Funboard 134

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00BELGIUM 9,00• DEUTSCHELAND 11,00• ESPAÑA 14,50• FRANCE 13,00• ÖSTERREICH 8,50• PORTUGAL (CONT) 8,50• CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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Using strictly Maui Fin Company Original Fins

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www.robertoriccidesigns.com - info@ robertoriccidesigns.com

“4 Wheel Drive Sailing”

Using strictly Maui Fin Company Original Fins

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ANNO XVI - NUMERO 134OTTOBRE/NOVEMBRE 2010

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Marco Begalli, Max Brunetti, Fabio Calò, Cesare Cantagalli, Valentina

Crugnola, Ovidio Ferrari, Fabio Ferrari Pocoleri, Raimondo Gasperini, Robert

Hofmann, Matteo Iachino, Federico Infantino, Federico La Croce, Gabriele

Malorgio, Alberto Menegatti, Steve Palier, Mattia Pedrani, Nadia Pellegrini,

Simone Pierini, Gianmario Pischedda, Francisco Porcella, Francesco Prati,

Matt Pritchard, Kevin Pritchard, Axel Reese, Emiliano Ridolfini.

immagini: Dario Boari, Jock Bradley, Francis Brewer, Gilles Calvet, Marco

Carasso, John Carter, Emanuela Cauli, FotoFiore, Matt Holder, Francesca La

Croce, Marcella Lai, Daniele Mei, Valerio Pedrani, Marco Piro, Kevin Pritchard,

Axel Reese, Emiliano Ridolfini, J. Schlosser, Benjamin Thouard, Darrell Wong.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROJohnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milanotel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - [email protected] attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.

MODALITA' DI PAGAMENTOBonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 MilanoBanca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199

Funboard è una testata della casa editrice

JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche

gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),

Snowb (snowboard) e le riviste

Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)

Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)

6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),

SupTime (stand up paddle).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.

Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Superman!!! Che spettacolo di manovra e che foto!Metti insieme in una giornata di vento e onda a Maui, ilpazzo volante Boujmaa e il super-fotografo John Cartered ecco che ottieni un photoshooting esagerato. Noiabbiamo scelto questa foto per la cover affascinatidalla spettacolarità della manovra.

RIDER Boujmaa Guilloul | PLACE Maui, Hawaii

FOTO DI John Carter

Quante pazzie avete fatto per il windsurf? Cosa ci

spinge a fare centinaia di chilometri per un’uscita?

Questo è quello che mi chiedo tutte le volte che parto per

una nuova avventura, per un wek-end. Scartiamo subito quelli

che hanno la fortuna di abitare in posti ventosi e direttamente sullo spot, e se hanno anche le onde…

beh, beati loro! Tra questi mi ci metto pure io che da un po’ di anni vivo sul Lago di Garda, dove

certamente il vento non manca, ma di onde proprio non se ne vedono! E quindi in autunno, quando

di vento al Lago inizia a essercene meno, ecco che la mia mente viaggia verso l’organizzazione di

week-end per prendere vento e onda in spot più o meno lontani. Siamo tutti nella stessa barca, il

lunedì iniziamo a controllare le previsioni a lunga scadenza nel raggio di 1000 km, se non c’è nulla di

previsto, il nostro cuore si mette in pace e procediamo con la nostra normale vita lavorativa e

familiare. Le cose si complicano se invece c’è uno spiraglio di possibilità di fare windsurf da qualche

parte, escludendo i laghi… tanto ormai fa freddo! Nei giorni successivi teniamo sotto controllo le

previsioni, tendenzialmente il windsurfista ha la finestra di windfinder aperta sul proprio desktop

tutto il giorno per controllare ogni aggiornamento. In un attimo ci troviamo a giovedì e le previsioni

da noi tanto sperate vengono confermate da tutti i siti esistenti, nello stesso momento ci chiama la

fidanzata dicendo che ha organizzato una cena con gli amici venerdì sera. Ecco che la mente del

windsurfista incomincia a ipotizzare soluzioni varie per raggiungere il suo unico obiettivo, quello di

fare windsurf. Tutti gli altri impegni “civili” vengono posticipati a data da destinarsi con le più

svariate scuse… e inizia la mia parte preferita, l’organizzazione del week-end. Parte il giro di

telefonate con gli amici e si organizzano i furgoni, ognuno con i propri impegni e orari da rispettare…

ma alla fine si fanno gli equipaggi e si parte! Amici, strada da fare, autogrill per la cena, racconti di

windsurf, e l’ansia per l’uscita e per le condizioni che troveremo. “Varrà tutta questa fatica?”.

“Abbiamo fatto bene a partire?”. Risposte che solo domenica sera al rientro potremo darci… ma

nell’animo ognuno di noi sa già la risposta! Ecco che mi ritrovo domenica 3 ottobre a Carrò (Francia)

dopo 800 km sulle spalle condivisi con due amici, Giulio e Manuel e altrettanti da fare per tornare a

casa. Incontro nel parcheggio tanti altri surfisti, ognuno con la sua storia e con gli impegni non

rispettati nella speranza di fare una bella uscita. C’è chi è arrivato un giorno prima e ha dormito in

macchina, chi è appena arrivato e si è preso il lunedì di ferie facendo incavolare il suo capo, chi

addirittura è partito da Treviso alle 2 di notte dopo aver chiuso il proprio locale e viaggiando da solo

per tutta la notte è già sullo spot e pronto per uscire, tante storie diverse… ma siamo tutti lì per un

unico motivo, il vento e le onde, e tutto il resto può aspettare! E si, ne vale proprio la pena e di pazzie

continueremo a farne finché avremo la passione dentro di noi!

Fabio I-720

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99 WAVE PRO QUAD - LA CROIXAffiancato al modello FPM (Francisco Porcella Pro Model), 99 NoveNove propone sempre in versione Custom Made il modello Wave Pro Q, il Quad progettato e sviluppato in

collaborazione con Federico La Croce. Il 99 Wave Pro Q è più adatto alle condizioni generiche per una pura tavola da wave di ultima generazione da utilizzare in ogni mare

e direzione del vento. Permette carvate più strette e più verticali con manovrabilità e grip da vendere affiancati da maggiore abilità di risalire il vento. Un rocker line studiato

appositamente per questa configurazione e il bottom concave, donano alla tavola doti di planata e velocità inaspettate. L’aumento di peso dovuto al numero di scasse è

compensato dalla esclusiva tecnologia Acme che fornisce scasse ad hoc realizzate in fibra di carbonio beneficiando nel peso complessivo della tavola con risultati che ti

portano differenze di 1/1,5 kg più leggere rispetto alla concorrenza. La grafica viene proposta nelle versioni Pro Look Basic (continuativo intramontabile che caratterizza lo

stile Pro-Custom) oppure nella personalizzazione La Croix, che riporta dettagli e simboli dei tatuaggi di

Federico, disponibile

nelle opzioni colore

Brown oppure Celeste.

Misure:

64 x 226 x 52

68 x 227 x 53

72 x 228 x 54

76 x 229 x 55

80 x 230 x 56

84 x 231 x 57

88 x 232 x 58 fish

92 x 233 x 59 fish

AL VIA IL CAMPIONATO NAZIONALE WAVEDal primo settembre al 31 dicembre: è questa la lunga finestra che ospiterà il ritorno del

Campionato Nazionale Wave AICW organizzato da Windsurf Nation. Per stabilire chi sia il

migliore italiano tra le onde sono in programma due tappe:

Wave Extreme Calabria (a chiamata: settembre-novembre)

Wave Extreme Sardegna (a chiamata: ottobre-dicembre)

La tappa in Calabria avrà come base principale Steccato di Cutro, ed è una prima assoluta

per questo spot affacciato sullo Ionio: forse lo spot più complicato da raggiungere in tutta la

stagione agonistica 2010, ma la sua fama giustifica ampiamente la trasferta. La Calabria

offrirà condizioni mure a dritta, e ben tre spot pronti a ospitare la competizione: oltre a

Steccato di Cutro sono pronte la

alternative di Capo Sovero e Tre Bisacce.

La North Shore della Sardegna non

avrebbe bisogno di presentazione:

frequentatissima da molti dei migliori

waver italiani, sono pronti due campi gara

mure a sinistra per offrire la migliori

condizioni possibili a seconda della

direzione del vento e della intensità della

mareggiata. Rigorosamente mure a

sinistra, i waver italiani sono attesi da

Cala Pischina (con la sua famosa Bomba Point) e La Ciaccia.

La tappa in Calabria offre inoltre una novità: in coda alla gara si svolgerà, tempo

permettendo, un contest a squadre, al quale parteciperà anche il team dei giudici, che

lanciano la sfida per dimostrare che stare dietro un tavolo di giuria non li rende dei

pensionati. Per informazioni e iscrizioni il website di riferimento è www.windsurfnation.eu

CAMPIONATO NAZIONALEFREESTYLE AICW: A COLUCCIALE FINALS (E NON SOLO)Dopo il "tradimento" del Lago di Garda, che ha lasciato senza vento la

prima tappa del Campionato

Nazionale Freestyle Open

AICW, e l'annullamento

forzato della tappa di

Talamone, il titolo di migliore

freestyler dell'anno verrà

aggiudicato alle Coluccia

Finals, tappa conclusiva del

circuito organizzato da

Windsurf Nation. Da sabato

30 ottobre a lunedì 1

novembre lo spot di Porto

Liscia - Coluccia diventerà il

centro del windsurf italiano,

con un'altissima

concentrazione di

competizioni. I freestyler si

giocheranno il titolo

nazionale sia nella categoria

Open che in quella Juniores,

mentre gli amanti della

velocità e dell'ingaggio

avranno di che divertirsi

nella quarta edizione della

Ajo'Classic, la classica long

distance tra Coluccia e Spargi. Quest'anno la Ajo'Classic sarà valida

anche come tappa del Campionato Nazionale Free 12 e per la RRD

Twelve. Per l'appuntamento di chiusura della stagione agonistica, il

Porto Liscia Club di Stefano Pisciottu ha organizzato il tradizionale

Expo' di materiali (quest'anno sono attesi praticamente tutti i

principali marchi), con prove gratuite dei materiali e divertimento

agropastorale. Per iscrizioni e informazioni sulla tre giorni di windsurf

più intensa dell'anno, il website è sempre quello:

www.windsurfnation.eu

GABRIELE SERRA ENTRA A FAR PARTE DELTEAM GOYA/QUATROIl bravissimo rider sardo entra a far parte del team Goya e

Quatro. Il talento cagliaritano negli ultimi anni è diventato

uno dei migliori waver italiani e nel 2010 si è qualificato per

la seconda volta consecutiva alla finale del prestigioso Capo

del Capo, grazie al suo stile radicale e preciso. Gabriele avrà

la possibilità di testare i nuovi materiali nei maggiori spot

sardi e non solo. Inoltre Gabriele vuole ringraziare Naish e

Mirco Babini per il supporto ricevuto negli anni scorsi.

© Francesca LaCroce

© Marcella Lai

RIDER Fortunato Longo

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ION FUSE 2011La nuovissima Fuse è una muta Drysuit di altissima qualità, che utilizza una

tecnologia assolutamente innovativa. Deriva infatti dalla perfetta sinergia tra una

tradizionale muta interna in neoprene, circondata da un altro strato più largo e

morbido di tessuto in nylon tipico delle nuove Drysuit, le mute superstagne. Così

facendo, la muta eredita gli aspetti positivi di entrambe le tipologie, eliminandone

però tutte le debolezze. Questa Drysuit è perfetta per tutti quei riders che vogliono

fare sport acquatici tutto l’anno, anche in condizioni glaciali. La Fuse 2011 è

completamente stagna, grazie alla nuova cerniera premium TIZIP® dryzipper ed

alla nuova chiusura ancora più scorrevole. L’alta flessibilità della costruzione

interna in neoprene assicura una calzabilità e comodità notevole, facilitando i

movimenti, specialmente quando si deve nuotare. La combinazione tra una muta

ION in neoprene di 4,0 mm, più lo strato esterno ION defence_nylon, garantisce alla

Fuse un alto indice di conservazione del calore corporeo, anche in condizioni

polari. Il neoprene galleggia sull’acqua e quindi ti può anche salvare la vita in caso

d’emergenza. Anche qualora lo strato esterno si bucasse o strappasse, lo strato

interno in neoprene ti isola a sufficienza per tornare a riva e salvarti. Se non vuoi

congelare in acqua, sentirti tranquillo, comodo ed anche figo, la soluzione è una :

la nuova Fuse Drysuit – più informazioni su www.ion-essentials.com

THOMAS FAUSTER PASSA A DROPSTF: “Vago nei ricordi nel lontano 1998, dove tutti gli atleti più forti del mondo windsurf (all’epoca

c'erano solo Wave e Racing) volevano un FL 10 Drops per essere competivi in gara. Anch'io ne volevo

uno per vincere in Italia e ho apprezzato molto le tavole Drops. I miei anni di collaborazione sono

terminati in un momento dove il Racing aveva perso d'importanza a livello di mercato, era il grande

momento del freestyle, ma per me è terminata sopratutto perché un caro amico mi ha chiesto di

fare sviluppo insieme con lui per un’altra ditta, cosa che da solo non riusciva a fare. Quasi 10 anni

di sviluppo, ricerca e test per questa ditta hanno diviso le nostre strade. Dopo i bei ricordi del

passato in Drops ho preso coraggio

per chiedere a Mario Vinti di poter fare

sviluppo e ricerca per le sue tavole. A

braccia aperte sono stato accolto per

iniziare la collaborazione. Ricerca,

sviluppo e test nelle tavole del settore

Slalom e Formula saranno appoggiati

dalla mia esperienza accumulata negli

anni passati e insieme, al team già

esistente sono molto fiducioso di avere

tavole che torneranno ai vertici delle

classifiche. Sono felice e contento di

fare parte della famiglia Drops.”

FORTUNATO LONGO CON FANATICNew entry in casa Fanatic, Fortunato Longo (Tato) che

utilizzerà per tutta la stagione agonistica 2010-2011 e per il

Windadventures Extreme Trip le nuove tavole come i Quad 86

e 72. Inoltre per la prossima stagione, nella sua scuola a

Cervia, potrete trovare tutti i nuovi gioiellini di casa Fanatic

tra cui i preziosissimi Sup e le vele North Sails dalle misure

più piccole fino alle formula size!

REGATE IN LIGURIA OTTOBRE 2010Per tutto il mese di ottobre la Liguria sarà impegnata in una serie di competizioni amatoriali e pro nella fantastica disciplina dello slalom che negli ultimi due anni ha

registrato un importante crescita dei praticanti, con un livello medio dei racers decisamente alto grazie anche al ritorno di nomi celebri che costituivano i ranking

nazionali degli anni passati, e all'importante disponibilità da parte dei circoli organizzatori e del costante impegno dell' AICW. Ottobre sarà un mese interessante per il

panorama nazionale di questa disciplina. In particolare la Lega Navale di Noli ospiterà i più importanti atleti nazionali nella 3° tappa del circuito di Coppa Italia, tra i

maggiori esponenti di questo circuito si evidenzia la presenza degli atleti liguri che nel 2009 hanno costituito la top ten come il giovane Matteo Iacchino 3° classificato

(JP/Gaastra), Max Brunetti 8° classificato (RRD/Gaastra ) e Francesco Orsi (North Sails/Fanatic). All'interno di tutti gli eventi liguri presenti in calendario saranno previste

delle classifiche amatoriali Free 12, il Tramontana Voltri Surf al riguardo non ha formulato nessuna regola, ogni iscritto potrà partecipare con qualsiasi tipo di materiale,

gli start saranno di flotta (partenze tutti insieme e non a batterie) ma con classifiche separate dedicate ai pro, donne, amatori e juniors. È importante ricordare che "l'

amatore" è il partecipante privo di tessera AICW ordinaria oppure in possesso di tessera AICW amatore, in ogni caso per altre informazioni potrete contattare il delegato

zonale Max Brunetti al (328/2581434).

2-3/10: Calambrone Coppa Italia (Livorno)

15-16-17/10: Trofeo Cippa Lega Navale, Albisola (Savona)

23-24/10: Coppa Italia presso la Lega Navale di Noli (Savona)

30-31/10: Trofeo Tramontana Slalom Cup 2° edizione, presso il Tramontana Voltri Surf a Genova, P.za Lerda 152\R

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SURFSEGNANA VI ASPETTA PER LA STAGIONE 2011Il SurfSegnana, noto network multi-sportivo di Torbole sul Lago di Garda, sta per archiviare un’ennesima stagione ricca di successi e soddisfazioni. Il numero

di principianti che provano per la prima volta il windsurf sul Garda continua ad aumentare, grazie anche all’evoluzione dei materiali ormai diventati

estremamente leggeri e perforanti, e il SurfSegnana con le attrezzature North Sails e Fanatic riesce a soddisfare le esigenze sia dei neofiti e sia di coloro che

in windsurf ci vanno già da anni e vogliono tavole veloci e vele stabili. Il SurfSegnana è il punto di riferimento per chi vuole fare windsurf a Torbole grazie anche

alla location ideale adatta alle famiglie ma anche ai surfisti radicali. Positiva e in continua crescita anche il numero di corsi effettuati giornalmente e questo

dimostra ancora una volta la professionalità e serietà degli istruttori del SurfSegnana, senza dimenticare una buona dose di simpatia per rendere l’esperienza

del windsurf divertente ma nella più completa sicurezza. Una grande scuola è resa tale anche dal supporto dei suoi sponsor e il SurfSegnana ringrazia: la Volvo

per le macchine messe a disposizione dello staff e dei clienti per i test drive; Brunotti per l’abbigliamento casual; Smith per avere protetto gli occhi degli

istruttori dalla lunga esposizione al sole dell’estate

gardesana; Fanatic e North Sails per le attrezzature

tecniche; SurfPlanet, surf shop di Torbole, dove i clienti

del SurfSegnana posso trovare delle interessanti

agevolazioni; ITAS assicurazioni. L’ufficio rimarrà aperto

anche durante tutto l'inverno, potrete quindi contattare

la segreteria per prenotare la vostra vacanza per la

prossima stagione e continuerà anche il servizio di

spedizione del libro e del dvd SurfSegnana a domicilio,

piacevole regalo, anche per natale, per non dimenticarsi

quello che avete imparato durante il corso!!! Sia il libro

che il dvd lo potete comodamente ordinare on line sul

sito www.surfsegnana.it con un pagamento veloce e

sicuro tramite pos. Contattate la segreteria SurfSegnana

per ogni informazione su queste iniziative o per saperne

di più sui convenientissimi pacchetti tutto compreso

“Blue Week” e “Week End” a partire rispettivamente da

soli 299 Euro e 169 Euro. INFO: SurfSegnana – Foci del

Sarca – 38069 Torbole sul Garda (TN). Tel. 0464-505963.

Web: www.surfsegnana.it - e-mail: [email protected]

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LE PINOCCHIATE1. Mangiamo tanto pesce, perché contiene il fosforo che ci fa diventare più intelligenti!!

VERO IN PARTE… In realtà il pesce non contiene molto più fosforo di quanto ne contenga la carne, ma (così come gli olii di semi) è un’ottima

fonte di acidi grassi polinsaturi, sostanze indispensabili per lo sviluppo del sistema nervoso e delle capacità cognitive.

L’organismo umano (così come quello dei bovini e di molti altri animali) non è in grado di produrre questo tipo di grassi, che invece abbonda nei

vegetali (il pesce, infatti, si nutre di plancton).

Quindi il pesce è un alimento eccellente, ma se ci fa sentire “più intelligenti”, probabilmente i meriti non sono soltanto del fosforo…

2. Nelle gare di nuoto veder vincere i nuotatori con la pelle nera è una rarità… Chiaro! Sono così bravi nella corsa… che senso avrebbe, per loro, perdere tempo in

piscina??

LE COSE NON STANNO ESATTAMENTE COSÌ… Il grasso galleggia, mentre muscoli ed ossa affondano.

L’elevata termogenesi, tipica di alcune popolazioni, determina la presenza di una bassa percentuale di grasso corporeo, circostanza che – unita alla maggiore

densità ossea di questi popoli - richiede un ingente dispendio di energie per mantenersi a galla.

Allo stesso modo le donne, rispetto agli uomini, possono vantare un miglior galleggiamento proprio perché possiedono, mediamente, una maggior percentuale di

grasso corporeo ed una migliore distribuzione dello stesso a livello periferico: per mantenersi in superficie devono spendere meno energie rispetto agli uomini!

Ecco perché le gambe dei maschietti (tendenzialmente più magre) tendono ad affondare (aumentando, peraltro, la resistenza all’avanzamento), mentre il corpo

delle nuotatrici in acqua assume, generalmente, posizioni più “aerodinamiche”.

3. I veri campioni possono fare a meno del riscaldamento… Riscaldarsi prima di una competizione è una cosa “da principianti”!!

FALSO Un’attività fisica praticata prima di un impegno agonistico aiuta a generare nell’atleta una condizione psico-fisica ideale. Inoltre il riscaldamento riduce il

rischio di traumi e lesioni osteoarticolari, tendinee e muscolari. Quindi il riscaldamento fa bene a tutti!

Per ottimizzare gli effetti di questa pratica è importante che il riscaldamento specifico (ovvero quei movimenti che rispecchiano fedelmente il gesto sportivo che

si dovrà esprimere in gara) sia preceduto da un condizionamento generale (es.: esercizi di mobilizzazione generale, stretching, movimenti di rilassamento oppure

attività passive come i massaggi).

A cura di Giuseppe Lìzzari e Silvia Calò

Page 24: Funboard 134

22

Si è svolto dal 13 al 19 settembre a Klitmoller, nel nord della Danimarca una delle

gare di Wave PWA più spettacolari nella storia del windsurf. A parte le condizioni

che sono state incredibili con sei giorni su sette di vento dai 25 ai 45 nodi, onde

di 4-5 metri e un tabellone “Double Elimination” e due Super Sessions

completate. Ma la vera grande novità è stata che, per la prima volta in assoluto

si è potuto vedere una gara di PWA Wave dal vivo via Internet. La cosa che ha

veramente stupito, era che la qualità dello “stream”aveva qualità da TV. Poi si

potevano fare domande e dare commenti via chat, e rivedere tutte le parti live

non viste su un archivio (http://bambuser.com/channel/coldhawaii). Dato che io

ho avuto il grande piacere di essere lo speaker del LIVE STREAM (e così aver

contribuito ad un pezzo di storia), potevo finalmente dire tutto quello che

normalmente si sente solo se si è presenti in spiaggia. Dato che parlavo

simultaneamente con il microfono di spiaggia e quello del Live Stream, tutte le

persone al mondo hanno potuto quasi essere presenti in spiaggia! Spesso mi

trovavo rider vicino alla mia postazione (una macchina con vista del campo gara)

come Kauli Seadi, Marcilio Browne, Riccardo Campello o Antoine Albeau che non

esitavano a fare i saluti a casa dall’altra parte del mondo ai loro amici o a tutti

gli ascoltatori nella loro lingua!

Per quello che riguarda la cronaca della gara, si è potuto assistere ad un ottimo

Kauli Seadi che oltre ad aver vinto la “Single” si è anche portato a casa la

“Double”, ma Victor Fernandez gli ha dato parecchio filo da torcere battendolo

nella prima finale della “Double”, solo la super finale ha poi dato ragione a Kauli.

Bisogna anche dire che grazie al formato di 2 onde e 1 salto che contavano per

la heat è stato favorito Kauli, probabilmente con 2 salti e 2 onde Victor avrebbe

avuto la meglio. Lo stesso Kauli lo ha ammesso in una intervista rilasciata subito

dopo la premizione.

Durante gli ultimi giorni di gara si sono svolte due incredibili Super Sessions

(contava solo il miglior salto durante la heat da 25 minuti), la prima è stata vinta

da Riccardo Campello con un doppio Foward di 12 metri atterrato asciutto. E il

giorno seguente da Kauli Seadi con un Pushloop Forward veramente quasi

perfetto, giusto per dire: “Guardate che anch’io sono ancora capace di saltare!”.

Il Live della doppia eliminazione delle due Super Session e le rispettive

premiazioni sono state seguite dal vivo da circa 120.000 persone nei 6 giorni!

Veramente una grande pubblicità per il windsurf in generale.

Un’altra cosa veramente degna di nota, è stata quella che, subito dopo lo

svolgimento delle Super Session (2 giorni) , quasi tutti i waver si spostavano in

uno spot a 10 km a Nord chiamato Hanstholm. Lo spot funziona meglio con il

vento da Ovest che a Klitmoeller dove viene un pochino troppo da mare.

Hanstholm è famosa per avere un grosso porto per pescatori, ed è proprio il

braccio del porto che ordina le onde. Spiaggia da 4 km, un prato su cui montare

le vele, vento al traverso costante sui 40 nodi, onde piccole sottoriva e onde di 2-

4 m andando fuori, e completamente liscio tra un onda e l’altra. Io mi spostavo

sempre con Antoine Albeau in furgone, e quello che poi succedeva a Hanstholm

era incredibile. Appena andavano in acqua Kauli, Marcilio, Riccardo, Victor,

Robby Swift e Gollito, (vorrei però dire che anche Antoine Albeau dice la sua in

fatto di salti) uscivano dall’acqua almeno cento persone per assistere dalla

spiaggia ad uno spettacolo unico, perché i sopraelencati si allenavano a fare

nuovi salti. Perfezionare il “Pushloop- Forward” era l’ordine del giorno. Io stesso

mentre navigavo vedevo cose che mi facevano venire la pelle d’oca, perché

vedere Riccardo che ti fa un Push-Forward alto 15 metri atterrato perfettamente

non succede tutti i giorni. Non parliamo poi dei Backloop ad una mano a 12 m di

Victor e Marcilio, o i doppi perfettamente atterrati di Kauli, Robby Swift e altri!

Parlando poi con i vari riders erano tutti concordi su una cosa: “Questo posto è

forse il miglior posto al mondo per saltare! Vento forte side-shore, onde lisce e

distanziate, dove si può prendere una rincorsa da paura.” Riccardo mi ha detto

che secondo lui ha fatto il salto più alto mai fatto in vita sua: 18 metri!!! Insomma

tutti infine concordano con il fatto che la zona di Klitmoller-Hanstholm sia

veramente COLD HAWAII!!!

Kauli Seadi ha voluto dimostrare a Klitmollerche è ancora capace di saltare!

Page 25: Funboard 134

23

Pochi giorni prima di andare in stampa è

terminata la tappa più importante del PWA di

questa stagione, e con il più alto montepremi,

a Sylt in Germania. In programma lo Slalom e il

Freestyle maschile, e il Wave sia maschile che

femminile. Quest’anno però la fredda Sylt ha

lasciato molti con l’amaro in bocca. Il vento

previsto, anche se di forte intensità, ha sempre

soffiato nei 10 giorni di gara con una direzione

troppo off-shore, lasciando all’asciutto tutti i

rider del wave e permettendo lo svolgimento di

un solo single elimination del freestyle con 12-

14 nodi. Tre atleti italiani in gara, Mattia Fabrizi,

Nicola Spadea e Mattia Pedrani. Fabrizi

purtroppo non è riuscito a passare il suo turno per accedere al main event, non

avendo ranking ha dovuto partire dalle pre-qualifiche. Nicola Spadea, anche lui

nelle pre-qualifiche, si è subito trovato di fronte un certo Kauli Seadi… che ha

battuto con una consistente heat, anche se svolta in condizioni al limite del

planabile dove il Campione del Mondo Wave nonché ex-top freestyler non si è

trovato a proprio agio. L’atleta di Formia dopo questa epica impresa ha però perso

nella heat successiva. Anche Mattia Pedrani è andato fuori al primo turno del main

event, purtroppo in una heat svolta con il vento leggerissimo e contro un

avversario, Edvan Souza, di ben 30 kg più leggero di lui. I nostri portacolori non

hanno avuto modo di rifarsi in quanto terminata la single nei giorni successivi è

stato dato spazio solo allo Slalom. Quindi Mattia Pedrani

(Starboard/Simmer/MaverX) conclude la stagione 2010 al 22° posto, mentre Nicola

Spadea (Starboard/Gun Sails/MaverX) in 25° posizione. Il titolo PWA Freestyle 2010

va a Gollito (Fanatic/North Sails), già conquistato a Lanzarote con una gara di

anticipo grazie allo scarto, e vince anche a Sylt. Incredibilmente a pari punti i

successivi 3 atleti: Taty Frans

(Starboard/Maui Sails), Kiri Thode

(Starboard/Gaastra) e Steven Van

Broeckhoven (F2/Gaastra), rispettivamente in

2°, 3° e 4° posizione per il miglior piazzamento

ottenuto.

Per quanto riguarda lo Slalom tanti gli italiani

in gara: Andrea Rosati, Marco Begalli, Matteo

Iachino, Francesco Orsi, Patrick Diethelm,

Malte Reuscher, Andrea Cucchi, Massimo

Colombi e Alberto Menegatti. Tolto il solito

Patrick che si porta a casa un 8° posto di tutto

rispetto, Alberto Menegatti sta iniziando a

piazzare davvero dei buoni risultati. A pochi

giorni prima della fine della gara era addirittura in 5° posizione vincendo diverse

heat e mettendo dietro anche qualche big. Alberto conclude poi la stagione e la

gara in 12° posizione, ma siamo sicuri che con un po’ più di esperienza, è uno dei

più giovani della top 15, potrà dare filo da torcere a molti big! Il titolo Slalom 2010

va ovviamente a Antoine Albeau (JP/Neil Pryde), secondo a Sylt, e Björn Dunkerbeck

(Starboard/Severne) conclude la stagione in seconda posizione, e vince a Sylt. In

terza posizione un sorprendente Cyril Moussilmani (Starboard/North Sails).

Prossimo appuntamento dal 14 al 23 novembre per la tappa finale del Wave a Cabo

Verde. I ragazzi non potranno utilizzare lo scarto perché non si è svolta la tappa di

Sylt. Quindi Victor Fernandez (Fanatic/North Sails) dovrà guardarsi bene le spalle

dai suoi inseguitori Ricardo Campello (JP/Neil Pryde) e Philip Koester

(Starboard/Neil Pryde). Kauli Seadi (JP/Neil Pryde) in 4° posizione deve sperare in

un piazzamento disastroso di Victor, ma in una gara di puro wave riding tutto può

ancora accadere! Stay tuned… ora più che mai, con il live in streaming delle gare

sul sito pwaworldtour.com

Da ora in poi tutte le gare del PWAsi potranno vedere in streaming.

Ricardo Campello a Klitmoller, quando si tratta divolare alto è sempre uno dei protagonisti.

Page 26: Funboard 134

24

John Skye è uno dei wave rider più consistenti e radicali del panorama

internazionale, e quest’anno si è occupato dello sviluppo delle nuove

tavole Quad per RRD. Lo abbiamo intercettato sulle spiagge di Sylt dove,

vista l’assenza di onde per poter disputare la gara wave, si è dato da fare

come caddy per il compagno di squadra Finian Maynard. Fra una batteria

e l’altra dello slalom è riuscito anche a rilasciarci una breve e

interessante intervista a proposito della nuova linea RRD Wave Cult Quad.

Ciao John, sappiamo che tu partecipi alle tappe di PWA Wave utilizzando

esclusivamente tavole di serie. Quali tavole hai utilizzato questa stagione?

Tutte le tavole della gamma Wave RRD! Beh, in realtà non proprio tutte, ma una

buona parte. Questa stagione ho continuato a utilizzare le mie RRD Wave Twin 90,

82 e 74 che rimarranno invariate anche per il 2011 e che per me rappresentano

una sicurezza, a cui si sono aggiunte di recente le RRD Wave Cult Quad 92, 83, 75

e RRD Hard Core Wave Quad 84 e 76. Io sono alto un metro e ottanta e peso circa

82 kg, per cui in linea di massima penso di utilizzare i Wave Cult per le uscite in

condizioni europee, mentre l’Hard Core Quad 84 lo tiro fuori dalla sacca solo

quando le condizioni sono mitiche. Ma ti confesso che nel mio van e nelle mie

boardbag continuo e continuerò a portarmi anche il WaveTwin82, perché questa

tavola mi piace troppo per separarmene!

Tu vivi a Gran Canaria buona parte dell’anno ed ormai sei quasi un local di

Vargas e Pozo. Quali pensi sia la tavola maggiormente adatta alle condizioni

di vento nucleare e on shore che generalmente si trovano in questi spot?

Sono abbastanza sicuro che il Wave Cult Quad 75 è la tavola perfetta per le

condizioni di Gran Canaria. Il controllo extra che ti da l’assetto Quad ti permette

di restare in acqua e divertirti anche con una tavole più voluminosa di quelle che

utilizzeresti normalmente con un single fin. E quando le condizioni diventano

veramente radicali, allora passo all’Hardcore Wave Quad 76. Questa tavola ha

un’outline più stretto e un rocker più pronunciato che ti permettono di

mantenere il controllo anche nelle condizioni più radicali.

La maggior parte dei rider non prestano grande attenzione al trim della

tavola. Pensi che una posizione corretta di pinne e piede d’albero sia

importante anche per quanto riguarda le nuove tavole Quad?

La posizione giusta di pinna e piede d’albero è sicuramente fondamentale se si

vogliono spremere dalla tavola le sue massime prestazioni. Voglio dire che la

tavola più o meno funzionerà anche se si mettono pinne e piede d’albero a

casaccio senza prestare particolare attenzione, ma posso garantirvi che ogni

tavola ha una sua posizione magica per pinne e piede d’albero. Per quanto mi

riguarda, io preferisco posizionare le pinne anteriori nella posizione più

avanzata possibile, mentre le pinne posteriori le tengo circa a metà della scassa,

col bordo d’entrata a 33 cm da poppa. La posizione giusta del piede d’albero è

circa a 135 da poppa, e lo sposto appena più indietro quando il vento è forte,

oppure leggermente più avanti quando il vento è più leggero.

Come si fa a trovare il trim giusto per il proprio stile? Le regolazioni cambiano

anche in base alle condizioni?

Devo dire che pur avendo lavorato molto sulla configurazione quad questo

inverno durante le fasi di sviluppo delle tavole di serie, anche io non ho ancora

Hardcore Wave 68 LTD V4

Volume: 68Lts

Size: 229x53cm

Fin: MFC K-One G-10 CNC 21,0

Fin box: US

Sails range: 3.2-4.7

Hardcore Wave 76 LTD V4

Volume: 76Lts

Size: 229x54cm

Fin: MFC K-One G-10 CNC 21,0

Fin box: US

Sails range: 3.7-5.3

Hardcore Wave 84 LTD V4

Volume: 84Lts

Size: 229x55,5cm

Fin: MFC K-One G-10 CNC 21,5

Fin box: US

Sails range: 4.2-5.6

Wave Cult 75 LTD V4

Volume: 75Lts

Size: 230x56cm

Fin: MFC K-One G-10 CNC 22

Fin box: US

Sails range: 3.7-5.2

Wave Cult 83 LTD V4

Volume: 83Lts

Size: 231x58cm

Fin: MFC K-One G-10 CNC 23

Fin box: US

Sails range: 4,0-5,7

Wave Cult 92 LTD V4

Volume: 92Lts

Size: 232x60cm

Fin: MFC K-One G-10 CNC 24

Fin box: US

Sails range: 4,5-6,2

Page 27: Funboard 134

25

trovato la ricetta giusta per ogni condizione, così ogni uscita che faccio, mi

diverto a cambiare leggermente le regolazioni per vedere come reagisce la

tavola. Quello di cui sono sicuro è che la posizione delle pinne anteriori

completamente in avanti permette alla tavola di effettuare curve più strette sulla

propria posizione. Inoltre, più si allontanano le pinne fra di loro e maggiore è la

trazione della tavola. Per questo motivo io tendo a tenere pinne anteriori e

posteriori distanziate fra di loro, perché questo assetto mi permette di spingere

di più lungo tutta la curva ed avere un maggior controllo della mia potenza

mentre surfo.

Parlando di surfata, in cosa si differenziano i nuovi RRD WaveCult Quad dai

WaveTwin?

I nuovi RRD Wave Cult Quad hanno molto più controllo e molta più facilità a

restare in acqua. Questo ti permette di avere maggiore trazione durante il

bottom turn e anche molto più grip nel top turn permettendoti di dare delle belle

spadaciate al lip!

Pensi che la slashata stia passando di moda e che adesso il vero rider

radicale preferisce la spadaciata?

Beh, questa non è una cosa che dipende dal fatto che si usano i quad, dal

momento che per quanto riguarda la mia esperienza, anche usando un Quad

puoi far slashare la tua tavola tutte le volte che vuoi, ma avrai semplicemente

maggiore controllo nel momento in cui vuoi ricominciare a surfare. Le pinne

infatti sono più piccole di quelle utilizzate su un twin fin, quindi si può slashare

facendo ancora minor fatica, ma se ti piace affondare la poppa della tavola al

momento del top turn, scoprirai di avere abbastanza grip da alzare la spadaciata

più profonda che ti sia mai capitato! Non è una questione di moda, è una

questione di stile personale. E queste tavole ti permettono di esprimere al

massimo entrambi i tipi di stile.

Pensi che i Quad siano molto diversi dai Twin per quanto riguarda i salti? E

pensi possano essere altrettanto validi dei vecchi single fin per quanto

riguarda i salti?

Rispetto alle tavole twin fin, i Quad saltano decisamente meglio. Più grip e più

controllo significano che puoi impattare l’onda esattamente quando e dove vuoi,

e quindi con maggiore velocità e trazione nella sezione più verticale dell’onda.

Non sono troppo sicuro che saltino meglio dei single fin, ma gli indubbi vantaggi

in surfata e la performance generale è talmente superiore, che per me in questo

momento non ci sono dubbi che questo genere di tavola rappresenta un notevole

passo avanti.

Pensi ci sia altro che la gente ha bisogno di sapere a proposito di queste tavole?

Penso che la gente debba soprattutto trovare il modo di provare di persona

queste tavole per potersi dare personalmente una risposta a tutti i possibili

dubbi. Direi che grazie a queste tavole, ora la gamma wave di RRD è davvero

completa. I Wave Cult sono tavole facili, molto veloci e che planano prestissimo e

sono disponibili sia in versione single che quad. Gli Hard Core sono tavole

davvero radicali che girano più veloci del pensiero e anche loro sono disponibili

in versione single e quad. Poi ci sono i Wave Twin per surfate radicali e i Wave

Thruster, per surfate ancora più calibrate… Insomma è proprio vero che adesso

ognuno può trovare quello che maggiormente si addice al proprio stile per

surfare fra le onde!

Page 28: Funboard 134

26

Durante il secondo week end di luglio, presso il centro Naloo a Marina di Palo (Roma) si è svolto

il "Coca-Cola Zero Windsurfer Vintage Cup". Una regata dedicata ad un pubblico amatoriale molto

particolare, visto che si è disputata con tavole progettate più di 25 anni fa'! Il mitico Windsurfer!

Per questa occasione, la rinata classe Windsurfer, ha riunito più di venti concorrenti, puri wavers

e slalomari incalliti, giovani alle prime armi, comprese tre ragazze, in una competizione svolta

nella goliardia del noto "windsurfer spirit", nonostante il caldo torrido del mese di luglio, ma

dissetati dalle ghiacciate lattine Coca-ColaZero distribuite in spiaggia. La regata ha permesso agli

atleti di navigare con le nuove tavole Windsurfer arrivate direttamente dall'Australia per il

rilancio della Classe Windsurfer-Italia. Infatti la nota curiosa è che alcuni partecipanti, non

avendo mai navigato nei tempi passati con queste tavole, si sono meravigliati delle loro capacità

di manovrabilità e velocità! "It's possible". La competizione è stata organizzata al centro Naloo di

Paolo Bini in collaborazione con l'XRay Windsurf Academy nella persona di Raimondo Gasperini,

che ha diretto meticolosamente tutte le operazioni in acqua e fuori. L'evento si è svolto con

batterie ad eliminazione diretta, con girone di winners e loosers, spettacolari le procedure di

gara con partenza dalla spiaggia dove il numeroso pubblico, accorso per la manifestazione ha

potuto tifare spalla a spalla con gli atleti in gara. Per la cronaca dopo una vera e propria battaglia all'ultimo metro, e all'ultima bomata, la regata è vinta dal chirurgo romano

Leonardo Leone, seguito da Marco Grea e Fabio Ferrari; tra le donne, prima classificata: Di Giosafatte Antonella, seconda Scacchi Flavia e terza Maria Puri. Fantastica e

decisamente ricca la premiazione, premiate tutte le categorie sul mitico Jeeppone Coca-ColaZero! Si ringrazia: il Naloo per l’ospitalità, Coca-ColaZero che ha creduto in questa

riuscitissima manifestazione, la Link Distribution e la Fca/Volkswagen per i premi messi a disposizione. Arrivederci dalla Classe Windsurfer!

Nell’imperdibile scenario della Baia di Porto liscia/Coluccia (Santa Teresa Gallura),

organizzata dal Club Porto Liscia, il 02/09/2010 si è svolta la XII° edizione della regata

storica di tavole a vela. Hanno fatto bella mostra di sé, allineate lungo la spiaggia, 14

gloriose tavole Mistral Competition, Windsurfer, Ten-Cate, Winglider, etc… Nomi che

rievocano nei surfisti di fine anni ‘70 e inizi anni ‘80 indimenticabili sensazioni e mille

ricordi di gioventù. 14 i regatanti, provenienti dalla Sardegna e dal Nord Italia. Non

esclusa la bella presenza di due giovani e agguerrite ragazze. Al momento della

partenza si è alzato un vento di Levante fortissimo che, oltre che far ribollire il mare,

ha costretto il Comitato organizzatore (composto da Alberto Catalano e Simone

Pisciottu) a rinviare ripetutamente l’inizio della regata ed a ridurre, per sicurezza, il

campo di gara. Finalmente dopo circa tre ore il via che, come consuetudine avviene

con la corsa (50 mt.) dei concorrenti verso la propria attrezzatura. In una confusione

fantastica e dantesca di tavole a vela, i regatanti hanno cercato di prendere il largo

ostacolati sia dal forte vento che dalla vetustà delle attrezzature. Con un tifo da

stadio dei numerosissimi spettatori presenti, che talora sono intervenuti

direttamente in aiuto dei concorrenti, si è svolta la gara che ha un’unica regola: non

esistono regole. La regata ha messo in evidenza, nonostante un po’ di ruggine, le

grandi doti agonistiche e tecniche di un ex campione degli anni Ottanta che ha

preceduto Stefano il biondo maestro di Windsurf del locale circolo ws, e campione

di freestyle e, inaspettatamente, Amadeus un valente psichiatra mitteleuropeo,

seguiti a distanza da due giovani concorrenti Tonno e Minesi.

Molti atleti non sono riusciti a terminare la regata per le avverse condizioni del vento,

nonostante l’incitamento continuo del pubblico. Il C.O. è dovuto intervenire per

riportare a terra alcuni regatanti che avevano subito avarie… Il vincitore e cioè il

primo a battere la mano sul tavolo del Club porto Liscia, dopo una corsa di circa 80

mt. dalla spiaggia è stato, come detto, Massimo Varrucciu di Olbia indimenticato

Campione degli anni 80.

Davanti al folto pubblico che ha ammirato le performance delle giovanissime

ballerine in stile hawaiano, che hanno danzato in onore di ogni concorrente, si è

svolta la premiazione che è terminata con un bagno… di spumante e con l’arrivederci

alla tredicesima edizione.

CLASSIFICA GENERALE DELLA XII° EDIZIONEREGATA STORICA TAVOLE A VELA ANNO 20101. MASSIMO VARRUCCIU

2. STEFANO LORIOLI

3. AMADEUS EHRHARDT

4. ALESSANDRO (TONNO) TONELLI

5. GIANPAOLO MINESI

6. FRANCO MARCHETTO

7. RICCARDO NIZZOLI

8. FLAVIO FRANCESCHINI

9. ENRICO (SUCCO) BADONI

10. PEPPE PORRU

11. EMILIO CASI

12. SILVIA RAVA (1° CLASS. CAT. JUNIORES)

13. JACOPO NIZZOLI(2° CLASS. CAT. JUNIORES)

14. JOLANDA CASI(3° CLASS. CAT. JUNIORES)

Page 29: Funboard 134

27

Portare il mondo della “surf culture” a contatto con il pubblico extra settore

è uno degli obiettivi per cui da anni si lavora in Italia. Italia Surf Expo 2010 ha

rappresentato il primo passo verso un futuro più aperto. La risposta

mediatica di un evento di caratura internazionale come quello che è avvenuto

dal 30 luglio al 1 agosto ai piedi del castello medievale di Santa Severa, alle

porte di Roma, è stata incredibile. Grazie alla qualità di una manifestazione

arricchita da personalità importanti dei vari settori. A partire dall’ospite

d’onore di questa dodicesima edizione della fiera surfistica: il “re hawaiano”

Sunny Garcia. Campione del Mondo ASP (Association Surfing Professional) nel

2000 e sei volte vincitore della Triple Crown, la competizione più prestigiosa

dell’intero pianeta che si svolge in tre tappe nei tre migliori spot delle Hawaii.

A far da guida alla stella della tre giorni romana l’organizzatore e surfista

laziale Alessandro Marcianò insieme a Raimondo Gasperini e la sua

immancabile e sempre in crescita XRay Windsurf Academy. Un trio che ha

unito le forze riuscendo nell’impresa di attirare le attenzioni dei migliori

testate nazionali. Dalle tv, presenti a seguire le loro performance e quelle del

numeroso pubblico accorso, con le telecamere del TG2, del TG3, del TG5 e di

Studio Aperto. Fino alle pagine del Corriere della Sera, di Repubblica, di

Gazzetta dello Sport e di molto altro.

Entrando nel dettaglio della manifestazione numerose sono state le novità

presentate, svariando di settore in settore. L’XRay Windsurf Academy di Raimondo

Gasperini ha proposto l’IDO, un congegno ideato per avvicinare i più piccoli al mondo

del windsurf. Posto alla base dell’albero permette alla vela di non cadere nell’acqua

limitandone lo sforzo fisico. Molti i bambini, oltre 50, che hanno testato l’IDO

(acronimo di Innovation Dario Oliviero, nome dell’inventore) rimanendone entusiasti.

È esplosa invece la SUP-mania. Già in grande espansione la moda della tavola di

stampo polinesiano da condurre con pagaia, con o in assenza di onde, ha

letteralmente spopolato tra il pubblico del litorale laziale. Stesso discorso per

l’Indoboard, la tavola posta su di un cilindro ideale per allenare l’equilibrio ed il

posizionamento prima di cimentarsi in acqua. Ed infine, il Grinch Winch. Conosciuto

nel mondo del windsurf, nato per combattere le terribili attese in mancanza di vento,

è divenuto un’attrazione per tutte le varianti dei “board sports”. Con il surf da onda,

con il sup, con il wakeboard, con lo skinboard. Ogni tentativo è un trick da

immortalare. Su tutti le performance freestyle di Raimondo Gasperini e le surfate di

Alessandro Marcianò, tra i più esperti, hanno infiammato i presenti. I due, in

occasione del contest organizzato la domenica, giorno conclusivo, sono stati battuti

però da Emanuele Guglielmetti, autore con la sua tavola della miglior manovra del

pomeriggio. Gare anche per il Sup con la terza di sei tappe del campionato nazionale.

La vittoria, come nelle precedenti due competizioni, è andata al romano Fabrizio

Gasbarro davanti al suo rivale nella lotta al titolo Leonard Nika. Tuttavia, Italia Surf

Expo, non è solo surf e windsurf, ma anche divertimento e glamour. A partire dai

Bikini Contest, alle presentazioni di libri e proiezioni di film a tema, fino alle attese

feste notturne. In questo caso ad attirare le attenzioni le due veejay di Radio 105,

partner dell’intera manifestazione, Kris&Kris. Tanta musica e grande partecipazione.

In particolar modo il sabato con il Coca-ColaZero Beach Party che ha tenuto la folla

fino a tarda notte incollata alla suggestiva ed incantevole spiaggia di Santa Severa.

In particolare durante l’evento è stata data a tutti i partecipanti la possibilità di

andare in windsurf utilizzando tavole Starboard e il rivoluzionario sistema iDO.

Raimondo Gasperini ha gestito personalmente tale battesimo del mare e la

gratificazione ottenuta è descritta nelle parole che seguono: “ L'evento dedicato

sopratutto ai bambini e alle ragazze ha avuto un successone! Vedere sorridere felici

i bambini e le facce sorprese nel riuscire a navigare da soli è stata incredibile e

molto gratificante! La chiave è sicuramente il poco sforzo e la semplicità nel navigare

che ora grazie all'IDO è possibile…”. Tutti i partecipanti hanno ricevuto uno splendido

diploma al termine della giornata come medaglia al merito per la partecipazione e

la gioia di tale dono per i nostri giovanissimi rimarrà sempre. Tutto l’evento è stato

caratterizzato da un grande interesse e divertimento da parte dei partecipanti, mai

si erano visti durante l’evento così tante persone a provare di andare in windsurf e

stare in fila per salire e scendere di continuo da una tavola.

Il windsurf protagonista in tv per un giorno.

Raimondo Gasperini in azione davanti al castello di Santa Severa.

Page 30: Funboard 134

28

“Sì, mi farebbe un sacco piacere partecipare anche il prossimo anno al

camp!”. Queste sono state le parole entusiaste della giovane Julia

Mutslechner. La giovane ragazzina italiana di 12 anni era una dei 36

partecipanti al Camp JP Young Gun, la cui quarta edizione s’è tenuta a

Prasonisi, sull’isola greca di Rodi. “Ho imparato così tanto in una sola

settimana…” Julia ci ribadisce con un sorriso smagliante. I coach dello

staff della rivista tedesca Surf, Steve Chismar, Jonas, Holzhausen, Frank

Lewisch e Manuel Vogel sono stati affiancati da due ospiti d’eccezione,

direttamente dal Team JP di Coppa del Mondo, Antxon Otaegui e Andy

“Bubble“ Chambers. Non solo hanno dimostrato la loro abilità in acqua

illustrando strambate, Shaka e Vulcan ma hanno anche dato degli ottimi

consigli ai giovani riders.

In spiaggia quindi, anche Julia ha avuto la possibilità di imparare le manovre

migliori direttamente da Andy “Bubble” Chambers. Eolo si è comportato davvero

benissimo. Le condizioni hanno variato da vento leggero per fare slalom e SUP,

per poi provare tutte le varie manovre in windsurf quando il vento rinforzava nel

pomeriggio. Un sacco di teenagers volevano migliorare la loro tecnica in

strambata. “Vorrei imparare a strambare più velocemente e provare qualche

manovra di Freestyle ” dice Julia Mutslechner. Per i riders più esperti iscritti, il

programma era fitto di Flaka, Grubby e Spin Loops. Tutta l’azione veniva ripresa

da due cameraman professionisti e la sera veniva proiettato il video per

controllare i progressi e gli eventuali errori. Durante l’ultimo giorno c’è stato

anche un contest in cui si sono confrontati i riders in varie categorie d’età. Tutti

erano davvero molto eccitati in quanto il premio finale era un’attrezzatura JP e

Neil Pryde. I coach e gli ospiti d’eccezione, Antxon Otaegui e Andy Bubble

Chambers hanno poi dato gli ultimi consigli per gareggiare al meglio. Nella

divisione delle ragazze, la vincitrice è la quindicenne Viktoria Als dall’Austria.

Subito dietro a lei c’è Emma Labourne dall’Inghilterra e Julia Mutschlechner

dall’Italia. Nella divisione maschile la situazione era molto più critica e

combattuta gia dell’inizio. Il livello era davvero alto. I giovani freestyler emergenti

chiudevano già Grubby ecc ecc. Dopo una semifinale mozzafiato, il sedicenne

Marco Lufen ha avuto la meglio su Julian Wiemar, Valentin Böckler e Dominik

Enting. Il primo premio quindi è andato al rider tedesco. Antxon Otaegui è

rimasto impressionato dal livello dei partecipanti, con manovre molto difficili e

pulite: “Otto anni fa anch’io ho partecipato ai JP Young Gun Classics ed ho vinto

la competizione finale. Sono poi riuscito a fare l’enorme salto di qualità,

decidendo di entrare a fare parte del Team JP World Cup. Questa è la prova

tangibile che tutti i partecipanti al camp qui a Rodi, come Julia Mutschlechner,

possono farcela nel mondo del windsurf professionale.”

INTERVISTA CON CHRISTOF KIRSCHNER,MANAGER GENERALE DEL PRO CENTER A PRASONISI, RODI.

Quali sono i gruppi d’età ideali per questo JP Young Gun Camp a Prasonisi?

Cerchiamo di raggruppare i ragazzi più entusiasti che sono già ad un certo

livello (partenza dall’acqua, uso del trapezio e footstraps). Non c’è alcun limite

d’età e chiunque si senta giovane nel cuore può partecipare. Il nostro iscritto più

giovane aveva solo 8 anni, mentre il più anziano ne aveva 52. Di solito la maggior

parte dei riders è tra i 10 ed i 18 anni.

Page 31: Funboard 134

Questo Freestyle-Camp per teenagers è probabilmente uno dei più

professionali e meglio organizzati in assoluto. Quali sono i vostri obiettivi?

Si riesce sempre a fare bene ciò che si ama! Il nostro obiettivo principale è

regalare ai ragazzi una settimana indimenticabile qui a Prasonisi, durante il

quale possano imparare direttamente dai professionisti e quindi possono

affinare notevolmente la loro tecnica in pochissimo tempo. I ragazzi poi

imparano velocemente grazie all’aiuto fondamentale dei coach, che fanno un

lavoro strepitoso qui. Combinando il tutto con l’aiuto dei Pro Riders del team

JP, i giovani riders possono poi mostrare tutto quello che hanno imparato

durante il contest finale. Questo Camp però non è solamente pratica… anzi! Il

programma è davvero pieno. Interviste, corse in go kart, SUP, cliff-diving e

molto di più! Ogni sera poi vengono proiettate le riprese del giorno stesso degli

young guns in azione. Dopo poco il video viene poi caricato su internet in modo

che anche genitori ed amici possano monitorare l’andamento del Camp,

condividendo quest’esperienza da vicino anche se non hanno avuto la

possibilità di esserci di persona.

Se guardi negli occhi di questi giovani riders, sia maschi che femmine,

senti immediatamente la loro passione ed entusiasmo, senza limiti. Pensi

che il futuro sia più roseo?

Sì, penso che il puro entusiasmo sia il motore dell’intero successo del Camp.

Vedo un sacco di ragazzini che hanno sviluppato un profondo amore per il

windsurf da soli, anche se i genitori hanno smesso molto tempo fa. Alcuni

addirittura riprendono anche a surfare, contagiati dall’entusiasmo dei loro

giovani riders. Questo aspetto è davvero positivo per lo sport. Abbiamo anche

notato un notevole aumento di ragazze, e quest’anno un terzo dei partecipanti

erano femmine. Mi ricordo ancora quando l’industria considerava la percentuale

di riders femmine intorno al 9%.

Qual è il tuo contributo per questo JP Young Gun Camp?

Organizziamo il camp assieme ai marchi JP e Neil Pryde, che mettono a

disposizione i premi ed i loro pro riders. Oltre a questo lavoro d’organizzazione,

abbiamo anche 4 coach dalla rivista tedesca Surf Magazin più altri due

cameraman della compagnia “SofaMovieLab”, che producono video e foto a

livello professionale. Nei paesi che parlano tedesco ed in Inghilterra abbiamo

anche una grande lotteria appoggiata sia da “Surf” che “Boards Mag UK” che ha

un vincitore a testa. Il premio per i fortunati riders è di partecipare al Camp,

tutto compreso, dal volo, all’albergo, perfino bevande e cibo e noleggio

materiale. In totale circa 1500 euro.

Durante lo Young Gun Camp JP nel 2002, Antxon Otaegui, ora

professionista di Coppa del Mondo, ha vinto il contest finale ed ha

guadagnato una wildcard per il suo primo evento Freestyle di PWA Word

Cup. Questo tipo di carriera è possibile anche per gli altri riders che

hanno partecipato al Camp JP a Prasonisi?

Sì certamente, il vincitore dello scorso anno, Loick Spicher dalla Svizzera sta

muovendo i primi passi nella sua carriera professionale! Partecipa al Tour EFPT

ed è sponsorizzato da Neil Pryde. Anche nella lista di oggi ci sono un sacco di

giovani ragazzi e ragazze con ottime capacità. L’industria continua a chiedere

informazioni ed a seguire attivamente gli sviluppi.

Antxon Otaegui fa vedere come si fa.

Andy “Bubble“Chambers conJulia Mutslechner.

Page 32: Funboard 134

TESTO DI Matt Pritchard • FOTO DI Jock Bradley

SETTEMBRE 2010Mentre gli estivi alisei nucleari cominciano a calare, e giunta l’ora di concentrarsi

sull’autunno. Per tutti quelli che come me vivono a Maui, questo significa che

finalmente le onde sono dietro l’angolo. Per tutti gli altri che purtroppo non sono

così fortunati, è ora di impacchettare tutto il loro materiale e guardare da lontano…

Grazie alla diffusione delle informazioni su internet, il windsurf in inverno è

diventato effettivamente un nuovo sport. Basta accendere il computer e si può

seguire da vicino il proprio atleta preferito in tutti i suoi spostamenti e session

d’allenamento. Il sito del PWA è davvero aggiornato ed interessante ed ora durante

gli eventi ci sono anche live updates, video in streaming e risultati in tempo reale!

Che spettacolo! Durante la brutta stagione invece, si può seguire i report del

proprio atleta preferito e ti sembra quasi di esserci a windsurfare, o almeno di

far parte dell’azione!

Penso che la stagione 2011 sarà davvero interessante. Ho sentito un sacco di voci

riguardo a numerosi cambiamenti di scuderie per svariati atleti! Sarà divertente

vedere cosa succederà… per ora non posso dire altro ma sicuramente ci saranno

dei cambiamenti notevoli!

Qui a Maui, è stato tutto abbastanza tranquillo, l’estate è andata bene ma non tutti

i nomi conosciuti si sono presentati all’appello. Sono convinto che l’economia di

questo periodo abbia dissuaso parecchi riders dal venire qui a Maui ad allenarsi.

Hookipa ha la sua solita frequenza di un gruppetto di circa 10 persone che surfano

in una giornata abbastanza piatta e ventosa. Kanaha è diventata sempre di più la

scelta vincente per l’estate, specialmente da quando hanno ampliato il

parcheggio. Se arrivavi in spiaggia tardi a volte ti toccava parcheggiare in

campagna! Adesso se sei fortunato riesci perfino a parcheggiare in prima fila!

Tutto il materiale 2011 è già in circolazione e sembra davvero bello. Il range Neil

Pryde e il nuovo materiale Goya sono un po’ troppo appariscenti per i miei gusti.

Anche le nuovissime Gaastra IQ però hanno un look davvero fresco e radicale e

sono molto richieste! Per quanto riguarda le tavole, sembra che i Quad ormai

abbiano preso il sopravvento. Ho provato a surfarci un po’ su e mi sono davvero

divertito un sacco! Devo ancora provarli con onda grossa ma sono sicuro che

funzionano benone. Sembra anche che ogni singolo marchio abbia incluso anche

il Thruster nel suo range... I setup multi-pinna ormai vanno per la maggiore!

Vedremo quale sarà la combinazione vincente. Penso che i Thrusters siano già in

circolazione da un bel po’, ed è bello vederli tornare in voga per riscuotere nuovi

successi! Chi spacca? Devo dire che l’impiegato del mese è senza dubbio Graham

Ezzy. Ogni volta che lo vedevo in acqua faceva paura: Takas, backside 360 e curve

pennellate! Sembra anche che le vele nuove siano migliorate un sacco e si riflette

anche nel suo stile. Levi ovviamente non passa mai inosservato, ma scende solo

nei giorni in cui le onde sono almeno 2.5m... altrimenti non viene nemmeno in

spiaggia. Mio fratello Kev è rimasto in Europa per girare un pochino ed è riuscito

a fare un paio di belle session. Francisco

Goya è molto motivato e spacca ad ogni

uscita. Kai Lenny ha girato un sacco

quindi non l’ho quasi mai visto. Il piccolo

uomo, Bernd Roediger US 1113, sta già

lasciando il segno, è un bambino davvero

simpatico, sempre affamato d’avventura!

Se vuoi ancora fare qualche uscita prima

che l’inverno arrivi a paralizzarti,

controlla uno dei miei posti preferiti per

l’autunno: il Gorge! La folla diminuisce un

po’ ma il vento continua imperterrito, poi

è un bel posto da vedere anche senza

vento! Può fare snowboard, mtb,

motocross, windsurf e rafting nelle

rapide, tutto nello stesso giorno! È vero,

se sei un animale, ce la puoi fare. Io infatti

l’ho fatto! Se Maui ti sembra troppo

inaccessibile, il Gorge potrebbe essere la

soluzione perfetta, più vicino ma

altrettanto divertente!

Per ora è tutto – spero vi divertiate

ovunque voi siete!!

Ciaooooooo Italia!

MP

Page 33: Funboard 134
Page 34: Funboard 134

32

Non capita tutti i giorni di poter toccare con mano il processo sviluppo di

una vela, grazie alla presenza della factory italiana di Senigallia, abbiamo

incontrato in una calda mattina d’estate Federico Radicioni atleta

anconetano e collaboratore della veleria. Federico ci ha accompagnato in

questo racconto illustrandoci come ha avuto inizio la sua esperienza,

dall’idea progettuale allo sviluppo sino alla realizzazione definitiva del suo

progetto sviluppato grazie alla collaborazione con Challenger Sails, dove

abbiamo seguito le fasi più importanti di lavorazione.

Ciao Fede per chi ancora non ti conoscesse cosa puoi dirci di te?

Sono un grande appassionato del nostro sport, del mare in generale e dei viaggi

ai quali ho dedicato e sto dedicando buona parte della mia vita. Il mio primo

incontro con il mare forse a qualche giorno dalla nascita, visto che non ho mai

praticamente vissuto a più di 100 metri di distanza. Purtroppo la grande

passione per il windsurf è esplosa solo dopo la maggiore età, e comunque da li

in poi, ha influenzato la mia vita in tutto e per tutto. Mi sono licenziato dal lavoro

della vita, disegnatore progettista, quell’ufficio mi andava davvero troppo stretto,

sono partito per le isole Canarie dove tra tutto ho trascorso quasi due anni della

mia vita, facendo di tutto... Al mio ritorno è nata la collaborazione con

ChallengerSails che di anno in anno si è fatta sempre più intensa, ed il negozio

EastSailing di Roseto degli Abruzzi che nella persona di Roberto Candelori mi ha

dato una grandissima mano. Poi a fasi alterne tra Italia, Sud Africa e Australia

eccomi arrivato ai giorni d'oggi, e chi vivrà vedrà...

Hai un aneddoto simpatico da raccontare agli amici di Funboard, capitato

durante uno dei tuo viaggi?

Poco prima della fine dei miei 6 mesi di sviluppo e test della Freeg 2011 decido

ti tornare a Gnaraloo, un posto davvero fantastico e in quel periodo dell'anno,

marzo/aprile, davvero con poca gente e i primi swell più consistenti di fine

estate. Tutte le aspettative sono infatti state rispettate un mese di vento ed onde

con pochi rider con i quali dividere tutto ciò.

Durante le giornate di stop del vento ero solito tornare alla città più vicina, 150

Km di strada non asfaltata, per rifornirmi di acqua e cibo, ed è proprio

nell'ultimo dei mie rifornimenti che il mio van ha deciso di abbandonarmi nel

mezzo del nulla... il rientro a Perth, a più di 1000Km, dove mi aspettava l'aereo

per il ritorno in Italia, mi è costato 3 giorni di attesa e 15 ore di autobus oltre al

rimorchio del furgone, poi venduto ad un meccanico croato per 4 soldi...

Nonostante tutto ne è valsa la pena.

Bene ma ora andiamo al sodo, come ti senti in questa nuova veste di sail

designer?

Mi piacerebbe davvero esserlo a tempo pieno, per ora assieme a Claudio Badiali

e Mario Maniero, che me lo hanno permesso, lo sono per quanto riguarda il

progetto FreeG. Ti dirò che quando ciò che fai ti appassiona e ti da dei risultati è

davvero appaganti.

Qual è la qualità più importante per un sails designer?

Conoscenze tecniche, impegno e passione per ciò che si fa, il mix delle tre cose

è la qualità più importante, ed è sicuramente presente in ChallengerSails.

Claudio Badiali controlla iparticolari della nuova FreeGcon una sua collaboratrice.

Mario Maniero con la FreeG 2011, chegrazie alla nuova disposizione delle

stecche ora è più facile da arrotolare.

Claudio e Federico Radicionistudiano la loro creatura.

Page 35: Funboard 134

33

Da cosa sei partito e come sei arrivato a questo progetto?

Ricordo ancora bene come in veleria ho proposto il progetto a Claudio, sono

stato molto diretto, ho preso 4 stecche e le ho appoggiate sopra un pezzo di

monofilm a forma di vela... e da li si è partiti. In pratica il progetto è nato per la

necessità di una vela con nuove caratteristiche che soddisfacesse il nuovo modo

di fare windsurf che si sta evolvendo in questi anni, per questo motivo sono

arrivato a questo progetto.

Come si procede?

Ah, qui inizia il divertimento... come ti dicevo siamo partiti da quelle 4 stecche e

monofilm, da lì ho spiegato esattamente a Claudio cosa volevo dalla vela e,

assieme anche a Mario, abbiamo inserito tutte le mie idee nel software. Abbiamo

così ottenuto un primo prototipo subito tagliato ed assemblato in veleria. Fatti i

primi test in acqua e registrate le prime impressioni si è proceduto a realizzare

ancora altri prototipi i quali sono stati a loro volta testati. Dopo molti proto e test

si è arrivati alla prima FreeG, quella 2010. Per la vela 2011 abbiamo evoluto e

migliorato la FreeG 2010 e, a seguito di lunghi mesi di test nelle più differenti

condizioni, si è arrivati ad ottenere il risultato che cercavamo con piccoli ma

importanti cambiamenti rendendo la vele praticamente perfetta.

Quanto è importante oggi l’utilizzo di un software?

Importantissimo, ma senza idee e persone giuste il software non fa niente.

Cosa avevi in mente?

Come dicevo quello che avevo in mente era una vela che soddisfacesse il nuovo

modo di fare windsurf che è nato in questi ultimi anni nelle categorie Freestyle

e Wave: cioè una vela compatta, leggera manovrabile e con grande accelerazione.

Devo dire che i risultati mi hanno soddisfatto in pieno.

Che tipo di vela utilizzavi e in cosa doveva cambiare?

Utilizzavo vele di ogni tipo, Wave side, Wave on, Freeride, ma quello che ho cercato

di fare è stato qualcosa di nuovo e non di cambiare quelle già esistenti che

restano comunque ottime vele. Questo perchè nel mondo del windsurf si è

venuto a creare un nuovo modo di navigare che necessitava una nuova tipologia

di vela.

La ricerca e lo sviluppo di un progetto velico vanno sempre di pari passo?

No, spesso si fa della ricerca su vari campi: materiali, profili, curve, ecc… anche

senza nessun nuovo progetto, poi quando si ottengono risultati interessanti si

parte con lo sviluppo di un nuovo progetto o si integrano in uno già esistente.

Sappiamo che a questo progetto collabora anche Valter Scotto?

Sono stato molto contento che Valter abbia scelto di navigare con le FreeG 2010

al suo ingresso nel team ChallengerSails, ciò significa che la vela va alla grande.

Per le nuove 2011 importanti sono stati i test dai lui svolti alle Canarie ed i

feedback che ci ha fornito soprattutto nelle misure più piccole.

Quanto è cambiata la vela rispetto al progetto iniziale?

Dal primo proto sicuramente le evoluzioni sono state numerose e fondamentali,

che ci hanno portato ad ottimi risultati, mentre tra la 2010 e la nuova 2011 pochi

ma importanti accorgimenti hanno reso la vela ancora migliore.

Su cosa avete lavorato maggiormente?

Per questa 2011 si è lavorato molto per migliorare anche il più piccolo dettaglio,

la vela è stata leggermente ridotta in penna, infatti come si potrà notare il “cut

away” è diminuito, mentre è leggermente aumentato quello sulla bugna. Così la

vela è risultata ancora più manovrabile e con doti di accelerazione incredibili.

Anche l’inclinazione delle stecche, sempre nella zona della penna, è leggermente

cambiata, sia per praticità, così la vela arrotolata risulta più corta, che per il

migliore funzionamento del top stesso, la vela apre e chiude meglio. Grande

attenzione è stata dedicata anche allo studio della rastrematura e struttura delle

stecche, ciò ha portato ad ottimi risultati, grassi stabili e grande resistenza.

L’intera vela è realizzata in X-ply, conosciuto per le sue doti di leggerezza e anti-

strappo, ad eccezione dell’ampia finestra realizzata in monofilm 7mm, materiale

super resistente, che permette una migliore visuale. Per completare la gamma

sono state aggiunte le misure 3.7 per gli spot più ventosi, dato che la prestazione

della vela è eccellente anche con vento fortissimo, e la 5.0 che risulta molto

popolare. Si avranno così a disposizione le seguenti superfici: 3,7 - 4,2 - 4,7 - 5,0

- 5,3 - 5,7 - 6,3. Infine la nuova grafica richiama lo stile dell’arte Aborigena,

ricordando la location dove la vela è stata sviluppata, il Western Australia.

Ok Fede, ora non ci resta che provare il frutto del tuo duro lavoro. Vuoi

ringraziare qualcuno?

Si, tutti i componenti della veleria, in particolare Claudio Badiali, che ha creduto

in queste mie idee ed ha reso possibile la realizzazione di questo progetto.

Federico Radicioni sponsored by: ChallengerSails, RRD, EastSailing, AL360,

Conerostyle.

Claudio e Federicosoddisfatti del loro lavoro.

Page 36: Funboard 134

34

“Perché no!” mi sono risposto quando il giovane rider ligure Federico

Infantino mi ha proposto questo articolo. Non vi nascondo che inizialmente ho

pensato di non pubblicarlo perché lontano dalla nostra linea editoriale. Poi mi

sono immedesimato nella sua situazione, di quando anche io a 18 anni

passavo le estati a Tenerife subaffittando ai miei amici i posti letto della casa

che avevo in affitto per poter rimanere sull’isola il più a lungo possibile. Se il

caporedattore di Funboard di allora mi avesse detto che avrebbe pubblicato il

report della mia vacanza avrei fatto salti di gioia. Quindi ho deciso di dare un

po’ di “spinta” a questo giovane rider che mi ricorda molto i miei inizi… e poi

tutto sommato le foto non sono niente male!

Tornato a fine febbraio dal Sud Africa il mio unico pensiero era quello di non passare

l’estate in Italia! Dopo una bella primavera trascorsa lavorando come un matto, con

qualche scappatella in Sardegna e sul Garda per vari eventi nazionali, riesco nel mio

intento e la mattina del 1 luglio salgo in macchina: 3 ore di viaggio da Bordighera a

Milano per poi salire su quel volo Alitalia con destinazione Tenerife! Arrivati

all’aeroporto inizia la solita litigata al check-in per imbarcare la sacca con

l’attrezzatura conclusasi con il patteggiamento di 150¤, dai 300¤ iniziali! Anche se

avrei dovuto pagarne solo 50¤. Dopo di che… si parte: un’ora di scalo a Barcellona e

poi diretti a Tenerife! Sia la valigia che il saccone arrivano con me a destinazione

senza problemi. All’aeroporto c’era già Andrea Palazzo che mi stava aspettando per

portarmi fino a quel famoso paesino che ero ansioso di vedere, El Medano! Appena

arrivati si passa velocemente a posare l’attrezzatura nel rimessaggio di Sandro e poi

dritti all’appartamento per una bella doccia! La prima settimana è stata abbastanza

tragica: non si muoveva una foglia e quel mitico spot wave, il “Cabezo”, sembrava il

lago di Garda! (senza offesa!). Non conoscevo praticamente nessuno e dopo i primi

giorni passati a girare da cima a fondo il Medano rompendo un po’ le scatole a

Sandro nel suo bar il “Vida Cafè”, sono anche riuscito a salire su un autobus senza

sapere dove mi portasse, ma almeno ho occupato un po’ il tempo!

Dalla seconda settimana la situazione “migliora” un po’: l’aliseo inizia a soffiare e mi

fiondo in acqua! Fin troppo gasato nei primi giorni e senza averci preso ancora tanta

confidenza con scogli e marea, inizio a combinare casini rompendo un po’ di

attrezzatura! La fortuna sembrava mi avesse girato le spalle contando anche il boiler

e la lavatrice che mi “esplodono” in casa!

Aspettando che il materiale venisse riparato, Valter e Sandro mi prestano della loro

attrezzatura dell’anno precedente evitando così di perdere delle uscite! Mi hanno

salvato per quasi una settimana! Dopo essere rientrato in possesso del mio

materiale riparato è iniziata la vera vacanza e dalla terza settimana il tempo

sembrava volasse! Ho assistito ad una tappa del campionato spagnolo, al Cabezo,

alla quale, essendo stata fatta subito dopo il PWA di Pozo, hanno partecipato tutti i

grandi nomi del tour mondiale come Victor Fernandez, Alex Mussolini, Jonas

Ceballos, Dany Bruch e tanti altri! Il livello degli spagnoli è veramente troppo alto!!!

Victor dopo una lotta all’ultima onda contro il super local Dany Bruch si porta a casa

la terza vittoria in 2 settimane (PWA Pozo, Campionato Spagnolo Pozo e Campionato

Federico incide le onde del Cabezo.

Page 37: Funboard 134

35

Spagnolo Cabezo) chiudendo la sua heat con un double Forward perfetto e una

Shaka\Taka\Taka in surfata!! In seguito si sono alternati giorni di vento con mini

periodi di “piatta”, ma avendo fatto buone amicizie non era poi così tanto male

staccarsi un po’ dal solo windsurf: passando da partite di calcio improvvisate a mega

tour in macchina, riuscendo a completare anche tutto il giro dell’isola con Chiara,

Manuel ed Enrico alla ricerca di una ipotetica spiaggia con la sabbia bianca che non

siamo mai riusciti a trovare. La vita sull’isola proseguiva in stile Canario ovvero fin

troppo tranquilla… di giorno sfide di Taka tra me, Sandro e Valter (finchè non entrava

in acqua il Alex Mussolini, a quel punto dovevamo lasciar perdere!!) mentre la sera

ci aspettava Las Americas con Ezio e Luca!! Durante i 2 mesi di permanenza sull’isola

ho avuto il piacere di conoscere e scambiare opinioni con alcuni dirigenti di famose

e ottime marche come MaverX e Al360, prendere un po’ di confidenza con i super

local Alex Mussolini e Dany Bruch, testare un po’ di materiali 2011 e perfino prototipi

ancora in fase di elaborazione! In conclusione ho passato alla grande questa estate

riuscendo a migliorare e imparare anche qualche manovrina nuova!

Pensate che Valter Scotto, Vitto e Pippo, sono riusciti anche a crearmi una sotto

specie di fans club chiamato “Male Infantino Team”, con presidente Nabissa (la figlia

di Valter, 5 anni!), che è stato il tormentone dell’estate in tutto il Medano e non solo!

A parte le 10 ore passate su una panchina di ferro nell’intento di dormire a

Barcellona, il rientro è andato molto bene, essendo riuscito a caricare la mia sacca

con le tavole (sovrapeso di 15kg) senza pagare un euro grazie ad un ragazzo del

check-in che invece di controllarmi la ricevuta (dell’andata) e pesarmi la sacca, ha

iniziato a sparare a raffica nomi di manovre come Forward, Backloop, Goiter

iniziandomi a raccontare che tempo fa anche lui faceva windsurf, e mi sono

risparmiato 150 euro di extra-bagaglio.

Per concludere ringrazio Sandro e Valter per l’aiuto che mi hanno dato nel periodo

trascorso al Medano, il mitico Vida Cafè che mi ha sponsorizzato con wi-fi e cibo per

questi 2 mesi, Ezio e Luca per la compagnia e il loro “te N’ Accurg’!”, e il grande

negozio RRD Store 2 di Ventimiglia che mi continua a sostenere!!

MINI SPOT GUIDE TENERIFE – EL CABEZO• Le condizioni del Cabezo possono variare moltissimo nel giro di poche ore! Questo

fatto è dovuto alla marea e alla direzione dell’aliseo, generalmente da nord-est,

quando invece soffia più da nord il vento è molto rafficato; si possono trovare

giornate costanti nel quale si naviga tutto il giorno con la stessa vela oppure in cui

se ne cambiano 2\3 nel giro di 3 ore!

• Il livello di difficoltà di questo spot è dovuto dall’altezza dell’onda e dal livello della

marea: con la bassa bisogna fare molta attenzione agli scogli affilati che spuntano

(tra cui il famigerato Godzilla) mentre si surfa, con l’alta marea il “pericolo” è

rappresentato dalla grande roccia subito sopra vento all’entrata, se ci finite contro

probabilmente perderete tutto il vostro materiale, eventualità che si verifica solo

nelle giornate con onda grossa! Il livello di difficoltà si eleva tantissimo con lo swell

da sud, di solito con questo arrivano 3m \ 3,5m d’onda impegnativi!

• Nel caso non ci fosse vento scappate dal Medano, l’isola offre un bel po’ di posti da

visitare come i Los Gigantos, il capoluogo Santa Cruz o la splendida città di Puerto

De la Cruz! Non mancano di certo i divertimenti tra cui il mitico parco acquatico

“Siam Park” con l’onda artificiale più bella del mondo e lo scivolo più verticale

d’Europa! Per quanto riguarda la sera invece il bordello si trasferisce tutto a Las

Americas e Los Cristianos!

• Durante la vostra permanenza al Medano avete un’ampia scelta di locali dove

mangiare! Se preferite fare la spesa i prezzi dell’Iper Dino non li batte nessuno; mentre

per quanto riguarda i locali c’è il mitico “Vida Cafè” del nostro compaesano super local

Sandro D’Alessio che ci offre hamburguesa fantastici, oppure il “Metro King” dove si

mangia bene e si spende veramente poco! Non mancano le infinite pizzerie!

• Per trovare alloggio e rimessaggio potete tranquillamente mandare una e-mail e

chiedere disponibilità a Sandro D’Alessio o Valter Scotto, sono persone molto

disponibili con un’ampia scelta di appartamenti e vi aiuteranno a trovare la soluzione

più consona alle vostre esigenze!

Valter Scotto: [email protected] - Sandro d’Alessio: [email protected]

• Per noleggiare l’attrezzatura avete una vasta scelta tra cui l’OTC, la scuola di Luca

Orsi e il negozio Cabezo! Il migliore come prezzi è Luca che offre anche corsi di

windsurf di qualsiasi livello, mentre se volete l’attrezzatura super aggiornata e

testare i nuovi giocattoli dell’anno successivo andate all’OTC!!!

Federico vola alto nel cielo di Tenerife.

Page 38: Funboard 134

Navigando su internet e più precisamente sul sito di Starboard, ho visto un

catamarano. Aveva due paddle sugli scafi e Tiesda sopra che ci veleggiava con una

vela da windsurf felice come un pupo. Mi ha incuriosito non poco e, leggendo

l’articolo a corredo, ho capito una cosa. Il pezzo, infatti, terminava dicendo che per

fine mese sarebbe stato prodotto il modello definitivo e che avrebbe affiancato le

tavole da race, i quad e quant’altro in produzione anche se, dovevano ancora capire

come venderlo... dovevano ancora capire come venderlo... geniale!!! Un’idea vincente,

per essere veramente vincente, deve essere pazza in partenza! Proprio per questo

motivo, nel periodo dell’anno dove tutte le aziende si rincorrono presentando il

materiale del 2011 proponendoci nuove attrezzature sempre più innovative abbiamo

capito che il progetto “Begalli Real Power 2010” che ci aveva guidato per tutto

quest’anno e che avete seguito in esclusiva per Funboard si era esaurito con i

risultati che Marco aveva conseguito nella stagione 2010. Risultati ampiamente

annunciati ad inizio stagione che hanno permesso al Begalli nazionale di incoronare

il 2010 come il suo miglior anno di sempre, il tutto superati i 44.

Cosa c’entrano le idee pazze? Beh, puntare su un 44enne è da pazzi! Decidere e

sapere poi che avrebbe vinto tutto anche. Il Real Power, per primo, ha portato nel

mondo del windsurf concetti quali l’allenamento con il GPS. Attraverso il sistema

integrato di dati cardio e le prestazioni dell’atleta monitorate dai satelliti, abbiamo

stilato un piano d’allenamento e di nutrizione disegnato sulle specifiche biometriche

dell’atleta. E ha funzionato. Ha funzionato tutto tanto da permettere a Begalli di

mettere dietro atleti di 20 anni più giovani e di fare 100 giorni di regate in una sola

stagione!! Fondamentalmente abbiamo messo insieme cose che ognuno di noi ha a

disposizione e le abbiamo finalizzate ad un obiettivo: quello di aumentare le capacità

atletiche di un uomo. È qui la “pazzia” dell’idea, l’uovo di Colombo. Era tutto sotto le

nostre\vostre mani ma non ci avevamo mai pensato, o meglio, non lo avevamo mai

applicato al Windsurf. Alimentazione, un piano d’allenamento, fisioterapia e

motivazione. Quello in cui mi piace credere è che il Windsurf sia il mio sport, tutto

l’anno, e che per farlo devo allenarmi in modo specifico. Andare in palestra, andare

a correre o in piscina mi aiutano certo ma, se mi alleno in funzione delle mie uscite

nei diversi periodi dell’anno con carichi di lavoro specifichi, con lo stesso sforzo

ottengo risultati inimmaginabili.

Per questo motivo, appena abbiamo visto il test della prima tavola 2011 ci siamo

domandati: e noi nel 2011 che faremo? Dopo un breve brain-storming la risposta ci

è venuta quasi spontanea: porteremo il Real Power nei circoli di Windsurf più

prestigiosi d’Italia con l’obiettivo di incontrare 1000 Windsufers nel 2011 ai quali

indicare la strada per stare sempre meglio e più informa. Dopo il “Real Power”

quindi sarà il momento del “NEXT LEVEL” un momento di formazione dove si parlerà

poco di windsurf e molto di noi, del nostro stato di salute e di come migliorare le

nostre performance. A questi incontri prenderanno parte, oltre a Marco Begalli,

nutrizionisti, preparatori atletici, tecnici e quanti altri gli hanno permesso, a 44 anni,

di vincere tanto in Italia e all’estero.

Esaurito il “Real Power” con il 2011 entreremo nel “Next Level” perchè alla fine “life

is the most beautiful game, don't stop playing!”.

Per contattare Emiliano Ridolfini: mobile 335.1837776

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Page 39: Funboard 134

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“Dynamic style”

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Page 40: Funboard 134

38

COME È NATA Lo chiamavamo Tony Marrakech e un motivo ci doveva

pur essere. A gennaio di quest’anno, seduti sulla

seggiovia degli impianti di risalita di Brentonico, mi

parlava di un paese dove avrei potuto imparare

finalmente a fare wave, dove i colori e l’atmosfera ti

stregano a tal punto da conquistarti per sempre. Gli

dissi: “Ok, Antonio, mi hai convinta, vengo in Marocco

con te… ma solo se facciamo una vacanza in grande”. E

fu così che nacque “Detour on tour”. Ci serviva uno

sponsor… Dovendo essere una cosa in grande,

dovevamo avere un grande sponsor: Detour Surf &

Snow di Peschiera (www.surfandsnow.it). Durante il

periodo che avevamo scelto per la nostra avventura,

era prevista inoltre a Moulay la Essaouira Wave Classic

2010. E noi là in mezzo non volevamo passare

inosservati, per cui Alby ci ha fornito adesivi, lycre e

magliette sponsorizzate. Anche Nicola Tremolada di

Windsurfzone.it ha messo a nostra disposizione sia

altri adesivi che addirittura la action camera Go Pro.

Persino la fornitura di doccia-schiuma per i

partecipanti era sponsorizzata dalla ditta per cui

lavora Antonio, la Maxima Hair & Body Technology.

Insomma la vacanza stava prendendo una piega

inattesa: stava diventando un evento. Detto fatto, e a

marzo avevo in mano un biglietto a/r Malpensa-Agadir

al prezzo eccezionale di 150 euro, che includeva 32 kg

di bagaglio sportivo e un bagaglio a mano, acquistato

online presso la compagnia aerea Easy Jet. La partenza

era stata fissata per la terza settimana di maggio. Mai

uscita in windsurf tra le onde, per testare la mia

tempra mi sono messa nelle mani di 7 tra i più noti

waver del lago di Garda: Tony Marrakech (Antonio

Testa), Pier (Pierangelo Caputo), il Gatto (Marco

Valler), punta di diamante dell’associazione sportiva

iParassiti, Conan (Nicola Cavicchini), il Brugna (Denis

Brugnara); Jack Finanza (Stefano Corrente), Nik

Vicenza (Nicola Franceschetto). Infine c’ero io, Hookipa

(Nadia Pellegrini), di cui non posso dire niente se non

che, nonostante il mio animo da “soul surfer”, mi sono

sentita per una volta a mio modo radikal per essere

sopravvissuta alle onde di Moulay, al deodorante del

Brugna, alla leadership di Antonio, alla tajine di polipo,

alla toilette di Hamid e al check-in in aeroporto.

COME È INIZIATA È iniziata con Pier che sabato mattina entrava in casa

di Antonio a testa bassa e con un viso lugubre dicendo:

“Le previ sono cambiate… danno vento solo da oggi a

lunedi!”; primo trauma all’umore della ciurma. Antonio

aveva raccomandato di essere tutti puntuali in modo

da essere i primi ad arrivare al check-in ed evitare

storie sui bagagli sportivi (del resto avevamo solo noi

8 sacche!). Ma a causa delle ore piccole fatte da

“qualcuno” del gruppo la sera prima della partenza,

siamo arrivati al check-in in ritardo e ci siamo trovati

davanti altri gruppi di surfisti inglesi che, a causa del

vulcano islandese, avevano pensato di passare da

Malpensa per andare in Marocco con il nostro stesso

volo. Totale di sacche da surf davanti alle signorine

gentili del check-in?… una trentina di bagagli imprevisti!

Altro colpo al cuore del gruppo! Imbarco quindi

rocambolesco, come si può immaginare, tra scene di

disperazione e ansia collettiva. La “discussione” sui

bagagli con la signorina del check-in alla fine si è

conclusa lasciando in macchina un po’ di roba… e

andando all’imbarco non sapendo se sarebbero

riusciti a caricare i bagagli nella stiva.

IL MIO SGUARDO AL MAROCCO Antonio in Marocco era come un boss della mala:

telefonino e via di chiamate ai suoi contatti marocchini.

Fuori dall’aeroporto ci aspettavano tre auto a noleggio

apparse dal nulla… e loro potevano pure stare nella

zona a traffico limitato senza prendere la multa. Bah!

Solo in seguito abbiamo saputo che il tipo a cui si è

rivolto per il noleggio si chiama Salah

([email protected], tel. +212661774027). Noleggio auto

per una settimana: 175 euro a macchina, prezzo

trattato. Sulla questione “dove mangiare e dove

dormire” apriamo un capitolo a parte. Abbiamo

sperimentato vari livelli di confort e igiene, ma quello

che mi ha colpito è stata la capacità dell’essere umano

di adattarsi. La reazione del gruppo davanti al locale in

cui abbiamo cenato la prima sera è stata abbastanza

unanime: al porto di Agadir, il primo posto che

abbiamo incontrato alle 11 di sera all’arrivo, era una

baracca di pescatori piena di gatti e con i bambini fuori

dalla porta che sniffavano la colla. Su un tavolo c’era il

pesce, a loro dire, fresco che poteva essere da noi

scelto. Le posate erano “non pulitissime” e tutti

avevano sul volto un senso di “innapetenza” e di

preoccupazione. Chi già era stato in Marocco

consigliava di diventare alla svelta più flessibili in

quanto a gusti. Già il giorno seguente i nostri criteri di

raffinatezza e d’igiene erano diventati più ampi.

Il gruppo di Detour On Tour.Nadia Pellegrini "Hookipa"

Page 41: Funboard 134

39

Il Residence Essaouira Mogador, dove alloggiavamo in

periferia a Essaouira a mio parere si presentava bene,

con il suo arredamento arabeggiante, pulizia

sufficiente e lo stile essenziale e spartano tipico del

Marocco. Antonio ha trattato e contrattato con il

proprietario, Shariff, (e in questo vi assicuro che Tony

è più bravo dei marocchini) e alla fine ha concordato

un prezzo di 13 euro a notte per camera con bagno e

colazione. Hamid è un marocchino che impiega una

parte della sua casa per offrire il rimessaggio ai

windsurfisti a Moulay per 3 euro al giorno (tel.

00212676478424). O meglio Hamid è un marocchino

che parla italiano e che ha fatto dell’ospitalità un’arte.

Ma il meglio di Hamid viene fuori quando gli chiedi di

prepararti la cena sotto il portico dopo una surfatina al

tramonto: quella notte dimentichi veramente il mondo

come lo conoscevi. Il fuoco acceso per terra per fare

le braci, l’asinello che raglia dietro il recinto, un cielo

stellato mozzafiato… ed ecco che arriva la cena a base

di pesce fresco alla griglia, cous cous, tajine di verdure;

tutto sul tavolone di legno con poche stoviglie alla

buona, ma tutto così speciale. Da Hamid è possibile

anche alloggiare nelle tre stanzette da letto senza

finestre con i tappeti per terra su cui dormire.

Ma il Marocco non è solo la spiaggia di Moulay dove

stavamo ad aspettare il vento. A Essaouira di mattina le

vie del centro storico (la Medina) sono colorate e

speziate. I negozi sono stanzini stretti rivestiti di

oggetti, vestiti, caftani, foulards, ceramiche, oggetti di

artigianato. Poi tra un vicolo e l’altro finisci sulle mura

della città contro le quali sbatte l’oceano e respiri la

salsedine. Vedi le cose più strane in quella città, ma se

all’inizio l’atmosfera ti inquieta, poi, dopo averla

respirata, ti contagia e ti si sciolgono le spalle, non hai

più paura del diverso.

Cenare poi nei localini delle piazzette nascoste nella

Medina, seduti sui cuscini davanti ai tavolini bassi con

una lampada che illumina i volti dei tuoi compagni di

viaggio di arancione, ti rilassa e ti costringe e mollare

ogni formalità. E se nel dopocena ti fai trascinare, puoi

finire come noi in un locale a fumare il narghilè e a

guardare la danza del ventre. A Essaouira i locali del

centro più noti sono il Casa Vera e il Taros, terrazze sul

tetto di due palazzi giustapposti nella stessa piazza

centrale. Ha un sapore strano Essaouira… sa di sabbia,

salsedine, spezie, pesce, tappeti polverosi, incenso. Il

colore che ti porti via negli occhi è il blu del mare, il

giallo delle mura della Medina e del sole rovente, il

rosso e arancione delle stoffe appese fuori dai negozi.

MOULAY BOUZERKTOUNArrivare a Moulay da Essaouira vuol dire spararsi

mezz’ora di asfalto in mezzo al nulla sabbioso e

cespuglioso. Poi all’improvviso dopo due curve compare

il mare e si intravede la cupola della moschea attorno

alla quale affondano poche casette bianche con il tetto

a terrazzo. Lo spot è il centro del paese e la spiaggia con

la bassa marea è ampia e dalla schiuma dell’oceano

emerge un “prato verde” di alghe che rivestono il

tavolato roccioso sottostante. Dall’oceano marocchino

non ci aspettiamo l’acqua caraibica! L’acqua infatti è

marrone e dopo 200 metri di schiume si alzano le onde.

Serve sicuramente la muta: qualcuno di noi aveva la 4.3

manica lunga, altri avevano la 3.2 manica corta. Niente

shore break, niente rocce pericolose. Quando sale l’alta

marea poi non c’è più neanche il problema di dover

beccare il canale d’uscita perché la pinna non tocca più

e l’onda è più vicina. Al mattino del nostro arrivo

troviamo subito le condizioni più radikal: 30-40 nodi di

vento side-on e 2 metri d’onda. Da buoni lacustri in

astinenza da windsurf, entriamo subito in acqua

sebbene i locals siano tutti ancora seduti nei

rimessaggi a guardare il mare. Infatti usciamo nel

momento peggiore quando il vento sta iniziando a

entrare, a distendersi e il tavolato di roccia è ancora

affiorante. Visto che è solo l’inizio della giornata, armo

la 3.3 e, sulla mia swallow 78. Lo avuta in prestito, esco

per la prima volta tra le onde. Prima e ultima uscita

radicale della vacanza. Infatti nonostante le previsioni

fossero decenti, già il secondo giorno il vento è calato

molto e ha deluso tutte le nostre aspettative. Qualcuno

è uscito con la 5.3, noleggiando il 95L e ha comunque

fatto waveriding in modo dignitoso. Nei giorni seguenti

il periodo delle onde è aumentato a 11, ma il vento è

rimasto sulla media dei 15 nodi nei golden moments

della giornata. La mia seconda uscita con la 4.7 con

onde di due metri l’ho segnata al terzo giorno in serata…

e la ricorderò per sempre, perché rientrando sono

riuscita a prendere la mia prima onda e sperimentare

i miei primi attimi di waveriding. Che bella storia!!

“Cuore in gola” è quello che ho provato quando sotto la

tavola la superficie del mare si è gonfiata e si è aperto

sotto di me uno scivolo d’acqua che correva e mi

spingeva. Ho chiuso la vela, mi sono sganciata dal

trapezio e mi è uscito un grido a metà tra la paura e il

trionfo che sembrava un urlo di guerra. Ho riso e subito

Cene marocchinea base di tajine.

Lo spot di Moulay.Boujmaa in un classic day nel suo home spot.

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lo sguardo è tornato indietro a cercare la prossima

onda da puntare. Complessivamente quindi su 7 giorni

in Marocco io ho segnato 2 uscite a mio giudizio buone,

mentre gli altri miei compagni di viaggio ne hanno fatte

3-4 perché noleggiando tavole di litraggio più grosso

potevano uscire anche con meno vento.

SENSATION SEEKERS Il miglior modo per rendere una vacanza stressante è

crearsi delle aspettative alte. Andare in un posto nuovo

e lasciarsi sorprendere, invece, aiuta a mantenere

sempre un buon livello di soddisfazione. Direttamente

sul campo di Moulay ho potuto sperimentare l’effetto di

una droga come il vento che viene meno all’improvviso

e contro ogni aspettativa. All’inizio si è increduli e dopo

il primo giorno di “poco vento” si spera nel

cambiamento che dovrà necessariamente avvenire

entro il 7° giorno. Ma al terzo giorno il sensation seeker

(una persona cioè che, per atteggiamento psicologico,

tende ad essere dedita alla

ricerca di emozioni forti)

non aspetta più. Qualcuno

reagisce alla delusione con

metodi di compensazione

(surf da onda, cammello,

night life, ecc) qualcun altro,

magari meno tollerante alle

frustrazioni, si deprime

punto e basta. In ogni caso

regna un clima di scontento

e la tensione sale. Risultato:

al terzo giorno sembrava di

stare sull’isola dei famosi.

Talvolta è difficile andare

d’accordo in due… provate a

pensare tra 8 surfisti molto vari per genere, carattere,

provenienza e abitudini in un contesto per certi versi

frustrante come uno spot wave che non da il meglio di

sè. Se c’era un momento in cui i sensation seekers si

rilassavano, sorridevano e si abbandonavano a scherzi,

ilarità e cameratismo, era alla sera davanti al fuoco o

a tavola, con il “narghilè”, che per noi era diventato il

calumet della pace.

1 DONNA E 7 UOMINI L’ipotesi che altre donne si unissero a noi in questa

avventura surfistica era remota, lo sapevo bene. Infatti

prima di partire, più che delle onde e dell’oceano, ero

preoccupata della mia tolleranza al genere maschile,

che sebbene ampia, essa poteva essere messa alla

prova dalla stretta e prolungata convivenza. Donna fra

gli uomini, soprattutto se surfisti, voleva dire quindi

saper accettare il cameratismo imperante, la

schiettezza di linguaggio, la competitività, a tratti

l’aggressività, il sarcasmo e i tempi veloci e pratici di

chi non ha bisogno di doppio shampoo, balsamo e

crema. Significa anche saper rivendicare i propri diritti,

sviluppare la forza di portarsi in giro da sé la sacca da

surf, imparare a mandar giù e a non prendere sul serio

certi discorsi o certe opinioni sulle donne. Ma

complessivamente devo dire che i miei compagni di

viaggio si sono mostrati molto disponibili a darmi una

mano, a darmi due dritte tra le onde (grazie Jack!!) e a

“sopportare” la mia presenza; dopo due giorni si erano

già sciolti e avevano dimenticato “che certi discorsi

normalmente si fanno solo tra uomini”. Questo mi ha

fatto molto piacere, perché con la loro scioltezza non mi

hanno fatto mai sentire di peso.

Moulay è un posto divertente e sicuro dove imparare a

surfare nelle onde. E’ da rivedere in condizioni migliori

però e penso che la prossima volta lo punterò ma solo

su previsione e a botta sicura. Vale forse la pena

spendere anche 100 euro di più di volo, prenotandolo

la sera prima, ma avendo la certezza di vedere su

windfinder la previsione di 18-20 nodi almeno. Se ci

tornassi magari per un week end lungo “su

previsione”, credo che in tal caso non porterei la sacca

da surf, ma noleggerei. Sullo spot c’è ad esempio la

scuola-rimessaggio di Boujimaa (http://www.bouj-

windsurf-adventure.com/en/index.htm) che offre

noleggio-vitto-alloggio a soli 40 euro al giorno.

Sbattimento zero quindi per una puntata e fuga di

pochi giorni! Il team rider del Detour on tour si è sciolto

con la promessa di tornare a Moulay per ribeccare

quelle onde e quei 30 nodi che lo spot ci ha fatto

assaggiare. Ho giurato ad Hamid che sarei tornata e lui

mi ha risposto come risponde sempre davanti ai buoni

propositi: “Insha'Allah” (trad. “Se Dio vuole!”).

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Foto di gruppo, da sinistra: Marc e Jenny (la coppia di Brighton, Inghilterra), Mario, Tommy, Fulvio, Fabio,Andrea, Antonio, Matteo e Marco. Al momento della foto avevamo perso Carolina... where is Carolina????

WAVE CLINIC MOULAY BY OCEANSOURCE.NET TESTO DI FABIO CALÒ

Ho avuto l'onore di accompagnare un fantastico gruppo di ragazzi in Marocco, nello

spot di Moulay, dal 3 al 10 agosto. Lo stage è stato organizzato da Oceansource.net e

Mario Gozzetti. 10 iscritti e quindi un "sold out "per questo mio primo stage

all’estero. L'esperienza del Wave Clinic è stata molto positiva, abbiamo fatto windsurf

tutti insieme in uno spot fantastico e perfetto per questo tipo di stage. Tutti i ragazzi

si sono impegnati migliorando a vista d’occhio. Le riprese video sono risultate

essenziali e fondamentali, davvero uno strumento didattico irrinunciabile.

L'organizzazione di Oceansource.net è stata perfetta e abbiamo trascorso una

bellissima settimana vivendo sullo spot di Moulay a stretto contatto con la

popolazione e tradizioni locale. Al Lawama, l’unico ristorante sullo spot, abbiamo

potuto mangiare bene passando degli importanti momenti in compagnia.

L'attrezzatura del Bouj Windsurf Adventure affittata è stata impeccabile e ha

soddisfatto le esigenze dei partecipanti allo stage. Grazie al successo di questo Wave

Clinic, Oceansource.net ha deciso di riproporre lo stesso format anche per l’anno

prossimo, sono quindi già aperte le iscrizioni per la prima settimana di agosto

2011!!! Vi aspetto tutti al mio prossimo Wave Clinic, stay tuned...

www.oceansource.net • www.bouj-windsurf-adventure.com

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Page 44: Funboard 134

Come fa un windsurfer che gira il mondo ad incontrare una bellissima ragazza

argentina?

È una storia divertente a dire il vero. Gonz è un ottimo amico dei miei fratelli già

da un bel po’ di tempo ma non sapeva neanche che esistessi fino a quando mi ha

vista al matrimonio di mio fratello maggiore. Mio padre me lo ha presentato, in

quanto avevo appena cominciato a prendere lezioni di windsurf. Gonz si è offerto

di farmi delle lezioni gratuite e subito ne sono rimasta folgorata.

Da quanto siete insieme?

Quasi 4 anni.

Hai seguito Gonz in Tour un paio di volte. Ti piace viaggiare in questi

posti spettacolari?

Amo molto viaggiare per il mondo assieme a Gonz.

Recentemente sono stata in Europa, abbiamo girato tra

Polonia, Svizzera e Turchia, tutti posti bellissimi. Ho

cominciato con la barca a vela quando avevo solo 6 anni,

passione trasmessa dalla mia famiglia che amava gli

yacht, quindi capisco bene cosa Gonz stia facendo

quando lo vedo in gara. Non mi stufo per niente ad

aspettarlo in spiaggia… mi piace molto viaggiare

in Tour con lui.

Qual è il posto che hai visitato che più ti ha

colpito?

È abbastanza difficile doverne scegliere uno in

particolare, in quanto sia Maui che

Silvaplana in Svizzera sono unici nel loro

genere. Se dovessi sceglierne uno sopra a

tutti però, direi Maui. È magico!

Fai windsurf anche tu quindi? Gonz ti

ha insegnato alla fine o no?

Avevo già preso qualche lezione

prima di incontrare Gonz. Uno dei

suoi amici mi aveva fatto da

maestro per le mie prime 4 volte.

Gonz poi è subentrato e mi ha

aiutato a migliorare parecchio.

Ovviamente andare a Maui due

volte ed utilizzare il suo

materiale hanno influito

parecchio…

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Ti ha portato a Maui una o due volte? Che impressione ti ha fatto essere nella

capitale del windsurf mondiale?

Mi sono innamorata del posto… è davvero magico. In Argentina faccio windsurf

nell’acqua marrone, ma a Maui, la prima volta che sono uscita e mi sono

guardata intorno sono rimasta a bocca aperta! Inizialmente avevo un po’ paura

delle tartarughe ma poi, vedendo le balene passare appena fuori dal reef, le

tartarughe non mi facevano più nessun effetto! C’è anche un’ottima atmosfera

fuori dall’acqua ed ho conosciuto un sacco di gente. Venendo dalla grande città

di Buenos Aires, è un’esperienza nuova per me, e quindi sono davvero stata

contenta di andarci.

Cosa fai di preciso in Argentina?

Sto studiando per diventare una maestra

d’asilo in quanto adoro i bambini. Sta andando

tutto a gonfie vele e comincerò l’anno

prossimo. Lavoro anche come modella per

sfilate di moda e cataloghi fotografici. Anche

qui tutto bene. Queste sono le ragioni

principali per cui non posso sempre seguire

Gonz in tour.

Come riuscite a fare funzionare la vostra

relazione non vedendovi per così tanto tempo?

È sicuramente molto difficile ma Gonz cerca di

non andare via per periodi troppo lunghi.

Quando torna poi siamo praticamente incollati

in ogni momento…!!! E poi facciamo delle

vacanze spettacolari ogni anno. Usiamo un

sacco skype ed e-mail per tenerci in contatto…

in modo da non allontanarci troppo e far

andare avanti la nostra storia.

Cosa pensi del windsurf e del fatto che Gonz lo faccia come lavoro?

Gonz adora il windsurf ed ha la fortuna di farlo come lavoro. Penso sia davvero

spettacolare riuscire a vivere facendo uno sport così eccezionale. Sono molto

contenta di condividere questa passione con lui ed ogni volta che c’è vento cerco

di uscire assieme a lui.

Piani per il futuro?? Ti vedremo solo qui sulle bellissime spiagge di Maui o anche

sulla tempestosa costa della Germania del Nord?

Per ora voglio finire i miei studi e sono anche molto occupata a lavorare, ma molto

probabilmente tornerò a Maui questo inverno… non vedo l’ora di tornarci!!!

Delfina in windsurf a Maui.

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Nonostante non si tratti di una disciplina wave, vorrei menzionare la tappa Slalom Femminile che si è svolta lo scorso 9 settembre a Hyeres in Francia; mi dispiacerebbe

non citare quest’evento al quale hanno partecipato tre atlete nostrane! Alla competizione hanno infatti preso parte la pluri campionessa e veterana della disciplina slalom

e race Verena Fauster, la giovane talentuosa Greta Markegger e Greta Benvenuti fortemente dotata anche nelle discipline wave e freestyle. Spesso seguire i propri sogni

trasformandoli in realtà non è così semplice, mi auguro davvero che per queste atlete ognuno dei loro desideri si possa realizzare. Buona fortuna!

1 Valérie Arrighetti FRA-444 Loft Sails, Tabou Boards, Mystic

2 Karin Jaggi Z-14 Severne Sails, Patrik Boards

3 Alice Arutkin FRA-111 Starboard, North Sails

4 Sarah Hebert ARM-1 Naish Sails, Naish Boards

5 Lise Vidal F-19 North Sails, Exocet

6 Fanny Aubet FRA-809 NeilPryde, JP

7 Sarah-Quita Offringa ARU-91 Starboard, Gaastra (slalom)/Vandal (freestyle)

8 Morane Demont FRA-59 Starboard, Severne Sails

9 Greta Benvenuti I-38 Point-7

10 Ophélie Joly F-64 North Sails, Fanatic

11 Olivia Piana FRA-51 Exocet, Loft Sails

12 Delphine Cousin FRA-775 North Sails, Fanatic

13 Marianne Kaplas FIN-134 Starboard,Severne Sails

14 Verena Fauster ITA-31 Gaastra, Patrik Boards

15 Marion Mortefon FRA-141 -

20 Greta Marchegger ITA-193 Gaastra, JP

Da sinistra: Greta Marchegger, Greta Benvenuti e Verena Fauster. © John Carter/PWA

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Dopo una settimana di allenamento e settaggio dei materiali al Lago di Garda,

Alberto Menegatti e Francesco Prati erano pronti per dare battaglia al

Campionato Italiano di Numana dal 16 al 19 settembre. Le voci come al solito

erano molte... il duo Begalli/Pugliese sembra avere angoli di bolina mai visti...

Menegatti invece dovrebbe avere dalla sua una velocità di poppa senza rivali...

Prati nonostante l’assenza da anni sul FW sembra sia pronto ad entrare

nell’Olimpo Italiano... Ma vediamo come sono andati i fatti.

DAY 1: Si parte subito con una prova con vento leggero sui 7-10 nodi, al comando

Menegatti con Beverino subito dietro... Begalli vira inaspettatamente per lanciare

l’attacco che grazie ad un salto di vento lo porta quasi in boa, la manca di poco però

dando strada a Menegatti che grazie alla sua super velocità di poppa vince la gara

in solitaria, seguito da Begalli e Beverino. Il vento aumenta e dà la possibilità di

portare a termine un’altra prova, fotocopia della precedente per le posizioni di podio.

Dopo il primo giorno la classifica vede Menegatti a punteggio pieno, Begalli a 4 punti

e Beverino a 6.

DAY 2: Il vento fatica ad entrare, ma la giuria decide di portare a termine un’altra

prova. Il vento è al limite e vede i regatanti più pesanti faticare con 6-7 nodi lungo

tutto il percorso. La bolina vede questa volta il mitico Prati prendere il lato destro del

campo con Beverino e Menegatti a scegliere quello sinistro. Begalli fatica a partire e

rimane indietro. Prati passa la bolina in prima posizione, seguito a poca distanza da

Beverino e Menegatti che nella poppa mettono il turbo, subito le posizioni si

scambiano, Alberto passa i rivali grazie ad un ottima poppa e si invola nella seconda

bolina quasi sicuro della vittoria, fino al colpo di scena quando si arrotola nelle reti

dei pescatori lasciando strada libera a Beverino. La classifica vede così Beverino

agguantare la seconda posizione dopo la 3a prova.

DAY 3: Altre 3 prove vengono portate a termine con Menegatti che si aggiudica due

vittorie ed un secondo posto e sempre più distacco agli inseguitori capeggiati da

Begalli, in grado di agguantare l’ultima prova di giornata, con Beverino più attardato

e con Malte Reuscher sempre più in crescendo nel finale. Prati si fa sotto

preparandosi alla lotta per il 5° posto con Pugliese, duello sempre più serrato in

vista dell’ultimo giorno.

DAY 4: Il vento entra forte ma si aspetta a partire, quando poi tutto è pronto il vento

cala lasciando la maggior parte dei concorrenti con materiali sbagliati. Ad

approfittarne e Reuscher che lancia l’attacco, subito però viene ribattuto da

Menegatti che nonostante l’attrezzatura non al meglio per la condizione fa gioco

forza della tattica di regata e va a vincere anche l’ultima prova, davanti a Malte e

all’ottimo Maurizio Faigù in terza posizione. Prati con un 5° finale riesce a dare la

zampata necessaria...

L’evento termina con Alberto Menegatti che vince a mani basse con 7 punti e cinque

primi posti, Marco Begalli (Campione Italino Master Formula) a 14 punti a occupare

la seconda piazza poco davanti a Beverino, a sua volta due punti avanti a Reuscher.

Prati con una zampata vincente nell’ultima prova guadagna la 5a posizione andando

a pari punti con Pugliese che a causa di uno scarto peggiore si vede relegato in 7a

posizione, un posto dietro al suo conterraneo Maurizio Farigù.

Un ringraziamento particolare agli organizzatori e al circolo Nautico Numana per

aver messo in piedi un ottimo evento, con tante prove, speaker e ottimo cibo, un

grazie anche a Michele Cicerone e www.SELINFIRENZE.it che ha garantito un

fondamentale rimborso spese ai regatanti meglio piazzati, dando un forte segnale di

cambiamento rispetto agli anni passati. Non dimentichiamo Carlo Cottafavi che è

stato capace di coordinare il tutto e di farci da speaker.

Il Campione Italiano Formula Alberto Menegatti: “È da 3 anni che non partecipavo al

Campionato Italiano FW e per questo non avevo mai vinto il titolo di categoria...

tornare a regatare e vedere un’ottima organizzazione e il supporto di SelinFirenze

non può che darmi la spinta per tornare anche il prossimo anno, pronto a ridare

battaglia per difendere il titolo”.

CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO FORMULA 2010

Primi 5 classificati. Classifica completa su www.aicw.it

1. Alberto Menegatti ITA 4 7 punti

2. Marco Begalli ITA 415 14 punti

3. Andrea Beverino ITA 9 17 punti

4. Malte Reuscher ITA 777 20 punti

5. Francesco Prati ITA 10 30 punti

46

Alberto Menegatti Francesco Prati

Page 49: Funboard 134

Alberto Menegatti sta ottenendo nel PWA importanti risultati migliorandosi di

gara in gara. Tutto merito dell’allenamento oppure dietro a questa escalation c’è

dell’altro? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui.

Alberto, finalmente in Turchia hai ottenuto un secondo posto parziale in una gara

Slalom del PWA. Cosa è cambiato?

Di primo acchito ho pensato al fatto che finalmente con le vele grandi ero uno

dei più veloci al mondo... e a pensarci è anche vero, ma non è stato questo il

passo determinante. La differenza l’ha fatta l’atteggiamento in gara, con la presa

di coscienza delle mie capacità e la perdita della paura nei confronti “dei big”.

Spesso inconsapevolmente ci si pone ad un livello inferiore rispetto ai big del

nostro sport come Antoine, Bjorn, Finian, Micah... e anche se durante la gara gli

si tiene testa poi facilmente si è portati a sbagliare, o comunque a non

comportarsi in maniera aggressiva come dovuto... Molto spesso ciò è dovuto al

fatto che sono più veloci di noi e si è costretti a partire già pensando a cosa fare

quando ci passeranno sul bordo, o nel caso della partenza a non mettersi in

posizione dove ci possano passare sopra...

Questo naturalmente accade perchè loro sono da sempre più veloci di noi e

quindi mettersi sulla difensiva diventa quasi un meccanismo automatico.

All’inizio dell’anno ho incominciato a vedere che la mia velocità non aveva nulla

da invidiare a quella dei top rider e ho iniziato a ottenere qualche buon risultato,

restando però sempre un po’ restio a dare vera battaglia ai big...

Negli ultimi giorni di Fuerteventura ho iniziato a capire che era il momento di

tirare fuori gli artigli, arrivando a lottare in partenza senza guardare più in

faccia nessuno! Sono partito più di una volta sottovento a Bjorn o Antoine,

posizione che normalmente noi “comuni mortali” non scegliamo, iniziando piano

piano a venire fuori e a mostrarmi...

Qual è stata la chiave che ti ha portato ad essere più veloce?

Nel 2010 rispetto agli anni precedenti ho iniziato ad allenarmi ad inizio stagione con

Arnon Dagan e Ross Williams; avere qualcuno con cui confrontarmi e dover

spingere sempre al 110% mi ha permesso di assettarmi e provare al meglio ogni

piccolo dettaglio. Non ho lasciato nulla al caso, arrivando a provare e riprovare ogni

combinazione, cosa che negli anni precedenti non avevo fatto... Mi sono inoltre

concentrato molto sulla mia attrezzatura durante la stagione iniziando ad avere una

consapevolezza che gli anni precedenti non avevo, ho conosciuto meglio il mio

materiale imparando cosa cambiare e cosa mantenere, ho acquisito una sensibilità

che prima mi mancava... E’ un passaggio che sicuramente mi ha permesso di salire

di un gradino rispetto agli anni passati.

Come affronti la tua gara, qual è il tuo approccio?

Ho un approccio molto semplice alla gara, ma che funziona. Innanzitutto prima

di arrivare ad una gara provo e riprovo meticolosamente il materiale che so che

utilizzerò, ciò per non avere alcun dubbio sul come montare e cosa utilizzare.

Sono il tipo di persona che inventa possibilità e assetti quasi ogni giorno e negli

anni passati mi capitava di arrivare alle gare col dubbio di poter o non poter fare

qualcosa sulla tavola, vela o pinna... Ho aumentato notevolmente le uscite per

poter arrivare alla gara senza dubbi o sorprese, per essere più tranquillo. Nelle

prime 4 gare PWA della stagione sono riuscito ad adottare questa tattica in tutte

le occasioni tranne che a Fuerteventura, le condizioni da 5,5 e 6,2 non ero

riuscito a testarle durante la stagione... Un’infiammazione al gomito nei giorni

prima della regata mi aveva portato in gara senza l’adeguata preparazione sul

materiale e anche se a tratti ero veloce i dubbi non mi hanno permesso di

regatare come volevo.

Come ti alleni per prepararti prima della stagione e durante la stagione?

L’allenamento svolge un ruolo fondamentale nella vita di un atleta e nella mia

settimana tipo prende la maggior parte del mio tempo. Separo l’allenamento a

terra e in acqua e differenzio ulteriormente l’allenamento fra inverno, primavera

ed estate. D’inverno svolgo principalmente allenamento in palestra,

affiancandolo con il maggior numero possibile di uscite in wave e qualche

session di slalom in cui mi concentro sulla strambata. Quando in marzo arrivano

i materiali nuovi, le uscite in wave terminano lasciando spazio alle uscite in

slalom, rivolte a trovare il giusto assetto dei materiali. Affianco l’allenamento

sempre alla palestra, cercando comunque di privilegiare le uscite in windsurf.

D’estate durante le regate, le uscite in windsurf hanno lo scopo di affinare i

materiali per ogni singola trasferta, cerco inoltre di non affaticare troppo il

corpo con pochi allenamenti in palestra.

Dieta? Pensi che il cibo svolga un ruolo determinante nei risultati che ottieni?

La dieta è fondamentale in quanto è come la benzina per una macchina... Dubito

che una macchina riesca ad andare con il carburante sbagliato, anche una

Ferrari! Nell’ultimo anno ho cambiato la dieta cercando di mangiare il più

equilibrato possibile, eliminando inoltre gli zuccheri. Durante gli eventi cerco di

avere sempre energia a disposizione e tento di variare il meno possibile la dieta

alla quale il mio organismo è abituato.

Per la prossima stagione cosa farai per cercare di riconfermarti e cercare di

fare un ulteriore passo?

Come ogni anno durante la stagione, evento dopo evento ho analizzato e valutato

gli errori, cercando di capire come risolverli, durante i primi mesi invernali

cercherò di pianificare il tutto in modo da non dover incappare nuovamente negli

stessi bagli, cercando di entrare nella top 10 del PWA.

47

Alberto Menegatti a Fuerteventura.

Page 50: Funboard 134

Era dai tempi della Sensini e Paolo Ghione che qualcuno non si cimentava in un Down

Wind sulla costa ligure. Per chi non se lo ricorda, e se avete voglia potete andare a

controllare nel vostro archivio dei numeri vecchi di Funboard, la Sensini con la sua

crew partirono da Capo Noli con il grecale per tentare di arrivare fino a Bordighera,

purtroppo non ci riuscirono per un brusco calo del vento poco lontano dalla partenza.

Giriamo pagina e catapultiamoci in questo agosto appena passato dove 3 giovani

rider liguri con il loro super materiale da slalom (con un range di utilizzo decisamente

più ampio rispetto a quello utilizzato all’epoca dalla Sensini&co.) hanno deciso di

sfruttare una fresca giornata di Libeccio per partire da Andora e arrivare a Ceriale,

vediamo come è andata.

27-08-10. Il Libeccio in Liguria è forse il vento più amato da windsurfisti e surfisti in

quanto è forte, costante ed è l'unico in grado di provocare un considerevole moto

ondoso colpendo tutta la costa del ponente ligure. Il lunedì mattina come al solito

accendo il computer e noto la perturbazione da sud-ovest prevista per venerdì,

pregustandomi già una bella uscita in windsurf il venerdì pomeriggio e una bella

surfata il sabato mattina. Controllando i bollettini meteo nei giorni successivi vedo

che le previsioni sono sempre più ottimistiche e aumentano di intensità. I miei amici

Luca Ghiglione, local di Noli, e Francesco Orsi, mio compagno abituale di uscite e

trasferte, non si lasciano sfuggire il quadro previsionale così favorevole e a Luca viene

in mente un'idea: “Perchè non approfittare del Libeccio per fare un bel downwind in

slalom lungo la costa da Andora a Ceriale?”. Detto fatto: il mercoledì ricevo la notizia

da Francesco, già d'accordo con Luca, ed è così che anche io inizio a prepararmi

all’impresa, tutto elettrizzato dall’idea di questa “long distance” sui generis. Quindi

iniziamo ad organizzare il tutto e subito si evidenziano i problemi maggiori: trovare

qualcuno che ci segua in auto lungo il percorso ed eventualmente un fotografo che

voglia documentare l’avventura. Alla fine troviamo un mio amico di Torino, Marco

Carasso, che con la sua nuova macchina fotografica è pronto a scattarci mille foto in

azione e pure a guidare il furgone lungo la via Aurelia fino a Ceriale. Cosa potremmo

chiedere di più? Finalmente venerdì 27 agosto, il giorno prestabilito, arriva e ci

troviamo tutti pronti ad Andora nel primo pomeriggio. Le condizioni sembrano buone

e, dopo alcune prove in acqua, decido di utilizzare il mio fedele JP Slalom 112 e la

Gaastra Vapor 7.6 in modo da poter planare con poco vento ma riuscire anche a

reggere i rinforzi, Francesco opta invece per il suo Tabou Manta 110 con la 7.0

Northsails Warp e Luca sceglie di utilizzare il Naish Slalom 110 con la sua 7.0

Northsails Ram. Entriamo quindi in acqua e il primo passo da fare è un lungo bordo

al lasco fino davanti a Capo Mele, solitamente il punto in cui il Sud-Ovest picchia più

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Matteo e Francesco alla ricerca del naufrago.Partenza della Down Wind ad Andora con il forte Libeccio.

Page 51: Funboard 134

forte in Liguria nonchè nota stazione meteorologica. Dopo alcuni laschi mano a mano

che ci avviciniamo al faro di Capo Mele le condizioni si fanno sempre più radicali. Poi

come si suol dire, per la famosa legge di Murphy, quando ci troviamo circa a un km

fuori da Capo Mele, vediamo Luca cadere rovinosamente e non ripartire più. Io e

Francesco allora strambiamo e torniamo subito a vedere cosa è successo per

scoprire che ha rotto il piede d'albero... la sifga vuole che quello fosse l’unico pezzo

di ricambio che non avevamo portato nello zaino con noi! Grazie ai cellulari che

abbiamo nelle custodie stagne comunque riusciamo a chiamare immediatamente la

capitaneria di porto per richiedere un intervento. Tuttavia io e Francesco non ci

fidiamo della rapidità dei soccorsi e decidiamo di proseguire il downwind per

chiedere aiuto ai ragazzi del Circola Nautico “Al Mare” di Alassio. Un po' a malincuore

abbandoniamo il nostro naufrago in mezzo al mare con raffiche a 25-28 nodi e un

moto ondoso che aveva ormai raggiunto un paio di metri e proseguiamo il downwind.

Le condizioni sono veramente dure ora: io con la 7.6 faccio davvero molta fatica e

anche Franz con la 7 tanto tranquillo non è, comunque tra una scarica

di adrenalina e l'altra scendiamo velocemente lungo la costa, tagliando

fuori il golfo di Laigueglia in cui non entra vento, proseguendo davanti ad

Alassio per giungere infine all’imboccatura del porto dove è situata la

sede del circolo. A quel punto telefoniamo a Marco che intanto tra una

foto e l'altra ci stava raggiungendo con il furgone e aveva prontamente

avvisato la capitaneria. Fortunatamente i ragazzi del circolo sono molto

disponibili e ci prestano subito aiuto, mettendoci a disposizione una

barca per recuperare Luca. Tuttavia quando dopo 35 minuti di

navigazione controvento arriviamo davanti a Capo Mele di Luca non c'è

traccia. Presi dallo sconforto disegniamo mille linee in mare per capire

dove poteva essere scarrocciato con la corrente. Improvvisamente per

fortuna arriva dallo scomparto stagno il suono di un telefono cellulare:

è la chiamata di Marco, il fotografo, che ci avvisa che la capitaneria ha

già recuperato Luca, illeso ma abbattuto in quanto nella manovra di

abbordaggio dell'imbarcazione ha perso la vela arrotolata e la prolunga

in mare. Felici di sapere Luca al sicuro torniamo ad Alassio e di lì

ripartiamo alla volta di Ceriale. Decidiamo di passare al di fuori dell'Isola

della Gallinara dove facciamo alcune strambate in uno scenario

mozzafiato a ridosso della scogliera con le onde che sbattono e

schizzano in alto sull'isola... che peccato non avere una GoPro montata sul boma!

Doppiata la Gallinara il vento cala leggermente di intensità e il moto ondoso scende

proporzionalmente permettendoci di passare in relax davanti ad Albenga tra un

freestyler e l'altro per poi percorrere il rettilineo che separa Albenga da Ceriale e

“spiaggiare” a Ceriale allo stabilimento balneare di un amico di Luca. Si conclude

così, con un tiepido sole già basso all’orizzonte, la nostra “avventura” lungo la costa

ligure. Quindi, felici della Long Distance effettuata, smontiamo le vele per poi caricare

in furgone e tornarcene a casa affamati come lupi. Ci dispiace solo per Luca, l’ideatore

di questa “scampagnata”, che poteva divertirsi quanto noi ma è stato bloccato dalla

sfortuna: sarà per la prossima volta! Sì, perchè abbiamo già programmato un’altra

Long Distance, ancora più radicale: la sfida sarà infatti quella di tentare di arrivare

fino a Noli. Vedremo se ce la faremo! In conclusione desidero ringraziare i ragazzi del

circolo di Alassio, la Capitaneria di Porto (su cui eravamo un po’ scettici) e Marco

Carasso per le fotografie e il “coordinamento logistico”. Alla prossima!

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Arrivo al porto di Alassio.

Matteo Iachino (a sinistra), Francesco Orsi (a destra),assieme al “naufrago” Luca Ghiglione.

Page 52: Funboard 134

Forse avete già sentito parlare di Max Brunetti in qualche articolo dedicato allo

Slalom, e più volte è stato il nostro inviato di fiducia ad eventi nazionali ed

internazionali. È arrivato ora il momento di conoscere un po’ meglio questo ragazzo

di Genova che da anni si sta impegnando con passione nella diffusione del nostro

sport in Liguria.

Ciao Max, raccontaci qualche cosa di te, quanti anni hai, dove vivi, cosa fai nella vita?

Ciao, sono di Genova e ho “appena” 33 anni ! Vivo a Genova e lavoro nel settore

marittimo, sono imbarcato presso una società di rimorchi, sostanzialmente

forniamo un servizio di rimorchio a tutte le navi che lo richiedano durante le

operazioni di ormeggio e disormeggio oppure per lunghe tratte in altura. È

decisamente un bel lavoro, ha un sacco di aspetti positivi, in oltre seguiamo una

turnistica che ci garantisce un sacco di tempo libero ideale per gli allenamenti di

slalom o per passare qualche giorno in Francia a fare wave.

Quando e come hai iniziato a fare windsurf?

Ho iniziato a 15 anni circa con un classico corso in uno stabilimento balneare a pochi

km da Voltri, ed è stato subito amore! Da quel giorno la mia vita da teenager è

decisamente cambiata, pensa che durante i mesi invernali successivi marinavo la

scuola, correvo in spiaggia caricando tutta la mia attrezzatura su una cariola e

camminavo per circa 2,5 km per raggiungere lo spot di Voltri, fortunatamente la

situazione migliorò subito dopo, con la nascita del club Tramontana Voltri Surf che

mi permise il rimessaggio delle attrezzature. Gli anni successivi anche se un po’

incasinati per motivi famigliari sono stati molto belli, ho visitato un sacco di posti

principalmente wave e ho conosciuto persone che hanno contribuito molto alla mia

crescita da surfer e da individuo, tra i quali Francesco Massa (Surf Activity), il mitico

Dylan Dufuss (mio primo e unico sponsor, che mi ha sorretto economicamente per

ben due anni) e chiaramente Paolo Ghione, al quale devo molto! Mi ha insegnato

tanto nel mondo delle regate ma sopratutto è stato un grande amico nei momenti

brutti... una persona unica.

So che sei molto attivo nella scena windsurfistica di Voltri, ci puoi raccontare cosa

hai fatto e quali sono i tuoi progetti?

Voltri è il mio home spot, è molto

ventoso e facciamo circa 250 uscite

all'anno con venti provenienti dai

quadranti nord/ne/nw e in condizioni di

acqua piatta ideali per lo slalom. Negli

ultimi 4 anni mi sono impegnato molto

per promuovere il windsurf in Liguria,

con particolare attenzione a Voltri

perchè oltre a un legame affettivo,

credo abbia grandi potenzialità per le

discipline slalom e freestyle. Con

l'importante aiuto di altre persone

abbiamo organizzato corsi base e

avanzati, abbiamo organizzato delle

regate con ottimi risultati e la conferma

è stata la prima edizione del Trofeo

Tramontana che nel 2009 ha contato 45

partecipanti. Penso di aver preso la

giusta direzione perchè ad oggi il

numero dei nuovi praticanti al circolo è

cresciuto di un bel 15% circa, in Liguria

sono aumentate sensibilmente il

numero di competizioni e nei week end

in acqua a Voltri si contano un centinaio di vele. Il mio step futuro sarà quello di

portare nuovi giovani a questo sport coinvolgendo un po’ di più la popolazione locale

e rendendo assolutamente economico e pratico lo svolgimento della attività. Un

mio/nostro obbiettivo sarà quello di fornire ai ragazzi una base sicura su cui contare

e i materiali necessari per andare in acqua il primo anno senza investire soldi, da

parte loro dovrà esserci l'impegno e la passione. Al momento stiamo lavorando con

altri soci per affiliare il Tramontana alla F.I.V; invece per quanto riguarda le regate

vorrei in futuro organizzare una tappa nazionale ma questo richiede ancora un po’

di pratica da parte di tutti noi, quindi le prossime competizioni saranno ancora a

carattere amatoriale.

Da poco sei entrato nel team ufficiale RRD. Come ti trovi con queste tue nuove tavole

e quali sono i tuoi obiettivi?

Sono nel National Team dal 2007, ho vissuto tutta l'evoluzione delle tavole slalom e

della linea Freerace/ride e sono rimasto veramente colpito dal lavoro svolto da

Finian e Rosati in così poco tempo; le tavole di quest’anno sono perfette ma ti confido

che quelle del prossimo anno saranno ancora più belle e veloci, ma non le ho ancora

provate e sono molto curioso. Spero per il futuro di consolidare la mia presenza in

scuderia partecipando nelle varie attività di sviluppo e ricerca. In RRD si respira

un’aria particolare ancora ricca di entusiasmo e passione per questo sport.

Come vedi il panorama del windsurf in Liguria?

In netta ripresa, le attrezzature di oggi hanno riportato un sacco di gente in acqua

che da diversi anni usciva poco o niente, sopratutto le nuove tavole (in particolare

gli slalom) assicurano un sacco di uscite in più durante l'anno. In oltre hanno

contribuito molto anche le manifestazioni fatte nelle località di Voltri, Andora, Noli,

Albisola e la nuova “Free 12” (2 vele e1 tavola slalom) dedicata interamente agli

amatori. Per esempio nel mese di ottobre la Liguria sarà impegnata ogni week-end

con competizioni slalom nelle località sopra citate.

Il viaggio che vorresti fare e il tuo sogno nel cassetto?

Per il prossimo anno sto programmando il mio primo viaggio a Maui, è una vita che

fa parte dei miei "vorrei" ma ora è arrivato il momento di concretizzare! Il mio

sogno? Fare almeno un anno da vero pro! Giusto da conoscere realmente i miei limiti

e da non avere rimpianti o dire "avrei potuto".

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NAKED: Freeride. Naked sono freeride altamente performanti, veloci, facili ed

estremamente manovrabili. I Naked sono i freeride più bilanciati del mercato perché

gli unici nati sul concetto twin tip. Una nuova generazione di tavole freeride più larghe

e corte che oltre a raggiungere elevate velocità di punta possono, soprattutto nelle

due misure più piccole 105 e 112, essere utilizzate nelle manovre freestyle. Le due

misure più grandi il 128 ed il 144 sono la rappresentazione del concetto del freeride

orientato alla manovrabilità. Queste tavole hanno un'estrema facilità di conduzione e

rimangono facilmente controllabili anche nel chop più fastidioso e con vele piccole.

KRANZ: Slalom. Drops ha una lunga tradizione nel campo delle tavole slalom e per

questo ha voluto rappresentare con la linea Kranz (significa corona reale in tedesco)

il raggiungimento del suo apice di sviluppo. La linea Kranz è curatissima in ogni

particolare, oltre ad una linea di shape concepiti e sviluppati in maniera autonoma

in funzione della gamma di ogni specifico utilizzo e non realizzate in scala adottando

ogni singolo possibile stratagemma per raggiungere il massimo in termini di

performance. In primo luogo il peso è stato ridotto al minimo grazie ad una

costruzione molto innovativa che viene realizzata in un unico stampo che oltre a

ridurre il peso del rinforzo delle zone di giunzione dei gusci permette anche una

maggior rigidezza del bordo. La finitura è custom finish e la costruzione è in full

carbon. Ogni dettaglio è stato curato in maniera maniacale. Persino le grafiche sono

state realizzate con maschere a vernice risparmiando 300 gr di peso in adesivi. La

grande novità 2011 sta nella presentazione di una nuova tavola da Formula che

adotta la stessa tecnologia costruttiva.

RE STUBBY: Freestyle. Una tavola storica per tutti i freestyler, prestazioni

eccezionali e controllo ottimale in tutte le condizioni di mare e lago che

siano. Potenziale freestyle esaltato dai bordi con t.u.e. accentuato e bevels in

prossimità della carena, riducono la superficie bagnata ed ammortizzano l'impatto

in navigazione con piccole onde e choppy. Quest'anno migliorata nella costruzione

con un processo unico fatto in stampo mono-scocca, che ha anche reso possibile di

ottimizzare i pesi, negli accessori con pinne dedicate "Drops by Select". Rimangono

ad impreziosire il tutto i due channel in carbonio a vista i quali rendono ancora più

tecnico questo pezzo storico nell'olimpo del freestyle mondiale.

CONCRETE: Wave. Il concrete wave è stato il wave più di successo tra tutti wave

di Drops. Questa tavola si è evoluta nel tempo attorno al concetto del compact wave

board eccellendo in ogni confronto diretto con altre tavole simili. Il segreto del

successo sta nelle caratteristiche di queste tavole adatte tanto al wave europeo,

eccellono in condizioni di onda confusa ed in condizioni on shore, grazie ad una

straordinaria accelerazione. Tra un’onda e l’altra sono le più reattive e veloci

permettendo di saltare un maggior numero di onde e di surfare anche in condizioni

difficili con onde storte e schiumose dove un wave side shore puro tende a fermarsi.

Le tre tavole sono molto compatte in manovra ed in aria, questo permette un

eccellente utilizzo freestyle wave.

MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEKRANZ 100 228 100 166 -

KRANZ 85 222,7 85 135 -

KRANZ 75 231 75 120 -

KRANZ 68 235 69 106 -

KRANZ 64 234 64 96 -

KRANZ 58 240 58 89 -

RE STUBBY 110 236 64 110 -

QUAD 85 230,8 57 85 -

QUAD 75 228 54,2 75 -

FREEWAVE 95 236 64 95 -

FREEWAVE 105 236 66 105 -

CONCRETE WAVE 76 232 56 76 -

CONCRETE WAVE 83 232 58 83 -

CONCRETE WAVE 91 232 60 91 -

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HAWK: Il mix perfetto tra velocità e manovrabilità è il segreto che ha fatto vincere

a Fanatic i test ed i cuori dei riders in giro per il mondo. Velocità altissime, un

universo di curve perfette e slashate stilose sono dietro l’angolo, tutte in un unico

pacchetto perfetto. Derivate dai migliori shape Fanatic sia di freestyle che di slalom,

Sebastian Wenzel, con l’ausilio del suo software CAD ha creato dei nuovi profili

mozzafiato, spalmati su 4 diversi stili per quei riders più avanzati ed intraprendenti.

I nuovi 110 & 135 presentano profili molto più longilinei per adeguarsi al meglio al

resto della gamma, con profili più sottili e rails più fini. Tutti e 4 i modelli sono

disponibili sia in costruzione Wood Sandwich Light con legno a vista o in costruzione

LTD Carbon Kevlar / Basalt Sandwich Light a rispetto dell’ambiente. Caratteristiche

principali: larghezza massima maggiore; poppa a pintail a 75° con profilo più stretto

per diminuire l’attrito, aumentando la velocità in andatura e strambata; rails sottili

per strambare con facilità e potenza; bi-concavo a prua per una planate anticipate e

controllo nei chop; chiglia power V per maggiore controllo e comodità.

SHARK: Questo nuovo branco di squali all’avanguardia presenta uno scoop rocker

rifinito con l’ausilio del CAD, permettendo di bilanciare al meglio i profili per ottenere

il rapporto ottimale tra controllo e comodità. I rinati 105 & 120 si sono adattati

all’outline più corto e compatto, tipico della gamma. Rocker più alto, bi-concavo,

chiglia power V e coperta a dorso d’asino comportano curve più veloci e pulite. Tutte

e cinque le misure sono realizzate nella costruzione iper-resistente High Resistance

Skin (HRS), perfetta per l’utilizzo giornaliero.

RAY: I riders esigono velocità ed è per questo che i nuovi Ray 2011 sono le tavole

freerace più veloci, funzionali, e pulite che Fanatic abbia mai realizzato. Per evitare

che le vostre ossa si fracassino, il database CAD ha aiutato Sebastian Wnzel a

scolpire questi 4 nuovi modelli che permettono di godere al massimo del nuovo

scoop rocker preparato per il Race, rails più sottili, bi-concavi rifiniti e potenza ed

accelerazione anche nel chop. Disponibile sia in costruzione clear wood optic, più

accessibile e rispettosa dell’ambiente, e la nuova tecnologia LTD Edition, con rails e

chiglia smerigliati, con coperta in Carbon Kevlar (Carbon Kevlar / Basalt Sandwich

Light). Caratteristiche principali: più largo con outline più corto; scoop rocker

sviluppato direttamente dal Race

Team; Poppa pintail a 75° per

diminuire l’attrito e facilitare le strambate; rails più sottili per curvare meglio;

bi-concavo a prua per entrare in planata velocemente e fare a fette i chop;

nuova chiglia Power V per massimo controllo anche ad alta velocità;

design pulito e funzionale con alto comfort e performance.

FALCON: Un missile supersonico per quei riders che osano provarlo.

Per il 2011 Fanatic presenta 6 tavole senza compromessi e pronti alla gara

che traggono tutti vantaggi da rails più pieni, linee di rocker ridisegnate e

maggiore volume a poppa, il tutto sommato al nuovo track del piede d’albero,

ribassato. Con più di 4 modelli ideali per il vento forte, i 148 e 134 sono stati

alleggeriti ed hanno poppe più larghe. Il 134 ha anche un maggior punto di larghezza

massima, per poter generare al meglio accelerazione e potenza anche con vento

leggero. Sono tutti disponibili esclusivamente nella costruzione iper-tecnologica Biax

Carbon Sandwich Light construction.

MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEHawk 100 / LTD 245 62 100 4.5 – 7.5Hawk 110 / LTD 245 65 110 5.0 – 8.0Hawk 120 / LTD 245 68 120 5.5 – 8.5Hawk 135 / LTD 245 73 135 6.0 – 9.0Ray 100 / LTD 240 61 100 5.8 – 8.3Ray 115 / LTD 240 67 115 6.2 – 8.8Ray 130 / LTD 235 73 130 6.8 – 9.5Ray 145 / LTD 235 81 145 7.0 – 10.0Falcon SL 85 240 58 85 4.5 – 7.0Falcon SL 101 235 63 101 5.5 – 8.0Falcon SL 111 235 69 111 6.0 – 8.5Falcon SL 121 230 75 121 6.5 – 9.0Falcon SL 134 230 82 134 7.0 – 9.5Falcon SL 148 230 85 148 7.5 – 10.0

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IQLa nuovissima e migliore edizione della vela firmata da Thomas Traversa. Questa

macchina dal boma corto ed outline compatto, assicura al rider accelerazione

immediata con manovrabilità senza rivali! È morbida tra le mani e potente anche

con vento leggero... una vela perfetta per qualsiasi utilizzo! La struttura a 4

stecche riduce notevolmente il peso ma genera ancora più potenza. Ha un

comportamento molto gestibile e controllato, con possibilità immediata di

annullare la potenza per un controllo inimitabile. Il Low aspect ratio è perfetto

per tutti i riders di wave e freestyle. La forma della finestra è stata ottimizzata

per potere visualizzare meglio l’onda e dove andare ad impattare il lip. Il pannello

di carico centrale ha una forma triangolare, assicurando un rapporto perfetto

tra potenza, resistenza e peso. Thomas Traversa dice: “Cosa posso dire... questa

è la vela che ho sempre sognato! Riesco a piazzarla ovunque voglia, curve più

strette, entrate più aggressive e rotazioni più facili. La adoro!”.

MANICLe Manic di quest’anno sono state completamente rifatte. La bugna è stata

accorciata, e la penna è stata allargata per compensare. La Manic riprende

alcuni aspetti di design della IQ, mantenendo però le caratteristiche

fondamentali che le hanno dato così tanto successo in passato, creando una vela

perfetta per qualsiasi rider. Il design completamente nuovo non compromette

minimamente la qualità a cui si è abituati dai modelli precedenti di Manic. Il

pannello d’albero in Dacron assicura una sensibilità notevole e spinta costante

e morbida. La potenza è concentrata nella parte anteriore, quindi il rider è

sempre in pieno controllo. Il profilo più piatto ed un twist perfetto rendono la

vela davvero facile da gestire e molto divertente. Puoi neutralizzarla in un

secondo. La Manic quindi, sebbene completamente rinnovata, rimane fedele alle

sue origini, una vela su cui contare in qualsiasi condizione. Kevin Pritchard dice:

“Sono davvero soddisfatto delle nuovissime Manic. La sensazione tra le mani è di

maggiore controllo e sensibilità, permettendomi di andare a distruggere il lip

ancora più velocemente! Funziona alla perfezione col mio Quad e mi sembra di

utilizzare una vela più piccola ma con potenza parecchio superiore.”

MANIC HDLa Manic HD f ail suo ingresso sul palcoscenico con un outline completamente

ridisegnato. Costruita per resistere agli impatti anche più violenti contro rocce,

reef, strada e coste sconnesse, la HD si mangia qualsiasi ostacolo le mettiate

davanti. La lunghezza d’albero è stata ridotta, e di conseguenza la penna

allargata per compensare. La Manic HD riutilizza anche alcune idee progettuali

della IQ, mantenendo però le caratteristiche che l’hanno resa celebre in passato,

dando vita ad una nuova vela ideale per qualsiasi rider. La vela è realizzata

completamente con una griglia in X ply che tiene tutto perfettamente a posto

anche sotto notevole carico. Il pannello dell’albero in Dacron permette una

risposta molto morbida ed una potenza elastica e costante. A prova di bomba!

POISONLa Poison rimane la vela più potente di casa Gaastra che fa volare anche i riders

più pesanti. Parti in planata in men che non si dica grazie alla potenza generata

dal profilo e della cucitura twinstripe che connette il pannello X ply dell’albero. Il

boma è stato allungato e l’outline ridisegnato, rendendo la Poison una vela unica

nel suo genere. La combinazione perfetta tra potenza e controllo, che ti fa

muovere senza il minimo sforzo anche con vento leggero e rafficato. La Poison

genera potenza grazie al boma più lungo ed al nuovo sistema orientato di

cuciture. Il pannello dell’albero in twinstripe X ply conferisce al rig intero una

sensibilità senza precedenti. La bugna ha un taglio più alto che, combinato alla

balumina più rigida, garantisce potenza costante ma gestibile tra le mani.

MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Manic 3,3 / HD 340 142

Manic 3,7 / HD 365 146

Manic 4,0 / HD 377 152

Manic 4,2 / HD 390 157

Manic 4,5 / HD 403 158

Manic 4,7 / HD 411 162

Manic 5,0 / HD 417 167

Manic 5,3 / HD 426 172

Manic 5,7 / HD 448 178

Poison 4,0 377 153

Poison 4,2 388 159

Poison 4,5 404 161

Poison 4,7 409 165

Poison 5,0 418 170

Poison 5,4 435 176

Poison 5,8 447 185

Poison 6,2 458 193

Page 59: Funboard 134

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CUSTOM QUAD PRO: Benvenuti alla nuova frontiera del Windsurf, queste

tavole cambieranno per sempre il vostro modo di surfare. Da condizioni di

waveriding down the line a completamente on-shore, i nuovi shape e setups di pinne

assicurano un piazzamento ottimale in qualsiasi sezione dell'onda, dandoti

l'impressione di usare una tavola da surf da onda.

ONE PRO: Dal momento che è stata fondata la Goya Windsurfing, il loro obiettivo

primario era quello di creare prodotti di qualità che fossero accessibili a tutti gli

utenti e diretti da utilizzare. Nel 2007 è stata introdotta la linea di tavole One. Il

concetto alla base di tutto è riassunto nel nome stesso. Gli shape ora si sono

sviluppati ed evoluti. Queste tavole sono le preferite di Francisco Goya per surfare ad

Ho’okipa o ovunque ci sia acqua ed un po' di vento, dimenticando i limiti e pregiudizi

delle varie nomenclature e categorie.

MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGECUSTOM QUAD 72 PRO 226 53,4 72 3,3 - 5,3

CUSTOM QUAD 78 PRO 228 55,6 78 3,7 - 5,7

CUSTOM QUAD 84 PRO 230 57,6 84 4,0 - 5,7

CUSTOM QUAD 92 PRO 232,2 59,5 92 4,2 - 6,2

ONE 68 PRO 226 52 68 3,0 - 5,0

ONE 72 PRO 230 53,6 72 3,3 - 5,3

ONE 78 PRO 232 55,4 78 3,7 - 5,7

ONE 86 PRO 234,5 58,7 86 4,0 - 6,2

ONE 94 PRO 236 60,5 94 4,5 - 6,5

ONE 102 PRO 238,5 62,8 102 4,7 - 7,0

VELE NEW! Sistema di Bugna Poly Crew. Questo nuovo sistema di tensione della

bugna permette di posizionare il boma più in alto, allungandolo, ed offrendo

maggiore portanza e spinta, o una posizione più bassa per maggiore manovrabilità

e flessibilità delle vele. Questa innovazione è presente sia nelle linee Guru, Eclipse,

Nwexus che Storm.

GURU: PVC Wave Series. Guru

2011 è la vela wave performance

per eccellenza. Le innovazioni tecnologiche nei materiali e componenti

permettono alla nuova Guru di avere maggiore portanza anche con vento

leggero, diminuendone il peso ed aumentandone la maneggevolezza. La

vela è facilissima da gestire e neutralizzare anche nelle condizioni più

radicali, senza però intaccare lo standard di comfort ed accessibilità

che sono ormai peculiarità tipiche della Guru.

ECLIPSE: World Wide Power Wave. Eclipse 2011 Pro garantisce una

performance senza rivali nella categoria di vele power wave perfette per gli

spot in giro per il mondo. Ispirata dallo stile progressivo e tecnico di Levi Siver,

la vela è stata realizzata per garantire accelerazione immediata e potenza

costante, con una maneggevolezza senza precedenti, che la rendono la vela

ideale per una grande varietà di condizioni wave e freestyle. Le innovazioni in

termini di materiali e componenti poi rendono veramente la Eclipse 2011 una

vela wave senza limiti.

MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Guru 2,7 310 128

Guru 3,0 327 134

Guru 3,3 348 140

Guru 3,7 376 145

Guru 4,0 393 150

Guru 4,2 397 155

Guru 4,5 407 159

Guru 4,7 417 163

Guru 5,0 427 167

Guru 5,3 437 175

Guru 5,6 447 179

MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Eclipse 3,4 352 142

Eclipse 3,7 372 148

Eclipse 4,0 380 151

Eclipse 4,2 387 155

Eclipse 4,5 397 160

Eclipse 4,7 407 165

Eclipse 5,0 417 170

Eclipse 5,3 427 171

Eclipse 5,7 442 180

Eclipse 6,2 457 189

Eclipse 6,8 472 199

Page 60: Funboard 134

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RS:SLALOM MKIV: Veloce col minimo sforzo. Velocità massima ed

accelerazione con una sensazione di leggerezza. La RS:Slalom è stata progettata per

dare la massima performance, facilità di utilizzo e pura gioia al rider, grazie alla sua

velocità immediata ed accelerazione istantanea anche con pochissimo vento,

arrivando a velocità notevoli anche in condizioni marginali.

• Bugna compatta integrata – Una bugna rientrante e perfettamente integrata col

profilo della vela permette al rig di dare il meglio. Grazie a questa struttura, la vela

risulta molto più stabile, maneggevole e con un range di vento più ampio, mentre il

profilo omogeneo della vela dirige la tensione e la potenza proprio dove sono

necessarie, mantenendo stabile la parte intermedia della vela e facendo twistare la

balumina al minimo, in modo che la vela non perda nemmeno un minimo di potenza.

• Albero più corto sulle misure medio-piccole (dalla 8.6 in giù) per abbassare il

centro di spinta e rendere il rig più bilanciato in condizioni di vento forte. La 9.5

invece è rimasta quasi invariata rispetto alla MKIII, riducendo leggermente il boma

per facilitarne la maneggevolezza.

• La lunghezza del boma è rimasta molto simile a quella della MKIII, tranne che sulla

8.6 e 9.5, dov’è stata ridotta per aumentare la maneggevolezza delle misure più grosse.

• Curva dell’albero: Diminuita per ottenere maggiore tensione superficiale e

maggior stabilità del profilo.

• Altezza della bugna: Aumentata per avere più spinta e supporto nella zona centrale.

RS:RACING EVO III: Racing puro, nessun compromesso, un solo scopo:

vincere! Questa è la vela giusta per tutti coloro che vogliono il top della performance.

Questa è una macchina da racing al 100%. Come per la RS:Slalom queste le

caratteristiche principali.

• Bugna compatta integrata.

• Albero più corto sulle misure medio-piccole (dalla 8.6 in giù) per abbassare il

centro di spinta e rendere il rig più bilanciato in condizioni di vento forte. La 9.5 è

rimasta quasi uguale alla Evo2, mantenendo un boma relativamente corto, criterio

discriminante sul campo di regata. Sulle misure da Formula, la lunghezza dell’albero

è stata aumentata rispetto alla Evo2, diminuendone però la larghezza in

penna, senza alterare la lunghezza del boma, risultando in un’ottima

performance in bolina.

• La lunghezza del boma è rimasta quasi inalterata rispetto alla EvoII

eccetto sulla 8.6 e 9.5, in cui è stata diminuita per migliorarne la maneggevolezza sul

campo di regata.

• Curva dell’albero: Diminuita per ottenere maggiore tensione superficiale e

maggior stabilità del profilo.

• Altezza della bugna: Aumentata per avere più spinta e supporto nella zona centrale.

BUGNA COMPATTA INTEGRATA: Sulle nuove RS:RACING EVOIII e RS:SLALOM MKIV, Neil

Pryde ha introdotto un nuovo sistema di bugna integrata che, rispetto al moderno

sistema Dynamic Compact Clew, elimina il cutout sulla bugna e permette alla balumina

di funzionare al meglio, senza lasciarsi sfuggire nemmeno una singola raffica.

MINI BATTEN: La mini batten appena sotto la Integrated Compact Clew (ICC) è stata

messa solo per rendere la parte posteriore della vela più stabile, rendendo l’intero

profilo più omogeneo e morbido. La tensione superficiale si focalizza sul perimetro

della vela, e questo sistema permette alla balumina di essere più stabile,

aumentando il range di vento e la performance. Grazie al sistema Integrated

Compact Clew, in cui la bugna è posizionata più internamente rispetto al bordo di

uscita della vela, il profilo dietro la bugna può sventare quando il vento aumenta

ulteriormente. La vela quindi tende a sistemarsi automaticamente, scaricando la

potenza in eccesso. Inoltre si viene a creare un profilo ad ‘S’ sulla stessa, che spinge

il punto di massima profondità del profilo più in avanti, evitandone l’arretramento

qualora sovrainvelati, permettendo quindi al rider di gestire al meglio la pressione

e di mantenere il profilo nella parte bassa della vela, permettendo così di risalire al

massimo anche con poco vento.

ROBERT STROY - SAILS DESIGNER NP“Ho cominciato a pensare a questo sistema di bugna dal mio primo momento in ART.

Dopo l’introduzione della Compact Clew sulla prima gamma RS5 a fine 2004, speravo

di riuscire a portare questo concetto al livello successivo ed utilizzare tutti i benefici

della Compact Clew senza dovere minimamente compromettere il profilo della vela.

Rispetto alle vele normali, che hanno la bugna sul bordo esterno della balumina, il

profilo della EVOIII e MKIV traggono tutti i vantaggi del sistema Dynamic Compact

Clew: balumina più corta e molto più stabile che riesce a creare un ottimo reflex

dietro il boma che rilascia la potenza in eccesso e fissa il profilo in avanti. Il vero

vantaggio di questo nuovo concetto è l’ottima tensione che si ottiene tra la bugna, la

balumina, fin giù al piede d’albero. Ciò assicura un controllo notevolmente maggiore,

impedendo che la balumina si deformi sotto raffica e fa anche sventare meglio

l’intera vela, più armonicamente, sviluppando una potenza ed una stabilità ancora

maggiore rispetto alla normale Dynamic Compact Clew. Per finire, l’intero profilo

della vela risulta più armonico e pulito, e quindi più aerodinamico e potente con

l’utilizzo della ICC rispetto al vecchio sistema di Dynamic Compact Clew, eliminando

la necessità di un cutout.”

MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)RS:Slalom MkIV 5,5 - -

RS:Slalom MkIV 6,2 - -

RS:Slalom MkIV 7,0 - -

RS:Slalom MkIV 7,8 - -

RS:Slalom MkIV 8,6 - -

RS:Slalom MkIV 9,5 - -

MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)RS:Racing EVO III 5,5 399 181

RS:Racing EVO III 6,2 423 191

RS:Racing EVO III 7,0 451 201

RS:Racing EVO III 7,8 476 211

RS:Racing EVO III 8,6 500 220

RS:Racing EVO III 9,5 526 230

RS:Racing EVO III 10,0 - -

RS:Racing EVO III 10,7 - -

RS:Racing EVO III 12,0 - -

Page 61: Funboard 134

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RACING. RAMF11: Novità: aspect ratio più basso che incrementa

l’accelerazione alla partenza ed in uscita dalla strambata.

INDEPENDENT.SHAPING.CONCEPT per aumentare la rotazione, controllo ed

accelerazione della vela. TWIN.TRIM.CLEW permette regolazioni individuali per

aumentare notevolmente il range di utilizo. HYPER.CAM: il primo camber rigido che

gira come un camber morbido. L’ultimissima RAM F11 è come il fratellino bastardo

della World Cup WARP F2010! Ancora più resistente, con un’accessibilità maggiore

che però mantiene circa il 90% delle performance della WARP più veloce che è stata

mai realizzata. Durante il processo di sviluppo nel 2010 due elementi sono stati

migliorati notevolmente su tutta la gamma: la maneggevolezza in manovra e la

performance, in tutto il range di utilizzo. 7 stecche, tasca d’albero più stretta e peso

ridotto rendono la RAM F11 molto più maneggevole della WARP F2010. Il nuovissimo

INDEPENDENT.SHAPING.CONCEPT è il concetto alla base di questa realizzazione. Invece

di utilizzare una sola tecnica e forma per l’intera vela (superficie alare e tasca

d’albero), Kai Hopf, per la prima volta, ha combinato due diversi profili 3-D separati

per la vela e per la tasca d’albero. Il range di utilizzo è stato drasticamente ampliato

del 25%. Anche il nuovo sistema TWIN.TRIM.CLEW influenza positivamente il range di

utilizzo. Il segreto dietro al TWIN.TRIM.CLEW sta nel posizionare orizzontalmente gli

occhielli della bugna. La posizione esterna garantisce maggiore potenza ed

immediatezza, mentre quella più interna rende la vela più morbida e controllabile. Il

TT.TOP, la costruzione super rigida delle stecche BOX.BATTEN e la larga tasca conica

AERO.SLEEVE, assicurano alla nuova RAM F11 una velocità di punta mozzafiato, sia per

competizioni di GPS o Racing. Un missile di questo calibro non è mai stato così facile

da usare, ed è per questo che sta riscuotendo tanto successo.

S_TYPE: Novità: possibilità di scegliere tra 3 o 2 camber. 3 cams per massima

performance, 2 cams per maggiore maneggevolezza. MINIMUM.MAST.CONCEPT: un

solo albero (460-25) per tutte le misure. La S_ TYPE è una delle vele che ha riscontrato

il maggior successo nei test in tutte le riviste internazionali ed è considerata la vela

di riferimento per l’intera categoria. Per il 2011, è stata completamente ridisegnata

per avere uno shape più compatto con la stecca centrale CROSS.BATTEN leggermente

più lunga, ricordando sempre più la premiata WARP F2010. Questa combinazione

incrementa notevolmente l’accelerazione della vela! Il risultato del nuovo shape è

che la nuova S_ TYPE abbia una spinta ancora maggiore anche ai bassi regimi,

riuscendo a combinare accelerazione esplosiva e performance notevole con un’alta

velocità di punta, il tutto senza intaccarne minimamente la maneggevolezza e

controllo! Appena il rider la prende tra le mani, si rende conto che questa vela deriva

dagli anni di esperienza del team North Sails Racing, ma ha anche la potenza e le

nuove caratteristiche della RAM F10. Il SWITCHABLE.CAM.OPTION permette di scegliere

se utilizzare la vela con 3 o 2 cambers. Ora il camber estraibile è quello inferiore. Il

sistema CUTAWAY.CLEW, aumenta notevolmente la maneggevolezza della vela, grazie

al boma più corto che permette al rig di girare più agevolmente. Un’altra peculiarità

a favore è la tasca dell’albero CONICAL.AERO.SLEEVE.DESIGN. Questa realizzazione è il

compromesso ideale tra spinta esplosiva e ottima capacità di partire dall’acqua. Che

si voli ad alta velocità o si plani in relax, la S_ TYPE ha ottime caratterisitche – la

perfetta vela universale.

X_TYPE: CARATTERISTICHE PRINCIPALI: La vela NoCam per eccellenza ha

aumentato ulteriormente le proprie performance. Il segreto sta nell’aspect-ratio

ridotto, che è stato inizialmente introdotto Warp F2010, e poi riadattato su questo

modello, mantenendo un’alta tensione superficiale che permette un’ottima potenza

e profilo anche senza l’ausilio di camber. Rispetto al modello precedente, la nuova X_

TYPE ha ancora più potenza ed accelerazione, permettendo al rider di planare prima

che mai. Tutto questo senza toccare minimamente la lunghezza del boma, grazie

all’utilizzo della CROSS.BATTEN più pronunciata. Questa versatilità aggiunta combina

performance elevate con un’ottima velocità di punta, offrendo tutti i vantaggi di

maneggevolezza tipici di una vela NoCam. Grazie alla PROGRESSIVE.BATTEN.

CONFIGURATION, tutti i modelli di X_ TYPE hanno un numero di stecche proporzionale

alla metratura. Kai Hopf ha trovato il mix perfetto, mettendo solo 6 stecche sia sulla

6.0 che sulla 5.4. Ciò riduce notevolmente il peso complessivo, favorendone la

maneggevolezza. Tutte le vele X_ TYPE possono essere armate con un solo albero 460,

un albero, tutte le misure!

Page 62: Funboard 134

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SWELLNata nella base invernale di Point-7 a Tenerife, è la vela wave radicale per tutte le

condizioni. Messa a dura prova nelle condizioni estreme side on-shore del Cabezo, e

consumata nelle radicali surfate nel side off della Baja di El Medano, con i venti da

sud. La balumina più chiusa regala un feeling più morbido, ma allo stesso tempo

molto più reattivo e potente per partire all'istante all'attacco del bottom turn.

Rimane comunque neutra durante tutta la surfata, il nuovo outline è stato

ridisegnato per garantire alla balumina una ripresa di vento più immediato per dare

cosi una spinta frontale per un uscita più veloce dal cutback. La nuova struttura

rende la vela non solo più robusta nei punti cruciali, ma anche più leggera, grazie

alla gestione metodica dei materiali. Abbiamo anche migliorato la visibilità durante

la surfata, in qualsiasi condizione di onda e colore dell'acqua. La base più lineare

regala più libertà durante i cut back più radicali e slasciati.

AC-XLa AC-Zero e la Square uniscono le forze: AC-X. La nuova AC-X è la novità assoluta che

porta a fine carriera l'era di due classiche vele della gamma Point-7: AC-Zero

diventata famosa per aver da subito vinto il campionato italiano slalom e la Square

nota per la sua potenza e stabilità, vincitrice di numerosi test sulle riviste più

prestigiose. Prendendo e unendo le miglior qualità della cross over e della slalom no

cam, è nata la nuovissima e super compatta AC-X. Una combinazione unica di

potenza, velocità e comfort. Disponibile dalla 5.2 alla 9.0, con le misure 5.2 e 5.8 con

6 stecche e dalla 6.5 in su con 7. Se prima poteva esserci qualche dubbio tra la scelta

della Square e della AC-Zero, da oggi non c'è più: non ci troviamo di fronte a un

compromesso, ma a una fuoriserie migliorata sia di stabilità che di potenza che

sorpassa la AC-Zero o qualsiasi no cam in qualsiasi condizione. Planata migliore e

tenuta di più vento in pieno controllo. La AC-X è pronta a sfidare nuovamente anche

qualsiasi vela camberata.

AC-KLa AC-K era una vela necessaria per completare il range delle vele camberate:

1,2,3 o 4 camber? Non è questa la questione, ma la necessità di portarsi oltre

ai limiti con un versione semplificata di una vela racing. La AC-K è la sorella

minore della AC-1, è stata vestita da un outline molto compatto e potente, con

una prestazione molto simile.

Più facile da armare e da gestire in manovra intorno alle boe, o per il semplice

divertimento: pronta ad assorbire qualsiasi raffica tramutandola in pura

accelerazione e trasformare il chop in asfalto liscissimo. Se volete dominare il

vostro spot, questa è la vostra vela.

ANDREA CUCCHI"La AC-K, AC-X e la Swell sono progetti che abbiamo iniziato 2 anni fa e sono le

uniche novità che presenteremo per questo autunno. Per dare una vera

innovazione su prodotti già vincenti ci vuole molto lavoro di sviluppo. Limitare

lo sviluppo ad un periodo più breve o con annualità, porta a cambiamenti più

estetici che reali e senza la possibilità di avere dei veri feedback da parte degli

utenti finali: poco importanti per motivare il cambio vela.

Per questo in Point-7 abbiamo deciso di portare sul mercato nuovi modelli solo

nel momento in cui ci fosse una vera innovazione sul prodotto e in base alla

reale necessità del cliente.

Questa nuova era di sviluppo porterà molti vantaggi a tutti i surfisti, come ad

esempio una maggiore tenuta del valore dell'usato, il fatto di non avere un

prodoto obsoleto dopo pochi mesi, un prodotto che dà veramente dei vantaggi

rispetto al modello precedente... sono moltissimi i vantaggi per non parlare poi

della superiorità nella qualità della struttura testata veramente per tantissime

ore in acqua, e non solo nei 3-5 mesi che il sistema annuale permetteva di

fare."

MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Swell 3,7 306 -

Swell 4,1 399 154

Swell 4,4 407 157

Swell 4,7 412 163

Swell 5,0 418 166

Swell 5,3 430 172

Swell 5,7 441 175

AC-X 5,2 415 163

AC-X 5,8 433 176

AC-X 6,5 447 192

AC-X 7,0 464 200

AC-X 7,5 472 206

AC-X 8,0 489 215

AC-X 9,0 513 225

AC-K 5,8 434 174

AC-K 6,5 449 193

AC-K 7,2 467 205

AC-K 7,8 483 214

AC-K 8,5 503 223

AC-K 9,4 517 238

Page 63: Funboard 134

61

L’idea primaria alla base di tutte le vele Severne è sempre stata di garantire la

massima leggerezza, funzionalità e longevità. Tutte le gamme hanno potuto

usufruire delle notevoli conoscenze acquisite nel Racing, per poi venire

riadattate a tutti range, dal freeride alle vele wave. Di conseguenza, tutte le vele

risultano più veloci, leggere tra le mani e coprono un enorme range di

condizioni, specialmente nel 2011. La GATOR ha un nuovo design dei pannelli,

con evidenti benefici sia in termini di longevità che di pura performance. I

nuovi materiali utilizzati non hanno solo permesso di raggiungere gli obiettivi

primari del design, ma anche di rendere le vele più appariscenti ed aggressive.

Il range freeride è un misto tra conoscenze consolidate e testate che hanno

fatto vincere svariati test alle vele, ora ancora più performanti e con due nuove

gamme per soddisfare le necessità di ogni rider. La CONVERT è una vela

interamente in X-ply per i freeriders alle prime armi, ad un prezzo incredibile.

La TURBO rimpiazza la ELEMENT, in quanto la nuova vela twin cam offre

maggiore velocità di punta e maggiore range di vento, mantenendo però la

stessa leggerezza tra le mani.

GATORCrossover orientata alle manovre - Wave/Freemove/Freeride. La gamma Gator copre

qualsiasi condizione windsurfistica in qualunque spot in giro per il mondo. Le

peculiarità primarie della vele sono l’eccelsa manovrabilità, longevità e

performance, che permettono al rider di dare il massimo in qualsiasi tipo di

condizione. Per il 2011 il layout dei pannelli è stato ottimizzato per avere ancora

maggiore durata ed aggiungere colore nella parte alta della vela. Ora le misure sono

realizzate con HD Dyneema X-ply sia sulla bugna che sui pannelli della balumina,

assicurando maggiore resistenza.

Ridotto il numero di stecche da 6 a 5 nelle misure da freemove, 5.5-6.0, per

migliorare la manovrabilità, diminuendo sia peso che costo.

Range di vento ancora più ampio con controllo migliore anche con vento forte grazie

all’utilizzo di una penna più composta.

MOJOPower Freeride. Realizzata apposita-

mente per garantire montagne di potenza per andare sempre più veloce e più

in alto, la Mojo è la scelta ideale per i riders che vogliono potenza. Profilo più

accentuato con penna larga per accelerare e volare a tutta birra. Vela

identica alla versione 2010.

NCXFreerace senza camber . La NCX, vincitrice di molteplici test, offre velocità

spaventose, stabilità e risposta immediate per un’accelerazione senza rivali che

è assolutamente inusuale per una vela senza camber. Le innovazioni e scoperte nel

campo del racing sono state incorporate immediatamente nel nuovo range NCX

grazie all’input diretto di Bjoern Dunkerbeck e Steve Allen. Maggiore tensione

superficiale per garantire maggiore stabilità e minore movimento del rig con acqua

choppata. Range di condizioni più vasto grazie alle modfiche della penna, che

permette una resa ancora maggiore anche con poco vento. Grazie all’aumento della

tensione, quando il vento aumenta, la vela sventa più facilmente assicurando ancora

il massimo controllo anche con vento rafficato.

TURBOFreeride a due camber. La Turbo è una delle vele con Camber più accessibili al rider

medio. Questa combinazione di spinta con vento leggero, maneggevolezza e velocità

spaventosa, la rendono la scelta perfetta per I surfisti medi che però cercano una

vela che dia il massimo della performance. Realizzata partendo dalla Element ma con

tensione superficiale notevolmente superiore che, combinata alla tecnologia di

shaping delle vele race, permette di aumentare vertiginosamente la performanza e

la velocità di punta, mantenendo però controllo e maneggevolezza. Sulla Turbo viene

utilizzato il concetto di “Stecche Omogenee”. Le misure più piccole (6.0 – 7.0) hanno

6 stecche, riducendo il peso in rotazione al minimo. Sulle misure più grosse invece

(7.5-9.2) ci sono 7 stecche per una maggiore stabilità.

MODELGator

3.7 • 4.0 • 4.2 • 4.5 • 4.7 • 5.0 • 5.3 • 5.5

• 5.7 • 6.0 • 6.5 • 7.0 • 7.5 • 8.0

Mojo

5.3 • 6.0 • 6.7 • 7.5

Ncx

5.5 • 6.0 • 6.5 • 7.0 • 7.5 • 8.0 • 9.0

Turbo

6.0 • 6.5 • 7.0 • 7.5 • 8.1 • 8.6 • 9.2

Page 64: Funboard 134

62

FUTURALa quarta generazione delle Futura: tavole da freeride per riders di livello avanzato,

con un range di vento enorme, ingresso in planata anticipato e velocità massima

da brivido. In men che non si dica, le Futura si trasformano in tavole stabili ed

facilmente accessibili anche ai riders alle prime armi, che possono sfruttarne la

larghezza ed il nuovo setup di straps più interne e comfortevoli per affinare la

propria tecnica. Una macchina da corsa al top della performance che può

diventare una tavola stabile per i freeriders meno esperti. Le Futura sono state

progettate mantenendo lo stesso rapporto tra volume e larghezza di tutte le

moderne tavole grosse da Slalom. Questo comporta quindi che siano larghe

(maggior stabilità) e sottili (maggior reattività). Rispetto alle classiche tavole da

freeride, le future sono circa il 15% più sottili. La coperta è molto arrotondata.

Questa forma assicura il massimo comfort per qualsiasi posizione delle straps. Le

Futura hanno un Range di vento immenso.

ISONICDal momento della sua introduzione nel 2006, ogni nuova generazione di iSonic

presentava almeno 2 o 3 innovazioni l’anno. Dal 2010 al 2011, tuttavia, le iSonic

hanno ricevuto ben 6 modifiche notevoli. Queste innovazioni sono state rese

possibili da un nuovo approccio del team di R&D, che ha permesso ai riders di

cominciare le ricerche ed i test in anticipo. Remi Vila, nuovo capo del reparto di

sviluppo del racing alla Starboard, ha collaborato con Cyril Moussilmani, Björn

Dunkerbeck, Kevin Pritchard e Jimmy Diaz per iniziare il 2011 in quarta ed

incanalare tutta questa nuova energia per realizzare e testare nuove idee, già ad

inizio stagione. Combinando il tutto con la vasta esperienza di R&D di Tiesda You,

Svein Rasmussen e Jim Drake, gli iSonic 2011 sono delle vere macchine da guerra.

Ecco la presentazione delle 6 principali innovazioni sulla sesta generazione delle

iSonic.

UPGRADE NUMERO UNO: Rails più affilati a poppa. Avendo bordi più affilati, le

tavole creano meno turbolenza, rilasciando l’acqua più velocemente: questo

aumenta notevolmente la velocità di punta, permettendo accelerazioni

più esplosive sotto raffica, favorendo l’ingresso in planate e migliore

anche l’inerzia della tavola, che continua a planare anche nei buchi di

vento. Sulle misure 107, 117, 117 Wide, 127 e 137, la superficie a contatto è

stata allargata ed accorciata, per migliorare il rendimento anche con

vento leggero. Il bordo di rilascio più netto permette alle iSonic di

mantenere maggior inerzia nelle strambate.

UPGRADE NUMERO DUE: Concavi sulla coperta molto scavati. Le iSonic 2011

hanno dei concavi molto profondi sulla coperta. Sono così scavati per

massimizzare il controllo e la rigidità della tavola. Il punto di contatto e rotazione

tra vela e tavola viene così mantenuto il più basso possibile.

UPGRADE NUMERO TRE: Regolazione individuale dei cutaway. I cutaway direttamente

sotto la strap posteriore, sulla chiglia, sono stati regolati su ogni singolo modello.

Questa regolazione individuale minimizza l’attrito della chiglia sull’acqua, facendo

aumentare notevolmente la velocità di punta e garantendo un’accelerazione più

esplosiva. Il risultato finale è quindi una tavola più reattiva e nervosa, che però è

sempre sotto perfetto controllo, anche nelle condizioni più difficili.

UPGRADE NUMERO QUATTRO: Finitura senza vernice. La vernice è stata eliminata

sia sulla coperta che sui bordi della tavola, in modo da minimizzare il peso di tutti

i modelli di iSonic, sia WoodCarbon che Carbon. È stato utilizzato un pigmento

grigio, che assicura massima protezione contro i raggi UV e garantisce un look più

aggressivo. È stata anche ridotta al massimo la dimensione dei Pad, per

risparmiare ogni singolo grammo superfluo.

UPGRADE NUMERO CINQUE: Straps più strette. I tasselli delle straps anteriori sono

stati avvicinati per permettere un’apertura massima di 14.5cm, più stretta del

solito. L’angolo della strap anteriore è stato anche cambiato per essere più

parallelo all’asse longitudinale della tavola. Queste due modifiche fanno sì che il

piede anteriore calzi perfettamente nella strap anteriore, permettendo al rider di

poter correggere più velocemente il suo assetto per raggiungere e mantenere la

massima velocità.

UPGRADE NUMERO SEI: Nuovo 80 Concept e nuovo 117 Wide Concept. Due

nuovissimi modelli e misure sono stati aggiunti al range esistente. La iSonic 117

Wide è larga 80.5cm, riempiendo alla perfezione il grande scalino tra i due modelli

larghi 75cm ed 85cm. Basandosi sul design dell’85cm, il concetto del 117 Wide ha

il rapporto spessore-volume più basso della gamma, massimizzando il range di

utilizzo. Questo shape così sottile è diventato immediatamente uno dei preferiti,

facendo diventare il 117 una delle tavole più raccomandate nel quiver dei rider

slalom.L’iSonic 80 è una versione più magra della vecchia iSonic 87, ottenuta

rendendo i rails più morbidi e sottili, in modo da aumentare il range di utilizzo

anche con vento forte ed aumentarne il controllo in curva anche con acqua molto

mossa e choppata. Questo modello rappresenta il nuovo punto di riferimento

anche per il vento leggero per quei riders più magri.

MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEFUTURA 93 Technora / Wood 238 61,5 93 4,0 - 7,0

FUTURA 101 Tec./W. Carb./Wood 240 65,5 101 4,5 - 7,5

FUTURA 111 Tec./W. Carb./Wood 240 68 111 5,0 - 8,0

FUTURA 122 Tec./W. Carb./Wood 246 72 122 5,5 - 9,0

FUTURA 133 Tec./W. Carb./Wood 248 76,5 133 6,0 - 9,5

FUTURA 141 Tec./W. Carb./Wood 246 80,5 141 6,5 - 10,0

ISONIC 80 Wood 243 56,5 80 4,5 - 6,5

ISONIC 87 Wood 243 56,5 87 5,0 - 7,0

ISONIC 90 Wood / Wood Carbon 241 60 90 5,2 - 7,8

ISONIC 97 Wood / Wood Carbon 234 64 97 5,5 - 8,5

ISONIC 107 Wood / Wood Carbon 235 68,5 107 5,8 - 9,0

ISONIC 117 Wood / Carbon 232 75 117 6,0 - 9,5

ISONIC 117 Wide W. / Wide Wood 228 80,5 117 7,0 - 9,5

ISONIC 127 Wood/ Carbon 228 85 127 7,5 - 10,0

ISONIC 137 Wood / Carbon 231 85 137 8,0 - 10,0

UltraSONIC 147 Wood / Carbon 240 93,2 147 9,0 - 11,0

Page 65: Funboard 134

WWW.CLUB-MISTRAL.COM

BrasilePreá

BarbadosSilver Sands

VenezuelaEl Yaque

RepubblicaDominicanaCabarete

MauritiusLe Morne

MaroccoEssaouiraDakhla

TunisiaDjerba

Capo VerdeSal

SpagnaGran Canaria & TarifaGolf de Roses

EgittoMarsa Alam, Ras SudrDahab & Safaga

TurchiaAlacati, Datca

GreciaKarpathos

per prenotazioni e informazioni Tel.: +49 (0)881 9254960 o 9096010 e-mail: [email protected]

NOSTRE DESTINAZIONI

photo by: maxime houyvet, location: dakhla I marocco

THE OCEANAMBASSADORS

THE OCEAN AMBASSADORS

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Page 67: Funboard 134

© Roberto Foresti

Page 68: Funboard 134

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Come ogni anno arriva la fine dell’estate e per il mondo del windsurf si avvicina

l’appuntamento in Sardegna per l’E…Vento di San Teodoro. È la quinta volta che ho

l’opportunità di partecipare a questa manifestazione e Renzo Mancini e Sergio

Cantagalli, gli organizzatori, riescono sempre a sorprendermi piacevolmente con la

loro organizzazione impeccabile. Guardandomi indietro posso solo che vedere il

continuo evolversi di questa manifestazione, che da semplice gara di windsurf con

qualche stand espositivo, ha soppiantato negli anni successivi tutte le altre fiere

dedicate al nostro mondo rimanendo l’unica in Italia; è ormai d’obbligo esserci!

Infatti sono presenti tutti i principali marchi del windsurf, ad eccezione di qualche

grosso nome… E tutti i migliori atleti italiani si sono presentati a San Teodoro per fare

promozione, dare spettacolo in acqua e aiutare i propri sponsor. Il colpo d’occhio

appena si arriva in spiaggia a la Cinta è davvero spettacolare, una miriade di stand

che espongono le nuove vele e tavole, bandiere, striscioni, un mega palco, lo stand

Coca-ColaZero con free drink per tutti, i test drive BMW, una quantità infinita di kite

(troppi) e tantissima gente, sia surfisti che turisti. Insomma si respira proprio l’aria

dei grandi eventi, e così è stato.

La prima cosa che vorrei sottolineare è che quest’anno ho visto arrivare

appositamente per la manifestazione tanti surfisti comuni, sia dal “continente” che

dalla Sardegna, molti di più rispetto alle edizioni precedenti. Il richiamo dell’E…Vento

ormai è irrinunciabile, e quale migliore occasione di poter vedere dal vivo e toccare

con mano tutte le novità? Se poi ci aggiungiamo gare di tutti i tipi e per tutti, sia pro

che amatori, feste e intrattenimento continuo, la bellezza del posto e la location

ideale… ecco che si crea il mix perfetto.

Veniamo ora all’aspetto tecnico. San Teodoro è uno spot ideale per lo Scirocco e le

previsioni per i primi due giorni sono proprio di venti dai quadranti meridionali.

Purtroppo il vento non ha mai raggiunto intensità decenti, tranne per una oretta il

primo giorno in cui non si è riusciti a far partire le gare per tempo. A questo

proposito ho sentito parecchie lamentele con tanti “se si fosse…” “se avessero…”. Vi

rendete conto però di cosa vuol dire gestire 150 atleti di diverse discipline e varie

gare in programma e con solo un’ora di vento? È praticamente impossibile. Quindi la

Long Distance è partita ma non si è riusciti a concluderla, e gli atleti del freestyle si

sono dovuti accontentare di fare le manovre trainati dal Grinch. E qui apro e chiudo

una parentesi a favore dei ragazzi del freestyle che hanno partecipato all’esibizione…

e si perché non era una gara, ma solo una “esibizione ad inviti”. Un invito un po’

particolare in quanto i ragazzi hanno dovuto pagare l’iscrizione! Secondo me si

poteva evitare questo “invito a pagamento”.

Ad ogni modo dopo due giorni di Grinch Session per i ragazzi del freestyle,

finalmente arriva domenica e soffia un bel Maestrale. Non posso raccontarvi nulla

Windsurf Fun Race nelleturchesi acque di San Teodoro.

Page 69: Funboard 134

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della gara perché ho deciso di disertare e andare a fare wave a Cala Pischina per

poi ripresentarmi a San Teodoro nel pomeriggio a gara conclusa. Vi posso solo dire

che ha vinto Filippo Bestetti, e questo mi fa molto piacere, ma ho sentito molte

lamentele sull’organizzazione della gara, svolta anche in un momento di vento molto

leggero e rafficato. Dal mio punto di vista le lamentele non ci stanno in quanto non

era una gara ma una esibizione. Quindi una volta accettato di partecipare, pagando

la “ingiusta” iscrizione, si sapeva che era solo una dimostrazione senza nessuna

valenza. Quindi concludo dicendo che anziché criticare, come spesso accade, bastava

fare un po’ di show, con vento o senza, l’importante è andare in acqua… invece ho

visto alcuni rider, sponsorizzati, non entrare mai in acqua nei giorni precedenti…

Tanti altri invece sono rimasti in acqua dal mattino alla sera, utilizzando qualsiasi

cosa a loro disposizione che gli permettesse di dare un po’ di spettacolo e di

promuovere lo sport, motivo per il quale hanno il materiale dai loro sponsor!

GLI ATLETI E LE GAREPiù di 60 stand, 150 atleti iscritti alle gare, pubblico delle grandi occasioni,

competizioni di kite, windsurf, Stand up paddle, Beach Tennis, Canoe e tanto

divertimento con test drive BMW, show, concerti e bellissime feste. Questa l’edizione

2010 del San Teodoro E…vento che per il quinto anno consecutivo ha regalato un fine

settimana diverso dal solito a tutti i partecipanti e curiosi che numerosi hanno

invaso la bellissima spiaggia “la Cinta” di San Teodoro.

Protagoniste assolute delle tre giornate, insieme al kite e windsurf, tavole e pagaie

della neonata disciplina del SUP. Le gare disputate: la Long Distance Sup Special

Edition by Surfing Italia & Bmw, valida per il campionato italiano Surfing Italia, vinta

da Leonard Nika seguito da Fabrizio Gasbarro e Pietro Fazioli; la Sup Sprint (1 Km)

conquistata da Leonard Nika seguito da Pietro Fazioli e Nicola Abatescianni; la Sup

staffetta con al primo posto il team composto da Fabrizio Gasbarro – Giuseppe

Cuscianna – Giordano Capparella, al secondo la squadra Daniele Scarpa – Mirco

Babini – Nicola Abatescianni ed al terzo il trio Carlo Nut Rotelli – Leonard Nika -

Corinne Betty. Per il windsurf, invece, le competizioni disputate hanno visto vincitore

per la disciplina freestyle di Windsurf Filippo Bestetti (Rrd), seguito da Stefano Lorioli

(Rrd) e Nicola Spadea (Starboard/Gunsails/MaverX). Per la categoria Wind vincitore

della Fun Race windsurf è stato Giorgio Giorgi, davanti a Matteo Iachino e Andrea

Rosati. Notevole lo spettacolo offerto dagli atleti di windsurf con la gara di Grinch

Freestyle by Black Hole aggiudicata da Jacopo Testa (Starboard/Severne) seguito a

pari merito da altrettanti grandi atleti come Raimondo Gasperini

(Starboard/Severne), Livio Spadea e Filippo Bestetti (Rrd). Ma non solo questo al San

Teodoro E…vento. Per tutti i tre giorni il Campione Olimpionico Daniele Scarpa ha

solcato le acque della Cinta con i suoi Oc1, Supersky, Outrigger e le due grandiose

canoe polinesiane pagaiate da due team composti di sole ragazze dell’associazione

Forza Rosa, l’associazione internazionale che attraverso questo sport si impegna

nella prevenzione e il recupero psico-fisico delle donne colpite dal tumore al seno. Al

termine delle competizioni sul palco è salito il team “Butterfly” (Ivana Politi, Magda

Macchi, Edi Maroccu, Carla Schiattone, Valentina Meloni) seguito dal team “Pink”

(Maria Grazia Punzo, Barbara Prantera, Evelina Viola, Laura D'aprile, Carla Bolasco).

Infine il Torneo di Beach Tennis con formula A+B (esperto + amatore) che si è

concluso con la premiazione del duo Giuliano Indragoli (Italia) – Alex Indragoli

(Italia), seguito dal team internazionale Franco Scardino (Belgio) – Flavia Lodi

(Argentina) e dalle coppie Renato Pintore (Italia) – Francesco Gianpietruzzi e Piero

Olivieri (Brasile) – Antonio Columbano (Italia).

Lo stand di Funboard!

Roberto Riccie la sua crew.

Lo stand Neil Pryde e MaverX.

Le nuove vele North Sails.Sabato sera tutti all’Ambra Day pervedere “The Windsurfing Movie II”.

Page 70: Funboard 134

VENERDI’ 17 SETTEMBREUn successo di pubblico e grande spettacolo la prima giornata del San Teodoro

E…vento 2010!

Tantissime le persone che hanno popolato la spiaggia per assistere alle esibizioni dei

più famosi atleti italiani e stranieri e visitato i 60 stand espositivi delle più importanti

aziende di settore con le attrezzature e le novità del mercato surfistico. Stand,

gazebo, gonfiabili e un’ampia varietà di tavole, vele, abbigliamento e tutto

l’occorrente per gli appassionati di sport acquatici.

Il leggero vento di scirocco non ha permesso di dare il via alle gare in programma

(col Vento...) ma il divertimento e lo spettacolo con le gare di SUP e di Grinch

Freestyle è arrivato comunque! Ma non solo sport! Gli amanti delle quattro ruote ma

anche tanti curiosi hanno potuto provare i nuovi modelli di BMW (tra cui la

nuovissima 520d Touring) con il BMW Test Drive, affiancati dai piloti professionisti

della scuola di guida sicura “Promodrive”. A fare da cornice alle esibizioni infine un

grande programma di intrattenimento! Il pomeriggio ha visto protagonista lo show

su due ruote dei rider Valerio Sauda e Michael Piccolo con le loro Bmx Flatland, la

musica di Riccardo Moretti "TribalNeed" ed in serata si attende la festa in spiaggia

con il concerto del gruppo jazz funk dei bluavio e il dj set con Leo Tolu!

SABATO 18Dopo aver incantato sportivi e vacanzieri sulle spiagge di mezzo mondo e stregato

California e Hawaii, lo Stand Up Paddle è sbarcato alla Cinta per diventare il

protagonista assoluto della seconda giornata del San Teodoro E…vento 2010! Dopo

una mattinata di calma piatta ed onde lunghe, cavalcate per ore dagli amanti del

paddle, si sono aperte le danze con la Long Distance Special Edition di 10 km valida

per il campionato italiano Surfing Italia.

DOMENICA 19È iniziato con la “Fun Race” di windsurf e kitesurf il terzo e ultimo giorno del San

Teodoro E…vento 2010: una gara a batterie dalla Cinta a Puntaldia con più di 50

partecipanti e forti raffiche di maestrale che hanno raggiunto i 30 nodi!

FREESTYLE EXHIBITION, E-VENTO COCA-COLA ZERO BYFABIO FERRARI

DAY 0: Arrivo a S’Teodoro con una giornata di anticipo per preparare lo stand

accoglienza dell’Xray e sistemare tutto il necessario per ricevere gli atleti invitati

all’evento. Purtroppo, l’ottima organizzazione curata da Sergio Cantagalli e Renzo

Mancini, mi informa che lo stand verrà consegnato solo la sera, quindi opto per una

session di Freestyle a Porto Pollo, dove incontro i fratelloni Spadea ed altri atleti in

allenamento. Vedendoli in acqua, capisco che ci aspetterà un evento ad altissimo

livello.

DAY 1: Finalmente inizia l’evento! Arrivano i riders invitati e si procede

all’iscrizione. Diciotto sono gli atleti che si sfideranno nelle acque di S’Teodoro

insieme a tre wild card. La direzione di gara, per spettacolarizzare l’esibizione,

decide per un’estrazione a sorte durante la riders presentation sul palco principale

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Filippo Bestetti, vincitoredel Freestyle Exihibition

Coca-Cola Zero.

Raimondo Gasperini

Nicola Spadea

Francesco Cappuzzo

Page 71: Funboard 134

magistralmente condotta dallo speaker ufficiale Luca Gentilini, delle posizioni nel

tabellone, con le tre wild card che si sfideranno in una heat per l’accesso al tabellone

principale. Nel primo pomeriggio si alza un timido scirocchetto e, vedendo gli atleti

che iniziano a planare, il Race Director chiama la prima heat, che, dopo tre tentativi

e vedendo il vento calare inesorabilmente, viene annullata. Non ci perdiamo d’animo!

Cinque minuti per organizzare un nuovo tabellone e preparare il Grinch messo a

disposizione dalla Black Hole. Armando è pronto ed inizia a trainare gli atleti. Grande

spettacolo, esaltato dall’ottimo speakeraggio di Luca Gentilini che commenta le move

degli atleti. Dopo due ore di manovre tirate a pochi metri dall’affollatissima spiaggia

della Cinta, la giuria decreta la classifica: primo il giovane Iacopo Testa ed al secondo

posto Raimondo Gasperini, Livio Spadea e Filippo Bestetti. Bravo anche il giovane

atleta palermitano Francesco Cappuzzo che, anche se fuori contest, chiude con il

grinch un altissimo Ponch.

DAY 2: Come il giorno precedente, la mattina, San Teodoro ci accoglie con calma

piatta fino all’ora di pranzo quando si riaffaccia nuovamente lo scirocco, ma,

nuovamente, dopo alcuni tentativi di far partire la prima heat, decidiamo di

annullare l’Exhibition e di procedere con un divertente e sempre spettacolare “Aperi-

grinch” e, sempre grazie alla disponibilità dei ragazzi di “Black Hole” i riders iniziano

una serie di move che verranno premiate da una Coca-Cola Zero in versione

“modificata” con Rum di qualità offerto dal Bar del Villaggio.

DAY 3: Sveglia non facile alle 7.30, specialmente dopo il party della notte

precedente e Skipper meeting alle ore 10. Questa mattina, finalmente, soffia un forte

vento di maestrale, peccato che molto da terra. Parte la prima heat con il

regolamento imposto dal Race Director, ovvero l’obbligo da parte dei riders di

effettuare due move imposte. Le batterie si susseguono una dopo l’altra ed il compito

della giuria è difficile visto l’alto livello degli atleti e la lontananza dalla spiaggia delle

performance, ma, dopo lunghe discussioni e conteggi sulle manovre, escono fuori i

quattro atleti che accederanno alla finale: l’evergreen Raimondo Gasperini, il

campione italiano Stefano Lorioli, il neo dottore Nicola Spadea e Filippo Bestetti

reduce da un grave infortunio ma in splendida forma. Ci spostiamo davanti al palco

centrale per rendere più visibile la finale al folto pubblico e, con il commento di Luca

e la musica di sottofondo, parte la heat con nuove move radicali imposte dalla giuria:

Funnel e Speed Loop. Alla fine dei cinque minuti di entusiasmante spettacolo i giudici

si ritirano per il difficile compito di decretare il podio.

Freestyle

1) Filippo Bestetti (Rrd)

2) Stefano Lorioli (Rrd)

3) Nicola Spadea (Starboard/Gunsails/MaverX)

4) Raimondo Gasperini (Starboard/Severne)

9) Federico Infantino, Francesco Cappuzzo, Dario

Troiani, Gabriele Varrucciu, Mattia Fabrizi, Iacopo

Testa, Pietro Albano, Nicola Terenzi, Luigi Madeddu

Grinch Black Hole Freestyle

1) Jacopo Testa (Starboard/Severne)

2) Raimondo Gasperini (Starboard/Severne)

Livio Spadea - Filippo Bestetti (Rrd)

Fun Race

1) Giorgio Giorgi (Drops/Challenger Sails)

2) Matteo Iachino (JP/Gaastra)

3) Andrea Rosati (RRD/Neil Pryde)

4) Sebastiano Patuelli

5) Federico Crotti

6) Eddy Piana

CLASSIFICHE SAN TEODORO E…VENTO 2010 - WINDSURF

69

Quelli del freestyle... Il podio della Fun Race,da destra: Giorgio Giorgi,

Matteo Iachino eAndrea Rosati.

Renzo Mancini e SergioCantagalli con lo speaker

Luca Gentilini.

San Teodoro vi aspetta per laprossima edizione dell’E... Vento.

© Roberto Foresti

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Ciao Steven, in questo momento ti trovi a Sylt per l’ultima tappa freestyle PWA di

quest’anno e vi sto controllando con il video in streaming sul sito del PWA. Vedo che

non c’è vento da diversi giorni, ti faccio qualche domanda così avrai qualche cosa da

fare... Quando hai iniziato a fare windsurf e perchè?

Ho cominciato a fare windsurf quando avevo 9 anni. Mia sorella ha imparato per

prima ed anch’io ho subito voluto provare perchè mi sembrava davvero

interessante, anche su un piccolo lago vicino a casa mia. Quando avevo 13 anni mi

sono trasferito sulla costa ed ho cominciato a planare e me ne sono veramente

innamorato.

Dove vivi?

In una piccola cittadina in Belgio, Lommal, lontano dalla costa e almeno a 2 ore di

macchina da qualsiasi spot di windsurf.

Quando hai iniziato a partecipare alle gare di freestyle?

Quando avevo 18 anni ho cominciato a gareggiare in piccoli eventi locali in Belgio ed

Olanda. Nel 2008 ho debuttato nel Tour Europeo EFPT e l’ho fatto tutto classificandomi

al 4° posto. Stessa cosa per il PWA nel 2009.

E quando si può dire che sei diventato un professionista?

Sono diventato windsurfista professionista nel 2009.

Ti ho conosciuto 2 anni fa durante la tappa del Tour Europeo EFPT in Sardegna. Ora

sei Campione Europeo Freestyle 2009 e 2010. Raccantoci la tua esperianza sia nel

tuor EFPT che in quello del PWA e le differenze?

L’EFPT è stato il primo tour che ho fatto. Mi sono divertito un sacco ed ho imparato a

far surf anche in gara, vedendo di poter ottenere risultati discreti, tanto da

incoraggiarmi a continuare gli anni successivi. Il passo successivo è stato

ovviamente passare dall’ EFPT al PWA. Le differenze principali tra EFPT e PWA sono sia

il criterio di giudizio, che le location delle gare. Nell’EFPT si usa ancora l’overall

impression mentre in PWA adesso c’è il format best move. La maggior parte degli

spots delle gare PWA hanno vento forte, mentre nell’ EFPT c’è più diversità, ma in

generale sono posti con vento più leggero. Nel PWA se sei tra i primi 5 puoi fare più

soldi, mentre nell’EFPT spendi di più di quello che vinci.

Hai un fisico da vero atleta. Ti alleni molto anche fuori dall’acqua? Hai fatto altri sport

in passato?

Grazie. Principalmente mi concentro sul windsurf, ma a volte vado anche a correre

o a nuotare.

Ti alleni anche in wave o sei solamente concentrato sul freestyle?

Sono più concentrato sul freestyle ma mi diverto un sacco anche a fare un po’ di

wave. Passerò un po’ più di tempo tra le onde in modo da migliorare così, se volessi,

potrei anche partecipare al Tour wave senza fare proprio brutta figura.

Puoi descriverci il tuo anno in giro per il mondo per riuscire ad allenarti e a fare tutte

le gare del PWA e dell’EFPT?

Ho cominciato l’anno nuovo a Cape Town, Sud Africa. Sono stato giù 6 settimane, poi

sono tornato a casa per una settimana e poi sono andato 4 settimane a Bonaire.

Un’altra settimana a casa e poi sono andato in Francia per la prima tappa (EFPT) poi

a Podersdorf (PWA). Dopo Podersdorf sono andato un po’ a casa e poi in Sardegna

(EFPT). Mi sono poi spostato a Lefkada (EFPT) prima di tornare a casa qualche

giorno. Poi Lanzarote (PWA), Gran Canaria (allenamento), Fuerteventura (PWA), Egitto

(allenamento). Dopo un mese e mezzo in Egitto sono tornato a casa una settimana e

poi sono andato a Sylt (PWA).

E una tua tipica giornata di windsurf?

Una tipica giornata di windsurf per me sarebbe un’uscita a base di bodydrags, duck

tacks, push tacks, loops, etc. Ma non riuscirei mai a fare una burner o una culo. A

meno che... controllo le previsioni, mi sveglio presto, guido, guido, guido e guido,

armo e poi sto in acqua finchè è buio e poi torno a casa o dormo in furgone sullo

spot per surfare anche l’indomani.

Page 76: Funboard 134

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Hai uno stile potente ed esplosivo, soprattutto nelle nuove manovre come Kono, Culo

e Burner... cosa ti piace di più nel freestyle?

Adoro la sensazione che ho quando giro velocissimo o sento un sacco di potenza allo

stacco sottovento alla vela.

E qual è la tua manovra preferita?

La mia manovra preferita à la Kabikuchi into Chankletta (Kabikuchi into Spock

spinnata, senza risaltare).

E quella più difficile che hai dovuto imparare?

Il Backloop mi sta dando davvero un sacco di problemi.

La manovra che vorresti fare?

Ultimamente ho chiuso la mia nuova variazione di Burner, la “Burner senza mani”.

Hai mai inventato una nuova manovra?

Si, la Burner No Hand.

Sei nel team international di F2, in quale modo ti aiutano i tuoi sponsor?

Sono davvero orgoglioso di essere un rider F2. I miei sponsors mi supportano al

meglio, permettendomi di allenarmi e rappresentarli nel miglior modo possibile.

Qual è secondo te il miglior spot al mondo per il freestyle?

Non penso ci sia un solo spot per eccellenza per il freestyle in tutto il mondo. Ci sono

davvero un sacco di posti spettacolari in giro per il globo e sicuramente ce ne sono

un sacco ancora da scoprire.

E il miglior evento?

Finora il mio risultato migliore è stato a Fuerteventura. L’action lì fa veramente

spavento ed il livello di tutti i partecipanti è davvero altissimo, con salti e manovre

new school.

La tua perfetta session di freestyle?

La mia migliore session in assoluto in freestyle è stata in un secret spot su una

laguna in Egitto con acqua piattissima ed azzurra, con pochi amici ed il nulla introno.

Condizioni perfette, vento forte e una scelta tra acqua piattissima o piccoli chop. È

stata la session della mia vita.

Puoi descriverci una tua heat?

Ogni heat è diversa. Dipende dal vento, dall’acqua, e da chi ho contro. Di solito però

in ogni batteria faccio Burner, Culo, Kono, Shaka, Ponch e Shove-it Spock. Queste

sono le manovre che non sbaglio praticamente mai e che chiudo in ogni batteria.

Sei contento delle decisioni che hai preso fino ad ora o hai qualche rimpianto?

Sono davvero contento della mia situazione attuale e non cambierei una virgola di

quello che ho fatto per arrivarci. Cerco di rilassarmi, vedere come va e vivere un

giorno alla volta. Per me funziona bene.

Il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno è diventare campione del mondo.

BREAKING NEWSAppena terminata la gara di Sylt, Steven è ancora riuscito a risponderci a qualche

domanda.

Ci puoi raccontare qualche cosa dell’ultima gara della stagione? So che il vento era

veramente leggero durante le vostre heat?

Sono arrivato 3° nell’evento e 4° nel ranking 2010 con gli stessi punti di Kiri, terzo, e

Taty, secondo. Il vento qui a Sylt era davvero leggero e rafficato, per questo motivo le

heat duravano 12 minuti, così abbiamo avuto abbastanza tempo per prendere

qualche raffica e fare 3 manovre per mura. Non è certamente il modo migliore di

fare le gare ma io sono comunque molto felice di aver ottenuto un risultato, questo

è quello che importa. Abbiamo anche fatto 2 session di tow-in, e sono state un grande

successo con tanta gente a guardarci. Ho vinto la prima, ma nella seconda, di notte,

sono caduto un po’ troppo.

La tua stagione 2010, i principali successi e le maggiori difficoltà?

Il 2010 è stato un grandioso anno per me, ma sarebbe potuto andare meglio perché

ero così vicino al secondo posto, che avrebbe fatto una bella differenza. Il miglior

momento per me è stato a Fuerteventura dove abbiamo fatto due Double, nel primo

non sono andato tanto bene con un 5° posto, ma nel secondo Double sono andato due

volte in finale contro Gollito arrivando 2° ed ero 3° in totale. L’evento più radicale della

stagione. Il peggiore momento invece a Lanzarote dove ero così vicino a battere Tonky

ma un giudice non ha visto una mia manovra e quindi non mi ha dato abbastanza

punti e ho terminato la gara in 5° posizione, che comunque non era così male.

Nel 2009 hai finito la stagione PWA in 5° posizione, nel 2010 sei arrivato 4° ma a pari

punti con il 2° e 3°, cosa è cambiato rispetto all’anno precedente? Ti sei allenato di

più o hai una maggiore esperienza in gara?

Si, avrei potuto arrivare secondo… sicuramente ho avuto un anno migliore e sono

cresciuto a livello competitivo, ho anche avuto la possibilità di viaggiare di più.

Steven in atterraggio da una Culo in piena potenza.Questa è una di quelle manovre che fa sempre in

ogni sua heat perchè sicuro di non sbagliarla!

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FAST INTERVIEW:Bionde o more: bionde

Destra o sinistra: destra

Europa o Hawaii: Europa

Waveriding o salti: salti

Musica disco o musica rock: musica rock

Dunkerbeck o Naish: Naish, Dunkerbeck ha troppi caddy

Podersdorf o Fuerte: Podersdorf

Gollito o Kiri: Kiri

Slalom o kite: slalom

Macchina o furgone: furgone grosso

Pepsi o Cola Cola: Coca Cola

Red Bull o Gatorade: chiunque mi voglia sponsorizzare

Competizione o surf con gli amici: surf con gli amici ovviamente

Backloop o Pushloop: Pushloop

Kono o Culo: Culo into Kono.

SCHEDA TECNICAData di nascita: 27/09/85

Dove: Lommel (Belgio)

Altezza: 187

Peso: 83

Sponsor: O'neill, ChocoFins, CoolShoe, Canon

Boards Quiver: F2

Sails Quiver: Gaastra

Professione: Profescional Windsurfer

Con vento o senza, Steven decolla sempre! Quando fa ilpassaggio in Duck per manovre come questa Kono, Steven

riesce ad acquisire talmente tanta potenza da decollareletteralmente dall’acqua, più di qualunque altro suo

avversario, con un mix perfetto di potenze e stile.

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Camille Juban perde ilcontrollo in un very high jump!

Thomas Traversa, sempre uno dei più radicali.

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Francisco Porcella vola sopra il tubo di Ravigne Blanche.

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Non potremmo quindi chiedere di meglio per questa seconda edizione che ha offerto

condizioni davvero spaziali per 8 giorni di fila. Lo spettacolo è stato davvero

mozzafiato e indimenticabile, dal puro waveriding down the line con onde glassy

tubanti ad Etang Salé, ai salti stratosferici e le onde potenti ed insidiose di Ravine

Blanche. L’audience s’è goduta appieno lo spettacolo e non si poteva chiedere di

meglio! Sebbene la conferma di questa seconda edizione della Reunion Wave Classic

sia rimasta in dubbio fino all’ultimo, fortunatamente gli organizzatori sono riusciti a

rendere tutto possibile, riuscendo a fare circolare del materiale mozzafiato di questo

spot di livello mondiale, con campioni da tutto il mondo che si sono riuniti per una

causa, sia sociale che ecologica, promuovendo al meglio lo sport e lo sviluppo della

destinazione che li ha ospitati. Come direbbe Pierre Godet, co-organizzatore, eletto

“Miglior rider locale” per la seconda volta quest’anno: “L’isola di Reunion è stata

recentemente dichiarata patrimonio UNESCO. Ora può anche entrare a far parte del

patrimonio dei migliori spots windsurfistici al mondo!”.

Ci vediamo il prossimo anno per un’altra edizione mozzafiato della Reunion Wave

Classic!

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Julien Taboulet, sempre uno dei protagonistiin acqua grazie al suo stile radicale.

Camille Juban guarda dritto in faccia il fotografoGilles Calvet in un Aerial da manuale.

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STEVE PALIEROrganizzatore della Wave Classic Invitational

Grazie agli sponsor & partner: Région Réunion, Orange Réunion, Peugeot, Quatro,

Association Bleu Océan, Nestlé, la Cilam, Oxbow, Reunion Windsurfshop.

RISULTATI FINALI:• Team vincitore: Pierre Godet / Fabrice Beaux / Julien Taboulet - 39 punti

• Seconda posizione: Nicolas Zabala / Camille Juban / Jamie Hancok - 35.5 punti

• Terza posizione: Steven Pichot / Thomas Traversa / Zane Schweitzer - 28 punti

• Quarta posizione: Loïc Frappat / Francisco Porcella / Jean-Baptiste Caste - 20.5 punti

• Miglior rider (votato dagli altri rider): Thomas Traversa

• Miglior rider locale (votato dagli altri rider): Pierre Godet

• Miglior manovra (votato dall’organizzazione): Thomas Traversa, che ha chiuso una

Grubby off the Lip!

• Miglior crash (votato dal pubblico in spiaggia): Fabrice Beaux

• Miglior rookie (votato dall’organizzazione): Zane Schweitzer, 16 anni!

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Chi salirà di più? Julien Taboulet o Camille Juban...

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FRANCISCO PORCELLACI RACCONTA LA SUA RWC 2010Dopo essere tornato dalle isole Fiji mi preparo per un’altra grande e lontana

avventura, l'evento che l'anno scorso ha avuto un grande successo e a cui

quest'anno non potevo mancare, il mitico Reunion Wave Classic.

All’ultimo momento prima della partenza da Maui decide di venire con me il

nipote dell'inventore del windsurf, Zane Schweitzer, e ci imbarchiamo sull’aereo

consapevoli che Reunion è praticamente il punto più lontano da raggiungere

sulla faccia della terra, praticamente dall'altra parte del mondo.

Il viaggio è estenuante e siamo arrivati a Reunion dopo tre giorni e 27 ore di volo

con scalo a Parigi. Una volta giunti sull’isola siamo molto provati ma quando

usciamo dall’aeroporto ci sembra di essere tornati a casa, con la montagna

vulcanica tropicale molto simile al West side di Maui e con la stessa

temperatura: calda e umida.

Per questa edizione della RWC siamo 8 rider internazionali, con i 4 migliori local,

per formare un gruppo di 12 rider suddivisi in 4 squadre.

Come l’anno scorso abbiamo fatto l’Opening Ceremony al Longboard bar, il pub

surfistico di fronte al mare nella cittadina di San Pier, dove sono state

sorteggiate le squadre del RWC 2010.

Il giorno dopo come da programma iniziamo subito il primo round a Ravigne

Blanche con 2/3 metri d'onda e 25 nodi, a palla con la 4.2 e dritti per la bolla

tubante di Ravigne, un’onda molto tecnica che colpisce violentemente il reef, e se

non leggi bene, ti frantuma e ti spedisce sul reef pieno di ricci… e come da

copione durante questo primo giorno ci sono state bellissime surfate e dei

wipeout indimenticabili.

Sfortunatamente per me, ma non per la mia attrezzatura come tanti altri, mi

sono slogato la spalla nella mia prima heat dopo aver atterrato l'Aerial più

grande della giornata sul un lip cattivo di 3 metri mentre stava chiudendo… e che

dopo mi ha chiuso mentre cercavo di risalire l’onda per uscire fuori dalla zona

d’impatto. Va bene ugualmente e arrivo secondo nella heat, solamente dietro a

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Julian Tabulet “Wesh” che ha surfato un’onda migliore della mia e mi sorpassa

per poco.

Il giorno seguente sono costretto a stare a riposo e purtroppo sarebbe stata la

migliore session della competizione con un “logo to mast high” a Etan Sale',

un’onda favolosa, lunga 300 metri full down the line con vento sideoff creata da

Dio stesso per il puro windsurf wave riding! Con sezioni perfette per uno o due

snepponi prima di volare come un treno down the line colpendo le sezioni create

appositamente per l’Aerial dove puoi farne 3 sulla stessa onda seguiti da

molteplici snepponi.

Immaginatevi la tortura per me lì in spiaggia facendo il giudice e guardando tutti

i miei amici che si stanno godendo la migliore session dell'anno e io col ghiaccio

sulla spalla e probabilmente fuori dall'acqua per altri 4 o 5 giorni. Comunque è

stato un giorno indimenticabile con grandi performance di Camille, Traversa,

Pierre (il local più forte), Wesh e anche tutti gli altri, che hanno “spadacciato”

alla grande su un’onda veramente World Class!!!

Il giorno dopo la perturbazione è ancora molto attiva e si decide di svolgere il

terzo round di nuovo a Etan Sale', con 2/3 metri d'onda e 20 nodi sideoff. In

spiaggia tutti i rider sono estasiati e pronti per il nuovo round; ci penso un po’ e

anche se mi fa male la spalla non posso dire no! So che sarebbe stato un altro

giorno storico e non potevo mancare, parte di me diceva: “Sono arrivato fino a

qui da Maui per cavalcare queste onde perfette”.

E l’altra parte di me diceva: “Non andare che ti fai più male alla spalla e poi sei

fuori per mesi e non settimane”. Era difficile decidere ma alla fine scelgo di

andare in acqua, mi fasciano la spalla e vado a fare la mia heat soffrendo un po’

e non essendo al 100% ma col sorriso e delle onde indimenticabili dove sono

riuscito a fare degli Arial e dei Cutback nonostante non fossi al massimo delle

mie potenzialità.

Così riusciamo a terminare anche il terzo round nei primi tre giorni di

competizione, tutti sono estremamente soddisfatti e abbiamo prodotto

dell’ottimo materiale fotografico e video dell’evento.

Francisco Porcella con la sua tavola99NoveNove Pro Model.

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HOW TO DOVai al traverso a tutta velocità, con buona potenza

nella vela preferibilmente non sovrainvelati. Cerca un

piccolo chop ripido leggermente sopravento e davanti

a te, su cui poter staccare la parte iniziale e più

spettacolare del trick, lo Shove it. La velocità in questa

manovra è davvero un fattore discriminante, non si

può mai andare troppo veloci! Sposta il tuo peso sui

talloni per far orzare bruscamente la tavola nel vento,

tirando contemporaneamente col braccio posteriore

in modo da portare la bugna verso poppa. Spingi sulle

gambe e sul braccio posteriore per far staccare la

tavola dall’acqua, buttandoti con tutto il peso sulla

vela, in modo che la spinta contraria ti sollevi

letteralmente fuori dall’acqua.

Gira testa e spalle sottovento e spingi con violenza sul

braccio posteriore per innescare la rotazione in aria.

Gira testa e spalle verso poppa, scalciandola

sottovento con la gamba posteriore in modo da

tweakkare la tavola il più possibile, rendendo il trick

molto più radicale. Una volta che senti che la rotazione

è iniziata, devi sbilanciarti bruscamente in avanti in

modo da restare il più centrale possibile col peso, che

nella fase precedente era molto più arretrato.

Rannicchia la gamba posteriore, in modo che la prua

tocchi per prima e faccia da perno. Prendi l’albero con

la mano posteriore e tieni il peso il più centrale

possibile, in modo che la tavola possa slashare

liberamente e girare come per una normale Spock.

Passa sulle nuove mure il più velocemente possibile, in

quanto la rotazione risulterà anche particolarmente

veloce e difficile da controllare. Non ti resta che

scaricare il peso nel boma e spingere le gambe verso

poppa, in modo che la tavola slashi liberamente la

seconda parte della combinazione. Una volta che la

rotazione di 540 gradi sta per terminare, sposta il peso

leggermente all’interno della curva, in modo che

appena la bugna riprende potenza, non ti strappi

sottovento. Che dire... Lo Shock lascia tutti in shock!!!

STEP BY STEPFoto 1: Questa foto è vitale per capire la dinamica dello

stacco. Buttati con violenza sui talloni in modo da far

orzare bruscamente la tavola sul chop, tirandoti la

bugna verso la gamba posteriore ma restando col

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peso centrale in modo da non perdere velocità. Fletti le

gambe e preparati ad esplodere verso l’alto.

Foto 2-4: Butta il peso sulla vela e spingi con violenza

sul braccio posteriore in modo che ti faccia staccare

bruscamente per la spinta controvento. Scalcia la

poppa sottovento alzando le gambe e tenendo testa

e spalle sbilanciate verso prua. Molla la mano

posteriore e vai a prendere l’albero, continuando

però a scalciare la tavola sottovento in modo da

completare i 180° della fase aerea dello Shove it.

Foto 5-6: È fondamentale riuscire a star centrali alla

rotazione, specialmente quando le gambe sono così

lontane dal baricentro. Bisogna quindi equilibrare il

tutto, sbilanciando il torso molto verso prua, in

modo che poi la tavola possa girare la seconda parte

della combinazione senza intoppi.

Foto 7-10: Se sei riuscito ad imprimere la giusta

inerzia al momento dello stacco in Shove it, non ti

resta che restare col peso sbilanciato verso prua e

le gambe stese sottovento. Gira testa e spalle nel

senso di rotazione, verso poppa, e non spingere

assolutamente sulla bugna o fermerai la parte

conclusiva della rotazione della Spock. Puoi chiudere

il trick come una normale Spock a 360° oppure farlo

540... se puoi vuoi esagerare puoi anche fare il

passaggio in Diablo o perfino saltare nuovamente

per chiudere uno Shove it into Double Spock...

questa però è praticamente fantascienza... In ogni

caso qualcuno sarà rimasto Shock–ato!

DRITTE ED ERRORIPer questa manovra è importante trovare le

condizioni di acqua giuste, possibilmente con vento

non troppo forte. Se c’è l’acqua choppata è difficile

riuscire a far girare la tavola senza intoppi e risulta

difficile gestire il materiale con una mano sola. Non

staccare troppo di bolina altrimenti non avrai

abbastanza potenza nella vela e velocità per andare

alto nello Shove it e ruotare correttamente la Spock.

È molto frustrante all’inizio, ma ti assicuro che la

sensazione che hai appena la chiudi ne vale

ampiamente la pena.

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HOW TO DOVai al traverso a tutta velocità, con buona potenza

nella vela ma preferibilmente non sovrainvelati. Per

eseguire correttamente una Kono è fondamentale

saper far il passaggio della Duck Tack ad occhio

chiusi, in modo da potersi trovare sottovento alla

vela con i piedi nelle straps ancora in posizione

normale. Lasca leggermente fino ad arrivare a circa

45° tra traverso e lasco e sbilanciati leggermente in

avanti, in modo che la tavola mantenga una buona

velocità. Cazza la vela col braccio posteriore,

spingendo l’albero in avanti e leggermente

sopravento con quello anteriore, in modo che

l’albero si abbassi leggermente verso l’acqua. Molla

la mano anteriore e, facendola passare sopra a

quella posteriore, vai a prendere la fine del

terminale del boma in modo da aver controllo

maggior sulla vela al momento del passaggio.

Continua a spingere la vela in avanti col braccio

posteriore, per poi lasciarlo andare e tirare il rig

verso poppa e sottovento con la mano anteriore che

era andata a prendere la bugna. Così facendo, la

vela non scenderà troppo e galleggerà magicamente

sopravento a voi per qualche secondo, prima di

tornarvi in mano (o in faccia o nell’acqua

sopravento, a seconda di come l’avete lanciata… cosa

che succede spesso e volentieri). Una volta che vedi

che la vela sta tornando su, afferrala con entrambe

le mani in modo da non perdere troppo potenza in

andatura controvento, altrimenti farai più fatica a

staccare e completare correttamente la parte aerea

della rotazione. Sposta il peso bruscamente sui

talloni in modo che la tavola orzi per andare a

staccare su un chop, facendo anche prendere più

potenza alla vela. Lo stacco avviene combinando la

spinta del braccio posteriore sulla bugna e la gamba

posteriore verso l’alto. Rannicchia la gamba

posteriore girando testa e spalle verso bugna. Tieni

il fisico vicino al boma in modo da restare nel

baricentro della rotazione e completare la fase

aerea più velocemente e senza intoppi. Durante la

fase discendente, tira col braccio posteriore

cominciando nuovamente a stendere le gambe per

anticipare l’impatto all’atterraggio. Cerca di

scaricare il peso sul piede d’albero, appendendoti

nel boma e non atterrando con tutto il peso sulle

ginocchia, che a volte può essere davvero notevole.

Riparti bugna in avanti oppure gira la vela come una

normale Spock. Stranamente, la parte più critica

della manovra è proprio il passaggio sottovento alla

vela. È fondamentale infatti che la vela sia piena allo

stacco, tutto il resto verrà quasi automaticamente.

Dopo migliaia di passaggi errati, finalmente sono

riuscito a capire il trucco, potendole chiudere su

entrambe le mure, a volte anche in piena planata,

come in questo caso. Che dire… con tutti questi Koni…

potrai aprire una gelateria!

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STEP BY STEPFoto 1-2: Vai leggermente al lasco spostando il peso

sulle punte, ed inizia a spingere l’albero verso prua e

sopravento come per una Duck Tack, restando però

con i piedi normali e nelle straps. Sbilanciati in avanti

e cerca di far tutto velocemente. Molla la mano

anteriore e vai a prendere la bugna, continuando a

spingere in avanti con quella posteriore.

Foto 3-4: Questa fase è davvero critica ed è

fondamentale mantenere una buona velocità. Tira la

bugna dietro alla tua testa verso poppa e sottovento,

in modo da poter riafferrare il boma sottovento alla

vela con entrambe le mani. Resta centrale col peso ed

abbassati leggermente per prepararti allo stacco,

controllando la potenza della vela mantenendo le

mani abbastanza larghe.

Foto 5: Questa foto è vitale per lo stacco. Spingi con

violenza sul braccio posteriore e spingi la gamba

anteriore verso l’alto in modo che la tavola decolli con

la prua nel vento. Gira lo sguardo sopravento per

innescare la rotazione.

Foto 6-7: Se sei riuscito a far il passaggio

correttamente ed hai ancora velocità, la potenza nella

vela ti aiuterà sia nello stacco che nella rotazione

della fase aerea, a questo punto sarai in aria

sottosopra ed in piena rotazione. Gira la testa verso

bugna, rannicchiando la gamba posteriore sotto il

sedere in modo da accelerare la rotazione. Tieni le

braccia piegate in modo da restare nel baricentro

della rotazione e girare più in fretta.

Foto 8-9: Se hai fatto tutto correttamente, avrai

ancora abbastanza velocità ed inerzia per continuare

la rotazione aerea anche nella fase discendente, per

completare la seconda parte della manovra senza

intoppi. Comincia a distendere nuovamente le gambe

per anticipare ed attituire l’atterraggio.

Foto 10 -11: La manovra è praticamente finita. Non ti

resta che stendere leggermente le gambe per

anticipare l’atterraggio, restando leggermente a

poppa in modo da ammortizzare l’impatto. Resta

centrale col peso e riparti bugna in avanti potendo

chiudere il trick in 540 o rigirando la vela come una

normale Spock.

DRITTE ED ERRORIPer questa manovra è importante trovare le condizioni

di acqua giuste, possibilmente con vento non troppo

forte. Se c’è l’acqua choppata è difficile riuscire a far

girare la tavola senza intoppi e risulta difficile gestire

il materiale con una mano sola. Non staccate troppo al

lasco altrimenti non avrete abbastanza potenza nella

vela per saltare abbastanza alto.

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Gianmario Pischedda, super local di CalaPischina e Campione Italiano Wave.

© Emanuele Cauli

L’arena di Cala Pischina.© Francesca La Croce

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DOMENICA 19 SETTEMBREUn dubbio assilla i miei pensieri durante la notte di

sabato quando le prime raffiche di vento iniziano a

farsi sentire in quel di San Teodoro. Vado a Cala

Pischina a fare wave o rimango per l’esibizione di

freestyle dell’E… Vento? Il mio dovere sarebbe stato di

rimanere a San Teodoro… ma alla fine al cuore non

sono riuscito a resistere. Così domenica mattina di

buon ora mi sono svegliato e ho diretto il furgone verso

il famoso spot wave della costa Nord della Sardegna, in

modo tale da avere il tempo per fare la mia bella uscita

tra le onde e ritornare nel pomeriggio alla

manifestazione per adempiere ai miei doveri. Radunato

il mio team composto da Tommy Carletto, giovanissimo

freestyler gardesano alla sua prima volta a Cala

Pischina, Federico La Croce che a tutti i costi doveva

provare le sue nuove tavole 99NoveNove LaCroix Pro

Model, e le nostre amiche/fotografe Francesca e

Emanuela, alle 9:00 partiamo dal nostro albergo; il

navigatore segna 1,30 h all’arrivo, perfetto saremo

sullo spot in 1 ora e 15 minuti…

L’emozione è forte e più ci avviciniamo alla destinazione

più le piante si muovono e le nuvole corrono veloci.

Perfetto, il vento è assicurato, speriamo ora nelle onde!

Dopo aver preso la scorciatoia per Rena Majore ci

immettiamo sulla litoranea e dopo qualche chilometro

ecco comparire la famigerata baia di Cala Pischina. Si

le onde ci sono! Arrivo per primo e dopo poco mi

raggiungono Federico e Gianmario, poi arrivano anche

Andrea Mariotti e Fabio Beozzi. Purtroppo il vento dopo

essere partito con una bella direzione side, si mette un

po’ da mare e così rimane per l’intera giornata.

Nonostante questo ci si diverte alla grande, poca gente

in acqua, essendo ancora mattina, buone onde da

surfare e anche qualcuna da saltare.

Ovviamente Cala Pischina non è uno spot facile e alla

portata di tutti. Gli scogli sono ovunque e se sbagli è

molto probabile finirci sopra. Per divertirti veramente

92

Fabio Calò in Forward...prendendo la giusta

rincorsa da sopravento sipossono fare dei buoni

salti anche a Cala Pischina.© Francesca La Croce

Fede La Croce con lasua nuova 99NoveNove

Pro Model entra condecisione in unasezione critica.

© Francesca La Croce

Mr. LaCroix in Goyter sull’onda!!!© Emanuela Cauli

Page 95: Funboard 134

devi surfare le onde sopravento e si rischia sempre un

po’. Si surfa letteralmente attaccati alle rocce, e

soprattutto nelle giornate di bassa marea e di onda

piccola molte volte durante il Bottom si vedono le bolle

d’acqua che segnalano le rocce affioranti!

Ciononostante è uno spot unico, con una buona qualità

dell’onda e un paesaggio suggestivo. Se avete buone

capacità wave dovete provare ad uscirci, al massimo

potete rischiare meno surfando sulla spalla dell’onda

vicino al canale di uscita!

Verso le 14:00 termino la mia session, mentre Federico

finisce un’altra volta sugli scogli con la sua tavoletta

nuova… dopo un’entrata in una sezione davvero critica,

bravo Fede! Alle 15:30 sono di nuovo a San Teodoro e

esco ancora per una mezz’oretta con il freestyle…

prima di dare una mano a smontare i vari stand.

Ancora una volta Cala Pischina mi ha regalato delle

forti emozioni, ci credo, con tutte quelle rocce che ti

aspettano hai sempre il cuore in gola in ogni surfata!

93

Jack, altro local, sdraia la vela eguarda dritto in faccia il bombolone.© Marco Piro

Pischedda vola in Back Loop.© Emanuela Cauli

Page 96: Funboard 134

Fede La Croce: premiato e poi punito

Ho sempre snobbato la costa Nord della Sardegna

convinto che la condizione non meritasse le mie

attenzioni: "Io esco solo sulla West Coast della

Sardegna" dicevo… che presuntuoso! Quest'estate, per

una serie di coincidenze (complici le volontà delle mie

bellissime donne) mi sono ritrovato a passare giugno

(tranquilli, solo i weekend!) ed agosto nel nord della

Sardegna, a Canniggione, lontano dalle mie amate

onde di Funtana Meiga e Capo Mannu, e così mi sono

dovuto "accontentare" di Cala Pischina. Tralasciando la

brevissima uscita durante la tappa del campionato

italiano wave l'anno scorso a novembre, durata

quattro bordi in condizioni al limite del proponibile e

finita a rocce, questa è stata la prima vera occasione

per provare lo spot e definitivamente abbandonare i

miei preconcetti. Nelle cinque uscite tra giugno e

settembre ho avuto modo di scoprire ed apprezzare

una condizione, che seppur non perfetta, è stata in

grado di regalarmi forti emozioni (nella stessa uscita

ho chiuso il mio primo Goyter e Wave 360

perfettamente nell'onda) ed in cambio ha solo voluto

che sacrificassi la mia attrezzatura, del resto una

punizione me la meritavo!

Gianmario Pischedda: parole del local

La prima cosa da sapere è che i kite non sono

ammessi! Detto questo, vi do qualche dritta sullo spot.

Cala Pischina è uno spot assolutamente wave per

esperti che lavora con Ponente e Libeccio, la direzione

del vento è side mure a sinistra con onde che vanno dal

metro e mezzo a massimo tre e mezzo, oltre diventa

impraticabile e anche molto rischioso.

Arrivati sul parcheggio che domina lo spot si ha una

vista incredibile, con onde che frangono sulla sinistra,

canale al centro e altre onde sulla punta di destra

(conosciuta come Bomba Point), in particolar modo

queste ultime sono assolutamente da evitare, specie se

grosso, in quanto, oltre ad essere molto potenti sono

completamente on shore e imprevedibili: spesso

frangono lontano dal point cogliendoti di sorpresa.

Per quanto riguarda l'entrata in acqua si può entrare

dalla spiaggia sopravento, facendo attenzione ad uno

scoglio che si trova ad una trentina di metri da riva, o

direttamente dalle rocce stando attenti ai vari scogli

semi affioranti e alla colonia di ricci che li popolano.

Pericoli: in caso di rottura o perdita dell'attrezzatura

da windsurf si deve fare parecchia attenzione ad una

corrente molto forte che dalla spiaggia di destra porta

in fuori e costeggia le onde di Bomba Point. L'unico

modo per uscirne è quella di non farsi prendere dal

panico, di non nuotare contro corrente perchè tanto è

una battaglia persa ma bensì cercare di nuotare

parallelamente alla costa e raggiungere le onde per

farsi trasportare a riva.

Può capitare di surfare a Bomba Point mure a dritta

con scaduta di Maestrale e vento da Grecale... una

libidine, ma questa è un'altra storia...

SPOTGUIDE CALA PISCHINALO SPOT: Cala Pischina funziona con i venti da ovest,

ovest/sud-ovest. È il miglior spot wave della costa nord

della Sardegna. Il vento ha una direzione side-shore

94

Marco Lopa attacca un lip bello verticale.© Marco Piro

Forze della natura e un paesaggio mozzafiato si fondono inquesto suggestivo spot, Gianmario Pischedda in Bottom.© Marco Piro

Page 97: Funboard 134

95

mure a sinistra, si surfa sulla sinistra della baia, dove le

onde rompono su un fondale roccioso. Con il Maestrale

le condizioni peggiorano e il vento diventa side, on-

shore, mentre con il Libeccio il vento ruota a side-off ma

è molto rafficato sotto riva. Fate attenzione al fondale, ci

sono rocce dappertutto ed in caso di frullata fatevi

trascinare dalla corrente nel canale d'uscita.

COME ARRIVARCI: sbarcati ad Olbia dirigetevi verso

Palau, poi per S.Teresa di Gallura. Una volta arrivati fino

a qui, dopo circa 45 minuti in macchina, seguite le

indicazioni per Castel Sardo e dopo circa 10 km,

quando la strada costeggia una spiaggia in

corrispondenza del cartello Rio Pischina, siete arrivati.

Si parcheggia sulla destra, su un piccolo piazzale.

D’estate è possibile trovare anche un chiosco

ambulante proprio nel parcheggio per sfamarsi e bere

una Icnusa al tramonto dopo la surfata.

DOPO IL SURF: per un’ottima cena andate senza dubbio

all’agriturismo "Li Espi" a Porto Pollo. La cucina è

tipicamente sarda con un’ottima selezione e

abbinamento di vini locali. Per info: tel 0789.705032, e-

mail [email protected]. Potete anche andare a Palau dove

troverete dalla pizzeria al ristorante di pesce. Vi

consiglio di parcheggiare al porto e farvi una

passeggiata, è tutto nel raggio di 5 minuti a piedi e

avrete l’imbarazzo della scelta per la cena. Per il dopo

cena ci sono un paio di pub carini sempre nella piazza

del porto. Il Grillo è quello con più movimento e ha

anche la connessione Wi-Fi. In stagione non perdetevi

l’aperitivo allo Sporting Club Sardinia di Porto Pollo,

con musica, ottimo cibo, belle ragazze e un’atmosfera

unica. D’estate il bar rimane anche aperto di sera e la

scuola si trasforma in una vera e propria discoteca,

assolutamente da provare!

SCUOLA DI SURF: se il vento cala, approfittatene per fare

un giro in Freestyle o Slalom a Porto Pollo allo Sporting

Club Sardinia. Per info: tel 0789.704016; e-mail

[email protected]; website www.portopollo.it. Oppure

la scuola a Murta Maria, ideale con i venti da sud e lo

Scirocco. Per info: Windsurf Center Marina Maria,

[email protected]; www.marinamaria.it

NEGOZI:direttamente a Porto Pollo, in località Barabisa,

c’è il negozio 60knots di Fabio Beozzi.

Per info tel: 0789.704112; [email protected].

Di recente è stato aperto anche un altro punto vendita

a Palau.

DOVE DORMIRE: a Porto Pollo se volete la tranquillità e

la comodità andate all’Hotel Le Dune, con vista

panoramica mozzafiato.

Per info: tel 0789-704013; www.hotelledune.it;

[email protected]. Se invece preferite stare in

appartamento contattate Paesana Vacanze a San

Pasquale, il piccolo paese caratteristico nelle vicinanze

della Coluccia. Se prendete uno degli appartamenti

vista mare non ve ne pentirete.

Immobiliare Paesana Vacanze: Via Toselli 07020 San

Pasquale (OT) – Sardegna; Tel./Fax: +39.0789.752594;

Mobile: +39.339.6785122; www.paesanavacanze.it -

[email protected]

Federico LaCroce durante una session estiva.© Emanuela Cauli

La scogliera che sovrasta lospot, ideale per gli spettatori.

© Francesca La Croce

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