FONDATA NEL 1984 Numero 18 - Novembre 2017 ORGANO ... · con cyberknife nel carcinoma...
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ORGANO UFFICIALE DELLA SOCIETA’ APULO-LUCANA DI UROLOGIA
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ORGANO UFFICIALE DELLA SOCIETA’ APULO-LUCANA DI UROLOGIA
FONDATA NEL 1984 Numero 18 - Novembre 2017
ORGANO DELLA
SOCIETA’
APULO-LUCANA
DI UROLOGIA
Direttore responsabile
VINICIO COPPOLA
Direttore di redazione
Dr. FILIPPO PORTOGHESE
Presidente
Prof. MICHELE BATTAGLIA
Segretario
Dr. FILIPPO PORTOGHESE
Consiglieri
DR. ANDREA CALLEA
PROF. LUIGI CORMIO
DR. GIUSEPPE DISABATO
DR. ANTONIO FILONI
DR. VINCENZO PAGLIARULO
DR. VITO RICAPITO
RAPPRESENTANTE
PERSONALE INFERMIERISTICO
INF. PROF. DR.SSA ROSSANA VILLANI
e-mail: [email protected] web: www.salu.it
all’indirizzo e-mail:[email protected]
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Il 29° Congresso della Società Apulo Lucana di Uro-logia si è svolto presso l’Ospedale Miulli di Acquavi-va dal 29 al 30 settembre.
77 Relatori,120 iscritti e una seduta dedicata al per-sonale non medico hanno sancito il successo di questa edizione che il Consiglio Direttivo presieduto
Urologia del Miulli G.M. Ludovico.
La presenza del Presidente della SIU Roberto Caro-ne dI Torino e del past Presidente Maurizio Brausi di Carpi hanno sancito l’interesse del mondo Urologico italiano verso la Puglia,che vede nel Consiglio SIU lo stesso Ludovico e G. Carrieri .
Portoghese segretario della SALU.
La partecipazione del già Ministro della Salute on. Maria Pia Garavaglia ha impreziosito il Congresso con uno straordinario intervento,in cui ha ricordato i momenti essenziali della scrittura della Legge sulla Riforma Sanitaria e la sua attiva partecipazione alla ideazione e realizzazione della scuola Universitaria infermieristica che conferisce oggi una laurea trien-nale grazie alla sua intraprendenza legiferativa.
L’intervento della Garavaglia è stato inoltre mirato sulla evidente necessità della sanità del terzo polo ecclesiastico , che soprattutto in Puglia riveste un ruolo assistenziale insostituibile:le UOC di Urologia degli Enti del Miulli, San Giovanni Rotondo e Tricase erano presenti con i rispettivi Direttivi e diversi Diri-genti Medici.
I saluti di benvenuto sono stati porti da Don Mim-mo Laddaga,che ha colto l’occasione per illustrare i progetti del Miulli e gli sforzi per realizzare evoluzioni tecnologiche nel campo della Urologia come da tra-dizione del Miulli, coadiuvato dal Direttore Sanitario
Si è aggiunto il saluto del rappresentante del Senato
per apprendere in particolare i nuovi orientamente diagnostici in tema di carcinoma prostatico median-
Di grande interesse le relazioni sull’argomento della diagnostica laboratoristica,radiologica e clinica del tumore prostatico con intervento di diversi relatori
E’ stato ribadito il ruolo molto particolare della sorve-glianza attiva e del protocollo Prias con riguardo alla
I radioterapisti G.Bove,G.Silvano e S.Parisi hanno ri-badito il ruolo della R.T. nella terapia delle forme me-tastatiche: Rubino ha ricordato l’importanza della Pet e delle nuove tecnologie nella diagnostica delle metastasi.
La dr.ssa Pastore ha illustrato la novità della terapia con cyberknife nel carcinoma prostatico,fruibile ora anche in Puglia presso una struttura privata di Bari . Risultati incoraggianti in pazienti non destinabili per vari motivi alla chirurgia e alla RT tradizionale indica-no in buon successo di questa alternativa terapeuti-ca non invasiva.
Le possibilità chirurgiche sono state illustrate da W.Artibani, presente con una registrazione in quanto impossibilitato a raggiungere il Miulli per un infortu-
-fettamente attuale della linfadenectomia allargata,di staging e terapeutica.
V. Pagl iarulo ha illustrato il ruolo della chirurgia tradizionale che trova spazio nelle forme metastati-che mentre G. Carrieri ha incoraggiato i più giovani ad intraprendere il cammino dell’apprendimento ro-botico,sempre piu attualità che futuro .
quasi a braccio ha ripercorso l’iter della diagnostica e terapia della ripresa biochimica di malattia nel cr.
neoplastica e stigmatizzando ruolo e limiti della terapia dei nuovi farmaci.
REPORT dal 29° Congresso SALU
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La sessione riguardante la patologia neoplastica ve-scicale è iniziata con la relazione di M.Brausi che ha illustrato lo stato dell’arte nel trattamento chirurgico delle neoplasie in stadio PT1G3, annoso oggetto di discussione e incertezza terapeutica.
La possibilità di una diagnostica intraoperatoria en-doscopica è invece stata oggetto di discussione
-dolce, G. Carluccio, G. Cardo e G. Giocoli Nacci che hanno spaziato dal trattamento chirurgico radicale
possibili.
La sessione vescicale si è completata con le relazio-ni illustranti incontinenza urinaria , i vari protocolli ri-
sono stati esposti dati e risultati dopo applicazioni di varie protesi fra cui Advance e Virtue,che rappre-sentano il futuro del trattamento della incontinenza.
Sabato 30 settembre la giornata è iniziata con gli interventi riguardanti il Servizio Sanitario Nazionale e
R.Carone ha parlato in qualità di Presidente SIU in carica motivando con forza il giusto ruolo consultivo
-dito a livello regionale da G. Carrieri.
E’ stata evidenziata la necessità di mettere in rete i vari reparti urologici (W. Artibani, M. Battaglia, C.
-que prestazioni in linea con gli standard qualitativi e tecnologicamente più avanzati.
Particolare interesse tra i partecipanti ha destato l’il-lustrazione della rete oncologica da parte di G. Gor-goni,che ha ribadito le conclusioni adot-tate in ARES per ottimizzare il sistema regionale secondo gli schemi previsti dagli hot e spokes onco urologici,su-scitando un vivace dibattito in cui sono emerse vedute discordanti su quanto si va adottando in Puglia.
La sessione dedicata al personale non medico è stata di particolare interesse e seguita da un folto e motivato pubblico.
formare un team infermieristico in sala operatoria da dedicare all’alta tecnolo-gica e alla robotica.
Argomenti poi seguiti negli interventi successivi di G.
circa la propria esperienza nel creare l’Ambulatorio dedicato agli atomizzati presso il Miulli realizzato di recente.
A termine G. Ludovico ha concluso i lavori ringra-ziando quanti si sono adoperati per la perfetta riu-scita del Congresso che ha avuto anche momenti di gradita partecipazione nelle serate riuscitissime a Grotta Palazzese e in particolare al Barion di Bari ,dove gli urologi presenti si sono esibiti insieme a Nello Vivacqua dei Dik Dik in un prolungato karaoke
Per concludere un Congresso di grande spessore ,di alta partecipazione e soprattutto di grande livello
il percorso intrapreso nel 1984 ,anno in cui la Società Apulo Lucana ha preso il via.
Organizzazione perfetta e appuntamento al prossi-
amministrativa, che ha anche accolto la richiesta di Brindisi per il 2019 approvando il bilancio consunti-vo.
La redazione
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Venerdì 29 settembre 2017
8.30 Inaugurazione: Direttore Generale Ospedale “Miulli” Domenico Laddaga Direttore Sanitario Ospedale “Miulli” Fabrizio Celani Presidente SALU Michele Battaglia Presidente Congresso 2017 SALU Giuseppe Mario Ludovico
Rappresentante Senato degli Specializzandi in Urologia Francesco Schiralli
SESSIONE PROSTATA - Fisiopatologia e Diagnosi
Moderatori: G. Angelelli, G. Morgia, A. Pagliarulo
9.00 In!ammazione, IPB e cancro: le evidenze S. Palazzo
9.15 Markers genomici nella diagnosi e prognosi G. Lucarelli
9.30 Risonanza Magnetica Multiparametrica: Luci e ombre E. Ludovico,
A. Scardapane
10.00 Biopsia “Fusion”: nuovo standard? G. Di Fino
SESSIONE PROSTATA - Trattamento I
Moderatori: F. Beleggia, A. Cisternino, E. Costantini
10.15 Sorveglianza attiva (protocollo PRIAS): - Razionale G. De Rienzo
- Metodo A. Giliberti
10.45 Terapia Focale O. Selvaggio
11.10 Radioterapia: tradizionale v/s stereotassica G. Bove,
A. Pastore
11.30 Break
PROGRAMMA
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PROGRAMMA
SESSIONE PROSTATA - Trattamento IIModeratori: M. Altomare, Brigante, D. Villari
11.45 Lettura: Evoluzione della chirurgia radicale prostatica W. Artibani
12.00 Come avviare un percorso di chirurgia robotica G. Carrieri
12.15 Ruolo della linfadenectomia P. Ditonno
12.30 La chirurgia nella malattia avanzata o minimetastatica V. Pagliarulo
SESSIONE PROSTATA - Trattamento IIIModeratori: G. De Ceglie, S. Grossi, A. Tra!cante
12.45 Margine positivo: Caratterizzazione patologica M. Mastropasqua - Come trattarlo M. Spilotros - Radioterapia adiuvante v/s salvataggio S. Bambace, S. Parisi
13.45 Ripresa biochimica dopo trattamento con intento curativo F. Portoghese
14.00 PET: quando e quale? G. Rubini, A. Niccoli Asabella
14.15 CAP resistente alla castrazione e metastatico A. Marano
14.30 Lunch
SESSIONE VESCICA - Neoplasie non muscolo invasiveModeratori: A. Filoni, V. Ricapito, F.P. Selvaggi
16.00 Lettura: pT1G3 M. Brausi
16.15 Resezione “en bloc” moda o vantaggio M. Raguso, M. Mastropasqua
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PROGRAMMA
16.30 CIS: Esaminolevulinato Cloridrato, NBI, Spies P. Mastrangelo
16.45 Fattori prognostici F. Sanguedolce
SESSIONE VESCICA - Neoplasie muscolo invasive
Moderatori: A. Corvasce, G. Disabato, S. Raguso
17.00 Terapia trimodale della vescica G. Carluccio,
G. Silvano,
G. Surico
17.15 Cistectomia di salvataggio nel paziente anziano G. Cardo
17.30 Le derivazioni urinarie G. Giocoli Nacci
SESSIONE VESCICA - Follow Up
Moderatori: M. De Siati, L. Larocca, A. Vita
17.45 Incontinenza urinaria post RP F.P. Maselli
18.00 Protocolli riabilitativi per la DE F. Palumbo
18.15 Impianto protesico: ultima spiaggia? C. Bettocchi
18.30 Break
18.45 Seduta Amministrativa
Sabato 30 settembre 2017
9.00 TAVOLA ROTONDA: SERVIZIO SANITARIO “NAZIONALE”? Moderatori: R. Carone, G.M. Ludovico, V. Mirone
9.10 Il ruolo delle Società Scienti!che R. Carone
9.30 L’Urologia in Puglia G. Carrieri
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PROGRAMMA
9.50 Le reti urologiche W. Artibani
10.10 La rete oncologica G. Gorgoni
10.30 Integrazione Università-Ospedale-Territorio: luci e ombre
M. Battaglia, C. Franzese, V. Montanaro
11.00 La Sanità privata: quale ruolo M. Garavaglia
11.20 Alta Tecnologia: pros and cons V. Dattoli, D. Laddaga
12.00 Break
CORSO INFERMIERISTICOModeratori: F. Portoghese, G.A. Saracino, R. Villani
12.15 Teaching e corsi su come creare un team robotico F. Donno
12.30 Strumenti di dissezione e sintesi tissutale G. Ra"aele
12.45 Sterilizzazione dei dispositivi medici tecnologicamente avanzati
A. Pisciotta
13.00 Assistenza postoperatoria nella chirurgia urologica maggiore
R. Nitti
13.15 Organizzazione di un ambulatorio per pazienti stomizzati
F. Barone
13.30 Conclusioni e Chiusura del Congresso M. Battaglia, G.M. Ludovico
13.45 Questionario di valutazione ECM
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A tu per tu con un dipintore eclettico
E così Miguel Gomez assurgead eccelso funambolo del colore
Geniale e proteifor-
me, viene irretito da
Picasso e Dalì; poi
colleziona, con le
sue “nuances” me-
diterranee, presti-
giosi riconoscimenti
all’estero e nella sua
Puglia
Sì, il rivoluzionario e
classico Pablo Picas-
so lo conquistò, senza
riserva alcuna, appe-
na ammesso nell’atelier del genio andaluso,
quando si trovò al cospetto
delle atrocità della “Guernica”
e a quelle del “Carnaio”; im-
perniata, quest’ultima opera,
sulla “strage degli innocenti”.
Ma il vero colpo di fulmine lo
ebbe di fronte a Salvador Dalì:
in particolare, irretito da quella
irresistibile “follia che può es-
sere un dono” e dalla superla-
tiva “energia dell’immaginazio-
ne”che alimentava l’essere e lo
spirito del surrealista catalano.
Miguel Gomez è lui il no-
stro protagonista. Tedesco di
nascita, di padre barese e ma-
dre spagnola, e nomade per
vocazione, a guisa di San Pao-
lo venne folgorato sulla strada di Damasco: a
tal punto da decidere all’istante di prendere il
largo e da “novello Ulisside” varcare le mitiche
Giovanissimo, aveva appena dicianno-
ve anni, e un talento in nuce che ribolliva sin
dal conseguimento del diploma al Liceo Arti-
stico della città di San Nicola. E sfoggiava un
colore mediterraneo, sanguigno e sensuale,
-
gli di Eolo, premeva dall’otre tenuto a freno dal
dio dei Venti.
Ma Miguel mirava ad ulteriori traguardi,
reso più baldanzoso dalla ragguardevole sorti-
ta all’estero e dai prestigiosi riconoscimenti
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ottenuti nella “grande Mela” e in altre location
degli Stati Uniti. E così diede la stura alle sue
“performances” pittoriche, quasi tutte gioca-
te su armonie tonali e immagini accattivanti,
conquistando un inclito parterre di ammiratori.
Ci riuscì non solo con un omaggio a
Dalì, grazie alla “Madonna di Port Ligat”, ma
anche con altre esternazioni in virtù di can-
gianti policromie rubate all’arcobaleno, dopo
incontri professionali di livello con pittori del
calibro di Enrico Baj, Emilio Greco ed Ernesto
Treccani. Lo attestano opere che esprimono il
drammatico “aplomb” di una “Pietà” che urla
il disperato dolore di una madre, la Vergine
oppure di una sensuale Maddalena, non più in
odore di peccato ormai salvata da un sincero
Insomma, un colore mattatore capace
di dar vita a tante metamorfosi, sulle orme del
trasformista Hudinì, e far assurgere il nostro
Miguel al ruolo di un funambolo che polarizza,
nel mondo circense, le plaudenti simpatie di
piccoli, giovani e adulti, nel più grande spetta-
colo del mondo.
Davvero, un talento sui generis. Che
sempre con la sua dolce metà, la bella moglie
Carmen, che lo accompagna in tutte le produ-
zioni di video arte - è riuscito a mettere k.o.
il granitico e immarcescibile proverbio “Nemo
propheta in patria”, con lusinghieri ricono-
scimenti e incarichi in Puglia e, ovviamente,
anche a Bari. Dove dispone di un invidiabile
atelier a Santa Teresa dei Maschi, in cui si pos-
sono gustare i capolavori più recenti, nati dalla
sua inesauribile creatività.
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Un paesaggista dai magnanimi lombi onorava il verde e la Natura
Antonio de Grecis: venti anni faAtropo troncò lo stame della sua vita
A g o -
sto 1997.
Sul l ’auto-
strada del-
le vacanze
R o m a - F i -
renze la
vettura, una
Fiat Croma,
s f r e c c i a -
va verso
la meta, diretta al festival di Rivisondoli, in
Abruzzo, promosso da Nico Garrone, cugi-
no del conducente Antonio de
Grecis. Accanto a lui la moglie
Vincenza Binetti. Ad un tratto
l’auto sbanda ed inevitabile il
tragico incidente: lui muore sul
colpo, lei riporta ferite, gravissi-
me ma per fortuna non letali.
Antonio aveva ereditato
dai suoi – aristocratica famiglia
-
rovivaismo elitario – non solo
la nobiltà d’animo, ma anche
un’irrefrenabile attrazione per il
verde. Tanto è vero che comin-
ciò ad operare in tale ambito sin
da giovanile età. E così, nel sol-
co della tradizione, si era laureato in Scienze
Agrarie all’Università degli Studi di Bari, spe-
cializzandosi in “Architettura paesaggistica”,
corsi del prof. Pietro Porcinai all’Università di
Firenze.
Ma lui, da novello Ulisside, mirava ad
andare sempre avanti, oltre le colonne d’Erco-
le. Di qui il desiderio di approfondire le sue co-
gnizioni sulle produzioni arboree , viaggiando
in lungo e in largo in diverse aree del pianeta,
per apprendere, in loco, i migliori sistemi in
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auge e le tecniche d’avanguardia per realiz-
zare ubertosi spazi verdi nel pieno rispetto
di madre Natura. Aveva in uggia le potature
radicali e sosteneva a spada tratta la cresci-
ta spontanea delle piante “che da sole, senza
In tale singolare percorso vantava un valido
-
tario Franco La Notte.
Dal 1965 – appena festeggiato il tren-
tesimo genetliaco – Antonio de Grecis rilevò
l’azienda vivaistica paterna, proseguendo un
iter, sempre nell’alveo del solido
lessico famigliare; e si avvalse del-
le cognizioni acquisite per appor-
tare migliorie che hanno fatto del
suo vivaio, ad un tiro di schioppo
da Bitonto, una fonte inesuaribile di
cultivar arboree che si distinguono,
specie nell’universo dei palmizi;
piante , quest’ultime, che dimora-
no persino nelle oasi del deserto
con la loro elegante genia. Come
attesta il dasylirion, importato dagli
avi negli anni Trenta dall’Inghilter-
-
chiello dell’azienda, insieme con il
“chamaerops humilis”, la “cycas revoluta” e
la “Phoenix canariensis”. Tutto ciò sino al tra-
gico incidente della strada che, purtroppo,
nell’agosto del ‘97, stroncò la sua esistenza.
Giuseppe e Luigi, che ora conducono, insieme
con la madre, l’azienda con piglio decisamen-
te manageriale, destinando l’aulica villa otto-
centesca ad ospitare manifestazioni culturali e
a festose ricorrenze.
Tornando al nostro Antonio va detto che
ha ricoperto prestigiosi incarichi presso varie
istituzioni. E’ stato, tra l’altro, presidente na-
zionale dell’Assogarden; presidente regionale
-
sti per oltre cinque lustri; presidente nazionale
-
vivaisti, dal 1985 al 1991. E ancora: presidente
-
re nazionale dell’Assoverde per quindici anni.
Apprezzato e richiesto in tutto lo Stiva-
le, ha progettato, nel settore pubblico e priva-
to, numerose opere nell’Italia peninsulare ed
insulare: dalla Toscana alla Sicilia. Citiamo, tra
le altre, amene ville private in Toscana, in Sici-
lia e in Puglia, dal Gargano all’estremo lembo
del Salento. E ancora: i complessi Fiat di Cas-
sino e Termoli, il Campus Universitario di Bari.
E, dulcis in fundo, la nascita, sempre a Bari, di
un ampio polmone verde: il rigoglioso Parco di
Largo 2 giugno.
Una ridda di successi che, purtroppo,
hanno innescato l’invidia di Atropo, una delle
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esitato un attimo a recidere lo stame d’una vita
esemplare, altera e gentile.
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Il “maestro del colore” c’invita a sfogliare il nuovo mega-catalogo dell’Università di Bari
Con Matteo Masiello, “novello Ulisside”nel gioioso incanto del favolismo onirico
Ci conquistano per-
sonaggi festosi e
gaudenti con la loro
inesauribile vitalità,
cui fa da contrap-
punto un mondo
dove l’arte è un gio-
co e anche l’eterna
infanzia di Adamo.
Questa volta il “pictor optimus” Matteo
Masiello, quale novello Ulisside, grazie alla
sua estrosa creatività, ci conduce per mano in
un avventuroso viaggio, non solo per la voglia
-
ne d’Ercole. ma per farci gustare l’inesauribile
verve dell’ironia, nei meandri del suo fanta-
stico mondo pittorico. Con un preciso intento:
scoprire tutte le carte di un estro non comune
che hanno guidato, sin dagli esordi, l’iter di un
maestro del colore. Un maestro per il quale
l’arte è un gioco, l’eterna infanzia di Adamo,
ma anche l’unica fonte e forma di verità che ci
consente di approdare in un favolismo onirico,
ossia nel caeidoscopico teatro della vita, dove
personaggi, festosi e gaudenti, ci conquista-
-
ri surreali in bilico tra visione e sogno; dove
Federico Fellini strizza l’occhiolino a Giorgio
De Chirico e a maestri del passato - come
Bosh, Grosz e Otto Dix – che non disdegna-
no di associare le loro “performances” ad una
monumentalità classica o ad un accattivante
linguaggio espressionista.
Prima d’inoltrarci con il nostro giramon-
do in questo insolito percorso è bene preci-
sare che tale viaggio è favorito dalla seconda
edizione, aggiornata con le opere più recenti,
del mega-catalogo pubblicato dall’Università
degli Studi di Bari “Aldo Moro” e che si avvale
dell’eccelsa presentazione del rettore emerito
Corrado Petrocelli, al quale Matteo dedica un
da una foto degli anni verdi, mentre in lonta-
nanza s’intravede la dea della Sapienza, Mi-
nerva, e in primo piano, due saggi intitolati “Il
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generale” e “La storia
e il silenzio”.
“Non faccio nien-
te senza gioia”, sole-
va ripetere Michel de
Montaigne. E momen-
ti di gioia non manca-
no nelle diverse tappe
che costellano il movi-
mentato tragitto. Una
moltitudine festosa,
catturata con tavolozza e pennello, dal nostro
Cicerone. Che ha l’argento vivo addosso, e
lo dimostra in ogni occasione, anche quando
era direttore generale del Ministero del Tesoro.
Non si concede, insomma, un attimo di tregua,
è il moto perpetuo in persona. E così operan-
do anche in pittura, dove passa con estrema
facilità dalle blandizie della Nuova Maniera alle
suggestioni del Postmoderno. Un itinerario va-
riegato che attesta l’abilità con cui è in grado
di rinnovarsi con una destrezza non comune
nel sapersi adeguare alle ansie dei tempi nuo-
vi. Ma sempre nell’alveo di una tradizione che
mira a rendere onore alle radici più genuine
della Puglia.
nostro mago della tavolozza ha fatto sempre
leva su un vincente cavallo di battaglia: il co-
lore del Mare Nostrum. Prerogativa, questa,
-
il quale Matteo riesce ad interpretare le nostre
attese e dare voce a personaggi pregni di gio-
ia di vivere. Personaggi ariosi e funamboleschi
che esprimono un’eccezionale rispondenza
moto quasi pendolare, a gelosie, tradimenti e
passioni.
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“age”
le giovani donne?le giovani donne?
E’ un fenomeno che sta divenendo sempre
quali Richard Gere, George Clooney, Woody
Allen, Silvio Berlusconi, Flavio Briatore, An-
drea Bocelli, Pier Ferdinando Casini e così
tanti altri......
Cosa dice la società
Attualmente viviamo in una società che da
tempo va abbandonando gli stereotipi come
quello in cui si pensa che la situazione ottimale
sia quella del matrimonio fra ragazzi in cui lui
ha in media 2 anni in più rispetto a lei.
Come stanno i fatti
Le ragazze moderne sono colte, amanti della
lettura, dell’arte, dei musei, sono emancipa-
imposti dalla società, non si interessano dei
commenti altrui e vogliono agire di testa loro,
a volte, senza ascoltare il parere di chi ha più
esperienza. Ecco che si scontrano con ragazzi
della stessa età frivoli, insicuri, immaturi, in-
fantili a volte anche infedeli che prestano poca
attenzione ai particolari, che sono ossessiona-
momenti di intimità, le trascurano preferendo
passare qualche serata fra amici per parlare di
calcio, calcio mercato, formula uno, videogio-
chi ecc.
Essendo meno maturi delle coetanee, non
avendo una posizione economica stabile, non
avendo chiare prospettive per il futuro non se
la sentono di responsabilizzarsi in un rapporto
maschio ovvero non sono più in grado di cor-
teggiare perché l’iniziativa la prende la contro-
parte che veste i pantaloni al loro posto appli-
cando la “regola del tutto e subito” facendo
l’amore quasi a prima vista.
Il Prototipo della ragazza e dell’uomo
Ecco che la ragazza trentenne laureata di me-
dia-alta classe sociale, piacente, ambiziosa,
-
venire in contatto accidentalmente con un
uomo di 15-20 anni più grande con cui si trova
in perfetta sintonia, il cosiddetto “papi boy”.
-
tà lavorativa una posizione sociale invidiabile,
è molto più sicuro di se e con il suo intellet-
to riesce a rapire la mente della fanciulla. Può
nascere così una relazione sentimentale che
all’inizio è quasi come un gioco con degli alti e
bassi impressionanti, perché entrambi si sen-
tono destabilizzati nei loro principi che la so-
cietà gli ha inculcato e cercano di capire cosa
stia succedendo di tanto irreale. Dal lato
Gino Alessandro Scalese
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suo l’uomo quando si accorge che i sentimenti
stanno diventando sempre più intensi comin-
cia a corteggiarla, farla sentire importante, la
mette al centro dell’attenzione del suo mondo
organizzando viaggi a sorpresa, cene a lume di
candela, accessi ai centri benessere, serate al
cinema, accompagnandola in lunghe passeg-
giate fra i parchi od al mare, soprendendola,
divertendola, meravigliandola, desiderandola.
Lascia da parte tutte le amicizie per vivere con
Lei istante per istante, riprendendosi così il
ruolo del maschio virile, corteggiatore passio-
nale,e soprattutto cercando di “amare prima
di fare l’amore”,
atto che segnerà
una svolta deci-
siva della relazio-
ne. In tal modo
l’uomo si riap-
propria di una
propria caratteri-
stica rubata ov-
vero “l’indossare
i pantaloni” che
gli erano stati
sottratti da ra-
gazzo.
Il ruolo dei social
E’ una relazione che prevede un tumulto di
emozioni a volte contrastanti che può avere
dei risvolti imprevedibili, specie nelle fasi ini-
ziali, soprattutto per l’utilizzo dei social che
permettono di costruire una relazione e di-
struggerla irrimediabilmente in un tempo an-
cor più rapido, determinato dalla mancanza di
un elemento fondamentale che è la comuni-
cazione extraverbale cioè la mancata perce-
zione del tono della voce e di visione di gesti,
segni ed espressioni che comportano una in-
terpretazione di quello che si scrive in manie-
ra equivoca, determinato a volte anche dallo
stato d’animo del momento. Si può ad esem-
pio mentire spudoratamente o esprimere sen-
timenti non veri, cosa che sarebbe impossibile
da fare mentre ci si guarda negli occhi.
rapporto monotono e routinario quando gli si
prospetta questa alternativa cerca di rivivere
la gioventù passata costruendo un rapporto
solidissimo contornato anche dalla nascita di
-
comincia a curare la propria persona, andare
forma perfetto, riprende l’interesse per i viag-
gi, la cultura, gli spettacoli, il teatro, i musei, il
cinema in perfetta sintonia e complicità con la
nuova partner cioè fa ciò che alla donna piace
fare, insomma è come se bevesse l’elisir della
giovinezza.
E’ però una relazione molto pericolosa. La don-
na che si butta fra le braccia di un uomo “age”
per un innamora-
mento incontrol-
labile e sponta-
di questa tipolo-
gia di uomo ro-
mantico, gentile
e cortese nostal-
gico del tempo
che fu che ha la
tendenza a svi-
luppare nell’im-
mediatezza sen-
timenti molto
profondi cercan-
do di amare prima di fare l’amore tanto è, che
-
te di più è l’uomo con risvolti psicologici che
sono imprevedibili ed a volte devastanti e du-
raturi (l’esito dipende dalla capacità di reazio-
ne del singolo). L’uomo invecchia più in fretta
della donna e quindi ha più paura di invecchia-
re ecco perché costruire una storia con una
donna più giovane inverte questa tendenza.
Le devianze
Attenzione però a non confondere il “papi boy”
che come detto è in genere padre di famiglia
con il sugar boy dove invece è il quaranten-
ne con stabile posizione economica e sociale
in cerca di avventure che ammalia la giovane
donna con false promesse. Ovviamente se
anche in questo caso si applica le regola del
“tutto e subito” e l’approccio sessuale è quasi
immediato non si riuscirà mai a capire in breve
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tempo se l’uomo rientra nell’una o nell’altra
categoria rischiando che si abbia un investi-
mento di sentimenti unilateralmente con inevi-
tabili ripercussioni al termine della storia.
Qual è il ruolo dell’Andrologo in queste rela-
zioni?
In questo tipo di relazioni le prestazioni ses-
suali dell’uomo devono essere al top per sod-
disfare le esigenze della donna giovane ed
aiuto della coppia ed in particolare dell’uomo.
Prevenzione
L’andrologia è una branca della medicina gio-
vane, frizzante in forte fermento che non tutti
conoscono. Essa studia le problematiche ses-
-
mente sulla sfera maschile.
L’industria farmaceutica è sempre più costan-
temente impegnata nella ricerca di strategie
che allunghino di molti anni la vita sessuale
come anche la fertilità dell’uomo con impor-
tanti sviluppi psicologici. Infatti l’andrologo
può fornire consigli utili all’uomo per salva-
guardare sia la salute sessuale che la fertilità
quanto più a lungo possibile agendo
soprattutto sui possibili fattori di ri-
schio quali: fumo, sedentarietà, ali-
mentazione, stile di vita errata, diabe-
te, ipertensione, ipercolesterolemia,
obesità.
Terapia medica
Dal punto di vista farmacologico qua-
lora ce ne fosse bisogno è possibile
che incrementano l’eros, riequilibrare
-
na di testosterone, utilizzare farmaci
per migliorare la qualità e la durata
delle erezioni quali quelli che tutti conosciamo
ovvero il Viagra (la pillola blu), il Cialis (la pillo-
la del week-end), il Levitra ed il più innovativo
Spedra (la pillola “speedy”), i nuovi Viagra /Si-
ler e Rabestrom) sub-linguali.
Esistono anche delle creme spalmabili e del-
le iniezioni che determinano erezioni lunghe e
durature.
Attenzione queste strategie non vanno inter-
pretate, come spesso fa la donna, come una
“medicalizzazione dell’atto sessuale” ma sono
strategie per mantenere la coppia giovane e
sessualmente attiva quanto più a lungo pos-
sibile con risvolti positivi anche della psiche.
La Tecnologia
Anche la tecnologia ci è venuta in contro, in-
fatti va di moda l’applicazione delle onde d’ur-
to a fasci paralleli e di bassa intensità. Esse
sono in grado di favorire il formarsi di nuovi
vasi sanguigni in modo tale da migliorare la
del meccanismo dell’erezione. Tali applicazio-
ni vengono periodicamente utilizzate da alcuni
uomini anche a scopo preventivo una specie
di “lifting sessuale dell’uomo”.
Conclusioni
Il detto “l’amore fa bene alla salute” è sempre
migliora l’assetto cardiocircolatorio e previene
la depressione come è anche vero che “al cuo-
re non si comanda”.
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Il nuovo
Viagra
Gino Alessandro Scalese
La disfunzione
erettile ormai
non va più vi-
sta come un
disagio che af-
meglio ancora
“la coppia” ma
essa va inqua-
drata in una nuova dimensione.
ormai appurato che praticata a qualsiasi età
determina notevoli giovamenti sia dal punto di
vista mentale che organico (cardiocircolatorio,
metabolico, muscolare) considerando che è
una attività totalmente aerobica rallentando, in
-
le.
portante dell’andrologo è quello di consiglia-
re ai propri assistiti di preservare quanto più
a lungo possibile questa importantissima fun-
zione superando la innata arrendevolezza cor-
relatà all’età.
Oggi giorno l’ambulatorio andrologico,
-
lato da coppie ottantenni desiderosi di preser-
vare questa forma di intimità che contribuisce
a mantenere salda la coppia. E’ naturale che
in tali situazioni l’aiutino farmacologico è indi-
spensabile e non va visto come più volte sot-
tolineato come una “medicalizzazione dell’at-
to sessuale”, ma come un ausilio che evita il
decadimento sessuale e conseguentemente
sociale della coppia.
Il motto dell’andrologo è : “regaliamo vita agli
anni” e non “anni alla vita.
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MATERIALI E METODI
Dal 1.1.2016 al 30.3.2017 35 pazienti con-
secutivi , 24 maschi e 11 donne di età com-
presa fra 16 e
86 anni , sono
stati sottoposti
a uretroscopia
operativa per
calcolosi urete-
rale con utilizzo
-
ca. La particola
composizione della guida, dotata di punta in
platino ed il rivestimento in materiale polime-
-
di superare l’ostacolo del calcolo e di condur-
re la manovra in assoluta sicurezza evitando
push up e mancato avanzamento dell’uretero-
scopio. La lunghezza della guida è di 145 cm.
con diametro di 0.035-0.038 pollici.
5/35 pazienti presentavano
calcoli del tratto pelvico, 23
del tratto lombare e 7 sotto-
giuntali. Tutti presentavano
idronefrosi consensuale. 20
avevano subito in precedenza litotrissie ex-
tracorporee anche ripetute . Le dimensioni dei
calcoli erano comprese fra 0.8 e 2.4 cm.
OSPEDALE GENERALE REGIONALE MIULLI
ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari)
Unità Operativa Complessa di Urologia - Di-
rettore Dr. G.M.Ludovico
Unità Operativa Semplice Litiasi Urinaria - Re-
sponsabile dr.Filippo Portoghese
SCOPO DEL LAVORO
L’ureteroscopia è il trattamento di scelta
per la risoluzione di
calcoli ureterale non
risolvibile con ESWL.
L’uso di strumenti di
come laser ed energia
chirurgica che tuttavia richiede esperienza
operativa e adeguato strumentario . Non è
infrequente
dalla migrazione del calcolo da asportare o
dalla impossibilità di negoziare il lume uretera-
le con incidenza di complicanze riportate nel
15-30% in letteratura.
Abbiamo pertanto messo a punto una proce-
dura che preveda l’utilizzo costate della guida
premessa indispensabile per l’esecuzione del-
la uretroscopia.
Utilizzo di road runner
ureterale
FILIPPO PORTOGHESE, MARCELLO SCARCIA,MICHELE ROMANO, GIUSEPPE MARIO LUDOVICO
pipi
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Questo gruppo di pazienti è stato confrontato
con altro di 32 pazienti in cui la procedura av-
-
sa fra 20 e 81 anni con localizzazioni e dimen-
sioni di calcoli omogeneamente paragonabile
(20 calcoli lombari,4 sottogiuntale e 8 pelvici)
-
to controllo radiologico grazie alla radiopacità
della guida.
RISULTATI
Nel gruppo di pazienti trattati con road runner
è stato raggiunto il 100% del
risultato liberando da calcoli i pazienti e solo
5/35 hanno avuto necessità di stenting doppio
J a termine di manovre complicate. In 25/35
pazienti è stato lasciato a dimora un cateterino
6 Ch. rimosso in media dopo 36 ore. Nel grup-
po di confronto i pazienti stone free a termine
sono stati 23/32 ( 71%).
-
che .E’ comparsa iperpiressia in 4/35 pazienti
del primo gruppo e 8/32del secondo gruppo.
CONCLUSIONI
accorgimento che facilita l’ingresso e l’avan-
zamento dello strumento , aumenta la nego-
ziabilità dell’uretere specie nel tratto lombare,
,non sposta il calcolo e permette di eseguire
l’intervento in assoluta sicurezza. La guida
permette un allineamento del tragitto ureterale
con raddrizzamento di kinking e senza rischio
di sottominare la mucosa. I tempi chirurgici (18
minuti in media nel primo gruppo e 27 nel se-
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FILIPPO PORTOGHESE, MARCELLO SCARCIA,MICHELE ROMANO, GIUSEPPE MARIO LUDOVICO
OSPEDALE GENERALE REGIONALE MIULLI ACQUAVIVA DELLE FONTI(Bari)
Unità Operativa Complessa di Urologia - Di-rettore Dr. G.M.Ludovico
Unità Operativa Semplice Litiasi Urinaria - Re-sponsabile dr.Filippo PortogheseSCOPO DEL LAVORO
Le linee guide tracciata dalla Società Euro-pea di Urologia hanno indicato la possibilità di emendare la calcolosi renale complessa mediante procedura laparoscopica retro o trans peritoneale. Dessai e Assimoso hanno pubblicato nel 2008 i primi 5 casi(Urology 71 , (4)pagg. 578-580)ammettendo la validità del-la procedura, pur essendo limitata al solo 1% della loro casistica litiasica .
L’avvento della laparoscopia robotica ha este-so rapidamente questa possibilità chirurgica e scopo del presente lavoro è quello di eviden-
robotica per risolvere la calcolosi complessa.
MATERIALI E METODI
Dal 1.1.2007 al 30.3.2017 38 pazienti consecu-tivi , 25 maschi e 13 donne di età compresa fra 16 e 86 anni , sono stati sottoposti a pielolito-tomia operativa laparoscopica semplice per calcolosi renale complessa superiore a 2 cm. Questo gruppo di pazienti è stato confrontato con altro gruppo omogeneo in cui è stata ese-guita la stessa procedura per via laparosco-pica robot assistita. I pazienti vengono posi-zionati in decubito antero laterale. Nelle forme robot assistite l’accesso è stato sempre trans peritoneale. Negli ultimi 29 casi abbiamo pre-
ventivamente posizionato stent ureterico.
La procedura consiste nell’isolamento del co--
Si esegue pielotomia di ampiezza adeguata e l’asportazione del calcolo. Si procede al la-vaggio e espirazione dei frammenti più piccoli mentre il pezzo maggiore si asporta con sac-
-pleta l’intervento .Drenaggio a dimora per 2,5 gg in media.
RISULTATI
In 35/38 casi i casi trattati del primo gruppo è stato possibile emendare completamente la calcolosi.5/38 hanno presentato iperpiressia.1
-sfusioni.
CONCLUSIONI
La metodica mini invasiva permette degenze molto rapide (media 4.6gg per i pazienti con laparoscopia semplice, 3,6gg per quelli tratta-ti con assistenza robotica).
Minimo in entrambi le procedure il dolore post operatorio. E’ una valida alternativa alla chi-rurgia open o endourologica. Permette l’ese-cuzione intraoperatoria di utilizzo di uretere
frantumazione nei calici per calcoli periferici. Non presenta particolari complicanze anche se i costi robotici sono ovviamente maggiori.
PIELOLITOTOMIA LAPAROSCOPICA VERSUS PIELOLITOTOMIA ROBOTICA
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L’estratto di Ibisco risulta utile per la funzionalità delle vie urinarie,
i Fermenti Lattici favoriscono l’equilibrio della #ora batterica
intestinale.
MODALITÀ D’USO1 bustina al giorno da
sciogliere in un bicchiere d’acqua.