Forza Roma di Roma-Catania

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Foto FABIO ROSSI

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FABIO

RO

SSI

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LLa speranzaprevale sulla

convinzione, mada questa situa-zione imbaraz-zante ne uscire-mo fuori presto.Ne sono convin-to. Tra poche o-re, o pochi giorni, conosceremo tutte le verità (si spe-ra) sulle trattative, sulle richieste, sulle offerte, sullepercentuali, sullo stadio e su tutto quello che ci starendendo a noi romanisti la vita difficile, sportivamenteparlando. C’è un pericolo, però, per tutti coloro i qualivivono questi momenti in maniera fin troppo ansiosa.Attenzione: ritengo pericoloso pensare solo a mandarvia Rosella Sensi, piuttosto che augurarsi di più che ar-rivi un valido imprenditore al suo posto. Quanto suc-cesso ad altri club italiani, in primis la Lazio nella vi-cenda Chinaglia, dovrebbe insegnarci qualcosa. Primadi occuparci di chi deve andare via, meglio conoscere ecapire chi davvero vuol venire al suo posto, e per qualemotivo intende farlo. È facile mostrarsi a parole diversoda Lotito, difficile dimostrarlo con i fatti. Ed i Sensi lohanno dimostrato nei loro anni di gestione, investendoparecchi soldi e dilapidando parecchi averi.Io dico che Rosella Sensi ha sbagliato molto, soprattut-to nel modo di gestire la società, con poca capacità neivari ruoli principali che ha portato a scarsi risultati.Però ho un forte timore di chi potrà venire al suo posto.Staremo a vedere, chissà?

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIII - Numero 11 - Sabato 16 maggio 2009

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PPer la prima volta, daquando il Catania è tor-

nato, dopo 23 anni, nellamassima serie, la partitacon i rossoazzurri etnei è(quasi) del tutto priva di si-gnificati tecnici e di spuntid’interesse. Il quasi è legatoa questa Europa League, va-gheggiata e coccolata ancorprima di emettere i suoi pri-mi vagiti, ma se la CoppaUefa era un film che, a torto o a ragio-ne, finiva proiettato nei cineclub per

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ildet

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gia

lloro

sso Il calcio, come la vita, per

fortuna non è scienza esat-ta, non è addizione elemen-tare di fatti, gesti e volontà;nessuno, nemmeno…Lotito,poteva pensare che ci sa-remmo trovati a commenta-re una stagione contrasse-gnata dal nero del buio: ilbuio dei risultati, il buio deirapporti tra squadra e am-biente, il buio dei rapportitra ambiente e società.In questo quadro apocalitti-co, il desiderio fremente èche …finisca presto, per poter ricomin-ciare a lottare, a vivere; un po’ comequando finisce un amore: o ti rialzi su-bito, o sei destinato a finire nel conod’ombra della depressione.La ricerca di uno spiraglio di luce allafine del tunnel deve partire subito, e aquesto proposito non giova certamen-te l’incertezza societaria che è tangibi-le, la si può toccare, respirare malgra-do le smentite orgogliose della dotto-ressa Sensi. Vorremmo tanto franarenella previsione più sbagliata del seco-lo, ma se non si prendono decisioni

chiare, definitive, anche impopolari nelminor tempo possibile, si rischia di ri-partire ad handicap, in bilico, come unimprovvido trapezista, tra l’entusia-smo dell’ambizione e la povertà dellaragione, tra progetti magniloquenti erealtà ridimensionate.Molto, se non tutto, passa attraverso ilprofilo che si darà il management,vecchio o nuovo che sarà: da lì si ca-pirà se si ambisce davvero alla magliarosa, o ci si accontenta di vincerequalche tappa, quando i più forti son-necchiano.

CONTI ALLE MANI ...

Artra partita, artra sofferenza,ma armeno qui s'è visto quarche sprazzode'n gioco ch'è svanito come 'n razzode quei racconti d'ufo e fantascienza.

Che brutto però vede quello scazzo,tra Totti (che come faremmo senza!)e er fijo de Conti (strana discendenza)c'ha rosicato ar pari dopo er mazzo!

E' triste parla' de scontro diretto,ma questo era e er pari è pure bòno,per posto in Uefa, urtimo verdetto.

Ma famose a capi', e cambio tono,si pure fosse, è er classico ajietto,che nun ce riconsola e 'n dà perdono!

Stefano Agostino

Identità cercasidisperatamente

pochi, carbonari appassionati, figuria-moci che coacervo di emozioni incon-trollate può suscitare la sua misteriosaerede.Il destino peraltro si è divertito a collo-care il confronto con gli Zenga boys adun anno esatto, giorno più giorno me-no, da quel crocevia storico (quello sì)che ha comunque rappresentato il goldi Vucinic, il cuore in tumulto per gliimprevisti impacci nerazzurri a Parmae poi il crollo delle illusioni firmato Zla-tan Ibrahimovic. Senza dimenticare(anche se vorremmo tanto non fosseaccaduto) la vergogna della parte peg-giore (non certo riconducibile all’interacittà, sia chiaro) di Catania, che “im-pose” praticamente il gol di Martinez ela conseguente salvezza degli etnei.E’ passato un anno, dunque, ma sem-bra un decennio, un lustro, un secolo.

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SSono ormai tre anni che questa partita non è co-me tutte le altre. Il 7-0 di tre anni fa, gara in cui

avvennero anche dei gravi incidenti fuori dallo stadio,non è mai stato digeritodai giocatori, e da una diri-genza inadeguata per la “se-rie A”. A Roma, infatti, non èmai stato dimenticato il climadi terrore col quale si è gioca-to l’ultimo atto della scorsastagione: alcuni giornalistiche si stavanorecando allo sta-dio sono stati ti-rati fuori dai taxi

e sono stati picchiati, mentre all’interno del“Massimino” l’atmosfera era incandescente. Igiocatori della Roma, sono stati intimiditi da-gli stessi colleghi, e anche da una moltitudi-ne di persone che non doveva stare in cam-po. Una cosa analoga all’ultimo episodio ap-pena citato si è ripetuta anche quest’anno, ea fine gara gli inservienti vestiti con le petto-rine hanno coperto le telecamere per non farvedere cosa stava accadendo dentro il tunneltra i giocatori delle due squadre, (Mexes sarebbe stato

addirittura rincorso da un “pazzo” ar-mato di forbici). Ci fa sorridere a-

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maramente il presidente Pulvirentiincolpare Daniele Pradè di esserestato sul campo, invece di pensareche in un altro paese la sua societàsarebbe stata radiata per i fatti so-pracitati, specialmente perché veri-ficatisi due anni dopo la morte del-

l’agente di Polizia FilippoRaciti, episodio tragicoche sembra non aver in-segnato nulla a nessuno.Passando al calcio gioca-to la Roma deve vincerequesta partita per restareal sesto posto, ma perfarlo dovrà aver ragionedi un ottimo organicoguidato dalla bravura diWalter Zenga. L’ex por-tiere dell’Inter e della na-zionale, che dopo tanti

anni in giro per l’Europa si sta affer-mando anche in Italia, schiera lasua squadra usando il 4-3-3, chespesso si trasforma in un 4-2-3-1.In porta dovrebbe giocare Kosicskyal posto di Bizarri, mentre la difesadovrebbe essere composta da Silve-stre, a destra, Silvestri e Stovini alcentro, e Capuano a sinistra. A Cen-trocampo dovrebbero giocare Izco,Carboni, e Biagianti; il tridente d’at-tacco, invece, dovrebbe essere in-vece composto da Martinez, Paoluc-ci, e Morimoto. La rosa rosso azzu-ra è completata anche da giocatoricome Terlizzi, Tedesco, e Llama.

SABATO 16 MAGGIO 2009 - STADIO OLIMPICO

ROMA-CATANIAPROBABILI FORMAZIONI

INTER 78MILAN 71JUVENTUS 67FIORENTINA 64GENOA 61ROMA 54PALERMO 52UDINESE 51CAGLIARI 50LAZIO 47ATALANTA 45SAMPDORIA 44NAPOLI 43SIENA 43CATANIA 40CHIEVO 36TORINO 31BOLOGNA 30LECCE 29REGGINA 27

CLASSIFICA

MARCATORI22 reti: Di Vaio (Bologna)

21 reti: Ibrahimovic (In-ter)

19 reti: Milito (Genoa)

18 reti: Gilardino (Fio-rentina)

15 reti: Kaka (Milan)

cataniaSalvi e contenti

occh

ioaln

emico

PROSSIMI TURNI(24-5-2009) (31-5-2009)

ATALANTA PALERMOCAGLIARI INTERCATANIA NAPOLICHIEVO BOLOGNA

LAZIO REGGINALECCE FIORENTINA

MILAN ROMASAMPDORIA UDINESE

SIENA JUVETORINO GENOA

BOLOGNA CATANIAGENOA LECCE

FIORENTINA MILANINTER ATALANTAJUVE LAZIO

NAPOLI CHIEVO PALERMO SAMPDORIAREGGINA SIENA

ROMA TORINOUDINESE CAGLIARI

19

TEDESCO

12

KOSICKY

6

STOVINI4

SILVESTRE

27

BIAGIANTI

7

MASCARA

13

IZCO33

CAPUANO

5

CARBONI

25

MARTINEZ11

LLAMA

IL MODULO4-3-3

ROMAArtur 25

Cassetti 77Mexes 5

Panucci 2Riise 17

De Rossi 16Pizarro 7Taddei 11

Perrotta 20Vucinic 9

Totti 10

Spalletti All.

Julio Sergio 27Loria 15

Motta 13Tonetto 22

Brighi 33Montella 23

Menez 24

CATANIA12 Kosicky13 Izco4 Silvestre6 Stovini

33 Capuano5 Carboni

27 Biagianti19 Tedesco25 Martinez7 Mascara

11 Llama

All. Zenga

1 Bizzarri23 Terlizzi16 D'Amico21 Silvestri29 Sciacca9 Paolucci

15 Morimoto

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Foto FABIO ROSSI

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battono i lariani 1-0 con un golnegli istanti finali di Crialesi.Quindi, il 25 giugno del 1983,invasione di oltre 40.000 cata-nesi a Roma, guidati dallo sca-tenato e scamiciato Pippo Bau-do. Basta un pari per sbarcarein serie A, è 0-0 e comincia lafesta. Ma quando, dopo un lungo cal-vario fra serie B e C, il Cataniatorna nella massima serie e vie-ne a giocare a Roma il 19 no-vembre del 2006, trova i giallo-rossi in particolare stato di gra-zia. La Roma passeggia sulle

macerie rossazzurre econfeziona un 7-0 (dop-piette di Panucci e Perrot-ta e gol di Mancini, Mon-tella e Totti), che lasciastrascichi di polemica nonancora sopiti e che resta ilrisultato più largo dellaRoma di Spalletti. Speria-mo sia di buon auspicio.

reggiare le sorti. Ma fu ilsegnale di un’inversionedi tendenza. Nel cam-pionato ’64-’65 i rossaz-zurri tornarono a casacon una dignitosa scon-fitta per 2-1 (doppiettadi Francesconi e gol diBiagini; il ritorno fu “cla-moroso al Cibali, 4-0per il Catania) e nell’ul-tima apparizione in serie A delCatania edizione ’65-66, i ros-sazzurri conquistarono il primopunto a Roma (1-1 dopo esserpassati in vantaggio con Facchine raggiunti da un autogol di Bic-chierai).La delizia per i catanesi all’Olim-pico fu rappresentata invece da-gli spareggi per andare in serieA nella stagione ’82-’83. Arrivatial terzo posto in compagnia diCremonese e Como, il 18 giu-gno 1983, accompagnati da al-meno 15.000 tifosi e capitanatida Claudio Ranieri, i rossazzurri

II rossazzurri catanesi e i lorotifosi devono ancora deci-

derlo: l’Olimpico di Roma è sta-dio di croce o di delizia per i lorocolori?Il fatto è che nelle loro primestagioni di serie A agli inizi deglianni Sessanta, si erano abituatia prenderle di santa ragionedalle nostre parti. L’esordio as-soluto, il 29 settembre del1961, li vide soccombere con unpoker di reti (Lojacono, Da Co-sta, Menichelli ed Orlando) a ze-ro.La stagione successiva, il 10febbraio del 1963, fu 5-1 per igiallorossi: una doppietta diManfredini e gol di Angelillo,Menichelli e Orlando, mitigatidalla rete della bandiera di “Me-mo” Prenna, romano di nascitae con una stagione giallorosa alsuo attivo. Nell’ultima giornatadella stagione 1963-’64, giallo-rossi e rossazzurri diedero vitaad un pirotecnico 4-4 con reti diDe Sisti, Manfredini, Leonardi eSormani per la Roma,doppietta di Cinesinho,Fanello e Ardizzon per ilCatania. Una gara strana,dove la Roma si portò sul3-1, per poi addormen-tarsi e farsi raggiungeree superare sul 3-4 dalCatania, riuscendo soloall’ultimo minuto a pa-

pag

ined

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ria Roma-Catania nel passato

Olimpico, più croce chedelizia per il Catania ÈÈun’autentica iattu-

ra, un’irriverenzadel destino che allapartita di oggi si siagiunti con un altissimorischio-desolazone, perquanto riguarda lo sta-dio Olimpico e lo sce-nario che esso promet-te, sperando che chiscrive si sbagli, almenocirca le presenze e ilcalore del pubblico: Ro-ma-Catania è da primadi Natale che l’atten-diamo, forse addiritturada quella domenica dimaggio in cui attorno alterreno del "Massimi-no" e nella zona anti-stante lo stadio si concentrarono tuttele componenti che fanno del calcio unapericolosa zona franca, anzi forzata-mente affrancata dalla civiltà e dallasoglia minima di sicurezza. Squadra egiornalisti presi in ostaggio, dirigentilocali dal piglio intimidatorio prima edirriguardoso poi, elusione di quasi tut-te le norme basilari per disputare unincontro della massima categoria pro-fessionistica. Ecco qual era il creditoche tutti i romanisti vantavano neiconfronti di questa partita: un creditoda esigere esclusivamente sul campo,magari tramite un risultato numerica-mente roboante come lo storico sette

a zero ed una prestazione agonisitca-mente feroce contro gli uomini dell’in-disponente Zenga.Anche questo allora rimproveriamo al-la Roma di quest’anno, in ogni suacomponente, tecnica e dirigenziale:l’averci talmente avvilito da farci di-menticare "quasi" del tutto un appun-tamento divenuto ormai storico, sep-pure nell’accezione più deteriore deltermine. È in quel "quasi", però, chegli uomini di Spalletti oggi si giocanoun residuo di dignità, dopo il pareggioraggiunto con carattere a Cagliari. Chenon ci neghino anche questa, effimera,soddisfazione. Forza Roma.

Un atto dovuto

l’avvelenata

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leggono i giornali, si ascoltano le radio e siguardano le televisioni. Vedremo ciò che suc-cederà in futuro ma auspichiamo chiarezza ilpiù presto possibile”. “ Chiediamo solo deichiarimenti su ciò che sta accadendo – è ilpensiero di Fabrizio Grassetti, presidentedell’Unione Tifosi Romanisti - Solamentecon la chiarezza si possono esprimere giudizisui fatti”Se dovesse esserci davvero un imprenditore ouna cordata interessata a rilevare la Roma op-pure ad entrare con una quota anche minimaLei sarebbe d’accordo? “Se ci sono veramentedei soci intenzionati a dare una mano benvengano – ammette Lotito -. Ma è complicatoparlare di queste cose dall’esterno, ci sonotroppe voci e ancora nulla di concreto”. “Io so-no abituato a parlare con i fatti – aggiungeGrassetti - Di tutti questi nomi che si rincorro-no solo Angelini è uscito allo scoperto. Chiun-que sia interessato deve sapere che dovrà fareil bene della Roma e dei sui tifosi. Credo cheanche i Sensi di fronte ad un’offerta importan-te di qualcuno veramente interessato a pren-dere per mano la Roma e a renderla grande,prenderanno in considerazione l’ipotesi di ces-sione.Supponiamo che ci sia una lotta a due perl’entrata in società tra Angelini e Fioranelli, ci-tiamo dunque i nomi più ricorrenti negli ultimigiorni, avrebbe una preferenza per uno deidue? “Potrei dire Angelini perché è romano eromanista – dice Lotito - ma vorrei prima capi-re il progetto e le prospettive. L’importante, intutto il discorso comunque, è che dobbiamoessere sempre competitivi”. “Su Angelini lecose stanno su carta. – dice Grassetti - E’ unimprenditore serio, romano e romanista. Men-tre per quanto riguarda Fioranelli è dura giudi-care perché non si sa veramente chi sia il verointeressato”.Parlando della stagione in corso il mancato in-gresso in Champions League è considerato unfallimento. E’ colpa della Società soltanto, co-me ha ipotizzato qualcuno?“Le responsabilità sono di tutti – secondo Loti-to -. Direi un 33% da dividere tra società, tec-nico e giocatori. Possiamo parlare di prepara-zione e campagna acquisti sbagliata però riba-

Prima di Roma-Chievo

L'UTR INVITA A CENAI TIFOSI DEL CHIEVO

IIn occasione della partita di campionato Ro-ma-Chievo l’UTR ha organizzato una serata

conviviale con il Centro Coordinamento Amicidel Chievo, per ricambiare l’ospitalità dimo-strata nella partita di andata al Bentegodi. Laserata è stata animata dalla musica e la vocedel maestro Fabrizio Masci e Enzo Baiocco. E’stata una conviviale molto serena nello spiritosportivo e di amicizia che lega le due tifoserieorganizzate. Scambio di idee e di iniziative in-traprese e programmate prima di andare in-sieme allo stadio e dividersi solo davanti ai

cancelli dell’Olimpico. Per i tifosi veneti l’Utr haorganizzato un giro turistico per la città e du-rante la serata conviviale, che si è svolta al ri-storante Postiglione 2, sull’Aurelia, c’è stato u-no scambio di gadget delle rispettive squadre.

Gianluca Lengua

Intervistati i presidenti diUTR e A.I.R.C.

I ROMA CLUB CHIEDONOCHIAREZZA PER IL FUTURO

QQual è il pensiero dei Roma Club sulla si-tuazione societaria di questi tempi? For-

zaroma.info è andata a d intervistare i presi-denti dei due sodalizi che li rappresentano(A.I.R.C. e U.T.R.) per saperne di più “Noi ciatteniamo ai comunicati emessi dalla società -dice Francesco Lotito, presidente dell’Asso-ciazione Italiana Roma Club - Per il resto si

vitadiclu

b

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disco che la colpa è di tutti”. “E’ evidente chequando vanno male le cose la responsabilità èdi tutti – dice Grassetti - Noto anche una di-saffezione a venire allo stadio, molti tifosi pre-feriscono stare a casa. A chi è sempre presen-te all’Olimpico andrebbe fatto un monumento.Tornando alla domanda c’è stata una campa-gna acquisti sbagliata, una preparazione al-trettanto fatta male. In più ci mettiamo il ritiroa Trigoria, il piano amichevoli della scorsa e-state e i terreni di Trigoria rovinati. Anche senon vanno dimenticati, perché sono una dellecause principali, gli infortuni, Mai vista una co-sa simile.Se dovessero restare i Sensi da soli al timonedella Roma che stagione auspicherebbe?“Si potrebbero dire tante cose in merito – diceLotito - La prima sicuramente sarà quella diringiovanimento della rosa, visto che alcunigiocatori possono considerarsi usurati.Bisognaaspettare il futuro e devo dire che io non sonone fiducioso ne rassegnato anche se senzarinforzi di spessore sarà dura tornare a lottareper un posto nell’Europa che conta”. “Non siragiona sulle ipotesi – è il pensiero di Grasset-ti - Il tifoso romanista accetta tutto basta che

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Suor Ancilla, brasiliana ma residente a Roma, siè letteralmente innamorata della squadra

giallorossa diventandone tifosa accanita

ci siano spiegazioni da parte della società perqualsiasi mossa che si farà. L’importante esserchiari, mancando comunicazione manca chia-rezza. E’ ovvio che non si auspica il ridimen-sionamento, l’importante è che ci sia un pro-getto che chiaro che esponga il futuro dellaRoma”

Roberto Rapaglià

DANIELE DE ROSSINOMINATO CAVALIEREDELLA ROMA

II l prossimo 25 maggio Daniele De Rossiverrà nominato Cavaliere della Roma. La

manifestazione, ideata ed organizzata dall’U-nione Tifosi Romanisti e dal giornalista LinoCascioli, si svolgerà a due giorni dalla finaledella Champions League, nel Palazzo delle E-sposizioni in via Nazionale. In quella serataverrà anche consegnato il “Premio Franco Sen-si - Bandiera del calcio”, assegnato dalla fami-glia Sensi a Paolo Maldini come personaggioche ha mostrato i veri valori dello sport.

Mirko Porcari

Renato Secchi accanto a Vincent Candela, uno dei suoibeniamini giallorossi

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