“capitolo 3: spin off” - uniupo.it · 1. Non aspettare a scrivere un BP solo nel momento di...
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Premessa
Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano
nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli,
incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non
soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria
azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele
sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di
progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si
spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda
prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per
ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero
sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.
(da Dogliani, Dedica all'impresa dei Fratelli Guerrino, 15 settembre 1960)
Necessità … Scelta… Passione..
Creatività e Adattabilità
Preparazione, solidità e tenacia
Passione e voglia di fare/rischiare
Conclusioni e auspicio
Premesse: il cambiamento
Il contesto europeo sta cambiando:
- Horizon 2020 promuove exploitation e non solo dissemination
- Iniziative KICs dedicate al TT e creazione di impresa spin-off
- Obbligo di incremento di partecipazione per le PMI (e contemporanea
possibilità di partecipazione dell’ente partecipante e partecipato)
- KPI (key performance indicators) contengono sempre indicatori relativi alla
creazione di impresa spin-off)
Il contesto nazionale sta cambiando:
- Necessità di promuovere creazione nuove aziende e occupazione giovanile
- Iniziative a supporto (quali Italia Lavoro-Fixo..)
- Valutazione ANVUR…
Il contesto regionale sta cambiando:
- Si stima che il 25% delle pmi non innovative falliranno nei prossimi anni (RER)
- Continua azione a supporto con iniziative locali e regionali (cam com,
fondazioni, aster…)
- Opportunità/necessità di valorizzazione risultati di iniziative tecnopoli
Promuovere e sostenere 2 linee di sviluppo imprenditoriale i cui estremi
possono essere cosi riassunti:
1. HARD spin-off
– Almeno un ricercatore strutturato
– Partecipate dall’Ateneo
– Basate su Brevetti di Ateneo (o risultati di ricerca hard)
– Possibilmente con altre aziende nella compagine sociale
– Possibilmente attrattive di VC o investimenti privati
– Primo obiettivo (per l’ateneo): valorizzazione risultati ricerca
2. SOFT spin-off
– Almeno uno studente o neolaureato
– Non necessariamente partecipate o basate su brevetto ecc..
– Settori di prevalenza soft skills (arte, musica, moda, web…modello kickstarter)
Strategia delle Università
La mission della spin-off deve essere il beneficio
economico (profitto)
Deve esserci un chiaro
legame con i risultati di ricerca dell’ateneo
Deve essere ben individuata la
titolarità della Proprietà
Intellettuale
Deve emergere in modo chiaro il ruolo, attivo,
dell’Ateneo nelle future attività di ricerca a supporto
della società spin-off
Il piano di business deve essere ben
identificato e
sostenibile
Deve esserci una
nicchia/target di mercatoaggredibile, ben
individuato e con prospettive di ampliamento
Il gruppo di ricerca deve essere intenzionato a
svolgere una attività di
tipo imprenditoriale
I presupposti per uno spin-off ad Unibo
Definizione
La mia preferita:
“An honest selling document
that explains clearly and concisely
how and when you will make money”
Simon Barnes – Managing Partner, Tate & Lyle Ventures
Le principali domande di un BP
Qual è l'opportunità di business?
Esiste un mercato per la tecnologia?
Che strategia di mercato viene utilizzata per asservire il mercato?
Chi sono i concorrenti?
Avete già un numero minimo di clienti?
Il team di fondatori ha esperienza e competenza?
Avete le competenze tecniche = numero di persone per farvi fronte?
Avete le competenze gestionali-amministrative?
Avete i contatti giusti ed un buon piano di marketing?
Avete i capitali minimi per partire?
Motivi per i quali (non) finanziereste l’idea di business
In che modo gli investitori possono “uscire dall’investimento”
(strategia di uscita)?
5 regole fondamentali
1. Non aspettare a scrivere un BP solo nel momento di estrema necessita,
non c'e mai abbastanza tempo per un BP. Non pensare che un BP sia
difficile da realizzare. Ci sono molti strumenti che ti possono aiutare.
2. Non pensare che il tuo BP vendera la tua nuova idea all'investitore,
e solo un modo per presentare informazioni ma gli investitori
investono in persone e idee, non in BP.
3. Non sovrastimare l'importanza dell'idea, in particolare della sua unicita.
4. Non dimenticare che l'obiettivo del BP e la presentazione di risultati. Hai
bisogno quindi di concreti e specifici piani riguardanti budgets, scadenze
e obiettivi target...
5. Devi essere sicuro di "coprire i cash flows": sono piu importanti di
vendite, profitti…
Principali errori 1
L’81% di un campione di 3.000 imprenditori intervistati nei primi mesi
successivi all’avvio di un’attivita riteneva che le proprie opportunita di
successo fossero almeno del 70%...
… Solo il 39% se il successo riguarda una qualsiasi altra impresa
come la propria
Colin Camerer – CalTech
Overconfidence
Principali errori 2
• Non è focalizzato (tanti prodotti, tanti mercati, tanti clienti..)
• Non evidenza le 2-3 variabili prioritarie dalle quali dipende il
successo/insuccesso di mercato della idea d’impresa (vantaggio
competitivo)
• Non declina la strategia competitiva in specifiche azioni per ogni
attività aziendale
Piano di marketing ultima fase..
nelle aziende “mature” (i.e. GD, Electrolux)
è la prima a cui segue un prototipo, industrializzazione..
Principali errori 4
Affermare che l'azienda/prodotto non ha competitori
o sottostimare la loro forza..
Principali errori 6
Errori di calcolo sulle dimensioni del mercato
e sulla quota di mercato.
Presentare previsioni e proiezioni irrealistiche
Sottostimare gli investimenti necessari e le uscite di cassa
Chi decide di fondare una nuova impresa innovativa non ha paura. Non ha piu
paura. Perche ha capito che il vero rischio che sta correndo oggi non e quello di
sbagliare, facendo. Ma quello di non imparare, non riuscendo a fare niente.
Sa che il vero rischio e quello di non avere modo di mettersi alla prova.
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/rapporto-startup-2012.pdf