Format di presentazione della singola BP...

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Il progetto attuato Dalla progettazione del percorso “L’Autoritratto e la ricerca della propria identità” alla ricerca azione PON Educazione linguistica e letteraria in un’ottica plurilingue sui processi di scrittura Così unici ed irripetibili: tra autoritratto ed autobiografia Destinatari: n.24 alunni della classe 2 A secondaria di I grado Tempi: Gennaio-Maggio 2013 Il percorso intende far riflettere l’alunno/a sulla propria crescita e sul processo di formazione, sui cambiamenti in atto, sullo sviluppo della personalità e si propone l’intento di stimolare un sentire personale e soggettivo, per migliorare l’autostima dei ragazzi e favorire la costruzione della propria identità. Viene proposto un approfondimento delle tematiche che concernono l’avventura della crescita, le riflessioni sull’identità personale in mutamento, le trasformazioni e le potenzialità di un corpo non più bambino, attraverso esperienze di comunicazione iconiche e verbali dell’io nel mondo. Inserito nel curricolo disciplinare della classe e in linea con le Nuove Indicazioni, il progetto si prefigge di: - valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, mettendo in gioco aspettative ed emozioni; - favorire l’esplorazione e la scoperta, cercando soluzioni originali per sé; - incoraggiare e favorire la dimensione comunitaria dell’apprendimento; - promuovere la consapevolezza dell’unicità del proprio essere; - realizzare attività formative in situazione all’interno di un museo; - sviluppare il piacere estetico dell’incontro fra l’arte e letteratura nella ricerca di senso; - sviluppare forme diverse di creatività attraverso l’uso di vari mezzi di comunicazione espressiva. Le riflessioni dei ragazzi partiranno dal loro vissuto personale di attori/spettatori dei propri cambiamenti, a volte difficili e contorti, così come emerge dalle varie esperienze interiori. Sensazioni ed emozioni da verificare sul campo, attraverso la lettura guidata di opere 1

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Il progetto attuato

Dalla progettazione del percorso “L’Autoritratto e la ricerca della propria identità” alla ricerca azione PON Educazione linguistica e letteraria in un’ottica plurilingue sui processi di scrittura

Così unici ed irripetibili: tra autoritratto ed autobiografia

Destinatari: n.24 alunni della classe 2 A secondaria di I gradoTempi: Gennaio-Maggio 2013

Il percorso intende far riflettere l’alunno/a sulla propria crescita e sul processo di formazione, sui cambiamenti in atto, sullo sviluppo della personalità e si propone l’intento di stimolare un sentire personale e soggettivo, per migliorare l’autostima dei ragazzi e favorire la costruzione della propria identità.Viene proposto un approfondimento delle tematiche che concernono l’avventura della crescita, le riflessioni sull’identità personale in mutamento, le trasformazioni e le potenzialità di un corpo non più bambino, attraverso esperienze di comunicazione iconiche e verbali dell’io nel mondo.Inserito nel curricolo disciplinare della classe e in linea con le Nuove Indicazioni, il progetto si prefigge di:- valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, mettendo in gioco aspettative ed emozioni;- favorire l’esplorazione e la scoperta, cercando soluzioni originali per sé;- incoraggiare e favorire la dimensione comunitaria dell’apprendimento;- promuovere la consapevolezza dell’unicità del proprio essere;- realizzare attività formative in situazione all’interno di un museo;- sviluppare il piacere estetico dell’incontro fra l’arte e letteratura nella ricerca di senso;- sviluppare forme diverse di creatività attraverso l’uso di vari mezzi di comunicazione espressiva.Le riflessioni dei ragazzi partiranno dal loro vissuto personale di attori/spettatori dei propri cambiamenti, a volte difficili e contorti, così come emerge dalle varie esperienze interiori. Sensazioni ed emozioni da verificare sul campo, attraverso la lettura guidata di opere artistiche, testi letterari, canzoni d’autore di carattere autobiografico, che inducono ad intraprendere un cammino di riflessione, che va dagli aspetti esteriori a quelli psicologici ed introspettivi , propri dei diversi momenti della crescita. Nel corso del progetto e nella fase di perlustrazione ed analisi delle opere pittoriche dei vari artisti, i ragazzi hanno avuto la possibilità di visitare la Pinacoteca Ivo Scaringi di Trani e di essere guidati nel percorso di approfondimento dalla dott.ssa Lucia Rosa Pastore, esperta d’arte e Responsabile del Palazzo delle Arti Beltrani.All’interno del contenitore museale, i ragazzi sono entrati in armoniosa familiarità con le opere, per avvicinarsi al variegato ed affascinante mondo degli Autoritratti.All’interno del laboratorio in Pinacoteca , i ragazzi hanno realizzato i loro autoritratti, dando libero sfogo, non solo alla rappresentazione dell’aspetto esteriore e alla ricerca della somiglianza fisiognomica, ma tendendo, soprattutto, a dar luce all’aspetto interiore e caratteriale, per esprimere la singolarità del proprio io.L’esperienza emotiva all’interno del museo è stata verbalizzata dai ragazzi all’interno di un Prezi “Impressioni su Palazzo Beltrani”.Successivamente, acquisito un primo nucleo di conoscenze, con la collaborazione della docente di Arte e Immagine, i ragazzi hanno proseguito la lettura degli autoritratti a scuola e hanno adottato un’opera a loro scelta, esplicandone le motivazioni. 1

All’interno del curricolo disciplinare di Italiano, è stato intrapreso un percorso laboratoriale sul testo autobiografico, anche analizzato nell’espressione artistica della canzone d’autore, con l’analisi di “Altrove” di Morgan e ci si è agganciati alla letteratura, tra autoritratto e ritratto, approfondendo alcuni personaggi dell’Inferno di Dante (Ulisse, Pier delle Vigne, Francesca da Rimini) studiati con l’utilizzo del Musical “La Divina Commedia” di Frisina e Pagano, da cui è scaturito uno spettacolo a fine anno scolastico. Un breve percorso è stato destinato alla fisicità in Letteratura tra autoritratti ed autobiografie, scandagliando la suggestiva figura di Savinio che molto aveva colpito la fantasia dei ragazzi con il suo “Autoritratto con gufo”.Si è passati, infine, ad una fase di scrittura autobiografica sia in prosa che in poesia, che ha dato agli alunni uno spazio creativo personale di elaborazione emotiva e riflessiva, volto ad evidenziare il variegato mondo interiore e gli stati d’animo dell’io che cresce.Su questo impianto progettuale a fine aprile si sono innestate le fasi della ricerca azione della sperimentazione Poseidon, con l’intento di risolvere il problema della corretta scrittura dei testi, stante l’inesistenza di accuratezza formale e revisione testuale, considerata dai miei ragazzi un’inutile fatica.Le fasi della ricerca azione si sono agganciate, dunque, sulle ultime attività del percorso progettuale “L’Autoritratto e la ricerca della propria identità”, che prevedevano, un’analisi di alcuni brani sulla fisicità in letteratura e la narrazione del sé con la scrittura dei testi autobiografici.

Fasi di lavoro ricerca azione PON Educazione linguistica e letteraria in un’ottica plurilingueDURATA CHI FA COSA? STRUMENTI VERIFICHE

DOCENTE STUDENTESTEP 1 Ore 5 Ritratti e

autoritratti di scrittori della letteraturaItaliana: la fisicità in letteratura tra autoritratti e autobiografie

Lettura approfondita, ricerche lessicali, ricerca informazioni, cogliere nessi contenutistici tra le sequenze

BrainstormingDidattica laboratorialeDiario alunniLim

verifica orale

STEP 2 Ore 5 La narrazione del sè

Scrive testi su aspetti diversi della propria biografia

Diario alunni Verifica scritta

STEP 3 Ore 4 Correzione testi e analisi errori

Laboratorio:la ricerca degli errori nei testi

Apprendimento cooperativo a coppieDiario alunniLim

Osservazione insegnante

STEP 4 Ore 4 Analisi errori Costruzione della griglia valutativa sulla scritturaLegenda errori per aree

Lavoro di gruppoDiario alunniLim

Costruzione grafico con i principali tipi di errori riscontrati

STEP 5 Ore 4 Costruire una rubrica valutativa sulla scrittura

Utilizzo rubrica per l’auto- valutazione

Apprendimento cooperativoDiario alunniLim

Scheda autovalutativa

2

STEP 6 2 Analisi finale attività

DebriefingQuestionario

Riflessioni finali

Alcune riflessioni su progettazione e attività.In fase di progettazione ho indicato le ore che sono presenti in tabella, ma in realtà mi è risultato impossibile rimanere nei tempi indicati nella progettazione.Il lavoro relativo agli step 3 e 4 (analisi errori e costruzione della griglia), infatti, essendo stato condotto in classe su centotre testi scritti dai ragazzi, ha richiesto molte più ore di impegno rispetto a quelle previste e nel mese di maggio ho dedicato le mie ore quasi esclusivamente a questo lavoro. Le ore indicate sono, dunque, da considerarsi indicative e dipendono dal lavoro che ciascuno intende proporre nella propria classe. Tuttavia, il lavoro è risultato molto interessante, soprattutto nelle fasi laboratoriali in cui ogni alunno ha avuto modo di effettuare una pre-correzione sul testo del compagno, individuando i diversi errori su testi non propri. Mi è parso, infatti, che i ragazzi si siano mostrati molto eccitati dall’idea di voler trovare, anche con tratti di accanimento personale, errori sugli altrui testi, un accanimento che non mi pare di aver mai riscontrato nella revisione dei propri.Come ho detto, ho intrapreso il percorso proprio per indurre una riflessione sulla necessità di revisionare i testi, fase che spesso i ragazzi eludono, ritenendo di poter scrivere di getto.Credo che abbiano colto, sempre sugli altrui testi, anche la difficoltà di comprendere i periodi “ingarbugliati”, poco leggibili e comprensibili e che rendono la comunicazione del tutto inefficace.L’obiettivo che, insieme, ci siamo posti è l’eliminazione di due-tre errori che abbiamo individuato quali dominanti e prevalenti all’interno dei testi analizzati: eliminazione di un errore assoluto sull’uso dei pronomi (gli/le/li/loro), ripetizioni lessicali e improprietà lessicali attraverso l’utilizzo del dizionario, coerenza (corretto uso dei connettivi).Si è stabilito, inoltre, di affidare a ciascun alunno il superamento di almeno una tra le criticità evidenziate a livello individuale. E’ importante selezionare con chiarezza gli obiettivi, che devono poter essere raggiungibili e ben definiti, per non rendere il lavoro farraginoso e improponibile.

AttivitàDopo la fase di analisi si è proceduto ad effettuare una serie di attività sulla Lim, utilizzando la piattaforma e-learning della scuola www.smsgsantomauro.it, con alcuni esercizi operativi relativi agli errori di ortografia, all’uso di pronomi, di connettivi e di parole passe-partout.Si è poi passati allo step 5 con la costruzione di una rubrica di valutazione che ci è servita, in fase conclusiva, per valutare due testi autobiografici (le due ultime tracce: 1) Ci sono parole, frasi, nomi, fiabe, cantilene che ci accompagnano negli anni. Parlane e racconta le emozioni che ti hanno suscitato. 2) Passaggi e svolte. Ero e sono diventato. Descrivi gli eventi che hanno segnato un passo sulla strada della tua maturazione)e verificare il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati.E’ risultata fondamentale la fase di costruzione e revisione della rubrica ai fini dell’autovalutazione.Per i ragazzi è stato importante capire le diverse fasi del percorso, molti hanno verbalizzato la difficoltà di riconoscere e correggere gli errori, capirne le varie tipologie, evitare le ripetizioni lessicali, utilizzare correttamente modi e tempi verbali, ma nel gruppo sono emersi l’impegno e la volontà di migliorare e risultano percepiti i progressi raggiunti.L’uso della rubrica ha permesso loro di valutare reciprocamente i lavori dei compagni in un fecondo scambio tra produttori e destinatari di testi, fornendo ulteriori occasioni di crescita, anche sul versante della leggibilità e comprensibilità e precise indicazioni sulle caratteristiche formali di un buon lavoro. Al termine di tutto il percorso, ho usato la stessa rubrica per valutare in modo definitivo i testi ed ho riscontrato un generalizzato miglioramento nella forma scritta e una buona percentuale in diminuzione degli errori più comuni. Ho, quindi, analizzato i risultati attraverso dei grafici in cui ho comparato i dati, mettendo a confronto le tipologie di errori riscontarti nei centotre testi iniziali su cui è stata condotta

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l’analisi iniziale e gli ultimi due lavori autobiografici dei ragazzi in cui si rileva un forte abbassamento dell’indice di errori, specialmente nell’ultimo lavoro del 27 maggio 2013.La revisione di un testo è un processo faticoso quanto necessario e i miei ragazzi l’hanno compreso.

Dalle indicazioni del questionario finale alunni emerge quanto segue:1) il gruppo complessivamente ha lavorato in modo cooperativo, con l’apporto delle sue varie

componenti, condividendo le idee e collaborando avendo chiari compiti e obiettivi;2) il gruppo non è stato sempre solidale e permangono frange di isolamento e di individualismo;3) vi è una piccola percentuale di alunni che non si sentono integrati e/o rispettati nel gruppo;4) il gruppo, nel complesso, ha avuto la percezione di un miglioramento nella scrittura dei testi e di

una buona riduzione del numero di errori;5) il gruppo ha appreso l’importanza della revisione testuale.

Per una costruzione condivisa della griglia ai fini della revisione testuale (step 3 e 4)Valutare le competenze nella Scrittura è un obiettivo di apprendimento tratto dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012:- Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo; utilizzare strumenti per l’organizzazione delle idee (mappe, scalette); utilizzare strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva;- Utilizzare strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva; scrivere testi di tipo diverso corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.Alla competenza ortografica, morfosintattica, lessicale, testuale e alla padronanza dei contenuti di un testo va aggiunta l’importanza dell’ efficacia comunicativa, valutata dalla parte del ricevente ed espressa come leggibilità e comprensibilità.

“Come è difficile scrivere!”

Virginia Woolf nel “Diario di una scrittrice” nel 1921 sostiene che:

“Scrivere non è per niente un’arte facile: Pensare ciò che si vuole scrivere sembra facile, ma il pensiero svapora, sfugge qua e là”

Per i minuziosi raffinamenti formali dei Canti di Leopardi: www.bnnonline.it/biblvir/leopardi.htm

Su varianti digitali cliccando su Authors si trovano le varianti di autori italiani viventi atti a documentare il faticoso processo di scrittura.

Errori assoluti Errori relativi

Inadeguatezza che resta tale a prescindere dal testo, dalla sua tipologia, dal grado di formalità, dal contesto: ortografia”, “morfologia” e “sintassi”, “punteggiatura”, “lessico” e così via.

Errori di ortografia, errori grammaticali (tempi verbali, concordanze, preposizioni, le concordanze di genere e di numero, lo slittamento nel testo del tempo dei verbi principali; gli per il dativo femminile;) - errori di sintassi (connettivi, punteggiatura, verbi reggenti, gli errori di flessione verbale, l’anacoluto, i relativi errati, i soggetti

Improprietà relative al tipo di testo e alle sue caratteristiche, dipendenti in più casi dal grado di formalità del testo, ma con alcuni margini di flessibilità: accettabili, per esempio, tanto da non essere neppure più ascrivibili alla categoria degli errori gli per loro. Errori relativi sono anche alcune improprietà lessicali, tali soltanto in relazione al livello di formalità del testo: parole passepartout (dire, fare, andare, cosa), ad esempio, sono accettabili in scritti informali, ma inaccettabili in scritti formali specifici. Discorso analogo per le mescolanze di registro soprattutto per le inserzioni

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sottintesi nelle subordinate implicite, come per esempio il gerundio non riferito al soggetto della reggente; connettivi testuali errati, mancanza della proposizione principale in un periodo), lessico poco appropriato, leggibilità della grafia.

dal registro basso. Un caso più articolato è dato dalla sostituzione del congiuntivo con l’indicativo, un errore parzialmente tollerato in un testo informale. Concetti ripetuti inutilmente - punti non sufficientemente approfonditi - riferimenti poco chiari - affermazioni non argomentate, opinioni non suffragate dai dati – rispondenza del testo alle richieste iniziali: contenuto, destinatario, lunghezza, sviluppo calibrato dei punti della scaletta secondo la gerarchia di importanza – salti logici o affermazioni contraddittorie.

La revisione di un testo La revisione è un momento cruciale del processo di scrittura, ed è uno degli aspetti più deboli nel quadro delle competenze degli allievi. Il passaggio dalla ‘brutta’ alla ‘bella’ rappresenta nella maggior parte dei casi per i ragazzi una ricopiatura del proprio testo con l’eliminazione di occasionali cancellature. Il grado di maggiore o minore manipolazione della propria minuta è invece la spia di quanto consapevolmente siano controllate le strategie di monitoraggio e autocorrezione. Si tratta di dimensioni specifiche della competenza di scrittura, afferenti alla complessa sfera della metacognizione e, quindi, tanto più esigenti uno specifico intervento didattico.Una prima caratteristica da evidenziare nel corso di esercitazioni finalizzate in tale direzione è quella della ricorsività: le strategie di revisione non sono da collocare solo alla fine della stesura, ma vanno attivate più volte in itinere, durante il processo di scrittura; devono essere pertanto oggetto di insegnamento esplicito con la necessaria gradualità. In tale prospettiva può essere utile progettare griglie di verifica con le quali l’allievo si abituerà gradualmente a controllare ciò che ha scritto.La revisione non è solo dunque l’adeguamento della propria scrittura alle regole del codice linguistico ma è anche una strategia volta a dire meglio le cose e a chiarire quanto si vuole dire, ristrutturando la sostanza stessa del proprio pensiero. Una didattica esplicita della revisione testuale può puntare sulla correzione come effettivo momento di lavoro didattico in classe, prevedendo, ad esempio, modalità di correzione reciproca e di gruppo e diversificando le strategie di intervento sui testi prodotti dagli allievi con la focalizzazione di volta in volta di tipi di errore diversi, in modo da concentrare l’attenzione degli studenti su poche difficoltà per volta,. Questa strategia presuppone il controllo da parte degli allievi di una tipologia di classificazione e segnalazione degli errori (magari con dei simboli concordati con tutta la classe), dunque intreccia rielaborazione testuale e riflessione metalinguistica[1] A. Colombo, Tipi e forme testuali nel curriculo di scrittura, in A. R. Guerriero (a cura di), Laboratorio di scrittura, La Nuova Italia, Firenze, 2002

Costruzione di una legenda per gli errori riscontrati sui testi dei ragazzi:

Errori assoluti = realizzazione inadeguata che resta tale a prescindere dal testo

errori di ortografia, gli errori di flessione verbale; le concordanze di genere e di numero, lo slittamento nel testo del tempo dei verbi principali; gli per il dativo femminile; l’anacoluto, i relativi errati, i soggetti sottintesi nelle subordinate implicite, come per esempio il gerundio non riferito al soggetto della reggente; connettivi testuali errati, mancanza della proposizione principale in un periodo.

Errori relativi = improprietà relative al tipo di testo e alle sue caratteristiche

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gli per loro, improprietà lessicali in relazione al livello di formalità del testo, parole passe-partout (dire, fare, andare, cosa), ad esempio, accettabili in scritti informali, ma inaccettabili in scritti formali, le mescolanze di registro soprattutto per le inserzioni dal registro basso, la sostituzione del congiuntivo con l’indicativo (errore parzialmente tollerato in un testo informale).

Ortografia : Uso di accenti e apostrofi, maiuscole e minuscole, divisione delle parole (gliel’ho detto), uso delle doppie, casi di non corrispondenza tra fonemi e grafemi (uso dell’h, della q, dei digrammi, ecc.).

A = c/q – sci/sce – go/gho – ni/gn

B= mancanza di accenti

C= è/e – ho/o – ha/a – celo/ce l’ho – ce/c’è

D= errato uso delle doppie

E= errata divisione in sillabe

F= elisioni e troncamenti

Morfologia : Distinguere parole variabili e invariabili , usare correttamente le forme verbali (modi e tempi), mantenere lo stesso tempo verbale all'interno di un testo, riconoscere e saper usare le categorie lessicali (parti del discorso), le sottocategorie lessicali (ad esempio diversi tipi di pronomi, aggettivi, ecc),

A = gli/lo/le

B= errato uso di forme verbali

C= utilizzo pleonastico particelle pronominali

D= erroneo uso del pronome relativo o “che” polivalente

Sintassi : concordanza tra le parti, utilizzo gerarchia della frase complessa: frase principale, coordinate, subordinate (diverse tipologie); uso di tempi e modi nella frase, organizzazione del testo, fenomeni di coesione (anafora, connettivi, punteggiatura: congiunzioni, avverbi, locuzioni avverbiali o di altro genere, alcuni verbi, segni di interpunzione che hanno la funzione di segnalare legami di coesione. Si utilizza questa denominazione più ampia per identificare una funzione sintattico-testuale e non una categoria lessicale)

A= errori di concordanza tra le parti

B= organizzazione del testo e uso dei connettivi

C= mancanza di soggetto

D= erronea costruzione del periodo ipotetico

E= uso di tempi e modi verbali nella frase e uso congiuntivo

F= 1) uso del linguaggio parlato / 2) semplificazione di periodi contorti e poco intelligibili

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Punteggiatura

A= mancanza di virgole – punti e uso maiuscole

Lessico e Semantica : coretto uso e ricchezza del lessico, usi figurati e principali figure retoriche, uso espressioni idiomatiche, uso parole polirematiche (formate da più di una parola, hanno una particolare coesione strutturale e semantica interna, possono appartenere a varie categorie lessicali. Esempi sono anima gemella, carta di credito, acqua e sapone, portare avanti, dare una mano, a fior di pelle, a furia di)

A= ripetizione di parole e verbi

B= improprietà lessicali

C= uso di parole passe-partout (cose,

D= utilizzo parole gergali e/o del linguaggio parlato di registro basso (v. sfottere, figo)

Leggibilità

Scrittura (Giammatteo, Morisco, Di Corato, Iacovelli, Ferrulli)

Comprensibilità

Morisco, Colosimo, Iacovelli

Classe II A n. alunni per tipologia di errori nei testi scritti

ortografia morfologia sintassi punteggiatura lessicototale alunni

15 20 20 14 22 24

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Analisi principali errori di ortografia

A = c/q – sci/sce – go/gho – ni/gn

B= mancanza di accenti

C= è/e – ho/o – ha/a – celo/ce l’ho – ce/c’è

D= errato uso delle doppie

E= errata divisione in sillabe

F= elisioni e troncamenti

Analisi principali errori di morfologia

A = gli/lo/le/li/loro

B= errato uso di forme verbali

C= utilizzo pleonastico particelle pronominali

D= erroneo uso del pronome relativo o “che” polivalente

Analisi principali errori di sintassi

A= errori di concordanza tra le parti

B= organizzazione del testo e uso dei connettivi

C= mancanza di soggetto

D= erronea costruzione del periodo ipotetico

E= uso di tempi e modi verbali nella frase e uso congiuntivo

F= 1) uso del linguaggio parlato / 2) semplificazione di periodi contorti e poco intelligibili

ANALISI PER ALUNNO AI FINI DEL CONTROLLO DEL TESTO PER UNA RIFLESSIONE CONSAPEVOLE DEGLI ASPETTI PROCEDURALI DELLA SCRITTURA

A. Gianluca

Ortografia B mancanza di accenti

C ce ne/ce n’è ; e/è ; o/ho; a/ha

D uso doppie

Morfologia B uso di forme verbali

Sintassi F uso del linguaggio parlato

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Punteggiatura A mancanza virgole etc.

Lessico A ripetizione di parole

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 2

Tipo 4

A. Alessandro

Ortografia B mancanza di accenti

C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

C utilizzo pleonastico particelle pronominali

Sintassi

Punteggiatura A mancanza virgole etc.

Lessico B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

Tipo 2

B. Antonella

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi E tempi e modi verbali e uso congiuntivo

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni

C improprietà lessicali

9

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 4

B. Francesco

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi F utilizzo linguaggio parlato

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 2

B. Martina

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi A errori di concordanza tra le parti

E uso di modi e tempi verbali (v. congiuntivo)

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

Tipo 2

C. Francesco

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

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Sintassi E uso di modi e tempi verbali (v. uso congiuntivo)

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

Tipo 1

D.Antonio

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi E uso di modi e tempi verbali (v. uso congiuntivo)

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 2

D. Giuseppe

Ortografia C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha

F elisioni e troncamenti

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi F utilizzo linguaggio parlato e semplificazione periodi contorti

Punteggiatura A mancanza virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

D utilizzo parole del linguaggio verbale di registro basso

Aspetti carenti di letto-scrittura da

5a

11

prove Invalsi Tipo 2

D. Angelo

Ortografia B mancanza di accenti

C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi D erronea costruzione del periodo ipotetico

E uso tempi e modi verbali (v. uso congiuntivo)

F utilizzo linguaggio parlato

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico B improprietà lessicali

C uso di parole passe partout

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 2

D. Irene

Ortografia F semplificazione periodi contorti e poco intelligibili

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi F semplificazione periodi contorti e poco intelligibili

Punteggiatura A mancanza virgole etc.

Lessico B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

F. Andrea

12

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi C mancanza di soggetto nella frase

F utilizzo linguaggio parlato

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

C uso di parole passe partout

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

F. Mattia

Ortografia A uso c/q ; sci/sce; ni/gn; go/gho; cc/q/cq

B mancanza di accenti

Morfologia C utilizzo pleonastico di particelle pronominali

Sintassi A errori di concordanza tra le parti

B organizzazione del testo e uso connettivi

E uso tempi e modi verbali (v. uso congiuntivo)

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

G. Ivan

Ortografia D uso delle doppie

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi D erronea costruzione del periodo ipotetico

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E uso tempi e modi verbali (v. uso congiuntivo)

F utilizzo linguaggio parlato

Punteggiatura A mancanza virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

G. Marianna

Ortografia C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha

E errata divisione in sillabe

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi F utilizzo linguaggio parlato e semplificazione periodi poco intelligibili

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 1

G. Virna

Ortografia A uso c/q ; sci/sce; ni/gn; go/gho; cc/q/cq

D uso delle doppie

Morfologia

Sintassi E semplificazione di periodi poco intelligibili

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da

5a

14

prove Invalsi

G. Aurora

Ortografia D uso delle doppie

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi A errori di concordanza tra le parti

B organizzazione del testo e uso dei connettivi

E uso di tempi e modi verbali (v. uso congiuntivo)

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

C uso di parole passe partout

D utilizzo parole del linguaggio parlato e colloquiale

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 1

I. Andrea

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi D utilizzo parole gergali

E uso di tempi e modi verbali (v. uso del congiuntivo)

F utilizzo linguaggio parlato e semplificazione periodi poco intelligibili

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

15

L. Martina

Ortografia A uso c/q ; sci/sce; ni/gn; go/gho; cc/q/cq

F elisioni e troncamenti

Morfologia

Sintassi

Punteggiatura

Lessico B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

L. Patrik

Ortografia A uso c/q ; sci/sce; ni/gn; go/gho; cc/q/cq

B mancanza di accenti

C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi D erronea costruzione del periodo ipotetico

E uso di tempi e modi verbali (v. uso del congiuntivo)

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

Tipo 1

M. Mario

Ortografia C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha

E errata divisione in sillabe

F elisioni e troncamenti

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

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D erroneo uso del pronome relativo o utilizzo “che” polivalente

Sintassi E uso di tempi e modi verbali (v. uso del congiuntivo)

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 2

M. Francesco

Ortografia

Morfologia

Sintassi

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

M. Matteo

Ortografia

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi D erronea costruzione del periodo ipotetico

E uso di tempi e modi verbali (v. uso del congiuntivo)

F semplificazione periodi poco intelligibili

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico A ripetizioni lessicali

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da

Tipo 2

17

prove Invalsi

R. Beatrice

Ortografia B mancanza di accenti

C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

Sintassi A errori di concordanza tra le parti

B organizzazione del testo e uso di connettivi

F utilizzo linguaggio parlato

Punteggiatura

Lessico A ripetizioni lessicali

B improprietà lessicali

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

Tipo 2

R. Alexander

Ortografia A uso c/q ; sci/sce; ni/gn; go/gho; cc/q/cq

B mancanza di accenti

C e/è ; ce lo/ ce l’ho; ce/c’è; o/ho; a/ha D

Morfologia A uso pronomi gli/le/lo/li

B errato uso di forme verbali

Sintassi

Punteggiatura A mancanza di virgole etc.

Lessico

Aspetti carenti di letto-scrittura da prove Invalsi

5a

18

Dopo la fase di analisi si è proceduto ad effettuare una serie di esercizi sulla lim utilizzando la piattaforma e-learning della scuola www.smsgsantomauro.it:

- Le parole passe partout

- L’uso dei connettivi

- Esercizi sui principali errori di ortografia

- I pronomi

Per la costruzione della rubrica valutativa (step 5)

Nel nuovo testo delle Indicazioni emerge una domanda pressante di sicura padronanza delle competenze di base per i nostri ragazzi, da rilevare al termine del percorso ma da alimentare, giorno dopo giorno, lungo tutto l’itinerario, con meno approssimazione di quanto a volte oggi accade. Si sottolinea il valore delle strumentalità, della padronanza del gesto grafico della scrittura, di correttezza ortografica, come elemento di controllo della organizzazione del pensiero. (G. Cerini, seminario regionale Cidi, 18 novembre 2012, http://www.icsgandhifirenze.gov.it/)Le rubriche valutative si propongono come strumento per una descrizione analitica delle competenze e per la definizione di criteri e scale di livello. La competenza consiste nel saper utilizzare determinati livelli di “conoscenze/apprendimenti” in specifici contesti. La sua valutazione deve, quindi, rimandare a forme di rilevazione e osservazione in contesto, vale a dire mentre si mette in azione.Una rubrica si presenta quindi come una scala valutativa per i diversi aspetti di un compito o di una competenza. Nel caso di una rubrica valutativa relativa ad una singola prestazione e ad un singolo compito la scala di valutazione registrerà i livelli raggiunti in quel preciso compito. Ad esempio al termine di una serie di attività didattiche relative alla scrittura si può richiedere agli studenti di produrre un qualche elaborato scritto, per verificare il grado di competenza in quel tipo di scrittura. Una metodologia per la realizzazione di rubriche valutative prevede le seguenti fasi operative: individuazione della competenza e dimensioni che si vogliono valutare (Dimensioni); determinazione operativa dei compiti e criteri da considerare per la valutazione (Compiti criteriali); costruzione di scale di livello per descrivere i gradi di raggiungimento degli obiettivi o di una competenza (Livelli). Un esempio di sviluppo di una competenza nelle sue dimensione o aspetti può essere ripreso dall’Indagine OCSE-PISA .Nell’individuazione ed elencazione delle dimensioni che compongono una competenza si cerca di considerare nel modo più esaustivo possibile l’insieme degli aspetti che la compongono. Solo in questo modo possiamo essere sicuri che il suo accertamento non è parziale o legato a singoli aspetti. Una volta indicate le dimensioni da valutare occorre specificare le modalità attraverso le quali si procederà alla verifica. Si tratta di indicare in quali contesti e con quali criteri si procederà alla richiesta di attivazione di quella competenza. Quali compiti o richieste di prova? In quali contesti o situazioni verrà richiesta? Per quale tipologia o formato testuale? In pratica, occorre definire il grado di autenticità delle prove e i criteri da utilizzare per la loro selezione. Proponendo determinati compiti, possibilmente all’interno di un contesto didattico di massima autenticità, proponiamo quindi un dispositivo di “messa alla prova” delle competenze. E quanta più varietà di occasioni proponiamo, tanto più si riesce a mobilitare e quindi verificare validamente le competenze generali. In una rubrica valutativa di una competenza, per questa fase, indicheremo quali tipi di compiti e prestazioni saranno richieste. (sintesi da materiali PQM 2011-12: Le rubriche valutative Guido Benvenuto, Orietta Simona Di Bucci Franco Favilli)

REALIZZAZIONE della RUBRICA in CLASSE (ricerca delle diversificazioni tra i livelli)

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Descrittore di livello 4 (10-9) = Indicatori :eccellente revisione testuale, comprensibilità, leggibilità, mancanza di errori assoluti (frasi ortograficamente e morfologicamente corrette; per il 9 max una imprecisione lessicale), contenuti adeguati ed esaurienti, coerenza e organicità del discorso;

Descrittore di livello 3 (8-7) = Indicatori: revisione testuale buona con la presenza di 1 (per l’8) o 2 (per il 7) errori assoluti, buoni ed esaurienti contenuti, buona coerenza e organicità. Per conseguire il voto 8 occorre aver centrato l’obiettivo stabilito per la classe (mancanza di errori nell’uso dei pronomi e attenzione all’uso proprio del lessico tramite il vocabolario)

Descrittore di livello 2 (6) = Indicatori: revisione testuale sufficiente con la permanenza di 3-4 errori assoluti, contenuti sufficienti, coerenza e organicità sufficiente, permanenza di tratti del linguaggio del parlato spontaneo.

Descrittore di livello 1 (5-4) = Indicatori: presenza di diversi errori assoluti, testo breve con contenuti poveri e scarni, argomenti fuori traccia, incongruenze e improprietà lessicali, testo poco corretto nella morfologia, linguaggio inappropriato, scrittura di getto del parlato spontaneo (mancanza di revisione testuale)

Valutare le competenze nella produzione testi scritti

DESCRITTORE DI LIVELLO

INDICATORI

obiettivo apprendimento da ind.naz.li curricolo 2012: utilizzare strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva; scrivere testi di tipo diverso corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.

4

(10/9)

3

(8/7)

2

(6)

1

(5/4)

eccellente revisione testuale, comprensibilità, leggibilità, mancanza di errori assoluti (frasi ortograficamente e morfologicamente corrette; per il 9 max una imprecisione lessicale), contenuti adeguati ed esaurienti, coerenza e organicità del discorso.

revisione testuale buona con la presenza di 1 (per l’8) o 2 (per il 7) errori assoluti, buoni ed esaurienti contenuti, buona coerenza e organicità. Per conseguire il voto 8 occorre aver centrato l’obiettivo stabilito per la classe (mancanza di errori nell’uso dei pronomi e attenzione all’uso proprio del lessico tramite il vocabolario)

revisione testuale sufficiente con la permanenza di 3-4 errori assoluti, contenuti sufficienti, coerenza e organicità sufficiente, permanenza di tratti del linguaggio del parlato spontaneo.

presenza di diversi errori assoluti, testo breve con contenuti poveri e scarni, argomenti fuori traccia, incongruenze e improprietà lessicali, testo poco corretto nella morfologia, linguaggio inappropriato,

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scrittura di getto del parlato spontaneo (mancanza di revisione testuale)

Fasi successive esperite sugli ultimi due testi scritti dai ragazzi:

Provare ad applicare – Si è procede col far usare agli studenti la rubrica elaborata , valutando il modello realizzato e verificando se differenzia adeguatamente i livelli di qualità. Dalle osservazioni scaturite dall’analisi delle prove, si possono apportare le modifiche ai descrittori inizialmente definiti così da pervenire ad una stesura finale.Usare l’auto-valutazione e quella con i pari – Si assegna agli studenti la produzione di attività in gruppo, con le rubriche realizzate. Dopo che hanno iniziato a lavorare, si chiede loro di valutare quello che stanno facendo attraverso la rubrica, per rendersi conto di come stanno procedendo. Subito dopo, si invitano i compagni a svolgere la stessa verifica sui lavori dei loro pari, fornendo delle indicazioni eventuali su come correggere o migliorare il lavoro.Verificare i due parametri di leggibilità e comprensibilità. Spontanea o sollecitata dall’insegnante, l’idea di far leggere a un proprio compagno il testo prodotto rivela il tentativo di dislocarsi dalla parte del ricevente per valutare la chiarezza di quanto si è scritto: è comprensibile? poteva essere detto meglio? Si tratta di domande che mettono in diretto contatto produttore e destinatario di un testo. Questo aspetto particolare dell’inscindibilità dei processi produttivi da quelli ricettivi va considerato anche nel suo generale valore educativo: il rispetto del proprio destinatario e del suo diritto a capire. L’attenzione ai parametri di leggibilità e comprensibilità è parte integrante di una didattica esplicita della scrittura. Come sintetizza M.E. Piemontese [1], per produrre testi chiari, precisi e semplici bisogna imparare a controllare sia le scelte lessicali e sintattiche (cioè “la superficie del testo”) sia la sua pianificazione e organizzazione logico-concettuale

[1] M.E. Piemontese, La scrittura: un caso di problem solving, in A.R. Guerriero (a cura di), Laboratorio di scrittura, La Nuova Italia, Firenze 2002, pp. 8-9.

Revisione dell’applicazione – Ad ogni studente, individualmente, viene concesso del tempo per rivedere il proprio lavoro, anche basandosi sulle osservazioni di feedback dei compagni ottenute nel passo precedente.

Valutare come insegnante – Completato il compito o il prodotto, l’insegnante usa la medesima rubrica che hanno utilizzato gli studenti per valutare definitivamente i loro lavori.La rubrica è un evento dinamico e perciò può esser rivista e aggiornata sia attraverso l’apporto della classe che di altri insegnanti, affinandosi e modificandosi con il variare dei componenti della classe e delle necessità dei compiti e prodotti.

materiale didattico

Materiali didattici usati per i ritratti dall’Inferno di Dante

Dal sito www.ladivinacommediaopera.it

La Divina Commedia", opera musicale basata sull’omonimo poema di Dante Alighieri, racconta il viaggio del Sommo Poeta alla ricerca dell'Amore. Prologo e discesa all'Inferno nel Primo Atto; ascesa al Purgatorio e salita al Paradiso nel Secondo. Un susseguirsi di incontri con personaggi straordinari: i dannati e i beati più famosi della storia entrati nell’immaginario collettivo, presentati in un’indimenticabile e suggestiva cornice.

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Marco Frisina è l’autore delle emozionanti musiche che, partendo dalle sonorità del rock esprimono la drammaticità dell’Inferno e, attraverso le struggenti melodie del Purgatorio, giungono al Paradiso, dove arie sinfoniche accompagnano un’esplosione di colori e luci. In quest’opera lo spartito si fonde con le immagini, che riprendono le incisioni di Gustav Dorè. Il libretto, sul testo originale di Dante, è di Gianmario Pagano.

Primo Atto – Prologo e Inferno

Una fitta selva, generata dalla caduta di Lucifero, avvolge e imprigiona un uomo, Dante, che canta il suo desiderio di andare oltre l’oscurità che lo circonda. Da uno spiraglio di luce egli intravede l’amata Beatrice e ode la sua voce che, cantando quell’ “Amore che muove il sole e le stelle” gli infonde coraggio. In suo aiuto giunge anche Virgilio, l’ammirato poeta latino, inviato dal Cielo e dalla stessa Beatrice a proporgli un viaggio assolutamente unico che lo porterà a ritrovare la libertà e l’amore. Dante accetta e la grande avventura comincia. Dopo aver superato la Porta dell’Inferno, i due incontrano Caronte, il traghettatore infernale, che nella sua aria brillante ma dalle dure parole, preannuncia ai dannati la pena che li attende per aver vissuto senza aver saputo amare. Dentro la città infernale, Dante incontra nei vari gironi Francesca, Pier delle Vigne, Ulisse e il conte Ugolino, che in vita hanno rinnegato o frainteso l’Amore. Francesca canta la storia del suo grande e sfortunato amore in un’aria passionale e drammatica; Pier delle Vigne racconta di sé e dell’ingiustizia subita esprimendo il suo dolore sulle note del rock; Ulisse narra della sua spasmodica sete di conoscenza, mentre sullo sfondo le anime dei suoi compagni d’avventura, danzando, mimano il loro viaggio verso le Colonne d’Ercole. Il Poeta ascolta le loro storie, e duettando con ciascuno di essi partecipa della loro eterna sofferenza riconoscendosi nelle debolezze che li hanno condotti in quel luogo terribile. Dante ha infine la più terribile delle visioni: quella di Lucifero, ma immediatamente dopo il paesaggio infernale scompare. Nel concertato finale ritroviamo i dannati incontrati nella prima e terrificante parte del viaggio che cantano ancora quell’amore che in vita hanno tradito e che ora li incatena impedendo loro di “riveder le stelle”. Dante, invece, può di nuovo cantare la speranza di un volo verso la libertà.

Secondo Atto – Purgatorio e Paradiso

Dante si trova ora sulla spiaggia dell’Antipurgatorio e canta la speranza rinnovata e il desiderio di continuare a salire la Montagna, attraverso i cerchi del Purgatorio, fino ai confini del Cielo. Anche qui il viaggio è scandito da incontri, come quello con Pia de’ Tolomei. Nel suo canto non c’è più il dolore che caratterizzava le anime incontrate nell’Inferno, ma evoca serenità e speranza di felicità senza fine. Giunto a metà del suo viaggio ultraterreno, Dante si lascia andare al canto di nostalgia del viaggiatore e dell’esule fin quando giunge ai piedi della Montagna che tanto aveva desiderato cominciare a salire. Ma qui giunge per Virgilio il momento di fermarsi: egli non può più accompagnare Dante che si avvicina al Paradiso. Nel suo struggente addio, egli lo dichiara ora “libero” e “signore di se stesso”. Giunto in cima al Monte del Purgatorio, egli si trova ancora in una foresta, simile alla selva nella quale aveva iniziato il viaggio, ma è una foresta piena di luce così come, grazie al viaggio compiuto, è diverso l’uomo Dante. E, finalmente, Beatrice gli va incontro. Sorprendentemente, ella lo rimprovera accusandolo di aver tradito il suo amore, ma egli, dopo aver riconosciuto la sua colpa, conclude insieme all’amata il viaggio. Introducendolo finalmente in Paradiso, Beatrice in duetto con Dante canta la bellezza dell’Amore. Nei Cieli, anche Piccarda, Tommaso e Bernardo descrivono il Paradiso e si uniscono a loro. Successivamente nel “Vergine Madre” Bernardo invita Dante a guardare negli occhi di Maria per avere la visione dell’Amore assoluto. La gioia di Dante esplode nel concertato finale, dove ogni personaggio canta l’ “Amor che move il sole e l’altre stelle”.

Gianmario Pagano presenta l’opera

Inscrivere lo straordinario, vasto e complesso poema di Dante nelle misure necessariamente raccolte di un’opera musicale è un’impresa che “fa tremar le vene e i polsi”. Inutile nasconderlo, il tentativo ha un po’ il sapore di una profanazione. Non si può comprimere ciò che è grandioso, “divino”, in una dimensione più

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modesta e accessibile, come non si può riversare il mare in una buca. Un confronto diretto con la vetta più luminosa della letteratura italiana è semplicemente disperato. Forse, allora, senza peccare di presunzione, “convien tenere altro viaggio” e ricorrere a qualche espediente, con la fiducia che l’arte è sempre capace di produrre altra arte. L’ingegno umano ha ricevuto il dono di poter indicare, usare simboli, evocare universi con la potenza della parola, della rappresentazione e della finzione. Come fa il cartografo, quando dipinge di blu una parte del suo disegno e la chiama “mare”. Come fa un poeta, quando indica una rosa e dice che nello stesso modo è fatto il paradiso. Dante Alighieri ha voluto raccontare in cento cantiche il dramma intero dell’esistenza, con tutti i suoi principali attori: l’uomo, l’universo, Dio. Un dramma, secondo la tradizione cristiana, a lieto fine, e perciò intitolato “Commedia”. Solo il coraggio della poesia poteva avere la pretesa di nascondere tutte le cose e il loro fine segreto, ripiegandoli tra le pagine di un libro. Nessuno poteva assicurare a Dante la riuscita, ma l’arte legittimava già in partenza la sua avventura. Uno straordinario talento, una fantasia illimitata, un’immensa ispirazione e un’intelligenza superiore nutrita da una sterminata cultura, hanno fatto il resto. Non più che nani sulle spalle del gigante, gli autori di questi due atti hanno osato intitolare “Divina Commedia”, secondo la classica dicitura del Boccaccio, un’opera artistica che, fatte le dovute proporzioni e seguendo le regole proprie di una particolare forma di spettacolo, vuole omaggiare l’immensa opera dantesca, evocandone versi, ambientazioni, emozioni, contenuti. Nello stesso tempo non si nasconde, però, l’aspirazione, degna dei Titani, di offrire al grande pubblico una lettura essenziale, un rapido colpo d’occhio “sinottico” sull’insieme del percorso che va dallo smarrimento di Dante nella selva oscura fino all’anticipo della visione beatifica. Il “trucco”, passi l’espressione, è stato quello di sfruttare, oltre al dono della parola, quello della musica, della danza, della pittura, fusi insieme in quella speciale magia del teatro che rende possibile anche l’impossibile.Per tentare una sintesi di questa portata, era necessario individuare una chiave di lettura per leggere il testo originale nel suo insieme, e cercare di abbracciarlo come un movimento unico. La cifra più importante di una storia, il suo significato, quasi sempre si rivela nel suo finale, perciò Dante stesso offre questa chiave mostrando il punto d’arrivo di tutto il suo pellegrinaggio oltre la vita: l’Amore, “Amor che move il sole e l’altre stelle”. La cultura popolare dantesca, che nasce in Italia soprattutto sui banchi di scuola, per quanto preziosa e insostituibile, soffre suo malgrado di una certa frammentarietà. Nei programmi scolastici, inevitabilmente, la lettura di Dante è distribuita su un arco di tempo di svariati anni, ed è basata su un approccio antologico. E’ come guardare un film col dito sul tasto dell’avanti veloce, soffermandosi solo di tanto in tanto. Il risultato è che, grazie all’amore e alla dedizione di tanti insegnanti, molti conoscono le passione travolgente di Francesca, l’irrefrenabile spirito di ricerca di Ulisse, la scioccante disperazione del conte Ugolino, ma, nonostante tutto, pochi sanno collocare questi personaggi in un quadro più ampio e spiegare perché Dante li incontri e cosa impari da loro nel suo percorso. E’ stato detto, giustamente, che si è pronti a leggere la Divina Commedia solo quando si è appena finito di leggerla. Una volta percepito l’insieme, si è finalmente pronti per comprendere i dettagli e tutto assume una chiarezza maggiore.“La gloria di Colui che tutto move”, l’Amore che muove ogni cosa, trino, unico e indivisibile, che abita al di là dell’Universo e che nello stesso tempo tutto lo avvolge e comprende, è la vera chiave di lettura della Divina Commedia. Alla luce di quel “Primo Amore”, che ha creato anche l’Inferno, come ricordano le frasi scolpite sulla sua spaventosa porta, ogni realtà, buona o cattiva, tutto l’universo creato, e persino l’Inferno, ha un senso. Alla luce di quell’Amore si avverte la forza ascensionale della salita del monte del Purgatorio e, immersi in quell’Amore eterno e vivificante, si riesce a non rimanere abbagliati e annientati dalla gioia incandescente del Paradiso. Ma, soprattutto, l’Amore che tutto muove aiuta a cogliere l’unico movimento che davvero conta, quello interiore, umano, che manifesta la misteriosa capacità donata all’uomo di poter amare e che lo rende l’essere più somigliante a Dio. Per Dante, prima ancora che l’intelligenza, l’immagine divina impressa nell’anima dell’uomo è la sua capacità di donare e ricevere amore. E amare significa orientare la propria libertà, avere la possibilità di dirigere la propria volontà, poter decidere a cosa far aderire l’anima. E l’anima, infine, diventa simile a ciò cui si unisce. “Dove è il tuo tesoro, lì sarà il tuo cuore”. Dove è il tuo cuore, lì sarà il tuo destino, in questa vita e, se credi nell’eternità, anche oltre. Questa è l’universalità di un messaggio, capace di affascinare e commuovere al di là di ogni convinzione religiosa.

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Utilizzo del CD La Divina Commedia Opera Musicale in due atti Nova Ars Musica Arte Cultura Spa contenente due CD e il libretto di Gianmarco Pagano

Parti utilizzate

Inferno

Aria di Dante (alla ricerca personale della diritta via, Dante “grida il dolore di ogni uomo”)

Aria di Francesca (drammatico racconto autobiografico della passione d’amore che “condusse noi ad una morte”)

Aria di Pier delle Vigne (dramma personale dell’altrui invidia e del perduto onore)

Aria di Ulisse (l’audacia umana e la ricerca della conoscenza in una perenne sfida oltre ogni limite)

Io fui il conte Ugolino (dramma eterno dell’amore straziato di un padre colmo di un odio e di una sofferenza senza fine)

Utilizzo di brevi filmati del musical reperiti su youtube e relativi alle parti studiate.

Testo utilizzato per introdurre relativi i canti danteschi e per la lettura e spiegazione dei passi con i versi originali: canto V, canto XIII, canto XXVI, canto XXXII : Virtute e c@noscenza, Antologia della Commedia di Dante a cura di Trifone Gargano, Editori Laterza, Bari,2010

Brani di autobiografie.

Ai fini di una più ampia e personale scelta dei brani da leggere è possibile consultare il sito http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-autobiografici-italiani/ dove è possibile trovare informazioni sui migliori romanzi autobiografici italiani, con presentazioni e trame delle opere, informazioni sugli autori e recensioni dei lettori con giudizi su stile e contenuto dei libri.

Da: Margherita Hack Il perché non lo so, Autobiografia in parole e immagini, La Repubblica -L’Espresso 2013 il brano “Fisica mi piaceva, ora ero sicura di aver fatto la scelta giusta” e “Quello fu il mio primo incontro con l’astrofisica”Da: Federico De Rosa, Quello che non ho mai detto , San Paolo Edizioni, i brani “Io oggi” , “Inaccessibile” e “L’intoppo” (autobiografia di un ragazzo autistico: “Io sogno spesso e tanto. Un sogno ricorrente è una giornata di sole in cui i miei sentimenti e i miei pensieri si sciolgono in una sorgente di parole per tutti i miei amici. Che bello dev’essere poter parlare!”)Lettura di brani dall’antologia in uso Amici in Biblioteca dalla sezione Io e lo specchio e il mito di Narciso ed Eco.La fisicità in letteratura:Dal testo: Attorno a questo mio corpo a cura di Pacelli, Papi e Pierangeli Ed.Hacca i seguenti passi:L’autoritratto di Savinio pag.493-502 di Andrea SanturbanoLuigi Pirandello. Gli occhi dell’anima di Raffaella Di Maria pag.451-457Elsa Morante. In questo odiato corpo troppo amato di Laura Pacelli pag.365-376Galleria di immagini di autoritratti e ritratti di alcuni letterati

I cantautori: Altrove di Morgan

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Nel mondo contemporaneo l’ approccio alla poesia può essere veicolato dalla canzone d’autore, che attraverso la musica, rende familiare il linguaggio poetico. La Poesia aiuta a vivere, a sognare, a esistere, a conoscere, a riaffermare un’umanità vera e profonda. Ci mostra la lotta, il coraggio, la decisione, il cambiamento degli stati dell’uomo, gode nel mostrare il nostro essere mutevole e sognatore, vigoroso e fragile. Sa vedere fra le cose le tante realtà possibili, è testimonianza ed evasione, svelamento della realtà e interpretazione, restituzione di un senso là dove naufraga ogni certezza. La poesia sembra porsi in contrasto con l’organizzazione veloce e caotica del mondo ed il frastuono dell’ apparenza: “Non è il mondan romore altro ch’un fiato/ di vento, ch’or vien quinci e or vien quindi,/e muta nome perché muta lato”. (Dante, XII Purg. vv.100-102)Per certi versi, la canzone d’autore oggi, utilizzando tecniche e modi della poesia come il verso, le rime, le assonanze e le consonanze, le figure retoriche, si muove spesso dentro un linguaggio connotativo denso di contenuti e riflessioni sui diversi aspetti dell’esistenza, cercando di rispondere al continuo bisogno dell’uomo di ricercare la verità.In “Altrove” Morgan si confronta con se stesso e si analizza in un momento critico di cambiamento, lascia a fatica una fase della propria vita in cui ancora si riconosce e inizia un nuovo percorso di vita. E’ un testo in cui ognuno può ritrovarsi nelle diverse fasi di passaggio dell’esistenza ed è costruito su rime imperfette e rime, che si uniscono ad immagini oniriche e metaforiche sottolineando ed amplificando come un’eco le parole e facendo da contrappunto e da cassa di risonanza alla densità del racconto di un segmento di vita.

Testo su http://testicanzoni.mtv.it/testi-Morgan_130760/testo-Altrove-7562549“Canzoni dell’appartamento” rappresenta il debutto solista di Morgan cantante dei Bluvertigo. Un lavoro autobiografico, messo insieme durante un periodo ben preciso della vita dell’artista, dalla primavera 2001 al marzo 2003 in un appartamento della zona di città studi a Milano: “ metti dentro una famiglia (Asia Argento sua compagna e la figlia Anna-Lou) e un pianoforte e scrivi un disco che parla di quello che stai vivendo, vengono fuori alcune canzoni ‘ambientate’ in un luogo di vita e di lavoro”, ha detto Morgan descrivendo il progetto. (citazione da http://www.newsic.it/album/dett.php?id=342)

Il brano che apre il disco “ Altrove” costruita su un giro di basso, è una canzone che parla dei momenti della vita in cui siamo di fronte alle nuove scelte, alla grandi decisioni, ai cambiamenti interiori che ci portano ad intraprendere nuovi percorsi. Morgan ci invita a non essere legati ai pregiudizi e ai luoghi comuni, ad essere noi stessi e ed accettarci. Altrove è la continua ricerca del sé, un viaggio di una vita intera, alla scoperta di chi siamo e quali strade decidiamo di percorrere.La canzone inizia con “però” e Morgan si chiede il senso di questa parola: apparentemente solo un dubbio, “però” riveste un ruolo centrale in apertura della canzone, perché intende sottolineare da principio, le possibilità di ribaltare criticamente visioni e posizioni personali conclamate e stereotipe, allargando lo sguardo su aspetti diversi rispetto a quelli in cui ci capita di cristallizzarci.Nella frase “mi sveglio col piede sinistro…”Morgan insiste e ribalta la credenza che bisogna svegliarsi col piede destro, invece che con quello sinistro per scaramanzia, sostenendo che il piede giusto è proprio il sinistro. Poi continua accennando alla follia, intesa come spazio libero fuori dal coro o all’esigenza di voler stare in un pozzo, in solitudine, più che su un piedistallo, al centro del mondo, nel caos dei riflettori del gioco sociale. Certamente un cambiamento rende la vita molto complicata e la frase “ho messo la giacca dell’anno scorso…” è la metafora della difficoltà di uscire dal guscio delle sicurezze e la tranquillità dell’indugiare nelle certezze e nei luoghi noti. Anche i fiori sono immagini metaforiche per esemplificare un “ciclo” di crescita destinato prima o poi a rinnovarsi e a realizzare una nuova forma di adattamento all’esistenza: inizialmente l’io si forma a fatica, i fiori piantati, poi cresce e si stabilizza, i fiori raccolti, spesso si presenta agli altri nelle vesti migliori, i fiori regalati, fino ad esaurire un segmento di vita, i fiori appassiti, che segnano ormai l’urgenza di dover guardare “altrove”, vivendo tutta l’incertezza dei momenti di transizione e “applicare alla vita i puntini di sospensione”, ovvero prendersi il giusto tempo per maturare le nuove

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scelte, fino al punto di poter rivolgere ”un ultimo sguardo commosso all’arredamento …” un pensiero di commiato a quello che eravamo e percepire di avere ormai intrapreso un nuovo cammino.

Per l’attivazione di interventi specifici sulla classe mirati al miglioramento delle competenze di letto-scrittura, dopo la stesura del piano di miglioramento datato 17 aprile 2013 e redatto dopo la lettura degli esiti invalsi riferiti alla prova nazionale svolta l’anno precedente, si è proceduto ad attivare esercizi di rinforzo e consolidamento su pronomi, connettivi, errori di ortografia e parole passe partout utilizzando la piattaforma e-learning della scuola www.smsgsantomauro.it e sul sito http://www.kwi.ch/aktuell/fachkreise/italiano/it_esercizi/index_it.html sezione quattro passi nell'Italiano dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

Strumenti di verifica

Grafici relativi agli esiti della sperimentazione.(la legenda relativa alle diverse tipologie di errori si trova alla fine dei grafici)

Classe II A n. alunni per tipologia di errori nei testi scritti al termine della sperimentazione

ortografia morfologia sintassi punteggiatura lessico totale alunniPRIMA 15 18 20 14 22 24DOPO 8 6 6 6 9 24

05

10152025

orto

grafi

a

mor

folo

gia

sinta

ssi

punt

eggi

atur

a

less

ico

tota

le a

lunn

i

Classe II A n. alunni per tipologia di errori nei testi scritti altermine della sperimentazione

0

15 18 2014

22 24

PRIMA

0

10

20

30

15 18 20

14

22 24

86 6 6 9

24

PRIMA

DOPO

Analisi principali errori di ortografia

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D TIPO E TIPO F totale alunniPRIMA 6 7 7 5 2 4 24DOPO 0 3 5 1 2 0 24

0

10

20

30

TIPOA

TIPOB

TIPOC

TIPOD

TIPOE

TIPO F totalealunni

Analisi principali errori di ortografia

06 7 7

52 4

24

PRIMA

0

5

10

15

20

25

TIPO ATIPO B TIPO C TIPO D TIPO E TIPO F totalealunni

6 7 75

2 4

24

03 5

1 20

24

PRIMA

DOPO

26

Analisi principali errori di morfologia

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D Totale alunniPRIMA 18 2 2 1 24DOPO 4 0 1 0 24

0

5

10

15

20

25

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D Totalealunni

Analisi principali errori di morfologia

0

18

2 2 1

24

Serie1

PRIMADOPO0

5

10

15

20

25

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D Totalealunni

18

2 21

24

4

0 10

24

PRIMA

DOPO

Analisi principali errori di sintassi

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D TIPO E TIPO F Totale alunniPRIMA 4 3 1 5 13 11 24DOPO 0 2 0 0 5 0 24

0

5

10

15

20

25

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D TIPO E TIPO F Totalealunni

Analisi principali errori di sintassi

04 3 1

5

13 11

24

Serie1

0

10

20

30

TIPO ATIPO B TIPO C TIPO D TIPO E TIPO F Totalealunni

4 31

5

1311

24

0 20 0

5

0

24

PRIMA

DOPO

Analisi principali errori di punteggiaturaTipo A Totale alunni

PRIMA 14 24DOPO 6 24

0

5

10

15

20

25

Tipo A Totale alunni

Analisi principali errori di punteggiatura

0

14

24

0

5

10

15

20

25

Tipo ATotale alunni

14

24

6

24

PRIMA

DOPO

27

Analisi principali errori di lessico

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D Totale alunni PRIMA 18 11 4 2 24DOPO 6 1 0 2 24

0

5

10

15

20

25

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO D Totalealunni

Analisi principali errori di lessico

0

18

11

4 2

24

0

5

10

15

20

25

TIPO A TIPO B TIPO C TIPO DTotalealunni

18

11

42

24

6

10 2

24

PRIMA

DOPO

Errori più comuni Analisi Errori più comuni AL TERMINE DELLA SPERIMENTAZIONE

n.errori tot.alunni n.errori tot.alunniA morfologia 18 24 A morfologia 4 24A lessico 18 24 A lessico 6 24B lessico 11 24 B lessico 1 24punteggiatura 14 24 punteggiatura 6 24E sintassi 13 24 E sintassi 5 24F sintassi 11 24 F sintassi 0 24B ortografia 7 24 B ortografia 3 24C ortografia 7 24 C ortografia 5 24A ortografia 6 24 A ortografia 0 24D ortografia 5 24 D ortografia 2 24

Errori più comuniortografia A ortografia C ortografia D morfologia A lessico A lessico B punteggiatura sintassi E sintassi F totale alunni

PRIMA 6 7 5 18 18 11 14 13 11 24DOPO 0 5 2 4 6 1 6 5 0 24

05

101520253035404550

orto

grafi

a A

orto

grafi

a C

orto

grafi

a D

mor

folo

gia

A

less

ico

A

less

ico

B

punt

eggi

atur

a

sinta

ssi E

sinta

ssi F

tota

le a

lunn

i

Errori più comuni

6 7 518 18

11 14 13 1124 0

5101520

25

6 75

18 18

1114 13

11

24

05

2 4 6

16 5

0

24

PRIMA

DOPO

Legenda tipologie di erroriAnalisi principali errori di ortografiaA = c/q – sci/sce – go/gho – ni/gnB= mancanza di accenti C= è/e – ho/o – ha/a – celo/ce l’ho – ce/c’èD= errato uso delle doppieE= errata divisione in sillabeF= elisioni e troncamenti

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Analisi principali errori di morfologiaA = gli/lo/le/li/loroB= errato uso di forme verbaliC= utilizzo pleonastico particelle pronominaliD= erroneo uso del pronome relativo o “che” polivalente

Analisi principali errori di sintassi

A= errori di concordanza tra le partiB= organizzazione del testo e uso dei connettiviC= mancanza di soggettoD= erronea costruzione del periodo ipoteticoE= uso di tempi e modi verbali nella frase e uso congiuntivoF= 1) uso del linguaggio parlato / 2) semplificazione di periodi contorti e poco intelligibili

Analisi principali errori di punteggiaturaA= mancanza di virgole – punti e uso maiuscole

Analisi principali errori di lessicoA= ripetizione di parole e verbiB= improprietà lessicaliC= uso di parole passe-partout (v. cose)D= utilizzo parole gergali e/o del linguaggio parlato di registro basso (v. sfottere, figo…)

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