formalavoron5

8
Ministero della Gioventù e Upi TRE MILIONI DI EURO PER MILLE E UNA GIOVANE IDEA Futuro e politiche per le nuove generazioni. E’ stato questo il tema del workshop che si è tenuto lo scorso febbraio a Roma. L’evento è stato promos- so dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, insieme con l’Unione delle Province Italiane ed è stata una occasione di confronto e approfondi- mento collettivo tra esperti in questioni giovanili e i rappresentanti delle Istituzioni. All’incontro ha partecipato l’Assessore alle Politiche del Lavoro Andrea Blarasin che sostiene l’importanza di inter- venti organizzativi a favore dei giovani. Durante l’incontro è stata presentata l’iniziativa “Mille e una giovane idea” a cui sono desti- nati 3 milioni di euro per progetti proposti dalle Province a favore dei giovani, il cui bando sarà emanato in aprile. E’ una iniziativa che si col- loca nel contesto più ampio di un impegno pluriennale che Upi sta portando avanti con il Ministro della Gioventù attraverso l’iniziati- va “Azione Province Giovani”, un segnale che vuole mettere l’accento sull’attenzione che il sistema delle Province riserva alle nuove genera- zioni. Il Ministero della Gioventù non può che operare nella direzio- ne di una società che si adegua al mercato del lavo- ro mentre questo cambia. La precarietà del lavoro giovanile e il rischio di esclusione sociale devono essere affrontati con azioni generali capaci di com- prendere ambiti diversi. L’obiettivo è quello di creare imprese e, in generale, di valorizzare il potenziale dei giovani nella loro scommessa sul futuro. “ Le politiche giovanili – ha precisato il Ministro Giorgia Meloni, intervenendo al conve- gno – devono essere lette come una opportunità di mettere in campo strumenti a favore dei giovani, in rapporto con Regioni, Province e Comuni, per- ché così si possono intercettare meglio le necessità dei giovani”. Le Province hanno un ruolo fonda- mentale nel coordinamento delle politiche per i giovani, perché si occupano di istruzione, di for- mazione professionale, di lavoro, di ambiente e di sviluppo. Temi questi su cui partire per mettere in campo strumenti e competenze capaci di permette- re ai giovani di crescere e competere nella nuova società globale. “La nostra idea non è quella di distribuire tanti aiutini – continua ancora Giorgia Meloni – ma di mettere in moto l’ascensore sociale e rimuovere gli ostacoli che impediscono una vera mobilità sociale e fanno sentire il giovane inade- guato”. Bisogna quindi fare spazio a tutte quelle scelte che sapranno interpretare le necessità dei giovani, fornire la giusta motivazione facendo capire loro che anche a trent’anni si possono rea- lizzare cose importanti. “La Provincia di Macerata si è già attivata - puntualizza l’Assessore Blarasin – e sono allo studio diversi progetti, in grado di coinvolgere il nostro territorio e le sue realtà socia- li. Questo perché soprattutto nei momenti di crisi è fondamentale responsabilizzare le generazioni più giovani di fronte alle sfide della società con- temporanea, quando il coraggio e la creatività pos- sono effettivamente fare la differenza”. L’Assessore Andrea Blarasin con il Ministro Giorgia Meloni

description

L’Assessore Andrea Blarasin con il Ministro Giorgia Meloni European Employement Services L’Europa per i giovani Discriminazione retributiva di Nazzarena Luchetti Tourbillon dirigenziale Nuovo dirigente del settore delle Politiche del Lavoro La conseguenza Parte una campagna informativa per i giovani Il fatto nuovo Scuole secondarie superiori della Provincia Convegno all’Abbadia di Fiastra: l’evoluzione di Internet

Transcript of formalavoron5

Ministero della Gioventù e Upi

TRE MILIONI DI EUROPER MILLE E UNA GIOVANE IDEA

Futuro e politiche per le nuove generazioni. E’stato questo il tema del workshop che si è tenuto loscorso febbraio a Roma. L’evento è stato promos-so dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni,insieme con l’Unione delle Province Italiane ed èstata una occasione di confronto e approfondi-mento collettivo tra esperti in questioni giovanili ei rappresentanti delle Istituzioni. All’incontro hapartecipato l’Assessore alle Politiche del LavoroAndrea Blarasin che sostiene l’importanza di inter-venti organizzativi a favore dei giovani. Durantel’incontro è stata presentata l’iniziativa “Mille euna giovane idea” a cui sono desti-nati 3 milioni di euro per progettiproposti dalle Province a favore deigiovani, il cui bando sarà emanatoin aprile. E’ una iniziativa che si col-loca nel contesto più ampio di unimpegno pluriennale che Upi staportando avanti con il Ministrodella Gioventù attraverso l’iniziati-va “Azione Province Giovani”, unsegnale che vuole mettere l’accentosull’attenzione che il sistema delleProvince riserva alle nuove genera-zioni. Il Ministero della Gioventùnon può che operare nella direzio-ne di una società che si adegua al mercato del lavo-ro mentre questo cambia. La precarietà del lavorogiovanile e il rischio di esclusione sociale devonoessere affrontati con azioni generali capaci di com-prendere ambiti diversi. L’obiettivo è quello dicreare imprese e, in generale, di valorizzare ilpotenziale dei giovani nella loro scommessa sulfuturo. “ Le politiche giovanili – ha precisato ilMinistro Giorgia Meloni, intervenendo al conve-gno – devono essere lette come una opportunità dimettere in campo strumenti a favore dei giovani,in rapporto con Regioni, Province e Comuni, per-ché così si possono intercettare meglio le necessità

dei giovani”. Le Province hanno un ruolo fonda-mentale nel coordinamento delle politiche per igiovani, perché si occupano di istruzione, di for-mazione professionale, di lavoro, di ambiente e disviluppo. Temi questi su cui partire per mettere incampo strumenti e competenze capaci di permette-re ai giovani di crescere e competere nella nuovasocietà globale. “La nostra idea non è quella didistribuire tanti aiutini – continua ancora GiorgiaMeloni – ma di mettere in moto l’ascensore socialee rimuovere gli ostacoli che impediscono una veramobilità sociale e fanno sentire il giovane inade-

guato”. Bisogna quindi fare spazio a tutte quellescelte che sapranno interpretare le necessità deigiovani, fornire la giusta motivazione facendocapire loro che anche a trent’anni si possono rea-lizzare cose importanti. “La Provincia di Maceratasi è già attivata - puntualizza l’Assessore Blarasin– e sono allo studio diversi progetti, in grado dicoinvolgere il nostro territorio e le sue realtà socia-li. Questo perché soprattutto nei momenti di crisiè fondamentale responsabilizzare le generazionipiù giovani di fronte alle sfide della società con-temporanea, quando il coraggio e la creatività pos-sono effettivamente fare la differenza”.

L’Assessore Andrea Blarasin con il Ministro Giorgia Meloni

L’Europa per i giovani

EURODESKUn network di centri d’informazione sulle

opportunità europee per il lavoro

L’Eurodesk fornisce servizi informativi sulleopportunità europee per i giovani. Queste infor-mazioni sono di carattere generale come la possibi-lità di studio all’estero, le opportunità di finanzia-mento dell’Unione europea e le organizzazioni inmateria di politiche giovanili in Europa, e vengonodiramate attraverso i punti Eurodesk eInformagiovani. I punti informativi si trovanopresso gli Enti che hanno dato la loro adesioneannuale pagando un canone che consente di utiliz-zare il data-base e la Provincia di Macerata è traquesti. Ci sono 1000 punti Eurodesk in 29 paesieuropei che possono essere contattati sia diretta-mente che sul portale www.eurodesk.org.

Il costo del 2009 per la ProvinciaPer l’anno 2009 la Provincia di Macerata ha pagato8mila euro per l’adesione, ha inserito una dipen-dente ed ha attivato un contratto di collaborazionecon un soggetto esterno da 20mila euro per 12 oresettimanali, creando però un doppione in quantoun punto Eurodesk era già presente nel Comune diMacerata.

Organizzazione attualePer quanto concerne la Provincia, è Eurodesk èpresente nel solo Ciof di Civitanova Marche; perattivare il portale negli altri due Ciof (anche se inrealtà Macerata ha quello del Comune) servirebbe-ro altri 1000 euro per ogni antenna. Intanto laProvincia sta aggiornando il portale Lavoro inmodo da poter pubblicare una selezione d’infor-mazioni tratte dalle reti Eurodesk ed Eures per ren-dere ancora più uniforme l’erogazione dei servizieuropei riguardanti la formazione e il lavoro. NelCiof di Civitanova Marche i servizi Eurodesk edEures sono integrati in un unico sportello di orien-tamento e informazione; attualmente ci sonoimpiegate due persone di ruolo qualificate, tempo-raneamente seguite dalla Consulente Eures dellaProvincia di Macerata. I giorni di apertura al pub-blico sono il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalleore 11:00 alle ore 13:00; al di fuori di tali orari sipuò essere ricevuti per appuntamento. La primaaccoglienza è comunque garantita negli orari diapertura del Centro per l’Impiego, essendo i servi-zi dell’Unione europea per il lavoro e la formazio-ne integrati con i servizi del Ciof.

European Employement Services

EURESUn network di servizi pubblici per l’impiego,associazioni di lavoratori e datori di lavoro

L’Eures è una struttura creata dalla Commissioneeuropea nel 1993, coordinata dalla stessa e svolgeun servizio gratuito. E’ un network di servizi pub-blici per l’impiego, per le associazioni di categoriadei lavoratori e per i datori di lavoro; agevola lapossibilità di occupazione in ambito comunitario,assistendo i lavoratori (giovani, adulti, disabili,donne, occupati, disoccupati) nella ricerca di unlavoro in uno Stato diverso dal proprio, e i datori dilavoro nel reclutamento di lavoratori sempre inambito europeo. L’Eures fornisce servizi informati-vi, di orientamento e d’incrocio tra domanda eofferta di lavoro.

Gli strumentiNel sito internet di Eures (http://eures.europa.eu)c’è il Portale della Mobilità professionale dove sonoelencate tutte le offerte di lavoro disponibili nei 31Paesi della rete. C’è poi la risorsa umana compostada oltre 700 consulenti, presenti nei 31 Paesi ade-renti, che forniscono informazioni e risposte sututti gli aspetti relativi alle condizioni di vita e dilavoro in ognuno di questi Stati, tendenze nel mer-cato del lavoro europeo, disponibilità di manodo-pera, carenze ed eccedenze di forza lavoro, condi-zioni di vita e di lavoro, legislazione e contratti dilavoro, legislazione sociale e opportunità formati-ve. Chi è in cerca di lavoro può registrare il propriocurriculum vitae on-line e iscriversi alla newsletterche, poi, avvisa delle opportunità corrispondenti alprofilo professionale.

Come funziona in ProvinciaLa rete Eures è a costo zero per la Provincia; puòerogare gli stessi servizi e data-base Eurodesk tra-mite iscrizione gratuita o attivando un abbonamen-to annuale (costo 30 euro) a pubblicazioni diEurocultura. C’è anche la possibilità di creare unpunto Euroguidance per fornire gratis tutte le pub-blicazioni rilevanti relative ai settori della forma-zione e del lavoro nell’Unione europea. IlConsulente Eures, presente nel Ciof di Tolentino, èformato con fondi comunitari gestiti dal Ministerodel Lavoro. In questo periodo il Ciof di Tolentinosta organizzando un nuovo servizio d’informazio-ne, in autoconsultazione, con orari di apertura piùampi e un’area dedicata ai servizi europei per l’oc-cupazione e la formazione.

Lilly Ledbetter era un’operaia della Goodyear. Almomento della pensione fece 4 calcoli e si reseconto che per 19 anni l’avevano pagata meno deicolleghi uomini pur ricoprendo le stesse mansioni:riceveva una paga inferiore perché donna e l’azien-da, così facendo, aveva risparmiato 200mila euro.Un anno dopo in America è stata approvata lalegge ”Lilly Ledbetter” per l’equità salariale, intito-lata alla donna che se ne era fatta promotrice. Leinon è stata risarcita ma tutte le donne americanenon saranno più discriminate. Almeno sulla carta,perché la parità, spesso, è più dichiarata che reale.In Inghilterra solo lo scorso anno ci sono state ben44mila cause di lavoro legate adiscriminazioni retributive. InItalia secondo la legge 125/91,“E’ discriminazione qualsiasiatto, patto o comportamento,che produca un effetto pregiu-dizievole discriminando, anchein via indiretta, i lavoratori inragione del sesso”. Di recentesono state introdotte nuovenorme con il decreto del 25 gen-naio 2010 che s’integrano con la direttiva del 2006sui principi delle pari opportunità e della paritàoccupazionale. Questi strumenti stabiliscono l’ille-galità nel discriminare le donne pagandole menodegli uomini a parità di lavoro. Un recente rappor-to della Bocconi sulla differenza salariale eviden-zia che la donna guadagna tra il 23% e il 25% menodi un uomo (consoliamoci, in Francia la differenzaè addirittura del 42%: altro che vie en rose!). Inaltre parole, non serve rilanciare la produzione ecombattere la disoccupazione se insieme non siassicurano misure contro la discriminazione. Ladisparità salariale tra uomini e donne comportapovertà anche in età avanzata perché il divarioretributivo si riversa sulle pensioni. Il settore delterziario e dei servizi è quello dove emergono dipiù le differenze salariali: qui 1/3 delle donne èsotto i 1000 euro al mese e appena 1/5 supera i1500 euro; se il salario femminile viene stabilitocon contrattazione individuale ci sono più diffe-renze, mentre si registrano minori disparità nellaPubblica Amministrazione. Nonostante il raggiun-gimento di titoli di studio elevati offra alle donnemaggiori opportunità di retribuzioni, la differenza

permane: solo il 38% delle donne laureate, rispet-to al 54% degli uomini, raggiunge livelli di retribu-zione oltre i 1500 euro. Il gap cresce con una scola-rizzazione inferiore: il 46% delle donne con unbasso livello di istruzione sta sotto i 1000 euromensili contro il 25% degli uomini con pari titolodi studi. La disparità è legata anche alle dinamicheoccupazionali di alcune zone d’Italia: dal Nord alSud si allarga la forbice della diversità e si eviden-ziano più consistenti condizioni di svantaggio perle donne. Ma quali sono i motivi per cui le donneguadagnano meno degli uomini? La ricerca dellaBocconi rileva che il problema vero sta negli attua-

li modelli culturali e sociali: ilsolo fatto di essere donna com-porta un inquadramento piùbasso, per non parlare delledonne in posizioni di potere chesi trovano spesso a spiegareall’interlocutore che lei non è lasegretaria del capo ma il capo inpersona. Essere uomini e averela busta paga più pesante è frut-to della vecchia convinzione

che l’uomo mantenga la famiglia e quindi meriti dipiù. Non è un caso che in molti uffici non si chie-da mai: “Quanto guadagni?” Le disparità nell’im-maginario collettivo sono considerate normali:una donna che chiede è una donna che sceglie ilconfronto (alla pari), che usa la logica, la razionali-tà, la forza dei fatti, dove invece il pregiudiziovuole la dolcezza, l’accondiscendenza, la passività.Molte rinunciano ai propri obiettivi e hanno unatteggiamento rassegnato, non discutono il con-tratto di lavoro e pensano che basti lavorare beneper essere premiate, anche senza chiedere, spessoinvece chi non chiede non ha. Si accettano dispari-tà per paura di perdere il posto di lavoro. EleanorRoosevelt affermava: “Nessuno può farti sentireinferiore senza il tuo consenso”, ciò vuol dire chele donne devono impegnarsi di più per difendere iloro diritti. Spesso gli atteggiamenti poco correttidi alcune donne (come rimanere in maternità oltreil tempo necessario) creano il dubbio di poter con-tare davvero sulle risorse femminili. Maggioreconsapevolezza di sé, superamento di pregiudizi edel confine dei ruoli costituiscono il presuppostoper ottenere la parità: prima di tutto sociale.

Discriminazione retributivaDONNA, L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA BUSTA PAGA

di Nazzarena Luchetti

Incontriamo la dottoressa Antonella Garbuglia,attuale dirigente provinciale nel settore dellePolitiche del Lavoro, proveniente dal settore Cultura,Turismo e Servizi sociali.

“Che differenza ha riscontrato tra i due incari-chi?”Rispetto al precedente, questo settore ha dei ritmidiversi, sicuramente più pressanti. Nell’altro leresponsabilità erano meno urgenti, con più valorediscrezionale. Quello del lavoro, è un settore più tec-nico con un forte impatto sulla realtà che non sem-pre è rosea, anzi. E’ un settore complesso dove piùche le parole conta la concretezza del fare. Inoltre,mentre nel precedente incarico gli obiettivi da rag-giungere erano più a largo raggio, in questo settore irisultati devono necessariamente essere immediati.Comunque la mia esperienza trentennalenell’Amministrazione provinciale mi ha portato agestire varie specificità, quindi mi auguro di affron-tare con competenza anche questa nuova missione.

“Come si è trovata con il nuovo gruppo di lavo-ro?”Ho stabilito subito un ottimo rapporto con tutti. Hotrovato davvero dei collaboratori motivati, aggiorna-ti e disponibili.

“Quale è il primo problema che si è trovata adaffrontare?”Dopo pochi giorni dal mio insediamento mi sono

trovata in prima fila la chiusura di unaazienda simbolo della realtà industrialemaceratese, la “Cotognini”. In quel momen-to ho toccato con mano che le problemati-che dovute alla crisi non sono solo sullacarta: mi sono trovata davanti 19 personeche sono rimaste senza lavoro e il pensierologicamente è andato ai figli, alle spese, almutuo da pagare. Ci si rende conto di quan-to sia urgente attuare misure concrete edefficienti di aiuto.

“Quali sono gli obiettivi per l’anno 2010,quali le azioni prioritarie?”E’ fondamentale migliorare la collaborazio-ne tra le diverse istituzioni, per migliorarel’occupabilità. Parole chiave come tempesti-vità, incisività e contatto diretto costitui-

scono la prima condizione per essere utili a chi haveramente bisogno. Questo presuppone una maggio-re sinergia con i Centri per l’Impiego instaurando unrapporto più stretto con la realtà lavorativa. E’ neces-sario far sentire la propria presenza anche in queiComuni che sono più lontani dalle sedi principali deiCentri dell’Impiego, soprattutto il contatto verràpotenziato con il territorio dell’alto maceratese tra-mite il Ciof di Tolentino. Il mio impegno personale èquello di incontrare con regolarità i responsabili deivari Centri per l’impiego, per avere un quadro sem-pre aggiornato dell’andamento occupazionale sulnostro territorio.

“Una misura per gestire la crisi?”La flessibilità. E’ una strada obbligata e deve portareall’implementazione professionale da spendere indiversi campi, facendo attenzione che la flessibilitànon si trasformi in precarietà permanente.

“Cosa augura a Macerata in vista delle elezionicomunali?”Macerata è considerata l’Atene delle Marche e deveritrovare tutto il suo splendore culturale, puntandosull’università e sul patrimonio artistico, due ele-menti da riscoprire e valorizzare.

“L’ultimo libro che ha letto o sta leggendo?”Sarà poco originale ma è la Bibbia. Spesso non serveandare molto lontano per trovare fonti di saggezza odi ispirazione!

Tourbillon dirigenziale

ANTONELLA GARBUGLIANuovo dirigente del settore delle Politiche del Lavoro

Scuole secondarie superiori della Provincia

DROGA E ALCOOLParte una campagna informativa

per i giovani

Combattere l’uso di droga e alcol da parte deigiovani è un punto fermo negli interessidell’Assessore Andrea Blarasin che ha impe-gnato la Giunta provinciale a intraprendere intutte le scuole superiori del nostro territoriouna capillare campagna d’informazione e disensibilizzazione sulle conseguenze del con-sumo di sostanze stupefacenti. Questo inter-vento formativo vedrà la collaborazionedell’Unità Cinofila del Comando regionaledella Guardia di Finanza di Ancona, nonnuova a tali iniziative avendo già realizzatocon successo una serie d’incontri presso lescuole seguiti da dimostrazioni pratiche conl’ausilio di cani antidroga. L’iniziativa è partitaper il costante aumento dell’uso di droga pro-prio a scuola da parte degli adolescenti, i qualine sottovalutano del tutto gli effetti devastan-ti che provocano danni durevoli, spesso irre-parabili (in particolare danni da dipendenza eda psicosi), su chi ne fa uso personale. Sonospesso correlate a quelle della droga le proble-matiche portate dalla dipendenza da alcol, cherappresentano un ulteriore rischio per la salu-te fisica e mentale delle giovani generazioni.Per contrastare tale preoccupante fenomeno ènecessario attuare interventi di sostegno a piùlivelli, partendo sia dalla famiglia che dall’am-biente scolastico, avviando politiche sia di for-mazione che d’informazione rivolte ai giovani,attraverso strumenti incisivi di prevenzionesull’uso delle sostanze stupefacenti. “LeIstituzioni pubbliche – puntualizza Blarasin –hanno il dovere di intervenire a tutela di tuttii cittadini, in particolare delle giovani genera-zioni, le più indifese ed esposte in questanostra società al rischio delle sostanze stupefa-centi e dell’alcol”.

La Regione Marche modifica laL.R. n.2 del 18/01/96

TAGLIATI FINANZIAMENTIFSE ALLE PROVINCETrattenuto un ulteriore 10%

La premessaLa Legge regionale n° 2 del 18 gennaio 1996 ha comeoggetto la delega alle Province delle funzioni ammini-strative relative alle attività formative cofinanziatedall’Unione Europea. Questa legge prevede l’assegna-zione alle Province del 75% delle risorse provenientidal Fondo Sociale Europeo e una quota pari al 25% trat-tenuta dalla Regione che provvede a gestirla diretta-mente. La Regione utilizza questo provento per l’attua-zione di progetti di elevata specializzazione o diretta-mente incidenti nella programmazione regionale gene-rale o di settore, ovvero coinvolgenti aree comprese nelterritorio di più province, o ancora per progetti deri-vanti dall’attuazione di accordi con le parti sociali o daprotocolli d’intesa con Enti a carattere nazionale.

Il fatto nuovoQuanto esposto nella premessa è stato cambiato. LaRegione Marche, con Legge regionale n° 31 del 22dicembre 2009 (legge finanziaria regionale 2010), hamodificato a proprio vantaggio le percentuali di distri-buzione dei fondi penalizzando così le Province. Infattila quota di finanziamento comunitario a titolaritàregionale è stata portata al 35% delle risorse, compri-mendo di conseguenza la parte economica provincialeal 65% per l’attuazione delle politiche del lavoro e dellaformazione, accentrando maggiormente la gestionedelle risorse FSE a favore della Regione stessa.

La conseguenzaSpiega l’Assessore Blarasin: dal punto di vista stretta-mente formale, sottrarre risorse economiche alleProvince significa far venir meno il principio deldecentramento amministrativo richiamato dall’art. 5della Costituzione, secondo il quale la Repubblica deveoperare il più ampio decentramento possibile. Dalpunto di vista pratico, soprattutto in questo momentoreso difficile dalla crisi economica che ha duramentecolpito il mondo del lavoro, la sottrazione di una parteconsistente del contributo vuol dire penalizzare i terri-tori che vedranno ridotti gli interventi finalizzati asostenere lo sviluppo e a contrastare la disoccupazione.E’ una decurtazione che nulla ha di logico, in quantoogni Provincia conosce le difficoltà e le emergenze delterritorio di competenza e può agire in modo miratoper dare risoluzione positiva alle stesse.

“I dieci lavori più richiesti negli Stati Uniti solo cin-que anni fa non esistevano, è la dimostrazione tan-gibile di come il mondo sia in continua evoluzio-ne”, esordisce così Guido Grandinetti,Amministratore Delegato della “GG Company”,società di consulenza per lo sviluppo del businessattraverso la rete, nel convegno che si è tenuto il 25febbraio all’Abbadia di Fiastra. Tema del convegno:la comprensione delle possibilità del Web 2.0 el’utilizzo mirato dei molti strumenti che la reteoffre. Guido Grandinetti ha spiegato, con chiarezzae senza tecnicismi da addetti ai lavori, quali e quan-te opportunità ci sono per fare affari con la retenell’epoca del Web 2.0, utilizzando i vari processidi comunicazione che possono scaturire con l’usomirato della rete e dei suoi sistemi di relazione. Ilfine è quello di mostrare come la rete sia diventataimprescindibile dal lavoro, perché è vero che isogni e le idee muovono il mondo ma il vero moto-re sono i mezzi di comunicazione e Internet costi-tuisce la strada più veloce e competitiva per arriva-re all’obiettivo. L’aspetto fondamen-tale è che èdavvero alla portata di tutti.

Utente consuma(t)toreWeb 2.0 non è altro che una evoluzione di Internet;rispetto al Web 1.0 degli anni ‘90, molto più statico,siamo passati a un Web caratterizzato da unacomunicazione “attiva” poiché l’utente non è piùsemplice fruitore di un servizio ma contribuiscealla creazione del servizio stesso; come affermaGuido Grandinetti, il consumatore, nell’evoluzionedel web, è diventato “consumattore”. Il Web 2.0 siconfigura come una piattaforma di molteplici con-cetti e servizi, una nuova frontiera per la conoscen-za e per le attività: se si potesse definire conun’unica parola questa sarebbe partecipazione,perché la comunicazione, l’interazione e la condivi-sione tra le persone sono la ragione dell’esistenzadi questa piattaforma. In altre parole, il Web 2.0 sipuò paragonare a un centro gravitazionale, uninsieme di principi e di procedure che collegano unautentico sistema solare di siti, blog, forum. Unvero sistema di interazione e comunicazione, doveciò che conta non è solo il centro, ma la “lungacoda”, ovvero le persone, le aziende con le loro idee,i loro gusti, le loro scelte, le loro opinioni che influi-

scono sulla nascita e sviluppo di un marchio, sullasua trasformazione ed evoluzione. Anche se ovvia-mente è necessaria una competenza centrale, sonogli utenti che aggiungono valore al web e in questosenso si può dire che il web è democratico pereccellenza. Tutti possono contribuire alla cono-scenza (vedi a esempio Wikipedia o Citizen journa-lism): si possono confutare opinioni, scrivererecensioni, si può dire nel bene o nel male ciò chesi vuole.

Misurabilità dei risultatiAttraverso i social media l’utente condivide, filtra ecommenta. Se gli utenti dimostrano di non apprez-zare alcune funzioni queste vengono tolte, altri-menti vengono estese maggiormente. Una dellecaratteristiche del web è infatti la misurabilità deirisultati che porta a trovare le soluzioni più effica-ci. Da queste interazioni scaturiscono infinite idee,si anticipano le esigenze degli utenti e si promuo-vono studi di mercato su ciò che emerge dalla rete.Il web 2.0 infatti ottiene il rendimento maggiorecon l’intelligenza collettiva che è anche il filtro chene seleziona il valore. Le applicazioni di questo cer-vello globale si evolvono continuamente creandoun asset strategico in cui si producono e condivido-no idee facendo comunità e facendo impresa. Tuttoin tempo reale. Il successo del web infatti è la capa-cità di sfruttare l’intelligenza collettiva hic et nunc.E non è solo l’immediatezza a caratterizzare il webma anche la velocità con cui avviene l’aggiorna-mento; il capo sviluppatore di Flickr ha dichiaratoche il loro personale pubblica nuovi contenuti ognimezz’ora.

Valore al meritoPer essere un mezzo che crei risorse, il web vacomunque usato nel modo giusto. Le aziende chedecidono di affidarsi alla rete (non farlo vuole direin un futuro non lontano essere tagliati fuori dalmercato) devono avere ben chiara la strategia daseguire: non basta conoscere i vari tags, avere unblog, o essere iscritti a Facebook o Twitter, per fareaffari è necessaria prima una pianificazione e unastrategia di marketing. La semplice presenza in reteda sola non è sufficiente a generare profitto; solouna costante e corretta attività può portare a risulta-ti, e in questo senso la rete è uno dei pochi strumenti

Convegno all’Abbadia di Fiastra: l’evoluzione di Internet

WEB 2.0UNA RETE DI AFFARI E DI NUOVE FIGURE LAVORATIVE

alla portata di tutti che valorizzi il merito perchépremia chi produce contenuti e prodotti di qualità.C’è da dire comunque che la resistenza maggioredelle persone al web è dovuta alla presunta diffi-coltà a capire un linguaggio troppo complesso; isistemi oggi si sono estremamente semplificati maè importante, a proposito, che le Istituzioni localisi facciano promotrici per una maggiore diffusio-ne dell’utilizzo della rete per il mondo del lavoro,facilitando un accesso più semplice alle tecnologie,attivando ad esempio dei corsi di formazione percomprendere l’utilizzo e l’enorme potenzialità cheil web ha sul mondo del lavoro. La comprensione el’uso di Internet e delle tecnologie correlate ha por-tato negli ultimi anni alla nascita di nuove figureprofessionali: il web marketer, il blogger (cura egestisce il blog), il community manager (gestisce

forum, crea contenuti…), il web engineer (progettaservizi e applicazioni basati sul web per aziende) emolte altre ancora. Già adesso inoltre c’è concor-renza tra fornitori di dati, venditori di applicazio-ni e per la proprietà di determinate classi di daticentrali: indirizzi, identità, codici di identificazio-ne di prodotti. Guido Grandinetti suggerisce che ilregalo più lungimirante (e poi neanche tanto) chesi può fare ai propri figli è la registrazione deldominio del nome in rete: vista la velocità con cuisi evolve la rete avere un sito registrato con il pro-prio nome è un modo per investire sul futuro. Insintesi, la vera opportunità del Web 2.0 è quella digenerare contatti umani e i contatti, se ben gestiti,generano rapporti di lavoro. Capire questo vuoldire capire dove sta andando il mondo.

Nazzarena Luchetti

formaLavoroNewsletter periodico mensiledell’Assessorato alle PoliticheFormative e del Lavoro dellaProvincia di MacerataAnno 2010, n° 5DirettoreFranco CapponiDirettore responsabileAlessandro FelizianiDirezione e AmministrazioneProvincia di MacerataCorso della Repubblica, 2862100 MacerataRegistrazione al Tribunale di Macerata n°491del 07/04/2003Spedizione in a. p. 70%Commerciale Business MacerataTestiFernando PallocchiniNazzarena LuchettiProgetto graficoStudio Barbara TrasattiStampaTipografia San Giuseppe

Diffusione gratuitaPer ricevere formaLavoro chiamareil numero verde 0733.248314o inviare una e-mail [email protected]

Per gli ultimi aggiornamenti e perl’iscrizione alla newsletter webvisitare il sitohttp://e-news.provincia.mc.it

INDIRIZZI UTILIAssessore alla FormazioneProfessionale, Politiche del Lavoro,Politiche GiovaniliVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100 Tel. 0733.248333segreteria 0733.248329Dott. Andrea [email protected]

Settore Formazione, ScuolaVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100Tel. 0733.248840Fax 0733.248331/5Dirigente Dott. Graziella [email protected]

Settore Politiche del LavoroVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100Tel. 0733.248850Fax 0733.248331/5Dirigente Dott. Antonella [email protected]

Lasciare il posto in fabbrica per diventare…

GIOVANI IMPRENDITORIIl coraggio di affrontare un’alternativa

I dati di Unioncamere parla-no chiaro: le imprese in rosasono in crescita, da giugno2008 a giugno 2009 +21.342unità. Un’alternativa peraffrontare la crisi, senzapaura di rischiare. PaolaGrasso è la giovane titolaredel negozio “Borgo Fiorito”diSforzacosta, che dopo diversianni come operaia in unafab-brica di pelletterie aTolentino ha deciso, nel mag-gio 2009, di assecondare ilsuo sogno: aprire un negoziodi fiori. Cortesia, gentilezza edisponibilità hanno portato

Paola a essere un punto di riferimento per tutti gli amanti di pian-te e fiori. La vendita al dettaglio è importante ma la sua vera pas-sione consiste nell’allestimento della chiesa per le cerimonie: “Inquesto luogo sacro – precisa Paola – puoi esprimere tutta la creati-vità che possiedi, utilizzando i fiori in infiniti modi così da rende-re in dimenticabile un evento come il matrimonio”. E sì perchéanche i fiori seguono mode e tendenze, e scegliere il bouquet giu-sto è una questione di stile.

I CENTRI BENESSERE NON CONOSCONO CRISISecondo i dati forniti da Eurispes quasi 20 milioni di italiani fre-quentano ogni anno i centri benessere e le località termali. La crisicomporta molte rinunce ma, evidentemente, relax e massaggi nonsi toccano. Oltre agli effetti piacevoli, è un settore che offre diver-se possibilità di impiego. Si possono contattare direttamente i varicentri, dislocati in tutta la Regione, per conoscere quali sono lefigure professionali più richieste, come massaggiatori ed estetiste,anche in vista di un impiego nella prossima stagione estiva, quan-do crescerà l’offerta di lavoro.

NUMERI UTILI PER CHI CERCA LAVOROCentro per l’impiego di Macerata

Via F.lli Moretti, 14 - Tel. 0733.409111

Centro per l’impiego di CivitanovaVia Marinetti, 2 - Tel. 0733.783411

Centro per l’impiego di TolentinoVia della Repubblica, 10 - Tel. 0733.955453