione dell’acquedotto, che portò l’acqua nelle abitazioni del paese. In fondo al loggiato comunale, caratteristico per i suoi archi dissimili, è collocato un cippo fune-rario d’età romanica con bassorilievi e iscrizioni.All’interno del Palazzo Municipale è conservato un quadro di piccole dimensioni raffigurante una Madonna col bambino di scuola raffaellesca e una tavola del Marini del 1545.La Chiesa di San Nicolò, risalente all’anno 1585, ricostruita nel sec. XVI su strutture trecentesche, presenta un impianto interno a navata unica rettangolare con sottotetto ligneo decorato a tem-pera con ornamento barocco, riferibile all’arte del pittore fermano Filippo Ricci. Sull’altare principale vi è una tela di Simone De Magistris (1538-1611) raffigurante una Madonna col bambino, S. Miche-le, S. Francesco, S. Quirico, mentre sopra l’in-gresso resta una tribuna con cantoria e l’organo restaurato di scuola callidiana. La Chiesa parrocchiale dei S.S. Giacomo e Quirico che converge anch’essa sulla piazza per la parte absidale, risale al XIV sec, anche se è stata quasi completamente rifatta un secolo fa, conserva una struttura lignea del santo protet-tore, il martire bambino S. Quirico, proveniente dalla omonima chiesa romanica esterna. Il 15 luglio, festa del patrono si svolge il suggestivo antico rito della benedizione delle acque con il pediluvio della statua del Santo. In questa chie-

sa sono conservate due tavolette raffiguranti S. Rocco e S. Sebastiano attribuite a Pietro Ala-manno (XV secolo).Entro le mura castellane vi è anche la Chiesa di San Lorenzo, di fine XVIII secolo, con cam-panile (1732) e cripta inagibile, che conserva al suo interno un organo di Gaetano Callido (1784) restaurato oltre a un Crocefisso ligneo di proba-bile provenienza bizantina, dall’espressione par-ticolarmente toccante ed altari in stile barocco. A testimonianza di insediamenti benedettini, sullo stesso colle di Lapedona ma fuori dalle sue mura, restano tre chiese romaniche di pregio: la Chiesa di S. Pietro, la Chiesa di Madonna Manù e la Chiesa di S. Quirico. Quest’ultima è la maggiore e, con ingresso laterale, navata uni-ca, presbiterio sopraelevato e una cripta sorretta da volte a crociera cilindriche, è particolarmente elegante, con sottili colonne e capitelli di foggia diversa ed archi slanciati.Di notevole interesse anche la Chiesa di S. Maria degli Angeli o ad nivem, presso “Borgo Castellano”, con affreschi del sec. XV.Il territorio di Lapedona è diviso in contrade ed ognuna di esse fa capo ad una chiesa rurale come S. Elisabetta, S. Anna dell’Aso, Madonna Bruna e S. Maria di Saltareccio. Le ultime due, in particolar modo, sono da rimarcare in quanto, oltre a conservare tracce di insediamenti mona-stici, sono inserite in un suggestivo ambiente boschivo naturale, ai margini dei coltivi.

Storia e Beni Culturali/Tracce del passato presenti in tutto il territorio

Una storia antica ancora da svelare

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Lapedona non è mai stata castello a sé e come territorio non può dirsi certo di essere un comune tra i più vasti o popolosi, però tutto quello che ha ottenuto lo ha conquistato con le proprie forze. E nonostante le occasioni per emergere non siano così numerose, tuttavia i lapedonesi, 1170 circa, chi in un settore chi in un altro vengono ripagati dei propri sacrifici con successi di valore.Sebbene l’attività economica lapedonese sia legata all’agricoltura, riceve i maggiori riconoscimenti istituzio-nali con i suoi prodotti legati alla tradizione culinaria e ad altri settori. Oltre alla “De. Co.” per il vino cotto (leggi Focus in basso), Lapedona vanta infatti un’altra onorifi-cenza, la “Marche Eccellenza Artigiana”, che intende salvaguardare e rilanciare mestieri di antico pregio, ottenuta grazie alla bellezza e all’originalità delle crea-zioni di un suo cittadino che dell’arte della lavorazione artistica e tradizionale del ferro ha fatto una scelta di vita professionale coraggiosa e degna di plauso. Anche per quanto concerne l’intrattenimento Lape-dona si è dimostrata capace di accogliere feste ed eventi di spicco. Dal 2004, ogni agosto, piazza San Lorenzo diventa un’inconsueta e suggestiva sala da concerto in cui portare le grandi pagine della musica classica più vicino al pubblico grazie a “Musica in collina”, il festival internazionale di musica da camera che, con la direzione artistica del Maestro Walter Daga, ospita artisti ed interpreti di alto livello. Ad ogni concerto segue “I sapori dopo

le note”, un’occasione pensata per concludere con gusto le serate musicali, ovvero una degustazione di piatti a base di prodotti tipici locali accompagnata dai migliori vini della produzione del territorio. Per concludere, oltre alla già famosa e tradizionale “Festa del Vino Cotto”, molti sono poi gli appunta-menti ricreativi in cui poter vivere la tradizione lape-donese: serate di spettacoli teatrali in vernacolo o di intrattenimento, feste patronali e sagre, in ogni stagione, popolano il centro storico e le contrade lapedonesi. E tutto ciò grazie alla associazioni lape-donesi, tra cui la Pro Loco che insieme all’ammini-strazione comunale sa creare un connubio stretto ed efficiente affinché tutto venga organizzato fin nei dettagli per il migliore risultato.Lapedona si sceglie anche per le innumerevoli possibilità di soggiorni salutari, a contatto con la natura e in cui poter seguire solo i ritmi legati alla terra. Per la pratica dello sport si trovano un campo da tennis in paese e una piattaforma polivalente in contrada Aso in cui poter dedicarsi alle attività di pesca sportiva, acqua a terra, equitazione e minigolf. Numerose sono inoltre le possibilità di passeggiate sia a piedi, che in bicicletta e persino a cavallo, per poter godere completamente della sua straordinaria ricchezza di paesaggi, sapori e colori. La vallata dell’Aso è attrezzata con piste ciclabili lungo il fiume e dotata di attrezzature per la pesca sportiva; in contrada Madonna Bruna l’ambiente

naturale accoglie sempre innumerevoli amanti delle scampagnate all’aria aperta; dalla valle suggestivo è certamente il percorso che per la collina arriva al mare. E per i buongustai, numerosi e rinomati sono gli agriturismi, ristoranti e le strutture ricettizie che offrono agli avventori esperienze uniche al palato. Lapedona, un comune tutto da assaporare!

Comunità/Agricoltura, eccellenze artigianali, eventi prestigiosi in un luogo speciale

Pochi ma “buoni”!Appuntamenti

17 gennaio o domenica successiva“Festa di Sant’Antonio Abate” con benedizione degli animalidomenica successiva alla Pasqua “Festa della Madonna Bruna” – Processione e giochi tradizionali Corpus Domini – Processione con infiorataLuglio“Sagra de li gnocchi”15 luglioFesta del patrono “San Quirico” prima domenica dopo il 16 luglio “Madonna del Carmine” – ProcessioneAgosto“Musica in Collina” Settembre “Festa del Vino Cotto”

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Nel territorio fermano in particolare e nelle zone limitrofe, si è prodotto da sempre un vino speciale, il “vino cotto”. Dal mosto di uve bianche o rosse (ognu-no ha la sua ricetta), dopo la bollitura in caldai di rame a fuoco diretto, si ricava un liquido denso che viene lasciato fer-mentare e riposare in botti di legno per anni. Considerato un rimedio per tutti i mali nella tradizione contadina e prodot-to fin dai tempi più antichi, il vino cotto è tra le bevande più ricercate d’Italia. Nel 2011, quello lapedonese, diven-ta De.Co. (denominazione comunale), ovvero un prodotto della tradizione loca-le con il quale la comunità si identifica. Inoltre, grazie, anche, all’Associazione

Produttori Vino Cotto, quest’eccellen-za locale, da oggetto diventa anche veicolo di promozione e valorizzazione del proprio luogo d’origine stesso. Nella storica “Festa del Vino Cotto” (24ª edizione nel 2012), ormai un appun-tamento fisso per il territorio fermano, protagonista assoluto, insieme ai molti piatti tra i più succulenti della tradizione culinaria fermana, è il pregiato succo d’uva che può essere gustato durante la rievocazione “de lo fa’ cantina”. Un tuffo nel passato, dunque, nell’iden-tità più vera di una comunità fortemente legata alle proprie tradizioni che intende tramandare alle generazioni future.

FOCUSVino Cotto

Lapedona

NUMERI UTILI

Comune 0734.936321Ufficio Postale 0734.936527Carabinieri (Staz. Monterubbiano) 0734.59126

Farmacia 0734.936402Pro Loco 0734.936559

Cla

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Mar

cozz

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