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Il Foglietto Fondato da Antonio de Majo il 1 luglio 1985 Periodico mensile ad uso interno del Rotary Club Roma Appia Antica Numero 232 Dicembre 2018 __________________________________________________________________________________________________ Periodico mensile ad uso interno dei Soci del Rotary Club Roma Appia Antica. A cura di: Flavio Genghi email: [email protected] Club Roma Appia Antica Club Roma Appia Antica NEWS

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Il Foglietto Fondato da Antonio de Majo il 1 luglio 1985 Periodico mensile ad uso interno del Rotary Club Roma Appia Antica

Numero 232 Dicembre 2018

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Periodico mensile ad uso interno dei Soci del Rotary Club Roma Appia Antica.

A cura di: Flavio Genghi email: [email protected] Club Roma Appia Antica

Club Roma Appia Antica

NEWS

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VISITA DEL GOVERNATORE (DI FLAVIO GENGHI)

Lo scorso 14 novembre il Governatore del Distretto 2080, Patrizia Cardone, ha fatto visita al nostro club. Come da prassi, prima della consueta con-viviale serale, il Governatore ha incontrato il Presidente Luigino Coia, il Consiglio Di-rettivo, i Presidenti delle Commissioni e dei nostri Rotaract ed Interact Giovanni Girmenia e Lavinia Mancini. Tutti i partecipanti hanno avuto modo di raccontare al Governatore in cosa consiste il loro impegno all’interno del club e le at-tività ed i progetti sui quali stanno lavo-rando. Durante il discorso tenuto in serata a tutto il club riunito il Governatore ha mostrato vi-vo e sincero apprezzamento per quanto il RC Roma Appia Antica sta facendo e conti-nuerà a fare in futuro, si è congratulato inol-tre per la splendida progettualità che ci con-traddistingue ed, in particolare, ha sottoli-neato come tre importanti progetti del no-stro club (il progetto badanti “Luciana Va-gnoni”, il Campus Mediterraneus ed il pro-getto “Pianeta Donna”) sintetizzino perfet-tamente i valori e lo spirito rotariano. Tre sono stati anche gli aspetti principali sui quali si è soffermato il Governatore nella sua relazione e che dovrebbero rappresentare i capisaldi per rafforzare il nostro come gli al-tri club rotariani in vista di obiettivi sempre più importanti e sfidanti: l’orgoglio dell’appartenenza, il raf-forzamento dell’effettivo e la coesione interna. Si tratta, in realtà, di elementi strettamente connessi tra loro poiché solo da un vero orgoglio dell’appartenenza di ogni singolo socio può derivare una effettiva partecipazione alla vita del club così come tale partecipazione tanto più sarà attiva e impegnata quanto più sarà forte la coesione interna e, dunque, anche il piacere di stare insieme e di collaborare con gli altri per la realizzazione di un’attività o di un progetto. Durante la serata è stato poi sancito l’ingresso ufficiale nel nostro club del nuovo socio Dott. Domenico D’Oca, presentato da Bartolomeo Bove e “spillettato” nell’occasione proprio dal Governatore.

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Dopo il tocco della campana tutti i presenti si sono riuniti nella hall dell’hotel Ambasciatori per scattare una foto di gruppo in ricordo della piacevole serata.

R.A.L.A. (ROTARY ADULT LEADERSHIP AWARD)

Il 17 novembre scorso si è svolta la seconda edizione del R.A.L.A. del Rotary Roma Appia Antica dopo l’esperimento molto apprezzato e assolutamente ben riuscito dell’anno scorso. Relatori di questa edizione sono stati: Luigi Apuzzo, Bartolomeo Bove, Maurizio Foschi e Maurizio Viziano A margine di questa giornata di formazione per rotariani abbiamo posto tre domande al nostro socio e Presidente eletto per l’a.r. 2020/2021 Carlo Tramontano. Ecco le risposte. 1) Perché ritieni che questa iniziativa del RALA sia importante per la crescita di tutti i rotariani?

Anche l’edizione di quest’anno 2018 del RALA del Rotary club Roma Appia Antica, organizzata dal Pre-sidente in carica Luigino Coia, continuando la lodevole iniziativa del Past President Anna Paola Iori, ha avuto un successo notevole. Incontrarsi ogni anno per un confronto libero tra i soci del club rappresenta un’opportunità di crescita. Conoscere o rinverdire i valori e le finalità del Rotary permette di migliorare la condivisione tra i soci e di creare quella sinergia necessaria al raggiungimento di nobili fini.

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2) Quali contenuti ha aggiunto alla tua formazione rotariana? Cosa hai imparato di nuovo che non conoscevi? L’avvicendarsi dei relatori, da quelli di più “antica militanza” a quelli più giovani e da meno tempo nel Rotary, ha permesso di co-noscere più da vicino i valori Rotariani. Il nostro socio, prof. Luigi Apuzzo, ci ha fatto comprendere cosa significa essere Rotariani par-tendo, per esclusione, da tutto ciò che non è rotariano o da quelle azioni o attività che un Rotariano non può esercitare per fini politici o personali nell’ambito del Rotary. Conoscere bene l’organizzazione del Rotary nella sua struttura na-nazionale e internazionale e gli scopi fondamentali del Rotary è importantissimo! Su questi ar-gomenti si sono soffermati gli in-terventi degli altri due relatori e soci Bartolomeo Bove e Maurizio

Foschi intrattenendoci anche sull’organizzazione interna di ogni club con le responsabilità ed i compiti riservati ai membri del Consiglio di-rettivo ed ai presidenti delle varie commissioni. Particolare interesse ha suscitato l’intervento del socio Maurizio Viziano che, facendo rife-rimento all’evoluzione tecnologica nel campo della comunicazione, ci ha sollecitato un utilizzo maggiore delle nuove modalità per acquisire conoscenza e informazioni anche nel nostro mondo rotariano. 3) Su quali ulteriori aspetti dell'agire rota-riano ritieni si possa concentrare un prossi-mo RALA? Sarebbe interessante concentrarsi su ciò che nel tempo il Rota-ry ha realizzato al di là del progetto più noto come la Polio. Sarebbe auspicabile una maggiore visibi-lità a progetti realiz-zati o da realizzare del nostro club o di altri club anche di di-stretti diversi.

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CONCERTO DI NATALE (DI FLAVIO GENGHI) Dopo il grande successo dello scorso anno martedì 11 dicembre si è tenuto il secondo concerto di Natale del Rotary club Roma Ap-pia Antica organizzato grazie al prezioso impegno del nostro so-cio Roberto De Sclavis. Anche in questa edizione la spet-tacolare location dell’evento è sta-ta la Basilica di San Sebastiano fuori le mura sull’Appia Antica nella quale abbiamo potuto riap-prezzare le doti musicali della Banda musicale del Corpo di Po-lizia Locale di Roma Capitale, banda che conta circa 70 elementi. Dopo un’introduzione prettamen-te natalizia e sacra con l’esecuzione di White Christmas, Ave Maria di di Schubert e l’Ave Maria di Gounod, il concerto è proseguito con un repertorio di musiche “leggere” che ha spazia-to dall’omaggio a Fred Busca-glione e Renato Carosone a Lucio Battisti (del quale è stato ricorda-to il ventennale della scomparsa) passando per un ritratto di quattro grandi voci femminili quali Mina, Ornella Vanoni, Mia Martini e Antonella Ruggiero dei Matia Bazar. Un’ora e mezza di ottima musica salutata con una standing ovation da parte di tutta la numerosa platea, la richiesta del bis e tanti complimenti al direttore d’orchestra, al so-prano e a tutti i musicisti.

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LA CUCINA A ROMA (DI FLAVIO GENGHI) Lunedi 26 novembre si è svolto il secondo incontro del percorso ideato dal Presidente Coia su cucina ed alimentazione. La serata, con la partecipazione in interclub dei soci del RC Roma Centenario, ha visto come prestigioso ospite del nostro club il dott. Gabriele Gasparro, delegato di Roma dell’Accademia Italiana della Cucina. Il titolo della relazione “La cucina a Roma” sembrava anticipare un itinerario gastronomico tra i piatti tradizionali della cucina romana quali, ad esempio, quelli realizzati con il c.d. quinto quarto ma, in realtà, l’intervento del dott. Gasparro ha rappresentato molto di più. È stato un vero e proprio viaggio nella storia della nostra città e un tuffo nell’atmosfera che si respirava nelle vecchie osterie e trattorie di un volta: una relazione connotata da aneddoti, curiosità, poesie di Belli e Trilussa e frammenti di scene storiche della storia del cinema italiano ambientate a Roma; tutti elemen-ti, ovviamente, caratterizzati dall’unico comune denominatore della tavola. E tutto questo perché la tavola ha sempre rappresentato un luogo d’incontro, di ritrovo, di aggregazione.

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PAROLA DI SOCIO

FINMECCANICA (OGGI LEONARDO) COMPIE 70 ANNI (DI LUIGI CANCELLARO)

Nel 2018 FINMECCANICA (che dal 2016 ha cambiato nome in “Leonardo”, nel segno del Genio Leonar-do da Vinci) compie 70 anni! Per me che sono Dirigente di questa Società, è un grande onore vivere un anniversario che porta con sé un duplice valore: l’eredità del passato e la forza del futuro. Nel 1948 nasceva a Roma Finmeccanica - Società Finanziaria Meccanica, l’inizio di una storia industriale italiana che in pochi decenni avrebbe assunto una dimensione internazionale, fino a diventare, ai giorni nostri, una delle prime dieci società al mondo nei settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza. La storia di Finmeccanica racconta la creazione, passo dopo passo, di uno straordinario patrimonio di competenze, capacità e tecnologie, le cui radici risalgono indietro nel tempo fino al XIX secolo. Ma so-prattutto è una storia fatta di persone, del loro “saper fare” tecnologico, industriale e professionale, che ha permesso alla Società di affrontare - in un settore altamente competitivo, sempre sulla frontiera dell’innovazione - anni di sfide, cambiamenti ed evoluzioni. Nell’Italia del secondo dopoguerra tutta l’industria è in condizioni molto critiche. Le strutture produttive hanno sofferto danni rilevanti e le im-prese – specialmente meccaniche – hanno subito profonde trasformazioni nel periodo bellico, assumendo dimensioni e integrando attività non più sostenibili in tempo di pace. A Finmeccanica viene affidato il difficile compito di restituire un futuro a quelle imprese. Nel 1948 l’IRI- Istituto per la Ricostruzione Industriale, costituisce la Società Finanziaria Meccanica Finmeccanica per gestire le sue partecipazioni nell’industria meccanica e cantieristica acquisite nei primi quindici anni di vita. Tra le aziende acquisite figurano nomi illustri, quali Ansaldo, San Giorgio, Alfa Romeo, Navalmeccanica, Innocenti Sant’Eustacchio.

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In quel periodo l’Italia avviava un percorso di ricostruzione politica, istituzionale ed economica nel quale l’industria assumeva un ruolo cruciale per il futuro sviluppo del nostro Paese. L’Azienda è stata così al tempo stesso testimone e protagonista della nascita di un nuovo capitolo nella storia d’Italia, restituendo una nuova prospettiva alle migliori competenze espresse da larga parte dell’industria italiana del dopo-guerra. Finmeccanica ha rappresentato negli anni marchi gloriosi della cantieristica, della meccanica dell’aeronautica dell’elicotteristica dell’industria automobilistica e dello spazio, dell’elettronica e dei si-stemi di armamento. Marchi come San Giorgio, Ansaldo, Breda, Agusta, Fiat Aviazione, Alfa Romeo, Aeritalia, Selenia, Ale-nia, Aermacchi sono solo alcune delle tantissime pietre miliari che hanno contraddistinto un percorso glorioso lungo settant’anni (come Gruppo) ma oltre cento anni come individualità delle singole aziende: Agusta, ha celebrato in Italia, nel 2007, cento anni da quando il fondatore del ramo italiano, Giovanni Agusta costruì il primo aliante biplano a Capua (Caserta) e nel Regno Unito, nel 2015, i cento anni dello storico stabilimento di Yeovil dove la Westland aveva avviato, nel 1915 la prima produzione di aerei mi-litari. Nel 2013 anche Alenia Aermacchi, ha festeggiato i cento anni di attività: la sua antesignana, la Nieuport-Macchi, è stata infatti fondata nel 1913 a Varese. Infine, la Torpedo Fabrik von Robert White-head, iniziò la produzione di siluri a Fiume nel 1875.Sempre nel Regno Unito risalgono al 1917 le attività della Plessey Company e al 1897 le attività della Wireless Telegraph & Signal Company, fondata dal grande scienziato italiano Guglielmo Marconi. Leonardo oggi è forse il più importante Gruppo manifatturiero rimasto in Italia che è attualmente con-centrato nel settore dell’aerospazio e della difesa e porta in giro per il mondo l’alta tecnologia del “Made in Italy”; un Gruppo di oltre 42000 Uomini e Donne presenti non solo in Italia, ma anche nel Regno Uni-to, Polonia, Stati Uniti e nel Resto del Mondo. I prodotti, destinati in parte al mercato domestico , ma soprattutto all’Estero, contribuiscono in maniera rilevante alle esportazioni di tecnologia dell’Italia. Ricordiamone solo alcuni fra i più importanti e noti del passato e del presente: il velivolo MB 339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale (le famose “Frecce Tricolori”), il caccia Tornado, il velivolo da combat-timento Eurofighter Thyphoon, il velivolo da trasporto ATR 42 e 72, gli Elicotteri Agusta civili e mili-tari, i mezzi blindati dell’Otomelara, la gloriosa “Alfasud”, i più avanzati sistemi radar e di controllo del traffico aereo, il treno ad Alta Velocità ETR500, il sistema satellitare Cosmo-SkyMed, Stazione Spa-ziale Internazionale, i servizi satellitari di Telespazio. Concludo come si conviene fare nell’augurare buon compleanno: 100 di questi giorni! Auguri e ad maiora!

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PAROLA DI SOCIO

BENINO, IL PASTORE DORMIENTE E LA TRADIZIONE DEL PRESEPE NAPOLETANO (DI FLAVIO GENGHI) Per me la passione per il presepe napoletano è un’eredità di famiglia. Fin da piccolo mia madre, nel periodo prenatalizio, portava me e mio fratello per le stradine del quartiere San Gregorio Armeno di Napoli alla ricerca di un nuovo pastore di terracotta da aggiungere al nostro presepe. Con il passar del tempo, devo ammettere, che passeggiare per quelle zone mi continua a suscitare sempre delle forti emozioni. In quegli anni di fanciullezza ho imparato che tutti i pastori del presepe napoletano rispondono ad una precisa simbologia ed uno di quelli più significativi è senz’altro Benino. Benino è il pastorello immerso nel sonno che si trova proprio all’inizio del percorso presepiale. Collocato nel punto più alto, lontano dalla Grotta della Natività, è il pastore disteso su un giaciglio d’erba con la te-sta poggiata su di un sasso e contornato da pecorelle bianche. Benino, nome che ricorre anche nella celebre Cantata dei Pastori, è un personaggio di grande importanza nella simbologia del presepe Napoletano in stile ‘700. Tutti aspettano la nascita del Gesù bambino chi lo fa in modo attivo come il pastore della meraviglia, chi in modo passivo, chi addirittura dormendo. Intorno a Benino ruota una leggenda poco conosciuta, quella in cui il presepe non è altro che il sogno stesso di questo personaggio dormiente. La leggenda vuole infatti che il presepe appartenga al sogno di Benino e per questo è importante che nessuno lo svegli, altrimenti tutta la magia scomparirebbe immediatamente. Si intuisce la simbologia del sonno come un viaggio eccezionale, un viaggio verso la Grotta della Nativi-tà, il risveglio invece è rivolto a rappresentare il moto della rinascita dell’uomo e con essa la vicinanza con Dio. Ogni anno il sonno di Benino riproduce e fa rivivere la magia del presepe e quindi, affinché esso non svanisca per sempre, è importante che nessuno svegli Benino!

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SPAZIO GIOVANI - ROTARACT APPIA ANTICA PER ROMA, UN IMPEGNO PER L’ARTE E LA CULTURA DELLA NOSTRA CITTÀ (DI ALESSIO PONTILLO) Il nostro è un Club Romano, ed essere un Club romano comporta una responsabilità, dalla quale non possiamo e non vogliamo esimerci, in quanto organizzazione che persegue scopi sociali: la responsabilità della memoria; di contribuire, per quanto ci è possibile, a diffondere e mantenere viva, la storia della no-stra città. Più volte, negli ultimi anni, abbiamo avuto modo di apprezzare le meraviglie che Roma ha da offrirci, vi-sitando posti unici come la basilica di San Clemente o la Villa Magistralis sull’Aventino; ma anche assi-stendo all’incredibile lavoro di ricostruzione virtuale ideato e presentato da Piero Angela al foro di Cesa-re, o ad una rappresentazione sui sette Re di Roma nella cornice mozzafiato di un attico privato con vista sulla città. Proseguendo su questa via, lo scorso 17 novembre, guidati dal professor Bruschini, che non potremo mai ringraziare abbastanza per l’impegno e l’affetto che puntualmente ci dimostra nel promuovere ed orga-nizzare questo tipo di eventi, abbiamo avuto la possibilità di tornare, per un pomeriggio, ai fasti dell’antica Roma, riportata in vita dai tesori di Palazzo Massimo e dalle parole del Professore. Innumerevoli le opere degne di nota, dai mosaici a bronzi ai quali manca soltanto la parola; dalle statue agli affreschi originali di una delle ville estive di Augusto. In questi luoghi la storia sem-bra quasi volerci parlare, raccontare, con oggetti quotidiani come con finissime opere d’arte, di un tempo lontano ma sorprendente simile al nostro. Particolarmente interessante, poi, è stato appren-dere come tutti questi tesori siano stati riportati alla luce solo dopo l’unità d’Italia; come, in un tempo relativamente breve, sia stato possibile ri-trovare tante ricchezze che ancora giacevano di-menticate, ed immaginare quante ancora potreb-bero essere lì, proprio sotto i nostri piedi. Insomma, la promozione e la diffusione delle sto-rie e delle opere che rendono unica la città di Roma rappresenta, da sempre, una delle colonne portanti dell’azione del Rotaract Club Roma Ap-pia Antica; un appuntamento fisso nel corso degli anni, che vuole essere il nostro piccolo ma appas-sionato contributo ad un’opera di sensibilizza-zione verso l’arte e la cultura assolutamente vita-le, affinché non vada perduto un patrimonio sconfinato, che appartiene a tutti noi.

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LA CUCINA REGIONALE (DI LUIGINO COIA) LE PENNE A L’ARABBIATA Questa è ‘na ricetta che sia li burini che li buzzurri ce vozzero arubbà e ‘na vorta esportata ce subbì pure l’affronto de quarche variazzione co’ l’aggiunta de la pancetta e de li funghi. Ma l’arabbiata, p’esse arabbiata , cià ‘na regola ch’è questa! ( Parlamo sempre pè 6 perzone). Se soffriggono 3 oppura 4 spicchi d’ajo drento ‘na dose abbastante d’ojo, naturarmente ce vò er peperon-cino piccante ( la dose addipenne da li gusti ma nun ce vorebbe misura si se vò che le penne sieno vera-mente arabbiate!). Ammalapena l’ajo ‘ncomincia a rosolasse se butta ‘n padella er pommidoro pelato nun meno de mezzo chilo. Nun ve scordate er zale fino. Intanto che se prepara er zugo mettete a coce le penne; quanno che queste so arivate ar dente , scolatele e acconnitele subbito co’ er zugo e servitele co’ l’aggiunta de erbetta tritata li pè llì.

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ACCAD(D)E OGGI Tanti auguri ai nostri soci che compiranno gli anni nei prossimi giorni: Gianfranco SAPORETTI - 14 Dicembre

Anna Paola IORI - 18 Dicembre

Maurizio VIZIANO

- 29 Dicembre

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PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL MESE DI DICEMBRE

GIOVEDI 20 - Hotel Ambasciatori

Ore 18,30 – Celebrazione della Santa Messa officiate da Padre Markus Muff

Ore 20.30 - Conviviale per gli Auguri di Natale