MARINA MILITARE -...

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M M A A R R I I N N A A M M I I L L I I T T A A R R E E I I l l C C a a s s t t e e l l l l o o A A r r a a g g o o n n e e s s e e d d i i T T a a r r a a n n t t o o

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Il Castello di Taranto, denominatoCastel S. Angelo, si eleva a ridossodi un antico avvallamento naturaledel banco di roccia su cui sorge lacittà vecchia e, come rivendicatoda una lapide posta sul torrionedell'Annunziata, è essenzialmentecostituito dalla ricostruzione arago-nese di una precedente fortifica-zione Normanno - Svevo -Angioina ubicata nello stesso puntoma di caratteristiche assai diverse.Un ordine dell'Imperatore FedericoII, che verso il 1240 disponevaalcune riparazioni dell'antico fortili-zio, ne contiene l'unica descrizionein nostro possesso: si trattava deltipico castello medioevale connumerose torri quadrangolari alte estrette adatte alla difesa piomban-te, la difesa cioè attuata mediante illancio dall'alto di pietre, frecce e

Il Castello Il Castello AragAragonese di onese di TTarantoaranto

Pianta del Castello diTaranto nel 1492

materiale incendiario sugli assalito-ri.Il perfezionamento delle artiglierienel XV secolo rese del tutto supe-rato questo tipo di fortificazione e ilRe di Napoli Ferdinando d'Aragonadecise, pertanto, di ricostruire ilcastello di Taranto seguendo pre-cetti e moduli o forse addirittura lospecifico disegno del grande archi-tetto senese Francesco di GiorgioMartini; il nuovo castello, ricostruitotra il 1487 e il 1492, aveva unaforma vagamente simile a quella diun aquilone con 5 torrioni rotondi,posti agli angoli della costruzione,più bassi e più massicci dei prece-denti e denominati S. Cristoforo, S.Lorenzo, S. Angelo, verso l'attualecanale navigabile, Annunziata eBandiera verso la città vecchia.

Castello Aragonese - Piano delle Banchine

2/3 Il Castello Aragonese di Taranto

a cura dell’Ammiraglio di Squadra Francesco Ricci

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Torrioni e mura avevano la stessaaltezza, 20 metri, e quasi lo stessospessore, circa 7 metri i torrioni, 8metri le mura. Verso il Mar Grandefu aggiunto un puntone triangolare,chiamato impropriamente Rivellino,per migliorare la capacità di difesadel fossato, ampliato dagli arago-nesi sino a raggiungere una lar-ghezza di circa 25 metri.Il Castello Aragonese, di grandepregio sul piano estetico, è statocaratterizzato da una validità effi-mera dal punto di vista militare peril rapido progresso delle artiglierie.Nonostante gli interventi di ammo-dernamento degli Spagnoli suben-trati agli Aragonesi nel 1502, ilcastello perse progressivamentevalidità militare e, dopo esserestato per quasi un secolo il centrodella difesa di Taranto, respingen-do in particolare un assalto turconel 1594, finì per essere utilizzatoquale carcere e quale casermanegli ultimi due secoli.Il castello è però rimasto sostan-zialmente integro a meno del torrio-ne di S. Angelo demolito nel 1883per far posto al ponte girevole.

Castello Aragonese - Piano del cortile Castello Aragonese - Piano alloggi

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La Cappella di San Leonardo

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I lavori di restauro, iniziati circa undecennio fa con il ripristino deimuri esterni, sono stati indirizzatinel 2004-2005 verso gli ambientiinterni del castello con lo scopo dideterminare la configurazione ara-gonese e di individuare le eventualistrutture precedenti e successive.I restauri interni consistono soprat-tutto nella rimozione di intonaco ecemento per portare a vista mura epavimenti e nella riapertura di corri-doi, stanze e camminamenti, chiusinei secoli scorsi, al fine di ristabilirela permeabilità interna del castelloe la funzionalità dei vari elementidifensivi.L'aspetto esterno del castello ècaratterizzato da una perfettauniformità dell'esecuzione muraria.Provenendo dalla città vecchia sivede il fronte occidentale, dominatodai torrioni della Bandiera verso il

La Cappella di San Leonardo - La Cupola

Mar Grande e dell'Annunziataverso il Mar Piccolo.A sinistra del torrionedell'Annunziata è visibile ciò cherimane della grande struttura diforma triangolare che nel 500 univail torrione di S. Angelo al corpocentrale della fortificazione.

Percorrendo il ponte, dettodell'Avanzata, si entra nel castello.Subito dopo l'ingresso, sulla sini-stra del vestibolo, si apre la cappel-la rinascimentale dedicata a S.Leonardo, di ammirevole semplicitàe di esemplare razionalità.La cripta, sottostante la navata, èstata esplorata nel novembre 2003;sotto il piano di calpestio è statorinvenuto un silos pieno di terra e,in questa, frammenti di ceramicadel XIII e XIV secolo nonché unamoneta di Federico II del 1245,contemporanea pertanto all'ordine

dell'imperatore svevo di ristruttura-zione del castello di Taranto.Entrati nel cortile, sul lato sinistro sivedono i locali originariamente adi-biti a caserma; di fronte, il grandeandrone con volta a botte dell'in-gresso di levante dove si attestaval'antico ponte, definito del Soccorsoe da dove inizia la scalinata didiscesa a mare del XIX secolo.Sulla destra spicca il maschio qua-drangolare alla cui base si apreuna sala, impropriamente denomi-nata di Celestino V; accanto almaschio la scala che porta allaresidenza del castellano.Il locale di maggiori dimensioni,attuale ufficio di rappresentanza delComandante in Capo delDipartimento, era forse la sala delcastellano.Sullo spigolo sud - est del cortile si

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apre il tunnel di accesso al torrionedi S. Cristoforo, il più grande ditutti con un diametro di 28 metri,che costituiva l'elemento difensivopiù importante per le dimensioni el'armamento.Lasciato incompleto all'interno dagliAragonesi, fu terminato dagli

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Una moneta e altri reperti fittili del XIII eXIV secolo rinvenuti nella terra conte-nuta nel silos della Cripta

Il Torrione di San Cristoforo -L’Androne al piano delle banchine dopo

il restauro del 2004

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S.Lorenzo.Al di là di quest'ultimo torrioneappare il muro di Crispano edificatodal castellano Matteo Crispanoquasi al termine dei lavori di ristrut-turazione per unire il torrione di S.Lorenzo e il torrione di S. Angelo;

Spagnoli che probabilmente riempi-rono di malta la casamatta superio-re ubicata nel tamburo al fine diottenere una piazzola sommitaleper l'utilizzazione delle artiglierie.Dell'antico sistema di difesa dellaparte alta della torre rimangono lecannoniere accessibili solo dall'e-sterno.E' invece accessibile la parte infe-riore del torrione, parzialmenterestaurata nell'autunno 2004 dapersonale di Maridipart Taranto ecostituita da un androne e da quat-tro casamatte forse attribuibili alperiodo napoleonico; nelle primedue sono stati installati nell'autunno2005 due pezzi d'artiglieria delXVIII secolo puntati verso il MarGrande e l'accesso al fossato.L'androne mette anche in comuni-cazione con il corridoio di ingressoal torrione e con un cunicolo sca-vato nella roccia; cunicolo e dira-mazione laterale, aperta nell'inver-no 2004, potrebbero essere i restidi un acquedotto di epoca classicainglobato nel castello come sem-brerebbe confermato da una pollad'acqua dolce potabile subito sottoil piano di calpestio.Usciti sulla banchina si può osser-vare l'esterno del torrione di S.Cristoforo e, verso il Mar Grande, ilRivellino.Proseguendo lungo il canale navi-gabile si ha una visione d'insiemedell' intero fronte orientale delcastello, caratterizzato da un cor-dolo di pietra e da una sequelaininterrotta di archetti e beccatelliche vanno dal torrione diS.Cristoforo al torrione di

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questo torrione, demolito a fine800, era stato costruito dalla città aproprie spese e l'inglobamento nelcastello regio suscitò le fiere prote-ste dei tarantini.Il torrione di S. Lorenzo, alterato afine 800 per installarvi l'impianto dimovimentazione idraulica del pontegirevole, (impianto rimosso nel1930), è stato restaurato nel 2005;entrando nella casamatta alla basedel torrione, gli elementi più eviden-ti sono il pozzo profondo 20 metriscavato a fine 800 e la scala chesale sino alla parte più alta dellatorre.Lasciato il torrione, si percorre uncorridoio a volta ogivale che portaall'ingresso della galleria Svevo-Angioina.Tale ingresso, anch'esso a volta

Il Rivellino e il Torrione di SannCristoforo

La Casamatta con il cannone - L’inizio e la diramazione laterale(possibile acquedotto) del cunicolo alla base di San Cristoforo

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ogivale, restaurato nell'autunno2004 da un operaio delDipartimento, appare risalire aiperiodi più antichi del castello.La galleria Svevo-Angioina adia-cente all'ingresso collega tra loro itorrioni di S. Lorenzo edell'Annunziata ed è stata restaura-ta nei primi 7 mesi del 2004 daoperai di Maridipart Taranto. Lavolta ogivale, la collocazione sulpiano più basso del castello, ladisomogeneità delle pareti contri-buiscono ad attribuire a taleambiente una possibile datazionesvevo-angioina e cioè compresatra il 1200 e il 1400. La parete inter-na e quella di fondo verso il torrio-ne dell'Annunziata sono scavatenella roccia su cui e intorno a cui èstato costruito il castello.La galleria comunica lateralmentecon un grande ambiente con voltaa botte, dove è possibile vedere lasuperficie esterna del muro diCrispano, le cui cannoniere, untempo al livello del mare, sono orasemisommerse da acqua di falda.Entrati nel torrione dell'Annunziataal 1° livello, si accede alla

Casamatta semisferica, originaria-mente una cisterna, come provatodal continuo flusso d'acqua, tuttoraesistente.La costruzione è così accurata dadeterminare l'amplificazione dellavoce di chi parla al centro del loca-le.Salendo la scala, ricavata all'inter-

La Galleria Svevo-Angioina dopo il restauro del 2004

Il muro di Crispano contiguo al Ponte girevole

La scala di discesa al mare -Il torrione di San Lorenzo

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no del muro perimetrale spessooltre 7 metri, si arriva ad unaseconda casamatta molto similealla prima, originariamente forseadibita a deposito polvere dasparo. Salendo ancora si raggiun-ge il piano degli archibugieri ove sipossono vedere le sistemazionidifensive costituite da quattro centridi fuoco, ognuno con quattro posta-zioni di tiro.Un'ultima rampa di scale porta alpiano delle cannoniere, riempito diterra probabilmente a fine XVIsecolo per posizionare i cannonisulla soprastante piazzola e svuo-tato nel 1930.Saliti sul piano delle piattaforme, èpossibile vedere la cupola dellacappella, le postazioni per le arti-glierie e, in successione, le piazzo-le sommitali degli altri tre torrioni,costruite dagli Spagnoli; terminato ilgiro delle piattaforme, si scendelungo la rampa di levante e si entrain un piccolo cortile dove si affac-ciano numerose cale adibite a cellenel XVIII e XIX secolo. Attraversola cala dello spigolo di nord est siaccede nel corridoio o cammina-mento di Crispano.Scoperto nel novembre 2003 erestaurato nell'estate 2004, era uti-lizzato quale centro di fuoco perarchibugieri. Sei feritoie sul lato dilevante consentivano di spararecontro l'argine e la base del fossatomentre numerosi sfiatatoi serviva-no all'eliminazione dei fumi prodottidalle armi da fuoco; le feritoie sonoinclinate per permettere il tiro diinfilata e per rendere più difficile al

nemico di colpire i tiratori posti die-tro le feritoie. Due feritoie, orientateverso l'interno del castello, dimo-strano che il muro di Crispano fucostruito quale opera a sé stante, eche solo successivamente fucostruito l'altro muro tra il torrionedi S. Angelo e la cortina settentrio-nale del castello formando unaspecie di triangolo.Nel corridoio di Crispano sonoanche visibili due caditoie, usateper gettare pietre sugli assalitori:una davanti all'ingresso, l'altra pas-

sante sotto il corridoio.Lasciato il corridoio di Crispano siscende lungo la rampa sino al cor-tile e si entra nei locali adibiti untempo probabilmente a caserma; ilrestauro del più grande, tuttora incorso, ha evidenziato che quierano ubicate le antiche cucinecome attestato dai focolari e daireperti fittili scoperti dietro le mura-ture novecentesche.Dalle cucine si scende nella galle-ria Settentrionale, un locale lungooltre 40 metri con volta ogivale col-locato sopra la galleria Svevo-Angioina; il restauro, effettuato daoperai di Maridipart Taranto nel

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Il lato ovest del piano della piattaforma. E’ visibile la Cupola della Cappella

La galleria settentrionale - La cava diCarparo e i due archi di scarico

Il corridoio di Crispano

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reperti ritrovati, sembra risalire alperiodo greco mentre all'estremitàopposta si apre un vestibolo convolta a botte che mette in comuni-cazione con il torrione di S.Lorenzo tramite un cunicolo riaper-to nel 2004 e con il corridoio dilevante tramite una scala incemento.Il pavimento originario di questocorridoio è stato trovato circa duemetri più in basso dell'attualerimuovendo un lungo tratto diriempimento di terra; in questomodo è stato anche reso visibile ilcollegamento tra il torrione di S.Lorenzo e la galleria settentrionale.Proseguendo ancora si entra nelcorridoio di S. Lorenzo, scopertonel novembre 2003 e restauratonel 2004 da un operaio delMaridipart Taranto. Il corridoioattraversa longitudinalmente ilmuro di Crispano ed offre unavisione molto suggestiva del torrio-ne di S. Lorenzo la cui costruzione

2005, ne ha evidenziato la funzionedifensiva testimoniata da 10 feritoiesul lato settentrionale e le particola-rità della parete meridionale, carat-terizzata da ampi tratti di roccia eda due archi di scarico costruiti susupporti di terra per scavalcare lelacune del banco di Carparo. Ilpiano di calpestio originario è statorinvenuto oltre un metro sotto ilpavimento moderno e fra le duesuperfici sono stati trovati numero-sissimi reperti fittili per lo più delXVI, XVII e XVIII secolo. Altri reper-ti molto più antichi, per lo più diepoca greca, sono stati rinvenutinella terra sottostante gli archi discarico, tra cui un “Ostrakon”recante un' incisione in greco primi-tivo che richiama al culto spartanodi Artemide Ortia.Verso il torrione dell'Annunziata èstata portata alla luce un'anticacava di carparo che, in base ai

appare essere stata interrotta subi-to sopra i beccatelli.Anche il corridoio di S. Lorenzo erapieno di pietre e di terra; la rimozio-ne di questo materiale nell'inverno2004 ha consentito di scoprire unpozzo ove sono stati trovati fram-menti di ceramica del XVI e delXVII secolo, raccolti in un locale delcastello in attesa di classificazioneprecisa. Nel corridoio sono visibili 4feritoie verso il canale, due feritoieverso l'interno del castello e duesfiatatoi.Dallo sfiatatoio sopra il pozzo si èinerpicato nel novembre 2003 per-

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Frammento con incisione riferibileall’antico culto spartano di Artemide Ortia

I due archi di scarico della galleria settentrionale

Il vestibolo di accesso alla galleria set-tentrionale - Sulla sinistra si può nota-re l’inizio del camminamento che porta

al torrione di San Lorenzo

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sonale del Dipartimento scoprendosopra il corridoio di S. Lorenzo ilcorridoio di Crispano già descrittoin precedenza.Usciti dal corridoio si attraversa ilpiazzale e la galleria Meridionale,una lunga sala a volta semicircola-re restaurata nel 2001/2002, perentrare nel torrione della Bandieraal livello del piano degliArchibugieri.Lungo ripide rampe di scale siscende nella casamatta ubicataalla base del torrione; parzialmentescavata nel carparo, questa casa-matta presenta una marcata diffe-renza tra le pareti, di fattura piutto-sto primitiva, e la volta a bottecostruita con precisione tipicamen-te aragonese.E' ipotizzabile che le pareti sianociò che resta di una delle quattrotorri medioevali che fronteggiavanola città; tale costruzione può esserestata incorporata dagli architettiaragonesi nel nuovo torrione roton-

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La lapide con lo stemma d’Aragona inquartato con l’arme dei d’Angiò di Durazzoche celebra la ricostruzione del Castello ad opera del Re Ferdinando

Torrione della Bandiera

Accesso alla Residenza del castellano

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do coprendo l'ambiente con unavolta per conferire maggiore robu-stezza alla struttura e per costituireil piano di calpestio del livello supe-riore.La finalità di questa descrizione delcastello è stata quella di illustrare agrandi linee la complessità del suoimpianto generale, l'estrema diver-sità degli ambienti originari, nonchéla complessa varietà delle siste-mazioni difensive.L'attività di restauro della fortifica-zione è testimonianza dell'estremointeresse storico ed architettonicodell'intero complesso che costitui-sce di fatto il più importante impian-to rinascimentale della città diTaranto . n

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