Pensa Magro - Raffaele Morelli

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Le 6 mosse psicologiche per dimagrire senza dieta

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  • Il libro

    PER PRIM A COSA , NON M ET T ERT I Adieta: il dovere nemico di chi vuoledimagrire. Poi inizia a cambiareatteggiamento mentale. Comincia adaccettarti come sei, lautocritica trale cause principali del sovrappeso.Svuota la testa dai troppi pensieri,laccumulo di peso mentale frena

  • anche il metabolismo. E impara a starenel presente, chi dominato dai ricordie dai progetti ingrassa senzaaccorgersene...

    Pensa magro il metodo praticoper dimagrire senza mettersi a dieta. Unapproccio rivoluzionario che RaffaeleMorelli ha esposto la prima volta nelbestseller Dimagrire senza dieta e chein questo nuovo libro trova la suaapplicazione pi concreta. Passo dopopasso, mossa mentale dopo mossamentale, lo psichiatra di Riza ci mostragli errori psicologici che ci fannoingrassare pi di quelli alimentari, eanche le parole giuste che ci aiutano a

  • dimagrire. Ogni capitolo accompagnato da casi reali, dalle frasi-chiave da ripetersi e dagli esercizimentali da praticare. Fino a scoprireche dimagrire pi semplice di quantoimmagini, se impari a pensare magro.

  • Lautore

    Raffaele Morelli medico,psichiatra e psicoterapeuta. presidente dellIstitutoRiza e dirige la rivista RizaPsicosomatica. Per

    Mondadori ha pubblicato Ciascuno perfetto (2004), Come essere felici(2005), Non siamo nati per soffrire

  • (2005), Come amare ed essereamati (2006), Le piccole cose checambiano la vita (2006), Cometrovare larmonia in se stessi(2007), Ama e non pensare (2007),Il sesso amore (2008), La felicit dentro di te (2009), Puoi fidarti dite (2009), Lunica cosa che conta(2010), La felicit qui (conLuciano Falsiroli, 2011), Dimagriresenza dieta (2011), Guarire senzamedicine (2012), Lezioni diautostima (2013) e Il segretodellamore felice (2013).

  • Raffaele Morelli

  • PENSA MAGROLe 6 mosse psicologiche per dimagrire

    senza dieta

  • Pensa magro

  • Introduzione

    Quando leccessivo consumo di cibo sidiffonde come unepidemia nel mondointero, quelli che riescono a uscirne conle proprie forze hanno qualcosa dieroico. Sono un esempio per tutti.

    Lossessione del cibo come unagabbia che intrappola le nostre menti, undisagio che ci assale con tutta la forza di

  • un pensiero collettivo, per il qualepossiamo essere felici solo seingurgitiamo zucchero, dolci, gelati,bibite, patatine, cibi killer. Cibi daisapori forti, il cui gusto ci stordisce, cidroga, ci rende incapaci di orientarcinella vita, verso i nostri veri bisogni equindi verso la felicit.

    S, perch chi ingrassa tanto non felice, anche se recita come tutti gli altrila lezioncina: Io mi vedo bene cos.

    Se vero che ogni individuo ha unasua costituzione psicofisica, ilsovrappeso una zavorra tra le piterribili, perch ci fa sentire insicuri,fragili, incapaci di fidarci di noi stessi.

    Quante persone mi hanno detto:

  • Tutte le volte che interrompo una dieta,mi sento un fallito. Ogni interruzione una frustrazione, crea un senso diprecariet, di instabilit. E ci si accusa,ci si sente in colpa per non avercelafatta.

    Da un lato il mondo in cui viviamo cisi presenta come il paese dei balocchi,dove ogni cibo un tesoro che ci vieneregalato come rimedio contro ognitristezza, ansia, insoddisfazione. Bastaguardare la pubblicit, che ci fa credereche la gioia di vivere viene da un certocibo o da una particolare bevanda.Dallaltro lato c il senso di solitudine,di vuoto, di sconforto per il fatto di nonessere abbastanza snelli, la vergogna di

  • essere caduti nella rete che il cibo citende ogni minuto. S, perch la stessamentalit che ci spinge a usare semprepi cibo come piacere consolatorio cichiede paradossalmente di restare anchemagri!

    Chi ce la fa a venirne fuori un veroe proprio eroe, perch ha navigato tra lesirene delle illusioni che vogliono farcicredere che il piacere vienedallattaccamento a cose effimere, inprimo luogo al cibo.

    Un eroe, perch riesce asopravvivere allepidemia che porta aldiabete, allinfarto, allictus e ai tumori.

    Un eroe, perch rompe il circolovizioso di sovrappeso-dietafallimento-

  • sovrappesoUn eroe, perch ha capito che

    riusciamo a dimagrire solo se cambia ilnostro modo di stare con noi stessi, se lasmettiamo di maltrattarci, se nonrinunciamo alla gioia di vivere, allospirito di avventura, al desiderio, allapassione.

    Si dimagrisce solo cambiandoprofondamente il nostro atteggiamentomentale, mai obbligandosi a una dieta.

    Questo libro stato scritto per questieroi che vogliono navigare verso sestessi, lontano dal pensiero comune delbranco.

  • 1PER PRIMA COSA NON

    METTERTI A DIETA

    Quando il peso diventa unproblema e siamo convintidi dover fare qualcosa di

    concretoper invertire la rotta e dare il

    via al dimagrimento,

  • evitiamo di partire col piedesbagliato

    e cadere nella trappola pipericolosa: la dieta.

    Sembra un paradosso ma proprio cos,

    se pensiamo di perdere i chiliin eccesso

    con una semplice riduzione dicalorie

    non ne verremo mai a capo.Vediamo perch si tratta di un

    passo falso

  • e cosa fare di diverso.

  • Prima il piacere

    Quando in noi scatta il diktat DEVIDIMAGRIRE e il controllo del pesodiventa un chiodo fisso, il cervellocade in preda a questa ossessione enello stesso tempo, per reazione, nasceun irresistibile desiderio ditrasgredire: e cos si continua amangiare!

  • Viceversa, prima che ci mettessimoin mente questa idea della dieta, alcibo non pensavamo pi di tanto, come naturale che sia, e tutto finiva l

    Quindi iniziamo bene cio senzaimporci restrizioni alimentari edimagrire diventer pi facile delprevisto.

    Quando la vitalit si esprime attraverso unafame inestinguibile, non bisogna punirla conla dieta, ma provare a offrirle altri spazi.

    Niente peggio che fissarsisullalimentazione! Pensi, parli e vivisolo per il cibo: lo misuri, lo calcoli, tiinformi su tutti i suoi aspetti, lo tieni

  • sotto controllo, ma te lo sogni anche dinotte. Il cibo diventa motivo di gioia odi tristezza, da nutrimento si trasforma inoggetto del desiderio, affascinante eproibito, amato e odiato. Il peso diventarapidamente il solo parametrodellumore: hai perso un chilo? Seifelice. Hai messo su due etti? Precipitinella disperazione.

    Giuliana, 40 anni, mi racconta:

    Tutti i giorni nella testa avevocome un tarlo, un pensierofisso, insistente, soprattutto almattino: Oggi vogliomangiare solo cibiipocalorici. Pi questopensiero si faceva spazio

  • dentro di me e pi scattava unimpulso che mi portava adivorare qualcosa che nonavrei dovuto, senza neancheavere fame. E lo trovavopiacevole, stimolante.

    La tua anima vuole trasgredire, non vuoleessere messa a dieta, cio in gabbia, nonvuole sentirsi dire cosa giusto o sbagliato ecosa deve fare.

    Insomma, pi pensiamo al cibo chevogliamo evitare, pi il solo fatto diaverci pensato ci porta automaticamentea desiderarlo ancora di pi, aumentandoil rischio di trasgredire. Quando ci

  • diciamo oggi devo evitare certi cibi,queste stesse parole ci invogliano amangiarli.

    Giuliana lo ha imparato sulla suapelle.

    Ogni volta che mi veniva lideadi dimagrire, mi dicevo: Nonci devo pensare, non devoragionare, non devo farenessun progetto. Piraggiungevo uno stato diestraneit senza pensieri, pilansia diminuiva e leabbuffate di alimenti golosi einutili si riducevano. Haragione lei, caro Morelli, non il corpo che ingrassa, che ha

  • voglia di mangiare: la rovina la nostra mente.

    Giuliana ha fatto, senza saperlo,quello che consiglia una recente ricercaanglosassone: astrarsi e non pensare alcibo. Lo stato di estraneit dal pensiero,dai ragionamenti, le ha fattocomprendere di essere unaltra donna,non la solita che gi conosceva. bastato evitare qualsiasi dieta ecambiare latteggiamento mentale, ciouscire dal mondo dei pensieri, peraccorgersi che per realizzarsi il suofemminile non aveva bisogno diabbuffarsi di cibo.

    Qual dunque il segreto per perderepeso senza sacrifici? Azzerare la mente.

  • Secondo la stessa ricerca inglese,coloro che si fissano sullidea diperdere peso finiscono per ingrassaresempre di pi.

    Quindi la scelta di unalimentazionediversa, speciale ha senso solo nelcaso si associ a un significativocambiamento di mentalit. In questocaso, se lo si ritiene necessario, si puscegliere un regime alimentare diaccompagnamento, attento acorreggere gli eccessi e a bilanciare glisquilibri. Invece, se deve ridursi a unmero calcolo di calorie sommato a unaserie di doveri, allora del tuttocontroproducente, ed assolutamentemeglio evitarlo!

  • Il dovere il nemico di chi vuoledimagrire.

    Mettersi a dieta come dichiarareguerra ai propri impulsi. Ma evidenteche una guerra del genere senza fine:la voglia che oggi hai sconfitto, se nelfrattempo non ti soddisfi diversamente,domani torner intatta, perch pursempre una parte di te che stareclamando spazio! E non puoi negarlaallinfinito, prima o poi ti capiter dicedere. E a pagare il prezzo sarinevitabilmente la tua psiche: selennesima dieta non funziona, se dopoaver perso un paio di chili sgarri e li

  • riprendi, logica vuole che la colpa siatua, perch non ce lhai fatta!

    Questo atteggiamento distruggelautostima e genera uno sconfortoprofondo, che la migliore premessaper unabbuffata consolatoria. Eccoaffacciarsi un pericoloso circolovizioso: la vita della persona a dieta come un serpente che si morde la coda.

    Il corpo si difende dalladieta

    Le diete non funzionano perch i divietirisucchiano lenergia vitale e linconscio costretto a ribellarsi.

  • E poi c unaltra considerazione dafare. Chi reduce da numerosi tentatividi dieta sa perfettamente che nel tempodiventa sempre pi difficile dimagrire:un regime calorico che funzionavaqualche anno fa ora non d pi risultati,e bisogna adottare soluzioni ogni voltapi drastiche. Ma sono proprio le dietead avere insegnato al nostro corpo adaccumulare grasso! Quando il ciboscarseggia, infatti, lorganismo deglianimali si specializza sempre meglionello stoccare il cibo, nel crearsiriserve, e il corpo diventa come unmagazzino. Una dieta che dura a lungo,quindi, sviluppa allestremo questacapacit dellorganismo, che pertanto

  • impara a bruciare le calorie in modosempre pi lento. Questo spiega perchla stessa quantit di cibo che una voltabastava per calare di peso, oggi ci faingrassare. Sentite cosa mi scrive unalettrice a proposito di questo problema:

    Mi chiamo Giada, ho 24 anni efrequento luniversit. In lottacon il peso da sempre, spintaanche dai miei famigliari,volevo perdere almeno 15 chilie cos mi sono rivolta a unaspecialista e ho iniziato aseguire una dieta. stataunesperienza dolorosa efallimentare. Il regimealimentare era davvero

  • ristretto e letteralmentemorivo di fame. Mi sonoimpegnata, ho veramentecercato di seguire indicazioni econsigli, organizzavo i pastialla perfezione, che fossi acasa o fuori, senza sgarrare,senza concedermi mai nulla. Ilrisultato? Ho perso quattrochili nei primi due mesi e neiquattro mesi successivineanche un grammo: ferma,bloccata, il mio peso e lagodella bilancia, nonostante ilferreo impegno, non simuovevano. La dietologadubitava di me e delle mie

  • parole: penso credesse chemangiavo di nascosto. E pensoche lo credessero anche i mieifamigliari. Ero sempre pinervosa, depressa e sfiduciata:praticamente non mangiavo,ma rimanevo sempre uguale.Cos ho abbandonato questoprogetto, perch non sarei mairiuscita a ottenere risultati. Maio non sto bene nei miei pannie mi chiedo continuamentequando e come scatter in mela molla che mi far sentire chela dieta la sto facendo per me,e non per gli altri.

    Cara Giada, quando dici che stai

  • entrando in depressione perch il tuopeso non diminuito neanche di ungrammo, significa che la tua mente completamente prigioniera della dieta, eche con il pensiero sei sempre l acontrollare i tuoi chili. Ma impostandole cose in questo modo, si finisce peresistere solo in funzione di quello che simangia: come se la nostra vitadiventasse, di fatto, un conteggio dicalorie, e basta! Questo modo di essererende tristi e infelici e, come tu sai,quando si scontenti il metabolismorallenta, la fame aumenta e,inevitabilmente, si ingrassa.

    Latteggiamento corretto non pensare amangiare di meno, ma essere incantati dalla

  • vita, lasciarsi prendere dalla voglia e daldesiderio di fare cose piacevoli.

    Laltro nemico lostinazione. Cosasignifica? Significa che si arriva aimporsi di mangiare solo certi cibi,sempre quelli, provando e riprovando,sforzandosi di rispettare i rigidi palettitipici della dieta. Ma i tentativi falliti tifanno ingrassare di pi!

    Non serve mettersi alla prova e tantomeno utile sentirsi sconfitti e intristitise non si riusciti a perdere quei 4-5chili in pi. Prima di decidere didimagrire, bisogna guardare la propriavita e farsi questa domanda: nel corsodella giornata, c almeno una cosa chemi piace fare? Unattivit che mi

  • diverte, che mi appassiona? Ci sonodegli interessi ai quali non rinuncereiper nessun motivo al mondo?

    Se la risposta s, e per tuttinellarco della giornata ci sono cosepiacevoli anche se non le si vede,allora abbiamo molte chance diperdere tutti i chili in pi. Come?Trasferendo la passione, il piacere, lavoglia di vivere anche nel nostro stare atavola.

    IN PRATICA

    Se lo senti come un dovere non funzionaTutte le persone che ingrassano commettono lostesso errore: sono convinte che tanto pi si

  • controllano, pi si ripetono ce la devo fare amettermi a dieta, pi lottano con se stesse epi vanno in palestra pi riusciranno afarcela! Ma dopo lentusiasmo iniziale e unaleggera perdita di peso, puntualmente tuttotorna come prima.

    Mettersi a dieta? Un alibi per continuare amangiare

    Cosa stimola in noi una dieta? Di sicurolinventiva, perch troviamo sempre nuovescuse per mangiare ancora un po! Peresempio:

    Dopo una giornata pesante, me lo meritoun bel piattone di pastaHo fatto sport, allora oggi posso sgarrareun poHo contato le calorie e posso permettermi

  • questo dolcetto!Mangio, tanto domani mi rimetto adieta

    Serve qualcosa che ti prenda lanimaNon basta mangiare meno, ma occorre sentireil piacere di farlo, proprio come si provapiacere quando, durante la giornata, siincontrano le cose che ci attraggono, che ciprendono e ci fanno perdere un po la testa. controindicato quindi mettersi a dieta secontemporaneamente non si inizia uno sportche ci piace davvero, o un corso di danza, diteatro, di pittura o di scrittura. Non basta solosudare, ci vogliono anche interessi che ciprendano lanima, che ci permettano di metterein scena altri personaggi rispetto allunico checonosciamo.

  • Cibi proibiti: uno alla volta, sLi classifichiamo come vietati ma lirincorriamo di nascosto, e pur di mangiarlifacciamo carte false, magari di notte Allora,invece di evitarli, fa una lista di alimentiproibiti e attaccala al frigorifero: invece dirinunciare, te ne concederai uno alla volta.

    In alternativaInvece di metterti a dieta puoi:Ascoltarti: non vero che hai sempre desideriodi cibo. In realt mangi per far tacere rabbia esolitudine.Coccolarti: quando credi di aver sbagliato,ricordati che nella voglia di trasgredire c lavoglia di vivere.Stimarti: se stai bene con te stessa non ingrassipi.

  • LESERCIZIO

    Dai spazio al piacereInvece che alla dieta, quando ti svegli almattino, rivolgi il tuo pensiero alla voglia dipiacerti e di essere desiderata: se poi nonincontri nessuno e non succede niente, nonimporta. Magari accadr qualcosa domani, odopodomani, o il mese prossimo, ma intantoentrerai in una dimensione nuova. fondamentale, altrimenti ci resta solo dacontrollare le calorie, e sappiamo che nonfunziona.E non dire che questa voglia non c, che scomparsa, che non ti interessa moltodiverso andare al lavoro rassegnata asvolgere la solita routine, oppure andarci

  • indossando un vestito che fa sentire appagatila femminilit e lerosE se ti dai pi piacere, allora, non ci sarbisogno di sgarrare con cioccolata e biscotti.Questa la strada giusta: cos dimagriresmette di essere una coercizione, e diventa ilpiacere di stare con se stessi.Poi, nellarco della giornata, socchiudi ognitanto gli occhi e immagina la donna che tipiacerebbe diventare, i vestiti che tipiacerebbe indossare e il trucco che sentipi vicino alla tua immagine.Ogni persona possiede unimmagine soltantosua, e se le si d spazio sar lei a portarcispontaneamente a mangiare ci che adattoa noi, a fare lo sport che ci piace, a coltivare

  • i nostri interessi e a frequentare le personecon cui stiamo bene!

  • 2Ora cambia atteggiamento mentale

    Chiarito che dimagrire unaquestione di testa

    e che mettersi a dietariducendo semplicemente le

    calorie ingeritenon porta a nulla, vediamo

  • cosa fare adesso. necessario modificare la

    nostra mentalit( lei che ci ha portato a

    sentirci a disagio e aingrassare!),

    passaggio indispensabile perritrovare la linea senza fatica.

    Se vogliamo attuare uncambiamento significativo,cominciamo ad accettarci

    come siamo.Poi svuotiamo la mente dai

  • troppi pensierie alleniamoci a stare con la

    testa nel presente,lunico momento in cui ha

    senso vivere.

  • Accettati come sei

    Il peggior nemico della linea? Volerfare le cose sempre perfette, aver pauradi sbagliare, essere critici con se stessi,pensare di non essere allaltezza: sonostati danimo pericolosissimi se sivuole dimagrire davvero. Accettarsi,prendersi per come si , piacersi il

  • segreto per star bene con se stessi eperdere peso con facilit.

    Chi ha in mente un modello diperfezione, finisce inevitabilmente perparagonarsi agli altri ed sempreinsoddisfatto.

    Cos mi scrive Elena:

    Il punto : io non mi piaccio.Sono formosa, appariscente, einvece invidio le donnefiliformi, naturalmenteeleganti.

    Annidato in noi c un pericolosoperfezionista che si mette continuamente in

  • discussione: leccesso di autocritica tra lecause principali del sovrappeso.

    Invidiare altre persone, sognare uncorpo diverso da quello che abbiamo,voler essere perfetti, ci mette sempre inlotta con noi stessi e indebolisce lanostra forza di volont.

    Non dobbiamo pretendere da noi laperfezione, altrimenti non ce la faremomai a dimagrire! E poi lidea diperfezione ci costringe sempre arimandare, in attesa delle condizioniottimali per occuparci di noi stessi eperdere peso: e intanto continuiamo aingrassare

    Sentite ancora Elena:

  • Sono fatta cos, o tutto oniente: anche nella vitaquotidiana, tendo sempre arimandare gli impegni, inattesa del momento giusto peraffrontarli in modo perfetto:con il risultato che il pi dellevolte non li porto a termine, orestano in sospeso peruninfinit di tempo! Cosfinisco per vivere la mia vitanella perenne attesa delmomento giusto: per iniziareuna dieta, per portare atermine un lavoro, per fare unascelta di vita. E cos, con ilcibo, alterno stravizi ed

  • esagerazioni a dietedellultima ora strettissime esin troppo intransigenti. Fino aoggi, cos facendo, non ho maifaticato a perdere quei chili ditroppo che magari mirestavano addosso dopo lefeste, i viaggi, i weekend Maadesso il mio corpo sembranon rispondere pi alle miediete last minute, e io mi sentostanca, affaticata, depressa,demotivata.

    A volte lidea di essere bella per glialtri fa desiderare un corpo diverso:ebbene questo desiderio di essereunaltra donna indebolisce il nostro

  • mondo interiore, ci fa correre verso unameta che non la nostra. Eppure Elena molto desiderata:

    Sono considerata una belladonna, appariscente, e dasempre sono oggetto di sguardicompiaciuti per via delle mieforme.

    La durezza con noi stessi ci trascina aglieccessi della gola. Chi si accetta cos com esmette di criticarsi, torna spontaneamente inlinea.

    Il nemico di Elena non il suo corpo,ma lideale della donna filiforme,magra, perfetta. Ogni donna ha una sua

  • bellezza: allontanarsene per imitare imodelli delle indossatrici pu farle solomale. Pi forte lidea di perfezione, diordine, di bellezza irraggiungibile e pila nostra anima si ribella.

    Ultimamente, sempre pispesso, ho dei veri e propripicchi di follia alimentare incui sembra quasi che mi vogliafar del male: cibo spazzatura,patatine, cioccolata. Che mifanno sentire peggio e ancorameno motivata a rimettermi inriga Un circolo vizioso dacui non so pi come uscire!Come posso riordinare la miavita alimentare ed emotiva?

  • Come se ne esce, cara Elena?Ripetendosi tutti i giorni: Questo ilmio corpo e lo amo cos com, con isuoi difetti e con le sue forme. ilmodello di perfezione assoluta che creala fobia alimentare.

    Se ci accettiamo, dimagrire facile.

    Se ti correggi troppo, la fame siscatena

    Anche Rino fatica ad accettarsi,sentite cosa scrive:

    Ho 42 anni, vivo da solo e sonoin sovrappeso di una decina dichili. Ho fatto di tutto perperdere peso e in alcuni

  • periodi ci sono anche riuscito,ma dopo un po ricomincio conle solite abitudini sbagliate. Misembra di aver individuato ilmio problema: il dopocena.Infatti, se di giorno non mi difficile seguire un regimealimentare corretto, che mipermetterebbe di dimagrire,dopo aver cenato mi viene dinuovo fame, avverto la vogliadi riempirmi tanto che, quasiogni sera, scelgo con cura lecose che mi piacciono di pi,generalmente dolci, e mangiodi nuovo. Solo cos riesco adandare a dormire sereno. So

  • che un modo per riempire deivuoti o placare la rabbia e latristezza, ma quando micomporto cos non mi piaccio.Io sono un maschio e sonostato educato a non cedere alleemozioni; cos adessopreferisco gestirle con il cibopiuttosto che farmi travolgere.

    Se non siamo naturali si insinuano in noi dellebolle di insoddisfazione, che sitrasformano in adipe.

    Caro Rino, nel profondo di noi stessiriposa la nostra essenza: lei che guidala nostra vita, lei che ci fa scoprire lenostre vere aspirazioni, lei che ci

  • porta a conseguire il nostro destino, arealizzare i nostri sogni, ad arrivare allanostra meta. Perch questo accada, per,la nostra essenza ha bisogno che noidiventiamo cedevoli e non dei lottatori.Non bisogna combattere contro se stessi,sforzandosi di individuare un presuntoproblema per poi tentare, peggio delpeggio, di correggerlo (nel tuo caso, ildopocena).

    La nostra essenza ama le persone chenon si controllano, che si accettanocome sono, che non continuano aripetersi, ogni giorno e pi volte algiorno, che non vanno bene, che devonomigliorarsi, perfezionarsi proprio

  • per colpa di questo tipo di atteggiamentoche non riescono a perdere peso.

    Piuttosto, caro Rino, ripeti a te stessoquesta frase: Io non mi devocontrollare.

    Non possiamo eliminare il sovrappeso con ilperfezionismo e il controllo, dobbiamocercare nuove sensazioni.

    E quando vai a letto la sera, sdraiato albuio con gli occhi socchiusi, immaginadi parlare alla tua dea interiore (la tuaessenza), e ripeti queste parole: Amicamia, io non ce la faccio a perdere peso,prenditi tu cura di me. Portami verso lamia strada. Pronuncia queste parole avoce bassa, e poi nei giorni successivi

  • aspetta e osserva Potrebbe nascere unnuovo interesse, potresti incontrare (etrovare piacevoli) persone che fino aquel momento avevi evitato, oppurepotrebbe scattare qualcosa che attirala tua attenzione, che ti coinvolge. Ericorda che la tua essenza, la tua deainteriore, non ama i ragionamenti e menche meno le persone che cercano in tuttii modi di controllarsi. Lascia fare a lei.

    Cerca la femminilit, non laperfezione

    Sono in sovrappeso di 25 chili.Ho seguito molte diete,

  • inutilmente, finch ho capitoche il mio peso dipende dallatesta. Ma come? Voisostenete che il sovrappeso puderivare dal fatto che vogliamotutto subito. Io da un lato sonolenta e un po pigra, dallaltrovorrei sbrigare alla svelta imiei impegni, quindi liprogrammo minuziosamente.Poi scopro che, per svolgerli inmodo perfetto, mi servirebbe iltempo che non ho. Sono sfinitae non rispetto i programmi Eallora mangio, e mi dico:Oggi andata cos, laprossima settimana porter a

  • termine i miei progetti, perchse voglio posso riuscirci. Eaumento di peso. So chesbaglio, ma dove?

    Piera

    Cara Piera, ti faccio i mieicomplimenti per come descrivi i tuoistati danimo che sono, spesso, tipici dichi ingrassa. Descrivi altrettanto bene lalotta dentro di te tra la donna che vuoleessere perfetta e quella che tu definiscilenta e un po pigra, che, sconsolata,non ce la fa a rispettare i programmi.

    Va chiarito subito, e penso possaservire a tutti, che non si dimagrisce conuno sforzo di volont. per questo che,innanzitutto, devi eliminare la frase se

  • voglio, posso riuscirci che continui aripeterti. Dimagrire non vuol diremettersi alla prova, sfidarsi, vincersi.

    Che cosa ti fa ingrassare? Una forzafemminile che stai trascurando. Quandoingrassiamo, spesso, la prima parte delcorpo colpita la pancia, e questoproprio perch una forza pi grande dinoi vuole allargarci, farci espandere.Perch lo fa? Perch sbagliata? Perch cattiva? No, quella forza reagisce aqualcosa che ci fa male, anche se non cene rendiamo conto. Nel tuo caso ilfemminile che si ribella alle pretese diquella donna perfetta, meticolosa, chevuole essere protagonista, che vuoledecidere come deve essere la vita, che

  • vuole fare di te una perfetta casalinga. Ilpi delle volte pigrizia e lentezzaarrivano non perch siamo indolenti, maper fermare quella parte di noi che vuoledirigere e controllare tutto, che vuoleessere perfetta e dominarci.

    Non esprimere giudizi sulle tue forme,cerca invece un abito, un accessorio, ungioiello, un profumo che ti piace, che ti fasentire bella e indossalo.

    Il tuo femminile vuole ben altro!Vuole che tu abbia cura della donnamisteriosa che abita dentro di te. Almattino quando ti svegli, prova a dirti:come faccio, oggi, a rendere contenta lamia Donna?, c qualcosa che

  • interessa al mio femminile?. Cerca unlibro, un film, uno spettacolo che tipossano emozionare, indossa un vestitoche ti faccia sentire bella, senza piesprimere alcun giudizio sulle tue forme,attualmente troppo prosperose. Oppureimmaginati con persone con cui staibene e ti senti contenta, appagata, felice,gioiosa Prova a risvegliare uninteresse che avevi in passato e che haimesso da parte, come disegnare,scrivere, recitare, fa qualcosa che tiaiuti a cambiare personaggio. Cos il tuofemminile potr trovare piacere non pinel cibo, ma in altre situazioni.

    Il peso eccessivo un sintomo, non lamalattia. La parte che ingrassa sta cercando di

  • correggere un atteggiamento mentalesbagliato.

    Come fai a sapere quando sei sullastrada giusta? Non dallago dellabilancia che scende, ma dal fatto chedurante la giornata incominci agiudicarti sempre meno, che smetti didirti se vai bene o no, che ti troviaffascinata da interessi nuovi e diversi,che non hanno niente a che vedere con iltuo perfezionismo.

    Quando ti accorgi che il tuofemminile, e la tua Donna, sono preseda passioni, quando ti senti catturatada un libro, da un disegno, o daqualsiasi altra attivit che ti fa stareprofondamente bene, vuol dire che

  • finalmente sei appagata: allora smetteraidi cercare il piacere nel cibo edimagrirai senza accorgertene.

    Riconosci il vero problema

    Sono disperata. Ho 41 anni, manon li dimostro affatto, sembroe mi sento una ragazzina. Sonosposata da ventanni e ho unfiglio di 20 che adoro. Vitamatrimoniale pocosoddisfacente, con grande crisinegli ultimi tempi e con il miodesiderio di rompere ecambiare vita. E poi, c la mia

  • ossessione la pancia: quei 3chili che vorrei perdere sonolocalizzati tutti l. Praticomolto sport (la mia passione,due-tre ore al giorno, quattro-cinque volte a settimana),cerco di curarelalimentazione, faccio uso dicreme, prodotti drenanti, facciotrattamenti estetici, ma nienteda fare sempre l, non cverso. Mi massacro in palestra,faccio di tutto, spinning, corsa,fitboxe, pesi, addominali nonmi risparmio. Dovrei essereunacciuga e avere la panciapiatta e, invece, niente

  • sempre l. Guardandomi allospecchio tutto sommato mipiaccio, ho un corpo tonico euna bella pelle, ricevo molticomplimenti, ma questa panciaproprio non la sopporto!Magari non ci fosse! Non sonomai stata proprio piatta,avevo quel po di pancetta chenon guasta, indossavo ancheindumenti che scopronolombelico, mentre adesso nonposso, vedo quei chili in pi emi copro. Sono circa tre anniche il mio girovita continua adaumentare! Ormai una lotta

  • tra me e la mia pancia. Cosaposso fare?

    Silvia

    Cara Silvia, guai a lottare con singoleparti del nostro corpo e, soprattutto, guaia lottare contro la pancia, in cui risiedelenergia vitale, la femminilit.

    Quando in noi scatta lossessione deichili di troppo, quando abbiamo ilpensiero fisso di mandare via la panciae, per questo, ci massacriamo inpalestra, come scrivi tu, dobbiamorenderci conto che c qualcosa che nonva. Perch non si sopporta? Perch ciricorda il nostro lato terrestre, il nostrorapporto con gli istinti, con la vitalit:un aspetto di noi che vorremmo

  • controllare, anche se non dovremmo,anzi, anche se impossibile farlo.

    Non guardare la pancia come un difetto, macome un centro denergia. Sfiorala,accarezzala, massaggiala e vedrai che, giornoper giorno, inizier a sgonfiarsi.

    Vedi, la cosa esaltante che infatti,nonostante tutti i tuoi sforzi, tuttolimpegno e laccanimento, questoleggero sovrappeso rimane e la tuapancia continua a restare l.

    La pancia lunica componentemorbida del femminile, che contrasta latua durezza, il tuo voler incarnare a tuttii costi lideale di donna che hai inmente.

  • La pancia non va gi perch nellapancia risiede la Silvia donna e non laSilvia della palestra. Nella pancia c laSilvia morbida, cedevole, quella chepu piacere agli uomini, mentre quelladellestenuante esercizio fisico unaSilvia maschile, troppo forte eaggressiva.

    Inizia a osservarti, senza daregiudizi: osservare la tua pancia significaaccettare la tua femminilit e presentareagli altri, e in particolare agli uomini,quel lato di te in cui dominano gli istinti.La testa e la ragione stanno davvero agliantipodi della pancia, che la casa delfemminile. Se vuoi davvero fare andarvia i tuoi chili in pi e la tua pancia,

  • devi prima di tutto imparare adaccettarla e a coccolarla: il primopasso per riconoscere e accettare il tuolato femminile. E scoprirai che soloquando la femminilit sar accettatadavvero, la pancia potr tornarepiatta!

    Non un caso se, in tutti i trattamentiper ridurre la pancia, sempre suggeritoun massaggio: impastare con le dita itessuti morbidi, sentire con i polpastrellile proprie rotondit aiuta infatti ariprendere contatto con gli istinti e conla propria femminilit.

    IN PRATICA

  • Smettila subito di voler essere perfettaLiberati da questa brutta malattia che ti lasciasempre insoddisfatta e da oggi inizia adaccettarti cos come sei.

    Non pensare di perdere peso in un colposolo!

    Non ci si pu svegliare la mattina e scoprirsimagre. Prima ti illudi e poi, quando restidelusa, finisci per mangiare pi di prima. Si puperdere peso, e anche velocemente, a patto dismettere di criticarsi.

    Diventa morbida e cedevole, ogni tantopermettiti di sbagliare

    Sarai pronta a perdere i chili in pi, e il pesoforma scaturir da dentro senza fatica.

    Fa attenzione alle parole che ti dici

  • Sono quasi sempre parole di autoaccusa e dicolpevolizzazione quindi:

    basta dirti Non mi piaccio: esprimi unadurezza che ti porta a dover addolcire lavita col cibo. Da oggi prova a dirti Mivado bene anche cos

    basta anche dare spiegazioni che tisvalorizzano: non sei una psicanalista, percui smetti di dirti cose tipo Non hoabbastanza energia per farcela, Sonounincostante, Non porto mai a terminenulla

    ripeti invece queste frasi a occhisocchiusi: Voglio incontrare la bellezzache c dentro di me. Voglio essere magraper me, con un mio stile, senza paragoni esenza confronti!.

  • Trova la tua bellezzaQuando vai a comprare un vestito, goditi la tuabellezza. Cos com. Ci vediamo goffi perchabbiamo in mente una perfezione ideale, chevogliamo raggiungere a tutti i costi.

    Non lasciare che gli altri ti prendano ingiro

    come se anche tu pensassi che non ci sonosoluzioni e che non sei capace di dimagrire.

    E poi basta paragoniOgnuno di noi ha il suo corpo: quindi, mai fareconfronti con le modelle o con le donnesupersexy.

    LESERCIZIO

  • Non bisogna lottare, ma arrendersiNel corso della giornata, almeno cinque osei volte, fermiamoci e chiediamo a noistessi: Come sto in questo momento?.Fondamentalmente dobbiamo limitarci adavvertire solo il nostro disagio, senzapreoccuparci delle sue cause (coniuge,lavoro, ecc.) o delle possibili soluzioni (lolascio, cambio lavoro). Via via chepercepiamo linsoddisfazione occorredolcemente arrendersi.Questo esercizio insegna che non dobbiamodiventare pi ottimisti, o pi forti, o pidecisi.Ma dobbiamo semplicemente arrenderci allatristezza.Losservazione del disagio libera il cervello

  • dai pensieri sbagliati e apporta lenergiacreativa e terapeutica dello sguardo. Bastaquesto a inceppare lautomatismo che ciporta a mangiare ogni volta che siamoscontenti di noi stessi.

  • Pensa di meno

    Alleniamoci a svuotare la mente daitroppi pensieri e a vivere usando menoil ragionamento. Evitiamo il pipossibile di tornare col ricordo su ciche nella nostra vita non ha funzionato,su ci che non siamo riusciti a fare. Seabbiamo sempre in testa gli stessierrori, gli stessi dubbi e gli stessi

  • rimpianti, il metabolismo dellanima siblocca e il sovrappeso arrivainesorabile, perch la stasi della mentesi ripercuote puntualmente sul corpo.

    fondamentalmente un fatto didistrazione Pensiamo di continuo,abbiamo sempre la mente occupata daqualche problema, ci chiediamo qualesia il senso della nostra vita

    Volevo fare la ballerina, invecesono una maestra frustrata.Non so quante volte al giornomi ripeto questa cosa.

    Le cose accadono ma tu non lo vedi Cossi forma unidea ripetitiva e statica di te, che

  • ti porta a ingrassare.

    Chi parla Giuliana, 38 anni. Le hoconsigliato di distrarsi, magari diacquistare una pianta fiorita da metterevicino alla finestra della sua stanza.

    E poi? Svegliarsi al mattino eguardare, contemplare, perdersi neifiori Idem al ritorno a casa dallavoro. Ha scelto una pianta di mentafiorita e tutti i giorni la contemplava,con un desiderio sempre pi grande difondersi con le foglie e con i fiori. Le horicordato che per i grandi saggi delpassato, quando fiorisce una pianta, stafiorendo il mondo intero. Anche gliuomini e le donne.

    Sentite cosa scrive il grande Dgen,

  • un monaco buddhista del 1200, aproposito di un vecchio pruno:

    Il cielo e la terra, il sole splendente e lachiara luna, sono tutti aspetti del vecchiopruno, che non possono essere separatiluno dallaltro. Quando il vecchio prunofiorisce, il mondo intero fiorisce. 1

    Distrarsi dai propri pensieri significapermettere alla nostra essenza diesprimersi liberamente, di ricordarcidella parte pi profonda di noi,dellessere sconosciuto che ci abita eche vibra con tutto luniverso. Ognivolta che guardava la sua pianta dimenta, anche Giuliana fioriva

  • In ogni persona che ingrassa c un fiore chevuole sbocciare.Sai cosa si oppone alla fioritura? Larassegnazione a una quotidianit fatta diroutine e monotonia.

    Una visione unilaterale ci ferma, ciblocca, ci fa diventare aridi, spenti,senza entusiasmo. Il peggior veleno sonoi pensieri del passato e le illusioniperdute (Avrei voluto fare laballerina). Ma se io e la piantasiamo nel profondo un solo essere, lasua fioritura anche la mia Mentreingrasso perdo di vista il mio fiore:sono troppo concentrato su quello cheavrei voluto diventare. Ma se smettiamo

  • di fiorire perdiamo la creativit, che ilvero antidoto a quella passivit mentaleche fa ingrassare pi di ogni altra cosa.Eppure mentre ci lamentiamo, mentresiamo in lotta con noi stessi, perch nonabbiamo realizzato i nostri sogni, mentreci disistimiamo, il nostro essere stafiorendo a nostra insaputa, sta creandociincessantemente, e cos anche perGiuliana. Per ricordarglielo, le hoconsigliato di guardare i fiori della suapianta preferita.

    Metabolismo, innanzitutto, significatiroide: questo lorgano che distruggela materia in eccesso! La nostra vita una continua lotta tra laccumulare e ilgettar via le cose inutili. Tiroide

  • significa poi ipofisi, cio il cervelloantico, dove continuamente viene creatala forma del nostro corpo. Anchelanima ha la sua tiroide: il suo compito mandar via i pensieri del passato, chesono le zavorre che ci incatenano.Saremmo perfetti, se buttassimo via irimpianti e ci ricordassimo che siamopiante che stanno fiorendo.

    Quando smettiamo di pensare e ripensare aisoliti problemi, affiora in noi unenergiache, spontaneamente, ci rinnova e ci fadimagrire.

    Distogliersi dai soliti pensieri, dallesolite autoaccuse, non un truccopsicologico per essere pi felici, ma la

  • via principale per essere se stessi, perfar fiorire lalbero unico che ciascuno dinoi . Allora si attiva il metabolismodellanima che, distruggendo laccumulodi pensieri inutili, spazza via anche ilgrasso in eccesso. Come nella psiche,cos nel corpo.

    Giuliana ce lha fatta, fiorendoinsieme alla sua pianta preferita. Sesiete in sovrappeso provate anche voi ilrito dello sguardo sul vostro alberopreferito. Pi vi fondete con i suoi fiorie pi ritroverete la forma che avetesempre sognato.

    Non riesco pi a fiorire

  • Mi colpisce anche quello che scriveGiovanna, 41 anni:

    Ecco io mi sento come unalbero che non fiorisce pi: emangiando sotterro il mioalbero, i suoi rami marciscono,i fiori scompaiono.

    Effettivamente spesso si ingrassaperch si smesso di gioire, digermogliare: i chili si accumulanoperch gli obblighi della vita bloccanola nostra creativit. E soprattutto perchnel nostro immaginario si radicatalidea sbagliatissima che tanto non cniente da fare: la mia vita questa enessuno e niente la cambier. In verit,

  • non c niente da cambiare nella nostravita; possiamo benissimo lasciare tuttocos com. Si tratta soltanto di farespazio a immagini che sono gi dentro dinoi e che ci chiedono solo di trovareposto.

    Caro dottor Morelli,mi chiamo Enrica, ho 36 anni,sono un medico. Ho perso ilmio compagno cinque anni fa:eravamo fidanzati da tre, ma iolavoro a Napoli e lui ad Aosta.Fra treni e aerei, ci vedevamopraticamente tutte le settimane.Lui fa lagente di commercio esi muove spesso in giro perlItalia. A un certo punto gli ho

  • fatto capire che mi sarebbepiaciuto vivere insieme, avreipotuto trasferirmi al Nord. Daquel momento ha iniziato avedermi di meno, diceva diessere troppo stanco. Letelefonate si sono diradate,siamo stati due mesi e mezzosenza incontrarci Finch hosaputo da una comune amicache aveva unaltra donna, manon aveva il coraggio didirmelo: non ho potuto fare ameno di fargli una scenatatelefonica e di chiudere lastoria. Cos ho iniziato asfogarmi a tavola: le mie

  • giornate si sono trasformate inun pasto continuo, tra unpaziente e laltro. Mangiavosoprattutto carne, insaccati ecibi salati. Sono aumentata di15 chili in un anno, e notavoche i ragazzi per strada miguardavano con un sorrisettodi compatimento Eraterribile, ma non bastava perfarmi prendere la decisione diiniziare una dieta, mi sembravaun sacrificio eccessivo in quelmomento in cui mi sentivo cosdebole. Finch un sabatopomeriggio mi sonoaddormentata al parco, con la

  • schiena appoggiata a unalbero: nel sogno avvertivolenergia della pianta chescorreva dentro di me, il miocorpo diventava verde, fresco eleggero. Mi sono svegliata conuna strana energia addosso enon ho mangiato perventiquattrore. Quando mi venuta fame, mi sonoindirizzata in manieraspontanea verso cibi naturali.Per un mese ho divoratoenormi insalate di germogli, unpo di pesce alla griglia,macedonie. stato come seavessi scoperto dentro di me la

  • dieta giusta, e il sovrappesoha iniziato a scivolare via,senza sforzo. Ho pensato discriverle per farglielo sapere.Oggi ho un nuovo compagno eposso dirle con assolutaserenit di essere una donnarifiorita grazie al mioalbero.

    Quando la mente ingombra di pensieri,laccumulo di peso mentale frena ilmetabolismo.

    bello ricevere lettere come questa.Sono parole che comunicano forza e checi convincono sempre di pi che lastrada giusta verso il dimagrimento e il

  • mantenimento di peso non sono le dietedrastiche e costrittive. Bisognaascoltarsi, occorre rimettere il nostrocorpo in contatto con la natura attraversoil cibo giusto, gli elementi nutritivi chegli servono, gli oli essenziali, imassaggi. E tutti quegli accorgimentimorbidi ma efficaci, che da annimettiamo in pratica nei nostri gruppi didieta psicosomatica, ci liberano dallepesantezze e dai blocchi fisici e mentali.Il flusso di energia, che Enrica hapercepito nel sogno e che voi potetevisualizzare attraverso leserciziodellalbero, ci ricorda che ciascuno dinoi pu trovare la sua linfa e che questo il primo passo verso il benessere, da

  • cui scaturisce anche un approcciocorretto allalimentazione.

    Chi fiorisce non fa fatica arinnovarsi

    Come sempre succede quando cilasciamo andare alla fantasia, possonoaccadere eventi straordinari. Rossana miha scritto:

    Da quando ho cominciato apensare a me stessa come a unarosa, mi sono sentita pileggera, meno tormentata daimiei conflitti interiori. E ogni

  • volta che desideravo mangiareper noia o per insoddisfazione,immaginavo a occhi socchiusila mia bella rosa rossa e misentivo protetta. Posso dire chela fame nervosa, la tendenza amangiare per riempire il temposono piano piano sparite. E indue settimane, senzaaccorgermene, ho perso 5 chili.

    vero: spesso mangiamo perch cuninsoddisfazione interiore che cispinge verso il cibo, e le immaginicostituiscono un potente antidoto controquesta intossicazione.

    Non a caso secondo Shia Chen,grande medico cinese, limmagine del

  • fiore la pi potente tra tutte quelle checonosciamo. come se il cervello,immaginandosi come una rosa, un giglioo un girasole, si mettesse lui stesso afiorire, allontanandosi dalla routine,dalle abitudini, da quello stile di vitapiatto che ci porta allobesit.Limmagine del fiore ci aiuta arecuperare il nostro rapporto interiorecon la natura, ci fa sentire liberi:entriamo in un territorio dove cisentiamo germogliare, al riparo dalleaggressioni degli altri. Chi fiorisceavverte dentro se stesso questasensazione, e impara a trasformarsi. Ilfiore che immaginiamo rappresentadunque il nostro essere pi profondo, la

  • nostra energia vitale, che spesso oscurata dai pensieri della quotidianit.

    IN PRATICA

    Cerca lestraneitOgni volta che sentiamo la mente oppressa datroppi pensieri, dobbiamo creare uno stato diestraneit interiore, affidandoci al vuoto, alnulla. Come quando guardiamo un panorama,annullandoci nellosservazione dellinsieme eperdendo la sensazione dello spazio e deltempo. Questo senso di estraneit, questatotale assenza di pensieri una grande cura peril sovrappeso.

    Non prendere decisioni a tutti i costi

  • La mente costantemente impegnata aragionare, progettare, pianificare. Lidea di nonpotere fare nulla per risolvere o cambiare unasituazione ci fa star male, e pu essere cosfrustrante da spingerci a usare il cibo perconsolarci e rassicurarci. Se ti trovi in unacondizione del genere, prova a ripeterti: Nonposso farci niente. Ti accorgerai che pi lodici, pi lansia iniziale si trasformer inaccettazione e poi in quiete.

    Diventa osservatore di te stessoCome si fa a non pensare? Basta percepirsiqualche volta, durante la giornata, mentre si stacompiendo unazione qualsiasi. Semplicementepercepirsi, sentire che siamo l, immersi nellacosa che stiamo facendo, senza pensare.Facendo ginnastica, guidando la macchina,

  • osservando il panorama, apparecchiando latavola Percepirsi vuol dire sentire ci chestiamo facendo senza fare commenti.

    LESERCIZIO

    Immagina di fiorireAlla sera, prima di dormire, immaginate aocchi chiusi di essere come un albero, e cheil vostro corpo si trasformi nella pianta chevi piace di pi. Sentite la linfa che scorre pertutto il vostro corpo e immaginate che, a uncerto punto, incominciate a fiorire.Guardate: proverete una sensazione dibenessere profondo nel sentirvicompletamente ricoperti di fiori colorati.

  • Date spazio, durante la giornata, a questafantasia, soprattutto quando siete assaliti daldesiderio di cibo.

    1 Vuoto/Pieno. Il bue e il suo pastore: unastoria zen dellantica Cina, Laterza, Roma-Bari 2013, p. 31.

  • Stai nel presente

    Pensiamo troppo, e chi pensa troppofinisce per rimanere intrappolato indue mondi inesistenti: il passato e ilfuturo. Il primo non c pi e il secondonon c ancora.

    Non va bene: necessario vivere nelpresente, cio lunico tempo che esistedavvero. Chi si affranca dal passato e

  • dal futuro, si sente subito pi leggero, edimagrisce facilmente.

    Se impari a stare con te stesso senza pensareal passato o al futuro, dimagrisci con facilit.Chi invece dominato dai ricordi e daiprogetti, si trova sempre fuori tempo e siabbuffa senza accorgersene.

    Chi ingrassa prima di tutto uno chepensa troppo. S, ingrassiamo perchabbiamo nella testa troppi pensieri,troppi ragionamenti, e questo stimola lasecrezione di sostanze, da parte delcervello, che ci spingono a mangiaresempre di pi. Sentite come Roberta haaffrontato i suoi 15 chili di troppo:

  • Caro dottor Morelli,per anni mi sono detta chedovevo dimagrire, senza mairiuscirci. Poi mi sono accortache avevo sempre la testa pienadi pensieri. Ogni cosa chefacevo, stirare, passare lalucidatrice, cucinare erosempre con la testa da unaltraparte. Rimuginavo tutto ilgiorno e, senza accorgermene,mangiavo.

    Spesso infatti si ricorre al cibo perbloccare leccesso di pensieri: unespediente del quale il cervello si serveper fermare laccumulo di ragionamentiche per i nostri circuiti cerebrali sono

  • troppo pesanti, e determinano un bloccodelle reazioni biochimiche. Insomma, ilnostro organo pi prezioso si difendedallintasamento ricorrendo al cibo.Come se dicesse: Meglio mangiare chepensare continuamente.

    Ma cosa ha fatto Roberta?

    Ho letto un libro zen in cui sidiceva che la saggezza siconquista solo se si presentiallazione che si sta facendo. Ecos ogni volta che camminavo,che ricamavo, che lavavo ipiatti, che portavo i ragazzi ascuola, mi dicevo: Roberta,sei qui, stai qui, non correrecon la testa, non pensare a

  • quello che farai dopo. Solocon questo piccoloaccorgimento, sono arrivatapersino a dimenticarmi dimangiare. In sei mesi ho persotutti i chili in pi.

    La presenza interiore ha pi poteredimagrante di qualsiasi farmaco e di qualsiasidieta.

    Senza saperlo Roberta aveva seguitoi consigli dellUniversit del Wisconsin,la quale ha realizzato una lunga ricercache dimostra che coloro che eranopresenti alle cose che facevanodimagrivano facilmente. Ma esserepresenti, consapevoli, non avere in testa

  • nientaltro se non quello che stiamofacendo in quel momento, lessenzadella meditazione. Che non significaaffatto rinunciare al piacere del cibo.Vuol dire stare con se stessi per qualcheistante, mentre si guida, si lavora, siama, si guarda la tiv, percependosemplicemente la propria presenza.Senza pensarci su. Basta essere presentia se stessi qualche volta, durante lagiornata, per permettere al cervello disecernere mediatori cerebrali cheaccelerano il metabolismo e bloccano lafame. Insomma, con delle tecnichesemplici possiamo ottenere risultatiinsperati: si tratta solo di staccarsi daipensieri, come ha fatto Roberta.

  • Il passato non conta: la tuavita adesso

    Lantica civilt indiana dei Veda,profonda conoscitrice della saggezza,sosteneva che per raggiungere qualsiasitraguardo determinante essere presentia quello che si sta facendo. Esserepresenti significa non distrarsi, esserel, in quello che si sta vivendo. Tuttoil contrario di come si comportava uncerto paziente.

    Fabrizio si presenta con le parole chesi rincorrono veloci, come se stesseleggendo una lista della spesa:

    Buona sera, sono Fabrizio e ho

  • 40 anni, un matrimonio fallitoalle spalle, un figlio, unanuova compagna con cui lecose non vanno bene, un lavorofrustrante a 30 chilometri dacasa e 10 chili di troppo afarmi compagnia da un po. Hobisogno di un aiuto per fermarela fame che mi divora

    Se siamo convinti di ingrassare perch lamamma non ci ha amato abbastanza, nonriusciremo mai a dimagrire.

    La sofferenza che traspare da questeparole tangibile: prima di tutto,lesistenza di Fabrizio appare come ungrande contenitore in cui si accumulano

  • solamente doveri, compiti frustranti,rancori del passato e relazioni affettiveche non riescono a trovare il giustospazio. E seppur la sua vita appaiapiena, pare che Fabrizio trovi lunicacompagnia proprio nei chili di troppo.Molte persone vivono pensando di avereuna storia di insuccessi alle spalle, e chenon ci sia nessuno pi sfortunato di loro:Non sono stato amato da piccolo,Il mio matrimonio stato un errore,Il mio lavoro non mi piace.

    Laltro aspetto che colpisce chelimmaginario di chi ingrassa moltolegato ai ricordi, che spesso diventanodei veri e propri rimpianti: per esempioFabrizio, tra le righe, accusa il

  • matrimonio fallito e il lavorofrustrante come causa dei suoi chili ditroppo.

    Non solo. Molto spesso chi ha ilproblema del sovrappeso vive pi diricordi che di realt, e si lamenta dellavita che sta conducendo, oppure se laprende con i familiari che non sono lepersone adatte per lui, o recrimina chegli viene impedito di mostrare quelloche vale

    Purtroppo, pi si resta ancorati alpassato, pi il cervello si ingorga, sichiude in se stesso, si intossica. Sigiunge cos a una continua svalutazionedella vita attuale, finendo peridealizzare il bel tempo che fu.

  • Liberati dai ricordi e dairimpianti

    Sono alta un metro e 58 e orapeso 68 chili. Ho tentato difare una dieta mettendomidimpegno, ma senza successo.Posso riassumere gli ultimicinque anni della mia vita inmodo molto breve, purtroppo:ho perso mia madre; ho avutouna relazione disastrosa,durata anni; sei mesi fa hoperso anche mio padre; econtinuo a fare un lavoro chenon mi soddisfa. Non sonoancora allo sfascio, ma faccio

  • molta fatica a rapportarmi conil mio corpo. Mi sento insicura,non riesco ad avere un mioequilibrio interiore. Cosa miconsigliate?

    Rosy

    Rimuginare sul passato e sulle occasioniperdute ci rende pi tristi, malinconici einsicuri: cos finiamo per ricorrere al cibocome ciucciotto affettivo.

    Quando stiamo male, continuare aricordare i lutti del passato non serve:ripiegarsi sulla memoria non solocontribuisce a irrigidire le capacit direazione del cervello, ma riduce anche

  • la possibilit che il corpo possatrasformarsi. Questo blocco rivelatoda sintomi psicofisici: muscoli contratti,postura rigida, eccesso di autocontrolloe, naturalmente, chili di troppo.

    E pi cerchiamo lequilibrio fuori dinoi e pi qualcosa dentro di noi siribella, come se ci fosse una Rosy chenon vuole pensare al passato, ai lutti e aidolori, ma vuole vivere adesso.

    Ingrassiamo perch non stiamoesprimendo la nostra vera natura contutta la sua vitalit, che va al di l dellanostra storia e dellingiustizia subita: seper riusciamo a liberarci subito dallenostre zavorre mentali (i continui

  • rimuginamenti) i chili in pi in pocotempo se ne vanno via.

    IN PRATICA

    Elimina il vecchiume da armadio e cassettiMettere su chili solo una delle tante faccedella tendenza ad accumulare. Guarda la tuacasa: quanti oggetti, riviste, biglietti sonoaccatastati negli angoli? Togli dallarmadio gliabiti fuori moda o fuori taglia. Via anche ivecchi album di fotografie e le cose polveroseche hai accumulato nel tempo: tengonoprigioniera la mente e la appesantiscono.Meglio, molto meglio limitarsi allessenziale,stare nel presente e sintonizzarsi su ci chestiamo vivendo adesso.

  • Dai un taglio al passatoVia gli amarcord romantici e le passioni chefurono, ora di prendere le distanze dalpassato. Smetti di pensare ai bei tempi andati eti sentirai pi leggero, la psiche si velocizzer econ lei il metabolismo.

    Stai spesso a mente vuotaStacca il pensiero e svuota la mente:continuare a rimuginare ingorga il cervello elenergia vitale fatica a scorrere. Se durante lagiornata stai spesso a mente vuota, senzapensare, ti accorgerai che la vita riparte e leemozioni scorrono di nuovo: questo sbloccofavorir il ritorno al tuo peso ideale.

    Non prendertela con te stessoIn particolare, devi eliminare le autocritiche: in

  • uno stato di percezione neutra il cervello cidona buon umore e favorisce appagamento esaziet.

    La domanda da farti a tavolaQuello che sto mangiando in questo momento proprio quello che desidero veramente?Questa domanda ci costringe a portarelattenzione su cosa desideriamo davvero. Tiaccorgerai che molti cibi non ti piaccionoaffatto, anzi, spesso ti danno fastidio, eppure limangi lo stesso. Osservandoti, impari apercepire il desiderio di certi alimenti e larepulsione per altri, e scegli di conseguenza.

    LESERCIZIO

  • Sii presente a te stessoNessuno consapevole che dimagriredipende soprattutto dallessere presenti aipiccoli gesti quotidiani.Quanto tempo serve? Pochissimo, sufficiente qualche attimo, 8-10 volte algiorno. Basta ricordarsi.Quando? Per esempio, mentre stai bevendoun bicchiere di acqua, una bibita, un tDurante lesercizio, ripeti mentalmentequeste parole: Sono qui e sto bevendo, econtemporaneamente percepisci di esserepresente, consapevole dellazione del bere.Cosciente e senza pensieri. Insomma,presente e basta!

  • 3E ADESSO OCCUPATI DEL CORPO

    Emozioni sepolte, messaggidisattesi, desideri trascurati:

    sotto quegli strati di adipe chenon ci piacciono,

    langue un mondo inascoltatoda cui abbiamo preso le

  • distanze.Quando siamo sovrappeso non

    amiamo granch il nostrocorpo,

    sino ad arrivare a rifiutarlo: maper dimagrire

    indispensabile ricreare unfeeling con lui.

    Deve nascere una nuovacomplicit. Il nostro corpo

    siamo noi,non possiamo ignorarlo, non

    otterremmo nulla.

  • Anzi, se torna in scena daprotagonista,

    ci offrir spunti originaliindispensabili

    per realizzarci e dimagrire.

  • Cerca la bellezza in tutto il corpo

    A volte non ci troviamo attraenti, ilnostro fisico non ci piace e poniamoattenzione solo al viso. Ma se ciconcentriamo esclusivamente l,trascurando ci che sta sotto,rischiamo di vivere unesistenza divisain due: questo scollamento non va benee scivoliamo in un sottile stato di

  • malessere che scatena la dipendenza dacibo.

    Una femminilit felice il miglior rimedioper calmare la fame.

    A parte il peso, ha proprio una bellafaccia e poi una simpatia non comune.S: spesso cerchiamo di compensare ilsovrappeso con un atteggiamentoestroverso, accattivante, famigliare,dolce nei confronti degli altri, in mododa far risaltare la bellezza del carattere.Cerchiamo di mettere gli altri a loroagio, cos da essere apprezzati per lasimpatia, pi che per le forme del corpo.Ebbene: lessere carini con tutti,mettersi abiti larghi per nascondere le

  • forme, mostrare e sottolineare labellezza del viso esprime disagio esenso di colpa per il propriosovrappeso. Questo sforzo continuo dimettere in secondo piano il propriocorpo un veleno per il cervello e perla psiche. Ricerche recentissime diconoche vivere nascondendosi, sempretimorosi che gli altri si accorgano dellenostre forme troppo abbondanti, cimantiene in un perenne stato difrustrazione, che stimola il centro dellafame a essere sempre pi attivo perprocurarci una compensazioneattraverso il piacere del cibo. Inoltre ledonne che ingrassano, dice unaltraricerca, vivono nel timore che qualcuno

  • faccia notare loro i chili in pi e sisforzano di essere pi carine,estroverse, simpatiche di quantoverrebbe loro spontaneo. E soprattuttodi farsi andare bene anche situazioni chedetestano.

    Sentite cosa mi scrive questa lettrice:

    Mi guardo allo specchio, il miocorpo non mi piace pi perchsono ingrassata tanto e alloraporto tutta lattenzione solo sulviso. Forse perch tutti midicono che ho degli occhistupendi e dei lineamentispeciali.

    Sono le parole di Ada, 40 anni, che

  • mi racconta di vivere solo amorimentali.

    Idealizzo gli uomini cheincontro: mi attraggono solo sesono romantici, teneri,affettuosi, carini. Detesto levolgarit e quelli che mivogliono portare a letto subito,col risultato che non facciomai lamore con nessuno.

    Chi sovrappeso ha spesso un volto chesorride. un sorriso che vuol dimostrare almondo che va tutto bene, ma interiormentec un senso di estraneit, di solitudine, divita non vissuta.

  • Se si intervistano le donne cheingrassano, quasi tutte concentrano laloro attenzione sul proprio volto: sitrovano belle fino al collo e da l in gisi vivono invece come profondamenteinsicure del loro corpo, hanno timore amostrarlo, fuggono la sessualit perpaura di essere respinte per il loroaspetto.

    Il pericolo di sentirsi donne solo inalto, nella testa, mentre ci si compravestiti larghi, scuri per nascondere leparti basse, vissute come inferiori,brutte, sfasciate, come mi ha riferitopi volte Ada.

    Mirella invece mi racconta di sentirsispregiudicata, libera, anche molto

  • provocante con i suoi partner fino a chesi va a cena, poi al momento di passarealla camera da letto inventa scuse diogni tipo per non mostrare la panciaingombrante.

    Il risultato che mi facciocorteggiare e corteggio comeunadolescente, ma quandodevo essere una vera donna,finisco col fuggire.

    Queste parole sono frequenti, fannoparte del vocabolario dellanima di chiingrassa, c una lotta tra lalto e ilbasso. Lo dice anche Ada:

    Sono sicura del mio volto e

  • della mia mente, ma tremo dipaura dalla testa in gi.

    La femminilit frenata si trasforma inchili di troppo, e il grasso si deposita nellezone che pi neghi di te stessa: pancia,fianchi, glutei.

    Questa separazione tra il viso e unafemminilit pi corporea crea grandefrustrazione e disistima di s, cui sireagisce rifugiandosi ancora di pi nelcibo.

    Bisogna rompere questo circolovizioso, altrimenti il rischio di averesolo gli amori del volto, che sonospirituali, romantici, ma ancheadolescenziali.

  • Bisogna che ogni donna che ingrassasi ripeta queste parole, che ho suggeritoa Ada: Io sono desiderata, come fontedi piacere, come femmina. Occorreripetersi queste parole, per esempioquando si viene invitate a cena.

    Un ottimo esercizio percepire ildesiderio in tutto il corpo e non limitarsisolo al piacere di essere ricercate per labellezza dei lineamenti e degli occhi.

    Ascoltare il proprio mondo basso fondamentale: quando si con uncorteggiatore, portare la percezionesulla pancia, sui genitali, sullesensazioni erotiche che pervadono leparti inferiori del corpo. Desiderare nonvuol dire andare a letto, ma diventare

  • consapevoli del proprio mondoistintuale. Se vero che il nostro volto il riflesso della nostra unicit, altrettanto vero che la bellezza habisogno di essere rigenerata dagli inferi,dalla terra, dalle parti basse delfemminile.

    Spesso le donne che ingrassanodimenticano questa terra e diventanobambine che vogliono essere amatesenza sensualit. Il timore di avere uncorpo che non piace va messo sullosfondo.

    Guai se gli uomini vi amano solo perla vostra bellezza alta. Le donnedevono sentirsi desiderate in ogni puntodel corpo. Questo ha fatto Ada:

  • vincendo ritrosie e paure ha cercatosempre pi, in ogni incontro, la presenzadel femminile terrestre. Questo ha fattoscattare il dimagrimento.

    Sapete come ha scoperto che celaveva fatta? Il giorno che mi ha dettodi aver smesso di guardare le sue foto diquando era magra e bellissima.Significava che finalmente era pronta aincontrare la donna in carne e adiventare sua amica.

    Senza la carne, la bellezza eterea,sottile, confinata nel volto. E faingrassare. Accettando invece il latobasso, si scopre la vera autenticit delfemminile.

    I maglioni e labbigliamento caldo e

  • comodo nascondono bene il sovrappeso,ma a un certo punto diventa inevitabilefare i conti con tutto ci che non si fatto per se stessi.

    C qualcosa di veramente tuo nellaquotidianit? Ricordati che il talento che nonesprimiamo si trasforma in grasso.

    Quando diciamo che i maglioniriescono a nascondere bene ilsovrappeso, non vero: in realt, quelloche cerchiamo di nascondere la nostravera natura, la nostra essenza, il lato dinoi che non vogliamo mostrare anessuno, che non vogliamo far vedereagli altri e neanche a noi stessi.

    Ingrassiamo, capitato anche a me,

  • perch vogliamo bloccare il nostromodo di essere pi nascosto, pisegreto, perch ci facciamo andare beneuna vita che non ci piace e recitiamoparti che non ci corrispondono e nonsono nostre.

    I maglioni invernali spesso copronoquel lato, i sentimenti, le emozioni e gliistinti che non vogliamo mostrare aglialtri. E la bella stagione ci fa pauraperch non possiamo pi nasconderci.

    Nel grasso si smarriscono iconnotati

    Il grasso deforma, fa scomparire i

  • lineamenti uniformandoli in una sorta ditaglia unica: avete notato che i voltidelle persone molto grasse siassomigliano tutti? La fisionomia, ilviso, lidentit tendono rapidamente ascomparire nellanonimato. Ma questovale anche e soprattutto per lanima.Ingrassando assumiamo una personalitstandard, tipica di chi sovrappeso, icui tratti caratteristici sono lestremapaura di soffrire psicologicamente, lapropensione alla sedentariet, intesaanche come staticit esistenziale, latendenza al fatalismo e al lamento e ladifficolt a liberare le proprie energievitali nelleros, nella creativit, nellafantasia.

  • Una vita statica appesantisce ipensieri, il linguaggio, i comportamentie anche il corpo.

    Inoltre, secondo le ultime ricerche dineurofisiologia, noi non vediamo ilnostro corpo com realmente. Lopercepiamo secondo unimmagineinterna, che non sempre corrisponde allarealt.

    Sentite cosa mi scrive Laura:

    Io ho un problema, solo chesecondo me lopposto di tuttigli altri problemi. Dunque peso80 chili e sono alta un metro e70, solo che io mi vedo magra! difficile da spiegare: se miguardo allo specchio vedo che

  • sono grassa, ma quando pensoa me limmagine che ho nellamia mente di una personamagra comero qualche annofa, e non capisco perch nonriesco a prendere coscienza delmio corpo. Io non sonosoddisfatta del mio corpo, manello stesso tempo non faccionulla per cambiarlo. Comeposso mettermi in testa didimagrire?

    Molte persone sovrappeso si vedonomagre: se si chiede loro di disegnare ilproprio corpo, spesso si dipingonocome vere e proprie anoressiche. Unamia paziente, Federica, di 27 anni, si

  • descriveva magrissima, mentre inveceera 30 chili sopra il suo peso forma!

    Chi cambia look (pettinatura, abiti, gioielli)attiva nel cervello una nuova immagine di s,ritrova lentusiasmo e quasi sempre riesce adimagrire. Il vero bruciagrassi la nostraimmagine.

    Insomma, ma allora ingrassiamoperch non ci vediamo come siamo?Perch in noi c una percezionesbagliata della nostra immaginecorporea? Se cos, che cosa si devefare?

    Possiamo partire da questoragionamento. Noi non possediamo uncorpo statico, sempre identico. Dalla

  • fecondazione alla nascita, alla pubert,cambiamo miliardi di volte senza che cene accorgiamo. Il nostro corpo non sempre uguale dalla mattina alla sera;eppure quando ci guardiamo allospecchio, ci riconosciamo, ci vediamopi o meno identici. Non ci accorgiamoche stiamo invecchiando, se non dopomolto tempo e, quando guardiamo lefotografie di molti anni prima, ci sembradi avere un volto molto diverso e quasisconosciuto. Insomma, limmagine delnostro corpo danza dentro di noi e allostesso tempo noi siamo suoi ospiti,abitiamo dentro di lei. Nel nostrocervello, il nostro nucleo pi profondo rappresentato proprio come

  • unimmagine e allora perch a volte,come dice Laura, percepiamolimmagine di una persona magra, puringrassando? Perch dentro di noi iltempo si fermato. Ci sentiamoadolescenti, come quando eravamomagri; o meglio lanima ci vuole ancoraragazzi, mentre noi siamo diventatiadulti, forse troppo in fretta.

    Per dimagrire bisogna tornare a innamorarsi,provare piacere, vivere.

    Questo vorrei dire a Laura: se vuoidimagrire devi rivivere la ragazzina chesei stata, con i giochi delladolescenza ela spensieratezza che se n andata. Tivedi magra perch la tua immagine

  • corporea ti vuole comeri allora. ladonna adulta, matura, che ingrassa, nonladolescente che in lei. Spesso cichiudiamo in una mentalit troppostatica, la nostra vita diventa piena dicertezze, di sicurezze e ci sembra di nonpoter pi cambiare. questa mentalitche ci fa ingrassare. Questo non vederepi gli aspetti caotici, gli imprevisti, laspensierata follia che ha abitato lanostra adolescenza. Diventare adulti nonsignifica soltanto diventare esserirazionali, ma anche non perdere il gustodellimprevisto. Ci vediamo magrianche mentre stiamo ingrassando perchqualcosa dentro di noi non vuoleadattarsi a una realt troppo stretta.

  • Spesso le relazioni troppo mature cifanno sentire in gabbia e ci portano aingrassare. Ma lanima, attraversolimmagine corporea, ci ricorda che lanostra vera identit la magrezza.Vedendoci magre possiamo ricordarcicome eravamo e spazzare via la staticitche ci soffoca.

    IN PRATICA

    Allenati a vederti sensualeQuando ti guardi allo specchio, osserva sempreil tuo corpo per intero e sfuma lo sguardo finoa che vedi comparire unimmagine di tesensuale. Muoviti, girati, cambiati dabitosino a che la trovi. Non preoccuparti che sia

  • per forza magra, limportante che ti piaccia eti faccia percepire una sensazione di benessereche si irradia attorno a te. Tieni questaimmagine come riferimento: e richiamala allamente ogni volta che non ti piaci e stai perbuttarti sul cibo. Diventer unicona protettivache ti dar la spinta per arrivare al traguardo delpeso forma.

    Ogni giorno fatti questa domandaLa femmina che vive in me contenta? Se larisposta s, stai tranquilla; se no, noncolpevolizzarti, ma pensa a qualcosa che possafarle piacere e, dal giorno dopo, mettilo in atto.

    Se ti fanno i complimenti, non fidartiVi dicono che siete belle, simpatiche,generose, affidabili, tenere anche se siete

  • grasse? Non fidatevi di nessuno: gettate ivestiti larghi che nascondono il corpo econtemporaneamente tirate fuori il carattere efate solo le cose che vi piacciono, senza farviingabbiare dagli altri. Solo cos il cervelloriuscir a ritrovare un rapporto naturale colcibo e a eliminare le tossine mentali e i chili inpi.

    Guardati allo specchio delle veritGuarda il tuo corpo allo specchio e prova achiederti: Sono veramente autentica, oppurefingo?. Ricordati che se le emozioni e gliistinti non emergono con spontaneit, sidepositano puntualmente nel tuo corpo sottoforma di grasso.Ricordati che il grasso che metti su stanascondendo quella donna speciale, libera e

  • autentica che hai dimenticato. Riscoprirla tipermetter di ritrovare la tua linea!

    LESERCIZIO

    Con lautomassaggio torni a sentire ituoi veri confiniLo scopo di questo esercizio rientrare incontatto con il proprio corpo, ricominciare asentirlo, e non considerarlo pi un sacco dariempire di cibo spazzatura o danascondere e denigrare. Il tocco delle ditanellautomassaggio, in condizioni dirilassamento, un ottimo modo perriappropriarsi della percezione di s, troppospesso negata da chi sovrappeso.

  • Isolati in un posto tranquillo, creaunatmosfera rilassante, utilizza degli oliessenziali profumati da mettere nella cremaper massaggiare il corpo.Scegli un momento della giornata in cui puoidedicarti senza distrazioniallautomassaggio. Cerca di praticarlo ognigiorno, meglio la sera, per almeno dieci-venti minuti. Il massaggio deve essere lieve,morbido e non procurare mai dolore.

  • 4ATTENZIONE!

    IL MOMENTO DI FARE SCELTEFONDAMENTALI

    Il sovrappeso non dipende soloda noi, ma ha a che vedere

    con le persone chefrequentiamo, i parenti, gli

    amiciSe non siamo a nostro agio nel

  • nostro ambiente,finiamo per snaturarci e

    restare bloccati:da qui al sovrappeso il passo

    breve.Essere se stessi, ritrovare la

    spontaneited esprimersi con naturalezza

    sono cose che fanno partedi un percorso olistico di

    recupero della linea perduta.E bisogna fare attenzione

    anche al linguaggio:

  • le parole giuste ci aiutano adimagrire.

  • Frequenta solo le persone giuste

    I rapporti con gli altri, proprio come icibi, possono renderci intolleranti. E seci facciamo caso cera sempre statoqualche segnale: un fastidio, undisagio inspiegabile, un odoresgradito

    Per fortuna lanima sa sempre comeuscirne

  • Penso alle intolleranze, non solo ai cibi,ma anche alle situazioni, alle personeche non sopportiamo. Il nostro corposa quali sono le sostanze adatte a lui:se non gliele procuriamo si ammala,oppure ingrassa. Ognuno di noi haalimenti che gli sono affini, e questovale anche con le persone

    Intolleranze e sovrappeso dipendonomoltissimo dallatmosfera che ingeriamo,indissolubilmente legata alle persone che sisiedono a tavola con noi.

    Il cibo, come nessunaltra cosa almondo, ci d un senso di confortoaffettivo, una sensazione dessereprotetti, come se fossimo avvolti

  • dallaffetto di qualcuno. Per questo cisentiamo veramente a casa solo quandomangiamo i cibi che si cucinavano incasa, quelli tipici della famiglia o dellaterra da cui proveniamo E siamo anostro agio solo quando pranziamo conle persone giuste, in unatmosferapiacevole e rilassata. Per questo le nottidamore sono precedute da cene intime ecoinvolgenti e per questo ci piace, comepoche cose al mondo, stare a tavola conle persone care.

    I rapporti sbagliati possono farti ingrassarepi degli errori alimentari. La tendenza avivere nella dimensione idealistica di unrapporto, ci fa andare in sovrappeso.

  • S, il cibo proprio lequivalentedellaffetto e dellamore. Dobbiamostare molto attenti con chi e comepranziamo. Molte persone aumentano dipeso (e iniziano a soffrire anche distipsi, colite e gonfiore addominale)quando mangiano con le personesbagliate. Infatti non sono disagi chedipendono tanto dallalimentazione,quanto dalle relazioni.

    Ingrassiamo perch la nostra pancia cio il nostro centro vitale pi antico avrebbe voglia di protestare e direspingere situazioni minacciose,discussioni fastidiose, persone chedisturbano e irritano la nostra identitpi profonda.

  • Sentirsi rifiutati fa mangiaredi pi

    Una mia paziente, Teodora, 42 anni,soffriva di attacchi di colite ogni voltache desiderava suo marito e lui larespingeva.

    La prima cosa che facevo dopoil suo rifiuto, era andare adabbuffarmi dei cibi piipercalorici. Il mattino dopopartivano le scaricheintestinali e il dolore allapancia era forte quasi quantoquello del parto.

  • Lintestino parlava con i sintomi: illinguaggio del corpo molto esplicito:quanta rabbia cera in Teodora ognivolta che si sedeva a tavola senzasentirsi desiderata! Quanto soffriva ilsuo femminile! Ingrassando metteva suuna corazza che la difendeva e, perreazione, teneva lontano suo marito aletto.

    Dopo i suoi rifiuti non lovolevo pi, e la mia pancia loallontanava dal contatto conme.

    La svolta si avuta quando Teodoraha cominciato a riscoprire la tenerezza,la dolcezza, la femminilit, che erano

  • rimaste sepolte sotto la rabbia. Interapia le facevo immaginare a occhichiusi la donna nascosta che abitavadentro di lei: quella donna antica nontemeva nessun rifiuto.

    Se volete perdere peso davvero, doveteimparare a credere solo in voi stessi. Nonascoltate gli altri, n parenti, n partner, ncompagni, n amici.

    Cos Teodora ha cominciato a cedere,a non lottare pi contro le sue emozioni,e la sua colite si via via attenuata, finoa scomparire. Allo stesso modo si riattivato anche il suo metabolismomentale: non era pi, come diceva lei,fissata sul rifiuto del marito, ma si

  • concentrava sulle doti della suafemminilit, sui vestiti che desideravaindossare, sui gioielli che le piacevano.La cura del proprio aspetto e dellapropria bellezza un farmaco perlanima e per il metabolismo del corpo. dimagrita perch non sentiva pi lavoglia di abbuffarsi, perch il fastidio,la delusione e lintolleranza nondominavano pi la sua mente.

    Quando ho capito che potevoessere desiderata,indipendentemente dai rifiutidi mio marito, mi sono sentitapi rilassata. Non lho picercato e lui ha cominciato ariavvicinarsi. Ho scoperto il

  • mio lato silenzioso, nonlitigavo pi con lui. Cedevo ebasta. E lui tornavaallattacco

    cos che la psiche ha curato lapancia e la linea.

    Fidatevi sempre dellolfattoGiulia, 37 anni, mi racconta che

    aveva provato un forte fastidio perlodore di quello che poi sarebbediventato suo marito. Ha deciso diignorare il problema, con uno sforzo riuscita a passarci sopra ma in breve,senza alcun motivo apparente, ha

  • cominciato a soffrire di attacchi dansia,di crisi di panico, di paure immotivate.

    Eppure lui era gentile con me,andava tutto bene tra noi, aparte il sesso.

    Si trattava di una vera e propriaintolleranza alla relazione, che simanifestava con forti sintomi psichici.Tutto funzionava nel rapporto tra lorodue, ma lattrazione non esisteva, eraspenta. Lei che non aveva mai soffertodi attacchi dansia, cominciava adesso asoffrirne E nonostante i suoi sforzi difar funzionare il rapporto, almeno sulpiano personale, percepiva unaincompatibilit profonda con il suo

  • uomo. Non cera niente da fare: ognivolta che lui tentava un approccio, leiprovava repulsione.

    Mi sforzavo lo stesso di avererapporti, ma provavo unfastidio sempre pi forte.Quando finivano, dopo qualcheminuto mi veniva un attaccodansia.

    interessante notare che Giuliaaveva sempre provato, prima delmatrimonio, un profondo coinvolgimentofisico con i precedenti partner. Ceraevidentemente unincompatibilit,unintolleranza con il marito, che leiaveva in tutti i modi cercato di superare.

  • A volte stiamo con persone con cuicondividiamo hobby, interessi, con cuiandiamo molto daccordo, ma le areeantiche del cervello, dove vive e nasceil desiderio, le rifiutano Il nostro latoprofondo vuole la persona giusta e lariconosce al tatto, dallodore, perlattrazione spontanea che esercita su dinoi.

    Latteggiamento conciliante una vera epropria miccia accendigrasso: guai a viverecercando di piacere a tutti. Alla fine gli altristaranno tranquilli, ma noi saremo sempre inlotta col cibo.

    Giulia dopo tre anni di matrimonioera ingrassata 12 chili, aveva notevoli

  • difficolt digestive e attacchi di panicosempre pi frequenti.

    Una sera, a cena con alcune amiche,ha conosciuto un uomo che la guardavacon interesse e le ha fatto delle avances.Di colpo si ricordata di quello cheprovava un tempo, di quanto le piacevafare lamore e, contemporaneamente,dellintolleranza nei confronti delmarito. Come sempre, nelle cosedellanima, la consapevolezza svolgeuna funzione profonda.

    Ha incominciato a far rivivere la suafemminilit, a riassaporare il piaceresessuale. Pur essendo molto combattuta,ha rivisto quelluomo, lo ha frequentato

  • e il desiderio rifiorito. Da l a perderepeso il passo stato molto breve.

    I cibi sbagliati, quelli verso cui ilnostro organismo manifesta fastidio,possono farci molto male, ma comeognuno di noi ha i suoi cibi, cos hapersone compatibili con la propriapersonalit. Se sbaglia si ammala, sisente perso, non ha pi riferimenti. Lerelazioni sono come le intolleranzealimentari, se c incompatibilit ciammaliamo e, come nel caso di Giulia,ingrassiamo. E questo vale non solo peri rapporti di coppia, ma anche per gliamici, per i colleghi di lavoro, i parentie le conoscenze di ogni tipo.

    Stiamo attenti a cosa proviamo

  • allinizio di un rapporto: se sentiamofastidio, malumore, rifiuto scappiamo.Eviteremo molti danni alla mente e alcorpo.

    Anche le amicizie possonodiventare pesanti

    Le donne che escono la prima seracon un uomo che le invita a cena, alristorante tendono ad assumere pochecalorie. S, noi mangiamo di pi o dimeno in base a coloro che frequentiamo!Probabilmente leccitazione per laserata, la curiosit per il nuovo incontro,latmosfera romantica spostano

  • lattenzione dal piatto. La tensioneerotica per le novit un potentebruciagrassi per il cervello e fa dariempitivo, togliendo la fame.

    Sapete invece con chi si mangia dipi, in quali occasioni ci si abbuffa?Durante le solite cene, in cui tuttoscontato e ci si ritrova solo perabitudine, per esempio il sabato sera.

    Mi scrive Doris, 40 anni:

    Ogni volta che sono a cena coni soliti amici, finisco per dire lestesse cose, per annoiarmi, persentire ancora gli stessiracconti, gli stessi ricordi. Siparla, si parla e si mangia unsacco. Dopo, quando mi peso

  • prima di andare a letto, miviene langoscia, perch vedolago della bilancia cheschizza in su.

    Come ci sono i bocconi pesanti, icibi che non riusciamo a digerire, cosci sono le persone che ci stanno sullostomaco. Bisogna stare attenti con chi siva a cena, soprattutto se diventaunabitudine.

    Per piacere agli altri, a volte, ci si convinceche bisogna far vedere che ci piace mangiaree bere con loro. E cos inevitabilmente sifinisce per ingrassare.

    Secondo alcune ricerche, chi

  • frequenta spesso persone nuove,cambiando ristoranti e tipo di cucina,dimagrisce pi facilmente. Cambiareristorante utile perch aumenta lacuriosit e lo spirito di avventura, chesono due importanti meccanismiantifame.

    Le persone che vanno sempre alsolito ristorante, con i soliti amici eordinano pi o meno gli stessi cibi, sonopi a rischio di finire sovrappeso.Insomma, nella nostra vita devonoentrare frequentemente nuove persone,nuovi posti, nuovi alimenti. I cibi pipesanti sono quelli ricchi di calorie, lepersone pi pesanti sono quelle che

  • ripetono sempre le stesse cose, amicicompresi.

    La ripetizione ci fa invecchiare primae ingrassare ancora di pi.

    Non un caso che ci sia un modo di dire: Iocon quella persona non ho mai mangiato!, asignificare che, con lei, non ho mai avuto nvoglio avere nulla a che spartire.

    Ogni uscita a cena deve essereunavventura: al ristorante non si devestare seduti a lungo, se no si finisce permangiare il doppio. Meglio alzarsi datavola e, se si vuol continuare a parlare,uscire dal locale. Sono trucchi che cisalvano la linea.

    E sapete cosa fa il cervello quando

  • frequentiamo quelli che non cipiacciono?

    Si consola mangiando, trova nel ciboil rifugio da persone che invadono il suospazio, che lo fanno sentirecontinuamente a disagio.

    Marina dimagrisce tornandoa ballare

    Marina, per non scontentare il maritogeloso, ha smesso di ballare.

    Mio marito non ci veniva,perch a lui il ballo non piace,

  • e ogni volta che tornavo a casaerano scenate.

    Il ballo stato sostituito da serate incui si giocava a carte, dopo una cena abuffet.

    Ero talmente infastidita daldover sopportare i compagni digioco che finivo persgranocchiare tutta la seradolci, patatine, gelati e cosvia.

    Bisogna comprendere che le relazioniinsoddisfacenti possono farci ingrassaretantissimo, meglio stare attenti.

  • necessario imparare a dire di no!Marina dimagrita ritornando a ballare:

    Ero cos determinata, cosinfastidita dai chili che avevomesso su e di cui mivergognavo, che scattata lavoglia di rivalsa. Se nonandavo a ballare, odiavo miomarito, le sue cene e quelleinsopportabili partite a carte.

    Sapete invece che cosa ha fattoDoris? Ha ridotto al minimo le cene conle sue amiche, le vedeva fuori pastoMagari dopocena. Per un caff Unasaggia decisione.

  • Allinizio le mie amiche ci sonorimaste male, ma io dimagrivoed ero felice.

    Guai a credere che se rinuncio a mestessa per fare piacere agli altri sarfelice, serena o contenta.

    Se sopporti cose che non ti vanno, irapporti diventano indigesti eintossicano. Poi si scoppia.

    Marina mi ha detto:

    Se non fossi tornata a ballare,prima o poi avrei finito pertradire mio marito. Adesso,anche con qualche scontro,sono contenta. Tutti mi fanno icomplimenti per la mia linea.

  • Ha ragione: dobbiamo evitare lepersone e le situazioni indigeste. Ciintossicano e ci fanno ingrassare.

    Marina e Doris ce lhanno fatta.

    IN PRATICA

    Attento a non assorbire la scontentezzaaltrui!

    Certe persone, se frequentate troppoassiduamente, alla lunga possono appesantirci eportarci, per reazione, a trovare sollievo nellecalorie di troppo. Alla larga dai lamentosi, dagliinsoddisfatti, dagli ipercritici! Assorbire il loromalcontento ti mette a dura prova e la tua lineane risentir.

  • Non preoccuparti solo degli altriVivere cercando di non scontentare nessuno,oltre a essere una gran fatica, inutile edannoso. Anche se ci impegniamo al massimo,ci sar sempre qualche nostro comportamentoche non piacer a qualcuno. La frustrazione e letensioni che ne derivano possono spingerci abuttarci sul cibo. Abituati a chiedere solo a testesso il permesso di fare ci che senti giusto:diventerai pi autonomo e pi magro.

    Evita le abbuffate da delusionePer molti di noi, la classica consolazione dopouna delusione inferta da un amico o dal partner abbuffarsi. Se anche tu sei tentato di farlo,fermati e accorgiti che, senza la persona con laquale condividi tutto, hai lopportunit di fareaffidamento solo su di te, di decidere da solo,

  • di valutare i tuoi punti di forza e di debolezza.Se poi il problema si risolver, chi ti ha feritoti ritrover pi forte e in forma.

    Non cercare di cambiarlo ti costa troppichili!

    In ciascuno di noi scatta spesso la voglia dicambiare chi abbiamo di fronte (partner, amici,colleghi di lavoro, parenti): per migliorarlo,per trasmettergli la nostra esperienza, perchcos com non ci va bene. Linutile sforzo e ladelusione, tra gli altri danni, ci possono costareanche dei chili di troppo. Nel corso dellagiornata, sforzati di non interferire nel modo diessere dellaltro, accettalo cos com, e fa lostesso con te: col tempo avrai grosse sorprese,chili in meno compresi.

  • LESERCIZIO

    Immagina cheImmagina che la tua relazione con gli altrisia come una tavola imbandita e osservalabene: quali cibi stai ricevendo in questomomento dagli altri? Per esempio: allegria,appoggio, ostilitE tu cosa stai mettendo in tavola per loro?Noia e malcontento, o gratitudine e affetto?Riconosci quale cibo emotivo ti sgradito: perch continui a mangiarlo? Checosa speri di ricavarne? I chili di troppo sonocibo psichico indigesto che si accumulato: sbarazzatene e spariranno ancheloro!

  • Stai alla larga da mamma e pap!

    I genitori ci influenzano? Ingrassiamoperch abbiamo appreso il loro stile divita, la loro mentalit, la loro obesit?Insomma il sovrappeso dipende dalfatto che imitiamo i lorocomportamenti? Spesso i nostrifamiliari inconsciamente vogliono cherestiamo in sovrappeso, perch cos

  • non si sentono in colpa se loro nonriescono a dimagrire. Impariamo comeprendere, giorno per giorno, ledistanze.

    La famiglia dorigine pu rappresentareun imprinting ingombrante di cui necessario liberarsi al pi presto.Soprattutto quando ci accorgiamo cheadottarne la mentalit si traduce indisagio e chili di troppo. Leggete un pocosa mi scrive Elena a questo proposito:

    Caro dottor Morelli,mi sono imbattuta quasi percaso il mese scorso nella suarivista e lho trovatailluminante. La conosco da

  • anni e, pur avendo letto moltopoco di suo (a differenza deimiei genitori che sono suoi fansfegatati), ho unalta opinionedi lei e della suaprofessionalit. Vengo subito alpunto. Sono una ragazza di 27anni e vivo a Padova con i mieigenitori, sono figlia unica enon sono mai stata magra.Mai: una vita passata insovrappeso. Mio padre e miamadre soffrono di obesit, mase mio padre ha iniziato aingrassare dopo il matrimonio,mia madre ha semprecombattuto col peso,

  • soprattutto dopo la gravidanza,fino a prendere la decisione,nel 2000, di sottoporsi albendaggio gastrico. Inutiledire che non ha funzionato,poich, se chirurgicamentelintervento perfettamenteriuscito, lei a tuttoggi pesaancora oltre 120 chili (e non hamai voluto farsi seguire da unopsicoterapeuta, nemmeno sumia insistenza). Aggiungo, perdovere di cronaca, che n lunon laltra fanno esercizio fisico(mai fatto, non ho ricordinemmeno di una camminata inmontagna con loro; e mio

  • padre fino a poco prima disposarsi era nel CAI) e hannopassato i 60 anni. Ho ritenutoimportante farle questapremessa perch credo che siaquesta situazione familiare adaver segnato la mia vita e ilmio rapporto col cibo. Hospesso provato a mettermi adieta, sono stata da varinutrizionisti, lattivit fisicanon mi piace molto ma ne hosempre fatta, eppure non cmai stata la svolta. E rimangosempre alta un metro e 78 perpi di 80 chili di peso (almomento sono 85 chili, ma

  • oscillo costantemente). Hoavuto la forza di volont perfare molte cose nella vita e irisultati non sono mai mancati.Ma perch allora dimagrire mi precluso?

    Cara Elena, dobbiamo imparare avivere uno stato danimo che eraconsiderato fondamentale dagli antichiGreci: loblio. Fondamentale per lasalute mentale e per realizzare nella vitail nostro percorso.

    Uscire dal ruolo abituale, mettere da parte ilpersonaggio che tutti conoscono, significadisintossicare il cervello dalle abitudini

  • mentali familiari, la vera zavorra che porta aingrassare.

    Giada, una mia paziente di 40 anni,aveva fatto suo questo esercizio che leavevo insegnato. Si tratta di dirsi tutte lemattine al risveglio: Io dimentico.Dimentico la mia famiglia, i mieigenitori, dimentico chi sono. Almenotre o quattro volte, durante il giorno, bene cercare questo stato di oblio, diassenza di ricordi.

    Giada si era accorta che quando letornavano in mente i suoi genitoricorreva ad abbuffarsi. S, perch iricordi ci portano a ripetere icomportamenti indesiderati, dato che

  • fanno riaffiorare il passato. E chiingrassa vive troppo legato al passato.

    Cara Elena, non uno sforzo divolont che la aiuter a dimagrire, mapiuttosto loblio, il distacco dal ricordofamiliare: crescere tagliare il cordoneombelicale.

    Spesso ingrassiamo perch abbiamopaura di staccarci dai genitori,soprattutto da quelli, come i suoi, chelhanno amata e riempita di attenzioni.

    Ingrassiamo per paura del vuoto ched il distacco, perch, mi diceva Giada,ho paura, dimagrendo, di fare un tortoai miei, come se li tradissi perch ioriesco a essere magra e loro no.

    Questo credo stia succedendo a te,

  • cara Elena. E allora?Impara ad amare i tuoi genitori

    staccandoti di pi da loro, e dimentica ilcibo come centro della relazione. Liamo prova a dirti, ma io sonodiversa. Prova a non mangiare conloro. Ci si pu voler bene anche lontanoda tavola.

    Cos facendo, Giada dimagrita.

    Attenti ai ricatti!

    Se mi ami non ingozzarmi!: non mangiando a dismisura che dimostri agli altriil tuo affetto, quindi smetti di farlo.

  • A volte il cibo diventa un mezzo perveri e propri ricatti affettivoalimentari.Un po come se qualcuno ci dicesse: Semi vuoi bene, mangia. Se rifiuti il ciboche ti offro, rifiuti anche me. Perliberarsene, allora, necessariocogliere bene lambiguit di certicomportamenti nascosti dietro lemigliori intenzioni. Perch quanto pi cisentiamo coartati a ingozzarci percompiacere luno o laltro, tanto pimettiamo a tacere a furia di cibo leparole che non ci permettiamo dipronunciare e ovviamente aumentiamo di peso. Vediamo cosa ciinsegna il caso di Clara.

    Clara vittima di un incantesimo

  • familiare: non riesce a liberarsi dalmodello alimentare che la madre leimpone. Pesa 65 chili, una decina in pirispetto al suo peso forma. Si guardaallo specchio e non si piace. Cos sirivolge a una dietologa che le proponeuna dieta ipocalorica ricca di ortaggidrenanti, frutta fresca