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Dicembre 2012 Numero 37 Anno IV "E noi abbiamo conosciuto e "E noi abbiamo conosciuto e "E noi abbiamo conosciuto e "E noi abbiamo conosciuto e creduto creduto creduto creduto l' l' l' l'Amore che Dio ha in noi" more che Dio ha in noi" more che Dio ha in noi" more che Dio ha in noi" (1 Gv 4,16) Dinanzi al mistero del Natale di Gesù si rinnova lo stu- pore e la gioia. Appare ancora incredibile che il Figlio di Dio si sia fatto uomo, uomo come noi, nella forma più umile e più povera. Scrive Romano Guardini: l'unica cosa certa al mondo è l'Amore di Gesù! Senza il suo incarnarsi, il suo vivere in modo mite e misericordioso, senza il suo morire per amor nostro, noi non avremmo conosciuto l'Amore. Potremo ancora dubitare e non accogliere il Suo Amore misericordioso? Il non credere è vivere come se non fos- se mai nato, è ridurre il Natale di Gesù alle luci, a babbo Natale. Troppo poco, anzi un travisamento. La fede di Maria, di Giuseppe, dei pastori e dei Magi ci indica il modo più bello e più vero di accostarci a Gesù Bambino. Con umiltà e con semplicità, con stupore e con attenzione, con di- sponibilità a riconoscere in Lui il Figlio di Dio e il Figlio di Maria, il nostro Salvatore e il nostro Fratello. A seguirlo nella via che ci ha tracciato: Betlemme, Nazaret, Gerusalemme. È il percor- so geografico della fede. L'esperienza cristiana è questa: "E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è Amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui" (1Gv 4,16). Propongo due le opere d'arte che possono aiutare a contemplare il mistero del Natale di Gesù. 1. La Madonna col Bambino di Donatello che, dopo lo stupendo restauro, viene riportata nella chiesa di San Francesco a Citerna il prossimo 2 dicembre. Maria abbraccia e protegge il figlio che sembra quasi spaventato nel prevedere il suo doloroso futuro. La madre fa sentire la sua dolce vicinanza e il suo sostegno. Gesù, insieme a Maria, guarda avanti e già muove il passo sulla strada dell'Amore, pronto a donarsi. Maria è con Lui. Diocesi di Città di Castello Foglio di collegamento Foglio di collegamento Foglio di collegamento Foglio di collegamento

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Dicembre 2012 Numero 37 Anno IV

"E noi abbiamo conosciuto e "E noi abbiamo conosciuto e "E noi abbiamo conosciuto e "E noi abbiamo conosciuto e credutocredutocredutocreduto l'l'l'l'AAAAmore che Dio ha in noi"more che Dio ha in noi"more che Dio ha in noi"more che Dio ha in noi"

(1 Gv 4,16)

Dinanzi al mistero del Natale di Gesù si rinnova lo stu-pore e la gioia. Appare ancora incredibile che il Figlio di Dio si sia fatto uomo, uomo come noi, nella forma più umile e più povera. Scrive Romano Guardini: l'unica cosa certa al mondo è l'Amore di Gesù! Senza il suo incarnarsi, il suo vivere in modo mite e misericordioso, senza il suo morire per amor nostro, noi non avremmo conosciuto l'Amore. Potremo ancora dubitare e non accogliere il Suo Amore misericordioso? Il non credere è vivere come se non fos-se mai nato, è ridurre il Natale di Gesù alle luci, a babbo Natale. Troppo poco, anzi un travisamento.

La fede di Maria, di Giuseppe, dei pastori e dei Magi ci indica il modo più bello e più vero di accostarci a Gesù Bambino. Con umiltà e con semplicità, con stupore e con attenzione, con di-sponibilità a riconoscere in Lui il Figlio di Dio e il Figlio di Maria, il nostro Salvatore e il nostro Fratello. A seguirlo nella via che ci ha tracciato: Betlemme, Nazaret, Gerusalemme. È il percor-so geografico della fede. L'esperienza cristiana è questa: "E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è Amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui" (1Gv 4,16). Propongo due le opere d'arte che possono aiutare a contemplare il mistero del Natale di Gesù. 1. La Madonna col Bambino di Donatello che, dopo lo stupendo restauro, viene riportata nella chiesa di San Francesco a Citerna il prossimo 2 dicembre. Maria abbraccia e protegge il figlio che sembra quasi spaventato nel prevedere il suo doloroso futuro. La madre fa sentire la sua dolce vicinanza e il suo sostegno. Gesù, insieme a Maria, guarda avanti e già muove il passo sulla strada dell'Amore, pronto a donarsi. Maria è con Lui.

Diocesi di Città di Castello

F o g l i o d i c o l l e g a m e n t oF o g l i o d i c o l l e g a m e n t oF o g l i o d i c o l l e g a m e n t oF o g l i o d i c o l l e g a m e n t o

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2. Un artista napoletano ha avuto l'idea di rappresentare Maria, Giuseppe e Gesù che si proten-dono in direzione di un pover'uomo steso a terra, di spalle, seminudo, con una mano alzata per chiedere aiuto. Messaggio molto evidente: il Natale di Gesù è il Natale dell'uomo. Spe-cialmente di chi è a terra, senza il necessario per vivere, senza speranza. Lui, il Bambino, si è abbassato fino alla grotta di Betlemme, fino alla morte in croce per innalzarci alla gioia del pa-radiso.

"Or sul nostro cammino la sua luce risplende: Gesù, sole di grazia, chi chiama a vita nuova" (inno natalizio)

È l'augurio per il Natale di Gesù nell'Anno della fede. Con affetto vi benedico invitando ad accogliere la gioia del Natale di Gesù e a donarla in tanti modi a chi non la cono-sce o se l’è scordata.

i l v e s c o v o i n f o r m a

• Il tempo liturgico dell'Avvento, con le quattro domeniche e la solennità dell'Immacolata, ci offre una nuova opportunità per un cammino di fede (specialmente quest'anno) incentrato nel mistero dell'In-carnazione di Gesù.

• Il Natale riveste un fascino particolare, pur fra ambiguità e distrazioni. La liturgia, ben preparata (magari con la lectio divina nella comunità pastorale), ci mette in comunione col Signore Gesù che è venuto, è presente e ritornerà. Invito a preparare al meglio le celebrazioni, comprese quelle penitenziali, le opportune catechesi e iniziative a livello parrocchiale, di Up, zonali e diocesane. Anche il presepio può aiutare. La Cripta della Cattedrale ospiterà la 13ª Mostra dei presepi che vede tantissimi visitatori. Forse anche questa è occasione di riflessione, contemplazione e preghiera da-vanti alla rappresentazione del mistero commovente di Gesù Bambino, venuto per insegnarci a vi-vere nel modo più giusto.

• Anche quest'anno attraverso le emittenti TTV e TRG (che ringrazio sentitamente) offro un commento

alle letture domenicali. Sono le quattro tappe che la Chiesa ci propone per vivere l'avvento. Nell'anno della fede possano essere un buon aiuto. Ecco gli orari: TTV (canale 16): mercoledì, 17.30; giovedì, 16.30; venerdì, 15.30; sabato, 18.40; domenica, 08.00 e 10.10. TRG (canale 211): sabato, 21.15 e domenica, 10.30.

• Il 2 dicembre abbiamo la gioia della riapertura al culto della stupenda chiesa di San Francesco in Citerna e del ritorno della statua della Madonna col Bambino di Donatello. Il card. Giuseppe Betori, che presiederà la celebrazione eucaristica alle 11:00 a Citerna, sarà poi alle 15:30 al Teatro degli Illuminati per dialogare con noi sul tema: "La fede nella società che cambia". Invito alla partecipazione: è uno degli eventi nell'Anno della fede.

• Il 3 dicembre il seminario regionale di Assisi celebra i suoi primi cent'anni! Ha accolto e formato ben 2600

alunni! È stato un vero e proprio polmone culturale e spirituale per l'Umbria. La quasi totalità dei sacerdoti si è formata lì, guidati da illuminati rettori e saggi educatori. Approfitto per ringraziare il nostro Mons. Nazareno Marconi, l'attuale rettore, che in questi ultimi anni ha profuso le sue note-voli energie e capacità nella formazione e della ristrutturazione ed ora ha organizzato nel modo migliore l'evento, al quale parteciperemo anche noi.

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• In questo mese continuano le riunioni che dovrebbero aiutarci ad attuare le Linee pastorali. Vedo con piacere che si stanno costituendo le comunità presbiterali e pastorali, nelle quali si programmano le attività. Incoraggio i moderatori a continuare con fiducia, richiamando i testi del Concilio e del Ca-techismo della Chiesa cattolica per alimentare una fede più matura. Insieme al Vicario sarò presen-te nelle vicarie e nelle Up per sostenere l'impegno. L'Emporio della solidarietà, come risulta dall'inserto della Caritas, sta svolgendo una notevole attivi-tà, pregevole per la qualità e la quantità dei servizi. Mercoledì 28 novembre, come prevedeva la Lettera pastorale (vedi pag. 35), abbiamo avuto il primo in-

contro con tutti i rappresentanti delle aggregazioni laicali presenti nella nostra Chiesa. Nel prossimo nu-mero riferirò. E’ anche questo un bel segno della vivacità spirituale-pastorale della nostra Chiesa. Il pellegrinaggio diocesano in Terrasanta ha avuto qualche difficoltà per la situazione non pacifica in Medio Oriente. Ma ora che tutto sembra rientrato, procederemo per metterlo in atto: avrà luogo, a Dio piacendo, dal 28 dicembre al 5 gennaio e saremo una quarantina di persone. Anche questo credo sia una bella occasione per chi vi partecipa.

• Ricordo per il clero l'impegno del ritiro spirituale del 19 dicembre. Sarà l'occasione per scambiarci gli au-guri di Natale. Con i direttori, i responsabili e i collaboratori degli Uffici di curia ce li scambie-remmo il 21 dicembre, alle 12:00 in vescovado.

• Chiedo una preghiera particolare per Mons. Alberto Ferri che il 27 novembre ha subito un impe-gnativo intervento chirurgico a Pisa. L’ha affrontato in modo sereno. Il Signore gli conceda la gra-zia di recuperare pienamente la salute e di continuare il suo servizio in mezzo a noi.

• In sostituzione di Mons. Angelo Pecorari e di Mons. Beniamino Schivo sono stati nominati canonici

Mons. Giovanni Cappelli e Mons. Lino Bricca. Porgiamo loro i nostri auguri fraterni.

• Il seminarista David Tacchini, che ha appena ricevuto il ministero del Lettorato, nei fine settimana pre-sterà il servizio pastorale nella parrocchia di San Pio X, aiutando il parroco-moderatore Don Sa-muele Biondini. Il seminarista Filippo Milli, che frequenta il quarto anno di teologia nel seminario regionale di Assisi, si è trasferito da San Giustino alla parrocchia di Santa Veronica La Tina per aiutare nei fine settimana il parroco moderatore Don Antonio Ferrini e l’Up.

• Don Francesco Mariucci è stato nominato rettore, legale rappresentante ed economo del Seminario vescovile, in seguito alle dimissioni di Mons. Luigi Guerri a motivo dell'età che non gli consente di svolgere il servizio come vorrebbe. Lo ringrazio di cuore per il generoso impegno profuso per gesti-re l'accoglienza, i molteplici servizi, l'amministrazione. Le siamo tutti riconoscenti soprattutto per il suo stile umile, attento, accogliente, buono. Ringrazio altresì Don Francesco Mariucci per aver accettato di svolgere questo importante servizio alla nostra Chiesa, augurando che il Seminario, anche con l'aiuto del Consiglio di amministrazio-ne, possa essere ancora più frequentato dai sacerdoti.

• Il nuovo Annuario diocesano appena pubblicato è a disposizione di chi lo desidera. Anche la nuova Guida liturgico-pastorale è in arrivo e sarà disponibile in cancelleria. Ringrazio Don Alberto e Mons. Lino per il servizio.

• Domenica 9 dicembre alle 19:00 presso il teatro San Donato di Trestina avrà luogo il primo incon-tro di formazione per le famiglie, per le coppie, per gli adulti. Relatore sarà Don Carlo Rocchetta della "Casa della Tenerezza" sul tema: "Le difficoltà di coppia, un'occasione per re-innamorarsi". Facciamo presente questa iniziativa così importante, soprattutto per le coppie in crisi e non.

• Porgo infine a nome mio e dei confratelli tante condoglianze a Don Giancarlo Lepri per la morte del papà

che tutti abbiamo conosciuto e apprezzato. La morte serena, dopo aver ricevuto dal figlio sacerdote il viatico e l'olio degli infermi, è sicuramente il coronamento evangelico di una vita cristiana sem-plice e bella dopo 68 anni di matrimonio.

���� Domenico Cancian f.a.m. Vescovo

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a g e n d a d e l m e s e

DDDDICEMBRE�2012ICEMBRE�2012ICEMBRE�2012ICEMBRE�2012 Mese dedicato alla Vergine Maria ImmacolataMese dedicato alla Vergine Maria ImmacolataMese dedicato alla Vergine Maria ImmacolataMese dedicato alla Vergine Maria Immacolata

1111 SABATOSABATOSABATOSABATO S. ANSANO

- ore 17.00, Cripta della Cattedrale. Inaugurazione Mostra dei Presepi. - ore 18.00, Piosina. S.Messa del vescovo per la festa di Sant’Ansano, patrono della parrocchia. - ore 19.00, Chiesa del seminario. Il vescovo partecipa alla festa patronale della comunità ortodossa romena, S. Giovanni Damasceno. Compleanno di Ţîmpu Valerian P. Paolo, o.f.m.conv.

2222 DOMENICADOMENICADOMENICADOMENICA I D'AVVENTO - S. BI-BIANA , S. SAVINO

- ore 11.00, Citerna. Messa solenne celebrata dal Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e dal Vescovo Domenico Cancian f.a.m. in occasio-ne della riapertura al culto della Chiesa di S. Francesco e la collocazione della statua della Madonna di Citerna di Donatello (vedi programma). - ore 15.30, Teatro comunale degli Illuminati. Incontro con il cardinale Giuseppe Betori, che dialogherà con la comunità di Città di Castello sul tema “La fede nella società che cambia”.

3333 LUNEDI'LUNEDI'LUNEDI'LUNEDI' S. FRANCESCO SAVE-RIO

- ore 10.00, Assisi, Seminario Regionale. Il vescovo partecipa alle celebra-zioni in occasione del centenario del Seminario regionale (vedi programma). Anniversario della morte di Biagioli mons. Terzilio (1994).

4444 MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI' S. BARBARA, S. GIO-VANNI DAM.

- ore 15.00, Vescovado. Il vescovo presiede la riunione del Collegio dei Con-sultori. - ore 17.30, Vescovado. Il vescovo incontra i seminaristi della diocesi (pre-ghiera, dialogo, cena). Compleanno di Bârsan don Adriano.

5555 MERCOLEDI'MERCOLEDI'MERCOLEDI'MERCOLEDI' S. GIULIO M.

- ore 09.30, Seminario. Il vescovo presiede la riunione del clero della Zona Centro. - ore 21.00, Chiesa Riosecco. Santa messa del vescovo per l'avvio dell'anno pastorale dell’UP Riosecco-Lerchi-Piosina-Astucci. Anniversario della morte di Cappanna mons. Bruno (2000).

6666 GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI' S. NICOLA VESCOVO

- ore 17.00, Sala Consiliare. Meeting su “I Magi e la loro stella”. Relatori: Prof. Antonio Panaino e il vescovo Domenico Cancian (vedi programma). - ore 20.45, Seminario. Scuola Diocesana di Formazione Teologica.

7777 VENERDI'VENERDI'VENERDI'VENERDI' S. AMBROGIO VESCO-VO

- ore 17.30, Lama. Il vescovo partecipa al ritiro di preparazione per il Natale promosso dall’Ufficio per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace rivolto a quanti sono impegnati nel sociale e nella politica. Segue la S.Messa e la cena insieme (vedi programma). Anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Zambri mons. Vinicio.

8888 SABATOSABATOSABATOSABATO IMMACOLATA CONCE-ZIONE

- ore 09.00, Badia di Uselle. S.Messa nella solennità dell’Immacolata. - ore 11.00, Niccone. Santa Messa del vescovo per la festa del ringraziamento. - ore 17.30, Chiesa di S. Francesco. S.Messa del vescovo nella solennità dell’Immacolata Concezione.

9999 DOMENICADOMENICADOMENICADOMENICA II D'AVVENTO - S. SIRO

- ore 19.00, Trestina. Il primo incontro di formazione per le famiglie, per le coppie, per gli adulti. Relatore sarà Don Carlo Rocchetta della "Casa della Te-nerezza" che parlerà sul tema: "Le difficoltà di coppia, un'occasione per re-innamorarsi".

10101010 LUNEDI'LUNEDI'LUNEDI'LUNEDI' N.S. DI LORETO

- ore 09.30, Assisi, Seminario Regionale. Il vescovo partecipa alla riunione della CEU. - ore 15.00, Assisi, Seminario Regionale. Il vescovo presiede l’incontro della commissione regionale "Sport-Tempo libero-pellegrinaggi". - ore 18.00, S. Maria Maggiore. S.Messa nella festa della “Madonna di Loreto”, patrona della parrocchia. - Compleanno di P. Tomassi Quinto f.a.m.

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11111111 MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI' S. DAMASO PAPA

- ore 10.00, Lama. Il vescovo presiede l'incontro del clero della zona Nord. - ore 18.00, Hotel Tiferno. Il vescovo presiede l'incontro CDAE.

13131313 GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI' S. LUCIA V.

- ore 18.00, Chiesa delle Piccole Ancelle del S. Cuore. S.Messa del vescovo per la festa di S.Lucia. - ore 21.00, Ristorante “Il Boschetto”. Tradizionale “Festa degli Auguri” or-ganizzata dal Ce.I.S. - Compleanno di P. De Iuliis Timoteo Maria F.I.

14141414 VENERDI'VENERDI'VENERDI'VENERDI' S. GIOVANNI D.CR., S. POMPEO

- ore 18.15, San Francesco. Santa Messa presieduta dal vescovo per gli am-malati, i medici e il personale sanitario. Seguirà lo scambio degli auguri di Na-tale.

15151515 SABATOSABATOSABATOSABATO S. VALERIANO

- ore 18:00, Sala S. Stefano (Vescovado). Presentazione del libro: "Elena Ho-ehn. Protagonista della storia italiana". Partecipano: Armando Droghetti (au-tore del libro) e Daniele Piccini (Università degli Studi di Napoli). Introduce e modera Massimiliano Marianelli (Università degli studi di Perugia). Compleanno di Biondini don Samuele.

18181818 MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI' S. GRAZIANO VESc.

Onomastico di Bartolucci don Graziano.

19191919 MERCOLEDI'MERCOLEDI'MERCOLEDI'MERCOLEDI' S. FAUSTA , S. DARIO

- ore 09.30, Seminario. Ritiro spirituale del clero in preparazione al santo Na-tale.

20202020 GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI' S. LIBERATO MARTIRE

- ore 20.45, Seminario. Scuola Diocesana di Formazione Teologica.

21212121 VENERDI'VENERDI'VENERDI'VENERDI' S. PIETRO CANISIO

- ore 12.00, Vescovado. Il vescovo incontra i direttori, i responsabili e i collaboratori degli Uffici di Curia per gli auguri di Natale. - Compleanno di P. Brozetti Massimo Ginepro o.f.m.

22222222 SABATOSABATOSABATOSABATO 357/9 S. FRANCESCA CA-BRINI

- ore 08.15, Madonna delle Grazie. S.Messa del vescovo per gli alunni del Liceo Classico. Anniversario dell’ordinazione sacerdotale di P. Francesco Santinelli o.f.m.conv.

24242424 LUNEDI'LUNEDI'LUNEDI'LUNEDI' S. DELFINO

VIGILIA DEL NATALE DEL SIGNORE - ore 24.00, Cattedrale. S. Messa di mezzanotte celebrata dal vescovo.

25252525 MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI'MARTEDI' NATALE DEL SIGNORE

NATALE DEL SIGNORE - ore 18.30, Cattedrale. Messa Pontificale del vescovo.

26262626 MERCOLEDI'MERCOLEDI'MERCOLEDI'MERCOLEDI' S. STEFANO PROTOM.

- ore 11.00, Pistrino. S.Messa del vescovo per la comunità parrocchiale. Onomastico di Şipoş don Stefano. Anniversario della morte di Mandrelli mons. Pompilio Maria (1992).

27272727 GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI'GIOVEDI' S. GIOVANNI AP.

Santa Veronica La Tina Giornata di spiritualità promossa dal Centro studi “S. Veronica Giuliani”, dal titolo: "Fede cristiana e combattimento spirituale in Santa Veronica Giuliani” guidato da Mons. Renzo Lavatori (vedi pro-gramma). - ore 11.45, Santa Veronica La Tina. Santa messa presieduta dal vescovo in conclusione della giornata di spiritualità promossa dal Centro studi “S. Vero-nica Giuliani”. Onomastico di Gnaldi don Giovanni. Anniversario della morte di Andreani mons. Giovanni (1995).

28282828 VENERDI'VENERDI'VENERDI'VENERDI' SS. INNOCENTI MAR-TIRI

Dal 28 dicembre al 5 gennaio il vescovo guida il pellegrinaggio diocesano di 40 persone in Terrasanta in occasione dell'Anno della fede. Compleanno di Marini diacono Romano. Compleanno di Marianelli diacono Franco.

30303030 DOMENICADOMENICADOMENICADOMENICA S. EUGENIO V.

- ore 18.30, Belvedere. Festa della Santa Famiglia. Santa Messa con le fami-glie della Diocesi.

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Presentazione interventi di restauro “Madonna di Citerna di Donatello”

Programma

Venerdi’ 30 Novembre 2012 - Ore 15,00 (Salone degli Ammassi, Palazzo Comunale, Citerna) Saluti Giuliana Falaschi - Sindaco Comune di Citerna Vincenzo Cardellicchio - Prefetto di Perugia Domenico Cancian f.a.m. - Vescovo di Città di Castello Francesco Scoppola - Direttore Regionale per i Beni Cul-turali e Paesaggistici dell’Umbria Fabio De Chirico - Soprintendente per i Beni Storici, Arti-stici ed Etnoantropologici dell’Umbria Cristina Acidini - Soprintendente Speciale per il Patrimo-nio Storico, Artistico ed Antropologico per il Polo Musea-le della Città di Firenze. Interventi

Giancarlo Gentilini - Docente di Storia dell’Arte moder-na, Università degli Studi di Perugia: “Donatello e la Ma-

donna di Citerna, tra materia e colore” Laura Ciferri - Storica dell’arte “La Madonna di Citerna: un

punto centrale nell’affermazione dell’arte Donatelliana” Marco Ciatti - Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze Laura Speranza - Direttore del Settore Materiali Plastici e Vitrei dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze: “Intorno al restauro della Madonna di Citerna” Rosanna Moradei - Funzionario Restauratore Conserva-tore dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze: “La tecnica artistica della Madonna di Citerna e incidenza degli interventi

precedenti sullo stato di conservazione” Monica Galeotti - Funzionario chimico laboratorio scien-tifico dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze: “Le indagi-ni scientifiche sui materiali” Akiko Nishimura - Restauratore accreditato dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze: “L’intervento di restauro” Roberto Boddi - Direttore Settore Climatologia e Conser-vazione Preventiva dell’Opificio delle Pietre Dure di Fi-renze: “La prevenzione antisismica e microclimatica della statua

di Donatello” Conclusioni Walter Verini - Deputato Commissione Finanze della Camera Fabrizio Bracco - Assessore Cultura Regione Umbria Don Paolo Martinelli - Parroco di San Michele Arcangelo e San Francesco in Citerna Catia Cecchetti - moderatore

Ore 18,00 - Presentazione dell’opera - Chiesa di San Francesco Sabato 1 Dicembre 2012 - Ore 16,30 (Chiesa di San Fran-cesco, Citerna)

Saluti Giuliana Falaschi - Sindaco Comune di Citerna Angelo Gallo Carrabba - Prefettura di Perugia Gian Franco Scarabottini - Economo diocesano Francesca Abbozzo - Direzione Regionale per i Beni Cul-turali e Paesaggistici dell’Umbria Interventi Giuditta Rossi - Soprintendenza per i Beni Storici, Arti-stici ed Etnoantropologici dell’Umbria: “Il Castello di Citer-na e la sua Pinacoteca” Roberto Minelli - Funzionario Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria: “I lavori di re-stauro della Chiesa di San Francesco” Stefano Gabrielli, Gino Tavernelli e Marika Giustini - Tecnici progettisti Studio Arch’: “I lavori di restauro della Chiesa di San Francesco” Conclusioni Fernanda Cecchini - Assessore alle Politiche Agricole ed Agroalimentari della Regione Umbria Don Paolo Martinelli - Parroco di San Michele Arcangelo e San Francesco in Citerna Walter Farinelli – moderatore Domenica 2 Dicembre 2012 - Ore 11,00 (Chiesa di San Francesco, Citerna) Messa Solenne celebrata dal Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e dal Vescovo Domenico Cancian

f.a.m. I canti della liturgia eseguiti dalla Corale “A. M.

Abbatini” diretta dal M° Alessandro Bianconi e dal coro della Comunità parrocchiale di Citerna. Ore 16,30 (Chiesa di San Francesco, Citerna) Concerto per flauto e pianoforte (Leonora Baldelli, piano-forte e Eloisa Baldelli, flauto)

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PRESENTAZIONE DEL

NUOVO ANNUARIO DIOCESANO 2013

“Per una analogia che non è senza valore, [la Chiesa] è paragonata al mistero del Verbo incarnato. Infatti, come la natura assunta serve al Verbo divino da vivo organo di salvezza, a lui indissolubilmente unito, così in modo non dissimile l'organismo sociale della Chiesa serve allo Spirito di Cristo che la vivifica, per la crescita del corpo (cfr. Ef 4,16)” (LG n. 8). Quest'affermazione del Vaticano II è riferibile anche al presente Annuario diocesano, piccolo strumento che evidenzia la dimensione visibile e organizzativa della Chiesa, mistero e sacramento di Cristo, suo Corpo, Popolo di Dio. La struttura della Chiesa visibilizza il suo essere "ca-sa di comunione" per evangelizzare secondo il manda-to di Gesù (cf Mt 28,19-20), seguendo l'esempio delle dinamiche comunità cristiane raccontate dagli Atti degli Apostoli. L’Annuario diocesano aiuti a superare due pericolose

derive: quella di procedere "in ordine sparso" e quella opposta di frenare l'azione dello Spirito, soggetto principale della Chiesa, che soffia dove vuole. Le strutture, senza incorrere in appesantimenti burocratici, favoriscano l'ordinato sviluppo dei diversi carismi e ministeri per il bene della comunità cristiana, dando testimonianza di sti-le di vita evangelica, nella concretezza delle responsabilità di ciascuno. Gesù chiede ai suoi discepoli di riflettere nel mondo quella Luce (lumen gentium) che è Lui stesso. Sfogliamo con fede e con amore questo libro che ci racconta - e in qualche modo fotografa - la situazione visibile della nostra Chiesa tifernate alla quale abbiamo la grazia di appartenere. Ringraziamo di cuore chi ha profuso tempo ed energie per renderlo preciso, agevole e gradi-to. La grazia di Gesù, l'intercessione di Maria e dei nostri Santi Patroni ottengano a tutti, spe-cialmente in quest’Anno della fede, di "avanzare senza indugi per la via della fede viva, la quale ac-cende la speranza e opera per mezzo della carità" (LG n. 41). Città di Castello, 13 novembre 2012, Solennità dei Santi Patroni Florido e Amanzio

+ Domenico Cancian f.a.m. Vescovo di Città di Castello

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3 DICEMBRE 1912 - 3 DICEMBRE 2012:

I PRIMI CENTO ANNI

DEL PONTIFICIO SEMINARIO REGIONALE

“PIO XI” DI ASSISI.

In un secolo circa 2.600 ragazzi, molti dei quali di famiglia povera, hanno potuto accedere ad

una formazione scolastica superiore. Le celebrazioni conclusive del centenario culmineranno il

prossimo 3 dicembre con la visita dei Cardinali Ennio Antonelli e Giuseppe Betori.

Il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi compie cento anni di vita il 3 dicembre 2012: fu inaugurato il 3 dicembre 1912. Nei prossimi giorni alcuni appuntamen-ti rivolti agli ex-alunni ed agli amici del Seminario concluderanno le ce-lebrazioni del Centenario, che cul-mineranno proprio il 3 dicembre, alle ore 10, con una solenne cele-brazione nella basilica della Por-ziuncola in Santa Maria degli An-geli presieduta dai Cardinali Ennio Antonelli e Giuseppe Betori, nostri

ex-alunni, e concelebrata dai Vescovi Umbri e da Vescovi e sacerdoti ex-alunni. In Cento anni il Seminario Regionale ha avuto circa 2.600 alunni. L’invito è calorosamente rivolto oltre agli ex-alunni sacerdoti anche a tanti laici che pur non avendo continuato la formazione fino al sacerdozio, sono stati comunque alunni del Liceo del Regionale dal 1912 alla sua chiusura nel 1974. Infatti, nei cento anni di attività accanto a circa 1.400 preti sono stati formati al Liceo del Regionale circa 1.200 giovani, che poi si sono impegnati come laici nella vita professionale e civile. Il livello culturale del nostro Liceo, sempre apprezzato anche in ambito laico, ha così permesso a molti giovani di famiglia povera di accedere ad un formazione superiore. E’ perciò significativo e degno di nota il valore di promozione sociale e di formazione alla cultura che in cento anni il no-stro Seminario, insieme con tutti i Seminari minori umbri, ha svolto per la crescita della nostra re-gione. Con giusto orgoglio vogliamo celebrare l’impegno di tanti che ha permesso al Seminario Regionale di affrontare: la costruzione di due sedi, due guerre mondiali, un “terremoto” culturale negli anni ’60, ed uno fisico nel 1997. I restauri dell’ultimo terremoto conclusi nella parte centrale dell’edifico grazie all’intervento dello Stato e della Regione, stanno continuando nelle due ali rimanenti con la buona volontà ed i mezzi sempre scarsi rispetto alle necessità, della Chiesa umbra. Tra l’altro spe-riamo che l’affetto che stanno dimostrando i tanti preti ed ex alunni laici ci permetta di fare un altro passo avanti in quest’opera di recupero di un struttura formativa e pastorale molto importante per l’intera Chiesa umbra. La sera del 29 novembre si svolgerà una veglia di preghiera in Seminario, ma tutti gli amici sono invitati ad unirsi da casa o in gruppi organizzati nelle varie parrocchie. Chi volesse ricevere lo schema scritto della veglia può richiederlo all’indirizzo elettronico [email protected].

Mons. Nazzareno Marconi Rettore del Seminario Regionale

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Il calendario delle celebrazioni è il seguente:

Giovedì 22 novembre Ore 17, presso l’aula magna del Seminario, incon-tro con Sua Eminenza il Cardinale Silvano Piovanel-li: Il ruolo del Sacerdote nella Chiesa di oggi

Giovedì 29 novembre Ore 21, presso la chiesa di San Nicolò adiacente al Seminario, Veglia di preghiera

Venerdì 30 novembre Ore 21, presso la Cappella del seminario, Concerto d’Organo del M° Gerardo Balbi

(in occasione del restauro dell’organo del Semina-rio)

Lunedì 3 dicembre, giorno del Centenario Ore 10, presso la Papale Basilica Di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dai Cardinali Ennio Antonelli e Giuseppe Betori.

(dal www.chiesainumbria.it)

7° Convegno del Circolo culturale Etruria:

I Magi e la loro Stella L'Associazione Culturale Etruria-Circolo Voltaire, invita a partecipare al 7° Meeting che si terrà

Giovedì 6 Dicembre 2012 alle ore 17,00 a Città di Castello presso la Sala Consiliare del Comune.

Sarà trattato un tema affascinante: “I Magi e la loro Stella”.

Il Presidente dell'Associazione Associazione Etruria-Circolo Voltaire, dott. Fausto Castagnoli, in-

trodurrà il tema in questione.

Il Sindaco del Comune di Città di Castello, Luciano Bacchetta, porgerà un saluto all’Associazione

ed alla manifestazione

RELATORI:

• Prof. Antonio Panaino, Professore Ordinario di Storia Religiosa del Mondo Iranico presso

l'Alma Mater Studiorum dell'Università di Bologna: “I Magi e la loro Stella”

• S. E. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello: “I magi e la loro stella… Significato Simbo-

lico-Religioso”.

Al termine sarà possibile fare domande ai relatori.

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d a g l i u f f i c i d i c u r i a

UUffffiicciioo ppeerr ii pprroobblleemmii ssoocciiaallii,, iill llaavvoorroo,, llaa ggiiuussttiizziiaa ee llaa ppaaccee

1. Come ogni anno l’Ufficio Problemi Sociali Diocesano propone per venerdì 7 Dicembre 2012, il consueto momento di riflessione all’inizio della attività dell’Ufficio e della scuola di formazione politica Agorà. L’incontro, che si terrà a partire dalle ore 17:30 presso la Sala Parrocchiale di Lama (San Giustino – PG), sarà introdotto e moderato da Rossella Tricarico e vedrà una relazione iniziale del Prof. Angelo Capecci (Modernità e prospettive di nuovo umanesimo: dignità dell'uomo e globalizzazione) e, a seguire, una breve Lectio e Linee spirituali per l’anno di attività dell’Ufficio problemi sociali da parte di S.E. Dome-nico Cancian fam. Seguirà la S. Messa. A conclusione avremo la possibilità di condividere la cena. Vi chiedo di confermare la vostra adesione, per ovvi motivi organizzativi. Nel corso della serata sarà anche presentato il programma per l’anno 2013 della Scuola di Politica AGORA’ in collaborazione con l’Associazione Culturale STROMATA. Per informazioni potete rispondere a questa e-mail o scrivere a [email protected] (Alessandro Petrani, che segue l’organizzazione dell’incontro), oppure ancora a [email protected]. 2. Sabato 15 dicembre 2012, alle ore 18:00, presso la Sala S. Stefano (Vescovado) avrà luogo la presen-tazione del libro: Elena Hoehn. Protagonista della storia italiana. L’iniziativa è promossa dall’Ufficio per i

problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace. Partecipano: Armando Droghetti (autore del libro) e Daniele Piccini (Università degli Studi di Napoli). Introduce e modera Massimiliano Marianelli (Università de-gli studi di Perugia).

Per iscriversi e ricevere informazioni scrivere a [email protected] o tel. 3474595832

dott. Massimiliano Marianelli

UUFFFFIICCIIOO PPAASSTTOORRAALLEE GGIIOOVVAANNIILLEE

CAFè TEOLOGICO _ 3° PUNTATACAFè TEOLOGICO _ 3° PUNTATACAFè TEOLOGICO _ 3° PUNTATACAFè TEOLOGICO _ 3° PUNTATA

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L’evento scorso si è rivelato piacevole. Bravo il nostro relatore e la serata distesa, alle-gra e amichevole! Il prossimo appuntamento è per VENERDì 14 DICEMBRE, alle ore 21 alla Cantina del Seminario. Il tema di questo appuntamento sarà : ESISTE IL DIAVOLO? Relatore della serata sarà don Claudio Crescimanno, nato a Modena il 25 agosto 1967. Ha studiato filosofia e teologia a Tortona (Al) e a Roma, e ha frequentato i corsi di licenza in sacra teologia presso lo Studio Teologico Accademico Bolognese dei padri Domenicani. È stato ordinato sacerdote nel 1994. Ha vissuto diversi anni al fianco di un vescovo esorcista.

Vi aspettiamo !

INIZIATIVA DELLA PASTORALE GIOVANILE PER L’AVVENTO:

IL VANGELO VIA SMS

Un sms al giorno, con un brano del vangelo e una piccola rifles-sione, che ti accompagneranno

durante tutto l'Avvento.

Il servizio è gratuito : ci si può iscrivere compilando l'apposita scheda che trovate

su: www.sicomoro.it

oppure mandando una mail con scritto: nome, cognome, numero

di telefono e gestore telefonico, all'indirizzo: [email protected]

CORSO DI FORMAZIONE PER ANIMATORICORSO DI FORMAZIONE PER ANIMATORICORSO DI FORMAZIONE PER ANIMATORICORSO DI FORMAZIONE PER ANIMATORI

La Pastorale Giovanile, in collaborazione con l’Anspi nazionale, organizza e propone a tutti gli a-

nimatori della Diocesi, un corso di formazione della durata d 5 incontri, da Dicembre a Maggio.

Il corso sarà tenuto da dei formatori Anspi, persone qualificate e di esperienza nel settore, per que-

sto riteniamo questi incontri, un valido percorso per tutti gli animatori. Il corso andrà a trattare di-

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versi aspetti della figura dell’animatore, dal rapporto che questo dovrebbe avere con i ragazzi che

gli sono affidati, all’essere animatore di per sé, alla proposta di attività concrete da poter fare con i

ragazzi.

Alla fine degli incontri, sarà anche possibile richiedere l’attestato di frequenza per ottenere il credi-

to formativo, per quei ragazzi che frequentano le scuole superiori.

Per animare gli altri, si deve prima animare se stessi!

IL CORO DELLA PASTORALE GIOVANILE ONE WAY PRESENTA:

Streets singStreets singStreets singStreets sing Christmas TimeChristmas TimeChristmas TimeChristmas Time

Domenica 23 Dicembre, alle ore 17,

il coro One Way presenterà il suo concerto di Natale

per le vie del centro.

Nella frenesia degli acquisti di un Natale visssuto nel modo sbagliato,

cantando tra la gente che corre da un negozio all’altro,

il coro vuole offrire con le sue canzoni natalizie

un momento di Natale sincero,

un momento per ricordare che il dono più grande del Natale

lo riceviamo da Gesù venuto per noi.

SSEERRVVIIZZIIOO PPEERR LLAA PPRROOMMOOZZIIOONNEE DDEELL SSOOSSTTEEGGNNOO EECCOONNOOMMIICCOO

AALLLLAA CCHHIIEESSAA CCAATTTTOOLLIICCAA

A tutti i parroci Oggetto: Nomina referente parrocchiale – collaboratore al sovvenire per la chiesa cattolica. Nel Convegno nazionale degli incaricati diocesani tenuto a Caserta sul tema “Sovvenire: so-lidarietà frutto di comunicazione ecclesiale” è stata puntualizzata la necessità di un impegno a livello delle diocesi e in particolare delle singole parrocchie per una campagna di raccolta di consensi ai fini del sovvenire per la Chiesa Cattolica.

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A tale scopo, si richiede di provvedere urgentemente nelle singole unità pastorali o anche nelle parrocchie più consistenti alla nomina di un referente, possibilmente un componen-te del Consiglio degli affari economici parrocchiali, con incarico quinquennale. In Libreria Sacro Cuore trovate la scheda con il nominativo del referente parrocchiale e i re-lativi dati richiesti. Tale scheda compilata e firmata dal parroco deve essere consegnata o spedita presso l’Ufficio economato della Diocesi, all’attenzione di Sergio Cavargini (incaricato diocesano 8 x mille). Si ringrazia per gentile collaborazione e si porgono cordiali saluti.

L’incaricato diocesano per il sostentamento del Chiesa Cattolica

CCaarriittaass

L’avvio dell’Emporio della solidarietà San Giorgio

Nel suo primo mese di vita (dal 16 Ottobre al 17 Novem-bre), l'Emporio della solidarietà San Giorgio, ha contribuito ad aiutare 86 famiglie(36 italiane e 50 straniere). Nel frat-tempo, mentre scriviamo, le tessere rilasciate ad altrettanti nuclei familiari sono arrivate a 105 e, continuando con que-sto ritmo, a fine Gennaio prossimo si raggiungerà quota 250. Gli accessi totali all'emporio in questi trenta giorni so-no stati 195(cioè ogni persona(famiglia) in possesso di tes-sera(le 86 ricordate) è andata a “far spesa” quasi tre volte). Questi alcuni dati sui prodotti prelevati: zucchero 70 kg, fa-rina 77kg, formaggio 60 confezioni, latte 203 litri, olio 116 bottiglie, frutta 100 kg, verdura 199 confezioni, detersivo

bucato e piatti 60 confezioni, ecc. I punti totali, consumati in tutta la gamma di prodotti offerti all'empo-rio sono 2496, che si potrebbero tradurre in un valore di circa 5000 euro. Tutto questo, come si sa, è stato possibile grazie alla collaborazione dei comuni del comprensorio e alla generosità di alcuni supermercati e centri distributivi e di molte aziende produttrici locali che hanno ac-colto l'invito a sostenere una iniziativa innovativa, che si prefigge di soddisfare i bisogni primari delle persone in maniera dignitosa. Oggi però possiamo toccare con mano anche l'importanza del prezioso lavoro dei numerosi e motivati volontari che ogni giorno, a turno, dedicano parte del loro tempo alle attività necessarie per la vita del-l'emporio. Comunque l'anima del progetto risiede nei suoi fruitori, cioè nelle persone in difficoltà e nei centri di a-scolto parrocchiali, che nel frattempo si sono autocostituiti a livello di unità pastorali e che ogni settima-na ascoltano e raccolgono le numerose richieste e le consegnano al gruppo di valutazione, composto dal-la caritas diocesana e dalle assistenti sociali dei comuni, che dietro una approfondita verifica sui singoli casi, rilasciano l'autorizzazione per accedere all'emporio in maniera equa e trasparente. Questa attenta opera di ascolto e analisi, compiuta in collaborazione fra caritas e servizi sociali dei co-muni è un lavoro prezioso, perchè non vuol essere una semplice operazione meccanica, finalizzata e-sclusivamente al rilascio dell'autorizzazione di accesso all'emporio, ma dovrebbe permettere anche di individuare bisogni legati alla salute, all'inserimento nella società, alle difficoltà di convivenza familiare e tentare di costruire percorsi di accompagnamento e di sostegno per provare a superare tali situazioni di disagio. E' importante infine che questa opera diventi un segno distintivo del nostro territorio, che la gente la senta come propria e contribuisca in varie forme per sostenerla.

Pierluigi Bruschi

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CCoommuunniiccaazziioonnii

- Venerdì 21 dicembre, ore 12.00 il Vescovo invita tutti i direttori, responsabili e i collaboratori

degli Uffici di Curia per un momento di condivisione e per lo scambio degli auguri di Natale

(Vescovado).

- Si comunica che in Cancelleria Vescovile è disponibile la nuova Agenda liturgica per l’anno

2012/2013 il cui costo è di € 15,00 e il nuovo Annuario Diocesano (gratuito).

- Gli iscritti F.A.C.I. (sacerdoti, diaconi e accreditati) e coloro che intendessero iscriversi per

l’anno 2013 sono pregati di versare la quota (rimasta invariata: € 35,00) all’incaricato diocesa-

no, diac. Alessio Gonfiacani.

a v v e n t o - n a t a l e

(Dal sito liturgico nazionale)

MARANATHA MARANATHA MARANATHA MARANATHA –––– VIENI SIGNORE GESÙ! VIENI SIGNORE GESÙ! VIENI SIGNORE GESÙ! VIENI SIGNORE GESÙ!

Il mistero dell'attesa e della venuta di Dio, vissuto nella vita di ogni giorno. Le grandi visioni, gli annunci pressanti e i vivi esempi dei grandi i maestri e modelli dell'avvento vogliono portarci a non attendere qualcosa di diverso da Cristo, ad accoglierlo con piena fiducia appena egli bussa alla nostra porta, ad assumere quegli atteggiamenti che preparano la sua venuta. Seguendo la liturgia della Parola li possiamo così sintetizzare: - Mantenersi vigili nella fede, nella preghiera, in un’apertura attenta e disponibile a riconoscere i 'se-gni' della venuta del Signore in tutte le circostanze e i momenti della vita e alla fine dei tempi. - Camminare sulla via tracciata da Dio, lasciare le vie tortuose; convertirsi, per seguire Gesù verso il regno del Padre. - Testimoniare la gioia che ci porta Gesù Salvatore, con la carità affabile e paziente verso gli altri, con l'apertura a tutte le iniziative di bene, attraverso le quali già si costruisce il Regno futuro nella gioia senza fine. - Avere un cuore povero e vuoto di sé, imitando Giuseppe, la Vergine, Giovanni Battista, gli altri 'poveri' del vangelo, i quali proprio per questo hanno saputo riconoscere in Gesù il Figlio di Dio venuto a salvare gli uomini. - Partecipare alla celebrazione eucaristica in questo Tempo di avvento, significa accogliere e ricono-scere il Signore che continuamente viene in mezzo a noi, seguirlo nella via che conduce al Padre; finché, con la sua venuta gloriosa alla fine dei tempi, egli ci introduca tutti assieme nel Regno, per farci «a-ver parte alla vita eterna», con i beati e i santi del cielo. Così vivendo, noi cristiani svolgiamo un ruolo profetico di contestazione nei confronti di un mon-do addormentato, che rischia di perdere la propria anima, e testimoniamo la gioia profonda e la fe-de certa dell'avvento di un mondo migliore attraverso la continua venuta di Cristo. Proposte e suggerimenti

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- Si adotti in ogni comunità un canto proprio ed esclusivo dell'Avvento e tale da evocare subito, appena se ne ode il motivo o le parole, questo tempo liturgico. - Si sottolinei l’uso del colore viola, segno di privazione e di tempo di dolore e d'esilio. Per questo è bene evitare i fiori (almeno sull'altare e su tutto il presbiterio) che dovranno comparire solo la quar-ta domenica di Avvento (segno della sposa pronta per lo Sposo, come Maria). Si potrebbe creare nella Chiesa una zona verde, con piante piccole. Per l’uomo contemporaneo il verde è segno di speranza, di nitore, di novità. - Si adotti la pratica della corona dell'avvento, i quattro ceri da accendere uno per domenica e da far ardere anche durante le celebrazioni infrasettimanali. Tale uso, assai comune nelle regioni del Nord e Centro Europa e in alcune regioni dell'Italia settentrionale, è di un potente simbolismo ed evoca con forza questa fede nella "Luce che viene" (il richiamo al Prologo di Giovanni è trasparente) a illuminare la notte del nostro esilio, le tenebre del nostro errore. Ogni domenica se ne accenderà uno, e questo indicherà il progredire della rivelazione, l'avvicinarsi del Dio che viene. Questi quat-tro ceri possono trovar posto in un luogo conveniente vicino all'altare o, in mancanza di altre solu-zioni, sull'altare stesso (l'ideale sarebbe vicino all'ambone). La loro accensione andrà sempre fatta dal sacerdote e solennemente, dopo l'omelia e l'eventuale atto penitenziale che la seguirà. Suggerimenti per vivere bene l’Avvento di carità Quest’anno viene proposta una particolare forma di carità come impegno concreto per vivere in pienezza il tempo di Avento. Teniamo davanti ai nostri occhi le parole del nostro vescovo che nelle Linee Pastorali scrive: “La fede che si fa carità cambia la vita: quella di chi dà (facendolo uscire dall'e-goismo, dallo spreco e dall'ingiustizia) e quella di chi riceve (mettendolo in condizione di vivere con dignità e quindi di ridonare a sua volta). Perciò non "facciamo la carità", ma ci aiutiamo gli uni gli altri, ricordando che nel povero c’è Cristo (anche questa è fede) e che saremo giudicati sulle ope-re concrete di misericordia ("Avevo fame, avevo sete…”)” (p.38). Proponiamo 2 impegni di carità per questo Avvento: • la visita a “Muzi Betti” e alle altre case di riposo presenti nella nostra diocesi. Tutte le parroc-

chie prendano a cuore i tanti ospiti presenti in queste strutture visitandoli e portando amore e gioia. Il giorno più indicato è la Domenica, “giorno del Signore”.

• L’Emporio della solidarietà. I Centri di ascolto delle UP dovrebbero collegarsi strettamente con l'Emporio, in maniera che l'intervento caritativo sia più efficace ed anche più utile a livello edu-cativo-formativo. È necessario il coordinamento dei moderatori e la disponibilità di tanti vo-lontari. Vogliamo impegnarci anche sul modo e sullo stile: grande attenzione e rispetto per la per-sona del povero che va ascoltato e aiutato, non solo per quello che gli è necessario per soprav-vivere, perché il povero ha qualcosa da dirci e donarci.

1 a 1 a 1 a 1 a DOMENICA DI AVVENTODOMENICA DI AVVENTODOMENICA DI AVVENTODOMENICA DI AVVENTO (Ger�33,14-16;�1Ts�3,12-4,2;�Lc�21,25-28.34-36)��

«Io realizzerò le promesse di bene»«Io realizzerò le promesse di bene»«Io realizzerò le promesse di bene»«Io realizzerò le promesse di bene»

Siamo al cap. 33 del libro di Geremia: Gerusalemme è assediata dal re di Babilonia Nabucodònosor. La situazione è ormai senza speranza. Geremia si trova rinchiuso nell’atrio della prigione. Aveva annun-ciato che la città sarebbe stata senz’altro presa dal nemico e che ogni resistenza sarebbe stata vana: «Se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla» (32,5). Per questo il re Sedecìa l’ha rinchiuso, per-ché un tale messaggio scoraggiava ulteriormente gli uomini e li induceva a consegnarsi al nemico. La città santa, invece, è ormai destinata a divenire un luogo «desolato, senza uomini e senza bestiame» (33,10.12). Precedentemente nel libro, il Signore aveva già comunicato altri messaggi di speranza a Geremia (capp. 29-32). Ma in questi casi gli aveva anche comandato di trasmetterli ad altri. Geremia infatti ha già in-viato, per lettera, promesse di bene alla comunità di deportati (cap. 29), le ha lasciate per iscritto ai po-

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steri (capp. 30- 31), le ha testimoniate compiendo gesti di speranza, in tempi angosciosi, davanti a te-stimoni (cap. 32). Nel cap. 33, invece, non gli è comandato di trasmettere, né di scrivere, né di testimo-niare. Le promesse di bene sono deposte dal Signore nel cuore di Geremia chiuso in prigione. Nient’altro. C’è un aspetto della speranza divina che è incomunicabile, ma è deposita-to come un tesoro preziosissimo nell’intimo di ognuno di noi. Infatti, nel cap. 33 si tratta di «cose grandi e impenetrabili che non conosci» (33,3). Im-penetrabili perché umanamente impossibili. Infatti, per Geremia era ben prevedibile che le case di Gerusalemme «saranno riempite dei cadaveri di quanti ho colpito nella mia ira» (33,5), tuttavia il Signore gli fa conoscere la venuta (dopo queste cose) di una salvezza tale che «tutti i popoli della terra... si stupiranno e fremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concede-rò loro» (33,9). Questa speranza è “impenetrabile”: gli uomini non possono maturarla da soli, la possono solo accogliere da Dio, come Geremia nella prigione. La promessa di bene annunciata a Geremia nel brano che ascoltiamo questa domenica (vv.14-16) riguarda in particolare la venuta di un «Germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra» (v. 15). In quei giorni Gerusalemme sarà chiama-ta «Signore-nostra-giustizia» (v.16). L’insistenza sulla giustizia viene dal fatto che il dramma che si sta con-sumando in quei giorni è frutto soprattutto dell’ingiustizia degli uomini, in particolare dei governanti. Un re giusto è proprio necessario per un futuro di bene! Questo re è Gesù che verrà nella gloria. La speranza della sua venuta non è un optional, è necessaria: ascoltiamo infatti nel Vangelo che «gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra». Riguardo a questi momenti drammatici in cui gli eventi del mondo atterriscono gli uomini, Gesù può comandare: «quan-do cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzàte il capo, perché la vostra liberazione è vicina». Questo significa che il tesoro depositato in noi, che ora manifestiamo solo imperfettamente, apparirà in modo stupefacente: invece del terrore, la gioia! ...Ma solo se avremo custodito questa spe-ranza (seconda parte del Vangelo e II lettura). Questo non sarà facile: Gesù dice «risollevatevi e alzate il ca-po», perché la speranza è custodita soltanto portando la croce («vi perseguiteranno... sarete consegna-ti... odiati da tutti a causa del mio nome», Lc 21,12-17), come Geremia che era stato chiuso in prigione per essere stato fedele al suo ministero.

2 a DOMENICA DI AVVENTO2 a DOMENICA DI AVVENTO2 a DOMENICA DI AVVENTO2 a DOMENICA DI AVVENTO (Bar�5,1-9;�Fil�1,4-6.8-11;�Lc�3,1-6)�

«Rivestiti dello splendore della gloria»«Rivestiti dello splendore della gloria»«Rivestiti dello splendore della gloria»«Rivestiti dello splendore della gloria»

Sion è una madre in lutto (I lettura) perché ha perso i suoi figli, portati via in schiavitù. Essa indossa la «veste del lutto e dell’afflizione». Ha gridato a Dio per loro: «Ho deposto l’abito di pace, ho indossato la veste di sacco per la supplica, griderò all’Eterno per tutti i miei gior-ni» (Bar 4,20). Ora il profeta gli chiede di deporre la «veste del lutto e dell’afflizione» e di rivestirsi della gloria che le viene da Dio. Ciò che stupisce è che questo le venga chiesto mentre è ancora abbandonata. La causa del suo lutto non è tolta perché i suoi figli sono ancora lon-tani. Ciò che ha cambiato la situazione di Sion è che “L’Eterno” ha compiuto un atto decisivo. Egli ha rimesso in cammino Israele: «Riu-niti... esultanti per il ricordo di Dio... In trionfo, come sopra un trono regale». Infatti [in greco: ] «Dio ha deciso di spianare ogni alta mon-tagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio». L’Eterno, anche se non li ha ancora ricondotti in casa, afferma che rimuoverà gli ostacoli che li

trattenevano. “Eterno” è un attributo di Dio usato anche altrove nella Bibbia (Is 40,28; Dn 13,42; Rm 16,26), ma solamente nella terza sezione di Baruc (4,5-5,9) Dio è chiamato semplicemente “l’Eterno”

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(8 volte). Solo “l’Eterno” potrà rimuovere ostacoli quali le montagne, le valli e le “rupi perenni” che sono, nella Bibbia, il simbolo di ciò che dura da sempre. Egli è capace di togliere ciò che da sempre impedi-sce all’umanità di tornare ad abitare una città che sarà detta “pace di giustizia” e “gloria di pietà”. Comprendere questa sovranità di Dio sul tempo ci è assolutamente necessario affinché non siamo schiacciati dagli ostacoli che ci impediscono di tornare a Lui e che appaiono perenni come le montagne e le valli. L’annuncio rivolto a Sion nella prima lettura è simile all’annuncio di Giovanni Battista nel Vangelo. Anch’egli chiede di prepararsi (preparare la via, raddrizzare i sentieri) e promette che «ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato... Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». Giovanni an-nuncia che la “salvezza di Dio” non sarà più invisibile e così tutti potranno camminare verso di essa con fiducia. Ora, né Sion né Giovanni Battista vedono le montagne spianate e le valli colmate. Le difficoltà e i pec-cati degli uomini sono ancora tutti lì. Ciò che vedono sono solamente i figli che tornano, le folle che vengono a farsi battezzare. Che le montagne saranno spianate e le valli colmate è stato loro annunciato. Lo splendore di cui Sion deve rivestirsi gli viene esclusivamente dalla parola divina rivoltagli dal profe-ta. La speranza è fondata solamente in Dio (Sion aveva detto: «E io come posso aiutarvi? Chi vi ha af-flitto con tanti mali saprà liberarvi...», Bar 4,17-18) perché soltanto l’Eterno può abbattere gli ostacoli della morte e del peccato che da sempre opprimono l’uomo. In Paolo possiamo vedere all’opera la stessa speranza. A differenza di Sion e di Giovanni Battista, egli vede per mezzo della fede in Cristo i monti spianati e le valli colmate: «Persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento». Per i filippesi ha gli stessi sentimenti ma-terni della Sion di Baruc («Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi», cfr anche 1Ts 2,7) e prega per essi perché crescano «sempre più in conoscenza e in pieno discernimento». Sappiamo riconoscere che in Cristo non c’è più nessun “ostacolo eterno” che ci potrà impedire di tor-nare a Dio?

IMMACOLATA IMMACOLATA IMMACOLATA IMMACOLATA Gen�3,9-15.20;�Ef�1,3-6.11-12;�Lc�1,26-38�

«In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo»«In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo»«In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo»«In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo»

Il mistero dell’incarnazione è il compimento di un disegno eterna-mente presente nel cuore di Dio: prima della creazione del mondo – ri-porta l’inno della lettera agli Efesini – Dio ha in mente un progetto di cui siamo i destinatari (v. 4a); tale progetto ha la sua piena e defi-nitiva realizzazione in Cristo, nell’evento della sua incarnazione nel grembo della Vergine Maria. In quanto pre-scelti e benedetti in lui, fonte e origine di ogni benedizione, diveniamo, a nostra volta, capa-ci di benedizione e di lode nei confronti di Dio. È questo il dinami-smo profondo che, a ben vedere, anima la nostra preghiera: siamo capaci di benedire Dio, perché ci riconosciamo intimamente rag-giunti dalla sua azione benefica. È quanto espresso nel primo versetto di quest’inno, che rappresenta il preludio tematico a tutta la lettera. Prendendo l’iniziativa, Dio ci ha scelti per un destino di pienezza e di immacolata santità (v. 4b), condizione gloriosa in cui già si trova il Cristo risorto nei cieli e la

sua Madre Immacolata, pre-scelta per essere il suo grembo nella storia e preservata dalla corruzione del peccato – cioè resa capace di dire solo e soltanto “sì!” all’iniziativa salvifica di Dio – perché si adempis-se il progetto da lui vagheggiato prima della creazione del mondo! È quasi ridondante, nel dispiegarsi dell’inno, il riferimento al Cristo: nello spazio di pochi versetti si sussegue una quantità spropositata di pronomi che si riferiscono a lui. Non si può in alcun modo equi-vocare: il disegno di Dio non si è compiuto che in lui e per mezzo di lui! Il testo, a questo punto, si serve dell’immagine della «filiazione adottiva» (v. 5) – che rinvia a una precisa istituzione giuridica dell’ambiente greco-romano – per esprimere più chiaramente la portata dell’elezione divina e la condi-zione in cui Cristo ci ha introdotti, facendosi uomo. Il risultato ultimo dell’incarnazione è per noi l’essere

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divenuti figli adottivi, vale a dire partecipi della condizione filiale propria di Cristo: adottati, quindi gra-tuitamente e liberamente ammessi a una familiarità con Dio che non ci sarebbe propria! Essere parteci-pi delle prerogative di Cristo, cioè della relazione filiale che unisce il Padre al Figlio, ed essere anche noi amati come il Figlio amato, è il risultato della benedizione menzionata all’inizio dell’inno, che si ri-versa sovrabbondante su di noi come grazia! Dall’immagine dell’adozione filiale si passa a quella dell’eredità (v. 11): resi figli nel Figlio, abbiamo di-ritto alla sua stessa “eredità”, in modo tale che l’amore che intercorre tra il Padre e il Figlio, di cui anche noi siamo stati fatti eredi, sia la fonte e il modello delle relazioni di amore che caratterizzano la vita dei credenti. Come destinatari dell’azione benefica di Dio, anche noi siamo coinvolti nel suo progetto salvifico, poi-ché – associati alla condizione filiale di Cristo e incorporati a lui – siamo diventati responsabili della trasmissione del suo mistero, per essere lode della sua gloria (v. 12). Questa eredità che ci attende nei cieli e che fin d’ora qualifica la nostra identità di figli, noi la contem-pliamo realizzata in pienezza nel mistero della Vergine Immacolata: in lei, Figlia di Sion prescelta a es-sere Madre del Redentore, siamo stati rialzati e innalzati alla dignità di figli!

3 a DOMENICA DI AVVENTO3 a DOMENICA DI AVVENTO3 a DOMENICA DI AVVENTO3 a DOMENICA DI AVVENTO Sof�3,14-17;�Fil�4,4-7;�Lc�3,10-18�

«Ti rinnoverà con il suo amore»«Ti rinnoverà con il suo amore»«Ti rinnoverà con il suo amore»«Ti rinnoverà con il suo amore» Questo brano, tratto dal libro del profeta Sofonia, riassume bene il mes-saggio della III Domenica di Avvento, chiamata appunto Domenica Gau-

dete. Giunti a metà dell’Avvento, il Signore è sempre più vicino e il profeta ci invita alla gioia. L’abbondanza dei verbi che esprimono la gioia rende l’invito accorato e pressante. Alcuni si riferiscono ad un sentimento interiore («rallegrati», «e-sulta»), altri («acclama», «grida») parlano di una felicità che si esterna at-traverso la voce e i gesti del corpo. È l’ appello ad una gioia piena, com-pleta, sentita nell’intimo e da condividere con gli altri. San Paolo, nella seconda lettura (Fil 4,4-7), esorta allo stesso modo i Filippesi a rallegrarsi perché «il Signore è vicino». Per capire il motivo di un tale invito, dobbiamo inquadrare la predicazio-ne del profeta Sofonia nel suo periodo storico, al tempo del re Giosia (640- 609 a.C. circa) e dopo un secolo di pesante dominazione assira. Nei lun-ghissimi anni del suo regno (687-642 a.C circa) l’empio Manasse aveva introdotto in Giuda culti idola-trici e favorito il dilagare della corruzione, soprattutto nell’ambito delle classi più abbienti: ricchi pro-prietari terrieri, giudici, profeti, sacerdoti (cfr. Sof 3,1-13). Sofonia vede in questa situazione passata la «condanna», cioè il castigo che Dio ha inflitto al popolo a causa della sua infedeltà. Ora, però, si deve gioire, perché il Signore interviene per liberare Israele dai suoi nemici e dalla «condanna» che si era me-ritato. Il termine «Israele», utilizzato per indicare il Regno del Sud invece del più comune «Giuda», in Sofonia riporta il destinatario dell’anuncio al periodo premonarchico, quando l’unico “re” delle dodici tribù u-nite era Dio. Il monarca terreno non è in grado di liberare Israele: solo l’intervento del Signore, presente in mezzo al suo popolo, annienta i nemici e sradica la malvagità. Per questo il lamento funebre di Sof 3,1-5 si può trasformare ora in canto di gioia, gioia che Dio stesso condivide col suo popolo. Avendo al proprio fianco il vero re (v. 15) e il guerriero potente (v. 17) che combatte in suo favore, il fe-dele israelita di ieri e il cristiano di oggi è invitato a superare il sentimento della paura («non temere») e i suoi effetti paralizzanti (le braccia che “cadono”). All’invito del profeta a riprendere coraggio fa eco la celebre frase di Sant’Agostino che accompagna il nostro cammino di Avvento e Natale: «Rialzati, uo-mo: per te Dio si è fatto uomo». L’eliminazione del male non è l’unico effetto della presenza di Dio in mezzo ai suoi. L’amore di Dio rinnova completamente Israele costituendo un popolo di poveri, di gente dalle labbra pure che trova ri-fugio nel Signore e abbandona l’iniquità (cfr. Sof 3,9-13). Tuttavia quest’opera di rinnovamento non è compiuta definitivamente. L’espressione «in quel giorno» e i verbi al futuro indicano che la trasforma-

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zione già in atto di Sion (e di ogni fedele) attende di realizzarsi pienamente nel futuro. È la speranza che Giovanni Battista, nel Vangelo (Lc 3,10-18), tiene desta con la sua predicazione di conversione e penitenza. È la speranza che il tempo di Avvento ci esorta a nutrire, nella consapevolezza che il Verbo fatto carne ha già posto la sua dimora in mezzo a noi (cfr. Gv 1,14), ma ogni anno rinnova la sua venu-ta. E se con l’incarnazione la presenza di Dio «in mezzo a noi» si compie in pienezza, con la morte e risurrezione di Gesù e il dono dello Spirito si compie anche la presenza di Dio «dentro di noi». Chi può non gioire per un tale annunzio?

4 a DOMENICA DI AVVENTO4 a DOMENICA DI AVVENTO4 a DOMENICA DI AVVENTO4 a DOMENICA DI AVVENTO Mi�5,1-4;�Eb�10,5-10;�Lc�1,39-45�

«San«San«San«Santificati per mezzo dell’offertatificati per mezzo dell’offertatificati per mezzo dell’offertatificati per mezzo dell’offerta

del corpo di Gesù Cristo»del corpo di Gesù Cristo»del corpo di Gesù Cristo»del corpo di Gesù Cristo» In questa ultima domenica di Avvento, la Liturgia della Parola fa affrettare i nostri passi verso il miste-ro del Natale. Il Messia, le cui origini sono «dall’antichità, dai giorni più remoti», è atteso come domi-natore e pastore d’Israele. Il celebre oracolo del profeta Michea (I lettura) ci indirizza geograficamente verso la piccola Betlemme di Èfrata, in continuità con la storia davidica, come compimento della pro-messa divina. Il brano di Luca (Vangelo) ci fa volgere lo sguardo verso il grembo fecondo della Vergine Maria la quale, in risposta all’annuncio dell’angelo, si mette in cammino verso la cugina Elisabetta. In realtà, l’interesse non è tanto sull’incontro tra le due donne, ma tra i due bambini. Giovanni sussulta nel grembo della sterile Elisabetta e quest’ultima, a sua volta, riconosce e annuncia il «frutto benedetto» del-la «benedetta fra le donne», l’atteso Messia che il Battista addite-rà come l’«agnello di Dio» (Gv 1,29), colui che viene per com-piere la volontà di Dio che è una volontà di salvezza (togliere il peccato del mondo). Nel suo progetto di amore per l’umanità in-tera, il Signore Gesù entra nella concretezza della storia per libe-rare l’uomo dalla corruzione del peccato e della morte. La Lettera agli Ebrei mette in relazione il sacrificio offerto da Cristo con i sacrifici della prima alleanza. Dopo aver sottolineato l’impossibilità della Legge di rendere perfetti gli uomini attraver-so i sacrifici prescritti e l’inefficacia del sangue di tori e di capri per l’eliminazione dei peccati, l’autore parla della venuta di Gesù Cristo (II lettura). Ciò che la Legge non poteva compiere è reso possibile grazie all’«Eccomi» del Figlio di Dio che accetta e compie la volontà del Padre che nel suo disegno di salvezza non ha voluto né sacrificio, né offerta, ma ha preparato al Figlio un «corpo». Si tratta di quel corpo che ha preso forma nel seno di Maria e che vedrà la luce a Betlemme. L’autore della lettera agli Ebrei, attraverso la citazione del Salmo 40, che interpreta l’offerta personale dell’orante, il suo culto purificato da ogni sterile ritualità, come prefigurazione profetica del sacrificio che Cristo compie di se stesso, in conformità alla volontà del Pa-dre. L’«Eccomi» del Figlio è innanzitutto quello dell’Incarnazione, nel quale il Verbo si fa carne, pone la sua tenda in mezzo agli uomini, ed è contemplato nella sua gloria, «gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre» (Gv 1,14). L’«Eccomi» di Cristo al progetto del Padre si compirà poi nell’offerta che egli fa di sé sull’altare della croce dove offre liberamente se stesso per la salvezza di ogni uomo. Grazie all’«offerta del corpo di Cristo» siamo santificati, «noi», cioè tutti i lettori cristiani di ogni tempo. Il versetto al salmo responsoriale di questa domenica ci fa chiedere al Signore che faccia sempre ri-splendere su di noi il suo volto, affinché possiamo essere salvi. È il volto di Dio tre volte santo che si è fatto uomo per salvare e santificare ogni uomo e davanti al quale il cristiano è invitato a dire: «Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome» (Salmo 79,19).

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NATALE DEL SIGNORENATALE DEL SIGNORENATALE DEL SIGNORENATALE DEL SIGNORE Is�52,7-10;�Eb�1,1-6;�Gv�1,1-18�

«Abbiamo contemplato«Abbiamo contemplato«Abbiamo contemplato«Abbiamo contemplato la sua glla sua glla sua glla sua glooooria»ria»ria»ria»

Chi è Dio nei confronti dell’uomo? Nel Vangelo di Natale è detto dapprima che «in lui era la vita e la vita era la luce degli uomini». Questo è ciò che il Verbo “era” fin da principio per gli uomini. Egli è da sempre la sorgente della vita degli uomini («in lui era la vita»). Egli è da sempre la luce che illumina ogni uomo. Anche Giovanni, e con lui ogni uomo giusto e retto, è testimone di questa lu-ce: la luce che tutti vedono, ma che non tutti accolgono («venne fra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto»). Tuttavia essa non può mai essere soffocata («la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta»). A quanti hanno accolto il Verbo-Luce-Vita Egli «ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome». Questa accoglienza è però puro dono di

Dio («non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati»). Questa è una breve sintesi della prima parte del Vangelo di Natale (vv. 1-13). Poi viene la frase più im-portante, al v. 14: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi». Questa frase segna una svolta. Finora si è parlato di “Dio” e del “Verbo” e si è detto che il Verbo è la “vita” e la “luce” degli uomini. Nei versetti successivi (14-18) non si parlerà più di tutte queste cose. Al posto di “Dio” c’è il “Padre”. Al posto del “Verbo” c’è il “Figlio Unigenito” e “Gesù Cristo”. Al posto della “vita” si parla della “pienezza” di “grazia” e “verità”. Al posto della “luce” c’è la “gloria”. Una bella differenza! Anche i soggetti coinvolti cambiano. Nei vv. 1-13 si dice che “tutto” è stato fatto dal Verbo, che il Verbo era la luce “degli uomini”, che Giovanni venne perché “tutti” credessero per mezzo di lui, che la luce il-lumina “ogni uomo”, che il Verbo era “nel mondo”, che il Verbo venne fra “i suoi”, che “a quanti” l’hanno accolto, ossia a “chiunque” l’abbia accolto, ha dato potere di divenire figlioli di Dio. Insomma, ciò che è detto ai vv. 1-13 riguarda tutto il mondo, tutti gli uomini, ogni uomo, chiunque accoglie la lu-ce che illumina tutti. A partire dalla frase centrale del v. 14, invece..., compare il “noi”. “In mezzo a noi” venne ad abitare; “noi” abbiamo contemplato la sua gloria. “Noi tutti” abbiamo ricevuto grazia su grazia. Questo Vangelo parte dall’eternità («in principio era il Verbo»), parte dall’universo («tutto è stato creato per mezzo di lui»), parte dall’umanità che, tutta intera, contempla l’unica luce e riceve l’unica vita che viene dal Verbo eterno. Questo Vangelo vuole però condurci ad entrare nel “noi” in mezzo al quale il Verbo fatto carne “venne a dimorare”. Questo “noi” contempla non semplicemente la “luce” del “Ver-bo” che era “presso Dio”, ma la “gloria” del «Figlio Unigenito che viene dal Padre». Questo “noi” non riceve semplicemente la “vita” che è nel “Verbo”, ma la “pienezza” di “grazia” e “verità” che è in “Ge-sù Cristo”. Forse, ciò che “nessuno ha mai visto” e che solo il Figlio unigenito ha rivelato (v. 18) è proprio l’umanità di Dio. Fa pensare a questo la differenza di vocabolario fra i vv. 1-13 (“Dio” e “Verbo”) e i vv. 14-18 (“Padre” e “Figlio”). Finché si parla di “Dio” o del “Verbo-Logos” si può ancora continuare a pensare a un dio-energia, un dio-concetto, un dio-pensiero. Le parole “Padre” e “Figlio”, invece, ci di-cono che Dio è qualcuno che ama suo Figlio, ci dicono l’umanità di Dio. Ora, questa umanità è più della luce: è “gloria”. È più della vita: è “pienezza di grazia e di verità”.

SANTA FAMIGLIASANTA FAMIGLIASANTA FAMIGLIASANTA FAMIGLIA 1Sam�1,20-22.24-28;�1Gv�3,1-2.21-24;�Lc�2,41-52�

«Gesù cresceva in sapienza, età e grazia»«Gesù cresceva in sapienza, età e grazia»«Gesù cresceva in sapienza, età e grazia»«Gesù cresceva in sapienza, età e grazia» Unico tra gli evangelisti, Luca conserva nel suo Vangelo il ricordo di un episodio legato all’adolescenza di Gesù: il racconto del suo ritrovamento, dodicenne, al tempio conclude il ciclo dei vangeli dell’infanzia e ci offre la prima azione e le prime parole di Gesù nel terzo Vangelo. Seguendo i modelli letterari del tempo, Luca ci presenta colui che sarà il personaggio principale della narrazione, fornendoci fin dal principio le coordinate per comprenderne l’identità. Egli fa questo con discrezione, lasciando che siano i personaggi a parlare di lui: gli angeli, i pastori, Elisabetta, i vecchi Simeone e Anna, tutti “fanno a ga-

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ra” per elencare le qualifiche straordinarie di questo bambino; soltanto alla fine è data anche a Gesù l’occasione di presentarsi! Egli compare in mezzo alla sua famiglia, con i suoi genitori, mentre compie il pellegrinaggio pasquale a Gerusalemme (vv. 41-42): siamo introdotti nell’ambiente di Gesù, nelle abi-tudini del sua famiglia; egli è figlio di questa coppia di ebrei osservanti della tradizione, che adempiono le prescrizioni della Legge! Eppure i vincoli familiari – che, di per sé, qualificano gran parte dell’identità di un uomo – non sono in questo caso sufficienti a descrivere l’identità del fanciullo. Scegliendo di fermarsi a Gerusalemme senza avvertire i genitori, egli si sottrae alla famiglia, affermando in qualche modo la propria autonomia. Questo gesto inatteso descrive non soltanto il compiersi del suo processo di crescita e la sua autentica umanità, che si scorge nella petulanza adole-scenziale con cui si misura coi propri genitori, ma soprattutto la sua inde-ducibile e straordinaria identità. Egli, infatti, non è dove tutti si aspette-rebbero di ritrovare un ragazzo della sua età, tra i parenti e i conoscenti (v. 44), bensì a Gerusalemme, nel Tempio, a insegnare ai maestri del suo po-polo, rivelando per la prima volta un tratto tipico della sua persona: quell’intelligenza acuta nell’interpretare le Scritture e le tradizioni del suo popolo che dimostrerà a più riprese nel corso del suo ministero pubblico, confrontandosi con i farisei e i dottori della legge (cfr. Lc 4,16-30). La sua identità non corrisponde, pertanto, alle apparenze e suscita inter-rogativi: come fa questo ragazzo a conoscere la volontà di Dio senza pas-sare per l’insegnamento dei maestri del tempo? La sua sapienza, che lo fa sembrare tanto simile a un profeta, da dove gli viene? L’evangelista, peraltro, evoca in modo sottile e quasi in filigrana la figura di Samuele, applicando a Ge-sù alcuni tratti dell’infanzia di questo grande profeta dei tempi davidici. Anche la famiglia di Samuele, come quella di Gesù, si recava a offrire il sacrificio di ogni anno al tempio di Silo (1Sam 1,3.21-22.24), do-ve egli rimase a servire il Signore durante uno di questi pellegrinaggi (1Sam 1,28; 2,11) e lì cresceva gradito al Signore e agli uomini (1Sam 2,21.26). Così si spiega la straordinaria sapienza del fanciullo Gesù: nel segno della continuità con i grandi del suo popolo, bisogna scorgere dietro la sua persona il mistero di Dio all’opera! Nella risposta che dà alla madre – devo occuparmi delle cose del Padre mio –, Gesù dimostra di avere piena coscienza della sua relazione unica con Dio, che gli è Padre come nessun altro potrebbe esserlo, neppu-re Giuseppe: per questo deve occuparsi anzitutto delle sue cose! Questo “dovere”, che deriva dalla fi-gliolanza divina di Gesù, si scontra drammaticamente con le attese umane dei suoi genitori: Figlio, per-ché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo. In diversi punti del vangelo, soprattutto riferendosi alla sua Passione, Gesù fa capire che c’è un destino ad attenderlo; bisogna che egli adempia un compito superiore, che lo richiama a un amore estraneo a qualsiasi calcolo e a un perdono senza con-dizioni, che già connette il Natale alla Pasqua (cfr. 4,43; 9,22; 13,14.16.33; 15,32; 17,25; 19,5; 22,37; 24,7; 24,26; 24,44)! Ma i suoi non comprendono: perché il loro figlio, quel figlio donato da Dio, non può restare con loro? Essi non capiscono che Gesù non è soltanto il loro figlio (cfr. Lc 8,19-20): è stato loro donato per occu-parsi delle cose del Padre; si capisce allora perché il ritrovamento di Gesù è ambientato proprio nel Tempio, là dove il Vangelo è iniziato con l’annuncio della nascita del Battista (1,8-9), dove Gesù è stato presentato per la circoncisione (2,27) e dove, al termine del Vangelo, si esprimerà la lode degli apostoli, dopo l’Ascensione (24,53): la permanenza inattesa di Gesù nel luogo santo di Israele è la parabola di tutta la sua opera salvifica e mostra il compimento del suo ministero come ritorno alla casa del Padre. Chi è, allora, il bambino nato a Betlemme alla luce di questa pagina lucana? È più che il figlio di Maria e Giuseppe: è il Figlio di Dio! Eppure è autenticamente uomo: su di lui riposano la grazia di Dio e la simpatia degli uomini (v. 52). Il suo stare a Nàzaret sottomesso ai genitori (v. 51) descrive questa sua obbedienza radicale all’umanità: per questo egli si è fatto uomo... per occuparsi di noi, per conto del Pa-dre suo!

La redazione augura a tutti

BUON NATALE e buone feste !!!

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