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No. cons. Parere1 della Repubblica Italiana ed indicazione pagine nel documento2

Ulteriori spiegazioni della Repubblica di Slovenia

1. La RI ritiene che il documento presentato non corrisponda a quello progettuale, né a quello finale, che mancano numerose decisioni operative e che le scelte operative sono incomplete, pertanto non è possibile valutare pienamente gli impatti, l'entità e l'efficacia delle misure (a pagina 3 e 16)

In conformità con le disposizioni della RS per il rilascio del consenso di protezione ambientale viene presentata la progettazione concettuale del progetto, mentre la valutazione degli impatti ambientali (VIA) è redatta sulla base del menzionato progetto di massima e le singole parti della documentazione progettuale elaborata per ottenere in permesso di costruire.

La valutazione degli impatti ambientali ai sensi della Legge sulla tutela ambientale3 (ZVO) viene eseguita previo l'ottenimento del consenso di protezione ambientale, che solo dopo viene seguito dall'ottenimento dellalicenza edilizia. Pertanto, il "progetto definitivo", in conformità con i regolamenti della RS non può essere la base per la stesura di una relazione sugli impatti ambientali, il che è anche in conformità con la Direttiva dell'UE 4 . Nella valutazione degli impatti potenziali sono incluse anche tutte le decisioni operative chiave che corrispondono alla precisione della documentazione, che costituisce la base per ottenere la licenza edilizia.  Per motivare  quanto  esposto  sopra,  in  seguito  accanto  alle  singole  valutazioni  ed  osservazioni vengono  indicate alcune ulteriori precisazioni,  se del  caso, ovvero viene  indicato  il punto dove  i singoli contenuti sono già presenti nella documentazione fornita.

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2. La RI ritiene che manchino delle prove "pratiche" per permettere di valutare concretamente i metodi approvati di costruzione

(a pagina 3)

In risposta si fornisce l’informazione in quali parti della VIA, di cui vi abbiamo già fornito la traduzione in italiano, sono già presenti tali dati. La parte italiana rileva correttamente che i potenziali impatti transfrontalieri che interessano il territorio della Repubblica d'Italia, nel Capitolo 8 vengono solamente sintetizzati. Un trattamento completo ed integrato di tutti i potenziali impatti, la cui origine è sul territorio sloveno e potrebbero avere conseguenze sul territorio della Repubblica d'Italia, le misure per ridurre gli impatti ed il monitoraggio, sono trattati principalmente nelle seguenti sezioni: 4.3 Descrizione della situazione attuale e della qualità dei compartimenti ambientali, 5. Potenziali impatti sull'ambiente e eventuali effetti di tali impatti, 6. Misure per prevenire, ridurre o eliminare gli effetti negativi e potenzialmente negativi 7. Monitoraggio e si basano su una descrizione completa dell'intervento nel Capitolo 2 Natura e caratteristiche dell'intervento nell'ambiente. Spiegazioni supplementari concernenti le prove "pratiche" per una valutazione concreta dei metodi edili adottati

1 Sintesi della posizione, della constatazione, del parere ovvero della valutazione 2 Parere n.1087 del 16/11/2012 3 Gazz. uff. della RS, n. 41/04, 20/06, 39/06, 70/08, 108/09, 48/12, 57/12 4 Direttiva 2011/92/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011 concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati

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sono indicate anche al punto 13

3.

La RI ritiene che l'analisi dei rischi non sia maturata in materia di applicazioni pratiche perché non descrive l'interazione di soluzioni concrete che saranno effettivamente adottate, e l'ambiente nelle diverse fasi del progetto

(pagina 3)

Nella sezione 2.4.5 Rischi relativi alla protezione contro le catastrofi ambientali ed altre vengono elencate delle soluzioni concrete per ridurre le conseguenze degli incidenti durante la costruzione ed il funzionamento. Le soluzioni concrete adottate in merito ai potenziali rischi di contaminazione delle acque sotterranee e della riserva d'acqua Risano dovuti alla costruzione del II tracciato della linea ferroviaria Divača-Capodistria, sono elencate anche nell'allegato 12.2 alla VIA5 che viene allegato al presente documento (Allegato n. 1). Inoltre si spiega che dall'analisi del rischio6 ne consegue che nel rispetto di tutte le restrizioni e misure di protezione di cui all'allegato 12.2 alla VIA, prese dalla documentazione progettuale, la costruzione ed il funzionamento del II binario della linea ferroviaria Divača-Capodistria non avranno un impatto eccessivo sulle risorse idriche sotterranee. L'analisi dei rischi tiene conto delle condizioni stabilite dal Regolamento sulla zona di protezione delle acque dalle falde acquifere di Risano7. Le misure derivanti dall'analisi di rischio sono incluse nel progetto per l'ottenimento della licenza edilizia. Alla luce di queste misure protettive per la protezione delle risorse idriche per la costruzione del II binario della linea ferroviaria Divača-Capodistria il rischio sarà trascurabile, ossia gli impatti saranno accettabili. Con la costruzione si interviene nell’entroterra di approvvigionamento della falda acquifera che scorre anche verso l'Italia. Con le misure protettive proposte saranno ugualmente tutelate anche le risorse idriche transfrontaliere, pertanto si stima che non si verificheranno impatti idrogeologici transfrontalieri di una certa importanza. Grazie alle pratiche di prevenzione e dell'attuazione di misure di mitigazione in fase di costruzione e funzionamento non si verificherà la contaminazione del fiume Rosandra. Poiché la struttura del ponte non interessa il fondo della valle e il canale di flusso del fiume, altrettanto non si verificherà un cambiamento del regime idrico del fiume Rosandra.

4.

La RI ritiene che tutte le misure di precauzione per evitare la contaminazione del fiume dovrebbero essere raccolte in un unico documento integrato (pagina 11)

Tutte le misure di precauzione, di prevenzione e di protezione che saranno realizzate durante la fase di costruzione e di funzionamento della linea ferroviaria, sono già state identificate e raccolte in un unico documento integrativo - e cioè nella VIA, Capitolo 6.4 Dinamica e qualità delle acque sotterranee ed il relativo allegato 12.2. (ref. punto 3).

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5.

La RI ritiene che alcuni degli impatti relativi alla realizzazione del progetto nelle grotte sotterranee (materiali, vibrazioni, acque di scarico) potrebbero avere effetti avversi sulla qualità

La constatazione riassume solo quella parte della VIA che contiene l'individuazione dei potenziali impatti, mentre è completamente trascurata la parte estesa ed essenziale della VIA - si tratta delle misure per ridurre o eliminare i potenziali impatti che sono inclusi nelle soluzioni progettuali e definiti nella VIA. È stata realizzata anche un'analisi dei rischi e sono stati esaminati gli effetti sul mondo carsico (cf. anche la nota al punto 3). Nella VIA le grotte vengono descritte in dettaglio nei capitoli 4.3.6.2 Grotte sotterranee nelle condizioni esistenti

5 Allegato n. 12.2 MISURE DI PROTEZIONE PER LA TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE NELLA COSTRUZIONE DEL II BINARIO DELLA LINEA FERROVIARIA DIVAČA-CAPODISTRIA 6 Prestor, J., Ratej, J., Mavc, Juvan, G., M., Janža, M., Meglič, P., Rot, M., 2011: Analisi del rischio relativo alla contaminazione di acque sotterranee e della falda acquifera del Risano dovuta alla costruzione del II binario della linea ferroviaria Divača-Capodistria, GeoZS e IRGO, Ljubljana. 7 Gazz. Uff. della RS, n. 49/2008, 72/2012

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delle acque dei fiumi

pagina 11

4.3.8.1 Aree Protette e 4.3.9.1.1 Valori naturalistici, che comprendono anche le informazioni relative alla distanza delle grotte dal II binario della linea ferroviaria. Le grotte della parte italiana sono invece descritte nelle sezioni 4.3.6.3 Grotte sotterranee nel territorio transfrontaliero e 4.3.9.3.4 Condizioni dell'ambiente nella parte italiana. Possibili impatti sulle grotte sono descritti dettagliamente nel capitolo 5.6 Grotte sotterranee e nella sezione 5.9 Valori naturalistici ed EPO, così come nelle sezioni 6.6 Grotte sotterranee e 6.9 Valori naturalistici vengono descritte le misure per prevenire, ridurre o eliminare gli effetti negativi e potenzialmente negativi. Con l'organizzazione e la regolamentazione dei cantieri, le soluzioni tecnologiche di perforazione e la costruzione di gallerie (capitolo 2 Tipo e caratteristiche dell'intervento nell'ambiente) ed attraverso l'attuazione di misure di mitigazione (Capitolo 6 Misure per prevenire, ridurre o eliminare gli impatti negativi o potenzialmente negativi), il rischio d'inquinamento o la distruzione delle grotte, il loro inventario e la zona circostante con sostanze e materiali utilizzati o risultato del trasporto, degli scavi e dei lavori di costruzione saranno irrilevanti ovvero trascurabili. Date le ricchissime esperienze nella costruzione sul terreno carsico, si indicano nel prosieguo ulteriori informazioni relative alle esperienze maturate negli ultimi due decenni quando ha avuto luogo la costruzione di autostrade in Slovenia, e si sta realizzando la pianificazione della nuova ferrovia. Durante la costruzione di autostrade nel Carso inoltre sono stati studiati gli effetti delle varie operazioni di posa di mine nelle grotte, il che serve per un'ulteriore costruzione e per la conservazione di fenomeni carsici. La posa di mine con NTAM a distanza di poche centinaia di metri, secondo l'esperienza durante la costruzione di autostrade, non ha alcun effetto sulle grotte. Durante la costruzione viene effettuato il controllo delle forme carsiche della superficie. Vengono esaminati i fenomeni carsici di recente scoperta quale parte importante del patrimonio naturale, si propone la conservazione, e nello stesso momento viene effettuato il monitoraggio delle acque sotterranee e di superficie. La realizzazione tecnica viene adattata ed attentamente pianificata in base a tali linee guida, alla buona conoscenza del terreno carsico e quello mondiale, ed in questo caso anche dei terreni carsici transfrontalieri lungo il II binario della linea ferroviaria Divača-Capodistria. Durante la costruzione di autostrade gli esperti nel campo della carsologia hanno acquisito numerose esperienze e nuove conoscenze. Quasi la metà della Slovenia è coperta dal terreno carsico, oltre la metà delle acque utilizzate nel quotidiano viene fornita da acquiferi carsici. La Slovenia è anche un paese con il terreno carsico classico. Per via della consapevolezza della sensibilità dei paesaggi carsici ci stiamo impegnando per la loro conservazione, in quanto rappresenta una parte importante del nostro patrimonio naturale e culturale. Ci rendiamo conto dei collegamenti transfrontalieri e li conosciamo. Siamo uno dei pochi paesi al mondo in cui la protezione delle grotte sotterranee è stata formulata in una legge speciale8. Gli esperti nel campo della carsologia stanno collaborando al procedimento della preparazione del progetto sin dall'inizio, quindi anche nella fase della scelta dei tracciati. Stanno tenendo in considerazione l'integrità dei paesaggi carsici, evitano i fenomeni carsici di superficie più importanti (inghiottitoi, campi, dirupi, pareti carsiche) e le grotte già conosciute. Così è stato constatato nel caso del sistema di grotte di Beka-Ocizla, che il tracciato inizialmente previsto

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8 Legge sulla tutela delle grotte, Gazz. Uff. della RS, n. 2/2004, 61/2006–Z-Dru-1

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della ferrovia interferiva significativamente con esso (variante 1). Data l'importanza di questo sistema di

grotte sia per la Slovenia che per l'Italia, ed a causa dell'importanza dei collegamenti idraulici sotterranei in questa zona, il tracciato della linea ferroviaria è stato spostato (variante 2). Queste due varianti del tracciato della linea ferroviaria nella zona della grotta di Ozicla sono presentate nelle figure sottostanti.

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6. Particolare attenzione è dedicata all'impatto della costruzione e del funzionamento dell'infrastruttura di trasporto sulle acque carsiche. Nella progettazione e durante la fase di costruzione le grotte vengono conservate nel modo più completopossibile. Numerose esperienze e conoscenze sono state acquisite durante la costruzione delle autostrade slovene sul territorio carsico; si sono aperte più di 350 grotte. Tutte le grotte sono state esaminate in modo da realizzare le loro cartografie, è stata identificata la loro forma, il terreno roccioso, sono stati raccolti i campioni dei detriti per le analisi paleomagnetiche e del polline ed i campioni di calcare per gli studi mineralogici e la determinazione dell'età, ed altro. In base alla forma delle grotte e delle condizioni geologiche sono state supposte le loro continuazioni, il che è stato particolarmente utile ai costruttori nella realizzazione di lavori per la costruzione. Allo stesso tempo, una serie di grotte sono state totalmente o parzialmente conservate. Senza dubbio, il miglior esempio è la grotta nella galleria Kastelec (LC- S647). La grotta, lunga più di 500 m, ha i cuniculi nelle immediate vicinanze ed in contatto con una delle canne della galleria. È conservata nella sua interezza, i passaggi interrotti sono collegati con tubi in calcestruzzo che allo stesso momento portano anche fino alla porta sul fianco della galleria. Può essere esplorata in futuro. Sono comunque più facili da conservare gli abissi. Le loro entrate più piccole sono state chiuse con lastre di calcestruzzo (foto sottostanti). È stato anche possibile mantenere le vecchie grotte i cui bordi erano solidi. Le grotte interrotte dai tagliamenti e i cui ingressi sono situati sulle loro scarpate, sono state chiuse con pareti rocciose. I loro bordi, infatti, sono troppo fratturati e le grotte quindi non sono adatte per successive visite, mentre dalle grotte piene di detriti l'acqua potrebbe portare l'argilla sulla superficie stradale. La grotta ben conservata al confine con l'Italia è rimasta aperta per le visite. Le grotte più interessanti e ben conservate sono state completamente protette e sono accessibili, nonostante situate al di sotto della superficie stradale, o - come nel caso della galleria Kastelec - si snodano attorno ai tubi della galleria. Fino a loro portano, infatti, i tubi di cemento che lungo la strada si terminano con un pozzetto sigillato.

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Schizzo: Alcuni esempi di chiusure e di conservazione delle grotte. a: nel tagliamento della strada le grotte sono nascoste dietro le pareti in pietra; b: le grotte che si trovano sotto le strade ed hanno un ingresso più piccolo e, nonostante la posa di mine i loro bordi sono quasi intatti, sono sigillate con coperchi in calcestruzzo; ; c: nella canna della galleria vi sono porte speciali che portano alla grotta. Sotto la carreggiata, le grotte sono collegate con grandi tubi di cemento; d: le aperture carsiche (fondi degli inghiottitoi, entrate negli abissi) sono spesso consolidate con dei bordi di grandi rocce coperte con calcestruzzo.

7. La RI ritiene che l'inquinamento del fiume Rosandra e la modifica del regime d'acqua potrebbero comportare modifiche dell'equilibrio ecologico nelle aree protette, e che vi esista la necessità di soluzioni adeguate per prevenire tali rischi

Siamo del parere che siano state trascurate le soluzioni progettuali e le estensive misure di mitigazione volte a ridurre ed eliminare gli effetti nella Val Rosandra. Le soluzioni tecnologiche relative all'area di attraversamento del fiume Rosandra contenute nella VIA sono descritte nella sezione 3.2.2 Attraversamento del fiume Rosandra e dei suoi affluenti, mentre i singoli elementi sono definiti nel capitolo 2 Tipo e caratteristiche dell'intervento nell'ambiente, e cioè: 2.2.1.4.2 Altipiani, 2.2.1.4.3 Strutture,

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(pagina 12) 2.2.1.4.5 Gallerie e 2.2.1.7 Drenaggio durante il funzionamento. Soluzioni temporanee nella zona del torrente Rosandra durante la costruzione sono descritte nelle sezioni 2.3.2 Sistemazione di cantieri e 2.3.2.1 Piazzole delle gallerie. Altre soluzioni tecnologiche e le misure per l'area del torrente Rosandra vengono definite nei capitoli riguardanti le misure di mitigazione per le singoli componenti ambientali: 6.5 CARATTERISTICHE IDROGRAFICHE, LO STATO CHIMICO ED ECOLOGICO DELLE ACQUE DI SUPERFICIE E LA SICUREZZA CONTRO LE INONDAZIONI 6.5.1 Misure durante la costruzione

6.5.1.1 Caratteristiche idrografiche delle acque superficiali 6.7 FLORA, FAUNA E HABITAT 6.7.1 Misure durante la fase di costruzione

6.7.1.1 Tracciato del II binario 6.7.3 Misure per la prevenzione di potenziali effetti transfrontalieri

6.9 VALORI NATURALISTICI ED EPO 6.9.1 Misure durante la fase di costruzione

6.9.1.1 Tracciato del II binario 6.9.2 Misure durante il funzionamento

6.9.2.1 Tracciato del II binario Il piano di interventi in casi d'emergenza e per la soluzione di potenziali problemi che possono sorgere durante la costruzione, viene indicato nella VIA nella sezione 2.4.5 Rischi legati alla protezione contro le catastrofi ambientali ed altre. Allo stesso tempo, nell'ambito della realizzazione del piano di monitoraggio per l'area del torrente Rosandra verrà effettuato uno studio speciale per l'attuazione di misure volte a prevenire l'inquinamento della zona del Rosandra. Vedasi anche spiegazioni di cui al punto 10. A causa dei potenziali impatti accertati sono state modificate (migliorate) le soluzioni tecniche, così come descritto anche al punto 9, e cioè nella fase di progettazione preliminare è stata prevista una soluzione dell'attraversamento della Val Rosandra con un riporto, mentre a causa del potenziale rischio dell'inquinamento nelle successive fasi di pianificazione è stata modificata la soluzione tecnica nel modo da far attraversare la Val Rosandra con una struttura. Nell'allegato 3.1 al presente documento vengono esposte le caratteristiche sezioni trasversali della struttura di attraversamento della Val Rosandra, mentre nell'allegato 3.2 vengono presentati la visualizzazione, la sezione longitudinale e la pianta della struttura di attraversamento della Val Rosandra. Durante l'esecuzione di misure preventive ed altre misure di mitigazione in fase di costruzione e di funzionamento non si verificherà l'inquinamento del torrente Rosandra. Poiché la struttura di attraversamento prevista non interessa il fondo della valle ed il letto del fiume

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Rosandra, non si verificherà neanche il cambiamento del regime idrico del fiume Rosandra.

Durante i lavori di costruzione intensivi per la protezione della flora, della fauna e degli habitat (soprattutto della Val Rosandra ed anche di altre aree di importanza ai sensi della conservazione) verrà condotto un monitoraggio regolare, con una particolare attenzione per gli organismi acquatici. Al fine di attuare le misure atte a prevenire l'inquinamento dell'area del torrente Rosandra verrà eseguito uno studio speciale che includerà tutti gli aspetti (protezione fisica, limite di tempo, attrezzatura tecnica, tipologia prevista di informazione a tutti gli esecutori, monitoraggio). In base a quanto esposto sopra, siamo convinti che non si verificheranno dei cambiamenti relativi all'equilibrio ecologico nelle aree protette.

8. La RI constata che non sono state predisposte le immagini per la valutazione dell'impatto visivo di barriere antirumore e del viadotto, e ritiene che sia necessario effettuare una valutazione preliminare degli impatti sul paesaggio

Noi crediamo che le barriere antirumore previste risolveranno il problema del rumore e limiteranno le emissioni sotto i valori limite permessi dalla legge, e parimenti trasmettiamo le informazioni sulle caratteristiche strutturali delle barriere antirumore e sulla progettazione delle stesse nel contesto del disegno complessivo dell'intera struttura – viadotto V2.

• Barriere antirumore sul viadotto Vignano "V2" - caratteristiche strutturali Sul lato destro della sezione trasversale è montata una barriera antirumore trasparente dell'altezza di 2,5 m nella lunghezza totale di 740 m9. Questa tramite una piastra di base è avvitata sul margine.. Svolge anche la funzione di una barriera di sicurezza. L'interno è costituito da lamine in plexiglass che però a causa delle funzioni di barriera antirumore vengono nstallate in modo da non lasciare spazi vuoti fra le singole lamelle. Pertanto sono anche previste delle lamelle un po' più spesse (profili C 500 x 120 x 20mm). Le barriere antirumore previste forniscono il livello di assorbimento acustico per la categoria A2 (oltre 4fino a 8 dB(A)).

La visualizzazione del viadotto V2 è mostrata nell'immagine sottostante.

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9 Nel parere della R Italia viene erroneamente indicato che la lunghezza della barriera antirumore ammonta a 470 m.

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Gli impatti sul paesaggio e le qualità visive del territorio, inclusi gli impatti transfrontalieri sull'Italia, vengono presi in esame nella VIA nei capitoli sul paesaggio culturale e sulle qualità visive del territorio, vale a dire:descrizione della situazione nel capitolo 4.3.11, impatti durante la costruzione e il funzionamento nel capitolo 5.11 e le misure di mitigazione nel capitolo 6.11. Pertanto, nel proseguimento viene solamente spiegato in modo più dettagliato il contenuto che è già incluso nella VIA, con enfasi particolare

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sugli impatti della costruzione e del funzionamento del viadotto V2 sulle qualità visive del territorio. Per determinare la visibilità della struttura sono state utilizzate le carte topografiche in scala M 1:50.000, le immagini ortofoto ed il modello 3D della più ampia area della struttura in Google Earth, con il quale è stato realizzato il test di visibilità della struttura simulando un osservatore in piedi in luoghi diversi.

• Visibilità della struttura dal territorio della Repubblica d'Italia. Il viadotto V 2 sarà visibile da alcuni degli edifici del villaggio Vignano situati sull’estrema parte orientale dell'insediamento, sul bordo del pendio che si apre verso la valle del torrente Vignano. Da altri edifici del villaggio il viadotto V2 non sarà visibile, poiché la vista viene coperta dalla topografia della zona, dalle strutture adiacenti e dalla vegetazione. Sulla visibilità del viadotto V2 influiranno anche altri fattori di natura fisica-ottica descritti di seguito.

• Caratteristiche fisiche della struttura osservata Tra le caratteristiche fisiche della struttura possono essere considerate le dimensioni della struttura, la sua trasparenza (a seconda della costruzione), nonché il colore. Le dimensioni del viadotto V2 influiscono in modo maggiore sulla visibilità e sul suo impatto visivo. Direttamente proporzionale alla dimensione aumenta la visibilità e quindi l'impatto sull'ambiente. Tuttavia, anche la dimensione dipende dalla distanza di osservazione. La trasparenza riduce la visibilità della struttura. Il viadotto V2 è considerato uno degli oggetti con un elevato grado di trasparenza, in quanto le distanze tra gli elementi strutturali sono tali da evitare, anche in caso di osservazione da una distanza maggiore, la possibilità di fusione ottica in una sola superficie. Anche il colore del viadotto è importante nella sua identificazione. Tutte le componenti strutturali sono realizzate in calcestruzzo non lavorato di color grigio, che viene classificato fra i colori più neutri e quindi discreti. Svolgono un grande ruolo il contrasto dei colori del viadotto e i colori di sfondo. Lo sfondo del viadotto rappresenta una foresta nei toni del verde e pertanto non c'è contrasto. Si prevede che il contrasto aumenti leggermente durante l'inverno, quando domineranno le tonalità verde-marrone.

• Impatto della distanza della struttura dall'osservatore La distanza della struttura dall'osservatore svolge un ruolo fondamentale nella sua percezione. L'impatto della costruzione sull'osservatore non sta scendendo linearmente con la distanza, ma esponenzialmente. Le aree di compromissione visiva dell'ambiente per i pilastri di linee di trasmissione di energia (che possono essere confrontati con le colonne del viadotto) fino all'altezza di 80 m sono divise nelle seguenti zone: la zona vicina (0-200 m), la zona di distanza media (200-1500 m), e la zona a distanza molto grande (1.500-10.000 m)10. In questa divisione non sono considerate le barriere visibili che contribuiscono notevolmente alla visibilità della struttura distante nella realtà. Tuttavia, non vale solamente il fatto che le strutture con la distanza sembrano più piccole, ma vediamo più piccoli

10 Nohl (1993)

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anche i loro elementi strutturali, il che significa che i pilastri del viadotto e la struttura portante della stessa con la distanza sembrano essere sempre più sottili e si fondono con lo sfondo.

• L'impatto delle condizioni atmosferiche sulla visibilità Le condizioni atmosferiche hanno una profonda influenza sulla visibilità degli oggetti in natura. Questi effetti sono sempre più forti quanto più a distanza si trova l'oggetto. I fattori atmosferici più comuni che influiscono sulla visibilità sono la nebbia, le precipitazioni, la nuvolosità, l'umidità, ma questi nella zona interessata sono solo di breve termine e quindi non possono essere considerati nel valutare la visibilità del viadotto V2. Il fattore che influenza in modo rilevante la visibilità è invece l'insolazione (la luce e l'illuminazione). Anche la direzione dell'illuminazione della struttura (insolazione dalla parte anteriore o posteriore rispetto alla posizione dell'osservatore) ha un impatto significativo sulla visibilità. Mentre l'insolazione della struttura influisce sulla sua visibilità, la sua ombreggiatura riduce la visibilità. Con l'aumentare della distanza, il viadotto situato nell'ombra è quasi invisibile. È anche importante come il viadotto V2 si vede di notte. Il viadotto di notte non sarà illuminato quindi non si vedrà molto bene. Gli osservatori che guarderanno verso la struttura da insediamenti illuminati e dalle zone industriali, a causa di pupille ristrette quale l'adeguamento degli occhi alla luce, non la vedranno, indipendentemente dalla distanza.

• L'impatto dello sfondo e del mascheramento sulla visibilità Un ruolo importante nella visibilità del viadotto V2 lo svolge anche lo sfondo che si trova dietro il pilastro. Se si trattasse di uno sfondo luminoso (ad esempio il cielo),vi esisterebbe un contrasto relativamente forte tra la struttura e la visibilità della stessa sarebbe significativamente migliore. Tuttavia, lo sfondo del viadotto V2 è scuro (bosco) e quindi non forma un contrasto forte rispetto al viadotto, perciò la visibilità della struttura è peggiore. In natura la situazione è spesso tale che tra l'osservatore e l'oggetto di osservazione (viadotto V2), anche quando c'è una connessione visibile tra i due, vi esiste una barriera visiva che può mascherare parzialmente o completamente l'oggetto. In questo non si tratta solo della visibilità dai punti più esposti, ma della visibilità in realtà, se per esempio davanti al potenziale osservatore vi è un albero, un cespuglio grande, una casetta da giardino, questi non vedrà la struttura, anche se vi esistesse il collegamento visivo tra loro. Pertanto il viadotto da siti che abbiamo descritto all'inizio, spesso non sarà visibile o sarà visibile solo una parte più grande o più piccola della struttura, mentre le altre parti di essa a causa di ostacoli visivi saranno mascherate.

• La percezione visiva della struttura Tuttavia, la visibilità stessa della struttura in sé non fornisce una valutazione del valore sul visto, cioè su come un oggetto sia accettabile o meno, quindi in qual modo viene percepita la struttura dagli osservatori. La percezione è il processo di accettazione, organizzazione ed interpretazione di informazioni quando queste arrivano fino all'individuo attraverso i suoi organi sensoriali. Questo significa che la percezione dipende non solo dagli oggetti e dalle loro proprietà, e dal funzionamento degli organi sensoriali, ma anche dai processi che si svolgono nel

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cervello, e dalle esperienze, dai bisogni e dai sentimenti dell'individuo.11

• Criteri di qualità visiva del territorio I criteri di qualità visiva del territorio sono criteri soggettivi di singoli osservatori e degli utenti del paesaggio, che si formano attraverso le loro percezioni, esperienze ed aspettative. Con il tempo e con i progressi tecnologici stanno cambiando anche i criteri di percezione e dell'impatto visivo nello spazio in cui viviamo e lavoriamo. Qualcosa che alcuni anni fa era considerato ancora un oggetto estraneo nello spazio e causava una discrepanza visiva, oggi può essere accettabile. Tale cambiamento è dovuto all'abituarsi alla scena per averla osservata di frequente ed all'uso dello spazio, oppure a causa di altri vantaggi che la struttura offre ad un numero più ampio di persone, come per esempio le antenne per le reti di telefonia mobile che oggi a causa di un uso diffuso dei telefoni cellulari sono diventate assolutamente comuni.12

Le persone incontrano (percepiscono visivamente e utilizzano) le strutture di attraversamento (ponti, viadotti, acquedotti ecc.) nelle aree urbane e nei paesaggi aperti quasi ogni giorno, per tutta la vita. Sanno, e vedono anche da edifici storici, che queste venivano utilizzate da generazioni prima di loro, e che fanno ormai parte del nostro passato culturale. Pertanto, indipendentemente dal fatto che siano situate in un paesaggio aperto o nell'ambiente urbano, le strutture di attraversamento non vengono percepite come fattore disturbante. Un aspetto importante che influenza la percezione dei cambiamenti visibili nello spazio è anche l'ambiente da cui proviene l'osservatore. I residenti che vivono in un ambiente urbano, sono in contatto quotidiano con i cambiamenti visibili, gli edifici sono costantemente in fase di ristrutturazione o ne vengono costruiti dei nuovi. Pertanto queste persone percepiscono i cambiamenti visibili come qualcosa di tutti i giorni e non disturbante. Lo stesso vale per l'ambiente visivo da cui derivano i potenziali osservatori del viadotto V2. Si può dire che è intensamente urbanizzato e che nel corso prolungato del tempo si sono verificati dei cambiamenti anche grandi, sono stati creati dei nuovi insediamenti, complessi industriali-magazzinieri e nuovi collegamenti di trasporto con le principali aree d'incrocio. I residenti sono quindi abituati ai cambiamenti visibili in questo ambiente, pertanto si può assumere con grande certezza che anche la percezione visiva del viadotto V2 ad una distanza non creerà disturbo.

• Constatazioni conclusive Dallo studio degli impatti sul paesaggio culturale e sulla qualità visiva si evince che il viadotto V2 sarà visibile da alcuni edifici situati alla periferia nord-orientale estrema del paese Vignano e sotto alcune condizioni anche dalle parti orientali della zona industriale e di alcuni edifici nella frazione di Noce, poiché non è stato possibile valutare con certezza la misura in cui gli edifici adiacenti (industriali e residenziali) e la vegetazione copriranno la visione. Sulla visibilità delle strutture ed anche del viadotto V2 influiscono le caratteristiche oggettive (fisiche): la trasparenza del viadotto, a causa della quale con la distanza il viadotto si fonderà con l'ambiente circostante, il suo colore in gran parte grigio neutrale

11 Kompare (2001). 12 Mikelj (2006).

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e non distinto, nonché il color verde senza contrasto dello sfondo.

Sulla visibilità influirà anche l'illuminazione naturale, l'insolazione e l'immersione nell'ombra, quando la visibilità della struttura sarà minima. È importante anche la visibilità di notte, il viadotto rimarrà senza l'illuminazione e quindi su uno sfondo scuro sarà in pratica invisibile. Tuttavia, la visibilità dell'oggetto in sé non fornisce una valutazione del valore sui possibili impatti sulla qualità visiva, ma questa valutazione viene stabilita attraverso la percezione visiva dell'osservatore.Sottolineiamo quegli aspetti della percezione visiva con i quali gli osservatori attraverso le proprie percezioni, le esperienze e le aspettative valutano il rapporto di valore verso i cambiamenti nel paesaggio. Le persone incontrano (percepiscono visivamente e utilizzano) le strutture di attraversamento nelle aree urbane e nei paesaggi aperti quasi ogni giorno, per tutta la vita. Sanno, e vedono anche da edifici storici, che queste venivano utilizzate da generazioni prima di loro, e che fanno ormai parte del nostro passato culturale.Pertanto, indipendentemente dal fatto che siano situate in un paesaggio aperto o nell'ambiente urbano, le strutture di attraversamento non vengono percepite come fattore disturbante. Un aspetto importante che influenza la percezione dei cambiamenti visibili nello spazio è anche l'ambiente da cui proviene l'osservatore. I residenti che vivono in un ambiente urbano, sono in contatto quotidiano con i cambiamenti visibili, gli edifici sono costantemente in fase di ristrutturazione o ne vengono costruiti dei nuovi.Pertanto queste persone percepiscono i cambiamenti visibili come qualcosa di quotidiano e che non crea disturbo. Lo stesso vale per l'ambiente visivo da cui derivano i potenziali osservatori del viadotto V2. Si può dire che è intensamente urbanizzato e che nel corso prolungato del tempo si sono verificati dei cambiamenti anche grandi, sono stati creati dei nuovi insediamenti, complessi industriali-magazzinieri e nuovi collegamenti di trasporto con le principali aree d'incrocio. I residenti sono quindi abituati ai cambiamenti visibili in questo ambiente, pertanto si può concludere con grande certezza che anche la percezione visiva del viadotto V2 ad una distanza non sarà di disturbo. La visualizzazione del viadotto è presentata nell'allegato n. 2 con la vista dai villaggi di Vignano e Noce.

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9. La RI ritiene che a causa della sensibilità del territorio carsico l'inquinamento di una determinata area può essere sentito a distanze maggiori e diffuso in modo più veloce e in misura maggiore rispetto alle superfici di altre rocce, e che a causa della costruzione di gallerie sono possibili i disturbi ed i tagliamenti alle vene d'acqua, alle grotte ecc., e di conseguenza anche i disturbi al ciclo dell'acqua nel sottosuolo carsico

Non possiamo essere d'accordo con la valutazione dell'Italia poiché in fase di progettazione sono stati esaminati i rischi associati a disastri ambientali e catastrofi di altro tipo (sezione 2.4.5 della VIA), mentre a causa di rischi potenziali dell'inquinamento delle acque sotterranee è stata realizzata l'analisi del rischio (vedasi spiegazione al punto 3). Sono previste le misure di prevenzione così come le misure in caso di incidenti durante la costruzione e il funzionamento, nonché il monitoraggio durante la costruzione e il funzionamento. Vedasi anche spiegazioni di cui al punto 5. Il monitoraggio pianificato delle condizioni (monitoring) è la pietra angolare della gestione della costruzione della prevista linea ferroviaria in modo tale da non avere un impatto negativo su una zona ampia e vulnerabile che interessa, e cioè sia sul versante sloveno che quello italiano. A tal fine, già nell'anno 2010 è stato stabilito un sistema di monitoraggio geotecnico, idrogeologico e speleologico delle condizioni, i cui risultati rappresenteranno lo stato di riferimento per monitorare l'effettività delle misure applicate e verrà attuato durante la costruzione della linea ferroviaria pianificata. Si suggerisce di organizzare l'attuazione del monitoraggio transfrontaliero delle condizioni nell'ambito dei

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Pagine 14 e 15 gruppi interstatali comuni di esperti già stabiliti, come ad esempio il gruppo per il monitoraggio del bacino

dell'Isonzo e del Mar Adriatico.

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10. La RI ritiene che saranno colpite delle importanti aree naturali protette: la Val Rosandra, il Rio Ospo ed i laghetti presso il villaggio di Noce, e che non è stata presentata la Valutazione degli impatti ambientali

Pagine 15 e 16

Gli impatti sulle aree protette sono presi in esame in modo dettagliato nell'Allegato alle aree protette, che costituisce una valutazione adeguata ai sensi dell'articolo 6 della direttiva sugli habitat, mentre le considerazioni pertinenti sono riassunte nella VIA. Sono stati valutati i potenziali impatti su importanti aree di protezione naturalistica, sia sul versante sloveno che quello italiano. Di seguito si riassume brevemente il contenuto che viene presentato nella VIA. Nella Relazione sugli impatti ambientali, le condizioni dell'ambiente sul versante italiano sono state presentate nei capitoli 4.3.7.3, 4.3.8.3 e 4.3.9.3 Stato dell'ambiente sul versante italiano, così come nelle sezioni 8.1.5, 8.1.6 e 8.1.7 che prendono in esame la valutazione dei possibili impatti transfrontalieri sull'ambiente. Gli impatti potenziali sul versante italiano sono stati presentati nei capitoli 5.7.3, 5.8.3 e 5.9.3 con il titolo Potenziali impatti transfrontalieri. Nel seguito vengono brevemente riassunti. Le aree indicate sono state identificate come particolarmente vulnerabili. Gli impatti transfrontalieri negativi

sarebbero possibili soprattutto nella Riserva Naturale di Val Rosandra e nelle specie acquatiche qualificanti dell'area SCI Carso Triestino e Goriziano nel caso in cui durante la costruzione o il funzionamento si verificasse un episodio d'inquinamento del fiume Rosandra. Poiché sono previste delle adeguate soluzioni tecniche e delle misure di mitigazione che impediranno tale inquinamento, si ritiene che non vi esistono le probabilità di significativi impatti transfrontalieri. Nell'Allegato alle aree protette è stato verificato anche l'impatto sulla zona protetta Laghetti delle Noghere.Durante la valutazione si è constatato che l'impatto sulla zona protetta sarebbe possibile principalmente durante la costruzione, e cioè indirettamente nel caso d'inquinamento delle acque superficiali o di falda acquifera nella zona. Poiché, al fine di evitare impatti negativi sulle acque, sono prescritte delle misure di mitigazione efficaci, l'impatto sulle aree protette non si verificherà. A causa di quanto indicato, questa zona non è stata specialmente esposta nella VIA. Nella VIA le misure di mitigazione sono elencate nelle sezioni 6.7.3, 6.8.3 e 6.9.3 Misure per la prevenzione degli impatti transfrontalieri nel quadro della sezione Flora, fauna e habitat, così come nelle sezioni 6.4.1,6.4.2, 6.5.1 e 6.5.2, dove vengono elencate le misure per la prevenzione degli impatti sulle acque superficiali e quelle sotterranee. Le principali soluzioni tecniche e le misure di mitigazione che aiuteranno ad evitare gli impatti sulle importanti aree naturali protette sul versante italiano, sono: • la modifica al progetto, in cui il riporto attraverso la Val Rosandra è stato sostituito con ponti.

Le strutture di attraversamento del fiume Rosandra saranno progettate in modo tale che la struttura in sezione trasversale anche in caso di deragliamento del treno impedirà alla composizione di precipitare nella Val Rosandra (la nuova soluzione è presentata anche nell'allegato n. 3)

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• i tunnel stretti dove l'acqua verrà raccolta nelle canalette per le acque reflue che verranno condotte verso i

serbatoi situati al di fuori dei tunnel (2.2.1.7 Drenaggio durante il funzionamento, sottotitolo Drenaggio delle acque reflue dalla galleria),

• tutte le misure previste per la prevenzione degli impatti negativi sulle acque di superficie e quelle sotterranee,• durante i lavori di costruzione lungo i torrenti e negli stessi verrà assicurato che nell'acqua non si

verificheranno condizioni di torbidità continua. Durante la costruzione non sarà permesso di immettere nel letto del fiume dei materiali che contengano composti pericolosi, altrettanto non sarà consentito il betonaggio, e verranno anche evitati i versamenti di miscele di calce o cemento in acqua,

• non è consentito effettuare lavori nel letto e sulle sponde del fiume Rosandra, ed è altresì vietato scaricare nel fiume le acque reflue (il drenaggio delle acque reflue durante la costruzione delle gallerie è descritto nel capitolo 2.3.2 Sistemazione di cantieri, sottotitolo Drenaggio),

• nei cantieri sarà sempre disponibile (ed a portata di mano) la quantità sufficiente di materiali d'assorbimento che impediranno le perdite di sostanze pericolose nel suolo in caso di eventuali versamenti.

• le aree dei cantieri edili e degli accessi agli stessi nella Val Rosandra saranno delimitate in modo visibile con dei recinti di protezione,

• nel cantiere presso il fiume Rosandra in caso di perdite accidentali di sostanze pericolose vi saranno sempre a disposizione dei mezzi efficaci che in caso di versamenti di sostanze pericolose sarebbero utilizzati per realizzare una diga e per la prevenzione della diffusione dell'inquinamento lungo la valle.

Viene realizzato un piano complessivo per il monitoraggio ambientale durante i lavori di costruzione e di funzionamento che comprende anche uno studio volto alla prevenzione dell'inquinamento della zona del torrente Rosandra. Lo studio comprenderà tutti gli aspetti (protezione fisica, limite di tempo, attrezzatura tecnica, le modalità d'informazione di tutti gli esecutori, monitoraggio). Il contenuto dello studio sarà armonizzato con l'Istituto della Repubblica di Slovenia per la tutela della natura.

11. La RI ritiene che dai risultati della valutazione degli impatti ne consegue che è necessario determinare le adeguate misure di mitigazione e le misure compensative pagina 15

Nella VIA nel capitolo 6 Misure per prevenire, ridurre o eliminare gli impatti negativi e potenzialmente negativi, e nel capitolo 8 Valutazione dei potenziali impatti transfrontalieri sull'ambiente, vengono descritte tutte le misure appropriate, sia in fase di costruzione che durante il funzionamento. Secondo la legislazione slovena, queste sono le misure di mitigazione. Non sono necessarie le misure compensative.

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12. La RI constata che il piano di monitoraggio è necessario sia per il versante sloveno che quello italiano, e che non è stato presentato lo studio citato a pagina 586 della VIA

Pagine 15 e 16

Nella VIA nel capitolo 7 Monitoraggio delle condizioni ambientali - Monitoring, vengono elencati in dettaglio tutti i sistemi di monitoraggio previsti sia per il periodo di costruzione che per il funzionamento. Allo stesso tempo, per ordine del Ministero delle Infrastrutture e del Territorio della Repubblica di Slovenia, viene realizzato un piano di monitoraggio ambientale complessivo che sarà completato nel mese di maggio 2013. Sulla base della documentazione precedentemente prodotta segue la richiesta di effettuare il monitoraggio prima della costruzione, e cioè nel periodo antecedente la costruzione è necessario attuare il monitoraggio che fornirà il punto di partenza per la valutazione degli impatti durante la costruzione e il funzionamento, nonché migliorerà la conoscenza delle condizioni idrogeologiche; esso deve comprendere:

1. il proseguimento delle misurazioni dei livelli delle acque sotterranee nei piezometri esistenti, 2. il proseguimento delle misurazioni del flusso nella stazione di misurazione Risano Kubed II (le misurazioni vengono eseguite dall'Agenzia della RS per l'ambiente), 3. il proseguimento delle misurazioni dell’estrazioni d'acqua potabile, la registrazione delle misurazioni di

torbidità e della qualità microbiologica (le misurazioni vengono effettuate dalla societa Rižanski vodovod Koper),

4. il proseguimento delle misurazioni del flusso del torrente Rosandra e del torrente Grisa. Al momento sono già in corso i seguenti tipi di monitoraggio: - il monitoraggio idrogeologico dello stato quantitativo delle acque sotterranee nei piezometri che sono stati

effettuati nella fase di ricerca per il tracciato del II binario della linea ferroviaria Divača-Capodistria. Il monitoraggio si propone di individuare le condizioni idrogeologiche delle falde acquifere in diverse condizioni idrologiche. L'obiettivo è quello di ottenere all'inizio della costruzione, in conformità con la tecnologia di costruzione prevista e durante la fase di costruzione, tutte le informazioni possibili in base alle quali è possibile ottimizzare la costruzione, le misure preventive e la sicurezza della costruzione.

- il monitoraggio idrologico dei sistemi di grotte: • nel sistema delle grotte di Beka-Ocizla: Le misurazioni continue dei livelli e l'osservazione delle

conseguenze delle acque alte indicano che alcune delle parti più alte della grotta sono completamente inondate, mentre la parte inferiore solo parzialmente. Nella grotta abbiamo stabilito ulteriori punti di misura, attraverso i quali effettueremo il monitoraggio più dettagliato della dinamica dell'acqua nella grotta. La grotta è situata nelle immediate vicinanze della linea della galleria; l'interpretazione delle misurazioni effettuate fin d'ora indica che dietro l'inghiottitoio finale vi siano dei cunicoli di dimensioni maggiori.

• si sta svolgendo anche il monitoraggio idrologico nella grotta di Ospo che mira ad individuare i legami tra le condizioni idrologiche nella zona della galleria T2, la valle dell'Ospo ed il Rio Ospo.

- il monitoraggio dei flussi del torrente Rosandra e del torrente Rabuiese è volto ad identificare le onde di piena ed il loro impatto prima della costruzione, e all'ottimizzazione delle previsioni durante e dopo la costruzione.

- il monitoraggio della torbidità nella risorsa idrica Risano ed il monitoraggio della conducibilità elettrica delle

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singole risorse/strutture della fonte idrica Risano. Con questo sarà ottenuta la visura nei cambiamenti attuali naturali e negli eventuali

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cambiamenti indotti artificialmente delle caratteristiche fisico-chimiche di base in alcuni punti d'osservazione prescelti.

- il monitoraggio della qualità delle acque sotterranee: Dato il rischio potenziale delle risorse idriche di Risano, Rio Ospo e Bagnoli della Rosandra, stiamo eseguendo il monitoraggio (punto zero):

• misurazioni continue delle precipitazioni nelle aree di lavori, • misurazioni continue del flusso (livello dell'acqua), della conducibilità elettrica (CE), delle temperature, • misurazioni continue della torbidità, • prelievo automatico dei campioni per l'analisi chimica in conformità con le opere e con le

condizioni idrologiche; • analisi chimica dei campioni prelevati: durezza totale, calcio, carbonati, cloruri, solfati,

nitrati, fosfati, richiesta chimica di ossigeno (COD), idrocarburi totali (oli minerali). - il monitoraggio dell'inquinamento delle acque: Nel piezometro T2-13 verrà prelevato un campione d'acqua

per determinare il fondo naturale nella parte chiusa della falda acquifera sottostante lo strato di flysch negli strati geologici che possono essere arricchiti con la materia organica. Se si scopre una buona connessione con gli esperimenti traccianti tra i pozzi e le sorgenti, un problema critico viene rappresentato dalla presenza di prodotti petroliferi o di residui di diversi lubrificanti in conseguenza del trasporto nelle sorgenti. Avrebbe senso eseguire occasionalmente (ad esempio, in caso di acqua alta e bassa) il monitoraggio dei residui di prodotti petroliferi con l'aiuto di cromatografia HPLC.

- il monitoraggio batteriologico: le ricerche hanno dimostrato che un titolo specifico (concentrazione, n.d.a.) di batteri coliformi (così come il numero complessivo di batteri aerobi) nelle sorgenti studiate è sempre presente. Ciò potrebbe anche indicare l'uso agricolo in prossimità delle sorgenti, per esempio la fertilizzazione oppure la contaminazione fecale. Non abbiamo osservato direttamente la contaminazione fecale con indicatori batterici (gruppi). Se necessario, sarà previsto anche un monitoraggio occasionale delle sorgenti, relativo ai gruppi di indicatori, per ottenere una migliore comprensione sul "fondo" senza l'impatto della linea ferroviaria. L'impatto della ferrovia può manifestarsi in caso di incidenti durante il trasporto di materiale biologico. In questo caso, è possibile utilizzare lo sfondo batterico e valutare l'impatto sulle sorgenti.

Il monitoraggio che sarà eseguito durante i lavori di costruzione: - Stato chimico delle acque sotterranee Durante la costruzione viene monitorata periodicamente la qualità dei rilasci d'acqua scaricata da serbatoi nell'ambiente e nella sorgente di Risano. Vengono continuamente misurati e registrati automaticamente i valori relativi al pH, alla torbidità, conducibilità e temperatura dell'acqua. Vengono prelevati periodicamente, una volta al mese, i campioni d'acqua per l'analisi della presenza di oli minerali, alluminio, piombo, litio, azoto (nitrati, nitriti, ammonio), sodio. Occasionalmente, in casi di cambiamenti significativi del pH, della torbidità e della conducibilità vengono prelevati dei campioni aggiuntivi d'acqua ed analizzati per la presenza dei parametri sopra menzionati.

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Un programma di monitoraggio più dettagliato sarà elaborato nell'ambito del progetto per l'ottenimento del permesso di costruire e del progetto per l'esecuzione dei lavori di costruzione.

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Il programma viene adeguato nel corso dei lavori di costruzione a seconda delle condizioni reali accertate. L'adeguamento viene proposto dagli esecutori del monitoraggio idrogeologico e da un laboratorio chimico accreditato. Nei casi d'afflusso dell'acqua negli scavi attraverso la misurazione in-situ di Eh, del contenuto di ossigeno, della conducibilità, del pH e della temperatura viene controllata la possibilità di una composizione instabile dell'acqua, che potrebbe essere aggressiva al calcestruzzo oppure che tende alla deposizione dei sedimenti salini. Se necessario, viene eseguita un'analisi più dettagliata di tale acqua e vengono previste misure aggiuntive di protezione. - Stato quantitativo delle acque sotterranee Durante la costruzione viene regolarmente monitorato il flusso dell'acqua nei serbatoi, dove vengono stabiliti i punti di misurazione. Costantemente viene misurato e registrato automaticamente il livello dell'acqua nel punto di misurazione. Allo stesso tempo continua il monitoraggio che è stato istituito con la rete d'osservazione dei piezometri e delle risorse idriche nella fase delle ricerche geologiche-geotecniche per le necessità dell'elaborazione del progetto per l'ottenimento del permesso di costruire. - Il monitoraggio idrogeologico e carsologico Durante la costruzione viene continuamente mappata la posizione di tutti gli afflussi e le quantità d'acqua negli scavi e nelle gallerie. Viene monitorato anche il trend di questi afflussi. Per tutti gli afflussi vengono eseguite le misurazioni in situ dei parametri fisici e chimici di base: pH, Eh, contenuto di ossigeno, temperatura, conducibilità elettrica. Vengono mappate con precisione le condizioni geologiche, i cambiamenti litologici, la posizione e l'orientamento di crepe. Viene eseguito il monitoraggio carsologico di tutti i fenomeni carsici e delle loro caratteristiche, in particolare degli indicatori del flusso d'acqua. In caso di scoperta delle caverne vengono eseguite le misurazioni e si procede a redigere le mappe degli spazi delle grotte. Nel rilevamento di caverne o crepe aperte viene determinata la loro idoneità per il ritorno delle acque drenate e, se necessario, viene effettuato un esperimento tracciante per determinare l'impatto del ritorno dell'acqua. Sulla base del monitoraggio vengono determinate le condizioni attuali rispetto a quelle previste e, se necessario, viene preparata l'ottimizzazione della distribuzione delle parti drenate e non delle gallerie. Vengono costantemente monitorati tutti i prefori e vengono identificati gli impatti del drenaggio della galleria, inoltre viene aggiornata la previsione delle possibili intrusioni d'acqua. Il monitoraggio che sarà eseguito durante il funzionamento: - Stato chimico delle acque sotterranee Durante il funzionamento delle gallerie T1 e T2, tre volte all'anno durante i primi tre anni di funzionamento vengono prelevati i campioni dell'acqua drenata dalla montagna, una volta durante l'acqua bassa, una volta quando prevale la quantità di effluenti, ed una volta durante l'acqua alta. Automaticamente vengono registrati

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i valori dei parametri pH, torbidità, conducibilità elettrica e temperatura dell'acqua. Vengono effettuate le analisi relative alla presenza di oli minerali, alluminio, piombo, litio, azoto (nitrato, nitrito, ammonio), sodio, potassio, calcio, magnesio, solfato, idrogencarbonato, cloruro.

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- Stato quantitativo delle acque sotterranee

Durante il funzionamento delle gallerie T1 e T2 sono automaticamente registrati gli afflussi dell'acqua drenata dalla montagna. La costruzione interesserà la ricarica della falda acquifera che scorre anche verso l'Italia. Con le misure di protezione proposte saranno ugualmente tutelate anche le risorse idriche transfrontaliere, pertanto non si verificheranno importanti impatti idrogeologici transfrontalieri.

Si suggerisce di organizzare l'attuazione del monitoraggio transfrontaliero delle condizioni nell'ambito gruppi interstatali comuni di esperti già stabiliti, come ad esempio il gruppo per il monitoraggio del bacino dell'Isonzo e del Mar Adriatico.

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13. La RI constata che non è disponibile alcun piano per il cantiere che includa tutti i dettagli operativi

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Nonostante il fatto che tale piano non è stato presentato alla Repubblica d'Italia, tutti i dati necessari sono ugualmente disponibili, e cioè: - ad. 1: le tecniche dei lavori di costruzione sono descritti nel capitolo 2.3.1 Lavori edili; - ad. 2: le modalità di trasporto sono descritte nel capitolo 2.3.3 Trasporto materiali e modalità di trasporto

di sostanze e prodotti chimici pericolosi; - ad. 3: le soluzioni per prevenire eventuali sversamenti accidentali sono descritte nei capitoli 2.3.2

Sistemazione dei cantieri, 2.4.5 Rischi connessi alla protezione contro le catastrofi ambientali e di altro tipo, le misure di cui ai capitoli 6.3 Qualità del suolo e delle piante, 6.4 Dinamica e qualità delle acque sotterranee, 6.5 Caratteristiche idrografiche, stato chimico ed ecologico delle acque superficialie la protezione contro le inondazioni e 6.18. Rifiuti.

- ad. 4: selezione e gestione delle attrezzature di lavoro - le misure sono descritte nei capitoli 6.2.1. Le misure durante i lavori edili (aria), 6.4.1.2 Stato (chimico) delle acque sotterranee, 6.5.1.2 Stato (stato chimico ed ecologico delle acque superficiali, 6.14.1.1 Tracciato del II binario (rumore) e 6.15. 1.1 Tracciato del II binario (vibrazioni);

- ad. 5: selezione e gestione dei mezzi di trasporto - le misure sono descritte nei capitoli 6.2.1. Le misure durante i lavori edili (aria), 6.4.1.2 Stato (chimico) delle acque sotterranee, 6.5.1.2 Stato (stato chimico ed ecologico delle acque superficiali, 6.14.1.1 Tracciato del II binario (rumore) e 6.15. 1.1 Tracciato del II binario (vibrazioni);

- ad. 6: l a selezione e la gestione delle aree di manutenzione sono descritte nei capitoli 2.3.2 Sistemazione dei cantieri, le misure sono contenute nei capitoli 6.3 Qualità del suolo e delle piante, 6.4 Dinamica e qualità delle acque sotterranee, 6.5 Caratteristiche idrografiche, stato chimico ed ecologico delle acque superficiali e la protezione contro le inondazioni, e 6.18 Rifiuti, 2.4.5 Rischi connessi alla protezione contro le catastrofi ambientali e di altro tipo;

- ad. 7: le strutture temporanee volte a proteggere l'ambiente sono descritte nei capitoli 2.3.2 Sistemazione dei cantieri, le misure sono contenute nei capitoli 6.3 Qualità del suolo e delle piante, 6.4 Dinamica e qualità delle acque sotterranee, 6.5 Caratteristiche idrografiche, stato chimico ed ecologico delle acque superficiali e la protezione contro le inondazioni, e 6.18 Rifiuti;

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- ad. 8: gestione dei rifiuti: il contenuto è incluso nei capitoli 6.3 Qualità del suolo e delle piante, 6.4

Dinamica e qualità delle acque sotterranee, 6.5 Caratteristiche idrografiche e lo stato chimico ed ecologico delle acque superficiali e la protezione contro le inondazioni, e 6.18 Rifiuti.

- ad. 9: le strade sono descritte nel capitolo 2.2.1.5 Strade nella zona del secondo binario, 2.3.1.2 Costruzione di strade, 2.3.2 Sistemazione dei cantieri, 2.3.2 Trasporto materiali, le misure di cui al capitolo 6 si applicano anche alle strade d'accesso al cantiere.

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14. La RI ritiene che nella VIA ci dovrebbe essere incluso un capitolo speciale con la descrizione degli esperimenti da eseguire, e con le conclusioni relative all'efficacia degli scavi ed i relativi impatti

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La VIA nella sezione 2.3.1.3 Costruzione di gallerie contiene la descrizione del metodo NATM. Le descrizioni dettagliate degli esperimenti sono specificate nel progetto per l'ottenimento della licenza edilizia. Allo stesso modo nei capitoli 6.2.1 Misure durante i lavori di costruzione (aria), 6.4.1.2 Stato (chimico) delle acque sotterranee, 6.5.1.2 Stato (chimico) ed ecologico delle acque superficiali, 6.14.1.1 Tracciato del II binario (rumore) e 6.15.1.1 Tracciato del II binario (vibrazioni), vengono definiti i requisiti che devono essere soddisfatti dai macchinari da costruzione e dalle attrezzature per il trasporto durante la costruzione. La descrizione degli esperimenti viene elaborata in modo più dettagliato nel progetto che sarà la base per l'ottenimento della concessione edilizia, ed include l'obbligo di svolgere sia gli esperimenti geotecnici sia altri tipi di esperimenti preliminari e le misurazioni preliminari con le osservazioni, tra cui: - il settore della geotecnica Nell'ambito delle misurazioni geotecniche saranno condotte anche le osservazioni dei profili caratteristici sulla superficie e nella galleria. L'area di osservazione sarà collocata in una zona più ampia in modo che sia possibile controllare l'impatto dei singoli lavori edili sulle modifiche di deformazione. Durante la costruzione vengono contemporaneamente eseguite delle misurazioni geotecniche e di controllo, al fine di determinare ogni possibile trasferimento di tensione e controllare la stabilità della galleria. Le misurazioni geotecniche servono ad ottimizzare le misure di sostegno e le fasi di lavoro, e formano parte integrante della tecnologia degli scavi. - altre misurazioni Durante la costruzione della galleria l'esecutore è tenuto a prelevare dei campioni d'acqua dalla fronte dello scavo e lungo la galleria, nonché ad eseguire le analisi chimiche per determinare l'impatto dell'aggressività dell'acqua sui calcestruzzi in conformità con la norma DIN 4030, se così richiesto dal tecnico di supervisione. - sondaggi per l'individuazione di fenomeni carsici Al fine di prevedere i fenomeni carsici, in aggiunta alla presa in considerazione dei dati che sono stati ottenuti nello svolgimento delle relazioni geologiche- geotecniche, sono previste anche le procedure di ricerche preliminari con i prefori e le misurazioni eseguite con il geo-radar. I prefori saranno utilizzati per la rilevazione di fenomeni carsici lungo il tracciato della galleria, mentre le misurazioni con il geo-radar saranno utilizzate, se necessario, per identificare eventuali fenomeni carsici oltre il fronte dello scavo, sulla calotta, nelle pareti e alla base della galleria.

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Allegati

1. Misure di protezione a tutela delle risorse idriche per la costruzione del II binario Divača-Capodistria, GeoZS, Irgo 2. Visualizzazione del viadotto e delle barriere antirumore

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                          La grotta di Ocizla                       ‐ il piano con la sezione trasversale nelle vicinanze delle gallerie ‐ Profilo in direzione 12° (da Capodistria verso Lubiana)    Camino nella grande crepa    Cunicolo calcificato    Suolo roccioso e parete (reale, valutata)                           Suolo calcificato Sifone       Meandro    Sala a cinque punte  Cunicolo fangoso    Sedimenti alloctoni (ghiaia, sabbia, argilla, mat. org.)                           Rocce massicce         La grande crepa    Cunicolo nuovo       Poligono di misurazioni                           Acqua ai livelli bassi/medi (stagnante)         Sahara    Cunicolo nuovo            Direzione corso d’acqua ai livelli alti d’acqua                     (testo illeggibile)  parallelo l.t. 11+884.000  Fondo vecchio      INGRESSO (attraverso l’ingresso di s. Biagio)                              La sala delle foglie  Primo cunicolo retroverso   Inghiottitoio                                (testo illeggibile)                

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             La grotta di Ocizla          ALLEGATO 7         ‐ il piano con la sezione trasversale oltre la grotta –      Profilo in direzione 12°           (tracciato della galleria dd. 24/5/2010)        (da Capodistria verso Lubiana)       Camino nella grande crepa    Cunicolo calcificato                                        Sifone       Meandro    Sala a cinque punte    Cunicolo fangoso                                        La grande crepa    Cunicolo nuovo       INGRESSO (attraverso l’ingresso di s. Biagio)                                      Sahara         Fondo vecchio                               La sala delle foglie  Primo cunicolo retroverso   Inghiottitoio   parallelo l.t. 11+884.000          Suolo roccioso e parete (reale, valutata)    (testo illeggibile)         Suolo calcificato           Sedimenti alloctoni (ghiaia, sabbia, argilla, mat. org.)         Rocce massicce         Poligono di misurazioni         Acqua ai livelli bassi/medi (stagnante, corrente)         Direzione corso d’acqua ai livelli alti d’acqua                                                                               

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Allegato 1

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MISURE DI PROTEZIONE A TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE PER LA COSTRUZIONE DEL II BINARIO DIVAČA-CAPODISTRIA

Indice 1.  MONITORAGGIO PRIMA DEI LAVORI DI COSTRUZIONE .................................. 2 2.  MISURE DURANTE I LAVORI DI COSTRUZIONE .................................................. 2 2.1.  Misure per la conservazione dello stato chimico delle acque sotterranee durante i lavori di costruzione ................................................................................................ 2 2.2.  Misure per la conservazione dello stato quantitativo delle acque sotterranee durante i lavori di costruzione ................................................................................................ 8 3.  MISURE DURANTE IL FUNZIONAMENTO............................................................... 9 3.1.  Misure per la conservazione dello stato chimico delle acque sotterranee durante il funzionamento ........................................................................................................ 9 3.2.  Misure per la conservazione dello stato quantitativo delle acque sotterranee durante il funzionamento ...................................................................................................... 10 4.  MONITORAGGIO IDROGEOLOGICO DURANTE I LAVORI DI COSTRUZIONE 10  

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1. MONITORAGGIO PRIMA DEI LAVORI DI COSTRUZIONE Nel periodo precedente i lavori di costruzione è necessario effettuare il monitoraggio che fornirà il punto di partenza per la valutazione degli impatti durante la costruzione ed il funzionamento e migliorerà la comprensione delle condizioni idrogeologiche in base alle quali va effettuata l'ottimizzazione delle misure.

Il monitoraggio prima dei lavori di costruzione deve includere:

1. ilproseguimento delle misurazioni dei livelli delle acque sotterranee nei piezometri esistenti,

2. il proseguimento delle misurazioni del flusso nella stazione di misurazione Risano Kubed II (le misurazioni vengono eseguite dall'Agenzia della RS per l'ambiente),

3. il proseguimento delle misurazioni per le estrazioni dell'acqua destinata all’approvvigionamento, la registrazione delle misurazioni di torbidità e della qualità microbiologica (le misurazioni vengono effettuate dalla societaRižanskivodovodKoper),

4. il proseguimento delle misurazioni del flusso del torrente Rosandra e del torrente Grisa.

2. MISURE DURANTE I LAVORI DI COSTRUZIONE

2.1. Misure per la conservazione dello stato chimico delle acque sotterranee durante i lavori di costruzione

IN GENERALE

Il cantiere deve essere organizzato in modo tale da ridurre al minimo la possibilità d'inquinamento. Gli interventi nel suolo e l'esecuzione degli interventi previsti devono essere realizzati in modo tale da circoscrivere al minimo l'area del suolo interessata. Tutte le aree interessate dagli interventi devono essere definite prima dell'inizio dei lavori. Essi possono essere eseguiti solo sotto la costante supervisione da parte del responsabile del cantiere. Per le aree adibite al traffico temporaneo ed ai lavori edili devono essere utilizzate con priorità l'infrastruttura ed altre aree di gestione già esistenti, anche queste identificate prima dell'inizio dei lavori di costruzione.

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Gli esecutori, il personale di sorveglianza, gli operai e tutti coloro che entrano nella zona dell'esecuzione di lavori, devono essere a conoscenza delle misure di protezione delle acque sotterranee. In caso di eventi imprevisti, come ad esempio lo spandimento ovvero l'inquinamento del suolo con prodotti petroliferi (carburante oppure olio proveniente dalle macchine da cantiere e dai mezzi di trasporto) o con altri tipi di sostanze nocive per l'acqua, deve essere redatto il manuale operativo (regolamento, piano di emergenza) che deve altresì essere armonizzato e coordinato al piano HACCP del gestore delle risorse idriche, la società Rižanskivodovod di Capodistria. Tutti questi eventi devono essere registrati sul giornale dei lavori. In questo documento devono essere indicate le persone autorizzate che sono responsabili per l'organizzazione del servizio interventi 24 ore al giorno. In caso di incidente con fuoriuscite di sostanze pericolose è molto importante intervenire in modo rapido ed efficace. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che sul terreno carsico tra Divača e Capodistria l'inquinante può entrare immediatamente attraverso il suolo incrinato nelle profondità. Praticamente non sono fattibili i lavori di risanamento successivi. Nella zona di protezione delle acquedel Risano, l'inquinante può raggiungere già in due giorni le falde d'approvvigionamento idrico e mettere in pericolo l'approvvigionamento idrico sicuro della zona costiera. Durante tutto il periodo di costruzione è necessario garantire un regolare monitoraggio e controllo idrogeologico, mentre sulle aree carsiche anche un monitoraggio e controllo carsologico. Nel passaggio della galleria T2 attraverso la zona di protezione delle acque del Risano è necessario garantire un controllo e monitoraggio idrogeologico continuo. In che modo intervenire in caso di incidente dipende dalla posizione e dall'estensione dell'inquinamento, mentre in tutti i casi di spandimento è necessario agire in conformità con le misure descritte di seguito. Misure in caso di eventuale spandimento:

a) Il luogo dell'incidente deve essere correttamente protetto e marcato. b) Se possibile, rimuovere immediatamente tutto il terriccio contaminato. c) Prevenire un possibile incendio. d) In caso d'incendio non è consigliato spegnerlo con acqua, ma con polvere o

schiuma. e) Cospargere il punto di spandimento con materiale assorbente. f) In base alle caratteristiche della sostanza assorbente (cambia di colore quando è

satura) rimuoverla in modo tale da non inquinare l'ambiente. g) In caso di spandimento di sostanze pericolose l’assorbente deve essere cosparso in

uno strato spesso intorno ai bordi del punto di spandimento al fine di prevenire la diffusione della macchia.

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h) È necessario informare dell'incidente il Centro per l'informazione e la supervisione della costruzione.

i) Subito dopo l'incidente è necessario informare il gestore della risorsa idrica del Risano della necessità di iniziare con la preparazione e l'attuazione di misure che prevedano un primo arrivo della contaminazione già nell'arco di 35 ore dopo lo spandimento.

j) L'esecutore deve scavare immediatamente il terreno contaminato e portarlo fuori dalla zona di protezione delle acque (nella discarica per rifiuti pericolosi, o temporaneamente su una superficie compatta e coperta), in conformità con il Regolamento sulla gestione dei rifiuti (Gazz. uff. della RS, n. 84/98).

In caso di eventuale infiltrazione di carburanti, lubrificanti o altre sostanze, che non potevano essere del tutto rimosse con l'assorbimento e lo scavo nel terreno carsico, è necessario determinare la quantità di inquinanti versati sul suolo. Il laboratorio autorizzato presso l'Istituto per la tutela sanitaria di Capodistria ed il controllo idrogeologico preparano un programma di monitoraggio per determinare l'eventuale penetrazione dell'inquinante nella stazione di pompaggio dell'acqua in relazione ai parametri mirati che potrebbero essere causati dalla contaminazione. Allo stesso tempo è necessario prelevare un campione del terreno ed eseguire un'analisi del suolo contaminato in modo da garantire la tracciabilità dell'inquinamento effettivo da fonte a fonte.

MATERIALE DI SCAVO E TRASPORTO La composizione del materiale di scavo deve essere monitorata regolarmente per

quanto riguarda il contenuto di sostanze pericolose. Nel caso in cui si identificano dei contenuti che superano i valori limite per il materiale di scavo in conformità con le disposizioni legislative della Repubblica di Slovenia, prima di continuare con gli scavi è necessario identificare un altro modo specifico, regolato dalla legislazione, per la rimozione/smaltimento del materiale di scavo.

Il trasporto del materiale di scavo fino ad un deposito prima temporaneo e poi di seguito permanente deve svolgersi su tracciati consolidati in cui è regolato il drenaggio delle acque piovane reflue.

Sulle sezioni già esistenti dei tracciati consolidati che saranno utilizzate per il trasporto, si devono rinnovare, se necessario, gli scarichi, rafforzare i canali sotterranei e garantire la sicurezza dei trasporti attraverso le strutture esistenti (rafforzare i ponti, i viadotti).

In caso di condizioni climatiche secche e ventose è necessario prevenire le emissioni di polveri e materiali da costruzione dalle aree di trasporto e costruzione tramite l'umidificazione di tali superfici.

MACCHINARI EDILI E CEMENTIFICI Nell'area cantieristica della linea ferroviaria per il secondo binario (nella galleria e

nell'area delle discariche temporanee e vie di trasporto) possono essere utilizzati solo

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Allegato 1

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macchinari edili ed altre macchine ed attrezzature adibite al trasporto che siano in perfetta efficienza.

La manutenzione degli impianti e delle attrezzature nella zona del cantiere viene effettuata solo su piazzole compattate in cui sono stati regolati la raccolta e il drenaggio delle acque piovane e di quelle reflue nonché di altri liquidi, il che viene realizzato attraverso un adeguato sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue piovane mediante un bacino di decantazione con un fondo solido e un separatore per liquidi leggeri che può contenere l'intera quantità di carburante versato per la fornitura dei macchinari.

Le acque reflue urbane non vengono smaltite attraverso la discarica nel suolo. Le acque reflue meteorichevengono trattate in modo tale che il livello d'inquinamento

non superi i valori limite indicati nella normativa vigente. A questo scopo vengono costruiti degli adeguati bacini di decantazione (se necessario, con separatore per liquidi leggeri), e sarà eseguita la neutralizzazione, ovvero mediante altre tecnologie pertinenti sarà necessario soddisfare i requisiti della legislazione menzionata.

Durante l'inattività (non-operatività) i macchinari edili saranno parcheggiati su una superficie solida con un drenaggio regolare e controllato (contenimento, pulizia) delle acque.

Durante i prefori in zone ad alta probabilità di fenomeni carsici riempiti con acqua, tutti i macchinari edili che non sono indispensabili per la procedura dei prefori devono essere rimossi dalla galleria, o almeno situati dietro al muro d'acqua.

L'acqua contenente la boiacca (l'acqua proveniente dai cementifici, dal lavaggio dei veicoli in cantiere...) dopo essersi fermata viene trattata con la decantazione e scaricata nel suolo fino al massimo di 1.000 l/giorno. Se lo scarico nel suolo non è possibile, tali acque si possono far confluire nelle acque di superficie, ma non più di 1.000 l/giorno, oppure vengono trasportate via. È vietato il drenaggio di tali acque nelle acque superficiali senza previa autorizzazione. Nelle aree vulnerabili (zone di protezione delle acque, aree carsiche) e nelle zone dove non è possibile scaricare nel suolo, è necessario trattare adeguatamente le acque reflue provenienti dai cementifici e l'acqua di lavaggio. Lo scopo del trattamento delle acque è la loro neutralizzazione e la pulizia, il che si deve dimostrare con misurazioni periodiche del pH e della presenza di particelle in sospensione.

Il trasferimento di carburante nei macchinari edili viene effettuato solo su superfici compatte in cui il drenaggio delle acque è stato regolato attraverso bacini di decantazione e separatori per liquidi leggeri. In galleria è vietato travasare il combustibile.

Per quanto possibile devono essere utilizzati lubrificanti ed oli biodegradabili.

MATERIALI DA COSTRUZIONE Saranno utilizzati solo quei materiali da costruzione e d'isolamento nonché altri

materiali che per le loro proprietà chimiche non costituiscano una minaccia permanente per il suolo e le acque sotterranee.

Nell'utilizzo dello spritz beton si utilizzeranno solo gli acceleranti alkali free. Nell'iniezione è consentito l'uso di sostanze che non hanno alcun impatto sulla qualità

dell'acqua nella falda acquifera.

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Le guarnizioni, le paste sigillanti e le protezioni contro la corrosione non devono contenere i PCB.

È vietato l'uso dei rifiuti da costruzione per riempire gli inghiottitoi e le caverne. Nell'ambito del progetto esecutivo deve essere realizzato il progetto per il calcestruzzo

in cui devono essere previsti degli additivi che non causano la lisciviazione di sostanze pericolose per l'ambiente acquatico e la salute umana. Il progetto del calcestruzzo deve essere adeguatamente controllato.

L'uso di agenti ausiliari (oli per la lubrificazione del casseri, ecc.) deve essere previsto in modo tale che non permetta il risciacquo di questi mezzi in acqua.

Gli additivi per il calcestruzzo non devono essere conservati nelle gallerie o in qualsiasi luogo dove potrebbero entrare in contatto diretto con l'acqua.

Nella costruzione delle gallerie non devono verificarsi perdite di boiacca o della massa d'iniezione. Se si verificano perdite della massa d'iniezione, è necessario sostituire immediatamente la tecnologia d'iniezione ovvero la malta per iniezione.

SOSTANZE PERICOLOSE ED ALTRE CHE POTREBBERO CAUSARE L'INQUINAMENTO Nel cantiere saranno presenti dei contenitori specifici per lo smaltimento dei rifiuti

pericolosi (oli utilizzati, emulsioni, contenuti dei bacini di decantazione, filtri di separatori per liquidi leggeri, ...).

Nel cantiere viene eseguita la separazione dei rifiuti. In particolare, essa è prevista per i rifiuti che possono essere riciclati. Questi sono: gesso, isolanti, carta e cartone, ferro ed altri metalli ferrosi, metalli non ferrosi, vetro, ecc.

Nel cantiere viene designata un'apposita area per lo stoccaggio di sostanze pericolose (oli, emulsioni, detergenti). Tale spazio sarà coperto e munito di un serbatoio per il mantenimento di tutto il volume delle sostanze in esso contenute. È vietato lo stoccaggio di questi materiali nelle gallerie.

Lo stoccaggio di esplosivi in galleria è consentito solo in luoghi dove non vi è alcun collegamento diretto con le acque sotterranee. È indispensabile che gli esplosivi vengano immagazzinati sulla parte asciutta del muro d'acqua ed allo stesso tempo nella zona più adatta e dove la probabilità di afflussi ed intrusioni d'acqua sia ridotta al minimo.

Durante l'intero periodo di costruzione sarà presente in cantiere l'attrezzatura di neutralizzazione. La quantità e la posizione dell'attrezzatura devono essere determinate in funzione della sensibilità della località e della quantità di sostanze che possono produrre inquinamento.

Dopo l'utilizzo di mezzi di neutralizzazione, l'agente imbevuto viene immediatamente rimosso, conservato in barili di plastica e trasportato nella località appropriata (centro per la gestione dei rifiuti pericolosi).

In ogni singolo cantiere una persona sarà responsabile della gestione di tutte le sostanze che possono influenzare le acque superficiali o sotterranee. Questa persona deve essere sempre raggiungibile.

L'esecutore deve tenere nel cantiere un elenco di tutte le sostanze e di tutte le sostanze pericolose che possono essere riversate sul terreno e causare inquinamento delle acque sotterranee. Per tutte le sostanze tossiche devono essere disponibili in cantiere le schede di sicurezza e le informazioni sulla loro tossicità.

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Allegato 1

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DRENAGGIO DELLE ACQUE REFLUE E DELL'ENTROTERRA Per evitare che le acque reflue si riversino nella falda acquifera, devono essere

consolidati e sigillati i pozzetti di drenaggio. L'acqua che si presenterà sul fronte della galleria verrà trattata come acqua di scarico data la presenza di macchinari edili, dei residui della perforazione e delle volate. Tutti i pozzetti di drenaggio e di raccolta sul fronte della perforazione devono essere adeguatamente dimensionati e realizzati in modo impermeabile. Tutta l'acqua deve essere pompata attraverso i tubi dalla galleria verso l'alto oppure drenata attraverso le canalette consolidate ovvero a tenuta stagna.

In caso di infiltrazioni d'acqua e di limo tutta l’acqua deve essere necessariamente

incanalata e portata all'esterno della galleria in modo tale che non vi siano perdite d'acqua nella falda acquifera.

I contenitori temporanei per le acque reflue saranno presenti su tutti i portali delle

gallerie T1 e T2. La loro costruzione sarà impermeabile. Il volume del serbatoio temporaneo varia a seconda delle singole posizioni. A causa delle modalità di costruzione della galleria, i serbatoi temporanei nei portali sud della galleria sono maggiori rispetto a quelli del nord, in quanto dopo lo sfondamento del diaframma della galleria assumeranno per gravità il drenaggio delle acque reflue da tutta la lunghezza della galleria e delle canne di servizio.

Durante il periodo di costruzione, nei punti scarico delle acque dell'entroterra è

necessario un regolare monitoraggio chimico. Lo scopo del monitoraggio è quello di verificare l'idoneità delle acque dell'entroterra, provenienti dal cantiere della galleria prima che si scarichino nelle acque superficiali.

In caso di infiltrazioni delle acque sotterranee sarà necessario pompare immediatamente tutta l'acqua che si è accumulata tra il fronte e il muro d'acqua, affinché non si verifichi il drenaggio di acqua accumulata nella falda acquifera sottostante. L'acqua viene pompata in un serbatoio temporaneo nell'area del portale più vicino.

Sul portale nord T1 (Divača) le acque drenate dalle strade d'accesso, prima dello

scarico nel suolo, saranno trattate nei bacini di decantazione e nei separatori per liquidi leggeri.

LE DINAMICHE DEGLI SCAVI DELLE GALLERIE T1 E T2

La dinamica dello scavo della T2 deve essere prevista in modo tale da scavare, se possibile, l'intera sezione che scorre lungo la zona di protezione delle acque, a partire dal portale sud verso l'alto. Questo riduce la possibilità di penetrazione, nella zona protetta, di contaminanti nella falda acquifera ed aumenta la possibilità che con la gravità i contaminanti siano scaricati prevalentemente fuori dalla galleria.

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Allegato 1

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Lo scavo comunque in ogni caso deve essere realizzato verso l'alto almeno fino al limite superiore della 5a area d'influenza, e cioè fino alla progressiva km 13+200.

La dinamica della costruzione del rivestimento secondario deve seguire, per quanto possibile, e il più vicino possibile al rivestimento primario nel senso che vengano minimizzate quanto più possibile le quantità di acqua drenata.

MONITORAGGIO DELLO STATO CHIMICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE DURANTE I LAVORI DI COSTRUZIONE Durante la costruzione viene monitorata periodicamente la qualità dei rilasci d'acqua scaricata dai serbatoi nell'ambiente e nella sorgente del Risano. Vengono continuamente misurati e registrati automaticamente i valori relativi al pH, alla torbidità, conducibilità e temperatura dell'acqua. Vengono prelevati periodicamente, una volta al mese, i campioni d'acqua per l'analisi di presenza di oli minerali, alluminio, piombo, litio, azoto (nitrati, nitriti, ammonio), sodio. Occasionalmente, in casi di cambiamenti significativi del pH, della torbidità e della conducibilità vengono prelevati dei campioni aggiuntivi d'acqua ed analizzati per la presenza dei parametri sopra menzionati. Un programma di monitoraggio più dettagliato deve essere realizzato nel Progetto esecutivo. Il programma viene adeguato nel corso dei lavori di costruzione a seconda delle condizioni reali accertate. L'adeguamento viene proposto dagli esecutori del monitoraggio idrogeologico e da un laboratorio chimico accreditato. Nei casi d'afflusso dell'acqua negli scavi attraverso la misurazione in-situ di Eh, del contenuto di ossigeno, della conducibilità, del pH e della temperatura viene controllata la possibilità di una composizione instabile dell'acqua, che potrebbe essere aggressiva al calcestruzzo oppure che tende alla deposizione dei sedimenti salini. Se necessario, viene eseguita un'analisi più dettagliata di tale acqua e vengono previste misure aggiuntive di protezione.

2.2. Misure per la conservazione dello stato quantitativo delle acque sotterranee durante i lavori di costruzione

Nel caso in cui durante lo scavo della galleria vengono scoperte delle crepe aperte ed

altre forme di disomogeneità dei substrati geologici che possono comportare il contatto diretto con le acque sotterranee, è necessario interrompere gli scavi in quella sezione, in attesa di una valutazione del rischio per le acque sotterranee.

In caso di intrusione delle acque sotterranee, l'esecutore è tenuto ad interrompere i lavori e ad eseguire tutte le misure volte a ridurre al minimo i danni, e a continuare a lavorare dopo aver verificato la loro efficacia.

Per garantire lo stato quantitativo delle acque sotterranee negli acquiferi carsici, la galleria in punti critici verrà eseguita in modo tale da non drenare la falda acquifera. Nelle aree delle caverne sarà inoltre effettuato l'attraversamento (passaggio), che oltre alla realizzazione non drenata conserva anche il regime naturale del flusso delle acque sotterranee.

Nel caso in cui la galleria tagli una caverna con un flusso continuo o intermittente di acqua carsica, lungo la canna della galleria verrà costruito un passaggio che manterrà

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la stessa sezione trasversale della caverna per consentire il flusso dell'acqua carsica come era allo stato naturale.

MONITORAGGIO DELLO STATO QUANTITATIVO DELLE ACQUE SOTTERRANEE DURANTE I LAVORI DI COSTRUZIONE Durante la costruzione viene regolarmente monitorato il flusso dell'acqua nei serbatoi dove vengono stabiliti i punti di misurazione. Costantemente viene misurato e registrato automaticamente il livello dell'acqua nel punto di misurazione. Allo stesso tempo continua il monitoraggio che è stato istituito con la rete d'osservazione dei piezometri e delle risorse idriche nella fase dei sondaggi geologici-geotecnici per il progetto per la concessione edilizia. 3. MISURE DURANTE IL FUNZIONAMENTO

3.1. Misure per la conservazione dello stato chimico delle acque sotterranee durante il funzionamento

Durante il funzionamento viene eseguito un regolare monitoraggio operativo nel punto

di scarico delle acque dell'entroterra. Lo scopo del monitoraggio è quello di verificare l'impermeabilità di sistemi adibiti al drenaggio delle acque reflue e quelle dell'entroterra.

Il trattamento del tracciato del II binario della linea ferroviaria Capodistria-Divača con agenti diserbanti che rimuovono le erbacce ed altra vegetazione bassa deve essere effettuato in conformità con le disposizioni della Legge sui prodotti fitosanitari (Gazz. Uff. della RS, n. 11/2001). Prima del previsto impiego di erbicidi sul tracciato del II binario della linea ferroviaria Capodistria-Divača, è necessario informare il Ministero dell'Ambiente e l'Ispettorato della Salute della Repubblica di Slovenia (ZIRS).

È vietato l'uso di erbicidi e pesticidi sulle parti aperte del tracciato poste sul terreno carsico e le zone di protezione delle acque.

In caso di incidente con gravi episodi di sversamento di sostanze pericolose in galleria, nell'area all'interno del portale deve essere presente anche un serbatoio per il trasporto di liquidi di scarto raccolti nella vasca di raccolta delle acque di scarico.

Le vasche di raccolta delle acque reflue nei portali meridionali delle gallerie T1 e T2 saranno dotate di separatori per liquidi leggeri. Il loro scopo è quello di pulire l'acqua di scarico che, nel caso di riempimento completo della vasca di raccolta, potrebbe fluire liberamente nell'ambiente. Con un corretto monitoraggio e la manutenzione, il riempimento totale delle vasche di raccolta non deve verificarsi. È necessario un rigoroso controllo del livello della superficie delle acque reflue nella vasca di raccolta e l'immediato trasporto con un autocisterna.

Sul tracciato della ferrovia si utilizzano solo locomotive e composizioni dei vagoni in perfette condizioni dove non sono possibili perdite di carburante o di merci. Tutti i vagoni difettosi devono essere adeguatamente aggiustati oppure esclusi dall'uso.

In caso della pulizia di gallerie, non è consentito l'utilizzo di sostanze pericolose e solventi organici.

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MONITORAGGIO DELLO STATO CHIMICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE DURANTE IL FUNZIONAMENTO Durante il funzionamento delle gallerie T1 e T2, tre volte all'anno, durante i primi tre anni di funzionamento vengono prelevati i campioni dell'acqua drenata dalla montagna, una volta durante l'acqua bassa, una volta quando è prevalente la quantità di effluenti, ed una volta durante l'acqua alta. Automaticamente vengono registrati i valori dei parametri pH, torbidità, conducibilità elettrica e temperatura dell'acqua. Vengono effettuate le analisi relative alla presenza di oli minerali, alluminio, piombo, litio, azoto (nitrato, nitrito, ammonio), sodio, potassio, calcio, magnesio, solfato, idrogencarbonato, cloruro.

3.2. Misure per la conservazione dello stato quantitativo delle acque sotterranee durante il funzionamento

Sui punti di scarico delle acque dell'entroterra devono essere eseguite continuamente

le misurazioni del flusso. Il sistema deve essere dotato di un sistema di allarmi che avvisa il controllore del cambiamento della portata non associato alle dinamiche delle acque sotterranee della falda acquifera.

Durante il funzionamento sono necessari controlli regolari dei fenomeni di infiltrazioni dell'acqua sotterranea attraverso il rivestimento interno nelle sezioni non drenate della galleria.

Deve essere possibile eseguire il controllo dei pozzetti e del funzionamento del sistema per la restituzione di acqua drenata nella falda acquifera.

Prima dell'inizio dei lavori di costruzione è necessario effettuare un'analisi e un piano dell'utilizzo potenziale di acqua drenata.

MONITORAGGIO DELLO STATO QUANTITATIVO DELLE ACQUE SOTTERRANEE DURANTE IL FUNZIONAMENTO Durante il funzionamento delle gallerie T1 e T2 sono automaticamente registrati gli afflussi dell'acqua drenata dalla montagna. 4. MONITORAGGIO IDROGEOLOGICO DURANTE I LAVORI DI

COSTRUZIONE Durante la costruzione viene continuamente mappata la posizione di tutti gli afflussi e le quantità d'acqua negli scavi e nelle gallerie. Viene monitorato anche il trend di questi afflussi. Per tutti gli afflussi vengono eseguite le misurazioni in situ dei parametri fisici e chimici di base: pH, Eh, contenuto di ossigeno, temperatura, conducibilità elettrica. Vengono mappate con precisione le condizioni geologiche, i cambiamenti litologici, la posizione e l'orientamento delle crepe. Viene eseguito il monitoraggio carsologico di tutti i fenomeni carsici e delle loro caratteristiche, in particolare degli indicatori di flusso d'acqua.

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In caso di scoperta delle caverne vengono eseguite le misurazioni e si procede a redigere le mappe degli spazi delle grotte. In caso do scoperta di caverne o crepe aperte viene determinata la loro idoneità per il ritorno delle acque drenate e, se necessario, viene effettuato un esperimento tracciante per determinare l'impatto del ritorno dell'acqua. Sulla base del monitoraggio vengono determinate le condizioni attuali rispetto a quelle previste e, se necessario, viene preparata l'ottimizzazione della distribuzione delle parti drenate e non delle gallerie. Vengono costantemente monitorati tutti i prefori e vengono identificati gli impatti del drenaggio della galleria, inoltre viene aggiornata la previsione delle possibili intrusioni d'acqua.

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Vista 1 – pianta

 

Vista 1 – 3d – in direzione del viadotto V2

 

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Vista 2 – pianta

 

Vista 2 – 3d – in direzione del viadotto V2

 

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Vista 3 – pianta

 

Vista 3 – 3d – in direzione del viadotto V2

 

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Vista 4 – pianta

 

Vista 4 – 3d – in direzione del viadotto V2

 

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Vista 5 – pianta

 

Vista 5 – 3d – in direzione del viadotto V2

 

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Vista 6 – pianta

 

Vista 6 – 3d – in direzione del viadotto V2