Flyplanet Magazine - numero 3 - dic 2012 gen/feb 2013 - ITA

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magazine VISION Luci e parole di Natale DIC 2012-GEN-FEB 2013 - ISSUE 3 Tenerife isla hermosa LEISURE Calabria, coast to coast DEPARTURE Lourdes Sharm el Sheikh LANDING TO

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Flyplanet.com - LEISURE: Tenerife isla hermosa; DEPARTURE: Calabria, coast to coast; LANDING TO: Lourdes, Sharm el Sheikh; DOWNTOWN: Bruxelles pinta sul design; WORLD FOOD: Festeggiare con dolcezza;

Transcript of Flyplanet Magazine - numero 3 - dic 2012 gen/feb 2013 - ITA

m a g a z i n e

VISIONLuci e parole di Natale

DIC 2012-GEN-FEB 2013 - ISSUE 3

Tenerife isla hermosaLEISURE

Calabria, coast to coast

DEPARTURE

LourdesSharm el Sheikh

LANDING TO

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3Flyplanet magazine

Cari Passeggeri,benvenuti a bordo.

In concomitanza con l’avvio dei voli Small Planet da e per Crotone, abbiamo deciso di dedicare uno speciale su questo nuovo numero proprio alla Calabria, una terra ospitale in tutte le stagioni grazie alla sua natura selvaggia, alla cultura e al buon cibo, oggi più facilmente raggiungibile grazie ai nostri voli in vendita sul portale Flyplanet.com.

E per chi ha scelto di sfuggire al rigido inverno per godersi una meritata vacanza al caldo, le Canarie ed il Mar Rosso sono certamente tra le mete più gettonate. Con il loro clima piacevole tutto l’anno ed i loro prezzi accessibili, ogni inverno vengono scelte da migliaia di passeggeri. Sul nostro magazine troverete consigli preziosi per andare alla scoperta di Tenerife e per assaporare il meglio di Sharm el Sheikh, dentro e fuori dall’acqua.

Lo speciale “Vision” è dedicato ai più romantici, con le luci Natalizie di alcune delle più belle città europee e per i più golosi una selezione di squisitezze tipiche delle feste per stupire i vostri amici.

Qualunque sia il motivo del vostro viaggio, che vi stiate godendo una meritata vacanza ed un periodo di relax, che stiate raggiungendo i vostri cari per le feste o che abbiate un importante appuntamento di lavoro, Small Planet Airlines è lieta di ospitarvi a bordo e grazie alla cortesia e alla competenza del nostro Staff siamo a vostra completa disposizione per rendere piacevole la vostra esperienza di volo.

A tutti voi auguro quindi un felice Natale ed un 2013 ricco di viaggi meravigliosi…a bordo delle nostre ali!

Flyplanet magazine

Registrazione Tribunale di Bologna N° 8260 del 03.08.2012

Anno I, n. 3Dic 2012-Gen-Feb 2013

EditoreART Servizi Editoriali Srl

Direttore ResponsabileMassimo Manieri

REALIZZAZIONE

ART Servizi Editoriali SrlVia Persicetana Vecchia 28

40132 Bolognawww.art.bo.it

Art DirectorCaterina Manieri

RedazioneSimona Bortolotti

Enrico Calvi

Foto e illustrazioniFotolia, Dreamstime, iStockPhoto,

p.23 Blueshade, p.27 David Iliff, p.31 Ed Schipul, p.33 Dimitri

Destugues, p.36/37 Irene Baggio, p.38 Warburg, p.40 Valeria

Venturini, p.43 Emmanuel Brunner - Roland Darrè - Père Igor, p.44

Dinovandoorn

STAMPA

Grafi che MDM Srl

Finito di stampare nel mese di dicembre 2012

DIFFUSIONE

S.G.S.T. SrlViale Abruzzi 37

20131 Milanowww.aeroservizi.com

Chief Executive Offi cierStefano Canessa

Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non

si siano potuti reperire

Editoriale

Stefano CanessaC.E.O.Accountable ManagerSmall Planet Airlines srlAccountable ManagerSmall Planet Airlines srl

m a g a z i n e

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5Flyplanet magazine

Gli eventi dell’inverno p. 6CHECK IN

Tenerife isla hermosa p. 10LEISURE

Calabria, coast to coast p. 20DEPARTURE

Luci e parole di Natale p. 26VISION

Bruxelles pinta sul design p. 36DOWNTOWN

Lourdes / Sharm el Sheikh p. 42LANDING TO

Festeggiare con dolcezza p. 46WORLD FOOD

Personal media p. 52

Suitcase fashion p. 54

Suitcase beauty p. 56

Suitcase tech p. 58

INFO SMALL PLANET p. 59

Sommario

6 Flyplanet magazine

11 DICEMBRE - 24 FEBBRAIOTORINO - PADOVA - ASSAGOGrease, il musical

Dopo aver conquistato quasi 1.500.000 spettatori in tutta Italia in oltre 1.150 repliche, a 15 anni dal debutto Grease si conferma ancora un fenomeno senza precedenti.Un collage di immagini esplosive diret-tamente dall’America degli anni ’50, giubbotti in pelle, gonne a ruota e un gruppo di interpreti scatenati, a questo si deve il suo inarrestabile successo.

Le date:- dall’11 al 16 dicembre Torino, Teatro Alfi eri- il 18 gennaio Padova, Gran Teatro Geox- dal 14 al 24 febbraio Assago (MI), Teatro della Luna

CHECK IN

Gli eventi dell’inverno

9 - 16 - 29 - 31 GENNAIOROMA E MILANOAntonello Venditti, Unica Tour

Nuovi appunta-menti per Unica Tour, il tour di successo di An-tonello Venditti che ripropone i suoi 40 anni di

carriera, in programma a Roma e Milano.

Le date:- 9 e 16 gennaio Roma, Auditorium Parco della Musica

- 29 e 31 gennaio Milano, Teatro degli Arcimboldi

25 - 28 GENNAIOBOLOGNAArte Fiera, Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea

È il più importante evento in Italia dedicato all’arte moderna e contemporanea. Collezionisti, curatori di istituzioni, musei e mercanti d’arte tra i più importanti sul mercato mondiale, troveranno nella manifestazione Arte Fiera le attuali tenden-ze dell’arte internazionale, le proposte di giovani artisti emergenti e i nomi di spicco della produzione artistica internazionale. Si potrà partecipare ad incontri focalizzati sulle diverse sfaccettature del collezionismo d’arte, nel pubblico e nel privato, o visitare le numerose installazioni disseminate nel centro storico della città di Bologna, dove l’evento si allarga per coinvolgere la città intera.

22 DICEMBRE - 6 GENNAIOROMAIl Gatto con gli Stivali e la Magica Notte di Natale

Dal 22 dicembre al 6 gennaio l’Audito-rium Conciliazione di Roma ospiterà uno spettacolo dedicato alla famiglia con un cast di artisti che recitano, cantano e ballano.Il Gatto con gli Stivali e la Magica Notte di Natale racconta la storia di una bambina che alla vigilia di Natale esprime il desiderio di poter volare per una notte nel mondo dei sogni e delle favole. Babbo Natale la accontenterà, dando vita a un viaggio straordinario fatto di scenografi e spettacolari, can-zoni, balletti, numeri di magia, giochi di equilibrismo. La bambina, accom-pagnata dal Gatto con gli Stivali, in-contrerà sul suo cammino i personag-gi delle favole più amati: Aladin, Mago

Merlino, Cenerentola, Biancaneve, la Bella Ad-dormentata, la Sirenetta, Peter Pan e tanti altri.

FINO AL 20 GENNAIOROMAVermeer, il secolo d’oro dell’arte olandese

Alle Scuderie del Quirinale di Roma, la prima grande esposizione dedicata al massimo esponente della pittura olan-dese del XVII secolo, Vermeer uno degli autori più amati dal grande pubblico.In mostra, oltre ad un’accurata selezione di capolavori di Vermeer, sono esposte opere di artisti suoi contemporanei, tra i massimi protagonisti dell’arte del secolo d’oro olandese.

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8 Flyplanet magazine

CHECK IN

30 GENNAIO - 1 FEBBRAIOTARANTA PELIGNA (CH)Sagre nei Borghi, le panicelle di San Biagio

Taranta Peligna è un borgo in provincia di Chieti dove nel corso dei secoli si è sviluppata un’antica tradizione della la-vorazione. Su questo contesto legato al culto di San Biagio protettore dei lanaioli e della gola, si inserisce la tradizione delle panicelle, delicati pani, preparati con dedizione dalla popolazione e ai quali viene data la forma delle quattro dita

della mano benedicente del santo. Il tutto viene svolto con un rituale meticoloso e affascinante che oscilla tra il sacro e il profano. Meglio panicelle che pasticche contro il mal di gola!

FINO AL 7 APRILEGENOVAMirò! Poesia e luce

Palazzo Ducale ospita fi no al 7 aprile 2013 una rassegna di Joan Miró (1893-1983), il gran-de artista catalano. La mostra, giunge a Genova nell’Appartamento del Doge e presenta oltre 80 lavori, tra cui 50 oli di sorprendente bellez-za, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.Tra i capolavori, gli oli Donna nella via (1973) e Senza titolo (1978); i bronzi come Donna (1967); gli schizzi tra cui quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-Harvard Univer-sity, tutti provenienti da Palma di Maiorca dove la Fundació Pilar i Joan Miró conserva molte opere dell’artista, ha concesso per questa esposizione.La curatrice della mostra, María Luisa Lax Cacho, ha voluto illustrare l’ultima fase della produzione della vita dell’artista, ricostruendo all’interno degli spazi dedicati all’esposizione lo studio che Joan Miró ave-va tanto desiderato.

3 - 9 - 16 - 19 FEBBRAIOPADOVA - TORINO - SARONNO - GENOVAThe Ark

L’Arsenal, compagnia di acrobati e musicisti canadesi usciti dalla prestigiosa scuola mondiale di Nouveau Cirque L’École Nationa-le de Cirque de Montréal, stessa patria del Cirque du Soleil, porta in scena The Ark.Arte circense, musica, danza e multimedialità. Performers dall’ec-

cellenza tecnica e suggestive proiezioni tridimensionali cat-turano lo spettatore trasportandolo in un mondo magico.

Le date:3 febbraio Padova, Gran Teatro Geox 9 febbraio Torino, Teatro Colosseo16 febbraio Saronno (Va), Teatro Giuditta Pasta19 febbraio Genova, Politeama Genovese

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TORINOMuseo del Risparmio

Un progetto nato per rifl ettere sui temi del risparmio, acquisire i concetti base, muoversi nel campo degli investimenti e migliorare le capacità di comprensio-ne e di scelta dei risparmiatori.Il Museo del Risparmio di Torino unico nel suo genere si articola in 5 sale organizzate in modo da permettere un viaggio interessante per rifl ettere sulle modalità di gestione del denaro.Si impara divertendosi, con percorsi personalizzati dedicati ai bambini e agli adulti. Informazioni, video e giochi di ruolo consentono di apprendere e misurare le proprie conoscenze.Le mascotte del Museo, le formiche For&Mika, accompagne-ranno il visitatore lungo tutto il percorso museale con video animati e autorevoli nei contenuti.

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1 FEBBRAIOMILANOCome Ti Vesto!Seminario con Carla Gozzi

Al Teatro Sala Fontana di Milano avrete l’occasione per conoscere trucchi, novità, mode, tendenze e per impara-re ad essere fashion.Un seminario divertente che svelerà le regole fondamentali per avere stile e buon gusto.La serata avrà inizio con la selezione tra il pubblico di

quindici signore e signorine che grazie al team di Carla rinnoveranno il proprio look. Dietro le quinte, infatti, sarà presente un team composto da hair stylists, make up artists, dresses and shoes stylists, personal shoppers ed esperti in accessori.Mentre nel backstage avverrà la “trasformazione”, Carla dispenserà i suoi consigli, coinvolgendo sul palco il pubblico in sala, rispondendo alle domande dei suoi “ospiti”.

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Tenerife isla hermosa

Il suo nome nella lingua dei Guanci, gli antichi abitanti dell’isola, signifi ca “montagna bianca” e deriva molto probabilmente dal Teide, il vulcano alto 3718 metri, situato nel cuore dell’isola. Caratterizzata da un clima dolce e da una tem-peratura che sulle coste si aggira mediamente sui 20°, attrae ogni anno migliaia di turisti che per lo più scelgono le grandi località costiere dove si possono praticare numerosi sport acquatici e al calar della sera darsi al divertimento: la vita nottur-na è frenetica e off re mille opportunità tra bar, ristoranti e discoteche.A Tenerife non ci si annoia mai! Oltre a trascorrere giornate in spiaggia, l’isola

off re un ventaglio di proposte che incontrano i desideri di tutti. Gli appassionati di shopping possono andare alla ricerca del souvenir perfetto passeggiando tra i vari mercatini dell’isola, i bambini si divertiranno un mondo nei suoi parchi a tema e gli sportivi troveranno pane per i loro denti.A Tenerife infatti sport e natura vanno di pari passo, qui è possibile cimentarsi

in avventure che renderanno la vacanza indimenticabile. Ci si può inoltrare in sentieri da percorrere a piedi, in bici-cletta o a cavallo, circondati da paesag-gi mozzafi ato.Un’isola dunque dai forti contrasti:

la natura che la contraddistingue è di particolare bellezza e varietà: boschi, scogliere, paesaggi lunari e spiagge in-fi nite la rendono speciale e unica. Ed è proprio dalla sua maestosa natura che vogliamo partire alla scoperta di questa magnifi ca terra.

CIRCONDATA DALL’OCEANO ATLANTICO, A POCHI CHILOMETRI

DALLA COSTA AFRICANA, TENERIFE È LA PIÙ GRANDE DELLE ISOLE

DELL’ARCIPELAGO DELLE CANARIE

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LEISURE

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LEISURE

Istituito nel 1954, il Parque Nacional de las Cañadas del Teide si estende intorno al vulcano più grande della Spagna: il Teide, con un immenso cratere vulcanico di 48km di cir-conferenza, la cui ultima eruzione risale al 1798.I coni vulcanici e le colate di lava formano uno straordi-

nario complesso di forme e colori, che costituisce l’habitat di una fl ora di importante valore biologico.Raggiungere il parco nazionale è un’esperienza indimenti-

cabile; dall’assolata costa meridionale si raggiungono luoghi caratterizzati da scenari tipicamente alpini. Ancora più in

alto sino a toccare le nuvole, il paesaggio cambia ancora e all’improvviso ci si trova dinanzi a uno spettacolare paesag-gio lunare. Il parco si trova a circa 2.000 metri sopra il livel-lo del mare e in inverno può essere innevato. Le temperature nei mesi invernali scendono sotto lo zero, mentre in estate spesso superano i 40°C.Alle pendici del Teide vivono specie uniche al mondo. La

fl ora rappresenta l’aspetto più interessante del parco naziona-le, infatti integra 212 specie di piante catalogate, delle quali 58 endemiche delle Canarie. Uno di questi gioielli naturali

IL PARCO NAZIONALE DEL TEIDE

Nella foto, il Roque Cinchado, una spettacolare punta di lava solidificata.

A destra, il fiore di Tajinaste Rojo, una delle piante endemiche delle Canarie.

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è la violetta del Teide, che si distingue perché è la pianta che fi orisce alla maggior altitudine di tutto il territorio spagnolo.La varietà di piante è incredibile: ginestra del Teide, specie

endemiche come l’erba viperina di Tenerife rossa e azzurra, il roseto del “guanche”, l’erba “pajonera”, il roseto di alta mon-tagna, il cardo argentato. Sono state catalogate, ad esempio, più di 700 specie di insetti, di cui la metà endemiche della zona. Sono inoltre presenti alcune specie di rettili, come la lucertola “Galliota gallioti” e di uccelli (capovaccaio, spar-viere, gheppio, milano reale). Tra i mammiferi va segnalata

la presenza di mufl oni, conigli e cinque specie di pipistrelli.Al Pico del Teide , la vetta, si può arrivare a piedi o con una

funivia. Tempo permettendo il panorama è straordinario, e con un po’ di fortuna si riescono a scorgere le piccole isole El Hierro, La Palma e La Gomera.Poco lontano dal Pico si trovano le spettacolari Roques de

García, delle punte di lava solidifi cata dalle forme e dai nomi più disparati ed originali, tra cui spicca il Roque Cinchado.L’area più popolare del Parco è El Llano de Ucanca, im-

mense pianure ad ovest del Pico.

ESCURSIONI SUL TEIDE

Si può salire fi no al Teide a piedi o in funivia. Il primo percorso, anche se è quello che permette di vivere al meglio la natura del parco, è riservato solo ai più avventurosi ed alle-nati. Ci vogliono circa 6 ore di cammino attraverso un sen-tiero che parte dalla zona della Montaña Blanca, punto che si incontra sulla strada T-24 che attraversa il parco. È l’unico sentiero autorizzato dalle autorità del parco. Sempre dalla T- 24 parte la funivia, che porta fi no alla zona della Rambleta a 3.555 metri di altitudine. Il resto della salita che conduce alla vetta, poco più di 200

metri, si chiama “sendero Telesforo Bravo” ma deve essere autorizzata con un permesso che si chiede in anticipo, per-sonalmente, per fax o e-mail all’Uffi cio del Parque Nacional del Teide che si trova a Santa Cruz de Tenerife. Il permesso riguarda un massimo di 10 persone. Senza permesso si pos-sono comunque seguire altri sentieri spettacolari che partono sempre dalla Rambleta e vanno verso il miradores della For-taleza e del Pico Viejo; permettono una vista straordinaria su tutta Tenerife e sulle altre isole delle Canarie.

CONSIGLI PER LA VISITA

• La quasi totalità del parco si trova oltre i 2.000 metri d’altezza. Anche se siete alle Canarie, dimenticate il sole e le spiagge: sul Teide spesso fa freddo e tira vento.

• Vestitevi a strati, in modo da poter adeguare l’abbiglia-mento al clima variabile.

• Mettete scarpe comode, possibilmente da Trekking.

• Portatevi una crema solare e un cappello.

• Il Teide è un territorio immenso; non uscite dai sentieri segnati, potreste perdervi.

• Attenzione all’altitudine: più si sale, più l’aria diventa ra-refatta. La salita fi no alla cima è sconsigliata alle persone con problemi cardiaci e respiratori.

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GARACHICO

Garachico è una cittadina sita a nord ovest dell’isola di Teneri-fe. A 60 chilometri dal capoluogo, le sue caratteristiche principali sono la semplicità e la natura che fanno sì che i visitatori si adat-tino facilmente.Le caratteristiche geografi che di questo paese lo rendono par-

ticolare e gli donano la possibilità di spaziare dal turismo marit-timo a quello culturale e rurale. La località è sostanzialmente divisa in due parti: l’area urbana e l’area “di mezzo”.La prima si estende da Caleta de Interián fi no a El Guincho ed

è una zona essenzialmente costiera dove è possibile praticare la pesca, godere di piccole piscine naturali del Caleton e ammirare palazzi e strutture di grande pregio architettonico (conventi, chie-se, palazzi, case ancestrali, etc.).Nell’area di mezzo sono raggruppate la zona di San Juan del Re-

paro, Genovés, e San Francisco de la Montañeta che sono dedicate essenzialmente all’agricoltura, piene di natura e di semplicità. Proprio qui la bellezza del paesaggio raggiunge il massimo splen-dore, queste zone sono unite tra di loro da un percorso turistico denominato Garachico-Arenas Negras (Black Sands) che sono il top per gli amanti della natura.

LA OROTAVA E LA SUA VALLE

Una volta a Tenerife è impossibile perdersi La Orotava. La città dei panorami dà il nome alla splendida vallata nella quale si trova, parte dal Teide e arriva fi no al mare accompagnata da palme e banani. La città è divisa in due: Villa de Abajo e Villa de Arriba o Farrobo.Questa distinzione arriva dal passato, quando le famiglie ricche

e agiate vivevano nella parte bassa della città mentre il resto, mu-ratori, agricoltori e artigiani, occupavano il Farrobo. Ancora oggi la città è divisa in due e le meraviglie sono sparse qua e là.Partendo dalla città bassa subito si trova Calle San Francisco,

dove c’è l’omonima Chiesa e l’ospedale della città. Subito dopo comincia una zona molto elegante, dove un tempo vivevano i signori: Casa Benítez de Lugo, Casa Molina e Casa Franchy. Una delle case più belle del tempo, è Casa Fonseca detta anche Los Balcones. Questa casa è uno dei migliori esempi del barocco ca-nario e prende il nome dai sei balconi in legno.La chiesa più importante della città è l’Iglesia de Nuestra Señora

de la Concepción, dichiarata monumento nazionale. Il limite tra Villa de Abajo e Villa de Arriba è segnato da Calle Apollinar. Importante e caratteristica è anche la Strada dei Mulini che un tempo erano 13 (oggi sono rimasti solo in 10) e servivano per irri-gare le terre della città prendendo l’acqua dal mare.

LEISURE

15Flyplanet magazine

L’ALBERO DEL DRAGO E LA LEGGENDA DI LADONE

Il Giardino delle Esperidi era un luogo paradisiaco custo-dito da Ladone, un drago con cento teste che sputava fuoco e che gli antichi greci identifi carono con il Teide in eruzione.Nel Giardino crescevano mele d’oro, una delle quali dove-

va essere rubata da Ercole per portare a termine le sue dodici fatiche. Quando Ladone morì per mano di Atlante i greci lo identifi carono nel Teide e il suo sangue si sparse sulle Ca-narie sotto forma di Dracena Drago, alberi endemici delle Canarie, simboli dell’isola. La salvia del drago, di un intenso rosso, e la forma strana dei suoi rami convinsero gli autori classici che in ogni albero vi fosse un discendente di Ladone. Per i Guanci, le popolazioni indigene delle Isole Canarie,

questo albero possedeva proprietà magiche. Tale credenza è in parte dovuta al fatto che quando la corteccia o le foglie vengono recise, secernono una resina che prende una colora-zione rossastra, conosciuta come sangue di drago.

Il sangue di drago era già noto agli antichi romani, che lo utilizzavano come colorante, e nel medioevo era molto ricercato da maghi e alchimisti che gli attribuivano virtù te-rapeutiche.L’albero del drago è tipico delle zone subtropicali, quello

di Tenerife, il Drago Millenario, è l’esemplare più antico delle Canarie, ha un’età stimata di 1000 anni, un’altezza di circa 20 metri e il suo tronco ha una circonferenza di ben 6 metri. Si può vedere a Icod de los Vinos e oggi è diventato una vera e propria star visto il numero di ammiratori che attira ogni anno.Nella cittadina si possono visitare edifi ci dal grande valore

artistico. Nei pressi di Plaza de Càceres Lorenzo si trova il museo Casa de los Caceres, situato in Plaza de La Pila, considerata la piazza più bella di tutte le Canarie grazie alla presenza del suo piccolo giardino botanico.

16 Flyplanet magazine

LEISURE

Nella foto, un balcone in legno di una casa a La Orotava, esempio del barocco canario.

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18 Flyplanet magazine

LEISURE

Navigare sulle antiche barche del Museo delle Imbarcazioni dello storico Porto di Tricase (Salento - Lecce), alla scoperta di l uogh i , m i t i , a r t e e tradizioni di uno dei luoghi più belli dell'Italia del sud.

Un’esperienza di vera vita marinara, che associa il mondo della navigazione tradizionale, alla storia, alla natura, all’immenso patrimonio di tradizioni e gastronomia di questi mari e di queste terre.

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PLATANO DI TENERIFE

Le banane di Tenerife e di tutte le isole Canarie sono tra le mi-gliori al mondo per sapore e gusto. È la principale coltivazione dell’isola e qui trova le condizioni climatiche favorevoli, lati-tudine ottima e idoneità del suolo vulcanico. Il frutto si presen-ta giallo, piccolo e con alcuni punti neri sulla parte esterna che la contraddistinguono dalle banane di altri luoghi. Gli abitanti dell’isola prediligono mangiarla cruda, anche se sono numerose le ricette che prevedono l’utilizzo della banana. Questo frutto fu importato sull’isola tra il XV e il XVI secolo ed è molto utilizza-to anche per preparare marmellate, confetture e liquori. Alcune aziende di coltivazione sono aperte al pubblico e si possono visitare per conoscerne il processo di produzione.

PALMA CANARIA

Un altro simbolo delle Canarie, insieme al drago, è la Palma Canaria una delle più coltivate al mondo sia per il suo aspetto maestoso che per la sua capacità di sapersi adattare a diverse con-dizioni climatiche. La palma canaria è presente in tutta l’isola e si caratterizza per un grosso tronco che può arrivare fi no a trenta metri, dove nascono i rami che cadono a cascata con le lunghe verdi foglie.

LOS GIGANTES

Los Gigantes deve la sua notorietà alla presenza delle omonime scogliere davvero impressionanti a picco nell’Oceano Atlantico. Molto suggestivo il contrasto tra le enormi onde dell’oceano e le possenti scogliere di roccia lavica. Da Los Gigantes si ha una vista spettacolare sulla “Acantilado de los Gigantes”, la scogliera alta circa 500 metri che forma l’estremità occidentale del Monte Teno. Originariamente Los Gigantes era un antico villaggio di pescatori e questo suo fascino sopravvive ancor oggi, nonostante nel frattempo siano sorti dovunque numerosissimi complessi con appartamenti. Al porto di Los Gigantes è possibile prenotare an-che gite in barca (ad esempio per vedere i delfi ni) e tour per im-mersioni o pesca d’altura. Assolutamente da non perdere è una gita in barca alla “Acantilado de los Gigantes”: il modo migliore per scoprire le dimensioni delle pareti rocciose.

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Navigare sulle antiche barche del Museo delle Imbarcazioni dello storico Porto di Tricase (Salento - Lecce), alla scoperta di l uogh i , m i t i , a r t e e tradizioni di uno dei luoghi più belli dell'Italia del sud.

Un’esperienza di vera vita marinara, che associa il mondo della navigazione tradizionale, alla storia, alla natura, all’immenso patrimonio di tradizioni e gastronomia di questi mari e di queste terre.

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Calabria, coast to coast

departure

La Calabria è il magnifi co risultato di culture provenienti da tutto il Mediter-raneo che ne hanno segnato la storia e di cui conserva ancora oggi con orgoglio tradizioni ricche di fascino. Genti della Magna Grecia che hanno lasciato il loro eco e che ritroviamo nel patrimonio artistico, nel paesaggio archeologico, nella gastronomia locale e nell’artigianato, nella musica e nelle forme di vita quoti-diana che confermano la particolare identità della regione.La maggior parte dei turisti che scelgono la Calabria come destinazione per le

vacanze è attratta dai litorali che, dalla sabbia fi nissima alle scogliere, off re ogni opportunità di svago. Le numerose spiagge assolate e selvagge rispondono alle diverse esigenze di una vacanza all’insegna del relax e della privacy.Ma la natura in Calabria è stata generosa, non solo mare incontaminato: estesi

boschi, parchi - Pollino, Sila e Aspromonte - e aree protette che consentono un turismo naturalistico praticabile in tutti i periodi dell’anno. La particolare col-locazione dei parchi, a ridosso delle coste, permette di raggiungere facilmente il mare, consentendo così di accontentare i gusti di tutti.

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Nella foto, l’antico castello aragonese di Le Castella, una

frazione di Isola Capo Rizzuto.

La Costa IoNICa

Da CaRIatI a IsoLa DI Capo RIzzuto

È tra le zone costiere più selvagge e ricche del litorale ionico. Si estende nella parte più orientale della Calabria tra Cariati e le colline del Marchesato di Crotone. Tutta la costa è ricca di re-perti storici della Magna Grecia e di numerose testimonianze medievali e bizantine. La bellezza del paesaggio, il mare lim-pidissimo, la vicina Sila, la bontà dei prodotti tipici fanno di Cariati un centro turistico apprezzato.Parlano greco le origini di Cirò Marina (Punta Alice), l’an-

tica Krimisa, tra le principali mete del turismo balneare. La zona balneare del comune di Crotone si estende a sud del por-to sino al promontorio di Capo Colonna. Non solo turismo balneare, però, anche storia e arte arricchiscono il viaggio in questa parte della Calabria grazie alle numerose testimonianze archeologiche. Come il tempio di Apollo Aleo, risalente alla fine del VI sec. a.C, nell’area sacra di Punta Alice. Gran parte del materiale rinvenuto durante le campagne di scavo si trova nel Museo Civico Archeologico allestito presso Palazzo Porti.Allo scrigno archeologico di Capo Colonna seguono bre-

vi splendidi promontori di arenaria e ampie insenature con spiagge basse e sabbiose. Poco distante da Capo Colonna troviamo Torre Nao, una torre medievale costiera che ospita l’Antiquarium, ovvero una raccolta di archeologia subacquea rinvenuti nei fondali del crotonese.Torre Nao segna l’inizio dell’Area Marina protetta “Capo

Rizzuto” che comprende i comuni di Crotone e Isola di Capo Rizzuto. Capo Colonna, Capo Cimiti, Capo Rizzuto e Punta Le Castella costituiscono i centri di maggiore attrazione turi-stica della Costa dei Saraceni. Tutta la zona è compresa nella Riserva Marina di Capo Rizzuto che abbraccia anche un’area di 40 ettari di macchia mediterranea. Divisa in tre aree, è una delle riserve marine più importanti del Mediterraneo, dove po-ter praticare numerose attività subacquee e di pesca-turismo.Crotone è il centro più grande di tutta la zona. Simbolo della

città vecchia è il Castello di Carlo V, costruito per difendere la città dagli assalti provenienti dal mare. Il castello ospita il Mu-seo Civico, una collezione di armi medievali comprese bale-stre, spade e armature. Essendo un importante centro di pesca, Crotone offre piatti tipici a base di pesce ma esiste anche una grande tradizione legata alla produzione di formaggi, il peco-rino crotonese è infatti apprezzato in tutto il paese. Quanto ai vini, da non mancare il Cirò il cui nome deriva dal paese di Cirò Marina, e il Melissa rosso.Per gli amanti dei borghi antichi, vale la pena deviare il

percorso verso l’interno e fare una sosta al borgo bizantino di Santa Severina, annoverato nel club dei “Borghi più Belli d’Italia”. Il borgo sorge su uno sperone di roccia tufacea e porta i segni della dominazione greca e bizantina: l’edificio più rappresentativo è il Castello eretto da Roberto il Guiscardo.

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La Costa tIRReNICa

DIamaNte: IL paese DeL pepeRoNCINo

Una delle tappe più importanti di un itinerario “brucian-te” nel territorio calabrese è sicuramente Diamante, il paese in provincia di Cosenza al centro della Costa dei Cedri, chia-mato da D’Annunzio “perla del Tirreno”.Diamante è una delle località turistiche più frequenta-

te della costa tirrenica per il suo suggestivo centro storico, il mare cristallino, le lunghe spiagge e le costiere frastagliate. Il borgo è noto anche come “paese dei murales”, più di 150 opere grondanti di colore e dipinte da artisti di fama interna-zionale. Ma il vero simbolo di Diamante è il peperoncino a cui è stata dedicata una statua rosso fuoco all’entrata del paese. In suo onore viene organizzato ogni anno a settembre il Festi-val del Peperoncino, una settimana di feste a base di musica, balli, cinema, arte, satira e anche una gara tra i mangiatori più arditi di peperoncino.A pochi chilometri a nord di Diamante si può anche visitare

il Museo del Peperoncino realizzato all’interno del palazzo ducale di Maierà, un paese separato dal vicino borgo di Gri-solia da un profondo burrone e animato da numerose opere di arte contemporanea che anche qui come a Diamante creano un piacevole contrasto tra passato e modernità.Proseguendo sulle tracce dell’“oro rosso” un’altra località

che intreccia la propria storia con quella del peperoncino è Ce-traro, un antico borgo marinaro celebre per la bellezza del suo centro storico ma anche per la “rosamarina” o caviale del sud, un composto di pesciolini appena pescati, detti neonata o novellame, mescolati a sale e peperoncino fino ad ottenere una pasta dal colore rosso acceso che viene di solito spalmata su crostini e fette di pane. La stessa ricetta si trova in altre località di mare calabresi con il nome di sardella salata, bianchetto o mustica, ottima anche come condimento.La zona di Tropea, e in particolare il paese di Spilinga, è la

patria di un altro impasto dove il peperoncino viene mesco-lato alla carne di maiale per dare vita alla celebre “’nduja”. Anche questo preparato ha origini antiche e viene impiegato in numerose ricette tradizionali, spesso abbinato ad un altro orgoglio locale come la cipolla di Tropea.

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Nella foto, tropea.La città è nota per la sua cipolla rossa e

le coste incantevoli.

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sapoRI IRRINuNCIaBILI

La Calabria, vanta una millenaria cultura enoga-stronomica grazie a Greci, Romani, Normanni, Arabi, Angioini, Borboni, Spagnoli, Francesi che hanno lasciato tracce nella sua tradizione culina-ria.

La soppressata, la salsiccia, il capocollo

Tra i prodotti tipici ci sono molti salumi, tra cui la classica soppressata. Fonti storiche, dalla coloniz-zazione greca al Rinascimento, parlano di sopres-sata, salsiccia e capocollo calabresi.L’allevamento del suino nero, un animale di nobili origini, in Calabria sta conoscendo una forte dif-fusione e consente di ottenere salumi di altissima qualità.

La ‘Nduja

È uno dei più famosi prodotti alimentari tipici ca-labresi. È un salame morbido, spalmabile, piccan-tissimo. Prodotto prevalentemente nella zona di Spilinga (VV), è tuttavia reperibile sull’intero ter-ritorio regionale, a tal punto da essere un alimento tipicamente associato, come il peperoncino, a tut-ta la Calabria.Si consuma spalmandola su fette di pane abbru-stolito, come soffritto per la base del ragù, sulla pizza, su fettine di formaggi semi-stagionati o nel-le frittate.

La liquirizia

In Italia si trova quasi esclusivamente in Calabria dove si concentra circa l’80% della produzione na-zionale. L’area di provenienza è la costiera, quella di trasformazione è nei comuni di Rossano e Co-rigliano. Con l’intervento del Duca di Corigliano, che impiantò la prima fabbrica nel 1715, agli albori dell’industrializzazione, la liquirizia divenne una fonte reale di progresso economico. Nel corso del 1800 l’industria continuò a svilupparsi, conqui-stando, grazie alla bontà e genuinità del prodot-to, i mercati d’Europa e d’America. L’esportazione della liquirizia calabrese si consolidò e ampliò nella seconda metà del secolo XIX e ancora nel primo decennio del secolo XX. A Rossano da non man-care la fabbrica e il Museo della Liquirizia Amarelli.

...e sua maestà il peperoncino

In ogni cucina calabrese che si rispetti, la treccia rossa di peperoncini non può mancare.In Calabria probabilmente fu introdotto dai Sa-raceni e questa regione rapidamente diventò la più “piccante” d’Italia. Le popolazioni calabresi ne hanno da sempre apprezzato le qualità disinfet-tanti, il presunto potere afrodisiaco e di longevità, ma prevalente è stato ed è ancora usato nella con-servazione degli alimenti, soprattutto della carne.La pianta è facile da coltivare e sui balconi se ne trova spesso una pronta all’uso. Il peperoncino calabrese a forma di corno di colore rosso viene esportato in tutto il mondo. È molto richiesto an-che per le sue qualità aromatiche e terapeutiche.Oggi il peperoncino di Calabria è stato riconosciu-to e viene tutelato come prodotto tradizionale, ha ottenuto la DOP (Denominazione di Origine Pro-tetta) ed è una risorsa economica, agricola e cul-turale di grande importanza per la regione.

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Luci e parole di Natale

CHARLES DICKENS IN “A CHRISTMAS CAROL” RACCONTA LA FORZA DEI BUONI SENTIMENTI, ACCOSTATI QUI ALLE MERAVIGLIOSE LUMINARIE NATALIZIE DI ALCUNE DELLE PIÙ BELLE CITTÀ EUROPEE.

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Londra

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VISION

UNA VOLTA - TRA TUTTI I BUONI GIORNI DELL’ANNO, LA VIGILIA DI NATALE - IL VECCHIO SCROOGE SEDEVA INDAFFARATO NEL SUO UFFICIO. IL TEMPO ERA FREDDO, TETRO E PUNGENTE...

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Praga

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VISION

LE FOGLIE INCRESPATE DELL’AGRIFOGLIO, DEL VISCHIO E DELL’EDERA RIFLETTEVANO LA LUCE, COME SE TANTI PICCOLI SPECCHI FOSSERO STATI SPARPAGLIATI DAPPERTUTTO...

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Madrid

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VISION

LA GENTE CHE SPALAVA LA NEVE DAI TETTI ERA GIOVIALE E FESTOSA; SI CHIAMAVANO L’UN L’ALTRO DAI CORNICIONI E DI TANTO IN TANTO SI SCAMBIAVANO FACETE PALLE DI NEVE...

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Parigi

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MA PRESTO I CAMPANILI CHIAMARONO TUTTA LA GENTE BUONA ALLE CHIESE E ALLE CAPPELLE; E SI AVVIARONO IN FOLLA PER LE STRADE COI VESTITI MIGLIORI E I VOLTI PIÙ GAI...

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Berlino

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Bruxelles punta sul design

Era la capitale dell’Art Nouveau, di Magritte, del cioccolato e delle ballate di Jacques Brel, il nostalgico cantautore nato tra le sue vecchie case. Oggi Bruxelles ha voltato pagina ed è diventata una meta per collezionisti di tutto il mondo che vanno a caccia non solo di vasi di Gallé o di lampade Daum dei primi No-vecento, ma soprattutto di pezzi di design fi rmati, dagli anni Cinquanta in poi, francesi, oppure scandinavi come quelli di Arne Jacobsen, belgi come i pezzi del mitico Jules Wabbes, per non dimenticare gli italiani di Fornasetti, Sottsass, Castiglioni, Giò Ponti.Una vetrina da ammirare ogni autunno è la rassegna Design September, una

cinquantina di eventi in programma tra il 7 e il 30 settembre, tra mostre, confe-renze, proiezioni di fi lm, dibattiti, visita agli atelier e alle gallerie e itinerari urbani. È il segnale più forte del cambiamento che sta attraversando la città, seconda al mondo per il verde dopo Washington. L’arte ha riportato la vita e la voglia di so-gnare nei quartieri anneriti dal fumo degli incendi, quegli stessi incendi provocati dagli speculatori per risquotere i premi delle assicurazioni.La sonnolenta e grigia Bruxelles (il nome tradisce qualche verità: si chiamavano

“bruxela” le case costruite anticamente sulle paludi) è diventata una delle capi-tali europee più eff ervescenti, moder-ne e stimolanti. Magazzini abbando-nati e negozi polverosi, sapientemente ristrutturati, ospitano gallerie di ten-denza e centri culturali all’avanguar-dia attorno alla place du Grand Sablon, rue Haute e rue Blaes che scendono al quartiere di Marolles, un tempo mel-ting pot degli immigrati. È un omag-gio agli anni Cinquanta e Sessanta la boutique di Philippe Lange, dove si possono trovare opere come la cele-bre commode giallo limone di Emile Veranneman creata per l’Esposizione

LA CITTÀ BELGA RICHIAMA PROFESSIONISTI E COLLEZIONISTI DA TUTTO IL

MONDO, A CACCIA DI NUOVE TENDENZE E DEI TALENTI DI DOMANI, SENZA

DIMENTICARE LA SPECIALITÀ NAZIONALE: IL CIOCCOLATO

DOWNTOWN

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Nelle foto, due dei murales che

fanno parte del “tour dei fumetti”.

Sono almeno 30 le facciate dipinte

da scoprire in giro per la città,

testimonianza dell’importanza dei

fumetti nella cultura belga

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Nella foto, il Museo Magritte,

inaugurato nel 2009, in

un’immagine del 2008, durante

i lavori di costruzione.

DOWNTOWN

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versa. L’onda lunga del rinnovamento ha rifatto il look a Place St. Gery, dove i mercati coperti sono stati trasformati in un ampio spazio espositivo e in una miriade di caffè affacciati su un labi-rinto di stradine, zeppi al tramonto di varia umanità. Come Le roi de Belges che alterna tubi di ferro a parquet rétro e ritmi melodici.Ma nella città del surreale Magritte,

dove le nuvole poggiano sopra bicchieri e “una pipa non è una pipa” (come è scritto in un celebre quadro che rappre-senta, appunto, una pipa), non bisogna perdersi il piacere di passeggiare tra gli eleganti edifici Art Nouveau (se ne

internazionale del 1958. Ma uno degli antiquari più importanti è Philippe Denys, re delle fiere di Maastricht, Art Basel e Miami: famoso in tutto il mon-do, espone preziosi argenti e mobili di Alvar Aalto.L’atmosfera da Village newyorchese e

quella attorno a rue Dansaert, palcosce-nico del cambiamento, alle spalle della Grand Place, patrimonio dell’umani-tà dell’Unesco, dove si sono installate le boutique degli stilisti fiamminghi più creativi. Sotto le arcate dell’austero Stijl ci si imbatte nell’estro di Martin Margiela e di Ann de Meulermeester, regina della dissacrante scuola di An-

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contano circa 500) di avenue Louise, lungo rue St. Gilles e Ixelles, oppure si sostare davanti alle dimore visiona-rie dell’architetto Victor Horta, capo-stipite di questo stile, trionfo di ferro, ghisa e acciaio, archi in pietra e travi, logge e balconi. È il caso dell’Hotel Tassel o l’Horta Museum, in rue Ame-ricaine, dagli stupendi interni dedicato alla vita e ai lavori dell’artista. Ricor-dano un’elaborata voliera i magazzini Old England, in metallo e vetro, tra la Montagne de la Cour e place Royale.Bisogna spingersi nell’ottocente-

sca place de Luxembourg per incon-tri ravvicinati con il variegato mondo

dell’Europa unita, davanti al palazzo-ne di vetro del Parlamento e al parco di Laeken, appena fuori città, al con-fine con la residenza reale, per ammi-rare le grandiose serre ottocentesche in ferro e vetro. C’è anche un’oasi del Sol Levante, con i Musei dell’Estremo Oriente, la Torre giapponese rossa, il Padiglione cinese scintillante d’oro. Non lontano si staglia in cielo la sago-ma dell’Atomiom, ardita costruzione che rappresenta una molecola di ferro ingrandita 165 miliardi di volte, realiz-zata in occasione dell’Esposizione In-ternazionale del 1958. Quando Bru-xelles pensava già al suo futuro.

DOWNTOWN

Nella foto, l’Atomium, progettato

da André Waterkeyn.

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Lourdes

Piccola città nel sud-ovest della Francia, Lourdes è una grande meta di pellegrinaggio cattolico e uno dei santuari mariani più popolari al mondo. Sorge ai piedi dei Pirenei, a circa 9 ore di distanza da Parigi, circondata da paesaggi naturali incantevoli che meritano di essere scoperti.L’11 febbraio 1858, giorno in cui la giovane Bernadette

ebbe l’apparizione, il destino del piccolo paese cambiò radi-calmente trasformandosi in uno dei centri della fede cristia-na più importanti e amati.Dopo circa 150 anni, Lourdes accoglie 6 milioni di vi-

sitatori l’anno, tra pellegrini e turisti, e oltre 100.000 vo-lontari che assistono i malati e i disabili che fanno visita alla grotta di Massabielle dove si trova la fonte miracolosa. Le strade della cittadina sono costellate da fi le interminabili di negozi di souvenirs ma l’ingresso nella Basilica dell’Im-macolata Concezione riporta immediatamente il turista in un’atmosfera di raccoglimento e preghiera dove l’energia del-la fede è palpabile. L’acqua della sorgente miracolosa viene raccolta nelle pi-

scine dove migliaia di fedeli e malati possono immergersi:

la tappa rappresenta un momento importante per tutti i pellegrini e ogni anno, circa 350.000 persone si bagnano nell’acqua a una temperatura di 12 °C. Nelle vicinanze dei Santuari c’è il bosco di Lourdes, il luogo dove Bernadette raccoglieva la legna e che oggi off re una grande varietà di passeggiate, aree gioco per i bambini e angoli per il picnic.I negozi, i ristoranti e gli hotel si trovano lungo le sponde

del fi ume che scorre nel centro della città che è un buon pun-to da cui iniziare a visitare le attrazioni della città vecchia.Lourdes e la regione circostante dei Midi-Pirenei è ric-

chissima di siti turistici e la gastronomia e l’artigianato fanno parte del vivere quotidiano. Uscendo dai luoghi legati alla fede, è possibile passeggiare in un ambiente tipicamen-te pirenaico, visitare mercatini, incontrare artigiani e assag-giare gli infi niti sapori che off re la gastronomia locale. L’area di Lourdes si presta anche all’escursionismo con vari tipi di sentieri segnalati e adatti a tutti i livelli.Per la felicità dei più piccoli, a pochi chilometri da Lou-

rdes ci sono un gran numero di parchi faunistici e un ac-quario tropicale.

LANDING TO

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DA NON PERDERE

GROTTA DI MASSABIELLE

Nella Grotta Massabielle (che signifi ca vecchia roccia) la Madonna apparve a Bernadette tra l’11 febbraio e il 16 lu-glio 1858. In fondo alla Grotta, a sinistra dell’altare, c’è la sorgente scavata da Bernardette su indicazione della Ma-donna e la cui acqua continua ad ali-mentare le fontane e le piscine.

MUSEO DI BERNADETTE

Nelle vicinanze della grotta, il museo ri-costruisce la storia e la vita di Bernadet-te. L’ingresso è gratuito.

CHIESA PARROCCHIALE SACRÉ-COEUR

La chiesa parrocchiale fu costruita tra il 1875 e il 1903. Ospita le fonti battesimali di Bernadette e sotto il campanile si può ammirare una sua statua. La parrocchiale è stata costruita in sostituzione della chiesa “Saint- Pierre” che fu distrutta da un incendio nel 1904.

BASILICHE

La Basilica dell’Immacolata Concezio-ne, chiamata anche Basilica Superiore è una costruzione gotica con un cam-panile alto 70 metri sulla cui cima è posto un orologio bronzeo. Le vetrate ripercorrono la storia della Vergine Ma-ria fi no alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione da parte di Papa Pio IX nel 1854 e le Apparizioni di Lourdes nel 1858.La Basilica Nostra Signora del Rosario, in stile romanico-bizantino, è un mo-numento di grandissimo interesse per i suoi mosaici veneziani. Fu la terza chiesa a essere completata nel 1899.La Basilica di San Pio X, detta anche Basilica Sotterranea, insieme alle altre due forma il complesso di Notre-Dame di Lourdes.

FUNICULAIRE DU PIC DU JER

Funicolare centenaria che in pochi mi-nuti vi condurrà a 1000 metri di altitu-dine. Una volta sulla cima godrete di un panorama unico su Lourdes, Tarbes, Pau, la valle d’Argelès Gazost e le cime pirenaiche.

CASTELLO E MUSEO PIRENAICO DI ARTI E TRADIZIONI POPOLARI

Fortezza millenaria mai sconfi tta. Dalle sue mura, potete ammirare l’eccezio-nale panorama sulla città, i Santuari e i Pirenei. Nel Museo potrete visitare le più importanti collezioni sulla storia dei Pirenei francesi e spagnoli: merce e mo-bilia del XVIII secolo, costumi tradizio-nali e bambole religiose.

DOVE DORMIRE

HOTEL ATLANTIC

Situato in Boulevard della Grotte, a 5 minuti dai santuari è in una posizione ideale per muoversi nella città. L’hotel è grande e moderno dall’ambiente famigliare ma in stile elegante e accogliente. La cucina è tradizionale e curata.

Indirizzo: 2, boulevard de la Grotte

Telefono: (0033) 5 62 94 02 33

Prezzo: economico

GRAND HOTEL MODERNE

Conserva la maestosità, il fascino e l’elegan-za della “Belle Époque” ottocentesca.Vicinissimo ai siti spirituali più importanti di Lourdes e alle attrazioni principali, l’edifi cio presenta pareti curve e scolpite, balconi elegantemente scolpiti nella pietra. Le camere sono arredate con mobili in classico stile francese Luigi XVI, letti confortevoli e bagni rifi niti in marmo italiano.

Indirizzo: 21, avenue Bernadette Soubirous

Telefono: (0033)5 62 94 12 32

DOVE MANGIARE

CAFÉ LEFFE LOURDES

Da 25 anni Café Leffe tramanda la tradizio-ne della birra Leffe artigianale, l’accompa-gnamento ideale per le ricette del menu alla carta che offre il locale. L’ambiente è caldo e autentico, adatto anche per una cena in famiglia.

Indirizzo: 16, Place du Marcadal Immeuble Destarac

LE MAGRET

Nel cuore di Lourdes è un ristorante con cucina stagionale e tradizionale. Le specia-lità sono il foie gras, maiale nero di Bigorre e l’agnello da latte dei Pirenei. Ottima la presentazione dei piatti e il sevizio.

Indirizzo: 10, rue des 4 frères Soulas

Telefono: (0033) 5 62 94 20 55

DA MARCO

Dal 1979 a Lourdes per una pizza o un buon piatto di pasta c’è il ristorante pizzeria Da Marco. Buon rapporto qualità/prezzo, adat-to anche alle famiglie con bambini.

Indirizzo: 47, rue de la Grotte

Telefono: (0033) 5 62 94 03 59

SHOPPING

MERCATO COPERTO

Per i vostri acquisti gastronomici c’è il Mercato Coperto di Lourdes, inaugurato nel 1900 e che proviene dal mercato “de la Pierre” a Tolosa. Recentemente ristruttura-to ospita anche la mediateca del “Pays de Lourdes”.

Indirizzo: place du Champ Commun

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Formatasi attorno al nucleo originario di Sharm el Moya, Sharm el Sheik è la più nota delle destinazioni del Mar Ros-so. Di Sharm non ci si stanca mai, se trent’anni fa era un piccolo villaggio di pescatori, oggi è divenuta una delle de-stinazioni più richieste e gettonate da persone di ogni età. Il bellissimo mare azzurro, le spiagge e il suo paesaggio de-sertico mozzafi ato, sono uno spettacolo ammirato da turisti di tutto il mondo.La vita a Sharm si divide tra spiagge e meravigliosi reef,

relax al sole e immersioni alla scoperta di angoli incontami-nati. La trasparenza dell’acqua e la barriera corallina, che corre per chilometri dando ospitalità a straordinari pesci e coralli, sono la principale attrattiva.Tra i primi a scommettere sulla vocazione turistica della

zona un gruppo di imprenditori italiani che tra la fi ne degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 diede il via allo sviluppo che ha trasformato Sharm in una delle mete turistiche più ambi-te. Fortunatamente i parchi nazionali di Ras Mohamed a sud e quello di Nabq a nord ne hanno limitato l’espansione. Dalla fi ne degli anni 90 Sharm ospita importantissime con-ferenze politiche internazionali e ha dedicato alla pace la

sua principale via di comunicazione che l’attraversa.Naama Bay è il centro turistico principale. Vivace e aff ol-

lato, con molti ristoranti, negozi, centri commerciali, loca-li notturni e discoteche. L’intera area è preclusa al traffi co quindi Naama Bay col suo lungomare verso i villaggi e verso il vecchio porto si presta a lunghe e piacevoli passeggiate.Le strade sono molto tranquille, ma può succedere di es-

sere importunati dai negozianti: tenete un atteggiamento cortese ma deciso, così riuscirete a risolvere ogni problema e se vi invitano a bere un tè, ricordate che l’ospitalità fa parte della cultura del luogo.Sharm el Sheikh è situata all’estremità sud della penisola

del Sinai, nel golfo di Aqaba, è protetta dalle montagne e gode tutto l’anno di un clima gradevole. Nei mesi estivi le temperature raggiungono livelli elevati con 45 gradi di gior-no e 20 gradi notte. In media, ci sono 35/45 gradi in estate e 20/25 in inverno. Gennaio e febbraio sono i mesi più fred-di, durante il giorno le temperature non scendono quasi mai sotto i 20 gradi, ma ricordate che l’escursione termica tra notte e giorno è molto alta, qualcosa di pesante per la sera sarà dunque d’obbligo.

LANDING TO

Sharm el Sheikh

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DA NON PERDERE

UN TÈ NEL DESERTO

Attraversare il deserto a dorso di un dromedario per raggiungere un cam-po beduino e bere tè nella romantica atmosfera del tramonto è un’emozione imperdibile. Grazie al panorama che of-fre il deserto, diffi cilmente dimentiche-rete questi momenti.

MONTE SINAI E MONASTERODI S.CATERINA

Un suggestivo tour in notturna per ripercorrere la strada che fece Mosè sul Monte Sinai e per assistere allo spettacolo delle prime luci dell’alba che illuminano la sabbia del de-serto. Si può proseguire per il Monastero di Santa Caterina, bellissimo esempio di arte bizantina e fulcro della cittadella fondata nel VI secolo per volere dell’imperatore Giu-stiniano, proprio nel luogo dove, secondo la tradizione cristiana, Dio apparve a Mosè. Per giungere alla vetta di 2.286 metri del Monte Sinai si percorrono 3.700 gradini: il cosiddetto “cammino di Mosè”. Sulla cima del Sinai si trovano la Cappella della Trinità, eretta nel 1934 e di origine greco-ortodossa, e la Grotta dove Mosè ricevette le Tavole dei Dieci Comandamenti.

CANYON COLORATO

Andate alla scoperta del deserto del Sinai per raggiungere una delle meravi-glie naturali del luogo, il Canyon Colora-to. Una gola accessibile solo a piedi con rocce modellate dagli agenti atmosferi-ci nel corso dei secoli. Le pareti dai mille colori raggiungono in alcuni punti i 40 metri di altezza e conferiscono al luogo un fascino magico e indescrivibile.

STRETTO DI TIRAN

Lo stretto di Tiran, impreziosito da splendide isole e fondali immacola-ti, si incunea tra le coste dell’Egitto e dell’Arabia Saudita. Le sue quattro bar-riere coralline, Jackson Reef, Gordon Reef, Thomas Reef e Woodhouse Reef, lo rendono il paradiso dei subacquei e degli appassionati di snorkeling. I prin-cipali alberghi mettono a disposizione dei turisti autobus diretti al porto, da dove in un’ora di motoscafo si guadagna la meta. Una delle attrazioni dell’isola è il relitto del mercantile Louilla, divenuto habitat prediletto di una miriade di pe-sci colorati e tartarughe marine.

PARCO NAZIONALE MARINODI RAS MOHAMMED

Il parco si estende nel sud della penisola del Sinai, nel Golfo di Aqaba, a circa 20 chilometri da Sharm el Sheikh e si può raggiungere sia via mare sia via terra. Istituito nel 1989, comprende circa 480 km2 di riserva naturale che comprende anche le isole di Sanafi r e di Tiran, ospita molte specie rare tra cui volpi rosse, stambecchi della Nu-bia, gazzelle, e permette l’osservazione di una ricca varietà di uccelli tra cui le cicogne bianche. L’ecosistema marino è uno dei più affascinanti con più di mille specie di pesci, numerosi coralli, più di 40 specie di stelle marine e molti crostacei. Il parco comprende numerose spiagge, e offre fantastici scenari per fare snorkeling e diving.

SPIAGGE

NAAMA BAY

Quella di Naama Bay, centro nevralgico di Sharm, è la più famosa, una spiaggia di sabbia bianca su cui si affacciano numerosi hotel, villaggi turistici, negozi, ristoranti e lo-cali notturni… comoda, ma spesso affollata.

NABQ BAY E SHARK BAY

Se preferite zone più tranquille, entrambe si trovano fuori della zona turistica principale e sono raggiungibili in circa 20 minuti di taxi da Naama Bay.

RAS UM SID

A 6 km ad ovest di Naama, è il top per lo snorkeling ed è famosa per la sua splendida barriera corallina. Se siete appassionati di immersioni la baia che si trova vicino alla Old Sharm’s è sede di numerosi centri che vi mostreranno i migliori punti d’immersione dell’area. Vi consigliamo di scegliere un cen-tro d’immersione accreditato e riconosciuto.

PARCO NAZIONALE DI RAS MOHAMMED

Main Beach è la spiaggia principale, sabbia bianchissima, acqua cristallina, ma tanta gente. Se volete evitare la folla di Main Beach, altra tappa consigliata è la Bereika Beach: lo scenario è incantevole. All’interno del parco nazionale, vi segnaliamo ancora Khashaba Beach, stretta, di sabbia fi ne, uno dei luoghi naturali migliori del Mar Rosso.

DI SERA

LOCALI

Per una serata secondo la tradizione del luogo, recatevi in uno dei locali frequentati anche da residenti per fumare un buon narghilé, il Panorama è quello che fa al caso vostro. Per passare una serata tranquilla provate The Roof, il Pirate’s Pub oppure il Camel Bar. Se preferite invece atmosfere chic e glamour, c’è il raffi nato Buddha Bar oppure il Mojo’s Lounge con una vista spet-tacolare sulla baia: ideale per i più roman-tici. Atmosfera cosmopolita invece nella famosa catena presente nelle più popolari città del mondo: l’Hardrock Café.

DISCOTECHE

Il Pacha di Sharm el Sheikh è senza dubbio il night club più famoso della città. El Fanar è altrettanto apprezzata, è all’aper-to e potrete ballare fi no all’alba per aspet-tare il sorgere del sole. Il Dolce Vita è una discoteca imperdibile per chi ama i luoghi enormi e super animati e infi ne il Kamanga con pista da ballo, cocktail bar, lounge e ristorante.

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Il profumo di festa è già nell'aria: biscotti, cannella, mele, cioccolato, arancia. Questi deliziosi profumi sanno di casa, hanno poteri magici, evocano ricordi e ci fanno tornare un po' bambini. Come quello delle castagne arrostite o delle bucce di arancia sulla stufa, o quello di una torta fatta in casa. Odori di spezie, cannella e zenzero. Odore di legno e muschio bagnato e di agrumi.Ci vuole poco a ricreare la profumata magia delle feste:

chiacchierare insieme mentre si preparano dolci squisitezze per una merenda, per una colazione speciale, per un tè con le amiche di sempre. Le feste concedono un periodo di riposo e di divertimento con amici e parenti, ma anche di cura delle

relazioni, un'occasione in più per donare tempo e attenzioni. Questo momento dell'anno rappresenta il tempo giusto per stare in compagnia e per manifestare i propri sentimenti con piccoli gesti: come quello di cucinare insieme per esempio.A Natale si è davvero tutti più buoni! E buoni sono anche i

dolci che in questo periodo riempiono le nostre tavole a tutte le ore... Ecco qualche proposta per fare un fi gurone in ogni occasione preparando ottimi dolci e per stupire con eff etti speciali anche gli ospiti più esigenti e viziati. Scoprirete che non serve essere cuochi professionisti e che non sono poi così diffi cili da realizzare. "Buone e dolci feste a tutti"!

CHE FESTA SAREBBE SENZA UN DOLCE SCENOGRAFICO E SUPER BUONO?

ECCO QUI I DOLCI DELLE FESTE DA MANGIARE... CON GLI OCCHI!

WORLD FOOD

Festeggiare con dolcezza

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fLan aU CHoCoLatIngredienti200 g di cioccolato al latte - 10 g di gelatina in fogli - 2 dl di latte - 2 dl di panna fresca - 3 tuorli - 80 g di zucchero semolato - 20 g di cacao amaro - 2 cucchiai di rum - polpa di cocco essiccata e grattugiata (a piacere)

Preparazione• Tritate fi nemente il cioccolato; ammollate la gela-tina in una piccola terrina con acqua. Disponete il latte e la panna in una casseruola e portate lentamente a ebollizione, quindi unite il cioccolato, mescolate con una frusta fi no a scioglierlo e fate intiepidire.• In una terrina, sbattete i tuorli con lo zucchero, aggiungete il cacao setacciato, il rum e amalgamate bene. Unite a fi lo il composto di latte, mescolando di continuo con una frusta.• Suddividete in 6 stampini individuali inumiditi d’acqua e fate raff reddare completamente. Coprite con pellicola da cucina e fate rassodare in frigorifero per almeno 2 ore.• Guarnite, a piacere, con polpa di cocco essiccata.

BÛCHe De noËLIngredienti130 g di farina - 50 g di fecola - 6 uova - ½ bustina di lievito per dolci - 150 g di zucchero semolato - 50 g di cacao amaro in polvere

Preparazione• Lavorate con le fruste elettriche le uova con lo zucchero fi no a ottenere un composto omogeneo e spumoso; unite il cacao setacciato insieme alla farina, la fecola e il lievito e amalgamate il tutto con una frusta a mano. Lavorate a lungo il composto, che dovrà risultare omogeneo e ben gonfi o. • Trasferitelo in una teglia rettangolare foderata con carta da forno e cuocete nel forno caldo a 150 °C per circa 30 minuti. • Nel frattempo montate la panna con le fruste elettriche, copritela con pellicola da cucina e conservatela in frigorifero fi no al momento dell’uso.• Sfornate il pan di spagna al cacao, capovolgetelo delicatamente su un telo da cucina umido ed eliminate la carta da forno.• Arrotolatelo su se stesso, tenendolo avvolto nel telo, quindi srotolatelo e arro-tolatelo nuovamente. Ripetete l’operazione 2 volte, quindi srotolare il dolce, fatelo raf-freddare e farcitelo con la panna montata arrotolatelo su se stesso con delicatezza e disponetelo su un piatto da portata.

CoMeDeCorarLoPotete decorare il rotolo

disegnando sulla sua superfi cie motivi con del

cioccolato fondente sciolto a bagnomaria e con

decorazioni natalizie per uso alimentare.

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panettoneIngredienti3 uova - 300 g di farina 00 - 1,5 dl di latte - 80 g di uvetta sultanina - 20 g di canditi - 5 cucchiai di Maraschino - 30 g di lievito di birra - 80 g di burro - 160 g zucchero - 1 bustina di vanillina - sale

Preparazione• Ammollate l’uvetta nel Maraschino per circa 20 minuti e sciogliete il lievito di birra nel latte leggermente tiepido.• Lavorate con le fruste elettriche in un’ampia terrina le uova con lo zucchero, una presa di sale, il burro, la farina e la vanillina, quindi unite il lievito sciolto e lavorate fi no a ottenere un composto omogeneo.• Sgocciolate l’uvetta, strizzatela e incorporatela all’impasto insieme ai canditi. Coprite la terrina con pellicola da cucina e fate riposare in un luogo caldo per 3 ore.• Trascorso questo tempo trasferite l’impasto in uno stampo da panettone e cuocetelo nel forno caldo a 150 °C per circa 50 minuti.• Sfornate, infi lzate da parte a parte il panettone con un lungo spiedino di legno, capo-volgetelo e fatelo raff reddare.

WORLD FOOD

SoUffLÈ aU CHoCoLatIngredienti120 g di cioccolato fondente al 70% - 2 uova - 100 g di zucchero - 30 g di farina - 100 g di burro - zucchero a velo - lamponi - foglie di menta fresca - sale

Preparazione• Sbattete energicamente le uova con lo zucchero, fi no a ottenere un composto spumoso e omogeneo. • Aggiungete un pizzico di sale e, poco per volta, 20 g di farina setacciata e amal-gamate bene.• Sciogliete il cioccolato tagliato a scaglie con 80 g di burro su fi amma molto dolce. Spegnete il fuoco, lasciate intiepidire e unite alle uova.• Riscaldate il forno a 180 °C. Imburrate e infarinate 4 stampini monoporzione e versatevi la preparazione ottenuta riem-piendone i 2/3.• Cuocete in forno per circa 15 minuti, fi no a che l’esterno risulterà ben cotto e l’interno morbido.• Sformate i tortini su piatti da portata, cospargete di zucchero a velo e servite, decorando a piacere con lamponi e foglie di menta fresca lavati e asciugati.• Si può arricchire il gusto di questi tor-tini ponendo al centro un cucchiaino di confettura di frutta.

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panforteIngredienti100 g di zucchero - 100 g di miele - 300 g di frutta secca sgusciata (mandorle, noci e nocciole) - 200 g di frutta candita mista a pezzetti - 3 albumi - ostie - 20 g di burro - 2 cucchiai di farina - 100 g di zucchero a velo - cannella in polvere - noce moscata - zenze-ro in polvere - pepe in polvere

Preparazione• Sciogliete lo zucchero semolato con il miele, a fuoco basso e mescolando di continuo, fino a quando risulterà denso.• Mescolate la frutta candita con quella secca spezzata grossolanamente; unite gli albu-mi e una presa di cannella, di noce moscata, di zenzero, di pepe e amalgamate con cura.• Disponete le ostie sul fondo di due tortiere, quindi imburrate e infarinate legger-mente i bordi. • Unite lo sciroppo di zucchero e miele alla frutta e mescolate energicamente• Suddividete il composto in due tortiere e premetelo bene in modo che non restino vuoti; cuocete nel forno caldo a 150 °C per circa 40 minuti. • Fate intiepidire il panforte, cospargetelo con lo zucchero a velo e servite.

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apfeLStrUDeLIngredienti:• per la pasta270 g di farina1 cucchiaio di zucchero1 uovo50 g di burrosale• per il ripieno1 kg di mele renette80 g di uvetta0,5 dl di brandy100 g di burro2 cucchiai di pangrattatola scorza grattugiata di 1 limonecannella in polvere100 g di zucchero semolato50 g di pinolizucchero a velociuff etti di menta fresca

Preparazione• Impastate 250 g di farina con un pizzi-co di sale, lo zucchero, 6 cucchiai di acqua tiepida, l’uovo e il burro ammorbidito a temperatura ambiente fi no a ottenere un composto omogeneo. Formate una palla, avvolgetela con un telo infarinato, copri-tela con una terrina capovolta e lasciatela riposare per 30 minuti.• Preparate il ripieno, mettete ad am-mollare l’uvetta in acqua tiepida per 15 minuti. Pelate le mele, tagliatele a fettine

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SteLLe DI nataLeIngredienti180 g di burro90 g di zucchero a velo1 uovo250 g di farina bianca200 g di cioccolato fondentegranella di zucchero

Preparazione• Lavorate in una terrina il burro con lo zucchero, fi no a ottenere una crema omogenea; unite l’uovo e lavorate fi no a quando risulterà distribuito in modo omogeneo. • Incorporate 250 g di farina setacciata, poca per volta, versandola a pioggia e lavoran-do con una spatola; fate una palla con l’impasto, avvolgetelo nella pellicola da cucina e lasciatelo riposare per 30 minuti in frigorifero.• Stendete l’impasto con il matterello sul piano leggermente infarinato e ritagliate delle forme con un coppapasta a forma di stella; disponetele su una teglia foderata con carta da forno e cuocete nel forno caldo a 180 °C per circa 10 minuti, facendo attenzione che non prendano colore, nel frattempo sciogliete il cioccolato spezzettato a bagnomaria.• Una volta sfornati i biscotti, fateli intiepidire e intingeteli per la metà nel cioccolato fuso, disponeteli su una gratella per dolci, in modo che perdano quello in eccesso, e cospargeteli con della granella di zucchero (bianca o colorata).

e mettetele in ammollo nel brandy.• Scaldate 40 g di burro in un pentolino e fatevi dorare il pangrattato; mescolate la scorza di limone con un pizzico di cannel-la e con lo zucchero.• Trascorso il tempo di riposo, stendete la pasta, lasciandola sul telo infarinato, fi no a ricavare un disco dello spessore di circa 0,5 cm. Spennellatelo con poco burro fuso e distribuite il pangrattato dorato, le fettine di mela scolate dal brandy, l’uvetta

strizzata, i pinoli e la mistura di limone, cannella e zucchero, lasciando liberi i bordi per circa 2 cm.• Arrotolate lo strudel su se stesso, eser-citando una leggera pressione per evitare che si apra, e trasferitelo su una placca imburrata. Spennellatelo con il rimanente burro fuso e cuocetelo in forno a 180 °C per 50 minuti. Fate intiepidire, cosparge-te con zucchero a velo e decorate con un ciuff etto di menta fresca.

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SaCHertorteIngredienti:• per l'impasto220 g di burro250 g di cioccolato fondente200 g di zucchero semolato8 uova1 bustina di vanillina230 g di farina• per la farcituraconfettura di albicocche• per la fi nitura200 g di cioccolato fondente amaro150 g di zucchero semolatoriccioli di cioccolato

Preparazione• Spezzettate il cioccolato, fatelo fondere in un tegame a bagnomaria, mescolando, e lasciatelo raff reddare.• Lavorate in una terrina 200 g di burro ammorbidito a pezzetti con lo zucchero e una presa di sale, per 5 minuti; unite il cioccolato fuso freddo, mescolate, incor-porate i tuorli e rendete omogeneo.• Montate a neve ferma gli albumi in una terrina con la vanillina e uniteli al com-posto preparato, con movimenti rotatori del cucchiaio dal basso verso l’alto.• Incorporate delicatamente la farina setacciata e trasferite l’impasto in una teglia a cerniera imburrata, livellando la superfi cie.• Cuocete nel forno caldo a 180 °C per

circa 1 ora e 20 minuti, coprendo la torta con un foglio di alluminio se la superfi cie dovesse scurire troppo.• Sfornate, lasciate raff reddare quindi liberate la torta dallo stampo e capovolge-tela su una gratella per dolci; dividetela orizzontalmente in tre dischi, spalmateli con la confettura ammorbidita con qual-che cucchiaio di acqua e ricomponetela.• Preparate la copertura spezzattando il cioccolato e facendolo sciogliere in una

casseruola con ½ bicchiere di acqua.• Unite lo zucchero e portate a bollore, sempre mescolando. Cuocete per circa 10 minuti, togliete dal fuoco e lavorate il composto con una frusta fi no a quando si sarà addensato. • Spalmatelo con una spatola sulla super-fi cie della torta, facendo colare quello in eccesso, e fate rassodare.• Guarnite con riccioli di cioccolato e servite a fette.

CarBone DoLCeIngredienti1 albume - 100 g di zucchero a velo - 500 g di zucchero - 1 cucchiaio di alcol etilico a 95° - ⅓ di cucchiaino di colorante alimentare nero

Preparazione• Montate a neve l’albume (a temperatura ambiente), unite 200 g di zucchero, lo zucchero a velo, l’alcol, il colorante alimentare e lavorate con le fruste elettriche fi no a ottenere un composto omogeneo.• Disponete il restante zucchero in un tegame in acciaio e coprite a fi lo con acqua fred-da; mescolate bene con una frusta a mano fi no a sciogliere lo zucchero, quindi ponete sulla fi amma e cuocete a fuoco medio per 10-12 minuti, mescolando di tanto in tanto, fi no a ottenere un caramello dorato.• Abbassate la fi amma al minimo e unite il composto preparato in precedenza, mesco-lando molto rapidamente fi no ad amalgamare il tutto.• Quando il composto si sarà gonfi ato e apparirà ben spumoso (occorreranno pochi istanti), trasferite il tutto in uno stampo e lasciatelo raff reddare completamente. Una volta freddo, spezzate il carbone a piacimento.

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Coltura & Culturala prima collana dedicata alle colture italiane

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quando la dovrete riporre.

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La pochette Flora combina due tendenze in un’unica originalissima borsetta: il gusto per le borse struttu-rate e la ricchezza delle decorazioni.

È realizzata in feltro di lana decorato con fi ori

trasparenti e rifi nito con una catena in resina tortoise. Si accompagna alla perfezione a tutti i look, dai completi più bon ton a jeans

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