FRATERNAMENTE...Sappiamo come San Fran-cesco circondasse ³di un amore indicibile la Madre ... Gesù...

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Fratelli e sorelle carissimi, il Signore vi dia Pace! Domenica 13 maggio è la festa della mamma. Mi sono domandata come sia nata questa festa e quale il suo significato per noi oggi? La festa della mamma ha origini antichis- sime, poiché già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno, festeggiando la dea Rea, madre degli dei. Feste in onore della nascita e della maternità , venivano cele- brate anche tra gli antichi Romani, che salutavano l'arrivo di maggio e della primavera con un'intera settimana di festività, dedi- cate alle rose e alle donne. Come i romani, anche gli antichi Umbri, a maggio, ricordavano la dea dei fiori e regalavano rose alle loro amate. Una 'festa della mamma', veniva cele- brata anche nell'Inghilterra del 1600. Nel XVII secolo infatti, in Gran Bretagna, la quarta domenica della Qua- resima, veniva celebrato il Mothering Sunday', il giorno in cui chi lavorava lontano da casa poteva tornare dai genitori e onorare la pro- pria madre, offrendole il dolce 'Mothering cake'. Ma la 'madre' dell'evento che oggi viene festeggiato in quasi tutto il mondo, fu una donna americana. La festa della mamma, remo tutte le mamme che frequentano la nostra chiesa, con un aperitivo, ma soprattutto le accoglieremo con un sorriso e un fiore. Allestiremo come di consueto i banchi missionari a sostegno dei malati di mente del noto progetto “Emmaus Center” in Camerun, sag- giamente voluto dai Missionari Cappuccini per accogliere questi fratelli emarginati dalla società. Chi desidera rendersi disponibile per aiutare i più poveri tra i poveri, per qualche ora di servizio ai banchi, o per fare delle torte, meglio se piccole, dia il proprio nome a Marisa. Anche il servizio è un’occasione per pregare, per fare fraternità metten- dosi a disposizione dell’altro, per volersi bene nella semplicità e nella letizia. Vi aspetto e a tutti un abbraccio affettuoso! Laudato sii… mi Signore! Anna sorella vostra festeggiata la seconda domenica di maggio ha infatti origine negli Stati Uniti, ad opera di Ana Jarvis di Philadelphia, che nel 1907, a partire dalla sua parrocchia estese l’usanza a quasi tutti gli stati americani rendendola festa ufficiale nel 1914. In Italia è celebrata dal 1957. E per noi cristiani è sì l’occasione per ricordare la nostra madre che ci ha donato la vita, ma anche per celebrare la mamma per eccellenza, Maria la madre del Signore e madre nostra! Colei che con amore ci segue costantemente e ci protegge in ogni nostro passo in questo cammino terreno. E avremo modo di ringraziarla, domenica 17 giugno quando con Padre Eugenio ci recheremo tutti insieme in pellegri- naggio al Santuario della Madonna della Fontana a Casalmaggiore al termine dell’anno pastorale. Ma ritorniamo alla festa della mamma: come ogni anno desideriamo che sia per tutti una giornata bel- lissima. Tutta la fraternità dopo la celebrazione delle Lodi e della Santa Messa si ritroverà sul sagrato per una giornata all’insegna della gioia e della tenerezza, nel ricordo delle nostre mamme, siano esse in cielo o in terra. Festegge- Editoriale NOTIZIARIO MAGGIO 2012 ORDINE FRANCESCANO SECOLARE FRATERNITA’ SACRO CUORE SAN RAFFAELE FRATERNAMENTE email: [email protected] Sito Web http://ofsvialepiave.jimdo.com V.le Piave, 2 20129 Milano 0277122581Anna 3805233368 Francesco 3478447247 Sommario: Riflessioni degli Assistenti 2 La voce del Papa 3 I fratelli e le sorelle ci scrivono 4 Testimonianza 6 Eventi 7 Calendario del mese 8 Ave Maria piena di grazia il Signore è con te tu sei benedetta fra donne e benedetto è frutto del tuo grembo Gesù. Santa Maria...

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Fratelli e sorelle carissimi, il Signore vi dia Pace!

Domenica 13 maggio è la

festa della mamma. Mi sono domandata come

sia nata questa festa e quale il suo significato per

noi oggi? La festa della

mamma ha origini antichis-sime, poiché già gli antichi

Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno,

festeggiando la dea Rea,

madre degli dei. Feste in onore della nascita e della

maternità , venivano cele-brate anche tra gli antichi

Romani, che salutavano l'arrivo di maggio e della

primavera con un'intera

settimana di festività, dedi-cate alle rose e alle donne.

Come i romani, anche gli antichi Umbri, a maggio,

ricordavano la dea dei

fiori e regalavano rose alle loro amate. Una 'festa

della mamma', veniva cele-brata anche nell'Inghilterra

del 1600. Nel XVII secolo

infatti, in Gran Bretagna, la quarta domenica della Qua-

resima, veniva celebrato il Mothering Sunday', il giorno

in cui chi lavorava lontano da casa poteva tornare dai

genitori e onorare la pro-

pria madre, offrendole il dolce 'Mothering cake'.

Ma la 'madre' dell'evento che oggi viene festeggiato

in quasi tutto il mondo, fu

una donna americana. La festa della mamma,

remo tutte le mamme che frequentano la nostra chiesa,

con un aperitivo, ma

soprattutto le accoglieremo con un sorriso e un fiore.

Allestiremo come di consueto i banchi missionari a sostegno

dei malati di mente del noto progetto “Emmaus

Center” in Camerun, sag-

giamente voluto dai Missionari Cappuccini per

accogliere questi fratelli emarginati dalla società.

Chi desidera rendersi

disponibile per aiutare i più poveri tra i poveri, per

qualche ora di servizio ai banchi, o per fare delle

torte, meglio se piccole, dia il proprio nome a Marisa.

Anche il servizio è

un’occasione per pregare, per fare fraternità metten-

dosi a disposiz ione dell’altro, per volersi bene

nella semplicità e nella

letizia. Vi aspetto e a tutti

un abbraccio affettuoso!

Laudato sii… mi Signore!

Anna

sorella vostra

festeggiata la seconda domenica di maggio ha

infatti origine negli Stati

Uniti, ad opera di Ana Jarvis di Philadelphia, che

nel 1907, a partire dalla sua parrocchia estese

l’usanza a quasi tutti gli stati americani rendendola

festa ufficiale nel 1914. In

Italia è celebrata dal 1957. E per noi cristiani è sì

l’occasione per ricordare la nostra madre che ci ha

donato la vita, ma anche

per celebrare la mamma per eccellenza, Maria la

madre del Signore e madre nostra! Colei che con amore

ci segue costantemente e ci protegge in ogni nostro

passo in questo cammino

terreno. E avremo modo di ringraziarla, domenica

17 giugno quando con Padre Eugenio ci recheremo

tutti insieme in pellegri-

naggio al Santuario della Madonna della Fontana a

Casalmaggiore al termine dell’anno pastorale.

Ma ritorniamo alla festa

della mamma: come ogni anno desideriamo che sia

per tutti una giornata bel-lissima. Tutta la fraternità

dopo la celebrazione delle Lodi e della Santa Messa

si ritroverà sul sagrato per

una giornata all’insegna della gioia e della tenerezza,

nel ricordo delle nostre mamme, siano esse in

cielo o in terra. Festegge-

Editor ia le

NOTIZIARIO

MAGGIO 2012 O R D I N E F R A N C E S C A N O S E C O L A R E

F R A T E R N I T A ’ S A C R O C U O R E S A N R A F F A E L E

FRATERNAMENTE

email: [email protected] • Sito Web http://ofsvialepiave.jimdo.com V.le Piave, 2 • 20129 Milano • 0277122581• Anna 3805233368 • Francesco 3478447247

Sommario:

Riflessioni degli Assistenti

2

La voce del Papa

3

I fratelli e le sorelle ci scrivono

4

Testimonianza 6

Eventi 7

Calendario del mese

8

Ave Maria piena di grazia il Signore è con te tu sei benedetta fra donne e benedetto è frutto del tuo grembo Gesù. Santa Maria...

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FRATERNAMENTE

Ave, sua casa, ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre.

NOTIZIARIO MAGGIO

Sappiamo come San Fran-cesco circondasse “di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà” (FF.786). Canta per Lei lodi partico-

lari, ripara la Chiesetta della Porziuncola, le affida

la sua fraternità chiaman-

dola Avvocata dell’Ordine. E da quel momento i fran-

cescani hanno sempre avuto una grossa devozione alla

Vergine Maria.

Ma che significa ciò? Forse fare grandi pellegrinaggi?

forse recitare tanti rosari? Fare novene a non finire?

Ecc. ecc. sono tutte azioni buone e molto buone se

vissute con spirito di fede:

Maria è la porta per arrivare a Gesù!!! Penso però che la

miglior dimostrazione della devozione mariana sia

quella della imitazione della

vita di Maria. Ella divenne persona accogliente della

Parola e della Volontà di Dio Padre, disponibile in

tutto all’azione dello Spirito

Santo, associata ad ogni atto del Figlio suo Gesù

fino a condividere nel suo cuore la Passione e Morte

di Croce. Francesco d’Assisi l’ha presa come guida sicura

per poter amare con tutto

sé stesso il Signore della vita. Ecco ciò che il france-

scano secolare dovrebbe vivere: tradurre nella vita il

modello mariano: “i france-scani secolari testimonino a Lei il loro ardente amore, con l’imitazione della sua incondizionata disponi-bi l i tà… ” (reg. 9)… “… con lei, come i discepoli nella Pen-

tecoste, accolgano lo Spirito per realizzarsi in comunità

d’amore” (Cost. 16, 2). Non

stiamo a ragionarci troppo sul significato di queste

parole: è già molto chiaro. Ci è chiesto di essere au-

tentici nella nostra vita.

Poche parole e molti fatti. La disponibilità di Maria è

quella di vivere ciò che il Signore ci indica con tanto

amore, anche se ciò richiede sacrificio. Amare il prossimo

come Gesù ci invita a fare

non è sempre facile, anzi molto spesso è richiesta

una rinuncia totale alla propria volontà di primeggia-

re, di dominio, di autograti-

ficazione, di egocentrismo, di facile appariscenza…

Maria Vergine rimane sem-pre nell’ombra e con atteg-

giamento umile realizza il

piano di Dio. Non si lascia attrarre dalla grandezza

della sua posizione (la madre del Messia), ma cammina

accanto a Lui condividendo gioie e dolori. Esulta nel suo

spirito per il dono ricevuto dal Signore, ma non si

esalta per quanto ha rice-

vuto. Verrà invece esaltata dalla SS. ma Trinità che la

rende Regina del cielo e della terra. Oh, quanto abbiamo

da imparare da Lei! Il mese di maggio è propizio per guar-

dare questo meraviglioso

modello di cristiana che ci viene presentato: la sua

vita potrebbe diventare la nostra vita? Del resto le

nostre regole e costituzioni

ce la presentano proprio così e ci invitano a pregarLa

con fiducia (Reg. 9) e ab-bandono filiale (Cst. 16,1).

Ave, Signora, santa regina Santa madre di Dio, Maria, che sei Vergine fatta Chiesa ed eletta dal Santissimo Padre celeste che ti ha consacrata insieme col santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito; tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo Ave, sua casa, ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre. (FF.259).

fra Eugenio

Francesco d’Assisi amava“di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà”

La presenza orante della Vergine nel gruppo dei

discepoli che saranno la

prima Chiesa nascente.

Maria ha seguito con discre-

zione il cammino di suo Figlio durante la vita pubblica fino

ai piedi della croce, e ora

continua a seguire, con una

preghiera silenziosa, il cam-m i no d e l l a Chiesa.

Nell’Annunciazione, Maria

riceve l’Angelo di Dio, è attenta alle sue parole, le

accoglie e risponde al pro-getto divino, con la sua pie-

na disponibilità: «Ecco la serva del Signore: avvenga

per me secondo la tua volon-tà» (Lc 1,38). Maria, proprio

per l’atteggiamento interiore

di ascolto, è capace di leggere la propria storia, riconoscendo

con umiltà che è il Signore ad agire. In visita a Elisabetta,

Ella prorompe in una pre-ghiera di lode e di gioia, di

LA VOCE DEL PAPALA VOCE DEL PAPA

AVE, SIGNORA, SANTA REGINA, SANTA MADRE DI DIO, MARIA! FF. 259

RIFLESSIONI DEGLI ASSISTENTIRIFLESSIONI DEGLI ASSISTENTI

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NOTIZIARIO MAGGIO FRATERNAMENTE

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celebrazione della grazia divina, che ha colmato il suo

cuore e la sua vita, rendendo-

la Madre del Signore (Lc 1,46-55). Lode, ringraziamento, gioia:

nel cantico del Magnificat, Maria non guarda solo a ciò

che Dio ha operato in Lei, ma anche a ciò che ha

compiuto e compie conti-

nuamente nella storia. An-che nel Cenacolo, a Gerusa-

lemme, nella «stanza al piano superiore, dove erano

soliti riunirsi» i discepoli di

Gesù (At 1,13), in un clima di ascolto e di preghiera, Ella

è presente, prima che si spalanchino le porte ed essi

inizino ad annunciare Cristo a tutti i popoli, ad osservare

tutto ciò che Egli aveva coman-

dato (Mt 28,19-20). La presen-za della Madre di Dio con gli

Undici, dopo l’Ascensione, non è una semplice annota-

zione storica di una cosa del

passato, ma assume un significato di grande valore,

perché con loro Ella condivide ciò che vi è di più prezioso:

la memoria viva di Gesù,

nella preghiera; condivide questa missione di Gesù: con-

servare la memoria di Gesù e così la sua presenza. L’ultimo

accenno a Maria nei due scritti di san Luca è collocato nel

giorno di sabato: il giorno del

riposo di Dio dopo la Creazio-ne, il giorno del silenzio dopo

la Morte di Gesù e dell’attesa

della sua Risurrezione. Ed è su questo episodio che si radica

la tradizione di Santa Maria in

Sabato. Tra l’Ascensione del Risorto e la prima Pentecoste

cristiana, gli Apostoli e la Chiesa si radunano con Maria

per attendere con Lei il dono dello Spirito Santo, senza il

quale non si può diventare

testimoni. Lei che l’ha già ricevuto per generare il Verbo

incarnato, condivide con tutta la Chiesa l’attesa dello

stesso dono, perché nel

cuore di ogni credente «sia formato Cristo» (Gal 4,19).

Venerare la Madre di Gesù nella Chiesa significa allora

imparare da Lei ad essere comunità che prega: è questa

una delle note essenziali

della prima descrizione della comunità cristiana delineata

negli Atti degli Apostoli (cfr 2,42).

Spesso la preghiera è dettata

da situazioni di difficoltà, che

portano a rivolgersi al Signo-re per avere luce, conforto

e aiuto. Maria invita ad aprire le dimensioni della preghie-

ra, a rivolgersi a Dio non

solamente nel bisogno e non solo per se stessi, ma in

modo unanime, perseverante, fedele, con un «cuore solo e

un’anima sola» (At 4,32). La vita umana attraversa diverse

fasi di passaggio, spesso

difficili e richiedono scelte inderogabili, rinunce e sacri-

fici. La Madre di Gesù è stata

posta dal Signore in mo-menti decisivi della storia

della salvezza e ha saputo

rispondere sempre con piena disponibilità, frutto di

un legame profondo con Dio maturato nella pre-

ghiera assidua e intensa. Tra il venerdì della Passio-

ne e la domenica della

Risurrezione, a Lei è stato affidato il discepolo diletto e

con lui tutta la comunità dei discepoli (Gv 19,26).

Tra l’Ascensione e la Pen-

tecoste, Ella si trova con e nella Chiesa in preghiera

(At 1,14). Madre di Dio e Madre della Chiesa, Maria

esercita questa sua mater-nità sino alla fine della

storia. Affidiamo a Lei ogni

fase di passaggio della no-stra esistenza personale

ed ecclesiale, non ultima quella del nostro transito

finale. Maria ci insegna la

necessità della preghiera e ci indica come solo con un

legame costante, intimo, pieno di amore con suo

Figlio possiamo uscire

dalla «nostra casa», da noi stessi, con coraggio, per

raggiungere i confini del mondo e annunciare ovun-

que il Signore Gesù, Salva-tore del mondo.

(Brani tratti dall'Udienza di Generale di Benedetto XVI, 14 marzo 12)

Anna Rita

Pentecoste di Ghidotti

Tra l’Ascensione e la Pentecoste,

Ella si trova con e nella Chiesa

in preghiera, Madre di Dio e Madre della

Chiesa, Maria esercita questa

sua maternità sino alla fine della storia.

UN POMERIGGIO DI FRATERNITA’

Sabato 17 marzo è stato

davvero un bel pomeriggio di

fraternità. Ci siamo ritrovati, eravamo oltre una ventina di

fratelli, per la visita guidata alla chiesa di S. Antonio Abate

e a quel che resta del comples-

so monastico. E’ importante e bello condividere, oltre la

Parola ed il Pane Eucaristico, oltre i momenti di preghiera,

di riflessione, di catechesi, oltre i momenti di servizio

per le attività caritative e di

convivialità delle agapi fra-terne, anche i momenti della

bellezza e L’approfondimento culturale. Del resto l’Altissimo

è Bellezza, come lo loda San Francesco.

La chiesa di S. Antonio Abate,

con il suo apparato decora-tivo (pitture, stucchi, sculture),

è davvero un gioiello ed un esempio unico, per Milano,

dell’arte barocca. Ma non è stato solo questo ad inte-

ressarci. Vi erano altri motivi

di interesse, se si tiene presente che l’arte, e so-

prattutto l’arte sacra, non è mai casuale. Tutto nell’opera

d’arte sacra ha un significato e sarebbe molto riduttivo

limitarci a dire “E’ bello” o

“Mi piace” in senso pura-mente estetico, perché un

affresco o una scultura è gradevole agli occhi. Intanto:

Sant’Antonio Abate

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FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO

perché la chiesa ha quella for-ma? Perché si inizia a costruire,

nella forma attuale, nella secon-

da metà del 1500, nell’epoca in cui l’arte sacra è promossa per

contrastare la diffusione della Riforma Protestante. Il cardi-

nale Carlo Borromeo scrive un trattato (Instructiones fabricae et supellectilis ecclesiasticae (1577)Per indicare quali siano le regole da seguire nell’erigere

gli edifici di culto: è necessario mantenere l’assoluta centralità

della chiesa mediante un altare

maggiore sopraelevato e in netta evidenza, un’aula unica,

quindi ad una sola navata, priva degli ingressi laterali, che devo-

no essere chiusi, in modo che non vi sia nulla che possa

ostacolare l’attenzione dei fedeli,

rivolti unicamente all’altare e non vi sia per loro alcun motivo di

distrazione. E le decorazioni? Anche ai pittori e agli scultori

sono impartite disposizioni

precise, alle quali devono strettamente attenersi. L’arte

della controriforma deve essere didattica e popolare, cioè deve

essere un’arte che, attraverso un

linguaggio comprensibile a tutti, punta a coinvolgere e

commuovere il fedele, per riportarlo a sentirsi vicino alla

dottrina cattolica. Nei dipinti e nelle sculture si allude, con la

chiarezza didascalica propria

dell’arte sacra del periodo controriformistico, alla fiducia

nella provvidenza di Dio, alla pratica della povertà evangelica,

all’umiltà, alla fede, alla carità.

Nella cappella dell’Annunciata, in S. Antonio, un angioletto in

piedi in primo piano, che dà quasi le spalle allo spettatore,

porge alla Vergine un giglio bianco, simbolo della sua ver-

ginità, mentre una colomba

bianca vola verso di lei, dando compimento alle parole pro-

nunciate dall’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te”, accom-

pagnate da un raggio di luce

dorata che parte dalla mano dell’angelo nunziante. Nella

Natività della cappella dell’Ascensione, il fulcro del

quadro è il Bambino che, avvolto

da luce divina, è adorato da Maria, Giuseppe, angeli e

pastori. Verticalmente sono ben visibili tre fasce, la prima,

quella più in alto, ospita la folta schiera angelica che è accorsa

per festeggiare l’evento con

canti di giubilo, la seconda fascia, quella centrale, è de-

dicata alla Sacra Famiglia e nella terza trovano posto i

pastori, il bue e un agnellino.

Bene: queste tre fasce sono caratterizzate anche da una

diminuzione di brillantezza e di luce, dall’alto verso il basso, a

significare un passaggio dalla sfera celeste a quella terrena.

L’artista vuole richiamare il fedele

ponendo l’attenzione sul signi-ficato mistico del soggetto:

l’offerta da parte della Vergine del proprio figlio, agnello sacri-

ficale per la redenzione

dell’umanità, esplicitamente paragonato agli agnelli che i

pastori portano in dono al neonato. Tutto deve contribuire

ad educare il fedele e a creare in

lui pathos e partecipazione emotiva. Le scene sono anche,

infatti, caratterizzate nei perso-naggi di contorno, soprattutto

da un gusto realista, ben visibile nei volti rugosi o nelle mem-

bra muscolose, che raffigurano

uomini e donne qualunque, che partecipano della sacra

rappresentazione. E infine due parole sul ciclo della Croce,

affrescato nella volta della

chiesa. Anche la scelta di af-frescare le Storie della Croce non è assolutamente casuale, ma ricorre molto spesso nelle

chiese della Congregazione dei Teatini, i chierici regolari che

furono tra i più validi strumenti

di riforma dei costumi del cle-ro e del popolo cattolico, chia-

mati a Milano da S. Carlo Bor-romeo. Essi all’epoca reggeva-

no la chiesa e commissionaro-

no il ciclo di affreschi su que-sto tema, perché festeggiava-

no l’anniversario della loro fondazione proprio nel giorno

dell’Esaltazione della Croce

(14 settembre). Nell’ideare il programma iconografico, che

rispecchia l’intensa spiritualità teatina, il preciso riferimento è la

“Legenda Aurea”, un testo scritto dal vescovo Jacopo da

Varagine intorno al 1265 che

raccoglie una quantità di storie e leggende 'sacre' elaborate nel

Medioevo. La narrazione di Jacopo da Varagine, ripresa

negli affreschi, mette in rilievo

gli aspetti legati alla pietà, alla sofferenza e all'umiltà (da

Adamo alla regina di Saba, dagli artigiani ignari, ma sol-

leciti, al popolo generoso) contrapposti all'arroganza,

alla prevaricazione e alla pre-

sunzione (da Salomone a Massenzio a Cosroe...) dando

con ciò alla pia leggenda un significato ed un valore sempre

attuale. Il tema della Croce si

collega anche, come sappiamo, alla vita di san Francesco, che,

ricevendo le stigmate, ebbe su di sé i segni della croce,

tanto che lo stesso ciclo è rap-

presentato nelle Chiese Fran-cescane sia di Arezzo sia di

Santa Croce a Firenze. Esso inoltre si rifà all'origine del

cristianesimo, evidenziando l'intervento divino nella storia

umana, il valore della penitenza,

dell'umiltà e della fede per assecondare la redenzione

operata dal sacrificio di Cristo e la necessità di vegliare e

lottare per difendere la vera

fede. Abbagliati dallo splen-dore di tanta bellezza, ci siamo

lasciati, al termine della visita, con grande letizia, ripromet-

tendoci di cercare altre occa-sioni che ci aiutino ad elevare

lo spirito.

E a questo scopo, e sempre sul tema, vi invito a visitare la

mostra temporanea “Croci Etiopiche dalle Missioni Cap-

puccine” così ben allestita nel

“nostro” museo di via Kramer. Clara

Abbagliati dallo splendore di tanta bellezza, ci siamo lasciati, al termine della visita, con grande letizia, ripromettendoci di cercare altre occasioni che ci aiutino ad elevare lo spirito.

Uno scorcio della Chiesa di Sant’Antonio Abate

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NOTIZIARIO MAGGIO

2012

FRATERNAMENTE

MOMENTI MERAVIGLIOSI

Sabato 31 marzo 2012, vigilia della Domenica delle palme:

alcuni di noi hanno vissuto una stupenda giornata france-

scana dove il messaggio di Francesco e di Chiara ci ha

ulteriormente incoraggiati nel

nostro cammino di francescani secolari. In occasione

dell’ottavo centenario della consacrazione di Chiara d’Assisi

- che proprio la sera della Do-

menica delle Palme lasciò la casa paterna per raggiungere

Francesco alla Porziuncola - all’Angelicum si è tenuto un

interessante convegno or-ganizzato dal Museo dei Cap-

puccini e dalle Province religiose

dei Frati Cappuccini e dei Frati Minori che ha visto la parteci-

pazione di studiosi del france-scanesimo insigni personaggi e

l’eccezionale presenza di una

clarissa. La giornata è prose-guita nella nostra Chiesa con la

celebrazione della Santa Messa prefestiva delle Palme e la be-

nedizione dell’ulivo. Al ter-mine padre Eugenio ci ha

riunito in coro per la cele-

brazione dei vespri e per un riflessione sul significato e

sui riti della settimana santa, ricordandoci quanto fosse

centrale nella spiritualità di Francesco la meditazione

della Passione della risurre-

zione di Cristo. Anche noi francescani a imitazione del

Santo d’Assisi dobbiamo vivere con fede e nella pre-

ghiera la settimana santa!

Nel refettorio dei frati abbiamo concluso la gior-

nata con la tradizionale cena delle Palme con la gioiosa

partecipazione di tanti fratelli e sorelle. Tutti abbiamo portato

cose buone dalle nostre

case e Padre Maurizio con la generosità che lo contraddi-

stingue al quale va il nostro ringraziamento, ci ha fatto

dono di un gustosissimo

risotto. La cena è stata anche un’occasione per un

momento di solidarietà cari-tativa. Chi si riveste dell’amore,

spezza generoso il suo pane

con chi ha fame di tutto, ma soprattutto di tenerezza.

Sono stati raccolti 367 Euro in favore del progetto

“Emmaus Center” rivolto ai malati di mente del Camerun,

assistiti dai Missionari Cap-

puccini. Il nostro grazie al Guardiano fra Alessandro, al

nostro Assistente fra Eugenio e ai fratelli del 1° Ordine per

l’ospitalità. Carissimi, davvero

questi momenti sono im-portanti per la nostra vita

spirituale e di fraternità. Si gusta la gioia di stare insieme

con semplicità, con amore.

“Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro". (Mt 18,20) e ancora:

“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”. (Gv 15,13) AF

L’entrata di Gesù a

Gerusalemme

NOTIZIARIO MAGGIO 2012

Di te ha detto il mio cuore:

"cercate il suo Volto";

il tuo Volto, Signore, io cerco.

(Sal 26)

Chiara d’Assisi, La pianticella di

Francesco

Beato Innocenzo da Berzo

Cari fratelli e sorelle,

vorrei scrivere qualche riga

sulla grazia ricevuta del lavoro.

Per quasi mille giorni sono rimasto senza occupazione

fissa, e devo dire che in questi quasi mille giorni mi sono

capitate molte cose che hanno radicalmente cambiato la

mia vita.

Sono rimasto a casa dal lavoro che ero non credente, negavo

tutto quello che era fede, Dio e religione, vivevo esclu-

sivamente pensando alla

materia, all'arrivare nell'arte, al conoscere artisti sempre

più conosciuti dal mondo e così via...fino a quando dopo

trent'anni di vita in cui avevo chiuso ogni porta all'azione

dello Spirito Santo, finalmente

per l'intercessione di San Francesco è arrivata la con-

versione, il matrimonio religioso, e il percorso francescano, la

consacrazione a San Michele

Arcangelo. Non voglio dilungarmi su quest'aspetto

che molti già conoscono.

Abbiamo passato questi tre anni con gravi difficoltà, ma

grazie alla Divina Provvi-denza, abbiamo sempre

avuto il necessario per vivere. Un mese fa ho

iniziato un nuovo lavoro

per il quale ringrazio il Signore, quasi inaspetta-

tamente per le condizioni in cui è maturato, a seguito

di molte preghiere e ad una

"illuminazione" ricevuta dal beato Innocenzo da Berzo,

e all'intercessione di Santa Camilla Battista.

Voglio ringraziare tutte le persone che in questi anni

mi sono state vicine, spiri-

tualmente e materialmen-te in un momento di difficol-

tà. Grazie a Lenilda, mia mo-glie, per avere fatto tanto,

i fratelli e le sorelle

dell'Ofs, Padre Raffaele della Torre, per la sua

presenza anche nella lon-

tananza fisica, Sr Chiara Giovanna Cremaschi claris-

sa per le sue preghiere, le catechesi e i suoi consigli,

Padre Franco Ghezzi per i suoi molti consigli, Madre

Chiara Laura Serboli e tutte

le sorelle del Monastero di Camerino, per le loro

molte preghiere, i nostri Padri assistenti Padre

Eugenio e Padre Giampaolo

per essere guide nel percorso, Padre Maurizio Annoni, sr.

M. Chiara Farfalla (clarisse eremite) per le sue preghiere,

Cinzia delle sorelle france-scane della Nuova Gerusa-

lemme per le sue preghiere

e Don Claudio parroco della mia Parrocchia.

Pax et bonum

Davide

GRAZIA RICEVUTA

S. Miche le Arcangelo e San Francesco

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FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO

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FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO 2012

“Padre, ti offro la

mia gioia come canto

di lode, il mio cuore

come casa che ti

accoglie, la mia vita

perché tu compia il

Tuo volere”.

FAMILY 2012 • TESTIMONI DI SANTITÀ

Maria Cristina nasce a Cinisello Balsamo il 18 agosto 1969.

Maria Cristina nasce a Cinisello Balsamo il

18 agosto 1969.

Trascorre gli anni della fanciullezza e adolescenza in

famiglia con i genitori

Giuseppe e Caterina e il fratello Daniele. Da ragazza

frequenta l’oratorio della vivace comunità cristiana

della Sacra Famiglia in Cinisello. Qui incontra le

Suore della Carità di Santa

Giovanna Antida Thouret, che hanno segnato

profondamente il suo cammino spirituale.

Catechista e animatrice

dell’oratorio, rivelando un carattere forte e coe-

rente. Frequenta il liceo linguistico “Regina Pacis”

a Cusano Milanino; qui conosce la comunità delle

Figlie di Don Bosco. Le

vacanze estive le passa con la famiglia a Valsta-

gna, vicino a Carpanè, Vicenza.

Lì nell’estate del 1985

incontra Carlo Mocellin. A diciotto anni, compare

un tumore alla gamba

sinistra e subisce un primo intervento chirurgico.

Nonostante i lunghi mesi

di chemioterapia, supera brillantemente gli esami

di maturità. Si iscrive all’Università Cattolica di

Milano presso la facoltà di lingue. Cristina e Carlo si

sposano e si stabiliscono a

Carpanè. Nascono,

Francesco Lucia e Riccardo.

Durante la terza gravidanza il

tumore ricompare; Cristi-

na, con Carlo, decide di

sottoporsi solo alle cure

mediche che non avrebbero

messo a rischio la vita del

bambino. Subisce un

intervento chirurgico e

dopo il parto iniziano le

terapie, che prima aveva

rifiutato. Ma la malattia si

aggrava, e Cristina soffre

con il sorriso sulle labbra

e la fiducia in Dio. Passa

periodi sempre più lunghi

in ospedale. Il male ormai

ha colpito i polmoni; la

sua vita è un calvario fino

al 22 ottobre 1995. Ha

solo 26 anni. Muore fissan-

do il Crocifisso nell’istante in

cui si spegne, il suo viso è

illuminato da un sorriso

ansioso e felice. Saremo

in tre ma non in due”. La

“conversione” del marito.

Mentre io pregavo per la

sua guarigione, lei in

ospedale pregava per

la mia. I giornali parlarono

di “scelta eroica”, ma

quale scelta eroica?

Non c’era scelta, per noi

tutelare la vita di un figlio,

che non era nostro, che ci

era stato affidato, era la

cosa più naturale. Fin da

fidanzati mi aveva avver-

tito, “noi saremo in tre,

non in due”, e io ero

sempre stato geloso di

quel Dio ingombrante.

Pian piano, però, mi avvi-

cinavo a Dio, e Lui mi ha

tolto Cristina quando fi-

nalmente ero pronto a

lasciarla andare. In segui-

to ho ripreso in mano

quel diario che un tempo

non avevo capito: ora

capisco e vedo con gli

occhi di Cristina, se non

fosse andata così sarei

ancora chiuso nel mio

piccolo progetto di vita e

il mio “per sempre” sa-

rebbe ancora un mai. Dio

non viene a sconvolgere

la tua vita se non per

portarvi una cosa più

grande. Dio ci dona la

testimonianza di qualcuno

e ci chiama alla santità,

Cristina ha trovato rispo-

sta alla sua sete di bello,

di giusto e buono di fron-

te all’amore di Cristo mor-

to in croce per noi. È in

quel gesto, straordinario

perché libero e totale,

che ha trovato il senso

dell’amare e dell’esistere.

La vita di Cristina è

un’imitazione del sacrifi-

cio di Cristo, che le per-

mette di vincere il male e

di offrire carità e libertà,

perché la carità è anche

sempre un grande oriz-

zonte di libertà, mentre

i l male ne è la pr ivaz io-

ne “Padre, ti offro la mia

gioia come canto di lode,

il mio cuore come casa

che ti accoglie, la mia vita

perché tu compia il Tuo

volere”. Signore, credo

che Tu vuoi solo la mia

felicità! Perciò: eccomi!

Prendimi tutta, fa’ di me

ciò che Tu vuoi. Voglio

fidarmi di Te, appoggiar-

mi a Te, anche se so di

soffrire, di rimanere spes-

so nel dubbio. Signore,

indicami la strada: non

importa se mi vuoi mam-

ma o suora, ciò che im-

porta realmente è che

faccia solo e sempre la

Tua volontà. Fammi pure

soffrire, perché è nella

sofferenza che incontro

Te, la salvezza. Lasciami

pure nel dubbio, perché

so che è nel dubbio che

Tu mi illumini di più e mi

parli con sincerità e amo-

re per darmi sicurezza.

Signore, ho bisogno di Te!

Ho bisogno di vivere

con Te, per Te, in Te…

“Eccomi.”

(Maria Cristina)

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FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO 2012

EVENTI

Il pane in piazza di Opera San Francesco

NOTIZIE DAL

“Progetto Emmaus” Bamenda, Camerun

Vicino ai più poveri, vicino agli ammalati, vicino a chi chiede aiuto.

Attualmente al “Centro Emmaus” prestano assi-

stenza quattro Frati Cap-

puccini, coadiuvati da vo-lontari e lavoratori dipen-

denti. L’obiettivo più ur-gente al quale stanno lavo-

rando è quello di avvalersi

anche di medici psichiatri, con collaborazioni stabili e

continuative, per poter garantire visite periodiche a

tutti i pazienti che si rivol-gono al Centro. Ai bisognosi

provvedono con vitto, al-

loggio, cure mediche, ve-stiario e, quando è possibile,

anche con lavori di recupero e di riabilitazione, in modo

che gli ospiti possano far

ritorno nelle loro famiglie e reinserirsi nella società.

Ora c’è l’emergenza di effettuare alcuni lavori

d i m a n u t e n z i o n e

(verniciature alle pareti, riparazioni del sistema

elettrico/idraulico e altri lavori). Inoltre si rende

necessario l’acquisto di alcuni arredi come mate-

rassi, coperte, lenzuola.

Il Centro Emmaus costa al mese € 1.200. Cibo,

manutenzioni, personale, acqua (sempre costosa),

medicine prevedono una

spesa di € 40 al giorno.

E’ da due anni che tutti

insieme sosteniamo questo bellissimo progetto e per

due anni siamo riusciti a coprire il loro fabbisogno

per nove/dieci mesi

all’anno, sono sicura che possiamo fare ancora molto

e per questo vi chiediamo di darci una mano.

Non abbiate timore di coin-

volgere parenti e amici, anche questo è un modo

per diffondere il bene, quel bene che viene dal Signore

Risorto.

Fratelli e sorelle carissimi, partecipate alla festa della

mamma, gareggiamo nel fare il bene - come dice

San Paolo e assaporeremo la gioia della gratuità.

La Divina Provvidenza non

mancherà di ricompensare coloro che donano con

gioia. Con piacere riporto gli auguri di Pasqua inviati-ci da Padre Angelo Pagano responsabile del “Progetto Emmaus”:

La luce del Signore risorto attraversa il tempo e lo spazio, Lui offre ad ogni uomo lo splendore del Bene della Bellezza e della Verità. Lui proclama che solo l’AMORE E’ ETERNO!

Perché Dio è Amore. Buona Pasqua nel Cristo Risorto!!!

AF

IL PANE IN PIAZZA DI OPERA SAN FRANCESCO

Sabato 19 e domenica 20

maggio alcuni di noi, fran-cescani secolari, parteci-

peranno all’evento di Ope-ra San Francesco dal titolo

“Il Pane di OSF” in alcune piazze delle città della

Lombardia. Siamo stati

presenti a questo evento sin dal suo nascere. È

un’occasione per incontrare tanta gente e per spiegare

loro che cosa Opera fa,

quale responsabilità ab-biamo verso i poveri e i

più poveri. E di gente ne abbiamo incontrata tanta!

Chi conosceva già OSF ha avuto la conferma che il

lavoro va avanti ed è sempre

crescente; chi non ci co-nosceva ha imparato qual-

cosa, quelli che hanno

tirato dritto, forse, si sono portati a casa un nome,

un’immagine, una parola…

e chissà che non diventino nel tempo sostenitori o

volontari di OSF! Molte delle persone che si sono

fermate a prendere il pane già sostengono attivamente

OSF. È stata un’occasione

p e r r a c c o n t a r e l’organizzazione dei servizi,

per presentare le cifre, i costi, i progetti. Qualcuno già

volontario in tempi passati

ha ricordato Fra Cecilio, le sue mani protese a servire i

poveri, le sue labbra in-cantate nella preghiera e nel

donare parole di speranza. C’è chi ha lasciato un’offerta

senza prendere il pane… e chi

ha preso il pane senza lasciare l’offerta, perché era

un ospite di Opera. Perché

si sa gli utenti li trovi dap-pertutto! Ed è sempre bello

vedere come siano ricono-

scenti per ciò che OSF fa per loro. Qualcuno con sincerità

esclama “meno male che ci siete voi, come farem-

mo altrimenti?”. E poi il pane, la sacralità del pa-

ne, segno di condivisione

e di comunione, dono di Dio e fatica dell’uomo.

“Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane frut-to della terra e del lavoro dell’uomo” viene detto nella santa Messa alla pre-

sentazione dei doni. Portando il pane in piazza

ricordiamo a tutti che i doni di Dio sono da condi-

videre, perché gratuita-

mente abbiamo ricevuto, gratuitamente doniamo.

AF

L’aiuto concreto per dare accoglienza e conforto ai

più poveri tra i poveri.

Il Centro Emmaus di Bamenda , Camerun

“Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane

frutto della terra e del lavoro dell’uomo”

Alcuni Ospiti del “Centro Emmaus “

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FRATERNAMENTE

Attenzione: tutte le celebrazioni ed eventi della nostra Chiesa del Sacro Cuo-

re li troverete sul sito SITO. http://ofsvialepiave.jimdo.com

Sabato 12 ore 15,30 Formazione per Neo Professi, Novizi.

Sabato 12 ore 14,00 Formazione per soli Iniziandi.

Sabato 12 ore 16,30 Inizio dei banchi missionari sul sagrato per la festa della mamma

Domenica 13 ore 8,30 6°Domenica di Pasqua. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia (97)

Lodi della 2° sett., Santa Messa con il nostro Assistente

Continua per tutta la giornata la festa della mamma con l’esposizione dei banchi missionari, dare la disponibilità a Marisa

Sabato 26 ore 15,30 Formazione per Neo Professi e Novizi.

Sabato 26 ore 14,00 Formazione per soli Iniziandi.

Domenica 27 ore 8,30 Domenica di Pentecoste.

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. (Sal 103)

Lodi proprie, Santa Messa, incontro fraterno, catechesi dell’Assistente, Angelus.

CALENDARIO DI MAGGIOCALENDARIO DI MAGGIO

PORTARE SEMPRE LA PREGHIERA DEL FRANCESCANO E LA BIBBIA DI GERUSALEMME e i l testo di formazione “Educazione al Vangelo e vita quotidiana ”

(è tempo della dichiarazione dei redditi) Il codice fiscale della nostra Associazione

Attività OFS d’Italia Onlus è 97311130153 Anche quest'anno, sui moduli della dichiarazione dei redditi (modello integrativo CUD 2012,

modello 730/2012 o Modello Unico Redditi Persone Fisiche) si potrà devolvere il 5 per mille del gettito Irpef alla nostra Associazione Grazie ad una norma introdotta dalla legge

finanziaria del 2006, il contribuente ha la facoltà di decidere di indirizzare il 5 per

mille, comunque dovuto, senza nessuna spesa a diverse finalità.

Avviso - cinque per mille

Buon Compleanno

Family2012 • VII Incontro mondiale delle famiglie a Milano

Carissimi, come è noto da molto tempo, da martedì 29 maggio a domenica 3 giugno il Santo Padre sarà tra noi nella nostra città a Milano. Numerosi sono gli incontri organizzati dalle nostre Parrocchie e dalla Diocesi.

Vivremmo dei giorni di grazia e di gioia fraterna ed è molto importante per noi francescani partecipare.

5/5 Clara Pomini, 8/5 Gangai Giuseppe, 10/5 Borelli Fiore Lina, 11/5 Donti Alfredo, 12/5 Arienti Adriana e Fiore Filippo, 14/5 Prevosti Felice, 29/5 Gerbelli Angela,

31/5 Belloni Terranova Elena.