formato a4 passi nel silenzio - anteprima.qumran2.net · La casa di Nazareth è la scuola dove si...

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1 Domenica 24 maggio 2015 Nordic Walking Passi nel Silenzio In Partenza Questa mattina avremo la possibilità di vivere personalmente e come gruppo una camminata riflessiva capace di scovare in noi un tessuto di vitalità nascosta pronto a germinare frutti insperati. Gesù un giorno ci ha rivelato nell’immagine della vite che solo riconoscendoci tralci attaccati alla vite possiamo nutrirci della sua meravigliosa linfa d’amore. Tutto si snoda attraverso questo rapporto intenso di fiducia che scorre dentro di noi in un continuo scambio con il Maestro di Verità. Il silenzio è linfa che nutre il nostro cuore e coinvolge tutta la nostra esistenza a prendere coscienza subito della nostra creaturalità. Sono creatura e lodo il Signore perché lui è mio Creatore. Sono creatura e vivo in questo mondo disegnato e progettato con mirabile ingegno. Dio ci ha sognati, creati, desiderati. Dio ha dato a noi e all’umanità tutta le risorse e le possibilità per poter crescere e scoprire la vocazione alla quale ognuno è chiamato a corrispondere. In questa società spesso sovrastata dai rumori, penalizzata dalle poliedriche voci e frastuoni non sempre il Dio della semplicità risulta percepibile nell’immediatezza. Oggi come non mai siamo chiamati ad individuare e ricercare spazi di silenzio per poter meditare con coraggio la nostra vita: quello che ci accade. Proviamo a trasformare il rischio dell’appiattimento globale d’indifferenza del “così fan tutti”, vincendo il frastuono della frenetica velocità, dello smisurato “usa e getta“, “tutto e subito” uscendo dal quadro classico dei rumori e osando un balzo provvidenziale di silenzio: noi e i nostri umili bastoncini, noi e l’incedere dei nostri passi carichi di memoria. Tuffiamoci nell’ascolto più alto: quello che fa fluire nel cuore parole vere, calibrate, attente alla vita. Nel Vangelo c’è una donna che è maestra per eccellenza del silenzio: Maria. Ella ci guiderà in questa impresa. Ho predisposto tre tappe con tre momenti: 1 La sosta riflessiva: In Sosta 2 la preghiera comunitaria nella sosta: In Preghiera 3 il cammino personale: In Cammino Buona preghiera e buon cammino Don Luca – Granze Pd CARDIO FREQUENZIMETRO SPIRITUALE In Sosta Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.” (Lc 2,50-5 1). Tutti siamo muniti fin dalla nascita di un cuore. Ma il cuore della persona non è solo quel muscolo che conduce la nostra vita. In esso sono custodite le cose più intime della persona. “E’ il luogo delle decisioni. L’atteggiamento della Madonna ci fa capire come è importante custodire e meditare ciò che ha valore, che è importante per la propria vita, qualcosa da proteggere, penetrandone il senso per capire il significato, e farne memoria nella propria giornata e nella propria vita. Anche noi possiamo trovare un po’ di spazio tra le occupazioni di ogni giorno per fare un po’ di meditazione. Possiamo dedicare un po’ di tempo per lo spirito, per portare sotto gli occhi di Dio gli avvenimenti della nostra giornata, le scelte che ogni giorno siamo chiamati a fare. Meditare e custodire nel proprio cuore non significa serbare passivamente le parole, gli eventi, ma

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Domenica  24  maggio  2015  Nordic  Walking  -­‐  Passi  nel  Silenzio  In Partenza Questa   mattina   avremo   la   possibilità   di   vivere   personalmente   e   come   gruppo   una   camminata  riflessiva  capace  di  scovare  in  noi  un  tessuto  di  vitalità  nascosta  pronto  a  germinare  frutti  insperati.  Gesù  un  giorno  ci  ha  rivelato  nell’immagine  della  vite  che  solo  riconoscendoci  tralci  attaccati  alla  vite  possiamo   nutrirci   della   sua  meravigliosa   linfa   d’amore.   Tutto   si   snoda   attraverso   questo   rapporto  intenso  di  fiducia  che  scorre  dentro  di  noi  in  un  continuo  scambio  con  il  Maestro  di  Verità.    Il  silenzio  è  linfa  che  nutre  il  nostro  cuore  e  coinvolge  tutta  la  nostra  esistenza  a  prendere  coscienza  subito   della   nostra   creaturalità.   Sono   creatura   e   lodo   il   Signore   perché   lui   è   mio   Creatore.   Sono  creatura  e  vivo  in  questo  mondo  disegnato  e  progettato  con  mirabile  ingegno.    Dio  ci  ha  sognati,  creati,  desiderati.  Dio  ha  dato  a  noi  e  all’umanità  tutta  le  risorse  e  le  possibilità  per  poter  crescere  e  scoprire  la  vocazione  alla  quale  ognuno  è  chiamato  a  corrispondere.    In   questa   società   spesso   sovrastata   dai   rumori,   penalizzata   dalle   poliedriche   voci   e   frastuoni   non  sempre   il   Dio   della   semplicità   risulta   percepibile   nell’immediatezza.   Oggi   come   non   mai   siamo  chiamati  ad  individuare  e  ricercare  spazi  di  silenzio  per  poter  meditare  con  coraggio   la  nostra  vita:  quello  che  ci  accade.  Proviamo  a   trasformare   il   rischio  dell’appiattimento  globale  d’indifferenza  del  “così   fan   tutti”,   vincendo   il   frastuono  della   frenetica   velocità,   dello   smisurato   “usa   e  getta“,   “tutto   e  subito”  uscendo  dal  quadro  classico  dei  rumori  e  osando    un  balzo  provvidenziale  di  silenzio:  noi  e   i  nostri  umili  bastoncini,  noi  e  l’incedere  dei  nostri  passi  carichi  di  memoria.  Tuffiamoci  nell’ascolto  più  alto:  quello  che  fa  fluire  nel  cuore  parole  vere,  calibrate,  attente  alla  vita.    Nel  Vangelo  c’è  una  donna  che  è  maestra  per  eccellenza  del  silenzio:  Maria.    Ella  ci  guiderà  in  questa  impresa.    

Ho  predisposto  tre  tappe  con  tre  momenti:    1  La  sosta  riflessiva:  In  Sosta  2  la  preghiera  comunitaria  nella  sosta:  In  Preghiera  3  il  cammino  personale:  In  Cammino    

                                                                                                                                             Buona  preghiera  e  buon  cammino  Don  Luca  –  Granze  Pd    

CARDIO FREQUENZIMETRO SPIRITUALE In Sosta

“Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.” (Lc 2,50-5 1).

Tutti siamo muniti fin dalla nascita di un cuore. Ma il cuore della persona non è solo quel muscolo che conduce la nostra vita. In esso sono custodite le cose più intime della persona. “E’ il luogo delle decisioni. L’atteggiamento della Madonna ci fa capire come è importante custodire e meditare ciò che ha valore, che è importante per la propria vita, qualcosa da proteggere, penetrandone il senso per capire il significato, e farne memoria nella propria giornata e nella propria vita. Anche noi possiamo trovare un po’ di spazio tra le occupazioni di ogni giorno per fare un po’ di meditazione. Possiamo dedicare un po’ di tempo per lo spirito, per portare sotto gli occhi di Dio gli avvenimenti della

nostra giornata, le scelte che ogni giorno siamo chiamati a fare. Meditare e custodire nel proprio cuore non significa serbare passivamente le parole, gli eventi, ma

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approfondirli nel silenzio e nella preghiera, guardandoli con lo sguardo di Dio, con la luce dello Spirito, assimilarli nella fede, per trasformare ciò che si custodisce, in un modo concreto di vita, un comportamento mosso e plasmato da quel tesoro custodito nel cuore.” In Preghiera SILENZIO D’ AMORE Taci, per sfruttare i tesori del tuo cuore, che può dare molta fiamma e molto incenso per il Cielo. Non agire mai per moto d'orario, per forza di abitudine, per voce di semplice dovere, ma solo per Impulso d'Amore. Avrai cosi la più nobile grazia per evitare ogni venialità, giacché è l'espressione delicata del puro amore.

SILENZIO DI CARITA' Sorveglia te stesso per far tacere i giudizi malevoli che feriscono la carità. Dio solo vede il cuore. Abìtuati a trasformare i tuoi giudizi nel fervido palpito di una giaculatoria, e ad esalare nell'intimo del tuo cuore un'interna preghiera per la persona che saresti tentata di malgiudicare. La pietà salverà cosi la carità, e la carità ti porterà fortuna. Nulla disarma la giustizia di Dio, quanto la misericordia larga e luminosa che tace e perdona. Rit . Verg ine de l Si l enzio che asco l t i la Paro la e la conserv i Donna de l fu turo insegnac i i l cammino. In Cammino

• Ascolto il mio battito cardiaco: mi sento vivo, lodo il Signore semplicemente dicendo: “Grazie!”

• Mi chiedo se sono una persona di cuore o una persona razionale • Mi chiedo e analizzo il mio cuore: cosa naviga in esso? Mi sento sereno? • Provo evocare in me un ricordo che mi ha fatto particolarmente felice… • Faccio una radiografia di quelle che sono le mie ferite: do’ un nome ad esse… • Resto in silenzio e ammiro ciò che mi circonda.

SOGLIA ANAEROBICA SPIRITUALE

In Sosta

“Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.” (Lc 2,18-19).

La paura del silenzio “Non c’è attività duratura e intelligente di costruzione della città senza una radice contemplativa, che è la capacità di silenzio, di deserto interiore, di pausa, in cui si riceve la Parola di Dio, la si ascolta e quindi si costruisce anche dal punto di vista intellettuale una certa visione del mondo. Cosicché il fare non sia determinato solo dalle urgenze, dalle necessità, ma sia ritmato da questo progetto che nasce da un ascolto della Parola e da un atteggiamento di

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deserto, di silenzio contemplativo. Quanto maggiori sono le responsabilità di una persona, tanto più si devono trovare ogni giorno più lunghe ore di silenzio contemplativo. Bisogna cercarlo, e lottare per averlo, per non farsi travolgere dalle cose, dalla valanga di parole dette a vanvera, di giudizi affrettati. Il silenzio è sempre difficile. Il silenzio bianco ancor di più: il silenzio nero è pura assenza di suoni, quello bianco è sintesi di tutti i colori. Ed è questo che bisogna imparare a esercitare. Superare, guardare in faccia la paura del silenzio, nella quale emergono alcuni mostri interiori, per imparare che si possono esorcizzare e si può dare loro un senso.” Carlo Maria Martini In Preghiera SILENZIO CORAGGIOSO Il consiglio non basterà mai. Poche parole, ma molti fatti. Frena gli ondeggiamenti della volontà, che talvolta si adagia nella tiepidezza. Abbi una volontà decisa che piega al suo dominio tutte le altre potenze, ponendole nel volere di Dio come l'ago nella bussola, che spontaneamente si colloca nella direzione del meridiano magnetico. Chi sa ben tacere, sa ben volere.

SILENZIO VIRTUOSO Sacrifica i vani lamenti che turbano lo spirito, e sappi sorridere a qualsiasi manifestazione della Divina Volontà, anche se ti mortificano, e sono in opposizione ai tuoi progetti più cari. Abituati a raccogliere con un radioso sorriso le piccole croci della giornata, e non come un inevitabile faticoso retaggio dell'esistenza, ma come tacito messaggero del Divino Amore, dispensatore di meriti, guida provvidenziale per arrivare ad alte e sicure mete. Il silenzio nella contraddizione, è sicura santificazione. Rit . Verg ine de l Si l enzio che asco l t i la Paro la e la conserv i Donna de l fu turo insegnac i i l cammino. In Cammino

• Entro nell’intimo della mia vita e mi chiedo: “Quali sono i miei sogni?” • A questa “soglia” della mia vita, mi chiedo: “Sono felice?” • Cosa o chi mi rende felice o infelice? • Cosa dimora più in me un silenzio bianco (che costruisce perché sintesi

dell’esperienze) oppure nero (puramente tecnico e sterile) ?

STRETCHING SPIRITUALE In Sosta

“E Gesù rispose “Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora.”

La Madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,4-5)

Maria è la mamma di tutti senza distinzione di etnia, razza o età. Essa conduce al Figlio Gesù. Le sue parole semplici ed incisive ci spianano la strada verso il senso ultimo della nostra vita. Rafforziamo e ricostituiamo il “tono muscolare” della camminata personale e comunitaria alla quale ognuno in questa storia e in questo spazio è chiamato a

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percorrere. “La vita alla scuola di Maria. Lei ci insegna a seguire e amare Gesù nel nostro stato di vita, non separati dal mondo, ma vivendo pienamente in esso, facendo risuonare nei nostri cuori tutti gli insegnamenti di Gesù e con la sua intercessione materna ci conduce nella nostra vita. Qualche volta ci sentiamo affaticati e soverchiati dalle preoccupazioni, incapaci di raccoglierci nella preghiera, incapaci di guardare dentro di noi. La

meditazione ci sembra quasi una fantasia inutile, una perdita di tempo. Proprio quando abbiamo il cuore chiuso, quando siamo nelle difficoltà, abbiamo bisogno di un amore più forte del sovraccarico degli impegni, più forte delle preoccupazioni, più forte della sofferenza. Chi si sforza di amare, con il suo amore, vede tutti gli esseri e tutte le cose con gli occhi di Dio e più siamo uniti a Lui più possiamo testimoniarlo agli altri.” In Preghiera SILENZIO DI CRITICA Sacrifica lo spirito di mormorazione che avvelena le gioie della carità fraterna, e togli ogni severo giudizio contro la carità. Come l'ape sceglie sul fiore la parte più squisita per far il miele, cosi tu guarda nel prossimo solo le virtù, ed abituati a vedere tutti attraverso il diaframma dell'Adorazione Divina.

SILENZIO DEL MALUMORE Sacrifica le oscillazioni dell'umore, e mantieni sulle labbra, anche nei momenti difficili, la dolcezza del sorriso, che è dominio delle passioni, potenza di fascino, fragranza di bontà, misterioso magnesio che sprigiona luce e calore. Una giornata di sorriso, è giornata di paradiso. Rit . Verg ine de l Si l enzio che asco l t i la Paro la e la conserv i Donna de l fu turo insegnac i i l cammino. In Cammino

• Rimango in silenzio e mentre procedo mi chiedo: “Cosa posso fare per rendere la mia vita più bella?”

• Quali scelte sono chiamato a compiere per trasformare l’acqua della giara evangelica in gioioso vino condivisibile con i fratelli?

• E’ presente in me l’amore di Dio che mi fa vedere il mondo le cose con i suoi occhi?

• Oppiure colgo in me l’amore a me stesso: quel pericolo che deforma l’orizzonte, la visuale sul prossimo?

In Arrivo Giunti al Santuario meditiamo il Profondo insegnamento di Paolo VI nel discorso svolto in pellegrinaggio in Terra Santa a Nazareth nel 1964

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Discorso di papa Paolo VI a Nazareth del 5 gennaio 1964

L’esempio di Nazareth La casa di Nazareth è la scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. Qui si impara ad osservare, ad ascoltare, a meditare, a penetrare il significato così profondo e così misterioso di questa manifestazione del Figlio di Dio tanto semplice, umile e bella. Forse anche impariamo, quasi senza accorgercene, ad imitare. Qui impariamo il metodo che ci permetterà di conoscere chi è il Cristo. Qui scopriamo il bisogno di osservare il quadro del suo soggiorno in mezzo a noi: cioè i luoghi, i tempi, i costumi, il linguaggio, i sacri riti, tutto insomma ciò di cui Gesù si servì per manifestarsi al mondo. Qui tutto ha una voce, tutto ha un significato. Qui, a questa scuola, certo comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo. Oh! come volentieri vorremmo ritornare fanciulli e metterci a questa umile e sublime scuola di Nazareth! Quanto ardentemente desidereremmo di ricominciare, vicino a Maria, ad apprendere la vera scienza della vita e la superiore sapienza delle verità divine! Ma noi non siamo che di passaggio e ci è necessario deporre il desiderio di continuare a conoscere, in questa casa, la mai compiuta formazione all’intelligenza del Vangelo. Tuttavia non lasceremo questo luogo senza aver raccolto, quasi furtivamente, alcuni brevi ammonimenti dalla casa di Nazareth. In primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazareth, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri. Insegnaci quanto importanti e necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione, l’interiorità della vita, la preghiera, che Dio solo vede nel segreto. Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia. Nazareth ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com’è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale. Infine impariamo la lezione del lavoro. Oh! dimora di Nazareth, casa del Figlio del falegname! Qui soprattutto desideriamo comprendere e celebrare la legge, severa certo ma redentrice della fatica umana; qui nobilitare la dignità del lavoro in modo che sia sentita da tutti; ricordare sotto questo tetto che il lavoro non può essere fine a se stesso, ma che riceve la sua libertà ed eccellenza, non solamente da quello che si chiama valore economico, ma anche da ciò che lo volge al suo nobile fine; qui infine vogliamo salutare gli operai di tutto il mondo e mostrar loro il grande modello, il loro divino fratello, il profeta di tutte le giuste cause che li riguardano, cioè Cristo nostro Signore.