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RASSEGNA STAMPA N° 11 10 - 14 Marzo 2008 DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG. 10/03 Inform Nuova veste grafica per Abruzzo 24ore.tv, il portale web television che rilancia le news e i video del CRAM 4 10/03 Società Dante Alighieri Manchester: sì alla conoscenza certificata della lingua Italiana 5 10/03 Inform Canada. Incontro con il Professor Salvatore Bancheri.Welcome to Campus Italia 7 11/03 Inform Due Conferenze educative organizzate dall’ufficio scuola del Consolato di Basilea – Gli appuntamenti sono rivolti ai connazionali e non che intendano avviare, riprendere e approfondire la conoscenza della lingua italiana parlata e scritta 10 11/03 In toscana.it A Firenze il centro per le politiche sull’emigrazione - Nascerà nel prossimo autunno presso l’Istituto Universitario Europeo 11 11/03 AISE Le eccellenze della Puglia in mostra al”Dolce Vita”di Londra 12 11/03 Agrigento notizie.it Sicilia: S’insedia giovedì il comitato di sorveglianza del FSE 14 11/03 AISE Un contributo italiano per potenziare la rete dei servizi di impiego in Argentina con il “Programma Area” di Italia Lavoro 16 1

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RASSEGNA STAMPA N° 11

10 - 14 Marzo 2008

DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG.

10/03 Inform Nuova veste grafica per Abruzzo 24ore.tv, il portale web television che rilancia le news e i video del CRAM 4

10/03 Società Dante

Alighieri

Manchester: sì alla conoscenza certificata della lingua Italiana 5

10/03 Inform Canada. Incontro con il Professor Salvatore Bancheri.Welcome to Campus Italia 7

11/03 Inform

Due Conferenze educative organizzate dall’ufficio scuola del Consolato di Basilea – Gli appuntamenti sono rivolti ai connazionali e non che intendano avviare, riprendere e approfondire la conoscenza della lingua italiana parlata e scritta

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11/03 In toscana.it

A Firenze il centro per le politiche sull’emigrazione - Nascerà nel prossimo autunno presso l’Istituto Universitario Europeo

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11/03 AISE Le eccellenze della Puglia in mostra al”Dolce Vita”di Londra 12

11/03 Agrigentonotizie.it

Sicilia: S’insedia giovedì il comitato di sorveglianza del FSE 14

11/03 AISE Un contributo italiano per potenziare la rete dei servizi di impiego in Argentina con il “Programma Area” di Italia Lavoro

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segue RASSEGNA STAMPA N° 11

10 - 14 Marzo 2008

DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG.

11/03 News Italia Press

Fabio Porta sulla presenza italiana in Brasile18

12/03 AISE Manuel Ascer (CCI URUGUAY): il progetto ITES consente di avvicinare la formazione teorica con la realtà sul posto di lavoro

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12/03 Pronto

Italia ADN KRONOS

Italia-Egitto : Accordo Cooperazione AKI e Biblioteca Alexandrina 24

12/03 Società Dante

Alighieri

Inaugurata sul sito della società Dante Alighieri una sezione dedicata al progetto per la costituzione di un museo della lingua italiana

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13/03 Info.Gio.it

Docente di lingua italiana negli Istituti Italiani di Cultura 26

13/03 Italplanet.it

“Collaborazioni con le Università vietnamite: situazione e prospettive” 28

13/03 AISE Progetto ITES Uruguay “Occupazione e sviluppo della comunità degli italiani all’estero”: è uscito il V bando per i tirocini di formazione promossi da Italia Lavoro

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14/03 Italian Network

Internazionalizzazione – Dalla Regione Lombardia 14 milioni di Euro a favore delle PMI lombarde 31

14/03 Inform E-twinning: la Commissione UE promuove gemellaggi virtuali tra le scuole – Conferenza a Bucarest:premiati i migliori progetti 2006-2007

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14/03 AISE A Roma l’incontro “Opportunità Molise” per promuovere il territorio regionale all’estero 34

14/03 Inform

Giornata di studi sull’emigrazione – All’Università di Roma, “Valigie di cartone e fughe di cervelli” – L’Ateneo persenta la ricerca sui corregionali all’estero, promossa insieme all’Assessorato alle politiche sociali della Regione Lazio, intitolata:”l’Altro Lazio.Geografia dell’emigrazione laziale dal 1951 al 2006”

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14/03 ICE

Campus Formativo ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero) Modelli Italiani di successo – Ad Algeri un corso sull’internazionalizzazione di Impresa con l’obiettivo di fornire maggiori conoscenze alle controparti locali su realtà e modelli italiani di successo

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14/03 AISE Trentino Alto Adige: Dalla Provincia autonoma di Trento nuovo Bando per borse di studio ai discendenti degli emigrati trentini

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Osservatorio sulla Formazione e sul Lavoro degli Italiani all’Estero Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina 1 00198 - Roma Tel. +39 06 3691 4091 Fax +39 06 3691 5250 E- mail : [email protected]

Per consultare l’archivio delle Rassegne clicca qui

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INFORM - N. 51 - 10 marzo 2008

Nuova veste grafica per Abruzzo24ore.tv, il portale-web television che rilancia le news e i video del Cram

L’AQUILA - E´ stata presentata alla Provincia di L´Aquila la nuova veste grafica di Abruzzo24ore.tv, il portale-web television che cura, in convenzione col Cram, anche l´informazione e la comunicazione del Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo.

La nuova avventura editoriale, è stata presentata dall´editore Gianfranco Di Giacomantonio e dal direttore responsabile Pierluigi Spiezia. Con loro il presidente dell´Ordine dei giornalisti, Stefano Pallotta, la presidente della provincia dell´Aquila, Stefania Pezzopane, e il sindaco dell´Aquila, Massimo Cialente.

Giunti anche i saluti di Donato Di Matteo, presidente del Cram, impossibilitato a partecipare alla presentazione della testata che, ha ricordato nel messaggio letto, in cui ha creduto e sostenuto sin dal primo momento.

Un battesimo quello di Abruzzo24ore.tv, che è una buona notizia, in un momento non facile per l´informazione abruzzese, e in un epoca in cui il giornalismo vive una fase di profondi mutamenti.

Conclusa una fase di rodaggio - scrive nella news la testata giornalistiva online (www.abruzzo24ore.tv ) - la web television si propone in primo luogo come punto di incontro per tutti gli abruzzesi sparsi per il mondo.

Aggiornate in tempo reale e tutte commentabili dall´utente, le news riguarderanno cronaca, politica, emigrazione, cultura, sport, economia, ambiente, scienze, enogastronomia, curiosità e bellezze dalle quattro province. 24 ore su 24 sarà possibile visionare l´edizione il tg sempre aggiornato all’ultim’ora, informarsi su un argomento di proprio interesse consultando con un click l´archivio che già conta più di 3.300 notizie. Abruzzo24ore.tv seguirà eventi di particolare interesse non solo in Abruzzo ma anche nel mondo (fiere, expo, congressi, missioni istituzionali all´estero) realizzando collegamenti in video-conferenza, con particolare attenzione alle iniziative che vedono protagoniste le associazioni degli abruzzesi nel mondo.

La redazione di Abruzzo24ore.tv è poi aperta a tutti con la rubrica "io giornalista", non solo per l´invio di video, servizi e inchieste già confezionate,ma per segnalazioni e proposte.

Ad aggiungere valore alla già ricca offerta di news nell’archivio, saranno inseriti a breve una vasta selezione di documentari sui costumi, le tradizioni, il turismo le emergenze artistiche, girati in Abruzzo e all’interno delle comunità abruzzesi nel mondo. Grazie alla disponibilità della EngVideo, saranno messi on line in primavera tutti i servizi di news realizzati dal 1998 ad oggi per formare un archivio della memoria sempre più completo.Abruzzo24ore.tv sarà accessibile da qualsiasi parte del mondo con pc, Mac, Linux, telefonino e palmare. Si avvale della tecnologia Web 2.0, della gestione degli aggregatori di notizie Rss, della tecnologia Podcast e videoPodcast per iPod e di quella youtube e youtube mobile (abruzzo24orepuntotv). Inoltre, attivato un account Skype, "abruzzo24ore.tv", per avere un filo diretto con i lettori.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n05110.htm

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SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI

IL MONDO IN ITALIANO

10 marzo 2008

MANCHESTER: SÌ ALLA CONOSCENZA CERTIFICATA DELLA LINGUA ITALIANA

“The University of Manchester” diventa ufficialmente il primo Centro Certificatore PLIDA del Regno Unito

"The University of Manchester"

Notevole passo in avanti compiuto in Gran Bretagna verso la conoscenza certificata della lingua italiana: “The University of Manchester” è stata ufficialmente riconosciuta come Centro Certificatore PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), il primo e unico nel Regno Unito. Presso il Consolato d’Italia di Manchester è stato presentato l’importante accordo tra il Comitato locale della Società Dante Alighieri e “The University of Manchester”, rappresentate rispettivamente dal Presidente del Comitato, dott.ssa Manuela Costanzo, e dal prof. Stephen J. Milner. All’incontro di presentazione sono intervenuti il Console d’Italia, Chiara Petracca, il responsabile per la Certificazione PLIDA, dott. Daniele D’Aguanno, numerosi soci della “Dante”, rappresentanti di circoli italiani della Regione e della comunità italiana, docenti dell’Università, tra cui le dott.sse Elena Polisca e Liliana Foligno-Smith, che con il prof. Milner opereranno direttamente nel progetto.

Il dott. D’Aguanno, accompagnato da alcuni membri del Comitato, ha inoltre visitato il Dipartimento di Lingua italiana dell’Università e l’“University Language Centre” con i suoi moderni mezzi didattici a disposizione degli studenti, dal centro informatico alla biblioteca, dai computer alle televisioni collegate via satellite alle varie stazioni estere. “The University of Manchester” è la più grande Università britannica ed è già Centro esaminatore delle principali lingue europee.

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Anche l’Ambasciatore d’Italia, Giancarlo Aragona, in visita a Manchester, ha voluto sottolineare la grande rilevanza di questo evento per la lingua italiana in varie occasioni, in particolare a un’attenta platea di studenti riunita per una conferenza nella suggestiva sala della biblioteca John Rylands.

Nato allo scopo di offrire assistenza didattica ai Comitati della Società Dante Alighieri in Italia e all’estero, il PLIDA ha come attività principale la Certificazione di competenza in lingua italiana come lingua straniera, secondo la scala di sei livelli stabilita dal Consiglio d’Europa nel Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Pertanto l’accordo siglato con “The University of Manchester” avrà sicuramente sviluppi interessanti e sarà un autorevole punto di riferimento per l’attuazione di questo importante progetto in Gran Bretagna.

Per informazioni: [email protected] , www.llc.manchester.ac.uk .

Fonte : http://www.ladante.it/comunicati/template.asp?idCom=347&id=2008/080310_manchester.asp&dx=&rs=2008/

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INFORM - N. 51 - 10 marzo 2008

STAMPA ITALIANA PER L’ESTERO

Dal “Messaggero di sant’Antonio, marzo 2008

Canada. Incontro con il professor Salvatore Bancheri

Welcome to Campus Italia

Docente all'Università di Toronto, regista, attore, impegnato nella vita comunitaria, Bancheri è convinto che la ricchezza multiculturale sia la chiave del successo delle nuove generazioni.

TORONTO - «Uno, nessuno, centomila» ha risposto Salvatore Bancheri quando gli ho chiesto come si definisce. Citato il titolo del celebre romanzo pirandelliano, ha però aggiunto «dipende». E non senza ragione. Come per ciascuno di noi, la definizione personale di identità è soggetta a una serie di «se» e di «ma» che aggiungono al nocciolo originario strati particolari, relativi all’ambiente, alle circostanze, agli stati d’animo e fors’anche all’opinione altrui. Ne deriva un ventaglio di sfumature e informazioni. Come quelle fornite dal mio interlocutore: sulla storia personale e familiare, sulla formazione culturale e i conseguimenti accademici, sulle iniziative comunitarie e sulla sua grande passione per il teatro. Una vita movimentata che comprende l’emigrazione in età giovanile. Un caleidoscopio di attività e interessi, poggiati su una profonda formazione umana e cristiana. Personaggio solare e generoso come la terra di Sicilia in cui è nato, Bancheri comunica calore umano, sa invogliare all’impegno e al servizio per il bene comune.

Bancheri è full professor all’Università di Toronto dove sta reggendo il Dipartimento di Italianistica. Il suo curriculum accademico è di tutto rispetto e sono numerose le pubblicazioni da lui curate. Dal 2005 è direttore del Frank Iacobucci Centre for Italian Canadian Studies oltre che della prestigiosa rivista Italian Canadiana. Il Centro – intitolato ufficialmente nel 1984 al celebre giudice di Corte Suprema del Canada, Frank Iacobucci, oriundo italiano nato a Vancouver – costituisce un forum di discussione per lo scambio di idee tra specialisti e studenti; è perciò un’importante fonte di studi relativi a tematiche italocanadesi. Italian Canadiana, la rivista del Centro stesso, ne documenta attività e iniziative. Fondata in cooperazione con il Centro Canadese Scuola e Cultura Italiana nel 1984, la pubblicazione è dal 1988 parte integrante del Dipartimento di Studi Italiani dell’Università di Toronto. Avendo per scopo la ricerca sui vari aspetti di vita degli italocanadesi, riporta articoli e rassegne critiche nelle lingue inglese, francese e italiano. In aggiunta ai contributi accademici, ha sezioni dedicate a scrittura creativa, commenti sociologici, profili comunitari di italocanadesi che si sono particolarmente distinti in campo culturale e sociale. Una fotografia della presenza italiana in Canada.

Ho chiesto al professor Bancheri come, secondo lui, è sentita e considerata l’italianità ai vari livelli della società canadese. La sua risposta? «Il concetto di italianità o italicità è complesso, e varia non solo da un livello all’altro della società, ma da individuo a individuo.

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L’importante è non soffermarsi soltanto ai suoi aspetti esteriori: musica, sport, cibo, moda, tradizioni festive, ma sposarne gli aspetti fondamentali: cultura, religiosità, forte concetto di famiglia». E come vede – ho insistito – il cammino delle nuove generazioni, tra identità d’origine e identificazione nella realtà multiculturale canadese? «Secondo me, le nuove generazioni si rendono conto che il loro futuro è nella realtà multiculturale e che devono lottare per far sì che questa realtà sia multiculturale a tutti gli effetti, libera da qualsiasi forma di stereotipo e da qualsiasi sorta di discriminazione dovuta al colore della pelle, alle proprie tendenze religiose o sessuali. Allo stesso tempo le nuove generazioni canadesi devono sempre ricordarsi che la loro forza sta nel loro bagaglio culturale, sia presente che passato. Per usare una metafora, le nuove generazioni devono fare ciò che si fa quando si guida: guidare avanti ma ogni tanto guardare indietro». In sostanza, costruire e progredire non perdendo di vista quanto c’è alle spalle in fatto di civiltà, di cultura e di umanità vissute e tramandate da chi c’era prima.

Salvatore Bancheri è un esempio vivente di quanto afferma. Lo è quando insegna (lingua, letteratura, corsi post-laurea) e quando fa teatro, e ne fa molto e bene. Lo è quando si interessa di tecno-didattica, «il campo che, forse, mi ha dato più prestigio in tutto il Nord America e oltre» sottolinea, e quando fa amministrazione, indispensabile nella sua posizione di graduate co-ordinator e acting chair della facoltà di Italianistica. Tra le sue specializzazioni rientra il teatro religioso, soprattutto post-tridentino. Considera il teatro, oltre che strumento di educazione e coesione comunitaria, veicolo efficace per l’insegnamento di una lingua seconda. Con il collega Guido Pugliese ha fondato due decenni fa la Compagnia Maschere Duemondi che ha finora messo in scena all’Università di Toronto, a Mississauga, oltre venti commedie di autori italiani: da Goldoni a Eduardo De Filippo, da Pirandello a Dario Fo, da Campanile a Peppino De Filippo, e Scarpetta, Riccobene, De Roberto, Schembri e Pugliese. Gli attori sono studenti, e non necessariamente di lingua italiana. Il ricavato delle rappresentazioni – seguitissime da un pubblico sempre più numeroso ed entusiasta – va alla creazione di borse di studio. Cosí come avviene nel caso delle Maschere Petiliane, altra compagnia teatrale da lui fondata, che fa anche beneficenza.

«Faccio molto lavoro comunitario perché credo nella comunità, faccio teatro con e per la comunità, una comunità che mi rispetta – afferma –. Al Delia Social Cultural Centre recitiamo in dialetto siciliano, tra compaesani. È anche un modo per passare del tempo insieme con amici e soprattutto con fratelli e sorelle. Con me recitano, infatti, due miei fratelli e due mie sorelle. Io faccio il regista, e ogni tanto mi assegno una parte. Mi capita ogni volta di innamorarmi di un personaggio della commedia che stiamo recitando, e di rodermi dalla gelosia per aver assegnato la parte a un altro». Ritorna continuamente in lui il riferimento alla famiglia. È il sesto nato di otto figli, cinque maschi e tre femmine, trasferitisi definitivamente in Canada negli anni Settanta. Attribuisce all’incoraggiamento e al sostegno concreto della famiglia il suo successo professionale. «Come nelle famiglie numerose, spesso sono i più piccoli a trarre beneficio dai sacrifici dei più grandi: io ho tratto beneficio dai sacrifici dei miei fratelli e sorelle. Guidati da mio padre e da mia madre che nel loro piccolo avevano grandi vedute, hanno capito l’importanza di un’istruzione in un periodo in cui ciò non era così ovvio o diventava secondario davanti alle impellenti necessità economiche».

Dopo le scuole elementari al paese, le medie a Catania dai Paolini, e il ginnasio a Roma, il giovane Salvatore, di profonde convinzioni religiose, si trasferì ad Alba, in provincia di Cuneo, presso gli amati Paolini dove completò la sua istruzione proprio tra coloro che usano i mass-media come strumento di evangelizzazione. «Ho avuto ottimi insegnanti e compagni di scuola, molti – come Pino e Antonio Sciortino, direttore quest’ultimo di Famiglia Cristiana – sono sacerdoti».

Fecero seguito, a Toronto, l’ultimo anno di liceo e la frequenza alla locale Università dove operò come assistente dal 1978 al 1983. Ottenuti due successivi incarichi temporanei all’Università di Ottawa e alla McMaster, nel 1985 completò il PhD in Italianistica, e fu immediatamente assunto dall’Università di Toronto (Campus di Mississauga) dove tuttora insegna. Nel suo curriculum appaiono anche sette permanenze come Visiting Professor alla prestigiosa scuola estiva del Middlebury College nel Vermont.

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E nella vita privata? «Sono felicemente sposato da venticinque anni con Cristina, venuta in Canada all’età di 3 anni; e sono padre di due figlie: Andria di 22 anni, che ha completato gli studi universitari e sta conseguendo l’abilitazione all’insegnamento con specialità in religione e inglese, e Monica di 17 anni che sta completando il liceo. Abita con noi mia suocera, Angelina», ... fedele abbonata al Messaggero. Che cosa vorrebbe trasmettere ai suoi allievi il professor Bancheri? E alle figlie? «Ai miei allievi, l’amore per la cultura italiana, ma al di là di questo vorrei dare loro i mezzi necessari per prepararli al pensiero critico e, indirettamente, al rispetto degli altri. Alle miei figlie spero di aver trasmesso e di continuare a trasmettere i miei stessi valori: i sani principi morali, il rispetto per gli altri, il valore della famiglia, lo spirito di sacrificio, l’amore per la mia terra e cultura. Vorrei che fossero come me, ma senza i miei tanti difetti».

di Anna Maria Zampieri Pan-Il Messaggero di sant’Antonio,edizione italiana per l’estero

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n05118.htm

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INFORM - N. 52 - 11 marzo 2008

LINGUA E CULTURA ITALIANA

Due conferenze educative organizzate dall’Ufficio scuola del Consolato di Basilea

Gli appuntamenti sono rivolti a connazionali e non che intendano avviare, riprendere e approfondire la conoscenza delle lingua italiana parlata e scritta

BASILEA - L’Ufficio scolastico del Consolato di Basilea, insieme all’Università della terza e delle tre età della città svizzera, invitano a due appuntamenti educativi, intrapresi nel settore “Educazione degli adulti”, in programma nei prossimi giorni.

Si tratta di due incontri incentrati sulla promozione della lingua e della cultura italiane aperte ai connazionali all’estero che intendano voler riprendere e approfondire le loro conoscenze nell’italiano scritto e parlato e ai non italiani residenti nell’area che siano interessati ad avviare o consolidare tale conoscenza.

Il primo incontro si svolge mercoledì 12 marzo ed è intitolato “Scuola e famiglia: il bilinguismo nella quotidianità”, mentre il secondo, fissato per il 23 marzo sarà dedicato all’italiano parlato e scritto nell’educazione degli adulti.

E’ previsto l’intervento del dirigente dell’Ufficio scolastico di Basilea, Giuseppina Ruggieri, laureata in pedagogia con indirizzo psicologico, insegnante di scuola materna ed elementare, esperta in problematiche della famiglia e formatrice del personale docente, dirigente scolastica dal 1985. L’affiancheranno Maria Sole Rocco ed Elisa Fossati, docenti di livello elementare di Basilea, insieme a Graziella De Barba, docente di livello medio.

Le conferenze inizieranno alle ore 19 e si terranno presso l’Università di Basilea, Petersplatz 1, nell’aula 119.

Gli interessati potranno segnalare all’Ufficio scuola del Consolato la loro richiesta di corso che sarà successivamente organizzato a cura della dirigente Ruggieri.

L’iniziativa rientra nell’ambito dell’offerta formativa a suo tempo predisposta dall’Ufficio scuola ed approvata di recente come Progetto dal MAE, gratuita e condotta da personale docente di madre lingua qualificato.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n05212.htm

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Intoscana.it venerdì 11 marzo 2008

A Firenze il centro per le politiche sull’emigrazione

Nascerà nel prossimo autunno presso l’Istituto Universitario Europeo

Le ricerche sui fenomeni migratori sono molto diffuse. E' possibile quasi con certezza identificare i principali flussi e anche prevenirli. Ma difficilmente questi dati incidono sulle politiche dei Paesi Europei. Il Centro che nascerà a Firenze nel prossimo autunno ha proprio questo scopo, aiutare la politica e quindi i governi europei a fare interventi legislativi e sociali adeguati alla realtà del fenomeno. La notizia della nascita del Centro di politica europea della migrazione è stata data dal vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini. Il Centro che sarà accolto nella sede dell'Istituto universitario europeo di Firenze potrà ospitare anche banche dati sulle dimensioni delle migrazioni e consentire un confronto di studiosi a livello internazionale. Già promotore di ricerche altamente specializzate nel campo delle politiche migratorie internazionali, l'Istituto europeo di Firenze gestirà il nuovo Centro con il sostegno di fondi esterni sia pubblici che privati e con il contributo di istituzioni e fondazioni.

Fonte : http://www.intoscana.it/intoscana/ilmondo.jsp?id_categoria=0&id_sottocategoria=182&intenzione=ilmondo&tipologia_ilmondo=articoli&id=159969&typeAsset=FinestraSulCortile&language=it

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SERVIZI DEL GIORNO 11 Marzo 2008 ore 17.49 Italiani nel Mondo LE ECCELLENZE DELLA PUGLIA IN MOSTRA AL "DOLCE VITA" DI LONDRA LONDRA\ aise\ - I saperi, i sapori, i territori della Puglia si presentano per la prima volta a "La Dolce Vita Show", la più importante manifestazione dedicata alla promozione del "Made in Italy" in Gran Bretagna, che apre la sua quarta edizione il prossimo 13 marzo fino al 16, al Grand Hall dell’Olympia Exhibition Centre di Londra. Uno spazio espositivo di 256 mq, 84 mq per lo stand istituzionale. Ambienti nei quali si presentano ai potenziali clienti inglesi le aziende del made in Puglia introdotte grazie ad Unioncamere. Ed è record di partecipanti: 15 tra imprese e consorzi del settore agroalimentare, 2 del turismo, 3 fra pesca, moda e artigianato. Un totale di venti espositori dalla sola Puglia sui cento (ed oltre) provenienti da tutta Italia. È la fiera organizzata dalla Regione Puglia, attraverso l’assessorato allo Sviluppo economico e lo SPRINT (lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese), col maggior numero di adesioni. Contando le singole imprese si arriva a quota 75. Quello britannico è un mercato ricco che guarda ai prodotti italiani con un’attenzione sempre maggiore. La Puglia punta ad aprirsi un varco significativo tra un mare di possibilità ancora poco esplorate. L’export della Puglia in Gran Bretagna rappresenta infatti il 2,6% di quello italiano, mentre l’interesse dei consumatori britannici cresce sempre più. Nel 2006 le esportazioni pugliesi hanno sviluppato un valore complessivo di oltre 515 milioni di euro. I dati più recenti dell’Istat mostrano che da gennaio a settembre del 2007 la Gran Bretagna ha acquistato merci dalla Puglia per oltre 317 milioni di euro. Gli obiettivi della partecipazione a questa fiera sono stati evidenziati dal Programma di promozione dell’internazionalizzazione dei Sistemi Produttivi Locali per il 2008, finanziato dall’Unione Europea. Si punta a diffondere la conoscenza della Puglia, a promuovere l’immagine della sua economia sia nei settori tradizionali del Made in Italy, sia in quelli innovativi, ad accompagnare gli imprenditori pugliesi aiutandoli a sviluppare contatti diretti con i potenziali clienti e i giornalisti specializzati. La Dolce Vita Show è una manifestazione fieristica multisettoriale nella quale le eccellenze italiane sono mostrate al pubblico come in una vetrina. Ci sono spazi espositivi suddivisi in aree settoriali (enogastronomia, stile, moda e design, viaggi e turismo, immobiliare, marketing territoriale e promozione delle regioni italiane) per creare dei percorsi tematici per i visitatori, ma c’è anche la possibilità di partecipare a numerosi eventi promozionali organizzati nel corso della manifestazione. Lo "Spazio Puglia" è organizzato come un punto di incontro conviviale, nel quale i visitatori non si limiteranno ad assaggiare i prodotti, ma verranno accompagnati in percorsi guidati di degustazione dei vini e dei prodotti agroalimentari di eccellenza. Ecco perché nel corso della manifestazione la Regione Puglia organizzerà i "Laboratori del Gusto" rivolti a buyer e operatori selezionati e degustazioni guidate per vini ed oli durante "L’ora dell’apertivo". La presenza istituzionale della Regione In fiera la presenza istituzionale della Regione Puglia

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nel proprio spazio espositivo avrà il compito di comunicare ai visitatori, attraverso immagini e testi, i punti di forza del sistema Puglia, mentre lo Sprint Puglia assicurerà l’assistenza tecnica agli imprenditori pugliesi per gli incontri con gli operatori di settore britannici. "Abbiamo la necessità", sottolinea il Vice Presidente della Regione Puglia Sandro Frisullo, "di sviluppare la promozione in un mercato ricco e attento ai prodotti italiani, per di più ben collegato alla Puglia. Questa iniziativa riunisce imprese di vari settori. Per loro", prosegue, "abbiamo allestito uno spazio di incontri e degustazioni in collaborazione con l’ICE di Londra con un calendario ricco e la presenza di numerosi buyer del mercato inglese. Così sperimentiamo il format per quelle fiere che incontrano direttamente i consumatori: le cosiddette Show Consumer". Il Vice Presidente incontrerà gli operatori pugliesi sabato 15 marzo e parteciperà ad una serie di incontri istituzionali proprio per rafforzare i rapporti tra la Puglia e la Gran Bretagna. Davide Pellegrino, dirigente del Settore Sviluppo Economico e coordinatore dell’incontro con la stampa, annuncia il prossimo appuntamento del tipo Show Consumer. Il prossimo appuntamento "sarà a Stoccarda", specifica Frisullo. "Anche lì", conclude, "saranno presenti i settori dell’agroalimentare, dell’artigianato, del turismo, dell’abbigliamento per rappresentare ancora una volta l’ Apulia Italian Excellence". Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=54365

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PoliticaCronaca

11 Marzo 2008

SICILIA: S'insedia giovedì il comitato di sorveglianza del FSE All'ordine del giorno della riunione del comitato di sorveglianza del programma operativo del Fondo Sociale Europeo la costituzione e l'insediamento dello stesso comitato di cui faranno parte i dirigenti dei dipartimenti lavoro, Agenzia per l'Impiego, Pubblica istruzione, Famiglia, l'approvazione del regolamento interno dello stesso Comitato, i piani di valutazione e comunicazione. Ai lavori del comitato di sorveglianza prenderanno parte i rappresentanti della Commissione europea – Direzione generale occupazione, dei ministeri del Lavoro, dello Sviluppo economico, dell'Economia, della Pubblica Istruzione, dell'Università, i dirigenti generali della Regione Siciliana e i componenti delle associazioni di categoria designate dal Forum del partenariato. Il Programma Operativo FSE 2007-2013 prevede, per la Sicilia, uno stanziamento pari a un miliardo, 49 milioni e 619.576 euro. Risorse che la Regione Siciliana, inserita questa volta nell'obiettivo "convergenza”, dovrà utilizzare vari obiettivi: migliorare la flessibilità del mercato del lavoro, la qualità del lavoro, favorire l'accesso al mercato del lavoro del maggior numero di persone, qualificare il sistema dell'istruzione e della formazione professionale, promuovere la cooperazione a livello interregionale e transnazionale, sostenere un'attuazione efficace ed efficiente degli interventi POR-FSE e migliorare le capacità di governance della pubblica amministrazione siciliana. PALERMO - E' convocata per giovedì (13/3/2008), a partire dalle 9,30, presso la sede del Cerisdi (Castello Utveggio), la riunione del Comitato di sorveglianza del Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo Sicilia (FSE) 2007-2013. All'ordine del giorno dei lavori - tra le altre cose - la costituzione e l'insediamento dello stesso Comitato di sorveglianza (di cui faranno parte i dirigenti dei dipartimenti lavoro, Agenzia per l'Impiego, Pubblica istruzione, Famiglia), l'approvazione del regolamento interno dello stesso Comitato, i piani di valutazione e comunicazione. "Si tratta - spiega Alessandra Russo, dirigente generale del Dipartimento della Formazione Professionale, alla guida dell'Autorità di gestione del programma operativo FSE 2007-2013 – di un appuntamento importante che, di fatto, fa partire il programma operativo. L'approvazione dei criteri di selezione che orienteranno la futura programmazione e del regolamento interno dello stesso Comitato di sorveglianza - prosegue - sono passaggi fondamentali per avviare i primi bandi”. Ai lavori del Comitato di sorveglianza prenderanno parte i rappresentanti della Commissione Europea – Direzione generale occupazione, dei ministeri del Lavoro, dello Sviluppo economico, dell'Economia, della Pubblica Istruzione, dell'Università, i dirigenti generali della Regione Siciliana e i componenti delle associazioni di categoria designate dal Forum del partenariato.

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Il Programma Operativo FSE 2007-2013 prevede, per la Sicilia, uno stanziamento pari a un miliardo, 49 milioni e 619.576 euro. Risorse che la Regione Siciliana, inserita questa volta nell'obiettivo "convergenza”, dovrà utilizzare vari obiettivi: migliorare la flessibilità del mercato del lavoro, la qualità del lavoro, favorire l'accesso al mercato del lavoro del maggior numero di persone, qualificare il sistema dell'istruzione e della formazione professionale, promuovere la cooperazione a livello interregionale e transnazionale, sostenere un'attuazione efficace ed efficiente degli interventi POR-FSE e migliorare le capacità di governance della pubblica amministrazione siciliana. "In particolare - aggiunge Alessandra Russo - grande attenzione sarà data ai progetti rivolti alle donne, ai lavoratori precari, ai laureati, ai giovani, alle famiglie e agli immigrati. In programma - conclude - anche investimenti mirati a favorire misure per sviluppare talenti e ad implementare il rientro dei cervelli in fuga dalla Sicilia”. Fonte : http://www.agrigentonotizie.it/notizie/leggi/21598/sinsedia-giovedi-il-comitato-di-sorveglianza-del-fse.html

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SERVIZI DEL GIORNO 11 Marzo 2008 ore 17.00 Italiani nel Mondo UN CONTRIBUTO ITALIANO PER POTENZIARE LA RETE DEI SERVIZI DI IMPIEGO IN ARGENTINA CON IL PROGRAMMA AREA DI ITALIA LAVORO ROMA\ aise\ - Il Programma Area-"Programa integrado de Apoyo para la Reactivación del Empleo en la Argentina" attuato da Italia Lavoro in partenariato con l’OIL, ha avuto in questi ultimi quattro anni un ruolo importante nell’assistenza tecnica alla formazione degli operatori dei Centri per l’impiego, grazie anche al trasferimento di una piattaforma informatica che ha facilitato la costituzione di una rete nazionale di tutti gli uffici per l’impiego municipali. Questa piattaforma è stato lo strumento chiave che è stato trasferito al Ministero del Lavoro argentino e sono stati già formati al suo utilizzo 531 operatori argentini appartenenti a 194 Municipi del paese che si trovano attualmente in rete. Questo rafforza i Centri per l’impiego municipali che fanno parte della Rete che ha messo in moto il Ministero del Lavoro argentino e conferisce maggiore efficacia alla prestazione del servizio. Grazie a questo strumento ad oggi sono state caricate su di essa circa 257.000 anagrafiche di lavoratori. A quasi 7 anni dalla profonda crisi economica che ha portato la popolazione argentina in condizioni di grande precarietà ed elevati indici de disoccupazione, oggi il Paese Sud Americano può guardare con grande ottimismo al futuro. Dal lontano 2001 in cui oltre la metà degli argentini si è trovata in una situazione di disagio, l’indice di disoccupazione aggiornati al quarto trimestre del 2007 parlano di 7,5% di disoccupazione, una cifra molto lontana dal 21,5% registrata a maggio del 2002, secondo dati dell’Istituto Nazionale di Statistica e Censimenti (Indec). Ruolo importante in questa importante fase di crescita economica e di diminuzione della disoccupazione sono le politiche attuate dal Ministero del Lavoro argentino in favore dell’aumento della occupazione grazie a molte iniziative per migliorare le condizione di vita della popolazione più penalizzata. Tra queste iniziative, appunto, l’apertura di Centri per l’Impiego in tutto il paese, l’appoggio alle politiche per lo Sviluppo Locale e alla Formazione Professionale. Ma, cosa ha significato per l’Argentina mettere in rete Centri per l’Impiego tanto distanti geograficamente dai grandi centri di sviluppo urbano Argentino? Per il Ministro del Lavoro argentino Carlos Tomada, "questo ha significato non solo un riposizionamento dello Stato davanti alla problematica dell’impiego ma allo stesso tempo, la costruzione di un nuovo supporto istituzionale a livello territoriale che ha articolato gli attori governativi, produttivi, del lavoro e agenti formativi dando come risultato un maggiore accesso ai servizi d’intermediazione lavorativa, essendosi costituito questo ponte virtuale, che contiene una base di conoscenze organizzate, basate sulla esperienza umana e messa a disposizione dagli operatori locali che lavorano in tutto il Paese". Da sottolineare anche che, grazie all’assistenza che fornisce Italia Lavoro agli Uffici per l’Impiego Municipali, sono stati occupati per il Ministero del lavoro argentino nelle 7 regioni d’intervento (Buenos Aires, Córdoba, Mendoza, Santa Fe, Catamarca, Río Negro, Mar del Plata) un totale di 44.714 disoccupati argentini. In questa linea d’intervento sono state anche definite tipologie e livelli dei servizi per l’impiego e forniti 283 interventi di supporto tecnico alla

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valutazione dei progetti produttivi presentati al Ministero del Lavoro argentino per i municipi. Altri numeri importanti sul piano dello Sviluppo Locale: sono state formate un totale di 3.380 persone tra quali (2.339 tecnici e attori locali; 314 consulenti e 192 funzionari ministeriali, e è stata tracciata la mappatura di 12 settori produttivi. Sul piano della Formazione Professionale è stata creata una rete a cui aderiscono attualmente 180 Istituti professionali. A questo si deve aggiungere il raggiungimento di 6 alleanze strategiche con altrettante Università e la formazione di 450 docenti in formazione Professionale per Competenze. Non è da sorprendere che oggi, grazie ai positivi risultati ottenuti per il programma Area, si guarda al futuro e alla continuità ed è stata richiesta alla Cooperazione Italiana una seconda fase delle attività. A riguardo il Ministro del Lavoro argentino ha dichiarato che "il programma dovrà continuare su una linea di forte complementarietà con la politica per il lavoro e per l’occupazione, rafforzando l’articolazione con le azioni della Segreteria per l’Impiego del Ministero del Lavoro. La prima tappa è stata centrata sul "lavoro sul territorio" e sulla mobilizzazione degli attori locali; la seconda fase dovrà consolidare e migliorare gli sviluppi tecnici, che sostengono le politiche d’impiego e per la formazione professionale a livello nazionale e locale". "Per disegnare una proposta di progetto per questa nuova fase", ha concluso il ministro, "sarà necessario un intenso lavoro congiunto tra le equipe e i tecnici della Segreteria di Impiego e quelle del Programma Area, con il fine di ottenere un prodotto orientato alle priorità delle politiche di impiego nazionali e che contengano dette priorità, gli obiettivi e le attività principali". Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=54359

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 19 Anno XV,

11 Marzo 2008

Fabio Porta sulla presenza italiana in Brasile

La maggiore comunità di italo-discendenti al mondo: è con questa semplice ma chiara affermazione, oggi suffragata da ricerche e statistiche, che si deve definire la grande presenza italiana in Brasile. Un dato evidente a chi vive a San Paolo, Rio de Janeiro o Porto Alegre, ma a quanto pare ancora poco conosciuto dalla stragrande maggioranza dei nostri connazionali residenti in Italia, che del Brasile continuano ad avere un'immagine limitata e perlopiù stereotipata.

Eppure, come si diceva, i dati non lascerebbero spazio per equivoci o minimizzazioni: l'Ibge (l'Istat brasiliano, per intenderci) parla di 26 milioni di brasiliani di origine italiana; in maniera significativa questo dato riecheggia al primo paragrafo del lungo protocollo di intesa firmato nel marzo del 2007 tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e il presidente della Repubblica Inácio Lula. I numeri made in Italy sono ancora più eclatanti: secondo il "Rapporto sull'Emigrazione 2006" a cura di Caritas Italia e Fondazione Migrantes (probabilmente il più completo strumento di valutazione quali-quantitativa della presenza italiana all'estero) gli «oriundi» italiani in Brasile sarebbero circa 31 milioni. Un dato verosimile, anche perché i numeri dell'Ibge risalgono già ad alcuni anni fa ed il Brasile oggi si avvicina a grandi passi alla meta dei 200 milioni di abitanti.

Questo dato complessivo ci induce ovviamente ad una prima riflessione generale, riferita alla percezione del fenomeno in Italia, sicuramente lontana dalla portata reale dello stesso. Perché, ci chiediamo oggi e ci siamo chiesti più volte nel corso di questi anni: perché? Diversi i possibili fattori che hanno contribuito alla sottovalutazione della portata della presenza italiana in Brasile; si va dagli effetti della seconda guerra mondiale (quando il Brasile era a fianco degli alleati americani) a scelte di natura politica estera a favore di altri Paesi (l'Argentina, in primo luogo); ma anche da elementi linguistici o culturali, che hanno sempre contribuito a fare percepire il Brasile non per i suoi tratti europei ed italiani ma per le sue forti connotazioni etniche di tipo indio-africano.

Scopo di questo breve testo non è l'approfondimento di una riflessione di carattere sociologico o antropologico sul tema in questione, che meriterebbe comunque un apposito studio supportato da ulteriori dati e da un'analisi specifica. Quello che ci preme sottolineare è la dimensione di un fenomeno che probabilmente rappresenta almeno il 30 per cento (quasi un terzo) della dimensione, notoriamente enorme, del movimento migratorio italiano verso l'estero degli ultimi 150 anni. E ciò in relazione al grande potenziale che questa presenza rappresenta per lo sviluppo di un solido e strategico rapporto con il Brasile, articolato nelle sue componenti di natura sociale, culturale, politica ed economica. Arrivo di emigranti italiani a San Paolo alla fine del 1800

Non sempre l'Italia ha saputo valorizzare tale bacino naturale di rapporti costituito dalla presenza in Brasile della sua grande comunità di discendenti. Le politiche di cooperazione sociale, lo sviluppo economico e le stesse relazioni istituzionali (mi riferisco soprattutto alla componente italiana) non hanno saputo cogliere appieno la grande opportunità costituita da questa realtà. Si è preferito portare avanti una politica «a compartimenti stagni» dove l'attenzione alle comunità emigrate era un capitolo a parte, raramente integrato con i programmi di cooperazione sociale ed economica.

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Ho avuto modo di vivere personalmente questo dualismo: nel corso dei primi anni di lavoro in Brasile seguivo prevalentemente il settore della cooperazione allo sviluppo, mentre in seguito mi sono occupato perlopiù dell'assistenza alla popolazione di origine italiana. Ebbene, ho scoperto sulla mia pelle che tra questi due mondi non esisteva alcuna comunicazione fino a pochi anni fa e che spesso «la mano destra non sapeva cosa faceva la sinistra»; non era raro il caso di un ente locale italiano impegnato in un piccolo progetto di cooperazione in una determinata regione del Brasile che si «imbatteva» nella stessa regione con una delegazione dell'assessorato all'emigrazione dello stesso ente impegnata in una missione organizzata dalla locale associazione di emigrati... Mancanza di coordinamento da un lato, incapacità di ragionare in termini strategici dall'altro.

Il giorno dell'arrivo del capo del Governo italiano in Brasile, un editoriale del "Corriere della Sera" lo invitava - letteralmente - «a dimenticarsi dell'emigrazione italiana in Brasile» e a «occuparsi di affari» con il nostro partner sudamericano. Come se, tra l'altro, le due cose fossero alternative tra loro, e anzi la presenza italiana (anche, se non soprattutto, nel mondo dell'impresa) non fosse un fattore centrale e strategico proprio per lo sviluppo dei rapporti commerciali tra i due Paesi. L'editoriale del "Corriere" riprendeva ed enfatizzava, sostanzialmente, un atteggiamento tipico di certa diplomazia italiana che tanto spazio ha avuto in questi anni negli organi di informazione, con una conseguente influenza sulla «percezione» da parte dell'opinione pubblica del fenomeno.

E, parlando di «diplomazia», dovrebbe farci riflettere un dato legato alla «rete diplomatico-consolare» italiana in Brasile: sei consolati generali per un'estensione territoriale grande 40 volte l'Italia e una comunità di 31 milioni di discendenti. Curioso un altro dato: i due stati brasiliani dove maggiore in termini percentuali è la presenza italiana (Santa Catarina ed Espirito Santo) non hanno una sede consolare di prima categoria, ma semplicemente un viceconsolato. Sono senz'altro indicatori non soltanto della cronica carenza dei nostri servizi consolari all'estero ma anche un indice di una certa disattenzione alla reale diffusione della presenza degli italiani sul territorio dei Paesi di emigrazione.

Fortunatamente in questi ultimi anni abbiamo assistito a una graduale inversione di tendenza per quanto riguarda l'attenzione dell'Italia verso il Brasile, anche grazie alla sensibilità mostrata dai governi dei due Paesi; tale dato ha anche riguardato la progressiva valorizzazione dell'universo rappresentato dalla nostra comunità qui residente e dai milioni di oriundi di terza e quarta generazione. La fitta serie di missioni politico-istituzionali al massimo livello del 2007 e in generale un maggior peso della nostra diplomazia in Brasile hanno contribuito a mutare il quadro esistente.

Sicuramente la partecipazione politica degli italiani all'estero attraverso il voto ed alla elezione di propri rappresentanti in seno al Parlamento italiano ha contribuito a rafforzare questa inversione di rotta. Si è dato più valore anche alla presenza negli organi legislativi brasiliani di parlamentari di origine italiana; lo stesso dicasi per gli esecutivi di importanti stati brasiliani e dello stesso governo federale. Il governatore del Mato Grosso do Sul, Andrè Puccinelli, è nato a Viareggio; il ministro dell'Economia, Guido Mantega, a Genova, mentre figlio di immigrati calabresi è José Serra, governatore dello Stato di San Paolo: sono soltanto alcune delle centinaia di autorità politiche brasiliane che possono vantare una origine italiana, spesso suffragata da una «doppia cittadinanza» esibita con orgoglio.

Una analoga panoramica nel mondo dell'imprenditoria o del volontariato ci darebbe probabilmente lo stesso risultato. E' a questo sostrato che ci riferiamo quando parliamo della valorizzazione della grande presenza italiana in Brasile. Un investimento politico su questo immenso capitale umano sarebbe davvero il segnale di una svolta nella maniera di intendere ed affrontare il «capitolo emigrazione» da parte dell'Italia: sviluppare e ampliare un grande programma di borse di studio tra i due Paesi, sulla falsariga dell'Erasmus europeo; incentivare programmi di cooperazione che coinvolgano ong italiane e brasiliane e che allo stesso tempo sappiano utilizzare il patrimonio costituito dagli oriundi; organizzare un «tavolo permanente» che consenta ad amministratori pubblici dei due Paesi di elaborare politiche e programmi integrati. Sono soltanto alcune linee di lavoro possibile che hanno alla base la grande ed eterogenea risorsa costituita dalla popolazione di origine italiana in Brasile.

Il Comites di San Paolo, organismo eletto democraticamente da tutti i cittadini italiani degli Stati di San Paolo, Mato Grosso do Sul, Mato Grosso, Rondonia e Acre, ha iniziato in questi anni una serie di missioni all'interno degli stati e nelle principali capitali, per sperimentare sul campo questa «cultura dell'integrazione» tra le politiche tipicamente a favore degli italiani all'estero e gli interventi a favore delle comunità povere del Brasile; tale sforzo ha coinvolto le istituzioni locali, il Consolato e le stesse imprese italiane e italobrasiliane. Si tratta di una importante e utile base, anche sperimentale, per procedere ed estendere questo cammino ad altre esperienze, anche italiane.

Nel corso di queste visite si è dato per esempio avvio, sia pure in maniera empirica, ad una prima mappatura della presenza italiana nel mondo dell'impresa e del volontariato, ed in questo abbiamo potuto

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contare con il supporto delle ong locali e della stessa Camera di commercio italobrasiliana. Siamo convinti che è la maniera giusta di affrontare le cose, l'unica che unisce in modo intelligente e non demagogico il grande potenziale di oriundi italiani in Brasile e la significativa tradizione di solidarietà italiana in Brasile, senza dimenticare di coinvolgere il mondo dell'impresa e le istituzioni.

E' a partire da esperimenti di questo tipo che sarà possibile recuperare e dare valore concreto a quei numeri dei quali parlavo all'inizio: i 31 milioni di italodiscendenti in Brasile diventeranno così una leva formidabile per la costruzione di un mondo più giusto, equamente sviluppato e culturalmente aperto alle enormi sfide poste dal secolo da poco iniziato.

Fabio Porta - Musibrasil Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=6472&titolo=Porta%20sulla%20presenza%20italiana%20in%20Brasile

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SERVIZI DEL GIORNO 12 Marzo 2008 ore 19.38 Italiani nel Mondo MANUEL ASCER (CCI URUGUAY): IL PROGETTO ITES CONSENTE DI AVVICINARE LA FORMAZIONE TEORICA CON LA REALTÀ SUL POSTO DI LAVORO MONTEVIDEO\ aise\ - "Italia Lavoro" ha incontrato Manuel Ascer, Presidente della Camera di Commercio Italiana dell’Uruguay, importante istituzione partner della rete di partenariato del Progetto ITES – Occupazione e Sviluppo della Comunità degli Italiani all’Estero. Fondata nel 1883 e pronta a festeggiare quest’anno i suoi 125 anni di attività, la Camera di Commercio Italiana dell’Uruguay é la più antica camera di commercio italiana all'estero. Attualmente opera in rete con 74 CCI presenti in 48 paesi ed è collegata in Italia con 102 Camere di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura, 19 Unioni Regionali e 17 Centri di Commercio Estero. Gli obiettivi, sin dalla sua fondazione, sono stati quelli di riunire gli imprenditori italiani presenti nel paese e promuovere l'interscambio commerciale tra l'Italia e l'Uruguay. Oggi la Camera è una realtà che riunisce 274 soci attivi, fa parte – in qualità di rappresentante per l'Area MercoSur - del Consiglio delle Associazioni delle Camere di Commercio Italiane all'Estero (Assocamerestero) che quest’anno in occasione del 125° anniversario si riunirà a Montevideo. L'attività della Camera si concentra principalmente nell'offerta di consulenza sul commercio internazionale, in particolare offre assistenza per la costituzione di aziende italiane in Uruguay, e al tempo stesso promuove fiere settoriali e specializzate per favorire la conoscenza dei prodotti italiani, mettendo a disposizione anche una delle più importanti banche dati sull'interscambio commerciale tra i due paesi. Lo spirito di cooperazione della Camera con la realtà produttiva e comunitaria italiana in Uruguay si è messo in evidenza anche in occasione del progetto ITES, in quanto è stata la prima istituzione che ha aderito allo stesso, in considerazione di una delle principali finalità del progetto, stimolare le imprese uruguaiane a partecipare nella promozione dell’occupazione giovanile attraverso sperimentazioni di politiche attive del lavoro, avvicinando nello stesso tempo le aziende ed il mondo associativo italiano in Uruguay. Di questo e tanto altro Italia lavoro ha parlato con il Presidente Ascer. "D. Come siete venuti a conoscenza del progetto? R. Una delle nostre funzioni è quella di essere attenti a tutte quelle iniziative italiane che si promuovono in Uruguay e che in qualche modo hanno connessione con il mondo economico e produttivo. Nel caso specifico è stato il Direttore del progetto ad informarci sulle finalità dello stesso e sull'intenzione di sviluppare una rete per favorire l'occupazione dei giovani italiani e discendenti in Uruguay. Quando ci è stata chiesta la possibilità di collaborare, abbiamo aderito con entusiasmo. D. Che elementi del progetto vi hanno convinto ad accompagnare quest’iniziativa del Ministero del Lavoro italiano e cosa ha significato per voi? R. Per noi la proposta del Progetto ITES significa una alternativa molto valida per la formazione di giovani lavoratori, e questo indubbiamente può interessare, e molto, alle aziende vincolate con la Camera di Commercio. Ritengo che le imprese che vogliono inserirsi con successo in un mercato internazionale, puntano sulla qualità delle proprie risorse umane. Avere personale più formato e con una maggiore preparazione è una questione di primo ordine per le aziende associate alla nostra Camera. D. In che modo ha collaborato la Camera per l’esito degli obiettivi del Progetto? R. Abbiamo sin dall'inizio mostrato la nostra disponibilità ad avere una stretta partecipazione nel progetto. Per tale motivo siamo entrati a far parte della Cabina di Regia dove insieme agli altri partner (Patronato INAS e ITAL-UIL) discutiamo le azioni del Progetto. Ci siamo messi a disposizione per presentare e sensibilizzare i soci della Camera con i benefici che propone ITES. Loro hanno mostrato

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particolare interesse, che si è visto anche nella collaborazione con la ricerca svolta da Italia Lavoro volta a conoscere i fabbisogni delle aziende in materia di servizi e profili professionali. D. Il Progetto Ites ha attivato 27 tirocini in imprese private, ha portato avanti sperimentazioni di politiche attive del lavoro e sta progettando un Centro di Servizi per l’Impiego e la Formazione Professionale. Quale è secondo Lei il contributo più significativo del Progetto Ites all’interno della Comunità italiana in Uruguay? R. Il fatto che siano stati attivati ben 27 tirocini da un'idea dell'interesse che le imprese hanno in questo tipo di iniziative, quando sono adeguatamente stimolate. La validità del progetto sta proprio in questa intenzione di "legare" aziende che formano parte del mondo associativo delle camere (nazionali ed italiana) con una esperienza di lavoro che vuole promuovere l'occupabilità di giovani di origine italiana nel paese. Questo è indubbiamente un contributo molto significativo del Progetto alla locale collettività italiana, perché non solo forma giovani, ma attraverso questa esperienza li integra più strettamente alle istituzioni italiane nel paese. D. Quale è il rapporto delle aziende di origine italiana con la comunità italiana in Uruguay? Crede che questo rapporto vada stimolato? R. Indubbiamente deve essere stimolato, anche perché qui in Uruguay non ci sono tante aziende veramente italiane. In Uruguay vi sono molti rappresentanti di prodotti italiani e uno dei principali sforzi che sta facendo la Camera è quello di diffondere il prodotto italiano ed avvicinare ogni possibile attività che attivi la promozione dell’Italia in Uruguay. La maggiore conoscenza dei prodotti e attività italiane sviluppa indubbiamente rapporti più stabili tra aziende di origine italiana e la comunità italiana. Il fatto poi che - come nel progetto ITES - giovani appartenenti alla collettività possano lavorare in aziende che operano con l'Italia, deve essere inteso anche come un nuovo modo di avvicinare le aziende alla comunità. D. Quale è la sua opinione sulle sperimentazioni di politiche attive di lavoro, quali, corsi di formazione, tirocini, formazione in alternanza, percorsi di accompagnamento a giovani imprenditori? R. Ritengo che queste sperimentazioni sono indubbiamente interessanti e necessarie, e va segnalato che non sono comuni in questo Paese. Il progetto ITES consente di avvicinare la formazione teorica con la realtà sul posto di lavoro e questo da una nuova dimensione e un nuovo grado di formazione ai giovani interessati ad entrare nel mercato del lavoro. Bisogna sviluppare una nuova mentalità anche tra gli imprenditori, che cominciano a capire attraverso la contrattazione con giovani più qualificati, che i problemi della disoccupazione e le difficoltà di inserimento dei giovani nelle loro prime esperienze lavorative, si risolvono con questo tipo di politiche attive del lavoro che privilegiano il miglioramento della qualità dell'offerta di lavoratori. D. Come auspica il proseguimento del progetto Ites insieme alla Camera di Commercio? R. Ritengo che il progetto sta confermando la sua validità, con risultati importanti e concreti. Pertanto la posizione della Camera è quella di continuare ad appoggiare l’iniziativa. D. In merito alle attività della Camera di Commercio, quali sono i progetti per l’anno 2008? R. Questo è un anno molto importante e significativo per noi, perché celebreremo i 125 anni di vita della Camera di Commercio, e quindi sono diverse le attività che intendiamo realizzare per dare rialzo a questo evento. Nell'ambito di tali iniziative, una delle nostre priorità sarà quella di continuare a dare appoggio al progetto Ites. D. Stiamo parlando di giovani che intendo entrare nel mercato del lavoro. Come è stata la sua prima esperienza di lavoro? R. Mi costringete a parlare dei tempi passati! La mia prima esperienza è stata in un’azienda locale che rappresentava importantissimi marchi italiani. Tra questi, c’era l'Olivetti dove poi ho continuato durante gran parte della mia carriera. Ho avuto la soddisfazione di essere Direttore Generale dell'Olivetti in Uruguay, in Argentina ed in Cile. Come vede da quel primo contratto, ho poi potuto seguire un percorso di carriera interessante e sempre nell'ambito produttivo italiano. D. Sappiamo che la Camera ospita stagisti. Quali sono le caratteristiche dello stage? Cittadinanza, tempistica, retribuzione? R. La Camera da parecchio tempo partecipa di un programma con l’Università Ca’ Foscari di Treviso e di Venezia, l’Università degli studi di Torino e la Bocconi di Milano attraverso il quale ospita degli stagisti italiani. Riteniamo che è un’esperienza molto positiva sia per lo stagista, che per la stessa Camera. Gli stagisti portano con sé nuove visioni del mondo del lavoro, da cui l’Uruguay ed il personale delle aziende locali hanno molto da imparare. In media gli stage sono di tre mesi, però abbiamo avuto anche delle esperienze più estese. D. Che ruolo ricopre la Camera nell’ambito della formazione continua di giovani uruguaiani? Promuove la possibilità di accedere a corsi di alta formazione e specializzazione in Italia o Uruguay? R. La strada che percorriamo nell’ambito della formazione è quella di accordi con importanti università italiane ed uruguaiane, come la Universidad de la Empresa (UDE) e con altre università private uruguayane con le quali sono in corso degli accordi di collaborazione, sempre in vista alla preparazione e qualificazione dei giovani al fine di meglio preparare loro per l’ottenimento di più favorevoli opportunità di lavoro. Questi accordi non solo prevedono l'interscambio formativo di studenti, ma anche di professori, in quanto è necessario promuovere a tutti i livelli la formazione continua. Ad esempio l’accordo che la UDE ha siglato con l’università Ca´Foscari – attraverso l’intervento della nostra Camera – prevede la creazione

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di una cattedra di commercio estero in Uruguay con l’interscambio non soltanto di studenti italiani in Uruguay e uruguaiani in Italia, ma anche professori da un paese all’altro". Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=54461

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12 Marzo 2008

Italia-Egitto: Accordo Cooperazione Aki e Bibliotheca Alexandrina

La firma fra il direttore della biblioteca egiziana Ismail Serag El-Din e il presidente del gruppo GMC Giuseppe Marra E' stato firmato questa mattina al Palazzo dell'Informazione di piazza Mastai, sede del Gruppo GMC, il protocollo d'intesa che prevede lo sviluppo di diverse attività, dalla produzione di notizie nell'ambito culturale alla raccolta e uso di contenuti in formato digitale

Roma, 12 mar. (Pronto Italia) - E' stato firmato questa mattina al Palazzo dell'Informazione di piazza Mastai, sede del Gruppo GMC, il protocollo d'intesa per l'avvio della cooperazione tra AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL e la Bibliotheca Alexandrina di Alessandria d'Egitto. Il documento prevede lo sviluppo di diverse attivita', dalla produzione di notizie nell'ambito culturale alla raccolta e uso di contenuti in formato digitale.

L'accordo e' stato siglato dal presidente del gruppo GMC, il Cavaliere del Lavoro Giuseppe Marra, e dal direttore della Bibliotheca Alexandrina, Ismail Serag El-Din, durante la conferenza stampa 'Bibliotheca Alexandrina luogo di incontro e culture', conclusasi pochi minuti fa al Palazzo dell'Informazione. L'accordo prevede la creazione di un centro di produzione televisiva, il Multimedial Bibliotheca of Alexandria (Mba), per sostenere e ampliare le attivita' della biblioteca di Alessandria d'Egitto e la formazione del personale che gestira' la struttura. AKI, inoltre, individuera' possibili partner dell'iniziativa, sostenuti e finanziati dall'Italia e da istituzioni internazionali per garantire il successo del centro di produzione televisiva. In base al protocollo d'intesa, inoltre, AKI e la Bibliotheca Alexandrina individueranno di comune accordo un piano di lavoro e iniziative di cooperazione. Nella prospettiva di collaborazione sono previsti ulteriori incontri alla Bibliotheca Alexandrina tra rappresentanti di AKI e del centro di cultura. Il vice ministro degli Esteri Ugo Intini, intervenuto ieri alla Tavola Rotonda 'La rinascita della Biblioteca di Alessandria e la partecipazione delle biblioteche nazionali italiane al dialogo culturale inter-mediterraneo', ha gia' assicurato il "pieno appoggio" del governo italiano alla creazione del centro di produzione televisiva collegato alla Bibliotheca Alexandrina. Alla conferenza stampa odierna, moderata dal vice direttore di AKI Ahmad Rafat, hanno partecipato il Cavaliere del Lavoro Giuseppe Marra, l'amministratore delegato del Gruppo GMC Massimo Marcozzi, il direttore della Bibliotheca Alexandrina Ismail Serag El-Din, l'ambasciatore egiziano a Roma Ashraf Rashed e il direttore della Casa delle Regioni del Mediterraneo della Regione Lazio Michele Achilli.

Fonte : http://www.adnkronos.com/Prontoitalia/Notiziario/?id=1.0.1966795135

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13 marzo 2008

INAUGURATA SUL SITO DELLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI UNA SEZIONE DEDICATA AL PROGETTO PER LA COSTITUZIONE DI UN MUSEO DELLA LINGUA ITALIANA

Il sito internet della Società Dante Alighieri, www.ladante.it, ha ufficialmente aperto una sezione dedicata al progetto per la costituzione di un Museo della lingua italiana promosso dalla "Dante". In Italia, infatti, non è stato ancora creato un punto di riferimento per l'italiano, un luogo nel quale trovare testimonianze sulla storia della nostra lingua.

L'idea del progetto è nata dall'esperienza di due importanti mostre allestite dalla "Dante Alighieri" presso la Galleria degli Uffizi di Firenze e presso il Museo Nazionale di Zurigo, esposizioni che hanno ottenuto un notevole successo di pubblico e che sono state esportate in forma ridotta in molte altre città dell'Italia e dell'estero. In questo senso l'obiettivo della Società Dante Alighieri sarà quello di inaugurare il Museo per il 2011, anno in cui verrà festeggiato il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Una data così simbolica servirà per far riflettere sul ruolo decisivo svolto dalla lingua nella costituzione della Nazione: l'aspirazione all'unità linguistica, prima ancora di quella politica, contribuì a creare il senso di appartenenza ad un'unica realtà.

Nella sezione dedicata al Museo, a cui si può accedere dalla pagina iniziale, si potranno avere le linee guida sul nuovo progetto, vedere alcune immagini e filmati delle mostre già realizzate; si potranno provare alcuni dei giochi interattivi che erano stati proposti per gli allestimenti precedenti e mettere alla prova la propria competenza nella lingua italiana.Fondamentale sarà l'apporto dell'Accademia della Crusca, che potrà contribuire in modo costruttivo alla realizzazione del progetto.

Fonte: http://www.ladante.it

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13 Marzo 2008

DOCENTE DI LINGUA ITALIANA NEGLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA ALL'ESTERO

Gli Istituti Italiani di cultura promuovono e diffondono la cultura e la lingua italiana all'estero, negli Stati con cui l'Italia intrattiene relazioni diplomatiche. Vengono istituiti e soppressi dal Ministero degli Affari Esteri italiano nei limiti delle risorse finanziarie previste nel bilancio del Ministero. Attualmente si contano oltre una novantina di Istituti Italiani di cultura nel mondo, concentrati per oltre la metà del totale nei paesi europei (con sede nelle capitali e nelle principali città degli Stati stranieri). LA SELEZIONE DEL PERSONALE CON CONTRATTI DI DOCENZA DI LINGUA ITALIANA Tra le attività previste gli Istituti possono provvedere all'organizzazione di corsi di lingua e cultura italiana e alla selezione di personale. Gli impieghi offerti sono tutti a tempo determinato (la durata solitamente è di un anno scolastico, eventualmente rinnovabile per un ulteriore anno). Modalità di accesso I posti a disposizione sono messi a concorso, con avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e diffusi online sui siti degli Istituti. Requisiti L'accesso ai contratti è riservato ai possessori di un diploma di laurea in lettere o lingue e letterature straniere con votazione non inferiore a 110/110 e con buona conoscenza di una delle principali lingue straniere. E' considerato titolo preferenziale lo svolgimento di dottorato presso università locali oppure attività di ricerca di comprovato valore scientifico e certificabile da istituto o dipartimento universitario, centro di ricerca, biblioteca o archivio. I posti sono accessibili anche a personale docente delle scuole secondarie e al personale inserito nelle graduatorie permanenti per l'assegnazione di incarichi alle istituzioni scolastiche italiane all'estero. RIFERIMENTI NORMATIVI

Decreto Ministeriale n. 032/655 del 16 marzo 2001 (disposizioni in materia di assunzione di personale a contratto presso le Rappresentanze diplomatiche, gli Uffici Consolari e gli Istituti Italiani di Cultura all'estero);

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Legge 3 agosto 1998, n. 296 "Disposizioni concernenti gli organismi internazionali e gli Istituti italiani di cultura all'estero" - pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 20 agosto 1998;

Decreto n. 392 del 27 aprile 1995, art. 17 - "Regolamento recante norme sull'organizzazione, il funzionamento e la gestione finanziaria ed economico-patrimoniale degli istituti italiani di cultura all'estero" - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 del 21 settembre 1995;

Legge 22 dicembre 1990, n. 401 - "Riforma degli Istituti italiani di cultura e interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all'estero".

PER APPROFONDIMENTI E INFORMAZIONI

Di seguito sono indicati alcuni riferimenti e siti internet utili per le opportunità di lavoro nel campo dell'insegnamento all'estero (in particolare per gli incarichi presso Istituti italiani di cultura all'estero).

http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Estera/Cultura/Attivita/Istit_Scolastiche/ MAE, Ministero degli Affari Esteri - Sezione dedicata alle iniziative di promozione della lingua italiana all'estero. E' una raccolta ordinata di tutte le ultime notizie in materia di insegnamento all'estero - PER INFORMAZIONI: Ministero degli Affari Esteri, Ufficio IV della Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale - tel. 0636917851 / 5487 / 4638 / 5055

http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Sportello_Info [email protected]

URP, Ufficio per le Relazioni con il Pubblico del Ministero degli Affari Esteri - è un servizio di comunicazione con i cittadini istituito dal MAE - PER INFORMAZIONI: Ufficio Relazioni con il Pubblico, Palazzo della Farnesina, Piazzale della Farnesina, 1 - tel. 0636918899 - fax 063236210

http://www.esteri.it/ita/2_11_177.asp ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA ALL'ESTERO, pagina del sito del Ministero degli Affari Esteri che contiene l'elenco ufficiale dei riferimenti degli Istituti italiani di cultura all'estero

http://www.italianlang.org/domandefrequenti.htm ITA.L.I, ITAlianistica e Lingua Italiana, centro Studi Onlus per la Diffusione della Lingua e Cultura Italiana nel mondo - il sito del centro raccoglie numerose informazioni sulle professioni che riguardano l'insegnamento dell'italiano all'estero; in particolare alla pagina indicata è disponibile una rassegna delle domande frequenti in merito alle opportunità di insegnamento all'estero (tra cui anche gli incarichi presso gli Istituti italiani di cultura all'estero), a cura del Centro Studi Onlus ITA.L.I

Fonte : http://www.infoegio.it/h3/h3/aIGportale/d?NRECORD=MO00-AAAADEKF

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13 marzo 2008

“Collaborazioni con le Università vietnamite: situazione e prospettive”

Questo il titolo del Convegno che si è tenuto martedì scorso a Torino, a cui ha preso parte anche il Sottosegretario Vernetti. L'insegnamento dell'italiano è già presente in due università ad Hanoi ed in due Università di Ho Chi Minh City

Il Sottosegretario agli Affari Esteri Gianni Vernetti ha partecipato a Torino al Convegno "Collaborazioni con le Università vietnamite: situazione e prospettive", organizzato dall'Università degli Studi di Torino. Erano presenti i rettori ed alcuni docenti delle maggiori Università di Hanoi e Saigon.

Nel sottolineare che il 2007 è stato un anno di svolta per le relazioni tra Italia e Vietnam, il Sottosegretario Vernetti ha ricordato la sua missione ad Hanoi nel mese di aprile con l'inaugurazione della manifestazione "Arcobaleno italiano in Vietnam" e la visita in ottobre del Ministro D'Alema, accompagnato nell'occasione da una importante delegazione imprenditoriale. Gli sviluppi nel dialogo politico hanno avuto riscontri concreti anche nella cooperazione universitaria e scientifica.

"Le nostre Università - ha affermato il Sottosegretario Vernetti - hanno colto le opportunità di collaborazione attraverso partnership di ricerca e rafforzamento dell'attività di formazione. Il sistema universitario piemontese ha sviluppato appieno queste potenzialità, grazie anche al ruolo propulsivo e di ponte verso il Vietnam svolto dal Centro Studi Vietnamiti di Torino".

L'insegnamento dell'italiano è già presente in due università ad Hanoi ed in due Università di Ho Chi Minh City. L'anno scorso sono state conferite insieme all'Università per Stranieri di Perugia le prime doppie lauree, riconosciute nei due ordinamenti, a studenti vietnamiti beneficiari di borse di studio offerte dal Ministero degli Esteri. Nell'anno accademico in corso, l'Italia ha incrementato l'offerta di borse di studio a studenti vietnamiti ed ha finanziato due rilevanti progetti per la creazione di centri di formazione in tecnologie agricole ed alimentari a livello universitario.

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=115&info=11214

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SERVIZI DEL GIORNO 13 Marzo 2008 ore 13.31 Italiani nel Mondo

PROGETTO ITES URUGUAY "OCCUPAZIONE E SVILUPPO DELLA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO": È USCITO IL V BANDO PER I TIROCINI DI FORMAZIONE PROMOSSI DA ITALIA LAVORO

MONTEVIDEO\ aise\ - Quinto bando per i tirocini di formazione promossi da Italia Lavoro nell’ambito del progetto ITES Uruguay "Occupazione e Sviluppo della Comunità degli Italiani all’estero". Il Progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale italiano, è realizzato dalla agenzia tecnica Italia Lavoro, contemporaneamente in Argentina, Brasile ed Uruguay, ha lo scopo di promuovere e sostenere la qualificazione professionale e l’occupazione dei connazionali, in particolare delle giovani generazioni. Mira inoltre a rafforzare la capacità di intervento della comunità italiana verso la comunità stessa, con la creazione di una rete interistituzionale, integrata in modo sinergico con il mercato del lavoro locale, finalizzata alla prestazione di servizi di informazione, orientamento ed intermediazione domanda/offerta nel campo della formazione professionale e dell’occupazione.

Il Progetto ha come obiettivo quello di sostenere le organizzazioni della collettività italiana nella creazione e sviluppo della rete delle collaborazioni e dei servizi per il lavoro, diffondere la conoscenza delle opportunità e dei percorsi di qualificazione professionale tra i giovani connazionali, migliorare la dinamica dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro sia nel mercato locale che in quello italiano, sviluppare una fattiva collaborazione con il mondo dell’impresa, particolarmente con le imprese italiane e promuovere l’auto occupazione. Inoltre il programma di Italia Lavoro vuole sperimentare l’applicazione di strumenti di politica attiva del lavoro (tirocini, borse di studio, formazione-lavoro, servizi di informazione, orientamento al lavoro ed intermediazione domanda/offerta di impiego).

Le organizzazioni della collettività italiana che aderiscono al progetto sono la Camera di Commercio Italiana dell’Uruguay, i Patronati INAS-CISL ed ITAL-UIL, e l’Associazione Abruzzese, Associazione Campana, Associazione Emilia Romagna, Associazione Lauria, Associazione Marchigiana, Associazione Piemontese, Associazione Uruguaiana di Docenti di Italiano, Associazione Vietrese-Lucana, il Centro Laziale, il Circolo Lucano, la Scuola Italiana di Montevideo, la SocietàDante Alighieri.

Italia Lavoro ha stipulato inoltre accordi di cooperazione con il Ministerio de Trabajo y Seguridad Social, Intendencia de Montevideo, Universidad de la República, Cámara Nacional de Comercio y Servicios del Uruguay e Cámara de Industrias.

Numerose le attività svolte nell’ambito del progetto, tra le quali le inchieste conoscitive di imprese, enti, associazioni e popolazione giovanile della collettività italiana in Uruguay per conoscerne caratteristiche, necessità e problematiche, diffusione del progetto all’interno della Collettività e presso le istituzioni uruguaiane, promozione delle collaborazioni e adesioni alla rete interistituzionale, l’attivazione di un portale web (www.italiani-estero.it): strumento

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tecnologico-informatico necessario alla gestione dei servizi in rete alla collettività, e la diffusione della Rassegna Stampa Italia Lavoro e la Newsletter informativa sul Progetto in Uruguay.

Tra le altre attività svolte nell’ambito del progetto di Italia Lavoro anche la realizzazione di 5 seminari sull’impiego "Jornadas sobre Empleabilidad, Orientación laboral y Creación de Empresas" con la partecipazione di 40 giovani di origine italiana, l’attivazione del Programma di Tirocini Formativi, in beneficio di giovani di origine italiana (di età compresa tra i 18 e 35 anni ed in posseso di documento di cittadinanza), che fino al momento ha collocato 27 giovani tirocinanti in 13 imprese uruguaiane nel settore privato, la realizzazione di seminario formativo per gli operatori di rete degli enti aderenti, sulla gestione della piattaforma informatica ed il funzionamento della rete di servizi, e l’elaborazione del progetto del Centro di Servizi per l’impiego e la formazione professionale.

La fase che si concluderà a giugno prossimo contemplerà il proseguimento del Programma di Tirocini Formativi (fino a 65 borse di lavoro), e la replica del ciclo di seminari orientativi al lavoro. Infine, tra le iniziative sperimentali di politica attiva del lavoro sono compresi i tirocini nel settore pubblico, i percorsi di formazione in alternanza, le borse di studio per corsi di alta formazione, i percorsi di accompagnamento alla creazione d’impresa e il consolidamento della rete di informazione, e la costituzione del centro operativo di servizi per l’impiego e la formazione professionale.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=54485

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INTERNAZIONALIZZAZIONE - DALLA REGIONE LOMBARDIA 14 MILIONI DI EURO A FAVORE DELLE PMI LOMBARDE

14 Marzo 2008

Favorire i processi di internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese lombarde e soggetti associativi, tramite un finanziamento di 14.370.300 euro. E' questo l'obiettivo della delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore all'Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione, Massimo Corsaro, che delinea gli indirizzi per l'anno 2008 per la programmazione degli interventi di internazionalizzazione.

"Questa programmazione - spiega Corsaro - coerentemente con il Programma di Sviluppo dell'VIII legislatura e con quanto disposto dalla legge regionale per la competitività delle imprese, contribuisce al consolidamento e al potenziamento del nostro sistema imprenditoriale all'estero". Diverse le tipologie di intervento previste:

- voucher a sostegno della promozione internazionale delle piccole e medie imprese con la partecipazione a manifestazioni fieristiche e a missioni internazionali;

- voucher per la fruizione di servizi per l'internazionalizzazione

- azioni promozionali di iniziativa regionale, tramite una convenzione operativa con l'Istituto per il Commercio Estero eaccordi collaterali, attività progettuali nelle aree e nei Paesi individuati e azioni ad iniziativa regionale diretta.

"Un'iniziativa di grande importanza dunque - conclude Corsaro - per promuovere l'aggregazione tra tutti quei soggetti che ci possono aiutare a replicare anche all'estero il modello, vincente del sistema imprenditoriale lombardo e la messa in atto di azioni 'virtuose' di sussidiarietà verticale e orizzontale".

Fonte : http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=2117

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INFORM - N. 55 - 14 marzo 2008

UNIONE EUROPEA

E-twinning: la Commissione Ue promuove gemellaggi virtuali tra le scuole

Conferenza E-twinning a Bucarest:

premiati i migliori progetti 2006-2007

BRUXELLES – Con “E-twinning” la Commissione Europea promuove gemellaggi virtuali tra le scuole.

“E-twinning” è un’iniziativa dell’UE volta ad incoraggiare le scuole a creare reti tramite Internet. L’iniziativa E-twinning, è stata varata nel gennaio 2005 e da allora – segnala la Rappresentanza in Italia della Commissione - vi hanno aderito più di 35.000 scuole di tutta Europa. E-twinning fa adesso parte dell’azione Comenius, che a sua volta rientra nel Programma di apprendimento permanente (Lifelong Learning Programme) attraverso il quale la Commissione finanzia progetti nel campo dell’istruzione. L’iniziativa E-twinning consente alle scuole di trovare gratuitamente, tramite Internet, partner per progetti di collaborazione tra scuole. Nel 2008 l’accento si sposterà dalla realizzazione di progetti alla promozione di comunità on-line nell’ambito delle quali le scuole possano condividere esperienze e partecipare a piattaforme di discussione.

“Questo programma – ha sottolineato, Ján Figel’, commissario europeo responsabile per l’istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù - combina elegantemente l’apprendimento di altre culture con l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Con le sue partnership scolastiche virtuali, che coinvolgono decine di migliaia di scuole europee, E-twinning aiuta i ragazzi ad acquistare familiarità con il computer e a conoscere meglio gli altri europei, contribuendo a ridurre i pregiudizi e l’ignoranza. Nel 2008, Anno europeo del dialogo interculturale, è questo l’aspetto di E-twinning che mi preme particolarmente sottolineare.”

La conferenza E-twinning di quest’anno si svolge a Bucarest dal 14 al 16 marzo. L’evento ospita più di 400 partecipanti, tra cui insegnanti di tutta Europa, rappresentanti dei servizi di sostegno centrale e nazionali di E-twinning nonché altri importanti attori del mondo della scuola.

La conferenza culminerà nella cerimonia di premiazione, nella quale verranno consegnati riconoscimenti ai migliori otto progetti E-twinning relativi all’anno scolastico 2006-2007. I premi sono divisi in quattro categorie: premi per progetti che coinvolgono studenti di tre differenti fasce di età (4-10 anni, 11-14 anni, 15-19 anni) e premi per progetti che riguardano il settore scienze e matematica.

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Per individuare questi migliori otto gemellaggi sono stati valutati più di 400 progetti, sulla base dei seguenti criteri di selezione: carattere innovativo, integrazione nel curricolo, grado di collaborazione tra le scuole, creatività e trasferibilità. Gli otto finalisti provengono da 26 scuole di 17 Paesi (Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito). I progetti vincitori cui hanno partecipato scuole italiane si chiamano “Planete @dos” e “Facciamoci noi lezione!”.

I primi quattro progetti (tra i quali “Planete @dos”) saranno premiati con un’escursione al campeggio E-twinning nel mese di maggio.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n05536.htm

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SERVIZI DEL GIORNO 14 Marzo 2008 ore 10.35 Made in Italy A ROMA L’INCONTRO "OPPORTUNITÀ MOLISE" PER PROMUOVERE IL TERRITORIO REGIONALE ALL’ESTERO ROMA\ aise\ - Quali sono i principali fattori di eccellenza da far emergere nel territorio molisano e da valorizzare per farli apprezzare all’estero? Come il territorio molisano può migliorare la propria capacità di intercettare attenzioni e risorse internazionali? Quali sono i principali pacchetti localizzativi offerti dai programmi di marketing territoriale? Per rispondere a questi la società delle Camere di commercio per i progetti e i servizi integrati e l’associazione "Forche Caudine", lo storico circolo dei molisani fuoriconfine, e Retecamere, promuovono l’incontro "Opportunità Molise", che si terrà lunedì 21 aprile, alle ore 16,30, a Roma. L’incontro si pone l’obiettivo di fare il punto sulle prospettive economiche e sociali del tessuto regionale, e a mettere in luce potenzialità, indicatori economici e opportunità di investimenti nel territorio molisano. All’evento partecipano anche Istituto Tagliacarne, Università del Molise, Unioncamere Molise, Cosmoservizi e Matese per l’occupazione, cioè la serie di qualificati organismi attuatori del progetto "Programma di marketing territoriale per l’attrazione di investimenti produttivi nella Regione Molise, misura 4.3.1 del Por Molise 2000-2006", che ha l’obiettivo di favorire l’insediamento di nuove attività imprenditoriali e di attrarre investimenti produttivi sul territorio regionale anche e soprattutto a livello internazionale. Tra gli strumenti di comunicazione e promozione già realizzati, si segnala il sito internet www.investinmolise.it, portale territoriale per l’attrazione di investimenti, che vuole proporsi come unico punto di riferimento per gli operatori economici italiani ed esteri interessati ad investire in Molise. I promotori dell’iniziativa, in forma associata, rappresentano quindi il sistema camerale, l’associazionismo, la programmazione negoziata e la governance, operando in un’ottica di concertazione. L’incontro del prossimo 21 aprile mira, pertanto, ad approfondire la conoscenza del territorio molisano, evidenziandone gli elementi positivi in termini di risorse ambientali, serenità sociale, costi bassi dei terreni e delle utility per eventuali insediamenti. Si metteranno in luce anche, a titolo dimostrativo, le storie di quelle imprese regionali capaci di investire in direzione di un ammodernamento degli impianti, di un ampliamento delle capacità produttive e di internazionalizzazione. Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=54530

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INFORM - N. 55 - 14 marzo 2008

GIORNATA DI STUDI SULL’EMIGRAZIONE

All’Università di Roma, “Valigie di cartone e fughe di cervelli”

L’ateneo presenta la ricerca sui corregionali all’estero, promossa insieme all’Assessorato alle politiche sociali della Regione Lazio, intitolata: “L’altro Lazio. Geografia dell’emigrazione laziale dal 1951 al 2006”

ROMA - Presentati questa mattina, in occasione di una Giornata di studi dedicata all’emigrazione all’Università di Roma “Sapienza”, i dati raccolti sull’emigrazione laziale all’estero, prodotto di un lavoro commissionato all’ateneo dall’Assessorato alle politiche sociali regionale nel 2005.

L’analisi è stata pubblicata in un volume intitolato “L’altro Lazio. Geografia dell’emigrazione laziale all’estero. 1951-2006”, curato dal Dipartimento di Geografia umana dell’Università romana, sotto la responsabilità scientifica di Flavia Castaldi, che è anche incaricata della Società geografica italiana per il progetto di istituzione del Museo delle Migrazioni in collaborazione con il Mae.

La giornata di studio è stata progettata mutuando la matrice del volume: “una sintesi di competenze – ha spiegato, aprendo i lavori, Paolo Di Giovine, direttore del Dipartimento delle Scienze dei segni, degli spazi e delle culture – e di approcci distinti per ambito di indagine, che si integrano reciprocamente, producendo la collaborazione attiva non solo della realtà accademica, ma delle forze presenti sul territorio al di fuori dell’Università”.

Mentre Guido Pescosolido, storico e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, ha ricordato i diversi aspetti assunti dal fenomeno migratorio nell’arco di poco più di un secolo, dalla fine del 1800 in poi, Flavia Castaldi ha riassunto nello specifico i risultati raccolti nel corso dell’attività di ricerca.

“Sui 3.568.532 italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire – ha detto la responsabile del progetto – sono 267.135 i laziali nel mondo, stando ai dati del 20 gennaio 2006, circa il 5% della popolazione residente in Regione. Il numero più elevato al comune di Roma (155.846), seguito da Sora (6.897), Latina (3.250) e Cassino (3.146)”. Oltre a Roma, sono quindi le province di Frosinone e Latina ad aver contribuito di più alla crescita del numero degli espatri, specie nei primi anni presi in esame, immediatamente successivi al 1951, mentre se arriviamo agli anni ’80 l’emigrazione tende a diminuire. Alcuni comuni, dei 378 laziali, hanno dato un contributo pesante all’esodo dall’Italia: Casalattico, per esempio, in provincia di Frosinone, conta per 100 abitanti residenti, 118 cittadini emigrati, seguito, sempre a saldo negativo, da San Biagio Saracinisco (Fr), Acquafondata (Fr) e Tirelle (Fr). Si conferma l’importanza delle catene migratorie, che risultano dalla concentrazione di compaesani in specifiche aree all’estero: dal viterbese, per esempio, la destinazione privilegiata è la Germania, mentre da Frosinone spesso e volentieri la meta è il Canada.

“Abbiamo poi cercato di dare spazio alle vicende delle donne in emigrazione – ha aggiunto Castaldi – considerate nel loro ruolo primario e non solo come appendici di spostamenti maschili, dal momento che un numero rilevante (il 47% circa) dei corregionali all’estero è donna”.

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Peculiarità del Lazio è poi la destinazione preferenziale dell’America Latina, specie Brasile e Argentina, più di Germania e Svizzera che sono le mete privilegiate invece degli italiani all’estero in generale. Anche all’interno della Regione però la destinazioni si diversificano: da Frosinone gli emigrati vanno spesso in Francia e in Nord America, da Roma verso l’America Latina.

Un capitolo a parte spetta alle associazioni dei laziali all’estero, che sono state oggetto di analisi quantitativa e qualitativa, con interviste ai protagonisti diretti per dare un’idea più precisa della diversità del fenomeno a seconda della diverse generazioni prese in esame. “Numericamente quello che colpisce – spiega Castaldi – è la maggior diffusione delle associazioni là dove il numero dei corregionali in termini assoluti è più basso, come in Canada, rispetto a paesi come il Brasile dove invece i laziali sono di più ma hanno meno associazioni. Qualitativamente possiamo dire che esse si rivolgono in modo privilegiato alle generazioni emigrate da più tempo, perché le giovani generazioni tendono a cercare l’integrazione nella realtà locale”.

A differenza del passato, oggi si parte con una maggior consapevolezza di ciò che si andrà a trovare nel luogo di destinazione, con un miglior bagaglio di istruzione e con un più agevole rapporto con l’Italia, per cui anche il contesto peninsulare non viene idealizzato, ma vissuto in maniera più diretta anche se si risiede lontano.

Anche Alessandro Gebbia, anglista, ha sottolineato la diversità che le generazioni coltivano rispetto al passato migratorio: “in Canada per esempio, i figli o i nipoti degli emigrati – egli ha affermato – che spesso sono i protagonisti della scena letteraria e artistica contemporanea, non si riconoscono come esponenti di una letteratura italo–canadese, ma piuttosto in una letteratura canadese di origine italiana”.

Dalle valigie di cartone alla fuga dei cervelli, tema con cui oggi spesso si parla di emigrazione attuale. Se n’è discusso con l’intervento di Antonella Cammisa, responsabile del settore relazioni internazionali dell’Università, che ha ricordato l’impegno in ambito europeo in favore della ricerca e della mobilità degli studenti universitari. Una mobilità che in Italia risulta ancora ridotta, sia per quanto riguarda gli studenti stranieri che si iscrivono ai corsi di laurea nelle università italiane, sia per il numero dei ricercatori stranieri che intendono proseguire qui il loro percorso di alta specializzazione.

Infine Anna Coppotelli, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio, ha ricordato l’importanza che questo tipo di indagini riveste nella progettazione di interventi rivolti ai connazionali all’estero. “Ci impegneremo ancora – ha concluso Coppotelli – da un lato per l’organizzazione della quinta conferenza dei laziali all’estero, che intendiamo svolgere entro il 2009, per l’istituzione di un tavolo inter-assessorile al fine di promuovere azioni concertate di sostegno e tutela per i corregionali e per una ripresa del confronto e del dialogo in materia migratoria sia con il governo che con il Cgie”.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n05532.htm

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14 marzo 2008

Modelli italiani di successo

L'internazionalizzazione d'impresa ad Algeri. L'Area Progetti e Formazione Internazionale, dal 29 marzo al 3 aprile 2008, organizza ad Algeri un Corso sull'Internazionalizzazione di Impresa. L'obiettivo dell'intervento è quello di fornire maggiori conoscenze alle controparti locali su realtà e modelli italiani di successo. Il Programma didattico prevede: 29 Marzo - Costituzione e gestione di un Consorzio export (relatore: Dr. Lorenzo Papi) 30 e 31 Marzo - Tecnica del Commercio estero (relatore: Dr. Antonio Olivieri) 1 e 2 Aprile - Problematiche comunitarie e finanziamenti europei (relatore: Dr. Roberto Carpano) 3 Aprile - Lezione presso l'Università INC di Algeri su Programmi Comunitari (relatore: Dr. Roberto Carpano)

Per maggiori informazioni: Silvana Stella - [email protected] [email protected]

Fonte : http://www.ice.it/formazione/newsletter/corso_in_algeria.htm

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SERVIZI DEL GIORNO 14 Marzo 2008 ore 15.57 Italiani nel Mondo DALLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NUOVO BANDO PER BORSE DI STUDIO AI DISCENDENTI DEGLI EMIGRATI TRENTINI TRENTO\ aise\ - Su proposta dell’assessore all’emigrazione, la provincia autonoma di Trento ha oggi indetto il bando di concorso per l’assegnazione di otto borse di studio a discendenti di emigrati di origine trentina che vogliano frequentare l’Università nella loro città di origine a partire dall’anno accademico 2008-2009. Attualmente ci sono già 34 studenti provenienti da Argentina, Brasile, Cile, Paraguay, Canada, Stati Uniti, Perù e Messico che, nell’ambito del progetto "Università a colori", hanno vinto una borsa di studio e frequentano i corsi a Trento. Il progetto "Università a colori" nasce da un patto di collaborazione sottoscritto nel 2001 dalla Provincia autonoma di Trento, dall’Università degli Studi di Trento, dall’Opera Universitaria di Trento, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, dall’Arcidiocesi di Trento, dal Gruppo Trentino di Volontariato, dall’Associazione Trentina Accoglienza Stranieri onlus e dal Coordinamento imprenditori, con lo scopo di promuovere l’accesso all’alta formazione e alla ricerca da parte dei discendenti dei Trentini. Ogni borsa di studio mette a disposizione dello studente selezionato 6.500 euro all’anno. Sei delle otto borse di studio saranno a disposizione degli studenti che intendono frequentare i corsi di laurea specialistica/magistrale della durata di due anni, mentre due borse per coloro che chiedono di poter frequentare corsi di laurea triennale o quinquennale. Il bando è rivolto ai discendenti di emigrati trentini residenti all’estero, che al 16 maggio 2008 abbiano raggiunto l’età dei 25 anni per l’iscrizione ai corsi di laurea triennale o quinquennale e 28 anni per l’iscrizione ai corsi di laurea specialistica/magistrale. Non sono ammessi i candidati che risultino già iscritti ad altri corsi universitari in Italia, coloro che non abbiano perfezionato le pratiche necessarie per la pre-iscrizione (per i cittadini non europei) e di iscrizione all’Università, e coloro che, avendo già vinto una borsa di studio in una precedente selezione, vi abbiano rinunciato. È altresì ammesso un solo candidato per ciascun nucleo familiare. Il candidato, infine, deve avere una buona conoscenza della lingua italiana. La domanda di partecipazione si può scaricare dal sito www.mondotrentino.net e dovrà pervenire, assieme agli allegati, entro il prossimo 16 maggio 2008 alla Provincia autonoma di Trento, Servizio emigrazione e solidarietà internazionale. Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=54562

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