FRATERNAMENTE...Sappiamo come San Fran-cesco circondasse ³di un amore indicibile la Madre ... Gesù...
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Fratelli e sorelle carissimi, il Signore vi dia Pace!
Domenica 13 maggio è la
festa della mamma. Mi sono domandata come
sia nata questa festa e quale il suo significato per
noi oggi? La festa della
mamma ha origini antichis-sime, poiché già gli antichi
Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno,
festeggiando la dea Rea,
madre degli dei. Feste in onore della nascita e della
maternità , venivano cele-brate anche tra gli antichi
Romani, che salutavano l'arrivo di maggio e della
primavera con un'intera
settimana di festività, dedi-cate alle rose e alle donne.
Come i romani, anche gli antichi Umbri, a maggio,
ricordavano la dea dei
fiori e regalavano rose alle loro amate. Una 'festa
della mamma', veniva cele-brata anche nell'Inghilterra
del 1600. Nel XVII secolo
infatti, in Gran Bretagna, la quarta domenica della Qua-
resima, veniva celebrato il Mothering Sunday', il giorno
in cui chi lavorava lontano da casa poteva tornare dai
genitori e onorare la pro-
pria madre, offrendole il dolce 'Mothering cake'.
Ma la 'madre' dell'evento che oggi viene festeggiato
in quasi tutto il mondo, fu
una donna americana. La festa della mamma,
remo tutte le mamme che frequentano la nostra chiesa,
con un aperitivo, ma
soprattutto le accoglieremo con un sorriso e un fiore.
Allestiremo come di consueto i banchi missionari a sostegno
dei malati di mente del noto progetto “Emmaus
Center” in Camerun, sag-
giamente voluto dai Missionari Cappuccini per
accogliere questi fratelli emarginati dalla società.
Chi desidera rendersi
disponibile per aiutare i più poveri tra i poveri, per
qualche ora di servizio ai banchi, o per fare delle
torte, meglio se piccole, dia il proprio nome a Marisa.
Anche il servizio è
un’occasione per pregare, per fare fraternità metten-
dosi a disposiz ione dell’altro, per volersi bene
nella semplicità e nella
letizia. Vi aspetto e a tutti
un abbraccio affettuoso!
Laudato sii… mi Signore!
Anna
sorella vostra
festeggiata la seconda domenica di maggio ha
infatti origine negli Stati
Uniti, ad opera di Ana Jarvis di Philadelphia, che
nel 1907, a partire dalla sua parrocchia estese
l’usanza a quasi tutti gli stati americani rendendola
festa ufficiale nel 1914. In
Italia è celebrata dal 1957. E per noi cristiani è sì
l’occasione per ricordare la nostra madre che ci ha
donato la vita, ma anche
per celebrare la mamma per eccellenza, Maria la
madre del Signore e madre nostra! Colei che con amore
ci segue costantemente e ci protegge in ogni nostro
passo in questo cammino
terreno. E avremo modo di ringraziarla, domenica
17 giugno quando con Padre Eugenio ci recheremo
tutti insieme in pellegri-
naggio al Santuario della Madonna della Fontana a
Casalmaggiore al termine dell’anno pastorale.
Ma ritorniamo alla festa
della mamma: come ogni anno desideriamo che sia
per tutti una giornata bel-lissima. Tutta la fraternità
dopo la celebrazione delle Lodi e della Santa Messa
si ritroverà sul sagrato per
una giornata all’insegna della gioia e della tenerezza,
nel ricordo delle nostre mamme, siano esse in
cielo o in terra. Festegge-
Editor ia le
NOTIZIARIO
MAGGIO 2012 O R D I N E F R A N C E S C A N O S E C O L A R E
F R A T E R N I T A ’ S A C R O C U O R E S A N R A F F A E L E
FRATERNAMENTE
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Sommario:
Riflessioni degli Assistenti
2
La voce del Papa
3
I fratelli e le sorelle ci scrivono
4
Testimonianza 6
Eventi 7
Calendario del mese
8
Ave Maria piena di grazia il Signore è con te tu sei benedetta fra donne e benedetto è frutto del tuo grembo Gesù. Santa Maria...
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FRATERNAMENTE
Ave, sua casa, ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre.
NOTIZIARIO MAGGIO
Sappiamo come San Fran-cesco circondasse “di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà” (FF.786). Canta per Lei lodi partico-
lari, ripara la Chiesetta della Porziuncola, le affida
la sua fraternità chiaman-
dola Avvocata dell’Ordine. E da quel momento i fran-
cescani hanno sempre avuto una grossa devozione alla
Vergine Maria.
Ma che significa ciò? Forse fare grandi pellegrinaggi?
forse recitare tanti rosari? Fare novene a non finire?
Ecc. ecc. sono tutte azioni buone e molto buone se
vissute con spirito di fede:
Maria è la porta per arrivare a Gesù!!! Penso però che la
miglior dimostrazione della devozione mariana sia
quella della imitazione della
vita di Maria. Ella divenne persona accogliente della
Parola e della Volontà di Dio Padre, disponibile in
tutto all’azione dello Spirito
Santo, associata ad ogni atto del Figlio suo Gesù
fino a condividere nel suo cuore la Passione e Morte
di Croce. Francesco d’Assisi l’ha presa come guida sicura
per poter amare con tutto
sé stesso il Signore della vita. Ecco ciò che il france-
scano secolare dovrebbe vivere: tradurre nella vita il
modello mariano: “i france-scani secolari testimonino a Lei il loro ardente amore, con l’imitazione della sua incondizionata disponi-bi l i tà… ” (reg. 9)… “… con lei, come i discepoli nella Pen-
tecoste, accolgano lo Spirito per realizzarsi in comunità
d’amore” (Cost. 16, 2). Non
stiamo a ragionarci troppo sul significato di queste
parole: è già molto chiaro. Ci è chiesto di essere au-
tentici nella nostra vita.
Poche parole e molti fatti. La disponibilità di Maria è
quella di vivere ciò che il Signore ci indica con tanto
amore, anche se ciò richiede sacrificio. Amare il prossimo
come Gesù ci invita a fare
non è sempre facile, anzi molto spesso è richiesta
una rinuncia totale alla propria volontà di primeggia-
re, di dominio, di autograti-
ficazione, di egocentrismo, di facile appariscenza…
Maria Vergine rimane sem-pre nell’ombra e con atteg-
giamento umile realizza il
piano di Dio. Non si lascia attrarre dalla grandezza
della sua posizione (la madre del Messia), ma cammina
accanto a Lui condividendo gioie e dolori. Esulta nel suo
spirito per il dono ricevuto dal Signore, ma non si
esalta per quanto ha rice-
vuto. Verrà invece esaltata dalla SS. ma Trinità che la
rende Regina del cielo e della terra. Oh, quanto abbiamo
da imparare da Lei! Il mese di maggio è propizio per guar-
dare questo meraviglioso
modello di cristiana che ci viene presentato: la sua
vita potrebbe diventare la nostra vita? Del resto le
nostre regole e costituzioni
ce la presentano proprio così e ci invitano a pregarLa
con fiducia (Reg. 9) e ab-bandono filiale (Cst. 16,1).
Ave, Signora, santa regina Santa madre di Dio, Maria, che sei Vergine fatta Chiesa ed eletta dal Santissimo Padre celeste che ti ha consacrata insieme col santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito; tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo Ave, sua casa, ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre. (FF.259).
fra Eugenio
Francesco d’Assisi amava“di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà”
La presenza orante della Vergine nel gruppo dei
discepoli che saranno la
prima Chiesa nascente.
Maria ha seguito con discre-
zione il cammino di suo Figlio durante la vita pubblica fino
ai piedi della croce, e ora
continua a seguire, con una
preghiera silenziosa, il cam-m i no d e l l a Chiesa.
Nell’Annunciazione, Maria
riceve l’Angelo di Dio, è attenta alle sue parole, le
accoglie e risponde al pro-getto divino, con la sua pie-
na disponibilità: «Ecco la serva del Signore: avvenga
per me secondo la tua volon-tà» (Lc 1,38). Maria, proprio
per l’atteggiamento interiore
di ascolto, è capace di leggere la propria storia, riconoscendo
con umiltà che è il Signore ad agire. In visita a Elisabetta,
Ella prorompe in una pre-ghiera di lode e di gioia, di
LA VOCE DEL PAPALA VOCE DEL PAPA
AVE, SIGNORA, SANTA REGINA, SANTA MADRE DI DIO, MARIA! FF. 259
RIFLESSIONI DEGLI ASSISTENTIRIFLESSIONI DEGLI ASSISTENTI
NOTIZIARIO MAGGIO FRATERNAMENTE
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celebrazione della grazia divina, che ha colmato il suo
cuore e la sua vita, rendendo-
la Madre del Signore (Lc 1,46-55). Lode, ringraziamento, gioia:
nel cantico del Magnificat, Maria non guarda solo a ciò
che Dio ha operato in Lei, ma anche a ciò che ha
compiuto e compie conti-
nuamente nella storia. An-che nel Cenacolo, a Gerusa-
lemme, nella «stanza al piano superiore, dove erano
soliti riunirsi» i discepoli di
Gesù (At 1,13), in un clima di ascolto e di preghiera, Ella
è presente, prima che si spalanchino le porte ed essi
inizino ad annunciare Cristo a tutti i popoli, ad osservare
tutto ciò che Egli aveva coman-
dato (Mt 28,19-20). La presen-za della Madre di Dio con gli
Undici, dopo l’Ascensione, non è una semplice annota-
zione storica di una cosa del
passato, ma assume un significato di grande valore,
perché con loro Ella condivide ciò che vi è di più prezioso:
la memoria viva di Gesù,
nella preghiera; condivide questa missione di Gesù: con-
servare la memoria di Gesù e così la sua presenza. L’ultimo
accenno a Maria nei due scritti di san Luca è collocato nel
giorno di sabato: il giorno del
riposo di Dio dopo la Creazio-ne, il giorno del silenzio dopo
la Morte di Gesù e dell’attesa
della sua Risurrezione. Ed è su questo episodio che si radica
la tradizione di Santa Maria in
Sabato. Tra l’Ascensione del Risorto e la prima Pentecoste
cristiana, gli Apostoli e la Chiesa si radunano con Maria
per attendere con Lei il dono dello Spirito Santo, senza il
quale non si può diventare
testimoni. Lei che l’ha già ricevuto per generare il Verbo
incarnato, condivide con tutta la Chiesa l’attesa dello
stesso dono, perché nel
cuore di ogni credente «sia formato Cristo» (Gal 4,19).
Venerare la Madre di Gesù nella Chiesa significa allora
imparare da Lei ad essere comunità che prega: è questa
una delle note essenziali
della prima descrizione della comunità cristiana delineata
negli Atti degli Apostoli (cfr 2,42).
Spesso la preghiera è dettata
da situazioni di difficoltà, che
portano a rivolgersi al Signo-re per avere luce, conforto
e aiuto. Maria invita ad aprire le dimensioni della preghie-
ra, a rivolgersi a Dio non
solamente nel bisogno e non solo per se stessi, ma in
modo unanime, perseverante, fedele, con un «cuore solo e
un’anima sola» (At 4,32). La vita umana attraversa diverse
fasi di passaggio, spesso
difficili e richiedono scelte inderogabili, rinunce e sacri-
fici. La Madre di Gesù è stata
posta dal Signore in mo-menti decisivi della storia
della salvezza e ha saputo
rispondere sempre con piena disponibilità, frutto di
un legame profondo con Dio maturato nella pre-
ghiera assidua e intensa. Tra il venerdì della Passio-
ne e la domenica della
Risurrezione, a Lei è stato affidato il discepolo diletto e
con lui tutta la comunità dei discepoli (Gv 19,26).
Tra l’Ascensione e la Pen-
tecoste, Ella si trova con e nella Chiesa in preghiera
(At 1,14). Madre di Dio e Madre della Chiesa, Maria
esercita questa sua mater-nità sino alla fine della
storia. Affidiamo a Lei ogni
fase di passaggio della no-stra esistenza personale
ed ecclesiale, non ultima quella del nostro transito
finale. Maria ci insegna la
necessità della preghiera e ci indica come solo con un
legame costante, intimo, pieno di amore con suo
Figlio possiamo uscire
dalla «nostra casa», da noi stessi, con coraggio, per
raggiungere i confini del mondo e annunciare ovun-
que il Signore Gesù, Salva-tore del mondo.
(Brani tratti dall'Udienza di Generale di Benedetto XVI, 14 marzo 12)
Anna Rita
Pentecoste di Ghidotti
Tra l’Ascensione e la Pentecoste,
Ella si trova con e nella Chiesa
in preghiera, Madre di Dio e Madre della
Chiesa, Maria esercita questa
sua maternità sino alla fine della storia.
UN POMERIGGIO DI FRATERNITA’
Sabato 17 marzo è stato
davvero un bel pomeriggio di
fraternità. Ci siamo ritrovati, eravamo oltre una ventina di
fratelli, per la visita guidata alla chiesa di S. Antonio Abate
e a quel che resta del comples-
so monastico. E’ importante e bello condividere, oltre la
Parola ed il Pane Eucaristico, oltre i momenti di preghiera,
di riflessione, di catechesi, oltre i momenti di servizio
per le attività caritative e di
convivialità delle agapi fra-terne, anche i momenti della
bellezza e L’approfondimento culturale. Del resto l’Altissimo
è Bellezza, come lo loda San Francesco.
La chiesa di S. Antonio Abate,
con il suo apparato decora-tivo (pitture, stucchi, sculture),
è davvero un gioiello ed un esempio unico, per Milano,
dell’arte barocca. Ma non è stato solo questo ad inte-
ressarci. Vi erano altri motivi
di interesse, se si tiene presente che l’arte, e so-
prattutto l’arte sacra, non è mai casuale. Tutto nell’opera
d’arte sacra ha un significato e sarebbe molto riduttivo
limitarci a dire “E’ bello” o
“Mi piace” in senso pura-mente estetico, perché un
affresco o una scultura è gradevole agli occhi. Intanto:
Sant’Antonio Abate
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FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO
perché la chiesa ha quella for-ma? Perché si inizia a costruire,
nella forma attuale, nella secon-
da metà del 1500, nell’epoca in cui l’arte sacra è promossa per
contrastare la diffusione della Riforma Protestante. Il cardi-
nale Carlo Borromeo scrive un trattato (Instructiones fabricae et supellectilis ecclesiasticae (1577)Per indicare quali siano le regole da seguire nell’erigere
gli edifici di culto: è necessario mantenere l’assoluta centralità
della chiesa mediante un altare
maggiore sopraelevato e in netta evidenza, un’aula unica,
quindi ad una sola navata, priva degli ingressi laterali, che devo-
no essere chiusi, in modo che non vi sia nulla che possa
ostacolare l’attenzione dei fedeli,
rivolti unicamente all’altare e non vi sia per loro alcun motivo di
distrazione. E le decorazioni? Anche ai pittori e agli scultori
sono impartite disposizioni
precise, alle quali devono strettamente attenersi. L’arte
della controriforma deve essere didattica e popolare, cioè deve
essere un’arte che, attraverso un
linguaggio comprensibile a tutti, punta a coinvolgere e
commuovere il fedele, per riportarlo a sentirsi vicino alla
dottrina cattolica. Nei dipinti e nelle sculture si allude, con la
chiarezza didascalica propria
dell’arte sacra del periodo controriformistico, alla fiducia
nella provvidenza di Dio, alla pratica della povertà evangelica,
all’umiltà, alla fede, alla carità.
Nella cappella dell’Annunciata, in S. Antonio, un angioletto in
piedi in primo piano, che dà quasi le spalle allo spettatore,
porge alla Vergine un giglio bianco, simbolo della sua ver-
ginità, mentre una colomba
bianca vola verso di lei, dando compimento alle parole pro-
nunciate dall’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te”, accom-
pagnate da un raggio di luce
dorata che parte dalla mano dell’angelo nunziante. Nella
Natività della cappella dell’Ascensione, il fulcro del
quadro è il Bambino che, avvolto
da luce divina, è adorato da Maria, Giuseppe, angeli e
pastori. Verticalmente sono ben visibili tre fasce, la prima,
quella più in alto, ospita la folta schiera angelica che è accorsa
per festeggiare l’evento con
canti di giubilo, la seconda fascia, quella centrale, è de-
dicata alla Sacra Famiglia e nella terza trovano posto i
pastori, il bue e un agnellino.
Bene: queste tre fasce sono caratterizzate anche da una
diminuzione di brillantezza e di luce, dall’alto verso il basso, a
significare un passaggio dalla sfera celeste a quella terrena.
L’artista vuole richiamare il fedele
ponendo l’attenzione sul signi-ficato mistico del soggetto:
l’offerta da parte della Vergine del proprio figlio, agnello sacri-
ficale per la redenzione
dell’umanità, esplicitamente paragonato agli agnelli che i
pastori portano in dono al neonato. Tutto deve contribuire
ad educare il fedele e a creare in
lui pathos e partecipazione emotiva. Le scene sono anche,
infatti, caratterizzate nei perso-naggi di contorno, soprattutto
da un gusto realista, ben visibile nei volti rugosi o nelle mem-
bra muscolose, che raffigurano
uomini e donne qualunque, che partecipano della sacra
rappresentazione. E infine due parole sul ciclo della Croce,
affrescato nella volta della
chiesa. Anche la scelta di af-frescare le Storie della Croce non è assolutamente casuale, ma ricorre molto spesso nelle
chiese della Congregazione dei Teatini, i chierici regolari che
furono tra i più validi strumenti
di riforma dei costumi del cle-ro e del popolo cattolico, chia-
mati a Milano da S. Carlo Bor-romeo. Essi all’epoca reggeva-
no la chiesa e commissionaro-
no il ciclo di affreschi su que-sto tema, perché festeggiava-
no l’anniversario della loro fondazione proprio nel giorno
dell’Esaltazione della Croce
(14 settembre). Nell’ideare il programma iconografico, che
rispecchia l’intensa spiritualità teatina, il preciso riferimento è la
“Legenda Aurea”, un testo scritto dal vescovo Jacopo da
Varagine intorno al 1265 che
raccoglie una quantità di storie e leggende 'sacre' elaborate nel
Medioevo. La narrazione di Jacopo da Varagine, ripresa
negli affreschi, mette in rilievo
gli aspetti legati alla pietà, alla sofferenza e all'umiltà (da
Adamo alla regina di Saba, dagli artigiani ignari, ma sol-
leciti, al popolo generoso) contrapposti all'arroganza,
alla prevaricazione e alla pre-
sunzione (da Salomone a Massenzio a Cosroe...) dando
con ciò alla pia leggenda un significato ed un valore sempre
attuale. Il tema della Croce si
collega anche, come sappiamo, alla vita di san Francesco, che,
ricevendo le stigmate, ebbe su di sé i segni della croce,
tanto che lo stesso ciclo è rap-
presentato nelle Chiese Fran-cescane sia di Arezzo sia di
Santa Croce a Firenze. Esso inoltre si rifà all'origine del
cristianesimo, evidenziando l'intervento divino nella storia
umana, il valore della penitenza,
dell'umiltà e della fede per assecondare la redenzione
operata dal sacrificio di Cristo e la necessità di vegliare e
lottare per difendere la vera
fede. Abbagliati dallo splen-dore di tanta bellezza, ci siamo
lasciati, al termine della visita, con grande letizia, ripromet-
tendoci di cercare altre occa-sioni che ci aiutino ad elevare
lo spirito.
E a questo scopo, e sempre sul tema, vi invito a visitare la
mostra temporanea “Croci Etiopiche dalle Missioni Cap-
puccine” così ben allestita nel
“nostro” museo di via Kramer. Clara
Abbagliati dallo splendore di tanta bellezza, ci siamo lasciati, al termine della visita, con grande letizia, ripromettendoci di cercare altre occasioni che ci aiutino ad elevare lo spirito.
Uno scorcio della Chiesa di Sant’Antonio Abate
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NOTIZIARIO MAGGIO
2012
FRATERNAMENTE
MOMENTI MERAVIGLIOSI
Sabato 31 marzo 2012, vigilia della Domenica delle palme:
alcuni di noi hanno vissuto una stupenda giornata france-
scana dove il messaggio di Francesco e di Chiara ci ha
ulteriormente incoraggiati nel
nostro cammino di francescani secolari. In occasione
dell’ottavo centenario della consacrazione di Chiara d’Assisi
- che proprio la sera della Do-
menica delle Palme lasciò la casa paterna per raggiungere
Francesco alla Porziuncola - all’Angelicum si è tenuto un
interessante convegno or-ganizzato dal Museo dei Cap-
puccini e dalle Province religiose
dei Frati Cappuccini e dei Frati Minori che ha visto la parteci-
pazione di studiosi del france-scanesimo insigni personaggi e
l’eccezionale presenza di una
clarissa. La giornata è prose-guita nella nostra Chiesa con la
celebrazione della Santa Messa prefestiva delle Palme e la be-
nedizione dell’ulivo. Al ter-mine padre Eugenio ci ha
riunito in coro per la cele-
brazione dei vespri e per un riflessione sul significato e
sui riti della settimana santa, ricordandoci quanto fosse
centrale nella spiritualità di Francesco la meditazione
della Passione della risurre-
zione di Cristo. Anche noi francescani a imitazione del
Santo d’Assisi dobbiamo vivere con fede e nella pre-
ghiera la settimana santa!
Nel refettorio dei frati abbiamo concluso la gior-
nata con la tradizionale cena delle Palme con la gioiosa
partecipazione di tanti fratelli e sorelle. Tutti abbiamo portato
cose buone dalle nostre
case e Padre Maurizio con la generosità che lo contraddi-
stingue al quale va il nostro ringraziamento, ci ha fatto
dono di un gustosissimo
risotto. La cena è stata anche un’occasione per un
momento di solidarietà cari-tativa. Chi si riveste dell’amore,
spezza generoso il suo pane
con chi ha fame di tutto, ma soprattutto di tenerezza.
Sono stati raccolti 367 Euro in favore del progetto
“Emmaus Center” rivolto ai malati di mente del Camerun,
assistiti dai Missionari Cap-
puccini. Il nostro grazie al Guardiano fra Alessandro, al
nostro Assistente fra Eugenio e ai fratelli del 1° Ordine per
l’ospitalità. Carissimi, davvero
questi momenti sono im-portanti per la nostra vita
spirituale e di fraternità. Si gusta la gioia di stare insieme
con semplicità, con amore.
“Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro". (Mt 18,20) e ancora:
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”. (Gv 15,13) AF
L’entrata di Gesù a
Gerusalemme
NOTIZIARIO MAGGIO 2012
Di te ha detto il mio cuore:
"cercate il suo Volto";
il tuo Volto, Signore, io cerco.
(Sal 26)
Chiara d’Assisi, La pianticella di
Francesco
Beato Innocenzo da Berzo
Cari fratelli e sorelle,
vorrei scrivere qualche riga
sulla grazia ricevuta del lavoro.
Per quasi mille giorni sono rimasto senza occupazione
fissa, e devo dire che in questi quasi mille giorni mi sono
capitate molte cose che hanno radicalmente cambiato la
mia vita.
Sono rimasto a casa dal lavoro che ero non credente, negavo
tutto quello che era fede, Dio e religione, vivevo esclu-
sivamente pensando alla
materia, all'arrivare nell'arte, al conoscere artisti sempre
più conosciuti dal mondo e così via...fino a quando dopo
trent'anni di vita in cui avevo chiuso ogni porta all'azione
dello Spirito Santo, finalmente
per l'intercessione di San Francesco è arrivata la con-
versione, il matrimonio religioso, e il percorso francescano, la
consacrazione a San Michele
Arcangelo. Non voglio dilungarmi su quest'aspetto
che molti già conoscono.
Abbiamo passato questi tre anni con gravi difficoltà, ma
grazie alla Divina Provvi-denza, abbiamo sempre
avuto il necessario per vivere. Un mese fa ho
iniziato un nuovo lavoro
per il quale ringrazio il Signore, quasi inaspetta-
tamente per le condizioni in cui è maturato, a seguito
di molte preghiere e ad una
"illuminazione" ricevuta dal beato Innocenzo da Berzo,
e all'intercessione di Santa Camilla Battista.
Voglio ringraziare tutte le persone che in questi anni
mi sono state vicine, spiri-
tualmente e materialmen-te in un momento di difficol-
tà. Grazie a Lenilda, mia mo-glie, per avere fatto tanto,
i fratelli e le sorelle
dell'Ofs, Padre Raffaele della Torre, per la sua
presenza anche nella lon-
tananza fisica, Sr Chiara Giovanna Cremaschi claris-
sa per le sue preghiere, le catechesi e i suoi consigli,
Padre Franco Ghezzi per i suoi molti consigli, Madre
Chiara Laura Serboli e tutte
le sorelle del Monastero di Camerino, per le loro
molte preghiere, i nostri Padri assistenti Padre
Eugenio e Padre Giampaolo
per essere guide nel percorso, Padre Maurizio Annoni, sr.
M. Chiara Farfalla (clarisse eremite) per le sue preghiere,
Cinzia delle sorelle france-scane della Nuova Gerusa-
lemme per le sue preghiere
e Don Claudio parroco della mia Parrocchia.
Pax et bonum
Davide
GRAZIA RICEVUTA
S. Miche le Arcangelo e San Francesco
FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO
2012
PAGINA 6
FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO 2012
“Padre, ti offro la
mia gioia come canto
di lode, il mio cuore
come casa che ti
accoglie, la mia vita
perché tu compia il
Tuo volere”.
FAMILY 2012 • TESTIMONI DI SANTITÀ
Maria Cristina nasce a Cinisello Balsamo il 18 agosto 1969.
Maria Cristina nasce a Cinisello Balsamo il
18 agosto 1969.
Trascorre gli anni della fanciullezza e adolescenza in
famiglia con i genitori
Giuseppe e Caterina e il fratello Daniele. Da ragazza
frequenta l’oratorio della vivace comunità cristiana
della Sacra Famiglia in Cinisello. Qui incontra le
Suore della Carità di Santa
Giovanna Antida Thouret, che hanno segnato
profondamente il suo cammino spirituale.
Catechista e animatrice
dell’oratorio, rivelando un carattere forte e coe-
rente. Frequenta il liceo linguistico “Regina Pacis”
a Cusano Milanino; qui conosce la comunità delle
Figlie di Don Bosco. Le
vacanze estive le passa con la famiglia a Valsta-
gna, vicino a Carpanè, Vicenza.
Lì nell’estate del 1985
incontra Carlo Mocellin. A diciotto anni, compare
un tumore alla gamba
sinistra e subisce un primo intervento chirurgico.
Nonostante i lunghi mesi
di chemioterapia, supera brillantemente gli esami
di maturità. Si iscrive all’Università Cattolica di
Milano presso la facoltà di lingue. Cristina e Carlo si
sposano e si stabiliscono a
Carpanè. Nascono,
Francesco Lucia e Riccardo.
Durante la terza gravidanza il
tumore ricompare; Cristi-
na, con Carlo, decide di
sottoporsi solo alle cure
mediche che non avrebbero
messo a rischio la vita del
bambino. Subisce un
intervento chirurgico e
dopo il parto iniziano le
terapie, che prima aveva
rifiutato. Ma la malattia si
aggrava, e Cristina soffre
con il sorriso sulle labbra
e la fiducia in Dio. Passa
periodi sempre più lunghi
in ospedale. Il male ormai
ha colpito i polmoni; la
sua vita è un calvario fino
al 22 ottobre 1995. Ha
solo 26 anni. Muore fissan-
do il Crocifisso nell’istante in
cui si spegne, il suo viso è
illuminato da un sorriso
ansioso e felice. Saremo
in tre ma non in due”. La
“conversione” del marito.
Mentre io pregavo per la
sua guarigione, lei in
ospedale pregava per
la mia. I giornali parlarono
di “scelta eroica”, ma
quale scelta eroica?
Non c’era scelta, per noi
tutelare la vita di un figlio,
che non era nostro, che ci
era stato affidato, era la
cosa più naturale. Fin da
fidanzati mi aveva avver-
tito, “noi saremo in tre,
non in due”, e io ero
sempre stato geloso di
quel Dio ingombrante.
Pian piano, però, mi avvi-
cinavo a Dio, e Lui mi ha
tolto Cristina quando fi-
nalmente ero pronto a
lasciarla andare. In segui-
to ho ripreso in mano
quel diario che un tempo
non avevo capito: ora
capisco e vedo con gli
occhi di Cristina, se non
fosse andata così sarei
ancora chiuso nel mio
piccolo progetto di vita e
il mio “per sempre” sa-
rebbe ancora un mai. Dio
non viene a sconvolgere
la tua vita se non per
portarvi una cosa più
grande. Dio ci dona la
testimonianza di qualcuno
e ci chiama alla santità,
Cristina ha trovato rispo-
sta alla sua sete di bello,
di giusto e buono di fron-
te all’amore di Cristo mor-
to in croce per noi. È in
quel gesto, straordinario
perché libero e totale,
che ha trovato il senso
dell’amare e dell’esistere.
La vita di Cristina è
un’imitazione del sacrifi-
cio di Cristo, che le per-
mette di vincere il male e
di offrire carità e libertà,
perché la carità è anche
sempre un grande oriz-
zonte di libertà, mentre
i l male ne è la pr ivaz io-
ne “Padre, ti offro la mia
gioia come canto di lode,
il mio cuore come casa
che ti accoglie, la mia vita
perché tu compia il Tuo
volere”. Signore, credo
che Tu vuoi solo la mia
felicità! Perciò: eccomi!
Prendimi tutta, fa’ di me
ciò che Tu vuoi. Voglio
fidarmi di Te, appoggiar-
mi a Te, anche se so di
soffrire, di rimanere spes-
so nel dubbio. Signore,
indicami la strada: non
importa se mi vuoi mam-
ma o suora, ciò che im-
porta realmente è che
faccia solo e sempre la
Tua volontà. Fammi pure
soffrire, perché è nella
sofferenza che incontro
Te, la salvezza. Lasciami
pure nel dubbio, perché
so che è nel dubbio che
Tu mi illumini di più e mi
parli con sincerità e amo-
re per darmi sicurezza.
Signore, ho bisogno di Te!
Ho bisogno di vivere
con Te, per Te, in Te…
“Eccomi.”
(Maria Cristina)
FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO
2012
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FRATERNAMENTE NOTIZIARIO MAGGIO 2012
EVENTI
Il pane in piazza di Opera San Francesco
NOTIZIE DAL
“Progetto Emmaus” Bamenda, Camerun
Vicino ai più poveri, vicino agli ammalati, vicino a chi chiede aiuto.
Attualmente al “Centro Emmaus” prestano assi-
stenza quattro Frati Cap-
puccini, coadiuvati da vo-lontari e lavoratori dipen-
denti. L’obiettivo più ur-gente al quale stanno lavo-
rando è quello di avvalersi
anche di medici psichiatri, con collaborazioni stabili e
continuative, per poter garantire visite periodiche a
tutti i pazienti che si rivol-gono al Centro. Ai bisognosi
provvedono con vitto, al-
loggio, cure mediche, ve-stiario e, quando è possibile,
anche con lavori di recupero e di riabilitazione, in modo
che gli ospiti possano far
ritorno nelle loro famiglie e reinserirsi nella società.
Ora c’è l’emergenza di effettuare alcuni lavori
d i m a n u t e n z i o n e
(verniciature alle pareti, riparazioni del sistema
elettrico/idraulico e altri lavori). Inoltre si rende
necessario l’acquisto di alcuni arredi come mate-
rassi, coperte, lenzuola.
Il Centro Emmaus costa al mese € 1.200. Cibo,
manutenzioni, personale, acqua (sempre costosa),
medicine prevedono una
spesa di € 40 al giorno.
E’ da due anni che tutti
insieme sosteniamo questo bellissimo progetto e per
due anni siamo riusciti a coprire il loro fabbisogno
per nove/dieci mesi
all’anno, sono sicura che possiamo fare ancora molto
e per questo vi chiediamo di darci una mano.
Non abbiate timore di coin-
volgere parenti e amici, anche questo è un modo
per diffondere il bene, quel bene che viene dal Signore
Risorto.
Fratelli e sorelle carissimi, partecipate alla festa della
mamma, gareggiamo nel fare il bene - come dice
San Paolo e assaporeremo la gioia della gratuità.
La Divina Provvidenza non
mancherà di ricompensare coloro che donano con
gioia. Con piacere riporto gli auguri di Pasqua inviati-ci da Padre Angelo Pagano responsabile del “Progetto Emmaus”:
La luce del Signore risorto attraversa il tempo e lo spazio, Lui offre ad ogni uomo lo splendore del Bene della Bellezza e della Verità. Lui proclama che solo l’AMORE E’ ETERNO!
Perché Dio è Amore. Buona Pasqua nel Cristo Risorto!!!
AF
IL PANE IN PIAZZA DI OPERA SAN FRANCESCO
Sabato 19 e domenica 20
maggio alcuni di noi, fran-cescani secolari, parteci-
peranno all’evento di Ope-ra San Francesco dal titolo
“Il Pane di OSF” in alcune piazze delle città della
Lombardia. Siamo stati
presenti a questo evento sin dal suo nascere. È
un’occasione per incontrare tanta gente e per spiegare
loro che cosa Opera fa,
quale responsabilità ab-biamo verso i poveri e i
più poveri. E di gente ne abbiamo incontrata tanta!
Chi conosceva già OSF ha avuto la conferma che il
lavoro va avanti ed è sempre
crescente; chi non ci co-nosceva ha imparato qual-
cosa, quelli che hanno
tirato dritto, forse, si sono portati a casa un nome,
un’immagine, una parola…
e chissà che non diventino nel tempo sostenitori o
volontari di OSF! Molte delle persone che si sono
fermate a prendere il pane già sostengono attivamente
OSF. È stata un’occasione
p e r r a c c o n t a r e l’organizzazione dei servizi,
per presentare le cifre, i costi, i progetti. Qualcuno già
volontario in tempi passati
ha ricordato Fra Cecilio, le sue mani protese a servire i
poveri, le sue labbra in-cantate nella preghiera e nel
donare parole di speranza. C’è chi ha lasciato un’offerta
senza prendere il pane… e chi
ha preso il pane senza lasciare l’offerta, perché era
un ospite di Opera. Perché
si sa gli utenti li trovi dap-pertutto! Ed è sempre bello
vedere come siano ricono-
scenti per ciò che OSF fa per loro. Qualcuno con sincerità
esclama “meno male che ci siete voi, come farem-
mo altrimenti?”. E poi il pane, la sacralità del pa-
ne, segno di condivisione
e di comunione, dono di Dio e fatica dell’uomo.
“Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane frut-to della terra e del lavoro dell’uomo” viene detto nella santa Messa alla pre-
sentazione dei doni. Portando il pane in piazza
ricordiamo a tutti che i doni di Dio sono da condi-
videre, perché gratuita-
mente abbiamo ricevuto, gratuitamente doniamo.
AF
L’aiuto concreto per dare accoglienza e conforto ai
più poveri tra i poveri.
Il Centro Emmaus di Bamenda , Camerun
“Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane
frutto della terra e del lavoro dell’uomo”
Alcuni Ospiti del “Centro Emmaus “
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FRATERNAMENTE
Attenzione: tutte le celebrazioni ed eventi della nostra Chiesa del Sacro Cuo-
re li troverete sul sito SITO. http://ofsvialepiave.jimdo.com
Sabato 12 ore 15,30 Formazione per Neo Professi, Novizi.
Sabato 12 ore 14,00 Formazione per soli Iniziandi.
Sabato 12 ore 16,30 Inizio dei banchi missionari sul sagrato per la festa della mamma
Domenica 13 ore 8,30 6°Domenica di Pasqua. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia (97)
Lodi della 2° sett., Santa Messa con il nostro Assistente
Continua per tutta la giornata la festa della mamma con l’esposizione dei banchi missionari, dare la disponibilità a Marisa
Sabato 26 ore 15,30 Formazione per Neo Professi e Novizi.
Sabato 26 ore 14,00 Formazione per soli Iniziandi.
Domenica 27 ore 8,30 Domenica di Pentecoste.
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. (Sal 103)
Lodi proprie, Santa Messa, incontro fraterno, catechesi dell’Assistente, Angelus.
CALENDARIO DI MAGGIOCALENDARIO DI MAGGIO
PORTARE SEMPRE LA PREGHIERA DEL FRANCESCANO E LA BIBBIA DI GERUSALEMME e i l testo di formazione “Educazione al Vangelo e vita quotidiana ”
(è tempo della dichiarazione dei redditi) Il codice fiscale della nostra Associazione
Attività OFS d’Italia Onlus è 97311130153 Anche quest'anno, sui moduli della dichiarazione dei redditi (modello integrativo CUD 2012,
modello 730/2012 o Modello Unico Redditi Persone Fisiche) si potrà devolvere il 5 per mille del gettito Irpef alla nostra Associazione Grazie ad una norma introdotta dalla legge
finanziaria del 2006, il contribuente ha la facoltà di decidere di indirizzare il 5 per
mille, comunque dovuto, senza nessuna spesa a diverse finalità.
Avviso - cinque per mille
Buon Compleanno
Family2012 • VII Incontro mondiale delle famiglie a Milano
Carissimi, come è noto da molto tempo, da martedì 29 maggio a domenica 3 giugno il Santo Padre sarà tra noi nella nostra città a Milano. Numerosi sono gli incontri organizzati dalle nostre Parrocchie e dalla Diocesi.
Vivremmo dei giorni di grazia e di gioia fraterna ed è molto importante per noi francescani partecipare.
5/5 Clara Pomini, 8/5 Gangai Giuseppe, 10/5 Borelli Fiore Lina, 11/5 Donti Alfredo, 12/5 Arienti Adriana e Fiore Filippo, 14/5 Prevosti Felice, 29/5 Gerbelli Angela,
31/5 Belloni Terranova Elena.