Fuori dal Coro N°01 - GIUGNO 2015

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EXPO 2015 come nutrire il pianeta Via Cancello o via Fogna: soluzione cercasi a pag. 12 IL VOLONTARIATO COME RISPOSTA ALLA POVERTA’ a pag. 8 Fuori dal coro L’autonomia che parla Numero 1 Giugno 2015 Periodico trimestrale gratuito

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"Fuori dal Coro - L'Autonomia che parla" è il nuovo periodico trimestrale della Valle di Suessola edito dall'Organizzazione di Volontariato "Il Laboratorio". I temi trattati sono quelli della comunicazione sociale, puntando alla promozione delle fasce deboli, in particolare quella dei giovani.

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EXPO 2015come nutrire il pianeta

Via Cancello o via Fogna:soluzione cercasi

a pag. 12

IL VOLONTARIATO COMERISPOSTA ALLA POVERTA’

a pag. 8

Fuori dal coroL’autonomia che parla

Numero 1Giugno 2015

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"Il Laboratorio" è un'organizzazione giovanile divolontariato che opera principalmente attraverso lacultura, avvicinando il singolo individuo alla società,diffondendo quindi la cittadinanza attiva sulterritorio.Lo scopo comune di ogni nostro associato è quellodi dare risposte alle mancanze, alle carenze dellasocietà civile, contribuendo a migliorare la comunitàattraverso il sociale e attraverso la cultura.

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Le nostre attività sono:

- nucleo di Protezione Civile delleMisericordie d' Italia: i volontari operanonel comune di San Felice a Cancello, neiterritori limitrofi ed hanno preso parte anumerose esercitazioni nella RegioneCampania.

- progettazione sociale: per promuovereattività sostenibili che mirino all'impegnonel sociale, alla cittadinanza attiva eall'emancipazione dei giovani.

- gruppo sportivo emergente: perincentivare le nuove generazioni a temicome l’ecosostenibilità, al rispetto perl’ambiente attraverso l’escursionismo

- officina teatro: per sperimentare l’usodella cultura non con meri fini filantropicima per l’aggregazione sociale.

Chi siamo

w w w . m o v i d u e p u n t o z e r o . i t

Cosa facciamo? Come contattarciContattaci e vieni ad iscriverti all’Associazione di

Volontariato “IL LABORATORIO”

Il Laboratorio - Web Page/odvillaboratorio

Misericordia di San Felice a Cancello/MisericordiaSanFeliceaCancello

@Ci troverai dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle 19 al

Distaccamento di Polizia Municipale in Cancello Scalo (CE), via Napoli n.735

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REGISTRO REGIONALE DEL VOLONTARIATO

Iscritta dal13/2/2012

con decr. n°33

Fuori dal coro - L’autonomia che parla/fuoridalcoropage

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SOMMARIOContrasto alla poverta: il sondaggio pag. 4 di Antonio Carissimo

Vignettandopag. 4 di Ida Dora De Stefano

Diseguaglianza, vera fonte di povertà pag.6 di Matteo M. Piscitelli

Lavoro, il diritto alla dignità pag. 7 di Alessandro Gianchino

Expo 2015: come nutrire il pianetapag. 8 di Federica Longino

Il volontariato come risposta alla povertàpag. 10 di Vincenzo Sgambato

Fuga verso l’ignoto... e oltre! pag. 11 di Andrea di Nuzzo

Quando la penna accende i fuochipag. 12 di Alfonso Sgambato

Via Cancello o via Fogna: soluzione cercasipag. 13 di Andrea di Nuzzo

Il potere della musicapag. 14 di Michele Fevola

L’Angolo della cucinapag. 15 di Gino Annunziata

Le azioni di contrasto alla povertàdi Francesco A.De Stefano

Se una scuola durante le lezioni crolla, se negli ospedali mentresi è in attesa si muore, se lo Stato fa fatica ad individuare, adassicurare ciò che necessita alla popolazione: ci si sente poveri.Un mendicante che tende la mano, un immigrato che desiderauna dignità, un anziano che cerca compagnia, un giovane cheinsegue il lavoro: questi i silenzi assordanti che affliggono lasocietà. Arido come il deserto, il concetto di povertà è strettamentelegato alla carenza di servizi e strutture adeguate a soddisfarenon i sogni ma i bisogni del cittadino. In un contesto dove sidelega e non si partecipa, dove si conferisce e non si condivide ilpotere, diventa un’ardua impresa recuperare l’interesse dellacollettività per una gestione prudente delle risorse. La crisi attualeha sempre di più il sapore di un fallimento, non sembra esserciun cambiamento, ma una desolante assenza di punti diriferimento. Le urgenze e le emergenze sono figlie di un tempo incui si è sprecato, speculato, sfruttato. La corruzione ha svalutatoe svuotato il significato delle istituzioni.Smarrita la fiducia nel prossimo, l’individuo è corso ai ripari,rifugiandosi nei propri interessi. Gli accenni di una ripresa sonovisibili solo se concepiti in una dimensione collettiva che non puntisolo ad arricchire il proprio portafoglio, ma sia capace direcuperare il valore della solidarietà, fondamentale garanzia peril bene comune. La ricchezza della povertà è nella possibilità delriscatto, nell’opportunità di cambiare radicalmente il proprio stiledi vita attraverso il confronto.“Se una società libera non può aiutare i molti che sono poveri,non può salvare i pochi che sono ricchi.” Così iniziava nel 1961 ilsuo mandato di Presidente degli USA, J.F. Kennedy. Come ieriancora di più oggi solo se si è solidali si è meno soli, meno poveri.

Periodico trimestrale di comunicazione sociale “Fuori dal Coro” dell’Organizzazione di Volontariato “Il Laboratorio” iscritto al n. 831 presso il registro dei periodici del Tribunale di S.Maria Capua Vetere.

Copia gratuita

Direttore Responsabile: Francesco Adriano De StefanoCaporedattore: Andrea di Nuzzo

Redattori: Vincenzo Sgambato, Antonio Carissimo, Federica Longino, Alessandro Gianchino, Matteo Maria Piscitelli, Clementina Rossini

Fund raising: Vincenzo Fonzo, Angelo CarissimoHanno collaborato a questo numero: Alfonso Sgambato,Gino Annunziata, Ida Dora De Stefano, Michele Fevola

Stampato da: Officine grafiche Francesco Giannini & figli S.p.A. di Napoli

Il periodico collabora con la testata moviduepuntozero, organo ufficiale del Movimento Volontariato Italiano (Mo.Vi.)

L’EDITORIALE

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FUORI DAL CORO

Numero I - Anno I

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Una questione ardua e dilagante, un aspetto delquotidiano ogni giorno più pressante, unproblema serio e in costante crescita. Quellodella povertà, inteso come mancanza di benimateriali ma anche di valori, è il tema che si è

voluto trattare per il numero uno di questo periodico. Laredazione dell’O.d.V. “Il Laboratorio” ha condottoun’indagine esplorativa per sondare le opinioni in meritoa probabili cause e possibili soluzioni al fenomeno dellapovertà. È stato somministrato un questionario ad uncampione di 101 casi, composto da 60 uomini e 41donne, residenti nella Valle di Suessola. L’esiguo numerodi casi intervistati e il tipo di campionamento, nonprobabilistico, non permettono di effettuare alcun tipo digeneralizzazione. È però possibile utilizzare i dati adisposizione per iniziare a farsi un’idea su quale sia lalinea di pensiero degli intervistati in merito al tema che siè voluto analizzare. Salta subito all’occhio che la quasitotalità del campione, il 75.2%, crede che i fondi pubblicinel proprio comune non siano ben spesi. Il restante22.8% non se ne interessa e solo il 2% approva lagestione della propria amministrazione comunale. Tra i

fattori proposti che hanno scaturito la crisi economicavengono indicate come cause rilevanti: lo spreco didenaro pubblico (per il 70.3%), la corruzione nelle classidirigenti (per il 73.3%) e la criminalità organizzata (per il60.4%). Si rileva che il 75.2% degli intervistati assumepoco o quasi per niente come punto di riferimento lapolitica, sintomo della scarsa fiducia posta dai cittadininelle istituzioni. È curioso notare che il 41.6% degliintervistati pensa che l’istruzione sia poco o per nullaimportante per la società, mentre l’81.2% pensa che siaprioritario istruirsi. Si è notato, già all’atto dellasomministrazione del questionario, un atteggiamentotendenzialmente disfattista degli intervistati. Prevale,specialmente tra i meno giovani, un sentimento dirassegnazione. Contrariamente a quanto appena detto,vi sono dati confortanti circa le speranze sul futuro. Infatti,il 55.4% degli intervistati crede che il singolo cittadinodovrebbe interessarsi e partecipare alla politica. Ésorprendente che 9 persone su dieci ritengano cheognuno debba attivarsi nel sociale per combattere lapovertà presente nel territorio.

Contrasto alla povertà: il sondaggio

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Vignettando...

di Ida Dora De StefanoFF uu oo rr ii dd aa ll cc oo rr oo

Numero I - Anno I

di Antonio Carissimo

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Numero I - Anno I

NO

SI

NON ME NE INTERESSO

Secondo te i fondi pubblici nel tuo comune sono ben spesi?

75.2 %

2%

22.8 %

Sondaggio a cura dell’Organizzazione di volontariato “Il Laboratorio”

SI

NO

SAREBBE IRRILEVANTE

Il singolo cittadino dovrebbe attivarsi nel sociale?

92%

4% 4%

Secondo te quanto possono essere solidali nei tuoi confronti?

Per niente Poco Abbastanza Molto TotalmenteParenti 5% 14.9% 35.6% 31.7% 12.9%Amici 6.9% 21.8% 34.7% 33.7% 3%Vicini 37.6% 29.7% 24.8% 7.9% 0%Concittadini 30.7% 40.6% 26.7% 2% 0%

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Diseguaglianza, vera fonte di povertà

Povertà e ricchezza hanno la stessa origine:l’iniqua distribuzione delle risorse. L’annosoproblema del divario tra Nord e Sud delmondo o tra città industrializzata e periferia èoriginato proprio da una suddivisione

sbagliata della ricchezza. Un report del Credit Suisse daltitolo “Global Wealth” ha recentemente pubblicato datisconcertanti: meno dell’1% della popolazione controllacirca il 44% delle risorse,mentre il 94% circa ècontrollato solo dal 20% degliindividui. Certamente vi è unavolontà politica nel lasciareuna certa parte dipopolazione in ristrettezze el’altra nell’agio. E non bisognapensare solo ai bambinidenutriti che spessoritroviamo in TV, ma anche lacondizione di migliaia dipersone sul territorio sipotrebbe definire iniquarispetto a numerosi fattoricome la qualità della vita,l’accesso ai servizi etc.

Il volontariato, inteso come esperienza politica (nel sensonobile del termine), interviene e intercetta le carenze che,

volontariamente o no, lascia la politica.Quest’ultima, come noto, non generaricchezza, ma la ripartisce a livellostatale prima e territoriale poi: qualoraquesto compito non è assolto, a causadi malaffari, corruzione, negligenza,allora interviene l’organizzazione disocietà civile. Moltissime sono leiniziative mediante cui può palesarsi lalotta alla povertà, che affiancano glistrumenti di politica economica comesussidi al reddito, previdenza equant’altro. Al di là dei tecnicismi, infatti,rivestono grande importanza le iniziative“dal basso” come formazione di capitalesociale, che, ad esempio, allontana ilragazzo povero dai soldi facili,

facendogli capire l’importanza della scuola; investimentoin luoghi di ricreazione (teatri, cinema) cheinevitabilmente generano valore, non solo economico,nel luogo in cui si stabiliscono. Insomma, le azioni controla povertà passano necessariamente attraversol’impegno civile: rendersi e rendere consapevoli delletante povertà che affliggono la società è, la via principaleper la successiva risoluzione delle stesse.

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di Matteo M. Piscitelli

Numero I - Anno I

Meno dell’1% della popolazionecontrolla circa il 44% delle risorse

“Global Wealth” Credit Suisse

Il 94% circa degli abitanti della Terra è controllato solo

dal 20% degli individui “Global Wealth” Credit Suisse

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L’articolo 1 della Costituzione afferma chel’Italia è una Repubblica fondata sul lavoroe riconosce a tutti i cittadini tale diritto,promuovendone l’attuazione. Ma,l’immediata applicazione di tale principio

nella società è resa impossibile da problemi sociali efinanziari. La crisi mondiale, le anomalie introdotte dallaglobalizzazione selvaggia, il costante declino almeno datrent’anni, le riforme liberiste nel mercato del lavorosembrano ostacoli insormontabili per la creazione di nuoveoccasioni professionali. I giovani che lasciano la scuoladopo le superiori hanno difficoltà a trovare sbocchi. Ilavoratori espulsi dal circuito produttivo dopo icinquant’anni non riescono a trovare nuova occupazione.Gli studenti lamentano di non aver ricevuto un’istruzionesufficiente nelle scuole superiori e solo la sceltauniversitaria potrebbe cambiare il loro percorso lavorativo.La ragione è chiara: il sistema non individua e nonvalorizza le capacità attitudinali di ciascuno. Il lavorodovrebbe essere l’elemento che dà la dignità di essereumano; ma oggi non è così. L’occupazione che spesso siè costretti a scegliere è il modo per ottenere il necessarioper vivere, sia per il singolo che per la famiglia, ma moltospesso anche questo si rivela non sufficiente. In Italia settemilioni di persone percepiscono meno di mille euro almese: un dato abbastanza sconcertante perchè questisalari non garantiscono nel tempo il minimo per vivere; ela questione non si ferma qui, poiché il tasso didisoccupazione, giovanile e non, aumenta ogni giorno.Questa situazione porta ad un’inevitabile conseguenza: lapovertà. Sempre più persone perdono la speranza dimigliorare le proprie condizioni, tanto che gli ultimi dati Istatsostengono che 38 persone su 100 non cercano piùlavoro, a testimonianza della depressione che sta colpendosempre di più quello che una volta era chiamato il “BelPaese”.

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Lavoro: il diritto alla dignitàdi Alessandro Gianchino

Numero I - Anno I

«I cittadini che hanno tempo libero«I cittadini che hanno tempo liberofanno nascere la virtù nella lorofanno nascere la virtù nella loroanima e possono adempiere i loroanima e possono adempiere i lorodoveri civici». doveri civici».

Aristotele ne “La Politica”Aristotele ne “La Politica”

Nel passato il lavoro non aveva ilNel passato il lavoro non aveva ilvalore morale di oggi. Il lavorovalore morale di oggi. Il lavoromanuale era considerato l’emblemamanuale era considerato l’emblemadella schiavitù e la causa della tardivadella schiavitù e la causa della tardivaricerca dell’innovazione. ricerca dell’innovazione.

C. Mosse ne “Il lavoro in Grecia e a Roma”C. Mosse ne “Il lavoro in Grecia e a Roma”

Aristotele filosofo greco(384 a.C. o 383 a.C. – 322 a.C.)

Il problema non è mangiare, il problema più grave è non avere la possibilitàdi portare il pane a casa, di guadagnarlo! E quando non si guadagna il pane

si perde la dignità! Questa mancanza di lavoro ci ruba la dignità.(Discorso di Papa Francesco a Scampia del 21/03/2015)

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Esiste la fameradicale di chinon ha quasinulla, c’è quelladi chi ha

qualcosa, c’è la fame deipensionati che arrivano afine mese senza denaro esi recano alle file di

distribuzione degli alimenti. Ma esiste anche la fame dichi riesce a saziarsi con diete di scarsa qualità, i figli dellefamiglie più povere, per esempio. In questo pianeta sipuò mangiare qualsiasi cosa, ovunque e più o meno aogni ora: la retorica della cucina, così notevole nel nostropaese, non tradisce. Quante sono infatti queste persone?chi le aiuta a provvedere a se stesse? quali sono le lorosperanze per l’avvenire? Nonostante i rilevanti progressitecnologici che si sono riscontrati negli ultimi anni, lecondizioni di vita non sono migliorate per tutti, né al Nordné al Sud del mondo. Le cause del fenomeno non sononaturali, ma dipendono dal modo in cui è organizzatal'economia su scala planetaria. I dati degli ultimi annidicono che la povertà sta diffondendosi anche in zone

"felici" infoltendo così l'esercito di coloro che nonpossiedono le risorse necessarie a condurre un'esistenzadecorosa, sana e creativa. Dinanzi a questo sfondo, e invista dell’Esposizione Universale di Milano nel 2015, si èdeciso di proiettare un focus speciale dedicato allapovertà alimentare e ai mezzi atti a contrastarla, conl’intento di stimolare il dibattito intorno a questo notevoletema. “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” èl’argomento al centro della manifestazione. Infatti ExpoMilano 2015 sarà l’occasione per riflettere e confrontarsisui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizionidel nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffrela fame, nel biennio 2010-2012 sono state registrate circa870 milioni di persone denutrite, dall’altra c’è chi muoreper disturbi di salute legati a un’alimentazione scorrettae troppo cibo, circa 2,8 milioni di decessi per malattielegate a obesità o sovrappeso. Inoltre ogni anno circa 1,3miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Laconsiderazione sul tema si trasforma anche in unmomento di condivisione e di festa e sarà il luogod’elezione per discutere dei temi dell’agricoltura, dellosviluppo sostenibile, della lotta contro la fame per ilbenessere di tutti.

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Expo 2015: come nutrire il pianetadi Federica Longino

Numero I - Anno I

L’apertura in piazza Duomo - MilanoL’albero della vita, simbolo di Expo 2015

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1) Diritto al cibo per tutti.2) Lotta allo spreco e alle perditealimentari.3) Difesa del suolo agricolo e dellabiodiversità.4) Tutela del reddito di contadini,allevatori e pescatori.5) Investimento in educazionealimentare e ambientale a partiredall'infanzia.

6) Riconoscimento e valorizzazionedel contributo delle donne nellaproduzione agricola e nella nutrizione.7) Favorire l'accesso all'energia pulita.8) Migliorare la gestione delle risorseidriche.9) Promuovere il riciclo e il riutilizzo.10) Adottare azioni di salvaguardiadell'ecosistema marino.11) Proteggere il cibo da contraffazionie frodi con legislazioni adeguate.12) Contrastare il lavoro nero.

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Le parole chiave diquesto percorso sonoinnovazione, risparmio

energetico, rispetto dell’ambiente e delle risorse naturalie sostenibilità. Expo 2015, il principale evento mondialeche ospiterà il nostro Paese ha posto l’accento sullasostenibilità, valore trasversale che permea lamanifestazione. Conoscere la vera situazione della famenella città che sta per ospitare un’Esposizione universaleappare ancora più urgente e necessario. Ci sono molteassociazioni che si occupano con efficienza e passionedel problema della fame a Milano. Partendo da questiprincipi necessari, Caritas ha deciso di partecipare aExpo Milano 2015, per presentare modelli e stili di vitache mettono al centro la persona, la solidarietà neiconfronti del prossimo e combattano la cultura dellospreco. Caritas, in quanto parte della Chiesa Cattolica,ha la missione di aiutare i poveri e di promuovere lagiustizia nel mondo. Per questo motivo sostiene lo

sviluppo sociale, agisce sulle cause della povertà e dellaviolenza, assiste con azioni di sensibilizzazione e offrerisposte concrete alle crisi umanitarie. Importante è loscopo di far emergere le disuguaglianze che ci sono nelmondo proprio su un argomento cruciale come il cibo. “Ilcibo è fame, è colore, è povertà. Il cibo è presente, èfuturo. Il cibo è di tutti. Perché il cibo è Vita”.

Numero I - Anno I

Padiglione Caritas - Expo 2015

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Una giornata all’insegna della solidarietà, quellache si è tenuta lo scorso 11 aprile a Santa Mariaa Vico, nel suggestivo scenario del convento deiPadri Oblati. Il meeting organizzato dal CSVAssovoce, che raggruppava il volontariato della

valle di Suessola, non si è limitato a mostrare il loro lavoroma ha avuto come scopo quello di favorire e consolidare leinterazioni tra i soggetti presenti e la condivisione diinformazioni al fine di future sinergie in campo sociale. Il tema principale era focalizzato sulle azioni di contrastoalla povertà, classificate a seguito di una corretta analisi deibisogni relativi a questo problema. La povertà intesa comecondizione di vita, frutto di una situazione economicagenerale, che non dà concrete prospettive per viveredignitosamente, colpisce gran parte della nostra società. Durante l’evento non sono mancati momenti di dibattito egruppi di lavoro dove ognuno ha potuto esprimere la propriaopinione, anche in maniera originale e coinvolgente. Leassociazioni si sono lasciate dandosi appuntamento per iprossimi incontri con l’obiettivo di accorciare le distanze.Bisogna avvicinare i cittadini alle istituzioni, le quali devonomonitorare la situazione per attuare interventi corrispondentiai vari bisogni, sottolineando un compito fondamentale dellapolitica in campo sociale ed esortando le associazioni adincidere sulle scelte di quest’ultima. Inoltre, il contrasto allapovertà nasce dalla sensibilità delle persone, dal loro mododi essere e dal senso di gratuità del volontario, ovvero dalmettersi a disposizione del prossimo per farlo sentire megliosenza aumentarne la sensazione di disagio. Anche gli utentidei servizi resi dalle associazioni dovranno far affidamentoalla propria resilienza, consapevoli di trovare nei volontarie nelle loro attività un importante traino per riacquistaredignità e reinserirsi nel tessuto sociale.

Il volontariato come risposta alla povertà

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Numero I - Anno I

di Vincenzo Sgambato

Povertà nella provincia di Caserta

La Terra di Lavoro è il territorio che piùha risentito della crisi economica perdebito contratto dalle famiglie e altotasso di disoccupazione.Classi sociali più colpite: disoccupaticon famiglia tra i 40 e i 50 anni egiovani inoccupati.

Catalogo delle azioni dicontrasto alla povertà:

raccolta e distribuzione di generialimentari e vestiario, assistenza sanitaria,

attività ludico-ricreative, sostegno psicologico,

supporto all’inserimento lavorativo

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Africa, 75mila anni fa. L’Homo sapiens è lìpresente da almeno un centinaio di migliaiadi anni. Caccia, controlla il fuoco e usautensili. Non ha bisogno di spostarsi. Poi unevento riduce notevolmente la popolazione

e costringe parte della specie ad andare via. Ancora nonsi sa cosa sia accaduto, ma una cosa è certa: l’uomo siè trovato per la prima volta in mancanza di risorse e hadeciso, come spesso fanno molte specie animali, dispostarsi. La povertà è strettamente correlata allamigrazione, spinge verso l’ignoto.Africa, 2015. L’uomo continua a spostarsi. Fugge dallaguerra, dai terroristi tagliagole, dalla fame estrema.Spende anche 4mila euro per imbarcarsi su una rottache, troppe volte, ha portato alla morte.

Chiudere gli occhi non serve. È un flusso che nonpossiamo fermare sparando ai barconi o chiudendo lefrontiere. Chi ha fame parte comunque, anche sedall’altra parte troverà il piombo o cadrà in mare. Chi hafame parte anche sapendo che è un burattino in manoad un business criminale di circa 10 miliardi di euroall’anno, inferiore solo al commercio di droga.A questo business si aggiunge, purtroppo, anche quellodi alcuni consorzi italiani che si occupano dei centri diaccoglienza (Cie), che a volte approfittano deifinanziamenti europei e nazionali per far cassa. Giàabbiamo dimenticato lo scandalo docce anti-scabbia nelCie di Lampedusa del dicembre 2013.Da ottobre del 2014 il centro ha riaperto ed è statoaffidato alle Misericordie d’Italia. Dopo una falsa partenzae il passo indietro di Lorenzo Montara, suocero delfratello dell’attuale Ministro dell’Interno (fonte FattoQuotidiano), ora il Cie è attivo. Dal 4 maggio al 30novembre di quest’anno ha il supporto dell’Istitutonazionale per la promozione della salute dellepopolazioni Migranti e il contrasto delle malattie dellaPovertà (Inmp), vigilato dal Ministero della Salute.Un piccolo aiuto per chi è costretto a lasciare tutto, comei nostri antenati hanno fatto in passato. Siamo tutti statimigranti. Partito dall’Africa l’Homo sapiens ha poicolonizzato tutto il globo. Per lo stesso motivo oggil’uomo lascia tutto per seguire l’ignoto.

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Fuga verso l’ignoto... e oltre!

Numero I - Anno I

di Andrea di Nuzzo

Da ottobre del 2014 il Centro diaccoglienza di Lampedusa ha

riaperto ed è stato affidato alleMisericordie d’Italia

Il business dei barconi fruttacirca 10 miliardi di euro l’anno,

inferiore solo al traffico di droga

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Terra dei fuochi. Il più grande biocidio degliultimi anni, inferiore solo a Cernobyl o il piùgrande assassinio di sempre della dignità,delle speranze di migliaia di coltivatoricampani e delle loro famiglie? E’ quanto si

chiedono coloro che sono stati inghiottiti dal vortice delloscandalo, divenendo le vittime sacrificali di un fenomenoche in questi anni ha letteralmente messo in ginocchiol’agricoltura Campana. Il mezzo utilizzato affinché tuttociò si realizzi non risulta essere un’arma da fuoco, néintimidazioni, soldi sporchi ocatastrofi naturali bensì la cartastampata. Può un’informazionepovera, distorta, un’informazionespoglia, denudare la vita di coloroche per una propria passionehanno fatto sacrifici immani perportare il pane sulle proprie tavole?Sì! Caso eclatante è Caivano, dovenel novembre del 2013, dei 51terreni indicati come rischiosi dalTribunale di Napoli, solo 5 risultanorealmente al limite delle soglie dirischio, ossia dei parametri utilizzatiper valutare il livello diinquinamento delle falde acquifere.Oltre questi fantomatici 51 terreni“appestati” ne vengono sequestratialtri 14. Nessuno di questi risultaessere mappato come sito inquinato ma per ilrinvenimento di circa 15 bidoncini di pittura in un terrenopoco distante, la procura di Napoli ritiene opportuno porremisure cautelari non permettendo ai coltivatori diraccogliere il prodotto seminato. In seguito, i prodottivengono dissequestrati ma non altrettanto i pozzi. Siconcretizza così il paradosso di poter coltivare i prodottisenza poterli irrigare. Importanti aziende ortofrutticolenazionali ed internazionali, tra cui Findus ed

Orogel, rifiutano di stipulare contratti e commercializzarei prodotti della zona. Vengono quindi declassati prodotti

di qualità, come certificato dallesuccessive analisi effettuate a speseproprie da parte dei coltivatoriincolpevolmente coinvolti. Ad oggi unsolo imprenditore agricolo, di Caivano,è riuscito ad ottenere giustizia dallaCassazione che ha bocciato ilprovvedimento restrittivo della procuradi Napoli rimettendo alla pienadisponibilità dello stesso il proprioterreno e il relativo pozzo. Ed eccoallora che la Terra dei Fuochi nonrisulta essere l’emblema dei territoriinquinati ma il focolare dei sacrifici ditanti onesti lavoratori. Quella che unavolta era considerata una terra fertilee rigogliosa come la Campania Felixnon merita di essere impoverita emacchiata da un inchiostro avvelenatoda incoscienza e imprudenza.

Numero I - Anno I

Quando la penna accende i fuochidi Alfonso Sgambato

DALLA TERRA

DEI FUOCHI

Dei 51 terreni indicati come rischiosidal Tribunale di Napoli, solo 5 risultano

realmente al limite delle soglie di rischio

I cicli produttivi saltati a causa delsequestro dei terreni nel 2013 hanno portato

a perdite superiori al milione di €

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Gli allagamenti in via Cancello nel comune diMaddaloni sono un problema che da decenniaffligge il nostro territorio. I cittadini di questastrada, ormai oltre il limite della rabbia edell’indignazione, sanno che ad ogni pioggia

eccessiva segue lo scoppio dei tombini, presenti sulla viae nelle campagne, creando una vera e propria fogna acielo aperto. Il problema interessa tutta la Valle diSuessola; infatti, come si vede dal particolare dellacartografia dei collettori, i comuni di Cervino, Santa Mariaa Vico e San Felice scaricano nel Collettore ValleCaudina le portate che eccedono 5 volte la portata mediaal bacino tributario, provocando, all’altezza di viaCancello, lo straripamento. Dalla stessa cartina si notala presenza del Collettore di raddoppio Valle Caudina,approvato e finanziato nel 1986 che, in realtà, non risultacompletato ed è inutilizzato!Quest’anno il caso è arrivato agli occhi del Commissariodelegato alla depurazione che, dopo aver ascoltato lerichieste dei cittadini del territorio, dimenticate dalleamministrazioni locali, ha presentato una relazione sulraddoppio del collettore e sugli allagamenti. Ilcommissario chiede con urgenza il completamentodell’opera, mettendo in risalto che il progetto del 1986non risolverebbe il problema, visto che il condotto

avrebbe inizio dopo la via interessata agli straripamenti.Propone varie soluzioni, che vanno dal prolungare ilcollettore progettato fino all’altezza di via Cancello, allarealizzazione di derivatori e/o scolmatori di piena, checonsentano di immettere nel nuovo collettore (e non nelvecchio che sopporta una portata già 5 volte eccedente)le acque che allagano la strada. Ovviamente i progetti,che costano decine di milioni di euro, potranno essererealizzati solo se il commissario avrà le necessariecoperture amministrative. I cittadini di via Cancello, chehanno ricevuto nel corso degli anni innumerevolipromesse elettorali, ora non credono più alle parole dinessuno ed ESIGONO FATTI!

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Via Cancello o via Fogna: soluzione cercasi

Numero I - Anno I

di Andrea di NuzzoDALLA VALLE DI

SUESSOLA

Il commissario delegato alla depurazione mettein campo le soluzioni per gli allagamenti in Via Cancello

In figura:Carta topografica illustrativadel percorso dei collettorifognari della Valle di Suessola.Dalla pianta emerge che iprincipali collettori convergonosu via Cancello con unaportata 5 volte superiore alla

portata media nera.

Collettori interessati:- Cervino- S. Maria a Vico (proveniente da Arpaia-Forchia)- San Felice a Cancello- Emissario Valle Caudina

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Il mondo della musica, che molto spesso fungeda valvola di distrazione e di divertimento, altrevolte al contrario serve per lottare contro leingiustizie del mondo, come i conflitti tra popoli,e soprattutto contrastare la povertà nel mondo,

diventando un veicolo potentissimo. Nella storia dellamusica troviamo diversi esempi di come essa possarealmente fare la sua parte per sostenere delle giustecause e con risultati efficaci e sorprendenti.

Nel 1985 i maggiori artisti statunitensi dell’epoca (M.Jackson, B. Springsteen, solo per citarne alcuni)formarono un super-gruppo composto da 45 membri colnome “Usa for Africa” (United Supports Artists for Africa)registrando il singolo “We are the world”, i cuiconsiderevoli profitti ricavati dalle vendite furonoutilizzati per sopperire ai gravi problemi in Africa, qualicarestie, malattie del continente. Nello stesso anno sitenne anche il Live Aid, concerto organizzato da BobGeldof, allo scopo di ricavare fondi per alleviare lacarestia in Etiopia, con risultati che eccederono leaspettative. Negli anni più recenti il Live 8,manifestazione costituita da una serie di 11 concertigratuiti organizzati per il 2 luglio 2005 nelle nazioniappartenenti al G8, ebbe l'obiettivo di far pressione suileader politici delle nazioni più ricche e potenti delmondo per cancellare il debito delle nazioni povere,incrementando gli aiuti verso di esse, e negoziare conesse regole commerciali più eque. E’ vero che la musica ha un potere molto più incisivonel poter dare un messaggio e un sostegno, ma ciascunindividu,o dal semplice cittadino al leader politico, devefare la sua parte, e non fingendo che un giornoqualcuno cambi le cose, ma agendo di personacercando di dare una mano concreta alla vita degli altriche è certamente il più bel regalo che un uomo possafare nella vita.

Arte e spettacolo...di Michele Fevola

Numero I - Anno I

Il potere della musica

L’impegno delle rockstar per sconfiggere la povertà

“Niente più scuse” cosìBob Geldof, fondatore del Live

aid sensibilizzò tutti sulproblema della fame nel mondo.

fonte Wikipedia

Artisti contemporanei del calibrodi Bono (U2), Chris Martin (Coldplay) sidistinguono per gli assidui impegniumanitari e le somme versate in

beneficenza ad enti come UNICEF

Per la collaborazione alla realizzazionedi questo numero si ringrazia inoltre:

Caffè RoyalVia Napoli, 106, S. FELICE A CANCELLO (CE)

Flores Bar Via Napoli, 804 CANCELLO SCALO (CE)

Neroamaro CaffèParco De Lucia, S. MARIA A VICO (CE)

L’Era GlacialeVia Napoli 139, S. FELICE A CANCELLO (CE)

Autoscuola M.I.A. Via Napoli 184, CANCELLO SCALO (CE)

J.P. David Via Nazionale Dismessa, S. MARIA A VICO (CE)

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Numero I - Anno I

L’ANGOLO DELLA CUCINA...

di Luigi Annunziata

Con il termine economia domestica si indica lacapacità di un individuo nel saper effettuare leattività ordinarie casalinghe risparmiando sui costie sui tempi utili a compiere queste operazioni. Icosti provenienti dai consumi delle forniture (luce,

gas, telefono ecc.) sono il punto principale al quale fannomolta attenzione la maggior parte delle persone nellosvolgimento delle attività domestiche e nel mantenimentodella famiglia.Ormai c’è una corsa sfrenata a sfogliare volantinipromozionali e ricercare, anche tramite il web, tutte le offertepresenti nei vari supermercati e fare delle vere e proprie tappeper poter limitare i costi nell’acquisto delle materie prime.Fanno parte del campo dell’economia domestica anchequelli che sono i costi di mantenimento per i propri figli(scuola, sport, shopping, vacanze ecc.), facendo moltaattenzione a quelle che sono le entrate economiche dei varicomponenti della famiglia, dando un preciso ordine alleesigenze.Ad oggi non vi sono dei veri e propri programmi di istruzionenelle scuole secondarie che riguardano l’argomento. A partein qualche istituto alberghiero, questo non è più un temaprincipale ma viene lasciato in secondo piano. I giovani cosìfacendo perdono di vista le priorità, danno libero sfogo ai lorovizi, alle mode del momento, rendendo difficile il ruolo deigenitori e della scuola.Non servono molte parole ma una sola: ATTENZIONE! A non farsi convincere dalle migliaia di pubblicità ma saperdistinguere la vera offerta, dai call center che ci tartassano ditelefonate chiedendo informazioni private da poter poiutilizzare per truffe. Attenzione a chi senza farsi identificarebussa alla porta di chi rischia di farsi raggirare.Bisogna prestare più cautela, questa la raccomandazione peressere efficienti nell’economia domestica.

800 g dipetto di pollo

200 g di farina100 g di burro o margarina50 cl di birra cruda wise

1 cubetto di dado brodo in pasta

5 rametti di rosmarino freescoOlio e sale Q.B.

I N G R E D I E N T I

1. Tagliare

il petto di pollo in

cubetti medio grandi.

Bocconcinidi pollo

Hungry bear

L’economia domestica

2. In una padellaantiaderente far sciogliere il burroo la margarina a fuoco lento,mentre si scioglie infarinareabbondantemente i cubetti di polloe lasciarli rosolare in padella fino alraggiungimento della doratura.3. Aggiungere man mano

la birra e lasciarla asciu

gare fino ad

ottenere una cremina densa e

d

omogenea, allo stesso tem

po

inserire il rametto di rosm

arino

fresco ed il dado di bro

do in pasta,

salarlo a piacere senza

coprire il

gusto fruttato della birr

a ed il

sapore del rosmarino.

4. Servire in unpiatto piano di media misuraformando una piramideinserendo al centro un ramettodi rosmarino ed un filo di oliocircolare dal centro del piattofino ai bordi formando unaspirale.

Buon appetito da LuigiAnnunziata dell’Hungry bear

P R E PA R A Z I O N E

Ricetta per 4 persone

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Diventa anche tu...

FUORI DAL CORO