Fontana vivace. La Fontana Maggiore di Perugia

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Editrice Fiorentina Società Francesco Vignaroli Fontana vivace La Fontana Maggiore di Perugia prefazione di Mariella Carloi

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Di fronte ai monumenti del passato capita spesso, pur cogliendone la grande bellezza, di domandarsi: «A che serviva?», «Perché c 'è quell immagine, che rappresenta?». E, poiché si resta senza risposta, si va via, se non annoiati, sicuramente delusi, come per un' occasione persa. Questo volume sulla Fontana Maggiore di Perugia cerca di rispondere a queste domande; a ffinché, conoscendone la storia e scoprendone i significati, l 'opera d arte possa parlarci, rivelandoci ciò che voleva comunicarci chi l 'ha realizzata. Come promette la scritta che corre intorno al suo bacino superiore, si bene prospicias mira videre potes… se sarai attento, puoi vedere cose mirabili!

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Editrice FiorentinaSocietà

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euro 15,00www.sefeditrice.it

Francesco Vignaroli

è nato a Perugia nel 1966 dove si è laureato in Lettere. È gui-da turistica dell’Umbria, pubblicista. Ha collaborato all’or-ganizzazione di mostre d’arte e alla redazione di pubblica-zioni di carattere storico-artistico.

Di fronte ai monumenti del passato capita spesso, pur co-gliendone la grande bellezza, di domandarsi: «A che ser-viva?», «Perché c’è quell’immagine, che rappresenta?». E, poiché si resta senza risposta, si va via, se non annoiati, sicu-ramente delusi, come per un’occasione persa.Questo volume sulla Fontana Maggiore di Perugia cerca di rispondere a queste domande; affinché, conoscendone la storia e scoprendone i significati, l’opera d’arte possa parlar-ci, rivelandoci ciò che voleva comunicarci chi l’ha realizzata. Come promette la scritta che corre intorno al suo bacino su-periore, si bene prospicias mira videre potes… se sarai attento, puoi vedere cose mirabili!

In copertinaFontana Maggiore di Perugia, particolare

delle portatrici d’acqua (foto di Francesco Vignaroli)

Francesco Vignaroli

Fontana vivaceLa Fontana Maggiore di Perugia

prefazione diMariella Carlotti

Francesco Vignaroli

Fontana vivaceLa Fontana Maggiore di Perugia

prefazione diMariella Carlotti

Editrice FiorentinaSocietà

© 2012 Società Editrice Fiorentinavia Aretina, 298 - 50136 Firenzetel. 055 [email protected]

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isbn 978-88-6032-238-8

Proprietà letteraria riservataRiproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata

Prima edizioneMaggio 2003

Seconda edizioneDicembre 2012

Grafica e impaginazione Andrea Tasso

Referenze fotograficheLe foto pubblicate nel presente volume sono di Francesco Vignaroli

È vietata la riproduzione o duplicazione, con qualsiasi mezzo, delle immagini contenute nel volume

Per segnare le stagioni hai fatto la lunae il sole che conosce il suo tramonto.Stendi le tenebre e viene la nottee vagano tutte le bestie della foresta…Sorge il sole, si ritiranoe si accovacciano nelle tane.Allora l’uomo esce al suo lavoro,all’opera sua fino a sera.(Salmo 104, 19-23)

7preFazione

Prefazione

Se un extraterrestre sbarcasse sulla Terra – dico spesso ai miei alunni – conterebbe quattro continenti e sarebbe stupito di sen-tirsi dire che noi ne consideriamo tali cin-que. Ancora più stupito rimarrebbe quando noi gli dicessimo che il quinto continente è per noi una penisola della grande Asia, che noi chiamiamo Europa. E che tale continen-te è – e soprattutto è stato – centrale per la storia e la cultura del nostro pianeta. L’ex-traterrestre ci domanderebbe certamente ragione di questa stranezza e noi dovremmo spiegargli che in questa penisola sono nate – grazie a complesse ragioni – un’idea di persona, una concezione di lavoro, un’im-magine di società fondamentali per la storia della nostra Terra.

Nella decorazione scultorea della Fontana Maggiore di Perugia questa cultura che ha fatto grande l’Europa è ben rintracciabile. Le sculture di Nicola e Giovanni Pisano sinte-tizzano genialmente questa percezione me-

dioevale dell’uomo e della sua avventura nel tempo.

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate,che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato:gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi...

Il salmo ricorda con stupore questa strana ambivalenza dell’uomo, vertice della creazio-ne, fatto a immagine e somiglianza di Dio e ferito dal peccato originale. Il percorso ico-nografico della Fontana parte da questo rea-lismo sulla condizione dell’uomo, contempo-raneamente grande per la sua dipendenza da Dio e piccolo per la sua ribellione, fonte con-tinua in lui di male e di morte. Il peccato ori-ginale dà inizio alla storia, il lento cammino

8 Fontana ViVaCe

9preFazione

di elevazione dell’uomo attraverso la ragione e la virtù, la trasfigurante fatica del lavoro e l’incivilimento dovuto alla conoscenza. Nella seconda vasca, questa dolorosa epopea uma-na fiorisce nella storia di Perugia, vista nella prospettiva della più vasta storia di Roma, modello politico per eccellenza e sede della Chiesa cattolica. Perugia celebrava con que-sta stupenda fontana la costruzione dell’ac-quedotto che portava l’acqua nel punto più alto della città: il significato battesimale dell’acqua, richiamato in questa vasca dalla presenza di Giovanni Battista, si intreccia con l’orgoglio di un Comune che ha emulato Roma nell’ingegneria idraulica e nella fusio-ne del bronzo. La Fontana culmina infatti con una vasca bronzea, sormontata da un gruppo statuario nello stesso materiale, di pregevolissima fattura e di difficile interpre-tazione simbolica.

Nel cuore della città, tra la Cattedrale e il Palazzo dei Priori, la Fontana racchiudeva la coscienza di Perugia e legava la storia di una comunità particolare al destino storico ed eterno di tutta l’umanità. La quotidiana fati-ca del vivere aveva così il suo adeguato oriz-

zonte di significato: ogni dimensione dell’esi-stenza – il lavoro, la cultura, la morale, la politica – trovava nella rivelazione cristiana il suo senso unitario, l’intelligenza della fede diventava intelligenza della realtà, secondo la felice espressione usata da papa Benedetto XVI.

Aspice qui transis iocundo murmure fontes, si bene prospicias mira videre potes... (Guarda tu che passi questa fontana dal lieto mormo-rio, se osservi bene potrai vedere meraviglie): così comincia l’iscrizione che corre lungo la cornice inferiore della seconda vasca.

Certamente la Fontana Maggiore di Peru-gia mantiene questa promessa, soprattutto se si ha la fortuna di ammirarla accompagnati da Francesco Vignaroli: per anni centinaia di per-sone sono rimaste colpite ascoltandolo spiega-re questa enciclopedia di pietra. Con questa pubblicazione, la visita, almeno virtuale, di-venta accessibile a tutti: nell’Anno della fede queste pagine sono uno strumento prezioso per darsi ragione di una bellezza che – spesso inconsapevolmente – continua ad affascinarci.

Mariella Carlotti

Nella pagina precedente:particolare della statua che rappresenta Perugia

Perugia e la Fontana

13perugia e la Fontana

è alleata con la Roma papale e con le altre cit-tà guelfe uscite vittoriose nella lunga lotta per la supremazia in Italia, che aveva opposto il Papato all’Impero. In quel periodo Perugia aveva conquistato gran parte dei territori vi-cini ed emergeva come una tra le città-stato più potenti e ricche del Centro Italia. La vita, i commerci e le libertà della città avevano at-tratto dalle campagne un gran numero di persone che si erano insediate in nuovi bor-ghi al di fuori delle antiche mura etrusco-ro-mane. Fra i tanti problemi che il forte au-mento demografico creava agli equilibri cit-tadini, quello più urgente era l’insufficienza delle antiche fonti di approvvigionamento idrico, ancora costituite, in gran parte, dai pozzi costruiti dagli Etruschi più di mille e cinquecento anni prima e dalle poche sor-genti naturali dei colli sui quali era arroccata la città.

Così, già dal 1254, si pensa di realizzare un acquedotto che, grazie alle ricche sorgenti del

La vita e gli ideali delle generazioni che nel passato hanno abitato una città è in parte ri-costruibile attraverso i tanti segni che queste hanno lasciato negli antichi edifici, pubblici e privati, nelle piazze e nelle strade, nei docu-menti e nelle opere d’arte. Talvolta però alcu-ni di questi monumenti sono stati realizzati appositamente per essere il simbolo di que-sta vita e per tramandare, attraverso il succe-dersi delle generazioni, la cultura e gli ideali di allora.

La Fontana Maggiore di Perugia è così im-portante e conosciuta proprio perché è uno di questi “segni”, consapevolmente edificati per comunicare la memoria di una città e del suo popolo; un monumento che, per la sua raffinata bellezza e la centralità della colloca-zione nello spazio urbano, è riuscito a mante-nere tenacemente questo ruolo per oltre sette secoli.

La costruzione della fontana risale alla se-conda metà del XIII secolo, quando Perugia

Nella pagina precedente:Platea Magna Populi, oggi Piazza IV Novembre. Sullo sfondo il Palazzo dei Priori e il Palazzo Vescovile

14 Fontana ViVaCe

cola e Giovanni Pisano, gli scultori più im-portanti del momento, per dare alla città un segno duraturo che ne celebri la grandezza e, allo stesso tempo, sia l’inizio di un ben più vasto progetto di adeguamento degli edifici e dei servizi cittadini al nuovo ruolo di Perugia nella vita politica ed economica dell’Italia del tempo. Nel volgere dei due secoli successivi, la Fontana vedrà mutare completamente lo scenario attorno a sé: nuovi palazzi e una nuova cattedrale le sorgeranno attorno, tra-sformando il cuore dell’antica città e dandole la veste urbana che è poi arrivata fino a noi.

vicino Monte Pacciano, plachi la “sete di Pe-rugia”, ma la costruzione prende definitivo avvio solo tra il 1276 e il 1277 e nell’arco di un anno l’opera è portata a termine: il 13 febbraio 1278 l’acqua sgorga per la prima volta dalla Fontana Maggiore.

Sin dall’antichità il luogo di distribuzione dell’acqua era sentito dal popolo come il cen-tro della vita comune. Anche per questo re-taggio culturale la Fontana viene realizzata con tanta magnificenza e diviene da subito il simbolo stesso della città. Per la realizzazio-ne dei cicli decorativi vengono chiamati Ni-

Nella pagina successiva:La Fontana Maggiore

Indice

7 Prefazione di Mariella Carlotti

11 perugia e la fontana

17 l’acquedotto

23 i cicli scultorei

28 La vasca inferiore 46 La vasca superiore 57 La vasca e la statua di bronzo

59 schede

61 Gli autori 64 L’iscrizione in versi 66 Iconologia di un macellaio 68 Questioni irrisolte

75 appendice

76 Sequenza dei bassorilievi della vasca inferiore 80 Sequenza delle sculture della vasca superiore

84 Bibliografia essenziale