Frammenti di corrispondenza.pdf (geometria con tagli e piegature)
-
Upload
ricercazionematpt -
Category
Documents
-
view
129 -
download
4
description
Transcript of Frammenti di corrispondenza.pdf (geometria con tagli e piegature)
1
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTALE
DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO QUARRATA
Classe V A di Montale
Classe V A di Quarrata
a.s.2008-2009
I ragazzi delle
Classi quinte di Montale e Quarrata
Con le insegnanti
Lia Colzi e Cristina Fattori
2
La corrispondenza scolastica tra due classi di scuola primaria: la classe V A della scuola di via
Torino, di Quarrata, e la classe V A della scuola “Nerucci di Montale è al suo terzo anno di
attuazione.
Diventati ormai esperti, i bambini hanno portato avanti autonomamente lo scambio delle lettere
individuali.che sono diventate via via più riservate. Ognuno ha scritto e confezionato le proprie
lettere come meglio ha ritenuto, aggiungendo altro materiale, spesso costruzioni con la carta
piegata, tanto che la “bustona” è stata sostituita da una “scatolona”.
E’ indescrivibile la felicità dei bambini all’arrivo della posta! Meravigliose le espressioni di gioia
avida mentre leggono!
Parallelamente è continuato lo scambio di lettere collettive di classe che raccontavano le attività
svolte e contenevano domande e proposte di lavoro. La corrispondenza tra le due classi parallele di
Quarrata e di Montale in questi tre anni di sperimentazione è diventata una notevole fonte di stimoli
matematici, talvolta con risvolti creativi e originali.
3
Anche grazie alla corrispondenza i bambini hanno progredito nel linguaggio scritto, quasi
inconsapevolmente, rispetto al livello di partenza, che era molto basso. La corrispondenza permette
di sviluppare sia il linguaggio espressivo che quello argomentativo. I bambini scrivono per
comunicare emozioni e per descrivere processi e fornire spiegazioni, sono continuamente spinti a
ricercare la chiarezza necessaria a farsi capire. Dal punto di vista della matematica lo scambio di
problemi è servito a stimolare il ragionamento e a lavorare in gruppo su situazioni “difficili”. Certo,
non è tutto e non risolve tutti i problemi di apprendimento che sono presenti nelle due classi.
Sicuramente però i bambini più in difficoltà sono quelli che più sono stimolati dal “fermento”
cognitivo e emotivo che si genera ogni volta che arrivano le lettere e si leggono le proposte che i
corrispondenti ci inviano.
E dietro l’attesa di una risposta, quante emozioni possono celarsi! Quanta trepidante curiosità nel
momento dell’apertura di una nuova lettera, o nella rilettura di quelle precedenti, magari per
scoprirvi particolari rimasti inosservati nella foga di leggere, di sapere notizie, di raccogliere sfide!
La proposta che proviene da una classe non viene svolta nello stesso modo dalla classe che la
riceve, come mostra il lavoro sulle figure geometriche, tuttavia il punto di arrivo, la
concettualizzazione, è lo stesso. Una bambina di Quarrata ha perfettamente descritto tale processo:
Sai maestra, mi sono accorta che pur partendo da un argomento comune i nostri percorsi e quelli
degli amici di Montale prendono strade diverse per poi giungere a soluzioni che ci accomunano.
La classe che riceveva la domanda o la proposta di lavoro, procedeva in modo autonomo, talvolta
per strade diverse, ma raggiungeva comunque la stessa meta.
Seguendo la strada aperta nei due anni passati, le classi si sono scambiate istruzioni per costruire
con la carta piegata stelle-molla, biglietti di auguri, sfide geometriche. Così come era avvenuto in
precedenza, le costruzioni con la carta si sono rivelate inaspettati stimoli a “vedere” oltre l’oggetto,
con gli occhi della mente e a scoprire in esso una struttura generale, un modello geometrico.
Ad esempio, nel biglietto di auguri denominato “scalino” è stata vista la possibilità di costruire
forme geometriche solide che si potevano deformare, nel biglietto di auguri denominato “becco”, i
bambini hanno scoperto il rombo che si trasformava in quadrato. La primitiva intuizione di alcuni
bambini è stata fatta propria dalla classe che ha indagato le caratteristiche delle due figure, si è fatta
delle domande e le ha inviate ai corrispondenti. Talvolta le istruzioni che arrivavano per posta non
erano chiare e sono state riscritte con un faticoso lavoro tendente all’uso di termini specifici…
Le cartelline dove è raccolta e
conservata la corrispondenza
4
DOCUMENTAZIONE DEL LAVORO
Lo scambio epistolare quest’anno ha riguardato le esperienze vissute dalle due classi nelle varie
discipline, dalle scienze, alla storia, alla geografia. Di seguito documentiamo solo alcuni lavori di
carattere matematico, nati nell’ambito della corrispondenza e sviluppatisi in questo andare e tornare
dall’uno all’altro, che è l’essenza dell’atto comunicativo.
Nel mese di ottobre 2008, la classe V A di Montale, ha iniziato il percorso documentato nel CD
“Matematica e creatività”a.s. 2002- 2003, dal titolo “Geometria attraverso l’arte”.
Si tratta di partire dall’osservazione di opere d’arte per educare la visione, saper vedere e orientarsi .
E’ partita la classe di Montale con un lavoro di orientamento sul reticolo, prendendo spunto da
un’opera di Victor Vasarely: l’Arlecchino.
Nell’immagine i ragazzi hanno visto:
un fantasma
un genio
un pagliaccio
un uomo spia
Babbo Natale
Animale a 4 zampe
Uomo mascherato
Lucertola, geco
Mostro
5
Uccello preistorico, pesce
Uomo che salta
Uomo che balla
Uomo mutante
La maggioranza della classe ha dato il titolo: L’UOMO MASCHERATO anche se, quando
l’insegnante ha rivelato il titolo che l’autore ha dato all’opera, hanno convenuto che poteva essere
colorato come Arlecchino. Quindi i ragazzi sono passati a colorare le tessere di vari colori.
Discussione collettiva:
Come avrà fatto l’artista a costruire l’immagine?
• E’ partito dallo sfondo, ha disegnato la scacchiera. (Riccardo e Dario)
• E’ partito dalla faccia, mani e piedi e dopo ha disegnato la scacchiera (Patrizia)
• Ha trovato il modo di far vedere il centro rialzato, ha deformato i quadretti (Gianluca e Saverio)
• In alcuni punti ha disegnato i quadrati più estesi per far venire fuori la pancia (Dario)
• Ha pensato a cosa voleva disegnare, ha disegnato la scacchiera, quindi l’ha deformata. Il titolo
lo ha dato alla fine.
• Il disegno dà la sensazione del movimento perché i quadratini sono tirati, deformati (Mouna)
• Prioma di colorare riusciamo a vedere molte cose, dopo aver colorato vedo solo un uomo
(Saverio)
Abbiamo quindi deciso di ripercorrere quello che pensiamo sia stato il lavoro dell’artista. Partiamo
dal costruire ognuno la nostra scacchiera.
6
PRIMA SCACCHIERA
• La scacchiera è costruita con rette perpendicolari tra loro.
• Le rette parallele sono tutte alla stessa distanza
• abbiamo colorato alternando due colori contrastanti
SECONDA SCACCHIERA
• Le rette sono sempre parallele ma non sono tutte alla stessa distanza.
• Nella prima scacchiera si sono formati quadrati tutti uguali tra loro
• Nella seconda scacchiera si sono formati dei quadrati e dei rettangoli diversi
7
TERZA SCACCHIERA
Regola per la costruzione: partendo dai lati, aumentare gradualmente la distanza tra le rette, quindi
tornare a diminuire.
Risultati: Alcuni bambini sono riusciti a “far emergere” una parte del disegno
DEFORMIAMO I DISEGNI Sono stati dati i seguenti comandi:
1. ingrandire il quadretto
2. rimpicciolire il quadretto
3. costruire un reticolo con rettangoli uguali
4. costruire un reticolo con rette a distanze diverse
5. costruire un reticolo con rette a distanze graduate
6. costruire un reticolo con linee NON rette.
RIMPICCIOLIRE E
INGRANDIRE
E INGRANDIRE
8
OSSERVAZIONI
• le figure che ho disegnato hanno uguale la forma e la posizione nel reticolo
• le figure hanno forma uguale ma diversa grandezza e sono state ingrandite e rimpicciolite
secondo una regola: SONO IN SCALA, SONO SIMILI
DEFORMARE IL RETICOLO: DA QUADRATI A RETTANGOLI UGUALI
9
OSSERVAZIONI Abbiamo disegnato un reticolo formato da quadrati uguali dove dentro abbiamo disegnato una
figura. La stessa figura l’abbiamo riprodotta in un reticolo con tutti i rettangoli uguali. Per disegnare
le figure abbiamo tenuto conto della posizione dei “nodi” del reticolo, che rimangono uguali nella
prima e nella seconda. Abbiamo osservato che se la base del rettangolo è il lato lungo, la figura si
allarga, se è il lato corto, la figura si allunga. LE FIGURE OTTENUTE NON SONO SIMILI.
DEFORMARE IL RETICOLO: DA QUADRATI A RETTANGOLI DIVERSI
Dall’osservazione degli elaborati
emerge che le figure diventano
più mostruose, più irregolari.
10
DEFORMARE IL RETICOLO: DA LINEE RETTE A LINEE NON RETTE Regola: i punti di partenza delle linee sul bordo si mantengono alla stessa distanza
Questo è stato il momento creativo. Ogni bambino ha lavorato individualmente disegnando la prima
figura nel reticolo regolare, quindi la seconda nel reticolo deformato.
11
DEFORMARE IL RETICOLO: DA LINEE RETTE A LINEE NON RETTE A DISTANZE
CASUALI In questa attività si esprime il massimo della libertà. L’unico vincolo riguarda il fatto che le linee
non rette devono intersecarsi partendo dall’alto verso il basso e da sinistra a destra l’una con l’altra
e non tra di loro (Es: le linee che vanno dall’alto verso il basso devono intersecare quelle che vanno
da destra a sinistra e non quelle che vanno nella stessa direzione).
Dopo la colorazione con colori contrastanti i bambini sono stati invitati a individuare una forma
nelle macchie di colore, a ripassarne i contorni col pennarello nero, a inserire particolari e a dare un
titolo.
uccelli
pesci
capra
12
Ogni bambino ha preparato un reticolo costruito secondo queste modalità e colorato e lo ha allegato
alla lettera personale al corrispondente di Quarrata.
Nella lettera collettiva si invitavano i bambini a scoprire che cosa poteva essere nascosto nelle
macchie di colore:
Montale 22 ottobre 2008
“………Vi abbiamo preparato delle illusioni ottiche con i reticoli colorati e vi invitiamo a
scoprire che cosa c’è nascosto. All’inizio abbiamo osservato un’immagine di Victor Vasarely e
abbiamo cercato di scoprire come ha fatto l’artista a far emergere le figure. Vi alleghiamo le
istruzioni del lavoro che noi abbiamo fatto. Ora provate voi e poi mandateci le vostre
scoperte………”
A volte problemi stimolanti nascono a partire da esercizi noiosi e ripetitivi trovati sui libri di testo,
trasformandoli in un quesito che attiva il ragionamento logico e sprona i bambini a trovare soluzioni
efficaci e brevi: “le vie economiche”.Come esempio di questa metodologia è il seguente esercizio
trovato in un libro di classe quinta: Numera per un milione da un milione a 110 milioni. E’ stato
trasformato in: Se dovessi numerare per un milione da un milione a 110 milioni, quanti zeri dovrei
scrivere? Il quesito spinge i bambini a utilizzare le conoscenze sulla scrittura dei numeri, (gli zeri necessari
per scrivere i milioni) e individuare le strategie più efficaci per raggiungere lo scopo. Infatti la
scrittura dei numeri e il conteggio degli zeri è stato subito abbandonato perché non funzionale. Già
di per sé questi problemi sono stimolanti, ancora di più se si inseriscono nello scambio fra le classi
perché si aggiunge la competizione, la sfida intellettuale. Problemi strani, anche apparentemente
astratti funzionano come pretesto per mettersi alla prova. Il problema, infatti, era stato posto sotto
forma di sfida alla V A di Montale: scopriamo noi la soluzione, poi inviamo la domanda alla
classe di Quarrata per vedere se sono capaci di fare altrettanto!
.
tartaruga pesce
13
A cominciare dalla classe terza, le classi si sono scambiate istruzioni per realizzare oggetti con la
piegatura e il ritaglio della carta.
La piegatura e il ritaglio della carta è stato il filo rosso anche dell’attività di geometria di
quest’anno.
Ha iniziato la classe VA di Quarrata inviando a Montale le istruzioni per costruire una stella-molla
che è servita per decorare l’aula in occasione delle festività natalizie..
Sono seguite le istruzioni per costruire il biglietto di auguri per Natale con lo “scalino” che permette
di realizzare composizioni tridimensionali, che emergono dal piano. Dopo successive modifiche lo
scalino è diventato un albero di Natale, nel quale i bambini hanno scoperto una piramide.
La quinta di Quarrata ha inviato successivamente le istruzioni per un biglietto di auguri con carta
piegata e ritagliata chiamato “becco”. Anche questo biglietto è stato manipolato e i ragazzi hanno
scoperto che, se si apriva e chiudeva, l’apertura assumeva la forma del rombo e del quadrato.
L’attività più propriamente geometrica è proseguita per cercare di scoprire quale delle figure che si
formavano aveva l’area maggiore.
L’attività di manipolazione e di visione delle forme in movimento ha riguardato infine i
parallelogrammi equivalenti quando i ragazzi hanno cercato di risolvere il problema di quanti
parallelogrammi con la stessa area si potevano disegnare.
LA STELLA-MOLLA Cronaca di classe V A, Quarrata, 22 ottobre 2008
“Finalmente ,stamani, abbiamo ripreso in mano il quaderno di geometria grazie ad un fiorellino di
carta ideato dalla nostra amica Cecilia. Visto che in questi giorni abbiamo rappresentato la natura
autunnale con un testo poetico e con un dipinto a tempera, abbiamo deciso di incollare tanti
fiorellini sulla cornice dei nostri elaborati. Questa idea ci è sembrata interessante così abbiamo
pensato di comunicarla ai nostri amici di Montale.” Così i ragazzi sono passati al progetto della decorazione della cornice che poi hanno realizzato e
inviata a Montale. In questa attività hanno disegnato, misurato, osservato, tratto conclusioni
utilizzando le conoscenze pregresse secondo il seguente schema di lavoro:
• disegno in scala del quadro
• per disegnare la cornice, disegnare le diagonali, osservazione e scoperta delle proprietà,
• osservazione e misurazione degli angoli al centro,
• scoperte sulla lunghezza delle diagonali e analisi delle diverse figure in cui il rettangolo viene
diviso dalle diagonali.
• Figure che si formano dopo aver disegnato la cornice.
Spontaneamente è emerso il problema dell’area della cornice (formata da 4 trapezi) “A questo
punto ci siamo chiesti quanto spazio occupa la cornice ?” che è stato risolto così:
“Francesco ha detto che per trovare lo spazio della cornice basta togliere dallo spazio del rettangolo
grande, quello del rettangolo interno”.
14
Quarrata 11 novembre 2008
“…….Insieme alla lettera vi mandiamo le istruzioni per costruire la stellina, su questa
abbiamo fatto diverse scoperte e se le fate anche voi ce le scambieremo….”
Materiale inviato
dalla classe V A di
Quarrata alla
classe VA di
Montale
15
I ragazzi di Montale ricevono il quadro con la cornice di stelline e le seguenti istruzioni:
DA DUE RETTANGOLI SI PUO’ OTTENERE UNA STELLINA? Istruzioni:
Materiali e strumenti occorrenti: foglio di carta colorata, colla, forbici, righello, lapis, gomma.
1. Ritagliare due striscioline di carta, cioè due rettangolini con la base di 21 cm e l’altezza di 1
cm
2. Incollare le due estremità di due rettangolini in modo da formare un angolo retto (vedi
disegno)
16
I bambini della V A di Montale al lavoro:
17
REGOLARITA’ NELLE STELLE-MOLLA
La classe V A di Quarrata non si è fermata qui. Procedendo nella costruzione delle stelline si sono
accorti che esisteva una regolarità: se aumentavo l’altezza della strisciolina, dovevo aumentare
anche la base.
C’è una relazione, un legame tra la lunghezza della base e la lunghezza dell’altezza delle
strisce? Dal quaderno dei bambini:
“ Se qualcuno vuole realizzare stelline più grandi può aumentare sempre di un cm. L’altezza dei due
rettangolini, ma deve allungare la base.
Cecilia per costruire le stelline più grandi ha usato rettangolini con le seguenti dimensioni:
ALTEZZA BASE
1 cm 21cm
2 cm 28 cm
3 cm 45 cm
• Roberto ha detto che l’altezza aumenta sempre di un cm, quindi la regola è .
• Roberto ha scoperto che la differenza delle misure della base segue un ritmo: +7 +17 +….
• Cecilia ha proposto di costruire una stellina con l’altezza di 4 cm. e la base di
Cosa succederà? La stella è venuta perfetta, questo dimostra che fra l’altezza e la base dei rettangoli c’è una relazione
ben precisa.
E se provassimo a ritagliare rettangoli con altezza 5 cm e base 109 cm (72+37)?
Il ritmo continuerebbe?
Si, è vero, il ritmo continua….
Infatti possiamo costruire una stella con altezza 6 cm e base 156 (109+47) Allora possiamo dire che:
Se aumentiamo l’altezza di un cm, la base, partendo da 7, aumenta di 10 in 10:
…+7…+17…+27…+37…+47…
Se non si segue questa relazione non si può chiudere la stella o la stella mostra un buco al
centro.”
LO SCALINO
Cronaca di classe, Quarrata, 10 novembre 2008
“ Oggi, dopo mensa, abbiamo preso un foglio di carta rossa e seguendo le istruzioni, abbiamo
realizzato una specie di gradino, poi ci siamo lasciati andare alla fantasia… Ognuno di noi piegando
e ritagliando un rettangolo ha inventato nuovi modi di tagliare le righe e allora si sono formati
sgabelli, paralumi, stelline, faccine tridimensionali…
Queta carta piegata ci ha fatto venire in mente le decorazioni e i bigliettini di Natale.
Come possiamo fare a non spedire queste idee ai nostri amici di Montale? “
+7
+17
+1
+1
45+27=72 cm
18
Quaderno di geometria della classe V A di Quarrata con i progetti per costruire i “gradini” e le
“stelle-molla”.
Quarrata, 11 novembre 2008
Oggi abbiamo pensato di costruire modellini di scalini. Il primo modello è relativo alle
istruzioni scritte, mentre gli altri sono nati dalla nostra fantasia, utilizzando gli avanzi del
foglio colorato.
ISTRUZIONI PER LA PIEGATURA DI UN RETTANGOLO DI CARTA 1. Prendere un foglio di carta colorata e ritagliarvi un rettangolo, ad esempio con queste misure:
20X12;
2. piegare il rettangolo a metà e sul lato della piega segnare un punto alla distanza, da ambedue le
parti, di 2,5 cm.;
19
3. da ognuno dei due punti, che sono equidistanti dal confine del foglio, tracciare una linea lunga 3
cm.;
4. tagliare con le forbici lungo le due linee, cominciando dalla piega, e ottenere un’aletta.
5. piegare l’aletta in avanti;
6. ripassare le pieghe con le dita, piegare indietro l’aletta e ripassare di nuovo le pieghe;
7. aprire il cartoncino, infilare le dita sul retro e spingere in avanti la parte tagliata, il cartoncino
sarà piegato al centro. Quando la parte piegata sporgerà verso l’esterno sembrerà una specie di
gradino.
Ecco il modello e se vorrete cambiare figura, basterà tracciare vari tipi di linee (curva, a zig zag,
mista, una con una misura diversa dall’altra)
Esempi di prodotti della classe VA di Quarrata
La classe VA di Montale riceve le istruzioni e il disegno e “traduce” a modo suo le informazioni per
costruire lo scalino:
20
Esempio di biglietto
costruito in VA di
Montale
21
Seconde istruzioni per un biglietto tridimensionale inviate dalla classe VA di Quarrata:
22
23
Biglietti di auguri natalizi
realizzati dalla classe VA di
Montale
24
TERZO BIGLIETTO: “IL ROMBO CHE PARLA”
Da Quarrata arriva anche questo modellino ottenuto con la carta tagliata e piegata che assomiglia a
un becco o a una bocca che si apre e si chiude con l’apertura e la chiusura del foglio.
I ragazzi di Montale sono molto incuriositi da questa forma e propongono subito di costruire un
nuovo biglietto. Una volta costruito il becco, spontaneamente alcuni bambini hanno osservato che
cosa succedeva quando si apriva e chiudeva: il taglio formava una serie di rombi, fino ad arrivare ad
un quadrato, continuando si formavano ancora rombi. La scoperta è stata socializzata alla classe e
raccontata per scritto in modo individuale:
“Oggi la Cristina ci ha spiegato come costruire un becco. Abbiamo preso un foglio e l’abbiamo
piegato a metà. Abbiamo cercato la metà dalla parte della costola tracciando una linea
perpendicolare lunga 3 cm. Dopo si è ritagliata. Poi abbiamo trovato 2 punti equidistanti dal taglio
1,5 cm. Abbiamo piegato la carta del taglio, verso l’interno, formando dei triangoli. Aprendo il
biglietto si scopre un rombo. Continuando ad aprirlo si scopre un quadrato, poi un altro rombo che
infine diventa una linea quando il biglietto è completamente aperto” Patrizia
I lati delle figure che si ottengono con l’apertura del foglio si modificano o restano uguali?
“Secondo me non cambiano perché abbiamo tagliato la linea di 3 cm ed essa coincide con i lati di
tutte le figure” Patrizia
25
OSSERVIAMO LE FIGURE IN MOVIMENTO
CHE COSA CAMBIA CHE COSA RIMANE UGUALE
• Cambia la lunghezza delle diagonali
• Cambia l’area
• Rimangono uguali i lati che coincidono
con la linea tagliata di 3 cm
• Rimane uguale il perimetro
• Le diagonali rimangono perpendicolari
L’attenzione si concentra sugli angoli che si formano durante l’apertura del foglio:
OSSERVAZIONI 1. Il foglio aperto a metà forma un angolo retto, anche il taglio diventa un quadrato, cioè si
formano 4 angoli retti
2. quando il foglio aperto forma un angolo acuto o ottuso, il taglio forma rombi diversi
3. quando si forma un angolo nullo (0°, cioè foglio aperto) e 180° (angolo piatto, cioè foglio
chiuso) ottengo una linea.
Quale figura, nella trasformazione rombo-quadrato , ha l’area maggiore?
Per poter risolvere questo problema abbiamo dovuto costruire un modello che ci permettesse di
misurare la diagonale maggiore e la diagonale minore per calcolare l’area del rombo. Siamo ricorsi
alle striscioline di carta lunghe 10 cm unite con i fermacampioni. Ogni bambino si è costruito il suo
modello, ha preso le misure necessarie e ha calcolato l’area di rombi diversi. I risultati sono stati
socializzati alla classe, è risultato che:
Il quadrato ha l’area maggiore.
Sintesi collettiva Noi volevamo verificare quale poligono tra il rombo e il quadrato con lo stesso perimetro avesse
l’area maggiore.
Il foglio tagliato non era adatto perché non si poteva misurare bene la diagonale maggiore e minore.
Abbiamo costruito un modello con strisce e fermacampioni, che si poteva trasformare sia in un
quadrato che in un rombo. Misurando le diagonali e calcolando l’area dei rombi abbiamo verificato
che l’area del quadrato è sempre maggiore.
26
UN NUOVO PROBLEMA SUI PARALLELOGRAMMI
Studiando le figure geometriche i bambini si sono abituati a vederle in movimento e nelle loro
trasformazioni. Mentre disegnavano un parallelogramma con una certa base e una certa altezza, di
fronte al fatto che avevano disegnato parallelogrammi diversi, si sono chiesti se avessero la stessa
area
Quanti parallelogrammi diversi si possono disegnare con la base di 8 cm e l’altezza di 4 cm?
Per prima cosa hanno cominciato a disegnare parallelogrammi diversi, spostando via via il punto in
cui cade l’altezza. Alcuni si sono accorti che potevano spostarlo fuori della base, sempre più
lontano. C’è stata una gara a chi lo disegnava più “stirato”, per ottenere questo hanno unito due
fogli di quadernone e disegnato parallelogrammi che si assottigliavano sempre di più.
Ad un certo punto la domanda di Tommaso ha dato il via alla discussione :
I parallelogrammi che posso costruire sono infiniti?
• Posso spostare il punto dove cade l’altezza sulla base, ad esempio spostarmi di un mm o meno
(Tommaso)
• Può darsi che siano infiniti, io penso di no perché si può tirare il parallelogramma per un po’ma
si assottiglia troppo e diventa una linea. Possiamo attaccare fogli per disegnare e vediamo che la
figura si schiaccia (Matilde)
• Si può immaginare di continuare a disegnare figure all’infinito (Federica)
• Anche se l’altezza cade fuori della base, l’altezza è sempre di 4 cm. Sono d’accordo con la
Matilde che dice che la figura si appiattisce (Maria)
• Posso sempre spostare il punto in cui cade l’altezza, ma se continuo, la base che si trova in
basso, va in alto e viceversa (Gianluca)
• Non è vero perché le basi rimangono parallele, quindi la loro distanza non cambia (Tutti)
• Anche se lo spostamento è smisurato, puoi sempre andare avanti col pensiero a immaginare i
parallelogrammi ma non li puoi disegnare nella realtà (Iacopo B.)
• Una forma geometrica non può essere infinita perché viene disegnata nel foglio ed esso non è
infinito (Virginia)
• Anche se i lato obliqui si avvicinano rimane sempre un piccolo distacco che posso pensare ma
non disegnare con fogli e lapis (Dario)
• Siccome i lati sono paralleli, quindi non si devono mai toccare, devono rimanere sempre con un
distacco, anche se microscopico (Matilde)
27
I ragazzi hanno pensato di inviare ai corrispondenti, nella lettera generale i problemi e le scoperte
fatte.
Montale 9 marzo 2009-10-07
”….. La maestra Cristina ci ha proposto di tagliare un foglio, piegare i bordi del taglio… In questo
taglio, aprendo il foglio e chiudendolo, quali figure ci vedete? Quali tra queste ha l’area maggiore? Vi inviamo un resoconto del nostro lavoro:Abbiamo lavorato anche con il
parallelogramma e abbiamo trovato il modo per calcolare l’area. Quanti parallelogrammi diversi
possiamo disegnare con la base di 8 cm e l’altezza di 4 cm?……”
28
Un fatto contingente, vissuto dalla classe VA di Quarrata, ha dato il via a un complesso lavoro di
disegno geometrico e di scoperta delle caratteristiche dei poligoni, occasione per utilizzare concetti
già appresi e operare approfondimenti.
Quarrata 6 febbraio 2009-10-07 “………..A mensa, qualche giorno fa, ci hanno offerto un dolce di pasta frolla a forma di stella a
sei punte, con i pallini di zucchero colorato e melissa ha chiesto se potevamo riprodurla sul
quaderno. Abbiamo provato e riprovato poggiando sui disegni la stella, naturalmente non l’abbiamo
mangiata altrimenti….chissà che mal di pancia!
Vi abbiamo mandato le fotocopie del nostro lavoro perché vorremmo sapere come fareste a
suddividerla in 24 (numero dei bambini della classe) parti uguali, quante figure ci sono
nascoste e come fare a calcolare la sua area…. Conoscete altri modi per disegnare stelle?…”
29
A Montale i ragazzi si sono subito messi all’opera e per prima cosa hanno disegnato la stella
seguendo le istruzioni. Si sono accorti però che alcune istruzioni non erano chiare. Per fortuna i
ragazzi di Quarrata avevano inviato il disegno finale della stella. Osservandolo sono riusciti a
ricavare istruzioni più precise. Hanno dovuto utilizzare la misura degli angoli e hanno capito
l’utilità delle lettere per indicare i vertici. In questo modo hanno modificato le istruzioni.
DAL QUADERNO DEI BAMBINI
30
31
RIFLESSIONI E SCOPERTE “ Abbiamo provato a dividere la stella a sei punte che i nostri amici di Quarrata ci hanno inviato. La
stella andava divisa in 24 parti, il problema era questo. Io ho provato a dividere in 24 parti la stella
disegnata sul quaderno. Dopo ho disegnato nuovamente la stella divisa in 24 parti su un foglio.
Infine ho tagliato i triangolini e ho provato a sovrapporre. Mi sono accorta che la stella può essere
divisa a metà, è possibile sovrapporre anche 4 parti, seguendo gli assi di simmetria.” Rebecca T.
CONCLUSIONI
Non è possibile dividere la stella in 24 parti uguali ma si può dividere in 2 e in 4 parti
32
NUOVO PROBLEMA
POSSIAMO DISEGNARE UNA STELLA A SEI PUNTE REGOLARE CHE SIA
DIVISIBILE IN 24 PARTI UGUALI?
A questo punto ci è venuto in aiuto il libro di testo che riportava le istruzioni per disegnare col
compasso una stella a sei punte inscritta nel cerchio. La stella è stata disegnata seguendo le
istruzioni con l’insegnante che contemporaneamente la disegnava alla lavagna. Si sono subito
accorti che dentro la stella c’era un nuovo esagono dove poteva essere disegnata una nuova stella e
così via. I bambini si sono appassionati a scoprire modi diversi di colorarla e ne hanno prodotti
diversi esemplari. Hanno proceduto come per la stella irregolare alla divisione in 24 parti uguali sul
disegno, hanno poi ritagliato e sovrapposto le parti per verificare l’uguaglianza.
Alla fine hanno scritto le istruzioni:
POSSIAMO DISEGNARE UNA STELLA A SEI PUNTE REGOLARE CHE SIA
DIVISIBILE IN 24 PARTI UGUALI?
SI
E’ UNA STELLA INSCRITTA IN UN ESAGONO CHE A SUA VOLTA E’ INSCRITTO IN
UN CERCHIO
ISTRUZIONI
1. Disegna un cerchio con il raggio di 5 cm
2. disegna un diametro AB
3. punta il compasso in A e disegna un arco di circonferenza (con la stessa apertura del
compasso di 5 cm) che interseca la prima in 2 punti C e D
4. Fai la stessa cosa puntando il compasso in B: ottieni i punti E e F
5. Unisci i punti e ottieni un esagono regolare
6. Unisci C con D, E con F, C con B, A con F, B con D, A con E: ottieni una stella a sei punte
che a sua volta ha inscritto un esagono regolare
7. Continua a disegnare stelle a sei punte inscritte nell’esagono.
33
Alcuni disegni prodotti nella classe quinta di Montale
QUALE SARA’ L’AREA DELLA STELLA?
FAI LE TUE IPOTESI ECALCOLA
34
Ogni bambino, individualmente, ha scomposto la stella in varie figure, ha preso le misure necessarie
ed ha calcolato l’area. I risultati sono stati illustrati alla lavagna dagli autori e tutti li hanno riportati
sui loro quaderni.
35
36
Trasformazione di Tommaso
LE SCOPERTE DELLA V A DI QUARRATA La VA di Quarrata ha seguito una strada diversa per scoprire le figure geometriche dentro la stella.
Dopo aver cercato gli assi di simmetria, dopo aver diviso la stella in 24 parti uguali, i ragazzi sono
arrivati alle seguenti conclusioni:
“Le 24 parti non sono esattamente uguali, sono triangoli scaleni, isosceli, equilateri, acutangoli,
ottusangoli. La stella si può racchiudere in un rettangolo, all’interno si può vedere un esagono e
all’interno due trapezi isosceli che si possono suddividere in quattro trapezi rettangoli uguali e
simmetrici. All’interno della stella si possono vedere anche un quadrato e un rettangolo”
37
“La stella si può dividere in 24 parti in un altro modo, usando come figura centrale un quadrato,
anziché un esagono, ma anche in questo modo le parti non sono esattamente uguali. I triangoli
interni sono più piccoli di quelli esterni”
COME POSSIAMO DISEGNARE UNA STELLA REGOLARE ?
“Una bambina si è accorta che questo tipo di stella si poteva disegnare usando due triangoli
capovolti e sovrapposti. Provo a disegnare la stella con questi due triangoli in modo che i triangoli
delle punte siano uguali tra loro”
Questo è il modo che ho trovato per costruire la stella con i due triangoli:
• Ho tracciato una linea verticale lunga 12 cm.
• Da cima e di fondo ho lasciato 3 cm. e partendo dal punto trovato, da ambedue le parti, ho
tracciato una linea orizzontale lunga 5,5 cm.
• Poi ho unito le linee verticali a quelle orizzontali formando due triangoli.
• Da ultimo ho cancellato la linea verticale ed ecco la stella formata da due triangoli uguali.
38
39
IL PUZZLE DI ARCHIMEDE
Dal quaderno di lavoro della classe V A di Quarrata:
“Quarrata 18 marzo 2009
Ieri Roberto ha portato a scuola un giornalino dove c’erano dei giochi matematici dell’antichità.
Noi siamo rimasti colpiti dal puzzle di Archimede.
Calcoliamo l’area del quadrato che contiene il puzzle.: lato 16 cm 16x16=256 cmq
Ora riproduciamo esattamente il puzzle su un foglio di carta, ritagliamo tutte le figure, che sono 14,
incolliamole sul quaderno a nostro piacimento.
La figura incollata da noi avrà la stessa area del quadrato?” A questo punto i bambini hanno iniziato un complesso lavoro per calcolare le aree di tutte le 14
figure che compongono il puzzle. Alla fine hanno così sintetizzato:
SCOPERTE
• Questo lavoro ci ha insegnato a misurare con grande attenzione, a saper tracciare l’altezza dei
triangoli e a saper trovare l’area di figure composte da altre più semplici
• Abbiamo imparato ad avere costanza e impegno nel concludere i lavori.
• Abbiamo conosciuto un gioco antico che talvolta faceva venire “il mal di stomaco” ai giocatori.
Probabilmente Archimede l’aveva costruito per contare le combinazioni possibili con le 14
figure. Ci hanno provato dei matematici scozzesi e hanno fatto ben 17 152 combinazioni
• In teoria la somma delle 14 aree delle figure doveva risultare 256 cmq, in realtà i nostri calcoli
ci hanno portato a trovare risultati diversi, perché non è semplice misurare figure così piccole o
tracciare perfettamente le altezze dei triangoli.
• Nel puzzle abbiamo individuato tante figure geometriche: triangoli, trapezi, rettangoli,
quadrilateri e un romboide.
• Per verificare se l’area di due figure è esatta basta trovare l’area della figura più grande che le
contiene e confrontare i risultati
STOMACHION
“Irritazione”
40
Esempio:
Le figure composte dai bambini sono diventati personaggi intorno ai quali sono state inventate
storie fantastiche. Eccone un esempio:
…Era una notte buia e paurosa ed era scoccato l’ultimo rintocco della mezzanotte quando si
aprirono le finestre ed entrò un soffio di vento gelido che mi fece rabbrividire e svegliare di
soprassalto. Davanti al mio letto c’era Uccellik che combatteva furiosamente contro il Cattivo dei
Numeri. Improvvisamente sguainò la spada invisibile e graffiò lo scudo del cattivo. Mi sentivo
Uccellik
Uccellik è il mio uccello personale, è super-
tecnologico e questo si nota dalla forma
geometrica delle varie parti del suo corpo. Il
becco è triangolare di colore giallo splendente
come quello dello pterodattilo, è tutto seghettato
e ha una lunga e sottile lingua rosa chiara. La
testa è rettangolare e gialla. L’ala destra è
formata da un triangolo isoscele verde scuro e
quella di sinistra è formata da più triangoli viola,
marroni e verdi. Il corpo di uccellik è composto
da tre triangoli rosa, celeste e verde, mentre la
coda, quella sì che è colorata!
Uccellik l’ho incontrato durante una passeggiata
sull’arcobaleno.
Era un pomeriggio estivo ed era appena smessa
di cadere una pioggerellina quasi fastidiosa,
mentre camminavo vidi improvvisamente un
uccello: quello che ho appena descritto. A poco a
poco siamo diventati amici e lui si è rivelato uno
splendido protagonista e narratore di storie…
41
agitata e impaurita e mi batteva forte il cuore. Ero sudata e non sapevo cosa fare, ma Uccellik sbattè
forte le ali e da esse uscì una strana polverina piena di numeri colorati. Il Cattivo dei Numeri si
difese con l’ignoranza dell’algebra e emise un uncino affilato per graffiare l’uccello, ma questi,
sapendo che non sapeva nulla anche di geometria, lo imbrogliò con la sua lunga coda di triangoli
che gli servirono per legargli i piedi e farlo cadere per terra. Il Cattivo dei Numeri si ruppe in 14
pezzettini che si trasformarono in figure utili a ricomporre lo Stomachino e…forse un altro…
Uccellik!
Elena C.
L’INCONTRO FINALE Anche quest’anno, alla fine della scuola, le due classi si sono incontrate per scambiarsi doni
costruiti con le proprie mani, per giocare e dipingere insieme. Rimane un disegno a tempera fatto a
due mani, la voglia di stare ancora insieme, la promessa di continuare a scriversi anche quando
saremo alle medie. Per noi insegnanti rimane la speranza di aver seminato la bellezza di avere un
amico, la gioia di condividere e costruire insieme il sapere.
42
43
CONCLUSIONI
In educazione è prudente esprimere con cautela giudizi riguardanti le competenze acquisite e non
vogliamo sostenere che con le esperienze descritte abbiamo ottenuto risultati ottimali.
A conclusione della scuola primaria i problemi dei ragazzi con difficoltà di apprendimento e di
relazione presenti nelle due classi non possono dirsi risolti. Ci sentiamo però sicure nel caldeggiare
presso i colleghi l’esperienza della corrispondenza scolastica.
In tempi di grande precarietà come quelli che stiamo vivendo, questa esperienza ha le caratteristiche
ottimali per la sua riproducibilità:
• Le classi possono corrispondere in qualsiasi luogo, anche classi vicine, persino classi dello
stesso Istituto o plesso.
• Non comporta costi aggiuntivi, tra scuole vicine la posta può essere recapitata a mano dalle
insegnanti
• E’ funzionale al recupero dei bambini con difficoltà nell’apprendimento e nella relazione
• Stimola la produzione di un linguaggio preciso e l’uso di termini specifici
• Permette la costruzione sociale del sapere, l’apprendimento all’interno di un clima relazionale
positivo che accresce l’autostima.
• Permette il consolidarsi della classe come gruppo unito verso l’esterno
• Può sostenere una forte motivazione verso gli apprendimenti.
Proponiamo alcuni commenti dei bambini a conclusione dei tre anni di corrispondenza:
“I giorni che non dimenticherò sono tanti. Però il più bello resta e resterà un giorno passato con gli
amici. Gli amici sono le cose più preziose che esistano, ti vogliono bene, ti aiutano, ti consolano, ti
fanno ridere, sono sempre accanto a te. Il bello di un amico è che non ti compra, ma ti conquista
con il suo carattere.” Elena
“Parole ed emozioni vagavano per la stanza ed erano così calde che bruciavano i nostri cuori.”
Melissa
“Mi è arrivata un’emozione così forte che avevo paura di sciupare la lettera. Non vedo l’ora di
rispondere, riempirò tutta la lettera di parole perché ho un sacco di cose da scrivergli.” Gloria
“Devo ammettere che se anche siamo lontani, queste piccole lettere valgono quanto un incontro
vero e proprio e ci aiutano a conoscerci di più. Quando ho aperto la lettera, quel semplice pezzo di
carta era scritto con parole legate da un profondo senso di amicizia.” Reda
“La corrispondenza ci ha fatto conoscere nuovi amici e attraverso di loro abbiamo conosciuto
luoghi diversi e ricevuto informazioni in più” Maria
“La corrispondenza ci ha fatto venire la voglia di imparare, abbiamo imparato nuove cose insieme a
degli amici” Gianluca
“Ci hanno insegnato la scala di riduzione, per me è stata una scoperta importante” Tommaso
“E’ stato bello scambiarsi molti giochi” Paolo
Riteniamo che la corrispondenza scolastica, intrecciando affettività e relazioni con la sfera
cognitiva, serva a sviluppare un apprendimento maggiormente consapevole ed efficace per tutti i
bambini.
Lia Colzi e Cristina Fattori