Fondamenti Di Pedagogia Generale - Schon

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Parte Prima Comprendere il bisogno di “abilità artistica” nella formazione professionale 1. Preparare i professionisti alle richieste della pratica Nella topografia della pratica professionale vi è una parte superiore dove si collocano problemi che si prestano ad essere facilmente risolti attraverso l’applicazione di una teoria e di una tecnica basate sulla ricerca. Nella parte sottostante, problemi indeterminati resistono a qualsiasi soluzione di tipo tecnico. Il professionista deve scegliere. Egli starà in cima sul terreno stabile dove può risolvere problemi relativamente poco importanti o scenderà? Questo dilemma ha due fonti: per prima, l’idea diffusa di una conoscenza professionale rigorosa, basata sulla razionalità tecnica, e per seconda la consapevolezza dell’esistenza di zone indeterminate che vanno oltre i canoni della stessa razionalità tecnica. La razionalità tecnica sostiene che i professionisti sono risolutori di problemi strumentali capaci di selezionare gli strumenti tecnici che meglio si adattano al raggiungimento di obiettivi specifici. I professionisti rigorosi risolvono problemi strumentali ben formulati attraverso l’applicazione di una teoria e di una tecnica derivate dalla conoscenza sistematica. [Secondo la razionalità tecnica l’attività professionale diventa sostanzialmente un processo di problem solving dove le conoscenze acquisite in precedenza e le tecniche a disposizione risultano funzionali al superamento di problemi emersi dal contesto esperenziale. Ma come abbiamo avuto modo di vedere i problemi del mondo reale non si presentano come strutture ben formulate. Essi tendono a presentarsi tutt’altro che sotto forma di problemi ma come situazioni caotiche e indeterminate. [La razionalità tecnica dà per scontato che i problemi che accompagnano la pratica professionale possano essere risolti attraverso il ricorso a mezzi e procedure standardizzate. L’indeterminatezza delle situazioni esperienziali pone i professionisti davanti a problemi tutt’altro che chiari e ben definiti, i quali proprio perchè magmatici e mal definiti richiedono di essere impostati, posizionati. Un problema per essere risolto richiede innanzitutto che esso venga enunciato. L’enunciazione, o determinazione di un problema, rappresenta un’indagine progressiva, che richiede un’ampia raccolta di informazioni e elaborazioni preventive.] Spesso, una situazione problematica si presenta come un caso unico. Questo perchè il caso unico cade al di fuori delle categorie, delle teorie e delle pratiche esistenti. Se egli vuole agire in maniera competente deve farlo mediante una sorta di improvvisazione, inventando e verificando nella situazione strategie appartenenti al proprio patrimonio esperenziale. [L’unicità degli eventi può essere individuata attraverso il ricorso al pensiero riflessivo. Quest’ultimo ci permette di operare una duplice distinzione: 1. procedere al riconoscimento di situazioni problematiche già esperite e risolte attraverso l’individuazione di specifici corsi d’azione che possono essere quindi reiterati qualora la situazione non presenti sostanziali variazioni; 2. riconoscere il problema da risolvere come inedito e quindi sottoponibile ad indagine, in quanto le modalità di intervento già sperimentate richiedono di essere ulteriormente adattate al nuovo problema.] Queste indeterminate zone della pratica sfuggono ai canoni della razionalità tecnica. Quando una situazione problematica è incerta, la soluzione di un problema a livello tecnico dipende dalla precedente corretta impostazione del problema, che non è di per sè soltanto un compito di natura tecnica. Queste zone indeterminate della pratica nel corso degli ultimi due decenni, sono state considerate con crescente lucidità da professionisti e osservatori critici delle professioni come aspetti centrali per la pratica professionale. E la crescente consapevolezza di questi ultimi è emersa sopratutto nelle recenti controversie sulle prestazioni dei professionisti e sul loro giusto posto nella nostra società. La crisi di fiducia nella formazione professionale Alla crisi di fiducia nella conoscenza professionale corrisponde una crisi della formazione professionale. Se le professioni sono accusate di inefficacia e scorrettezza, alle loro scuole viene attribuita la colpa di fallire nell’insegnamento dei rudimenti di una pratica efficace e etica.

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Riassunti psicologia pedagogia

Transcript of Fondamenti Di Pedagogia Generale - Schon

  • Parte Prima Comprendere il bisogno di abilit artistica nella formazione professionale

    1. Preparare i professionisti alle richieste della pratica

    Nella topografia della pratica professionale vi una parte superiore dove si collocano problemi che si prestano ad essere facilmente risolti attraverso lapplicazione di una teoria e di una tecnica basate sulla ricerca. Nella parte sottostante, problemi indeterminati resistono a qualsiasi soluzione di tipo tecnico.Il professionista deve scegliere. Egli star in cima sul terreno stabile dove pu risolvere problemi relativamente poco importanti o scender?Questo dilemma ha due fonti: per prima, lidea diffusa di una conoscenza professionale rigorosa, basata sulla razionalit tecnica, e per seconda la consapevolezza dellesistenza di zone indeterminate che vanno oltre i canoni della stessa razionalit tecnica.La razionalit tecnica sostiene che i professionisti sono risolutori di problemi strumentali capaci di selezionare gli strumenti tecnici che meglio si adattano al raggiungimento di obiettivi specifici. I professionisti rigorosi risolvono problemi strumentali ben formulati attraverso lapplicazione di una teoria e di una tecnica derivate dalla conoscenza sistematica.

    [Secondo la razionalit tecnica lattivit professionale diventa sostanzialmente un processo di problem solving dove le conoscenze acquisite in precedenza e le tecniche a disposizione risultano funzionali al superamento di problemi emersi dal contesto esperenziale.

    Ma come abbiamo avuto modo di vedere i problemi del mondo reale non si presentano come strutture ben formulate. Essi tendono a presentarsi tuttaltro che sotto forma di problemi ma come situazioni caotiche e indeterminate.

    [La razionalit tecnica d per scontato che i problemi che accompagnano la pratica professionale possano essere risolti attraverso il ricorso a mezzi e procedure standardizzate. Lindeterminatezza delle situazioni esperienziali pone i professionisti davanti a problemi tuttaltro che chiari e ben definiti, i quali proprio perch magmatici e mal definiti richiedono di essere impostati, posizionati. Un problema per essere risolto richiede innanzitutto che esso venga enunciato. Lenunciazione, o determinazione di un problema, rappresenta unindagine progressiva, che richiede unampia raccolta di informazioni e elaborazioni preventive.]

    Spesso, una situazione problematica si presenta come un caso unico. Questo perch il caso unico cade al di fuori delle categorie, delle teorie e delle pratiche esistenti.Se egli vuole agire in maniera competente deve farlo mediante una sorta di improvvisazione, inventando e verificando nella situazione strategie appartenenti al proprio patrimonio esperenziale.

    [Lunicit degli eventi pu essere individuata attraverso il ricorso al pensiero riflessivo. Questultimo ci permette di operare una duplice distinzione: 1. procedere al riconoscimento di situazioni problematiche gi esperite e risolte attraverso lindividuazione di specifici corsi dazione che possono essere quindi reiterati qualora la situazione non presenti sostanziali variazioni; 2. riconoscere il problema da risolvere come inedito e quindi sottoponibile ad indagine, in quanto le modalit di intervento gi sperimentate richiedono di essere ulteriormente adattate al nuovo problema.]

    Queste indeterminate zone della pratica sfuggono ai canoni della razionalit tecnica. Quando una situazione problematica incerta, la soluzione di un problema a livello tecnico dipende dalla precedente corretta impostazione del problema, che non di per s soltanto un compito di natura tecnica.Queste zone indeterminate della pratica nel corso degli ultimi due decenni, sono state considerate con crescente lucidit da professionisti e osservatori critici delle professioni come aspetti centrali per la pratica professionale. E la crescente consapevolezza di questi ultimi emersa sopratutto nelle recenti controversie sulle prestazioni dei professionisti e sul loro giusto posto nella nostra societ.

    La crisi di fiducia nella formazione professionale

    Alla crisi di fiducia nella conoscenza professionale corrisponde una crisi della formazione professionale. Se le professioni sono accusate di inefficacia e scorrettezza, alle loro scuole viene attribuita la colpa di fallire nellinsegnamento dei rudimenti di una pratica efficace e etica.

    Federico Molitierno

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  • Ci che gli aspiranti professionisti hanno bisogno di apprendere, le scuole professionali non sembrano affatto capaci di insegnarlo.Le scuole professionali delle moderne universit sono costruite sulla razionalit tecnica. Il loro curricolo normativo incorpora ancora lidea che la competenza pratica diventa professionale quando la sua risoluzione strumentale dei problemi poggia le fondamenta su una conoscenza sistematica meglio se scientifica.Gli educatori professionali hanno fatto presente in maniera sempre pi frequente le loro preoccupazioni in merito al gap venutosi a creare tra la prevalente concezione di conoscenza professionale presente nelle scuole e le competenze effettive richieste dai professionisti impegnati sul campo.La consapevolezza di questi due gap, ciascuno dei quali contribuisce e esacerba laltro, mina la sicurezza di coloro che formano alle professioni rispetto alla loro abilit di portare a termine positivamente il proprio lavoro. Ci nonostante, molte scuole professionali continuano ad attrarre un largo numero di studenti alla ricerca della tradizionale gratificazione legata allo status, alla sicurezza, alla ricchezza.

    Capovolgendo il problema

    Non detto che molti professionisti possiedano una maggiore conoscenza professionale di altri, ma che abbiamo pi expertise, talento, intuizione, o abilit artistica.Il problema della relazione tra competenza pratica e conoscenza professionale necessita di essere quindi capovolto. Noi dovremmo partire dal non chiederci come utilizzare meglio la conoscenza basata sulla ricerca ma interrogarci su ci che noi possiamo apprendere da unattenta analisi dellabilit artistica, cio, sulle competenze attraverso le quali i professionisti di fatto interagiscono con le zone indeterminate della pratica.

    Nella pratica dei professionisti riscontrabile una competenza non usuale quale labilit artistica Labilit artistica un esercizio di intelligenza, una sorta di processo conoscitivo. Esso non internamente misterioso; ma rigoroso nei suoi termini di riferimento; e noi possiamo apprendere molto da esso. Le scienze applicate e la tecnica basata sulla ricerca occupano un posto assolutamente pi importante sebbene sia sottoposto ad alcuni limiti; gonfiato su pi fronti dallabilit artistica.

    C un abilit legata allimpostazione del problema, un abilit dellimplementazione, e un abilit dellimprovvisazione, le quali sono tutte necessarie a mediare luso nella pratica delle scienze applicate e della tecnica.Forse, lapprendimento di tutte le diverse forme di abilit artistica professionale, dipende, almeno in parte, da condizioni simili a quelle create in uno studio o nei conservatori: libert di apprendere attraverso il fare in un setting relativamente a basso tasso di rischio, con la possibilit di rivolgersi ai tutor che orientano gli studenti verso le tradizioni delle professioni e li aiutano a vedere per conto proprio e secondo le loro modalit ci di cui essi hanno maggior bisogni di vedere.

    Prospettive future

    [Il cosiddetto viene considerato da Schon come una delle attivit didattiche maggiormente innovative e funzionali allintroduzione della razionalit riflessiva allinterno delle scuole e della pratica professionale. Il tirocinio riflessivo diventa lopportunit e il contesto in cui sperimentare modalit di riflessione nel corso dellazione sempre pi complesse e tali da condurre al superamento delle dicotomie tipiche della razionalit tecnica. In un tirocinio riflessivo infatti: 1. i mezzi non vengono separati dai fini; 2. non vi una separazione fra il pensiero e lazione; 3. la sperimentazione di nuove azioni contribuisce ad alimentare nuove forme di pratica giustificate allinterno di una teoria riflessiva.]

    [Ci che distingue un operazione semplice da una significativa la sua procedura che per, nella maggior parte dei casi non pu essere espressa a parole. A questo proposito Polanyi parla di conoscenza tacita.]

    2. Formare allabilit artistica attraverso la riflessione nel corso dellazione

    Conoscere nel corso dellazione [Il conoscere nel corso dellazione fa riferimento al processo tacito con cui si conosce nel momento stesso in cui lazione viene svolta]

    [Le abilit artistiche dei professionisti non sono altro che abilit comuni utilizzate ad un livello pi alto con un intuizione e un talento sopra gli standard]

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  • Il termine abilit artistica professionale fa riferimento alle tipologie di competenze che i professionisti talvolta mettono in evidenza in situazioni di pratica uniche, incerte e conflittuali. Si noti che la loro abilit artistica di livello molto alto.Quello che distingue unoperazione significativa da una di poco valore non la sua origine ma la sua procedura, e questo vale non meno per le prestazioni intellettuali di quanto valga per le prestazioni pratiche.Polanyi ha scritto in merito alla sorprendente abilit con la quale riconosciamo le persone che ci sono note. Egli ha messo in evidenza che la nostra esperienza di riconoscimento immediata.Polanyi ha descritto inoltre la nostra comune percezione tattile delle superfici dei materiali.Per diventare esperti nelluso di uno strumento necessario imparare ad acquisire, direttamente e senza ragionamenti intermedi, le qualit degli oggetti che percepiamo attraverso le sensazioni tacite dello strumento nella nostra mano.Nella maggior parte degli atti per mezzo dei quali giungiamo a riconoscere qualcosa, noi percepiamo questo qualcosa anche come giusto o sbagliato.Questa capacit sembra avere molto a che fare con le modalit per mezzo delle quali apprendiamo nuove abilit.Bernard si occupato dei nostri processi non-logici, con i quali egli ha voluto indagare i giudizi esperti, le decisioni, e le azioni che noi assumiamo spontaneamente, senza essere capaci di stabilire le regole e le procedure che mettiamo in atto.Se ci viene chiesto di dire come noi facciamo certe cose, tendiamo a fornire delle risposte sbagliate tanto che verremmo a trovarci in situazioni problematiche.Qualunque sia il linguaggio che noi impieghiamo le nostre descrizioni del conoscere nellazione saranno sempre costruzioni. Esse sono sempre tentativi di rendere in forma esplicita, simbolica un tipo di intelligenza che comincia con lessere tacita e spontanea.

    [conoscere nellazione, in quanto attraverso il farsi dellazione stessa vengono costruendosi nuovi repertori conoscitivi, nuove modalit operazionali da utilizzare nella pratica professionale]

    Riflessione nel corso dellazione

    Quando abbiamo imparato come fare qualcosa, possiamo eseguire sequenze successive di attivit, riconoscimento, decisione, e adattamento, come si soliti dire, senza doverci pensare. Il nostro spontaneo conoscere nel corso dellazione di solito ci accompagna nella risoluzione dei problemi quotidiani. In alcune circostanze, per, questo non avviene. Queste esperienze contengono un elemento di sorpresa. Qualcosa devia da quelle che sono le nostre aspettative.

    [Mediante riflessione e , il professionista giunge ad acquisire un expertise capace di guidare la sua pratica professionale. La pratica di un professionista a volte viene fatta coincidere con le prestazioni che svolge, in altre circostanze invece fa riferimento allesercizio di attraverso le quali incrementare conoscenze, abilit e competenze ritenute utili per il proprio lavoro. Nella prima accezione, pratica, si riferisce a prestazioni in una gamma di situazioni professionali. Nella seconda, si riferisce alla preparazione finalizzata a una prestazione.]

    [La riflessione nel corso dellazione, compiuta da un professionista si verifica nel . Prestazioni che richiedono un impegno protratto nel tempo hanno la possibilit di essere analizzate, vagliate, ri-progettate attraverso procedure riflessive profonde, in questo senza diventa pi agevole poter apportare misure correttive in corso dopera, ridefinendo la traiettoria delle nostre azioni o modificandole completamente quando esse non sembrano rispondere alle aspettative attese. Secondo Schon la riflessione nel corso dellazione viene stimolata soprattutto quando i risultati dellazione non coincidono con le aspettative o comunque quando essi producono degli effetti perturbatori che inducono a riconsiderare quanto accaduto. Vi quindi una sorta di ricostruzione, ri-pensamento a ritroso del processo messo in atto, in questo frangente che prende avvio un nuovo itinerario di investigazione dellazione guidato dal pensiero riflessivo.]

    Quando ci troviamo di fronte ad una situazione nuova:1) Per cominciare abbiamo a che fare con una situazione fatta di azioni alla quale reagiamo attraverso

    risposte spontanee e routinarie. La conoscenza nel corso dellazione tacita, spontaneamente applicata senza una deliberazione consapevole; ed essa funziona, producendo risultati intenzionali tanto a lungo quanto la situazione rientra entro i limiti di ci che noi abbiamo imparato a trattare come normale.

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  • 2) Le risposte routinarie producono una sorpresa. Connesso alla sorpresa vi il fatto che essa cattura la nostra attenzione.

    3) La sorpresa ci porta a riflettere nel presente dellazione. La riflessione almeno in una certa misura consapevole

    4) La riflessione nel corso dellazione ha una funzione critica, che sottopone ad esame la struttura di fondo del nostro conoscere nel corso dellazione. Pensiamo criticamente al pensiero che ci ha condotti in questa situazione difficile.

    5) La riflessione apre la strada allesperimento sul campo. Noi pensiamo e realizziamo nuove azioni intenzionali per osservare i fenomeni che ci appaiono come nuovi.

    [Quello che Schon ha appena descritto altro non che il processo di indagine che sottende la riflessione nel corso dellazione, un processo che non sempre si articola in fasi successive giustapposte ed ordinate, ma che ad ogni modo viene connotandosi come iter euristico guidato dalla riflessione]

    In un tipo di processo che pu essere osservato dallesterno, un professionista esperto pu integrare la riflessione nel corso dellazione con la consueta esecuzione in corso dopera di un compito.Quando abili musicisti di jazz improvvisano insieme essi mettono in evidenza una riflessione nel corso dellazione perfettamente integrata con lesecuzione che stanno realizzando.Limprovvisazione consiste nel variare, combinare e ricombinare un set di motivi entro uno schema che d coerenza allintero pezzo.I partecipanti stanno costruendo qualcosa, un artefatto con un suo significato e una sua coerenza.La loro riflessione nel corso dellazione una conversazione metaforicamente intesa riflessiva con i materiali di una situazione. Ciascuna persona manifesta il proprio ruolo evolutivo allinterno di prestazioni collettive, ascolta le sorprese che risultano dalle mosse precedenti, e risponde attraverso una produzione immediata di nuove mosse che conferiscono nuovi significati e direzioni allo sviluppo dellartefatto.

    [La conversazione riflessiva sta ad indicare la relazione, lo scontro-incontro, che il professionista intrattiene con il problema che ha di fronte durante tutto liter di indagine che connota la riflessione nel corso dellazione come un susseguirsi di diverse tipologie di atti sperimentali.]

    La pratica

    Il conoscere nel corso dellazione e la riflessione nel corso dellazione rientrano nelle esperienze del pensare e del fare che accomunano tutti noi.Hughes ha definito il professionista come colui che rivela una pretesa di conoscenza straordinaria rispetto a problemi di grande importanza umana. Egli ha inteso la pretesa di una straordinaria conoscenza del professionista come confinata in un paradigmatico patto con la societ. In cambio dellaccesso alla sua speciale conoscenza, al professionista viene riconosciuto uno speciale mandato per il controllo sociale di questioni inerenti la sua expertise.Una pratica professionale lattivit di una comunit di professionisti che condividono le tradizioni di un mestiere. Essi condividono convenzioni di azioni che includono mezzi, linguaggi e strumenti peculiari. Operano allinterno di particolari tipologie di contesti istituzionali. Le loro pratiche sono strutturate in termini di particolari tipi di unit di attivit e esse sono socialmente e istituzionalmente organizzate cos da fornire interventi ripetitivi di particolari tipi di situazioni.I professionisti che esercitano una professione differiscono luno dallaltro per le loro specializzazioni, le esperienze particolari e le prospettive che riversano nel loro lavoro, e per i loro stili operativi. Ma essi condividono un sistema di apprezzamento, linsieme dei valori, delle prestazioni, e delle norme in base alle quali attribuiscono un senso alle situazioni della pratica, formulano obiettivi e direzioni per lazione e determinano che cosa rende una condotta professionale accettabile.Il conoscere nel corso dellazione di un professionista collocato in un contesto socialmente e istituzionalmente strutturato condiviso da una comunit di professionisti. Il conoscere-nella-pratica esercitato allinterno dei setting istituzionali propri di una professione.Secondo la prospettiva della razionalit tecnica (prospettiva oggettivista), un professionista competente ha sempre a che fare con problemi strumentali. Egli ricerca gli strumenti che meglio si adattano al conseguimento di fini prefissati e chiari e la sua efficacia misurata in base alla sua capacit di individuare le azioni che producono gli effetti attesi coerenti con i propri fini. In questa concezione, la competenza professionale consiste nellapplicazione di teorie e tecniche desunte dalla ricerca sistematica.

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  • In base a questa prospettiva, possiamo distinguere due tipi di situazioni pratiche e due modi di conoscere ad essi appropriati.Ci sono situazioni consuete dove il professionista pu risolvere il problema mediante lapplicazione routinaria di fatti, regole e procedure fatte derivare da un corpo di conoscenza professionale.Ci sono anche situazioni non familiari dove il problema non chiaro fin dallinizio e non sussiste nessun accostamento ovvio tra le caratteristiche della situazione e il corpo di teorie e di tecniche disponibili. Si soliti dire, in questo tipo di situazioni, di pensare come un dottore o un avvocato o manager.Secondo la prospettiva della razionalit tecnica, il pensare come un ______ deve essere considerato come un processo di indagine governato da regole. Il professionista competente visto come colui che segue le regole per la raccolta dei dati, esegue inferenze e verifica ipotesi, che gli consentono di elaborare chiare connessioni tra le situazioni in corso dopera e il corpo di conoscenza professionale.Allinterno di questo quadro di riferimento, c un piccolo spazio per labilit artistica, considerato come un problema di stile non fondato su un expertise tecnica.Secondo lalternativa epistemologica della pratica proposta in questo libro, labilit artistica professionale intesa in termini di riflessione nel corso dellazione, ed essa gioca un ruolo centrale nella descrizione della competenza professionale.Secondo questa prospettiva, le situazioni in cui possibile eseguire unapplicazione routinaria delle regole esistenti e delle procedure rispetto ai fatti di particolari situazioni problematiche, vengono riconosciute come casi assai limitati. Oltre queste situazioni, le regole conosciute, le teorie, e le tecniche sono impiegate in circostanze concrete attraverso la mediazione di unarte che consiste in una limitata forma di riflessione nel corso dellazione.Questo tipo di conoscenza nel corso dellazione centrale per labilit artistica per mezzo della quale i professionisti talvolta attribuiscono nuovi significati a situazioni incerte, uniche e conflittuali.Il professionista sperimenta una sorpresa che lo porta a riconsiderare il proprio conoscere nellazione secondo modalit che vanno oltre le regole. Egli risponde a ci che inaspettato e anomalo ristrutturando alcune delle sue strategie dazione, teorie sui fenomeni, o modalit di impostazione del problema: ed inventa allistante nuovi esperimenti per sottoporre a verifica le sue nuove comprensioni.Nel sottolineare questa prospettiva della riflessione nel corso dellazione del professionista, va precisato che essa rappresenta una prospettiva costruttivista della realt con cui il professionista ha a che fare una prospettiva che ci porta a considerare il professionista come colui che costruisce le situazioni della sua pratica, non solo nellesercizio dellabilit artistica professionale ma anche in tutte le altre forme di competenza professionale.

    [Lesperimento rappresenta un concetto-chiave della teoria sulla riflessione nel corso dellazione, e Schon distingue tre diverse tipologie di esperimento: lesperimento esplorativo, lesperimento di impostazione del problema, e lesperimento di verifica delle ipotesi.]

    La razionalit tecnica resta ancorata ad una prospettiva oggettivista della relazione tra la conoscenza del professionista e la realt che egli conosce.Nella prospettiva costruttivista, le nostre percezioni, valutazioni, teorie, sono radicate in mondi che noi stessi costruiamo che noi arriviamo ad assumere come la realt. Le comunit di professionisti hanno continuamente a che fare con quella che Goodman chiama la costruzione del mondo.Essi costruiscono e mantengono i mondi collegati alla loro conoscenza professionale e al loro know-how. Essi attivano un costante processo di transazione con i loro mondi di pratica, impostando i problemi che emergono dalle situazioni di pratica e dando forma alle situazioni in modo da verificare la pertinenza delle loro impostazioni, impostando i loro ruoli e costruendo situazioni pratiche per rendere i loro ruoli-impostazioni operativi.

    Il tirocinio

    [Il tirocinio un mondo virtuale costruito in un setting che si avvicina molto al mondo reale della pratica, dove gli studenti apprendono attraverso il fare]

    Quando qualcuno apprende una pratica, viene avviato alle tradizioni di una comunit di professionisti e del mondo di pratica a cui esse appartengono. Egli acquisisce le loro convinzioni, abitudini, linguaggi, e sistemi valutativi, il loro repertorio di esperienze, conoscenze sistematiche, e schemi di conoscenza del corso dellazione.Egli pu fare tutto ci in diversi modi. Raramente, pu apprendere la pratica da solo. Egli pu diventare un apprendista affiancando professionisti esperti. Oppure pu iniziare un tirocinio.

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  • Portare avanti una pratica per proprio conto ha il vantaggio della piena libert la libert di sperimentare senza le costrizioni di prospettive predefinite. Ma ci presenta anche lo svantaggio di richiedere a ciascuno studente di reinventare la ruota per proprio conto, recuperando assai poco o niente dalle esperienze accumulate dagli altri. Lapprendistato fornisce unesposizione diretta alle reali condizioni della pratica e agli schemi di lavoro.Il tirocinio un setting progettato allo scopo di apprendere una pratica. In un contesto che si avvicina molto al mondo della pratica, gli studenti apprendono attraverso il fare. Essi apprendono per mezzo di progetti prestabiliti che simulano e semplificano la pratica; oppure prendono parte a progetti del mondo reale ma sotto una stretta supervisione. Il tirocinio un mondo virtuale, relativamente libero da pressioni, distrazioni e rischi rispetto al mondo reale, nonostante si riferisca ad esso.Si colloca nello spazio intermedio tra il mondo della pratica, il profano mondo della vita ordinaria, e il mondo specialistico del sapere accademico.Quando uno studente inizia un tirocinio si trova a dover fronteggiare alcuni compiti fondamentali. Egli deve imparare a riconoscere la pratica competente. Deve costruirsene unimmagine, elaborare una mappa del percorso mediante il quale egli pu arrivare da dove si trova a dove vorrebbe essere.Il lavoro del tirocinio si compie attraverso alcune combinazioni dellapprendimento mediante il fare dello studente, le sue interazioni con i tutor e gli altri studenti, e un pi diffuso processo di riscoperta degli apprendimenti pregressi.Gli studenti fanno pratica attraverso una duplice modalit. Per un verso, in maniera parzialmente simulata o protetta, essi esprimono nella pratica il loro desiderio di apprendere. Ma essi sperimentano praticamente esperienze analoghe nei loro rispettivi campi gli arpeggi e alle scale del pianista. Compiono queste cose sotto la guida di un professionista esperto. Questi soggetti possono insegnare loro in modo convenzionale, comunicando informazioni, richiamando teorie, descrivendo esempi desunti dalla pratica.Molti tirocini sono organizzati per gruppi di studenti che diventano importanti luno per laltro tanto quanto il tutor stesso. Talvolta essi ricoprono il ruolo del tutor. Ed attraverso il medium del gruppo che uno studente pu immergersi nel mondo del tirocinio, imparando nuove abitudini di pensiero e di azione.La nostra concezione del lavoro del tirocinio, delle condizioni e dei processi ad esso connessi dipende in parte dalla nostra visione dei modelli del conoscere reputati indispensabili per le competenze professionali.Se noi consideriamo la conoscenza professionale in termini di fatti, regole e procedure applicate in maniera non problematica a problemi strumentali, considereremo il tirocinio nella sua interezza come una forma di addestramento tecnico.Se noi consideriamo il conoscere professionale in termini di pensare come un manager, avvocato, o insegnante, gli studenti apprenderanno fatti e operazioni importanti ma acquisiranno anche le forme di indagine per mezzo delle quali professionisti competenti ragionano alla loro maniera, in situazioni problematiche, per chiarire le connessioni esistenti tra la conoscenza generale e i casi particolari.Se noi poniamo attenzione ai tipi di riflessione nel corso dellazione per mezzo dei quali i professionisti talvolta costruiscono nuove forme di significato relative a situazioni incerte, allora dobbiamo sostenere che la conoscenza professionale esistente non si adatta positivamente ad ogni caso. Vedremo quindi studenti che devono apprendere un tipo di riflessione nel corso della pratica che va oltre le regole prestabilite. I tutor daranno enfasi alle zone indeterminate della pratica e alle conversazioni riflessive con gli oggetti di una situazione.E importante aggiungere che il ricorso alla terza tipologia di tirocinio non impedisce limpiego della prima e della seconda.Tirocini del terzo tipo esistono nelle tradizioni alternative degli studi di progettazione e dei conservatori. Essi sono riscontrabili anche in situazioni di apprendistato o nelle cliniche, nei workshop, e nei corsi interni alle scuole professionali. Questi tirocini sono riflessivi in quanto puntano ad aiutare lo studente ad apprendere come diventare esperto in una specifica tipologia di riflessione nel corso dellazione. Essi sono riflessivi nel senso che fanno dipendere la loro efficacia dal dialogo reciprocamente riflessivo tra il tutor e lo studente.

    Parte Seconda Lo studio di progettazione architettonica come

    modello formativo di riflessione nel corso dellazione

    Labilit artistica architettonica potrebbe sembra un modello prototipale per altre professioni. Ma gli architetti hanno fondamentalmente a che fare con la progettazione, e la progettazione diffusamente considerata come il processo principale per esercitarsi allabilit artistica in tutte le professioni.Architetti, architetti di esterni, progettisti di interni, industriali o ingegneristici, costuiscono oggetti fisici che occupano uno spazio ed hanno una forma plastica e visuale. In senso pi ampio, un progettista costruisce unimmagine di qualcosa che deve essere portato nella realt, sebbene primariamente esso sia pi o meno concepito in termini visuali, spaziali e plastici. La progettazione in senso lato comprende sia la complessit che la sintesi.

    Federico Molitierno

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  • Gli artisti costruiscono le cose e sono, in questo senso, dei progettisti. Anche i professionisti sono realizzatori di artefatti (gli avvocati costruiscono casi, argomentazioni, accordi, etc.).Come realizzatori di artefatti, tutti i professionisti sono dei progettisti; e secondo questa prospettiva larchitettura rappresenta un esempio di abilit artistica professionale. Larchitettura presenta una bimodalit che le conferisce un interesse particolare. Per un verso, essa una professione utilitaristica che ha a che fare con la progettazione funzionale e la costruzione di ambienti per lattivit umana; per altro, essa unarte che usa le forme delle costruzioni e le soluzioni di passaggio attraverso i rispettivi spazi come mezzi di espressione estetica. Attraverso larchitettura, pertanto, abbiamo accesso ad un prototipo di conversazione riflessiva tra il professionista e suoi oggetti;

    3. Il processo di progettazione architettonica come riflessione nel corso dellazione

    Il setting di riferimento uno spazio ad uso commerciale adattato, nel quale ognuno dei venti studenti ha sistemato il suo tavolo da disegno, carte, libri, disegni e i modelli.

    [il processo di riflessione nel corso dellazione; le fasi che compongono liter euristico: 1. impostazione del problema 2. valutazione dellimpostazione del problema; 3. sperimentazione e trasformazione della situazione. A ciascuno di questi momenti si accompagna una diversa modalit sperimentale.]

    Allinizio del semestre, Quist ha consegnato a tutti gli studenti un programma e una descrizione grafica del sito dove deve essere costruita la scuola.Nel corso del semestre, ogni studente deve sviluppare la propria versione del progetto, riportando i risultati in schemi preliminari, schizzi di lavoro e modelli. Alla fine del semestre, si terr una verifica nel corso della quale gli studenti presenteranno i progetti a Quist e a un gruppo di critici esterni. Di tanto in tanto, nel corso del semestre, Quist svolge delle revisioni progettuali con i singoli studenti.

    Mettere in relazione lesperienza passata con una situazione unica.

    Quist costruisce in modo dinamico unindagine sulle caratteristiche peculiari di queste pendenze, che rispondono in modo assai specifico allimpostazione di un ordine geometrico costituito da parallele, creando un insieme particolare di problemi e una specifica coerenza.E nel rapporto con le caratteristiche uniche della situazione problematica che ciascun professionista intraprende lesperimento di impostazione del problema che abbiamo appena discusso.Come pu un ricercatore usare ci che gi conosce in una situazione che considera unica?Egli non pu applicare una regola tratta dalla passata esperienza; n egli inventa ua descrizione del tutto nuova, senza alcun riferimento a ci che gi conosce.Quist ha costruito un repertorio di esempi, immagini, comprensioni e azioni. Il suo repertorio si estende lungo i domni progettuali.Quando un professionista coglie il senso di una situazione che percepisce essere unica, la vede come qualcosa che gi presente nel suo repertorio. Vedere questo luogo come quello con significa includere il primo in una categoria o in una regola familiare. Significa vedere la situazione non familiare come simile e differente rispetto a quella familiare.Vedendo questa situazione come quella, un professionista pu anche agire in questa situazione come in quella. Chi conduce lindagine pu riflettere sulle similarit e sulle differene che ha percepito o a cui ha dato luogo. Lo pu fare ponendo a confronto consapevolmente le due situazioni o descrivendo questa situazione alla luce di un tacito riferimento allaltra.E la nostra capacit di vedere situazioni non familiari come familiari, e di agire nelle prime ore come abbiamo agito nelle ultime, che ci consente di mettere in relazione lesperienza passata con il caso unico. E la nostra capacit di vedere-come e di agire-come che ci permette di percepire i problemi che non si adattano a regole esistenti.Labilit artistica di un professionista come Quist dipende dallampiezza e dalla variet del repertorio che egli applica a situazioni non familiari.Inoltre, ogni nuova esperienza di riflessione nel corso dellazione arricchisce il suo repertorio.

    Rigore nellesperimento sul campo

    Il vedere come non comunque sufficiente. La riflessione nel corso dellazione implica necessariamente lesperimento.

  • Il ricercatore vuole fornire una spiegazione di un fenomeno problematico Q. Egli ha una serie di ipotesi (A,B,C) su Q, ognuna delle quali lo spiega. Come si pu determinare lipotesi corretta? Egli deve applicare qualche versione del metodo della differenza dimostrando che se A (o B o C) assente, allora anche Q assente.

    [Il metodo della concordanza, quello della differenza e quello delle variazioni concomitanti, costituiscono le tre varianti fondamentali del metodo sperimentale. Dato un fenomeno Q e le ipotesi contrastanti A,B,C, il metodo della concordanza consiste nel dimostrare che quando A (o B o C) presente, anche Q presente; il metodo della differenza consiste nel caso esattamente opposto a quello sopra riportato; il metodo delle variazioni concomitanti consiste nel dimostrare che variazioni in A (o B o C) sono accompagnate da comparabili variazioni in Q]

    Lipotesi che resiste con maggiore successo alla confutazione quella che viene accettata dal ricercatore.Per rappresentare detta competizione fra ipotesi, lo sperimentatore deve essere capace di ottenere una variazione selettiva dei fattori definiti dalle ipotesi contrastanti e deve essere capace di isolare la situazione sperimentale dalle modificazioni turbative che interessano lambiente. Egli deve raggiungere lobiettivit, avendo cura che altri ricercatori che utilizzano gli stessi metodi conseguano i medesimi risultati.A questo modello di sperimentazione controllata associata anche la necessit di assumere un particolare tipo di atteggiamento verso lindagine.Lesperimento di verifica delle ipotesi solo uno dei diversi possibili tipi di esperimento, ciascuno dei quali ha una propria logica e propri criteri di successo e fallimento.Nellaccezione pi generale, lo sperimentatore consiste nellagire per vedere dove conduce lazione.Unazione che venga intrapresa solo per vedere cosa ne deriva definita esperimento esplorativo.Vi un altra maniera in cui talvolta operiamo per produrre un mutamento intenzionale; i cosiddetti esperimenti di verifica della mossa. La mossa affermata quando produce quello che si intendeva che producesse e che negata quando non lo produce.Un terzo tipo di attivit di sperimentazione quella di verifica delle ipotesi. Lesperimento di verifica dellipotesi ha successo quando sortisce una discriminazione intenzionale fra ipotesi contrastanti.Il contrasto della pratica differente dal contesto della ricerca per diversi importanti aspetti, che hanno tutti a che fare con la relazione fra modificazione delle cose e loro comprensione. Il professionista interessato alla trasformazione della situazione esistente in unaltra che preferisce. Ha anche interesse a comprendere la situazione, ma in funzione del proprio interesse per il cambiamento.

    Mondi virtuali

    La situazione di Quist non costituisce la realt. Nel suo mondo virtuale, il professinista pu gestire alcuni dei suoi vincoli relativi allesperimento di verifica delle ipotesi, che sono inerenti al mondo della pratica professionale.Per Quist il contesto grafico dei fogli da disegno il mezzo riflessivo della riflessione nel corso dellazione.Poich il disegno rivela qualit e relazioni precedentemente non immaginate, le mosse possono fungere da esperimenti.I vincoli che di solito ostacolano o impediscono lesperimento nella realt costruita sono naturalmente ridotti nel mondo virtuale del disegno.Latto del disegnare pu essere rapido e spontaneo, ma le tracce che restano sono stabili. Il progettista le pu esaminare con comodo. La velocit dellazione pu essere mutata a piacimento.Nessuna mossa irreversibile. Il progettista pu provare, osservare, e passando a un altro foglio di carta, provare ancora. Ne consegue che egli pu eseguire sequenze di apprendimento nel corso delle quali corregge i propri errori e tiene conto dei risultati delle proprie mosse precedentemente non previsti.Nel mondo virtuale, possibile annullare trasformazioni dellambiente che rovinerebbero o sconvolgerebbero lesperimento.Alcune variabili interconnesse nel mondo costruito possono essere separate nel mondo del disegno. Un ordine geometrico complessivo degli edifici localizzati in un determinato sito pu essere esplorato senza alcun riferimento a particolari metodi costruttivi. Si possono considerare gli aspetti formali di un edificio, rinviando la questione de materiali dai quali esso deve prendere forma.Per impradonirsi dei benefici del mondo del disegno come contesto di sperimentazione, il progettista deve acquisire determinate competenze e conoscenze. Egli ha bisogno di apprendere luso tradizionale di mezzi grafici, linguaggi e notazioni.Il mondo virtuale del disegno pu funzionare in modo affidabile da contesto di sperimentazione solo nella misura in cui i risultati dellesperimento possono essere trasferiti al mondo reale. La validit del trasferimento dipende dallattendibilit con la quale il mondo disegnato rappresenta quello costruito.

  • I mondi virtuali sono contesti sperimentali allinterno dei quali i professionisti possono rimuovere temporaneamente o controllare alcuni degli ostacoli che quotidianamente si oppongono a una rigorosa riflessione nel corso dellazione. Essi sono mondi rappresentativi della pratica nel duplice senso della pratica. E la pratica nella costruzione, nella conservazione e nelluso di mondi virtuali sviluppa quella capacit di riflessione nel corso dellazione che definiamo abilit artistica.

    4. Paradossi e criticit dellapprendere a progettareIl paradosso dellapprendere a progettare

    Lo studio di progettazione prende avvio da un generale paradosso che accompagna linsegnamento e lappredimento di qualsiasi competenza o apprendimento veramente nuovi; lo studente cerca di apprendere cose il cui significato e la cui importanza potranno essere afferrati solo avanti nel tempo. Egli avvolto nel paradosso che Platone descrive magistralmente nel suo dialogo su Menone.Lo studente di progettazione sa che deve cercare qualcosa ma non sa cosa sia quel qualcosa.Il paradosso logico del Menone descrive accuratamente lesperienza dellapprendere a progettare. Esso incarna leffettivo senso di mistero, confusione, frustrazione e futilit che molti studenti vivono nei primi mesi o anni di uno studio di architettura.Nel Menone, Platone e Socrate discutono sul fatto che una persona non pu insegnare la virt ad unaltra.Polanyi ha sostenuto che noi conosciamo tacitamente le cose che cerchiamo di apprendere. Il dialogo di Socrate con il ragazzo schiavo , per Polanyi, una parabola di riflessione sulla conoscenza tacita:

    Il Menone mostra in conclusione che se tutta la conoscenza fosse esplicita, cio capace di essere chiaramente organizzata, allora non potremmo conoscere un problema o ricercarne la sua soluzione. E il Menone mostra anche, che se i problemi esistono comunque e possono essere effettuate delle scoperte grazie alla risoluzione di questi, allora possiamo conoscere le cose, persino cose molto importanti, che noi non siamo capaci di dire.Il tipo di conoscenza tacita risolve il paradosso del Menone che consiste nellindividuazione di qualcosa di nascosto che noi possiamo scoprire.

    Simon propone di risolvere il paradosso del Menone facendo una distinzione tra stato e processo.La risoluzione di un problema la ricerca dei valori delle variabili del processo che produce un voluto cambiamento di stato; noi regoliamo le nostre ricerche precedenti mediante la nostra capacit di riconoscerle successivamente.Sheffler ha suggerito in una conversazione informale che il paradosso del Menone pu essere superato facendo una distinzione tra prospettive interne ed esterno allattivit che stiamo cercando di apprendere.Gli studenti di architettura sanno che vogliono un diploma; e vogliono essere allinterno di una pratica che essi vedono in principio solamente dallesterno. Potremmo dire che gli studenti possono riconoscere sin dallinizio, i segni esterni di una competente prestazione progettuale. Essi cercano di scoprire che cosa si prova a fare quelle cose che hanno visto realizzare da un insegnante dello studio di progettazione.Se noi applicassimo la teoria di Polanyi allesperienze degli studenti di uno studio di progettazione, diremmo che lapprendere a progettare in alcuni casi assume la forma del rendere esplicito ci che uno sa gi fare.La risoluzione del paradosso fornita da Simon pu essere ritenuta valida per un numero limitato di problemi di progettazione dove lo studente in grado di riconoscere il cambio di stato che si accompagna ad una soluzione.Rogers nel 1952 ha presentato alcune riflessioni personali sullinsegnamento e sullapprendimento ad un gruppo di insegnanti.

    a. La mia esperienza stata quella che io non possono insegnare ad unaltra persona come insegnare.b. Mi sembra che qualsiasi cosa possa essere insegnata ad un altro sia relativamente priva di

    conseguenze e abbia poca o alcuna influenza sul comportamento.c. .d. Ho provato che solo lapprendimento che influenza significativamente il comportamento un

    apprendimento auto-scoperto e auto-acquisito.e. Tale apprendimento non pu essere direttamente comunicato ad un altro.f. Mi sono reso conto di aver perso linteresse di essere insegnanteg. Quando provo ad insegnare sono spaventato dai risultati, che sembrano qualcosa di pi che privi di

    conseguenza, perch in alcuni casi linsegnamento sembra avere successo.h. Quando guardo indietro ai risultati del mio passato insegnamento, sembra essere lo stessoi. Ho compreso che sono interessato ad essere solamente un soggetto che apprende, preferibilmente

    impegnato nellapprendere cose che hanno una influenza significativa sul mio stesso comportamento.

  • j. Trovo che apprendere sia molto produttivo.k. Una delle modalit migliori di apprendere quella di abbassare le mie difese, e provare a

    comprendere il modo in cui questa esperienza viene vissuta e percepita da unaltra persona.l. Trovo che per me unaltra modalit per apprendere sia quella di stabilire le mie incertezze, cercare di

    chiarire le mie perplessit, e cos avvicinarmi al significato che la mia esperienza sembra avere davvero.

    m. Lintero corso dellesperienza sembra avermi proiettato verso un processo che allo stesso tempo sia affascinante che pauroso. Sembra volermi comunicare di lasciare che la mia esperienza mi conduca verso qualcosa che posso ma solo debolmente definire. La sensazione come se mi trovassi a fluttuare in un complesso flusso di esperienze, con laffascinante possibilit di provare a comprendere la loro realt in continuo mutamento.

    Rogers crede che le cose pi importanti non possano essere insegnate ma che debbano essere scoperte e acquisite per proprio conto. Come Socrate, egli attribuisce a se stesso e agli altri la capacit di auto-scoperta e agire come un insegnante il quale paradossalmente non insegna ma agisce come un tafano o una levatrice per promuovere lauto-scoperta degli altri.

    Criticit dellapprendere a progettareIl paradosso legato allapprendimento di una competenza veramente nuova questo: uno studente non pu comprendere fin dallinizio che cosa ha bisogno di apprendere, pu apprenderlo solo educando se stesso, e pu educare se stesso solo cominciando a fare ci che ancora non comprende.Nello studio dellarchitettura ci si aspetta che egli si immerga nella progettazione, in modo da costruire il tipo di esperienza che lo aiuter ad apprendere che cosa significa progettare. Egli non pu affidarsi ad una ricognizione di informazioni per avviare questa immersione perch egli non ancora in grado di afferrare i suoi significati essenziali. Egli deve gettarsi dentro a tutto questo senza conoscere, in realt, che cosa ha bisogno di apprendere.Come Quist ha detto: linsegnante dello studio chiede ai suoi studenti di effettuare una volontaria sospensione del dubbio. Deve verificarsi una sorta di contratto tra i due.Ci che rende questa situazione critica per lo studente che egli o ella pu probabilmente riscontrare i costi di questa delega maggiori rispetto ai benefici attesi. Forse il pi piccolo di questi costi lopportunit di rimanere nello studio di progettazione. Pi importante la sensazione di essere a rischio.E potrebbe essere spaventato dal fatto che potrebbe perdere permanentemente ci che egli gi conosce e ritiene importante. Egli diventa dipendente dai suoi insegnanti. Deve affidarsi a loro per essere aiutato ad acquisire comprensione, direzione, e competenza. Come egli volontariamente sospende il dubbio, allo stesso modo egli sospende lautonomia.Linsegnante dello studio di progettazione va incontro ad alcune difficolt complementari a quelle dello studente. Egli sa che non pu comunicare allo studente fin dallinizio che cosa sa riguardo alla progettazione.Il contratto di apprendimento tra lo studente e linsegnante raramente reso esplicito. Le due parti si ritrovano semplicemente allinterno di una relazione descritta dal contratto.

    La comunicazione tra lo studente e linsegnante dello studio

    Ciascun partecipante deve costruire da solo il significato dei messaggi dellaltro e deve progettare messaggi in cui i significati possano essere decifrati dallaltro.Ma la comunicazione tra lo studente e linsegnante dello studio per molti versi problematica.I messaggi spesso si riferiscono sia al processo di progettazione che al processo di apprendimento della progettazione. I messaggi sono veicolati in primo luogo attraverso le azioni le dimostrazioni dello studio di progettazione e i tentativi di progettazione dello studente. Questo utile, perch una comunicazione efficace si misura mediante la sua abilit di realizzarla. Nonostante ci, la comunicazione attraverso lazione pone dei problemi. Lo studente deve costruire il significato delle azioni dellinsegnante dello studio anche se i significati di questultimo sono in conflitto con i suoi.Linsegnante intende comunicare elementi essenziali, alcuni dei quali vanno oltre le regole stabilite per quanto egli possa essere abile nel riflettere sulla sua conoscenza tacita.La sua sensibilit nel disegno non pu essere trasmessa attraverso una descrizione verbale delle regole del disegno. Questo vero perch il disegno dipende dal vedere, e labilit del disegno dipende dalla sensibilit nelluso delle linee che non riconducibile a procedure descritte verbalmente. E la progettazione come altre forme di abilit artistica, richiede autenticit. Linsegnante non pu suggerire regole rispetto allautenticit.Non tutto ci che importante per la progettazione pu essere veicolato attraverso la descrizione verbale. Ci sono molte cose che un insegnante di uno studio pu tradurre in parole. Ma i suoi sforzi per chiarire, specificare, e differenziare i significati sono inefficaci a causa dellambiguit che egli vorrebbe dissipare.

  • 5. Il dialogo tra il tutor e lo studente

    Nelle fasi iniziali della formazione architettonica, molti studenti iniziano a provare a progettare anche se non sanno ancora che cosa significhi la progettazione. Allinizio i loro tutor non possono rendere le cose pi semplici per loro. Non possono dire loro quale sia il significato della progettazione. Anche se il tutor realizzasse descrizioni della progettazione buone, chiare e interessanti, gli studenti le troverebbero probabilmente confuse e misteriose.In questa fase, la comunicazione tra lo studente e il tutor sembra quasi impossibile. Dopodich nel corso di pochi anni o addirittura mesi, gli studenti e i loro tutor inizieranno a parlare reciprocamente tra loro. Non tutti per raggiungono questo livello ottimale di comunicazione. Alcuni studenti non arriveranno mai a comprendere fino in fondo di che cosa sta parlando il tutor, e alcuni tutor non riusciranno mai a lasciare un segno nei loro studenti.Lo studente e il tutor sviluppano nellesperienza dello studio di progettazione una particolare capacit di dialogo sulle cose che essi vedono inizialmente secondo modalit divergenti. Il loro dialogo presenta tre caratteristiche essenziali: avviene nel contesto degli sforzi dello studente di progettare; fa uso delle azioni quanto delle parole; e dipende da una reciproca riflessione nel corso dellazione.Il tutor pu mostrare o spiegare . I tutor si comportano in maniera diversa riguardo alle loro predilezioni per il mostrare o lo spiegare. Alcuni si rifiutano di disegnare, in modo da evitare il rischio che limitazione dello studente diventi cieca e meccanica. Altri disegnano solamente, non avendo fiducia nelle semplici parole per spiegare qualcosa che intrinsecamente visuale come la progettazione. Alcuni combinano entrambe le strategie.Lo studente prova a decifrare le dimostrazioni e le descrizioni del tutor, verificando i significati che ha costruito applicandoli alla progettazione successiva. In questo senso lo studente riflette nel corso dellazione.La riflessione nel corso dellazione diventa reciproca quando il tutor tratta la progettazione successiva dello studente come unespressione, una dimostrazione della comprensione di significati. Il processo continua attraverso le sequenze delle attivit di progettazione che si verificano nello studio, muovendosi verso la convergenza di significati e verso la crescente capacit dello studente di realizzare ci che lui e il suo tutor considerano una progettazione competente.

    Spiegare e ascoltare

    Il tutor ha a sua disposizione diverse modalit per spiegare. Pu dare istruzioni specifiche; pu criticare il prodotto o il processo di uno studente, suggerendo ci che lo studente deve implementare. Pu indicare allo studente come distribuire le priorit; pu proporre esperimenti che gli studenti possono considerare provandoli nuovamente.Qualsiasi cosa il tutor scelga di dire, importante che lo faccia, nel contesto del fare dello studente. Egli deve parlare allo studente mentre si trova nel mezzo di un compito. Nel contesto dei suoi tentativi di progettazione, sia le spiegazioni del tutor che il suo ascolto presentano un accresciuto potenziale di efficacia.Le istruzioni sono sempre e inevitabilmente incomplete; c sempre un gap tra listruzione e lazione che esso descrive. Questo gap legato al fornire istruzioni pu essere di diversi tipi. Listruzione pu contenere una descrizione che non sufficientemente specifica o pu non avere un tipo di specificit adeguata al bisogno di conoscere dello studente.Le istruzioni posso essere ambigue, possono essere strane, riferite a cose, procedure o qualit familiari per chi ascolta o incongruenti con i significati che egli gi possiede.Quando uno studente mette in atto unistruzione, rivela il significato che di essa ha costruito, indicando come esso abbia colmato un vuoto di specificit, ambiguit, o stranezza. Osservando che cosa disegna lo studente, il tutor pu comprendere che per lui disegnare in scala significa usare un righello e che egli non sa che cosa significa calibrare una griglia.Ogni tentativo di agire in base ad unistruzione rivela e verifica la comprensione dello studente in merito al suo effettivo significato e la qualit dellistruzione stessa.Un buon tutor di progettazione ha a sua disposizione ed capace di inventare allistante molte strategie per dare istruzioni, porre domande, e fornire descrizioni.Per esempio, il tutor pu impostare una domanda che orienta lattenzione dello studente verso un nuovo aspetto della situazione progettuale.Egli pu dare allo studente unistruzione operativa molto concreta che contiene un significato implicito pi profondo.Il tutor pu riprendere le parole esatte usate da uno studente per descrivere la sua intenzione.

    Dimostrare e imitare

  • Un tutor dimostra parti o aspetti di una progettazione allo scopo di aiutare il suo studente a cogliere ci che egli ritiene sia importante da apprendere e, nel fare questo, gli attribuisce una capacit di imitazione.A prima vista, non c niente in questo processo di dimostrazione e imitazione che meriti una particolare attenzione.Gli elementi di una prestazione che deve essere riprodotta non sono dati con la dimostrazione.La ricostruzione imitativa di unazione osservata un tipo di soluzione del problema. Il processo di soluzione del problema pu presentarsi come linsieme delle differenziazioni successive di un gesto globale o lapprendimento combinato di singole azioni. Limitatore ha accesso allosservazione del processo e del prodotto e pu regolare la sua costruzione selettiva riferendosi ad uno di questi o ad entrambi. Quando il processo di imitazione interattivo, le reazioni di chi esegue la dimostrazione possono anche regolare il processo di costruzione.Il processo di risoluzione del problema riferito allimitazione non dipende da una esplicita formulazione verbale delle somiglianze percepite e messe in atto. E tuttavia una forma di riflessione nel corso dellazione una ricerca sul campo in cui colui che imita costruisce e verifica, nella sua situazione, gli elementi essenziali dellazione che ha osservato.Fin tanto che presto attenzione al prodotto avr qualcosa da copiare. A questo punto sono libero dal bisogno di riprodurre un processo dazione precedentemente osservato; lavoro a dispetto dei vincoli di produrre qualcosa uguale al prodotto originale, qualcosa che posso percepire come simile adesso, ancora prima che possa dire simile rispetto a che cosa. Potrei essere limitato dalla mia abilit di percepire il prodotto, ma latto stesso della copia potrebbe condurmi a vedere loriginale in una nuova maniera.Fin tanto che seguo il processo dellazione, provando ad agire nel modo in cui ho visto fare al professionista esperto, rifletter nel corso dellazione sia in merito al processo originale che ho osservato sia sui miei tentativi di riprodurlo.Potrei coordinare le due strategie di imitazione: riproducendo un processo e copiando il suo prodotto. Potrei usare luno come strumento di verifica dellaltro, giudicando di aver finalmente conseguito lobiettivo, per esempio, quando individuo nella mia azione una corrispondenza con il processo che ho osservato e nel mio risultato una corrispondenza con il prodotto originale. A questo punto, potrei cercare di farlo nuovamente, adesso dirigendo i miei sforzi ad imitare la mia azione appena completata. Procedo cos dallimitare gli altri allimitare me stesso.

    Combinare lo spiegare\ascoltare con il dimostrare\imitare

    Nello studio della progettazione, come in altri casi di tirocinio riflessivo, il mostrare e lo spiegare del tutor sono interconnessi tra loro, come lo sono altrettanto lascoltare e limitare dello studente. Attraverso la loro combinazione, gli studenti possono apprendere ci che non potrebbero apprendere mediante limitazione o il seguire le istruzioni prese per proprio conto.Le istruzioni sono sempre incomplete e spesso sono lette come ambigue. Allo stesso modo ogni dimostrazione ambigua.In aggiunta, ci sono svariate circostanze in cui una dimostrazione pu presentare ostacoli allimitazione. Pu essere troppo complicata, contenere differenze che sfuggono allattenzione di chi osserva.

    La scala di riflessione

    Quando lo spiegare\ascoltare e il dimostrare\imitare sono combinati, essi offrono una grande variet di possibili oggetti o modalit di riflessione che possono essere coordinati al fine di colmare i vuoti che accompagnano ciascun sotto-processo.Possiamo iniziare con una mappa lineare degli interventi e delle risposte, per esempio:

    Tutor Studente

    Dimostra ---------------------- Osserva e ascolta |Critica ---------------------- Imita

    Questo schema evidenzia semplicemente una sequenza di azioni. Possiamo introdurre anche unaltra dimensione di analisi, una dimensione verticale in linea con la quale i livelli superiori di attivit diventano meta livelli di quelli inferiori.I livelli di azione e di riflessione sullazione possono essere considerati come i pioli di una scala. Salendo la scala viene trasformato in un oggetto di riflessione ci che successo al gradino inferiore.

    [Scala di riflessione: cio un processo dove tutor e studente danno prova di riflessione nel corso

  • dellazione]

    Movimenti diagonali lungo la scala di riflessione si verificano quando lazione di una delle parti coinvolte entra in conflitto con la riflessione dellaltra o quando la riflessione di una delle due parti entra in conflitto con lazione dellaltra.

    Tutor Studente

    Dimostra ------------------------- Riflette sulle dimostrazioni del tutor

    o

    Critica i disegni ----------------------- Elabora un nuovo disegnodello studente

    Possiamo immaginare i gradini della scala di riflessione nel modo seguente:4. Riflessione sulla riflessione sulla descrizione della progettazione3. Riflessione sulla descrizione della progettazione.2. Descrizione della progettazione1. Progettazione

    La progettazione un processo di riflessione nel corso dellazione. Un livello pi in alto, la riflessione sulla progettazione prende la forma di una descrizione. La descrizione pu essere combinata con una valutazione.La descrizione pu essere incorporata in un consiglio o in una critica.Al quarto livello, coloro che hanno preso parte al dialogo dovrebbero riflettere sul dialogo stesso. Si dovrebbero chiedere se in qualche modo hanno verificato la reciproca comprensione dei significati di entrambi.I progressi nellapprendimento non necessariamente devono assumere la forma in una scalata della scala di riflessione. Il lavoro di reciproca riflessione nel corso dellazione presente nello spiegare e ascoltare, dimostrare e imitare, potrebbe procedere molto bene senza dover ricorrere a livelli superiori di riflessione.La negoziazione della scala di riflessione fornisce possibili risposte ai dubbi dello studente in merito al valore del messaggio del suo tutor. Un dialogo efficace tra lo studente e il tutor non termina con ladesione totale dello studente al punto di vista del tutor. Al contrario, quanto pi lo studente comprende che cosa il tutor intende, tanto pi potrebbe scoprire di non voler apprendere ci che egli ha da insegnargli.La negoziazione della scala di riflessione un modo per sottoporre costruzioni private di questo tipo alla verifica pubblica.

    Conclusioni

    Attraverso questo tipo di processo lo studente in grado di formare se stesso alla progettazione sebbene non comprenda che cosa significa progettazione.Gli studi di progettazione sono fondati su un particolare tipo di apprendimento attraverso il fare. Allo studente viene richiesto di iniziare a progettare prima che sappia che cosa si intende per progettazione.I suoi sforzi iniziali nella progettazione forniscono informazioni chiare al tutor dalle quali dedurre le sue difficolt, i suoi livelli di comprensione e una base di partenza per impostare le domande, le critiche e i suggerimenti.Lo studente arriva nello studio con una capacit di seguire istruzioni e di eseguire operazioni tecniche di cui non comprende ancora il significato. In maniera simile arriva allo studio dotato di una capacit di imitazione, unabilit che lo porta a fare ci che vede fare da unaltra persona.

  • 6. Come lazione formativa e il processo di apprendimento possono andare incontro ad un fallimento

    Latteggiamento

    Alcuni insegnanti degli studi di progettazione sentono ed hanno il bisogno di proteggere la loro specifica abilit artistica. Questi istruttori tendono, talvolta inconsciamente, a trattenere per se ci che conoscono. Alcuni studenti si sentono minacciata dallaura di expertise dellinsegnante; di fatto essi proteggono loro stessi dallapprendere qualcosa di nuovo.Quando entrambe le parti vedono e percepiscono la situazione dello studio in questo modo, si pu arrivare a danneggiare la ricerca di convergenza di significato. Latteggiamento delle parti per quanto riguarda linterazione impedisce lesercizio e lo sviluppo di competenze di reciproca riflessione nel corso dellazione. In realt, uno potrebbe considerare latteggiamento come un tipo di competenza essa stessa, dal momento che chiama in causa non solo attitudini e sensazioni ma anche modalit di percezione e di comprensione.In un certo qual senso, possiamo considerare latteggiamento, come una condizione per lacquisizione di una competenza: lessere disposti a provare qualcosa una condizione per acquisire labilit di farlo. Cominciamo dal considerare come latteggiamento dello studente verso lesperienza dello studio possa impedire o facilitare lauto-formazione al progettare.Lo studente viene invitato a liberarsi delle comprensioni e dei know-how precedenti, assieme al senso di controllo e di fiducia che li accompagna. Gli viene chiesto di aver fiducia nellinsegnante dello studio e di dipendere momentaneamente da lui, e di mantenere al contempo un certo senso di responsabilit per lauto-formazione. Una volta attivato il primo contatto con linsegnante dello studio, lo studente deve mostrarsi disponibile ad accogliere lapproccio dellinsegnante alla progettazione e condurre una ricerca attiva riguardo ai significati fondamentali delle sue istruzioni e dimostrazioni.Quando egli prende parte ad una dimostrazione dellinsegnante dello studio, gli viene chiesto di assumere un atteggiamento di imitazione riflessiva anche se probabilmente egli percepisce un senso di riluttanza per limitazione.Tali resistenze sono collegate alla nostra idea di maturit, che concepiamo in termini di indipendenza, libert di scelta e autonomia totalmente acquisita. Esse sono collegate anche ad una concezione della formazione che afferma la centralit del pensare per conto proprio.La disponibilit ad imitare una disponibilit a porre se stessi, almeno per un tempo limitato, in una posizione simile alla condizione di dipendenza del bambino. Data lambivalenza di molti studenti per limitazione, essi potrebbero essere disposti ad assumere questa condizione solamente nascondendo a loro stessi il fatto di essersi sottoposti ad essa. La loro ambivalenza potrebbe condurli verso limitazione di soluzioni prettamente meccaniche. Limitazione riflessiva, al contrario, richiede la volont di eseguire ci che fa linsegnante dello studio, ma allo stesso tempo, quella di riflettere su ci che uno sta facendo.

    Mondi comportamentali e impedimenti allapprendimento

    (1) [Le teorie-in-uso fanno riferimento per un verso allinsieme delle routine, da quelle strettamente produttive a quelle che chiamano in causa la definizione delle strategie, la regolamentazione degli incentivi, ecc., per un altro rimandano alle norme, ai valori, agli assunti incorporati nelle routine stesse. Dette teorie possono restare tacite per ordini di ragioni: o perch gli individui che ne sono portatori ne sono ignari, o perch la loro contraddittoriet con le teorie professate potrebbe essere pericolosa e controproducente per gli interessi dei singoli e della stessa organizzazione]

    (2) [Nella formulazione della loro riferita ai contesti organizzativi, Schon e Argyris prendono in rassegna molteplici contributi teorici, sottolineando la presenza di molteplici prospettive interpretative relative allapprendimento organizzativo. Dette sfumature di significato dipendono in buona parte da come viene interpretato il concetto stesso di organizzazione. Per cui: 1. se questa un gruppo allora lapprendimento avviene a livello delle interazioni fra gli individui che svolgono un compito; 2. se un agente collettivo questa impara dallesperienza che si sedimenta nelle mappe organizzative e nei programmi dazione; 3. se una struttura questa apprende rispetto alle risposte ai cambiamenti indotti da agenti interni ed esterni al fine di mantenere lequilibrio; 4. se questa un sistema apprende tramite meccanismi di regolazione degli errori; 5. se un sistema di cultura lapprendimento un processo di socializzazione, di trasformazione delle modalit cognitive e di valutazione, nonch di trasformazione deliberata della realt; 6. se unarena politica

  • lapprendimento si struttura come strategia cooperativa e competitiva finalizzata a dominare le dinamiche organizzative.]

    La teoria-in-uso(1) che mettono in pratica corrisponde ad un modello di teoria dellazione interpersonale (2) che Schon e Argyris chiamano Modello I. Esso un modello di controllo unilaterale, prevede strategie di mistery and mastery del tipo vincere o perdere, non manifesta i sentimenti negativi, e si avvale di una razionalit superficiale. E un modello in cui gli individui realizzano attribuzioni negative di altri soggetti che sottopongono a verifica solo nella segretezza delle loro menti, mai pubblicamente.Quando le parti coinvolte in uno schema di relazioni adottano la teoria-in-uso del Modello I, tentando di creare un certo tipo di mondo comportamentale, cio, un certo tipo di contesto comunicativo che percepiscono come realt.Un mondo comportamentale di questo tipo inibisce la riflessione, e quindi lapprendimento, a diversi livelli. Quando ciascuna delle parti impegnata nello sforzo di conseguire i suoi obiettivi e di vincere a danno dellaltro, improbabile che uno rifletta sulle assunzioni di valore sottese, ma tende a sfidare laltro, verifica come laltro reagisce alle sue espressioni, o appiana i dilemmi che esperisce.Lapplicazione di questa teoria-in-uso produce un mondo comportamentale in cui non possibile isolare fenomeni problematici cos come non possibile scoprire e giustapporre le differenti descrizioni che ciascun partecipante costruisce di questi fenomeni. Ognuno vuole affermare il proprio punto di vista sullaltro anzich entrare nel mondo di questultimo in modo da comprendere a partire da una diversa prospettiva come unaffermazione precedentemente poco chiara possa assumere laspetto di una spiegazione. Ciascuno mostra allaltro le norme e le strategie funzionali a mantenere il loro gioco del vincere\perdere evitando di individuare un oggetto rispetto al quale avviare comuni percorsi di indagine. In realt il mondo comportamentale delle interazioni diventa ai fini pratici, un auto-traversata, una malattia che previene la sua stessa cura.Lo studente e linsegnante dello studio creano reciprocamente un mondo comportamentale in cui le difficolt di apprendimento diventano impedimenti allapprendimento.

    Superare limpedimento

    [Per superare limpedimento tutor e studente devono cercare di entrare luno nella prospettiva dellaltro sia per quanto riguarda il loro punto di scontro, sia per quanto riguarda la loro interazione e relazione]

    Ogni difficolt di apprendimento pu facilmente diventare un impedimento allapprendimento. Le potenzialit affinch si determini questa trasformazione sono presenti in ogni studio di progettazione. La comunicazione sulla progettazione sempre soggetta a ostacoli legati allambiguit, allapprossimazione, alla non esprimibilit. Le modalit di comprensione dello studente e dellinsegnante allinizio sono sempre pi o meno incongruenti. La cattiva comunicazione altamente probabile. La sua correzione dipende dallabilit e dalla disponibilit dello studente e dellinsegnante di ricercare attivamente una convergenza di significati attraverso un reciproco dialogo di riflessione nel corso dellazione.E linsegnante pu rispondere a questo atteggiamento difensivo dello studente attraverso strategie unilaterali di controllo che incrementano ulteriormente la percezione di doversi difendere e che riducono le possibilit di una riflessione reciproca. Ecco che la situazione viene impostata come se si trattasse di un gioco in cui o si vince o si perde. Una volta che detto gioco ha avuto inizio, le teorie-in-uso del Modello I messe in atto dai partecipanti probabilmente continueranno ad alimentarsi automaticamente.Una volta che si originato un impedimento allapprendimento la ricerca di convergenza di significati richiede che lo studente e linsegnante dello studio provino non solo ad entrare nel rispettivo modo di concepire la progettazione, ma anche nel reciproco modo di impostare linterazione in cui entrambi sono coinvolti.

    [Il myster and mastery rappresenta una modalit comportamentale propria della teoria dellazione legata al Modello I. Allinterno di una relazione educativa essa prevede un atteggiamento molto autoritario e direttivo da parte del tutor, il quale non fornisce spiegazioni in merito ai propri significati, alle scelte che compie rispetto allesecuzione di un compito. Questo porta lo studente ad assumere una posizione difensiva o oppositiva.]

    Alcune indicazioni essenziali per una reciproca riflessione nel corso dellazione funzionale al superamento di un impedimento allapprendere:

  • Focalizzare lattenzione sullinterazione in corso come se si trattasse di un personale oggetto di riflessione.

    Entrare in contatto e descrivere dettagliatamente le caratteristiche del conoscere nel corso dellazione del soggetto in questione.

    Riflettere sulle modalit con cui laltro acquisisce le questioni principali che linsegnante vuol trasmettere e che lo studente vuole apprendere.

    Verificare che cosa uno ha compreso del conoscere nel corso dellazione dellaltro e del modo di impostare linterazione; verificando come laltro abbia reagito ai propri tentativi di avviare la comunicazione.

    Riflettere sulle teorie-in-uso interpersonali impiegate nel processo comunicativo.

    Lo studente deve gi essere capace di entrare in contatto e descrivere le sue modalit intuitive di comprensione ed entrare nello studio dellinsegnante, padroneggiando sia i domini della progettazione sia i domini dellinterazione con linsegnante. Egli deve essere capace di accantonare ci che egli gi conosce allo scopo di entrare nel mondo sconosciuto di qualcun altro. Per questo, egli deve dotarsi della capacit di assunzione cognitiva di rischi. Per la maggior parte degli studenti, il desiderio di evitare lincertezza, si associa o alla teoria-in-uso del vincere\perdere o ad una irriflessiva dipendenza dallautorit dellinsegnante, tutto ci rende impossibile la partecipazione a detto processo.La responsabilit di avviare linterruzione di un impedimento allapprendere spetta, in prima istanza, allinsegnante, che presumibilmente pi preparato a fare ci che lo studente non ancora in grado di portare a termine.

    Conclusioni

    Lo studente pu formare se stesso alla progettazione ma pu arrivare a questo soltanto attraverso la relazione con linsegnante dello studio. Dipendendo dalla qualit della loro ricerca di convergenza di significato dallatteggiamento e dalle teorie-in-uso che entrambe le parti portano in detto processo la carriera apprenditiva dello studente pu con molta probabilit orientarsi in una direzione o nellaltra.Quando lo studente e linsegnante dello studio hanno a che fare con un impedimento allapprendere, cos che alcuni degli elementi essenziali della progettazione sono congelati da una cattiva comunicazione, e n lo studente n linsegnante dello studio sono capaci di avviare una riflessione su detto processo, allora qualsiasi risultato insoddisfacente diventa probabile. Lo studente pu diventare colui che contro lapprendimento, rifiutandosi di sospendere il dubbio o di entrare nella concezione della progettazione dellinsegnante non riuscendo a dare loro ci che vogliono. O lo studente pu apprendere in maniera sovrabbondante il messaggio dellinsegnante, considerandolo come un insieme di procedure esperte da seguire meccanicamente in ogni situazione.

    7. Impiego del tirocinio riflessivo per lo sviluppo di competenze professionali

    Perch la progettazione non pu essere insegnata

    Molteplici aspetti rendono la progettazione possibile da apprendere, da tutorare, ma non da insegnare.1. La progettazione esperta un tipo di conoscere nel corso dellazione. E possibile descrivere le

    regole utilizzate nella progettazione. Ma alcune delle regole pi importanti non possono essere eseguite in modo semplice e meccanico. Queste spiegano perch gli studenti devono svolgere attivit pratiche per apprendere a progettare, ma non spiegano perch essi non possono apprendere a progettare secondo le sequenze di un curricolo professionale tradizionale.

    2. Il progettare unabilit olistica. Non la si pu apprendere in maniera molecolare, apprendendo prima e portandosi dietro unit pi piccole di attivit e successivamente legare insieme queste unit allinterno di un unico processo di progettazione; le parti tendono ad interagire tra di loro. Quando uno studente ha appreso a svolgere le unit pi piccole di una attivit di progettazione ma non ha ancora imparato come integrarle allinterno di un pi ampio processo di progettazione, la natura della totalit probabilmente gli sembrer confusa. Solitamente, i tutor possono descrivere la coerenza generale di una rete di mosse progettuali, di conseguenze, e di implicazioni. E gli studenti con molta probabilit trovano tali descrizioni poco chiare fino a quando essi non hanno concretamente sperimentato la coerenza dellintero processo di progettazione nella loro stessa progettazione.

    3. La progettazione competente dipende dallabilit del progettista di riconoscere e valutare le qualit progettuali desiderabili e non desiderabili. Se un progettista sa come riconoscere qualit quali contenimento, privacy, direzionalit, ammorbidire forme a spigoli vivi, o lavorare leggermente con i contorni, egli pu regolare le sue mosse-esperimenti riferendosi ad esse. Se uno studente

  • ancora non sa come riconoscere una particolare qualit progettuale, improbabile che possa essere aiutato a farlo soltanto attraverso il ricorso ad una descrizione verbale. Anche quando uno studente apprende a riconoscere una qualit della progettazione nella produzione di qualcun altro, pu comunque trovare delle difficolt nel riconoscerla nel suo lavoro. Solitamente egli apprende una qualit quale lammorbidire forme a spigoli vivi nello stesso processo mediante il quale impara a metterla in pratica.

    4. Ci che vero per la descrizione e il riconoscimento delle qualit della progettazione generalmente vero per la descrizione e il riconoscimento di una progettazione competente. La descrizione del proprio conoscere nel corso dellazione essa stessa una competenza, e i progettisti possono possederla in misura maggiore o minore.

    5. La progettazione unattivit creativa. La conversazione riflessiva di un progettista con gli oggetti di una situazione pu produrre nuove scoperte, significati e invenzioni. E possibile parlare di un lato creativo della progettazione. E possibile, inoltre, illustrarlo. Ma nessuna di queste descrizioni o dimostrazioni pu rendere lo studente capace di attivare una successiva invenzione o scoperta senza avviare una propria riflessione nel corso dellazione.

    Per molteplici ragioni, la progettazione non pu essere trasmessa agli studenti totalmente o principalmente attraverso linsegnamento daula:

    il gap tra una descrizione della progettazione e il conoscere nellazione ad essa corrispondente deve essere colmato dalla riflessione nel corso dellazione.

    La progettazione deve essere afferrata nella sua totalit, sperimentandola mediante lazione. La progettazione dipende dal riconoscimento delle qualit progettuali, che devono essere apprese

    attraverso il fare.

    Le descrizioni della progettazione nella maggior parte dei casi sono percepite in un primo momento come confuse, poco chiare, ambigue, e incomplete; il loro chiarimento deriva da una sorta di dialogo in cui le comprensioni e le non comprensioni emergono per mezzo dellazione.

    Dal momento che la progettazione rappresenta un processo creativo in cui un progettista giunge a vedere e fare cose secondo modalit nuove, nessuna descrizione precedente pu prendere il posto dellapprendere attraverso il fare.

    Le condizioni di partenza di un tirocinio riflessivo

    Una parte significativa di ci che uno studente ai primi anni di studi di una pratica quale quella della progettazione ha bisogno di apprendere, non pu essere da lui compresa prima di iniziare a progettare.Molto spesso alcuni studenti iniziano a produrre in misura significativa quella che essi e i loro tutor reputano una progettazione competente; e lo studente e il tutor raggiungono una convergenza di significati che si manifesta con chiarezza nella facilit con cui essi sembrano comprendersi.Il tutor e lo studente danno vita a questa transazione inaugurando una particolare impresa comunicativa.

    Il dialogo tra il tutor e lo studenti. Nel loro dialogo scambiano messaggi reciprocamente non solo attraverso le parole ma anche mediante la prestazione.Quando il dialogo funziona bene, assume la forma di una reciproca riflessione nel corso dellazione.La riflessione nel corso dellazione del tutor ruota attorno a due istanze che sono sempre presenti di un dialogo. Egli deve fronteggiare i problemi specifici di un compito come quello della progettazione. Deve dimostrare la progettazione; deve descrivere la progettazione. In secondo luogo, egli deve rendere particolare le sue dimostrazioni e descrizioni. Le dimostrazioni devono essere finalizzate ai compiti che lo studente sta al momento cercando di portare a termine. La descrizione deve essere adattata alle momentanee incertezze, agli interrogativi, alle difficolt, alle potenzialit dello studente.Lo studente, da parte sua, prova a costruire e verificare i significati di quanto vede e ascolta. Mette in atto le descrizioni del tutor e riflette sullesperienza della loro applicazione.Le due dimensioni del compito del tutor, diventano come due vettori, ciascuno dei quali contribuisce ad un ciclo di apprendimento. Per lo studente nel tirocinio sono coinvolti due tipi di pratica: i contenuti specifici della progettazione che egli cerca di apprendere e la riflessione nel corso dellazione mediante la quale egli prova ad acquisire detti contenuti.Lo studente e il tutor devono avviare a realizzare la transazione nel momento in cui si verifica confusione, mistero, incongruenza fino al raggiungimento di una fase pi avanzata di convergenza di significato grazie alla quale essi danno il via al primo stadio del ciclo di apprendimento.

    Dimensioni affettive del tirocinio. Per lo studente, il buttarsi in questa esperienza, alimenta sentimenti di sconfitta. Ad eccezione di rari casi, gli studenti provano un sentimento di perdita di controllo, di competenza,

  • e di fiducia; e conseguentemente a queste perdite insorgono sentimenti di vulnerabilit e di dipendenza forzata.Lintervento del tutor rispetto alla criticit dellapprendimento agisce su due livelli. Egli deve accettare il fatto di non poter spiegare fino in fondo la progettazione ai suoi studenti dal momento che in nessun modo essi potrebbero comprenderla fino dallinizio, poi egli deve affrontare le loro reazioni alla situazione critica in cui egli stesso ha contribuito a collocarli.La costruzione di una relazione in grado di produrre apprendimento comincia con la consapevole o inconsapevole sottoscrizione di un contratto che puntualizza le aspettative del dialogo.Non vi sono un unico contratto o ununica relazione giusti sempre e comunque. Anche se differenti possono essere ugualmente efficaci, dipendendo da specifici elementi del progetto, dallo studente, dal tutor, dal contesto organizzativo.

    Risultati di apprendimento

    E sempre difficile dire che cosa uno studente abbia imparato al termine di unesperienza di tirocinio riflessivo. Lapprendimento pregresso assorbito in un tirocinio pu diventare evidente soltanto quando uno studente entra in un nuovo contesto dove vede ci che ha appreso e si rende conto di quanto sia differente da coloro che sono intorno a lui.Tuttavia possibile definire alcune caratteristiche dei risultati di apprendimento, documentate dallesperienza degli studenti degli studi di architettura. Ciascuna delle seguenti antinomie rappresenta i due poli di unasse lungo la quale lapprendimento di uno studente potrebbe andare in contro ad un fallimento:

    Vocabolario dal sistema chiuso/comprensione essenziale. Uno studente pu essere in grado di saper ripetere nientaltro che le parole che ha appreso, collegandole tra loro ma senza compiere alcun riferimento ad unesperienza a ad unazione.

    Procedure unitarie/comprensione olistica. Uno studente pu apprendere ad eseguire apposite procedure. O pu imparare a combinare procedure anche molto differenti attraverso una coerente rete di mosse, conseguenze, e implicazioni.

    Circoscritto e superficiale/ampio e in profondit. Uno studente pu apprendere solamente come risolvere il problema di un progetto specifico o pu imparare a considerarlo come esemplare di pratiche future.

    Sovrapprendimento/rappresentazioni multiple. Uno studente pu assumere la concezione della progettazione adottata dal tutor come lunica corretta, rimettendosi ad essa incondizionatamente o pu vederla come una delle concezioni possibili, una modalit di pensare e di agire da analizzare criticamente, giustapporre e combinare con le altre concezioni.

    Molto dipende dal peso delle difficolt di apprendimento dello studente. Se latteggiamento difensivo iniziale dello studente e la reazione ad esso del tutor originano un impedimento allapprendere che rimane irrisolto, allora probabile che lapprendimento dello studente assuma la forma di un vocabolario dal sistema chiuso. Se le difficolt di apprendimento portano ad una protratta dipendenza dello studente dal tutor, allora probabile che il risultato prodotto sar un sovrapprendimento.Queste relazioni si fondando sul presupposto che lapprendimento dello studente dipenda dal senso che egli costruisce rispetto a ciascuna delle dimostrazioni e descrizioni del tutor. Gli studenti senior possono assumere il ruolo del tutor. Altri contesti possono fornire un aiuto nel dare forma allesperienza dello studente. E lauto-educazione dello studente pu trascendere il tirocinio: ci che egli acquisisce grazie ad esso pu servire sopratutto per predisporre il campo ad apprendimenti successivi e maggiormente indipendenti.

    Implicazioni per la formazione professionale

    Un tirocinio un mondo virtuale. Esso cerca di rappresentare elementi essenziali della pratica che devono essere appresi aiutando lo studente a compiere esperimenti a basso rischio, variando il ritmo e il focus del lavoro, e tornando indietro per compiere certe cose quando questo sembra essere necessario. Un tirocinio pu fallire perch il suo sforzo di essere quanto pi realistico possibile sovraccarica gli studenti di vincoli pratici o perch esso trascura molti elementi importanti della pratica del mondo reale.Per essere credibile, un tirocinio deve diventare un mondo con una sua propria cultura, prevedere un suo linguaggio, norme e schemi di comportamento.Lattivazione del tirocinio riflessivo chiama in causa modelli di ricerca poco noti alla maggior parte delle scuole professionali: la ricerca sulla riflessione nel corso dellazione tipica dei professionisti competenti, specialmente se riferita a zone indeterminate della pratica, e la ricerca sul tutoraggio e sullapprendere attraverso il fare.

  • Parte Terza 9. Apprendere labilit artistica della pratica psicoanalitica

    Una concezione costruttivista di una professione ci conduce a considerare i professionisti come costruttori del mondo la cui dotazione di strumenti alimenta impostazioni attraverso le quali immaginare dispositivi coerenti e strumenti funzionali ad imporre la loro visione sulle situazioni della pratica che li riguardano. Un professionista come un artista, un costruttore di cose. Con il passaggio da una concezione oggettivista a una concezione costruttivista della pratica, termini quali verit e efficacia diventano problematici. Possiamo parlare di acquisizione vere e azioni efficaci, ma solamente allinterno di uno spazio ben delimitato. Quando parliamo di verit e efficacia mediante impostazioni circoscritte, le cose diventano molto pi complicate.Quando soggetti rappresentativi di diverse professioni presentano posizioni conflittuali inerenti la stessa situazione, essi sono incapaci di risolvere la loro disputa attraverso il riferimento a fatti o principi in grado di dimostrare lefficacia delle azioni. A causa delle loro differenti modalit di impostare la situazione, essi tendono a prestare attenzione a differenti insiemi difatti, vedono gli stessi fatti secondo modi diversi, e forniscono giudizi di efficacia basati su differenti tipi di criteri. Se essi, tuttavia, vogliono raggiungere un accordo, devono cercare di entrare luno nel punto di vista dellaltro. Devono provare a scoprire quali modelli e sistemi di apprezzamento conducono ciascuno di loro a focalizzare lattenzione preferibilmente su un insieme di fatti o di criteri, quali rendono esplicite e loro tacite ragioni cognitive, e svelano come ciascuno comprende limportazione della situazione operata dallaltro. La loro abilit nel pervenire ad un accordo significativo dipender dalla loro capacit di riflessione in merito allimpostazione.Nelle fasi iniziali di un tirocinio riflessivo, lo studente e il tutor sono in una condizione di conflitto di impostazione. Ci che regna la confusione e il mistero, e i significati di cui il tutor e lo studente sono portatori risultano incongruenti. Il linguaggio del tutor si riferisce a cose e relazioni riconducibili ad un particolare tipo di mondo. Fino a quando lo studente non avr esperito quel mondo dallinterno, le cose e le relazioni di quel mondo non saranno le sue. Il conflitto di impostazione dello studente e del tutor differisce da altre tipologie di conflitto nella misura in cui le due parti interagiscono fra loro con lintenzione manifesta di risolverlo.

    La psicoanalisi una professione estremamente interessante; essa una pratica, ma anche una teoria generale della psicologia della psicopatologia, dello sviluppo umano.Vi un generale consenso nel ritenere che la pratica della psicoanalisi coinvolga un insieme di abilit artistica. Lanalista pu imparare a comprendere lunicit degli schemi esperienziali del paziente solo imparando ad ascoltare in modo speciale, imparzialmente sospeso, i pensieri e i sentimenti liberamente verbalizzati dal paziente. Deve apprendere a trattare levolvere della sua relazione con il paziente come un campo di esperienza e di sperimentazione in cui il paziente ri-crea le dinamiche sottostanti le sue relazioni con gli altri pi significative e apprende a scoprirle.Gli studenti arrivano alla psicoanalisi quando sono gi avanti con gli studi. Essi devono essere formati alla teoria psicoanalitica. Perch la loro capacit di riflettere sulle loro motivazioni inconsce ritenuta essenziale per lefficacia terapeutica, ad essi stessi viene chiesto di sottoporsi ad un processo psicoanalitico. E viene loro richiesto di apprendere labilit artistica della pratica psicoanalitica esercitandosi sotto la supervisione di un analista esperto.Gli oggettivisti che vogliono collocare la psicoanalisi fermamente allinterno delle scienze mediche, si affidano sopratutto alle teorie mediche, alle diagnosi, alla cura. I loro oppositori non riconoscono che la psicoanalisi sia un ramo della medicina e la vedono come unarte propedeutica e terapeutica le cui pretese di validit ed efficacia sono assolutamente sui generis.La psicoanalisi risulta essere estremamente