FOCUS CALABRIA 28 FEBBRAIO -...

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ATTO III - FOCUS CALABRIA 28 FEBBRAIO > 7 MAGGIO 2014 Inrete

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ATTO III - FOCUS CALABRIA28 FEBBRAIO > 7 MAGGIO 2014

Inrete

venerdì 21 marzo - h 21.00 / Teatrodilina

ZIGULI’ (60’)spettacolo vincitore Premio In-box 2013

con Francesco Colella, disegno sonoro Giuseppe D’Amato, musica originale Alessandro Linzitto, scenografia Salvo Ingala, aiuto regia Leonardo Maddalena, adattamento e regia Francesco Lagi

Lo spettacolo nasce dal libro Zigulì di Massimiliano Verga. Un diario intimo che racconta un’esperienza estrema di paternità, il rapporto denso e accidentato fra un padre e un figlio disabile. Parla della possibilità e della capacità di queste due persone di contaminarsi l’uno con l’altro. Non ci sono manuali che possano raccontare i due personaggi che animano il libro, c’è solo un rapporto vivo tra due individui. Il padre e il figlio sono due sconosciuti che qualcuno o qualcosa ha costretto a conoscersi. Il mondo del figlio, come quello di ogni figlio, è per il padre un mondo apparentemente impenetrabile. E il mondo del padre è altrettanto indecifrabile, per il figlio. È di questo mistero che parla Zigulì. C’è solo il padre di fronte alla disabilità del figlio. La paura e il desiderio della morte. Il bisogno intimo di sparire. La pallina dolce di una caramella e l’amaro di una lingua che lecca per terra. In questa storia, che è soprattutto una storia d’amore, tutto accade disordinatamente, senza nessun galateo sentimentale. Il personaggio di Zigulì è un uomo smarrito che si rapporta a suo figlio e alla sua disabilità con stupore, rabbia e ironia. L’azione dello spettacolo si svolge in uno spazio domestico ma notturno, un luogo che non è più una casa ma è il campo di battaglia dove si svolge la loro lotta quotidiana.

venerdì 7 marzo - h 21.00 / Spazio Teatro

CHIAMATEMI PER NOMELO SPAZIO BIANCO (70’)Ispirato al romanzo “Spazio Bianco” di Valeria Parrella

con Anna Calarco, video di scena di Antonio Melasi adattamento e regia di Gaetano Tramontana

L’attesa di una madre, il legame forte con una figlia nata prematura, la sospensione dei tre mesi che passano dalla nascita anagrafica alla nascita reale, su un filo sottilissimo teso tra la speranza e la rassegnazione, la volontà di capire, la scienza e la medicina che appaiono allo stesso tempo appiglio e carnefici. Ispirato allo “Spazio bianco” di Valeria Parrella, il lavoro di SpazioTeatro si concentra sul rapporto tutto intimo fra Maria - qui una giovane donna che per un caso fortuito si trova ad affrontare da sola la sua nuova vita tra casa e ospedale - e il frutto del suo ventre, triangolandosi con la realtà sospesa che tutto trasforma, cercando di instaurare un punto di contatto con una creatura che non riesce a riconoscere e che mette in discussione il suo status di donna, di madre e addirittura di individuo. Il viaggio di Maria è una costante ascesi dall’abisso alla vita, è riappropriarsi giorno per giorno di una dimensione di realtà che il parto prematuro aveva disgregato.

venerdì 4 aprile - h 21.00 / Scena Verticale

VA’ PENSIERO CHE IO ANCORA TI COPRO LE SPALLE (65’)di Giuseppe Vincenzi, con Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi, costumi, oggetti di scena e assistenza Rita Zangari, luci e suono Gaetano Bonofiglio, organizzazione Settimio Pisano, segreteria Rosy Chiaravalle, regia Dario De Luca, produzione Scena Verticale, Progetto More

Uno parla e canta, l’altro canta e suona. Due omini entrano in scena raccontando i propri fallimenti. Senza volerlo, con le loro cronache così profondamente e tragicamente comiche, inventano una morale che evidenzia bisogni e desideri di una società oramai in mutande e oltretutto sporche. Parlano con ironia del mondo di cui fanno parte, del quale non sono protagonisti ma semplici figuranti. Raccontano di un paese fondato sul reality, di individui che hanno rapporti virtuali, avatar superiori a loro stessi che li rappresentano non solo nel mondo online ma anche nella vita reale. Insomma verrebbe da dire: Che confusione! Ma vi prego, rispondeteci in coro: Sarà perché ti amo. Và pensiero che io ti copro le spalle, fortunato progetto musicale di Giuseppe Vincenzi, rinasce oggi remixato grazie alla complicità di Dario De Luca, per consolidare, innanzitutto, un sodalizio artistico che si è manifestato al pubblico con lo spettacolo Morir sì giovane e in andropausa; ma anche per segnare il primo movimento di un progetto più vasto che vede i due impegnati nel rinnovamento del genere teatro-canzone. Almeno nelle intenzioni.

venerdì 11 aprile - h 21.00 / Luigi Iacuzio

UCCIDETE LE MADRI (75’)scritto e diretto da Camilla Cuparo, con Luigi Iacuzio

Lo spettacolo prende spunto da un fatto realmente accaduto in un paesino in provincia di Reggio Calabria. Il figlio minore di un’umile, amata e rispettata famiglia del posto, Enzo, decide di “diventare capo” di una banda e di mettersi contro uno dei capi mafia del paese. Nonostante l’avvertimento alla famiglia, il ragazzo non abbandona la sua idea di scalata al potere e viene così ucciso. La madre, Lina, accecata dal dolore ma anche facendosi vincere dalla superbia dopo un’ossessionante pressione, riuscirà a costringere il marito a vendicare l’offesa subita (o a farsi volontariamente ammazzare per tenere alto l’onore della famiglia?). Resta l’epilogo… ed un uomo solo: Vito. Che racconta le conseguenze di un atto di superbia estrema attraverso le parole, il corpo, lo sguardo, il suo dolore. L’innocente. Il saggio Vito. Il coraggioso. Il figlio che decide di andare via … ma che si ritrova inseguito/investito dal sentimento della madre, Lina, che non è più solo vendetta. Volutamente Lina, la donna che genera superbia, non ha un volto. E non ne ha Santino. Rispettivamente mandante ed esecutore dell’atto più vile, terribile tra tutti quelli che costituiscono la vicenda.

venerdì 18 aprile - h 21.00 / Teatro del Carro

MADRIGALE (65’)drammaturgia e regia Luca Maria Michienzi, con Annamaria De Luca, Elena Santise, Mimmo Audino, Attilio Gualtieri, Giuseppe Gualtieri

Madrigale è un concentrato delle sfaccettature dell’amore raccontate attraverso la poesia, ispirate al testo Madrigale siciliano con alfabeti e tamburi di Emilio Argiroffi. Sì, perché l’intera elaborazione drammaturgica è poesia recitata e, a tratti, cantata da una superba e struggente Anna Maria De Luca che parla la poesia come fosse discorso diretto, dialogo, sussurro intimo. Un incontro fra la poesia classica e contemporanea, rielaborato in un unico percorso d’amore, che sposa i suoni della tradizione musicale popolare riorganizzati in musica e ritmi ricercati da Mimmo Audino (fondatore, anima e voce dei Marasà), Giuseppe Gualtieri (fisarmonica e bandoneon) ed Attilio Gualtieri (corde e chitarre). Tra parole di Argiroffi e quelle di altri autori come Saffo, Nosside, Garcia Lorca e Alvaro, vi è un frammento del lavoro che Pino Michienzi ha compiuto sulla lingua calabrese, sul recupero dell’idioma puro. Poesia come ricerca della parola attiva trasmessa come testimonianza del popolo, come materia viva, pulsante, che attraverso la mediazione del teatro arricchisce la storia di contenuti essenziali ed emotivi. Il corpo di Elena Santise, che danza non sulla musica, ma sulle parole, diventa, così, specchio e alter ego fisico della voce e del corpo dell’attrice protagonista. Questo anche a sottolineare la scelta di uno spettacolo che si regge interamente sul verso poetico e sulla bellezza della poesia che, oramai, non abbiamo più il piacere di ascoltare. Un progetto che volge lo sguardo ad una nuova proposta di teatro contemporaneo.

venerdì 28 marzo - h 21.00 / Compagnia Ragli

PANENOSTRO (60’)con Ernesto Orrico, testo e regia Rosario Mastrota

«Cump’il pan del prestín terún». Giuseppe fa il pane, ama impastarlo e creare i suoi “figli” di farina e acqua; è panettiere da generazioni, figlio e nipote di emigranti calabresi in un nord algido che gli ha regalato la vita; nella sua panetteria intrisa di sud, il panettiere calanordico o nordcalabro perfeziona l’eredità di un mestiere. È il panettiere del quartiere, Giuseppe, vive senza falsità, ingenuo, come gli ingredienti amalgamati nella sua umile missione di fornaio. E quella stessa umiltà, palesata con la sottomissione remissiva all’imposizione malavitosa, lo rende inconsapevole finanziatore del meccanismo della onorata ‘ndrangheta calabrese radicata al nord: “Papà pagava e pure nonno pagava”. Anche scorrendo sul binario dritto della normalità, appare, sul regolare percorso delineato, una curva imprevista o un’interruzione netta, inevitabile, e nonostante il protagonista di quella vita provi a nascondersi nell’assoluta trasparenza dell’ordinario, accade che quell’essere invisibile si trasformi in evidenza esagerata, in straordinario emblema di popolarità casuale. La casualità arriva portata dalla rabbia, in modo bestiale, dopo lunghe sopportazioni, ed è bella, intima, solo per un attimo, poi, però, è letale. Perché quell’unica colpa casuale, quell’unico lampo bestiale di umanità, diventano espiazione di un’unica vita. ‘’Rimetti a noi i nostri debiti’’ è prosa avulsa dalla realtà. Farsi giustizia uccidendo, soccombere alla giustizia per avere ucciso, lascia un debito: non avere giustizia.

SCUOLA DI TEATROdiretta da Dario De Luca - Scena Verticale

Ogni lunedi - dalle h 16.30 alle 22.00 e mercoledi - dalle h 19.00 alle 20.30

mercoledì 12 marzo - h 21.30 (Sala Montimurro)

BLACK FLOWERS CAFÉ in concertoGaetano Lidonnici (basso), Antonio Nicoletti (batteria), Fernando Rennis (voce e chitarra), Angelo Zicca (chitarra)

I Black Flowers Café vengono da Cosenza. Sospesi tra il Mediterraneo e l’Inghilterra, rappresentano l’incontro di radici brit con arie e atmosfere art-pop. Muovono i primi passi nel 2009, due anni dopo arrivano i primi EP (Rising Rain e Falling Ashes) e l’anno successivo il primo omonimo album e gli apprezzamenti anche dall’estero, con svariati passaggi in radio d’oltremanica. be/polar è il loro nuovo, ultimo singolo.

mercoledì 26 marzo - h 21.30 (Teatro)

CATALDO PERRI E LO SQUINTETTO Il mio sudCataldo Perri (voce, chitarra battente, buzuki), Piero Gallina (lira calabra, violino), Nicola Pisani (sax soprano), Checco Pallone (percussioni, chitarre), Enzo Naccarato (fisarmonica), Carlo Cimino (contrabbasso)

Il nuovo concerto di Cataldo Perri e Lo Squintetto propone il repertorio più rappresentativo dei tre lavori discografici del cantautore di Cariati (Rotte saracene, Bastimenti, Guellare’). Un viaggio sonoro impregnato di leggende e suggestioni dell’antica memoria Mediterranea e che, attraverso un itinerario di contaminazione e identità multiple, approda alle sonorità ed ai temi che caratterizzano il nostro tempo.

mercoledì 9 aprile - h 21.30 (Sala Montimurro)

FLAVIA LISOTTI Non sono mai cresciutaFlavia Lisotti (voce), Giuseppe Lisotti (chitarra acustica), Guido Calogero (tastiere)

Flavia Lisotti è una cantautrice di 23 anni, quasi 24. È inguaribilmente Sarcastica e i Pagliacci le fanno pensare alla Rivoluzione. È sempre in ritardo e mentre tutto, intanto, gira, le piace giocare a raccogliere immagini, fermandole tra appunti e frammenti di fogli sparsi. Scrive canzoni perennemente incomplete (forse per scelta, forse no) che raccontano sempre almeno una storia.

mercoledì 23 aprile - h 21.30 (Sala Montimurro)

GLORIUS in concerto Cecilia Foti (voce), Federica D’Andrea (voce), Mariachiara Millimaggi (voce - pianoforte - percussioni), Agnese Carrubba (voce - pianoforte - percussioni)

Inconsueta fusione vocale al femminile che spazia dal funky al pop, con contaminazioni jazz, negli originali arrangiamenti a cappella. Un ensemble consolidato, sono insieme dal 2000, composto da quattro artiste provenienti dalla città di Messina. Dalla fusione di voci dai colori diversi, un unico intento: l’armonia!

mercoledì 7 maggio - h 21.30 (Teatro)

PEPPE VOLTARELLI Il monumentoIl monumento è il nuovo spettacolo di Peppe Voltarelli: 13 canzoni che chiudono la trilogia sull’identità iniziata nel 2007 con l’esordio da solista Distratto ma però e proseguita con il fortunato Ultima notte a Mala Strana (targa Tenco 2010). Le linee guida sono i legami tra le persone, le fughe, le condivisioni e le separazioni, con il cantato sospeso tra italiano e dialetto calabrese. La parte testuale del nuovo spettacolo è ispirata a Il Caciocavallo di bronzo, romanzo autobiografico dello stesso autore calabrese, edito da Stampa Alternativa.

venerdì 14 marzo - h 21.00 / Teatro Casalaina

NESSUN’ALTRA MAI (70’)Liberamente tratto dal romanzo “Ferite a morte” di Serena Dandini

regia Vincenzo Tripodo, coreografie Antonio Gullo, aiuto regia Cecilia Foti e Ivana Zimbaro, costumi Angelica Oliva, produzione Gigi Spedale, con Linda Bonanno, Annamaria Cannatelli, Emilia Celi, Marielide Colicchia, Carmen Foti, Grazia Maria Grasso, Umberto Gulletta, Anna Manfredi, Emanuele Morabito, Giuliana Morabito, Angelica Oliva, Alessandra Pace, Stefania Panetta, Patrizia Previte, Nicole Rossitto, Olimpia Saja, Irene Elsa Venezia

Lo spettacolo è frutto di un lungo percorso di ricerca cominciato nell’ottobre 2012, che partendo dal testo della Dandini, si è via via verticalizzato cercando di trovare l’anima dietro ognuna delle donne rappresentate. Un lavoro che ha necessariamente messo in gioco la fisicità dei loro corpi, dei loro gesti, delle loro debolezze e contraddizioni, svolto sotto l’attenta supervisione del coreografo Antonio Gullo. Una ricerca anche sonora, che si è concentrata sotto l’abile guida di Cecilia Foti e Ivana Zimbaro sul timbro, sui colori e gli accenti, sui silenzi, i soffiati e le grida. Tutti gli attori hanno scavato nella vita dei loro personaggi per ricostruirne il passato, per conoscere i luoghi, i tempi e le condizioni in cui i delitti di cui sono state vittime si sono sviluppati. Le storie narrate non trascurano nessun aspetto della femminilità: si passa da racconti degni di personaggi “da Cavalleria Rusticana” a “cretinette” con tacco sei, strangolate con un foulard griffato; da Caltanissetta a Peshawàr, solo un fiore di loto, simbolo estremo di femminilità reca in sé speranza nel racconto di una donna bambina soldatessa, che viene freddata, perché una donna istruita può cambiare il mondo. La notevole spinta lirica rappresentata con violenza ma anche con grande sensibilità rivela una delicatezza nel mettersi in ascolto dell’altro sesso con riverenza e rispetto.

venerdì 28 febbraio - h 21.00 / Saverio La Ruina

LA BORTO (75’)Premio UBU 2010 “Migliore testo italiano”Nomination Premio UBU 2010 “Migliore attore”Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010

di e con Saverio La Ruina, musiche composte ed eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco, disegno luci Dario De Luca, organizzazione Settimio Pisano, produzione Primavera dei Teatri, Scena Verticale

Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare, Vittoria racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud. Non mancano momenti sarcastici e ironici come quando gli uomini geometri misurano il corpo femminile come se al posto degli occhi avessero il metro. O come quando il paese si trasforma in una immensa chiesa a cielo aperto per scongiurare le gravidanze. Né quelli commoventi legati alla decimazione del “coro” delle donne. Ma quando la protagonista chiude il cerchio col racconto del calvario della nipote, il sarcasmo e la commozione lasciano il posto a una profonda amarezza, mettendoci davanti alla dura e ambigua realtà dei nostri giorni.

MUSICA

LABORATORI

Biglietti e abbonamenti

Teatro: Posto unico € 10,00 / Ridotto (under 26 e over 60): € 8,00 Studenti Unical: € 5,00

Abbonamento intero: € 70,00 / Abbonamento ridotto: € 56,00 Abbonamento studenti Unical: € 35,00

Musica: Concerti Sala Montimurro (ingresso + aperitivo): € 5,00 Concerti in teatro (ingresso + aperitivo): € 8,00

Punti vendita e orari biglietteria: Teatro Morelli, Via Lungo Busento Oberdan, 1 - T 389.9232141 venerdì h 18.00 - 20.45 [email protected] / www. progettomore.it

Prevendita InPrimafila: via F. Alimena 4/b - T 0984.795699 h 9.30 - 13.00 / 16.30 - 19.30 Prevendita online www.inprimafila.net

Direzione artistica Saverio La Ruina, Dario De Luca Direzione organizzativa Settimio Pisano Amministrazione Tiziana Covello

Segreteria organizzativa e promozione Loredana Ciliberto, Rosy Chiaravalle

Ufficio stampa Comune di Cosenza

Direzione tecnica Gennaro Dolce Staff tecnico Gaetano Bonofiglio, Carmine Rizzo

Team di distribuzione Francesco Vitale, Vania Gatto, Sofia Sangiovanni “Antenne” Davide Ioele, Domenico Palopoli

Ultimo autobus, direzione UNICAL, h 23.20 da P.zza Matteotti (3 min a piedi dal Teatro Morelli)

PROGETTO MORE

MOREINTHERAPY - ELEMENTI DI MUSICOTERAPIA E ART PERFORMINGa cura di Gianfranco De Franco

4 febbraio > 20 maggio 2014 - ogni martedì - dalle h 16.00 alle 17.00 (primo gruppo) e dalle h 18.00 alle 19.00 (secondo gruppo)

CORSO DI EDITORIA E GIORNALISMOa cura dell’Associazione Culturale Il Filo di Sophia

5 marzo > 15 maggio 2014 - ogni mercoledì e giovedì - dalle h 15.00 alle 18.00

IL CLOWN - LABORATORIO DI MERRY CONWAYa cura di Associazione Culturale Conimieiocchi

23 > 27 aprile 2014 - dalle h 10.00 alle 13.00 e dalle h 15.00 alle 18.00

TEATRABILE 2013 / 2014 3° RASSEGNA PROVINCIALE DEL TEATRO IMPEGNATO NEL DISAGIOa cura di Anna Maria Di Rosa e Dario De Luca con il sostegno del Centro Servizi del Volontariato di Cosenza

23 > 24 maggio 2014

TEATRO

Progetto Donna

Progetto Donna

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