Francesco Varanini Modelli e Percorsi Per La Formazione Poetica

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  • 8/14/2019 Francesco Varanini Modelli e Percorsi Per La Formazione Poetica

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    Francesco Varanini

    MODELLI E PERCORSI PER LA FORMAZIONE POETICA1

    2006

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    Testo gi apparso, in una precedente versione, suFOR, Supplemento al n. 66: Formazioni eretiche: le altre faccedellapprendimento, 2006.

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    Cogliere la poesia: cavi elettrici, porte antipanico, martelli pneumatici

    Quindici giorni fa entro nellaula quindici minuti prima dellorario previsto per liniziodellincontro. Lungamente preparato, il momento iniziale di un grande progetto di cambiamento

    che dovr coinvolgere lintera azienda. Fin ad allora, tutto era stato detto solo nelle segrete stanzedel vertice dirigenziale. Solo ora si inizia a coinvolgere le persone. Questo il primo gruppo cheinizia a lavorare.Entro e trovo questa situazione: due grossi cavi elettrici corrono lungo la sala, che freddissima,siamo in inverno eppure una di quelle porte dette antipanico aperta su un cortile; i cavialimentano due martelli pneumatici che, l appena fuori dalla porta, garantiscono una colonnasonora infernale. Pur gentilmente sollecitati, gli operai si dimostrano poco propensi a interrompereil lavoro.In cambio, nella sala mancano sedie, manca il computer, manca il proiettore per i lucidi. Manca una

    prolunga per collegare il proiettore che dopo un po, frutto di una affannosa ricerca che avevacoinvolto diverse persone a vario titolo presenti nella sala, era misteriosamente comparso; e il

    portatile, che per ogni evenienza avevo con me,.Intanto il dirigente che doveva partecipare allincontro, sancendone limportanza con la sua

    presenza, si era ritirato in corridoio. Passeggiava nervosamente mormorando: cos non si fa, unacosa inconcepibile. E quando mi avvicino, pur con il dovuto rispetto, se la prende con me.Ecco: questa una situazione poetica. Solo se colta come situazione poetica, credo, pu essereaffrontata costruttivamente.La poesia linatteso, lirruzione del nuovo, la rottura di continuit, il paradosso.Ricostruire il perch, capire cosa andato storto nella macchina organizzativa, sempre importante.Ma pi importante stare nella situazione, coglierne la grazia e il sottile legame analogico con lasituazione aziendale.

    Emergere, in latino, sta per venir su, venir fuori dallacqua, fonte, sorgente di vita. Di quilemergere dalla miseria, e lemergere della fama altro. La lingua giuridica amplia luso figurato: siquid inopinatum emergat, se emerga qualcosa di inopinato.Il significato quello di circostanza inattesa. Mai poi il senso scivola verso lurgente necessit, e

    poi verso la situazione di pericolo. Ci accade anche per la pressione di emergency: gli inglesiamano l'eufemismo, invece di dire allarme, pericolo, adoperano, per velare un po le cose, una

    parola pi blanda. Ma gli accidenti e gli incidenti sono semplicemente cose che accadono.L'attitudine a cogliere laffiorare dellimprevisto la pi ricca capacit del manager e in genere dichi lavora. Lo scenario che fa da sfondo ai nostri affari non quello che abbiamo gi appreso aconoscere, e che , in fondo, un retaggio del passato, lo scenario emergente. Otterr risultati chi saleggere indizi, segnali deboli, tracce impercettibili ai pi. Il poeta maestro nella lettura

    dellemergenza.Due ore dopo, lincidente non credo rimosso. Anzi, fa parte della memoria collettiva. Ma tuttisono presi dal lavoro che stiamo facendo insieme: immaginare, partendo da generiche linee guida,come sar, come potr e dovr essere, una fase chiave dei processi aziendali. Il dirigente, ora, andato oltre il suo ruolo, esprime come un partecipante qualsiasi il suo punto di vista, e tra una

    parola e laltra dice che si ripromette d partecipare ai successivi incontri.

    Prima approssimazione alla lettura poetica del mondo: vigilanti e fattorini

    Lavorando come consulente, ho avuto sotto gli occhi nei mesi scorsi la sede di una azienda diservizi in grande, vorticosa crescita. Crescita trainata dal mercato. Ora il vertice aziendale si resoconto che importante mettere mano a un lavoro rivolto allinterno. Alle risorse umane,

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    allorganizzazione. Sento dire esplicitamente: le nostra fondamenta sono solide, eppure oraledificio traballante.La metafora delledificio non casuale. La situazione organizzativa perfettamente riflessa dal layout, nella gestione degli spazi fisici nelledificio che ospita il quartier generale. un cantiere.Si sale con un ascensore e ci si trova su un piano desolatamente vuoto, si sale allo stesso piano con

    un altro ascensore e ci si trova in unarea sovraffollata. Si scende con una scala e ci si trova nelnulla. Muri e tramezzi sono alzati ed abbattuti di giorno in giorno. Nessuno sa con certezza doveoggi stia, provvisoriamente, il tal ufficio.Laddetto alla vigilanza in servizio allingresso racconta che lui stesso, facendo il turno di notte unavolta alla settimana, si perde: quando fa il suo giro si trova invariabilmente di fronte a un muro dove

    prima cera un corridoio. E aggiunge che esiste solo una famiglia professionale in grado saper intempo reale come stanno le cose: quella dei fattorini. Girano in continuo, random, ledificio,scambiano informazioni tra di loro la loro conoscenza non perfetta, per definizione sub-ottimale, ma cresce e si evolve con il contesto.Ecco: il modello di conoscenza questi vigilanti e di questi fattorini un modello poetico. Non silegge, non si comprende un mondo guardando lapparenza e la forma. Non mostra quasi mai niente

    il lay out del piano occupato dai dirigenti, non conta la hall con il vigilante in livrea e le poltrone emagari la musica di sottofondo. Contano le scale di servizio, i servizi igienici con i loro graffiti.Contano le chiacchiere alla macchinetta del caff e in mensa. Contano i discorsi fatti da manutentorie guardiani, nel turno di notte.Se riteniamo utile guardare allorganizzazione latente, se riteniamo importante portare alla luce leconoscenze nascoste, le capacit non valorizzate, allora dobbiamo usare il linguaggio della poesia,fatto di lampi, di immagini che illuminano il buio. Solo questo linguaggio, solo questo sguardo

    possono descrivere il mondo che cambia continuamente sotto i nostri occhi.Il vigilante sa di non sapere e si muove nella notte, mantenendo viva la capacit di stupirsi, diguardare con occhi nuovi quello che appare al suo sguardo. Questa poesia.Il fattorino sa di non sapere e si muove, in apparenza, a caso. Ma proprio perch sa di non sapere,trascura le letture del mondo gi date, e accoglie come dono quello che, in quellistante, il mondo un mondo di cui fa parte gli comunica, attraverso segnali deboli, semplici indizi, tracce di possibiliverit. Questa poesia.

    Cosa fa il poeta

    Ecco perch importante la formazione poetica, ovvero luso della poesia in ambito formativo.Credo che lattenzione poetica sia una fondamentale leva dellavvicinamento alla conoscenza. Allaconoscenza di qualsiasi argomento, di qualsiasi tema oggetto di formazione e di apprendimento.La poesia manifestazione di unattitudine, di un atteggiamento che ognuno di noi ha in s. Ma chesiamo poco abituati a portare alla luce, a valorizzare.

    Jung parla per la prima volta di sincronicit in una prefazione allI Ching. Nel concetto c quindiun evidente rimando al pensiero orientale. Dove il pensiero occidentale vede un rapporto causaeffetto, il pensiero sincronico vede un evento (soggettivo o oggettivo) come elemento di unatotalit. Ed in funzione della sua appartenenza a questa totalit che levento trova la suaspiegazione. 2Pensiero orientale a parte, siamo vicini a quellatteggiamento che il filosofo e scienziato americanoPeirce (troppo geniale, eccentrico ed innovatore per essere compreso dai suoi contemporanei)chiamava abduzione. Un processo logico che si basa sulla fiducia che esista unaffinit tra la mentedi chi ragiona e lambiente, sufficiente a rendere il tentativo di indovinare non completamente privo

    2Carl Gustav Jung,La sincronicit come principio di nessi acausali, in Opere, Torino, Boringhieri, vol VIII, 1977.

    (Apparsa inizialmente come Prefazione alla traduzione dellI Chingdi Richard Wilhelm,

    1952, trad. it. Adelphi).

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    di speranza. evidente che se luomo non avesse avuto una luce interiore tendente a rendere verele sue congetture, scrisse una volta Peirce, la razza umana si sarebbe estinta per la totaleincapacit nella lotta per la sopravvivenza.3

    Altri esempi possono illustrare questo atteggiamento. Ho sempre notato che c un metodo nellapazzia di Holmes dice Watson allIspettore Forrester. Al che lIspettore replica: Qualcuno

    potrebbe dire che c della pazzia nel suo metodo. Cosa la pazzia? Dice Voltaire: Avere delleerronee percezioni e ragionare correttamente a partire da queste.Etimologicamente, scrive Umberto Eco, invenzione latto di scoprire qualcosa che giesisteva da qualche parte, e Holmes inventa nel senso inteso da Michelangelo quando dice che loscultore scopre nella pietra la statua che gi circoscritta e nascosta nella materia sotto il marmo ineccesso (soverchio). Quando una lettura del mondo stata trovata, inventata ma solo alloraappare chiaro che quella, e solo quella, la lettura che poteva emergere in quel contesto. Lasoluzione, in un certo senso, esisteva gi. Doveva solo essere scoperta.4 (Non per questo lasoluzione migliore in assoluto: la soluzione ottimale anzi non esiste; guardando il problema in unaltro modo sarebbe stata trovata unaltra soluzione, forse ugualmente efficace).Eccoci di fronte a un punto chiave del nostro approccio: il metodo, per essere efficace, per essere in

    grado di dare voce a un mondo, deve essere autosomigliante al mondo indagato, deve emergeredal mondo indagato.Questo fa il poeta: descrive il mondo come il mondo impone di essere descritto.

    Qualche esempio di ci che si pu intendere per atteggiamento poetico

    Per il poeta lidea di un ordine riconducibile a schemi una costrizione che esclude porzioni troppograndi del sistema vivente. Per lui ci che conta innanzitutto labduzione, lincessanteriformulazione di ipotesi interpretative, di nuove letture del mondo. Per lui il punto di partenza stanellaffermare il valore della diversit. Per lui la sensibilit soggettiva, che si manifesta comescostamento dalla regola, la principale ricchezza. Per lui gli strumenti di osservazione non sonodati a priori, ma sono da scoprire di volta in volta a seconda della situazione, strettamente legatialloggetto di indagine. Egli disposto a lasciarsi sorprendere. Egli accetta e tenta di comprendere ilmistero, il segreto, locculto. Egli attento a discriminare: distinguere, discernere, cogliere sottilidifferenze.Il poeta guarda innanzitutto alle code della gaussiana, ai luoghi marginali colmi di informazioniridondanti, parziali, disordinate ma proprio per questo ricche.Con questo, nessuno mette in dubbio lesigenza di guardare ai luoghi popolati da informazioninormali: ma la parte centrale della gaussiana gi osservata da tanti occhi, gli occhi di tutti noi,cos attenti allorganizzazione, al compito, alle cose normali.Il Prefetto di polizia dellaLettera rubata di Poe non riesce a comprendere le azioni del Ministro,che non a caso era anche un poeta. The Minister had resorted to the comprehensive and sagacious

    expedient of not attempting to conceal it at all.

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    La realt sotto gli occhi di tutti, ma il suo sensoresta invisibile agli occhi del prefetto, condizionato dai rigori del metodo scientifico.Talvolta, pi che una conoscenza forte, epistemologia conoscenza fondata su una griglia postasopra la realt, serve una agnoiologia, the science or study of ignorance. Sapere di non sapere,

    pensare che il nostro orizzonte ben lungi dallessere lorizzonte del mondo; pensare che il metodo

    3 Charles Sanders Peirce, Collected Papers of Charles Sanders Peirce, edited by Charles Hartshorne, Paul Weiss andArthur W. Burks, 8 voll., Cambridge (Mass.), Harvard University Press, 1935-1966; trad. it. (parziale) Semiotica. Ifondamenti della semiotica cognitiva, Torino, Einaudi, 1980.4 Umberto Eco e Thomas A.Sebeok, 1983 (editors), The Sign of Three. Dupin, Holmes, Peirce, Bloomington, IndianaUniversity Press; trad. itIl segno dei tre. Holmes, Dupin, Peirce, Milano, Bompiani, 1983.5 Edgar Allan Poe, 1844 The Purloined Letter, pubblicato in The Gift(an annual), Philadelphia, 1845; trad. it.La lettera

    rubata, inRacconti, introduzione di M.C. Pittaluga, trad. di Lidia Rho Servi e Beatrice Boffito Serra, Utet, 1967.

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    che abbiamo appreso non lunico, e tantomeno il migliore; pensare che non tutti ragionano comenoi.Dico qui: consideriamo anche limportanza delle code della gaussiana. E affermo che per farloserve uno sguardo poetico.6

    Perch oggi la formazione poetica pi importante di ieriSi tratta di una attitudine, di un atteggiamento di fronte alla conoscenza, che sempre statoimportante. Ma oggi, mi pare di poter dire, molto pi importante di ieri.Oggi tutto pu essere appreso in diversi modi. Si parla, a ragione, di blending, di multimedialit e dimulticanalit, di formazione oltre laula. a disposizione di tutti oggi lenorme risorsa che il Web.Pi che insegnare contenuti, dunque, importante oggi mostrare come accedere alla conoscenza,come intercettarla e come organizzarla in sapere personale, e in sapere condiviso da unaorganizzazione.Sono propenso a sostenere che domani, sempre pi, lapprendimento sar una attivit della persona,lasciata alla personale scelta e volont. Ci che prima, con una certa variabilit e con un certocontributo di personalizzazione, il docente trasferiva in aula, sar sempre pi sar codificato in

    courseware e in genere in basi dati della conoscenza. Ci sar sempre meno bisogno di docenti cheeroghino contenuti.Ma in compenso, ci sar sempre pi bisogno di formatori capaci di lavorare sugli atteggiamenti esul metodo. Formatori-poeti, che sappiano mostrare come danzare con leggerezza tra un mondocontenutistico e un altro. Formatori-poeti che sappiano mostrare come leggere tracce, costruiretessuti a partire da fili sottili.Il poeta il formatore come dovrebbe essere, il poeta il formatore come sar. La frammentarietdel mondo, lemergere del reale attraverso tracce labili e segnali appena intelligibili, efficacemente rispecchiata dalla poesia. Ci che non pu essere detto altrimenti, pu essereraccontato in versi. Narrato in un racconto o in un romanzo.

    La poesia e la prosa

    Devo qui chiarire un punto: non intendo solo la scrittura in versi. Parlo di poesia, e intendo capacitdi commuoversi, di vivere emozioni, sentimenti, fantasie. E di conseguenza capacit di trasmetteread altri.Contrappongo lapoesia allaprosa.

    Nella prosa il reale semplificato sullaltare della leggibilit del testo. La prosa discorsosequenziale, in linea retta propone ricostruzioni organizzate, coerenti, prive di contraddizioni. Larestituzione del lavoro di ricerca la costruzione di un ordine.Dunque sono prosa le disposizioni organizzative, gli ordini di servizio, e lo dico con rammaricogran parte dei contenuti formativi e della saggistica dedicata al management.

    La poesia, allopposto, accetta lirredimibile complessit del reale e si limita a rappresentarla. Nonpreoccupandosi di essere immediatamente intelligibile, illumina locculto e lo rende in qualchesorprendente modo comprensibile.Ci che a prima vista invisibile misteriosamente portato alla luce, mostrato, dalla narrazione.Potrebbe sembrare a prima vista che la conoscenza, knowledge e know-how, stiano innanzituttodella parte della prosa: conoscenza scientifica, codificata, proceduralizzata, descritta da rigorosimodelli, conservata in data bases. Ma non cos.Almeno, non solo cos. Dalla stessa radice indoeuropea da cui discendono il greco gnosis, il latinoconosco, knowledge e know how, deriva (attraversognarus, esperto) anche (g)narrare. Il modo

    6 Un mio punto di vista pi completo su cosa possiamo intendere per poesia sta in La restituzione poetica, posto in

    appendice a Francesco Varanini,Lirresistibile ascesa del direttore marketing cresciuto alla scuola del largo consumo,Guerini e Associati, 2003.

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    migliore per perpetuare un sapere distintivo, per trasmettere il knowledge forse il racconto, unapura narrazione.Penso, dunque, che in ambito formativo si possa lavorare sia con la scrittura narrativa che con lascrittura in versi.Certo che la scrittura in versi adatta ad essere usata in aula. Mentre processi formativi pi

    complessivamente basati sulla narrazione il racconto, il romanzo esigono un quadro progettualepi vasto.Di seguito, propongo alcuni esempi tratti dalla mia esperienza.

    Il valore della distrazione

    Distrarre: trarre qua e l con forza, staccare, spostare da un punto. Nel lavoro si valorizza conragione, lattenzione, la concentrazione, lo stare sul pezzo. Anche nelle attivit formativerichiediamo attenzione. Attento chi mantiene la mente rivolta a un oggetto, e lattenzione intensa concentrazione della mente. Ma a ben guardare lattenzione anche atto gentile,affettuoso.Insomma, la vera attenzione non in contraddizione con la divagazione, con la distrazione. Anzi,

    potremmo dire che se non ci si distrae dallunilineare, fatalmente parziale filo logico proposto daldocente, al formazione non avr effetto.Un esempio. Ecco una e-mail che ho ricevuto:

    Gentile Dr.Varanini,durante la sua ultima lezione, peraltro pi che interessante, mi capitato di distrarmi per qualcheminuto, cosa per me usuale: ho quindi buttato gi una quartina di endecasillabi sulla sua personache spero vorr apprezzare.Si tratta, non le dia valenza iettatoria, di una sua possibile iscrizione tombale: un giochino che daappassionato e precoce lettore dell'antologia di Spoon River mi diverto a giocare ogni tanto.Con stima,..

    Vuoto simulacro questa fossa,giacch nell'aere volli esser disperso

    per seguitare il ragionar diversofacendo Rete delle morte ossa.

    Credo che se, in quanto formatori, dobbiamo autovalutarci su qualcosa, dovremmo valutarci suquesti ritorni. Sulla libert che lasciamo ai partecipanti ai nostri corsi di divagare, di essere poeti, eanche di venircelo a raccontare.

    Luso della poesia in aula

    Lesperienza mi porta dire che si pu lavorare con la poesia in aula, anche con persone che nonhanno mai scritto poesie.Di solito procedo cos.Presento un metodo di lavoro, articolato in questi punti:

    Poesia come estrema risorsa: ci che non si pu dire altrimenti, si pu dire attraverso lapoesia

    Lettura dei sistemi complessi: importanza dei segnali deboli, delle tracce, degli indizi Valorizzazione della soggettivit: risposta a un bisogno personale di integrit e autostima

    Poesia come confronto con i vincoli: come la forma aiuta lespressione.

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    Sottolineo quindi alcuni atteggiamenti positivi, caratteristici dellapproccio poetico:

    1. Rifiutare i metodi dati a priori: il metodo emerge dall'oggetto e dalla situazione2. Pensare un sistema, una forma: il pensiero e una galassia, fluido, non ha capo n coda

    3. Rendere intellegibile il magma - senza pretendere di spiegare tutto4. Accettare il mistero, l'ignoto, il limite: non pretendere di dire l'indicibile5. Accettare che il testo si faccia da solo6. Accettare il disordine: enumerazione caotica7. Valorizzare il frammento, il lampo, il dettaglio8. Rinunciare a dire tutto e ad organizzare per forza il discorso9. Mantenere fiducia nelle associazioni libere10. Tenere in conto le emozioni: dolore, piacere, avvicinamenti e allontanamenti dal benessere11. Considerare l'importanza e il ruolo dell'incipit e dell'explicit12. Provare a leggere ad alta voce.

    Cerco di spiegare che si tratta di atteggiamenti che aiutano a liberarsi dallautocensura: siamo, inparticolare in italiana, vittima di una cultura idealistica, frutto soprattutto della lezione di BenedettoCroce, che fa considerare la poesia qualcosa di alto, lontano da noi, riservato a pochi eletti. unatteggiamento ben criticato tra gli altri da Eugenio Montale: se la prendeva con i poeti laureatiche si muovono soltanto fra le piante/ dai nomi poco usati: bossi, ligustri o acanti, mentre lui

    parla di normali alberi dei limoni. Per concludere: Qui tocca anche a noi poveri la nostra diricchezza/ ed lodore dei limoni.7 Ora, tutti noi ci siamo sorpresi ed emozionati qualche volta perun odore di limoni nella nostra vita privata e nel lavoro ma raramente ci siamo permessiscriverne. E quando ce lo siamo permesso, ce ne siamo vergognati, e abbiamo lasciato il frutto dellanostra creazione in fondo a qualche cassetto.Lautocensura rispetto alla scrittura , sotto altra forma, manifestazione dellatteggiamento che simanifesta nel non assumersi responsabilit, nellattenersi a ci che altri decidono per noi, i dirigenti,il lontano vertice aziendale, cos come in aula al docente. Si tratta di un atteggiamento talvoltainevitabile, ma che funge anche da alibi, giustificazione per non metterci in gioco, rinuncia adesprimersi, ad oggettivare la nostra personale ricchezza.Prima che per gli altri, cerco di spiegare, facciamolo per noi stessi: esprimendoci recuperiamoautostima, troviamo soddisfazione, ci diverr cos un po pi lieve il sopportare difficolt, stress einsoddisfazione; ci apparir pi semplice stabilire un contratto psicologico con lorganizzazione.Quindi poich un simile atteggiamento non pu essere proposto se il docente stesso non si mette ingioco, leggo o offro in lettura qualche mia poesia.In questo modo ho lavorato in luoghi diversi. Ne sono emerse poesie su diversissimi argomenti:

    ricordo la poesia, in inglese, di una ragazza australiana sulla razza bovina Wagyu (razza giapponeseben radicata in Australia), sul calciatore Cassano, sul tragico evento delle Twin Towers, enaturalmente poesie autobiografiche e sui propri capi e su colleghi e su situazioni di lavoro. 8

    Il pi bel lavoro della mia vita

    A lato della mia vita di formatore e consulente, ho unaltra vita di scrittore. E forse sbagliato direa lato, perch fatalmente le due vite si sovrappongono e si contaminano. Cos ho pubblicato

    7 I limoni, del 1921, sta in Ossi di seppia, 1925.8 Un incontro di questo tipo, svoltosi nellambito del Club Scoa (la scuola di Coaching di Gianfranco Goeta),

    raccontato sul sito www.bloom.it (Eliana Stefanoni,Dalla scrittura creativa al Problem Solving,www.bloom.it/stefanoni1.htm).

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    http://www.bloom.it/http://www.bloom.it/stefanoni1.htmhttp://www.bloom.it/stefanoni1.htmhttp://www.bloom.it/
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    raccolte di poesie aziendali,9 tengo dal lontano gennaio del 1992 su Sviluppo & Organizzazioneuna rubrica di casi aziendali tratti dalla letteratura. 10 Cos mi piace giocare sul senso remoto delle

    parole che ormai inconsapevolmente usiamo nel mondo del lavoro.11 E cos ho fondato, due anni fa,la rivista Persone & Conoscenze, per parlare di vita organizzativa attraverso la narrazione elautobiografia.12

    Solo lanno scorso, per, mi capitato di fare veramente, pienamente, formazione attraverso lascrittura.Presso TSF, societ di servizi informatici,13 sono chiamato a realizzare un ciclo di incontri ognunodedicato a un testo letterario.Abbiamo ragionato attorno allesotismo di Garca Mrquez, allambiguo confine tra uomo emacchina che si ritrova nelle pagine di Philip Dick, abbiamo riflettuto su quel verso di David Bowieche dice che almeno per un giorno anche noi potremo essere eroi, ci siamo rispecchiati nelleticadel lavoro di Primo Levi.Parlando in apparenza di altro, i partecipanti, credo, hanno trovato un piccolo spazio nel tempo dilavoro per pensare a se stessi. Alla propria vita fatto di pi vite. Una vita in famiglia, una vita sullavoro, una vita spesa in quelle attivit che riduttivamente chiamiamo hobby, una vita affettiva, una

    vita di impegno sociale, una vita di letture, una vita di viaggi.Ho proposto di intendere la scrittura come modo per rileggere questa rete, per tenere insieme le vitediverse, i mondi paralleli che compongono la nostra esistenza.Di tutti gli incontri, ricordo in particolare alcuni momenti.Ricordo quando emergeva a pi riprese la resistenza: chi siamo noi? Siamo forse degli autori? Ache titolo possiamo permetterci di tirare fuori i nostri scritti dai cassetti, o da qualche cartella deldisco fisso? Cercavo di spiegare che non sempre il critico, lesperto, qualcuno che veramente ciaiuta a capire. Se noi ci emancipiamo, formuliamo giudizi, avremo meno bisogno del critico.Prendere consapevolezza del fatto che siamo scrittori significa prendere coscienza del fatto chesiamo persone, ogni persona diversa dallaltra, ogni persona portatrice di ricchezze, diconoscenze. E questo non tanto facile da ammettere di fronte a noi stessi. Perch ci toglie gli alibi.Ci costringe ad assumerci la responsabilit di occupare il nostro spazio nel mondo.Ricordo quando emergeva il tema del cosa ci stiamo a fare qui?. Facciamo ragionamentiinteressanti, si diceva, ma dove andiamo a parare? A cosa serve tutto questo?. Cercavo di ricordareche tutti i partecipanti erano gi oberati da impegni, scadenze, era comunque utile e costruttiva unaoccasione di riflessione priva di obblighi stringenti. Qualcuno commentava: lo prendo come unarestituzione, un momento che mi viene concesso, in orario di lavoro, in cambio del mio impegno edella mia dedizione.Ricordo per anche che la tendenza a finalizzare, a darsi obiettivi, lorientamento alla concretezza,un atteggiamento che credo fortemente radicato nella cultura TSF.Cos il gruppo di coloro che avevano partecipato agli incontri ma era un gruppo aperto, cera chi

    entrava e chi usciva si dato il compito di scrivere un libro.Il libro, Ti sembra facile,14 una raccolta di poesie, racconti, saggi, scritti da persone che fino adallora non avevano scritto nulla, o avevano lasciato giacere i loro scritti nel cassetto, o su un discofisso. Libro scritto da un gruppo, che ha via via avuto meno bisogno del mio aiuto. Libro checontiene anche la storia di come il gruppo cresciuto e ha lavorato.

    9 Francesco Varanini, Tadoriam budget divino. Critica della ragione aziendale, Sperling & Kupfer, 1994. FrancescoVaranini,Lirresistibile ascesa del Direttore Marketing cresciuto alla scuola del largo consumo, Guerini e Associati,2003.10 Da cui Francesco Varanini,Romanzi per i manager. La letteratura come risorsa strategica, Marsilio, 2000.11 Francesco Varanini,Le parole del manager, Guerini e Associati, 2006.12 Sul Web vedi www.este.it.13

    www.tsf.it14Ti sembra facile. Il BPM e il workflow della biancheria domestica, Guerini e Associati, collana Virus, 2005.

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    http://www.este.it/http://www.tsf.it/http://www.tsf.it/http://www.este.it/
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    Persone che raccontando se stesse parlano anche dellazienda della quale lavorano, e di come silavora in un mondo che a molti lettori risulter lontano ed estraneo: lo sviluppo del software,lintegrazione di sistemi, lerogazione di servizi.La scrittura forma la persona in un doppio senso. Scrivendo, da un lato si apprende a riconoscere ead accettare s stessi, ad accettare, valorizzandola, la propria storia di vita, passata e futura. E

    dallaltro lato, allo stesso tempo, scrivendo si trova il modo per mostrarsi agli altri, allinternodellorganizzazione ma anche fuori dal mondo del lavoro. Con senso del limite, ma anche conorgoglio.Cos il mondo appare come un tessuto di narrazioni, di storie.

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