Gentleman 134 - Aprile 2012

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Numero 134- Aprile 2012 il quotidiano dei mercati finanziari QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO BOLLICINE, LE ETICHETTE TOP SPECIALE VINITALY 2012 > > > > Matteo Nunziati, 40 anni, fotografato per Gentleman da Cristian Castelnuovo. DESIGN L’AMBASCIATORE TALENTI ITALIANI ICONE TASTE ELEGANZA MOTORI Progetta grattacieli, ville, resort in tutto il mondo. In cui inserisce pezzi d’arredo, suoi e di altri autori, prodotti da Molteni, Poltrona Frau, Matteo Grassi e dalle più importanti aziende del settore. Così Matteo Nunziati porta ovunque la qualità del made in Italy PAROLA D’ORDINE, ROSSO. DA GINEVRA, BERLINE, SPORTIVE E CONCEPT. 10 NOVITÀ DA CONOSCERE DA GIO PONTI A BRUNO MUNARI E ACHILLE CASTIGLIONI, I GRANDI MAESTRI E I NUOVI INTERPRETI DEL ABITI, IN LINO VERITAS TENDENZE, TORNA IL PREPPY SCARPE, PASSI COLORATI PROFUMI, CLASSICI O ROCK? PAG. 108 I CONSORZI, DAL VENETO ALLA TOSCANA PAG. 114 PAG. 118

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aprile 2012

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Numero 134- Aprile 2012

il quotidianodei mercati finanziari

QUOTIDIANOECONOMICO, GIURIDICO

E POLITICO

BOLLICINE, LE ETICHETTE TOP

SPECIALE VINITALY 2012

>>>>

Numero 134- Aprile 2012Numero 134- Aprile 2012Numero 134- Aprile 2012Numero 134- Aprile 2012

il quotidianodei mercati finanziari

il quotidianodei mercati finanziari

il quotidianoQUOTIDIANO

ECONOMICO, GIURIDICOE POLITICO

BOLLICINE, LE ETICHETTE TOP

SPECIALE VINITALY 2012

>>>>

Matteo Nunziati, 40 anni, fotografato

per Gentleman daCristian Castelnuovo.

DESIGNL’AMBASCIATORE

TALENTI ITALIANI

ICONE

TASTE

ELEGANZA

MOTORI

Progetta grattacieli, ville, resort in tutto il mondo. In cui inserisce pezzi d’arredo, suoi e di altri autori, prodotti da Molteni, Poltrona Frau, Matteo Grassi e dalle più importanti aziende del settore. Così Matteo Nunziati porta ovunque la qualità del made in Italy

PAROLA D’ORDINE, ROSSO. DA GINEVRA, BERLINE, SPORTIVE E CONCEPT. 10 NOVITÀ DA CONOSCERE

DA GIO PONTI A BRUNO MUNARI E ACHILLE CASTIGLIONI, I GRANDI MAESTRI E I NUOVI INTERPRETI

DEL

ABITI, IN LINO VERITASTENDENZE, TORNA IL PREPPYSCARPE, PASSI COLORATIPROFUMI, CLASSICI O ROCK?

PAG. 108

I CONSORZI, DAL VENETO ALLA TOSCANA PAG. 114

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Il designer olandeseMarcel Wanders, 48 anni, a cavallo della sua scultura The Lucky One. Foto di Hubert Fanthome.

SEGNOEMOZIONALE

IL MIOOlandese, fondatore del marchio Mooi, collabora con B&B, Poliform, Cappellini, Moroso, Christofle e i più importanti marchi dell’arre-do. Il suo stile: anti-minimalista

Marcel Wanders

speciale

passionev e l aDalle regate storiche all’america’s cup, inizia una granDe stagione

manila, tra las Vegas e l’aVana

AutOrI EMErGENtI dA SEGuIrE

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La casa

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EDITORIALE

al maschile

«L’uomo non si interessa granché alla casa per-ché ha accesso all’universo intero e perché può affer-mare se stesso nei suoi progetti», scriveva simone de

Beauvoir alla fine degli anni 40 a Parigi. lo scenario oggi è com-pletamente cambiato: la donna cerca (e afferma) se stessa nei suoi progetti, l’uomo è il nuovo attento, esigente, colto protagonista della casa. sia che progetti il suo rifugio privato, la casa su misura, sia che condivida con la famiglia gli spazi, sempre di più sceglie i materiali, che sono la radice di una bella casa e che, unendo tecnologia e design, stuzzicano i suoi interessi; sceglie i pezzi del grande design, che fanno parte della memoria collettiva e che ama; ha sempre l’ultima parola sulle tecnologie, dall’impianto ho-me theatre alla cucina, nuovo polo d’attrazione e di divertimento, ormai emancipato dal cliché della casalinga anni 50 (pag. 162). la casa dunque è protagonista a milano con il salone internazio-nale del mobile (17-22 aprile) e su Gentleman con due coper-tine dedicate ai designer contemporanei: matteo nunziati (pag. 44) che, con Ferruccio laviani, Paolo ullian e lorenzo Damiani, forma il gruppo dei talenti italiani del settore, e marcel Wanders (pag. 52), il maestro olandese, anticonformista e antiminimalista. un esempio concreto di casa al maschile? l’appartamento milane-se di luca Bombassei, architetto e fondatore di skitsch (pag. 152), che racconta a Gentleman come ha mescolato arte e design, arredi anni 30 con pezzi contemporanei, inserendo alcuni capisaldi del

design di sempre. continua il focus sull’abitare, con le anteprime del salone del mobile proposte dai grandi nomi del made in italy (pag. 159), da Poliform a Poltrona Frau, da cassina a Venini, e con un servizio d’evasione sul mercato immobiliare in Bretagna: manoir sul mare, case in pietra sui fiordi e antichi presbiteri per un viaggio nel tempo. a londra, nei primi tre mesi del 2012, gli italiani sono i primi per gli acquisti di immobili di prestigio (pag. 159): che cosa offre il mercato della capitale britannica? una sele-zione è su classlife.it, il portale di lifestyle di class editori. grandi viaggi, una guida al guardaroba maschile di primavera, con le tendenze scarpe, lino, occhiali, lo speciale taste (pag. 107), dedicato al Vinitaly di Verona (dal 25 al 28 marzo), e molti altri temi arricchiscono questo numero. Buona lettura. (Giulia Pessani)

* * *a proposito di classifiche, Gentleman ha un nuovo sito in-ternet, ClassLife-GentlemanLife, che nasce dall’esperienza e dalla collaborazione delle redazioni dei mensili Class e Gen-tleman. un sito di lifestyle, con tutto il meglio in classifica, dalla moda agli accessori, dai vini ai musei, dai teatri dell’o-pera agli chef. tutti i temi presenti nei magazine della car-ta stampata vengono riproposti nelle classifiche del sito. Vi aspettiamo, dunque, anche su www.classlife.it

Dallo spazio architettonico all’arredo di design, dalla tecnologia alla cucina, non c’è più luogo, modo o stile di abitare che non interessi (e appassioni) gli uomini. Insomma, ecco…

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Tra swing e relaxC L A S S I F I C H E

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QUALI SONO I PIACERI DELLA VITA? Un buon libro, un bicchiere di vino, un viag-gio. Ma anche scoprire indirizzi segreti do-ve poter gustare piatti unici o acquistare

oggetti introvabili. Tutto ciò, e molto altro an-cora, è racchiuso in ClassLife/GentlemanLife, il sito di Class Editori dedicato al piacere di vivere. On-line, il meglio del lifestyle in classifica, diviso per tematiche: dai viaggi ai sapori, dall’high tech al design, dal wellness ai motori, dalla moda al cinema, dalla cultura all’arte. Per ogni scelta, ef-fettuata da esperti o ottenuta incrociando i giu-dizi delle più importanti guide mondiali, una scheda approfonditiva: il lettore così può tro-vare in un click tutte le informazioni che cerca, e anche qualche curiosità, cercando nel canale video della tv di ClassLife o sfogliando i maga-zine presenti sul sito: Class, Gentleman, Ladies e Case&Country. Un’esperienza a 360 gradi.

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1. Verdura Golf & Spa Resort, Sciacca (Ag)2. Palazzo Arzaga Spa & Golf Resort, Calvagese della Riviera (Bs)3. Albereta Relais & Châteaux, Erbusco (Bs)4. Grotta Giusti Natural Spa Resort, Monsummano Terme (Pt)5. Argentario Golf Resort & Spa, Porte Ercole (Gr)6. Riviera Golf Resort, San Giovanni in Marignano (Rn)7. Donnafugata Golf Resort & Spa, Ragusa8. Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, Saturnia (Gr)9. Masseria S. Domenico Spa Thalasso&Golf, Savelletri di Fasano (Br)10. Masseria Torre Maizza, Savelletri di Fasano (Br)

Al mare, in montagna, immersi in un bosco o circondati dal verde della campagna: i migliori indirizzi di Golf Resort per chi, terminate le 18 buche, desidera rilassarsi in una Spa o degustare una cena stellata. Sul sito, tutte le schede e i consigli sulle cose da sapere e da non perdere.

Per non trovare brutte soprese...

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Trovare l’uovo di Pasqua può essere un’impresa, ma grazie alla selezione di ClassLife/GentlemanLife si possono met-tere a confronto le dieci migliori pasticcerie artigia-nali italiane: on-line, le specialità, gli indirizzi e tutto quello che può servire per scegliere il meglio.

Un weekend da podio a Londra

1. Charlotte Street Hotel2. Savoy Hotel3. Durrants Hotel4. W Hotel5. One Aldwych6. 45 Park Lane7. Mandarin Oriental Hyde Park8. St. Martin’s Lane9. Dukes Hotel10. Browns Hotel

Si avvicinano le Olimpiadi di londra e la caccia ai biglietti va di pari passo con la ricerca di un albergo: la City, infat-ti, offre svariate soluzioni. Per andare sul sicuro, la top ten dei migliori hotel, con descrizioni e info principa-li, scelti (e provati) dagli esperti della redazione viaggi.

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S E R V I Z I

43 Alla salute dell’appSmettere di fumare, controllare i livelli di zuccheri nel sangue, tenere sotto controllo il cuore. Il medico arriva sul telefonino con le app e, addirittura, si può indossare

44 Soggetto oggetto Quattro grandi designer e un gioco. Farsi ritrarre come i loro miti. Sono Ferruccio Laviani, Paolo Ulian, Lorenzo Damiani e Matteo Nunziati 58 Belles d’époque Il 19 aprile s’inaugura l’Antigua Classic Regatta, prima tappa del Panerai Classic Yachts Challenge 2012. Le protagoniste sono le vele antiche più affascinanti del mondo a partire da Eilean, ketch del 1936

87 Note classiche...o rock? Sentori agrumati o essenze esotiche come zafferano, ginger e ambra. Ovvero gli evergreen della profumeria maschile o le proposte più nuove

90 In lino veritas Il più fresco dei filati, simbolo di primavera, impreziosisce gli abiti destrutturati o i doppiopetto. E si abbina a polo, camicie con stampe floreali e rigate, e coppole rétro

100 Alzare lo sguardo Gli occhiali da sole completano il look, ma sono anche un accessorio che svela la personalità di chi li indossa. Ecco una guida completa per sceglierli

103 40 anni da icona Nel 1972, il design innovativo del Royal Oak di Audemars Piguet ha cambiato la storia dell’orologeria. Per l’occasione, la Triennale di Milano ospita una mostra celebrativa

108 Pregustare il futuro La 46ª edizione di Vinitaly, a Verona, dal 25 al 28 marzo, punta quest’anno sugli operatori del settore, il cui afflusso è in continua crescita

Resistere nel tempo. Il designer Marcel Wanders svela a Gentleman i suoi sogni. Come progettare una moschea

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62 Sulla cresta dell’onda A dare inizio ai giochi è l’America’s Cup, ma il calendario delle sfide per mare nel Mediterraneo è fitto e vario. Da aprile a ottobre, da Portofino a Saint-Tropez 64 It’s preppy style! La storia, ma anche una guida completa allo stile dell’Ivy League. Un modo di vestire classico rivisitato che non bada al diktat della moda ma alla personalità

75 Passi elevati Tornano le suole amate dalle star del punk. Ma questa volta si abbinano a scarpe dalle fogge classiche. Derby o francesine. Con motivi a coda di rondine o a doppia fibbia. È la nuova giovinezza delle scarpe maschili

78 Ginevra: dieci con lode Parola d’ordine: rosso. Questo il colore must delle auto di quest’anno, secondo il salone svizzero. Tra crossover e concept, ecco i modelli più belli e innovativi

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S E R V I Z I

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108 VIGNE DEL SOLEIntervista a Dario Cartabellotta, di rettore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio

112 VINITALYNovità e prospettive del vino nella più importante manifestazione del settore

118 COPPA ITALIADalla Franciacorta alla Sicilia, dal Trentino alla Puglia, i 13 campioni azzurri del perlageG

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141 Hi tech! Il Mobile World Congress di Barcellona ha svelato i dispositivi più innovativi e multimediali. Intanto, da San Francisco Apple presentava il nuovo iPad

144 Manila Cocktail La sua identità culturale è un mix fra tradizione e influenze spagnole e americane. Tra mall ed edifici coloniali, ecco lo spirito della capitale filippina

152 Progetto continuo Una dimora d’inizio del 1900 arredata con importanti pezzi di design e d’arte. Così, Luca Bombassei, nel suo appartamento milanese, ha creato un mix di stili perfetto

159 Il design in 15 pezzi Materiali preziosi, tecniche di lavorazione rinascimentali ed elementi da edilizia. Così i progetti del Salone del mobile di Milano raccontano la casa del futuro

107Speciale Taste dedicato al vinoLe novità del Vinitaly, una rassegna delle bollicine italiane e un’intervista esclusiva con Dario Cartabellotta, direttore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio di Sicilia

114 Tra le vigne del sole In 20 anni la Sicilia è passata da una produzione in quantità a una realtà imprenditoriale basata sulla qualità. Come racconta Dario Cartabellotta, direttore dell’Istituto del Vino e dell’Olio

118 Coppa Italia Non più solo Franciacorta e Trentino. Le bollicine uniscono la Penisola sotto il segno dei vitigni autoctoni. Gentleman ha selezionato le migliori 13 bottiglie e ha studiato gli abbinamenti perfetti

125 Incanto al Castello Le tante vite di Marcello Cambi. Prima a Firenze, poi in Inghilterra, ora a Genova. Dove ha fondato una casa d’aste, creato un caffè e ridato vita a una confetteria dell’800. Mentre punta sulle aste on-line

134 Paradiso integrale Viaggio alla volta di Lake Tahoe, sul Rubicon Trail, seguendo le orme di indiani e pionieri diretti a Ovest. Partenza da Georgetown e poi su per la Sierra Nevada. Come? A bordo di una solida Jeep

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dolce vita a londra

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Case, Dimore, Ville, UffiCi & Design Di prestigio

C’è stato un tempo in cui Londra sembrava un Far West per i russi che, capitanati dal magnate Roman Abra-movich, investivano le loro ricchezze

impressionanti nel semi-imperturbabile mer-cato immobiliare di lusso della città. il 2012, invece, ha decretato un twist nel trend, come direbbero gli inglesi, con una grande sorpre-sa: nel primo bimestre, gli stranieri che più hanno comprato immobili di alto livello (prezzo medio 3,7 milioni di sterline, pari a 4,4 milio-ni di euro) a Londra sono stati gli italiani. Lo dice lo studio condotto dall’agenzia immobiliare Knight

Frank, che registra un 7,3% di immobili di prestigio comprati da italiani, seguiti da russi (7,2%), francesi (5,2%), indiani (4,4%) e greci (3%). Lo scorso anno, la classifica era invece russia, india, usa, Francia e italia. a deter-minare tale cambiamento ha influito la crisi dell’eurozona, che ha portato greci e italiani a investire in un mattone sicuro come quel-

lo londinese. ancor più sicuro oggi, rilevano gli studi di settore, perché si stima che i prezzi degli immobili nel centro della capitale britannica sono cresciuti dell’11,6% negli ultimi 12 mesi e dell’8,9% rispetto al pic-co che si registrava nel marzo 2008,

prima del crollo della Lehman Brothers. prezzi che riflettono la vivacità di un mercato il cui volume di acquisti è salito dell’85% nell’ultimo anno. «merito della sterlina debole, della vola-tilità dei capitali, l’aumento della ricchezza glo-bale», afferma Liam Bailey, a capo del settore ricerche di Knight Frank. Le zone predilette sono le stesse di sempre, dalla fascinosa e can-dida Belgravia a chelsea (peraltro da sempre luogo amatissimo dagli italiani che vivono a Londra), dalla centralissima Knightsbridge al-la verde Kensington, dalla prestigiosa mayfair alla mondana e colorata notting Hill.

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arte e design a casa di luca bombassei - le anteprime del salone del mobile - investire in bretagna - la cucina è hi-tech

In alto, un tipico palaz-zo bianco con il colon-nato a Belgravia, una delle zone centrali e di grande prestigio di Lon-dra scelte dai comprato-ri stranieri.

agli italiani piace la capitale britannica. e si vede

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S E R V I Z I

R u b R I c h E

19 scoprire: pescare nel limpido I migliori luoghi e i segreti della pesca a mosca secondo Massimo Giuliani, artigiano fiorentino specializzato

20 pedalare: nel segno del legno Le biciclette sono eco non solo nella sostanza, ma anche nella forma

22 aggiudicare: giochi da rimirare Rarissimi poster all’asta a Londra e arte mediorientale a Dubai. A Parigi, la protagonista è la collezione Hebey

24 indossare: full fashion jacket In gabardine, tessuto idrorepellente o ispirata ai dipinti della Rivoluzione. Torna la field-jacket, un must metropolitano

26 ascoltare: note ben definite I Blu-ray con le incisioni dei Wiener Philharmoniker delle Sinfonie di Beethoven. E l’omaggio di McCartney alla musica che amava da bambino

28 scegliere: i sogni in tasca Cartier presenta un capolavoro di grande complicazione, che rivisita l’orologio da taschino. Swarovski presenta il primo modello maschile e Hamilton vola alto

30 leggere: i sogni in tasca Tre vicende narrate in prima persona raccontano l’Italia. Poi, la biografia di Nikola Tesla e l’evoluzione del Texas Hold’em

32 guidare: mettere la quinta Stile, prestazioni e comfort per la quinta generazione della Bmw M5. E Mazda rivoluziona la sport utility 34 colpire: swing in Patagonia Argentina, Terra del Fuoco. Qui c’è uno dei campi da golf più belli del Sud America. Si trova al Llao Llao Golf Resort & Spa

36 abbinare: working class Se la classica 24ore va solo con l’abito formale, lo zaino è un passe-partout. Poi, il servizio di personalizzazione di Gucci

38 visitare: c’era una volta in Italia La vita e i piaceri degli americani che, tra ’800 e ’900, sceglievano la Toscana. Li racconta una mostra a Firenze

179 agenda di aprile Gli scatti di Lucas a Genova e il Photofestival di Milano con Maggie Taylor.Klimt a Venezia e giovani autori a Udine. Molti gli appuntamenti del mese 184 distinguersi: proverbia volant Uno studioso tedesco ha scritto ben 100 libri su origine e significato dei motti tradizionali. Così amati, così snobbati...

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151 Gentleman Real Estate.

L’arte e il design della casa di Milano

di Luca Bombassei e le anteprime del

Salone del mobile. Le più belle cucine hi-

tech e una selezione di dieci dimore affacciate

su mare e fiumi della Bretagna, Francia.

162 Provar gusto per la tecno Eco e ipertecnologici. Intelligenti, innovativi e di design. Sono gli elettrodomestici che verranno presentati a FTK, vetrina di Eurocucina dedicata a questo settore

169 Tra fiume e mare Case di pietra sui canali, antichi presbiteri e manoir sul mare. Proprietà così ricche di fascino si trovano solo in Bretagna. G.R.E. ne ha selezionate dieci vicine all’acqua

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“Sono Elliott Erwitt, e lo sono da un certo numero di anni.”

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Le cose da saperePer praticare la pesca a mosca in acque pubbliche è necessario avere la licenza di pesca. In molti casi, le acque pubbliche sono date in gestione a enti o associazioni che si fanno carico anche del ripopolamento. In questi casi, è necessario farsi fare un permesso specifico (non sempre a pagamento) che dà dei vincoli al pescatore limitando, per esempio, il numero dei pesci pescabili, o imponendo il no kill (ossia l’obbligo di rilasciare i pesci in acqua dopo averli pescati) o, ancora, vieta l’uso di esche siliconiche. In altri paesi, come in Slovenia, invece, spesso i tratti di fiume sono gestiti da associazioni di pescatori, presso cui è necessario ottenere permessi giornalieri o settimanali per pescare.

Dove praticare la pesca a mosca in Italia.

VALTELLINA (Lombardia): lungo le rive dell’Adda.VALSESIA (Piemonte):

nelle acque del Sesia. Qui, la pesca a mosca è consentita solo con la coda di topo, ossia senza mulinello.

FIumE NErA (umbria). FIumE VELINo (Lazio):

è un affluente del fiume Nera.In FrANcIA: fiumi Doubs

e Le Loue.In SLoVENIA: fiume Soča,

fiume Sava, fiume unec.www.pescarenelmondo.it

Pescare nel limpidoSi pratica soprattutto nei fiumi e obbliga il pescatore a entrare in armonia

con la natura. È la pesca a mosca. Massimo Giuliani racconta i segreti delle preziose canne da pesca in bambù che produce artigianalmente

di ilaria de bartolomeis

scoprire

«Il dry fly, la pesca a mosca secca, è la più emozionante, ma anche la più difficile», racconta massi-

mo Giuliani, fiorentino che, dopo aver lavorato per una vita nel mondo delle banche, oggi è un esperto rodmaker (costruttore di canne da pesca in bam-bù). «Tre sono i tipi di pesca a mosca: a ninfa, che prevede il lancio dell’amo sul fondo del fiume per pescare i pesci al-la ricerca di ninfe (le larve degli insetti) nascoste tra i sassi; sommersa, che inter-cetta i pesci a caccia di larve che stanno risalendo la superficie del fiume, con lo scopo di raggiungere l’aria per trasfor-marsi in insetti. E poi, appunto, c’è il dry fly, in cui il pescatore cattura i pesci nel momento in cui rompono la pellicola

a destra, alcune canne da pesca a mosca (sotto, un

momento) in bambù. Le due centrali sono

state realizzate da Massimo Giuliani,

la prima a sinistra dall’americano

Glenn Brackett.

dell’acqua (in gergo, la bollata) per rag-giungere le ninfe che a loro volta hanno appena raggiunto l’aria per schiudersi. È in questo momento che il pescatore, con la sua mosca artificiale, imita lo sfarfal-lamento dell’insetto e fa abboccare il pesce. Questa fase avviene in tempi bre-vissimi e il divertimento, per il pescatore, è proprio di inserirsi con la propria mosca in questo naturale processo della vita dei fiumi e riuscire a catturare i pesci». È un tipo di pesca appassionante perché obbliga l’uomo a entrare in armonia con il ciclo della natura per non scon-volgerne l’equilibrio. «Il mese di maggio è il migliore per dedicarsi a questo sport, anche se già ad aprile si possono avere buone soddisfazioni. In primavera, infat-ti, i fiumi sono nel pieno della loro vita-lità e la maggior parte delle trote e dei temoli si spinge sulla superficie dell’ac-qua per alimentarsi. Se in Italia, questi sono i due pesci nobili, in Slovenia, inve-ce, si pescano gli Hucho Hucho, ossia i salmoni del Danubio». Per quanto riguarda gli strumenti, le can-ne da pesca a mosca più affascinanti so-no quelle in bambù, realizzate a mano da laboratori artigiani come quello di Massimo Giuliani, in cui, per realizzare ogni canna, sono necessarie dalle 60 al-

le 100 ore di lavoro e sono utilizzati ma-teriali di alta qualità come il bambù, ap-punto, che è molto apprezzato per le sue caratteristiche di resistenza ed elasticità, l’agata per gli stripping guide e i fili di seta per le legature. «Le canne per la pe-sca a mosca si rifanno a quelle inglesi, con il mulinello, ma in Valsesia si trovano ancora modelli senza mulinello, inven-tati proprio in quei luoghi. Per quanto riguarda le mosche, ne esistono moltis-sime in commercio, ma si può anche im-parare a costruirle. E i materiali utilizzati solitamente sono, oltre all’amo, fram-menti di penne e piume di volatili come galli, aironi e germani».www.giulianirods.it

si chiamano waders gli sti-vali a salopette in neopre-ne che si indossano per la pesca a mosca, quando i fiu-mi sono carichi di acqua. Per le situazioni meno estreme, invece, si possono scegliere modelli alla coscia (a destra), di gomma, con suola antisci-volo (175 euro, aigle.com).

IN GAMBA

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2020

pedalare Nel segno del legnoLa tendenza a usare materiali naturali nel design invade il mondo del ciclismo. Perché bambù, rovere e fibra di canapa aumentano prestazioni, stabilità e ammortizzazione. Con un tocco di eleganza green di valeNtiNa valota

stile libroCi sono oggetti per i quali si sviluppa un amore viscerale. Perché, nonostante siano inanimati, fanno parte dell’essenza di una persona e partecipano ogni giorno alla sua vita. Per il vero ciclista, lo è la bicicletta, degna di protezione, cura, affetto. Per lui, abbandonarla di notte legata al palo per strada o sotto la pioggia in cortile è insopportabile. Così, c’è chi la ripara in garage e chi se la porta addirittura a casa. Ecco perché Byografia ha creato BookBike, una libreria di legno, dotata di gancio e canalina d’appoggio d‘alluminio, dove appendere la propria preziosa amica a due ruote. In bianco o grigio, misura 205x88x40 cm. Costa 2.865 euro.www.byografia.com

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Ha manubrio di legno, sella Brooks e pedali da corsa in stile rétro la bici realizzata da Fonderie Bici per Bran-dina. Costa 1.250 euro. www.brandinatheoriginal.it

4. pedalò

Prima l’attenzione viene catturata dalla bellezza: l’eleganza del bianco, la perfezione del triangolo del telaio e la grazia del cuoio. Poi si nota la firma, il nastrino verde-rosso-verde che non può che essere Gucci. E si capisce tutto. Nasce dall’incontro tra la maison fiorentina e Bianchi, storica azienda produttrice di biciclette, la linea da ciclismo in stile Gucci, composta da due bici, la sin-gle-speed da città (a destra, 3.800 euro) e la urban/off-road nera in fibra di carbonio (8.500 euro), caschetto (sopra, 600 euro), guanti e borraccia. Per una «nuova estetica cosmopoli-ta», come l’ha definita Frida Giannini. www.gucci.com

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TO BREAK THE RULES,

YOU MUST FIRST MASTER

THEM.

PER ROMPERE LE REGOLE BISOGNA DOMINARLE.

L’OROLOGIO CHE HA INFRANTO TUTTE LE REGOLE,

RICREATO PER IL 2012. NEL 1972, IL ROYAL OAK ORIGINALE

HA SCONVOLTO IL MONDO DELL’OROLOGERIA COME PRIMO

OROLOGIO SPORTIVO D’ALTA GAMMA A TRATTARE L’ACCIAIO

COME UN METALLO PREZIOSO. OGGI LA NUOVA COLLEZIONE

ROYAL OAK RIMANE FEDELE AGLI STESSI PRINCIPI FISSATI A

LE BRASSUS TANTI ANNI FA: «CORPO D’ACCIAIO, CUORE

D’ORO».

NELLA SUA ESTETICA INCONFONDIBILE E MODERNA

PULSANO OLTRE 130 ANNI D’ARTE OROLOGIERA, MAESTRIA

E CURA DEL DETTAGLIO; L’ARCHITETTURA SEMPRE

RISOLUTA DEL ROYAL OAK DECLINATA ORA IN 41 MM DI

DIAMETRO. IL ROYAL OAK AUDEMARS PIGUET CELEBRA

40 ANNI.

ROYAL OAKIN ACCIAIO INOSSIDABILE.

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I top lot e le top auction sono su Classlife.it, il portale di lifestyle di Class Editori22

aggiudicare Giochi da rimirareIn attesa delle Olimpiadi di Londra 2012, va all’incanto da Christie’s un poster del 1908 in tema. La stessa casa organizza a Dubai la vendita di arte mediorientale. Mentre da Artcurial è in asta un bel disegno di Victor Hugo di stefano cosenz

iran e siria, sfida ad arteDal 17 al 18 aprile, all’Emirates Towers Hotel di Dubai, Christie’s organizza l’attesa vendita primaverile di arte moderna e contempo-ranea araba, iraniana e turca. Top lot è una monumentale opera calligrafica dell’artista iraniano Nasrollah Afjehe, Wave del 2010 (foto 6), raffigurante il movimento e l’energia dell’onda che si scontra con le parole scritte in modo ermetico, stimata 80/120mila dollari (59/89mila euro). Siriano è invece Saad Yagan: il suo The Newspaper Seller (foto 3), raffigurante un astratto venditore di giornali che si scontra con le diverse idee socio-politiche del paese, ha una valutazione di 6/8mila dollari (4.400/6mila euro). A Torino, fino al 28 aprile, è aperta presso la Galleria L’Arte Antica di Silverio Salomon un’interessante mostra-mercato di stampe originali di Joan Miró, che produsse più di 2mila lastre in tutta la sua carriera: Femme au Miroir, litografia a colori appartenente alla prima edizione del 1956, impressa da Mourlot Frères, è quotata 3.600 euro (foto 4), mentre Le Bélier fleuri, una litografia a colori del 1971, impressa da Arte Adriaen Maeght, è valutata 800 euro.

Primavera d’aste tra Europa e Medio Oriente. A Zurigo, Koller organizza una serie di vendite

dal 26 marzo al 2 aprile con argenti, porcellane, libri, tappeti. La vendita del 30 marzo comprende anche prestigiosi dipinti antichi: un piccolo olio su rame di Roelant Savery del 1612, Natura morta in un vaso di vetro con una lucertola e una farfalla nella nicchia, è stimato 2,8/3,8 milioni di franchi svizzeri (2,3/3,1 milioni di euro). Arte tribale da Lempertz, a Bruxelles il 31 marzo: una figura Uli alta 123 cm di New Ireland (Papua Nuova Guinea), che risale al XIX secolo e proviene dalla collezione del pittore Otto Dix, vale 700/900mila euro. A Parigi, da Drouot, Camard & Associés disperde la collezione di arte moderna di Pierre e Geneviève Hebey, tra cui un olio su tela di Marc Chagall, L’Écuyère. Disegni e dipinti antichi sono in scena ad Artcurial, il 28 marzo, tra cui la collezione di Jacques Thuillier, storico dell’arte. Souvenir de Belgique, disegno a inchiostro, acquerello e gouache di Victor Hugo è valutato 100/150mila euro (foto 1). Il 4 aprile è la volta di Tajan, con reperti archeologici tra cui una statua egiziana in bronzo, raffigurante la gatta Bastet, stimata 8/10mila euro. A Londra, da Bonhams, il 29 marzo vanno all’asta design e arte contemporanea: la Poltrona di Proust (foto 7), creazione post-modernista di Alessandro Mendini, vale 25/35mila sterline (29/42mila euro). Il 18 aprile la stessa casa propone uno dei più antichi capolavori in porcellana bianca inglese, provenienti dalla fabbrica di Chelsea, raffigurante una Testa di fanciulla (foto 2), con realizzo atteso di oltre 200mila sterline (235mila euro). Da Christie’s, il 17 aprile, vanno all’incanto manifesti d’epoca e olimpici: un raro poster del 1908 delle Olimpiadi di Londra, disegnato da Alfred Edwin Johnson, Olympic Games, fourth international Olympiad (foto 5), ha una valutazione di 12/18mila sterline (14/21mila euro).

www.artcurial.comwww.bonhams.comwww.christies.com www.kollerauctions.comwww.tajan.comwww.drouot.com www.lempertz.comwww.salomonprints.com

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Full fashion jacketIn gabardine di cotone, in tessuto idrorepellente, ispirata ai dipinti della rivoluzione culturale cinese. Torna la field-jacket, rubata al mondo militare e ormai diventata un vero must metropolitano di simonetta de pasca - still liFe di roberto sorrentino

indossare

orologio tra i diviAnteprima indimenticabile per il nuovo orologio Senator Observer, della manifattura sassone Glashütte Original (nella foto, 9.500 euro), brand di alta orologeria del gruppo Swatch. Co-partner, per il secondo anno, del Festival del cinema a Berlino (quest’anno Glashütte ha finanziato la sezione per registi tedeschi emergenti), il marchio ha allestito la presentazione al Glashütte Original Lounge, al 24° piano del berlinese Kollhoff Building. Tutto bene, se l’edificio non fosse stato anche la meta preferita di divi del calibro dell’ex Matrix, Keanu Reeves, e del premio Oscar Meryl Streep, che la stessa sera sarebbe stata insignita anche dell’Orso d’oro alla carriera. Onestamente, difficile concentrarsi solamente sulle lancette... glashuette-original.com

1-VINTAGE 55 Field-jacket in gabardine di cotone, stone washed, con collo alla coreana e coulisse in vita (300 euro, vintage55.com). 2-ALLEGRI Giacca in twill di cotone e lino, con collo a camicia, ba-vero antivento, tasche a soffietto e coulisse in vita (520 euro, al-

legri.com). 3-PIERO GUIDI In nylon con collo alla coreana, cappuc-cio a scomparsa, zip e bottoni con dettaglio in cuoio (360 euro, pieroguidi.com). 4-FAY In cotone, con chiusura a zip e bottoni, ta-sche a soffietto con pattina e coulisse in vita (575 euro, fay.com).

5-PIRELLI Field-jacket in tessuto idrorepellente, collo alla co-reana, cappuccio a scomparsa e bottoni in gomma (360 euro, pzeroweb.com). 6-HERNO Field in tessuto mano pesca, con col-lo camicia, 4 tasche con soffietto e polsino con doppio bottone

(610 euro, herno.it). 7-MUSEUM In nylon idrorepellente e con collo a listino (360 euro, museumtheoriginal.com). 8-AQUARAMA Con collo alla coreana, mostrine sulle spalle e tasche chiuse da bottoni automatici (488 euro, aquarama.com).

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DocksidesDa barca in pelle verde oliva con tessuto Filson (145 euro).

Scarpe da sbarco

Una collaborazione iniziata un anno fa che ha colpito nel se-gno. si tratta di quella tra seba-go, brand calzaturiero che dal 1946 ha sempre tratto ispirazio-ne dalla cultura della nautica del new england, e di Filson, il marchio nato nel 1897 che rea-lizzava i famosi capi per mina-tori ed esploratori che passava-no molto tempo nelle terre aspre tra alaska e lo stato di Wa-shington. da questo incontro fra terra e mare è nata una capsule collection di accessori avventu-rosi ma dallo spirito cittadino, firmata sebago by Filson. oltre al primo modello osmore, lo scarponcino alto e stringato in pelle e tessuto, ad ampliare la gamma si affiancano le versioni docksides media e alta, con suo-le in gomma Vibram e tomaia in tessuto Filson e pelle. www.sebago.com

KnightIn pelle testa di moro o verde oliva e tessuto Filson (175 euro).

OsmoreStringato alto, in pelle e tessuto (288 euro).

Da tempo

LIBEROe daCITTà

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ascoltare Altissima definizioneUn’edizione tutta da gustare: i Blu-ray con le incisioni dei Wiener Philhamoniker delle Sinfonie e dei Concerti per pianoforte di Beethoven. E poi, il grande Paul omaggia la musica che ascoltava da bambinodi AndreA milAnesi

mccartney guarda indietroO adesso o mai più. Alla vigilia del suo settantesimo compleanno, Paul McCartney ha deciso giunto il momento di guardarsi indietro e rendere omaggio ai grandi standard della tradizione americana, che ascoltava con suo padre quando era ancora bambino. È nato così l’album Kisses on the Bottom (MPL Comunications/Universal), prodotto dal gigante Tommy LiPuma e marchiato a fuoco dalla raffinata impronta jazz impressa dagli arrangiamenti e dalla guida musicale della pianista Diana Krall (con i cammei di Stevie Wonder

all’armonica a bocca e di Eric Clapton alla chitarra in due delle tre canzoni originali del disco). L’effetto nostalgia è scongiurato dalla strepitosa performance vocale dell’ex Beatles, che riesce a personalizzare con il suo originale sigillo britannico anche i pezzi più classici dei Songbook d’Oltreoceano.

L’alta definizione è una verità as-soluta che riguarda le più alte sfere della tecnologia. Una que-

stione che si declina in sofisticati pro-cessi che mirano al raggiungimento della perfezione e della massima fe-deltà nella riproduzione audio e vi-deo. Rispetto al tradizionale Dvd, un supporto Blu-ray garantisce una riso-luzione mediamente fino a sei volte superiore in termini di qualità dell’im-magine (1.080x1.920 pixel, cioè con 1.080 linee di 1.920 pixel ciascuna) e del suono (fino a 7.1 canali Surround). Ed è proprio su questo terreno hi-tech che si gioca una delle ultime sfide lanciate dai leggendari Wiener Philharmoniker, che nei 170 anni della loro gloriosa carriera si sono attesta-ti in cima all’Olimpo delle più illustri compagini orchestrali del pianeta per il livello d’eccellenza delle loro ese-cuzioni. Giocando in casa, tra gli stuc-chi dorati della sala del Musikverein, i professori viennesi hanno infatti rea-lizzato le incisioni integrali (in Full Hd) delle Sinfonie e dei Concerti per piano-forte di Ludwig van Beethoven (CMa-jor/Ducale, disponibili anche in Dvd-

C’erano una volta il latin Jazz e due mitici artisti che hanno portato questa musica nei teatri e nelle sale da ballo di tutto il mondo: il percussionista Chano Pozo e il trombettista dizzy Gillespie. la loro lezione è rimasta sempre viva e ha ispirato due prodi alfieri come Poncho sanchez e Terence Blanchard, che nel nuovo disco Chano y Dizzy! (Concord Picante/egea) hanno omaggiato i due grandi artisti e si sono scatenati tra ritmi indiavo-lati, sound caliente e una miscela esplosiva di be-bop, mambo, rumba e salsa.

ritmi scatenati

Video), sotto la guida impeccabile di due illustri maestri come Christian Thielemann e Rudolf Buchbinder (se-duto a uno Steinway Gran Coda nella duplice veste di direttore e solista). Monumenti inamovibili, sacri totem scolpiti in nome della più elevata espressione dell’arte e dello spirito, queste partiture hanno rappresentato i parametri di riferimento per intere generazioni di interpreti, studiosi e appassionati ascoltatori. E a chi rischia di rimanere insensibile di fronte a un’ennesima registrazione di questi grandi capolavori non resta

che ricordare le parole che lo scrittore francese André Gide (già premio No-bel per la letteratura nel 1947) ha af-fidato al suo Trattato di Narciso: «Tutte le cose sono già state dette; poiché, però, nessuno ascolta, occorre sem-pre ricominciare…». E le opere di Beethoven sono ancora lì ad attendere l’ascoltatore, sempre pronte ad aprire ulteriori domande e a regalare risposte inattese, rivelando il loro profondo messaggio estetico e metafisico a ogni nuova esecuzione: grazie alla più alta definizione della loro impronta creativa.

Sopra, in Blu-ray i cinque Concerti per pianoforte di Beethoven con i Wiener Philharmoniker guidati da Rudolf Buchbinder. Accanto, il cofanetto con le Sinfonie di Beethoven dirette da Christian Thielemann.

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scegliere I sogni in tascaCartier presenta un capolavoro di grande complicazione, in soli 15 esemplari, che rivisita e aggiorna l’orologio da taschino. E poi, nasce il primo maschile di Swarovski. Per Hamilton, una collaborazione molto aereadI paco guarnaccIa

il cigno con la cravattaCon questo modello Swarovski segna una tappa fondamentale nella sua storia, creando il primo segnatempo pensato esclusivamente per il polso maschile. Il nome scelto è Piazza Grande, che si ispira al precedente Piazza, un bestseller presentato nel 2009 (anno in cui fu lanciata la prima collezione di orologi firmati dalla maison) che ha una cassa in Pvd oro rosa del diametro di 42 mm con due elementi decorativi sul lato destro in ceramica nera, lo stesso

materiale che ritorna anche sulla corona. Il quadrante è di colore nero e presenta in luogo degli indici dei cristalli Jet Hermatite applicati, ad eccezione delle ore 12 dove si trova il logo del brand a forma di cigno. Il movimento è al quarzo Swiss made. Costa 666 euro. www.swarovski.com

Dopo l’invenzione, circa 150 anni fa, dell’orologio da polso, il mo-dello da tasca (amichevolmente

chiamato cipolla) ha avuto vita dura, simbolo di un modo di leggere l’ora lento ed elegante, poco adatto al fre-netico progresso. Eppure, questo tipo di orologio può regalare ancora grandi emozioni. Compresa una certa dose di curiosità perché, quando un appassio-nato di orologeria vede una catenella che ciondola da un gilet o da una cin-tura, non può fare a meno di chiedersi che cosa si nasconda in quelle tasche. Per questo, il desiderio di creare nel 2012 un orologio da taschino signifi-ca certamente la volontà di attuare un progetto straordinario. E Cartier lo ha dimostrato con il mo-dello Grande Complicazione Schele-trato calibro 9436 MC, prodotto in soli 15 esemplari. La cassa ha dimensioni importanti (59 mm di diametro) ed è disponibile in oro bianco (10 pezzi) e in oro bianco con diamanti taglio ba-guette e brillanti (5 pezzi). Il cuore pulsante dell’orologio è un mo-

modelli storici/1

modelli storici/2

Modello da taschi-no del 1905 con una cassa in oro con d e co ra z i o n e i n smalto. Quadrante argentato con nu-meri romani.

orologio da tasca creato nel 1919 con una cassa in platino con un quadrante argentato con nu-meri romani e lan-cette in acciaio.

Indicazione del mesedatario Indicazione del giorno della settimanaTourbillon

vimento meccanico a carica manua-le inserito al centro della griglia delle ore, costituite da numeri romani scol-piti nell’oro bianco della cassa. Questo movimento è un sofisticato calibro co-stituito da 457 componenti, tutti rifiniti a mano, che la scheletratura dell’orolo-gio permette in gran parte di vedere. Tra le complicazioni presenti ci sono un tourbillon, un cronografo mono-pulsante e un calendario perpetuo. Quest’ultimo presenta le indicazioni

a ore 12 (data), a ore 3 (giorno) e a ore 9 (mese), e tiene conto anche del 29 febbraio, che aggiunge una volta ogni quattro anni in una finestrella posizio-nata a ore 10. Insieme all’orologio, Cartier offre una catenella in oro bianco e un piedistal-lo in cristallo di rocca e ossidiana, per trasformarlo in oggetto da tavolo. La riserva di carica è di otto giorni. Costa 605mila euro. www.cartier.it

Hamilton presenta il Khaki Flight timer, un orolo-gio creato insieme ad air Zermatt, famosa azienda di elisoccorso svizzera. Pensato per gli appassionati di aeronautica, questo modello ha un quadrante con indicazioni digitali e analogiche con le funzioni di calendario perpetuo e di diario di bordo digitale (da attivare premendo il pulsante a posizionato a ore 10) che registra diversi dati utili al pilota come il tempo di decollo o il tempo di atterraggio. costa 1.045 euro. www.hamiltonwatches.com

il tempo vola

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Leggere La storia sono loroTre vicende narrate in prima persona raccontano l’Italia recente meglio di saggi e manuali. Dalla Palermo del dopoguerra alla Milano degli anni di piombo. E poi la biografia romanzata di Nikola Tesla e l’evoluzione del Texas Hold’emdi nanni deLbecchi

tre secoli al tavolo verdeTutto cominciò sui battelli che, alla fine del ’700, solcavano il Mississippi; saloon galleggianti affollati di cowboy, avventurieri e bari. La Storia del poker di Franck Daninos (Odoya, 20 euro) è avvincente come ci si aspetta dal gioco che in due secoli ha conquistato il mondo. Dopo il periodo western, le cattive compagnie continuano con la fondazione di Las Vegas a opera dei boss mafiosi. Ma nel nuovo millennio la versione texana a sette carte riesce

a capovolgere l’immagine del vecchio poker. Con l’aiuto di tv e internet, l’ultimo avatar del sogno americano assomiglia sempre più a uno sport, e i suoi proseliti (tra cui c’è anche Barack Obama) sono sempre più star mediatiche. Oggi in Italia lo giocano in 4 milioni; la fortuna non è mai stata tanto democratica.

La storia recente si comprende me-glio se la si guarda negli occhi, ov-vero se ci viene narrata in prima

persona; e tre romanzi italiani appena usciti ce ne danno la riprova. Davide Enia, nel suo Così in terra (Dalai Edito-re), sceglie di raccontare cinquant’anni del nostro paese (dal 1942 al ’92), attra-verso l’epopea di Davidù, un bambino che, dopo aver perso il padre pugile, sale per la prima volta sul ring all’età di nove anni. In una Palermo da romanzo criminale, violenta e corrotta, si muo-vono accanto a lui una serie di perso-naggi a forti tinte: il compagno di gio-chi Gerruso, il maestro di boxe Franco, il tenente D’Arpa, la nonna Provvidenza... I loro caratteri e le loro gesta compon-gono il quadro di una società in guer-ra permanente, dove la ferocia è l’altra faccia della sensualità. Il fiorentino Pietro Grossi ambienta in-vece Incanto (Mondadori) partendo dai colli senza tempo della Toscana, per arrivare a Glasgow e a New York. All’i-nizio degli anni 90 nasce l’amicizia di tre compagni di scuola accomunati dal-la passione per i motori e dalla voglia

di scoprire il mondo. Da questa griglia di partenza comune, il destino li porte-rà a compiere percorsi completamente diversi: Biagio diventa un campione di motociclismo, Jacopo frequenta una prestigiosa università britannica, men-tre Greg si dedica all’alta finanza. Oc-correranno vent’anni per ritrovarsi; e per scoprire il mistero che per vent’an-ni li aveva separati. Infine, Alberto Garlini, con la sua Leg-ge dell’odio (Einaudi), ci consegna un romanzo alquanto scomodo sugli an-ni 70, usando l’insolito punto di vista

di un terrorista nero. Siamo nel mag-gio del 1985: nel tribunale di Milano Franco Revel, capo di Lotta nazionale, accusato di aver ucciso il camerata Stefano Guerra, subisce un interroga-torio. Seguendo la sua deposizione, si ripercorre la storia di Stefano Guerra e delle trame neofasciste in Italia negli anni dal ’69 al ’72: una storia che corre a ritroso, dal disincanto alla rabbia e dalla rabbia all’illusione. Sullo sfondo, il fallimento di una generazione e di tutti i suoi sogni, al di là di ogni fazio-ne politica.

Un’altra biografia immaginaria sulla corda tesa tra verità storica e invenzione pura. Un altro eroe eccentrico. Un altro genio al confine con l’autismo. dopo averci raccontato il maratoneta olimpionico emil Zatopeck e il compositore Maurice Ravel, Jean echenoz descrive in Lampi (adelphi, 17 euro) la vita movimentata del «fisico bestiale» nikola Tesla. Pioniere dell’elettromagnetismo, collaboratore di edison e Westinghouse, inventore della corrente alternata, Tesla è una misteriosa via di mezzo tra il matematico e il rabdomante. energia ideale per il fuoco freddo, la poesia esatta della scrittura di echenoz.

biO

vite geniali

incanto

così in terra la legge dell’odioaLbeRTO GaRLini

einaudi, 22 eurodaVide enia

dalai editore, 17,50 euro

PieTRO GROSSiMondadori, 19 euro

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Con il suo design dalle linee pure e architettoniche,

la collezione Hampton, da donna e da uomo, possiede

un’eleganza decisa e uno stile di vita per eccellenza.

www.baume-et-mercier.com

numero verde 800 330 084

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Muoversi

Descrivere la nuova Bmw M5 potrebbe condurre a elen-care una serie di numeri, dati

e specifiche tecnologiche: propor-zionali alle prestazioni, da sempre eccellenti, della berlina sportiva. O meglio, sportiva berlina. Perché M5, soprattutto in quest’ultima versione, è prima di tutto una vettura da pi-sta. Ragione per la quale Gentleman

Mettere la quintaStile e prestazioni, comfort da business class e passione per la velocità. La quinta generazione di Bmw M5 è da provare sia in strada che in pista. E poi, la compatta Mazda CX-5, che rivoluziona le sport utilitydi nicola d. bonetti

il fior fiore di lotusNon solo un marchio dall’elevatissimo contenuto emotivo, nomi di piloti le cui gesta evocano l’Olimpo stesso delle corse: nel primo libro in italiano sulla storia Lotus, ci sono tutti gli ingredienti per accedere all’esclusivo fascino. Potrebbe bastare l’evocazione di Colin Chapman, mito al centro di quest’universo, nel quale si muovono stelle come Stirling Moss, Graham Hill, Jim Clark, Jochen Rindt, poi da Fittipaldi a Peterson e Andretti, volando fino Senna e Hakkinen. L’opera di Paolo Ferrini,

Leggera come una Lotus (editore Media Consultants, 144 pagine, 25 euro con spedizione gratuita), sintetizza entusiasmo e competenza, stile e rigore storico, ripercorrendo la leggenda del marchio britannico Lotus attraverso innovazione e competizione, per andare forte, sempre: come il genio di Chapman.

32

l’ha provata a Misano Adriatico, con la scuola Guidare-Pilotare al Simon-celli International Circuit, riportando una serie di sensazioni concentrabili in una semplice espressione: tecno-logia facile, pur con quattro porte e cinque posti (di lusso, per altro). Ab-bandonati i purismi di un tempo, la quinta serie di M5 spinge con due turbine che soffiano in modo diffe-

renziato, offrendo un’erogazione che consente di andare a spasso silenzio-si e tranquilli, oppure di scatenare la belva come si conviene in pista. Dop-pia personalità, come negli interni in stile assolutamente business class senza alcun sacrificio di dotazioni e senza vistosi esibizionismi di quel-la grinta che è sempre a portata del piede. E del volante: oltre la funzione primaria dell’eccellente sterzo, i pul-santi M Drive richiamano istantanea- mente le configurazioni personali di assetto, erogazione e assistenza alla guida, fino alle prestazioni estreme. Inevitabilmente, qualche numero: motore 4.4 litri V8 con TwinPower Turbo e Valvetronic da 412 kW/560 Cv stabili da 6 a 7.000 giri, coppia di 680 Nm da 1.500 giri (e non è un re-fuso), scatto 0-100 in 4,4 secondi e in 13,0 da 0 a 200, velocità di 250 km/h (oppure 305 con M Driver’s Package), consumo medio di 9,9 l/100 km (non meno sorprendente dei precedenti), al prezzo di 106.631 euro.www.bmw.it

CX-5, la prossima sport utility compatta di Mazda, elabora nella categoria più ri-chiesta nuove tecnologie e stile molto personale: skyActive per le prime e Kodo design per il secondo, dalla linea scolpi-

CON UNA MARCIA IN PIÙ piccolo grande suv

ta pur in 4 metri e mezzo, con andamen-to sportivo. l’etichetta hi-tech concen-tra invece le molteplici soluzioni che rendono avanzata la meccanica, dalle sospensioni ai motori: annunciati a ga-solio (2.2 da 150 e 175 Cv) e benzina (2.0 da 165) con spiccata efficienza, abbinati

a cambi manuali e automatici a sei marce, con trazione anteriore o

integrale. Prezzi ipotizzati da 22 a 30mila euro, con arrivo in aprile. www.mazda.it

GRinta & RaFFinateZZa. Sopra, un’immagine del trequarti anteriore della nuova bmw M5. Monta un motore V8 da 560 cv che la spinge a 250 km/h (305 nella versione M driver’s Package). accanto, alcuni dettagli della vettura. 1 2 3 4

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colpire Uno swing in PatagoniaArgentina, Terra del Fuoco. Ai piedi delle Ande, tra grandi foreste e specchi d’acqua, sorge il Llao Llao Golf Resort & Spa. Accanto ai ristoranti e al centro benessere, vanta uno dei campi da golf più belli del Sud Americadi marcella magliUcci

A 35 chilometri dalla città di Bari-loche, incastonato nello spetta-colare paesaggio naturale della

Patagonia, e più precisamente nel Parco nazionale di Nahuel Huapi, il Llao Llao Golf Resort&Spa è un bellissimo cinque stelle lusso incorniciato dalle cime delle Ande e dagli specchi d’acqua del Lake District. Affacciato su un tracciato 18 bu-che delicato e affascinante, si snoda tra foreste secolari di larici e cipressi. Indiriz-zo di prestigio e ritrovo esclusivo del jet set internazionale, il resort fu inaugura-to nel 1940 e porta la firma del celebre

www.classlife.itPer chi vuol conoscere i percorsi migliori del mondo.

le gare da non perdere24 marzocoPPa gaggia18 buche Stb, 3 cat. golf club garlendavia del golf 7 - P.tta galleani garlenda (Sv)tel. 0182.580012 www.garlendagolf.it

25 marzoWorld caribbeaN golf cHalleNge18 buche Stb, 3 cat. zoate golf clubvia g. Verdi 8 zoate di Tribiano (mi) tel. 02.90632183 www.golfzoate.it

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Villa Crespi, dimora moresca sulle spon-de del Lago d’Orta, si prepara a ospitare la 2ª tappa del Trofeo Relais&Châteaux Golf 2012, che si terrà il 25 marzo presso il Golf des Iles Borromées, affacciato sul Lago Maggiore. Per l’occasione, offre un pacchetto speciale che comprende una notte in doppia o suite, colazione biolo-gica, aperitivo con premiazione al lounge bar, massaggio sportivo o cena firmata dallo chef stellato Antonino Cannavac-ciolo e green fee per il torneo da 290 euro a persona. www.villacrespi.it

un weekend da gara

architetto alejandro bustillo che fece realizzare 162 stanze (tra cui 11 studio e 12 suite), integrandole perfettamente con la natura circostante. Collegate da un ponte panoramico alla costruzione originale ci sono oggi altre 43 suite su-perior e deluxe, dislocate nell’ala chia-mata Lago Moreno, elegante costru-zione eco-compatibile inaugurata a fine 2007. Oltre all’oasi di benessere e rémise en forme, il resort vanta ristoranti sopraffini, tra i quali Asador, famoso in tutto il paese per le specialità a base di carne argentina. Il Llao Llao è un pun-

il percorso del llao llao golf resort si snoda tra foreste di larici e cipressi del Parco nazionale di Nahuel Huapi. Si tratta di un 18 buche par 70, dove gli appassionati possono cimentarsi anche nel cross golf, da giocare con ferri normali e una palla ovale da orientare verso una porta simile a quella del rugby.

le aNde e i lagHi del lake diStrict faNNo

da corNice al llao llao golf reSort&SPa.

to fermo anche per i golfisti a caccia di nuove sfide grazie al suo Golf Course, spettacolare tracciato par 70, conside-rato tra i più belli del Sud America. Osta-coli d’acqua, saliscendi improvvisi e al-beri che delineano fuori limite insidiosi obbligano anche i giocatori più esperti a esprimere un gioco controllato e ben calibrato che coniughi colpi potenti a precisione e strategia. Oppure si può provare il cross golf, che si gioca con gli stessi ferri del golf ma con una palla ovale e, al posto del green, la meta è una porta simile a quella del rugby.Il pacchetto golf con pernottamento, prima colazione, due green fee per stan-za al giorno e libero accesso alla Spa co-sta 265 dollari (200 euro) per un’elegan-te Mountain room, fino a raggiungere i 2mila dollari (1.500 euro) per una sen-sazionale Lake suite.www.llaollao.com

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abbinare Working classSe la classica 24ore, con porta-computer e porta-iPad, va solo con l’abito formale, lo zaino è un passe-partout, e si sceglie sia in un ambiente di lavoro formale che casual. E poi, il servizio di personalizzazione firmato Guccidi simonetta de pasca -still life di roberto sorrentino

a misura d’uomo«Le sensazioni sono i dettagli che compongono la storia della nostra vita», diceva Oscar Wilde. Ma vale anche il contrario, ossia i dettagli sono le emozioni che compongono la storia della nostra vita. Ed è quello che deve aver pensato Gucci quando ha messo a punto Made to Measure, per offrire ai propri clienti un servizio di personalizzazione di abiti, camicie e calzature. La casa fiorentina mette a disposizione dei propri clienti, infatti, una vasta gamma di tessuti, tra lane, cashmere, mohair, sete e velluti (sotto, una cartella colori) per la realizzazione di abiti e capispalla, di cui è possibile scegliere anche dettagli e rifiniture a seconda del proprio gusto. Tutto questo, per ora, è attivo in 11 boutique Gucci (da Milano a New York, da Hong Kong a Londra, per citarne alcune). Ma l’obiettivo è quello di estendere il servizio Made to Measure a tutte le boutique della maison. Dal momento dell’ordine, la consegna è prevista in quattro/sei settimane. www.gucci.com

ArmAni bottegA venetA cAvAlli zegnA

cAnAli dsquAred2 gucci hermès

1 - M A N D A R I N A DUCK Con scomparto por-ta-computer, ha due tasche a soffietto sul davanti (399 eu-ro, mandarinaduck.com). 2-GIORGIO FEDON 1919 Con due scomparti e doppia chiusura, ha una tasca sul retro (450 euro, piquadro.com). 3-PRADA In pelle saffiano, ha un doppio sof-fietto (1.650 euro, prada.com). 4-PIQUADRO Ha il comparto porta-computer e quello porta-iPad. La chiu-sura è a calamita (318 euro, piquadro.com).

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1-THE BRIDGE Di pelle martellata, con porta-iPad interno (286 euro, thebridge.it). 2-A.TESTONI Con ampia tasca sul davanti, ha le bretelle regolabili (650 eu-ro, testoni.com). 3-GUCCI Di pelle con banda di cordura a contrasto (prezzo su richie-sta, gucci.com). 4-FON-TANA MILANO 1915 Di cuoio vegetale palmellato, ha due tasche sul davanti e chiusura con due fibbie (1.350 euro, fontanamila-no1915.com).

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visitare C’era una volta in ItaliaLa vita e i piaceri degli americani che, tra ’800 e ’900, sceglievano la Toscana. I paesaggi e le letture sulle sponde dell’Arno. Insomma, un’epoca. Raccontata dal pittore John Singer Sargent e da altri impressionisti, in mostra a FirenzedI beba marsano

il ritorno del rito del tèLe chiamavano Scorpioni per il loro umorismo sottile, pungente, spesso velenosissimo. Erano brillanti signore della high society anglo-americana che, nella Firenze degli anni 20, si ritrovavano ogni pomeriggio per il tè al Parco delle Cascine, poi al Gran Caffè Doney di via Tornabuoni. Oggi il Four Seasons Hotel ripropone quell’antica consuetudine con Afternoon Tea in Florence. Una parentesi di golose raffinatezze che, ogni giorno dalle 16 alle 18, nell’atmosfera di ovattata eleganza del cinquecentesco Palazzo della Gherardesca, mette in scena un autentico rito. Miscele da intenditori si accompagnano alle delicatezze dello chef pâtissier Domenico Di Clemente (famosi i suoi macaron al caramello) per un momento di autentica felicità che coniuga perfezione estetica e delizia dei sensi. www.fourseasons.com/florence È stato uno dei ritrattisti più paga-

ti e corteggiati dal jet set interna-zionale. Ma John Singer Sargent

(1856-1925), americano nato in riva all’Arno e cresciuto nella Parigi di Mo-net, fu anche raffinato paesaggista e sensuale pittore di frammenti di quo-tidianità. Ritrasse interni domestici, giardini fioriti e le abitudini di quell’ec-centrica, sofisticata colonia di artisti e intellettuali d’Oltreoceano che, tra Ot-to e Novecento, elesse Firenze a luogo deputato di vita e ispirazione. A rac-contarlo è la mostra Americani a Firen-

1904-1906 circa; olio su tela;

60,9 x 44,4 cm.Collezione privata.

1910; olio su tela; 71,10 x 91,50 cm. Londra, The royal academy of arts.

1910 circa; olio su tela; 130 x 228 cm. Collezione privata.

1906; olio su tela; 70 x 53,5 cm.Firenze, Galleria degli Uffizi,Corridoio Vasariano.

ze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo che, a Palazzo Strozzi, dispiega un centinaio di capolavori superbi, fir-mati soprattutto dal Gruppo dei Dieci (Ten), in cui la luce sembra trasforma-re la realtà in un’ininterrotta proiezio-ne del desiderio. In questi dipinti, che hanno diffuso nell’immaginario statu-nitense il mito della Toscana, si ritrova-no i luoghi e le atmosfere di quell’élite cosmopolita legata a una Firenze defi-lata e segreta che la rassegna invita a scoprire. Casa Guidi, residenza dei poe- ti inglesi Elizabeth Barrett e Robert

Browning. Il Cimitero degli Allori, vero e proprio Pantheon degli artisti a stelle e strisce. Il Museo Horne, scrigno della collezione d’arte toscana del XIV e XV secolo di Herbert P. Horne, antiquario e consulente del Metropolitan Museum di New York. Il Museo Stibbert, dimora dell’inglese Frederick Stibbert, famosa per l’armeria, le scenografiche raccolte orientali e il grande parco romantico. La mostra è aperta, fino al 15 luglio, tutti i giorni dalle ore 9 alle 20, giovedì fino alle 23.www.palazzostrozzi.org

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a cura di Andrea Milanesi

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Smettere di fumare e controllare i livelli di zuccheri nel sangue, tenere sotto controllo il cuore e avere un personal trainer sempre con sé. Il medico arriva sul telefonino e addirittura si può indossare

Permette di misurare la frequenza cardiaca uti-lizzando la fotocamera in-tegrata nello smartphone, di salvare i risultati e regi-strare il tracciato di diversi utenti (1,59 euro).

Cardiografo

archivio intelligente per memorizzare i risultati delle proprie analisi del sangue, per organizzare e confron-tare nel tempo i valori dei singoli parametri (2,39 euro).

i Nostri Esami dEl saNguE

Prontuario farmacologico professionale per consul-tare i farmaci in commercio selezionandoli per nome, principio attivo, composizio-ne, ricetta ecc. (19,99 euro).

ifarmaCi

Bilancia con connessione Wi-Fi per trasmettere i va-lori di peso e massa mu-scolare (fino a 8 utenti) a smartphone, tablet e note-book (140 euro). withings.it

Wifi Body sCalE

computer da polso con ri-cevitore GPS, cardiofrequen-zimetro con collegamento senza fili a fascia toracica e funzione trasferimento da-ti su pc (399 euro). garmin.it

forEruNNEr 910Xt

ricevitore per iPhone da collegare a fasce cardio, sen-sori di passo e di velocità wi-reless compatibili, per moni-torare livelli di attività fisica (75 euro). wahoofitness.com

aNt+ Key

safety sOftWaRe

safety HaRDWaRe

Il ritmo del cuore è capta-to da un cerotto e la concentra-zione di zuccheri nel sangue si osserva sul proprio tablet. or-

mai il medico, grazie alle tecno-logie avanzate, si può addirittura indossare. Per l’uomo che non ha tempo e per quello che non vuo-le perdere tempo, per chi sente il tempo e per coloro che sono in corsa contro il tempo, i dispositi-vi hi-tech stanno rivoluzionando il modo di curarsi. telefoni con connettività bluetooth e applica-zioni per smartphone accessibili gratuitamente o con pochi cen-tesimi di euro possono aiutare a smettere di fumare (come nel ca-so della nuova applicazione della Fondazione Veronesi denominata No smoking be hAPPy), control-

lare i valori se si è diabetici, gra-zie per esempio alla piattaforma iBGStar di Sanofi-Aventis, ma an-che misurare il proprio stato d’an-sia con l’app Ansiometro. Non so-lo, la tecnologia portatile permette di avere un personal trainer sem-pre accanto mentre si fa jogging: miCoach Running di Adidas for-nisce, infatti, consigli sulla corsa, così come l’app Sveglia intelligen-te regola l’allarme mattutino in ba-se ai cicli del sonno. Fra i centri pionieri della teleme-dicina, spicca come un faro la ma-yo clinic del minnesota, dove da tempo è stato avviato un monito-raggio a distanza dei pazienti con scompenso cardiaco attraverso un dispositivo di ultima generazione che permette di rilevare in tempo

reale i dati su frequenza respira-toria, pulsazioni cardiache e atti-vità fisica. il sistema si avvale di un cerotto dotato di sensori e di una piccola antenna trasmittente da portare addosso.Nell’era dell’informazione, infine, la comunicazione e lo scambio di dati diventano utili per una se-cond opinion medica. Questo ap-proccio permette di fornire una diagnosi clinica a distanza grazie al collegamento telematico tra i diversi reparti specialistici e con-sente di ampliare lo sguardo sul-la persona, creare insomma un circuito virtuoso di indagine, per rendere la cura davvero su misu-ra. come un abito sartoriale.

fondazioneveronesi.it, mayoclinic.com

Di cristina cimatoillustrazione Di chris burke

brand new

dell’alla salute

aPP

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linee del cuore

Il design visto dalla par-te dei protagonisti. Gentle-man ha intervistato quattro progettisti italiani, diversi fra

loro per stile e scelte, ma ac-comunati dalla passione per la progettualità. si raccontano at-traverso le loro storie e i loro nuovi lavori. le risposte a tre domande, uguali per tutti, sve-lano invece il loro lato più na-scosto. e tutti si divertono, con ironia, nella scelta di un per-sonaggio-icona del passato, da riproporre in uno scatto foto-grafico d’eccezione.

Da sinistra, i designer Paolo Ulian, Ferruccio Laviani, Matteo Nunziati e Lorenzo Damiani, ritratti nel negozio Skitsch di via Monte di Pietà 11, a Milano.

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Olycom

46

La mia casa, circondato

dagli affetti familiari.

Ferruccio Laviani, 52 anni, celebre per il suo stile fatto

di emozioni e non solo di ragionamento, sceglie

come personaggio di riferimento il regista, attore,

mimo e sceneggiatore francese Jacques Tati, di

cui apprezza l’ironia e le scelte architettoniche che caratterizzano i suoi film.

www.laviani.com

Sembra una virgola la lampada Taj in plastica

disegnata per Kartell (www.kartell.it) da Ferruccio

Laviani. In alto, un piatto di pasta pomodoro e basilico,

«un oggetto perfetto», secondo il designer.

F E R R U C C I O L A V I A N I J a c q u e s Ta t i

non esiste a priori. deve ogni

volta nascere dentro di me

un’eccitazione, un desiderio

e una curiosità, allora

sì che nasce la voglia

di sviluppare un progetto.

L’oggetto che avrei voluto progettare

L’oggetto perfetto

amo molto il cibo e la tavola,

e trovo perfetti il pesto

e il sugo pomodoro

e basiLico. entrambi, con

pochi elementi semplicissimi,

mi provocano

sempre forti emozioni.

Luogo del cuore

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La bicicletta. Un mezzo

beLLissimo e UtiLe che da

secoLi ha risoLto in maniera

essenziaLe e sempLice iL

probLema deLLo spostamento.

L’oggetto che avrei voluto progettare

linee del cuore

Accanto, il tavolino Wabi, disegnato da Paolo Ulian per Le Fablier (www.lefablier.it) è un labirinto di piccole piastrelle di marmo tagliate a laser. Sopra, l’ago per cucire, oggetto perfetto secondo il designer.

Paolo Ulian, 51 anni, Menzione Compasso d’oro 2011, riconosce in Bruno Munari il suo maestro, per lo straordinario stile semplice, asciutto, ma non serioso. Altro elemento che li accomuna è l’importanza che assume l’etica in un progetto.www.paoloulian.it

Ferruccio Laviani, 52 anni. il suo segno progettuale è sospeso fra moda, architettura e design, con uno stile fatto soprattutto di emozioni e non solo di ragionamento. Pro-getta per diverse aziende, tra cui abet Laminati, Memphis, olivetti, Molteni, Dada. Dal 1991 è direttore artistico di Kartell. collabora con Foscarini, Moroso, Fontana arte, Flos, Swarovski, Snaidero, cassina. Dal 2001 disegna per Dolce&Gabbana, creando il concept dei corner, gli interni del nuovo quartier generale di Milano e l’interior design delle boutique in tutto il mondo. «Progettualmente mi pia-ce cambiare, avere un segno che non sia necessariamente riconoscibile subito. Quest’anno ho curato l’allestimento di Kartell in Fiera. È una mostra dei progetti, dove vengono esposte le nuove lampade ma anche la storia della loro produzione, gli schizzi, le parole del designer. L’intento è di evidenziare la cultura del progetto che aziende come Kartell portano avanti da anni, e che fa la differenza. un allestimento strutturale, severo, senza orpelli. all’opposto, per ego presento una linea di mobili con reminiscenze ri-nascimentali, dalla forte componente decorativa. Perché la mia progettualità non è monodirezionale. Per Kartell ho di-segnato la lampada Taj, una semplice virgola in plastica, ma sto lavorando a un’illuminazione a pavimento molto décor».

PaoLo uLian, 51 anni. Dopo aver frequentato l’accademia di Belle arti di carrara, si è diplomato in industrial design. alla fine del 1990 ha iniziato a lavorare con enzo Mari. È rimasto con lui fino al 1992, per poi tornare in Toscana. i suoi primi progetti sono stati per Driade e Bieffeplast. nel 2000 ha partecipato al Salone Satellite, dove ha vinto il De-sign report award. Ha iniziato a collaborare con Droog Design e con alcune aziende italiane come Fontana arte, Luminara, Zani e Zani, BBB Bonacina, Sensi&c, coop, az-zurra ceramiche, Skitsch. il lavoro di Paolo ulian è caratte-rizzato da oggetti semplici ma sempre con piccoli parti-colari che ne fanno la differenza, come il cesto per la frutta disegnato per Danese, realizzato con un disco d’acciaio ta-gliato al laser. il disco, bidimensionale, può essere modifi-cato dall’acquirente prendendo forme e funzioni diverse: cesto portafrutta, piatto o vassoio. Preziosi e belli i tavoli in marmo per Le Fablier, composti da piccole piastrelle di marmo con un disegno a labirinto ottenuto con una speciale tecnologia che permette di non avere scarti. «credo che il principio base della mia progettazione sia l’aspetto etico. cerco, attraverso la semplicità delle forme, d’inviare quasi un messaggio subliminale. non so se poi arrivi veramente, ma il mio intento è di promuovere prima di tutto principi

La montagna. soLo Lì ritrovo

me stesso e La confidenza con

La natura. È La mia atmosfera

ideaLe, La città mi offre

tanti stimoLi ma non La serenità.

p a o l o u l i a n B r u n o M u n a r i

L’oggetto perfetto

Luogo del cuore

L’ago per cUcire. iL più piccoLo

oggetto che L’occhio Umano

possa vedere, fUnzionaLe e UtiLe.

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linee del cuore

e valori sani. Senza abusare di termini come sostenibilità o ecologia, troppo spesso presenti in maniera impropria. La mia attenzione al progetto è pura, la materia si delinea nel-la sua semplicità ed essenza. Che poi il mio progetto abbia un corso di produzione attraverso una forma artigianale, un’autoproduzione o un percorso seriale di tipo industriale per me non ha importanza».

Lorenzo Damiani, 40 anni. Ha un segno puro e minima-lista. Ha esposto i suoi lavori in numerose mostre collettive. La sua consolle da muro Flex è nella collezione permanente del Museo di Chicago. Ha collaborato con aziende come Campeggi, Cappellini, montina, Firme di Vetro, acqua di Parma, abet Laminati, omnidecor, Coop, illy Caffè, iB ru-binetterie, Sphaus, BBB Bonacina e Skitsch. «nel progettare, sviluppo sempre una grande attenzione per l’oggetto, non in quanto forma ma come funzione. amo la semplicità e il riciclo è un tema che mi appassiona. in aprile, 15 ogget-ti del mio percorso progettuale saranno esposti presso la Fondazione Castiglioni. Poi, ho in programma due tappeti per nodus. Uno sviluppa nel decoro una trama ortogo-nale con tessitura di fili elastici. L’altro, dal significato più concettuale, è un tappeto tondo in cui una grande mano, quasi un logo, diventa simbolo di aiuto reciproco, perché ognuno di noi metta in pratica il riutilizzo delle risorse dismesse, argomento che mi sta molto a cuore. Ho dise-gnato una poltroncina per Campeggi che prosegue la mia

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Lorenzo Damiani, 40 anni, campione del minimalismo, ad aprile si troverà a confrontarsi con il lavoro del suo mito Achille Castiglioni. Infatti, 15 oggetti del suo percorso progettuale saranno esposti alla Fondazione Castiglioni (www.achillecastiglioni.it). L’idea della mostra è nata dall’incontro tra il giovane designer e i figli di Achille Castiglioni.www.lorenzodamiani.net

L’oggetto che avrei voluto progettare

Sopra, la lampada Luci Argento in ottone nichelato, disegnata da Lorenzo Damiani per Skitsch (www.skitsch.it), ha forma di candelabro. A destra, la Stanza dei Tecnigrafi, nella Fondazione Achille Castiglioni.

ChiC+kitsCh fAnno iL design skitsChNato nel 2009 grazie a una cordata di imprenditori (Alberto e Luca Bombassei, Alberto e Maria Giuseppina Barcella, Giuseppe Cornetto Bourlot, Private Equity Hat Spa), Skitsch si è subito proposto come un design concept store in grado di raccogliere la creatività e l’originalità di grandi designer. Oltre ai monomarca di Milano e San Paolo, oggi la grande sfida del marchio è l’on-line. www.skitsch.it

deCLub.it Fondato da nove marchi di design italiano, tra cui Cappellini e Poltrona Frau, offre on-line pezzi di quei brand a prezzi speciali.

AkiLLe.itSeleziona i prodotti più significativi dei designer italiani, di cui racconta storie e aneddoti, e vende le loro creazioni on-line.

mAdeindesign.ComApripista della vendita on-line di design (è nato nel 1999), ha in catalogo oltre 15mila prodotti, 200 brand e 800 designer.

de

sig

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n-l

ine

Qualsiasi oggetto semplice,

utile e Quasi anonimo. Come il

rasoio bic usa e getta. e il

normalissimo pennello per

dipingere Che ho progettato,

alla Cui base del maniCo ha un

dente metalliCo, per ovviare

a un eterno problema: aprire

un barattolo di verniCe

senza avere un CaCCiavite

a portata di mano.

non Credo Ci possa essere

un oggetto perfetto. avrà

sempre delle imperfezioni,

magari il suo smaltimento.

Qualsiasi luogo visto dalla

mia moto mentre viaggio.

L’oggetto perfetto

Luogo del cuore

La top ten dei negozi di design in Italia su Classlife.it, il portale di lifestyle di Class Editori

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Ritra

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LO STILE CI GUIDA

Matteo Marzotto, Vicepresidente della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica www.fibrosicisticaricerca.it www.philipwatch.net

Philip Watch e Matteo Marzotto insiemea sostegno della Fondazione per la Ricercasulla Fibrosi Cistica - Onlus.

Cruiser, cronografo, fondello e corona a vite, finiture oro rosa, lunetta in ceramica, vetro zaffiro antiriflesso. Swiss Made.

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Gio

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linee del cuore

idea di oggetti che possono cambiare funzione. In questo caso, la poltroncina diventa un treppiede, un piccolo sga-bello sempre utile in casa». Matteo NuNzIatI, 40 anni. Collabora da anni con azien-de del settore come Poliform, Matteograssi, Molteni & C, Poltrona Frau, Fontana arte, I 4 Mariani, La Murrina, teuco, Listone Giordano. Si è specializzato nella progettazione di luxury hotel, wellness center, Spa e residenziale. Nel 2004 ha disegnato un luxury wellness centre di 2mila mq a Mi-lano. a Dubai ha realizzato due hotel residence in torri di 20 e 40 piani e disegnato gli interni di 50 ville. Ha in corso progetti in Italia, Svizzera, Polonia, emirati arabi, Qatar, ara-bia Saudita, Kuwait, Maldive, Cina. «Nasco come product designer, conosco le aziende, i processi produttivi, il mar-keting e le campagne pubblicitarie. Da anni il mio studio si occupa di interior design e di architettura. È stato per me naturale unire le varie competenze. Nella torre in Qatar, a Doha (50 piani per 388 appartamenti), ho imposto un ar-redamento made in Italy, realizzato dalle aziende con cui collaboro, per la sua qualità. Diventa una sfida, in un mondo sempre più globale, scegliere il meglio. Per una grande Spa a Londra cerco di convincere gli investitori a preferire marchi italiani, anche se quelli cinesi costano il 50% in meno. Così, organizzo tour nelle realtà produttive in Italia, per far toccare con mano l’eccellenza artigiana. Perché come lavoriamo noi, non lavora nessuno al mondo».

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Sotto, il divano Chimera, disegnato da Matteo

Nunziati per I 4 Mariani (www.i4mariani.it).

A sinistra, l’oggetto che il designer avrebbe voluto

progettare: la lampada Arco di Achille Castiglioni.

Il fiore. Bellezza estetIca

che commuove (la natura

poI è perfetta). fIore anche come

pollIne, InsettI, rIproduzIone...

la lampada arco dI achIlle e pIer

GIacomo castIGlIonI. unIsce funzIonalItà

ed estetIca. InnovatIva con un

rIchIamo alla tradIzIone ItalIana

GrazIe all’uso del marmo dI carrara.

la casa In cuI, con mIa moGlIe,

mI rIfuGIo In toscana, a castellIna

marIttIma, fra terra e mare.

L’oggetto perfetto

L’oggetto che avrei voluto progettare

Luogo del cuore

Matteo Nunziati, 40 anni, specializzato nella progettazione di luxury hotel, ammira Gio Ponti per «la sua multidisciplinarietà da bottega rinascimentale nell’affrontare con la stessa qualità architettura, disegno industriale, decorazione e grafica. M’interessa, inoltre, l’equilibrio che trovò fra innovazione e legame con il passato». www.matteonunziati.it

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neobarocco

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Eclettico e mai scontato. eccen-trico e istrionico. marcel Wanders, 48 anni, designer olandese di fama mon-diale, ha da poco presentato a Parigi il

suo ultimo progetto. christofle lo ha scelto per disegnare una nuova linea per la tavola, in argento inciso. «con il mio lavoro voglio emozionare la testa e il cuore, creare oggetti che saranno un legame fra le diverse gene-razioni, da nonna a nipote. creare oggetti duraturi». il suo studio di amsterdam è com-posto da 30 collaboratori, una fucina di idee e progetti. tanti per i brand stranieri: B&B

italia, Poliform, moroso, magis, alessi, swa-rovski, Boffi, Bisazza, Klm, Puma, cappelli-ni e, dal 2000, anche per la propria casa di produzione moooi. Progetta dal trolley alla scultura in foglia d’oro esposta all’ingresso del suo studio. si presenta molto elegante: completo nero senza cravatta, camicia bian-ca, scarpe di vernice rossa e, al collo, la leg-gendaria collana-talismano.Gentleman. a gennaio ha presentato a maison&objet di Parigi, per christofle, un servizio di posate d’argento. Marcel Wanders. come si è svolta questa

In questa foto, Marcel Wanders, 48 anni, geniale designer olandese, fondatore del marchio Moooi nel 2000, a caval-lo della scultura in foglia d’oro The Lucky One, serie One Minute Sculpture, 2008, nel suo studio-atelier di Amsterdam.

Il suo sogno? Progettare una moschea. Il suo stile? Ori, broccati e misure extralarge. Il suo rifiuto? La tendenza all’essenzialità. Il suo obiettivo? Che le sue creazioni vivano per sempre. È Marcel Wanders, il mago del design

DI Lauretta COz - fOtO DI hubert fanthOMMe/ag. vOLPe

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54

neobarocco

collaborazione? Lentamente! Mi ci sono voluti tre anni per realizzare qualche pezzo. Rifles-sioni e ripensamenti continui. Era Christofle ad avere ragione, basta osservare la bellezza del risultato. Se, oggettivamente, questo tipo di progettazione non sembra adatto alla no-stra epoca, credo sia necessario preservarla come specie rara. Nella collezione Giardino dell’Eden l’incisione è stampata, la foglia d’ar-gento è posta sui pezzi del servizio e battuta delicatamente dall’artigiano per ottenere la decorazione. Un vero lavoro da orafo.G. Spesso il suo design è definito barocco... M.W. La gente non sa quello che dice. Non ci sono più gli artigiani né i mezzi per fare del barocco oggi. Ma se il barocco è design, è décor, e la casa diventa terreno di gioco, perché no? Una cosa è certa, non mi sento di appartenere al mio tempo! La mia sensibilità è l’esatto opposto dello stile di vita dominan-te, che mette al primo posto la tecnologia, la scienza e il razionalismo. Non è così, per

me. Se io donassi a mia figlia tredicenne un regalo in un pacchetto senza nastro, con la scritta Less is More (frase molto alla moda ispirata all’architettura di Mies van der Rohe), come risultato, mia figlia penserebbe che non la amo più. Questa tendenza odierna all’es-senzialità è il risultato di un secolo e mezzo di educazione dogmatica, non è una voca-zione naturale. Io spero che i paesi in via di sviluppo sapranno, nella loro riqualificazione industriale, saltare questa tappa!G. Il suo primo progetto è stata la Knotted Chair (la sedia in corda e fibra di carbonio, annodata a mano e indurita con un tratta-mento a base di resina), per Droog Design nel 1996, poi editata da Cappellini, ora di-ventata un’icona del design, battuta all’asta per i collezionisti. Il segreto del suo successo?

Sopra, un trumeau d’epoca nello studio di Marcel

Wanders, che spesso nelle sue creazioni s’ispira ai mobili antichi. altra sua

caratteristica è l’ironia, come si nota dal vaso The

Killing of a Piggy bank (in alto), della collezione

Delft blue, realizzato con la manifattura royal Delft.

a sinistra, la scultura The Tree of Life, 2009, e le abat-jour big Shadow e eye Shadow. In basso, il team di Wanders 0al lavoro nello studio e, sotto, la lampada bell (Personal editions) e il tavolo new antique (cappellini.it).

«si può ridere di tutto. se non si ha senso dell’umorismo, non si può trasmettere la bellezza del proprio operato»

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www.cruciani.net

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neobarocco

Quattro designer per quattro collezioni spe-ciali per la casa. Sono Stéphane Parmentier, eugeni Quitllet, Fred Pinel e, naturalmen-te, Marcel Wanders, che hanno interpre-tato per christofle l’argenteria da tavola. La linea firmata Wanders si chiama Jardin

d’eden ed è un omaggio alla natura e alla poesia, con fiori e foglie, dorate o ricama-te, che decorano piatti, vassoi e posate (in basso), per trasformare la tavola in un giar-dino da sogno. www.christofle.com

il design è servito - quando la tavola è un giardino fiorito

a sinistra, Marcel Wanders posa insieme a parte dei suoi collaboratori sotto un suo ritratto. Tutti i mobili sono stati disegnati da lui. In basso, un prototipo della collezione Target nello studio creativo di amsterdam.

«amo gli oggetti che non passano di moda e durano per sempre. nulla invecchia più velocemente delle novità»

M.W. La Knotted Chair è un’interpretazione contemporanea del macramé fatto a maglia delle nostre nonne. Grazie a questo progetto sono riuscito a mettere insieme la tecnologia e l’artigianato. Dall’hi-tech al low-tech. Ognuno dei mei oggetti ha un riferimento al passato più o meno leggibile. Vorrei che le mie crea-zioni non fossero datate, per non passare di moda. Amo gli oggetti che durano per sempre, che passano di generazione in generazione. Nulla invecchia più velocemente delle novità. G. Il suo studio, nel cuore di Amsterdam, si trova in una vecchia scuola di 5.500 mq che lei ha ristrutturato. Com’è nata l’idea? M.W. Desideravo un ambiente orizzontale e non verticale, cosa rara ad Amsterdam. We-sterhuis si sviluppa su quattro piani che io ho completamente decorato. La sede di Moooi, la casa di produzione che ho creato nel 2000 e di cui io sono direttore artistico, è al piano ter-ra. All’ultimo, ho installato la mia collezione d’arte contemporanea, dove le opere di Jeff Koons e di Takashi Murakami sono esposte con le mie. Per me è come un teatro. Idea-le per creare, ricevere e sistemare una parte della mia collezione. Io disegno e scolpisco, da anni, oggetti in edizione limitata.G. Il suo look è molto elegante, spesso si fa fotografare così, collana di perle compresa, anche se poi, come logo, usa il suo viso con un naso da clown. M.W. Mi piace, come designer, non rimettere in discussione ogni giorno la mia immagine e sapere ogni mattino che cosa posso indos-sare senza sbagliare. Per quanto riguarda la collana, ne ho due, che porto da otto anni, tutte false, una l’ho realizzata io stesso uti-lizzando pietre differenti che ho colleziona-to nel corso di viaggi e collaborazioni. Per esempio, a Murano, da Baccarat e da Bisaz-za. Per il naso da clown, avevo improvvisato durante una seduta fotografica. È rimasto poi come logo del mio lavoro. Mi piace come immagine, non è un clown, è il buffone del re, il solo che può ridere di tutto perché la sua lealtà è fuori discussione. Io svolgo il mio lavoro seriamente, ho ideali, una passione. Partendo da questo si può ridere di tutto. Se non si ha senso dell’umorismo, non si riesce a trasmettere la bellezza del proprio operato.G. Quale progetto le piacerebbe realizzare? M.W. Progettare una moschea. Non solo per la forma e i particolari decori, ma soprattutto per il desiderio di poter unire con il design culture diverse. Spero di trovare qualcuno che voglia affidarmi un lavoro così impor-tante, ne sarei onorato.

www.marcelwanders.com, www.moooi.com

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58

tempo di mare

Un momento del panerai Classic Yachts Challenge a mahon, isola di minorca, Spagna. La barca con il numero 8 è moonbeam iV, ricordato come lo yacht della luna di miele tra il principe ranieri di monaco (che ne fu proprietario tra il 1950 e il 1959) e Grace Kelly.

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59

Il legame tra Il mare e OffIcIne PaneraI è indiscutibile, ed è proprio in onore della storica liai-son che da anni viene promossa la cultura delle bar-che a vela d’epoca, tramite la sponsorizzazione del

circuito internazionale Panerai classic Yachts challenge. fondata nel 1860 a firenze come laboratorio, negozio e scuola di orologeria, Officine Panerai ha fornito per an-ni strumenti di precisione alla marina militare italiana, cercando di soddisfare le esigenze dei corpi speciali su-bacquei. I progetti sviluppati in quel periodo, come gli orologi radiomir e luminor, sono stati per anni coperti dal segreto militare e il loro lancio sul mercato è avvenuto solo in seguito all’acquisizione del marchio da parte del gruppo richemont nel 1997.

Il 19 aprile parte l’Antigua Classic Yacht Regatta, prima tappa del Panerai Classic Yachts Challenge 2012. Protagoniste le vele antiche più affascinanti del mondo

dI IRene sAdeRInI

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60

tempo di mare

Tra le iniziative marittime, la più importante è senza dub-bio l’aver restaurato e riportato al mare Eilean, un ketch bermudiano del 1936 costruito nei leggendari cantieri Fife di Fairlie, in Scozia. Lunga 27,70 metri, Eilean è stata ritro-vata in pessime condizioni ad Antigua più di cinque anni fa da Angelo Bonatti, amministratore delegato di Of-ficine Panerai, e da quel momento in poi è stata una vera e propria storia d’amore. Lui se ne invaghisce e coinvolge l’azienda per avviare il recupero storico di Eilean che, do-po 40mila ore di lavoro, verrà consegnata nel rispetto della cultura marinaresca: essendo già stata varata nel 1937, un secondo varo non si può fare. In onore di Eilean c’è

stata, però, una cerimonia, sotto una pioggia battente che in qualche modo riportava all’atmosfera umida della Scozia.Si può ben dire che le tre generazioni di Fife, di nome Wil-liam I, William II e William III, hanno progettato alcune tra le più belle imbarcazioni del mondo ancora naviganti co-me il Cambria del 1928, il Tuiga del 1909, Moonbeam III e Moonbeam IV del 1912, e Latifa del 1936 tra le più note. Ora il destino porta Eilean a tornare da dove era venuta, per la prima volta nell’isola caraibica che per quasi 30 an-ni l’ha vista protagonista, partecipando all’Antigua Classic Yacht Regatta (19-24 aprile), prima tappa del Panerai Classic Yachts Challenge 2012. Dopo i Caraibi, la stagione 2012 del Panerai Classic Yachts Challenge si sposterà come da tradizione in Europa, dove tra giugno e fine settembre si svolge il Circuito mediterraneo della Pcyc, formato dai raduni di Antibes (Francia), Porto Santo Stefano (Italia), Mahon (Minorca, Spagna), Imperia (Italia) e Cannes (Francia). Tra agosto e settembre, l’atten-zione si sposta nelle acque dell’East Coast degli Stati Uniti per il Circuito Nord Americano, di cui fanno parte gli ap-puntamenti di Marblehead, Nantucket e Newport. Queste vecchie signore del mare non hanno perso la verve esibizionistica che le ha rese famose e c’è da scom-mettere che nel corso dei Giochi olimpici 2012, quando tutti gli occhi degli appassionati di vela saranno puntati sulle rive inglesi della Manica, ci saranno anche loro a farsi ammirare mentre accolgono a bordo gli ospiti della Pane-rai British Classic Week (7-14 luglio), la regata classica che ogni anno si svolge al largo dell’Isola di Wight e che da due anni completa il calendario internazionale del Panerai Classic Yachts Challenge.

www.paneraiclassicyachtschallenge.com

Sopra, Kipawa, sloop marconi o bermudiano

di 10 metri del 1938 e restaurato nel 2003 dai cantieri tecnomar

di Fiumicino (roma). a destra, eilean, il cui

nome in gaelico significa piccola isola. in basso, la marina di

porto rotondo e il suo celebre Yacht Club.

i l r e s t a u r o d i e i l e a n , k e t c h

b e r m u d i a n o d e l 1 9 3 6 , h a r i c h i e s t o

4 0 m i l a o r e d i l av o r o n e i c a n t i e r i FiFe

antigua ClaSSiC YaCht regatta (Antigua, Caraibi)19-24 aprile 2012leS VoileS d’antibeS (Antibes, Francia)30 maggio-3 giugno 2012

argentario Sailing WeeK (Porto Santo Stefano, Italia)14-17 giugno 2012panerai britiSh ClaSSiC WeeK (Cowes, Isola di Wight, Regno Unito)7-14 luglio 2012Corinthian ClaSSiC YaCht regatta (Marblehead, Stati Uniti)10-12 agosto 2012opera houSe Cup (Nantucket, Stati Uniti)16-19 agosto 2012

iX Copa del reY de barCoS de epoCa (Mahon, Minorca, Spagna)28 agosto-1 settembre 2012muSeum oF YaChting ClaSSiC YaCht regatta (Newport, Stati Uniti)31 agosto-2 settembre 2012Vele d’epoCa di imperia (Imperia, Italia)5-9 settembre 2012régateS roYaleS (Cannes, Francia)25-29 settembre 2012

Panerai classic Yachts challenGe

CALENDARIO 2012

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Blue PhantomCarrousel-tourbillon, 7 giorni di riserva di carica

con scappamento “dual ulysse” brevettato in silicio.

Cassa in oro bianco 18 ct.

W W W. U LY S S E - N A R D I N . C O MU LY S S E N A R D I N I TA L I A S R L - C o m o - I t a l i a - T. + 3 9 0 3 1 2 7 3 8 9 8

i t a l i a @ u l y s s e - n a r d i n . c o m - w w w. u l y s s e - n a r d i n . c o m

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Sulla

dell’Cresta

Onda

62

vele & trofei

L’ItalIa sI è accaparrata una tappa delle america’s cup World series per il 7 aprile a Napoli e, al momento, i challenger sono artemis, Etnz e luna

rossa. Mentre nella città partenopea fervo-no i preparativi, gli appassionati di vela at-tendono con ansia anche le regate storiche. la costa smeralda è sempre una garanzia e apre con il Trofeo Challenge Alessandro Boeris Clemen, il 19 e 20 di maggio. Una regata velica nata in memoria dell’ex presi-dente di Mondadori, Mario Formenton, che mantiene con vivacità la formula originaria di Festa della Vela per tutti: barche da crociera, Vele bianche (armate di sola randa e fiocco per chi ha un equipaggio amatoriale), barche da regata e d’Epoca, così come le Vele latine, categoria che porta la tradizione marinaresca di queste splendide imbarcazioni al Trofeo Formenton con un percorso dedicato, po-sizionato tra porto rafael e la spiaggia della sciumara-palau, con la roccia dell’Orso sul-lo sfondo. Dopo l’antipasto, si comincia in

pompa magna, il 4 giugno, con la Loro Pia-na Superyacht Regatta, l’evento che apre la stagione dei superyacht in Mediterraneo. pochi giorni dopo, tra l’11 e il 16 giugno, si continua, il 22 giugno, con la Sardinia Cup e con la coppa Europa smeralda 888, la classe che appassiona diversi personaggi del mondo della finanza. a porto cervo quest’anno arriverà anche la flotta dei Melges 32 per il Campionato europeo, dal 28 giugno ai primi di luglio, e, sull’onda delle serate più social, dal 6 luglio si replica la formula invitational con gli Sme-ralda 888, evento che prevede di ospitare a bordo un personaggio del mondo dello spetacolo o dello sport purché estraneo a quello della vela. come ogni anno, saranno i Maxi a darsi battaglia all’Isola delle Bisce, nei primi giorni di settembre, e sarà la flotta degli swan 45 a giocarsi il titolo mondiale, a parti-re dal 10 settembre. anche la stagione degli eventi orchestrati dallo Yacht Club Italiano

continua a registrare i soliti illustri partecipan-ti con presenze di tutto rispetto, a cominciare dalle regate Pirelli a santa Margherita ligu-re, il 28 aprile. l’11 maggio, impressionanti J class, i 12 e gli 8 metri stazza Internaziona-le affolleranno il porticciolo di portofino per il Rolex Trophy. Mentre, sempre sulla scia

delle barche di una volta, i Dinghy scenderanno in acqua la settimana successiva. Il 10 giugno c’è la clas-sica delle classiche, la Giraglia Ro-lex Cup fra saint-tropez e Genova. chi può, rimanga sur la côte perché, come ogni anno, spetterà ai cugini della société Nautique chiudere la

stagione con Les Voiles de Saint-Tropez, tra il 29 settembre e il 7 ottobre. tutte le date e gli aggiornamenti sul sito della coppa america, www.americascup.com/it, ol-tre a quello dello Yacht club costa smeralda, www.yccs.it, dello Yacht club italiano, www.yci.it, e della société Nautique de saint-tro-pez, www.societe-nautique-saint-tropez.fr

A dare inizio ai giochi è la tappa napoletana dell’America’s Cup World Series, ma il calendario delle prossime sfide per mare nel Mediterraneo è fitto. E vario. Da aprile a ottobre, da Portofino a Saint-Tropez, dai superyacht alle regate storiche

Sopra, un momento della scorsa Coppa America. Quest’an-no, una tappa della competizione sarà ospitata a Napoli, il 7 aprile.

di irene saderini

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64

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65

lifestyle

Ladies and Gentlemen, aprite i vostri guardaroba, frugate nei bauli alla ricerca di maglioni di shetland color pastello, papillon e mocas-

sini molto consumati: lo stile preppy è tornato. ma che cosa significa esatta-mente la parola preppy? il termine lo ha pronunciato per la prima volta ali macGraw nel film Love Story (1970). in questa pellicola l’attrice, che interpreta Jennifer Cavalleri, una studentessa di ori-gini italiane, bolla il suo boyfriend Oliver Barret iV (Ryan O’neal) come «un dan-natissimo e stupido preppy». È il batte-simo ufficiale dei preppy, ovvero quei giovani americani appartenenti a un’élite educata nelle prestigiose scuole secon-darie, come la Roxbury latin school a Boston, nel massachusetts, o la st. Paul’s school a Concorde, nel new Hampshire, per prepararsi (infatti si chiamano pre-

di samantha PRimati

gett

y im

ages

a sinistra, nicholas hilton, figlio di nick (al centro), e norman hilton, fotografati da slim aarons a Princeton, new Jersey, nel 1989.

Re classico Rivisitato che non bada ai diktat

lo stile dell’ivy league. un modo di vesti-

della moda, ma alla PeRsonalità e alla tRadiZione

la stoRia, ma anche una guida comPleta al-

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66

lifestyle

Lorenzo Nencini è responsabile del progetto US Polo Assn.

Allan Scherer e suo figlio in tenuta da polo, Argentina, dicembre 1990.

Blazer destrutturato (179 euro), polo a maniche lunghe(99 euro), pantalone (124 euro), pullover in cotone a righe (124 euro, www.uspoloassn.com).

Polo in piquet di cotone slim fit, con collo double e polsi rigati. Perfetta per tutte le occasioni (89 euro, www.fredperry.com).

f r e d p e r r y

Biking jacket in puro lino gommato, di rigore per la vela o per il tempo libero in alternativa al trench (695 euro, www.fay.it).

fay

U . S . p o lo a S S n .

Le originali scarpe da vela in pelle da indossare nel tempo libero, perfette anche nella versione senza stringhe (60 euro, sperrytopsider.com).

S p e r r y T o p S I d e r

Si chiamano Alpha Khaki, sono i classici Chinos in versione invec-chiata dal tempo (99 euro, www. dockers.com).

d o c k e r S

« n e l b e n e o n e l m a l e t i h o i n q u a d r at o ,

s e i u n t i p o p r i n c e t o n »

F. Scott Fitzgerald

paratory school) ad accedere ad autorevoli università come Yale, Princeton e Harvard. Che sono poi quelle che compongono la fa-mosa Ivy League (la federazione atletica delle otto storiche univer-sità private fondata nel 1954 negli Stati Uniti).Ed è proprio durante gli anni 20 del ’900 che nei salotti dei club di questi campus affonda le sue ra-dici lo stile preppy. Qui i gio-vani studenti Wasp (White anglo-saxon protestant) inventano un nuovo modo di abbigliarsi rilassa-to, mixando capi rubati alle divise sportive con classici del guarda-roba maschile. Questi nuovi abiti venivano poi accessoriati con cra-vatte, cappellini di paglia, enormi cappotti di pelliccia e stemmi. Il risultato era uno stile un po’ fre-ak e ironico ma elegante con nonchalance. Le ragioni di tutto questo? Semplice: elaborare un co-dice di abbigliamento così da sen-tirsi parte di un gruppo esclusi-vo. Non a caso, questi universitari erano ossessionati dai dettagli. Di-battevano su quanto dovessero es-sere larghi i revers di una giacca o su quanti bottoni dovesse avere il polsino di una camicia. Anche lo scrittore Francis Scott Fitzge-rald (princetoniano, classe 1917 e appartenente al Cottage Club) rac-conta, nel suo primo romanzo Di qua dal Paradiso, quanto sia im-portante l’abbigliamento per defi-nire uno status. Ristretti in un paradiso ricco e snob fino al midollo, gli antesigna-ni dello stile preppy hanno fissato i pezzi forte e l’identità di questo modo di vestire: blazer blu, scar-pe stringate (le classiche Oxford di foggia sportiva, prese dal mon-do del golf), pullover e mocas-sini Penny loafers. Negli anni 30, poi, il marchio Bro-oks Brothers asseconda le esigen-ze degli studenti e disegna nuovi capi che in breve tempo diventano un must have. Tra i tanti, la camicia di cotone Oxford button-down, il cappotto doppiopetto con i botto-ni in madreperla e la giacca seer-sucker (fatta di un fresco tessuto di cotone a righe proveniente dall’In-dia). Così l’America del Secondo dopoguerra in cerca di ottimismo è sedotta dallo stile di vita esclusivo di John e Jackie Kennedy, dalla bellezza di Paul Newman, Steve McQueen, Cary Grant e Grace Kelly. E li elegge eroi immortali ed esempi a cui riferirsi per un Sl

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Page 71: Gentleman 134 - Aprile 2012

curios ità LorEM

67

Giacca due bottoni in cotone verde pi-stacchio con bottoni multicolor sulle maniche (prezzo su richiesta, www.manuelritz.com).

ManuEL r itz

Cravatta fatte a mano in twill di seta con microdisegni, (120 euro, www.marinellanapoli.it).

MarinELLa

Giacca (prezzo su richiesta), camicia (105 euro), cravatta (85 euro), pan-taloni (147 euro, www.brooksfield.com).

brooksf i E Ld

Pantalone cinquetasche in lana a quadretti, fit asciutto e fondo gamba stretto con risvolto (300 euro, www.jacobcohen.it).

jacob cohËn

La camicia button-down in puro co-tone no iron è un must have nel guar-daroba del perfetto preppy (108 euro, www.brooksbrothers.com).

brooks brothErs

Giacca, pantloni, camicia e penny loafers, tutto in perfetto stile prep. Il papillo è un’alternativa alla cravatta (prezzo su richiesta, eu.tommy.com).

toMMy h i L f igEr

« n o n d e s i d e r at e u n a v i ta fa c i l e ,

m a d i e s s e r e d e g l i u o m i n i p i ù f o rt i »

John F. KennedyUn altro celebre scatto di Slim Aarons, 1986 a Porto Ercole, in Toscana.

L’attore Ed Westwick a New York sul set del telefilm Gossip Girl, di cui è protagonista.

Le vere brEtELLE hanno

i bottoni

Slim

Aar

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Ag.

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Page 72: Gentleman 134 - Aprile 2012

La classifica dei migliori Chinos è su Classlife.it, il portale di lifestyle di Class Editori

68

Nell’armadio non deve mai

mancare il blazer blu

L’attore Roger Wagner fotografato da Slim Aarons nel 1970 a Palm Springs.

David Lauren, figlio di Ralph, con la moglie Lauren ad Amagansett, Hamptons.

Blazer in cotone (395 euro), camicia in cotone (145 euro), gilet in lana (250 euro), bermuda in lino (95 eu-ro, www.ralphlauren.com).

ralph lauren

Bermuda in puro cotone. Si possono indossare con giacca e cravatta, ma mai in città, a meno di essere a Ber-muda (128 euro, www.altea.com).

altea

Chinos in puro cotone. Perché siano doc devono avere quattro tasche e l’orlo un po’ sgualcito dal tempo (172 euro, www.cpcompany.com).

c.p. company

Giacca-camicia leggera in cotone e lino dal taglio sartoriale. È prodotta nelle versioni tinta unita, madras, vi-chy o mélange (430 euro, herno.it).

herno

Monkstrap effetto vintage. Il model-lo si chiama così perché la fibbia ri-corda i sandali dei monaci (700 euro, church-footwear.com).

church’s

Polo a mezza manica in piquet di co-tone con colletto a contrasto e detta-gli realizzati con tessuti camiceria (120 euro, www.fedelicashmere.com).

fedel i

lifestyle

segue a pag. 72

« P e n s at e c h e s i a q u e s t i o n e d i c l a s s e o

d e n a r o ? n o , h a a c h e fa r e c o n i s o g n i »

Ralph Lauren

perfetto stile prep. Quando si parla di preppy, allora, non si parla più di semplice abbigliamento, ma di un autentico approccio alla vita. È un lifestyle consumato fra tornei di polo e regate in barca a vela, nei club esclusivi, nelle ville sulle spiagge degli Hamptons, sui cam-pi da golf e da tennis. E questo ide-ale fa così tanti proseliti che, negli anni 70, un giovanissimo Ralph Lauren, ex venditore di Brooks Brothers, fonda il suo brand Polo e disegna un guardaroba preppy adatto a tutta la famiglia, cane e casa compresi. E quel che fa la dif-ferenza sono poi le sue campagne pubblicitarie: tutte raccontano, at-traverso il perfetto stile di vita clas-sico chic, l’universo preppy. Gli 80, invece, sono gli anni in cui questo stile si ripropone in versio-ne dopata. Sono i tempi degli yup-pies del lusso ostentato, dei soldi fruscianti. Oggi questa tendenza torna più che mai, grazie anche alla pen-na ironica della scrittrice Lisa Birnbach, autrice del saggio True Prep. It’s a Whole New Old World e prima ancora di The Official Prep-py Handbook. Una descrizione iro-nica, ma molto dettagliata, del pen-siero e del modo di vivere preppy. Ma anche una guida per abbrac-ciare lo stile a 360 gradi.Insomma, per dirla con Tommy Hilfiger, uno dei più influenti in-terpreti dello sportswear america-no elegante, «il preppy è ovunque e fa tendenza, il preppy è un’a-spirazione». Ma perché questo stile trova tanto consenso ciclicamente nel tempo? «È un modo di vestire rassicuran-te. Fatto di capi pratici, semplici e non troppo impegnativi, che si possono indossare in quasi tutte le occasioni. Ma è anche un concen-trato di vitalità, di positività. Perché riporta alla mente quell’entusiasmo tipico dei giorni spensierati passati durante l’università. E oggi più che mai una giusta misura di ottimi-smo è quello che ci vuole», spiega a Gentleman Lorenzo Nencini, responsabile del progetto U.S. Po-lo Assn. e testimonial italiano del preppy style. E l’Italia non è poi così lontana dal sogno americano, visto che la tra-dizione preppy ha una sua storia anche qui. I riferimenti sono gli stessi, la differenza sta nei tagli, nella vestibilità. «Gli italiani sono più esigenti e prestano attenzio-ne a come una giacca scivola sul

Slim

Aar

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Get

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Ag.

Cor

bis

Page 73: Gentleman 134 - Aprile 2012

69

Una camicia vecchia con

collo e polsini consunti

è molto piùconfortevole di

una nuova.E dà un tocco

di classe.

L’orlo di un paiodi Chinos più è deteriorato, più assomiglia a un vecchio amico di cui ti puoi fidare.

old & new-1

old &new-2

Slim Aarons in un autoscatto con la figlia Mary nel giardino della sua casa di Bedford, New York, 1970. Aarons, l’autore delle foto storiche di questo servizio, è egli stesso testimonial dello stile preppy.

Page 74: Gentleman 134 - Aprile 2012

70

Lo sportswear permette di passare con nonchalance

da un campo di polo a un evento

social senza cambiarsi.

chic f less ib i le

Si può indossare la felpa di Harvard solo se si è frequentata harvard

Camicia a mezza manica in cotone con collo a punta e allacciatura con bottoni in metallo (120 euro, www.refrigiwear.it).

refr ig iwear

Chinos Colour (da 185 euro, www.pt01.it). Versione colorata dei clas-sici Nantucket Reds, i pantaloni rossi icona dello stile casual chic.

pt01Penny loafer in pelle con fondo in cuoio (370 euro, www.tods.com). I mocassini non devono mancare nel guardaroba di un perfetto preppy.

tod’s

Cardigan con collo sciallato in puro cashmere (755 euro, www.cruciani.it). Versione contemporanea di quel-lo con l’iniziale del campus cucita.

crucian i

Button-down perfettamente rifatta sul modello originale usato nei cam-pus di Yale negli anni 60 (95 euro, us.gant.com/).

gant

lifestyle

Un gruppo di diplomarti della storica Deerfield Accademy classe1961. La prestigiosa preparatory school del Massachussett fondata nel 1797.

Tommy Hilfiger ritratto davanti al suo negozio di Los Angeles.

« l o s t i l e d i v i ta c h e p r o p o n i a m o

è i n c l u s i v o , n o n e s c l u s i v o »

Tommy Hilfiger

Ag.

Get

tyim

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Corb

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Page 75: Gentleman 134 - Aprile 2012

www.corum.ch

SERVIZIO CLIENTI CORUM ITALIA: 02 86984188

Orologio con indicatore lineare dellariserva di carica, cassa in titanio grado 5 con vetro zaffiro.Movimento CORUM a baguette realizzato in titanio.

Page 76: Gentleman 134 - Aprile 2012

72

« t u t t i v o l e va n o e s s e r e c o m e s t e v e , G l i

u o m i n i d e l l’ h i G h s o c i e t y e i b i k e r . . . »

Ali MacGraw

continua da pag. 68

lifestyle

Chinos in puro cotone con scimmiet-te ricamate, nati da un’idea del de-signer Michael Bastian (298 euro, us.gant.com).

gant

Cardigan in cotone (172 euro, www.cpcompany.com). Il cardigan blu è un pezzo chiave da avere anche in cashmere per l’inverno.

C.P. ComPany

Giacca in diamantina di cotone leg-gerissima (458 euro, www.toma-scollection.it). Un’alternativa al bla-zer blu da usare nel tempo libero.

aquarama

Blazer seersucker(320 euro), il più indossato nella stagione estiva, ca-micia Oxford (95 euro), Chinos in co-tone (164 euro, us.gant.com).

gant

Polo in piquet di cotone con dettagli in tela jeans. Dal sapore vintage con cuciture a contrasto (78 euro, www.falconeri.com).

falConer i

L’icona di stile Steve McQueen si rilassa con la moglie Neile Adams durante un picnic al mare in California.

William e Kate durante la loro visita in Canada nel 2011.

corpo o a come veste un paio di pantaloni. E U.S. Polo li acconten-ta», continua Nencini. Ma quello che più si ama dello stile preppy è che è conveniente e senza tem-po. «Un capo si acquista e dura per sempre», conclude Nencini. Il se-greto per un buon look preppy sta proprio nel comprare anche po-chi pezzi di marchi storici come Gant (che quest’anno ripropone in esclusiva la button-down indos-sata dagli studenti a Yale negli an-ni 60), Ralph Lauren, Dockers, U.S. Polo, Tommy Hilfiger, Fred Perry, Tod’s. Classici intramontabili rimangono il blazer blu, la camicia di Oxford, i pantaloni kaki e i pullover di co-tone o di pura lana. Senza dimen-ticare ovviamente i mocassini e la giacca di tweed. La ricetta per indossarli corretta-mente? Usarli, stropicciarli, fa-re in modo che si consumino sul corpo. Poco importa se l’orlo dei Chinos preferiti si è deteriorato o il collo della camicia è liso. Perché ogni singolo pezzo più è consu-mato, più è affascinante. Ciò che conta è rifuggire la perfezione ma piuttosto cercare uno stile perso-nale, pensato appunto per la vita di tutti i giorni. Vietatissimo sovrac-cessoriare il look, che invece va personalizzato con un gusto uni-co. E i colori devono essere pochi, possibilmente pastello, abbinati ai primari come il rosso o il blu. Ben vengano infine i capi vintage abbi-nati a quelli comtemporanei: una scelta sempre vincente. E se si avessero ancora dei dub-bi su come vestire, basta sbirciare le icone di oggi e il gioco è fat-to. William d’Inghiltrerra, Ka-te Middleton o i loro corrispet-tivi americani David Lauren e Lauren Bush. Ma anche star del cinema come Anne Hathaway, Ed Westwick, il perfido protago-nista del telefilm Gossip Girl, of-frono tutti un vero e proprio ma-nuale vivente su come dovrebbe abbigliarsi un perfetto preppy. Ma non bisogna trascurare nemme-no la versione inglese del prep-py contemporaneo Chris Martin con la sua splendida compagna e Gwyneth Paltrow. Chi volesse sa-perne ancora di più e avere aggior-namenti continui sul prep-mondo, non deve far altro che consulta-re il blog unabashedlyprep.com, fondato dal fotografo e designer Fred Castleberry. Una bibbia del preppy-to-be.

Paul

Pop

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Page 77: Gentleman 134 - Aprile 2012

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Page 78: Gentleman 134 - Aprile 2012

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w w w. c l a s s l i f e . i t

francesinetopteno n l i n e s u

Le migliori scarpe formali da uomo. Da portare di giorno

o di sera, a seconda del colore. Come vuole la tradizione.

walk of fame

Tormano le suole amate dalle star del punk. Ma questa volta si abbinano a

scarpe dalle fogge classiche. Derby o francesine. Con motivi a coda di rondine o a doppia fibbia. Così le calzature maschili

conoscono una seconda giovinezza

1. intRECCiDerby in vitello della linea Amedeo Testoni di A.Testoni con intreccio

sulla mascherina. La lavorazione norvegese del fondo è caratterizzata

da un profilo a treccia sul bordo della scarpa, ottenuto grazie a due

cuciture: la prima lega la tomaia al sottopiede, la seconda alla suola.

Costano 850 euro. testoni.com

2. DOPPiA MAnDAtAIl modello di Sergio Rossi, con doppia fibbia e suola di gomma, è caratterizzato dalla lavorazione

Blake in cui suola, sottopiede e tomaia sono assemblati con

un’unica cucitura a catenella. Questa viene fatta passare all’interno di un canaletto praticato nella suola che ha la funzione di isolarla dal suolo. Costano 440 euro. sergiorossi.com

3. DARSi DEi tOniIspirato al golf, il modello Church’s

è realizzato secondo il metodo Goodyear, in cui il guardolo viene

cucito al sottopiede, fissando insieme anche tomaia e fodera.

Poi viene cucita la suola. 385 euro. church-footwear.com

4. tRA LE RiGHESono firmate Prada le scarpe con il decoro a coda di rondine ispirate alla calzoleria inglese.

Il fondo multicolore è composto da più strati di cuoio e gomma. Prezzo su richiesta. prada.com

C u C i t u R A1

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lavoraz ione

c o s t r u z i o n e

n o r v e g e s e

b l a k e

G o o d y e a r

PassielevatiDi DaniLa torCoLi - stiLL Life Di roberto sorrentino

f O n D Om u l t i

strato

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5. INGLESISMISneakers Hogan di pelle con lavorazione a coda di rondine e suola di gomma bianca. 255 euro. hogan.com

6. NUOVI CLASSICIDal blu al grigio sono i toni della suola multistrato del modello proposto da Prada. Ha tomaia lavorata con motivo a coda di rondine. Prezzo su richiesta. prada.com

7. BLUE JEANSFrancesine di Sergio Rossi con tomaia in denim e suola in para microporosa giallo fluorescente. Il guardolo è di cuoio e le cuciture sono fatte a mano. 370 euro. sergiorossi.com

8. NATURAL STYLEScarpe stringate di Burberry Prorsum con tomaia di pelle e mascherina in rafia intrecciata. La suola è realizzata in sughero a vista. Le cuciture sono rinforzate. 495 euro. burberry.com

9. FLUOScarpe stringate modello Derby di 308 Madison NYC by Paciotti. La tomaia è di vernice gialla ed è montata su un fondo in micro gomma. 252 euro. cesare-paciotti.com

Blu o testa di moro. Ma anche gialle. In pelle, in denim o con dettagli in rafia. Lo stile da giorno non passa inosservato

walk of fame

Crema colorante (tono Rosebronze) dall’azione nutritiva e levigante. Contiene microgranuli che colmano solchi e segni della pelle.

1. Con una spazzola togliere la polvere. 2. Rimuovere i residui di luci-do con una lozione specifica. 3.Togliere le stringhe e stendere la cre-ma con un panno, anche nella zona delle asole. 4. Passare le scarpe, prima con la spazzola e poi un panno pulito. 5. Spruzzare uno spray impermeabilizzante. 6. Passare il tacco e il bordo della suola con una tintura apposita. 7. Passare sulla suola l’olio di visone. A sinistra, al-cuni prodotti del marchio giapponese Boot Black (bootblack.jp).

V E R N I C E

s u g h e r o

S U O L A

e m i c r o

g o m m a

A V I S TA

p A R A M I C R Op o r o s a

F O N d Om u l t i

s t r ato

d i g o m m a

b i a n c a

Cofanetto di 10 creme colorate per esaltare le sfumature della pelle. Nella composizione è presente anche cera ad azione nutriente.

colorare Le regole d’oro per pulire le scarpenutrire Lozione per togliere le macchie della pelle, pulire i residui di polvere e di lucido. Si utilizza prima della nuova lucidatura, per preparare la pelle.

smacchiare

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Dopo il bianco dello scorso an-no, il rosso è il tema del 2012 e non solo per il cavallino: molti marchi hanno presentato auto scarlatte, cre-

ando un ambiente meno algido e più friz-zante. in un salone come Ginevra, senza costruttori locali rilevanti, nessuno gioca in casa: par condicio che permette di valutare anche salute e tendenze industriali, secon-do vari indicatori. per esempio, discernere tra liste infinite di novità, senza considera-re i restyling, o ammirare dall’alto gli spa-zi occupati dai brand esaminando i modelli esposti. oppure notare l’assenza di costrut-tori cinesi, indifferenti al mercato europeo, ma ansiosi di vedere le nuove proposte che

Sportiva assoluta, la rossa stradale più potente mai costruita ha 740 Cv,

pesa solo 1.525 kg e consuma 15 l/100 km. Stile innovativo e classico,

è elegantissima con prestazioni estreme: oltre 340 km/h e 0-200 in 8,5”.

Da settembre, a 272mila euro. ferrari.com

FERRARI F12 BERLINETTAsaranno presentate in aprile a pechino, per-ché è lì che molte di esse saranno costruite. Tra le migliaia di giornalisti e compratori, cresce la presenza di russia ed est europa. a fronte di diversi segnali di buona salute del settore, i pochi di crisi si concentrano in Giappone, lasciando prevedere che pur-troppo qualcuno sparirà.sotto gli occhi di un pubblico affascinato, l’insieme di queste nuove auto tanto belle e impossibili quanto logiche e praticabili, ha creato un’atmosfera quasi fatata, lonta-na dalla difficoltà del settore. perché, non si può negare, quando a un salone di tale rilevanza l’auto più eccitante è una nuova Ferrari che riscopre il nome di Berlinetta.

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Innovativa nel design, che alterna linee tese e concave, interpreta in modo attuale il tema clas-sico Ferrari delle sportive con motore anterio-re. Offrendo dettagli e richiami particolarissimi, come il ritorno della presa d’aria superiore sul cofano, la grande T che al posteriore ricorda il supporto di un alettone da Formula 1 e la luce retronebbia a led, altro evidente riferimento alle corse della massima serie. Ma un altro peso invece scende: quello della Lamborghini Aventador J, scoperta estrema realizzata in esemplare unico (one-off, come si dice in gergo), che grazie al carbonio è più leggera della versione chiusa, una rarità che di-mostra le straordinarie tecnologie della casa di Sant’Agata Bolognese.Non solo supercar, anche se ce ne sarebbero molte altre. Tra le protagoniste del Salone, la simpatica Fiat 500L che già anticipa una 500 Suv, la Peugeot 208 affiancata da una concept che ne annuncia la Gti come per le antenate. In grande evidenza le compatte tedesche, Audi A3 e Mercedes Classe A: tutte nuove, con visioni diverse attaccano il segmento in modo frontale. Per le berline, la sfilata va da Bmw Gran Coupé a Lexus Gs e Mercedes Classe E ibrida, con sarabanda di nuovi motori per le germaniche, fino all’elettrizzante Opel Ampe-ra fresca di titolo Car of the year 2012, o al-la Rolls-Royce celebrativa con livrea bicolore che ne alleggerisce l’imponenza. Per le crosso-ver, ecco Volkswagen Cross Coupé, Nissan Hi-Cross, SsangYong XIV-2 e persino Ran-ge Rover Evoque Cabrio, che si farà solo se piacerà ai clienti. Al centro di mille discussioni di stile, è la monu-mentale concept Bentley EXP 9 F, curatissima nei dettagli e con interni come solo a Crewe sanno realizzare, racchiusi nelle giunoniche for-me esterne. Sul fronte delle sport utility com-

Stile elegante e compatto (4,34 m), mobilità con

una vera trazione integrale, grande

abitabilità e bagagliaio, notevole personalità: la nuova sport utility

ha stop&start di serie, motori da 1.6 e 1.8 diesel

e benzina da 110 a 155 Cv, consumi da 5,4 l/100 km.

In maggio, da 23.200 euro.www.citroen.it

I 50 anni di sodalizio tra l’atelier milanese e il marchio britannico

vengono celebrati con una GT da 6 litri e 510 Cv, costruzione e finiture artigianali. Gioiello da poco meno di 400mila euro, tasse escluse, con

inizio della produzione in estate.www.astonmartin.com

La terza generazione di un’auto che nel 1996 ha creato le compatte premium conserva lo stile del design e innova nella tecnologia: una versione consuma 3,8 l/100 km e un’ibrida è allo sviluppo. Da 122 a 180 Cv, è ordinabile da maggio, con prezzi da definire. www.audi.it

CITROËN C4 AIRCROSS

ASTON MARTIN V12 ZAGATO

AUDI NUOVA A3

GINeVRA è Il SAlOTTO DOVe S’INCONTRA ChI CONTA A lIVellO MONDIAle Nel SeTTORe, DAI fRATellI elkANN A RATAN TATA

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Enjoy the ultimate onboard experience with our revolutionary new Business Class

• Spacious: indulge yourself in our “king single”, or socialise in the double seat

• Comfortable: fully-horizontal 2m “flatbed”

• Innovative: adjustable cushion softness and massage function

• Convenient: seat controlled from touchscreens, adjustable mood lighting

• Entertaining: extra large 15.3” touchscreen with over 100 hours of video on demand

From spring 2012, there will be a gradual introduction of the new onboard experience on the entire long haul fleet of A330s

brusselsairlines.com/experience

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patte, sono molte le proposte già pronte per la produzione, come la disponibile Citroën C4 Aircross e l’irraggiungibile (non arriva in Italia) Peugeot 4008, una Ford Kuga tutta nuova, una Mitsubishi Outlander cambiatissima e an-che ibrida, la minima Opel Mokka e tante altre.Ed ecco le brand new wagon, tutte filanti e spor-tive: dall’entusiasmante Jaguar XF Sportbra-ke, slanciata e capiente, alla media Volvo V40, fino alla compatta Kia Cee’d, solo per ricor-darne alcune. In calo, invece, le scoperte, dove spiccano però la Porsche Boxster e la Mer-cedes SL (anche Amg), entrambe a breve sul mercato, la versione definitiva di Lancia Flavia Cabrio e le spicy british Lotus Exige S e la Morgan Plus E. Stupiscono, come sempre, i carrozzieri italiani, con Pininfarina che lancia l’ipertecnologica Cambiàno (dal nome della località in cui ha sede), Italdesign che presenta Brivido, ricca di soluzioni per la guida quotidiana e affollata di display (almeno otto, compreso l’immanca-bile iPad), funzionante e con meccanica ibrida integrale del gruppo VW, esposta addirittura in livrea Martini Racing, per un’ulteriore emozione. Cognome e nome: Bertone Nuccio, concept im-possibile da riassumere, coinvolgente per i con-tenuti, entusiasmante per i richiami alla storia del marchio, del quale ricorre il centenario, da Carabo a Stratos Zero. Studiata per essere fun-zionante con tanto di motore V8, andrà presto in Cina, dove si definirà una piccola serie ispirata ai desideri di collezionisti dal palato fine.Sempre da Torino arriva l’ultima realizzazione degli studenti della work experience al Master of Arts in Transportation Design dello Ied, chia-mata Cisitalia 202 E, un modello che denota le loro ottime potenzialità, come già successe con i Ferrari Awards. Pensata per un V8 anteriore, è in equilibrio tra la storica 202 del 1947 e l’au-

Progetto ricco di brevetti (52 per i motori) per una

cittadina realizzata con idee nuove, anche stilistiche:

diesel e benzina da 1.0 a 1.4 con potenze da 68 a 155 Cv, e

una versione che consuma 3,4 l/100 km. Dotata di park e hill

assist, è disponibile entro la primavera, da 12.300 euro.

www.peugeot.it

peugeot 208

si nota l’assenza di costruttori cinesi, ansiosi, invece, di vedere le novità che saranno presentate a pechino

La 500 da famiglia, spaziosa e modaiola in soli 414 cm, evidenzia la capacità di Fiat di realizzare auto innovative per forma e sostanza. Disponibile dall’autunno con motori da 900 a 1.400 cc e potenze comprese tra 75 e 105 Cv. Consumi e prezzi non noti. www.fiat.it

Versione allungata a quattro porte della nuova Serie 6,

sportiva ed elegante. Due motori 6 cilindri: diesel

da 313 Cv (5,5 l/100 km) e benzina da 320, più il V8

da 450 Cv, trazione anche integrale. Da giugno,

con prezzi in definizione.www.bmw.it

Fiat 500l

BMW gran coupé

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brusselsairlines.com/experience

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to attuale che dovrebbe rinascere in Argentina. Un altro omaggio al passato viene da Touring Superleggera: Disco Volante 2012 ricorda Alfa Romeo C52, veste meccanica 8C Competizione ed è destinata alla piccola serie. E poi c’è la completezza di Aston Martin V12 Zagato, che, da concept, si è trasformata in realtà in serie limitata a 150 esemplari realizzati artigianalmente, coniugando nelle forme e nella sostanza il duplice ruolo di auto che partecipa-va ai concorsi di eleganza e alle gare. Infatti, la V12 ha sfilato a Villa d’Este (premio Concept e Prototipi) e ha corso alla 24 Ore del Nürburgring, nello spirito della DB4 GT Zagato, costruita in soli 19 esemplari dal 1960 al ’63. La nuova V12 seduce con arte italiana, fino ai particolari di tutti i rivestimenti interni cuciti a mano, cielo del pa-diglione compreso, con un effetto che si avvicina alle dune del deserto.Design sportivo per la concept Honda NSX che si presenta affinata per l’Europa, e raffinatezza d’alta scuola per Infiniti Emerg-e, disegnata in Inghilterra, che è elettrica con piccolo motore ter-mico e ha una forma elegante, sinuosa e cattiva. Appare pronta alle corse con il musetto basso e affilato e l’aerodinamica essenziale: talmen-te apprezzata da ipotizzare qualche spiraglio su scenari produttivi, secondo i primi commenti. Perché Ginevra è il salotto dove chi conta a li-vello mondiale nel settore spesso commenta in-formalmente i modelli, anche altrui: s’incontra-no personaggi leggendari come Ferdinand Piëch e Ratan Tata, i fratelli Elkann e Montezemolo, e tutti, ma proprio tutti, i più famosi designer. Tra queste righe, infatti, varie opinioni provengono da illustri osservatori. Naturalmente, riservate ai lettori di Gentleman.

www.salon-auto.ch

belle&possibili

Manifesto dell’efficienza energetica, la concept

ibrida plug-in è racchiusa in forme filanti,

equilibrate e seducenti, al punto che sono molti

i delusi dall’esclusione della produzione. Motore

Tdi più due elettrici per 305 Cv, consumo di

1,8 l/100 km e autonomia complessiva di 1.287 km.

www.volkswagen.it

Tecnologia in forme slanciate: è il progetto per una berlina di lusso a propulsione elettrica che combina

futuro e arte. All’avanguardia per design e ingegneria, ricorda Florida II

del 1957, icona di stile. Quattro motori elettrici, uno per ruota, per 600 kW.

www.pininfarina.com

Rivoluzione: cambia aspetto, dimensioni (lunga 429 è più bassa di 18 cm) per una grande importanza frontale. Motori da 109 a 211 Cv, è la prima del segmento con radar di serie che previene le collisioni, in vendita in settembre, anche integrale 4Matic. www.volkswagen.it

VW CROSS COUPé

PININFARINA CAMBIANO

MERCEDES CLASSE A

StUPISCONO, COME SEMPRE, I CARROzzIERI ItALIANI, DA BERtONE A PININFARINA, CON LE LORO StRAORDINARIE CREAzIONI

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brusselsairlines.com/experience

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fragranze d’autore

1-aCQua dI ParMa Bergamotto di Calabria, mirto e patchouli per Colonia Intensa Prestige edition. 120 euro (180 ml); www.acquadiparma.it 2-guerLaIn Mandarino,

vetiver e tabacco sono le note di Vetiver. da 53 euro (50 ml); www.guerlain.com 3-Caron Pour un Homme de Ca-ron ha sentori di lavanda della Provenza e vaniglia. da

47 euro (75 ml); www.parfumscaron.com. 4-dIor Limo-ne, gelsomino e muschio di quercia per eau Sauvage. 80 euro (100 ml); www.dior.com

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di maruska colantoni e ilaria de bartolomeis ha collaborato martina lodetti

still life di roberto sorrentino

sentori agrumati o essenze esotiche come zafferano, ginger, am-bra e incenso. ovvero, gli evergreen della profumeria maschile o le proposte più nuove. da scegliere a seconda del proprio stile

oNoteclassıche...

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Lorem Ipsum

1-sALVATore FerrAGAmo maggiorana, mandarino e zaf-ferano per Attimo pour Homme. Da 43 euro (40 ml); www.ferragamo.com 2-JoHN VArVATos Ha sentori di ginger del Laos, cedro e cardamomo John Varvatos star usa. Da 48 eu-

ro (50 ml); www.johnvarvatos.com 3-VAN CLeeF & ArpeLs midnight in paris ha note di cuoio, incenso e mughetto. Da 40 euro (da 40 ml); www.vancleef-arpels.com 4-CosTu-me NATIoNAL sentori legnosi e ambrati caratterizzano

scent Intense. 105 euro (100 ml); www.costumenatio-nalscents.com 5-merCeDes-BeNZ Bergamotto, violetta e vetiver per mercedes-Benz perfume. Da 50 euro (40 ml); www.mercedes-benz.it

FrAGrANZe D’AuTore

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...o rock ?

Gli Oscar assegnati dall’Accademia nazionale del profumo? Sono su Classlife.it, il portale di lifestyle di Class Editori

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GFCAssociati

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tessuti senza tempo

Il più fresco dei filati, simbolo di primavera,

impreziosisce gli abiti destrutturati o i doppiopetto.

Si abbina a polo in cotone e camicie con stampe

floreali o rigate, scarpe in pelle, occhiali

e coppole dal tocco rétro

Rimasto immutato nel tempo, il Bar magenta di milano (set fotografico di questo servizio) ha fe-

steggiato il suo centenario nel 2007 e si è mantenuto un pun-to di riferimento costante per la città. i suoi muri e l’arredamento déco, il bancone circolare e gli specchi hanno assorbito la cul-tura e lo stato d’animo di tutti coloro che qui hanno sostato per un drink. all’angolo tra via Carducci e corso magenta, a due passi dall’università Cattolica, il locale ha ospitato generazioni di giovani, guadagnandosi un posto importante nel cuore dei milanesi. Nel continuo evolversi della storia, tra un happy hour e un vecchio juke box, i frequen-tatori hanno trovato in questo locale un luogo dove rifugiarsi dai malumori della vita di ogni giorno. aperto dalla mattina alla sera per un caffè, un panino o un drink dopo teatro, il Bar ma-genta è uno dei pochi locali a non chiudere neppure durante i periodi di festa.

a ognuno la sua camiciaA sinistra, giacca monopetto in seersucker (800 euro) e camicia in cotone (305 euro), tutto di ETRO (www.etro.com); coppola in co-tone di BARBISIO (90 euro, www.barbisio.it). Al centro, abito monopetto in lana di SARTORIA PARTENOPEA (1.800 euro, www.sartoriaparte-nopea.it); polo in cotone, BRIONI (880 euro, www.brioni.com); oc-chiali da vista di PRADA EYEWE-AR (160 euro, www.prada.com).A destra, abito monopetto in lino lana seta cotone, ERMENEGILDO ZEGNA (1.590 euro, www.zegna.com); camicia in cotone di BAGUT-TA (148 euro, www.cit-spa.it).

di tommaso basilio - foto di lucio gelsi

VeritasInInLino

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tessuti senza tempo

un drink a tono A sinistra, giacca doppiopetto in lino e lana (960 euro) e cintura in-trecciata in pelle (150 euro), tutto CAnAli (www.canali.it); camicia in cotone effetto washed, Reds (139 euro, www.redsdistribution.it); pantaloni in cotone, PT01 (205 euro, www.pt01.it); coppola in co-tone, BARBisio (63 euro). Tron-chetto in suède con fondo in cuoio, Tod’s (398 euro, www.tods.com). A destra, abito in cotone doppio-petto, l.B.M. 1911 (a partire da 530 euro, www.lubiam.it); cami-cia in popeline di cotone, BARBA nAPoli (160 euro, www.barba-napoli.it; cintura in pelle, eR-Menegildo ZegnA (prezzo su richiesta). scarpe stringate in canvas e pelle, Fratelli Rossetti (320 euro, www.fratellirosset-ti.com).

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righe con gusto Qui accanto, gilet in lana e seta, con abito (1.650 euro) e cravatta in seta (100 euro), tutto di ETRO. Camicia in cotone e nylon di CyClE (120 euro, www.cyclejeans.it); occhiali da vista, GiORGiO ARmA-ni (200 euro, www.armani.com).

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tessuti senza tempo

look pomeridiano Qui accanto, driving coat in lino e cotone, FAY (798 euro, www.fay.it); camicia in seer sucker, Cor-neliAni (a partire da 150 euro, www.corneliani.com). occhiali da vista, GiorGio ArmAni (210 euro).

Casual per tutte le ore nella pagina accanto, da sinistra, abito doppiopetto in lino e seta, Tombolini (1.047 euro, www.tombolini.it); camicia in lino prin-cipe di Galles, lAniFiCio Colombo (circa 240 euro, www.lanificioco-lombo.it); scarpe stringate in pel-le, AlberTo GuArdiAni (298 eu-ro, www.albertoguardiani.com).Al centro, abito in lino e polo in cotone, SAlvATore FerrAGAmo (prezzi su richiesta, www.ferraga-mo.com); scarpe stringate coda di rondine bicolore, SAnToni (535 euro, www.santonishoes.com). A destra, giacca in seer sucker di seta, orAzio luCiAno (1.500 euro, www.laverasartoriana-poletana.it); camicia in cotone, bAGuTTA (132 euro). Pantalo-ni in cotone, PT01 (200 euro); scarpe stringate, moreSChi (370 euro, www.moreschi.it).

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tessuti senza tempo

naturalmente eleganti Accanto, da sinistra, camicia in lino maniche corte, SAlvAtore FerrAgAmo (prezzo su richie-sta); pantaloni in lino e cotone, All41 mArco PeScArolo (220 euro, www.all41collections.com). Bretelle elastiche, tino coSmA (70 euro, www.tinoco-sma.it). Al centro, giacca in lana e seta, Brioni (a partire da 2.500 eu-ro); camicia cotone con ricamo, BoSS orAnge (146 euro, www.hugoboss.com). coppola in coto-ne, BArBiSio (63 euro). A destra, giacca in lino e coto-ne monopetto, luigi BiAnchi (a partire da 510 euro, www.lu-biam.it). giacca pigiama e panta-loni in seta gessata, louiS vuit-ton (prezzo su richiesta, www.louisvuitton.com).

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tessuti senza tempo

pensanDo aLL’estate Abito doppiopetto in seta e co-tone, CorneliAni (1.500 euro); camicia con chiusura a lacci in co-tone, SAlvAtore FerrAgAmo (prezzo su richiesta). Bretelle g-StAr (www.g-star.com).

Si ringrazia il Bar Magenta (www.barmagenta.it) per la disponibilità.

Assistente moda Stefano SpinettaGrooming di Maurizio Lucchese @ mauriziolucchese.tumblr.com

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mo

reschi.it

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solo per I tuoI occhI

Le lenti scure servono per proteg-gersi dal sole, ma non solo. Hanno un aspetto magico da ricercare nelle loro origini. nell’antica cina, infatti,

li indossavano i giudici per nascondere le espressioni del viso. e oggi più che mai un paio di occhialoni scuri inforcati sul na-so esprime il desiderio di anonimato, na-sconde lo sguardo dal resto del mondo e permette a chi li indossa di guardare senza essere osservato. sarà per questo che i divi di Hollywood amano indossarli dentro e fuori set. Ma in un mare magnum di pro-poste, quali forme scegliere? Quest’esta-te domineranno tre stili di montature che strizzano gli occhi a tre archetipi. rotondi: come quelli da cui non si separavano mai Andy Warhol e Arthur Miller, per creare un look da intellettuale distratto. Quadra-ti: come quelli amati da John Fitzgerald Kennedy, cary Grant e il mitico John Be-lushi, un vero classico. e a goccia: come quelli di tom cruise in Top Gun e dell’indi-menticabile Robert Redford nei Tre gior-ni del condor. Attenzione, però: per non sbagliare nella scelta, bisogna osservare be-ne i propri lineamenti e optare per modelli che si armonizzano con il viso. Per il resto, spazio alla fantasia.

1-OLIVER PEOPLES riedizione del famoso modello MP-2 del 1987 (506 euro, www.oliverpeo-ples.com). 2-POLO RALPH LAUREN aste sottili e montatura in metallo coniato (182 euro, www.ralphlauren.com). 3-ADIDAS modello Jonbee ispirato agli anni 50 (69 euro, www.adidas.it).

4-ERMENEGILDO ZEGNA round shape dai caratteristici cerchi in acetato effetto corno (199 euro, www.derigovision.com). 5-GIORGIO AR-MANI timeless chic ricercato nei particolari con rivetti a vista, aste tubolari e pregiate lenti in vetro (200 euro, www.armani.com).

Dalla forma tondeggiante alla Andy Warhol, squadrati come quelli di John F. Kennedy o ispirati agli Aviator di Robert Redford. Ecco una guida per scegliere gli occhiali giusti per l’estate

sAmAnthA pRimAti

AndyWarhol

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Corbis

AlzaresguardoLO

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tati con una speciale finitura a cera (400 euro, www.feb31st.it). 4-PAUL SMITH ispirati ai grandi rocker britannici degli anni 70 (235 euro, www.paulsmith.co.uk). 5-TOMMY HILFIGER eyewear by Safilo in spirito country club con montatura effetto legno (120 euro, eu.tommy.com).

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arcuata e freccia Supreme sull’asta (192 euro, www.persol.com) . 4-TOM FORD reinterpretazione degli occhiali Jasper in acetato dallo stile aviator (238 euro, www.marcolin.com). 5-TOD’S mon-tatura in metallo e dettaglio in pelle intrecciata sul-la stanghetta (280 euro, www.tods.com).

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buon compleanno

Royal oak 40 years from avant-Garde to Icon: è il titolo della mo-stra che si tiene alla triennale di mi-lano, dal 17 al 22 aprile, durante il

salone internazionale del mobile. Un evento irrinunciabile per gli appassionati di orolo-geria, ma anche per chi ama il design. Infat-ti, proprio con il modello royal oak, 40 anni fa audemars Piguet ha mostrato al mondo delle lancette una strada nuova, oltrepassan-do per la prima volta lo stile canonico della forma tonda. Il royal oak è il primo orolo-gio sportivo di alta orologeria ed è caratte-rizzato da una lunetta ottagonale fissata sulla cassa da altrettante viti (che ricorda-no il casco dei palombari) e dal bracciale integrato nella cassa, che lo hanno reso unico e tuttora un’icona nell’affollato pano-rama dei segnatempo. Un successo, quello di royal oak, che è continuato negli anni, tanto da farne uno degli orologi più cono-sciuti e desiderati al mondo. celebra, dun-

que, l’importante compleanno di questo modello l’esposizione della triennale che, prima di milano, ha toccato new york (in marzo) e che, nel corso dell’anno, prose-guirà per Parigi, Pechino, Singapore e Dubai. In mostra, oltre a 100 bellissimi e unici esemplari, anche l’angolo dell’orolo-giaio, dove i visitatori potranno osservare gli artigiani della maison al lavoro. Proget-tata dall’agenzia newyorkese ma3, la mo-stra presenta, inoltre, alcune immagini che il fotografo Dan Holdsworth ha scattato nella vallée de Joux, dove si trova le Bras-sus, il paesino svizzero in cui, dal 1875, ha sede la manifattura di audemars Piguet, e un’installazione dell’artista multimediale Quayola che, passando attraverso diversi stili artistici, magnifica il rapporto tra l’uo-mo e la materia. tutte le mostre sono aper-te gratuitamente al pubblico.

www.audemarspiguet.com

Sopra, la locandina della mostra dedicata a Royal oak. Sot-to, una pagina pubblicitaria storica del Royal oak.

touRbillonScheletrato e con tourbil-lon, questo segnatempo ha cassa e bracciale in platino ed è disponibile in soli 40 pezzi. Costa 289.800 euro.

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scheletRatoModello celebrativo in edizione limitata a soli 40 esemplari, con cassa e bracciale in platino e movimento automatico. Costa 115.900 euro.

Nel 1972, il design innovativo del Royal Oak di Audemars Piguet ha cambiato la storia dell’orologeria. Per l’occasione, la Triennale di Milano ospita, dal 17 al 22 aprile, durante il Salone del mobile, una mostra celebrativa in cui è possibile ammirare la sua storia in 100 modelli

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108 vigne del soleIntervista a Dario Cartabellotta, di rettore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio

112 vinitalyNovità e prospettive del vino nella più importante manifestazione del settore

118 coppa italiaDalla Franciacorta alla Sicilia, dal Trentino alla Puglia, i 13 campioni azzurri del perlageG

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VENI, VIDI, VINI

DI CESARE PILLON

La 46ª edizione di Vinitaly, a Verona, dal 25 al 28 marzo, punta quest’anno sugli operatori del settore, il cui afflusso è in continua crescita. Così come l’export, salito del 13% rispetto al 2010. E aziende e consorzi lavorano per rilanciare al meglio il mercato interno

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Per chi non è mai stato a Verona al Vinitaly, il salone dei vini più impor-tante del mondo (www.vinitaly.com), è difficile capire perché quest’anno, giunta

alla sua 46ª edizione, la manifestazione abbia cambiato programma e si svolga da domenica 25 a mercoledì 28 marzo, anziché dal giove-dì al lunedì successivo com’era consuetudi-ne da molti anni. Il cambiamento segna in realtà un’autentica svolta nell’impostazio-ne della rassegna, che adesso apre le porte ai normali visitatori soltanto la domenica, giorno dell’inaugurazione, mentre nelle successive tre giornate feriali si indirizza prevalentemente

Un’immagine dei 223 ettari della tenuta di

Badia a Passignano, di prorietà di Antinori. Al centro, un antico

monastero, simbolo di amore per i segni storici in una terra vocata al vino.

L’azienda è di recente rientrata a far parte del

Consorzio Chianti Classico.

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VENI, VIDI, VINI

agli operatori professionali, il cui afflusso è in continua crescita: l’anno scorso ne arrivarono quasi 156mila, 48mila dei quali provenienti dall’estero (il 3% in più del 2010). Sulle ali dell’export. La scelta di facilitare gli incontri d’affari dei buyers provenienti dai paesi stranieri sfoltendo la presenza dei wine-lovers italiani negli oltre 4mila stand della fiera si spiega con la crescente importanza che il vino ha assunto nell’export italiano, quanto mai preziosa in periodo di recessione. Secon-do un’analisi della Coldiretti, lo scorso anno le vendite al di là delle frontiere sono cresciute del 13% rispetto al 2010, arrivando a totaliz-zare oltre 4 miliardi di euro: un successo che va consolidato e possibilmente accresciuto.Gli strateghi della Fiera di Verona non hanno però rinunciato al pubblico di consumatori e appassionati che nelle precedenti edizioni affollavano i padiglioni il sabato e la dome-nica: per loro hanno organizzato alla sera il Vinitaly for you, un fuori-salone nel cen-tro di Verona, al Palazzo della Gran Guardia, dov’è possibile degustare i vini con sottofondo di musica dal vivo. Per non scontentare quel pubblico, il loro obiettivo dichiarato è di assi-curarsi «la collaborazione delle aziende, delle associazioni di categoria, del sistema città e territoriale» al fine di moltiplicare il numero degli eventi che tradizionalmente attirano i non addetti ai lavori, organizzandoli in città nei giorni precedenti l’inaugurazione, a co-minciare dal venerdì, quando è più facile per loro intervenire. È significativo che il più importante di questi eventi sia stato quest’anno la colossale degu-stazione dei Top 100 vini italiani selezio-nati dalla rivista americana Wine Spectator. Prologo ufficiale del Vinitaly, celebrato sabato 24 marzo nella prestigiosa cornice del Palazzo della Ragione, è il primo Grand Tasting che l’influente mensile Usa (3 milioni di lettori nel mondo) abbia finora organizzato in Italia.

È un’iniziativa che promuove in modo piut-tosto efficace l’immagine del vino italiano su scala internazionale: non a caso a prenderla è stata la Fiera di Verona, che da parecchi anni sviluppa lo stesso tipo di promozione nel mondo con il Vinitaly Tour (www.vi-nitalytour.com), organizzando incontri dei produttori italiani con operatori professio-nali e giornalisti nei principali paesi d’e-sportazione.

Il ruolo dei Consorzi. La recente eliminazio-ne di Buonitalia e dell’Ice, Istituto per il com-mercio estero, ha creato un vuoto istituzionale nella promozione del made in Italy, che ha lasciato i produttori soli con se stessi proprio nel momento in cui a tirare è esclusivamente l’esportazione, mentre il mercato interno sente profondamente il momento difficile. Ancor più importanti sono diventate quindi, in questo frangente, le iniziative dei Consorzi di tutela.

I più intraprendenti so-no sempre stati quelli toscani: gli assaggi in anteprima delle an-nate giunte a matura-zione, organizzati per il Chianti Classico, il Bru-nello di Montalcino e il Nobile di Montepulcia-no e coordinati in col-

laborazione dai tre Consorzi, rappresentano da anni un appuntamento imperdibile per tutti i wine-writer italiani e non solo.Quest’anno li ha preceduti una novità: il 16 febbraio, alla Stazione Leopolda di Firenze, si è svolto Buy Wine, un incontro di busi-ness e comunicazione con cantine e buyer esteri. Nelle intenzioni dell’amministrazione regionale, che l’ha organizzato per mezzo di Toscana Promozione, dovrebbe essere l’em-brione di un evento unico a favore di tutti i territori vitivinicoli, ma solo se produttori e Consorzi sapranno trovare la strada dell’unità. In questa direzione, nonostante la Toscana sia la regione a più alto tasso di litigiosità, qual-

Qui accanto, da sinistra, Albiera, Allegra, Piero e Alessia Antinori in occasio-ne dei trent’anni del loro primo SuperTuscan. Sopra, un brindisi tra Leo-nardo, Vittorio, Bona e Fer-dinando Frescobaldi.

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VENI, VIDI, VINI

che segnale confortante è da registrare: dopo 38 anni di assenza, per esempio, la Marchesi Antinori è rientrata nel Consorzio del Chianti Classico, che così rappresenta adesso, come ha annunciato il presidente Marco Pallanti, il 94-95% delle aziende. Ancor più positiva, l’azione del Consorzio del Brunello di Montalcino, che sotto l’abile presi-denza di Ezio Rivella è riuscito a far dimentica-re rapidamente l’ombra gettata su questo vino glorioso dalle indagini giudiziarie di quattro anni fa per il manca-to rispetto del discipli-nare. Che lo scandalo sia stato cancellato dal-la memoria collettiva è risultato chiaro anche grazie a un sondag-gio svolto da Renato Mannheimer per con-to dei Marchesi de’ Frescobaldi: per il 24% degli 800 interpellati, rappresentativi dell’intera popolazione, il Bru-nello è il vino italiano di maggior pregio, paragonabile alla Ferrari fra le auto. Su scala internazionale la percezione di questo vino dev’essere evidentemente la stessa, visto che nel 2011 la sue vendite sono aumentate del 10% rispetto all’anno prima, con un giro d’af-fari passato da 140 a 155 milioni di euro.

Reagire con fantasia. Il mercato interno è invece in difficoltà: attanagliati dalla crisi, pre-occupati dall’etilometro, allarmati dalle pulsio-ni proibizioniste, i consumatori bevono meno, anzi, il timore è che si stiano progressivamente allontanando dal vino. Dai numerosi conve-gni svolti nel corso del Vinitaly per affrontare questo problema scaturiranno probabilmente iniziative nei prossimi mesi. Ma alcune sono già state prese per riaccendere l’interesse ver-

so il vino. Hanno tutte qualcosa in comune: la fantasia. A cominciare dal wine-game Stick it & Shoot it, lanciato on-line dal Consorzio del Chianti Classico, che consente agli appassionati di segnalare su Facebook i luoghi più insoliti in cui hanno avvistato il simbolo del Gallo Nero. Un altro Consorzio, quello dei Colli Berici e Vicenza, ha invece trasformato il suo stand in un’osteria, l’Osteria dei Mario. «Dobbiamo re-cuperare la gioia di un bicchiere di vino da bere in compagnia», ha spiegato il coordina-tore Andrea Monico, «riportare questa bevanda al centro della tavola». Mario è il consumatore medio, che non riconosce l’oggetto del suo de-siderio nelle astruse descrizioni delle guide e dei sommelier, per lui il vino «s’è bon» o «no s’è bon», punto e basta. Chiamati a raduno dome-nica 25 marzo nella loro Osteria, tutti i Mario che hanno prestato giuramento intingendo il dito pollice nel vino hanno ricevuto una Mario card che li farà entrare di diritto, il prossimo 11 maggio, nella giuria popolare della Rassegna enologica Le Vigne del Palladio, concorso in cui i vini vengono giudicati senza voti, stelle, grappoli o bicchieri, unicamente in base alla loro piacevolezza. In fondo a questa bizzarra iniziativa non è difficile intuire che l’aspirazione a vini sempli-ci e piacevoli nasconde la reazione al prezzo delle bottiglie, che in epoca di vacche magre appare troppo caro. Infatti, si sta diffondendo nei ristoranti di tutto il mondo la tendenza a ordinare il vino non più a bottiglia ma al bicchiere. La novità è che negli Stati Uni-ti questa tendenza è arrivata anche sul web. Qualche mese fa il sito Tastingroom.com ave-va proposto kit di degustazione con sei cam-pioncini da 50 millilitri. Il successo è stato tale che adesso ha messo in vendita minibottiglie da 100 millilitri, la quantità media di un bic-chiere. A rendere prezioso quel bicchiere è il contenuto: vini di Napa Valley che in bottiglia costano 100 dollari. Che sia questo, il futuro del vino? Lo diranno i prossimi Vinitaly.

www.vinitaly.com

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Qui accanto, vigneti di Monteriggioni. In alto, da sinistra, bottiglie di Chianti e Marco Pallanti, presiden-te del Consorzio Vino Chian-ti Classico. Sotto, Stevie Kim, coordinatrice gene-rale del Vinitaly presso Ve-ronafiere, e Gianni Bruno, responsabile dei proget-ti speciali di Veronafiere.

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Dario Cartabellotta, 42 anni, direttore generale dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio, l’ente che è stato motore della riqualificazione dell’enologia siciliana negli ultimivent’anni. Nell’altra pagina,un vigneto alle pendicidell’Etna, uno dei territori più rinomati per la produzione di uva.Si

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IL PRIMO PADIGLIONE che i visitatori del Vini-taly incontrano alla loro destra, appena superati i varchi d’ingresso, ospita da sempre i vini della Sicilia. È una posizione privilegiata che ha fi nito

per assumere un valore simbolico: la Sicilia è la regione del Sud che con maggior determinazio-ne ha rivendicato negli ultimi 20 anni il diritto a comparire tra le zone a più alta vocazione enoica d’Italia. Fino a che punto è riuscita a ottenerlo? L’ultima vendemmia, quella del 2011, con 4 mi-lioni 260mila ettolitri di vino prodotto, ha se-gnato per l’isola un calo del 25% rispetto all’anno precedente ed è stata la più avara che si ricordi. Però la diminuzione non è stata provocata soltan-

In vent’anni la Sicilia è passata da una produzione in quantità di vino sfuso a una solida realtà im-prenditoriale basata sulla qualità. Come, lo spiega il direttore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio

DI CESARE PILLON

ISOLE DEL TESORO

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isole del tesoro

to da un calo fisiologico: quel che ha pesato di più è stato l’abbandono di molti vigneti, stimo-lato in buona parte dagli incentivi comunitari. «Ma questo arretramento quantitativo non va letto necessariamente con una valenza negati-va, anzi: per me vuol dire che l’isola si è messa in condizione di produrre meno per pro-durre meglio». Ad affermarlo è Dario Car-tabellotta, direttore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio, l’ente che della riqualifica-zione dell’enologia siciliana è stato il motore. Però, non tutti la pensano alla stessa maniera: un produttore di qualità come Alessio Plane-ta ha detto invece: «Ogni ettaro di vigna in meno è una sconfitta per tutti noi: è pae-saggio in meno, è lavoro in meno, è la fine di uno stile di vita e di una cultura millenaria».«Io sono assolutamente d’accordo con lui», re-plica Cartabellotta, «quando, però, scompare una vera vigna. Gran parte dei vigneti abban-donati, invece, non erano coltivati per produr-re vino, bensì per lucrare gli aiuti dell’Unione Europea con la distillazione agevolata. Ecco perché considero positiva la loro scomparsa. Comunque, nonostante gli espianti, la Sicilia è rimasta la regione con la maggior estensio-ne di terreno vitato: siamo passati da 120mila ettari (teorici) a 90mila effettivi. Ma sono 90mi-la ettari di vigneti finalmente orientati esclusi-vamente al mercato». È un bel risultato, per una vitivinicoltura che ancora 20 anni fa era finalizzata quasi esclusi-vamente a una produzione quantitativa di vino sfuso. La rivoluzione fu innescata dall’enologo Giacomo Tachis che, appena nominato con-sulente dell’Istituto regionale della Vite e del Vino (così si chiamava allora), la prima cosa che fece fu di rimproverare i vignaioli: «Ma perché continuate a regalare ai francesi il vostro vino? Imbottigliatelo e vendetelo voi stessi». Ad accettare il rimbrotto e a seguirne il consiglio, in quella prima fase, furono una decina. «Oggi», dice Cartabellotta, «sono quasi 300 coloro che si sono promossi imprenditori e vinificano in proprio mirando alla qualità. È stata un’esperienza dalla quale abbiamo appre-so che i risultati più concreti si ottengono investendo nel capitale umano. Ed è pro-prio quello che ci sforziamo di fare». Da alcuni anni, l’Istituto promuove infatti la formazione di giovani enologi ed export ma-nager per mezzo di stage retribuiti presso le più importanti aziende vitivinicole degli Stati Uniti. Per realizzare questa iniziativa ha stret-to un’intesa con la filiale italiana della Caep, la più grande società del mondo che, fin dal 1984, si occupa di scambi culturali inter-nazionali per l’agricoltura. Obiettivo dell’o-perazione è offrire ogni anno a 25 giovani siciliani laureati in enologia un’esperienza di quattro mesi di lavoro in vigna e in cantina durante la vendemmia in una delle regioni viticole americane più importanti, come Cali-fornia, Oregon o Missouri. Lo stage può essere successivamente ampliato con altri due mesi da vivere, invece, nel mondo del commercio, a

anni i vini prodotti nelle terre in cui il vino si era storicamente affermato, e di cui la Sicilia è il baricentro, perché il loro stampo mediter-raneo è più moderno, vario e accattivante rispetto al gusto che è prevalso finora, con la massificante ma anche monocorde egemonia del Cabernet e del Merlot».Nel promuovere l’esportazione, l’Istituto re-gionale diretto da Cartabellotta ha concentra-to la propria azione soprattutto verso le nuo-ve frontiere del Bric (Brasile, India e Cina), i

cui mercati sono in fortissima espansione. Particolarmente promettente è l’accordo bi-laterale stretto con l’Hong Kong Trade Development Council, l’ente che si propo-ne come piattaforma di busi-ness con la Cina, in seguito alla visita compiuta nel luglio dell’anno scorso da un folto gruppo di operatori profes-sionali che hanno verificato la qualità della produzione si-

ciliana, manifestando grande interesse. «In questi paesi il compito è facilitato dall’im-magine dell’Europa, che è vista come un faro di civiltà. Ma talvolta godiamo a nostra insa-puta di vantaggi supplettivi che rischiamo di sprecare», sostiene Cartabellotta. «In India, per esempio, dove abbiamo svolto un tour promo-zionale all’inizio dell’anno, abbiamo scoperto che gli hotel, per essere rinomati, debbo-no disporre di due cose: il centro benes-sere e la cucina italiana. E l’abbinamento alla cucina è sempre stato la carta vincente per ogni tipo di vino».

stretto contatto con buyer e distributori di vino siciliano. E in questa fase l’Istituto regionale del Vino e dell’Olio, utilizzandoli per qualche ini-ziativa promozionale negli Stati Uniti, li spinge a imparare sul campo e contemporaneamente può sperimentare le loro attitudini. Poiché lo scopo è di internazionalizzare il vi-no siciliano, è prevista anche l’operazione op-posta, cioè il tirocinio retribuito di cinque giovani enologi stranieri in altrettante azien-de dell’isola, che così possono conoscere le tecniche di lavoro e i modi di operare in vigore nelle azien-de del Nuovo mondo. «Per mezzo di questi stage», spiega Cartabellotta, «intendiamo for-nire informazioni e competen-ze necessarie alle aziende per agire con successo sul merca-to internazionale, migliorando il tasso di qualità dell’export vinicolo siciliano».Un grosso contributo all’espor-tazione, secondo lui, lo darà la Doc Sicilia recentemente istituita, valorizzando l’identità territoriale dei vini con il fascino delle attrattive naturali dell’isola e la singolarità della sua storia, ma soprattutto unificando con un marchio di prestigio una produzione talmente variegata che potrebbe apparire frammenta-ria. «La Sicilia è una ma sono tante», dice, «e questo non è un difetto, è una ricchezza, un valore aggiunto che dobbiamo far percepire. Ci conforta la previsione espressa da Robert Parker, il più famoso critico enologico del mondo, al Vinexpo di Bordeaux: secondo lui, nel mercato globale emergeranno nei prossimi

La Doc unif ica una realtà

in alto, Alessio Planeta, 45 anni, amministratore e responsabile tecnico dell’azienda di famiglia che vanta 363 ettari di vigneti suddivisi in sei tenute sparse per la regione, da Menfi a Noto, da Capo Miiazzo all’etna (a destra).

tanto varia da sembrare

frammentata

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d’origine spumeggiante

di Marco Gatti foto di roberto Sorrentino

Franciacorta e Trentino, certo. Ma le bollicine uniscono tutta la Penisola. Sotto il segno dei vitigni autoctoni

Con un po’ di fantasia, i pubblicitari non potreb-bero forse rappresentare l’italia come una gioiosa

coppa di spumante? Con il nord che, dal piemonte al friuli, è la coppa appunto. il Centro, lo ste-lo. il sud, la base. a lungo gli italiani hanno masticato amaro, invidiando i cugini francesi per un prodotto: lo Champagne. Og-gi, non più. Cresce l’orgoglio per la produzione spuman-tistica nazionale. da qualche tempo, dalla Valle d’aosta alla sicilia, cantine di valore produ-cono spumanti d’eccellenza, che non hanno nulla da invidiare ai migliori prodotti d’oltralpe. Con una peculiarità tutta italiana: an-che per questa tipologia di vini, autoctono è bello. non c’è regio-ne in cui non ci siano vignaioli che si dedicano alla produzione di spumanti. Ma le bollicine che uniscono l’italia salendo dal Me-ridione su su per gli appennini fino alle alpi non nascono solo da pinot nero e chardonnay. sono figlie anche di ribolla, pas-serina, inzolia, piuttosto che di prié blanc, bianchetta genovese, bombino. Certo, i campioni az-zurri del perlage hanno avuto, e hanno, il coraggio di lanciare la sfida ai cugini francesi cimen-tandosi con i vitigni più famosi, ossia con quel pinot nero e quel-lo chardonnay nella cui lavora-zione i transalpini sono maestri. È il caso dei quattro moschet-tieri della nostra spumanti-stica, ossia Bellavista, Ca’ del Bosco, Guido Berlucchi e fer-rari. Hanno cantine e vigneti in Lombardia, e più precisamente in franciacorta e in trentino. Con i loro prodotti d’eccellen-za (gioielli come Riserva Vitto-rio Moretti, Cuvée anna Maria Clementi, franciacorta Brut Ex-treme palazzo Lana, Riserva Lu-

collavini Via della Ribolla Gialla 2 Cor-no di Rosazzo (Ud); telefono 0432.753222RiBolla Gialla BRUTGiallo paglierino intenso, ha spuma ricca, naso invitante con profumi di fiori di zaga-ra, pesca gialla, sentori spe-ziati. Ha gusto armonico e persistente. con primi e se-condi di pesce. 30 euro.

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Coppa ItalIa

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bellavistavia bellavista 5, erbusco (bs); telefono 030.7762000 FRaNCiaCORta GRaN CUvÉe Di colore giallo paglierino luminoso, ha perlage fi-ne e persistente, profumi di frutta esotica, con note di ananas e cedro, sentori di crema pasticcera, sorso morbido ed equilibrato. Con pesci al forno. 35 euro.

FeRRaRi via Ponte di Ravina 15, trento; tel. 0461.972311 tReNtO PeRlÉ NeROGiallo oro, ha perlage ricco ed elegante, naso intenso, con profumi di crosta di pa-ne, vaniglia, tostato, sorso ampio, generoso, equili-brato. Con carni bianche. 56 euro.

GUiDO beRlUCChi loc. borgonato, piazza Du-ranti 4, Corte Franca (bs); tel. 030.984381FRaNCiaCORta bRUt CellaRiUsGiallo paglierino, spuma ab-bondante, perlage fine, naso con note agrumate e di lievi-ti e crosta di pane, al palato è setoso e fresco. Con secondi piatti di mare. 20 euro.

Ca’ Del bOsCO via albano Zanella 13, erbu-sco (bs); tel. 030.7766111 FRaNCiaCORta DOsaGe ZÉROPer chi ama i Franciacorta senza compromessi. Giallo paglierino, ha spuma ab-bondante, perlage fine, sen-tori floreali e note di pesca e albicocca, di frutta tropicale, gusto secco e fresco. Con pri-mi di pesce. 34 euro.

nelli, piuttosto che Franciacorta Gran Cuvée, Franciacorta Dosa-ge Zéro, Franciacorta Brut Cella-rius, Trento Perlé Nero) sono alla testa di quel plotone di produt-tori dei loro territori che, fattosi di anno in anno sempre più fol-to, nel segno del metodo classi-co, vinificando in modo sapiente pinot nero e chardonnay, appun-to, realizza bollicine in grado di farsi largo sui mercati in-ternazionali, dando del filo da torcere anche ai produttori del nobile e blasonato Champagne. Stesso discorso in Piemonte e in Toscana, regioni regine della Penisola innanzitutto per i loro sommi rossi, dove quei pochi grandi produttori che si cimen-tano anche con gli spumanti lo fanno nel segno dei vitigni in-ternazionali. Di formidabile ca-ratura il Quarantatré di Franco Martinetti, Brut che per elegan-za e personalità non sfigura al fianco dei più nobili Cham-pagne, come di recente ha di-mostrato tenendo testa, in una degustazione alla cieca, a uno Champagne del calibro della Cu-veé Sir Winston Churchill di Pol Roger. E anche l’Asya Extrabrut Rosé Nature del Podere Forte di Castiglione d’Orcia, nel Senese, è una novità clamorosa che sta

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d’origine spumeggiante

conquistando esperti e intendi-tori in virtù della sua rara e af-fascinante complessità aromatica e gustativa. Ma se un produttore come la Tenuta Montemagno di Mon-temagno (all’esordio in questi giorni con un Brut da uve bar-bera e chardonnay, l’eccellente TM Brut) è un’autentica mo-sca bianca perché finora pie-montesi e toscani, per le bol-licine, non hanno creduto nel potenziale di nebbiolo, barbera, sangiovese, nelle altre regioni, invece, è in crescita il numero di produttori che sta cercando una via italiana alla bollicina d’autore. Tra gli alfieri di que-sta nuova tendenza, al Nord, la Cave du Vin Blanc di Morgex et La Salle di Morgex (Ao), canti-na che con la sua viticoltura eroica, di montagna, produ-ce un Brut da uve 100% prié blanc che sorprende per i suoi profumi di fiori ed erbe alpine, per il suo sorso fresco e armo-nico, per la sua viva personali-tà. In Veneto, Zonin firma quel Prosecco Brut Cuvée 1821 che,

da uve glera in purezza, rappre-senta il bicchiere da aperitivo per eccellenza e accompagna i piatti a base di crudo di pe-sce in maniera impeccabile. In Friuli, Collavini, autore di una versione di Ribolla spumantiz-zata a dir poco strepitosa, irre-sistibile, se bevuta a tutto pasto con piatti delicati di pesce. Tra i produttori dell’Italia centrale, impossibile non citare Paltrinie-ri, che con Grosso ha fatto fare al Lambrusco un ulteriore passo in avanti sulla strada che porta a restituire al vino-simbolo dell’E-milia Romagna la dignità che merita, smentendone la fama di wine-Coca-Cola, attraverso un’interpretazione di assoluto valore, elegante e superba, fi-glia di una geniale lavorazione con Metodo Classico. E occor-re citare anche Angela Velenosi, celeberrima produttrice marchi-giana, nota in tutto il mondo

Podere Forte Località Petrucci 13 Casti-glione d’orcia (Si); telefo-no 0577.8885100 ASYA eXtrABrUt roSÉ NAtUrerosa damascato, ha spuma abbondante, profumi di pic-coli frutti con note di fragoli-ne di bosco; in bocca è mor-bido, di grande struttura. Con carni bianche.

CAve dU viN BLANC di MorgeX et de LA SALLe Chemin des iles 31 La ruine, Morgex (Ao); telefono 0165.800331BrUt da uve 100% prié blanc, ha colore paglierino, perlage fi-ne, profumi di lillà, mimosa, glicine, al palato è cremoso, morbido, fresco, con un fina-le minerale. Con crostacei e aragosta. 13 euro.

PALtriNieri via Cristo 49, Sorbara (Mo);telefono 059.902047 groSSo da uve lambrusco di Sorbara 100%, ha colore rosso rubi-no chiaro, spuma rosea, na-so con note intense di vio-lette e profumi di frutti di bosco, mentre al palato è secco, caldo, persistente. Con salumi. 36 euro.

Molti produttori oggi cercano una via autoctona alle bollicine d’autore

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d’origine spumeggiante

Velenosi Vini Via dei Biancospini 11 Ascoli Piceno; tel. 0736.341218 PAsseRinA BRUT Paglierino chiaro con riflessi verde acqua, ha spuma ricca, naso invitante, con note flo-reali di acacia, sentori fruttati di pesca e cedro, sorso fresco e sapido. Da aperitivo o con frittura di pesce. 9,50 euro

D’ARAPRi Via Zannotti 30 san severo (Fg); telefono 0882.227643 BRUT Da uve bombino bianco e pinot nero, ha colore pa-glierino con spuma candi-da, profumi di fiori bianchi, note di nocciola. in bocca è fresco, sapido, cremoso, con finale ammandorlato. Con tempura. 14 euro.

MilAZZo Campobello di licata (Ag); telefono 0922.878207 MilAZZo MeToDo ClAssiCo Da uve inzolia verde e char-donnay, ha colore paglieri-no, note di lieviti e di crosta di pane, sentori di noccio-la, palato morbido, fresco, sapido. ottimo da aperiti-vo, bene si accompagna a minestre leggere, piatti di pesce, formaggi di media stagionatura.

per i suoi bianchi e rossi, che, in omaggio alla sua terra, non ha rinunciato ad avere tra i suoi vini anche una piacevole Passe-rina Brut, ottenuta con Metodo Charmat, che per le sue carat-teristiche è ideale da aperitivo. Al Sud? Interessanti i prodotti di due cantine, la pugliese D’Ara-prì e la siciliana Milazzo, realtà che stanno percorrendo una via ancora diversa, visto che realiz-zano spumanti con uve di vi-tigni sia internazionali sia autoctoni. I risultati, anche in questi casi, sono più che interes-santi. Di grande eleganza, equi-librio, armonia, il Brut della can-tina di San Severo che, grazie al marriage tra uve bombino e pinot nero, ha profumi fini e di buona persistenza di agrumi e frutta a polpa gialla, carattere, sorso di buon spessore, carat-teristiche che ne suggeriscono l’abbinamento a piatti di pesce

e carni bianche. Di vitalità me-diterranea, invece, il Metodo Classico della cantina di Milaz-zo, ottenuto da uve inzolia ver-de e chardonnay, che si esprime con un corredo aromatico molto caratteristico, di grande finezza, con note di lieviti e di crosta di pane, sentori di nocciola, e che conquista con il suo pro-porsi al palato morbido, fresco, piacevolmente sapido. Ottimo da aperitivo, ben si accompa-gna a minestre leggere, piatti di pesce e formaggi di media sta-gionatura.

Alle eccellenzedi Franciacorta

e Trentino si uniscono le altre realtà locAli

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L’azienda vitivinicola, biologica Ciù Ciù, di proprietà della famiglia Bartolomei, si trova nelle colline picene, ad Offida (AP), nel cuo-re dell’area di produzione del Rosso Piceno Superiore e si estende su di un’area di circa 130 ettari. Fondata nel 1970 dai coniugi Natalino ed Anna l’azienda è oggi gestita dai fratelli Massimiliano e Walter con tutta la passione ed il bagaglio di saggezza del papà Natalino.

La filosofia produttiva che muove l’azienda è maturata dalla convinzione che il vino deb-ba essere l’espressione più autentica del territorio di origine. Da qui la cura scrupolo-sa per i dettagli ed i sistemi di coltivazione dei vigneti biologici che hanno portato i vini Ciù Ciù a quei vertici di qualità che li hanno resi famosi sia nel mercato nazionale che in quello internazionale.

L’azienda vanta un’importante selezione di vini bianchi e rossi, tra questi Merlettaie, Offida Pecorino DOP che nell’agosto 2010 ha ricevuto 90 Parker dalla rivista Wine Advocate, Oppidum Marche IGT Rosso (diploma di merito al concorso enologico del Vinitaly 2010), Esperanto Offida Rosso (diploma di merito al concorso enologico del Vinitaly 2011) e Gotico, pregiato rosso piceno superiore DOC. Inoltre, nel 2011 Ciù Ciù ha siglato un importante accordo di li-

cenza con Loriblu, brand leader nel settore delle calzature di lusso per donna e uomo, per la produzione e distribuzione a livello mondiale di una selezione di vini esclusivi tradizional-mente appartenenti alle Marche e denominata Loriblu Vini Collection.

In occasione della pros-sima edizione di Vinitaly (Verona, 25 – 28 marzo 2012) il più importan-te salone internazionale dedicato al vino, Ciù Ciù presenterà una serie di prestigiose novità che an-dranno ad ampliare la va-sta gamma di vini attual-mente prodotti. L’azienda sarà inoltre presente con un’immagine totalmente rinnovata che ha interes-sato tutte le aree della comunicazione a partire dal restyling del logo, delle etichette e degli imballi sino al sito ed alla fan page su facebook a dimostrazione dello spirito giovane ed intraprendente dell’azienda.

sOLChi radiCi sOGni

Walter e Massimiliano

Bartolomei

MerlettaieOffida DOCG

Pecorino

Società Agricola Ciù Ciù - località S. Maria in Carro - C.da Ciafone, 106 - 63073 Offida AP - ITALIA tel. +39 0736 810001 - fax +39 0736 889772 - www.ciuciuvini.it - [email protected]

Ciù Ciù Azienda Agricola

i vini Ciù Ciù. Espressione autentica del territorio.

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i n c a n t oa l c a s t e l l o

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arte di vivere

Coincidenze, luoghi e fatti lontani fra lo-ro, ma legati da un filo invisibile. Sullo sfondo, italia e inghilterra, piazza Santa Maria del carmine a firen-ze e i caruggi di genova, gli affreschi di Bernardo

Strozzi e l’esordio dell’architetto gino coppedé. la vita di Marcello cambi è una storia avventurosa, tessuta con un intreccio da far invidia ai tappeti più pregiati: definirlo antiquario, infatti, sarebbe riduttivo. e in una storia come si deve non può mancare un castello. giacca in tartan, aplomb british, cambi guida gli ospiti, instancabile, su e giù per le stanze ricche di lampadari, mobili, quadri e vetrine, da cui ammiccano gioielli antichi e oggetti in argento. e illustra con passione i dettagli, le boise-rie, le pavimentazioni che in questi dieci anni ha restaurato e che ogni giorno, senza sosta, richiedono attenzione. dopo aver rilevato e restaurato il castello Mackenzie, progetta-to da un giovane gino coppedé a genova, e averne fatto la sede della casa d’aste che porta il suo nome, Marcello cambi ha da poco aperto il cambi café, nel duecentesco Palazzo Branca doria. e, nel caruggio accanto, in via david chiossone, ha ridato vita alla tradizionale confetteria ge-novese Antica Vedova Romanengo, nata nel 1805 nella storica sede di Palazzo Salvago, in via orefici. accanto a lui, nella gestione della casa d’aste, ci sono i tre figli, Matteo, 42 anni, Sebastian, 39 (che l’hanno fondata nel 1998 insieme al padre e si dedicano rispettivamente agli aspetti artistici e di comunicazione, e a quelli ammi-nistrativi e commerciali), e giulio, 31, che si occupa degli aspetti grafici ed editoriali.

«Sono nato 68 anni fa, il 16 luglio, giorno di Santa Maria del carmine, nell’omonima piazza di firenze», racconta cambi, con un accento che ne fa intuire i natali e certe inflessio-ni che ne rivelano la città d’adozione. dunque, ha vissuto almeno due vite: una a firenze e poi a genova, dove si è trasferito per amore all’inizio degli anni 70, subito dopo aver sposato anna. in mezzo ci sono stati anche otto anni di spostamenti fra Italia e Inghilterra, dove ha svolto il lavoro di antiquario, come suo padre. «ho iniziato occu-pandomi di mobili antichi e stoffe», dice, «poi ho lavorato in una casa d’aste e infine ne ho aperta una tutta mia». e dopo una vita dedicata all’arte, da dove nasce l’idea di ria-prire una confetteria storica, che era stata chiusa due anni prima, e di affiancarle una caffetteria?

in alto, Marcello Cambi, 68 anni, fondatore dell’omonima casa d’aste a Genova e imprenditore che ha creato il Cambi Café (a sinistra) e ridato vita alla storica confetteria antica vedova romanengo.

Quante vite ha vissuto Marcello Cambi? Almeno tre. Originario di Firenze, ha vissuto in Inghilterra e, ora, a Genova. Dove ha fondato una casa d’aste, acquistato un maniero, creato un caffè e ridato vita a una confetteria dell’800. E ora è pronto per la quarta, con le aste on-lineDI CrIstIAnA rIzzO - FOtO DI DAnIElE bArrACO

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arte di vivere

Diviso su quattro pia-ni, più i fondi e le grot-te, il Castello Mackenzie dispone di 85 stanze su una superficie di 4mila mq. Sedi della casa d’a-ste sono il piano terra, dove c’è l’atrio d’onore, e il primo piano, in cui si trovano, fra l’altro, la cappella sconsacrata e la biblioteca. Al secondo e terzo piano ci sono le stanze abitate dalla fa-miglia Cambi. In cima, la torre, con tanto di merli, che domina tutta Geno-va e che ospitò, nella Ca-mera dantesca, una col-lezione di edizioni della Divina Commedia, dalla

seconda metà del ’400 al secondo decennio del ’900, appartenuta a Evan Mackenzie. Da questi, il castello è nel tempo pas-sato di mano in mano: da una società immobiliare all’esercito tedesco, dal-le truppe alleate ai ca-rabinieri. Negli anni 60 e 70 è stato sede di una società di ginnastica e, tra il 1986 e il ’95, è sta-to acquistato dal mece-nate americano Mitchell Wolfson jr., allo scopo di ospitarne il primo Museo del Novecento. Nel 2002 è entrato in scena Mar-cello Cambi.castellomackenzie.it

Sopra, uno scorcio interno del Castello

Mackenzie. dal 2002, appartiene a

Marcello Cambi, che l’ha ristrutturato e trasformato in

affascinante sede della sua casa d’aste.

a destra, il bancone del Cambi Café, che si

trova nel duecentesco Palazzo Branca doria,

in vico Falamonica 1/r, a Genova (cambicafe.

com), e alcuni cocktail che vengono serviti.

«I proprietari di Antica Vedova Romanengo», spiega, «aveva-no contattato la nostra casa d’aste perché ne acquistassimo gli arredi, ma poi è emerso che erano vincolati dalla Soprin-tendenza e quindi abbiamo declinato l’offerta. Dopo un po’, invece, abbiamo iniziato a carezzare l’idea di rilevare anche la licenza e infine ci siamo decisi». Dato che non era possi-bile riaprire la confetteria nella sua sede storica, è partita la ricerca della sede giusta, durata più di un anno: «Non era facile trovare un luogo di carattere, né troppo grande né troppo piccolo, che restituisse l’atmosfera elegante e la tradizione dell’antico locale. Alla fine l’abbiamo trovato e ce ne siamo innamorati». In effetti, la pasticceria frequentata da personaggi come la principessa Sissi, Giuseppe Verdi e il conte di Cavour sembra essere sempre stata lì. E tutto torna. L’arte e l’ospitalità, le due passioni di Cambi, si agganciano e chiudono il cerchio: il locale Antica Vedo-va Romanengo, infatti, è affiancato dal Cambi Café, che si trova al primo piano di Palazzo Branca Doria, con le pa-

reti ricoperte dagli affreschi del 1618 di Bernardo Strozzi. Ma quando le coincidenze sono tante si può anche par-lare di destino: quegli affreschi, un tempo, erano coperti dai robusti tendaggi di tartan del negozio di abbigliamen-to inglese che il palazzo ospitava, e Cambi ha frequentato per anni l’Inghilterra per lavoro. Poi quei locali, prima di essere abbandonati, sono diventati la sede di un antiquario. Per il principio in base al quale le cose ben riuscite non sono mai figlie dell’improvvisazione, occorre dire che la competenza di Cambi nella ristorazione e nell’ospitalità ha radici lontane. «Gli anni 70 sono stati quelli della Begudda (in genovese, gozzovigliare, ndr), un ristorante che avevo aperto a Genova», prosegue Cambi. «Quella della ristorazio-ne è un’attività che ho sospeso da più di 40 anni ma che ora, rimessa in moto, sta dando i suoi frutti», racconta. Fra l’una e l’altra esperienza, Cambi si è, infatti, tenuto in alle-namento «con l’apertura di Casa Cambi, un alberghetto a Castelvecchio di Rocca Barbena (Savona), di cui si occupa mia moglie. Questa esperienza, che dura da circa 15 anni, è servita per decidere l’avventura del Cambi Café e della Vedova. È stato un insieme di tasselli che, quasi da soli, si sono disposti nel modo giusto». Le coincidenze e i legami incrociati nella vita di Cambi non finiscono qui. Anche Evan Mackenzie, assicuratore, appassionato di oggetti antichi e fondatore, a fine ’800, del castello che Cambi ha acquistato nel 2002, era fiorentino, e le sue origini scozzesi lo portavano a dividersi fra l’Italia e Oltremanica. «Oggi ci dedichiamo soprattutto all’antiquariato, all’arte dell’800 e del ’900, ai gioielli e ai tappeti», conclude Cam-bi. «La clientela è italiana e internazionale (Cina, Usa, Svezia, Gran Bretagna...). L’importante è che l’oggetto corrisponda a quanto promette, per questo c’è sempre più bisogno di specialisti». L’attività, comunque, è sempre più diversifica-ta, tant’è che al castello si è svolta recentemente un’asta di yacht, mentre il 24 aprile è la volta dell’arte moderna e contemporanea. «Uno dei settori che intendiamo sviluppare è quello delle aste on-line. Si tratta di aste più semplici, ne abbiamo fatte già tre e vorremmo continuare anche in questa direzione». Prossime mosse, l’apertura di un ufficio a Milano, ad aprile, e poi uno a Londra.

www.cambiaste.com, www.cambicafe.com, www.casacambi.it

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apre le porte del marocco

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Residenze private, accommodation di lusso. Respiro internazionale, cultura nordafricana. Rispetto del paesaggio,

soluzioni di pregio. È questa la doppia anima di Domaine Royal Palm Marrakech, l’e-sclusivo progetto residenziale, firmato Bea-chcomber Hotels, per vivere il cuore nascosto del Marocco. Sorge nel nuovo polo turistico di Marrakech, a 10 minuti dall’aeroporto e 10 dalla Medina, con una vista incantevole sulla catena dell’Atlante, dove si racconta che Zeus costrinse il più possente dei titani a sostenere il peso del mondo sulle sue spalle. «Marrakech è a pochi minuti dalle montagne, dove d’inver-no si può andare a sciare; è a pochi chilometri anche dalle più vicine spiagge e alle sue spalle ha il deserto per emozionanti escursioni nelle splendide oasi. È una meta davvero senza pa-ragoni», spiega Sheila Filippi, direttore Italia di Beachcomber Hotels. Il progetto, che si sviluppa su una proprietà di 231 ettari, pre-vede la costruzione di un’area residenziale (89 ville di proprietà esclusiva), un country club (Royal Palm Golf & Country Club), un campo da golf 18 buche Par 72 (riservato ai proprietari delle ville e agli ospiti dell’hotel; disegnato da Cabell B. Robinson, si estende su 6.730 metri, e punta a diventare uno dei migliori di Marrakech), oltre a un resort a cinque stelle, il Royal Palm Marrakech (con 135 suite), il tutto corredato da servizi come conciergerie, sicurezza, un piccolo shopping centre, una farm che produce prodotti bio... L’opera architettonica sta sorgendo tra le ra-dici di un antico oliveto (gli alberi sono stati conservati e protetti), dove crescono palme, limoni, aranci, mandorli, melograni, in un ambiente che conserva lo spirito rurale di una terra ricca di tradizioni. E che mantiene vivi i contatti con la sofisticata cultura del paese. Il Domaine Royal Palm, infatti, è costruito ad appena 12 chilometri a sud dal centro storico

il sogno di una Villa di pregioalle porte di

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di Marrakech: solo poche ore dai principali aeroporti europei. Nell’area residenziale no-ve diverse tipologie di ville extra-lusso (tra i 200 e gli 800 metri quadrati di superficie). Elemento decisamente unico a Marrakech, tutte le ville si sviluppano su un unico piano e si affacciano su giardini immensi comple-tamente recintati, garantendo la massima privacy. Ogni villa, consegnata ai proprietari con una scelta di finiture decisamente ampia (il capitolato parte dai materiali tipici del ter-ritorio, fino a quelli per soddisfare qualsiasi desiderio) e il giardino piantumato, possiede una piscina privata, un gazebo e terrazze ombreggiate per godere al meglio degli spazi all’aperto. Il design si ispira all’architettura tradizionale berbera, che privilegia linee mi-nimal e forme cubiche: un incrocio perfetto di sapere antico e gusto moderno nato dalle matite di Karl Fournier e Olivier Marty, dello studio di architettura KO. La loro esperien-za in tema di eco-sostenibilità e la profonda conoscenza delle tradizioni locali hanno per-messo di trasformare questo progetto in una perla di eleganza indiscutibile, perfettamente fusa con il territorio circostante, profonda-mente rispettosa delle sue note ed esigenze. Le ville del resort sono costruite nel più totale rispetto dell’incantevole territorio marocchi-no. tutto è stato realizzato secondo i principi di un’eco-consapevolezza rigorosa. È stato privilegiato il ricorso alle energie rinnovabili e all’ottimizzazione di tutti i consumi: raccol-ta dell’acqua piovana, contributo finanziario all’impianto di raccolta delle acque della città di Marrakech per l’irrigazione del campo da golf, produzione di concime organico all’in-terno della proprietà, coltivazioni bio, energia solare, regolazione naturale degli impianti di riscaldamento, impegno sociale e progetti di formazione per la popolazione locale

LA CONVENIENZA DEL LUSSO■ Domaine Royal Palm fa capo a Beachcomber Hotels che, nel rispetto della filosofia imprenditoriale che da sem-pre lo caratterizza, è proprietario degli hotel che gestisce, senza eccezione anche per il nuovo progetto marocchino di cui è costruttore e in futuro gestore al 100%. Questo approccio decisamente peculiare permette al gruppo di adattarsi a un mercato in continua evoluzione mantenen-dosi estremamente competitivo rispetto alla concorrenza, e per i potenziali acquirenti delle ville questa scelta conferma senza dubbio la garanzia di investire su un progetto di indiscussa stabili-tà. Il brand, pioniere e leader del settore alberghiero mauriziano, raggruppa gli hotel (oltre a quello marocchino, otto hotel a Mauritius e un’isola-resort alle Seychelles) di

New Mauritius Hotels Ltd, società quotata in borsa che quest’anno festeggia il 60° anniversario, dopo aver consoli-dato negli anni la sua indiscussa forza a livello internazionale con una serie di importanti investimenti: 130 milioni di euro nel 2010 per il Trou aux Biches Resort & Spa, 3,5 milioni nel 2009 per rinnovare il Dinarobin Hotel Golf & Spa, 7,5 milioni nel 2008 per il restyling del Sainte Anne Resort & Spa, solo per menzionare i più recenti (più del 17% dei profitti viene reinvestito annualmente negli hotel e prodotti del gruppo).

■ Domaine Royal Palm è nato dal desiderio da parte di Beachcomber di posizionarsi più vicino ai suoi tradizio-nali mercati europei. Il Domaine è stato chiamato come la proprietà del gruppo che a Mauritius rappresenta la sua punta di diamante. Il nome Royal Palm racchiude i più alti standard della più raffinata hôtellerie internazio-nale: esperienza, eleganza e ospitalità. Scegliere di esse-re associato a questo famosissimo hotel rappresenta per

il Domaine Royal Palm un obiettivo molto ambizioso: diventare uno dei resort più conosciuti al mondo e l’indirizzo più esclusivo di Marrakech. ■ Le soluzioni esclusive, 89 abi-tazioni di pregio, del Domaine Royal Palm vengono proposte a prezzi decisamente competiti-

vi. Si parte da 490mila euro per le unità più piccole («appena» 200 metri quadrati, disposti su un unico piano, più giardino con piscina), fino a superare il milione per le ville da 800 metri quadrati (con pisci-na e giardino privato di circa 3mila metri quadrati). Un investimento reso ancora più attrattivo grazie ai numerosi vantaggi riconosciuti dal sistema fiscale marocchino (dettagli consultabili sul sito www.do-maineroyalpalm.com).

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■ I proprietari delle ville potranno beneficiare di tutti i servizi del Domaine e dell’hotel 5 stelle Royal Palm Marrakech, tra cui diventare automaticamente soci del country club con condizioni preferenziali per giocare a golf. E potranno contare su un servizio concierge dedicato, attivo h 24, per qualsiasi tipo di richiesta o esigenza: dall’organizzazione/prenotazione di voli, escursioni e trasferimenti, alla manutenzione e pulizia della villa e del giar-dino, alla ricerca di personale di servizio. Un valore aggiunto per poter gestire la propria casa a distanza in assoluta libertà, con la certezza della più totale privacy e accuratezza del servizio. ■ Domaine Royal Palm è più di una tenuta immobiliare top level. La sua atmosfera unica ed esclusiva lo rende il luogo per-fetto in cui decidere di vivere (o trascorrere le proprie vacanze) in Marocco. La sicurezza è totale, con un controllo che parte fin dall’entrata, costantemente monitorata, la presenza di un servizio di vigilanza a piedi, oltre a un sistema di sorveglianza video di ultima generazione.

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residente nei douar limitrofi, sono solo al-cune delle aree su cui il progetto si sta con-centrando. Ultimo ma non meno importante, il domaine garantisce inoltre un impatto a bassa densità abitativa creando le migliori condizioni per lo sviluppo naturale della ve-getazione endemica. Il progetto è, attualmen-te, in avanzata fase di realizzazione. Facendo tesoro della decennale esperienza maturata a Mauritius e alle Seychelles, Beachcomber Hotels segue da vicino la costruzione e la ge-stione della nuova proprietà in Marocco. Per gli acquirenti questa è un’ulteriore garanzia di investire su un progetto di indiscussa sta-bilità. Un esempio per tutti? La certezza delle date. Il gruppo ha reso noto che la consegna delle esclusive ville e l’apertura ufficiale del golf, del Country club e dell’Hotel Royal Palm Marrakech avverranno entro la fine del 2013, e che tutti i lavori finiranno in quella da-ta. «Le ville verranno consegnate solo quando sarà finito l’intero complesso: non ci saranno nel modo più assoluto ancora cantieri aperti», assicura Sheila Filippi. Si tratta, effettivamen-te, di uno dei più interessanti progetti della città, e sicuramente di una delle occasioni immobiliari più attraenti della vivace realtà marocchina. In una location d’eccezione. Per mettere a frutto l’investimento, si può anche scegliere di affittarla, ma in ogni caso occorre affrettarsi: 25 ville sono già state vendute e per un piacere che non ha pari. «Marrakech è una destinazione magica, avvincente. Gli abitanti sono accoglienti, generosi. Si può andare in Marocco da gennaio a dicembre, il clima è eccezionale tutto l’anno», conclu-de Sheila. «Un vero e proprio paradiso per i golfisti. A gennaio e febbraio le temperature di notte scendono a 3-4 gradi, ma di giorno ritornano a 21. È una destinazione ideale per giocare sempre».

UNA TERRA UNICA■ Per le sfumature della sua caratteristica terra ha meritato il soprannome di città rossa. Questo il colore dei palazzi, delle case e della Medina. Agli ospiti offre l’incanto di piazza Jemaa El Fna, l’esplosione di colori e suggestioni dei souk, la compostezza della moschea Ben Youssef, l’eleganza di Villa Majorelle e dei giardini Menara. Benvenuti a Marrakech, cuore del Nord Africa, separato soltanto da poche ore di volo dai centri europei della finanza e degli affari.

Maggiori informazioni per l’acquisto delle ville:Beachcomber Hotels Italiatel. 035 236656 www.domaineroyalpalm.com

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134

molto fuoristrada

Viaggio alla volta di Lake Tahoe, sul Rubicon Trail, seguendo le orme degli indiani e dei pionieri diretti a Ovest. Partenza da Georgetown e poi su per la Sierra Nevada. Come? A bordo di una solida Jeep che non teme sentieri sconnessi, acqua e rocce

di NiCOLA d. bONeTTi

Lake Tahoe, il maggior lago alpino negli Usa con 116 km di coste e quasi 500 kmq di superficie, si

trova a quasi 2mila metri di al-tezza tra Nevada e California. Chiamato «il lago nel cielo», è una lussuosa località di vacan-za distante un’oretta da Reno e 300 km da San Francisco, dove il clima consente un’estesa sta-gione estiva, adatta al golf co-me agli sport acquatici, mentre l’abbondanza di neve permette di sciare per il resto dell’anno.La zona è radicata nell’immagi-nario americano per diverse ra-gioni: famosa per aver ospitato le olimpiadi invernali a Squaw Valley, ha un fascino esclusivo per le raffina-te costruzioni attorno al lago. Realizzate con i più diversi stili, dal-lo chalet minimalista in legno alle ville dal-le grandi vetrate, sono accomunate dai prezzi, mai inferiori al milione di dollari. e le darsene per ricoverare i pregiati moto-scafi non sono meno curate.eppure, nei boschi dell’el Do-rado National Park non è raro incontrare orsi d’aspetto meno rassicurante di quello rappre-sentato sulla bandiera della Ca-lifornia Republic. Quello che un tempo fu il passaggio obbliga-to di indiani e pionieri diretti a ovest, valicando la Sierra Neva-

da per raggiungere Lake Tahoe da Georgetown, è ritenuto il percorso fuoristrada più famo-so e più impegnativo al mondo, il Rubicon Trail. Il nome stesso sottintende come l’espressione di Cesare nel passare il Rubico-ne conservi anche qui il signi-ficato di non poter più tornare indietro. Non solo ai tempi dei pionieri: anche oggi, percorrer-lo è una vera avventura. Da quando, nel 1953, fu orga-nizzato il primo jeepers jambo-ree, raduno spontaneo di centi-naia di appassionati, la località ha sempre attratto gli entusiasti di offroad estremo che, prima con le essenziali Jeep ex mili-

tari, poi con veico-li sempre più pre-parati o addirittura auto-costruiti, privi di carrozzeria per evitare i danni da urti contro rocce e alberi, si riunisco-no per affrontare in comitiva qual-che giorno di av-

ventura, secondo lo spirito dei pionieri, nella natura. accettan-do di rispettare l’ambiente e di seguire precise regole di sicu-rezza. Lungo il tracciato non c’è alcuna manutenzione: se cade una pianta (anche con tronchi da 2 metri di diametro) si de-ve segarne la parte necessaria al transito, oppure aprire un passaggio alternativo. opera-

Rocce, pendenze e alberi sono gli elementi che affascinano nel paesaggio lungo il Rubicon Trail, ma anche gli ostacoli che rendono eccitante la gita su Jeep Wrangler e Unlimited.

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corto per

pendenze

ridut tore

estreme

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molto fuoristrada

pi in senso contrario: il bello è che nessuno corre, tutti sorri-dono e salutano: stanno conclu-dendo la loro escursione soddi-sfatti e sanno cosa ci attende.Ossia la natura vera, dove tut-to è come ai tempi dei primi abitanti di questo selvaggio West più montano e meno desertico. L’approccio è con sterrati e pietra-ie, il fondo è sem-pre sconnesso, poi sono le rocce e le onnipresenti radici. Conviene appog-giare saldamente la caviglia destra al tunnel per mantenere il piede più fermo possibile, proceden-do con acceleratore costante. Più il gioco si fa duro, più è necessario aumentare la dolcez-za di guida, rilasciando frequen-temente il gas per superare gli ostacoli più ostici con abbrivio.

I rischi sono sempre presenti dove la natura non cede il pas-so, principalmente le forature per i contatti con rocce e ra-dici, ma, guidando con circo-spezione e fiducia in chi forni-sce indicazioni da terra su dove mettere le ruote, si possono evi-

tare. La situazione più rischiosa si nasconde nelle inclinazioni late-rali, specie quando sia indispensabile salire con le ruote di un lato su qualche roccia, alla ricerca degli equilibri più avanzati. Fonda-mentale rendersi conto dei limiti imposti dalla

fisica, perché quelli dimostra-ti dalle Jeep appaiono lontani, rendendole quasi inarrestabili. Valicato un primo passo, do-ve la vista può spaziare verso orizzonti che spaziano sulla Sierra, inizia una lunga disce-sa, che non sempre è più faci-

zioni che prevedono capacità e attrezzature, energia e anche un’intera giornata: tutti sono or-ganizzati per la notte, qualcuno lavora di verricello o motosega, altri preparano il fuoco, allesti-scono il campo, pescano e suo-nano la chitarra o il banjo. Gentleman ha cercato l’avven-tura con stile, interpretando il percorso come occasione per ricordare i 70 anni di un mito americano come Jeep: guidan-do da Lake Tahoe la fuoristrada più estrema della serie Wran-gler, chiamata appunto Rubi-con. Due versioni, a passo corto con due porte per la massima agilità, e la più ospitale Unlimi-

ted, lunga e con quattro porte, ma non meno adatta all’offroad duro e puro. Entrambe sono ap-pena state proposte con il nuo-vo motore sei cilindri a benzina 3.6 da 284 Cv, dotato di cambio automatico a cinque rapporti di serie. Il cortissimo riduttore permette di centellinare l’avan-zamento sugli ostacoli, l’escur-sione delle sospensioni può es-sere aumentata sganciando la barra stabilizzatrice in modo che le ruote possano seguire le asperità del fondo senza perde-re aderenza, e, in casi estremi, i bloccaggi manuali di entrambi i differenziali, sono le caratteristi-che peculiari dell’allestimento a prova di percorsi come questo. Trail rated, dichiarano orgoglio-si in casa Jeep, sottintendendo il nome del tracciato per antono-masia, identificando così le 4x4 in grado di affrontare percorsi di livello estremo senza alcu-na preparazione specifica, con l’auto completamente di serie come esce dal concessionario, e senza riportare danni.L’avventura non è solitaria, già avvicinandosi alla zona più montana s’incontrano spesso veicoli in piccoli o grandi grup-

Anche le acque di un laghetto celano

rocce sulle quali le Wrangler Rubicon

esprimono capacità incredibili di avanzare

senza perdere contatto con il fondo, benché

sia difficile e sconnesso.

la natura è come ai tempi

del selvaggio west

adatte a

qualsiasi

sospensioni

t erreno

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Squaw Creek è isolata e tranquilla, pur es-sendo vicinissima a Lake Tahoe, e fa par-te del comprensorio di Olympic Valley, che ospitò i Giochi invernali nel 1960. Il resort è costruito con uno stile in armonia con il paesaggio e consente di apprezzare il lusso funzionale di un luogo di montagna, dove a pochi passi dalla camera si trovano gli im-

pianti di risalita e le piste da fondo. Nella stagione estiva, qui si praticano escursioni in mountain bike e si gioca a golf sulle 18 bu-che disegnate da Robert Trent Jones jr. nel-la maestosità delle montagne. Piacevoli le suite con caminetto, anche per famiglia, la piscina riscaldata e la Spa. www.squawcreek.com

i n d i a n r e s o r t - in stile con il paesaggio

molto fuoristrada

le, tra pendenze e tratti espo-sti a mezza costa, lungo pareti rocciose che non avremmo im-maginato, per la progressione della salita. Il percorso cambia in continuazione, ci si avvicina al fondovalle dove scorre il tor-rente (non manca l’occasione di qualche guado), alle cui sorgen-ti si trova il campo, nel luogo in cui, ai tempi dell’epopea western e con la scoperta di gia-cimenti minerari, Rubi-con Springs era l’unico luogo talvolta abitato lungo le 22 miglia del percorso. Oggi è una struttura che ospita i fuoristra-disti con il calore e l’entusiasmo di chi è animato dalla vera pas-sione: accolti da un pianista che nella radura tra i boschi suona musica country sotto la ban-diera americana, mentre fumi e profumi dilagano dalla gri-glia sulla brace di legna, dove

steak dalle dimensioni inquie-tanti sono rigirate in continua-zione. Allegria e sorrisi, bagni e docce, tende singole dotate di brande, rendono confortevole il pernottamento, non prima d’a-ver svuotato ogni traccia di cibo dalle Wrangler per evitare visite di una mamma orsa. Mentre la

notte stellata è pre-ceduta dal grande falò.La mattina, dopo una colazione co-me se fossimo pio-nieri e dovessimo bruciare le mede-sime calorie, par-tenza, nuovamen-te con le ridotte,

per il secondo tratto del viag-gio, non meno tecnico e affa-scinante. Quando, invece, alla conclusio-ne dell’avventura, percorriamo silenziosamente, grazie al fasci-no del sei cilindri a benzina, la strada attorno al Lago Tahoe,

ammirando la particolare bel-lezza della natura (da vedere Emerald Bay), poco prima de-gli incantevoli campi da golf del Resort Squaw Creek, non pos-siamo fare a meno di notare, dietro grandi vetrate, una de-cina di scafi Riva d’epoca. Giu-sto per completare con stile il

fascino di Lake Tahoe: perché se per essere un vero jeeper bi-sogna aver percorso il Rubicon Trail almeno una volta nella vi-ta, per una vacanza da queste parti, una sola potrebbe non es-sere sufficiente.

www.jeep-official.com

Emerald Bay è un gioiello incastonato nel Lake Tahoe ed è stato immortalato in vari film. La baia con l’isoletta al centro è uno scenario che rappresenta il relax di una vacanza in questi luoghi.

l’unico rischio è di forare

le ruote sulle rocce

e facilità

di guida

c o m f o r t

su strada

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!

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buone nuove

Il Mobile World Congress di Barcello-na ha svelato i dispositivi più inno-vativi che strizzano l’occhio a connet-tività e multimedialità. E mentre in Spagna sfilavano Sony, Ericsson, Rim e Panasonic, Apple da San Francisco rubava la scena con il Nuovo iPad

Piattaforma Android 4.0, display multi touch da 10” ad alta definizione, processore quad-core K3 a 1.5 GHz, memoria Ram da 2 Gb, fotocamera po-steriore da 8 Mp con auto-focus (in vendita da mag-gio, prezzo da definire). zwww.huaweidevice.it

Huawei Media-pad 10FHd

Piattaforma iOs 5 con iCloud, display Retina da 9,7”, processore dual-core A5X, fotocamera iSight da 5 Mp (video Hd 1080p), connessione Wi-Fi+3G/4G, versioni da 16/32/64 Gb (da 499 a 829 dollari). www.apple.com/it

apple new ipad

hi

1.One TOucH 995

Android 2.3 (Gingerbread), display Lcd da 4,3” full touch, fotocamera da 5 megapixel, video HD, microSD (fino a 32 Gb), modulo A-Gps (279 eu-ro). www.alcatelonetouch.com

2.MOTOluxe

Android 2.3, display touch scre-en da 4”, processore a 800 MHz, fotocamera da 8 megapixel con zoom 4x , Hsdpa 7.2 Mbps, ser-vizi di localizzazione Gps (299 euro). www.motorola.com

3.xperia p

Android 2.3 (aggiornabile a 4.0), display Reality da 4”, pro-cessore dual-core a 1 Ghz, fo-tocamera da 8 Mp (foto pano-ramiche 3D), video HD (399 euro). www.sonymobile.com

4.galaxy ace 2

Android 2.3, display da 3,8”, dual-core a 800 MHz, fotoca-mera da 5 Mp, microSD (fino a 32 Gb), connettività Hspa 14.4 Mbps (da maggio, costo da de-finire). www.samsung.com/it

5.padFOne

Android 4.0, schermo HD da 4,3”, processore dual-core, fo-tocamera da 8 Mp, PadFone Station opzionale per adatta-mento a tablet da 10,1” (prezzo da definire). www.asus.it

6.Op301n

Android 2.3, display touch da 3,5”, processore a 800 Mhz, fo-tocamera da 3,2 Mp, connet-tività WiFi/Bluetooth, Gps (da giugno, circa 200 euro). www.ondacommunication.com

alcatel OndaasusSamsungMotorola Sony

DI ANDREA MILANESI

Era prevista ed è puntualmente arrivata: al re-cente Mobile World Congress (MWC) di Bar-cellona, la tanto attesa ondata di smartphone e tablet ha portato con sé una serie infinita

di novità che nei prossimi mesi faranno la loro comparsa anche sul mercato italiano.Dispositivi sempre più avanzati, in grado di ri-spondere alle esigenze di connettività e multime-dialità degli utenti in termini di design, funziona-lità e performance (con i nuovi processori dual e quad core in pole position); i sistemi operativi android continuano a farla da padrone (anche se in fiera Microsoft ha presentato una preview del nuovo Windows 8), mentre sul fronte dei brand si registra il definitivo distacco di sony da erics-son e il ritorno sul mercato europeo di un grande marchio di tradizione come panasonic. Unica as-sente dalla kermesse catalana era, come sempre, apple, che ha saputo comunque imporre, come sempre, tutto il peso della sua presenza virtuale: mentre era in pieno svolgimento la fiera di Bar-cellona (e proprio durante la conferenza stampa del presidente di Google, eric schmidt), ha an-nunciato la data di presentazione del nuovo ipad, che è stato poi lanciato il 7 marzo (meno di una settimana dopo la chiusura del MWC), attirando su di sé l’attenzione dell’intero circuito mediatico del pianeta. potenza del marketing...

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La classifica delle 10 migliori app per viaggiare si trova su Classlife.it, il portale di lifestyle di Class Editori

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buone nuove

Piattaforma BB PlayBook OS 2.0, processore dual-core a 1 Ghz, display Lcd multi touch HD da 7”, dop-pia videocamera HD, con-nettività Wi-Fi+3G/4G, versioni da 16/32/64 Gb (da 479 a 679 euro). http://it.blackberry.com

blackberry playbook

Android 4.0, display HD da 10,1” retroilluminato a Led, processore dual-co-re a 1.5 GHz, connettivi-tà Wi-Fi+3G, versioni da 16/32/64 Gb, docking per tastiera opzionale (da set-tembre, prezzo da defini-re). www.lenovo.com/it

lenovo Ideatab s2

lG nokiaHtcblackberryprada phone by lG panasonic

7.optImus 4x Hd 03

Android 4.0, display True HD da 4,7”, processore quad-core a 1.5 GHz, doppia fotocamera (posteriore da 8 Mp), memorie da 1 Gb (Ram) e 16 Gb (circa 600 euro). www.lg.com/it

8.3.0

Android 2.3, display da 4,3”, pro-cessore dual-core/dual-channel a 1.0 GHz, fotocamera da 8 Mp, memoria da 6 Gb, microSD fino a 32 Gb (prezzo su richiesta). www.pradaphonebylg3.com

9.eluGa

Android 2.3, display Oled da 4,3”, design ultra-slim, finiture waterproof e processore dual-core da 1 GHz. Fotocamera da 8 Mp (da aprile, prezzo indicativo 450 euro). www.panasonic.it

10.bold 9790

Piattaforma BlackBerry 7, di-splay touch screen da 2,45”, pro-cessore da 1 GHz, fotocamera da 5 Mp, memoria da 8 Gb, slot per microSD fino a 32 Gb (499 euro). http://it.blackberry.com

11.one x

Android 4.0 con HTC Sense 4, di-splay HD (720p) da 4,7”, proces-sore quad-core da 1.5 GHz, foto-camera da 8 Mp, memoria da 32 Gb, Beats Audio Sound System (699 euro). www.htc.com/it

12.lumIa 610

Windows Phone 7.5, display Lcd touch da 3,7”, fotocame-ra da 5 Mp, memoria da 8 Gb (no microSD slot), connettività Hsdpa (7.2 Mbps). Da maggio, (189 euro). www.nokia.it

Android 3.2, display HD da 10,1”, processore dual-core a 1.2 GHz, fotocamere fron-tale da 1,3 Mp e posteriore da 5 Mp, audio 3D Virtual Surround, memoria inter-na da 32 Gb estendibile con microSD (479 euro). www.motorola.com

motorola xoom 2

Android 4.0, display da 7”, processore dual-core a 1 Ghz, doppia fotocame-ra (posteriore da 3 mega-pixel), network Hspa (21 Mbps), microSD (fino a 32 Gb), modulo A-Gps (da maggio, prezzo da defini-re). www.samsung.com/it

samsunG Galaxy tab 2 (7.0)

Android 4.0, display HD multi touch da 10,1”, pro-cessore quad-core a 1.2 Ghz, connettività 3G/4G, doppia fotocamera (po-steriore da 8 Mp), Mobi-le Dock con tastiera Full Qwerty opzionale (prezzo da definire). www.asus.it

asus transformer pad tf300

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Contrasto

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ASIA FELIX

«Manila è intraducibile», scrive Miguel Syiuco, giovane autore filippino nel roman-zo Ilustrado, divenuto un caso letterario. il libro è un mix di stili e formule letterarie per

raccontare la storia filippina, la città di Manila, sogni e real-tà degli ilustrado. coloro che un tempo erano gli istruiti e che, oggi, Syiucu definisce i bodhisattva, gli illuminati, ma cristiani, dell’era digitale, espatriati privilegiati rientrati in patria o sulla via di farlo. come lui, che passa dalle Filippine al canada, agli Stati uniti. «come questo paese cerca la sua identità, il suo autore cerca se stesso», ha scritto un critico.la ricerca dell’identità è una costante filippina, nazione-arcipelago popolata da 92 milioni di persone, il più grande stato cristiano, anzi, cattolico, dell’asia (e col più alto tas-so di nascite), colonia americana per mezzo secolo, sino al 1946, dopo 400 anni di dominio della Spagna, che aveva relegato le Filippine a dipendenza dal Vicereame del Messico. il che spiega l’impianto della zona di intramuros, la città fortificata di fronte alla baia, costruita dai conqui-stadores nel XVi secolo, così come la sua emarginazione. le Filippine sono rimaste pressoché ignote, se non per i lavoratori all’estero. Ma oggi stanno diventando la next de-stination per molti occidentali, in quel continuo spostarsi verso Oriente che proprio qua di-viene un altro Occidente. ciò accade perché la nuova ammi-nistrazione del presidente benigno «ninoy» aquino iii sembra ottenere discreti risultati sia in termini di sta-bilità e consolidamento democra-tico, sia economici, guadagnando la fiducia dei mercati grazie a una crescita che si mantiene oltre il 5%. il governo, inoltre, sta cercando di attrarre investitori esteri con riduzioni fiscali e incentivi finanziari. il presidente è figlio di corazon aquino, che nel 1986 guidò la pacifica rivoluzione che segnò la transizione alla demo-crazia, dopo vent’anni del regime autocratico di Ferdinando Marcos, e di benigno aquino, esponente dell’opposizione assassinato nel 1983. la peculiarità asiatica dei cicli dina-stici qui deriva anche da uno specifico locale: una classe intellettuale che affonda le sue radici nella tradizione europea. «trovi gente che come livre de chevet tiene un saggio sulla storia russa», dice luca tettoni, fotografo che ha realizzato libri su tutti gli style dell’asia, oggi folgorato sulla via di Manila. tutte queste complicazioni, contraddizioni, identità latenti compongono quello che è stato definito il «Manila Vice», il vizio di Manila: il camaleontismo. Quella che negli anni 30 era conosciuta come «la perla dell’Oriente», la camera di decompressione (o compensazione) tra est e Ovest, og-gi appare lontanissima dall’asia, un mix tra los angeles e l’avana, ma rivendica il suo ruolo tra le capitali dell’asean, l’associazione delle nazioni del Sudest asiatico.«Siamo consumati camaleonti. Per secoli siamo stati la porta dell’asia e il mondo veniva da noi. adesso siamo in tutto il mondo. Siamo lavoratori emigrati, viaggiatori senza paura», dice Syiuco.«noi non esercitiamo la nostra identità, forse perché nella dimensione di un arcipelago è più difficile da identifica-re. e così siamo divenuti camaleonti», conferma, con vena critica, Patis tesoro, stilista che riprende i ricami e lo stile coloniale. «dobbiamo riscoprire le nostre tradizioni: solo così possiamo staccarci dagli stereotipi». Patis incarna una tendenza in voga. lo dimostra la riscoperta del pittore Fernando cuerto amorsolo (1892-1972): il ritratto di Mar-garita rebullida de araneto in abito da sposa è il raccon-to di un’alta società filippina del XX secolo che sembrava

A Manila i coloratissimi mezzi di trasporto locali

sono i jeepney, ossia le jeep che gli americani

usavano durante la Seconda guerra mondiale e che,

una volta lasciato il paese, hanno venduto ai filippini.

La capitale filippina ha una particolarità: il camaleontismo. Per questo la sua identità culturale è un mix fra tradizione e influenze spagnole e americane. Tra enormi mall ed edifici coloniali, ecco lo spirito di una città che guarda a Est e Ovest di massimo morello - foto di andrea pistolesi

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La capitale filippina in 11 scatti. 1. La piscina e il giardino del Peninsula Hotel. 2. La cucina dello Spiral Restaurant, nel Sofitel Plaza Hotel. 3. La siesta di un guidatore di mezzi di trasporto locali. 4. Uno scorcio notturno della nuova Global City. 5. Un bar all’aperto nel quartiere commerciale. 6. La sala dei vascelli nell’Ayala Museum, fondato da una delle più potenti famiglie filippine al fine di riaffermare l’identità del paese.7. La fabbrica di sigari Flor de la Isabela.8. Una prospettiva del quartiere di Makati.9. Un negozio di tessuti tradizionali. 10. Una scultura posta in una strada ancora del quartiere di Makati. 11. L’interno della Borsa di Manila.

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ASIA FELIX

non superare lo choc dei nuovi tempi. È stato esposto in una mostra allestita all’Ayala Museum, fondazione di una delle più potenti famiglie filippine, che in questa moderna struttura vuole riaffermare un’identità culturale, perduta o negata, con collezioni tematiche a carattere storico, etnogra-fico, artistico. Il museo è una struttura di vetro e cemento progettata dallo studio Leandro V. Locsin Partners, che ha ridisegnato buona parte della nuova Manila coniugando il funzionalismo nordico con il naturalismo asiatico. Non a caso, il museo è al centro del Central Business District di Manila, più noto come Makaty, attraversato da una via definita la Wall Street delle Filippine, che anch’essa prende il nome dalla famiglia Ayala. È una vera e propria città oltre la città, che comprende i più alti grattacieli, come il PBCom Tower (259 metri) e il G.T. International Tower (217), disseminata di caffè, ristoranti, hotel di lusso, centri commerciali. Si trova qui il Greenbelt, lo shopping mall più lussuoso di Manila, con un giardino che fa da corona a quella che forse è l’unica chiesa interna a un mall, la Gre-enbelt Chapel, consacrata al Santo Nino de Paz.Sin troppo facile, per molti, definire Makati un getto di lusso estraneo al corpo della capitale, dai suoi barangay, l’unità socio-politica di base, dove milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà. Ma se c’è possibile soluzione, questa, sostengono gli analisti dell’Escap, la commissione delle Nazioni Unite per l’economia e i problemi sociali nell’area asiatica, passa per lo sviluppo che s’innesca in città nella città come Makati. Così, per esempio, sta prendendo for-ma il Century City Development, altra città all’interno di Manila, disegnata da due archi-star come I.M. Pei e Jon Adams Jerde (artefice del complesso di Roppongi Hills a Tokyo) e, all’interno di questo, la nuova Global City, la città della speranza, dove sono costruite le residenze ac-quistate dagli emigranti tornati in patria.Alla ricerca dell’identità di Manila, attraverso tutti i centri di questa megalopoli, dove ci si riferisce alle altre zone come a «un’altra città», si comincia a comprendere perché Manila è intraducibile: bisogna capire di quale città si par-la e in che lingua.«La storia delle Filippine è nelle sue parole», dice Carlos Celdran, «un uomo che sta cercando di cambiare il modo di vedere Manila», come si definisce questa guida turistica poeta e filosofo. «Gli indio giocavano sulle astrazioni. Gli spagnoli hanno portato la concretezza, gli americani i mar-chi che sono divenuti parole». È vero: nel contemporaneo taglish (tagalog, il filippino, mixato all’inglese), fotografare si dice Kodak. «Noi metabolizziamo tutto. È il concetto dell’halo-halo», dice Carlos, riferendosi al dessert-icona dei filippini: un mix di ghiaccio zuccherato, flan, fagioli dolci, frutta e gelato colorato. «Non è solo un dolce, è uno stile di vita». Questa capacità di assimilazione ha fatto sì che una città intraducibile come Manila stia diventando la capitale mon-diale delle traduzioni. O meglio: dei call center in inglese. Negli ultimi anni questo business si è spostato qui dall’In-dia con una crescita annua dal 25 al 30%. Le multinazio-nali Usa preferiscono impiegare i giovani filippini, cresciuti nel brodo di cultura americano e dall’inglese molto meno contaminato da bizzarre inflessioni. E così è sorta un’altra città, Eastwood City, dove hanno affittato o costruito i loro centri società come AT&T, JPMorgan Chase, Expedia, Ibm

negli anni 30, manila era conosciuta come la perla d’oriente.

oggi è un mix tra los angeles e l’avana

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e Dell, che a loro volta hanno determinato l’apertura di McDonald’s, Starbucks e bar dove l’happy hour è alle sei del mattino, per gli operatori che hanno finito il turno di notte.I call center sono una parte di quello che sta diventando il motore dell’economia filippina: il Bpo, il Business process outsourcing, sistema di ricorrere ad altre imprese per lo svolgimento di alcune fasi del processo produttivo, spes-so nei servizi, che sta generando quasi il 5% del prodotto interno lordo. «Dobbiamo parlare inglese, ma non dobbiamo avere l’Oc-cidente come unico punto cardinale, dobbiamo guardare un po’ a Ovest e un po’ a Est», dice Trinidad «Trina» Y. Kalaw, presidente della finanziaria First Orient Securities ed ex presidente dello Stock Exchange filippino. «Ma non dobbiamo accelerare troppo il cambiamento, come hanno fatto altri paesi, creando nuovi problemi. Noi siamo così: dobbiamo muoverci con andamento lento». Allo stesso modo, con lentezza, bisogna muoversi per il resto di Manila. Sorseggiando un green mango shake (il mango filippino è tra i più buoni dell’Asia), sulla promenade che si distende sul Mar della Cina (qui Mar delle Filippine). Dove si alternano nell’abbandono le architetture colo-niali-americane, grandi boulevard e costruzioni moderniste come il gi-gantesco Ccp, il Convention Cen-ter of the Philippines, una delle opere volute da Imelda Marcos. Oltre che per la sua collezione di scarpe, a onor del vero, Imelda andrebbe anche ricordata per la sua vo-cazione edificatrice. In questa stessa zona, Reclamation perché reclamata al mare, la sua opera è stata continuata negli anni 2000 con la costruzione del Mall of Asia, il terzo mall dell’Asia per grandezza, concepito per lo shopping di un’ancora incerta classe media.Un po’ meno lentamente, ma solo perché in kalesa, car-rozzella, si compie il giro della città coloniale, definita «un microcosmo della nazione», per l’alternarsi di ricchezza e povertà, nobiltà e decadenza, residui pagani e immanenze cristiane. Nella cinquecentesca cattedrale riposa la salma di Cory, prima santa laica ad avere questo onore. Nella splendida chiesa di San Agustin, tra statue di Santos e ma-

cabre reliquie, si celebrano i matrimoni dell’alta società e si girano le popolari telenovelas. La Casa Manila, sorta di museo coloniale, è stata fatta costruire da Imelda nel 1970 e decorata con pezzi donati dalle più ricche famiglie della capitale, cui era stata fatta una richiesta che non po-tevano rifiutare.Ma per riuscire a tradurre Manila bisogna anche azzardare un giro nei quartieri più popolari. Come quello di Binon-do, dove si ritrovano case dalle strutture arabescate in stile neo-mudéjar, imitazione del moresco aragonese. Per con-cludere nella piazza di Quiapo, di fronte alla basilica del Nazareno, tra chiromanti e bancarelle di santi, santini, fiori e candele. Rosse per l’amore, rosa per la salute, marrone per la fortuna, pesca per lo studio, nere per capire gli altri (ma anche per fargliela pagare), verdi per i soldi.

InformazIonI. Ambasciata delle Filip-pine: tel. 06.39746621. Sito del Dipartimen-to del turismo filippino: www.wowphilippi-nes.com.ph. Sito d’informazioni turistiche: www.philippinesinsider.com. Per un tour personalizzato rivolgersi a Carlos Cedran (tel. 0063.2.4844945; www.carlosceldran.com).alberghI. Sofitel Philippine Plaza (tel. 0063.2.5515610; www.sofitel.com/gb/hotel-

6308-sofitel-phi-lippine-plaza-ma-nila. Da 150 euro per notte; foto a sinistra). Hotel-re-

sort sulla spiaggia, accanto alla zona congressi e nelle vicinanze del centro storico. Famoso per il suo buffet, uno dei più ricchi dell’Asia. La do-menica al tramonto è allestito uno splendido cocktail bordo piscina. Makati Shangri-la (tel. 0063.2.813 8888; www.shangrila.com/en/property/manila/makatishangrila. Da 180 euro; foto sotto). Al centro di Makati (e breve distanza dall’aeropor to), una delle sistema-zioni ideali per chi è in viaggio d’affari. Funzionale health club. Ottimo ristorante giapponese, l’Inagiku, con piatti preparati dal maestro del sushi Wata-ru Hikawa. Mandarin Oriental Manila (tel. 0063.2.7508888; www.mandarinoriental.com/manila. Da 95 euro per la junior suite, da 138 per la club-deluxe). Nell’area di Ma-kati. Come tutti gli hotel di questa catena, si caratterizza per comfort discreto ed efficiente. La Spa è una delle migliori di Manila. Piacevo-le coffee-shop e bel cigar bar. Ottimo rapporto qualità/prezzo.rIstorantI. La Cocina de Tita Moning (315 San Rafael Street, San Miguel District, tel. 0063.2.7342146; www.lacocinadetita-moning.com; foto sotto). Nello storico quar-

tiere di San Miquel, nei pressi del Ma-lakanian, il palaz-zo presidenziale, in casa della fa-

miglia Legarda, ha tavoli apparecchiati con posate di famiglia. Locale-museo in stile Art déco, che prende nome da Tita (zia) Moning (soprannome di Ramona), che ha dettato le sue ricette. Sala Bistro (Locsin Building, 6752 Ayala Avenue corner Makati Avenue, Ma-kati City, tel. 0063.2.750 1555; http://salabi-stro.com; foto sotto). Uno dei locali di ritrovo di espatriati e viaggiatori d’affari. Cucina con-tinentale, décor moderno-rilassato. Accanto a questo, sempre di Colin Mackay, chef innova-tore della scena di Manila, si apre il People’s Pa-lace, che propone cucina thai. Seafood Paluto Restaurant (Makapagal Boulevard, quartiere Reclamation). Non uno, ma tanti risto-ranti. Paluto è tra-ducibile con «porta e fai cucinare» e si riferisce all’uso di far cucinare la spesa del vici-no mercato del pesce. Si ordina anche al tavolo: consigliamo il lapu lapu, la cernia. shoppIng. Il punto focale è il complesso di Greenbelt (Ayala Center, Makati City; foto sotto), composto di due edifici e spazi ester-ni. Segnaliamo Greenbelt 4 e 5 con gli show-room dei migliori marchi filippini. Tra le più interessanti e preziose possibilità d’acquisto sono le perle, comunque da ammirare nella gioielleria Jewelmer (701 National Insuran-ce BuilDing, 6762 Ayala Avenue, Makati, tel.

0063.2.8100266; www.jewelmer.com). Di grande interesse una visi-ta all’atelier di Pa-

tis Tesoro (169 Wilson Street, San Juan City, tel. 0063.2.7252686; www.patistesoro.com), disegnatrice d’abiti e tessuti ricamati in stile ispanico-coloniale rivisitato.volI. Cathay Pacific collega Manila con voli giornalieri da Roma e Milano. Da circa 850 euro (numero verde 199747340; www.cathaypa-cific.com).organIzzazIone. Viaggi del Mappa-mondo (www.mappamondo.com) program-ma Manila con tour da catalogo Fantastico Oriente e custom made.

In alto, Manila è una città che cresce velocemente, con nuovi grattacieli in costruzione, e si proietta sempre più nell’economia mondiale.

manila dalla a alla zeta

in taglish (tagalog+english, il filippino mixato all’inglese) fotografare si dice kodak

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dolce vita a londra

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Case, Dimore, Ville, UffiCi & Design Di prestigio

C’è stato un tempo in cui Londra sembrava un Far West per i russi che, capitanati dal magnate Roman Abra-movich, investivano le loro ricchezze

impressionanti nel semi-imperturbabile mer-cato immobiliare di lusso della città. il 2012, invece, ha decretato un twist nel trend, come direbbero gli inglesi, con una grande sorpre-sa: nel primo bimestre, gli stranieri che più hanno comprato immobili di alto livello (prezzo medio 3,7 milioni di sterline, pari a 4,4 milio-ni di euro) a Londra sono stati gli italiani. Lo dice lo studio condotto dall’agenzia immobiliare Knight

Frank, che registra un 7,3% di immobili di prestigio comprati da italiani, seguiti da russi (7,2%), francesi (5,2%), indiani (4,4%) e greci (3%). Lo scorso anno, la classifica era invece russia, india, usa, Francia e italia. a deter-minare tale cambiamento ha influito la crisi dell’eurozona, che ha portato greci e italiani a investire in un mattone sicuro come quel-

lo londinese. ancor più sicuro oggi, rilevano gli studi di settore, perché si stima che i prezzi degli immobili nel centro della capitale britannica sono cresciuti dell’11,6% negli ultimi 12 mesi e dell’8,9% rispetto al pic-co che si registrava nel marzo 2008,

prima del crollo della Lehman Brothers. prezzi che riflettono la vivacità di un mercato il cui volume di acquisti è salito dell’85% nell’ultimo anno. «merito della sterlina debole, della vola-tilità dei capitali, l’aumento della ricchezza glo-bale», afferma Liam Bailey, a capo del settore ricerche di Knight Frank. Le zone predilette sono le stesse di sempre, dalla fascinosa e can-dida Belgravia a chelsea (peraltro da sempre luogo amatissimo dagli italiani che vivono a Londra), dalla centralissima Knightsbridge al-la verde Kensington, dalla prestigiosa mayfair alla mondana e colorata notting Hill.

www.knightfrank.com

arte e design a casa di luca bombassei - le anteprime del salone del mobile - investire in bretagna - la cucina è hi-tech

In alto, un tipico palaz-zo bianco con il colon-nato a Belgravia, una delle zone centrali e di grande prestigio di Lon-dra scelte dai comprato-ri stranieri.

agli italiani piace la capitale britannica. e si vede

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Da Mayfair a Chelsea, le più belle proprietà

in vendita nelle cinque zone gettonate della City.

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progettocontinuo

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La grande sala della casa milanese di Luca Bombassei è arredata con

pochi pezzi, ma importanti, come il lettino Barcelona (qui sotto)

disegnato, nel 1930, da Mies van der Rohe per Knoll (knoll.com) e il

tavolo Saarinen Dining (nell’angolo) di Eero Saarinen per Knoll. Sul

passaggio per la sala da pranzo, un’opera di Claire Fontaine. Sulla

parete di sinistra, un camino d’epoca in marmo rosso di Verona e,

di fronte, un lavoro di Costa Vece dalla serie Revolución-Patriotismo.

Una dimora di inizio ’900 arredata con importanti pezzi d’arredo e d’arte contempo-ranea. Così Luca Bombassei, architetto e fondatore di Skitsch, il primo design con-cept store italiano, nel suo appartamento milanese, ha creato un perfetto mix di stili

di maria CriStina didero - foto di SerGe anton/LiVinG inSide/PHotodePartmentS

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Una casa mai finita può essere perfetta? sì, e lo di-mostra Luca Bombassei, classe 1966, ideatore del

design concept store skitsch, ma anche architetto e fondatore, con simona traversa, dello studio Blast architetti. Lo fa aprendo a Gentleman la sua casa milanese, a due passi da Porta Venezia, che ha ristrutturato e arredato personal-mente. Lui, appassionato del bel-lo e della ricerca, ha fatto del suo appartamento un luogo d’incon-tro tra passato e presente; tra ar-chitettura classica, quella d’inizio ’900, e design; tra arredi d’autore

case da vedere

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case da vedere

e opere d’arte. Il risultato è un sus-seguirsi di ambienti che sembrano definitivi, ma che, invece, sono per-fettamente trasformabili dal punto di vista dell’arredamento, come in un progetto in continuo divenire o in un non finito michelangiolesco. Si rimane colpiti dal bianco delle pareti che contrasta con il legno scuro dei parquet a lisca di pesce. In questi spazi immacolati, perché lasciati così come erano stati pensa-ti all’epoca della costruzione dell’e-dificio, sono ospiti le firme del pal-coscenico internazionale del design contemporaneo, progetti self-made dell’architetto e pezzi in vendita da Skitsch (skitsch.it), il primo design concept store italiano che ha nego-zi, oltre che a Milano, a Londra, e a San Paolo, e prossimamente anche a Brasilia e Salvador de Bahia. Gentleman. Come definisce la sua casa milanese?Luca Bombassei. È una casa di contrasti: del palazzo dei primi del

’900, molto tradizionale, borghese, non ho toccato nulla, né infissi né porte, ho voluto rispettarlo il più possibile. Ho giocato invece con gli arredi che sono un mix di epoche diverse; per esempio il grande ta-volo anni 30 della sala da pranzo è abbinato a sedie disegnate pochi anni fa da Konstantin Grcic, le Chair One di Magis. Cerco sempre di la-vorare sull’equilibrio tra passato e presente.G. Quali sono i pezzi della sua casa che ama di più?L.B. La poltrona viola di Arne Ja-cobsen in camera da letto, una vec-chia Egg Chair comprata in Dani-marca appena laureato. È un pezzo simbolico, perché credo sia la sin-tesi di tutto il design scandinavo. E poi la libreria a parete, l’ho di-segnata io: sembra fatta di soli li-bri impilati poiché non è visibile la struttura di metallo che li sorregge. In questo progetto ho voluto dare più importanza al contenuto che al

contenitore. E credo che il messag-gio sia chiaro; infatti, più di una per-sona mi ha chiesto di poterne avere una, ma per ora non è in produzio-ne. Poi chissà. Per quanto riguarda l’arte, sono molto affezionato alla fotografia di Andres Serrano della serie degli incappucciati, che tengo sopra alla vasca da bagno.G. Che cosa vuol dire per un ar-chitetto disegnare la propria casa?L.B. È stata un’esperienza intensa e stimolante. Non avendo commit-tenti, mi sentivo libero da qualsiasi vincolo: una situazione privilegiata ma, al tempo stesso, ero sempre in lotta con me stesso perché la mia casa, in realtà, non è mai finita e credo mai lo sarà. Mi riferisco, ov-viamente, all’arredamento. La casa di un architetto è lo specchio della sua identità, non solo professiona-le, e quindi non si può mai consi-derare davvero finita. Vivendola si ha sempre l’esigenza di cambiare qualche cosa.

«frequento le biennali d’arte di venezia per scoprire nuovi talenti»

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sopra, Luca Bombassei, 45 anni, architetto, fon-datore dello studio Blast architetti (blastarchitet-ti.com) e ideatore del marchio skitsch (skitsch.it), il primo design concept store italiano che vende pezzi come la lampada 2d Led (nella foto). a sini-stra, il corridoio della sua casa con l’originale pa-vimento in graniglia. sotto, un gioco di specchi in un angolo dell’appartamento.

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G. Qual è la sua stanza preferita?L.B. La cucina perché è dove mi trovo con gli amici a cena. Cuci-nare mi piace molto, sono un bra-vo cuoco. La cucina è un ambiente informale, che mi fa divertire. Fun-ziona come luogo di aggregazione, e ripeto, c’è meno formalità e più amicizia, tipico di quando si con-divide il cibo. Ma a casa, sto bene dappertutto. Leggo molto, si vede dalla libreria. Ho più angoli dove mi rifugio a leggere.G. Qual è la casa perfetta?L.B. Io mi divido tra Milano e Ve-nezia. Ho una casa sull’Isola della Giudecca a cui sono molto affezio-nato perché apparteneva ai miei nonni. Se Milano significa lavoro e gli spazi sono tagliati per lavora-re, ma anche per ricevere, per con-frontarmi con le persone, Venezia è un luogo unico, in cui l’antico può essere riletto in chiave contempo-ranea, e soprattutto mi dà la pos-sibilità di evadere dal quotidiano.

Sono due luoghi così diversi anche se hanno caratteristiche simili co-me la costante presenza dell’arte e del design. Insomma, questa è una formula perfetta. G. Come vive la casa di Milano?L.B. Vivo solo, ma il mio appar-tamento è il luogo per incontrare soprattutto gli amici. Ovviamente organizzo anche delle cene di rap-presentanza perché trovo divertente avere persone intorno a me.G. Che cosa manca alla sua casa? L.B. A Milano ho dei piccoli bal-coni ma non c’è un terrazzo, uno spazio all’aperto. A Venezia ne ho uno molto grande da cui si può go-dere dello spettacolo della laguna cenando. Ecco, alla mia casa di Mi-lano manca il terrazzo.G. Dove le piace viaggiare?L.B. Per ragioni di lavoro sono co-stretto a viaggiare tantissimo; per fortuna è una cosa che amo fare e quindi sono sempre felice di partire. Mi piace molto il Brasile dove ul-

timamente ho occasione di andare spesso per lavoro, sia per le nuove aperture di Skitsch, sia per seguire dei progetti del mio studio di archi-tettura. È un luogo dove riesco an-che a rilassarmi, oltre che lavorare.G. Come intende il design e l’arte?L.B. Il design e l’arte sono due cose per me molto diverse. Con il design ci lavoro. L’arte, invece, è puro pia-cere. Durante la Biennale d’arte di Venezia, per esempio, mi piace fare scouting. Sono momenti di esplora-zione, di scoperta e di sfida. Mi pia-

ce acquistare pezzi di giovani artisti ancora poco noti. È stimolante pen-sare che questi giovani un giorno saranno esposti nei musei. G. Un progetto che vorrebbe aver disegnato lei?L.B. Il Kilometro Rosso di Jean Nouvel. Ho lavorato lungo tempo al suo fianco, mi sono fatto le os-sa in qualità di local architect. Ho poi avuto l’opportunità di costruire all’interno del parco scientifico del Kilometro Rosso due edifici miei. Ma devo confessare che avrei volu-to avere io quella genialità e imma-ginare l’intero master plan. G. Qual è il momento migliore per progettare?L.B. Le ore in cui sono in giro per le città, guardo facce e vivo quello che succede intorno a me. È fonda-mentale uscire dai propri confini, si possono trovare fonti di ispirazione ovunque, da un piccolo vicolo del Brasile a uno sconosciuto inedito angolo della Giudecca.

sopra, in senso orario, la sala da pranzo con il tavolo anni 30, circondato dalle chair One di Konstantin Grcic per Magis (magisdesign.com). sul tavolo, i vasi Imperfetti disegna-ti da dovetusai studio per skitsch; una vista della camera da letto e la poltroncina egg chair, disegnata da arne Jacobsen per Fritz Hansen (fritzhansen.com), che Bombassei ha posizionato di fronte al letto; l’angolo della vasca da bagno con un’opera di andres ser-rano; uno scorcio del bagno con, sullo sfon-do, la libreria disegnata da Luca Bombassei.

«nelle scelte d’arredo ho cercato l’equilibrio tra passato e presente»

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1. poltrona frau Si chiama Mantò il divano in pelle o tes-suto con schienale impreziosito da pinces che creano un motivo. www.poltronafrau.it 2. alias Bookcase è la libreria in alluminio estruso disegnata da Dante Bonuccelli. Proposta in alluminio, bianco o antraci-te. www.aliasdesign.it 3. poliform Si chiama Ven-tura la poltrona di ispirazione rétro disegnata da Jean-Marie Massaud. www.poliform.it 4. cappellini Sylvain Willenz ha esplorato la potenzialità dei tondini per l’edilizia ed è nata la collezione di tavolini Candy. www.cappellini.it

5. zanotta Ultraleggera e com-patta, la poltroncina Nuvola per esterni è in polietilene (bianco, marrone, grigio e rosso). Il pro-getto è firmato da Noè Duchau-four Lawrance. www.zanotta.it 6. venini Happy Pills sono i va-si disegnati da Fabio Novembre ispirati alle capsule medicina-li. Sono realizzati con la tecni-ca rinascimentale dell’incalmo: la parte superiore e quella in-feriore vengono soffiate sepa-ratamente e poi unite a caldo. www.venini.it7. doimo Si chiama Domino il divano modulare composto da quattro elementi di diverse mi-sure. www.doimosalotti.it

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DESIGNIL

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anteprime

8. borbonese Il tavolo Ma-sterpiece ha il piano in mar-mo Eramosa Vein. Può essere anche in MDF o noce. È prodot-to da Matteograssi. www.matteograssi.it9. club house Orient Express Bar Cabinet ha struttura in le-gno e rivestimento di pelle.www.luxuryliving.it 10. natuzzi Collezione di di-vani Armonia dalle linee essen-ziali. Disponibili in tre misure. www.natuzzi.it 11. driade Tavolino per ester-ni Peanut disegnato da Miki Astori. È in alluminio ed è pro-posto in verde o grigio. www.driade.it 12. fiam LLT Long Long Table è il tavolo con piano e struttu-

ra in vetro progettato da Dante Benini e Luca Gonzo. www.fiamitalia.it13. mdf italia Poltrona Yale disegnata da Jean-Marie Mas-saud. Ha struttura in alluminio (disponibile in bianco o nero) e i cuscini sono sfoderabili. www. mdfitalia.it 14. cassina La seduta del di-vano Le Mise, disegnato da Lu-ca Nichetto, è leggermente più alta del consueto; le macro-cu-citure a zig-zag donano un toc-co sartoriale. www.cassina.it 15. gallotti & radice Trian è il tavolo allungabile con aper-tura a scorrimento. Il piano è di cristallo. È un progetto di Oscar e Gabriele Buratti. www.gallottiradice.it

«i dettagli non sono dettagli. i dettagli sono il progetto»Charles eames

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la tecnoProvar gusto Per

Intelligenti, innovativi e di design. Ma anche a risparmio energetico o realizzati con tecnologie brevettate dalla Nasa. Sono i nuovi elettrodomestici che verranno presentati, dal 17 al 22 aprile, a Milano, all’interno di FTK, la vetrina di Eurocucina dedicata alle tecnologie del settore DI aNDrEa MIlaNESI E IlarIa DE barToloMEIS

a sinistra, una foto del 1933 che ritrae William Rhinelander Stewart mentre si prepara la cena sulla cucina della sua casa, nel Greenwich Village di New York. la sua famiglia è strettamente legata a questo quartiere di Manhattan, poiché fece edificare, nei pressi di Washington Square, tra il 1888 e il 1889, un complesso di sei edifici chiamato rhinelander Historic District. I rhinelander Stewart, inoltre, nel 1889, si fecero carico della costruzione, prima temporanea, in legno, e poi permanente, in marmo, dell’arco dedicato a George Washington in Washington Square Park.

Corbis

«Non mi considero un uomo elegante. non faccio nessuno sforzo per esserlo.

mi piace solo indossare cose che gli altri non indossano. come le calze colorate», diceva William rhinelander stewart, erede della famiglia di banchieri e immobi-liaristi che tra la fine dell’800 e gli inizi del ’900 ha risanato e trasformato il Greenwich Village di new York. Amante della vita notturna, trascorreva le sue not-tate nei club della città, tra serate fra amici e feste. oggi il suo stile spigliato si coglie nelle foto che lo ritraggono, come quella, scat-tata nel 1933 (a sinistra), in cui sfoggia tutta la sua eleganza in un impeccabile smoking, men-tre è intento a prepararsi una cena frugale nella cucina della sua casa, nel Greenwich Village. William rhinelander stewart si muoveva in questo ambiente do-mestico con grande disinvoltura, nonostante all’epoca fosse rele-gato a mera stanza di servizio. da allora, la cucina è forse l’am-bito della casa che ha conosciu-to il mutamento più radicale dal punto di vista tecnologico, diventando una delle stanze da esibire, in cui accogliere i propri ospiti e dove esprimere la pro-pria personalità estetica e creati-va. A questi temi è dedicato FTK - Technology For The Kitchen: il salone delle tecnologie da cu-cina dall’alto contenuto di de-sign (nato da una costola di eu-rocucina), in scena a milano, dal 17 al 22 aprile, in concomitan-za con il salone internazionale del mobile. con quest’iniziativa,

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Cappa Maris dotata di comandi touch control, sistema di aspirazione perimetrale (con riduzione del 25% della rumorosità) e funzione filtrante (per rimettere in circolo aria pulita). È disponibile in due dimensioni (da 60 e da 90 cm) con superficie in cristallo nero o bianco. www.franke.com

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InSInkerator Il dissipatore per rifiuti alimentari Evolution 200 si applica sotto al lavandino, collegandolo con lo scarico e permette di distruggere qualunque resto alimentare (dalle verdure alle ossa di pollo). I residui dissipati vanno direttamente nella rete fognaria. www.insinkerator.it

WhIrlpoollinea di elettrodomestici GreenKitchen in grado di dialogare tra loro per garantire la massima efficienza energetica; si compone del forno Sesto Senso Fusion, del piano cottura a induzione Symbiose e del frigorifero Fresch Control collegato alla lavastoviglie Sesto Senso. www.whirlpool.it .it

uomini ai fornelli

Sub zero Frigorifero ICBBI 36R (da 90 centimetri) e freezer ICCBI 36F (da 90 centimetri) con sistema di air purification: un brevetto studiato dalla Nasa per la conservazione dei cibi degli astronauti. È una tecnologia che riduce batteri, odori e gas etilene, responsabile dell’alterazione del sapore dei cibi a causa della rapida maturazione. www.frigo2000.it

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uomini ai fornelli

irin ox Si chiama Freddy l’abbattitore di temperatura che garantisce cicli di raffreddamento (da 90° C a 3° C) e di surgelazione dei cibi appena cotti (da 90° C a -18° C) . Permette inoltre di impostare temperature di conservazione personalizzate e funzioni di scongelamento controllato. www.irinoxhome.com

SiemenS Il forno HB78GB590 della Serie 7, con efficienza energetica in classe A-30%, presenta 14 funzioni di cottura con regolazione precisa della temperatura (da 30-300° C) e si avvale di un display a matrice attiva ad alta risoluzione. www.siemens-home.com

gaggenau Piano cottura a induzione CX 480 con tecnologia Full Induction che consente di utilizzare l’intera superficie della piastra in vetroceramica (2.800 cm²) per spostare liberamente le pentole in qualunque punto mantenendo memorizzate e inalterate le impostazioni di cottura. www.gaggenau.it

miele Forno multifunzione H 5241 B dotato di funzione di cottura con aggiunta di vapore, di controllo elettronico della temperatura anche attraverso otto differenti modalità preimpostate e di un vano con capacità di 76 litri con cinque livelli di inserimento. www.miele.it

elica Design vintage e cuore tecnologico per la cappa 35CC nata dall’intersezione di due gusci a C, uno esterno colorato e un altro in acciaio. Le due scocche così assemblate formano un cubo di 35 cm che offre la scelta d’installazione sia per la modalità filtrante che aspirante. www.elica.it

Smeg Il piano cottura a gas P755 disegnato da Marc Newson ha griglie di ghisa, bruciatori a fiamma verticale, con un rendimento del 65% superiore ai sistemi tradizionali, che consente un risparmio energetico. Disponibile anche in blu, giallo, verde, bianco, nero. www.smeg.it

Cosmit, l’ente fieristico milanese che nel 1961 ha dato vita al Sa-lone del mobile (www.cosmit.it), ha coinvolto le aziende del set-tore chiedendo loro di esporre i prodotti più interessanti e inno-vativi, i prototipi e i concept di quelli che saranno gli elettrodo-mestici del futuro. Tutti prodotti

che tengono conto dello stile di vita contemporaneo, in cui sem-pre più gli spazi abitativi sono senza soluzione di continuità. Filo conduttore delle proposte di FTK è il tema ecologico, con una particolare attenzione all’ef-ficienza energetica e all’impatto ambientale.

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vive la france

Case di pietra sui canali, antichi presbiteri e manoir con giardi-no che degrada verso il mare. Proprietà così ricche di fascino quasi fatato si trovano solo in questo angolo di Francia. G.R.E. ne ha selezionate dieci, tutte vicino al dolce fluire dell’acqua

TESTO E FOTO DI laurETTa COz E MaSSIMO CaruBEllI

Bretagna, luogo dell’immagina-rio, dove sembra che nell’aria aleggi il tempo della leggenda. dove re artù e mago merlino rivivono nelle foreste

ancora incantate, dove i dolmen e i menhir riportano a civiltà magiche e lontane, il tutto ritmato dalle immense maree, dalla dolcezza asprigna del succo di sidro e dalla musica ipnotica delle arpe celtiche. Qui, fra terra e mare, Gentleman Real Estate è andato alla ricerca di dimore in vendita, scegliendo quelle che sono vicine all’acqua. Ce ne sono alcune che si affacciano sul mare, che cambia colore a ogni ora del giorno, altre sui canali

navigabili interni, dove il silenzio è rotto solo dal fruscìo delle barche, oppure vicino agli stagni, che spesso sono enormi bacini d’ac-qua immobile. Sono luoghi dove la storia e la leggenda si confondono, in un mistero che è difficile svelare. Se ancora si rimane affasci-nati dal mito di tristano e isotta o del Santo graal, solo qui si può percepire la forza di una terra che rivendica una sua autonomia, con una lingua, molto differente dal francese, e con la sua bandiera gwenn-ha-du (bianco e nero, in bretone) che sventola ovunque. Forse il modo migliore di conoscere la Bre-tagna è quello di partecipare alle tante feste

La casa aLLa fine deL fiordoPrezzo: trattativa riservata

A Lehon, a circa 1 km da Dinan, lungo il canale navigabile Rance, è in vendita una proprietà in pietra che si trova a pochi minuti da un paese che è stato classificato tra i più bei villaggi di Francia. La casa risale ai primi anni dell’800 ed è in buono stato di conservazione. Piccolo giardino che si apre sulle rive del canale. Olivier Verger-Hiard, tel. 0033.2.96832010, [email protected]

fiumemare

L a b r e t a g n a t r a

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locali, dalle fest-noz (feste della notte), che d’estate ogni villaggio organizza, ai grandi concerti di musica celtica. A fine aprile, lungo il porto di Saint-Quay-Portrieux si svolge la Fête de la coquille St-Jacques, la festa della capasanta. Tre giorni di festa, con degustazione e vendita di coquilles, diventate simbolo dei pelle-grini di tutto il mondo. Fra mercatini ar-tigianali e antichi canti di marinai, si può affrontare un’uscita in mare sulla barca dei pescatori (28-29 aprile; saintquayportrieux.com). Mentre, dal 17 al 28 maggio, tutta la regione festeggia Saint-Yves, il santo patrono. È una festa coinvolgente che si svolge ovunque, dai villaggi di campagna alle piccole città incastonate sulle rocce di granito di fronte al mare. Concerti, fest-noz, spettacoli da strada, musica e balli tradizio-nali, dolci tipici come il kouign-amann (una sfoglia al burro) e birra bretone (fe-tedelabretagne.com). Il 2012 in Bretagna è l’anno del Giappone, protagonista di un susseguirsi di mostre e incontri. Tante le proposte, c’è la visita ai giardini con boschetti di bambù del Parc botanic de Haute-Bretagne, fra roman-tici ponticelli in legno rosso e lanterne di

L’antico presbiterioPrezzo: 426mila euro

Nel centro di un villaggio bretone tradizionale,a poca distanza dal canale navigabile,è in vendita questa casa che, in origine, era un antico presbiterio del XVII secolo.La superficie interna misura 220 mq circa con un giardino di 3.500 mq e una dépendance di 50 mq. Patrice Besse, tel. 0033.1.4288084, www.patrice-besse.com

suL canaLe di dinanPrezzo: 520mila euro

Lungo il percorso fluviale che dal mare sale verso Dinan, celebre per il suo castello, immersa nel verde si vende questa villa moderna. La superficie interna misura 220 mq e dispone di Spa e piscina coperta. Compreso, un terreno di 600 mq. Immo-Ouest, tel. 0033.2.96878840, www.immo-ouest.com

dimore sui canaLi navigabiLi interni, dove iL siLenzio è rotto soLo daL fruscio deLLe barche

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pietra che creano atmosfere zen (parcflo-ralbretagne.com). Oppure si può scegliere d’imparare dagli chef bretoni la cucina con le alghe frequentando i corsi della Cusi-ne Corsaire a Cancale (cuisine-corsaire.fr) o ammirare l’eleganza e la perfezione di centinaia di tele con soggetto ittico, dipin-ti con la tecnica Gyotaku al Museo della pesca di Concarneau (musee-peche.fr). Ma è sempre la musica a dominare la scena, con festival epici e tanti indirizzi di nicchia, dove si balla con i ritmi tradi-zionali. Come la Taverne du Roi Mor-van a Lorient (rue Poissonnière 26, tel. 0033.2.97642547), dove si danza mentre il cuoco, davanti al fuoco di una grande gri-glia, prepara stinchi di maiale e andouillet-te degni dell’appetito di Obelix. A metà luglio, poi, tutti gli amanti del mare si ri-trovano a Brest. Per circa una settimana, migliaia di marinai e centinaia di barche di tutte le dimensioni partecipano alla festa marittima Les tonnerres de Brest 2012, espressione che evoca il rombo dei can-noni della città. In mare, dai grandi velieri alle riproduzioni storiche, dalle unità di la-voro alle yole, dal canotto ai maestosi tre alberi, dai rimorchiatori ai piroscafi. Lungo

Un MAnOIR sUl MARePrezzo: 1,48 milioni di euro

Affacciato sul Golfo di Morbihan è in vendita questo piccolo manoir del XV secolo, circondato da un giardino che degrada verso il mare. Perfettamente conservati gli elementi architettonici originali. La superficie interna è di 350 mq circa. Il terreno, molto soleggiato, è di circa 5.600 mq. France Châteaux, tel. 0033.6.50148379, www.france-chateaux.com

Il cAstellO A sAInt-MAlOPrezzo: trattativa riservata

A poca distanza da Saint-Malo, a 2 km dal mare della baia di Mont Saint-Michel è in vendita questo castello che risale al 1750 perfettamente ristrutturato. La superficie interna complessiva è di 1.500 mq e la proprietà comprende anche due edifici di 300 mq, uno stagno privato e un parco di 27 ettari circa con alberi secolari. France Châteaux, tel. 0033.6.14040442, www.france-chateaux.com

d’estAte, OgnI vIllAggIO ORgAnIzzA fest-nOz (feste dellA nOtte) e cOnceRtI dI MUsIcA celtIcA

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la longère in campagnaPrezzo: 770mila euro

Vicino a Dinan, all’ombra delle leggende bretoni, è in vendita questa longère, un’architettura in origine a uso agricolo perfettamente ristrutturata e trasformata in maison de charme. La proprietà si sviluppa su un terreno di 4.300 mq e la casa, che ha una superficie interna di 230 mq, è circondata da un giardino, con una dépendance e un garage. Immo-Ouest, telefono 0033.2.96878840,www.immo-ouest.com

affacciata sul golfoPrezzo: 2,1 milioni di euro

Immersa nel verde e affacciata sul Golfo di Morbihan, un porto naturale chiamato in bretone Ar Mor Bihan (piccolo mare), è in vendita questa villa inizio secolo. La superficie interna è di circa 320 mq con un giardino di proprietà di circa 2.500 mq. È perfettamente ristrutturata. France Châteaux, tel. 0033.6.50148379,www.france-chateaux.com

la marina ci saranno dal mozzo al vecchio lupo di mare, dal capitano di vascello allo skipper professionista. Tutte le marine e i marinai s’incontrano sui moli di Brest per un grande momento di condivisione, sco-perta e scambio. Nella pura tradizione della gente di mare, lo spettacolo sarà ovunque, a terra come in acqua, di giorno come di notte. All’imbrunire, il porto brillerà di mil-le luci. In programma, ogni sera, un grande spettacolo: parate navali e fuochi d’artifi-cio. Spettacoli, cabaret, una scenografia da fiaba con alberi e sartie illuminati. Si potrà ammirare, mentre veleggia imponente, la riproduzione della Étoile du Roy, la fregata corsara Malouine del 1745 con tre alberi e 20 cannoni per 240 uomini d’equipaggio, maestosa, fra le più grandi navi francesi, e ci sarà anche Renard, la Volpe, nave del 1821 appartenente al celebre corsaro Ro-bert Surcouf, originario di Saint-Malo, la città bretone più piratesca di tutte. È un cutter a controranda, con dieci cannoni, iconica testimonianza di storie di uomini e mare (lestonnerresdebrest2012.fr). Per chi ama il mare, altro appuntamento imperdibile è la Volvo Ocean Race, che passerà a Lorient e si terrà dal 17 giugno

in bretagna, questo è l’anno del giappone e sono molte le iniziative legate a questa celebrazione

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LA VILLA ImmersA neL VerdePrezzo: trattativa riservata

Bella proprietà in vendita a poca distanza dal mare nel Nord della Bretagna, in aperta campagna. Perfettamente conservata, ha una superficie interna di 560 mq oltre a un meraviglioso parco di proprietà di 34 ettari, un giardino d’inverno e un fiabesco stagno privato. France Châteaux, tel. 0033.6.50148379, www.france-chateaux.com

■ Per chi ama l’eleganza da marina, in questo laboratorio si trova di tutto: dagli antichi stru-menti nautici ai mobili in stile coloniale. Non mancano bellissime gouache inizio secolo con antichi velieri (foto 1). TALAOS, Zac De Kerfon-taine, 30 rue Denis Papin, Pluneret (Auray), telefo-no 0033.2.97290415, www.talaos-antiquites.fr■ Mobili del XIX secolo, in prevalenza di origine francese, in legno chiaro. Il proprietario Jacques Léguillon consiglia accostamenti e abbinamenti. ANTIQUITÉS PORT MARIA, 12 rue de Port Ma-ria, Quiberon, tel. 0033.2.305373. ■ Vasta scelta di vasi del XVII secolo, porcella-ne della Compagnia delle Indie, servizi di piatti Napoleone III e bellissimi bicchieri in cristallo di Saint-Louis o Baccarat del secolo scorso. LUC DE LAVAL ANTIQUITÉS, 2 rue Brizeux, Vannes, telefono 0033.2.97012777, www.antiques-delaval.com ■ Uno studio di progettazione di giardini famo-so in tutta la Bretagna, specializzato nello stile giapponese e zen. Creano spazi sobri, eleganti, esotici e raffinati. AN ORIENT PAYSAGE, Za

la bretagna in 12 indirizzi topA r r e d a r e , d o r m i r e , m a n g i a r e . . .

Kerstran 2, Impasse de la Lande Brech, telefono 0033.2.97566617, www.an-oriant-paysage.com ■ Brocante con uno spazio di oltre mille mq, specializzato in mobili provenienti da negozi e uffici. Dai banconi da bar in zinco del secolo scorso alle scrivanie da ufficio con decine di cassetti, fino alle sedie da bistrot originali anni 20. MARJOLAINE, La Croix Piguel, St-Martin-sur-Oust, telefono 0033.2.99915575.■ Grande scelta di oggetti recuperati da navi dismesse (foto 2). Dall’oblò in bronzo agli stru-menti di navigazioni in ottone, dalle lampade in opaline delle cabine alle ciambelle di salvataggio originali, fino ai modellini di transatlantici famo-si. Tutto dal mare. AU COEUR DU TEMPS, Ferme du Menguen, Sarzeau, www.aucoeurdutemps.fr ■ Un magazzino dove si lavorano la pietra, il granito e il marmo. Restauri di vecchie pietre, con la bellezza e i segni del tempo, utilizzando tecniche d’avanguardia. JEAN-PIERRE RO-PARS, 56 rue du Questel, Plougonven, telefono 0033.2.98787062. ■ Plume au vent (foto 4) è una maison de char-

me per pernottare vicino ai siti megalitici. Con-sigliata la camera Alta Marea, che si distingue per l’arredo elegante e raffinato, mentre Bassa Marea è il nome che la proprietaria Elisabeth Rabot ha dedicato allo spazio relax, arredato con lo stesso spirito delle cabane in riva al mare. Camera doppia 80 euro. PLUME AU VENT, 4 venelle Notre Dame, Carnac, tel. 0033.6.169834 79, www.plume-au-vent.com■ Un tempo La Maison de Flore era un’an-tica casa dei doganieri ormai in rovina, ora è un indirizzo di grande charme. All’interno, sei camere arredate con mobili antichi, stile francese anche nei colori scelti dalla padrona di casa sui toni del beige e del grigio perla. Poco distante dal centro di Carnac. Camera doppia da 80 euro. LA MAISON DE FLORE, Village de Cloucarnac, Carnac, tel. 0033.6.74537037, www.lamaisondeflore.com ■ Un viaggio sulla Belle Île è un tuffo nella natura selvaggia. All’Hotel Castel Clara, l’ospi-talità si arricchisce con trattamenti thalasso nei mille metri quadrati di Spa con un panorama

mozzafiato sul faro e le scogliere di Goulphar, dove andava a dipingere Monet. Camera dop-pia 188 euro. Forfait thalasso, tre trattamenti al giorno e mezza pensione, 300 euro al giorno a persona. CASTEL CLARA, Goulphar, Bangor, Belle-Île-en-Mer, telefono 0033.2.90848030, www.castel-clara.com ■ A circa mezz’ora da Rennes, Château du Bois Glaume è un castello immerso nella campagna. L’atmosfera è il lusso discreto del Settecento francese: molto bella la suite Rose Tremiere (più di 100 mq) che si affaccia sul giardino, o la camera Blanche Hermine dalle delicate tonalità. Camera doppia da 95 euro. ChâTEAU DU BOIS GLAUME, Poligne, telefono 0033.2.994383, www.chateau-du-bois-glaume.com ■ Due in uno: un indirizzo dove acquistare il pe-sce affumicato e le conserve di pesce e, accanto, il ristorante, dove gustare le specialità del mare con prezzi a partire da 15 euro. Décor marino e crostacei a volontà (foto 3). MAISON LUCAS, 10 quai de l’Océan, Port Maria, Quiberon, telefono 0033.2.97305309, www.maisonlucas.net 1

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fra megaliti e DolmenPrezzo: 1,3 milioni di euro

Affacciata sul Golfo di Morbihan, a poca distanza da Carnac, noto per il suo complesso megalitico, è in vendita questa villa moderna con il mare e la spiaggia che lambiscono la proprietà. Ha una superficie interna che misura circa 230 mq ed è circondata da un giardino di proprietà di circa 5mila mq. Demeures du Littoral, tel. 0033.2.96230986, www.demeuresdulittoral.com

casa lungo il canalePrezzo: 470mila euro

A Lanvallay, dopo Dinan, lungo il corso del canale Rance, navigabile, che come un fiordo inizia dal mare, è in vendita questa proprietà in pietra del 1836, perfettamente conservata. Grande salone, cucina abitabile, tre camere, servizi e garage. Terreno di circa 3mila mq. Annonce Immobilier Notaires, telefono 0033.6.10899928, www.annonces-immobilier-notaires.com

al 1° luglio, la più grande corsa attorno al globo in equipaggio. La Volvo Ocean Race è un evento velico internazionale talmente importante da essere secondo solo all’Ame-rica’s Cup. I sei equipaggi, partiti da Alican-te il novembre scorso, arrivano dopo nove mesi a Galway, in Irlanda (volvooceanrace-lorient.com). La manifestazione porterà 15 giorni di festa al porto di Lorient, da cui si assiste alle regate. Questa città ha un no-me particolare, inestricabilmente legato al mondo della nautica. Lorient, infatti, deri-va da una nave, Le Soleil d’Orient, che era l’ammiraglia della Compagnia delle Indie Orientali, leggendaria società marittima del ’600. Oggi, dove un tempo c’erano il cantie-re del grande vascello e le botteghe delle maestranze, dal maestro d’ascia ai cordai, c’è la fortezza di Saint-Louis che ospita un interessante museo che raccoglie le storie di mare. A rappresentare l’esotismo dell’e-poca sono esposti preziosi tessuti, carte geografiche con confini di un mondo che non c’è più e dipinti di straordinarie avven-ture lungo la Via della seta.

Per informazioni: Atout France, via Tiziano 32, Milano, numero verde 899.199072, www.franceguide.com

sui moli Di brest s’incontrano antichi velieri e fregate corsare Dei tempi Della compagnia Delle inDie

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agenda aprile

A Palazzo Ducale di Genova

si ricostruisce la storia dei migranti

attraverso gli scatti di Lucas.

Al Photofestival di Milano va in scena il mondo

fiabesco di Maggie Taylor

BELLINZONA (svIZZErA)Cronache della vita moderna. Tutto andrà meglioFino al 3 giugnoMuseo Villa dei Cedri, piazza San Biagio 9, tel. 0041.91.8218520 www.villacedri.ch Un’importante retrospettiva rende omaggio ad Hans Steiner, esponente di primo piano della fotografia europea del XX secolo e autore di una delle pagine più ricche del fotogiornalismo elvetico. Oltre 200 opere, fra tirature originali d’epoca e recenti, presentano il ritratto di una Svizzera fuori dai cliché raccontandone l’evoluzione del costume (a destra, Schaad e Fritz Schreiber dopo il nuovo primato di volo a vela).

COLOrNO (Pr)Nel segno del GiglioDal 27 al 29 aprileParco della Reggia Ducale, tel. 0521.282431www.artourparma.it La XIX edizione della mostra-mercato del giardinaggio di qualità punta, oltre al biologico, sul biodinamico o più semplicemente sull’agricoltura veramente naturale: concimi home-made, semi autoctoni, varietà antiche adatte al territorio. A confronto esperienze come quella dell’orto condiviso secondo le tecniche di Rudolf Steinero quella del vivaio Ciancavarè, che si trova vicino a Imperia.

GENOvAUliano Lucas/Migrazioni. Il lungo viaggio Fino al 20 maggioPalazzo Ducale, piazza Matteotti 9, tel. 010.5574071 www.palazzoducale.genova.it In circa 70 scatti, uno dei più grandi fotoreporter italiani racconta per immagini le grandi migrazioni al Nord: quelle degli anni 50-60, di connazionali in partenza verso le fabbriche tedesche, svizzere e le nuove miniere in Belgio, fino all’ondata di nuove migrazioni dal Sud del mondo (qui accanto, Immigrato sardo davanti al grattacielo Pirelli).

LONDrAAlighiero Boetti. Game PlanFino al 27 maggioTate Modern, Bankside, London SE1 9TGwww.tate.org.uk/modern Approda a Londra (dal 1° luglio al 1° ottobre, al Moma di New York) la più completa retrospettiva di Alighiero Boetti, artista emblema dell’arte povera, che in sei anni ha triplicato le sue quotazioni. Tra i lavori esposti, 14 prestati dalla Tornabuoni Art Gallery e l’opera Aerei, venduta alla Carmignac Gestion Enterprise a un prezzo record finora mai raggiunto dall’artista.

MILANOLeo Ferdinando Demetz. La rinascitaFino al 13 aprileGalleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, via Cadolini 27, tel. 02.58314940www.galleriabiancamariarizzi.com Un intenso viaggio nell’umanità angosciata, imprigionata, a tratti feroce e irriverente, dell’artista altoatesino. La mostra presenta 25 sculture in legno, aggettanti dai muri come anime inquiete ansiose di liberarsi. A partire dal legno di tiglio, Demetz fonde forma e tradizione, ritraendo persone comuni, colte nell’attimo in cui la passione emerge con la sua forza.

vitshois Milambwe BondoFino al 27 aprilePrimo Marella Gallery, viale Stelvio 66, tel. 02.87384885 www.primomarellagallery.com Il corpo umano, mutilato, frammentato e ricomposto sulla tela, si fa pretesto per rif lettere sul corpo sociale e su quello politico. Figura di spicco della pittura africana, l’artista congolese presenta collage che spingono lo spettatore a confrontarsi con il caos dell’attuale situazione (a sinistra, Untitled, 2011-12).

Tullio Pericoli. Moby Dick. Dipinti 2008-2012Fino al 5 maggio Cartiere Vannucci - Magazzini dell’arte, via Atto Vannucci 16, tel. 02.58431058www.cartierevannucci.com Tullio Pericoli torna in mostra con circa 40 tele (in alto, a sinistra, un particolare di Moby Dick) dedicate ai temi cari del ritratto e del paesaggio: volti e geografie in un magma pittorico che agita la superficie delle tele, come gli abissi

solcati dal mostro marino citato nel titolo dell’esposizione.

Marina Abramović. The Abramović MethodFino al 10 giugnoPac, via Palestro 14, tel. 02.54915-02.88465931www.theabramovicmethod.com Nel nuovo lavoro, firmato dall’icona di tutte le forme di espressività legate al corpo, sarà il pubblico, guidato dall’artista, a sperimentare le installazioni interattive e a interagire con opere impreziosite da quarzo, ametista, tormalina. Un percorso fisico e mentale che trasforma gli spazi del Pac in un’esperienza di buio e luce, assenza e presenza, dove espandere i sensi, osservare, ascoltare e ascoltarsi.

Maggie Taylor. WonderlandDal 5 aprile al 12 maggioSpazio Rem, via Pola 6, tel. 02.603628www.spaziorem.it Impalpabili atmosfere ricche di fascino e mistero svelano, in occasione del Photofestival 2012, il mondo fiabesco dell’artista Usa che, attraverso sofisticate tecniche digitali, trasforma scatti storici in immagini oniriche, che catapultano lo spettatore nella sua visione surreale e leggera della realtà.

Alessandro roma Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardinoDall’11 aprile al 24 maggioBrand New Gallery, via Farini 32, tel. 02.89053083www.brandnew-gallery.com Un nucleo di grandi quadri, insieme con sculture in terracotta e piccoli collages, immerge in un percorso onirico che restituisce la duplice forma del paesaggio e del giardino. Le opere evocano luoghi indefiniti ma, se scrutate attentamente, svelano alberi, sentieri, figure: spazi mentali e prospettici si aprono nella moltiplicazione dei diversi punti di fuga.

Green IslandDal 17 al 22 aprileQuartiere Isola, tel. 02.6071623 www.amaze.itAl Fuori Salone batte un cuore verde. Dopo il Frutteto urbano di Tom Matton, i Giardini mobili di Lois Weinberger e il primo giardino di erbe spontanee in città, la decima edizione del progetto firmato aMAZElab porta nell’atrio della Stazione Garibaldi un grande e allegro Tappeto fiorito, sulla scia dell’antica tradizione orientale legata alla decorazione dei tappeti. Il progetto coinvolge negozi, designer e architetti con installazioni site-specific.

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agendaaprile

La favola di Amore e Psiche rivive a Roma. Mentre, a Pistoia, la raccolta d’arte ambientale della Collezione Gori festeggia i suoi 30 anni con installazioni create ad hoc

PAVIARembrandtIncidere la luce. I capolavori della graficaFino al 1° luglioScuderie del Castello Visconteo, viale XI Febbraio 35, tel. 0382.403726 - 538932www.scuderiepavia.com In mostra la produzione grafica del grande pittore olandese, ma soprattutto geniale incisore che, attraverso una grande varietà di soggetti, straordinaria perizia tecnica e un inconsueto utilizzo della luce, realizzò circa 300 stampe di forte impatto emotivo. Esposte una quarantina di incisioni che fanno parte della Collezione Malaspina, in gran parte mai presentate, più tre opere di Albrecht Dürer, per mostrarne l’influenza su Rembrandt.

PISTOIAFattoria di Celle: 30° anniversario Dal 1° aprile al 30 settembre Fattoria di Celle, Santomato (PT) www.goricoll.it, www.fondationmaeght.comUna raccolta d’arte ambientale fra le più ricche al mondo: oltre 70 installazioni (fra gli altri, di Burri, Kiefer, Long, Paladino e Vedova), in 45 ettari di parco e 3mila mq di edifici storici. La Collezione Gori festeggia i suoi 30 anni con una mostra alla Fondation Maeght a Saint-Paul-de-Vence,

Francia (31 marzo-10 giugno), e, dal 16 giugno, alla Fattoria di Celle, con opere di Cecchini, Mainolfi, Mendini e Morris, commissionate ad hoc.

POSSAGNO (TV)Canova e la danza. La danza nella scultura e nella pittura di Antonio CanovaFino al 30 settembreMuseo Antonio Canova, via Canova 74, tel. 0423.544323www.museocanova.it Una mostra dedicata alle danzatrici, muse bellissime, che Canova creava come antidepressivo o antidoto al male di vivere. Tre le traspose in marmo (Danzatrice con i cembali, Danzatrice con le mani sui fianchi, Danzatrice con dito al mento), molte altre si limitò ad abbozzarle, a disegnarle o a dipingerle a tempera (in basso, Donna che toglie il velo).

ROMAMarcello Maloberti. BlitzFino al 6 maggioMacro, via Nizza 138, tel. 06.0608 www.macro.roma.museum Ideate per gli spazi della sala Enel, due interventi dell’artista italiano in cui si confrontano e intrecciano in modo spettacolare forza e distruzione, resistenza e velocità, ordine e disordine. Altrettante installazioni animate da performer completano la più complessa e ambiziosa mostra fin qui realizzate da Maloberti.Infine, una scelta di videodocumenta le sue precedenti performance.

Omar Galliani-Omar. Roma. AmorFino all’8 maggioMuseo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, viale Fiorello La Guardia, tel. 06.0608www.museocarlobilotti.itIl titolo è giocato sull’anagramma e unisce il nome dell’artista alla metropoli che celebra, esplicitando il sentimento d’amore che lo lega a essa. Omar Galliani rende omaggio a Roma con un enorme disegno, realizzato a matita su tavole di pioppo. In mostra anche disegni preparatori (in alto, a sinistra, Nuovi Fiori) e dieci opere richiamate in Italia dalle città che hanno ospitato le sue recenti esposizioni.

La favola di Amore e Psiche. Il mito nell’arte dall’antichità a CanovaFino al 10 giugnoMuseo di Castel Sant’Angelo, Lungotevere Castello 50, tel. 06.32810 - 6819111 www.poloromano.beniculturali.it Narrata nell’Asino d’oro, la favola di Apuleio ha ispirato numerosi capolavori dall’antichità fino a oggi, con particolare concentrazione nell’alto Rinascimento e nel Neoclassicismo. L’esposizione romana prende avvio dal ciclo di Perin del Vaga che decora il fregio di una delle salette dell’appartamento di Paolo III a Castel Sant’Angelo e, attraverso dipinti, sculture, incisioni, arazzi, illustra i patimenti dell’anima nella ricerca di Amore divino (a destra, Psiche alata, II secolo d.C.).

Miró! Poesia e luceFino al 10 giugnoChiostro del Bramante, Arco della Pace 5, tel. 06.68809036www.chiostrodelbramante.it Oltre 80 lavori del genio catalano, per la prima volta in Italia, tra cui 50 oli di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli, danno conto dell’intera produzione artistica di Miró, con particolare attenzione alle opere create nei 30 anni di permanenza a Maiorca dal 1956 fino alla morte, nel 1983.

TORINOMeraviglie di carta. Devozioni creative dai monasteri di clausuraDal 4 aprile al 2 settembrePinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, via Nizza 230, tel. 011.0062713www.pinacoteca-agnelli.it Riuniti per la prima volta circa 120-150 tra i più raffinati esemplari di paperoles (ossia reliquiari in carta, realizzati con tecniche artigianali da suore di clausura, arricchiti da elaborate decorazioni) di tipologie e periodi differenti, appartenenti a collezioni private, come quella della fotografa americana Nan Goldin, che presenterà scatti inediti, appositamente pensati per la mostra.

Strangers. Tra Informale e Pop dalle collezioni GamFino al 10 giugno

Gam, Exhibition Area, via Magenta 31, tel. 011.4429518www.gamtorino.it In mostra 60 opere acquisite dalla Collezione Gam a partire dal secondo dopoguerra, con l’apertura a una visione internazionale: dalla Scultura di silenzio Corneille di Hans Arp (1942) alla consistente presenza Informale (tra le altre, opere di Masson, Wols, Bissiere e Hartung), dalle ricerche ottico-geometriche di Beverly Pepper al nucleo di Pop art americana, annesso negli anni Sessanta, che comprende Orange Car Crash (1963) di Andy Warhol e 11 serigrafie di autori statunitensi come Lichtenstein e Rosenquist, o inglesi come Jones e Phillips.

Joan Miró. Stampe originaliFino al 28 aprileL’Arte Antica - Silverio Salamon, via A. Volta 9, tel. 011.5625834 - 549041 www.salamonprints.comNel corso della sua vita l’artista spagnolo ha prodotto oltre 2mila lastre e molte delle sue opere nacquero come litografie e acqueforti pubblicate su edizioni correnti, spesso affiancate da una seconda edizione destinata al mercato specialistico dei collezionisti: firmata, numerata e stampata su carta pregiata. In esposizione 115 fogli della sua produzione grafica, tutti documentati con riferimenti tecnici e bibliografici in un catalogo a colori.

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agenda aprile

A CURA DICHIARA CANTONIPer segnalazioni:[email protected]

A Udine i vibranti colori delle tele

di due giovani autori aprono

lo sguardo verso mondi surreali

e bizzarri.Venezia celebra

Klimt nel 150° della sua nascita

con opere, mobili, gioielli

e documenti che ripercorrono

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UDINEMatteo Bergamasco/William Marc ZanghiDal 31 marzo al 20 maggioVilla Manin, Esedra di Levante, Passariano di Codroipowww.villamanin-eventi.itIn mostra circa 40 opere dei due artisti italiani, accomunati dalle tonalità di colore presenti negli interni fatati di Bergamasco, che aprono la mente a mondi surreali e bizzarri, quasi esoterici, e negli esterni di Zanghi (a destra, Cool water), che ritrae panorami al limite tra il fantastico e il reale.

VENEZIAGustav Klimt. Nel segno di Hoffmann e della SecessioneDal 24 marzo all’8 luglioMuseo Correr, San Marco 52www.mostraklimtvenezia.it, www.correr.visitmuve.it Nel 150° della sua nascita, un ciclo di dipinti, disegni rari, mobili e gioielli, elaborate ricostruzioni e documenti storici, raccontano l’evoluzione dell’opera di Klimt e della Secessione viennese, che ebbe tra i suoi protagonisti Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser e Josef Hoffmann, mostrando la fertile liaison di questi pionieri del Moderno, per i quali architettura, pittura e arti applicate si mescolarono fino a diventare tra loro inscindibili.

Through my WindowDal 23 marzo al 24 aprileMagazzini del Sale, Dorsoduro 262, tel. 041.5205630 Proposta la prima volta al Grand Central Terminal di New York, la mostra del coreano Ahae, impegnato fin dagli anni 70 nella tutela dell’ambiente, approda in Laguna con una selezione di 114 forografie scattate dalla finestra del suo studio. Ogni scatto evoca e racconta un’esperienza unica.

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DISTINGUERSI Proverbia volantMolti li definiscono saggezza popolare. Altri li snobbano. In ogni caso, è molto interessante scoprire l’origine e il vero significato dei motti tradizionali. Come ha fatto uno studioso tedesco, che sull’argomento ha scritto 100 libri di galeazzo santini

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motto continuoI proverbi costituiscono una forma letteraria immortale e si prevede che non spariranno in futuro. Al massimo saranno sostituiti da altri detti più nuovi o, come nel caso di Bertolt Brecht, manipolati e trasformati. Questo perché sono formule facili e immutabili come buongiorno o arrivederci. I detti popolari sono molto importanti e i politici lo hanno sempre saputo bene, da Abramo Lincoln a Bismarck, da Hitler a Churchill. Attualmente, la cancelliera Merkel ne usa molti nei suoi discorsi e lo stesso vale per il presidente Obama , almeno finché, di recente, non ha cambiato la persona che gli scrive i discorsi. Dal fatto che negli Stati Uniti esistono molti proverbi che si riferiscono al tempo e al denaro non si può concludere che gli americani siano materialisti. È essenziale stabilire sempre il contesto in cui viene usato un detto popolare e capire se si tratta di una domanda, un’ironia o un consiglio. E analizzare sempre tre cose: funzione, significatoe concatenazione.

Wolfgang Mieder, 67 anni, professore di lingua tedesca all’Università del Vermont

(Usa), è il più grande conoscitore di proverbi del mondo e ha scritto più di 100 libri sull’argomento. Ha così scoperto, per esempio, che «il mattino ha l’oro in bocca» risale al XVI secolo quando, al posto dell’oro, c’era la parola pane. Un detto popolare che nel 1670 apparve poi in Inghilterra come «l’uccello mattiniero acchiappa il verme». Ma come diventa popolare un proverbio? Per prima cosa, possibilmente non deve comprendere più di sette parole, deve avere un bel ritmo, suonare bene e, nella dizione, fluire facilmente. In quanto poi al fatto che i detti popolari siano ricolmi di saggezza, il professor Mieder avanza molti dubbi. Non costituiscono verità universali, spesso non hanno (o non hanno più) senso compiuto e non hanno a che fare con la filosofia. Si riferiscono a situazioni particolari e noi spesso sbagliamo ad attribuire loro un significato universale. Nel corso del tempo si sono avuti periodi

favorevoli alla loro diffusione come nel XVI secolo in Europa. Se si pensa ai quadri dell’olandese Pieter Brueghel e ai romanzi di Cervantes, in Spagna, si scopre una miniera di proverbi. Senza contare Shakespeare, massimo artista di questa forma letteraria, che oggi si è trasferita nella pubblicità e negli slogan politici come il famoso «Yes we can» di Barack Obama. Spesso, infatti, i proverbi caratterizzano un evento storico. Come quando, agli inizi degli anni 80, Yurij Vladimirovic Andropov salì al potere in Urss e venne chiesto a Ronald Reagan se sarebbe andato d’accordo con il nuovo inquilino del Cremlino. Il presidente Usa rispose: «Well you know: it takes two to tango» (lo sapete: bisogna essere in due per far funzionare una coppia).Difficile stabilire com’è nato un proverbio se non lo si attribuisce a un individuo preciso. Spesso però ci si sbaglia, come per il detto tedesco «Chi non ama vino donne e canti è uno sciocco per tutta la vita», il cui inventore è considerato Martin Lutero, mentre è stato coniato nel 1755 dal molto meno famoso Johann

Heinrich Voss. Secondo il professor Mieder, esistono tre fonti principali di proverbi: quelli dell’antichità, della Bibbia e del Medioevo in latino, tradotti letteralmente in quasi tutte le lingue europee. Dall’antichità derivano «Il pesce grosso mangia quello piccolo», «Una rondine non fa primavera» e «L’amore è cieco». Dalla Bibbia hanno avuto origine «Non si vive di solo pane», «La superbia viene prima della caduta» e «Chi scava una fossa per un altro finisce per cascarci dentro». Dal Medioevo arrivano, invece, «Battere il ferro finché è caldo» e «Non è tutt’oro quel che luccica». Occorre però fare attenzione al mutamento del significato dei proverbi, anche se da secoli le loro parole sono rimaste inalterate. Così, «Tutte le strade conducono a Roma» non ha nulla a che fare con l’antica Roma, perché questo detto medievale significa che Roma è il centro della Chiesa cattolica. Infine, occorre risolvere anche il problema del perché alcuni proverbi muoiono, mentre altri sono immortali, come, per esempio, «Una mano lava l’altra».

«Il proverbio dice: “La volpe sa molte cose, ma il porcospino ne sa una in più”. Vuoi saperla?»

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